CISL poste SICILIA Informa · 2017. 4. 15. · inesitate? il Pos diventa pag. 8, 9 Dal 1 luglio Pos...
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Notiziario Regionale Online
www.cislpostesicilia.it
CISL poste SICILIA Informa
In rilievo - Congresso
REGIONALE SLP
CISL SICILIA
-Il Manifesto Cisl
Il Congresso Regionale in
pillole
pag. 2, 3, 4
Trattati di Roma: il ma-
nifesto in 10 punti
pag. 5
Ocse: non aspettare il
2018 per la riforma fisca-
le
pag. 6
Matteo Del Fante:
chi è il nuovo AD
di Poste
pag. 7
Poste: si cambia sulle
inesitate?
pag. 8, 9
Dal 1 luglio Pos obbliga-
torio
pag. 10
PosteMobile Casa
pag. 11
Anno II edizione di Aprile 2017
All’interno
Ocse: non aspettare
il 2018 per riforma
fiscale
Continua a pag. 6
Conclusi i lavori del Congresso Regionale
Continua a pagg. 2, 3, 4
Dal 1 Luglio
il Pos diventa
obbligato-
rio...ma c’è
un’anomalia
Continua a
pag. 10
Poste debutta
nella telefonia
fissa: nasce
PosteMobile
Casa
Continua a pag
11
Matteo Del Fante:
il nuovo AD di Po-
ste.
Continua a pag. 7
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INFORMA CISL POSTE
11 APRILE 2017 - CONLUSI I LAVORI DEL
VII CONGRESSO REGIONALE SLP CISL SICILIA
ELETTO SEGRETARIO
REGIONALE
SLP CISL SICILIA
GIUSEPPE LANZAFAME
Un congresso Slp Cisl Sicilia partecipato, passionale e pieno di spunti
per continuare a difendere l’azienda ed i lavoratori
HA ELETTO
Giuseppe Lanzafame Segretario Generale della categoria in Sicilia.
Sarà collaborato in Segreteria da Gisella Schillaci e Giuseppe Piras.
“ Grazie per le emozioni vissute! ”
...Buon lavoro a tutti Voi...
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1) cambiare il baricentro dal Fi-scal Compact all'Investments Compact attraverso la definizione di un Piano europeo di sviluppo economico e sociale sostenibile che non si limiti ad incentivare gli investimenti privati, ma fina-lizzi risorse rilevanti del bilan-cio europeo e delle principali isti-tuzioni finanziarie (BCE, BEI) ad investimenti pubblici nella produ-zione di beni comuni europei se-condo l'ispirazione di un New Deal Europeo, come proposto dalla Confederazione Europea dei Sindacati (CES). 2) realizzare un bilancio europeo dotato di autonomia impositiva attraverso una tassa sulle transa-zioni finanziarie, una Carbon tax e trasferimenti nazionali; 3) pervenire ad una gestione mu-tualistica di una parte del debito degli Stati membri attraverso gli Eurobond con le necessarie ga-ranzie pro quota degli Stati mem-bri; 4) istituire un Ministero del Teso-ro europeo integrato nella Com-missione Europea che risponda al Parlamento Europeo, trasforman-do a tal fine lo European Stability Mechanism (ESM), con il compi-to immediato di gestire un Piano straordinario di investimenti eu-ropei in risorse umane ed in infra-strutture logiche e fisiche, per sostenere la crescita, l'occupazio-ne e la coesione sociale nell'U-nione, sottoscritto dagli Stati membri e stornato dal calcolo del deficit; 5) definire il pareggio di bilancio limitato alle sole spese correnti, consentendo agli Stati membri di integrare il Piano di investimenti europei con investimenti naziona-li (in capitale fisico, logico, uma-
Trattati di Roma. Il Manifesto Cisl in dieci punti
"per costruire un'Europa economica e sociale"
O ccorre più crescita e lavoro o l'Europa muore. Non ci sarà
