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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: dott. Franco Adessa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. www.chiesaviva.com e-mail: [email protected] «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XLIII - N° 461 GIUGNO 2013 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3,5, arretrata Euro 4 (inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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  • MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: dott. Franco AdessaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.www.chiesaviva.com e-mail: [email protected]

    «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

    Chiesaviva ANNO XLIII - N° 461GIUGNO 2013Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3,5, arretrata Euro 4(inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257

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  • È mia intenzione, qui,di dimostrare che,Paolo VI, pur es-sendo Papa, non agì daPapa neppure per sanzio-nare il Concilio, per cui ilsuo Pontificato venne rite-nuto il più nefasto tra tutti.Si sa che il suo Pontificatoculminò nella Riforma li-turgica, ma che non fu peròun miglioramento della li-turgia in senso cattolico,ma fu una rivoluzione reli-giosa in senso modernisti-co, e quindi anti-cattolico.Così, furono negati for-malmente i dogmi cattoli-ci, come la Santa Messa sacerdotale, la “Pre-senza Reale”, il Sacrificio del Calvario, messitutti sotto il moggio. La “Lex orandi” di Paolo VI cessò di proclam-re la “Lex credenti” cattolica. Ma Paolo VI

    cercò di persuadere chenella Mesa nulla era statosostanzialmente cambiato,e che, quindi, la sua Messaera sostanzialmente ugualealla Messa tradizionale.Bugie! Il “Canone Romano”, peresempio, che era reso in-tangibile e obbligatorio dalConcilio di Trento, sottopena di scomunica, fu ar-chiviato dalle tre nuovepreghiere eucaristichedel “Novus Ordo Mis-sae”, messe apposta per ri-muovere dall’uso il “Ca-none Romano”.

    L’Offertorio tradizionale, venne sostituito dauna cerimonia stile “Coltivatori Diretti”.Il che ci fa dire che la “Nuova Messa” di PaoloVI è sostanzialmente diversa e inconciliabile conla “nuova Messa” conciliare.

    I NEFASTII NEFASTIDEL PONTIFICATO DEL PONTIFICATO

    DI PAOLO VIDI PAOLO VIdel sac. dott. Luigi Villa

    Paolo VI apre la Seconda Sessione del Concilio Vaticano II.

    2 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013 3

    È CAMBIATA LA FEDE?sac. dott. Luigi Villa (pp. 87 - Euro 10)

    Questo mio ultimo libro: “È cambiata la Fede?”, vuole sottoli-neare la perdita della Fede, unica luce sugli inganni della mon-danità, che vuole promuovere il Culto dellʼUomo, ignorandoquello che disse S. Giovanni, che ciò che dà la vittoria sul mon-do è la nostra fede.Purtroppo, oggi, si sta avverando la scalata dello spirito dellʼAnti-cristo attraverso falsi cristi fattucchieri della Fede, promovendo ilculto dellʼuomo, in nome addirittura della Chiesa.Voi reagite, affinché “nessuno vi inganni in alcun modo” (S.Paolo).

    Per richieste, rivolgersi a:

    Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

    Lo provano anche i Protestanti, scelti a revisoridella Messa di Paolo VI, approvando a pieni votiquella stessa Nuova Messa. Ecco perché nel“Dominicae Cenae”, Giovanni Paolo II esigetteche la Santa Messa proclamasse i tre dogmi fon-damentali della Messa stessa.C’era da rallegrarsi, allora, che nelle chiese catto-liche avrebbero cessato di celebrare nel rito prote-stante. Ma fu, invece, una delusione! Nella “Inae-stimabile donum”, Giovanni Paolo II non feceparola di una tale riconosciuta riforma dellariforma. I forsennati della Riforma liturgica devastarono,anche materialmente, le chiese, demolendo Taber-nacoli e statue con furia ugonotta fin dal tempoconciliare, inaugurata dal Concilio Vaticano II.Il Vaticano II fu voluto “pastorale”, ma non illu-minò la Tradizione, mentre invece fu ambiguo,oscuro, bisognoso di essere chiarito; esso offrì ildestro e il pretesto alla rivoluzione religiosa cheha estinto la Fede in tante anime, che ha fatto ditanti missionari dei filantropi da strapazzo, che haindotto alla diserzione migliaia di Preti e Suore,che ha sostituito lo Spirito Santo in “spirito divino”, e che ha svuotato i Seminari e le Case Reli-giose, facendoci assistere, sgomenti, all’abomina-zione della desolazione.

    Molti sanno che l’acredine dei “Massoni” e deiprogressisti nei confronti dei “Tradizionalisti”,è purtroppo condivisa anche da molti Vescovi ePreti. Ma perché non viene precisato il nostro peccatocausa dell’acredine e del nostro rigetto? Allora,siamo costretti a precisarlo noi: il nostro peccatoconsiste nel rivendicare, a pieno diritto naturale epositivo, divino e umano, quella Santa Messache Lutero celebrava prima che l’impurità lotravolgesse, per cui la abominò.Uno scoraggiamento, quindi, il nostro, perché Ro-ma non sente più il dovere di restituire alla Chiesacattolica una “Lex orandi” consona alla “Lexcredendi”, che Noi speriamo ritorni a far rifiorirei tralci rimasti attaccati alla vita divina, Cristo Ge-sù Dio!La riabilitazione della Messa tradizionale sca-tenerà, certo, Satana e i suoi Modernisti, masarà più facile, allora, metterli al bando, e suscita-re tante e tante vocazioni per i Seminari. Oh po-tessimo anche Noi vedere quell’evento!

