CITTA’ di TORINO Divisione Infrastrutture e Mobilità ... · Il preventivo delle opere di cui...

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1/38 CITTA’ di TORINO Divisione Infrastrutture e Mobilità Settore Suolo Pubblico Nuove Opere Piazza San Giovanni 5 telefono 011 4423596 telefax .011 4433240 e-mail Paola.Bertana@comune.torino.it CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO INTERVENTI URGENTI SU SCARPATE E SEDIMI STRADE COLLINARI LOTTO 3 (cod opera n.1435) ELEMENTI TECNICI – ECONOMICI DELLE OPERE Art. 1 - OGGETTO DELL'APPALTO L'appalto ha per oggetto l'esecuzione delle opere di consolidamento dei cigli stradali franosi in: 1. Strada Fenestrelle 238 2. Strada Fenestrelle 270 3. Strada Val San Martino superiore 24/1 4. Strada Cartman 123 5. Strada Val San Martino 100 6. Strada del Nobile 92 Gli interventi consistono essenzialmente in: - Demolizioni e rimozioni per preparare l'area di lavoro, opere provvisionali e assiti; - Realizzazione di cortine di micropali - Realizzazione di tiranti d'ancoraggio - Realizzazione di trave in cemento armato di collegamento delle opere speciali - Opere di ingegneria naturalistica - Ripristino delle pavimentazioni stradali e opere accessorie alla strada Art. 2 - AMMONTARE DELL'APPALTO L'importo complessivo dei lavori per l’esecuzione dell’opera in oggetto ammonta presuntivamente a 448.200,00 di cui 425.742,57 per lavori soggetti a ribasso ed 22.457,43 non soggetti a ribasso relativi ai costi per la sicurezza intrinseci e speciali. I lavori sono classificati nella categoria prevalente (OS 21) per l’importo di 274.931,58 (pari 63,94% dell'importo lavori al netto degli oneri speciali per la sicurezza); le parti di lavoro appartenenti alla categoria diversa dalla prevalente superiori al 10% dell'importo dei lavori sono classificate nella categoria (OG 3) per l’importo di 101.745,55 (pari 23,66% dell'importo lavori al netto degli oneri speciali per la sicurezza). Le opere sono interamente a misura e la suddivisione nelle principali categorie dei lavori risulta dal seguente prospetto:

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CITTA’ di TORINO Divisione Infrastrutture e Mobilità Settore Suolo Pubblico Nuove Opere

Piazza San Giovanni 5 telefono 011 4423596 telefax .011 4433240 e-mail [email protected]

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO INTERVENTI URGENTI SU SCARPATE E SEDIMI STRADE COLLINARI

LOTTO 3 (cod opera n.1435)

ELEMENTI TECNICI – ECONOMICI DELLE OPERE Art. 1 - OGGETTO DELL'APPALTO L'appalto ha per oggetto l'esecuzione delle opere di consolidamento dei cigli stradali

franosi in: 1. Strada Fenestrelle 238 2. Strada Fenestrelle 270 3. Strada Val San Martino superiore 24/1 4. Strada Cartman 123 5. Strada Val San Martino 100 6. Strada del Nobile 92

Gli interventi consistono essenzialmente in: - Demolizioni e rimozioni per preparare l'area di lavoro, opere provvisionali e assiti; - Realizzazione di cortine di micropali - Realizzazione di tiranti d'ancoraggio - Realizzazione di trave in cemento armato di collegamento delle opere speciali - Opere di ingegneria naturalistica - Ripristino delle pavimentazioni stradali e opere accessorie alla strada

Art. 2 - AMMONTARE DELL'APPALTO

L'importo complessivo dei lavori per l’esecuzione dell’opera in oggetto ammonta presuntivamente a � 448.200,00 di cui � 425.742,57 per lavori soggetti a ribasso ed � 22.457,43 non soggetti a ribasso relativi ai costi per la sicurezza intrinseci e speciali. I lavori sono classificati nella categoria prevalente (OS 21) per l’importo di � 274.931,58 (pari 63,94% dell'importo lavori al netto degli oneri speciali per la sicurezza); le parti di lavoro appartenenti alla categoria diversa dalla prevalente superiori al 10% dell'importo dei lavori sono classificate nella categoria (OG 3) per l’importo di � 101.745,55 (pari 23,66% dell'importo lavori al netto degli oneri speciali per la sicurezza).

Le opere sono interamente a misura e la suddivisione nelle principali categorie dei lavori risulta dal seguente prospetto:

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1. Realizzazione di opere speciali di sottofondazione (OS21) (per le dimensioni in ogni sito vedi tabella successiva): - Esecuzione di micropali disposti su un'unica fila del diam. 200-220 mm per uno

sviluppo complessivo di 1.784,5m (pari al 38,26% dell'importo complessivo dell'opera)

- Provvista e posa di armatura tubolare in acciaio vergine tipo Fe 510 del diametro esterno 127-152,4 mm e spessore da 7,1 a 11 mm il tutto per un peso di 49.638,27kg (pari al 16,28% dell'importo complessivo dell'opera)

- Provvista e posa di tiranti della portata di 30 ton a due trefoli il tutto per uno sviluppo lineare complessivo pari a 504,00m (pari al 9,40% dell'importo complessivo dell'opera).

Pari al 63,94% dell'importo lavori per un totale di 274.931,58 euro

Micropali Tiranti strada n

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Strada Fenestrelle 238 52 5,5 5 8,8 200 127 0,8 13 3+5 3,2 2 15,2 45 8 3

Strada Fenestrelle 270 87 5,5 5 8,8 200 127 0,8 22 3+5 3,2 2 15,2 45 8 3

Strada Val San Martino superiore 24/1 30 6,5 6 7,1 200 127 1 10 3+5 3 2 15,2 35 7 3

Strada Cartman 123 64 8,5 8 11 220 152,4 0,8 16 3+5 3,2 2 15,2 45 0 0

Strada Val San Martino 100 40 6,5 6 10 220 141,3 0,7 0

Strada del Nobile 92 2 10,5 10 8 220 165,1 0,25 2 3+5 3,2 2 15,2 35 11 3

totali 275 63

2. Realizzazione di trave in c.a. (OG3) (per le dimensioni in ogni sito vedi tabella successiva) e cordolo di contenimento pacchetto stradale, fondata sulle opere di cui sopra, così composta: - Provvista e getto di calcestruzzo cementizio classe di consistenza S2 e Rck 37

KN/mm2 per un volume pari a 158,42 m3 (pari al 3,03% dell'importo complessivo dell'opera)

- Barre in ferro tipo Fe B44 ad aderenza migliorata disposte in opera secondo gli schemi allegati pari ad un peso complessivo di 11.089,30kg (pari al 3,25% dell'importo complessivo dell'opera)

- Vibratura di calcestruzzo cementizio, casseri, magrone di pulizia fondo, ecc. Pari al 10,59% dell'importo lavori per un totale di 45.518,12 euro

Trave Cordolo Dente strada L l h l h L l h

m m m m m m m m Strada Fenestrelle 238 40 1,1 0,5 0,4 0,2 0,5 0,65 0,5 Strada Fenestrelle 270 70 1,1 0,5 0,4 0,2 0,5 0,65 0,5 Strada Val San Martino superiore 24/1 31 1,1 0,5 0,4 0,2 0,5 0,65 0,5 Strada Cartman 123 51,5 0,7 0,5 0,5 0,65 0,5 Strada Val San Martino 100 27,8 1,1 0,7 0,3 1,5 Strada del Nobile 92 7 0,9 0,7 0,4 0,3 totali 227,3

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3. Opere preparatorie dell'area e di finitura (OG3) Pari al 3,77% dell'importo lavori per un totale di 16.209,33 euro

4. Opere di ingegneria naturalistica. (OG13) Pari al 6,29% dell'importo lavori per un totale di 27.059,83 euro

5. Ripristino della pavimentazione bituminosa comprensiva della messa in quota chiusini esistenti e ristrutturazione della raccolta acque meteoriche (OG3) Pari al 9,31% dell'importo lavori per un totale di 40.018,11 euro

6. Rimozione e posa di guard rail (OS12) Pari al 6,11% dell'importo lavori per un totale di 26.262,78 euro

TOTALE OPERE A MISURA 430.000,00 euro Di cui per oneri intrinseci della sicurezza 4.257,43 euro ONERI SPECIALI PER LA SICUREZZA Somme a disposizione per il compenso dei noli, provviste e forniture posti in essere in

corso d'opera, inerenti il D.L.vo 494/96, da erogare sulla base dell'apposito Elenco Prezzi e non soggetti a ribasso di gara 18.200,00 euro

Pertanto le opere soggette a ribasso ammontano a 425.742,57 euro Mentre i costi totali della sicurezza ammontano a 22.457,43 euro TOTALE COMPLESSIVO DELL’OPERA 448.200,00 euro Il preventivo delle opere di cui sopra è stato redatto sulla base dell'Elenco Prezzi di

riferimento per le Opere e Lavori Pubblici nella Regione Piemonte, edizione Dicembre 2004 (DGR n.54-14770 del 14.02.2005, BUR n.08 del 24.02.2005) approvato dalla G.C. il 05.04.2005 (mecc. 2005 02054/029)

Art. 3 - DESCRIZIONE DELLE OPERE La forma e le dimensioni delle opere, oggetto dell'appalto, oltre che dalle

descrizioni riportate nel presente capitolato, risultano dai disegni allegati al contratto. Sinteticamente in ogni sito sono previste le seguenti opere, descritte

sommariamente nel seguito:

Strada Fenestrelle 238 (lunghezza intervento circa 40 m) - Scavo preparatorio su strada del piano di posa della trave di collegamento pali

tiranti, previa chiusura totale del tratto di strada interessato - Esecuzione dei micropali e tiranti - Predisposizione armature e casseri ed esecuzione del getto di calcestruzzo - Riempimento con materiale anidro e/o di risulta dagli scavi precedenti, se dotato di

idonee caratteristiche, fino al piano di posa del manto bituminoso. - Provvista e posa del manto bituminoso Strada Fenestrelle 270 (lunghezza intervento circa 70 m) - Decespugliamento area a valle con rimozione residui recinzione e risagomatura

versante - Scavo preparatorio su strada del piano di posa della trave di collegamento pali

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tiranti, previa chiusura totale del tratto di strada interessato - Esecuzione dei micropali e tiranti - Predisposizione armature e casseri ed esecuzione del getto di calcestruzzo - Riempimento con materiale anidro e/o di risulta dagli scavi precedenti, se dotato di

idonee caratteristiche, fino al piano di posa del manto bituminoso. - Risagomatura del versante a valle contro l'opera testè realizzata e formazione di

viminata per il controllo erosivo delle acque - Provvista e posa del manto bituminoso - Provvista e posa del guard-rail Tratto di viabilità compreso tra i civici 238 e 270 di strada Fenestrelle (lunghezza intervento circa 250m) - Provvista e posa del manto bituminoso Strada Val San Martino superiore 24/1 (lunghezza intervento circa 30 m) - Demolizione recinzione esistente - Scavo preparatorio su strada del piano di posa della trave di collegamento pali tiranti - Esecuzione dei micropali e tiranti - Predisposizione armature e casseri ed esecuzione del getto di calcestruzzo - Riempimento con materiale anidro e/o di risulta dagli scavi precedenti, se dotato di

idonee caratteristiche, fino al piano di posa del manto bituminoso. - Provvista e posa del manto bituminoso - Provvista e posa del guard-rail Strada Cartman 123 (lunghezza intervento circa 50 m) - Decespugliamento scarpata a valle e risagomatura iniziale per formare l'idoneo

piano di lavoro del cantiere e la successiva riqualificazione morfologica della scarpata

- Scavo preparatorio su strada del piano di posa della trave di collegamento pali tiranti - Esecuzione dei micropali e tiranti - Predisposizione armature e casseri ed esecuzione del getto di calcestruzzo - Riempimento con materiale anidro e/o di risulta dagli scavi precedenti, se dotato di

idonee caratteristiche, fino al piano di posa del manto bituminoso. - Realizzazione della muratura in pietrame a protezione della scarpata - Provvista e posa del manto bituminoso - Provvista e posa del guard-rail Strada Val San Martino 100 (allargamento della carreggiata; lunghezza intervento circa 30 m) - Demolizione recinzione esistente se ancora presente (l'area è stata da poco ceduta) - Decespugliamento scarpata a valle - Scavo preparatorio per allargamento strada e costruzione del muro di contenimento

in calcestruzzo fondato su pali - Esecuzione dei micropali - Predisposizione armature e casseri ed esecuzione del getto di calcestruzzo - Riempimento con materiale anidro e/o di risulta dagli scavi precedenti, se dotato di

idonee caratteristiche, fino al piano di posa del manto bituminoso. - Opere di finitura per il piano del giardino privato interno contro l'opera in

calcestruzzo, predispozioni nuova recinzione opere di regimentazione delle acque

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- Provvista e posa del manto bituminoso Strada del Nobile 92 (lunghezza intervento circa 7 m) - Demolizione muretto esistente, rimozione marciapiede e palo AEM - Decespugliamento scarpata a valle - Scavo preparatorio su strada del piano di posa della trave di collegamento pali tiranti - Esecuzione dei micropali e tiranti - Predisposizione armature e casseri ed esecuzione del getto di calcestruzzo - Riempimento con materiale anidro e/o di risulta dagli scavi precedenti, se dotato di

idonee caratteristiche, fino al piano di posa del manto bituminoso. - Rifacimento del muretto in mattoni in calcestruzzo - Provvista e posa del manto bituminoso

Descrizione sommaria delle opere:

3.1 Allestimento del cantiere • Allestimento del cantiere e approntamento delle misure di sicurezza specifiche

secondo le modalità previste dal Piano di Sicurezza e Coordinamento allegato al contratto. Date le caratteristiche geomorfologiche (ristrettezza della sede stradale) dell'area in cui dovrà essere allestito il cantiere, l’ubicazione dei baraccamenti e dell'area di accatastamento dei materiali sarà concordato dall’Appaltatore con S.A. e D.L. in funzione della struttura organizzativa e dei sistemi operativi di cantiere proposti dall’Appaltatore medesimo.