bisogno di altre Brexit: quando gli uomini e le donne europee non crederanno più all'Europa, l'Europa sarà gia' finita". E' quanto sottoli-nea oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan in una ampia intervista su Av-venire alla vigilia del vertice di Roma per i sessant'anni del-la firma dei Trattati Europei. La leader della Cisl annuncia che il suo sindacato ha predi-sposto un "Manifesto per gli Stati Uniti d’Europa” per offrire un contributo concre-to al dibattito sul rilancio del progetto europeo ed anche in vista dell'incontro a Palazzo Chigi tra una delegazione dei sindacati europei ed il Presi-dente del Consiglio, Gentiloni. "I leader della Ue devono agire ora, subito con respon-sabilità e lungimiranza", ag-giunge nell'intervista la Fur-lan. "Stare fermi davanti a sfide enormi come lavoro ed immigrazione non è solo sba-gliato, è incomprensibi-le".Sono dieci i punti che il sindacato di Via Po propone al dibattito in riferimento all'Europa economica e so-ciale:
no) senza incidere sul deficit; 6) concludere l'attuale versione di Quantitative Easing della BCE, centrata sulla sottoscrizione di debiti sovrani nazionali, con la conseguente sottoscrizione di de-bito pubblico europeo; 7) istituire un Fondo europeo di sussidi per la disoccupazione, già prefigurato nel "Rapporto dei cin-que Presidenti", con il compito di integrare i Fondi nazionali quando il tasso di disoccupazione di un Paese membro superi il tasso me-dio di disoccupazione europea; 8) istituire un Fondo europeo di sostegno all'occupazione giovani-le; 9) creare, in coerenza con l'obiet-tivo della lotta contro l'esclusione sociale (art. 153, TFUE), un Fon-do per il reddito di inclusione atti-va rivolto a componenti di fami-glie in emergenza sia reddituale, sia patrimoniale, a condizione che si impegnino in un percorso di formazione – riconversione - ri-qualificazione professionale fina-lizzato all'accesso al lavoro, inte-grativo di eventuali analoghi Fon-di nazionali, quando il tasso di esclusione sociale di un Paese membro superi il tasso medio di esclusione europeo o sostitutivo in assenza di analoghi Fondi nazio-nali; 10) porre le basi per un Presidio internazionale e dell'Europa attra-verso una Politica estera, una Po-litica per la gestione dei flussi mi-gratori ed una Politica di sicurez-za comuni con le necessarie fun-zioni istituzionali.
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Ocse. “La pressione fiscale su salari e pensioni è davvero insostenibile.
Non aspettare il 2018 per la riforma fiscale”
Matteo Del Fante
ecco chi è il nuovo
capo azienda di
Poste Italiane
Nato a Firenze nel 1967, già
direttore generale della Cassa
depositi e prestiti (principale
azionista di Terna con una
quota del 29,99%), Del Fante
si è laureato in Economia Po-
litica con lode all’Università
Luigi Bocconi di Milano. Ha
frequentato corsi di specializ-
zazione in mercati finanziari
internazionali, presso la Stern
Business School, New York
University ed è stato assegna-
tario di una borsa di studio
Fulbright. Nel 1991 è stato
assunto dalla JPMorgan, isti-
tuto in cui dopo aver ricoper-
to varie posizioni come l’ad di
Cdp, Giovanni Gorno Tempi-
ni: Del Fante ha assunto nel
1999 la carica di Managing
Director a Londra, occupan-
dosi fino al 2003 di operazio-
ni finanziarie e strategiche
per i maggiori clienti europei
della banca. Nel dicembre
2003 arriva in Cassa depositi
e prestiti dove, dal maggio
2004 e fino a settembre del
2009, assume la responsabili-
tà della direzione finanza.
Successivamente, dal febbraio
2009 al giugno 2010 è stato
responsabile della direzione
immobiliare. Il 16 giugno
2010 è stato nominato diretto-
re generale della Cassa pre-
sieduta da Franco Bassanini.