    Affrettiamolo con la preghiera e la peni-tenza a Cristo-Dio, perché riporti la SuaChiesa cattolica allo splendore della Mes-sa tradizionale di prima, mai abrogata!

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  • 4 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    «I nfine, la rivista messica-na “Processo” (n. 832del 12 ottobre 1992),informava che la massoneria hadiviso il territorio vaticano in ot-to quartieri, dove sono in funzio-ne quattro logge massoniche delRito Scozzese i cui adepti, altrifunzionari del piccolo Stato, stan-dovi in forma indipendente non siconoscerebbero fra loro, neanchebattendo i tre colpi col polpastrellodel pollice (il segnale convenzio-nale di riconoscimento tra masso-ni). Esse all’occorrenza prendonocontatti con altre logge massonichedelle singole nazioni; anzi, là dovela Chiesa opera in clandestinità acausa del Corano, le relazioni conla Chiesa locale passano segreta-mente attraverso tale rete settaria,che così rende un servigio religio-so in favore dei loro fratelli distanza in Vaticano.(...)«Paolo VI si avvide della presen-za massonica in Vaticano, e lodisse al mondo: la chiamò “fumodi Satana”. Egli sapeva che attra-verso la fessura massonica quel fumo era penetrato e an-nebbiava il tempio del Signore. La politica massonica del secolo scorso (cioè dell’Otto-

    cento) era più per lo scontro fron-tale con la Chiesa cattolica, ma inquesto modo creava solo steccati.Col tempo, ai primi di questo se-colo (del Novecento), ha cambiatometodologia: ha compreso che eramolto più proficuo infiltrarsi neglialti vertici della Chiesa. Inerpicarsisu attraverso i suoi intricati bastio-ni per scalare fino in vetta non èimpresa da poco, occorre armarsidi tempo e pazienza al fine di sele-zionare gli elementi più adatti eutili a raggiungere lo scopo. Per fare questo, l’organizzazionemassonica destina immense riservee sceglie il fior fiore tra il suo per-sonale massonico più qualificato,che sia all’altezza di fare, con cir-cospezione e costanza, la cernita diquei futuri ecclesiastici da destina-re alla carriera e ai posti più eleva-ti».Dicevamo che Pinotti ha incon-trato personalmente don Villa, loha ascoltato, ha letto i suoi libri edarticoli. Il risultato di questo lavo-ro di ricerca è contenuto nella

    quinta parte del suo grosso volume, intitolata “Chiesa eMassoneria”, e precisamente nel capitolo “La Massone-ria alla conquista della Chiesa”, da cui riportiamo uno

    PAOLO VIPAOLO VIERA MASSONE?ERA MASSONE?

    – Il “fumo di Satana” in Vaticano – – Il “fumo di Satana” in Vaticano –

    di Francesco Lamendola

    Particolare del monumento massonico a Paolo VI sul Sacro Monte di Varese.

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    stralcio che ci è parso particolarmente significativo, allaluce di quanto detto più sopra.Precisiamo fin da subito che non siamo in grado di espri-mere una valutazione sicura e definitiva circa l’attendi-bilità delle tesi di don Villa, anche se alcuni degli ele-menti da lui addotti inducono a riflettere seriamente.Riportiamo questo brano, pertanto, con tutte le dovute cau-tele, consapevoli della estrema delicatezza che riveste l’ar-gomento. Né lo facciamo per amore di facile scandalismoo per insinuare dubbi su circostanze delle quali non è pos-sibile stabilire, al momento, l’incontrovertibile certezza,quanto piuttosto per sollecitare quanti fossero interessati alproblema, ad approfondirlo per proprio conto (da F. Pinot-ti, “Fratelli d’Italia”, cit., pp. 647-653):

    «Il 12 settembre 1978 il settimanale OP diretto da MinoPecorelli, giornalista iscritto alla P2 e poi assassinato,pubblicò in un articolo dal titolo “La grande loggia vati-cana” un elenco di ben 121 nominativi di esponenti va-ticani e di alti prelati indicati quali affiliati alla masso-neria. Ha scritto Alfio Caruso (in la Stampa, 22 agosto2006): “Una mano anonima aveva inserito l’articolo nellarassegna stampa sfogliata ogni mattina dal papa. Questiaveva subito chiesto al cardinale Felici se la lista potes-se essere veritiera. Verosimile, era stata la risposta.L’elenco faceva impressione: comprendeva Villot, monsi-gnor Agostino Casaroli, ministro degli Esteri della SantaSede, il cardinale Ugo Poletti, vicario di Roma, il cardi-