• Coordinamento con gestore di riferimento per risoluzione di eventuali interferenze con viabilità, servizi e/o sottoservizi aerei ed interrati (rete elettrica, telefonica, gas, trasmissione dati, ecc);

• Realizzazione di opere e assiti provvisionali idonei a contenere qualsiasi materiale o prodotto di lavorazione entro l’area di cantiere evitando riversamenti accidentali di materiali solidi o liquidi entro le proprietà private confinanti;

• Taglio, accantonamento, rimozione e smaltimento di vegetazione di qualunque tipo, dimensione e caratteristiche, interferente con le opere da realizzare, compreso ogni onere, materiale, magistero per l’esecuzione della lavorazione, compreso l’onere connesso all’ottenimento delle autorizzazioni, qualora necessarie, da parte degli Enti competenti (Corpo Forestale dello Stato, Settori Regionali di competenza, ecc.).

• Posizionamento baracca di cantiere, w.c. e cartello di cantiere

3.2 Opere provvisionali Realizzazione di idonee opere provvisionali per garantire l’esecuzione delle opere

in assoluta sicurezza. Di seguito si riportano le principali opere previste: • messa in sicurezza della linea aerea elettrica adiacente la strada. A carico

dell’Appaltatore valutare, in alternativa la temporanea disattivazione della linea da parte dell’Ente gestore e successivo ripristino della stessa con oneri interamente a capo all’Appaltatore medesimo.

• messa in sicurezza del fronte scavo mediante idonee opere provvisionali di puntellamento.

Si ribadisce che per l’esatta individuazione di tutte le opere provvisionali e dispositivi di sicurezza previsti in progetto, si rimanda al Piano di Sicurezza e Coordinamento e alla Planimetria di cantiere allegata allo stesso. Relativamente a dette opere si intende compensato ogni onere materiale e magistero per consegnare

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l’opera perfettamente funzionante e idonea alle funzioni di sicurezza per cui saranno allestite.

3.3 Recinzioni esistenti Temporanea rimozione e accatastamento attento e successiva ricostruzione delle

recinzioni esistenti ove presenti nelle aree di lavoro se di intralcio all’esecuzione in sicurezza delle realizzande opere.

3.4 Scavi e demolizione della sovrastruttura stradale Per la preparazione del piano di perforazione dei micropali e di posa del cordolo in

c.a. di successiva realizzazione. La geometria della demolizione e degli scavi è individuabile dalle tavole grafiche di progetto.

• Scavi di incassamento per la formazione dei cassonetti stradali e delle sedi pedonali ove le quote del piano di campagna o della situazione plano-altimetrica lo richiedano, con carico e trasporto del materiale di risulta alle discariche o in altra località, secondo le indicazioni della Direzione Lavori; compattazione del fondo e rifilatura manuale delle pareti laterali dello scavo.

• Scavi di risanamento, di diverse profondità, ove la natura del terreno di appoggio delle fondazioni si ritenesse non idonea a sopportare i carichi previsti; compreso il carico a trasporto dei materiali di risulta alle discariche.

• Scavi in sezione ristretta ed obbligata per la costruzione di tubolari, caditoie e pozzi di ispezione.

• Mezzi meccanici in economia per l'esecuzione di modeste e imprevedibili lavorazioni non esattamente quantificabili a misura.

3.5 Trasporto alle discariche autorizzate delle materie di scavo, demolizione e opere di sagomatura e sistemazione del versante, caricate

direttamente su appositi mezzi di trasporto all’atto stesso dell’estrazione, con mezzi meccanici (compreso l’eventuale espletamento di iter autorizzativi, per la realizzazione dello smaltimento in piena rispondenza della normativa vigente in materia). Carico di materiali scavati con mezzo meccanico e loro trasporto nell'ambito del cantiere per un possibile loro riutilizzo qualora in possesso di idonee caratteristiche fisico meccaniche;

3.6 Realizzazione di berlinese in micropali del tipo permanente con micropali disposti in linea. Il tutto dovrà essere realizzato

secondo la seguente procedura: • esecuzione della perforazione a rotazione e/o rotopercussione; • fornitura e posa dell’armatura tubolare in acciaio dei micropali; • getto a gravità della boiacca cementizia per la formazione della camicia e del fusto

del micropalo, fino al completo intasamento del foro, intendendosi compensato ogni onere, materiale e magistero per la perfetta esecuzione della camicia e del fusto, compresi i rabbocchi necessari per ripristinare il livello sino al boccaforo per tutte le volte e nelle quantità che si rendesse necessario;

3.7 Realizzazione tiranti attivi secondo la seguente procedura:

• formazione della pista o della struttura di sostegno della perforatrice • esecuzione della perforazione a rotazione e/o rotopercussione; • fornitura e posa dei tiranti;

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• getto a gravità della boiacca cementizia per la formazione della camicia e del fusto del tirante, fino al completo intasamento del foro, intendendosi compensato ogni onere, materiale e magistero per la perfetta esecuzione della camicia e del fusto, compresi i rabbocchi necessari per ripristinare il livello sino al boccaforo per tutte le volte e nelle quantità che si rendesse necessario;

3.8 Realizzazione della trave di collegamento alla testa dei micropali e dei tiranti. Trave in conglomerato cementizio armato, dotato di cordolo di contenimento del

pacchetto stradale ed eventuali cavedi e predisposizioni per la ricostruzione delle recinzioni esistenti, dei guard rail, delle fondazioni dei pali, degli armadietti ospitanti quadri di controllo dei servizi vari o contatori, di camerette di raccolta delle acque, cavidotti o quant’altro preesistente e necessario. Tale intervento sarà costituito dalle seguenti fasi di lavorazione:

• Getto di magrone per base di lavoro(fornitura e posa); • realizzazione di armatura secondo gli schemi di progetto, casseratura, getto

(comprensivi di fornitura e posa) e successiva vibratura del calcestruzzo per la realizzazione della trave di testa dei micropali e dei tiranti come da progetto;

• ove necessario realizzazione di cordolo di contenimento del pacchetto stradale (armatura, casseratura, fornitura e getto del calcestruzzo e successiva vibratura);

• sistemazione del settore di versante direttamente interessato dalla realizzazione del cordolo di testa in c.a. previsto in progetto, con recupero dei prodotti di perforazione, sfridi, avanzi di lavorazione, percolamenti superficiali di boiacca, per il ripristino dei luoghi allo stato iniziale;

3.9 Realizzazione di opere di ingegneria naturalistica quali:

• Realizzazione di una viminata costituita da paletti di legname idoneo (diametro 5 cm, lunghezza 1 m), posti ad una distanza di 50 cm ed infissi nel terreno per 70 cm, collegati con un intreccio di verghe vive appartenenti a specie arbustive e/o arboree ad elevata capacità vegetativa e capaci di emettere radici avventizie dal fusto (altezza 30 cm) legate con filo di ferro zincato (diametro 3 mm), compresi la fornitura del materiale vegetale vivo.

• Risagomatura di superfici di frana consistente nel modellamento generale della superficie con ragno meccanico, onde ottenere un profilo regolare, in situazioni dove siano presenti accumuli di materiale sciolto fino ad altezze di 2 m, grossi massi sparsi, fino a 1 m di diametro medio, legname morto e ramaglia, da disporre all'interno del cantiere secondo le indicazioni della D. L. o trasportare alle discariche autorizzate.

• Muratura di pietrame e malta cementizia a protezione della scarpata, dotata di fori di drenaggio.

3.10 Adeguamento reti Reti di smaltimento acque meteoriche, illuminazione pubblica, spostamento e/o

adeguamento altimetrico pozzetti e chiusini dei sottoservizi

• Provvista sul luogo d'impiego di griglie in ghisa a sezione quadrata, complete di telaio sagomato in ghisa per chiusura delle camerette di raccolta

• Rimozione di chiusini o griglie da pavimentazione bituminosa e non bituminosa, con successiva rimessa in opera alle quote dalla pavimentazione finita.

• Pulizia e disostruzione di immissioni esistenti.

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• Opere infrastrutturali per l’Impianto di illuminazione pubblica e precisamente: formazione di pozzetti di ispezione con fornitura del telaio e del chiusino in ghisa, fornitura e posa in opera di pozzetti sotterranei prefabbricati, formazione di cavidotti interrati con fornitura dei materiali occorrenti compresa la rete verde di segnalazione, formazione di blocchi di fondazione in calcestruzzo.

• demolizione e trasporto in discarica di eventuali opere di convogliamento delle acque o fognarie danneggiate (come pozzetti, cunette e tubazioni esistenti) e loro ripristino alle medesime condizioni esistenti prima dell’intervento (installazione di nuovi pozzetti, tubazioni, cunette etc.) compresa la messa in quota

• Ogni altra opera che, se anche non specificatamente descritta, si rendesse necessaria nel corso dei lavori per assicurarne la riuscita a perfetta regola d'arte.

3.11 Ripristino stradale

a) demolizione della sovrastruttura stradale non ancora demolita nella fase di realizzazione dei micropali e/o scarifica, per consentire la realizzazione del manto stradale come da progetto, senza reimpiego di materiale;

b) scarifica della pavimentazione bituminosa ammalorata per profondità pari a 3-8cm; c) rullatura del piano di posa a tergo della trave in c.a. di nuova realizzazione (purché

compatibile con la tipologia delle opere esistenti di consolidamento dei versanti) sino al raggiungimento della compattezza giudicata idonea dalla Direzione Lavori;

d) provvista e stesa di misto granulare anidro per fondazioni stradali, composto di grossa sabbia e ciottoli di dimensioni non superiori a cm 12, assolutamente scevro di materie terrose e organiche e con minime quantità di materie limose o argillose, esclusa la compattazione, compresa la regolarizzazione con materiale fine secondo i piani stabiliti, eseguita a macchina per uno spessore compresso superiore a 30 cm;

e) rullatura del misto granulare anidro con rullo pesante o vibrante sino al raggiungimento della compattezza giudicata idonea dalla direzione lavori;

f) provvista e stesa di misto granulare bitumato (tout venant) per strato di base , composto di inerti di torrente, di fiume, di cava o provenienti da frantumazione di roccia serpentinosa, trattato con bitume conformemente alle prescrizioni del presente capitolato nonché del Capitolato Generale delle opere stradali per quanto concerne la granulometria e la dosatura, compresa la cilindratura mediante rullo compressore statico o vibrante con effetto costipante, steso in opera ad una ripresa con vibrofinitrice, o a mano se per piccole aree, per uno spessore compresso pari a 12 cm;

g) provvista e stesa di calcestruzzo bituminoso per strato di collegamento (binder), conforme alle norme tecniche della Città di Torino, steso in opera con vibrofinitrice a perfetta regola d’arte secondo la vigente normativa e le eventuali indicazioni della D.L., compreso l’onere della compattazione con rullo statico o vibrante, con effetto costipante non inferiore alle 12 tonnellate per uno spessore compresso pari a 5 cm;

h) provvista e stesa, compreso ogni onere, materiale e magistero, di emulsione bituminosa al 55% di bitume in ragione di kg 0,800/mq mista a sabbia fine – filler, per ancoraggio su superficie scarificata;

i) provvista e stesa di strato di usura in calcestruzzo bituminoso conforme alle norme tecniche della Città di Torino, steso in opera a perfetta regola d’arte secondo la vigente normativa e le eventuali indicazioni della D.L, compreso l’onere della compattazione con rullo statico o vibrante con effetto costipante non inferiore alle 12 tonnellate per uno spessore compresso pari a 3 cm;

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Il piano di stesa del tappeto bituminoso deve essere realizzato con pendenze idonee al convogliamento delle acque di piattaforma verso eventuali punti di raccolta esistenti, o verso idonei impluvi, o nel terreno a valle avendo cura di distribuire il flusso in modo da evitare fenomeni erosivi.

3.12 Ripristino segnaletica stradale orizzontale e verticale, eventuali guard rail, recinzioni, ecc..

• Rimozione di guard rail esistente

• Fornitura e posa in opera di barriera metallica di sicurezza classe H2 su manufatto in cls.,

Opere elettriche per impianti di illuminazione pubblica: si precisa che le forniture

dei corpi illuminanti saranno a carico della A.E.M. Si precisa che rimane onere dell’impresa il ripristino dello stato del luogo, al

fine di riportare tutte le aree di intervento in condizioni pari o migliorative rispetto a quelle esistenti.

Ogni lavorazione sopradescritta si intende comprensiva di ogni onere,

materiale e magistero per consegnare l’opera finita a regola d’arte.

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PRESCRIZIONI TECNICHE – MISURAZIONI MODALITA’ DI

ESECUZIONE DELLE OPERE Art. 4 - SPECIFICHE TECNICHE 4.1 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI 4.1.1 Sopralluoghi e accertamenti preliminari Prima di presentare l'offerta per l'esecuzione dei lavori oggetto del presente

Capitolato, l'Impresa dovrà ispezionare il luogo per prendere visione delle condizioni di lavoro e dovrà assumere tutte le informazioni necessarie in merito alle opere da realizzare (con particolare riguardo alle dimensioni, alle caratteristiche specifiche e alle eventuali connessioni con altri lavori di costruzione, movimenti di terra e sistemazione ambientale in genere), alla quantità, alla utilizzabilità e alla effettiva disponibilità di acqua per l’esecuzione delle lavorazioni e la manutenzione.

