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DEL TERRITORIO (MERCATO SAN SEVERINO) VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO SANT’ANGELO COSTA OSPIZIO ACQUAROLA ACIGLIANO TORELLO CURTERI CIORANI SPIANO MERCATO SAN SEVERINO

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DEL TERRITORIO (MERCATO SAN SEVERINO)

VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL

TERRITORIO

SANT’ANGELO COSTA

OSPIZIO

ACQUAROLA

ACIGLIANO TORELLO

CURTERI CIORANI

SPIANO

MERCATO SAN SEVERINO

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MERCATO SAN SEVERINO Mercato San Severino è un grande comune che comprende ventidue piccole frazioni, fa parte della provincia di Salerno nella regione Campania. Le sue origini risalgono al Medioevo. All 'inizio si chiamava ROTA, il toponimo di San Severino compare intorno all’ XI secolo . La sua storia è legata alle vicende della famiglia feudale dei Sanseverino. Questa casata ebbe origine dal cavaliere normanno Turgisio che ebbe in dono la contea di Rota cioè l'odierna Mercato San Severino. A questo comune è stato attribuito il nome di Mercato nel XIV secolo perché qui si svolgevano molte fiere. Sono presenti molte costruzioni ad esempio il convento di San Francesco, con annessa chiesa dell' Annunziata, tutto voluto da TOMMASO SANSEVERINO barone di San Severino nel 1358 (oggi convento francescano e chiesa di Sant'Antonio ). Poi c'è il castello medievale costruito in parte dai Longobardi e in parte dai Normanni, è stato sede della più importante famiglia del regno cioè i Sanseverino, dopo gli Aragona . Un edificio importante è quello del Monumento ai caduti progettato da GAETANO CHIEROMONTE, sorge sulla collina della " Lacinella " , all' ingresso c'è una grande lapide marmorea con nomi dei soldati sanseverinesi caduti nella grande guerra. Infine c'è il palazzo Vanvitelli , oggi sede del comune, fondato nel 1466 . Questo prima era un convento, rinnovato alla maniera vanvitelliana nella seconda metà del Settecento. Da quando è stato ristrutturato, ha ricevuto il premio nazionale " EUROPA NOSTRA AWARDS 1996" per la conservazione del patrimonio architettonico europeo. Il santo patrono è San Rocco e in suo onore si organizza una festa patronale il 16 agosto. È venerato come Santo della chiesa cattolica ed è il Santo più invocato del Medioevo perché era il protettore contro la peste. È un grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana. Una delle feste piú importanti è la festa al Texas (Rione Regina Pacis) in onore della Madonna, organizzata al Texas ( rione di Mercato San Severino ).

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MONUMENTO AI CADUTI PALAZZO VANVITELLI CASTELLO DI MERCATO S. SEVERINO

STENDARDO DI MERCATO SAN SEVERINO

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E ADESSO VI PORTIAMO IN VIAGGIO

ATTRAVERSO ALCUNE DELLE NOSTRE

FRAZIONI….

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CURTERI

Curteri è una frazione del comune di Mercato S. Severino, in provincia di Salerno. A Curteri troviamo il presidio ospedaliero «Ospedale Amico Gaetano Fucito»; la stazione dei vigili del fuoco; la scuola elementare e materna «Luigi Cacciatore»; l’associazione culturale Alfonso Gatto. Il piatto tipico di Curteri è il «pollo scucchiato» cioè cotto nel forno a legna e servito a pezzi su un letto di patate. Ad agosto c’è la sagra del melone e in autunno quella del tartufo.

