La vita nelle domus dellarea vesuviana: larea dingresso, latrium e il tablinum Lezione X.
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA filedistributivo, il cosiddetto SIAD. Questo strumento è...
Transcript of CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA filedistributivo, il cosiddetto SIAD. Questo strumento è...
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
1
CONSIGLIO COMUNALE CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
15 SETTEMBRE 2009
Il Consiglio Comunale inizia alle ore 19:10.
PRESIDENTE:
Buonasera a tutti. Questa sera celebriamo un Consiglio Comunale in seduta straordinaria.
Sarà monotematico, data l’importanza dell’argomento che andremo a trattare. Come voi
Consiglieri ben sapete e conoscete, si tratta di uno strumento di intervento dell’apparato
distributivo, il cosiddetto SIAD. Questo strumento è importantissimo per lo sviluppo
economico ed urbanistico del nostro paese soprattutto dal punto di vista del commercio.
Come Amministrazione Comunale abbiamo dato la massima diffusione della conoscenza di
questo documento, invitando tutte le associazioni presenti sul territorio. Abbiamo dato il
massimo supporto a tutti i Consiglieri Comunali, agli Assessori, mediante la consegna ad
ognuno di un dischetto del quale è stata data massima informazione. Abbiamo ottenuto,
altresì, il consenso e l’approvazione da parte di tutte le associazioni interessate e presenti
sul territorio e, abbiamo ritenuto, proprio per l’importanza dell’argomento, dedicare ad
esso un Consiglio monotematico. Per cui, mi aspetto, come credo tutti quanti voi, la
massima attenzione, una vasta discussione e spero, se mi posso permettere, un voto
unanime su un argomento importante per il futuro economico e commerciale del nostro
paese. Se non ci sono interventi diamo inizio ai lavori. Facciamo un attimo l’appello.
IL SEGRETARIO GENERALE PROCEDE ALL’APPELLO.
PRESIDENTE:
Tutti presenti, la seduta è valida. Qualcuno chiede la parola? Chiede la parola il
Consigliere Maione Raffaele, ne ha facoltà, prego.
CONSIGLIERE MAIONE RAFFAELE:
Grazie Presidente. Innanzitutto volevo permettermi, se mi è possibile, di elogiare l’operato
della Stazione dei Carabinieri di Somma Vesuviana, dei suoi membri e del Comandante
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
2
Raimondo Semprevivo. A loro va il più ampio e sentito ringraziamento per il lavoro che
svolgono quotidianamente sul nostro territorio. Non tengo a precisare i vari fatti, ma la
loro presenza e, soprattutto, l’essere a fianco dei cittadini di Somma Vesuviana non può
che aumentare la fiducia verso le forze dell’ordine. Grazie di cuore. Poi, Presidente, alcune
interrogazioni, se mi è consentito. IL CONSIGLIERE LEGGE LE INTERROGAZIONI.
ALLEGATI A, B.
Presidente, in virtù di un’intervista del 24 luglio 2009 fatta al Sindaco di Somma Vesuviana
che aveva dichiarato - e su questo non ci sono dubbi - che entrambi i dipendenti dott.ssa
Maria Rea e Vincenzo Di Palma., da oggi dirigenti “si sono già distinti per le loro ottime
capacità lavorative ed organizzative e sono sicuro che sapranno operare al meglio per il
bene della nostra città”. Su questa situazione non smentisco, però mi viene da fare una
interrogazione. IL CONSIGLIERE LEGGE L’INTERROGAZIONE. ALLEGATO C.
Poi, un’ultima interrogazione, in virtù di una lettera inviata dal Sindaco di Somma
Vesuviana per l’inizio dell’anno accademico. Scrive che: “l’Amministrazione Comunale, da
me rappresentata, continuerà ad assicurare il suo impegno e, a vigilare per la tranquillità di
voi giovani cittadini”. IL CONSIGLIERE LEGGE L’INTERROGAZIONE. ALLEGATO D.
Grazie.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Consigliere Maione Raffaele. Mettiamo agli atti le interrogazioni. Ci
associamo agli elogi riguardo l’operato dei Carabinieri e delle Forze dell’Ordine. Qualcun
altro chiede la parola? Nessun altro. Passiamo al primo punto posto all’ordine del giorno.
OGGETTO:
I Punto all’O.d.G.
APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA PRECEDENTE.
PRESIDENTE:
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
3
Chi è favorevole alzi la mano. Con 29 voti favorevoli, 1 astenuto, 1 contrario la delibera è
approvata. Votiamo per l’immediata esecutività della stessa. Chi è d’accordo alzi la mano?
Non serve, va bene. Passiamo al secondo punto posto all’ordine del giorno.
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
4
OGGETTO:
II Punto all’O.d.G.
STRUMENTO DI INTERVENTO APPARATO DISTRIBUTIVO S.I.A.D. ADOZIONE ED
APPROVAZIONE REGOLAMENTO COMUNALE DEL COMMERCIO SU AREE
PUBBLICHE. ADOZIONE AD APPROVAZIONE REGOLAMENTO COMUNALE PER
IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA.
PRESIDENTE:
Relaziona l’Assessore alle Attività Produttive dott. Pasquale Di Mauro
ASSESSORE DI MAURO:
Buonasera a tutti e grazie di essere presenti per questo importante momento del Consiglio
Comunale. L’ASSESSORE LEGGE LA SUA RELAZIONE. ALLEGATO SUB 1. Grazie.
PRESIDENTE:
Ringraziamo l’Assessore alle Attività Produttive per la sua esaustiva relazione. Prima di
aprire il dibattito sull’argomento volevo fare una comunicazione: sono presenti in aula i
due tecnici reattori del progetto, l’arch. Auriemma Antonio e l’ing. Di Lorenzo Giacinto,
con la supervisione del responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’arch. Iovine Filomena, i quali
saranno disponibili a qualsiasi vostra richiesta e chiarimento sull’argomento. Grazie. Chi
chiede la parola? Chiede la parola il vice Presidente, Consigliere Di Palma.
CONSIGLIERE DI PALMA:
Grazie Presidente. IL CONSIGLIERE LEGGE IL SUO INTERVENTO. ALLEGATO
SUB 2. Grazie.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il vice Presidente Giuseppe Di Palma. Qualcun altro chiede la parola? Allora,
vogliamo prima avere un chiarimento tecnico, va bene. Allora, diamo la parola per un
chiarimento tecnico all’ing. Di Lorenzo.
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
5
INGEGNERE DI LORENZO:
Grazie Presidente per il privilegio di avere la parola in questo Consesso. Per quanto
riguarda il nostro lavoro, che è stato ampiamente pubblicizzato, in questo momento
sintetizziamo quelle che sono le risultanze delle nostre analisi che sono state ampiamente
date a tutti i Consiglieri. Il territorio di Somma Vesuviana è stato diviso in 9 zone
omogenee. Ovviamente parliamo di zonizzazione dal punto di vista commerciale, perché
come tutti noi sappiamo ha qualche differenza dalla zonizzazione prettamente urbanistica
di Piano Regolatore. Le 9 zone si possono dividere in 2 gruppi: abbiamo delle zone che
sono compatibili con il Piano Regolatore, sono le zone illustrate nelle tavole con il retino
colorato quindi, avremo le zone con il marroncino, con il rosa, e con il colore giallo, mentre
ci sono altre zone che non sono compatibili con il Piano Regolatore, per cui la funzione
commerciale seguirà un iter di variante, e sono individuate nella cartografia con differenti
retini, che purtroppo, penso, per la scala di rappresentazione non saranno visibili a tutti
nella sala. Se vogliamo fare un esempio, abbiamo le zone che negli elaborati abbiamo
individuato con C1 C2 C3. La zona C1 sono quelle parti del territorio comunale che noi
abbiamo ritenuto urbanizzate e che comprendono la parte centrale del territorio di Somma
Vesuviana, che noi possiamo individuare fra via Pomigliano, via Duca Di Salsa e la via
Marigliano che tutti noi conosciamo. Queste zone sono individuate con un retino a bande
inclinate a 45°. Queste sono delle zone del territorio comunale che noi abbiamo ritenuto,
come dicevo prima, urbanizzate e, in queste zone, abbiamo considerato la possibilità di
procedere in variante per quanto riguarda gli edifici esistenti e consentire la possibilità
della funzione commerciale per questi edifici. Che cosa sarà possibile fare in questa zona?
In questa zona C1 sarà possibile aprire nuovi esercizi di vicinato in virtù della normativa, da
noi recepita all’interno del regolamento del SIAD, che fa riferimento alla Legge 21, che
consente la trasformazione della residenza in attività produttive. Oltre questo, sarà
possibile delocalizzare le industrie, i laboratori artigianali o le attività che siano moleste,
insalubre o siano da dismettere, e sarà possibile, nei contenitori occupate da queste attività,
insediare nuovi esercizi che fanno riferimento alla media struttura di vendita ma con un
limite di superficie di vendita di 400 mq. Abbiamo ritenuto di introdurre un limite alle
superfici di vendita proprio perché riteniamo che, per la struttura del territorio non sia
semplice recepire strutture di queste dimensioni che hanno comunque un impatto a
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
6
livello trasportistico sulla viabilità comunale. La zona C2 sarà una zona che consente
l’insediamento, oltre che degli esercizi di vicinato in forza della legge 21, sempre negli
edifici esistenti sarà possibile anche l’insediamento della media struttura di vendita e con i
limiti di 400 mq di superficie di vendita. Successivamente abbiamo la zona C3 zona che
andrà in variante, e sarà possibile l’insediamento, oltre che degli esercizi commerciali di
vicinato delle medie strutture di vendita, anche di un grande centro commerciale nella
formulazione del GACP: centro commerciale costituito da aggregazioni poli-funzionali che
hanno una connotazione caratteristica, in quanto comprendono anche esercizi di piccolo
artigianato. Questa è la zona C3. Poi, ci sono le aree mercatali che sono anche esse in
variante, è saranno quelle aree destinate al mercato settimanale, ovviamente attrezzate, e,
nell’intenzione dei progettisti e dell’Amministrazione, al mercato ortofrutticolo ispirato
alla logica della filiera corta. Si chiama Farmer Market, sono gli agricoltori che vendono
direttamente al consumatore e, per la sua caratteristica, avrà l’esigenza della centralità
della sua localizzazione. Per quanto riguarda altre zone, quelle colorate, abbiamo le zone in
marroncino sono quelle relative al centro storico che hanno delle connotazioni
caratteristiche che riguardano gli edifici, e quindi un valore architettonico. Per queste ci
sarà una disciplina particolare che va a normare anche il costruito, le vetrine dei negozi e
sarà possibile l’insediamento degli esercizi di vicinato fino a 100 mq, e il recupero, come
diceva prima l’Assessore, dei piani cantinati che saranno recuperati come volume e quindi
come superficie commerciale, in deroga al Regolamento Edilizio, avendo la possibilità di
avere una altezza libera di 2.70 m. Poi, analogamente alla zona COM 1A di cui abbiamo
appena parlato, c’è un’altra zona importante accennata anche dall’Assessore: è la zona
C1A che comprende le masserie più significative e presenti sul territorio di Somma
Vesuviana e che segue la stessa disciplina relativa al centro storico. Per cui sarà possibile
insediare esercizi di vicinato sempre con limite di superficie di vendita fino a 100 mq. Le
zone in rosa sono state individuate come zona COM 2, ed è quella zona che comprende
tutte le zone B e C, quindi le zone residenziali in cui sarà possibile l’insediamento degli
esercizi di vicinato, e sarà incentivato, in quanto possibile, l’insediamento di strutture con
superficie di vendita fino a 400 mq solo per quelle attività che si saranno delocalizzate nella
futura area PIP, e quindi in contenitori dismessi. La zona in giallo, sono tutte le zone
industriali del territorio comunale ed, in queste zone, sarà possibile l’insediamento degli
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
7
esercizi di vicinato e le medie strutture di vendita del tipo M1, quindi con limite di
superficie di vendita fino a 1500 mq. Detto questo, penso di avere illustrato ad ampie linee
tutto il lavoro svolto, ovviamente al lavoro grafico è allegato il regolamento per il
commercio su aree private in sede fissa e il regolamento per il commercio itinerante e il
commercio su aree pubbliche, che sarà pienamente operante nel momento in cui saranno
attuate le aree mercatali. Detto questo, ringrazio per l’ascolto e cedo la parola al
Presidente.