La presentazione dell'offerta implica l'accettazione, senza eccezioni da parte dell'impresa, di ogni condizione riportata nel presente Capitolato, e relative specifiche, o risultante dagli eventuali elaborati di progetto allegati.

4.1.2 Conservazione delle piante esistenti nella zona Tutta la vegetazione esistente in loco deve essere mantenuta e preservata (sentita la

Direzione Lavori), soprattutto il rinnovo di specie autoctone presente nelle aree naturaliformi e, in corso d'opera, dovrà essere protetta adeguatamente da ogni danneggiamento.

Pertanto, l'Impresa dovrà usare la massima cautela nell'eseguire le prescrizioni della Direzione Lavori ogni volta che si troverà a operare nei pressi di piante esistenti.

4.1.3 Accantonamento degli strati fertili del suolo e del materiale di scavo Nei movimenti di terra di una certa importanza, l'Impresa è tenuta a provvedere alla

rimozione e all'accantonamento, nel luogo e con le modalità indicati dalla Direzione Lavori, degli strati fertili del suolo destinati ad essere riutilizzati nelle zone interessate ai lavori stessi.

Le quantità eccedenti e l'eventuale altro materiale di scavo saranno accantonati nel luogo e secondo le modalità indicate dalla Direzione Lavori.

4.1.4 Pulizia dell’area di cantiere A mano a mano che procedono i lavori di sistemazione, l'Impresa, per mantenere il

luogo in ordine, è tenuta a rimuovere tempestivamente tutti i residui di lavorazione e gli utensili inutilizzati.

I residui di cui sopra dovranno essere allontanati e portati dal cantiere alle discariche pubbliche autorizzate o su altre aree autorizzate.

I materiali di risulta degli scavi saranno sempre di esclusiva proprietà della Città; la Direzione Lavori potrà ordinarne il trasporto in quei siti che riterrà opportuno.

Alla fine dei lavori, tutte le aree e gli altri manufatti che siano stati in qualche modo imbrattati e/o danneggiati dovranno essere accuratamente ripuliti e riportati nelle condizioni identiche alle preesistenze.

4.1.5 Rifacimento opere non eseguite a regola d’arte L'Impresa è tenuta ad eseguire i lavori a perfetta regola d'arte secondo i dettami

ultimi della tecnica e a fornire materiali rispondenti a quanto determinato nel Capitolato e nei suoi allegati: tutte le opere e tutte le somministrazioni che, a giudizio della Direzione Lavori non siano state eseguite a perfetta regola d'arte, oppure non rispettino le prescrizioni impartite, dovranno essere nuovamente eseguite a spese dell'Impresa.

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4.1.6 Responsabilità dell’Impresa nel corso dei lavori L'Impresa è responsabile di ogni danno causato a terzi ed è tenuta, senza alcun

rimborso, a ripristinare i manufatti, le aree, le attrezzature, gli impianti, ed ogni magistero danneggiati nel corso dei lavori, salvo casi di vandalismo riconosciuti dalle parti.

4.1.7 Tracciamenti Sui dati che saranno forniti dalla Direzione Lavori, l’Appaltatore dovrà eseguire i

tracciamenti planimetrici ed altimetrici e procurare al personale tutti i mezzi d’opera necessari, anche quando la Direzione stessa intenda verificare detti tracciamenti. Sarà tenuto a correggere e rifare, a sue spese, quei lavori che in seguito ad alterazioni ed arbitrarie valutazioni di tracciamenti, sia planimetrici che altimetrici, la Direzione credesse inaccettabili a suo insindacabile giudizio.

4.1.8 Scavi in generale Per le opere relative agli scavi e dai riempimenti si dovranno rispettare le norme

tecniche contenute nello specifico D.M. 11/03/1988 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione".

a) Scavi Nell'esecuzione degli scavi, da effettuarsi in trincea o in galleria, dovranno osservarsi

le migliori regole d'arte in correlazione alla natura ed alle condizioni dei terreni che si incontreranno.

I lavori dovranno essere condotti con la massima cautela e regolarità in modo da prevenire ed impedire ogni scoscendimento di materie; pertanto, l'Appaltatore dovrà di sua iniziativa prendere tutte le misure necessarie e provvedere a sbadacchiature e puntellamenti secondo i dispositivi migliori.

Gli scavi giungeranno fino alla profondità indicata sulle tavole di progetto e saranno eseguiti su terreno di qualsiasi natura e consistenza, anche bagnato o in presenza di acqua, compresa la roccia (puddinga); saranno preceduti da sgomberi superficiali, dall’abbattimento e dallo sgombero di alberi ed arbusti e dall’estirpazione di radici e ceppaie, nonché dalla demolizione di manufatti presenti in superficie o rinvenuti nel terreno, senza che all’Impresa competano particolari compensi oltre quelli stabiliti nei prezzi di elenco per gli scavi. Qualora, nell’esecuzione degli scavi o in attesa dell’esecuzione delle opere previste entro gli scavi stessi, per la natura del terreno, per il genere di lavoro e per qualsiasi altro motivo, si rendesse necessario puntellare, sbadacchiare od armare le pareti degli scavi, l’Impresa vi dovrà provvedere di propria iniziativa e a sue spese, adottando tutte le precauzioni necessarie per impedire smottamenti e franamenti, per garantire l’incolumità degli addetti ai lavori e per evitare danni alle proprietà confinanti ed alle persone. Inoltre l’impresa non potrà rifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al riguardo, e per garantire la sicurezza delle cose e delle persone, gli venissero impartite dalla Direzione Lavori.

Resta comunque ad esclusivo carico dell’impresa ogni danno alle cose ed alle persone che potesse verificarsi per smottamenti o franamenti degli scavi.

Il legname impiegato a tale scopo, sempreché non si tratti di armature formanti parte integrante dell’opera, da restare quindi in posto in proprietà dell’Amministrazione, resterà di proprietà dell’Impresa, che potrà perciò recuperarlo ad opera compiuta. Nessun compenso spetta all’Impresa se, per qualsiasi ragione, tale recupero possa risultare soltanto parziale, od anche totalmente negativo.

Lo scavo deve essere condotto in materie di qualsiasi natura e consistenza, asciutte, bagnate o melmose compresi i conglomerati naturali, i trovanti rocciosi nonché i relitti di muratura con la sola esclusione della roccia da mina, senza che sia data

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all’Appaltatore facoltà alcuna di richiedere ulteriori compensi. Sono ad esclusivo carico dell'Impresa tutti quei provvedimenti atti a garantire la totale

sicurezza del transito, l'integrità delle fognature e degli altri servizi pubblici esistenti nel sottosuolo oltre a quelli per evitare danni di qualsiasi genere.

I lavori di scavo dovranno essere eseguiti in trincea, e in galleria con sistema manuale, in modo che l'opera risulti secondo le sezioni indicate in progetto.

Gli scavi in trincea dovranno essere eseguiti a pareti verticali onde impegnare con gli stessi una fascia di superficie stradale minima compatibile con le dimensioni del manufatto fognario in costruzione.

Pertanto le pareti dello scavo dovranno essere contenute e sorrette da apposite e sufficienti armature opportunamente sbadacchiate, che seguano con immediatezza l'approfondimento dello scavo.

Di conseguenza non sarà assolutamente ammesso eseguire liberamente lo scavo e solo successivamente porre in opera le armature di contenimento con relative sbadacchiature e puntellamenti.

Sarà cura dell’Impresa sistemare, entro l’area del cantiere, la quota di terreno proveniente dagli scavi in trincea che la Direzione Lavori riterrà idoneo alla formazione dei rinterri e dei riporti per la sistemazione delle aree circostanti, il rimanente terreno sarà smaltito in pubblica discarica.

In nessun caso le materie depositate dovranno provocare frane, ostacolare il libero deflusso delle acque superficiali od intralciare il traffico. La Direzione Lavori si riserva di fare allontanare immediatamente a spese dell’Impresa le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni.

Durante l’esecuzione degli scavi che interferiscono con canalizzazioni o cavidotti o sottoservizi esistenti, l’Impresa, senza diritto a particolari compensi, dovrà adottare tutte le precauzioni e le disposizioni necessarie a garantire la perfetta funzionalità ed efficienza delle canalizzazioni dei cavidotti o sottoservizi.

Analogamente, durante l’esecuzione degli scavi lungo le strade per tutto il tempo in cui questi restano aperti, l’Impresa dovrà provvedere, di propria iniziativa ed a sue spese, ad adottare ogni disposizione e precauzione necessaria per garantire la libertà e la sicurezza del transito del personale e dei mezzi della gestione, restando in ogni caso unica responsabile di eventuali danni alle persone e alle cose e di tutte le conseguenze di ogni genere che derivassero dalla mancanza o dall’insufficienza delle precauzioni adottate

B) Riempimento degli scavi in trincea Il riempimento degli scavi, dovrà essere fatto completamente con misto granulare

anidro di cava o di fiume (naturale) corrispondente alle prescrizioni tecniche adottate dalla Città, e secondo le modalità esecutive ivi contenute.

Se il riempimento è fatto con materiale proveniente dallo scavo si dovrà scegliere solo il materiale idoneo alla formazione del sottofondo stradale.

Dovrà essere realizzato poi uno strato superficiale di riempimento di circa 10 cm costituito da materiale che offra un grado di compattezza tale da evitare il suo spargimento sulla carreggiata circostante al passaggio del traffico veicolare (terra stabilizzata, calcestruzzo bituminoso o cementizio, ecc.).

La colmatura dovrà essere eseguita fino ad oltrepassare leggermente il piano della pavimentazione circostante.

In presenza di pavimentazione stradale, ultimato il riempimento, si dovranno trasportare alle discariche i materiali residui, dopo aver spazzato e ripulito accuratamente la zona interessata dai lavori, salvo diverse disposizioni della Direzione

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Lavori.

4.2 MATERIALI IN GENERE Tutti i materiali devono essere della migliore qualità, rispondenti alle norme del

D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246 (Regolamento di attuazione della direttiva 89/106/CEE) sui prodotti da costruzione e corrispondere a quanto stabilito nel presente capitolato speciale; prima dell’impiego essere sottoposti all’esame della D.L., potranno essere rifiutati in qualunque tempo i materiali che fossero deperiti in cantiere quantunque già prima accettati.

I materiali in genere occorrenti per la costruzione dell'opera proverranno da quella località che l'appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, siano riconosciuti di buona qualità e rispondano a tutte le condizioni previste dalle vigenti norme di legge in materia, oltre ai requisiti appresso indicati.

Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.

4.2.1 Acqua, calci, cementi ed agglomerati cementizi, pozzolane, gesso, calcestruzzi

a) Acqua - L'Impresa approvvigionerà l’acqua con propri mezzi senza che per questo possa essere richiesto compenso alcuno.

L’acqua da utilizzare per l’eventuale l’innaffiamento e la manutenzione, non dovrà contenere sostanze inquinanti e sali nocivi oltre i limiti di tolleranza di fitotossicità relativa.

L’Impresa, se le sarà consentito di approvvigionarsi da fonti del Committente, sarà tenuta, su richiesta della Direzione Lavori, a verificare periodicamente per mezzo di analisi, effettuate secondo le procedure normalizzate della Società Italiana di Scienza del Suolo (S.I.S.S.), la qualità dell’acqua da utilizzare e a segnalare le eventuali alterazioni riscontrate.

Gli oneri relativi saranno a carico del Committente. In caso contrario, l’Impresa provvederà a sua cura e spese al controllo periodico della qualità dell’acqua.

L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida (norma UNI EN ISO 7027), priva di grassi o sostanze organiche e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante.

b) Calci - Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al Regio Decreto 2231/39; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge 595/65 (Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici), ai requisiti di accettazione contenuti nel D.M. 31 agosto 1972 (Norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche) nonché alle norme UNI EN 459-1 e 459-2.

c) Cementi e agglomerati cementizi. c.1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge

595/65 e nel D.M. 03 giugno 1968 (Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi) e s.m.i. (D.M. 20 novembre 1984 e D.M. 13 settembre 1993). In base al regolamento emanato con D.M. 126/88 i cementi sono soggetti a controllo e certificazione di qualità (norma UNI EN 197-2).

Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 595/65 e nel D.M. 31 agosto 1972.

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c.2) A norma di quanto previsto dal Decreto del Ministero dell'Industria 126/88 (Regolamento del servizio di controllo e certificazione di qualità dei cementi), i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della legge 595/65 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 595/65 e all'art. 59 del D.P.R. 380/2001 e s.m.i.. Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.

c.3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.

d) Pozzolane - Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal Regio Decreto 2230/39.

e) Gesso - Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti.

Per l'accettazione valgono i criteri generali dell'articolo "Materiali in Genere" e la norma UNI 5371.

f) Sabbie - Le sabbie dovranno essere assolutamente prive di terra, materie organiche o altre materie nocive, essere di tipo siliceo (o in subordine quarzoso, granitico o calcareo), avere grana omogenea, e provenire da rocce con elevata resistenza alla compressione. Sottoposta alla prova di decantazione in acqua, la perdita in peso della sabbia non dovrà superare il 2%. L’Appaltatore dovrà inoltre mettere a disposizione della Direzione Lavori i vagli di controllo (stacci) di cui alla norma UNI 2332-1.

La sabbia utilizzata per le murature dovrà avere grani di dimensioni tali da passare attraverso lo staccio 2, UNI 2332-1.

