CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE COMMESSA ... Tutte le tubazioni dovranno essere marcate...

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Luigi Fioramanti Architettura architettura e urbanistica solare IL PROGETTISTA IL COMMITTENTE TAVOLA NUMERO FILE DATA DI EMISSIONE FASE PROGETTUALE DOCUMENTO SPECIFICO COMMITTENTE COMMESSA SCALA DI RAPPRESENTAZIONE DISCIPLINA REVISIONE AGGIORNAMENTO FOGLIO 4, Via Vittorio Alfieri - 00079 Rocca Priora (RM), Italy - Tel./Fax +39 06.947.20.20 http://www.lfarchitettura.it e-mail: [email protected] COMUNE DI NETTUNO PROGETTO DEFINITIVO DIT08 29/11/2017 CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE IT-IMPIANTO TERMICO DISCIPLINARE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE SCALA MODELLO Via Scipione Borghese - Foglio 30 Part.lle 1541 -1543 - 1545 LOCALIZZAZIONE 007002_2_DIT-d i sc i p l i nare tecn i co prestaz i ona l e.doc PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE ING. ANTONINO DI MAIO ARCH. LUIGI FIORAMANTI COLLABORAZIONE PROGETTAZIONE IMPIANTO TERMICO E ANTINCENDIO COLLABORAZIONE PROGETTAZIONE IMPIANTO ELETTRICO ING. GABRIELE CONTI COMPLETAMENTO DEL TEATRO COMUNALE DI NETTUNO 2° LOTTO FUNZIONALE ARCH. FABIANA CEROCCHI ING. ALESSANDRO RUFINI ARCH. DAVIDE TOMMASI

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Luigi Fioramanti Architettura

architettura e urbanistica solare

IL PROGETTISTA IL COMMITTENTE

TAVOLA NUMERO

FILE

DATA DI EMISSIONE

FASE PROGETTUALE

DOCUMENTO SPECIFICO

COMMITTENTE

COMMESSA

SCALA DI RAPPRESENTAZIONE

DISCIPLINA

REVISIONEAGGIORNAMENTO

FOGLIO

4, Via Vittorio Alfieri - 00079 Rocca Priora (RM), Italy - Tel./Fax +39 06.947.20.20

http://www.lfarchitettura.it e-mail: [email protected]

COMUNE DI NETTUNO

PROGETTO DEFINITIVO

DIT08

29/11/2017

CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

IT-IMPIANTO

TERMICO

DISCIPLINARE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE

SCALA MODELLO

Via Scipione Borghese - Foglio 30 Part.lle 1541 -1543 - 1545

LOCALIZZAZIONE

007002_2_DIT-disciplinare

tecnico prestazionale.doc

PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO

COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE

ING. ANTONINO DI MAIO

ARCH. LUIGI FIORAMANTI

COLLABORAZIONE PROGETTAZIONE IMPIANTO TERMICO E ANTINCENDIO

COLLABORAZIONE PROGETTAZIONE IMPIANTO ELETTRICO

ING. GABRIELE CONTI

COMPLETAMENTO DEL TEATRO COMUNALE DI NETTUNO

2° LOTTO FUNZIONALE

ARCH. FABIANA CEROCCHI

ING. ALESSANDRO RUFINI

ARCH. DAVIDE TOMMASI

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Impianto di condizionamento

1. Tubazioni: disposizioni generali

Nella posa in opera della tubazioni si dovranno adottare gli opportuni accorgimenti al fine di consentire la

libera dilatazione, soprattutto in corrispondenza degli attraversamenti di muri, solai, ecc..

Per le tubazioni contenenti fluidi a temperatura diversa da quella atmosferica, per i tratti con notevole

sviluppo, evitando possibilmente il loro passaggio sotto pavimento o soffitti, e dovranno essere sempre

idoneamente isolate in modo che le perdite di temperatura non siano superiori a 0,1 gradi centigradi per

ogni metro lineare.

Qualora tale disposizione non sia realizzabile, le tubazioni potranno essere in vista, collocate in modo da

non pregiudicare l'estetica od il libero uso delle pareti, sostenute da supporti e staffe che ne permettano la

dilatazione ed in modo che siano garantite le regolari pendenze.

Devono comunque seguire il minimo percorso per un miglior funzionamento dell'impianto.

Tutte le tubazioni in genere devono essere complete di collegamenti e delle derivazioni a vite ed a mani-

cotto od a flangia, oppure a mezzo di saldature autogene, dei sostegni e fissaggi. Devono pure essere

provviste di organi di intercettazione delle diramazioni principali e degli occorrenti giunti di dilatazione

nelle strutture in c.a..

2. Tubazioni in rame uso frigorifero per VRF

Utilizzo

Si utilizzeranno tubazioni in rame per l’alimentazione di tutte le unità terminali a partire dall’unità ester-

na.

Qualità dei materiali

Le tubazioni in rame trafilato dovranno essere conformi alle norme L.W.C. EN 12735-1 disossidato al

fosforo di qualità Cu-DHP UNI 5649/71 Cu+Ag 99,90% min, trafilato secondo la norma ASTM.B.68/86

con procedimento conforme ai requisiti ISO-9002 UNI-EN 29002. Essi dovranno rispondere ai seguenti

requisiti:

- lega: Cu DHP CW024A secondo UNI EN 1412 (C 12200 secondo ASTM B 111/M)

- punto di fusione: 1083 °C

- rugosità assoluta: e = 0,0015 mm (bassa perdita di carico)

- Coefficiente di dilatazione termica lineare: a = 0,0168 mm/m °C 1,2 mm/m con ∆T = 70 °C

- Dilatazione termica: a = 0,0168 mm/m °C 1,2 mm/m con ∆T = 70 °C

- Conduttività termica: l = 364 W/mK a 20 °C

- Stato fisico: R 220 secondo UNI EN 12735-1

- Carico unitario a rottura: R min. ≥ 220 MPa (N/mm2)

- Allungamento percentuale: A5min. > 45% lucida

- Superficie interna: pulizia interna secondo UNI EN 12735-1

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Le caratteristiche meccaniche, le dimensioni e le tolleranze di lavorazione sono rispondenti alla vigente

normativa UNI 10376 - ASTM-B-280, DIN 1786.

Esse dovranno essere realizzate con trattamento antiossidante con gas inerte iniettato in trafilatura, assicu-

rante pulizia e deumidificazione interna, con sigillatura terminale.

Tutte le tubazioni dovranno essere marcate dall’Ente di controllo per l’individuazione della serie di appar-

tenenza.

I diametri e gli spessori delle tubazioni saranno i seguenti:

3. Caratteristica dell’isolamento

È ammesso un isolamento realizzato in polietilene espanso a cellule chiuse. I dati caratteristici del mate-

riale dovranno essere i seguenti:

- Valore medio del fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo “μ” 14000;

- Densità media del rivestimento 33 kg/m3;

- Esente da residui ammoniacali;

- Ottima resistenza agli agenti chimici esterni;

- Non infiammabile classe 1 (D.M. 26/06/84);

- Esente da CFC e HCFC (reg. CEE/UE 2037/2000).

4. Precisazione su impianti VRF

Giova ricordare che, data la particolare caratteristica dell’impianto, è di fondamentale importanza che il

personale che provvederà all’esecuzione della rete di tubazioni per il gas freon sia altamente specializzato

e che abbia pratica nella materia degli impianti frigoriferi.

Tale specializzazione dovrà essere comprovata da un curriculum esaustivo dal quale si evincano chiara-

mente tali capacità. L’assenza di detta documentazione potrà essere causa di esclusione dalla gara.

Prima di essere posti in opera i tubi dovranno essere accuratamente puliti con flusso di azoto in alta pres-

sione e mantenute ben chiuse e in pressione fino al momento del collegamento alle macchine. In fase di

montaggio le loro estremità libere dovranno essere protette per evitare l’intromissione accidentale di

materiali che possano in seguito provocarne l’ostruzione.

5. Collegamenti delle tubazioni di rame

Il collegamento dei tubi in rame dovrà essere eseguito mediante saldatura con apporto di materiale. Il

materiale di saldatura dovrà essere in lega a tenore d’argento.

Per il collegamento del tubo di rame alle valvole o agli attacchi di apparecchiature si dovranno impiegare

raccordi a saldare con attacco filettato di tipo adatto a garantire la perfetta tenuta in funzione delle pres-

sioni di prova.

Le tubazioni di rame in rotoli dovranno essere raddrizzate accuratamente e apparire perfettamente paralle-

le e distanziate uniformemente e dovranno essere staffate, nei tratti aerei, su canalina metallica di dimen-

sioni adeguate.