    nale Sebastiano Baggio, Marcinkus, monsignor Donatode Bonis, dello Ior, don Virginio Levi, vicedirettoredell’Osservatore Romano, padre Roberto Tucci, direttoredella Radio Vaticana, monsignor Pasquale Macchi, se-gretario di Paolo VI. Con il disincanto tipico del vecchiohabitué di Curia, Felici osservò che liste simili circolavanoda sempre e che la prassi era di non prenderle in conside-razione. D’altronde, aggiunse con un pizzico di malizia:Paolo VI aveva varato un comitato per cancellare lascomunica che da secoli veniva comminata ai massoni eil cardinale Villot ne era apparso entusiasta.Sentimento non condiviso da Luciani: per lui la massone-ria incarnava il nemico di Roma. Pur intuendo che il suoamato Montini avesse aperto le porte delle mura leoni-ne a una schiera di piduisti: Gelli, Ortolani, Sindona,Calvi, era contrarissimo a quell’insana commistione rivol-ta soltanto al profitto”.«Don Villa, nel libro Paolo VI beato? afferma chel’elenco era veritiero.«Potenti massoni, secondo il sacerdote, sarebbero stati in-fluenti collaboratori di papa Montini. Don Villa ne cita al-cuni: monsignor Pasquale Macchi, segretario personaledel pontefice, il cardinale Jean Villot, segretario di Statodi Paolo VI, di Giovanni Paolo I e di Giovanni Paolo II, fi-no alla morte avvenuta nel 1979; il cardinale AgostinoCasaroli, della cui appartenenza alla massoneria sarebbestato a conoscenza anche papa Wojtyla, stando alla testi-monianza resa a don Villa da un arcivescovo, stretto colla-boratore del pontefice polacco.

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  • «Ma sarebbero stati massoni anche il vescovo AnnibaleBugnini, cui Paolo VI affidò la “rivoluzione liturgica” delconcilio, nonostante il precedente allontanamento del Bu-gnini da parte di Giovanni XXIII. E ovviamente il vescovoPaul Marcinkus.«Don Villa è anche convinto che papa Luciani, il papadel 33 giorni (il 33 è il numero simbolico per tutti i masso-ni), volesse fare “pulizia” all’interno del vaticano, avendoindividuato la forte presenza massonica. E questa sarebbestata la causa della sua improvvisa morte.«I documenti proposti da donVilla sono stati spesso censuratidai giornali, come lamenta lo stes-so prete bresciano. Denunce ai suoidanni? Nessuna. Però sembra chesia stato oggetto di diversi attentatie aggressioni, una delle quali a Pa-rigi, dove si trovava a indagare pro-prio su alcuni cardinali in odore digrembiulino massonico. Ma donVilla tira dritto per la sua strada,continuando a combattere la mas-soneria come indicato da PadrePio. Ha ultimato un terzo volumesu Paolo VI ed ha avviato una bat-taglia contro lo “scandalo” dellanomina di Mons. Francesco Mar-chisano ad arciprete della basilicavaticana e vicario generale del Pon-tefice. Marchisano era arcivesco-vo titolare della Pontificia com-missione per i beni culturali dellaChiesa e della Pontificia commis-sione di archeologia sacra, quan-do il papa lo nominò successore delcardinale Virgilio Noé. Ma il neo-nominato, stando alle tesi di donVilla, sarebbe l’autore di tre lette-re inviate da un certo “Frama” alvenerabile Gran maestro del Gran-de Oriente di palazzo Giustiniani.«Si potrebbe pensare che donVilla sia un prete su posizioniconservatrici, funzionale alle forzepiù tradizionaliste. Ha invece paro-le severe anche nei confronti dell’Opus Dei, una forzaper la quale simpatizzavano anche i suoi protettori Otta-viani e Palazzini. Dell’Opus Dei Don Villa dice senza esi-tazione: “È una massoneria bianca”. Il prete brescianocontesta anche le modalità di beatificazione di Escrivàde Balaguer, canonizzato nel 2002. Al tema ha dedicatoanche un numero di Chiesa Viva intitolato “Una beatifica-zione sbagliata?”.«Il sacerdote commenta: “Il professor Gherardinidell’Università Lateranense e presidente della cameradi beatificazione, aveva fatto un rapporto terribile con-tro Escrivà santo. Allora, il cardinale della Congregazio-ne dei santi disse che sarebbe stato necessario parlarne alPapa. E lo fece. Ma Wojtyla lo ricevette, lo guardò e gli

    disse: “Il papa sono io, lo voglio santo!”»«Villa non fa sconti neanche ai politici. “Che Berlusconifacesse parte della P2 è cosa nota. Oggi lui può anche direche è ‘in sonno’, che è un massone ‘dormiente’, ma ob-bedisce a quegli interessi: quando uno è dentro non scappapiù. Anche Prodi è massone, solo che appartiene al cir-colo degli Illuminati”.«Pochi si salvano dalla “caccia” del sacerdote bresciano.La sua conclusione è amara, ma battagliera: “La massoneriaha in mano la Chiesa e lo Stato. Ma il loro punto debole è la