La sabbia utilizzata per gli intonaci, le stuccature e le murature a faccia vista dovrà avere grani passanti attraverso lo staccio 0,5, UNI 2332-1.

La sabbia utilizzata per i conglomerati cementizi dovrà essere conforme a quanto previsto nell’All. 1 del D.M. 3 giugno 1968 e dall’All. 1 p.to 1.2. D.M. 9 gennaio 1996.

La granulometria dovrà essere adeguata alla destinazione del getto ed alle condizioni di posa in opera. E’ assolutamente vietato l’uso di sabbia marina.

g) Calcestruzzi - I calcestruzzi, sia armati che non, impiegati per la costruzione delle canalizzazioni, e le malte per intonaci dovranno essere confezionati con l'impiego di cemento pozzolanico.

I getti avverranno in modo che, dopo il disarmo, le superfici che rimangono in vista risultino compatte e non necessitino quindi di regolarizzazione con malta cementizia.

A tale scopo l'impasto dovrà contenere un minimo di acqua, e all'atto del getto, dovrà provvedersi a costipare il conglomerato cementizio in modo da ottenere un getto omogeneo e compatto.

Qualunque sia l'importanza delle opere da eseguire in c.a., all'appaltatore spetta sempre la completa ed unica responsabilità della loro regolare ed esatta esecuzione, in conformità al progetto ed ai tipi esecutivi approvati dall'Amministrazione appaltante. Per il controllo del calcestruzzo saranno prelevati dei campioni dei getti in corso d'opera e, a lavori ultimati e durante il corso dei medesimi, il Direttore dei Lavori potrà ordinare indagini sugli elementi strutturali in calcestruzzo, con metodologie non distruttive, che dovranno essere eseguite da un laboratorio ufficiale a spese dell'Impresa appaltatrice.

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La resistenza caratteristica del conglomerato sarà stabilita dalla Direzione Lavori in base all'impiego e alla natura del lavoro a cui è destinato.

Il conglomerato cementizio sarà confezionato, di massima, con le seguenti proporzioni per mc di impasto e dovrà presentare, a 28 giorni, la resistenza minima a compressione su provino indicata:

1) calcestruzzo per sottofondazioni di manufatti Rck ≥ 10 N/mmq

- cemento pozzolanico (dosatura minima) ql. 2,00 - sabbia viva vagliata del Po o della Stura mc. 0,400 - ghiaia o pietrisco vagliato mc. 0,800

2) calcestruzzo per getti, anche se armati di canalizzazioni in genere, canne pozzi di servizio, pozzi d'ispezione e di salto, ecc. Rck ≥ 15 N/mmq

- cemento pozzolanico (dosatura minima) ql. 3,00 - sabbia viva vagliata del Po o della Stura mc. 0,400 - ghiaia o pietrisco vagliato mc. 0,800

3) calcestruzzo per getti, anche se armati di canalizzazioni, manufatti di sfocio e di allacciamento, pareti e fondo camere d'ispezione e salto, ecc. Rck ≥ 20 N/mmq

- cemento pozzolanico (dosatura minima) ql. 3,00 - sabbia viva vagliata del Po o della Stura mc. 0,400 - ghiaia o pietrisco vagliato mc. 0,800

h) Malta cementizia e murature Le malte per la formazione degli intonaci per il rivestimento delle pareti interne dei

canali, pozzi di ispezione e opere speciali, saranno confezionate con 7,00 ql di cemento pozzolanico per mc di sabbia viva.

Le malte per i rinzaffi e le cappe, saranno confezionate con 5,00 ql di cemento per mc di sabbia viva; pari dosatura sarà impiegata per la formazione delle malte per murature.

Le murature saranno formate con mattoni pieni, a connessure sfalsate, in corsi ben regolari, con strati di malta dello spessore di 10 mm circa.

4.2.2 Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte

Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni non nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.

La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature.

1) La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di parametro o in pietra da taglio.

2) Gli additivi per impasti cementizi, come da norma UNI EN 934-2, si intendono classificati come segue: fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti- acceleranti; antigelo-superfluidificanti. Per le modalità di controllo ed accettazione il Direttore dei lavori potrà far eseguire prove od accettare, secondo i criteri dell'articolo "Materiali in Genere", l'attestazione di conformità alle norme UNI EN 934-2, 480-8, 480-10, UNI 10765, 7109, 7110, 7112, 7114, 7115, 7116, 7117, 7118 e 7120.

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3) I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui al D.M. 9 gennaio 1996 e relative circolari esplicative.

4.2.3 Elementi di laterizio e calcestruzzo

Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito.

Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel D. M. 103/87 (Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento).

Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della norma UNI 8942-2.

Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del succitato D.M. 103/87.

La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel D.M. di cui sopra.

E' facoltà del Direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.

Tubazioni prefabbricate in calcestruzzo vibrocompresso I canali ovoidali prefabbricati saranno in calcestruzzo vibrocompresso e saranno

muniti di idoneo giunto a bicchiere. Detti condotti dovranno avere una resistenza minima di KN 1 per ogni centimetro di larghezza e per ogni metro lineare di lunghezza, valutata con prove eseguite in laboratorio, a secco, con carico distribuito lungo la generatrice superiore del volto. Gli spessori delle pareti dei prefabbricati non dovranno essere inferiori a cm.7. All'atto della posa in opera gli elementi prefabbricati dovranno avere almeno 28 giorni di maturazione e dovranno essere atti a resistere ad una pressione interna di 2 atmosfere.

I giunti di tutti gli elementi prefabbricati dovranno essere sigillati sia all'interno che all'esterno a regola d'arte con malta cementizia. La Direzione Lavori, a suo insindacabile giudizio, potrà procedere, in contraddittorio con l'Impresa, al prelievo di tubi campione da sottoporre alle specifiche prove di resistenza. Le spese per l'effettuazione di tali prove, come del resto per ogni altra prova sulle forniture, saranno a carico dell'Impresa aggiudicataria.

Posa in opera dei prefabbricati L'Appaltatore nell'esecuzione delle opere dovrà attenersi alle migliori regole

dell'arte e tra l'altro alle disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale del 12/12/1985 concernente le "Norme tecniche relative alle tubazioni" che si intendono integralmente richiamate.

Si procede alla posa in opera di prefabbricati solo previa esplicita accettazione degli stessi da parte della D.L. e cioè quando sarà riscontrata la rispondenza della fornitura alle normative vigenti, alle prescrizioni tecniche del presente Capitolato Particolare d'Appalto ed ai termini contrattuali.

Prima della posa in opera, i prefabbricati dovranno essere accuratamente controllati. Quelli che dovessero risultare danneggiati in modo tale da compromettere la qualità e la funzionalità dell'opera dovranno essere scartati e sostituiti.

Nell'operazione di posa dovrà evitarsi che all'interno dei giunti penetrino detriti o corpi estranei di qualunque natura e che venga danneggiata la loro superficie. La posa in

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opera dei prefabbricati sarà effettuata su sottofondo in calcestruzzo dello spessore minimo di cm.15. Il getto in questione dovrà avere una resistenza caratteristica cubica (Rck) sul provino, maggiore od uguale a 10 N/mmq (100 Kg/cmq). La larghezza del fondo scavo sarà la minima indispensabile come da particolari di progetto. Ci si dovrà comunque accertare della possibile insorgenza di fenomeni corrosivi adottando appropriate contromisure. In nessun caso si dovrà regolarizzare la posizione dei prefabbricati nella trincea utilizzando pietre o mattoni ed altri appoggi discontinui. Il piano di posa dovrà garantire una assoluta continuità di appoggio e, nei tratti in cui si temano assestamenti, si dovranno adottare particolari provvedimenti come trattamenti speciali del fondo della trincea.

Verificati pendenza ed allineamento si procederà alla sigillatura dei tubi. La costruzione dei pozzi di ispezione dovrà essere fatta sul prefabbricato senza

interrompere la continuità. Successivamente si procederà al taglio del prefabbricato nella parte interna del pozzo e al raccordo della superficie con malta di cemento. Al termine delle operazioni di sigillatura si procederà al getto di rinfianco e di copertura che dovrà essere opportunamente compattato e sagomato in superficie.

Raggiunto un sufficiente indurimento si procederà al riempimento dello scavo. Il materiale di riempimento dovrà essere disposto nella trincea in strati di spessore opportuno accuratamente costipato.

A reinterro ultimato si avrà cura di effettuare gli opportuni ricarichi laddove si potessero manifestare assestamenti.

Tutti i sistemi costruttivi e strutture portanti previsti negli artt. 1 e 2 della Legge 5/11/1964, n. 1224, con particolare riferimento alle strutture prefabbricate, al fine di dare la necessaria garanzia nei riguardi della stabilita` e della pubblica incolumita`, dovranno essere forniti di apposita dichiarazione di idoneita` tecnica rilasciata dal Consiglio Superiore dei LL.PP. conformemente a quanto prescritto con Circolari Ministro LL.PP. 6/2/1965, n. 1422 e 11/8/1969, n. 6090, punto 7.3.

La produzione, il trasporto e il montaggio degli elementi prefabbricati, sono soggetti alle disposizioni emanate dalla circolare del Ministero del Lavoro n° 13/82 (all. III) del D.P.R. n°164 e per quanto non espressamente indicato valgono le norme della legge 12/2/1965 n° 51.

Prima dell’inizio dei lavori deve essere messa a disposizione del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, degli operatori e degli organi di controllo, il piano di lavoro sottoscritto dalla o dalle ditte interessate che descriva chiaramente le modalità di esecuzione delle operazioni di montaggio e la loro successione, le procedure di sicurezza da adottare nelle varie fasi di lavoro, fino al completamento dell’opera e la cronologia dell’intervento da parte delle ditte interessate.

In mancanza di tale documentazione tecnica è fatto divieto di eseguire operazioni di montaggio.

4.2.4 Armature per calcestruzzo

Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel vigente D.M. attuativo della legge 1086/71 (D.M. 9 gennaio 1996) e relative circolari esplicative.

E' fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine.

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4.2.5 Materiali ferrosi I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature,

brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili.

Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dalle vigenti disposizioni legislative, dal D.M. 9 gennaio 1996, nonché dalle norme UNI vigenti e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti:

1) Ferro. Il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di

marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza saldature aperte e senza altre soluzioni di continuità.

2) Acciaio dolce laminato. L'acciaio extradolce laminato (comunemente chiamato ferro omogeneo) dovrà essere

eminentemente dolce e malleabile, perfettamente lavorabile a freddo ed a caldo, senza presentare screpolature od alterazioni; dovrà essere saldabile e non suscettibile di prendere la tempra.

Alla rottura dovrà presentare struttura finemente granulare ed aspetto sericeo. 3) Acciaio fuso in getti. L'acciaio in getti per cuscinetti, cerniere, rulli di ponti e per qualsiasi altro lavoro,

dovrà essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto. 4) L'acciaio sagomato ad alta resistenza dovrà soddisfare alle seguenti condizioni: il

carico di sicurezza non deve superare il 35% del carico di rottura; non deve inoltre superare il 40% del carico di snervamento quando il limite elastico sia stato elevato artificialmente con trattamento a freddo (torsione, trafila), il 50% negli altri casi. Il carico di sicurezza non deve comunque superare il limite massimo di 2400 kg/cm².

Detti acciai debbono essere impiegati con conglomerati cementizi di qualità aventi resistenza cubica a 28 giorni di stagionatura non inferiore a Kg/cm² 250; questa resistenza è riducibile a Kg/cm² 200 quando la tensione nell'acciaio sia limitata a kg/cm² 2200.

Le caratteristiche e le modalità degli acciai ad aderenza migliorata saranno di quelle indicate nel D.M. 1 aprile 1983.

5) Ghisa. La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace,

leggermente malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di frattura grigia, finemente granosa e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di menomarne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata.

E' assolutamente escluso l'impiego di ghise fosforose.

Griglie e caditoie per la raccolta delle acque meteoriche

I chiusini e le griglie in ghisa sferoidale eventualmente necessari per il completamento dell’opera a regola d’arte, dovranno rispondere alle norme UNI 4544 e UNI EN 124, classe D400 (C.R. maggiore 40 t). Il suggello di chiusura dovrà aderire perfettamente al telaio, senza dar luogo a spostamenti o movimenti di sorta al passaggio di carichi stradali.

Inoltre i chiusini e le griglie dovranno risultare privi di irregolarità, di soffiature, incrinature, vaiolature, stuccature, porosità e di qualsiasi altro difetto.

Nell’apposito riquadro del suggello e del telaio dovrà essere impressa visibilmente la ragione sociale della ditta fornitrice, e sul solo suggello la dicitura “Città di Torino”

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La resistenza a rottura dei chiusini dovrà essere sempre maggiore a 40.000 daN e comunque mai inferiore a quella dichiarata dalla ditta costruttrice.

I chiusini in ghisa sferoidale devono avere telaio a sagoma quadrata di lato 850 mm, fori di fissaggio, passo d’uomo di 600 mm, suggello circolare.

Le lavorazioni in carpenteria metallica devono avvenire con diligenza, maestria,

regolarità di forma e precisione di dimensioni, secondi i disegni forniti dalla Stazione Appaltante e sviluppati a livello costruttivo dall’Appaltatore, con particolare attenzione nelle saldature e bollature. I fori saranno tutti e eseguiti col trapano, le chiodature, ribattiture, etc. dovranno essere eseguite a regola d’arte senza sbavature e i tagli dovranno essere rifiniti a lima.

Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino sbavature, imperfezioni od indizi di perfezione.