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Tutte le tubazioni dovranno essere contraddistinte da opportune indicazioni in merito a natura e pressione

del fluido convogliato.

La tecnica di saldatura sarà una brasatura. Poiché la brasatura sfrutta lo spazio capillare tra le superfici

unite per ottenere la resistenza adesiva, è necessario assicurare una profondità abbastanza ampia d'inser-

zione dei due tubi e anche un gioco corretto tra le superfici da unire.

La profondità d’inserzione minima dei giunti dei tubi di rame, i diametri esterni dei tubi e il gioco tra i

diametri interni ed esterni dei tubi sono mostrate nella tabella seguente.

6. Vuoto del sistema e ricerca di eventuali perdite

Per ottenere un corretto riempimento delle linee frigorifere sarà necessario seguire le seguenti istruzioni.

a) Collegare il tubo di carica all'unità esterna (1).

b) Collegare il tubo di carica all'adattatore della pompa del vuoto (2). In questo momento, tenere la

valvola di controllo dell'unità esterna in posizione

completamente chiusa (3) (4);

c) Porre la manopola Lo in posizione completamen-

te aperta (5), ed inserire su ON l'interruttore della

pompa del vuoto. Durante questa fase eseguire il

vuoto per la durata del vuoto riferirsi al manuale

di manutenzione del climatizzatore;

d) Quando la lancetta del vacuometro indica 0.1

MPa (-76 cm Hg) (6), porre la manopola in posi-

zione completamente chiusa (%) e disinserire l'in-

terruttore in OFF della pompa del vuoto.

Mantenere questo stato per 1-2 minuti e accertarsi che la lancetta del manovuotometro non ritor-

ni;

e) Aprire completamente le valvole di controllo (3), (4);

f) Staccare le tubazioni di carica (1), (2);

g) Avvitare a tenuta il tappo sulla presa di servizio (7);

h) Dopo aver avvitato nuovamente i tappi sulle valvole dell'unità esterna controllare la periferia dei

tappi per verificare se vi sono state perdite di refrigerante (3) (4) (7).

7. Carica di refrigerante aggiuntiva

Porre la bombola refrigerante sulla bilancia elettronica e collegare i tubi di collegamento sulla bombola e

sull'attacco di connessione della bilancia elettronica.

Attenzione! Assicurarsi di fare l'installazione in modo che il liquido possa essere caricato. Quando si

utilizza una bombola dotata di un sifone, si può caricare il liquido senza rigirarla all'ingiù.

Collegare il tubo di carica del gruppo manometro all'attacco di collegamento della bilancia elettronica (3),

(4).

Aprire la valvola della bombola del refrigerante, e dopo aver aperto un poco la valvola di carica, chiuderla

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(1), (2).

Dopo aver fatto l'aggiustamento zero (0), aprire la valvola di carica e, aprendo la valvola del gruppo ma-

nometro Lo, caricare il liquido refrigerante (2), (5).

Quando il quantitativo previsto di refrigerante non può essere caricato, effettuare una carica aggiuntiva

poco per volta con funzionamento in raffreddamento.

Se la prima carica aggiuntiva non fosse sufficiente, effettuare una seconda carica dopo circa un minuto

seguendo lo stesso procedimento della prima carica. Attenzione: assicurarsi di non caricare mai un grosso

quantitativo di liquido refrigerante tutto insieme nell'unità in funzione raffreddamento, poiché il liquido

caricato dalla parte del gas.

Dopo aver caricato il liquido refrigerante nel climatizzatore chiudendo, la valvola di carica, terminare

l'operazione chiudendo completamene la valvola del gruppo manometrico “Lo” (2) (5).

Rimuovere velocemente il tubo di carica dall'attacco di servizio (6). Quando si interrompe a metà, il refri-

gerante in circolo sarà rilasciato.

Dopo aver riavvitato i tappi sull'attacco di servizio e sulla valvola di controllo, control lare la periferia dei

tappi per verificare che non ci sia perdita di gas.

8. Tubazioni in polipropilene per scarico condensa

Utilizzo

Verranno adoperate nell’esecuzione dell’impianto di allontanamento di acque di condensa.

Tipo e caratteristiche dei materiali

I manufatti di cui sopra dovranno avere i marchi di conformità dell'lstituto Italiano dei Plastici (I.l.P.) e

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dovranno essere corrispondenti alle norme UNI.

l materiale dovrà presentare superfici lisce, integre e non deformate; la massima cautela dovrà essere

osservata durante le operazioni di trasporto, carico, scarico e accatastamento.

I tipi, le dimensioni, le caratteristiche e le modalità di prova dei tubi di poli-cloruro di vinile dovranno

corrispondere alle norme di unificazione UNI 5443-64; UNI 5444-64; UNI 7447-75 ed eventuali succes-

sive modificazioni o integrazioni, nonché a quanto prescritto nei progetti di norme di UNI unificazione

UNI-PLAST CT 246 per tubi di P.V.C. rigido per condotte di scarico interrate e alle norme di unificazio-

ne UN I7613, UNI 8452, alle prescrizioni del progetto UNI-PLAST 348 ed eventuali successive modifi-

cazioni o integrazioni, per tubi di polietilene per condotte di scarico interrate. Tubazioni e raccordi do-

vranno avere i marchi dell'lstituto Italiano dei Plastici (I.l.P.) e sopra ogni singolo tubo dovrà essere im-

presso, in modo evidente, leggibile ed indelebile, il nominativo della ditta costruttrice, il diametro esterno,

I'indicazione del tipo e della pressione di esercizio.

I giunti e la realizzazione degli stessi dovranno rispettare le modalità precisate al successivo punto.

9. Ancoraggi delle tubazioni

Tutti gli staffaggi, i sostegni e gli ancoraggi delle tubazioni saranno realizzati in profilati di acciaio fissati

saldamente alle strutture.

I supporti scorrevoli, ove necessari, saranno del tipo ad attrito radente. Ove necessario i supporti scorre-

voli saranno del tipo a rulli con perni in acciaio inox e boccole autolubrificanti.

Per le tubazioni coibentate i supporti saranno rispondenti a quanto riportato nel successivo paragrafo

“Isolamento termico delle tubazioni”.

Le guide saranno realizzate come i supporti scorrevoli ed inoltre dovranno impedire i movimenti laterali

delle tubazioni consentendo solo lo spostamento assiale.

La sospensione delle tubazioni potrà essere effettuata anche con collari pensili regolabili. In questo caso

per ancoraggi multipli si dovranno impiegare appositi profilati.

I supporti e gli ancoraggi dovranno essere disposti ad un interasse non superiore a quello indicato nella

tabella seguente.

DIAMETRO NOMINALE (DN) INTERASSE MASSIMO (m)

½” 1,5

¾” 2,0

1” 2,0

1 ¼” 2,5

In presenza di fasci tubieri con tubi di diametri diversi si adotteranno, per i supporti, gli intervalli relativi

ai tubi di minor diametro.

Supporti dovranno essere previsti in prossimità di valvole, cambiamenti di direzione, giunti o altri appa-

recchi che possono dar luogo a flessioni.

Installazione delle tubazioni

I diametri, i raccordi, le pendenze delle tubazioni in genere devono essere tali da garantire il libero deflus-

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so dei fluidi in esse contenuti, senza dare luogo a ostruzioni o comunque a depositi che possano, col tem-

po, comprometterne la funzione.

Nei punti alti delle distribuzioni saranno previsti sistemi di sfogo aria, costruiti da barilotti e da valvoline

di sfiato e nei punti bassi un sistema di scarico dell'acqua (con imbuto di raccolta acqua, il tutto con colle-

gamento alla fognatura).

Quando le tubazioni passano attraverso i muri o pavimenti, saranno protetti da manicotti in ferro dello

spessore di 2mm fino alle superfici esterne, per permettere la dilatazione e l'assestamento, oppure con

fasciatura di 5cm di lana minerale e guaina di protezione, per evitare rotture ai muri in conseguenza delle

dilatazioni.

Non sono permessi tagli ed indebolimenti delle strutture onde facilitare la posa in opera dei tubi.

Tutte le sbavature saranno eliminate dai tubi prima della posa in opera.

10. Isolamento termico delle tubazioni e delle apparecchiature

Utilizzo

Tutte le tubazioni percorse da fluidi a temperatura diversa da quella atmosferica dovranno essere coiben-

tati come appresso descritto.

Qualità dei materiali

Essi dovranno avere classe 1 di resistenza al fuoco. Gli isolamenti inoltre dovranno portare ben visibili i

contrassegni distintivi dei circuiti di appartenenza delle tubazioni e del tipo di fluido trasportato.