    superbia. Prima o poi i loro giochidi potere verranno alla luce”.«Su un fronte opposto a quellodi don Villa – confermandoneperò le supposizioni – si pone unaltro sacerdote paolino RosarioEsposito, che da molti anni è unostrenuo sostenitore delle grandi“concordanze” tra Chiesa e masso-neria. Una simpatia decennale,quella di padre Esposito per i liberimutatori, che viene ricambiata concalore. (...)«Tanta è la simpatia per la “fratel-lanza” del sacerdote napoletano cheil 2 dicembre 2006 padre Espositoè stato proclamato Gran maestroonorario della Loggia nazionaled’Italia. Non si è trattato di un’ini-ziazione in senso “tecnico”, ma diun’ammissione bilaterale del rap-porto di grande simpatia e “fratel-lanza” esistente fra alcuni qualifica-ti esponenti della Chiesa e la liberamuratoria. Il sacerdote ha accettatovolentieri e ha ringraziato in un di-scorso ufficiale».Sono, lo ripetiamo, elementi seri,che danno molto da pensare; anchese, al momento, non esistono cer-tezze definitive in proposito. Forsenon esisteranno mai, come – adesempio – sulle reali circostanzedella morte di papa GiovanniPaolo I.

    Si tratta di pagine di storia che tutto fa pensare rimarrannosigillate per sempre, continuando a sfidare la legittima cu-riosità di quanti credono poco alle coincidenze, special-mente considerando il contesto politico e finanziario italia-no degli ultimi tre o quattro decenni.Del resto, se lo storico incontra tali e tante difficoltà nelcercare di stabilire fino a che punto l’influenza di Gelli,Ortolani, Calvi e Sindona si spingeva, a quell’epoca, neltessuto della Chiesa cattolica e dello Stato italiano, si puòsolo immaginare a quali muraglie invalicabili si trovi da-vanti il ricercatore che tenti di spingere lo sguardo nellepieghe del tempo a noi più vicino, e addirittura ai nostrigiorni.

    (fine)

    6 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    Dossier “Una nomina scandalo” in cui sono pubblicate le trelettere di mons. Francesco Marchisano il quale, rivolgendo-si al Venerabile Gran Maestro dice: «... con molta gioia horicevuto il Vostro delicato incarico di organizzare, silen-ziosamente ... come disgregare gli studi e la disciplina neiseminari».

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013 7

    Caro Franco,ho appena saputo da Kathleen la triste notizia del passaggio di Padre Luigi Villa all’eter-nità. La sua scomparsa, però, è anche una notizia meravigliosa e gioiosa, perché sono assolu-tamente certa che il Padre è già alla presenza di Nostro Signore e della Madonna e ditutti i Santi del Cielo.Comprendo anche come debba essere profondamente doloroso per te, perché so che Pa-

    dre Villa non è stato per te solo un “Padre”, ma anche uno degli amici migliori e il più fedele. Che bei ricordi che devi avere per aver conosciuto e lavorato con un santo vero e vivente. Che grazia che ti ha dato Dionel scegliere te e nel condividere la tua benedizione con migliaia o addirittura milioni di persone in tutto il mondo eanche direttamente con me ...Franco, sei stato così buono con me da quando ho iniziato a scrivere a don Villa nella primavera del 2008. So che latua costante gentilezza e fermezza nel consiglio era un riflesso anche di Padre Villa, che a sua volta, era un riflesso vi-vente di Nostro Signore. Mi sento molto fortunata di aver conosciuto, scritto e ricevuto risposta da Padre Villa grazie alla tua intercessione. Dalprofondo del mio cuore, ringrazio voi e naturalmente Nostro Signore, per le benedizioni ricevute da Padre Villa. En-trambi avete veramente edificato la mia vita, e di questo ve ne sono molto grata.Che il Nostro Buon Signore conceda a Padre Villa la corona più gloriosa per tutta la sua impavida dedizione e servizioall’Altissimo. E a voi, il Signore conceda un oceano di consolazioni per l’aiuto e la fedele devozione al nostro eroicop. Villa e, naturalmente, a Nostro Signore ed alla Madonna.Sappiate che ricorderò Padre Villa, le Suore, tu e la tua famiglia nelle mie preghiere. Vi prego di dire una preghiera perme e la mia povera famiglia sulla tomba di Padre Villa. Per me sarebbe una grandissima benedizione.Sinceramente nell’amore di Gesù e Maria

    Phyllis Virgil (USA)

    Franco,sono un po’ sotto shock: ripenso a diverse cose, non ultima quando qualche mese fa mi dicesti che Padre Villa compivail settantesimo dell’Ordinazione. “Settanta”, il numero della completezza: d’istinto, ho pensato al peggio ma non tel’ho voluto dire. Così è stato, purtroppo. L’unico pensiero che mi conforta è che ha smesso di soffrire e che ora si go-drà in alto la giusta ricompensa per ciò che di enorme ha fatto qui tra noi. Il sorriso sulle labbra non è che la paleseconferma (chissà chi gli avrà dato il benvenuto lassù...). Spero che dall’alto continui a guidare la “sua” opera.Qui si farà del nostro meglio.

