Christopher Dawson, Il cristianesimo e la formazione della ... · PDF filetutti gli aspetti...

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Christopher Dawson, Il cristianesimo e la formazione della civiltà occidentale

Marìa Zambrano: “Andare alla scoperta di cosa sia

stata veramente l’Europa non è per noi altro che

scoprire ciò che di essa ci risulta irrinunciabile”

MacIntyre: Un punto decisivo in quella storia più

antica si ebbe quando uomini e donne di buona

volontà si distolsero dal compito di puntellare

l’impero romano … e costruirono nuove forme di

comunità.

N.B. Una caratteristica dello storico è quella di indagare per risolvere enigmi, interrogando una

realtà resa sfuggente dalla lontananza.

Quali ragioni hanno spinto Dawson allo studio del Medioevo? La tragedia delle due guerre mondiali

lo spinse a rendersi conto che la barbarie è sempre una spaventosa realtà latente e a chiedersi su

quali basi la civiltà occidentale poteva rigenerarsi? E ancora: a che cosa ancorare la propria

speranza per ricostruire la società? A Dawson interessavano quegli uomini che, nel crollo

dell’impero romano, con paziente costruzione fecero nascere l’Europa.

Non c’è nel suo scritto alcuna idealizzazione del Medioevo.

Il mondo medievale non è qualcosa di statico, ancorato a modelli immutabili, ma in continuo

movimento, capace di generare forme nuove. La religione cristiana, da questo punto di vista,

sviluppa un’energia capace di cambiare il corso della storia. Le circostanze attraverso cui è passata,

in rapida sintesi: la società barbarica, il mondo feudale, l’emergere dello spirito cortese, la necessità

di proteggere i luoghi santi.

Monasteri – Comuni – Università –Ordini mendicanti nascono dall’esigenza di incarnare l’ideale

cristiano nel mondo, liberandolo da forme che potrebbero condizionarlo. Non c’è dualismo tra

aldilà – aldiquà (come aveva affermato Hegel), ma l’aldilà è sempre immediatamente presente in

tutti gli aspetti delle relazioni umane e la vita quotidiana è intimamente legata a quella della chiesa.

Dove e come si documenta la forza propulsiva e di cambiamento del cristianesimo? Più che

dall’ordine esterno (forme istituzionali e politiche) nella trasformazione interna operata nell’anima

dell’uomo occidentale:

Mitigazione di feroci costumanze barbariche

La valorizzazione del lavoro contadino

L’attivazione di un’intelligenza critica e lo spirito della ricerca scientifica

L’istituzione di governi costituzionali e rappresentativi nell’epoca comunale.

La civiltà occidentale è l’atmosfera nella quale respiriamo e la vita che viviamo. Parlare dei rapporti

fra la religione e la civiltà vuol dire entrare in una trama intricata ed estesa di connessioni che

uniscono la vita sociale alle credenze e ai valori spirituali.

Del Medioevo abbiamo moltissime fonti: quagli oscuri secoli furono in realtà pieni di un’intensa

attività sociale e spirituale. Ma allora, perché si formò la nozione di età oscura? Con l’Illuminismo.

In realtà, la storia dell’Europa è la storia di un susseguirsi di rinascite, rinnovamenti spirituali e

intellettuali.

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All’inizio del Medioevo l’organo principale di questa trasmissione furono gli ordini monastici la cui

forza determinante fu la ricerca della perfezione individuale e della salvezza. Questo motivo spinse

Colomba in Scozia, Colombano in Borgogna, Bonifacio in Germania.

L’iniziativa spirituale di un individuo –San Benedetto- s’incarnò in un’istituzione organizzata che a

sua volta divenne un centro di trasmissione.

Le origini religiose della civiltà occidentale: la chiesa e i barbari.

Il crollo dell’organizzazione politica romana lasciò un grande vuoto che nessun re o generale

barbaro poteva colmare. E questo vuoto fu colmato dalla Chiesa, educatrice e legislatrice dei nuovi

popoli. I padri latini Ambrogio, Agostino, Leone e Gregorio furono in senso reale i padri della

civiltà occidentale poiché i differenti popoli dell’Occidente acquistarono una civiltà comune solo in

quanto vennero incorporati nella comunità spirituale della Cristianità. Per San Leone e i

contemporanei l’Impero romano era stato uno strumento nelle mani della Provvidenza per unire le

nazioni fra loro, affinché ricevessero il vangelo di Cristo.

In Occidente l’impero romano non sopravvisse all’invasione e all’insediamento dei popoli

germanici. C’è il potere dei regni Goti e Longobardi in Italia; Visigoti in Aquitania e Spagna;

Franchi in Gallia; Anglo-Sassoni in Gran Bretagna.