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
8
PRESIDENTE:
Ringraziamo l’ing. Di Lorenzo per l’illustrazione dettagliata e tecnica. Siete soddisfatti o
volete qualche altra spiegazione? Chi chiede la parola? Chiede la parola il capogruppo
Vittorio De Filippo della PDL, ne ha facoltà, prego.
CONSIGLIERE DE FILIPPO:
Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Volevo ringraziare, innanzitutto, i tecnici per il lavoro
adeguato che hanno fatto per l’interesse della cittadinanza e, ringraziare i membri
dell’esecutivo e gli stessi tecnici per aver esposto bene quello che è il Piano SIAD. Penso
che stasera siamo ad un appuntamento importante per il nostro paese, per la nostra
cittadinanza e, soprattutto, da un punto di vista economico, per quello che effettivamente è
lo sviluppo del nostro territorio. Ritengo che il Piano SIAD sia importante sotto 2 aspetti.
Innanzitutto sotto un piano tecnico urbanistico; è evidente che il nostro territorio, come i
territori che sono vicino a noi, è stato caratterizzato negli ultimi anni da un abusivismo
dilagante e da una illegalità generalizzata. Il Piano SIAD si propone in questi termini, di
portare una regolamentazione a quelle che sono tutte le attività produttive, e lo fa sotto
due aspetti importanti. Innanzitutto, proponendo una allocazione, una distribuzione logica
e razionale di tutte quelle che sono le attività produttive sull’intero territorio comunale,
dislocando, ad esempio, quelle che sono le attività commerciali che possono essere moleste
rispetto a quelle che sono le esigenze di vita cittadina. Lo fa dislocando queste attività nelle
zone più periferiche del territorio, non dimenticando, però da un lato, quelli che sono stati
gli sforzi, quelle che sono state le attività che fino a questo momento hanno caratterizzato il
territorio, dando la possibilità ai cittadini che svolgono una attività produttiva di continuare
e perseverare nello svolgimento delle stesse attività, e dall’altro, regolamentando quella che
è l’attività produttiva in se, disponendo dei principi, disponendo delle regole, delle misure
secondo cui si può svolgere questo tipo di attività. Mi riferisco, per esempio, alla possibilità
di stabilire dei metri precisi nel quale svolgere attività di vendita, o disponendo dei metri
precisi per quelle che possono essere le altezze dei locali commerciali. Ad esempio, in zone
come quelle del Casamale, dove particolari sono le esigenze urbanistiche, soprattutto
dovute alle caratteristiche strutturali del territorio, caratterizzati da vicoli stretti e da case
ammassate l’una all’altra. Ciò che è importante, e su cui mi voglio soffermare, è l’aspetto
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
9
soprattutto dello sviluppo economico e produttivo del nostro territorio. Territorio che è
stato caratterizzato, da sempre, da una chiara vocazione agricola ma, che negli ultimi anni,
con la scoperta della villa Augustea, con una politica seria di rivalutazione di quelle che
sono le bellezze archeologiche, le bellezze ambientali, le tradizioni archeologiche e
culturali del nostro territorio ha chiaramente mostrato una vocazione turistica. È evidente
che non bastano solamente le bellezze paesaggistiche, ambientali, archeologiche; è
necessario, poi, dare la possibilità ai turisti di stazionare. Immagino i turisti che sbarcano
nel porto di Napoli e, oltre a visitare Pompei ed Ercolano, possano visitare anche la Villa
Augustea; villa che in termini di grandezza e di importanza archeologica si pone
immediatamente dopo gli scavi di Pompei, e probabilmente, anche prima rispetto a quelli
di Ercolano, se le previsioni sono quelle che le università, gli studi ci stanno fornendo. E’
evidente che, accogliere questi turisti significa anche dare loro la possibilità di stazionare
sul territorio, di avere strutture recettive in grado non solo di pubblicizzare i nostri
prodotti. In questo senso rientra anche l’indicazione dell’area mercatale, nella quale
portare avanti un discorso del Farmer Market, cioè dare la possibilità ai coltivatori di
vendere direttamente al cittadino quelli che sono i prodotti agricoli. Ebbene, solo attuando
questo Piano SIAD diamo la possibilità a tutti i commercianti e anche a quelli che aspirano
ad essere commercianti, di iniziare un discorso serio per fornire il paese, innanzitutto, di
strutture produttive idonee per creare posti di lavoro, per creare ricchezza, ma, anche la
possibilità a questi turisti di stazionare sul territorio, di assaggiare i nostri prodotti tipici.
Quindi la possibilità, non solo di fare una toccata e fuga nel nostro territorio, ma di
rimanere più tempo. Questo significa creare strutture alberghiere, strutture recettive e
altro. Forse la mia è una aspirazione utopistica, probabilmente, ma essendo giovane ed
essendo convinto che il territorio ha queste potenzialità, è evidente che noi dobbiamo
perseguire questi obbiettivi. Questo significa non solo sviluppo delle attività produttive ma
significa ricchezza per il nostro territorio; ricchezza significa anche possibilità per i giovani
del nostro territorio di avere possibilità lavorative serie e concrete. Poi - voglio dire -
regolamentare quello che è il settore delle attività produttive da la possibilità agli stessi
commercianti, o comunque a coloro che svolgono questo tipo di attività produttive, di
avere la possibilità di accedere a fondi che adesso invece gli sono preclusi. Come ho detto
prima, questo è un territorio in cui è stato dilagante l’abusivismo quindi, anche attività
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
10
commerciali su cui ricade questo tipo di problematica spesso si trovano a far fronte con una
propria situazione tecnico amministrativa che non si confà bene a quelle che sono le norme
di legge e spesso i commercianti si trovano ad avere difficoltà proprio perché non c’è una
normativa idonea a far si che loro possono mettersi in regola. Ebbene, in questo modo
diamo la possibilità ai commercianti non solo – finalmente - di mettersi in regola, ma gli
diamo anche la possibilità di accedere a tanti finanziamenti in modo tale che loro da
piccole botteghe possono poi crescere sul territorio e dare maggiore ricchezza e maggiori
posti di lavoro. Penso che questo Piano sia talmente importante, che mi auspico che ci sia
la partecipazione di tutta l’Assise Comunale, non solo della maggioranza ma anche
dell’opposizione, rispetto ad un Piano che va al di là di quelle che sono le differenze
politiche, ideologiche e quelle che sono le prese di posizione. Per questo mi auguro che il
Piano sia votato da tutta l’Assise Comunale. Grazie Presidente.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il capogruppo Vittorio De Filippo. Qualcun altro chiede la parola? Chiede la
parola il Consigliere Auriemma Alfonso, ne la facoltà, prego.
CONSIGLIERE AURIEMMA:
Chiedo scusa se non mi alzo. Mi sembra sempre troppo basso il microfono e ho paura di
una scoliosi. Il Sindaco non ne ha bisogno, ha un fisiatra in famiglia. Io no. Siamo qui a
discutere del SIAD e certamente non c’è che da rallegrarsi laddove viene stabilita una
regola che possa dare certezza e semplificazione a chi vuole intraprendere una attività
commerciale o proseguirne una già iniziata. Allora l’amministratore attento non può che
esserne contento. Se mi consentite il riferimento personale, io sono figlio di commercianti e
so come è duro il lavoro del commerciante. Forse erano pure altre epoche, adesso ci sono
difficoltà diverse ma non minori. Ricordo notti insonni da parte dei miei genitori. Ricordo
feste comandate dove non si era allegri per la preoccupazione delle cose da fare il giorno
dopo. Ricordo non un giorno di vacanza, non per questioni economiche, ma perché il
mestiere non lo prevedeva. Ricordo tasse, tasse,tasse, laccioli, impedimenti e tutto quello
che possiamo immaginare a carico dei commercianti. Quindi, una regola andava bene.
Siamo contenti di poterne discutere e mi auguro che possiamo votare all’unanimità questo
Piano, depurato di alcune cose che non ci piacciono. Mi associo al ringraziamento dei
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
11
tecnici, che hanno fatto un lavoro corposo, in parte condivisibile. Diciamo che se si votasse
ad articoli forse ne approverei la maggior parte, altri parti meno e su questo ne discutiamo,
e se troviamo un’intesa sarebbe bello uscire di qui con un documento votato all’unanimità.
Su questo, dopo di me, il capogruppo del mio partito farà una proposta. Io, però, devo
rimarcare alcune cose, se non altro per non passare per “fesso”, scusatemi. Ho delle riserve
in ordine alla metodologia con cui si è arrivato a questo Piano. Un Piano che, per alcuni
contenuti inseriti, ha conseguenze serie e irreversibili sul territorio, e noi non sappiamo chi
le ha comandante. Quando l’ente locale compie atti che incidono così significativamente
sul territorio e sulle attività umane che sul territorio insistono, c’è sempre alla base un
documento politico previsto dalla normativa che detta gli indirizzi formulati dai
rappresentati del popolo, cioè da questo Consiglio Comunale, o da un altro Consiglio
Comunale precedente. Per continuità amministrativa varrebbero anche gli indirizzi dettati
da un Consiglio Comunale di 10 anni fa; finché un atto non lo modifica è sempre valido.