Gli spessori, se non specificati, dovranno essere conformi a quanto previsto dal D.P.R.412/93 all. B per il

contenimento dei consumi energetici.

11. Coibentazione per tubazioni convoglianti fluido caldo

Per le tubazioni che convogliano fluidi a temperatura superiore a quella dell’ambiente nel quale sono

installate sono ammesse coibentazioni in guaine in neoprene.

Le tubazioni delle reti di distribuzione dei fluidi caldi in fase liquida o vapore degli impianti termici de-

vono essere coibentate con materiale isolante il cui spessore minimo è fissato dalla seguente tabella in

funzione del diametro della tubazione espresso in mm e della conduttività termica utile del materiale

isolante espressa in W/m°C alla temperatura di 40°C.

Per valori di conduttività termica utile dell’isolante differenti da quelli indicati in tabella, i valori minimi

dello spessore del materiale isolante sono ricavati per interpolazione lineare dei dati riportati nella tabella

stessa.

I montanti verticali delle tubazioni devono essere posti al di qua dell’isolamento termico dell’involucro

edilizio, verso l’interno del fabbricato ed i relativi spessori minimi dell’isolamento che risultano dalla

tabella 1, vanno moltiplicati per 0,5.

Per tubazioni correnti entro strutture non affacciate ne all’esterno ne su locali non riscaldati gli spessori di

cui alla tabella 1, vanno moltiplicati per 0,3.

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12. Coibentazione per tubazioni convoglianti fluido freddo

Per le tubazioni che convogliano fluidi refrigerati o refrigeranti:

- elastomero sintetico a cellule chiuse altamente flessibile

Caratteristiche:

- temp. interna massima 100°C

- temp. interna minima - 20°C

- Coefficiente di permeabilità al vapore acqueo (δ):

- Permeabilità: δ ≤ 0,09 x 10-9kg/m.h.Pa.

- Reazione al fuoco: classe 1 post. Combustione assente non propagatore di fiamma

13. Coibentazione per tubazioni convoglianti, fluidi caldi e freddi

Sarà adottato il materiale adoperato per i fluidi freddi ma nello spessore che risulterà maggiore fra le due

(solo caldo o solo freddo).

Modalità di esecuzione

Le guaine dovranno normalmente essere infilate; dove ciò non fosse possibile, la guaina installata tramite

taglio longitudinale, dovrà essere sigillata con apposito collante e la giunzione coperta con adatto nastro

autoadesivo.

Anche le giunzioni di testa tra le guaine dovranno essere sigillate perfettamente tramite collante.

L’esecuzione di tutte le giunzioni dovrà costituire una perfetta barriera al vapore. Il collante ed il nastro

autoadesivo utilizzati a tale scopo dovranno essere della marca e del tipo previsto dal costruttore del ma-

teriale isolante.

L’esecuzione dell’isolamento dovrà rispettare tassativamente il manuale di montaggio della Ditta costrut-

trice.

Nel caso di tubazioni installate nelle centrali o sottocentrali tecnologiche, ovvero alle intemperie, dovrà

essere installato, a protezione delle tubazioni anzidette, un rivestimento in alluminio calandrato avente

spessore non inferiore a 6/10 mm. Il lamierino di alluminio verrà fissato mediante viti autofilettanti in

acciaio inox. Le testate terminali dovranno essere rifinite con lamierini di alluminio.

L’isolamento dovrà avere soluzione di continuità; le sezioni di inizio e di fine dovranno essere accurata-

mente sigillate.

All’esterno dell’isolamento dovranno essere riportate apposite targhette indicanti il circuito di apparte-

nenza del fluido convogliato e la direzione del flusso.

Tutto il valvolame relativo alle tubazioni in oggetto sarà coibentato con lo stesso materiale e chiuso con

scatole presagomate apribili con cerniere e clips, in lamierino di alluminio di spessore 8/10.

14. Staffaggi di tubazioni coibentate

La coibentazione dovrà essere continua. Non saranno ammesse discontinuità di nessun genere. Nei punti

in cui la tubazione dovrà essere appoggiata alle staffe di sostegno, si dovrà mettere (qualunque sia il tipo

di materiale prescelto) una coppella rigida di sughero o altro materiale idoneo approvato dalla D.L., per

una lunghezza di circa 25 o 30 cm, la quale poggerà su di una sella in lamiera (o spezzone di tubo) di

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circa uguale lunghezza; il tutto sarà fasciato con idonea barriera al vapore e finitura come già descritto.

15. Canali quadrangolari di distribuzione dell’aria

Qualità dei materiali

I canali a sezione rettangolare per il convogliamento dell’aria tra le termoventilanti, o i recuperatori di

calore, e le bocchette dovranno essere costruiti utilizzando fogli o nastri in lamiera di ferro zincata a cal-

do, con processo “Sendzimir” o equivalente, con copertura di zinco di prima fusione del tipo ZN A 98,25

UNI 2013 (in base alle UNI EN 10142 e UNI EN 10147), su entrambe le facce della lamiera di quantità

minima pari a 200 g/m2 (Z 200), formabilità minima FeP02G, negli spessori come di seguito specificato,

con tolleranza come Norma UNI EN 10143.

Gli spessori da impiegare per lamiere zincate saranno di 10/10 mm e di 12/10 mm secondo le dimensioni

del canale stesso.

I canali a sezione rettangolare verranno realizzati mediante piegatura delle lamiere e graffatura longitudi-

nale dei bordi eseguita a macchina: non saranno pertanto ammessi canali giuntati longitudinalmente con

sovrapposizione dei bordi e rivettatura.

I canali saranno irrigiditi mediante nervature trasversali. Essi saranno giuntati mediante flange di tipo

scorrevole o realizzate con angolari di ferro 30 x 3 mm. Le giunzioni dovranno essere sigillate oppure

munite di idonee guarnizioni per evitare fuoriuscite di aria dalle canalizzazioni. I supporti per il sostegno

delle canalizzazioni saranno intervallati, in funzione dell'area della sezione trasversale delle condotte, in

maniera tale da evitare l’inflessione delle stesse e dovranno essere posizionati ad angolo retto rispetto

all'asse della condotta che devono sostenere.

Gli ancoraggi realizzati mediante reggetta metallica devono interessare tutta la condotta e non una sola

parte: in altre parole essi devono essere installati in coppia e posizionati uno opposto all'altro.

Fra le staffe ed i canali dovrà essere interposto uno strato di neoprene in funzione di antivibrante. Ove sia

possibile, ogni tronco di canale dovrà essere staffato singolarmente, in modo da permettere lo smontaggio

indipendentemente dalle restanti tratte di canalizzazione adiacenti.

Nell’attacco ai gruppi di ventilazione, sia in mandata che in aspirazione, i canali dovranno essere collegati

con interposizione di idonei giunti antivibranti del tipo flessibile. Il soffietto dovrà essere in tessuto inin-

fiammabile dotato di adeguata certificazione V.V.F. di autoestinguenza e tale da resistere sia alla pressio-

ne che alla temperatura dell’aria convogliata. Gli attacchi saranno del tipo a flangia o del tipo in lamiera

graffata al tessuto stesso.

Le canalizzazioni nelle vicinanze dei punti di attacco dovranno essere sostenute mediante supporti rigidi.

La tenuta d’aria delle canalizzazioni dovrà essere garantita adottando sigillanti idonei.

Le giunzioni flessibili saranno realizzate con tela gommata, completa di flange, bulloni e guarnizioni in

gomma.

Modalità di esecuzione

La scelta tra i possibili metodi di fissaggio dipende dalle condizioni oggettive poste dalla struttura archi-

tettonica (caratteristiche dell’edificio, spazi disponibili, percorso delle condotte, aspetto estetico, ecc.). Le

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tecniche da impiegare possono essere diverse a seconda del tipo di condotte da installare, e si possono

utilizzare:

- sistemi di fissaggio alla struttura;

- sospensioni o distanziatori;

- sostegni (supporti) delle condotte.

Prima di essere posti in opera i canali dovranno essere accuratamente puliti internamente e durante la fase

di montaggio dovrà essere posta particolare attenzione al fine di evitare l’intromissione di corpi estranei

che potrebbero portare a malfunzionamenti o a rumorosità durante l’esercizio dell’impianto stesso.

Tutte le parti metalliche non zincate quali supporti, staffe, flange, dovranno essere pulite mediante spaz-

zola metallica e successivamente protette con verniciatura antiruggine, eseguita con due mani di vernice

di differente colore.

Tutti i collegamenti non dovranno presentare trafilamenti.