    Marco Pasinetti (BS)

    Gentilissimo dott. Franco, immagino, si come si debba sentire, immagino...è certo che ora, essendo vicino a S. Padre Pio (e molto più rinvigorito), potrà aiutarla e ne stia certo che così sarà!!Lo sa meglio di noi, Don Villa quanto siano duri questi tempi, tempi mai successi nella storia dell’umanità. Però icombattenti ora servono dall’alto perché vedono e sentono e ci avvertiranno. Il come non lo so, ma a tempo debito lorosapranno come fare.Non si abbatta, mi raccomando, e stia vicino alle Suore, perché anche loro sentiranno di essere più sole.Le saluti tanto da parte mia e appena potrò, verrò a salutarvi.Cordialmente

    T.R.

    Lettere Lettere di condoglianzedi condoglianze

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  • 8 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    Chi era, realmente,Don Luigi Villa?

    del dott. Franco Adessa

    P er un caso fortuito ed ironi-co della Provvidenza, mi re-cai, un giorno, all’Istituto diPadre Luigi Villa, con diverse ri-viste e libri da consegnargli. Dopo i primi incontri, però, fui co-stretto a notare che, intorno a me,amici, conoscenti e sacerdoti, ma-nifestavano un certo disagio nelsentirmi parlar bene di questa mianuova conoscenza. Fu in occasionedi un ennesimo “spassionato”consiglio di prendere le distanzeda lui che reagii, rivolgendomi di-rettamente a Dio. Gli chiesi un “se-gno” per indicarmi la giusta via daseguire. Pochi giorni dopo, questo“segno” arrivò.Avevo accompagnato da Don Villaun amico mio che desiderava cono-scerlo quando, per la prima volta, ilSacerdote parlò dell’incarico, ri-cevuto da Padre Pio, di difenderela Chiesa di Cristo dall’opera della Massoneria eccle-siastica. Il “messaggio” fu chiaro, e lo fu anche per i miei“spassionati” consiglieri.La notizia di questo “incarico speciale”, però, mi avevaattratto, entusiasmato e, nel corso degli anni, cercai sempredi saperne di più. Un giorno, ancora nei primi tempi in cui lo frequentavo, eforse perché non manifestavo la mia intenzione di collabo-rare, Don Villa, nel fare riferimento all’incarico ricevutoda Padre Pio, alla battaglia che questo implicava insieme

    alle sofferenze, ai pericoli ed allepossibili persecuzioni, alla fine,pronunciò una frase che io non po-tei più dimenticare: «Padre Pio midisse: alla fine, tu vincerai!».A quel tempo, non sapevo nulla deitre incontri che Don Villa ebbe conPadre Pio e tantomeno a quale diquesti tre si riferisse questa frase.Mi ricordo però che, anni dopo, nelricordargli questa frase, il Padre ri-mase stupito, dicendomi: «Non miricordo di averle detto queste pa-role», ma io, deciso, gli risposi su-bito: «Io invece me le ricordo be-nissimo!».In quell’occasione, pensai che DonVilla, forse non intenzionalmente,mi avesse trasmesso un segretoche, probabilmente, doveva riguar-dare solo la sua persona. Pensavoin modo corretto oppure lui sapevamolto più profondamente ciò che

    aveva fatto, e forse anche intenzionalmente? Non lo sapròmai!Vennero poi i tempi in cui, lentamente, ma sempre più di-stintamente, potei ricostruire i fatti essenziali che caratte-rizzavano questi tre incontri. In una lettera del 6 novembre 2001, che mi fece approntareper l’americana Alice von Hildebrand, moglie del Vice-direttore di “Chiesa viva”, il filosofo Dietrich von Hilde-brand, Don Villa dettagliò il suo primo incontro con ilFrate di Pietrelcina, durante il quale egli si sentì affidare

    Don Luigi Villa, ai tempi della fondazione del suo Istituto Operaie di Maria Immacolata.