Qui dov’è l’atto di indirizzo politico? Non c’è. Nessun Consiglio Comunale ha dettato gli
indirizzi da dare ai tecnici per fare questo lavoro in un certo modo. Perché individuare
certe zone e non altre, chi l’ha dato? La risposta è semplice. Non me ne vorranno il
Sindaco e gli Assessori. L’ha dato l’esecutivo, o una parte dell’esecutivo, i quali si sono
sopperiti al Consiglio Comunale, hanno tolto di mezzo il Consiglio Comunale, che era
l’unico deputato a dare questi indirizzi, ed hanno dato loro indirizzi in riunioni
forzatamente al chiuso. Mi verrebbe da dire, senza offesa per nessuno, “carbonare”, perché
per me è carbonara nell’attività politica qualsiasi riunione che non venga tenuta nella sede
istituzionale prevista. Loro hanno dettato questi criteri, questi indirizzi, sottraendoli alla
potestà del Consiglio Comunale. Quando si elaborano documenti così importanti, l’atto
politico ci deve essere sennò che democrazia è questa? Sennò il popolo dove incide in
queste cose? Siamo noi il popolo o mi sbaglio? Anche il Sindaco è popolo, certamente.
Però, siamo anche noi Consiglieri. Ed ecco che si fa ricorso all’elaborato del professor
Ragone, che è un economista, un tecnico incaricato dall’Amministrazione D’Avino di
redigere il PAP. Il lavoro del prof. Ragone, sicuramente non sono deputato a giudicarlo,
era ottimo e appropriato per il 2002, l’anno in cui fu fatto. Ma, il prof. Ragone non è il
Consiglio Comunale, e il suo lavoro non è stato approvato da nessun Consiglio Comunale,
nemmeno da quello dell’Amministrazione committente, che era l’Amministrazione
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
12
D’Avino. Quindi, noi adesso ci troviamo a fare delle scelte di cui non sappiamo chi ha
manovrato i fili, o forse lo sappiamo, però, non ci piace. Siamo qui per onorare un
impegno, almeno personalmente, e non mi piace essere messo da parte e andare a
ratificare cose decise altrove e non nella sede opportuna in cui bisognava decidere. Quindi,
un elaborato tecnico che è diventato un documento politico, ispiratore di scelte che
influenzeranno pesantemente la redazione del PUC se, e quando, questa Amministrazione
deciderà di farlo, come il Sindaco ha scritto nel suo documento programmatico e come ha
confermato in incontri successivi. Mi rendo conto che così è più facile fare le cose, ma la
democrazia è difficile. Non sono, certamente, un ammiratore del ventennio però mi rendo
conto che, per la mancanza di democrazia che c’era allora, stranamente le cose
funzionavano più velocemente. Qui in 20 anni non riusciamo a fare un ospedale. Lì si
facevano, perché c’era chi decideva. Uno solo e basta e si andava avanti così. Ma adesso i
tempi sono cambiati, fortunatamente, ed è bravo l’amministratore che riesce a fare tutti i
passaggi previsti dalla normativa con velocità, competenza e trasparenza, non
l’amministratore che prende scorciatoie, più o meno legittime, utilizzando forzature che
rendono nebuloso ciò che dovrebbe essere chiaro come la luce del sole. Poi, andando nello
specifico, queste scelte così pesanti di grosse strutture commerciali influenzeranno anche il
PUC. Dovrebbe essere il contrario, il piano commerciale, il SIAD, dovrebbe essere
complementare al PUC. Qui il PUC non l’abbiamo. Adesso l’abbiamo capito perché
l’Amministrazione, il Sindaco mi contesterà sicuramente per questo, intende lavorare sul
territorio “a pezzi e a bocconi”, senza avere un piano di insieme. Prima di tutto,
bisognerebbe vedere che fare di questo paese, prevedendo lo sviluppo in anni avvenire e
lavorare intorno a questa idea, e dopo dovrebbero venire questi piani normativi. Bisogna
dire che ci sono cose buone che, effettivamente, in una certa misura, porteranno benefici,
anche se l’impressione è che questo Piano sia troppo sovradimensionato rispetto alla
vocazione mercantile di Somma. Noi non siamo San Giuseppe, purtroppo, dove mi risulta
che tra l’altro non sono nemmeno riusciti a farlo. Quindi questo Piano andrà a scontrarsi
con quello che hanno deciso gli organismi sovracomunali; per i paesi vesuviani e per
Somma, in particolare, hanno deciso altre cose in parte anche dette dal capogruppo del
PDL. Si prevedono attività commerciali ma non in modo così massiccio da caratterizzare
addirittura il paese. Io così la vedo. Perdonatemi, sono chiaro e franco. Può darsi, pure,
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
13
che sia una scelta vincente. Si prevedono queste varianti al Piano Regolatore, adesso
andiamo a votarle senza che sappiamo chi le abbia proposte, da dove escono fuori e
perché? Io ho già votato a favore di varianti proposte da questa Amministrazione, però
pensavo che fosse l’emergenza di un momento, che fosse un fatto eccezionale. Ma questo è
un metodo. Varianti parziali senza lanciare il PUC, e senza approvare nemmeno un
documento programmatico sul PUC? Questa è una cosa grave. L’ho detto già, scusatemi la
ripetizione, un SIAD doveva esser complementare al PUC, ma non condizionarlo
addirittura. Non voglio andare avanti, rinnovo il mio invito agli amici della maggioranza di
essere un po’ più morbidi su questa situazione. Siamo tutti in buona fede, non vogliamo
ostacolare niente. Ho detto già che il Piano in parte è condivisibile e vorremmo approvarlo,
quindi non tolgo argomenti al mio capogruppo che farà una proposta articolata in cui
potremmo arrivare tutti insieme al risultato che ci promettiamo. Vi ringrazio.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Consigliere Auriemma Alfonso. Chiede la parola il Consigliere Cimmino
Luigi, ne ha facoltà, prego.
CONSIGLIERE CIMMINO LUIGI:
Anche io mi associo a chi ha fatto i complimenti ai tecnici incaricati della redazione del
Piano. Mi viene di iniziare l’intervento con una battuta: vorrei, e spero lo possa fare, vedere
in che modo la filiera corta che si prevede nel Piano del SIAD possa concorrere con la
grande distribuzione, che forse, probabilmente, venderà la frutta molto al di sotto di
quanto la filiera corta potrà permettere di fare. Questo non lo dico io, è un dato oggettivo
di mercato. E’ evidente che la filiera corta, di cui si parla, propone nella distribuzione
qualità del prodotto, ma dal punto di vista competitivo è evidente che non è paragonabile
in termini economici ad una grande distribuzione, che raccatta il prodotto primo su ampia
scala per poi venderlo al di sotto di quel prezzo. Parto da questa battuta per fare una
domanda a me stesso e alla logica di ispirazione che si muove nel disegnare una città.
Prendendo spunto anche dalle cose che sono state dette nella relazione dell’Assessore e in
alcuni interventi che mi hanno preceduto mi chiedo: la legge regionale del 2000, cioè di ben
9 anni fa, diceva che bisognava fare il SIAD. Ebbene, l’urgenza, dopo 9 anni, di una
programmazione esclusivamente commerciale, senza un disegno chiaro di quelle che
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
14
possano essere almeno le linee di indirizzo generale che questo Consiglio Comunale può
approvare prima di un Piano del genere da dove discende?. Da questo punto di vista è utile
fare una domanda e capire perché la metodologia è inversa, capire qual è l’urgenza, anche
legittima se si vuole, di affrontare un disegno solo parziale e che si sovrappone ad un
vetusto Piano Regolatore - così come detto da tutti gli interventi a partire da quello
dell’Assessore, a partire da quello del capogruppo della PDL - un piano di sviluppo
commerciale di questo genere, senza avere approvato, o quanto meno, esplicitato, fatto
discutere i cittadini sulle linee di indirizzo generale del disegno della città? Ci deve essere
un’urgenza. L’urgenza probabilmente – e uno la domanda se la fa - è dettata da quelle che
possono definirsi “2 righe” che ci sono non nella delibera di approvazione ma in un'altra
delibera, dove si revoca l’incarico ai progettisti che avevano l’onere di fare il Piano
Regolatore. Ci sono delle richieste comprovate, protocollate sul piano amministrativo, di
alcune società o di alcune persone fisiche che chiedono legittimamente di poter utilizzare il
nostro territorio per impiantare un’attività produttiva o commerciale che allo stato delle
cose non è possibile attuare e che, invece, grazie allo strumento che stasera si è portato qui
si può attuare? Se questa è l’unica motivazione rispetto a un quadro più generale mi
vengono, quantomeno nel metodo, dei dubbi sulla conduzione dell’Amministrazione del
disegno di questa città. Perché, ritornando alla battuta di prima, per andare di fretta poi
veramente non riesco a immaginare il tessuto produttivo - soprattutto quello agricolo -
come possa competere domani con la grande distribuzione se oggi si sana un punto di
esigenza che è del tutto momentanea e contingente: probabilmente da qui a 10 anni, in
termini di prospettiva, si può ovviare ad altro. Io non sto qui a ricordare - è evidente che
sono cose studiate non da me – che il piano di sviluppo economico di una società moderna
come la nostra è così in evoluzione che quello che 10 anni fa poteva essere un punto di
sviluppo economico serio oggi non lo è più. Assistiamo, sotto gli occhi di tutti, al fatto che
la grande distribuzione è in piena crisi. Ci sono licenziamenti su tutta la catena, abbiamo
dei centri commerciali nelle nostre vicinanze che sono vuoti, con il risultato che si è giunti
alla desertificazione delle attività commerciali, cioè al deserto della piccola e media
impresa e del piccolo e medio commercio. A queste domande io penso si debba dare una
risposta. Non a me ma alla genuinità della coscienza dei cittadini e sarebbe anche
tremendamente mediocre carpire la buona fede dei cittadini pensando di riservare in
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
15
termini leghisti - come si accennava nella relazione dell’Assessore - la possibilità di
preservare attraverso la nascita di nuovi elementi commerciali le possibilità riservate ai soli
sommesi. Questo è inverosimile. Perché queste possibilità sono soltanto clientelari cioè: se
conosco chi impianta l’attività mi metto a lavorare se non lo conosco non so come
raggiungerlo. Questo è veramente carpire la buona fede della gente perché se l’unico
motivo per cui si sta agendo è rappresentato da questa espressione: “ah guardate si fa
questo perché domani lavorate” - aperta e chiusa parentesi - tutto quello che è avvenuto
nel nostro circondario tra gli impiegati e gli occupati in questa realtà quasi nessuno, in
termini di grande distribuzione, è del luogo. Perché quei contratti, li conoscete meglio di
me: sono infami, sono dei contratti veramente pessimi. Questo è un primo aspetto. Per
quanto concerne il secondo aspetto, riprendo le parole che diceva il Capogruppo della
PDL e cioè che all’interno di questo piano si parte da una premessa: non c’è stato o non
c’è un elemento che regolarizza l’uso dello sviluppo commerciale in questa città, questo ha
determinato “un abusivismo dilagante”. Se questo piano surrettiziamente condanna
l’abusivismo dilagante, indirettamente lo condanna ma lo sana attraverso questa
possibilità? Se interviene soprattutto per le zone che sono già urbanizzate e che hanno una
caratteristica di attività produttiva ma per una serie di ragioni non lo sono - l’hanno detto
precedentemente gli altri interventi - c’è bisogno anche in questo - e qui conforta l’idea del