I canali di di distribuzione dell’aria potranno anche essere in alluminio preisolati, previo accordo con la

D.L.. In tal caso essi saranno realizzati con pannelli sandwich eco-compatibili con le seguenti caratteristi-

che:

- Spessore pannello: 20,5 mm;

- Alluminio esterno: spessore 0,08 mm goffrato protetto con lacca poliestere;

- Alluminio interno: spessore 0,08 mm goffrato protetto con lacca poliestere;

- Conduttività termica iniziale: 0,022 W/(m °C) a 10 °C;

- Componente isolante: poliuretano espanso mediante il solo impiego di acqua senza uso

di gas serra (CFC, HCFC, HFC) e idrocarburi (HC);

- Densità isolante: 50-54 kg/m3;

- Espandente dell’isolante: ODP (ozone depletion potential) = 0 e GWP (global warming

potential) = 0;

- Eco-sostenibilità: dichiarazione ambientale di prodotto EPD;

- % celle chiuse: > 95% secondo ISO 4590;

- Classe di rigidezza: R 200.000 secondo UNI EN 13403;

- Reazione al fuoco: classe 0-1 secondo D.M. 26/06/84;

- Tossicità ed opacità dei fumi di combustione: classe F1 secondo NF F 16-101;

- Tossicità dei fumi di combustione: FED e FEC < 0,3 secondo prEN 50399-2-1/1.

I canali dovranno rispondere alle caratteristiche di comportamento al fuoco previste dal D.M. 31-03-03 e

dalla norma ISO 9705 (Room corner test). I canali saranno costruiti in conformità alla norma UNI EN

13403.

Rinforzi

Ove necessario, i canali saranno dotati di appositi rinforzi in grado di garantire, durante l'esercizio, la

resistenza meccanica. Il calcolo dei suddetti rinforzi sarà effettuato utilizzando le tabelle del produttore.

La deformazione massima dei lati del condotto non dovrà superare il 3% o comunque 30 mm come previ-

sto dalla UNI EN 13403.

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Flangiatura

Le giunzioni tra i singoli tronchi di canale saranno realizzate per mezzo di apposite flange “a taglio termi-

co” del tipo invisibile ossia con baionetta a scomparsa e garantiranno una idonea tenuta pneumatica e

meccanica secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 13403. La lunghezza massima di ogni singolo

tronco di canale sarà di 4 metri.

Deflettori

Tutte le curve ad angolo retto dovranno essere provviste di apposite alette direttrici; le curve di grandi

dimensioni a raccordo circolare saranno dotate di deflettori come previsto dalla UNI EN 1505.

Staffaggio

I canali saranno sostenuti da appositi supporti con intervalli di non più di 4 metri se il lato maggiore del

condotto è inferiore ad 1 metro, e a intervalli di non più di 2 metri se il lato maggiore del condotto è supe-

riore ad 1 metro. Gli accessori quali: serrande di taratura, serrande tagliafuoco, diffusori, batterie a canale,

ecc., saranno sostenuti in modo autonomo in modo che il loro peso non gravi sui canali.

Ispezione

I canali saranno dotati degli appositi punti di controllo per le sonde anemometriche e di portelli per l'ispe-

zione e la pulizia distribuiti lungo il percorso come previsto dalla EN 12097 e dalle “Linee guida pubbli-

cate in G.U. del 3/11/2006 relative alla manutenzione degli impianti aeraulici”. I portelli potranno essere

realizzati utilizzando lo stesso pannello sandwich che forma il canale, in combinazione con gli appositi

profili. I portelli saranno dotati di guarnizione che assicuri la tenuta pneumatica richiesta.

Collegamenti alle unità terminali

I collegamenti tra le unità di trattamento aria ed i canali saranno realizzati mediante appositi giunti antivi-

branti, allo scopo di isolarli dalle vibrazioni. I canali saranno supportati autonomamente per evitare che il

peso del canale stesso venga trasferito sugli attacchi flessibili. Inoltre il collegamento con l'unità di trat-

tamento aria renderà possibile la disgiunzione per la manutenzione dell'impianto. Qualora i giunti antivi-

branti siano posti all'esterno, questi saranno impenetrabili all'acqua.

16. Fissaggio alla struttura

I componenti utilizzati per il fissaggio alla struttura devono avere le stesse caratteristiche di robustezza

dei sostegni delle condotte ad essi ancorate. Per garantire l’affidabilità dell’aggancio a una struttura di

cemento, in laterizio alveolare, o in carpenteria metallica si ricorre, di volta in volta, all’utilizzo di:

- tasselli ad espansione (da pieno o da vuoto);

- muratura di inserti metallici;

- “cravatte” o “morsetti”; questi ultimi in alternativa alla saldatura che non è consentita.

L’uso di chiodi “a sparo” conficcati verticalmente nella struttura non è consentito per carichi sospesi.

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In casi particolari occorrerà aggiungere materiale di supporto al fine di rendere più affidabile il sistema di

sostegno.

Saranno ritenuti inaccettabili i supporti costituiti da fogli di lamiera a “L” fissati al soffitto e rivettati al

canale.

Nell’attraversamento delle pareti, i fori di passaggio entro le strutture dovranno essere chiusi con guarni-

zioni di tenuta in materiale fibroso o spugnoso.

Controlli e collaudi

Sarà verificato il corretto montaggio e la rispondenza alle specifiche di qualità dei materiali.

Valutazione

Le canalizzazioni saranno valutate a peso, la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo svilup-

po lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, al quale verrà applicato il peso

unitario del canale accertato attraverso la pesatura di campioni effettuata in cantiere in contraddittorio.

Nella misurazione a chilogrammi di canale sono compresi:

- i materiali di consumo e tenuta;

- la fornitura delle staffe di sostegno ed il relativo fissaggio.

17. Isolamento termico e acustico delle canalizzazioni

Generalità

Se non diversamente disposto in altre sezioni di questo stesso Capitolato dovranno essere coibentati ter-

micamente tutti i canali di mandata per la distribuzione dell'aria, con esclusione di quelli in poliuretano

preisolati.

Negli impianti di riscaldamento ad aria, per lo spessore degli isolamenti varranno (come riferimento mi-

nimo) le prescrizioni di cui alla Legge 10 e relativi regolamenti.

Salvo se espressamente richiesto dalla Committente, non verranno di regola coibentate le canalizzazioni

di ripresa, salvo che non corrano all'esterno dei fabbricati e le canalizzazioni di espulsione e di presa aria

esterna.

Nei tratti in cui le canalizzazioni corrono all'esterno del fabbricato ,in controsoffitti, locali non riscaldati,

cavedi, dovrà essere prevista di regola coibentazione esterna delle canalizzazioni sia di mandata che di

ripresa e per le espulsioni convogliate ai recuperatori di calore.

Dimensionamento

Ai fini del loro dimensionamento gli isolamenti dovranno essere tali da non permettere dispersioni termi-

che mediamente superiori al 15% delle corrispondenti dispersioni che si avrebbero con canali non coiben-

tati.

Materiali isolamento

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Coibentazione per interni

In questo caso si utilizzeranno lastre di polietilene o di gomma sintetica espansa del tipo a cellule chiuse

dello spessore minimo di 13 mm. (conduttività termica 0,040 W/ m C°; con temperatura del fluido 40°C)

i materiali dovranno essere del tipo autoestinguente di Classe 1 di reazione al fuoco.

Le lastre dovranno essere del tipo autoadesivo; in caso contrario il collante impiegato dovrà essere quello

prescritto dalla ditta fornitrice del materiale coibente previa, perfetta pulitura e sgrassatura dei canali, si

procederà all'incollaggio (all'esterno del canale) del coibente. In corrispondenza delle flange si applicherà

una striscia di almeno 20 cm., che verrà incollata sulla coibentazione sottostante (che termina in corri-

spondenza della flangia)

Coibentazione per esterni per canali circolari o rettangolari

Anche in questo caso si utilizzeranno lastre di polietilene o di gomma sintetica espansa del tipo a cellule

chiuse dello spessore minimo di 32 mm (conduttività termica 0,040 W/ m C°; con temperatura del fluido

40°C).; i materiali dovranno essere del tipo autoestinguente di Classe 1 di reazione al fuoco.

Le lastre dovranno essere del tipo autoadesivo; in caso contrario il collante impiegato dovrà essere quello

prescritto dalla ditta fornitrice del materiale coibente previa, perfetta pulitura e sgrassatura dei canali, si

procederà all'incollaggio (all'esterno del canale) del coibente. In corrispondenza delle flange si applicherà

una striscia di almeno 20 cm., che verrà incollata sulla coibentazione sottostante (che termina in corri-

spondenza della flangia)

Il materiale coibente dovrà essere completo di finitura esterna in lamierino di alluminio completo di sigil-

latura delle giunzioni mediante applicazione di siliconatura.