Ogni mezzo od opera completa dovrà essere fornita a piè d’opera con una mano di antiruggine salvo ulteriori richieste particolari.

Per ogni opera in ferro, a richiesta della Direzione Lavori, l’Appaltatore dovrà presentare il relativo modello per la preventiva approvazione.

L’Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le misure esatte delle diverse opere in ferro, essendo egli responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l’omissione di tale controllo.

4.2.6 Prodotti a base di legno

1) Si intendono per prodotti a base di legno quelli derivati dalla semplice lavorazione e/o dalla trasformazione del legno e che sono presentati solitamente sotto forma di segati, pannelli, lastre, ecc.

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed indipendentemente dalla destinazione d'uso. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate.

Per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutture, pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni del progetto.

2) I segati di legno a complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche:

tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±10 mm (norme UNI EN 1309-1, 844-3, 844-9 e 336);

tolleranze sullo spessore: ±2 mm (norme UNI EN 1309-1, 336, 844-3 e 844-9); umidità non maggiore del 15%, misurata secondo le norme UNI 8829 e 8939; 3) I pannelli a base di fibra di legno oltre a quanto specificato nel progetto, e/o negli

articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche (norma UNI EN 316):

tolleranza sulla lunghezza e larghezza: ±3 mm; tolleranze sullo spessore: ±0,5 mm; umidità non maggiore dell'8%; massa volumica: per tipo tenero minore di 350 kg/m³; per tipo semiduro tra 350 e 800

kg/m³; per tipo duro oltre 800 kg/m³, misurate secondo la norma UNI EN 323; 4) I pannelli a base di particelle di legno a compimento di quanto specificato nel

progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche (norma UNI EN 309):

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tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±5 mm; tolleranze sullo spessore: ±0,5 mm; umidità del 10% ± 3%; 5) I pannelli di legno compensato e paniforti a completamento di quanto specificato

nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche (norme UNI EN 313-1, 313-2, 635-2, 635-3, UNI 6467):

tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±5 mm, misurate secondo la norma UNI EN 315;

tolleranze sullo spessore: ±1 mm, misurate secondo la norma UNI EN 315; umidità non maggiore del 12%.

4.2.7 Conglomerato Cementizio Gli impasti di conglomerato cementizio dovranno essere eseguiti in conformità di

quanto previsto nell'allegato 1 del D.M. 9 gennaio 1996. La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza

dell'impasto, devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato.

Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche dell'acqua contenuta negli inerti.

Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del cemento, dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato.

L'impiego degli additivi dovrà essere subordinato all'accertamento della assenza di ogni pericolo di aggressività (norme UNI 9527).

L'impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.

Per i calcestruzzi preconfezionati si fa riferimento alla norma UNI EN 206-1. Norme di Esecuzione per il Cemento Armato Normale Nell'esecuzione delle opere di cemento armato normale l'Appaltatore dovrà attenersi

alle norme contenute nel D.P.R. 380/2001 e s.m..i., e nelle norme tecniche del D.M. 9 gennaio 1996. In particolare:

a) gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del getto.

• Il getto deve essere convenientemente compatto; la superficie dei getti deve essere mantenuta umida per almeno tre giorni.

• Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 °C, salvo il ricorso ad opportune cautele;

b) le giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare possibilmente nelle regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente sfalsate.

Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante:

• saldature eseguite in conformità delle norme in vigore sulle saldature; • manicotto filettato; • sovrapposizione calcolata in modo da assicurare l'ancoraggio di ciascuna

barra. In ogni caso la lunghezza di sovrapposizione in retto deve essere non minore di 20 volte il diametro e la prosecuzione di ciascuna barra

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deve essere deviata verso la zona compressa. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 6 volte il diametro;

c) le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio non minore di 6 volte il diametro. Gli ancoraggi devono rispondere a quanto prescritto al punto 5.3.3 del D.M. 9 gennaio 1996. Per barre di acciaio incrudito a freddo le piegature non possono essere effettuate a caldo;

d) la superficie dell'armatura resistente deve distare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cm nel caso di solette, setti e pareti, e di almeno 2 cm nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere aumentate, e al massimo rispettivamente portate a 2 cm per le solette ed a 4 per le travi ed i pilastri, in presenza di salsedine marina ed altri agenti aggressivi. Copriferri maggiori richiedono opportuni provvedimenti intesi ad evitare il distacco (per esempio reti).

Le superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno una volta il diametro delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm. Si potrà derogare a quanto sopra raggruppando le barre a coppie ed aumentando la mutua distanza minima tra le coppie ad almeno 4 cm.

Per le barre di sezione non circolare si deve considerare il diametro del cerchio circoscritto;

e) il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche. Esso non deve inoltre avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario in relazione all'impiego della struttura all'atto del disarmo, tenendo anche conto delle altre esigenze progettuali e costruttive; la decisione è lasciata al giudizio del Direttore dei lavori.

4.2.8 Pavimentazione bituminosa Per quanto concerne le modalità di stesa e le caratteristiche tecniche dei materiali

anidri di fondazione (fuso granulometrico, valori di portanza) dei conglomerati bituminosi (fusi granulometrici, percentuali di bitume, valori caratteristici derivanti dalla prova Marshall) delle infrastrutture complementari (caditoie stradali, guide e cordoni in pietra) valgono le "Norme e Prescrizioni Tecniche" approvate dalla Giunta Comunale in data 28/11/2000 mecc. 10833/33; che si intendono qui integralmente richiamate, nonché della Normativa Tecnica particolare della Città vigente alla data dell'appalto, fatte salve eventuali diverse disposizioni impartite dalla D.L.

Oltre alle suddette normative valgono le seguenti prescrizioni tecniche e/o operative relative a:

4.2.9 Prodotti diversi (sigillanti, adesivi, geotessili) Tutti i prodotti di seguito descritti vengono considerati al momento della fornitura. Il

Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate.

Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti.

1) Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire in forma continua e durevole i giunti tra elementi edilizi (in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne, ecc.) con funzione di tenuta all'aria, all'acqua, ecc.

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Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono rispondenti alle seguenti caratteristiche:

compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati; diagramma forza deformazione (allungamento) compatibile con le deformazioni

elastiche del supporto al quale sono destinati; durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego, cioè con

decadimento delle caratteristiche meccaniche ed elastiche che non pregiudichino la sua funzionalità;

durabilità alle azioni chimico-fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione.

Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde al progetto od alle norme UNI 9610 e 9611 e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.

2) Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla destinazione d'uso.

Sono inclusi nel presente articolo gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per diversi supporti (murario, terroso, legnoso, ecc.).

Sono esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso,

si intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche: compatibilità chimica con il supporto al quale essi sono destinati; durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego (cioè con

un decadimento delle caratteristiche meccaniche che non pregiudichino la loro funzionalità);

durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione;

caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso. Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il

prodotto risponde ad una norma UNI e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.

3) Per geotessili si intendono i prodotti utilizzati per costituire strati di separazione, contenimento, filtranti, drenaggio in opere di terra (rilevati, scarpate, strade, giardini, ecc.) ed in coperture.

Si distinguono in: tessuti: stoffe realizzate intrecciando due serie di fili (realizzando ordito e trama); nontessuti: feltri costituiti da fibre o filamenti distribuiti in maniera casuale, legati tra

loro con trattamento meccanico (agugliatura) oppure chimico (impregnazione) oppure termico (fusione). Si hanno nontessuti ottenuti da fiocco o da filamento continuo.

(Sono esclusi dal presente articolo i prodotti usati per realizzare componenti più complessi).

Quando non è specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche:

tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±1%; spessore: ±3%;

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Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma UNI e/o è in possesso di attestato di conformità; in loro mancanza valgono i valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.

Dovrà inoltre essere sempre specificata la natura del polimero costituente (poliestere, polipropilene, poliammide, ecc.).

Per i nontessuti dovrà essere precisato: se sono costituiti da filamento continuo o da fiocco; se il trattamento legante è meccanico, chimico o termico; il peso unitario. 4.2.10 Tubi in p.v.c. (policloruro di vinile) rigido per condotte interrate a) Fornitura dei tubi

Il materiale base per la produzione di tubi e pezzi speciali deve essere una mescolanza di PVC (policloruro di vinile) con gli ingredienti necessari per una appropriata fabbricazione del prodotto. Le mescolanze di cui sopra hanno le seguenti caratteristiche a 20°C:

- massa volumica g/cm 1,37 ÷ 1,47 - carico unitario a snervamento MPa > 48 - allungamento a snervamento % < 10 - modulo di elasticità (E) MPa =3000 I tubi dovranno essere prodotti per estrusione con impianti moderni e dotati di

laboratorio dove dovranno essere fatte costantemente prove che possano garantire la costanza della qualità del prodotto. Dimensioni, tolleranze sono quelle previste dalle norme UNI vigenti che si intendono parte integrante del capitolato di fornitura UNI 7447/75 = UNI 7448/75 e 7449 (per i raccordi).

Le barre dovranno essere fornite della lunghezza commerciale con una estremità liscia e l'altra dotata di un bicchiere di giunzione preconfezionato e anello di materiale elastomerico per effettuare e garantire la tenuta idraulica.

Ogni tubo dovrà essere marchiato in modo chiaro e indelebile e la marchiatura dovrà comprendere:

- il nome del produttore - il diametro di accoppiamento - la serie - il materiale (PVC) - il periodo di fabbricazione (almeno l'anno) - il riferimento alla norma UNI - il marchio di conformità rilasciato dall'Istituto Italiano dei Plastici. I collaudi di accettazione e qualità saranno quelli previsti dalle già citate norme UNI. b) Raccordi e pezzi speciali I raccordi e i pezzi speciali necessari saranno dello stesso materiale dei tubi, in

esecuzione stampata o ricavata da tubo, con le estremità predisposte alla giunzione. Il collegamento fra tubi di PVC e materiali tradizionali avverrà unicamente per mezzo di raccordi flangiati, o con raccordi aventi un bicchiere di giunzione preconfezionato dello stesso materiale delle tubazioni. Il giunto sarà di tipo "GIELLE" con anello di tenuta di materiale elastomerico.

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4.2.11 Posa in opera di condotte L'Appaltatore nell'esecuzione delle opere dovrà attenersi alle migliori regole d'arte e

talaltro alle disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale del 12/12/1985 concernente le "Norme tecniche relative alle tubazioni" che si intendono integralmente richiamate.

Si procederà alla posa in opera delle tubazioni solo previa esplicita accettazione delle stesse da parte della D.L. e cioè quando sarà riscontrata la rispondenza della fornitura alle normative vigenti, alle prescrizioni tecniche del presente Capitolato Speciale d'Appalto ed ai termini contrattuali.

Prima della posa in opera i tubi, i giunti ed i pezzi speciali dovranno essere accuratamente controllati. Quelli che dovessero risultare danneggiati in modo tale da compromettere la qualità e la funzionalità dell'opera dovranno essere scartati e sostituiti.

Nell'operazione di posa dovrà evitarsi che nell'interno delle condotte penetrino detriti o corpi estranei di qualunque natura e che venga comunque danneggiata la loro superficie interna.

La posa in opera dei tubi sarà effettuata su di un sottofondo in calcestruzzo dello spessore minimo di cm. 10. Le tubazioni saranno rinfiancate e rivestite superiormente con lo stesso getto come da disegni esecutivi di progetto; le tubazioni di collegamento tra la condotta e le caditoie saranno posate su sottofondo in cls. come sopra rinfiancate da sabbia e protette da cappa in cls. cementizio. I getti in questione dovranno avere una resistenza caratteristica cubica (RcK) sul provino, maggiore od uguale a 10 N/mmq (100 Kg/cmq).

La larghezza del fondo scavo sarà la minima indispensabile come da particolari di progetto.

Ci si dovrà comunque accertare della possibile insorgenza di fenomeni corrosivi adottando appropriate contromisure.

In nessun caso si dovrà regolarizzare la posizione dei tubi nella trincea utilizzando pietre o mattoni ed altri appoggi discontinui.

Il piano di posa dovrà garantire una assoluta continuità di appoggio e, nei tratti in cui si temano assestamenti, si dovranno adottare particolari provvedimenti come l'impiego di giunti adeguati, trattamenti speciali del fondo della trincea o, se occorre, appoggi discontinui stabili quali selle o mensole.

La continuità di contatto tra tubo e sella sarà assicurata dall'interposizione di materiale idoneo.

Dovrà inoltre prestarsi particolare cura nelle manovre precedentemente descritte qualora queste dovessero effettuarsi a temperature inferiori a 0°C, per evitare danneggiamenti ai tubi stessi.

Verificati pendenza ed allineamento si procederà alla giunzione dei tubi. La giunzione dovrà garantire la continuità idraulica ed il comportamento statico

previsto in progetto e dovrà essere realizzata in maniera conforme alle norme di esecuzione prescritte dalla ditta produttrice e fornitrice dei tubi stessi.

Al termine delle operazioni di giunzione relative a ciascun tratto di condotta ed eseguiti gli ancoraggi, si procederà di norma al reinterro dei tubi. Modalità particolari dovranno essere seguite nel caso di pericolo di galleggiamento dei tubi od in tutti quei casi in cui lo richieda la stabilità dei cavi.

Il materiale dovrà essere disposto nella trincea nel modo migliore in strati di spessore opportuno, accuratamente costipato.

Saranno in ogni caso osservate le normative UNI vigenti nonchè le indicazioni del costruttore del tubo. A reinterro ultimato si avrà cura di effettuare gli opportuni ricarichi là dove si potessero manifestare assestamenti.