Poi nel 2014 amministratore
delegato di Terna e oggi capo
azienda di Poste Italiane al
posto di Francesco Caio.
R oma, 11 aprile 2017. “Il
sistema fiscale italiano
va cambiato come la
Cisl sollecita da tre anni e co-
me ha rilevato oggi anche l'Oc-
se, dopo la Corte dei Conti,
puntando il dito sull'eccessivo
peso del fisco e dei contributi
sulle buste paga degli italiani”.
Lo sottolinea la Segretaria Ge-
nerale della Cisl, Annamaria
Furlan, commentando i dati
pubblicati oggi dall’Ocse sul pe-
so delle tasse sui salari. “I dati
dell’Ocse sono molto significa-
tivi e dovrebbero far riflettere
sia il Governo sia tutte le forze
parlamentari: il fisco ed i con-
tributi di fatto si portano via
quasi metà delle retribuzioni,
ben 10 punti in più rispetto a
quello che si registra media-
mente nel resto d'Europa e ad-
dirittura di 12 punti in più nel
caso di una famiglia monored-
dito con due figli, un dato che
ci porta al terzo posto al mon-
do nella classifica relativa al
peso delle tasse sui salari. Un
dato che si commenta da sé. In
Italia c’è una pressione fiscale
ormai insostenibile che ha riper-
cussioni negative sullo svilup-
po, sui consumi, sugli investi-
menti, sull’occupazione. Ecco
perché la Cisl insiste per
aprire subito, senza aspettare
il 2018, una fase di confronto
con il Governo sulla riforma
dell’Irpef per ridurre la pres-
sione fiscale sul lavoro dipen-
dente, sulle pensioni e sulle
imprese che assumono ed in-
vestono in innovazione e ri-
cerca. C’è ancora una monta-
gna di evasione fiscale e di la-
voro sommerso nel nostro pae-
se che dobbiamo aggredire in-
troducendo il contrasto d’inte-
resse e con misure straordinarie
per stroncare il grave fenome-
no della corruzione e delle tan-
genti negli appalti e nella ge-
stione delle risorse pubbliche”.
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raccolta postale e risparmio
gestito, assicurazioni) , e per
riscrivere il piano industriale.
Impensabile che ci sia il tem-
po per un’offerta pubblica di
vendita nella seconda parte
dell’anno. Del resto, il dibatti-
to politico delle ultime settima-
ne aveva già ampiamente fatto
emergere il ripensamento in
corso nel Pd - e in particolare
nell’entourage dell’ex premier
Matteo Renzi - in materia di
dismissioni pubbliche. Quella
di Poste in particolare - an-
che per la rivoluzione voluta
dall’ex ad Francesco Caio
che ha introdotto la consegna
delle lettere a giorni alterni e
la chiusura degli uffici posta-
li - presenta implicazioni po-
litiche delicate in vista di ele-
zioni amministrative, e più
avanti nel tempo politiche,
dall’esito incerto.
Resta , però, il fatto che il go-
verno ha preso l’impegno con
l’Unione europea di prosegui-
re nel percorso delle privatiz-
zazioni per contribuire a ridur-
re il crescente debito pubblico.
Impegno a suo tempo assunto
anche dall’ex premier, che
aveva firmato un Decreto del
presidente del consiglio dei
ministri in cui si stabiliva il
passaggio del 30% di Poste
alla Cassa depositi e prestiti,
avvenuto lo scorso anno, e
contestualmente la cessione
del residuo 30% in Borsa com-
patibilmente con le condizioni
di mercato. Nei prossimi gior-
ni il ministero dell’Economia
dovrà scrivere nel Def, il do-
cumento di programmazione
economica, cosa intende fare
quest’anno sulle privatizza-
zioni. Qualcosa dovrà per
forza dire: potrebbe banal-
mente ribadire l’intenzione
di cedere la quota di Poste
entro l’anno, ma magari pre-
vedendo anche modalità al-
ternative alla cessione sul
mercato. Sullo sfondo si pro-
fila un nuovo coinvolgimento
della Cdp.