18. Pompe di calore VRF

Le pompe di calore scelte per il riscaldamento e raffrescamento degli ambienti dovranno essere del tipo

VRF a portata di refrigerante variabile funzionante con gas refrigerante R410a, idonea per installazione

all’esterno, raffreddata ad aria, costituita da struttura in lamiera d’acciaio autoportante e pannelli asporta-

bili per la manutenzione.

Saranno installate all’esterno sul terrazzo di copertura. Esse saranno otto trenini a servizio dei vari piani

dell’edificio “K”.

Trattandosi di unità modulari saranno installati a seconda della potenza richiesta in numero di moduli

diversi che nella loro globalità erogheranno la potenza termica e frigorifera necessario per gli ambienti da

trattare.

19. Caratteristiche della Pompa di Calore

Ogni modulo della pompa di calore dovrà essere equipaggiato con:

- scambiatore di calore realizzato con tubi di rame alettati in alluminio, suddiviso in più sezioni;

ventilatore di tipo elicoidale modulante, con mandata dell’aria verticale e aspirazione sui 4 lati,

per la massima circolazione dell’aria anche in presenza di ostacoli.

- compressori ermetici di tipo Twin Rotary ad alta efficienza equipaggiati ciascuno con Inverter a

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controllo vettoriale di tipo IPDU, con campo di modulazione della potenza compreso tra il 16%

ed il 100%. Possibilità di collegamento fino a un massimo di 48 unità interne, con potenzialità

totale delle unità interne collegate comprese tra il 50% il 135% della potenzialità dell’unità

esterna.

- valvola di ritegno sulla mandata dei compressori, separatore dell’olio, valvola a 4 vie, valvole

solenoidi, ricevitore di liquido, accumulatore del gas, sonde di alta e bassa pressione, pressostati

di sicurezza.

- Display a 5 cifre in grado di fornire informazioni di servizio, manutenzione e assistenza; posi-

zionato a bordo della scheda principale in posizione di facile lettura.

L’unità dovrà essere attivata esclusivamente dal Costruttore, al fine di verificare la corretta configurazio-

ne del sistema.

Caratteristiche tecniche pompa di calore foyer

Alimentazione: Trifase + neutro 50 Hz - 380 V

Refrigerante: R410A

Meccanismo di controllo della parzializzazione: Dual Inverter Vettoriale

Compressori: Twin Rotary

Dispositivi di sicurezza: alta pressione: 3,5 MPa

compressore/ventilatori: interruttore automatico di sovracorrente, interruttore termico;

circuito dell'inverter: interruttore automatico di protezione del bus in c.c., interruttore termico

Limiti operativi aria esterna:

raffreddamento: -5°C/+50 °C b.s.;

riscaldamento: -20°C/+15°C b.u.;

Condizioni di funzionamento nominali (alle quali vengono rese le potenzialità termo-frigorifere):

Potenzialità nominale in raffrescamento: 100 kW1

Potenzialità nominale in riscaldamento: 120 kW2

Caratteristiche tecniche pompa di calore camerini

Alimentazione: Trifase + neutro 50 Hz - 380 V

Refrigerante: R410A

Meccanismo di controllo della parzializzazione: Dual Inverter Vettoriale

Compressori: Twin Rotary

Dispositivi di sicurezza: alta pressione: 3,5 MPa

compressore/ventilatori: interruttore automatico di sovracorrente, interruttore termico;

circuito dell'inverter: interruttore automatico di protezione del bus in c.c., interruttore termico

Limiti operativi aria esterna:

raffreddamento: -5°C/+50 °C b.s.;

riscaldamento: -20°C/+15°C b.u.;

1 Test = 35°C b.s. - Tint = 27°C b.s./19°C b.u. 2 Test = 7°C b.s./6°C b.u. - Tint = 20°C b.s.

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Condizioni di funzionamento nominali (alle quali vengono rese le potenzialità termo-frigorifere):

Potenzialità nominale in raffrescamento: 19 kW3

Potenzialità nominale in riscaldamento: 21 kW4

20. Modalità di installazione della Pompa di calore

I vari gruppi pompe di calore dovranno essere posati su di un basamento in calcestruzzo livellato ed in

piano che sarà posto esternamente al teatro ove indicato sui grafici di progetto.

L’ubicazione del gruppo dovrà essere effettuata nel rispetto degli spazi necessari alla manutenzione di-

chiarati dal Costruttore.

Il gruppo sarà collegato fluidicamente alla restante parte del circuito, a mezzo di connessioni saldate.

Controlli e collaudi

Le operazioni di controllo e collaudo comprenderanno:

- accertamento qualitativo secondo le specifiche di qualità dei materiali, controllando la rispon-

denza delle caratteristiche e delle prestazioni dichiarate dal Costruttore;

- verifica dell’intervento degli organi di sicurezza e segnalazione, quali pressostato massima pres-

sione, ecc.

- verifica presentazione dei certificati di omologazione, delle apparecchiature componenti sogget-

te;

Trasporto delle pompe di calore

Il trasporto sul sito di posa in opera della pompa di calore sarà effettuato dalla Ditta Appaltatrice mediante

autogrù o altri mezzi meccanici adeguati al sito di installazione e alla distanza da coprire. Tutte le attività

per la realizzazione in sicurezza dell’operazione di trasporto devono essere concordate con la Direzione

dei lavori e con il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE). La ditta Appaltatrice dovrà

farsi carico di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, da parte delle autorità locali addette al controllo

del traffico (VV.UU), per la organizzazione dei tempi e degli spazi di sosta dell’autogrù.

Diverse soluzioni che la ditta Appaltatrice volesse proporre saranno valutate dalla Stazione Appaltante e

dalla Direzione dei lavori purché non comportino aumento della spesa.

21. Le unità interne

Qualità dei materiali

Le unità interne saranno del tipo pensile per installazione sulla parete, ovvero ad incasso orizzontale e

infine del tipo a colonna.

Quelle del tipo pensile dovranno essere essenzialmente costituite da:

- griglia di ricircolo posizionata nella parte centrale;

3 Test = 35°C b.s. - Tint = 27°C b.s./19°C b.u. 4 Test = 7°C b.s./6°C b.u. - Tint = 20°C b.s.

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- mandata dell’aria nella parte frontale bassa, con aletta direttrice regolabile;

- ventilatore direttamente accoppiato a motore monofase ad induzione a tre velocità, con protezio-

ne elettrica tramite interruttore termico;

- filtro in fibra rigenerabile e lavabile;

- batteria ad espansione diretta a più ranghi con tubi di rame alettati in alluminio;

- bacinella raccolta condensa

- morsettiera per collegamenti elettrici.

Quelle del tipo a incasso dovranno essere essenzialmente costituite da:

- mandata dell’aria nella parte frontale;

- ventilatore direttamente accoppiato a motore monofase ad induzione a tre velocità, con protezio-

ne elettrica tramite interruttore termico;

- filtro in fibra rigenerabile e lavabile;

- batteria ad espansione diretta a più ranghi con tubi di rame alettati in alluminio;

- finitura esterna in lamiera di acciaio zincata con verniciatura acrilica;

- bacinella raccolta condensa

- morsettiera per collegamenti elettrici.

Quelle del tipo a colonna dovranno essere essenzialmente costituite da:

- griglia di ricircolo posizionata nella parte inferiore;

- mandata dell’aria nella parte superiore, con alette direttrici regolabili;

- ventilatore direttamente accoppiato a motore monofase ad induzione a tre velocità, con protezio-

ne elettrica tramite interruttore termico;

- filtro in fibra rigenerabile e lavabile;

- batteria ad espansione diretta a più ranghi con tubi di rame alettati in alluminio;

- bacinella raccolta condensa

- morsettiera per collegamenti elettrici.

Tutte le unità interne dovranno inoltre avere le seguenti caratteristiche tecniche:

- Alimentazione: monofase 230 V – 50 Hz.,

- Batteria di scambio termico: con tubi di rame alettati in alluminio;

- Ventilatore/i: centrifugo;

- Motore: monofase ad induzione;

- Refrigerante: R410A.

Dispositivi di sicurezza:

- protezione termica di sicurezza del motore del ventilatore.

Ogni unità sarà munita di targhetta con sopra indicati:

- modello;

- caratteristiche della corrente elettrica di alimentazione;

- potenza elettrica assorbita.