disegno generale - di capire su cosa bisogna intervenire e su cosa è stato commesso in
termine di scempio o di illogicità un disegno di una città e cosa si può salvare. Nello spirito
del legislatore e anche di chi ha fatto la legge regionale del 2000 - riprendendo la relazione
dell’Assessore al ramo - il SIAD si integra, almeno questo mi è sembrato di capire,
sostanzialmente su quella che è la pianificazione urbanistica della città. Questa
pianificazione urbanistica della città si integra con questo strumento che è il piano del
commercio. Allora, se lo spirito è questo, se bisogna integrare alla pianificazione
urbanistica della città il piano commerciale e se tutti noi diciamo che lo strumento è
vetusto perchè ha 15 anni, per quale motivo non si pensa a dirci qual è l’idea di sviluppo di
pianificazione urbanistica che c’è attraverso una discussione proprio su questo e non
surrettiziamente su quello che poi avverrà? Mi direte: “è un problema di velocità, di
tempistica rispetto a questo”. Io non parlo di fare il piano regolatore, parlo di capire qual è
il disegno complessivo della nostra città. Perché se 2 o 3 tasselli vengono messi attraverso
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
16
anche delle varianti, che sono state illustrate precedentemente e che sono necessarie per
rendere operativi gli obbiettivi del piano, tecnicamente necessari ma politicamente e
socialmente non necessari probabilmente se il disegno della città è un altro. Perché il punto
è questo: se il disegno della città è un altro, queste varianti non sono necessarie. Il disegno
della città è quello dello sviluppo cui si faceva riferimento prima. Ma se si pensa che l’Ente
possa rimediare allo sviluppo latente, basso, di questo paese attraverso la semplice
possibilità di donare l’apertura di spazi commerciali enormi non si è sulla strada giusta. Io
penso che la pubblica Amministrazione, che il Comune nel suo piccolo, per quello che può
fare, deve partire da quelle che sono le esigenze del territorio. E lasciatemi passare che le
esigenze di questo territorio non sono la filiera corta del contadino, perché la filiera corta
del contadino già esiste dal punto di vista pratico. Le esigenze di questo territorio,
probabilmente, sono la creazione di un polo di trasformazione del prodotto tipico che
migra al nord. Questa può essere una politica di ordine economico e di sviluppo. Può
essere pure che questa infrastruttura, laddove creata, possa andare in conflitto con un’altra
grande infrastruttura. Voi mi direte: “ma il nostro territorio è così grande, 32 Kmq, che ci
possiamo mettere dentro sia il centro commerciale che il polo di trasformazione agricola”.
Ma sostanzialmente non mi convince l’idea, che diceva il Capogruppo precedentemente,
che il turista ha bisogno non di un posto dove andare a fare la spesa: in realtà ha bisogno
di un posto che sia confortevole, ha bisogno di ristoro, ha bisogno di un albergo, ha bisogno
di stanziare, ma non di un posto dove comprare……Ho inteso male allora Capogruppo.
Allora, se è necessaria questa pratica così come veniva illustrato precedentemente, il punto
vero è quello del confronto su quale disegno città bisogna fare: il piano commerciale
bisogna farlo rispetto a questo, ma dare l’idea della fretta e operare delle varianti senza
capirne il perché - probabilmente sarà un nostro limite - è veramente incomprensibile. Ora
un’ultima cosa e termino: io penso che non c’è una favola sottointesa a questa azione
amministrativa, non penso - perché non voglio pensare - che alla fine della fiera con le
impossibilità che ci sono per la creazione di questi spazi, tutto questo risulta o potrebbe
risultare (come purtroppo è già accaduto in altri Comuni) soltanto un’opera di
speculazione edilizia per la costruzione di nuove attività o di grandi attività. Io non penso
proprio che questo sia nella testa di chi ha redatto il piano e sicuramente non c’è neanche
nella testa di chi amministra questa città. Allora penso che sia utile fare un confronto più
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
17
approfondito e dire prima il disegno complessivo della città che si vuol fare e poi
intervenire a spezzoni all’interno di un disegno già definito, altrimenti diteci con chiarezza
qual è questo disegno così comprendiamo il fine del raggiungimento. Io penso che sono
cose del tutto logiche ed elementari, né tanto meno si può dire che queste cose sono state
già illustrate all’interno delle linee programmatiche che, ricordo, sono state fatte un po’ di
tempo fa. Il punto vero è proprio questo. Allora, per dare credibilità ad una proposta del
genere, non farla montare soltanto di retorica, entriamo nel merito della prospettiva e
cerchiamo di capire altrimenti monta soltanto di retorica, di falsa retorica e spinge su delle
leve che non auguro a nessuno di noi di avere, sui bisogni che magari alcuni cittadini hanno
per delle condizioni disagiate nelle quali versano.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Consigliere Luigi Cimmino, chiede la parola il Consigliere Umberto
Maione ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MAIONE UMBERTO:
Grazie Presidente. Io mi associo alle parole degli amici del Partito Democratico che mi
hanno preceduto e sicuramente va un grosso plauso da parte di tutta all’operato dei
professionisti che hanno lavorato al SIAD. Naturalmente mi associo anche alle
considerazione che hanno fatto gli amici del partito e, personalmente, mi premeva
sottolineare qualche altro aspetto che non era stato toccato dagli amici che mi hanno
preceduto. Soltanto una piccola nota - prima di iniziare questa piccola osservazione che io
voglio portare avanti - al Capogruppo della PDL, ma con molta simpatia. Io sono stato
qualche volta al Vulcano Buono come sono stato qualche volta alle porte di Napoli. Per la
verità io ho parcheggiato la macchina al vulcano buono, ho girato nel vulcano buono e me
ne sono tornato a casa. Non ho visitato né il foro Boario e né, alle porte di Napoli, ho
visitato Afragola. Questo per dire che - a mio personale avviso - le grandi strutture in
genere non aiutano l’economia del posto se questa economia del posto è incentrata nel
valorizzare le risorse del posto. Perché, magari, uno va al vulcano buono, compra qualcosa
di elettronico o qualche altra cosa e poi se ne torna a casa, ma certamente non fa visita alla
città e non compra quello che è il prodotto della città. Ecco perché io credo che questo non
aiuti l’economia. Ma questa è una mia considerazione personale, l’economia in nessun
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
18
modo, soprattutto quando sono mega strutture progettate per questi territori come quelli
della fascia vesuviana. Una considerazione io la volevo fare, e mi rivolgo anche ai tecnici:
nello studio e nelle valutazioni delle norme che hanno preceduto questo elaborato -
secondo me - è mancata la considerazione in particolare, cioè la valutazione o la lettura o
la considerazione delle norme che prevede la legge regionale n° 16 del 22 dicembre 2004 -
che parla di norme sul governo del territorio – e la legge n° 21 del 10 dicembre 2003 che
verte sulle norme urbanistiche per i comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico
dell’area vesuviana. Dico questo perché? Perché proprio da quest’ultima legge, cioè dalla
seconda, è stato varato nel 2006 un piano strategico operativo (PSO) che è previsto da
questa legge. Io non vi sto ad annoiare su quanto dice questo PSO ma vi volevo soltanto
fare qualche piccola considerazione sugli spunti che questo piano dava, soprattutto per la
zona vesuviana e per Somma Vesuviana. Parlava di creazione di nuova recettività turistica
alberghiera; lo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare, che comprende la creazione
di offerta agrituristica, anche attraverso la crescita e la cooperazione per tutelare e
valorizzare i prodotti tipici locali; il sostegno alle piccole e medie imprese e alle imprese
artigiane favorendo processi di localizzazione di nuove imprese e di ampliamento delle
imprese esistenti, compatibilmente con le potenzialità di assorbimento del territorio e in
funzione delle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici vigenti; la realizzazione di
strutture di terziario avanzato per sostenere le piccole e medie imprese nelle attività di
ricerca e di innovazione tecnologica, con particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie
pulite connesse alle potenzialità derivanti dalla raccolta differenziata e dai rifiuti solidi
urbani. Poi, in maniera più specificata per lì agricoltura, parlava di promozione delle
innovazioni produttive allo sviluppo delle produzioni tipiche locali. La valorizzazione delle
produzioni tipiche locali attraverso il miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti
e dell’efficienza dei processi produttivi; la promozione per l’attivazione di strategie di
marketing per la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroindustriali dell’area, specie delle
produzioni tipiche, attraverso attività integrate di produzione e commercializzazione delle
produzioni DOP, IGP, DOC e IGT; l’incentivazione all’insediamento di nuove imprese
agricole e al miglioramento di quelle gestite da agricoltori anche associati; il miglioramento
dell’efficienza delle aziende agricole mediante il rafforzamento della riorganizzazione delle
loro strutture e la promozione di attività e servizi complementari; la riqualificazione delle
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
19
vecchie residenze rurali, masserie, ai fini di una utilizzazione recettiva extra alberghiera
come agriturismi; lo sviluppo del tessuto sociale delle zone rurali assicurando un equo
tenore di vita per gli agricoltori e incrementando l’occupazione. Non sono solo questi. Ma
quello che mi premeva dire è che noi - fondamentalmente l’opposizione tutta - siamo
estremamente d’accordo che quello del commercio è sicuramente un problema; che il
SIAD è uno strumento di grande valore e che Somma ne ha un’estrema necessità: su
questo si concorda. E’ il discorso dello stravolgimento del territorio che viene operato a
margine di questo SIAD che non ci trova concordi. Soprattutto perché nel redigere un
SIAD è chiaro che devono essere assolutamente fissate le linee programmatiche, le linee
programmatico-politiche per il territorio. Interventi a zone senza nessun valore dal punto
di vista di inquadramento generale del territorio è chiaro che non ci vedono condividere
questo intervento. Da qui viene una proposta che faccio a nome di tutta l’opposizione, è
una mozione. Approvare la proposta di delibera stralciando il punto F, e lo leggo: “ciò
premesso si propone di deliberare, cioè di adottare la variante al PRG per le disposizioni
non conformi al PRG vigente e in particolare quelle esplicitate per le zone C1, C1a, C2, C3
e C4”, ovviamente l’opposizione si propone di essere disponibile a partecipare, a
concordare un prossimo Consiglio Comunale avente ad oggetto questo ordine del giorno,
dove contestualmente vengono fissate le linee programmatiche del redigendo PUC. Questa
è la mozione. Allora, la proposta mozione: “approvare la proposta di deliberazione
dell’argomento all’ordine del giorno stralciando il punto F, facendone oggetto di
argomento di altro Consiglio Comunale, anche prossimo, dove contestualmente vengono
fissate le linee programmatiche del PUC”.