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013 9

    l’incredibile incarico di dedicaretutta la sua vita per difendere laChiesa di Cristo dall’opera dellaMassoneria ecclesiastica. In quel primo incontro, ricevettel’ordine di recarsi da Mons.Giambattista Bosio, arcivescovodi Chieti, perché sarebbe stato luia procurargli il mandato papaledi Pio XII, necessario per impe-gnarsi ufficialmente in questo in-carico.Nel 1999, in occasione della stesu-ra del suo secondo libro su PaoloVI, “Paolo VI, processo a un Pa-pa?” nella postfazione, Don Villagettò un po’ di luce sul suo “se-condo incontro” con Padre Pio(nel libro – a pag. 295 – vienechiamato “terzo incontro”, ma fuun errore che il Padre mi fece suc-cessivamente notare). Le parole fi-nali dell’incontro furono: «Corag-gio, coraggio, coraggio!.. Dovraisoffrire molto da una Chiesa giàinvasa dalla Massoneria!», men-tre le parole di Mons. Bosio suMontini furono: «Ti raccomando:non aver mai a che fare con Mon-tini», seguite da queste: «Col tem-po... capirai!..».In un’altra occasione, Don Villa,su questo incontro, aggiunse un’altrafrase, pronunciata da Padre Pio: «LaMassoneria è già arrivata alle pan-tofole del Papa», e il Papa regnante,allora, era Paolo VI.Del “terzo incontro” con Padre Pio,però, non riuscii mai a sapere nulla. Laseconda volta che cercai di scoprirequalcosa, ricevetti questa categorica ri-sposta: «È un segreto che riguardame personalmente, e che devo por-tarmi nella tomba!».Da allora, non sollevai più questo argo-mento col Padre, ma la mia mente con-tinuava ad arrovellarsi per trovare unarisposta.Erano trascorsi ormai tanti anni, dalgiorno in cui avevo deciso di collabo-rare col Padre, ponendo le mie condi-zioni, e mi era perfettamente chiaro ilsignificato, le sofferenze ed i pericoliche una tale decisione implicava. Era una battaglia impari, quasi impos-sibile, condotta da una piccola trinceache sembrava abbandonata da tutti, ca-lunniata, isolata, ignorata, perseguitata,tartassata, e in cui non mancarono nep-

    pure i tentativi di assassinio. In tutti quegli anni, venni a cono-scenza diretta o indiretta di colla-boratori che morirono di morte in-spiegabile, di altri che si avvicina-rono a noi per poi scomparire nelnulla, altri che ebbero il coraggiodi tornare solo per raccontare alPadre le minacce ricevute o le pu-nizioni o le disgrazie subite... In questo periodo, il Padre mi miseal corrente di tanti fatti e realtà,cercando sempre di dosarle pernon rendermele troppo pesanti. Giunse poi anche il colpo cheavrebbe dovuto essere per me fata-le: dopo anni di minacce di morte,persi una figlia di vent’anni. Unamorte fulminea, inspiegabile.Com’era possibile vincere una si-mile battaglia? Eppure il Padrenon si scoraggiava, non cedeva,non arretrava, ma proclamavasempre la sua Fede e la sua cer-tezza nella vittoria finale.Arrivarono, poi, gli ultimi mesidella sua vita. Lui lo sapeva e melo diceva: «Ogni giorno perdo lemie forze!..». Fu in questo periodoche venni a conoscenza di certi fat-ti che lo riguardavano. Un pomeriggio, nel suo studio, mi

    disse: «Quando Pio XII comunicò alcard. Tardini la sua posizione, da rife-rire a Mons. Bosio, sul mio incarico ri-cevuto da Padre Pio, aggiunse: “E dì aMons. Bosio anche questo: è la pri-ma volta nella storia della Chiesache viene dato un simile incarico adun Sacerdote... e digli che questa èanche l’ultima!”».Rimasi sbalordito! Le parole di Papa Pio XII significava-no proprio questo: Don Luigi Villa èl’unico Sacerdote della storia passa-ta, presente e futura della Chiesa adaver ricevuto un mandato papale didifendere la Chiesa di Cristo dal suoacerrimo nemico: la Massoneria ec-clesiastica!Poi, Don Villa aggiunse: «Mons. Bo-sio, amico intimo di Pio XII, in un col-loquio privato col Papa, ricevette daLui questa confidenza: “Alla fine, an-che il card. Tardini mi ha tradito!”».Senza lasciarmi il tempo di fare obie-zioni, il Padre continuò: «Quando fre-quentavo la casa di Mons. Bosio aChieti, il card. Tardini telefonava al-

    Il card. Domenico Tardini.In un colloquio privato con Mons. Bosio, PapaPio XII, del card. Tardini disse: «Alla fine, ancheil card. Tardini mi ha tradito!».

    Verso la fine del suo Pontificato, Pio XII fu ab-bandonato anche dai suoi più stretti collaboratori.

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  • 10 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    la sorella dell’arcivescovo, che abitava nella casa, dicen-dole di cacciarmi, tanto che fui costretto a parlarne aMons. Bosio. Egli allora, chiamò la sorella e le disse: “Ilpadrone di questa casa sono io, e sono io che decido chipuò entrare in questa casa, e non tu!”».«Ma allora – dissi io – se il card. Tardini tradì Pio XII, lei,Padre, è stato perseguitato sin dalla morte di quel Papa».«No, la mia persecuzione è iniziata solo col Pontificatodi Paolo VI. E le racconto questo fatto: verso la sua fine,Giovanni XXIII si era pentito di quel che aveva fatto.Un giorno, mi invitò a cena e mi incaricò di fare una listadi una ventina di buoni parroci da fare Vescovi. Era unacosa seria. Io stavo completando a lista, quando soprag-giunse la notizia della sua morte».