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4.2.12 Chiusini in ghisa sferoidale Il chiusino di ispezione dovrà essere a tenuta stagna, in ghisa a grafite sferoidale

secondo norme UNI ISO 1083, con resistenza a rottura maggiore di 400 KN (40 t) conforme alle norme UNI EN 124 Classe D 400 passo d'uomo 600 mm., prodotto in stabilimenti situati nella Comunità Economica Europea, ufficialmente certificati a norma ISO 9001 e provvisto di certificato corrispondente.

La ghisa dovrà presentare una frattura grigia a grana fine, compatta, senza gocce fredde, screpolature, vene, bolle, e altri difetti suscettibili di diminuzione di resistenza. conformemente alle norme UNI 4544 tipo GS500-7 o GS400-12.

Nell'apposito riquadro del suggello e del telaio dovrà essere impressa visibilmente la ragione sociale della ditta fornitrice, e sul solo suggello la dicitura "Città di Torino".

Il telaio avrà sagoma quadrata di lato non inferiore a mm 850, o sagoma rotonda di diametro non inferiore a mm. 850, con fori ed asole di fissaggio, munito di guarnizione antibasculamento ed autocentrante in elastomero ad alta resistenza, alloggiata in apposita sede.

Il suggello di chiusura sarà circolare con sistema di apertura su rotula di appoggio e tale che in posizione di chiusura non vi sia contatto tra la rotula ed il telaio al fine di evitare l' ossidazione, con bloccaggio di sicurezza a 90 gradi che ne eviti la chiusura accidentale, disegno antisdrucciolo e marcatura EN 124 D400 sulla superficie superiore.

A richiesta della Direzione Lavori dovranno essere eseguite le prove di trazione su provetta, prova di durezza Brinell e prova di carico che vengono regolate dalla norma UNI-EN 10002/U:

Caratteristiche meccaniche minime

Tipo di ghisa

Resistenza alla trazione (rottura) R

Limite convenzionale di elasticità a 0.2% R0.002

Allungamento % dopo la rottura A

costituente predominante della struttura

Durezza Brinell

GS 500-7

500 N/mm

320 N/mmq

7

ferrite/perlite

170 - 241

GS 400-12

400 N/mmq

250 N/mmq

12

ferrite

201

I valori di resistenza alla trazione sono misurati su provette lavorate a freddo per

mezzo di fresatrice tornio o lima di tipo proporzionale di mm 14 di diametro. I valori di durezza potranno essere misurati direttamente sul manufatto. Il chiusino dovrà essere garantito ad un carico di prova superiore a 40 ton. Il carico

sarà applicato perpendicolarmente al centro del coperchio per mezzo di un punzone di 250 mm di diametro (spigolo arrotondato con raggio di 3 mm).

La prova si intende superata qualora non si verifichino rotture o fessurazioni sul telaio o sul coperchio.

L' Appaltatore è tenuto a sostituire i pezzi che risultino imperfetti e che subiscano rotture o guasti sia prima che dopo la posa in opera e ciò fino alla data di approvazione del collaudo se trattasi di imperfezioni imputabili alla natura dei chiusini, l'appaltatore sarà responsabile dei danni che deriveranno alla Città od a terzi nel caso di rottura o di mancata o ritardata sostituzione dei pezzi.

Il suggello di chiusura dovrà aderire perfettamente al telaio, senza dar luogo a spostamenti o movimenti di sorta al passaggio di carichi stradali.

Inoltre i chiusini dovranno risultare privi di irregolarità, di soffiature, incrinature, vaiolature, stuccature, porosità e di qualsiasi altro difetto.

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4.2.13 Casserature e centine Non si fanno particolari prescrizioni circa il tipo di casseri e di centine da usare; essi

dovranno comunque offrire le necessarie garanzie di solidità e di resistenza alla vibratura.

Le superfici del getto dopo il disarmo dovranno risultare regolari, prive di sostanze disarmanti oleose che, se esistenti, dovranno essere raschiate prima dell'applicazione delle sostanze protettive o dell'intonaco.

4.2.14 Armature metalliche La distribuzione dei singoli ferri del tipo Fe B38 ed Fe B44 ad aderenza migliorata,

sarà eseguita in maniera uniforme e gli stessi saranno convenientemente distanziati in modo da garantire il perfetto costipamento del calcestruzzo. Le giunzioni dovranno essere fatte possibilmente nei punti di momento nullo, mai nei punti di momento massimo e per una lunghezza pari a 50 diametri.

Al fine di garantire un adeguato copriferro dovranno essere impiegati appositi distanziatori. Essi dovranno consentire un copriferro di almeno 2 cm per la soletta e di 4 cm per travi, pilastri, muri, piedritti e salti.

Analogamente ai campioni di calcestruzzo, saranno prelevati campioni di ferro ed inviati ad un laboratorio ufficiale per le prove di rito.

4.2.15 Mattoni I mattoni dovranno essere ben formati con facce regolari, con spigoli vivi, di grana

fine, compatta e omogenea, presentare tutti i caratteri di una perfetta cottura, cioè essere duri, sonori alla percussione, e non vetrificati, essere esenti da calcinelli e scevri da ogni difetto che possa nuocere alla buona riuscita delle murature, aderire fortemente alle malte, essere resistenti alla cristallizzazione, dei solfati alcalini, non contenenti solfati solubili, od ossidi alcalino terrosi, ed infine non essere eccessivamente assorbenti. I mattoni di uso corrente dovranno essere parallelepipedi, di larghezza doppia della lunghezza, di modello costante e presentare sia all’asciutto che dopo prolungata immersione nell’acqua una resistenza minima allo schiacciamento di 160 Kg per cmq. Essi dovranno corrispondere alle norme vigenti in materia, è vietato in modo assoluto l’impiego di mattoni già usati.

4.2.16 Muratura di pietrame Muratura di pietrame e malta cementizia dosata a q 4,00 di cemento tipo 325 per mc

di sabbia, a corsi regolari od a mosaico, per muri di qualsiasi tipo, forme e dimensioni, impostata a partire da qualsiasi quota dal piano di fondazione compreso l'onere di ponteggi ed impalcature, la formazione dei fori di drenaggio nel numero e posizione che verranno prescritti dalla Direzione dei Lavori, nonché quanto altro occorra per dare l'opera finita a regola d'arte, esclusa la stilatura dei giunti.

4.2.17 Lavori diversi non specificati nei precedenti articoli Tutti gli altri lavori previsti nei prezzi d'elenco, ma non specificati e descritti nei

precedenti articoli, troveranno esecuzione secondo quanto previsto dai disegni dell'opera e secondo le disposizioni che verranno impartite di volta in volta dal D.L..

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5.0.0 PRELEVAMENTO CAMPIONI E VERIFICHE 5.0.1 Controlli su conglomerati bituminosi Durante l'esecuzione dei lavori e comunque prima della stesura dello stato finale, la

Direzione dei Lavori si riserva la facoltà di prelevare, in contraddittorio con la ditta esecutrice dei lavori, campioni di materiali anidri e/o bituminosi e cementizi, sciolti o già in opera, (estraendo appositi tasselli) che, verranno inviati ad un Laboratorio Ufficiale di Analisi per l’accertamento (con il controllo della curva granulometrica, percentuale di legante, percentuale di vuoti, caratteristiche fisiche e geometriche degli inerti) della loro idoneità.

5.0.2 Controlli sul conglomerato cementizio Per i controlli sul conglomerato ci si atterrà a quanto previsto dall'allegato 2 del

D.M. 9 gennaio 1996. Il conglomerato viene individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione

secondo quanto specificato nel suddetto allegato 2 del D.M. 9 gennaio 1996. La resistenza caratteristica del conglomerato dovrà essere non inferiore a quella

richiesta dal progetto. Il controllo di qualità del conglomerato si articola nelle seguenti fasi: studio

preliminare di qualificazione, controllo di accettazione, prove complementari (vedere paragrafi 4, 5 e 6 dell'allegato 2).

I prelievi dei campioni necessari per i controlli delle fasi suddette avverranno al momento della posa in opera dei casseri, secondo le modalità previste nel paragrafo 3 del succitato allegato 2.

5.0.3 Prove non distruttive dei tiranti Generalità E' facoltà della Direzione Lavori richiedere una prova non distruttiva di uno o più

tiranti, aventi le stesse caratteristiche di quelle previste in progetto; le spese per tali prove sono a carico della Ditta aggiudicataria.

Dispositivi di prova La tensione sarà applicata al tirante mediante più martinetti idraulici che potranno

anche essere i medesimi usati per il tensionamento. E' comunque necessario che ciascun trefolo sia teso da un martinetto e che i martinetti siano collegati in parallelo ad un'unica pompa, in modo da esercitare lo stesso sforzo su ciascun trefolo o barra. Gli allungamenti delle armature verranno misurati con la approssimazione di 0,2 mm in rapporto ad un riferimento fisso e non alla struttura di ripartizione degli sforzi sul terreno: tale prescrizione potrà essere trascurata nel caso la struttura di ripartizione appoggi su roccia compatta.

Esecuzione della prova La prova di tiro sul tirante prescelto verrà effettuata secondo le modalità prescritte

dalle raccomandazioni AICAP (Ancoraggi nei tiranti e nelle rocce 1983). Per le prove di collaudo verranno eseguiti dei cicli di prove di semplice carico e

scarico dei trefoli del tirante a partire dal valore No = 0,10 Nes fino al valore N1 = 1,2 Nes

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Con ulteriore ciclo di tesatura fino al massimo N2 = 0,65 Nau. Il ciclo di prove prevede le seguenti operazioni:

1) tesatura fino alle forze di allineamento No = 0,1 Nes; 2) tesatura fino al valore N1 = 1,2 Nes in due tempi per effettuare una lettura

intermedia di controllo; 3) sosta di 15' con lettura iniziale e finale (d1, d2); 4) scarico fino al valore No = 0,1 Nes e letture dell'allungamento finale (d3); 5) risalita fino al valore Nes con misure dell'allungamento finale (d4); 6) sosta di 20' con lettura degli allungamenti a 5', 10', 15'e finale (d5); 7) tesatura al valore N2 = 0,65 Nau e misure dell'allungamento (d6); 8) sosta di 20' con lettura degli allungamenti a 5', 10' e finale (d7); 9) scarico e lettura dell'allungamento residuo (d8).

Particolari cautele dovranno essere adottate per impedire che una rottura imprevista

delle armature comporti danni alle persone o alle cose circostanti a causa della proiezione della testa.

Tesatura, controllo e bloccaggio Tutti i tiranti dovranno essere tesati al carico indicato nella tabella dell'art 2 e quindi

bloccati. Il carico massimo di tensionamento dovrà essere raggiunto in 5 o 6 incrementi

successivi, per ciascuno dei quali si misureranno i corrispondenti allungamenti rispetto alla struttura di ripartizione.

Qualora quest'ultima avesse dei sensibili cedimenti (Affondamenti nel terreno) dovuti a particolare deformazione del terreno e della struttura, gli allungamenti saranno misurati rispetto a riferimenti fissi oppure i cedimenti della struttura saranno misurati o valutati indipendentemente e sottratti dalle misure degli allungamenti relativi.

I tiranti non soddisfacenti i requisiti di accettazione saranno declassati, attribuendo loro un nuovo valore T' della capacità utile di trazione, tale da soddisfare i requisiti anzidetti.

I tiranti per i quali T' < 0,5 T saranno scartati. Nel caso la particolarità esecutiva del tipo di tirante adottato consentano la

ripetizione dell'iniezione del tratto connesso i tiranti declassati e scartati potranno essere nuovamente sottoposti a tensionamento dopo un'iniezione complementare ed accettati o meno in relazione alle risultanze del nuovo tensionamento.

Il tensionamento dovrà essere ripetuto più volte, se il caso lo richiede. Documentazione del lavoro Per ogni tirante l'Impresa esecutrice dovrà compilare una scheda nella quale siano

riportati: - il n. del tirante; - armatura, l1 ed lo - quantità di miscela iniettata nel tratto connesso; - diagramma sforzi-allungamento rilevato all'atto del tensionamento;

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- perforazione, iniezione, tesatura.

5.0.4 Materiali ferrosi I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie,

soffiature, sbrecciature, tagli e da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, fucinatura, ecc..

Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dalle vigenti norme di legge all'uopo emanate e presentare, inoltre, a secondo delle loro qualità, taluni particolari requisiti.

L'acciaio extra dolce laminato (comunemente chiamato omogeneo) dovrà essere eminentemente dolce e malleabile, perfettamente lavorabile a freddo ed a caldo, dovrà essere saldabile e non suscettibile di perdere la tempera. Alla rottura dovrà presentare struttura finemente granulare e di aspetto sericeo. Le barre tonde dovranno essere prive di difetti: screpolature, sbrecciature, e altre soluzioni di continuità.

Gli acciai impiegati per calcestruzzi armati dovranno corrispondere ai requisiti fissati dalla Legge 5/11/1971 n. 1086 e D.M. LL.PP. 9/1/1996 e dalla Circolare 15/10/1996 n. 252 emessa dal MM. LL.PP..

Marchiatura per identificazione. Il produttore deve procedere ad una marchiatura del prodotto fornito dalla quale

risulti in modo inequivocabile il riferimento dell'azienda produttrice, allo stabilimento, al tipo di acciaio e al grado qualitativo.

Considerata la diversa natura, forma e dimensione dei prodotti, le caratteristiche degli impianti per la loro fabbricazione, nonché la possibilità di fornitura sia in pezzi singoli sia in fasci, differenti potranno essere i sistemi di marchiatura adottati, quali ad esempio l'impressione sui cilindri di laminazione, la punzonatura a caldo e a freddo, la stampigliatura a vernice, la targhettatura, la sigillatura dei fasci e altri.