SEGRETARIO GENERALE:
La proposta che si chiede di approvare è la seguente: “la proposta di delibera va stralciata
del punto F e verrà riproposta nel prossimo Consiglio Comunale che definirà
contestualmente anche le linee programmatiche del PUC”, giusto?
PRESIDENTE:
Quindi continuiamo il dibattito e poi alla fine vedremo la proposta che ha fatto il
Consigliere Maione, se non vuole aggiungere altro. Qualcun altro chiede la parola? Chiede
la parola il Consigliere Carotenuto Gennaro, ne ha facoltà.
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
20
CONSIGLIERE CAROTENUTO:
Buonasera Presidente, grazie. Anche io mi associo ai complimenti, non di rito ma personali
e sinceri, ai 2 Tecnici, anche perché hanno reso chiaro e comprensibile un argomento così
complicato e complesso tale da suscitare, forse, tra i Consiglieri chissà quali idee. Ma dopo
vorrei rispondere a qualche Consigliere. Un plauso va al Sindaco che ha voluto fortemente
questo SIAD. Si parlava di urgenza: forse non si sa che a grande voce è stato chiesto da
grandi e piccoli commercianti sommesi di avere questo piano. Un pizzico di presunzione va
a questa Amministrazione, a questa maggioranza, che ha il merito di affrontare delle
problematiche e di dare dei risultati. Questo atto importante, dovuto alla legge regionale n°
1 del 2000, che rende obbligatorio questo strumento di intervento per l’apparato
distributivo per tutti i Comuni, è di tale importanza che, secondo me, un Comune non ne
può fare a meno. Vorrei dire che questa nuova classe dirigente politica forse sta crescendo.
Forse sta iniziando a risolvere qualche problema ed è tanto trasparente da volere suscitare
all’opposizione delle idee alquanto…non vorrei usare la parola maligne….ma poco ci
manca. Voglio dire e ricordare che mi compiaccio con alcuni Consiglieri che condividono
in parte questo strumento: capisco la loro dialettica e politica di sminuire un atto così
importante forse per non rendere così alto questo consenso che oggi la maggioranza ci da.
Voglio rispondere ad Alfonso quando mi dice “chissà com’è comandato e manovrato
questo piano” che questo piano è “comandato e manovrato” da dettami del territorio, da
infrastrutture presenti, da zone del piano regolatore. Noi è vero che non abbiamo un PUC,
ma abbiano un piano regolatore che, per quanto vecchio sia, comunque un po’ lo dobbiamo
tener presente. Voglio continuare dicendo che è molto facile proporre 100 senza aver
iniziato da 0….l’opposizione fa politica giustamente di ostruzionismo. Tralasciando i non
pochi fattori burocratici e tecnici che già sono stati discussi, vorrei dire che secondo me il
criterio che hanno adottato i Tecnici è stato molto semplice: si è partiti da un concetto cioè
si è partiti dal centro per arrivare in periferia, delocalizzando le attività di grandi strutture
più in periferia, quelle dell’esercizio di vicinato più in periferia, tenendo conto della
congestione, tenendo conto di tanti fattori, tenendo conto delle tante attività presenti sul
territorio. Io vorrei rispondere anche all’amico Luigi per quanto riguarda l’urgenza: io
domanderei ai commercianti, sommesi e non, se c’è o no questa urgenza. Vorrei sapere se
è valida la legge regionale che ci obbliga a dare una risposta come Comune. Ed è vero,
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
21
c’è questo aspetto così negativo dei centri commerciali, di una politica e di una economia
che oggi non sta andando bene ma, come si dice, non può piovere per sempre. Io forse
sono più ottimista e, per rispondere ancora a Luigi, noi non andiamo a sanare alcun
abusivismo edilizio, noi non parliamo di “edificazione speculativa” anche perché questa
variante vale solo per gli edifici esistenti. Per quanto riguarda il Dottore Maione, le grandi
strutture non funzionano eppure a me capita di vederle sempre piene. Io personalmente ho
comprato, spero che Lei quando è andato in qualche struttura magari ha messo la benzina
se non ha comprato niente. Voglio completare con un aspetto più positivo, secondo me,
senza tralasciare gli aspetti burocratici e tecnici che i Tecnici e i miei colleghi hanno
delucidato già ampiamente. Vorrei parlare dell’importanza di questo SIAD dal punto di
vista economico. Ci troviamo in un periodo di crisi economica, ci troviamo in un disagio
totale che, purtroppo, abbraccia l’intero paese: e allora perché questo strumento operativo
non potrebbe essere un rilancio, un punto di partenza per l’economia del nostro paese?
Perché commercianti e imprenditori non possono mettersi in regola, oppure ampliare,
oppure integrare, oppure iniziare altre attività dando una spinta a questa economia che
oggi è ferma? Grazie.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Consigliere Carotenuto, chi chiede la parola? Il Consigliere Luigi Aliperta.
CONSIGLIERE ALIPERTA LUIGI:
Io parto con il rispondere al Consigliere Carotenuto, il quale penso che abbia sentito gli
altri interventi. Da parte dell’opposizione c’è stata solo una grande volontà, addirittura
tramite il Consigliere Auriemma ha fatto una mozione per addivenire a una votazione
all’unanimità rispetto a questo nuovo strumento del SIAD. Io parto da un criterio: il SIAD
è una cosa positiva per il paese è innegabile, ma senza dubbio bisogna integrarlo con il
PUC, il piano urbanistico comunale. Non possiamo, visto che il SIAD è integrato con il
piano urbanistico comunale, approvare prima un piano che fa parte dell’intero PUC e poi il
PUC. La questione della metodologia – en in ciò mi associo con i miei colleghi
dell’opposizione - sta nel fatto che sicuramente i Tecnici hanno fatto un ottimo lavoro ma il
problema è dell’individuazione delle aree e mi riferisco soprattutto a quelle che non sono
compatibili con il piano regolatore generale cioè le zone C1, C1a, C2, C3 e C4. Non si
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
22
sono espressi indirizzi politico-economico-sociali-culturali rispetto a un insediamento del
genere ed è questo l’errore di fondo. Perché caro Consigliere Carotenuto Lei mi sa
indicare le zone C1, C1a, C2, C3 e C4 chi le ha scelte, chi le ha comunicate ai nostri bravi
Tecnici, chi le ha divise, in che zone del territorio vanno, quali attività commerciali devono
essere condivise, chi ha deciso che devono essere fatti 10 attività medio-grandi, sarebbe
superiori a 250 mq, 5 per attività alimentari, 5 per attività extra alimentari, mi sa dire
perché è stata individuata una sola area per la grande vendita e non ne potevano essere
individuate 2, 3, 4 o nessuna? Mi sa dire chi ha fatto tutti questi indirizzi? Lo so che poi alla
fine alzate le vostre 18, 19, 20 ipotesi perché, per fortuna vostra, siete sempre in aumento e
approvate tutto, ma fate partecipare per queste cose che sono importanti per la
realizzazione e lo sviluppo del paese. Come sempre accade le decisioni e le responsabilità
sono della maggioranza, voi come sempre dite che noi facciamo opposizione e
ostruzionismo ma in questo caso vedete che non è così. Volevo poi innanzitutto fare
qualche domanda all’Assessore, dove all’inizio lui nella sua relazione ha detto che il SIAD
deve porre freno alla chiusura dei piccoli esercizi commerciali, ai grandi abusi edilizi,
ricordo a me stesso e a tutti noi che il SIAD non è un condono. Proprio rispetto a questa
cosa era molto più corretto, molto più sensibile rispetto ai problemi della cittadinanza,
elaborare prima il PUC e poi il SIAD. Perché a questo punto nelle cosiddette zone che voi
avete individuato, C1, C1a, C2, C3 e C4, io dico sempre queste perché le altre, Comma 1,
Comma 2 e COM se non ricordo male, sono già previste, attuabili e compatibili con il
piano regolatore, quindi le altre sono tutte in variante. Allora per dare una mano ai
cittadini, affinché questo SIAD sia un volano per lo sviluppo economico di questo paese
noi ci troveremo sicuramente di fronte a una marea di istanze da parte di cittadini a
variante del piano regolatore, perché “si avete approvato il SIAD però dammi la possibilità
di lavorare, dammi la possibilità di fare un insediamento produttivo, dammi la possibilità di
aprire lo stabilimento, dammi la possibilità di aprire il piccolo esercizio commerciale”,
quindi ci troveremo di fronte a una marea di istanze di variazioni di destinazioni d’uso. A
questo punto io credo che questo piano SIAD sia un rattoppo, mentre si doveva valutare
un piano che tenesse conto delle esigenze tecnico-economico-sociali-culturali del paese,
cioè un piano urbanistico comunale. Poi mi sarei aspettato, visto che i membri della
maggioranza hanno più volte detto che siamo in un periodo di crisi dei piccoli
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
23
commercianti e per questo motivo dobbiamo approvare il SIAD, ma mica diamo il SIAD
come un finanziamento, se un commerciante sta in crisi o non ha i soldi per aprire
l’esercizio commerciale non è che con il SIAD risolve il problema, quindi mi sarei aspettato
che l’Amministrazione comunale dicesse che nell’approvare il SIAD e nell’insediamento di
nuovi esercizi commerciali artigianali e produttivi questo Ente, verso questi nuovi
imprenditori, da 3 anni di agevolazioni in termini di tasse, cioè una riduzione della
TARSU, una riduzione dell’ICI, una riduzione in modo tale da incentivare. Perché ricordo
a tutti che per fare alberghi c’è bisogno che vengano persone; perché vengano le persone
bisogna rivalutare il centro storico e non lasciarlo nello stato in cui si trova, bisogna fare si
che il Casamale, il centro storico, la chiesa di Santa Maria del pozzo o la villa Augustea
siano inseriti in un circuito di visite guidate, altrimenti noi costruiamo gli alberghi a Somma
Vesuviana ma chi ci mettiamo? I ristoranti li facciamo pure, ma chi ci viene a mangiare?