Le unità interne dovranno assicurare un funzionamento silenzioso.

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Modalità di esecuzione

Le unità interne saranno fissate mediante tasselli alla muratura.

Dovranno essere rispettate le prescrizioni del Costruttore per spazi manutentivi e circolazione aria.

Le tubazioni e le valvole eventuali dovranno essere isolate termicamente; l’isolamento non dovrà presen-

tare alcuna soluzione di continuità così da costituire una perfetta barriera vapore e anticondensa.

La bacinella di scarico condensa verrà collegata alla rete di scarico condensa mediante tubo di gomma

fissato mediante fascette stringitubo.

L’utilizzo del tubo di gomma è ammesso esclusivamente all’interno della carcassa del mobiletto.

I collegamenti elettrici dovranno essere effettuati in accordo alle norme CEI vigenti al momento

dell’installazione.

Controlli e collaudi

Verrà verificata la resa dell’apparecchio, la portata d’aria collegamento tra le tubazioni e le batterie, che

dalle batterie stesse alla massima pressione e temperatura di funzionamento del ventilconvettore.

Verrà inoltre verificata l’esecuzione della coibentazione termica di tubazioni e valvole, il rispetto dei

livelli di rumorosità, ed il funzionamento delle apparecchiature elettriche sia di accensione che di control-

lo e sicurezza.

Caratteristiche prestazionali

Nella verifica delle potenze sarà ammesso uno scarto non superiore al 5% tra la potenza dichiarata dal

costruttore e quella indicata nell’elenco dei prezzi.

22. Pompa di calore aria/acqua

La pompa di calore che è stata scelta per il riscaldamento e raffrescamento della platea e della torre sceni-

ca sarà del tipo aria-acqua. Essa sarà installata all’esterno del teatro su apposito basamento in cls nella

posizione indicata nei grafici di progetto.

Essa dovrà essere fornita completa di collaudo e prove di funzionamento in fabbrica in modo da necessi-

tare sul luogo dell'installazione delle sole connessioni idriche ed elettriche.

Essa dovrà essere per esterno reversibile in pompa di calore per la produzione di acqua refrigera-

ta/riscaldata con compressori ermetici rotativi di tipo Scroll dedicati per l’utilizzo di R410A, ventilatori

elicoidali, batteria di condensazione con tubi in rame ed alette in alluminio, scambiatore a piastre saldo-

brasate e valvola di espansione termostatica. Pannellatura esterna in peraluman e basamento in acciaio

zincato e verniciato.

Prestazioni

Le prestazioni della pompa di calore in fase di riscaldamento invernale dovranno essere i seguenti:

- Resa termica 169 kW

- Temperatura acqua ingresso/uscita condensatore +50/45 °C

- Temperatura aria ingresso evaporatore +7°C 87% U.R.

- Portata d'acqua al condensatore 30 m3/h

- Perdita di carico al condensatore max 0,6 kPa

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- Potenza assorbita totale 52 kW

Le prestazioni della pompa di calore in fase di raffrescamento estivo dovranno essere i seguenti:

- Resa frigorifera 158 kW

- Temperatura acqua ingresso/uscita condensatore +7/12 °C

- Temperatura aria ingresso evaporatore +35°C

- Portata d'acqua al condensatore 30 m3/h

- Perdita di carico al condensatore max 0,6 kPa

- Potenza assorbita totale 54 kW

Altre caratteristiche della pompa di calore

L’unità dovrà essere composta di almeno due circuiti frigoriferi indipendenti ciascuno dotato di apposito

compressore con un numero di gradini pari a 4.

La pompa di calore dovrà essere di tipo super-silenziato con potenza sonora emessa non superiore a 83

dB e pressione sonora misurata a 10 m in campo libero non superiore a 51 dB(A).

Struttura portante

La struttura dovrà essere specifica per installazione da esterno realizzata con basamento in lamiera di

acciaio zincato a caldo e verniciato con polveri poliesteri, struttura perimetrale composta da profilati di

alluminio. Vano di ventilazione separato dal vano compressori. Pannellatura specifica per installazione da

esterno in lega di alluminio che assicura una totale resistenza agli agenti atmosferici, facilmente rimuovi-

bile (realizzata) in modo da consentire la totale accessibilità ai componenti interni per agevolare le opera-

zioni di ispezione e manutenzione (rimozione frontale e laterale). L’unità dovrà essere dotata di supporti

antivibranti del tipo a molla in acciaio o di appositi sistemi per la riduzione delle trasmissioni di vibrazio-

ni.

Compressori

L’unità dovrà essere composta di due circuiti frigoriferi indipendenti ciascuno dotato di apposito com-

pressore.

I compressori saranno a vite semiermetici con due rotori a cinque e sei lobi. Il rotore a cinque lobi dovrà

essere calettato direttamente sul motore a due poli (2950 r.p.m.) senza interposizione di moltiplicatori di

giri. La parzializzazione della potenza frigorifera del compressore sarà del tipo continuo dal 100 al 50%. I

motori saranno dotati di dispositivi elettrici per la limitazione della corrente assorbita all'avvio dei com-

pressori, in aggiunta alla partenza a vuoto, predisposta di serie. Una valvola di non ritorno posta sulla

mandata del refrigerante preverrà le rotazioni inverse dei rotori dopo la fermata. La lubrificazione dovrà

essere forzata senza utilizzo di pompa dell'olio. Il separatore dell'olio ad alta efficienza sarà incorporato e

assicurerà una costante presenza dell'olio nel compressore. I rotori dovranno essere dinamicamente bilan-

ciati assicurando l'assenza delle vibrazioni tipiche invece dei compressori alternativi. Ogni compressore

dovrà essere dotato di protezione termica del motore con riarmo manuale, di un controllo della temperatu-

ra di scarico, di un controllo del livello dell'olio visivo ed a galleggiante, e di una resistenza elettrica per il

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riscaldamento del carter a compressore fermo.

Circuito frigorifero

Ciascun circuito frigorifero dovrà comprendere i seguenti componenti:

- due circuiti indipendenti con compressori in configurazione tandem su ognuno dei circuiti

presenti,

- filtro deidratatore,

- indicatore passaggio liquido con segnalazione presenza umidità,

- valvola termostatica con equalizzatore esterno,

- valvola di sicurezza alta pressione,

- pressostati sicurezza alta e bassa pressione,

- ricevitore e separatore di liquido,

- valvola d’inversione di ciclo a 4 vie,

- trasduttori di alta e bassa pressione,

- refrigerante R410a.

Scambiatore utenza

Scambiatore a fascio tubiero multi-circuito del tipo a espansione diretta, con passaggi asimmetrici lato

refrigerante per mantenere la corretta velocità del refrigerante stesso all’interno dei tubi nel passaggio

dalla fase liquida a quella gassosa. Mantello d’acciaio rivestito con materassino anticondensa in elastome-

ro espanso a celle chiuse. Il fascio tubiero è realizzato con tubi in rame rigati internamente per favorire lo

scambio termico e mandrinati meccanicamente alle piastre tubiere. Lo scambiatore deve essere dotato di

una resistenza elettrica antigelo allo scopo di evitare la formazione di ghiaccio al suo interno, quando l

unità è alimentata elettricamente ma non funzionante, mentre, con unità funzionante, la protezione è assi-

curata da un pressostato differenziale lato acqua. Scambiatore realizzato a due, tre o quattro circuiti refri-

geranti a seconda della taglia. Scambiatore ispezionabile per operazioni di pulizia in caso di utilizzo con

acque ad elevato grado di durezza.

Scambiatore lato sorgente

Scambiatore a pacco alettato realizzato con tubi in rame e alette in alluminio adeguatamente spaziate in

modo da garantire il miglior rendimento nello scambio termico.

Quadro elettrico

Il quadro elettrico di potenza e controllo sarà costituito in conformità alle norme EN 60204-1/IEC 204-1

sarà completo di:

- trasformatore per circuito di comando,

- sezionatore generale bloccoporta,

- interruttori magnetotermici per compressori e ventilatori,

- contattori per compressori,

- morsetti per blocco cumulativo allarmi (BCA),

- morsetti ON/OFF remoto,

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- morsettiere dei circuiti di commando del tipo a molla,

- quadro elettrico per esterno, con porta e guarnizioni,

- cavi numerati circuito comando,

- relè consenso comando pompa.

I ventilatori

Gli elettroventilatori dovranno essere di tipo assiale con grado di protezione IP54, a rotore esterno, con

pale in lamiera stampata, alloggiata in boccagli a profilo aerodinamico, completi di rete antinfortunistica.

Motore elettrico a 6 poli provvisto di protezione termica incorporata.