Tenendo presente che l'elemento determinante della marchiatura è costituito dalla sua inalterabilità nel tempo, dalla impossibilità di manomissione, il produttore deve rispettare le modalità di marchiatura denunciate nella sua documentazione presentata al Ministero dei lavori pubblici, Servizio tecnico centrale, come precisato al punto 2.1. e deve comunicare tempestivamente eventuali modifiche apportate.

La mancata marchiatura e la sua illeggibilità anche parziale rende il prodotto non impiegabile.

Qualora, sia presso gli utilizzatori, sia presso i commercianti, l'unità marchiata (pezzo singolo o fascio) venga scorporata, per cui una parte, o il tutto, viene a perdere l'originale marchiatura del produttore è responsabilità sia degli utilizzatori sia dei commercianti documentare la provenienza del materiale e gli estremi del deposito del marchio presso il Ministero dei lavori pubblici, Servizio tecnico centrale.

Documentazione di accompagnamento delle forniture. Il produttore è tenuto ad accompagnare ogni fornitura con: - certificato di collaudo secondo UNI EN 10204 (dicembre 1992); - dichiarazione che il prodotto è qualificato ai sensi delle presenti norme tecniche, e

di aver soddisfatto tutte le relative prescrizioni, riportando gli estremi del marchio e unendo copia del relativo certificato del Laboratorio Ufficiale.

Controlli in officina o in cantiere. Il controllo in officina di fabbricazione o in cantiere sarà effettuato dal direttore dei

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lavori o, in sua mancanza all'atto delle lavorazioni, dal tecnico responsabile della fabbricazione, che assume a tale riguardo le responsabilità attribuite dalla legge al direttore dei lavori. In questo secondo caso la relativa documentazione sarà trasmessa al direttore dei lavori prima della messa in opera. La frequenza dei prelievi è stabilita dal direttore dei lavori o, in sua mancanza all'atto della lavorazione, dal tecnico responsabile della fabbricazione, in relazione all'importanza dell'opera.

I dati sperimentali ottenuti dovranno soddisfare le prescrizioni di cui ai prospetti 1-II e 2-II della parte 2a per quanto concerne l'allungamento e la resilienza, nonché delle norme UNI EN 10025 (febbraio 1992), UNI 7810 (dicembre 1979) e 7806 (dicembre 1979) per le caratteristiche chimiche.

Ogni singolo valore della tensione di snervamento e di rottura non dovrà risultare inferiore ai limiti tabellari (prospetti 1-II e 2-II) per più di:

Fe 360 Fe 430 Fe 510 Tensioni di rottura a trazione N/mm2 15 18 22 Tensioni di snervamento N/mm2 10 12 15

I certificati relativi alle prove (meccaniche) degli acciai devono riportare

l'indicazione del marchio identificativo di cui al precedente punto 2.5., rilevato a cura del Laboratorio incaricato dei controlli, sui campioni da sottoporre a prove. Ove i campioni fossero sprovvisti di tale marchio, oppure il marchio non dovesse rientrare fra quelli depositati presso il Ministero dei lavori pubblici, Servizio tecnico centrale, dovrà essere riportata specifica annotazione sul certificato di prova.

5.0.5 Tubi in p.v.c. (policloruro di vinile) rigido per condotte interrate. Il materiale base per la produzione di tubi e pezzi speciali deve essere una

mescolanza di PVC (policloruro di vinile) con gli ingredienti necessari per una appropriata fabbricazione del prodotto. Le mescolanze di cui sopra hanno le seguenti caratteristiche a 20° C:

massa volumica g/cm 1,37 ÷1,47 carico unitario a snervamento Mpa > 48 allungamento a snervamento % < 10 modulo di elasticità (E) Mpa = 3000 I tubi dovranno essere prodotti per estrusione con impianti moderni e dotati di

laboratorio dove dovranno essere fatte costantemente prove che possano garantire la costanza della qualità del prodotto. Dimensioni, tolleranze sono quelle previste dalle norme UNI vigenti che si intendono parte integrante del capitolato di fornitura UNI 7447/75 = Uni 7448/75 e 7449 (per i raccordi).

Le barre dovranno essere fornite della lunghezza commerciale con una estremità liscia e l'altra dotata di un bicchiere di giunzione preconfezionato e anello di materiale elastomerico per effettuare e garantire la tenuta idraulica.

Ogni tubo dovrà essere marchiato in modo chiaro e indelebile e la marchiatura dovrà comprendere:

il nome del produttore il diametro di accoppiamento la serie il materiale (PVC) il periodo di fabbricazione (almeno l'anno)

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il riferimento alla norma UNI il marchio di conformità rilasciato dall'Istituto Italiano dei Plastici. I collaudi di accettazione e qualità saranno quelli previsti dalle già citate norme

UNI. I raccordi e i pezzi speciali necessari saranno dello stesso materiale dei tubi, in

esecuzione stampata o ricavata da tubo, con le estremità predisposte alla giunzione. Il collegamento fra tubi di PVC e materiali tradizionali avverrà unicamente per mezzo di raccordi flangiati, o con raccordi aventi un bicchiere di giunzione preconfezionato dello stesso materiale delle tubazioni. Il giunto sarà di tipo "GIELLE" con anello di tenuta di materiale elastomerico.

L'appaltatore nell'esecuzione delle opere dovrà attenersi alle migliori regole d'arte e alle disposizioni contenute nel decreto Ministeriale del 12/12/1985 concernente le "Norme tecniche relative alle tubazioni" che si intendono integralmente richiamate.

Si procederà alla posa in opera delle tubazioni solo previa esplicita accettazioni delle stesse da parte della D.L. e cioè quando sarà riscontrata la rispondenza della fornitura alle normative vigenti, alle prescrizioni tecniche del presente Capitolato Speciale d'Appalto ed ai termini contrattuali.

Prima della posa in opera dei tubi, i giunti ed i pezzi speciali dovranno essere accuratamente controllati. Quelli che dovessero risultare danneggiati in modo tale da compromettere la qualità e la funzionalità dell'opera dovranno essere scartati e sostituiti.

Nell'operazione di posa dovrà evitarsi che all'interno delle condotte penetrino detriti o corpi estranei di qualunque natura e che venga comunque danneggiata la loro superficie interna.

La posa in opera dei tubi sarà effettuata su di un sottofondo in calcestruzzo dello spessore minimo di cm. 10. Le tubazioni saranno rinfiancate e rivestite superiormente con lo stesso getto come da disegni esecutivi di progetto; le tubazioni di collegamento tra la condotta e le caditoie saranno posate su sottofondo in cls. Come sopra rinfiancate da sabbia e protette da cappa in cls. Cementizio. I getti in questione dovranno avere una resistenza caratteristica cubica (RcK) sul provino, maggiore od uguale a 10 N/mmq (100 Kg/cmq.).

La larghezza del fondo scavo sarà la minima indispensabile come da particolari di progetto.

Ci si dovrà comunque accertare della possibile insorgenza di fenomeni corrosivi adottando appropriate contromisure.

In nessun caso si dovrà regolarizzare la posizione dei tubi nella trincea utilizzando pietre o mattoni ed altri appoggi discontinui.

Il piano di posa dovrà garantire una assoluta continuità di appoggio e, nei tratti in cui si temano assestamenti, si dovranno adottare particolari provvedimenti come l'impiego di giunti adeguati, trattamenti speciali del fondo della trincea o, se occorre, appoggi discontinui stabili quali selle o mensole.

La continuità di contatto tra tubo e sella sarà assicurata dall'interposizione di materiale idoneo.

Dovrà inoltre prestarsi particolare cura nelle manovre precedentemente descritte qualora queste dovessero effettuarsi a temperature inferiori a 0°C, per evitare danneggiamenti ai tubi stessi.

Verificati pendenza ed allineamento si procederà alla giunzione dei tubi. La giunzione dovrà garantire la continuità idraulica ed il comportamento statico

previsto in progetto e dovrà essere realizzata in maniera conforme alle norme di

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esecuzione prescritte dalla Ditta produttrice e fornitrice dei tubi stessi. Al termine delle operazioni di giunzione relative a ciascun tratto di condotta ed

eseguiti gli ancoraggi, si procederà di norma al reinterro dei tubi. Modalità particolari dovranno essere seguite nel caso di pericolo di galleggiamento dei tubi od in tutti quei casi in cui lo richieda la stabilità dei cavi.

Il materiale dovrà essere disposto nella trincea nel modo migliore in strati di spessore opportuno, accuratamente costipato.

Saranno in ogni caso osservate le normative UNI vigenti nonché le indicazioni del costruttore del tubo. A reinterro ultimato si avrà cura di effettuare gli opportuni ricarichi là dove si potessero manifestare assestamenti.

Art. 6 - MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE OPERE A - Opere stradali Per la misurazione e valutazione delle opere valgono, per quanto non in contrasto

con le norme contenute in questo Capitolato Speciale d'Appalto, le norme del Capitolato speciale 3/12/1951, con le seguenti avvertenze:

a) nei lavori in economia sarà retribuita la sola mano d'opera effettivamente prestata

in cantiere. Per i suddetti lavori da eseguirsi in ore diverse dal normale orario di lavoro, e in

seguito a preciso ordine della Direzione Lavori, le paghe orarie saranno aumentate delle percentuali sindacali, previste per ogni categoria.

b) per i lavori e le opere a misura da eseguirsi in ore diverse del normale orario di lavoro non verrà concesso aumento alcuno.

c) i prezzi dei noli, ove non sia espressamente disposto in modo diverso nei relativi articoli dell'Elenco Prezzi, si intendono comprensivi di ogni onere, provvista e mano d'opera occorrente per il funzionamento dei mezzi (autisti o manovratori, carburanti, lubrificanti, equipaggiamenti di lavoro ecc.).

Nelle prestazioni dei mezzi d'opera saranno computate soltanto le ore di effettivo funzionamento in cantiere.

In ogni caso non sarà riconosciuto alcun altro compenso per il trasporto del mezzo sul luogo d'impiego.

d) Per i materiali dati in provvista l'approvvigionamento si intende fatto anche con scarico frazionato a piè d'opera o nei magazzini municipali o nei luoghi indicati per il deposito; il prezzo dei trasporti sarà applicato solamente quando il materiale già provvisto in località designate dall'ufficio sia in seguito ricaricato, trasportato e scaricato in luogo d'impiego diverso dal primitivo.

Quando la misura dei materiali sia fatta direttamente sui veicoli nessun aumento di volume verrà conteggiato per il costipamento subito dai materiali stessi durante il trasporto.

e) Le dimensioni nominali degli spessori dei vari materiali usati nel realizzare l'opera sono soggetti a tolleranza derivante esclusivamente da errori accidentali e sistematici.

Ciò non toglie comunque che nell'insieme dell'opera si debba riscontrare il rispetto di tali spessori nominali accertati mediante un opportuno numero di sondaggi stabilito dalla D.L.

Nel caso che tale media non rispetti gli spessori di progetto ma a giudizio della D.L. non pregiudichi la funzionalità dell'opera si procederà:

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I) alla deduzione del materiale mancante contabilizzandolo sulla base dei prezzi contrattuali, oltre all'ammenda di L.500.000.=.

II) all'applicazione di una penalità pari al 5% del costo netto contrattuale dello strato in esame con un minimo di L. 500.000.

In merito alla lunghezza di elementi lapidei (cm.90) sono ammessi pezzi più corti

non inferiori a cm.50 (salvo casi particolari) per un numero non superiore al 10% del totale fornito.

Circa l'altezza di detti elementi è ammessa una tolleranza in meno, sulle dimensioni nominali, dell'8% (otto per cento).

f) Scavi e trasporti 1) Gli scavi si intendono da eseguire in terreni di qualunque natura e consistenza. 2) Gli sbadacchiamenti e le armature eventualmente necessari, anche se non

recuperabili, sono già compensati nei prezzi degli scavi stessi. 3) I prezzi degli scavi, ove non sia meglio specificato, sono comprensivi delle

operazioni di carico del materiale sul mezzo di trasporto e nell'accumulo nell'ambito del cantiere, per deposito e per formazione di rilevati stradali.

4) Prima di iniziare qualsiasi scavo, l'appaltatore dovrà provvedere a rilevare, in

contraddittorio con la Direzione Lavori, le sezioni geometriche per il computo dei volumi, collegate agli opportuni capisaldi, rintracciabili anche dopo eseguiti i lavori, tali sezioni dovranno essere vistate dall'appaltatore in segno di accettazione prima di iniziare gli scavi.

5) Il volume degli scavi o dei riporti sarà sempre computato con il metodo delle

sezioni ragguagliate, rilevate in contraddittorio prima di eseguirli, senza tener conto alcuno dell'aumento di volume delle materia dopo lo scavo e misurato secondo quanto previsto dal Capitolato Generale.

6) Si considerano scavi di incassamento e verranno contabilizzati secondo il prezzo di

cui all'articolo relativo, i movimenti di terra compresi tra il fondo cassonetto e una linea retta ideale passante in orizzontale ad un'altezza di cm.50 al di sopra della più alta quota di progetto di ogni sezione; gli scavi del materiale presente al di sopra di tale linea saranno compensati come sbancamento; gli scavi del materiale di splateamento destinati alla preparazione di un idoneo piano di appoggio ai rilevati stradali saranno compensati secondo il prezzo del relativo articolo anche se effettuati al di sotto della linea ideale di cui sopra.