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Ospedale amico «Gaetano Fimiani»

Caserma dei pompieri

Piatto tipico

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SANT’ANGELO

Sant’ Angelo è una frazione di Mercato S. Severino e si trova a confine con Curteri e San Vincenzo. Il nome a Macerata deriva dalla macerazione della canapa, attività che in questi luoghi era molto concentrata. Di Sant’ Angelo non ci sono molte notizie; alcune risalgono al 1980. Sant’Angelo è ricca di storia e di leggende Il suo territorio è diviso in 4 parti:

CARRATU’ CASA GIORDANO CARMINE AMATO

VIA TORRIONE

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Casa d’Agostino Chiesa caduta di S.Giovanni

Via soprannominata «la via della morte»

Fiume Solofrana

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COSTA

Costa è una piccola frazione di Mercato S. Severino. Essa si trova ai piedi della collina Carpineti. Questo paesino è molto antico e caratterizzato da tante case che sono state ristrutturate nel corso del tempo. Il Santo patrono di Costa è San Luigi Gonzaga ed in suo onore si organizzano molte feste e sagre principalmente la “sagra della lasagna e della polpetta”. Un’usanza importante è quella del Presepe Vivente che viene rappresentato nelle strade e nellecase del paese. Vi partecipano la maggior parte degli abitanti a cui viene assegnato il proprio ruolo. A Costa c’è una delle chiese più antiche del territorio, quella della Santissima Annunziata, risalente al 1354 e che è stata , poi, gravemente danneggiata dal sisma avvenuto nel 1980. Nel 1990 ne venne costruita un’altra un po’ più distante. Insomma, Costa è una frazione di pochi abitanti legati molto ad usanze, tradizioni e feste popolari.

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Panorama visto dalla via Pendino

Dedica a monsignor Francesco Trotta

Capanna del presepe vivente Chiesa vecchia Utensile da lavoro antico

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ACQUAROLA Acquarola si trova alle falde di monti e colline e visto dall’alto ha una forma ad imbuto. Sembra che il paese prenda il nome dalle acque della contrada. Questa è di fatti attraversata da due corsi d’acqua Coscia e Cisterna, affluenti del torrente Solofrana. Le prime abitazioni di Acquarola risalgono alla prima metà dell’ XI sec. L’interno dell’abitato si articolava in vicoli stretti e ripidi e aveva come epicentro la Piazza della Baronia, detta “Triggio” (trivio), dove si riuniva un tempo il parlamento dell’Università di Acquarola. Nel paese, oltre la parrocchiale San Michele Arcangelo vi era la Cappella di Santa Maria delle Grazie, mentre sulla collina Sant’Elia sorgeva l’Antica Chiesa conventuale dei Padri Carmelitani. Nel 1300 Acquarola è data come feudo da Carlo II d’Angiò ad un milite della famiglia Prignano di Salerno, per compensarlo dell’ aiuto offertogli per scacciare i Saraceni da Lucera. Il territorio di Acquarola passerà poi sotto vari padroni, da Colella de Bono a Francesco Prignano. Un’importante edificio medievale è la parrocchia. Nel Rinascimento la chiesa fu adottata a cascina di campagna, e dal terremoto del 1980 è abbandonata al suo destino. Di notevole importanza è anche palazzo Terrone, dove si dice sia nato Papa Urbano VI. Nel paese è sempre stata praticata l’attività del carbonaio; ad Acquarola si produceva una grande quantità di carbone. Molto produttiva era anche l’industria della lana, data dall’enorme quantità di pecore che si allevavano. La chiesa di Santa Maria delle Grazie, del 1740, è stata dedicata a Sant’ Alfonso per il suo miracolo della pioggia benefica, venuta per irrigare i campi colpiti dalla siccità. Recentemente sono state scoperte tombe risalenti all’epoca romana ( IV sec). La tradizione più importante è “ o’ fucarott”, ossia il falò che viene acceso alla vigilia di Natale dall’intera comunità.

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Vista dall’ interno del convento di Sant’Elia

Vista dall’alto del paese d’Acquarola Chiesa d’Acquarola

Casa della leggenda Ianara

« o fucarott»