Rispetto a questa cosa l’Amministrazione deve creare anche gli incentivi affinché si possa
incentivare il turismo nel territorio e, soprattutto, possa dare una mano agli imprenditori,
soprattutto i giovani, che vogliono intraprendere questa attività sotto forma di un “nuovo
lavoro” e non più alla ricerca di posti statali. Stiamogli vicino in termini di riduzione di
tasse, grazie.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Consigliere Aliperta, ha chiesto di intervenire il Consigliere Raffaele
Maione prego.
CONSIGLIERE MAIONE RAFFAELE:
Grazie Presidente. Innanzitutto io vorrei chiedere all’Assessore competente alcuni
chiarimenti. Lui ha parlato di alcuni obbiettivi che ha ribadito anche il Consigliere Luigi
Aliperta, porre un freno alla chiusura degli esercizi commerciali, e ha collegato questa
affermazione attraverso un riordino amministrativo e funzionale delle attività commerciali.
Come si fa a collegare - egregio Assessore - questa situazione alla costruzione di un centro
commerciale quando da un lato non si è data nessuna preferenza per i commercianti del
nostro paese e, ancora di più, non si è data nessuna preferenza a quei piccoli esercenti
commerciali a cui l’avvio di un centro più ampio, di un polo commerciale, potrebbe anche
determinarne la fine. E ancora non riesco a capire, caro Assessore - non so se l’ha detto
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
24
l’Assessore e su questo chiedo anche scusa se non erro è stato il Capogruppo della PDL –
come può essere collegato un centro commerciale con le risorse archeologiche di questo
paese. Pompei ha il centro commerciale e ha gli scavi, chi va al centro commerciale non va
agli scavi per cui non dobbiamo interpretare il centro commerciale con lo stretto
collegamento ad una attività di natura diversa da quella commerciale. Chiunque di noi
vada al centro commerciale, anche noi giovani caro Vittorio, non va a visitare il museo, e tu
l’hai detto Vittorio……hai parlato di un polo commerciale. Mi dispiace che non è in aula il
Consigliere - e ciò dimostra come si rientra in aula e si dice tutto diverso da quello che poi i
Consiglieri di opposizione hanno detto -……non ho mai interrotto e penso che non è il
caso che Lei debba interrompermi…...la maggioranza, caro Consigliere Di Palma - così
glielo riferisce al Consigliere Carotenuto - cresce di numero ma non di consenso popolare e
lo dimostra - e mi dispiace dirlo in questa Assise comunale - il fatto che il candidato della
PDL alle provinciali è stato bocciato. Per cui cresce di numero, da 18 passa a 19, poi passa
a 20, poi passerà a 23 io non lo so, però non cresce di consenso tra il popolo e l’ha
dimostrato alle elezioni. Non l’ho dimostrato io certamente, l’ha dimostrato il popolo che
ha bocciato il candidato…….
PRESIDENTE
Cons. Maione si attenga all’argomento.
CONS. MAIONE
Carotenuto non si è attenuto e io ho risposto a Carotenuto. L’Assessore Di Mauro nella
sua relazione ha parlato di costruzione spontanea, abusi edilizi, condoni edilizi che hanno
comportato una crescita disordinata del paese consentendo l’allocazione di officine
meccaniche e di industrie accanto a complessi residenziali, etc etc. Poi ha letto “il SIAD
diventa così momento anche di riqualificazione del territorio”. Noi non possiamo
denunciare lo scempio in un paese che - per carità - può avere i suoi abusi edilizi. Ma poi
“il SIAD potrebbe riordinare questi abusi edilizi”, noi dobbiamo scindere le due cose. La
relazione dell’Assessore, nulla contro, mi da un collegamento tra gli abusi e il polo
commerciale che personalmente io non vedo proprio. E qui chiedo all’Assessore, anche in
virtù delle richieste fatte dal Consigliere Aliperta, di intervenire in questa Assise comunale
e rispondere a questi nostri quesiti. Il SIAD è positivo - io alzo le mani - ma è stata fatta
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
25
da questa minoranza una proposta, una mozione, non so come chiamarla. Il SIAD è anche
positivo per alcuni finanziamenti regionali - non lo possiamo negare – e sarà anche
importante però in stretto collegamento con quello che ha detto il Consigliere Aliperta, il
quale ha parlato di certe situazioni - lui è commercialista se non sbaglio - anche di eventuali
finanziamenti alle piccole attività, sempre perché voi li abbiate collegati al di fuori del
centro commerciale. Io, invece, ho più volte ribadito che si dovevano preferire anche gli
elementi che hanno fatto la storia: mio padre per esempio ha ereditato quella che era la
macelleria del padre di Alfonso Auriemma e parlo di mio padre per dire un qualsiasi altro
piccolo esercente commerciale. Si doveva dare una preferenza anche a quelli che sono,
diciamo anche dei supermercati un po’ più vasti del piccolo esercizio commerciale, ne
abbiamo più o meno una decina. Io non so quantitativamente quante ne abbiamo di attività
di supermercati, ma anche quelli dovevano essere presi in considerazione. Alla fine ci si
reca al centro commerciale e non andiamo più nel piccolo esercizio commerciale. Questa è
una consuetudine anche se non sto dicendo che “per legge” tutti andranno al centro
commerciale a spendere, è consuetudine dirlo. In linea generale il SIAD è positivo, è
positivo per i finanziamenti, è positivo per il riassetto della situazione commerciale, però io
veramente vi invito a prendere seriamente la nostra proposta perché noi tante volte, e
questo anche Carotenuto l’ha smentito, quante volte abbiamo votato con questa
maggioranza? Non ce lo potete negare. Abbiamo fatto il nostro dovere di Consiglieri di
opposizione ma abbiamo fatto anche il nostro dovere di Consiglieri, abbiamo approvato
determinate vostre proposte. Io vi chiedo di prendere seriamente questa proposta fatta a
nome di tutti i Consiglieri di opposizione dal collega Maione, prendetela seriamente e
approvatela insieme a noi qualora ci siano i numeri, perché darete anche l’impressione
definitiva di una collaborazione che e mancata. Premesso che mi associo ai complimenti ai
Tecnici, alla dirigente Iovine, a chiunque ha collaborato per questo piano, però diamo
dimostrazione di collaborazione che è mancata, il semplice dischetto dell’affermazione di
inviare proposte non basta. Penso che è il caso di convocare una riunione della
maggioranza con una serie di persone della minoranza per questo piano commerciale, per
il SIAD e per il piano commerciale. Andava fatto questo passaggio e non l’avete fatto, però
ora è il momento di prendere sul serio questa proposta e di votarla, grazie.
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
26
PRESIDENTE:
Ringraziamo il consigliere Raffaele Maione. Chi chiede la parola? Il Sindaco, ne ha
facoltà.
SINDACO:
Signor Presidente, signori Consiglieri, gentile pubblico presente in aula, questa sera
accolgo e noto con piacere il tono pacato, diciamo politicamente corretto, che è stato usato
in relazione ad un argomento così importante qual è quello del SIAD. Per cui, al di là delle
valutazioni e complimenti da fare ai Tecnici che si sono prodigati nella relazione e nello
stilare questo SIAD, questo piano commerciale, io i mi voglio complimentare con questa
Assise e con quanti la compongono e, lasciatemelo dire con la sincerità che mi
contraddistingue, ho notato con mio sommo piacere che gran parte dei miei Consiglieri mi
hanno rubato le argomentazioni, dimostrando sotto questo aspetto la loro maturità
politica, e di questo ne vado fiero ed orgoglioso. Per cui a me non resta che fare delle
piccole considerazioni, soprattutto in relazione a quanto ha detto la minoranza che, ripeto,
si è comportata in modo politicamente corretto e che merita per rispetto politico e non solo
una risposta. Io ho cercato di annotare le vostre varie osservazioni, non so se riuscirò a
rispondere a tutto ma grosso modo penso di poter svolgere bene il mio compito. E voglio
partire da una considerazione - non me ne vorrà l’amico Gennaro Aliperta il quale fece
qualche settimana fa, o se vogliamo qualche mese fa, una considerazione che io ho sposato
e sposo tuttora appieno. Ogni giorno che passa per l’approvazione del SIAD è un giorno
che noi togliamo ai commercianti di Somma Vesuviana per la loro possibilità di muoversi,
di risollevarsi sotto l’aspetto economico. Io questa affermazione la faccio mia, e questa è la
prima valutazione: Somma ha già aspettato abbastanza, Somma, in relazione alla legge che
risale al 2000, ha aspettato circa 10 anni per l’approvazione del SIAD, noi andiamo fieri,
orgogliosi, di passare come quella Amministrazione che ha dotato Somma Vesuviana di
uno strumento così importante qual è il piano commerciale. Seconda considerazione. Mi
viene rimproverato, per certi aspetti, o annotato che questo SIAD non ha un indirizzo
politico, che questo SIAD non ha visto convocate le minoranze, le varie associazioni e sigle
sindacali, i vari professionisti: e allora vedete, la mia seconda valutazione è che io
personalmente ho provveduto a mandare in tempi non sospetti, 7 luglio, ad ognuno di voi
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
27
Consiglieri di maggioranza e Consiglieri di minoranza un file, un dischetto, e a qualcuno
anche un cartaceo - al mio amico Gennaro Aliperta il quale volle il SIAD in termini
cartacei e gli consegnammo quello che ha era l’originale del SIAD - per cui l’indirizzo
politico se è vero come è vero che è stato dettato dalla maggioranza nella misura in cui
andava ad ubbidire a quelle che erano le esigenze ormai improcrastinabili, datate da oltre 9
anni, di quelle che erano le esigenze dei commercianti, l’indirizzo politico è stato dettato,
se è vero come è vero, dalla maggioranza che se ne assume le responsabilità. Perché le
varie associazioni non sono state presenti nella loro complessità, le varie professionalità,
Ingegneri e Architetti, invitate non sono state presenti, i vari Consiglieri Comunali, più
volte invitati, non hanno fatto una sola osservazione. L’amico Umberto Maione,
giustamente, il giorno prima di questa seduta consiliare, mi invitava a fare un dibattito
pubblico al quale io non mi sono sottratto, perché mi sembrava logico fare questo dibattito
pubblico, dibattito pubblico che io, caro Umberto, ti dico che farò con voi, con la città di
Somma Vesuviana, con i commercianti, per spiegare bene questo argomento, perché
capisco che questa sera passa un messaggio non completo ma questo non lo dovete
addebitare a noi ma lo dovete in parte addebitare a quella che è stata, non so per quale
motivo, una vostra deficienza. Noi in realtà l’indirizzo politico ce lo siamo fatto dettare,
così come vi ho detto, dalle esigenze dei cittadini di Somma Vesuviana e segnatamente
dalle associazioni. Ce lo siamo fatto dettare da vari incontri che abbiamo avuto con le varie
commissioni consiliari, ce lo siamo fatto dettare - come ti ho detto caro Alfonso - da quelle
che erano le osservazioni del PTCP, da quelle che erano le osservazioni del piano
strategico operativo, le abbiamo fatte nostre e le abbiamo redatte e abbiamo dato corpo a
quello che poi è diventato il nostro piano commerciale. Caro Alfonso ti prego di non
interrompermi, verosimilmente è una tua deficienza, è una tua mancanza, è una tua colpa
nel momento in cui non hai sentito il bisogno di interpellarmi, di compulsarmi, di invitarmi
a fare un Consiglio Comunale ad hoc. Io ho capito che forse voi non avevate queste
intenzioni e che in quel caso, forse in modo politicamente non corretto, volevate che questa
maggioranza non redigesse il nostro piano regolatore, che la città nelle sue varie
espressioni ha fortemente voluto e che io, insieme ai miei Consiglieri, mi accingo a votare.