7) I prezzi dei trasporti relativi ai materiali di scavo sono comprensivi dello scarico e

successivo spianamento. 8) I trasporti dei materiali di risulta dovranno essere effettuati alle discariche

autorizzate; la Direzione dei Lavori potrà eventualmente richiedere che detti materiali siano trasportati nei luoghi che indicherà, comunque compresi nell'ambito del territorio comunale. La terra agraria proveniente dagli scavi dovrà essere trasportata ai Vivai

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Municipali, od in altra località, indicata dalla Direzione del Servizio Giardini ed Alberate senza che ciò dia diritto a compenso particolare.

1) Nell'esecuzione di tappeti bituminosi o di trattamenti superficiali, i relativi prezzi si intendono comprensivi di tutti gli oneri necessari per eseguire il lavoro a perfetta regola d'arte, ivi compresa la perfetta pulizia dei suggelli delle griglie e dei chiusini di qualsiasi pozzetto che risultassero coperti di materiali bituminosi, nonché la posa di listelli di legno per la protezione di tutti i bordi e i margini comunque delimitanti le pavimentazioni.

B - Calcestruzzi e conglomerati cementizi I calcestruzzi e conglomerati cementizi armati e non, di qualsiasi natura e spessore,

saranno valutati in base alle dimensioni prescritte, e alle analisi di progetto, esclusa quindi ogni eccedenza ancorché inevitabile, dipendente dalla forma degli scavi aperti, dalle casserature e dal modo di esecuzione dei lavori.

Nel prezzo dei calcestruzzi e conglomerati cementizi sono compresi tutti gli oneri relativi alla loro provvista e getto in opera ed in particolare:

- l'impiego di qualunque mezzo per la messa in opera, compreso l'uso di pompe a

pressione per qualsiasi distanza e dislivello e comunque con metodologie che tengano rigorosamente conto dell'inizio della presa ed indurimento in modo da non compromettere la resistenza caratteristica;

- l'impiego di idonee casserature e centine, metalliche od in legno, necessarie per il contenimento dei getti e tutti gli oneri relativi alla loro formazione, montaggio, puntellamento, modifica, smontaggio a getti eseguiti ed ogni altro onere;

- l'esecuzione di getti in presenza di acqua di qualsiasi provenienza, le eventuali opere e l'impiego di mezzi necessari per il suo allontanamento;

- l'impiego di vibratori, compreso anche il compenso per la maggior quantità di materiale impiegato;

- ogni altra spesa che si rendesse necessaria per l'esecuzione completa dei getti. Il controllo della lavorazione dei quantitativi dei materiali previsti verrà effettuata in

corso d'opera dalla D.L. mediante l'accertamento degli spessori prescritti e delle superfici. Art. 7 - NORME ANTINFORTUNISTICHE - E RICHIAMI IN MATERIA DI

SICUREZZA DEI LAVORATORI L’Impresa appaltatrice è obbligata ad applicare nei confronti dei dipendenti

occupati nei lavori di cui al presente capitolato speciale le condizioni normative e retributive risultanti dai contratti collettivi nazionali di lavoro e dagli accordi integrativi locali nonché ad assolvere gli obblighi inerenti la Cassa Edile e gli Enti assicurativi e previdenziali.

L’Impresa appaltatrice è obbligata, altresì, a prevedere l’osservanza delle norme sugli ambienti di lavoro e delle disposizioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro sulla stessa materia e a dare, inoltre, informazione ai lavoratori ed alle loro rappresentanze sindacali in merito ai rischi di infortunio e di malattie professionali che la realizzazione dell’opera presenta nelle diverse fasi.

Il Direttore di cantiere e il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione,

ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, vigilano sull’osservanza dei piani di sicurezza.

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L’Impresa che si aggiudica i lavori, prima dell’inizio dei lavori ovvero in corso d’opera, può presentare al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori proposte di modificazioni o integrazioni al piano di sicurezza e di coordinamento, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza sia per adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell’Impresa, sia per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano stesso. In nessun caso, le eventuali modifiche o integrazioni possono giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti in sede di gara.

Le opere appaltate dovranno essere condotte nel pieno rispetto di tutte le norme,

sia generali sia particolari e relative allo specifico lavoro affidato, vigenti in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro.

La responsabilità dell'osservanza delle normative cogenti in materia di sicurezza, prevenzione e protezione spetta all'appaltatore, che la esercita direttamente o attraverso il proprio Servizio di Prevenzione e Protezione in relazione agli obblighi che gli derivano quale Datore di Lavoro, e tramite azioni di coordinazione ed organizzative tra l'Impresa e i lavoratori autonomi o di altre imprese subappaltatrici e l'applicazione del piano di sicurezza.

Prima dei lavori l'Appaltatore dovrà informare e formare i propri dipendenti su tutte le norme di Legge, in materia di sicurezza e sulle misure di prevenzione e protezione, che verranno assunte in adempimento a quanto sopra.

Prima di recingere il cantiere o posizionare attrezzature l'Appaltatore, il Direttore Tecnico e l'Assistente di cantiere dell'Impresa dovranno partecipare con il Direttore dei Lavori e il Coordinatore della Sicurezza in fase di realizzazione (dell'Impresa) ad una riunione operativa per l'esame preliminare delle problematiche di prevenzione e protezione inerenti l'apertura del cantiere.

L'appaltatore sarà tenuto a vigilare affinché i propri dipendenti, come pure i subappaltatori ed i terzi presenti nel cantiere, si attengano scrupolosamente all'addestramento ricevuto ed in generale osservino le norme di Legge, di contratto per quelle specifiche che egli abbia stabilito.

L'appaltatore è inoltre tenuto a curare che tutte le attrezzature ed i mezzi d'opera, di sollevamento e di trasporto in proprietà o a nolo siano conformi alla normativa vigente e vengano sottoposti, alle scadenze previste dalla legge o periodicamente secondo le norme della buona tecnica, alle revisioni, manutenzione e controlli della loro efficienza ed affidabilità.

L'Appaltatore, attraverso il Responsabile della Sicurezza dell'Impresa, deve vigilare sull'applicazione del piano della sicurezza.

Le ripetute violazioni del piano da parte dell'appaltatore potranno comportare l'immediata interruzione dei lavori per colpa dell'impresa, il suo allontanamento dal cantiere, fino alla comunicazione scritta della ditta sugli avvenuti adeguamenti, ed ammende di L.500.000 per ogni singola violazione contestata e verbalizzata. Le sanzioni comminate saranno applicate con deduzione dell'importo dal conto finale.

Le gravi e ripetute violazioni del piano e delle norme di sicurezza da parte dell'appaltatore costituiscono causa di risoluzione del contratto.

Il Responsabile della Sicurezza dell'Impresa è responsabile del rispetto del piano di sicurezza da parte di tutte le Imprese impegnate nell'esecuzione dell'opera.

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Art. 8 NORMATIVA VARIA E SUBAPPALTI La Ditta appaltatrice dei lavori prima dell'inizio delle opere dovrà fornire alla

D.L. i seguenti documenti: 1) Elenco nominativi degli operai che si intendono impiegare nell'esecuzione dei

lavori in oggetto e copia dei rispettivi libretti di lavoro in cui risulti l'appartenenza all'impresa appaltatrice. Di ogni variazione in merito deve essere data urgente comunicazione alla D.L.

2) Nomina del Direttore Tecnico di cantiere e nomina del Responsabile della Sicurezza per l'Impresa

0) Dichiarazione con la quale i Titolari della ditta attestano per sè e per i conviventi di non essere stati sottoposti a misure di prevenzione e di non essere a conoscenza di procedimenti in corso riguardanti la delinquenza mafiosa (per il caso dell'eventuale consegna dei lavori in pendenza del contratto).

1) Documentazione di avvenuta denuncia agli enti previdenziali, assicurativi ed infortunistici, inclusa la Cassa Edile, nel rispetto delle norme vigenti deve essere presentata alla direzione lavori prima dell'inizio dei lavori e comunque entro trenta giorni dalla data del verbale di consegna

L'impresa aggiudicataria deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari risultanti dall'aggiudicazione, con ribasso non superiore al venti per cento.

Nei cartelli esposti all'esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici, nonché l'oggetto del subappalto, la ragione sociale, il numero di matricola e l'iscrizione alla C.C.I.A.A

L'appaltatore di opere pubbliche è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i lavori; è, altresì, responsabile in solido dell'osservanza delle norme anzidette da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell'ambito del subappalto.

Le medesime disposizioni si applicano anche alle attività che richiedono l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente superiori al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati.

Art. 9 - DISPOSIZIONI GENERALI RELATIVE AI PREZZI DEI LAVORI

A MISURA DELLE OPERE A CORPO E DELLE SOMMINISTRAZIONI PER OPERE IN ECONOMIA

I prezzi della mano d'opera da applicare sono quelli del Contratto Provinciale di Lavoro (paga più oneri) in vigore il giorno dell'appalto, maggiorati dell’aliquota del 24,30 per cento; la suddetta aliquota sarà assoggettata al ribasso percentuale risultante in sede di gara, restando fissa ed invariata la restante parte costituente la tariffa oraria base.

Le opere, le prestazioni e le forniture relative alla sicurezza (D.L. 494/96) saranno compensate sulla base dell'apposito Elenco Prezzi annesso al Capitolato Speciale d'appalto, senza l'applicazione della variazione di gara.

Tutti i prezzi sopra richiamati resteranno fissi ed invariabili per tutta la durata del contratto. Gli stessi prezzi si intendono tutti comprensivi, oltre che dell'utile dell'imprenditore, anche delle percentuali per spese generali, tasse diverse, interessi, previdenza ed assicurazione operai, ecc.

Inoltre essi compensano, ove non sia esplicitamente disposto diversamente: a) circa gli operai: ogni spesa per fornire gli stessi di attrezzature utensili, per premi

di assicurazioni sociali, per trasporti da e per il cantiere, ecc.

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b) circa i materiali: ogni spesa per fornitura, trasporto, calo, sfridi, perdite, ecc. che venga sostenuta per darli pronti all'impiego a piede di qualunque opera;

c) circa i noli: ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e i mezzi pronti al loro uso;

d) circa i lavori di misura: tutte le spese per forniture, lavorazione, mezzi d'opera, assicurazioni di ogni specie, carichi, trasporti e scarichi in ascesa e in discesa, ecc. e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a regola d'arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per tutti gli oneri che l'appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei vari articoli e nell'elenco prezzi.

Negli eventuali lavori eseguiti in economia, nei quali cioè la liquidazione è fatta in base a giornaliere della mano d'opera, l'imprenditore è responsabile della diligenza e della capacità del personale dipendente, del suo rendimento sul lavoro, della sua esatta osservanza dell'orario stabilito, nonché della buona esecuzione dei lavori.

Per i lavori in economia saranno destinati dall'imprenditore operai appositi, bene accetti dalla Direzione Lavori, i quali non potranno assolutamente essere occupati in aiuto a quelli che lavorano per le opere a misura; verificandosi questo caso, la loro giornata non sarà retribuita.

In ogni caso spetta alla Direzione Lavori di determinare quali parti di lavoro siano da eseguirsi ad economia.

I prezzi unitari offerti dalla ditta debbono intendersi comprensivi di tutti gli oneri elencati nella descrizione (relativa alla stessa lavorazione e/o fornitura) riportata sul prezziario della Città del 1999.

Nessun compenso sarà corrisposto per eventuali eccedenze di volume di scavo, dei movimenti di terra in genere, del trasporto a discarica, del calcestruzzo e di ogni altra fornitura od onere occorrente, conseguenti all'impiego di tecnologie od attrezzature diverse da quelle previste in progetto.

Art. 10 - TENUTA DEL CANTIERE E CONDUZIONE DEI LAVORI L'impresa dovrà provvedere a propria cura e spese a recintare, in accordo con la

D.L. e con il Responsabile della Sicurezza, tutte le aree oggetto di lavorazione con pannelli metallici grigliati aventi dimensione e tipologia concordate con la D.L..

All'interno del cantiere non dovranno in nessun caso essere accumulati materiali di rifiuto o materiali di risulta delle varie lavorazioni che dovranno invece sempre essere giornalmente allontanati o depositati in idoneo contenitore per il loro successivo allontanamento.

In ogni caso l'area di cantiere e quelle situate nelle immediate vicinanze, dovranno comunque essere mantenute in modo tale da garantire una immagine di pulizia, ordine e decoro; dovrà essere pertanto ottemperata ogni disposizione in merito prescritta dalla D.L.

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INDICE ELEMENTI TECNICI – ECONOMICI DELLE OPERE .........................................1

Art. 1 - OGGETTO DELL'APPALTO.......................................................................................1

Art. 2 - AMMONTARE DELL'APPALTO ...............................................................................1

Art. 3 - DESCRIZIONE DELLE OPERE A MISURA .............................................................3 PRESCRIZIONI TECNICHE – MISURAZIONI MODALITA’ DI ESECUZIONE

DELLE OPERE ....................................................................................................................10

Art. 4 - SPECIFICHE TECNICHE ..........................................................................................10

Art. 5 – PRELEVAMENTO CAMPIONI E VERIFICHE.....................................................27

Art. 6 - MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE OPERE.............................................32

Art. 7 - NORME ANTINFORTUNISTICHE - E RICHIAMI IN MATERIA DI SICUREZZA DEI LAVORATORI............................................................................................................................34

Art. 8 NORMATIVA VARIA E SUBAPPALTI.....................................................................36

Art. 9 - DISPOSIZIONI GENERALI RELATIVE AI PREZZI DEI LAVORI A MISURA DELLE OPERE A CORPO E DELLE SOMMINISTRAZIONI PER OPERE IN ECONOMIA36

Art. 10 - TENUTA DEL CANTIERE E CONDUZIONE DEI LAVORI...............................37