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SANT’EUSTACHIO Sant’Eustachio si caratterizza per le sue abitazioni a corte e per la via San Felice, in cui troviamo portali splendidamente scolpiti. Il paese è così chiamato in onore del santo che vi è venerato. Nel 1082 compariva anche una chiesa in onore di San Felice, di cui oggi non restano che dei ruderi. Era attraversato dalla via delle Cammarelle che collegandolo con Nocera e con Napoli, lo poneva al centro di una rete di scambi e di percorsi obbligati. Sant’Eustachio e San Felice presentavano una struttura compatta e una forma omogenea in quanto il tessuto urbanistico era costituito da tante cellule formate da corti chiuse che si susseguivano lungo l’asse principale. Nel 1817 anno di crisi e di epidemie la consistenza demografica subì una contrazione. Nel centro abitato di Sant’Eustachio sorgeva la Chiesa parrocchiale mentre a San Felice, oltre alla Chiesa principale dedicata al santo patrono, della quale oggi restano solo alcuni ruderi, vi era la Congregazione di Santa Maria Delle Grazie.

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Via Caracciolo

Incontro tra il sacerdote di Sant’Eustachio e Papa Giovanni Paolo II

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OSPIZIO

Ospizio è una frazione di Mercato S. Severino. Questo è un piccolo paese in cui ci sono piccole case e negozi. La sua origine è molto antica, perché nasce da un convento costruito per i monaci di Acquarola. Ospizio prima si chiamava «Hospitium» che significa ospitare. Hospitium era un osteria con stallaggio dei cavalli che accoglieva i pellegrini che dovevano salire al Convento Carmelitano sulla collina. Il Santo patrono è la Madonna del Carmelo e per onorarla c’è la Chiesa omonima. La sua festa si celebra il 16 luglio.

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Chiesa di Ospizio

Via Ospizio

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PIAZZA DEL GALDO Piazza del Galdo è un paesino che si trova tra Sant’Eustachio e Ospizio ed è una frazione di Mercato San Severino. Questa comprende diverse strade come via Largo Galdo, via Piro e vico Ferrara. Il nome deriva da Platea Vindi e Platea Galdi, che è il nome dato al campo da calcio di Ospizio. All’ inizio,a Piazza del Galdo c’erano 2 chiese tra cui oggi una è chiusa per via delle sue condizioni, causate dal terremoto del 1980. Oggi, quindi, troviamo solo la chiesa «San Pietro Apostolo», la quale fu quasi del tutto ristrutturata sempre a causa dei danni del terremoto del 1980. Si racconta che quando arrivò l’attuale sacerdote, scavando, trovò delle ossa racchiuse in una scatola di legno e la portò al cimitero di Costa. Si presume che queste appartegano a nobili famiglie. A Piazza del Galdo ci sono 2 importanti palazzi nobiliari: il palazzo Marciani e il palazzo Martinez. Si dice che i figli di queste famiglie siano all’estero. In questo paesino, in estate, si organizzano molte attività come corride, karaoke e vari giochi sportivi; di particolare importanza è la sagra tenuta a via Piro, chiamata «La grande abbuffata».

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SPIANO

Spiano va annoverato tra i centri più popolosi del quartiere Mercato. Dall'Onciario(1754) risulta che l'economia del casale si fondava soprattutto sull'industria del legno (con un numero di addetti pari al 74% della popolazione attiva), grazie alla presenza di un patrimonio boschivo particolarmente esteso. Poco significativa invece era la produzione agricola per lo più destinata all'autoconsumo. Tra i monumenti di un certo interesse della frazione si segnala la chiesa di Santa Croce «Terra Santa», un antico gioiello di arte protoromanica. Va ricordato ancora il palazzo Cacciatore con facciata esterna di stampo seicentesco con due grandi occhi ovali con modanatura in pietra che affiancano il portale ad arco, anch'esso in pietra.

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ACIGLIANO

Acigliano è situata ai confini con la provincia di Avellino ed è l’ultima frazione di Mercato S. Severino. Acigliano un tempo era popolata dalle famiglia di Torello, Mele, Giaquinto. Il monumento più importante di questa frazione è casa Sifola. Acigliano ha come tradizione «il CIUCCIO DI FUOCO» che si svolge nei giorni 15 e 16 agosto in onore della festa della Santa Maria Assunta. Qui si svolge molto la coltivazione di vite e ulivo producendo ottimi vini e oli con metodi artigianali.

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«Ciuccio di fuoco»

Chiesa della madonna del Carmine