Questo è uno dei motivi, caro Umberto, per cui io non posso accettare la tua mozione.
Perché spiegatemi: nel momento in cui voi non venite, non accettate il mio invito, stasera
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
28
invece quell’invito non recepito me lo ponete in questa aula? Secondo me è un poco troppo
tardi, non lo posso accettare per rispetto di questa maggioranza, per rispetto di questi
Tecnici, per rispetto del mio ufficio tecnico, nella persona di Filomena Iovine, tutte
persone che hanno lavorato sodo e che hanno prodotto un piano commerciale il cui filone
portante era legato, soprattutto, alle esigenze della città. Questa variante, questa lettera F
di cui tu mi chiedi a malincuore ti debbo dire - e invito il mio gruppo a fare altrettanto - che
noi non la possiamo accettare. Non la possiamo accettare per quello che ho detto prima,
perché Somma non può aspettare, perché i commercianti di Somma non possono
aspettare, perché sono anni che aspettano questo SIAD. E poi diciamocela tutta, il SIAD
voi lo volete vedere come un elemento il quale andava condizionato da un probabile,
possibile studio di fattibilità o un vero e proprio PUC. Noi abbiamo ragionato in modo
leggermente diverso da voi, noi abbiamo detto che questo piano commerciale era
un’esigenza della città, rispetta quelle che erano le osservazioni del PTCP, rispetta quelle
che erano le osservazioni del piano strategico operativo - e non abbiamo vergogna a dirlo –
confrontandoci con la stessa Regione e con la stessa Provincia abbiamo pensato di farlo
precedere da questo SIAD. E qua vi invito a cogliere e a votare insieme a noi perché, se è
vero come è vero, che niente avete da eccepire sull’aspetto tecnico, sulla relazione fatta dai
tecnici, voi intrinsecamente mi venite a dire che questo piano ha tutti i crismi della bontà,
della fattibilità, della fruibilità da parte della città. E allora fatemi fare un’ultima
considerazione, voi che cosa mi obbiettate? Voi mi obbiettate la parte della variante
normativa. Vedete, è in quella variante normativa che voi dovete vedere tutta la nostra
volontà di venire incontro a quelle che sono le esigenze di questa città. Chi vi parla in tempi
non sospetti, ostacolato da qualche Consigliere che oggi siede tra le fila della minoranza, si
portò in Regione dove chiese, con molta umiltà, di fare sì che i concittadini commercianti
potessero continuare ad operare, ottenendo un certificato di destinazione d’uso
temporaneo in attesa della realizzazione dei PIP. Il SIAD è propedeutico ai PIP come è
propedeutico al piano urbanistico comunale, per cui io sono convinto di avere reso un
favore a questo Paese, insieme alla mia maggioranza. E mi auguro che voi possiate rivedere
le vostre posizioni e che possiate anche voi partecipare a questo momento che io ritengo un
momento storico - da un punto di vista amministrativo sia ben chiaro - per la città di
Somma Vesuviana. Perché noi stiamo vivendo un momento importante, perché lo scopo
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
29
è quello di dare vigoria ai futuri commercianti, potendo permettere in un momento di crisi
economica una rinascita economica. Questo è il nostro scopo, questo è quello che noi
vogliamo realizzare. E se è vero che il mio Assessore è stato frainteso - perché E’ stato
frainteso e basta leggere la sua relazione - in realtà noi non vogliamo fare altro, con
l’approvazione di questo piano - voleva dire il mio buon Pasquale Assessore alle attività
produttive – che porre freno alla chiusura di quei tanti piccoli negozi commerciali che oggi
non riescono ad andare avanti. E poi - se mi consentite - vorrei fare un’ultima valutazione
perché ho visto che è stato oggetto della vostra attenzione. Vedete, tra le varie
considerazioni che vi invito a fare, c’è quella per cui in un momento di crisi economica
abbiamo ritenuto di rispettare quella che è l’attività degli attuali commercianti, riducendo
quello che poteva essere una possibile area commerciale in metri quadri nel lontano 2001-
2002 per una bozza preparata dal Professor Ragone - il quale prevedeva di occupare 61500
mq di aree commerciali – prevedendo esattamente la metà dei metri quadri, ovverosia
30000 mq. Questo nel tentativo di non intralciare quelle che sono le attività commerciali
presenti sul territorio. Noi abbiamo ragionato ad ampio spettro, a 360°, ci siamo messi
davanti tutte le varie situazioni che potevano implicare le attività commerciali, anche il
centro urbano, anche le masserie di periferia. Tu immagina Resina, Duca di Salsa, Starza
della Regina, laddove noi possiamo permettere un’attività commerciale per una superficie
di 100 mq. Tu riesci ad immaginare che noi diamo impulso ad una nuova attività
commerciale? Io immagino, a differenza vostra, a partire da domani, a partire
dall’approvazione di questo Piano Commerciale, a partire dall’approvazione della variante
da parte della Provincia, la rinascita economica di questo paese. Stasera noi stiamo
ponendo le basi per questa rinascita. Per cui, vi invito tutti a votare questo Piano
Commerciale che, badate bene, attraverso la mia persona, con l’ausilio dei miei consiglieri,
a cui va questa sera tutto il mio plauso, e se me lo consenti, tutto il mio affetto, non
abbiamo permesso, lo ripeto, non abbiamo permesso speculazione alcuna, perché noi
parliamo del fabbricato esistente. Noi non parliamo di variazione di volumetria, non lo
consentiamo e non l’abbiamo consentito a nessuno, e nessuno me l’ha chiesto, ben sapendo
questo Sindaco come ragionava. Allora, noi non abbiamo fatto altro che mettere in
condizione i commercianti di Somma Vesuviana di poter ottenere, in modo trasparente,
quel benedetto certificato di destinazione d’uso che, in tempi non sospetti - caro Alfonso
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
30
- andavano a mendicare in altro modo. E qui mi fermo. Vi rinnovo l’invito a votare insieme
a me questo Piano Commerciale, impegnandomi fin da subito - perché, vedete, sarei
tentato di farlo, sarei tentato di spiegare ai cittadini ed alla città tutta fin da stasera che
cosa andiamo a votare, però ci vuole più tempo, ci vogliono vari dibattiti - a fare una serie
di incontri in varie contrade di Somma Vesuviana, nei vari rioni di Somma Vesuviana per
far capire che cosa noi stasera stiamo facendo o che cosa noi stasera andiamo ad
approvare. Vi invito a votare insieme a me questo SIAD, questo Piano Commerciale
affinché - permettetemi l’ardire - voi con noi possiate condividere questo momento positivo
per i commercianti di Somma Vesuviana e per la città di Somma Vesuviana. Questo, senza
dubbio alcuno, sicuramente è un momento storico per la rinascita economica di questo
paese, a cui io sono legato a cui io voglio bene, così come ne sono certo tutti quanti voi.
Grazie.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Sindaco. Una breve replica. Chiede la parola il Consigliere Auriemma
Alfonso, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE AURIEMMA ALFONSO:
Non vado per le lunghe, solo una precisazione. Tutto il mio intervento di prima era sul
fatto che mancava il documento politico: è una cosa grave in democrazia. L’organo
deputato a dare il documento non è stato interpellato, non è stato convocato: questo era
quello che ho detto. Il sindaco mi ha detto: “vi abbiamo invitato a proporre dei correttivi”.
Ma a cose fatte? Noi come Consiglieri Comunali dobbiamo fare il documento
programmatico, poi, se c’è bisogno di correttivi perché riteniamo che i tecnici non abbiamo
ben interpretato quel documento, allora si fanno pure. Ma manca l’atto essenziale, il
documento programmatico di competenza del Consiglio Comunale. Questo SIAD parte
senza che ci sia una condivisione delle basi: non c’era e non c’è adesso. Ribadisco la
volontà di votare insieme a voi, all’unanimità, una parte del documento. E’ una proposta
seria, non è ostruzionismo, caro mio Presidente di Commissione. Qui l’ostruzionismo, in un
certo senso, lo fa la maggioranza nei confronti dell’opposizione. Quindi, per favore,
votiamo questa proposta. La seconda parte, quella della variante, può aspettare. Non
falliranno i commercianti. Dove sta l’ostruzionismo? Quando le cose ci convincono
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
31
votiamo insieme a voi. Ce ne dovete dare atto, a meno che qualcuno non sia in mala fede, e
non pensi che - come spesso pensa il nostro capo del Governo - pensarla diversamente da
lui sia ostruzionismo. No. Ognuno ha le sue idee e le porta avanti, l’importante è portarle
avanti con onesta intellettuale e con coerenza. Per cui Vi invito a considerare meglio la
nostra proposta. Non è un rinvio per quanto riguarda le varianti. Mi sembra giusto
preparare un documento del Consiglio Comunale che prepari quelle varianti. Mi sembra
doveroso per non rinunciare al nostro ruolo, sennò siamo qui solo ad avallare decisioni già
prese altrove. Mi sembra una diminuzione fortissima del ruolo di Consigliere Comunale, di
maggioranza o di opposizione che sia. Grazie.
PRESIDENTE:
Qualcun altro vuole intervenire? Allora, Consigliere Luigi Cimmino per una breve replica.