    In quel periodo, io non volevo accettarel’idea che Don Villa potesse morire, per-ché, ricordandomi di quella frase «Allafine, tu vincerai!», non vedevo come sipotesse affermare che lui avesse già vin-to. Quindi, per me, non poteva ancoramorire! Invece, il 18 novembre 2012,morì, facendoci, però, il regalo della no-tizia di un’agonia, annunciata come fos-se un dono gioioso.Accettai la sua morte, ma non il fattoche Padre Pio gli avesse detto: «Alla fi-ne, tu vincerai!». Inoltre, il mistero diquel “terzo incontro”, sul quale tantosperai di avere qualche notizia, soprat-tutto in quelle ultime settimane, mi sem-brava precluso per sempre.

    Mi misi a lavorare, con febbrile impe-gno, cercando di farlo il più serenamen-te possibile. Avevo da impaginare tuttoil Numero Speciale di “Chiesa viva”su Benedetto XVI. Don Villa lo avevaterminato nel mese di settembre 2012,ma l’impegno della Lettera ai Cardi-nali, sulla beatificazione di Paolo VI,tradotta in sei lingue, aveva assorbitotutte le nostre energie.Solo dopo la morte del Padre potei co-minciare il lavoro. Gli avevo promessodi pubblicarla per il mese di febbraio2013 e, a tutti i costi, volevo mantenerela mia promessa.Fu un lavoro estenuante, interminabile,ma, alla fine, riuscii a rispettare la data.La pubblicazione fu spedita il 25 gen-naio e l’11 di febbraio, verso mezzo-giorno, ricevetti la notizia: «BenedettoXVI si è dimesso da Papa». Non riu-scivo a credere alla notizia; com’era sta-to possibile?D’un tratto, mi ricordai delle parole diDon Villa, quando, verso la fine di otto-bre prima di entrare in ospedale, un po’

    irritato, mi chiese: «Quando ha intenzione di impaginareil mio Numero Speciale di “Chiesa viva” su BenedettoXVI?».«Dicembre è in macchina – risposi – gennaio è finito. Lopubblicheremo per il mese di febbraio 2013».«Bene – disse lui – va bene per il mese di febbraio e cosìBenedetto XVI se ne andrà prima di Pasqua!».Stavo abbozzando un sorriso, quando aggiunse: «Scelga pu-re la ragione che vuole per andarsene, ma... se ne vada!».Sembrava che, d’improvviso, quelle parole mi spalancasse-ro il cervello, facendomi comprendere le altre: «Alla fine,tu vincerai!». Ma cosa voleva dire “... tu vincerai”?Umanamente parlando, un Sacerdote, solo, isolato, perse-

    guitato e senza mezzi, non può vincerela battaglia contro una Massoneria ec-clesiastica che assomma il potere mas-sonico e quello gerarchico della Chiesa.Ma la fonte suprema e la più profondadel potere di questa “Prostituta di Ba-bilonia” non risiede nel potere finanzia-rio, economico, politico o militare, ma siannida nelle tenebre e nel silenzio cu-po di uno spaventoso e inpronunciabi-le SEGRETO!Caro Padre Villa, tu hai colpito questa“Prostituta di Babilonia” in pieno pet-to, dritto al cuore! Tu hai reso pubblicoquesto spaventoso e inpronunciabileSEGRETO: il Nemico acerrimo dellaChiesa di Cristo, il Capo supremo delsatanico Ordine degli Illuminati diBaviera, SIEDE SUL TRONO DIPIETRO!

    E il “terzo incontro” con Padre Pio?Che senso ha che rimanga per noi anco-ra un mistero? No, anche quello non èpiù un mistero, anche se non lo era maistato neppure prima; l’ho avuto davantiagli occhi per più di vent’anni e nonl’ho mai “veduto”!Quante volte, Padre, l’ho veduta addolo-rato, umiliato, ignorato, isolato, offeso,calunniato, perseguitato e, una volta, an-che quasi morto assassinato?E quante volte l’ho sentita dire: «Io hoperdonato a tutti e ho offerto il miodolore e sofferenza al Signore!». Ecco il mistero di quel “terzo incon-tro” con Padre Pio: Lei si è offerto co-me Vittima Sacrificale a Dio perché,solo con la passione di questa croce,grondante lacrime e dolore, Lei pote-va vincere questa Battaglia!

    PADRE LUIGI VILLA, ALLA FINE, TU HAI VINTO!

    GLORIA A TEMARTIRE DELLA FEDE!

    Paolo VI.Di Lui, Don Villa mi disse: «La mia persecuzioneè iniziata solo col Pontificato di Paolo VI».

    Benedetto XVI.Alcune settimane prima di morire, dopo essersi as-sicurato che il suo Numero Speciale di “Chiesaviva” su Benedetto XVI sarebbe uscito in feb-braio 2013, Don Villa mi disse: «... va bene per ilmese di febbraio e così Benedetto XVI se ne an-drà prima di Pasqua!.. Scelga pure la ragioneche vuole per andarsene, ma... se ne vada!».