Gruppo idronico integrato

Il gruppo idronico integrato racchiude in sé tutti i principali componenti idraulici. La macchina dovrà

essere equipaggiata con due pompe a bassa prevalenza, oltre che con accumulo inerziale. Questa soluzio-

ne consente di rendere le unità pronte all’installazione senza disporre particolari circuitazioni integrative

esterne all’unità e senza incrementarne le dimensioni in pianta.

Sostegno della pompa di calore

La posa in sito della pompa di calore avverrà su di un apposito basamento costruito in calcestruzzo.

Appositi supporti antivibranti a molla saranno interposti tra la pompa di calore ed il basamento. Tali sup-

porti dovranno correttamente essere dimensionati in funzione del peso della macchina e della frequenza

delle vibrazioni degli organi generanti moto alternativo o rotativo.

Il basamento dovrà essere più lungo della macchina su ogni lato di 5 cm e alto almeno 10 cm.

23. Termoventilanti

Qualità dei materiali

Saranno installate delle termoventilanti orizzontali da incasso, per installazione in controsoffitto.

Esse dovranno essere essenzialmente costituite da:

- telaio in lamiera zincata di forte spessore; il pannello posteriore e quello anteriore saranno

isolati con lastre di resina poliuretanica espansa a cellula chiusa, autoestinguente non goc-

ciolante, con funzioni di anticondensa;

- batteria di scambio termico a 4 ranghi per il riscaldamento e raffrescamento dell’aria con tu-

bi di rame e alettatura a pacco di alluminio. La batteria sarà completa di valvola di sfiato

aria manuale e di scarico;

- attacchi reversibili. Pressione di esercizio ≥ 100 kPa;

- bacinella di raccolta condensa in acciaio stampato o in materiale termoplastico ad alta densi-

tà con rivestimento. La bacinella dovrà essere predisposta per scarico reversibile;

- gruppo motoventilante del tipo centrifugo a doppia aspirazione a 5 velocità (3 cablate stan-

dard) a basso numero di giri con motore a rotore esterno. Girante direttamente calettata sul

rotore. Motore elettrico isolamento classe B con cuscinetti a sfera lubrificati a vita con dura-

20

ta minima garantita per 40.000 ore di lavoro. Bilanciamento su due piani secondo VDI 2060

norma Q2.5;

- filtro rigenerabile in fibra di poliestere apprettate con resine sintetiche protetto da rete metal-

lica elettrosaldata e zincata, facilmente estraibile per le operazioni di pulizia. Efficienza 75%

secondo il metodo gravimetrico A-SHRAE o metodo equivalente (EU 6/1).

Ogni unità sarà munita di targhetta con sopra indicati:

- modello;

- portata nominale;

- Potenza termica nominale;

- Potenza in raffreddamento nominale;

- caratteristiche della corrente elettrica di alimentazione;

- potenza elettrica assorbita.

Le unità termoventilanti dovranno assicurare un funzionamento silenzioso.

Il plenum di mandata di cui saranno dotate sarà realizzato in lamiera d’acciaio zincata o in pannello

sandwich di poliuretano e sarà collegato alle bocchette di immissione.

Modalità di esecuzione

Le unità termoventilanti saranno fissate mediante tasselli al soffitto.

Dovranno essere rispettate le prescrizioni del Costruttore per spazi manutentivi e circolazione aria.

Esse saranno dotate di due valvole a sfera di diametro minimo nominale di Ø1”.

Il collegamento alle tubazioni di andata e ritorno e alle valvole verrà eseguito con le apposite riduzioni e

raccorderie munite di guarnizioni.

Le tubazioni e le valvole tutte dovranno essere isolate termicamente; l’isolamento non dovrà presentare

alcuna soluzione di continuità così da costituire una perfetta barriera vapore e anticondensa.

I collegamenti elettrici dovranno essere effettuati in accordo alle norme CEI vigenti al momento

dell’installazione.

Controlli e collaudi

Verrà verificata la resa dell’apparecchio, la portata d’aria trattata, la mancanza di trafilamenti d’acqua sia

dai raccordi di collegamento tra le tubazioni e le batterie, che dalle batterie stesse alla massima pressione

e temperatura di funzionamento della termoventilante.

Verrà inoltre verificata l’esecuzione della coibentazione termica di tubazioni e valvole, il rispetto dei

livelli di rumorosità, ed il funzionamento delle apparecchiature elettriche sia di accensione che di control-

lo e sicurezza.

Caratteristiche prestazionali termoventilanti platea

Potenza frigorifera totale 39 kW

Potenza termica (acqua 45-40°C) 35 kW

Portata aria 2’400 m3/h

Prevalenza statica utile 160 Pa

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Nella verifica delle potenze sarà ammesso uno scarto non superiore al 5% tra la potenza dichiarata dal

costruttore e quella indicata nell’elenco dei prezzi e in progetto.

Caratteristiche prestazionali termoventilante torre scenica

Potenza frigorifera totale 20 kW

Potenza termica (acqua 45-40°C) 17 kW

Portata aria 3’000 m3/h

Prevalenza statica utile 160 Pa

Nella verifica delle potenze sarà ammesso uno scarto non superiore al 5% tra la potenza dichiarata dal

costruttore e quella indicata nell’elenco dei prezzi e in progetto.

24. Regolazione

L'Appaltatore dovrà provvedere alla fornitura e posa in opera secondo quanto indicato negli schemi alle-

gati, delle apparecchiature elettroniche di regolazione automatica aventi le caratteristiche tecniche pre-

scritte dalla presente specifica.

L'impianto dovrà essere completo di tutti gli accessori necessari per il suo corretto funzionamento e dovrà

essere consegnato dopo accurata messa a punto e perfettamente tarato.

La regolazione sarà essenzialmente costituita da moduli regolatori, sensori (termosonde, etc.), attuatori

(valvole a tre vie servocomandate).

25. Regolatori

I regolatori dovranno essere del tipo universale e cioè in grado di adeguarsi alla grandezza da regolare, al

campo ed alla caratteristica di regolazione prescelti, indipendentemente dalla configurazione standard di

fabbrica.

Dovranno inoltre essere perfettamente adattabili al controllo delle seguenti funzioni complementari di

regolazione:

- Compensazione in funzione di temperatura;

- limitazione della temperatura minima e della temperatura massima;

- regolazione in cascata della temperatura;

Il regolatore in generale dovrà permettere il comando di:

- Servocomandi di valvole;

- in generale qualsiasi apparecchiatura che presenti le seguenti caratteristiche:

tipo di comando: segnale 0...10 V

- tensione di alimentazione: 24 V

- frequenza: 50 Hz

La caratteristica di regolazione dovrà essere indifferentemente commutabile a scelta tra: PID, PI o P; la

banda proporzionale dovrà essere regolabile (almeno fino al 50% del campo di regolazione con azione P).

Il regolatore dovrà essere costruito in esecuzione modulare, con circuito stampato in formato Europeo

(innesto DIN), fornito e montato completo di custodia adatta per montaggio retro quadro o a parete, fronte

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quadro, su rack; dovrà essere dotato di indicazioni ottiche ad intensità variabile (LED) dei segnali di co-

mando (uno o più a seconda del tipo prescelto) e di un commutatore manuale/automatico.

Il comando di uscita dovrà essere continuo (0-10 V).

26. Sensori

Le sonde, per tutti i campi di impiego previsti, dovranno possedere essenzialmente le seguenti caratteri-

stiche tecniche:

- Tensione di alimentazione: 24 V

- Frequenza: 50 Hz

- Segnale di comando: 0....10 V

Le termosonde saranno dotate di elemento termosensibile al Nichel (1000 Ohm a 0 C) o al Platino (sonde

ad immersione per temperature sino ai 250 C), custodia con grado di protezione min. IP 30 secondo DIN

40050, adatte per montaggio a parete, a canale o a tubo a seconda dello specifico campo di impiego.

I modelli ad immersione, dovranno essere forniti completi di guaina in ottone (T < 130 C) o in acciaio

legato (T > 130 C).

27. Servocomandi

I servocomandi potranno essere del tipo elettrico, o del tipo a variazione di campo magnetico, esenti da

manutenzione, in ogni caso completi di dispositivo di emergenza in chiusura per mancanza di tensione di

alimentazione, e saranno impiegati per il comando di valvole, forniti completi degli accessori necessari al

corretto collegamento con i rispettivi attuatori, staffe per l'accoppiamento alle valvole, levismi, snodi e

aste per l'accoppiamento alle serrande.