di Laura Serafini
POSTE, CON LA NOMINA DI DEL FANTE
TRAMONTA LA SECONDA TRANCHE IN BORSA
L e designazione di
Matteo Del Fante al
vertice di Poste Ita-
liane, decisa dal governo,
non sancisce soltanto la vo-
lontà dell’azionista di por-
tare un cambiamento nella
strategia della società quo-
tata nel 2015. Fornisce, al
tempo stesso, anche un’im-
portante indicazione
sull’indirizzo politico in
tema di privatizzazioni. La
prima implicazione della
scelta è il definitivo accanto-
namento della prospettiva di
portare in Borsa la seconda
tranche, pari al 30 per cento
del capitale, quest’anno. Il
nuovo manager avrà biso-
gno di tempo per capire la
società, particolarmente
complessa perchè opera in
tre rami di business diffe-
renti (logistica e recapiti,
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vicino all’indirizzo del de-
stinatario. Rispetto a un
tempo non ci sarà più uno
sportello dedicato alla biso-
gna e invece che il giorno
successivo a quello della
mancata consegna sarà ne-
cessario aspettarne due, ma
insomma il vantaggio c’è. Finalmente. Forse. Perché
non è detto che il miglio-
ramento che le Poste han-
no programmato arrivi in
POSTE, SULLE RACCOMANDATE SI CAMBIA
LE “INESITATE” FINIRANNO NELL’UFFICIO PIÙ VICINO
N on sarà più neces-
sario buttare mez-
ze giornate per
ritirare una raccomandata
non consegnata dal posti-
no. Non dovremo più fare
la fila dietro decine e de-
cine di persone in un uf-
ficio postale distante ma-
gari diversi chilometri da
casa, scelto dalle Poste in
base agli insindacabili
criteri organizzativi
dell’azienda, tra i quali
non figura quello di favo-
rire la clientela. Per le
raccomandate
“inesitate” (nel gergo tec-
nico postale si chiamano
così) si torna al passato.
Che in questo caso è sino-
nimo di meglio. Viene re-
suscitato il sistema della
consegna della missiva
nell’ufficio postale più
porto. La novità del ritorno
ai vecchi metodi intacche-
rebbe in parte lo status quo
di centinaia di dipendenti
coinvolti nella piccola re-
staurazione postale. E quin-
di non la vogliono, anzi, so-
no così poco entusiasti
dell’operazione che cercano
di ostacolarla cercando pro-
tezione nei sindacati. Che
alle Poste sono influenti,
sostenuti da un tasso di
sindacalizzazione tra i più
alti del mondo: oltre l’80
per cento dei dipendenti ha
una tessera sindacale in ta-
sca. Negli ultimi due anni
l’organico postale è stato
ridotto di 20mila unità, da
146mila a 126mila persone,
e i tagli hanno riguardato
soprattutto i servizi tradi-
zionali. Per gestire la con-
segna delle raccomandate
non ritirate dal destinata-
rio, lavorano dietro le
quinte in tutta Italia circa
I clienti dovranno aspettare due giorni
invece di uno per ritirare
la corrispondenza, ma potranno farlo vi-
cino a casa e non nei centri dedicati.
Un vantaggio, a patto che la proposta su-
peri l'ostilità degli addetti, che chiedono
l'intervento dei sindacati
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600 persone. Funziona così:
il postino che per un motivo
o per un altro non riesce a
consegnare la lettera al de-
stinatario fa confluire le ine-
sitate ai centri di recapito
dove vengono rilavorate in
particolari sezioni dedicate
allo scopo. La metà circa
degli addetti a queste lavo-
razioni, circa 300 persone,
sono di tipo particolare: de-
finite “inidonee” alle man-
sioni postali tradizionali, co-
me il postino o lo sportelli-
sta. Al momento non è chia-
ro che fine sarebbe riservata
a questi inidonei per effetto
della riforma delle racco-
mandate. Gli altri 300, inve-
ce, dovrebbero riciclarsi co-
me sportellisti. Ma molti a
cambiare mestiere non ci
pensano proprio.