Il primo abbozzo di Europa scaturisce dal fatto che l’unità dei popoli, i diversi regni hanno una base

comune nella cristianità.

I monaci d’occidente e la formazione della tradizione occidentale

Si deve solo alla chiesa e in particolare ai monaci se la tradizione della cultura classica e le opere

degli autori classici poterono essere conservati. Se questo fu il compito primario del monachesimo

in realtà nulla poteva essere più lontano dallo spirito originario dell’istituzione. Il monachesimo era

nato nel deserto africano con uomini come Antonio, Pacomio, Basilio (Egitto) come protesta contro

tutta la tradizione della cultura classica del mondo greco-romano. Esso fu l’emblema di una

rinuncia assoluta a tutto ciò che il mondo antico aveva così altamente apprezzato (piacere,

ricchezze, onori).

Sant’Agostino contribuì a unire la vita del monaco a quella del prete. La sua concezione del

monachesimo s’ispira di preferenza all’ideale di vita comune praticata dalla Chiesa primitiva,

piuttosto che all’intenso ascetismo dei monaci del deserto.

La regola di san Benedetto

La sua concezione della vita monastica è essenzialmente sociale e cooperativa, ideata come una

disciplina di vita comune. L’abbazia benedettina era un organismo economico che bastava a se

stesso, come la villa di un grande proprietario romano, con la differenza che gli stessi monaci erano

operai, così che l’antico e classico contrasto tra lavoro servile e libero ozio non ebbe più luogo.

In un tempo senza sicurezza, in un periodo di disordine e di barbarie, la regola benedettina incarnò

un ideale di ordine spirituale e di attività morale ben disciplinate che fece del monastero un’oasi di

pace in un mondo straziato dalla guerra.

Benedetto trovò il mondo sociale e materiale in rovina e la sua missione fu di rimetterlo in sesto, in

modo così calmo, paziente, graduale, che spesso si ignorò questo lavoro fino al momento in cui lo si

trovò finito. Poco per volta i boschi paludosi divennero eremitaggio, casa religiosa, masseria,

abbazia, villaggio, scuola, città.

L’unità religiosa imposta dalla Chiesa non costituì mai una vera teocrazia di tipo orientale, poiché

implicava un dualismo tra i poteri spirituale e temporale, dualità che fu sorgente fertile di critiche e

trasformazioni.

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Dietro la forma mutevole della civiltà occidentale esisteva una fede viva che dava all’Europa un

sentimento chiaro di comunità spirituale, nonostante tutti i conflitti, le divisioni, gli scismi sociali

che hanno contrassegnato la sua storia.

Il ritorno dell’età oscura (X secolo)

La pratica della guerra privata e della vendetta del sangue, dovuta a un ideale di forza e violenza,

diviene nella società cristiana così frequente come era presso i suoi vicini pagani. Il regno della

legge che Carlo Magno e gli uomini di Stato ecclesiastici avevano tentato di imporre, fu dimenticato

e la relazione personale di fedeltà tra il principe e il vassallo divenne la sola base

dell’organizzazione sociale. Ovviamente, queste trasformazioni diminuirono la distanza tra i

cristiani ei barbari, ma ebbero per lo meno il vantaggio di permettere a questi ultimi di assimilarsi

più facilmente alla società cristiana. Ed è in tal modo che i Vikinghi, conquistatori di territori

cristiani in Inghilterra, Normandia e Irlanda divennero spesso cristiani.

La città medievale

Non era una ripetizione di ciò che si era visto in passato. Era una creazione nuova. La filosofia

politica medievale era dominata dall’ideale dell’unità. Ma il principio di subordinazione gerarchica,

contrariamente ad Aristotele, non esigeva una subordinazione totale e tanto meno la schiavitù. Ogni

membro è un fine a se stesso e il suo ufficio (officium o ministerium) non è un compito sociale

obbligatorio, ma una delle forme con cui si serve Dio e per mezzo del quale si partecipa alla vita

comune dell’intero corpo. La città diventa la sede di una società il cui personaggio dominante è il

mercante. Fanno la loro comparsa nuovi valori: la ricerca del profitto, il lavoro, il senso della

bellezza, della pulizia e dell’ordine.

L’Università

Whitehead ha affermato che difficilmente la scienza moderna avrebbe potuto costituirsi se

l’intelligenza dell’uomo occidentale non fosse stata preparata da secoli di disciplina intellettuale ad

accettare la razionalità dell’universo e ad ammettere la capacità dell’intelligenza umana di

investigare l’ordine della natura.