Il servocomando dovrà contenere incorporato il proprio potenziometro di posizionamento così da potere

effettuare manualmente in campo le eventuali regolazioni che si rendessero necessarie.

Tutti i servocomandi dovranno avere le seguenti caratteristiche tecniche:

- Tensione di alimentazione: 24 V

- Frequenza: 50 Hz

- Segnale di comando: 0...10 V

28. Valvole servocomandate

Salvo diversa prescrizione, tutte le valvole dovranno essere ad azione proporzionale e saranno disposte

normalmente aperte o chiuse in modo da non recare danno al sistema in caso di caduta di tensione.

Tutte le valvole dovranno essere in grado di funzionare a velocità variabile per corrispondere esattamente

e in tempo reale a variazioni improvvise di entità e di verso del segnale del regolatore.

Le valvole che operano in sequenza con altri servocomandi di valvole e/o serrande dovranno avere campi

di lavoro e punti di intervallo regolabili in modo da avere la massima flessibilità nelle sequenze e nella

banda proporzionale.

Tutti i corpi valvola dovranno avere le stesse caratteristiche di resistenza alla pressione, dei tubi sui quali

vengono installati.

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In particolare le valvole di regolazione dei circuiti acqua refrigerata dovranno avere corpo in ghisa o in

acciaio con attacchi flangiati per esercizio PN 16; sedi, otturatore e stelo dovranno essere in acciaio inos-

sidabile, sostituibili.

Le valvole per acqua calda, identiche alle precedenti, dovranno avere caratteristiche adatte per esercizio a

100 C e PN 16.

Per il controllo di portata del fluido termovettore a batterie di scambio termico di modesto carico (fino a

14 kW) potranno essere impiegate valvole a tre vie con by-pass incorporato.

Per qualsiasi tipo di valvola la perdita di carico sulla via diritta dovrà eguagliare quella sulla via d'angolo

in modo che la portata rimanga sempre costante in qualsiasi condizione di lavoro.

I servocomandi dovranno essere adatti all'azionamento delle valvole stesse e dovranno essere forniti

completi di collegamento e di targhette indicatrici che permettano di individuare facilmente le posizioni

della valvola.

29. Termometri

I termometri sui circuiti dell'acqua saranno del tipo a quadrante con diametro nominale di 100 mm, a

dilatazione bimetallica, scala 0-120°C con errore max 1% riferito al fondo scala. Potranno avere gambo

radiale o gambo posteriore centrale. Essi saranno installati nei punti indicati nei disegni di progetto sulle

tubazioni in ingresso e in uscita di tutte le apparecchiature di scambio termico.

30. Alimentazione dell’impianto

L’impianto che si va a integrare, ampliare e modificare sarà alimentato col fluido termovettore che nel

nostro caso sarà acqua.

L’acqua verrà prelevata dall’acquedotto e e sarà condotta fino alla centrale frigorifera con una apposita

linea in polietilene da DN20.

Sulla linea di alimentazione, prima che l’acqua venga inviata alle centrali termiche, sarà inserito un ad-

dolcitore.

31. Recuperatori di calore

La struttura sarà costituita da profili in alluminio con taglio termico, collegati da angolari in nylon carica-

to con fibra di vetro.I pannelli di tamponamento, di spessore 50 mm, sono del tipo sandwich in lamiera

preverniciata RAL 9002 (esterno) e lamiera zincata (interno) coibentati con poliuretano con densità 45

kg/m3. L'espandente della schiuma poliuretanica è a base d'acqua consentendo di raggiungere GWP=0

(Global Warming Potential). L'involucro sarà in classe di reazione al fuoco M1secondo la normativa

francese NF P92-512:1986. sa.

Sono previsti inoltre pannelli rimovibili per l'accesso ai componenti interni, muniti di serrature di sicurez-

za, vasca di raccolta condensa e serranda modulante interna di bypass motorizzata e controllata per il free-

cooling.

Recuperatore di calore statico controcorrente ad alta efficienza a piastre in alluminio.Il recuperatore

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garantisce la non contaminazione dei flussi d'aria in quanto le piastre sono opportunamente sigillate.Il

suo rendimento non deve essere inferiore al 90% (EN308) in funzione delle condizioni esterne:

- Aria di rinnovo: -10°C/90%

- Aria di ripresa 20°C/50%

- portate uguali tra mandata e ripresa.

È richiesta la funzione di sbrinamento automatico facilitato dall'apertura della serranda interna modulante

e dalla possibile modulazione con il flusso di rinnovo.

Regolazionesarà costituita da quadro elettrico di potenza e controllore di tipo programmabile con display

grafico integrato. Il tutto montato interno macchina in posizione accessibile. Le funzioni della regolazio-

ne saranno:

1. Controllo della ventilazione (controllo manuale della velocità dei ventilatori di serie);

2. termoregolazione completa di tutti i componenti elettrici/ elettronici (modalità di regola- zione in

ripresa di serie);

3. logiche integrate di risparmio energetico: free- cooling / free-heating modulanti, antigelo, night

cooling, controllo qualità aria, set point dinamico, regime economy della ventilazione, fasce orarie;

4. Interfacciabilità completa con sistemi BMS.

I ventilatori di mandata e ripresa saranno di tipo plug-fan con motore sincrono a magneti permanenti a

controllo elettronico (EC). Le giranti saranno orientate in modo da garantire il flusso d’aria ottimale che

attraversa i componenti interni, con la minima rumorosità.

Filtrazione dell’aria sarà del tipo con filtro con efficienza G4 (secondo EN779) a bassa perdita di carico

sul flusso d’aria estratta e un filtro compatto con efficienza F7 (secondo EN779) avente un’ampia superfi-

cie filtrante in carta di microfibra di vetro, inserito nel flusso di rinnovo.

Le due tipologie di filtri sono posizionate a monte dei componenti da proteggere, in modo da garantire

basse perdite di carico.Le celle filtranti sono fissate ad apposito telaio di supporto con sistemi di tenuta

ermetica per evitare qualsiasi by-pass dell’aria non trattata. La loro estraibilità è assicurata da apposita

apertura laterale.

Dati tecnici

Portata d’aria nominale 3’000 m3/h

Recuperatore:

- Efficienza termica in rinnovo 90%

- Efficienza periodo estivo 79/69% (sensibile/latente)

- Potenza termica recuperata 16,6 kW

Gruppo moto-ventilante:

- Numero di ventilatori 2

- Potenza assorbita totale 5,26 W

- Prevalenza utile mandata 215 Pa

- Prevalenza utile ripresa 255 Pa

I recuperatori dovranno avere grado di protezione elettrica non inferiore a IP44 e classe di isolamento

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almeno pari a F.

32. Diffusori

Diffusori circolare vorticosi a geometria variabile per installazione a soffitto. Il meccanismo integrato nel

mozzo deve consentire di regolare simultaneamente l’inclinazione delle alette di deflessione e quindi la

divergenza del getto: la geometria del lancio può così variare con continuità da orizzontale vorticoso con

effetto Coanda fino a completamente verticale.

Costruzione

Alluminio naturale verniciato (corpo), acciaio verniciato (deflettori).

Finitura

Bianco RAL 9010 lucido, verniciato a polvere poliestere.

33. Regolazione della temperatura singoli ambienti

Il sistema di regolazione della temperatura prevede sia una regolazione climatica di centrale sia una rego-

lazione per singolo ambiente.

Il sistema di regolazione elettronica della temperatura di mandata in funzione della temperatura esterna

sarà composto da:

- centralina di regolazione con modalità di regolazione a tre punti o fissa,

- valvola a tre vie miscelatrice completa di attuatore,

- sonda di temperatura per rilievo della temperatura esterna

- due sonde di temperatura da installare sulla tubazione di mandata e di ritorno dell’acqua;

La regolazione della temperatura dell’acqua in funzione della temperatura esterna sarà effettuata sulla

base del principio della doppia sonda pertanto la regolazione agirà sulla temperatura media e di riscalda-

mento e quindi la potenza resa all’ambiente.

La regolazione della temperatura per singolo ambiente sarà composto da:

- unità interna da quadro completa di sonda per il rilievo della temperatura ambiente di tipo remo-

to, di manopola per l’impostazione del set-point e di sistema elettronico di regolazione per atti-

vazione dei servomotori termici;

- unità di collegamento tra il termostato regolatore ed il servomotore;

- servomotori termici ad azione ON/OFF installati su ciascun circuito.

Per il dettaglio delle apparecchiature di regolazione si rinvia alla parte relativa all’impianto elettrico.

I regolatori della temperatura ambiente saranno posti in apposito quadro elettrico di piano in modo da

evitare che possano essere azionati dagli alunni.