A confondere il quadro ci
sono gli attuali sportellisti,
per niente contenti di ave-
re come nuovi colleghi gli
ex addetti alle raccoman-
date: sostengono che la lo-
ro presenza non sarebbe
d’aiuto. Possibilità che infi-
ne non cambi nulla.
Arriva il Reddito
di inclusione per 400
mila famiglie: a chi
spetta e quanto vale
Si tratta di una misura,
che diventerà strutturale,
per le famiglie che vivono
in condizioni di disagio:
consiste in un aiuto che
non sarà solo economico,
ma più ampio e finalizza-
to all'uscita dalla pover-
tà. Il reddito di inclusio-
ne, previsto dalla legge
delega approvata a mar-
zo dal Parlamento e per il
quale il Governo sta lavo-
rando al decreto attuati-
vo (che dovrebbe essere
pronto entro fine mese),
dovrebbe partire dopo
l'estate. Il reddito di in-
clusione dovrebbe arriva-
re a una platea di almeno
400mila famiglie, che cor-
rispondono a circa 1,5
milioni di persone, pari a
un quarto di tutti i nuclei
familiari che vivono in
condizioni di povertà as-
soluta (secondo i dati
Istat sono 4,6 milioni di
cittadini). In particolare
si tratta di famiglie con
figli minori, disabili, don-
ne in gravidanza e over
55 disoccupati in condi-
zioni di disagio. In futuro
la misura potrebbe pro-
gressivamente interessare
2 milioni di persone.
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– 10 – – APRILE 2017 – CISL POSTE INFORMA
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BANCOMAT OBBLIGATORIO NEI NEGOZI DAL 1° LUGLIO.
MA C’È IL TRUCCO
euro. Condizione quest’ultima
valevole però solo nella prima
fase di applicazione, ossia a
partire da luglio 2014. Decorsi
sei mesi dalla data di entrata
in vigore del presente decre-
to, il limite potrà essere ri-
dotto. Il tema, sollevato da
Federconsumatori e Adusbef,
riguarda l’eventuale rischio
che i costi per dotarsi di Pos e
per la gestione degli strumenti
che ricevono pagamenti elet-
tronici vengano scaricati sui
cittadini. "La misura rappre-
senta un grande passo avanti in
termini di tracciabilità dei pa-
gamenti e lotta all’evasio-
ne, nonché un ampliamen-
to ed un’agevolazione a
favore del cittadino – af-
fermano le due associa-
zioni – La circolazione di
meno contanti rappresen-
ta, inoltre, un elemento di
maggiore sicurezza, sia
per il cittadino che per
l’esercente. Ci auguriamo,
però, che i costi ancora
eccessivamente onerosi per
dotarsi degli strumenti atti a
ricevere pagamenti in moneta
elettronica non siano scaricati
in alcun modo sui prezzi e sul-
le tariffe". Chiunque effettui
attività di vendita di prodotti e
servizi con Bancomat infatti
ha, rispetto al contante, non
solo un costo fisso ma anche
un costo in percentuale al pro-
dotto venduto. I negozianti e
professionisti potrebbero così
aumentare prodotti e prestazio-
ni per rifarsi della "gabella me-
dievale" penalizzando i consu-
matori.