CONSIGLIERE CIMMINO LUIGI:
Forse siamo stati un po’ infelici da questo punto di vista, anche se, alcune domande poste
non hanno avuto risposta, o almeno parzialmente. Il Sindaco l’aveva detto in premessa che
risulta difficile, data la complessità dell’argomento; forse era giusto ragionare con più
calma. Dico velocemente delle cose: io ho fatto una domanda precisa riguardo al fatto che
manca, probabilmente c’è sicuramente nella testa dell’Amministrazione, anche in termini
legittimi, quale è l’idea di città che bisogna produrre. Questa idea di città, forse, va
socializzata. Rispetto poi al fatto della sanatoria indiretta, il Sindaco nell’intervento finale
ha detto: “noi non è che facciamo costruire cose nuove, noi permettiamo a cose che già ci
sono di potersi adeguare”. Il problema è che quelle cose che sono nate e già ci sono, come
sono nate forse lo sai più tu che io. Ma in termini anagrafici perché sei più grande di me,
non dal punto di vista né politico né amministrativo - bada bene - assolutamente non mi
sarei mai permesso di dire questo. Il punto vero è lo “spontaneismo” - chiamiamolo così -
delle attività produttive. Faccio un esempio: immagino nella mia testa la strada di
Pomigliano D’Arco, strada che sostanzialmente nel nostro Piano Regolatore aveva tutte
altre cose. Ebbene ci sono delle attività produttive, come sono nate quelle attività
produttive? Non è responsabilità, ovviamente, di chi c’è in questa situazione, ma si è avuta
una auto-genesi - diciamo così - nel nostro territorio delle attività produttive che ora sono
impiantate. Quella auto-genesi bisogna ricordarla, anche se oggi è una realtà consolidata.
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
32
Quindi, lungi da me dire: “questa realtà consolidata deve essere smantellata”. C’è un
problema che è puramente politico rispetto al disegno complessivo della città. Oggi,
sostanzialmente, chi ha sbagliato o, furbescamente, ha impiantato delle attività che
produttive in quelle zone non erano, un dato di fatto si trova ad avere ragione rispetto ad
un atto non proprio normale. Uno può dire: “oggi si prende atto di questo” o che qualcuno
potrebbe anche dire “si è vero quello c’era li ma non poteva starci in nessun modo”. Faccio
un esempio c’è un gruppo di attività produttive a ridosso di un quartiere urbanizzato: per
me quello lì non può starci. E’ una scelta politica. Questo non c’è.
SINDACO:
……è tutto il contrario, cioè: chi ha costruito abusivamente “abusivo” rimane; mentre chi
ha chiesto in tempi non sospetti un condono, quell’area condonata, nel momento in cui
rinunzia alla residenza, può diventare attività commerciale. Quindi, è tutto il contrario di
quello che tu stai dicendo, scusami.
CONSIGLIERE CIMMINO LUIGI:
Questo è evidente, perché chi non ha proprio dichiarato l’attività, anche in termini di
condono, è un illegale e basta. Chi invece l’ha fatto ma si è tutelato rispetto ad uno
strumento, quantomeno opinabile - cioè quello che sanciva in termini legislativi lo scempio
del territorio - si adegua. Il punto vero di questa progettazione è questo. E’ evidente che un
intervento di questo genere presuppone che non possono sussistere altri interventi. Da
questo punto di vista presuppone l’affiancamento di un’altra strumentazione. Faccio un
esempio: si pone la fine rispetto a quello che è il margine di attività produttive perché lo si
regolamenta. Ma abbiamo gli strumenti necessari nel nostro Piano Regolatore? o
attraverso gli strumenti che abbiamo non riusciamo ad impedire?....... in che modo si può
impedire in termini urbanistici la nascita di attività che non rientrano in quella
regolamentazione? Non c’è scritto questo, perché non c’è il disegno di intervento
complessivo. Rispetto a questa cosa nessuno pensa che sia irrilevante far partire il
commercio. Nessuno pensa che il Piano Commerciale e quindi l’intervento di
regolamentazione in un settore così importante non debba essere effettuato, e le
Amministrazioni che non l’hanno fatto hanno gravi responsabilità. Però, non si può
raccontare la storia per cui grazie all’approvazione SIAD si rilancia l’economia…. se è
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
33
solo grazie all’approvazione del SIAD allora approviamo le regole del SIAD! Punto. Poi,
rispetto alle altre cose, inquadriamo un disegno più ampio. Mi rendo conto che volete
mettere l’accento su questo lato per far passare in secondo piano un altro provvedimento,
altre possibilità che ci sono. Allora, mi auguro che questa è una legittima diversità di
sviluppo della città. Mi auguro che su questo possiate avere ragione, però rispetto agli
impegni a cui tu hai fatto riferimento devo sottolineare: mi ricordo che quando parlammo
della variante normativa che fu votata in questo Consiglio Comunale, la maggioranza prese
l’impegno di portare in Commissione Urbanistica - dagli atti del Consiglio - le linee di
indirizzo del PUC. E’ passato quasi un anno, la tua maggioranza non le ha portate, perché,
probabilmente, ha un'altra legittima visione di linee programmatiche. Allora, è possibile
aprire un confronto su questo argomento ad un anno di distanza dall’impegno che tu ti sei
preso? Perché poi quella delibera porta in calce che dopo questo ci ritroveremo ad
approvare varianti del PIP all’interno di questo Consiglio. E’ un altro pezzo di quello che, il
PUC non scritto nella vostra testa, mette nella città. Allora abbiate la gentilezza di
dichiarare alla città e a noi quale è il vostro disegno legittimo su cui, poi, possiamo
confrontarci.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Consigliere Cimmino Luigi e diamo la parola al Consigliere Luigi Aliperta,
ne ha facoltà.
CONSIGLIERE ALIPERTA LUIGI:
Avevo fatto due domande abbastanza specifiche all’Assessore e non ho avuto risposta.
Volevo replicare al Sindaco che dissento in due passaggi. Il primo è quando lui riferisce che
l’opposizione è stata abbastanza “deficiente” nel non produrre qualche elemento di
integrazione rispetto al progetto SIAD. Volevo ricordare al Sindaco che il dischetto è
arrivato il 10 luglio, almeno a me. Ma la questione fondamentale è questa: nel momento in
cui mi arriva il dischetto a casa, significa che gli indirizzi politici rispetto a quel progetto
erano già stati presi dalla maggioranza. Il Sindaco ha detto molto onestamente: “noi ce ne
assumiamo tutte le responsabilità”. L’opposizione, invece, aveva fatto rilevare che, rispetto
a questa cosa, era opportuno - io dico necessario ma è un fatto personale - condividere
prima con l’opposizione e poi mandare il dischetto. Onestamente, Sindaco, le dico molto
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
34
sinceramente che tecnicamente io non ne capisco di ingegneria, allora che ho fatto? Ho
stampato il dischetto e l’ho dato ad un tecnico di mia fiducia. Giustamente, luglio, agosto e,
non a caso gli amici capigruppo hanno chiesto un rinvio, è vero? Un rinvio del Consiglio
Comunale proprio perché il tecnico stava elaborando delle osservazioni rispetto al progetto
SIAD. Resta comunque un problema politico: voi avete mandato un dischetto già con le
vostre intenzioni, con le vostre decisioni e l’opposizione non ha partecipato, perché la
prima osservazione che andava fatta è che il SIAD non è propedeutico al PUC, ma è
l’inverso, perché sia il SIAD che il PIP sono parti integranti del PUC. Quindi, come ha
ribadito qualche collega di opposizione, noi stiamo qua a fare tutta una serie di varianti a
questa situazione, che - e secondo me è da verificare - si andranno a scontrare con il Piano
che esiste in Provincia o in Regione. Ho qualche perplessità perchè credo che questo
progetto SIAD sarà in qualche modo bloccato dalla sovrintendenza o chi per essa e ci
troveremo nella difficoltà che da un lato abbiamo promesso un rilancio dell’economia e poi
dall’altro, per un fatto tecnico, ci blocchiamo su queste cose, grazie.
PRESIDENTE:
Ringraziamo il Consigliere Aliperta. Qualcun altro vuole intervenire? Allora, nessuno
vuole intervenire. Poiché la minoranza ha proposto una mozione, Segretario,
cortesemente, la vuole rileggere?
SEGRETARIO GENERALE:
Si chiede di:
approvare la proposta di delibera stralciando il punto F che verrà riproposto in un
prossimo Consiglio Comunale, che definirà contestualmente anche le linee
programmatiche del PUC.
PRESIDENTE:
Mettiamo a votazione la proposta. Chi è d’accordo alzi la mano. 9 voti favorevoli. Chi è
contrario? 21 voti contrari. Nessuno astenuto.
La proposta è bocciata.
Allora, passiamo alla votazione e all’approvazione della proposta. Prima di votare la
proposta di delibera dovremmo fare una precisazione, nel regolamento R2 e nel
CITTA’ DI SOMMA VESUVIANA
Consiglio Comunale del 15 settembre 2009
35
regolamento stralcio R2S alla pagina 12 rigo n° 7 dopo la parola “delocalizzazione” manca
la seguente dicitura “contenuta nella presente proposta di delibera e alla quale va
uniformato ogni allegato omissis nel rispetto del limite di superficie di vendita di 400 mq”.
Il Segretario Generale deve fare una precisazione. Prego.
SEGRETARIO GENERALE:
Nella proposta di delibera trovate, precisamente alla pagina 3 tra il paragrafo zona COM1
e il paragrafo zona COM2, un ultimo rigo dove si dice: “….e/o ospitanti attività artigianali
moleste o insalubre da delocalizzare, nel rispetto del limite di superficie di vendita di 400
mq”. Questa frase, che voi trovate dopo la parola delocalizzare, deve essere
obbligatoriamente contenuta anche nel regolamento R2 e nel regolamento stralcio R2S,
dove - per un errore materiale - risulta omessa. Siccome è contenuta nella proposta di
delibera va ovviamente uniformata negli allegati, perché la proposta di delibera è quella
che conta, gli allegati per un errore materiale non contengono questa frase.
PRESIDENTE:
IL PRESIDENTE LEGGE LA PROPOSTA DI DELIBERA ALLEGATA AGLI ATTI.
Passiamo alla votazione. Chi è favorevole? 22 voti favorevoli. Chi è contrario? 4. Chi si
astiene? 4. La proposta è approvata. Con la stessa votazione si approva l’immediata
esecutività della delibera. La seduta è sciolta alle ore 22:05. Grazie della partecipazione ai
Consiglieri e al pubblico.
IL CONSIGLIO COMUNALE TERMINA ALLE ORE 22:05.