S tudi medici e professio-
nali, commercianti, arti-
giani e imprese dovran-
no dotarsi di POS per ricevere
pagamenti con bancomat, a
partire dal 30 giugno. Nessun
ulteriore rinvio, dunque, per
l’entrata in vigore di un provve-
dimento che ha avuto vita lunga
e travagliata, a partire dal decre-
to legge che ha introdotto la mi-
sura (dl 179/2012, noto anche
come Decreto crescita 2.0 o De-
creto sviluppo bis). Ma anche
nessuna sanzione prevista per
chi non rispetterà l’obbligo di
dotarsi della ‘macchinetta’. La
misura introdotta, nata con
l’intenzione di contrasta-
re l’evasione fiscale e re-
stare al passo con l’Euro-
zona, ha suscitato nume-
rose polemiche da parte
delle categorie interessate,
poiché, come espresso
nell’istanza presentata al
Tar del Lazio dal Consiglio
nazionale degli architetti
(Cnap), la si ritiene una
norma insensatamente vessatoria
e costosa. Secondogli architetti,
infatti, il contrasto all’evasione
fiscale può essere ugualmente
perseguito attraverso paga-
menti tracciati (bonifico o as-
segni) senza obbligare i profes-
sionisti ad attivare Pos costosi
da installare e utilizzare: "una
vera e propria gabella medioe-
vale impropriamente e ingiu-
stamente pagata a un soggetto
privato terzo, le Banche che –
oltretutto – non svolgono alcun
ruolo nel rapporto tra commit-
tente e professionista", ha di-
chiarato il presidente del
Cnap. L’obbligo di registrare
i pagamenti con POS è valido
per tutti gli importi superiori a
30euro.
Si applica a coloro che nell’anno
precedente hanno fatturato ol-
tre 200 mila euro e solo per le
attività svolte all’interno degli
esercizi e degli studi: sono que-
ste le principali novità previste
per l’obbligo dei pagamenti con
strumenti tracciabili per i pro-
fessionisti nello schema di decre-
to messo a punto dal Ministero
dello sviluppo economico.
Nel regolamento si prevede che
l’obbligo del Pos scatti solo per
importi superiori ai 30 euro e tro-
va applicazione solo per i paga-
menti effettuati all’interno dei
locali destinati allo svolgimento
dell’attività di vendita o di pre-
stazione di servizio, ed esclusi-
vamente nel caso in cui il fattu-
rato del soggetto che effettua
l’attività sia superiore a 200mila
Il 1° luglio scatterà
l'obbligo POS per ogni
pagamento sopra i 30
euro:
ma senza sanzioni.
Un pasticcio all'italiana
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SLP CISL SICILIA
PALERMO
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LA CISL
E’ SOCIAL
INFORMA CISL POSTE
mobile, l’operatore virtuale di Poste
annuncia l’espansione dei propri
servizi con il lancio di
“PosteMobile Casa”. L’offerta del
gruppo postale italiane punta su
semplicità, affidabilità e conve-
nienza offrendo un unico canone
che include chiamate senza limiti
verso tutti i numeri fissi e mobili
nazionali senza scatto alla risposta.
A questo si aggiungono poi alcuni
servizi supplementari, tra cui la se-
greteria telefonica e la visualizzazio-
ne del numero chiamante. Incluso
nel pacchetto anche un telefono,
fornito in comodato d’uso gratuito
per la durata contrattuale. Previsto
pure un servizio di assistenza clienti
dedicato. I dettagli della promo -
L’offerta PosteMobile Casa è dispo-
nibile da oggi presso tutti gli Uffici
Postali ed è attivabile sia su un nume-
ro preesistente sia su una nuova linea
telefonica. Il servizio di telefonia fis-
sa viene erogato su rete radiomobile,
attraverso una carta sim già inserita
nel dispositivo telefonico fornito da
PosteMobile. Fino al prossimo 30
giugno il canone è offerto in promo-
zione lancio a 20,90 euro ogni 4 setti-
mane per l’intera durata contrattuale,
contro i 26,90 euro previsti dal costo
standard.
Poste debutta nella telefonia fissa: nasce PosteMobile Casa
A ttivabile negli uffici po-
stali un abbonamento
con chiamate no-limit
verso numeri fissi e mobili na-
zionali senza scatto alla risposta.
Prezzo di lancio a 20,90 euro al
mese. PosteMobile entra nel
mercato della telefonia fissa. A
10 anni dal debutto nel mondo