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013 11

    Occhi sulla Politica

    12

    Non credo sia vanto di ringiovanimento nellʼinterpretazione della SacraScrittura il fare anzitutto a meno del dato di Tradizione e di Magistero.La sproporzione sarebbe troppo pericolosa.Tutti gli altri Documenti, più volte ormai citati, dei quali si avvale laTeologia, hanno bisogno di interpretazione esatta, allo scopo di ren-derli valevoli alla prova. Qui, come del resto nellʼinterpretazione bibli-ca, è evidente il margine di perenne aggiornamento. Non si tratta solodi reperire nuovi documenti o di tenere in conto i molti che vengonospesso trascurati, ma di arrivare sempre meglio allʼinterpretazionedei testi. Ciò significa molte cose.Anzitutto può essere facile sbagliare quando si considera di un docu-mento solo una breve citazione. Anche le brevi citazioni stanno in uncontesto che va conosciuto; ricevono luce da intonazioni generali diunʼopera; hanno spesso necessità di essere comparate con altri testidella medesima. Dio volesse si ringiovanissero su questo punto moltitesti di Teologia, i quali chiamano “prova dalla Tradizione” la citazionedi uno o due testi, mentre è chiaro come dal punto di vista scientifico,solo in taluni casi una prova di Tradizione può essere raggiunta con ta-li limitati documenti. Nella stessa metodologia di insegnamento della Teologia, sarebbemolto più utile esaurire scientificamente e con larghezza la prova sulletesi fondamentali, lasciando ad arricchimenti monografici lʼindaginesulle verità meno fondamentali. Almeno, lʼalunno sarebbe convinto diper se stesso e, vista la pienezza di prova su un punto, non avrebbedifficoltà ad accettare, senza troppi Documenti, proposizioni minori e dicontorno. La serietà rispettata nei punti maggiori, gli darebbe tran-quillità sui punti minori, a taluni effetti soltanto “sorvolati”.I documenti extrascritturali non hanno in genere la difficoltà interpreta-tiva che si incontra per il vero senso della Sacra Scrittura, sia perchéappartengono nella maggioranza a letterature di genio occidentale, siaperché lʼAutore non è Dio. E tuttavia vanno trattati con rispetto sia atutto il documento, sia al pensiero di un determinato autore, sia al con-testo storico.È nello sviluppare tutto questo che si ha un opportuno ringiovani-mento della scienza Teologica.Ho parlato di contesto storico. Esso ha una enorme importanza; spes-so basta da solo a dare una retta interpretazione di documenti. Il contesto storico dei testi di S. Agostino sulla verità della grazia, èdato da tutta la storia del Pelagianesimo e del Semipelagianesimo, an-che se questʼultimo è posteriore a S. Agostino. Ringiovanimento sarebbe il riportare gli studi storici, così necessari inuna seria Teologia, alla quota di obiettività e serenità di cui fruirono intaluni periodi. Togliere a certi studi quello che hanno, anche con per-fetta incoscienza dei loro autori, di egheliano o peggio, sarebbe granvanto. Si pensi che è quasi completamente decaduta la “Propedeuti-ca Storica” ossia la metodologia scientifica con la quale si fa retta-mente la storia. La pressoché totale scomparsa di interessamento perla Propedeutica storica ha portato al livello attuale della storiografia, al-meno in Italia. Ove essa tornasse, farebbe ringiovanire il buon senso, in un campoin cui troppo presume ad arbitrio la metodologia egheliana.Non occorre dire che, come i documenti per la Tradizione si possonotrovare in diversissime forme, così tutte le scienze ausiliari per la veralettura dei documenti vanno tenuti nel massimo conto. Il loro impiegoin ossequio alla verità porterà sempre una reale freschezza.

    (continua)

    Il ringiovanimentonella Chiesa

    del card. Giuseppe Siri

    L’INFERNO SUL PIANETA

    Questo inferno è voluto, programmato,Dai farisei che battono moneta,E stendono le mani sul pianeta,Il quale sarà presto soggiogato,

    Detto diversamente, schiavizzato -Ipotesi realistica che inquieta -Dalla sètta diabolica segreta,Che tale inferno avea pianificato!

    Con la complicità dei governanti,Dei vari Stati, ipocriti asserviti,Ai potenti, ogni giorno più arroganti,

    Più criminali, e sempre più impuniti,Coi Nostri Sacerdoti, ognor striscianti,Ai loro piedi, ossìa prostituiti!

    Prof. Arturo Sardini

    Chiosa

    Dimentichiamo il Vecchio Testamento -Dei figli della “perfida genìa”,Da cui marxismo, frammassoneria,Riforma, Ottantanove, Ottobre e via...E il mondo ne trarrà gran giovamento!

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  • DOCUMENTA FACTA

    Il “segno” del massone

    dell’Arco Reale

    Francesco de Miranda

    Salomon Rothschild

    Giuseppe Mazzini

    Carlo Marx

    Napoleone Bonaparte

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  • ?

    Sopra: J. W. Booth, l’assassino di Abramo Lincoln.

    A sinistra: George Washington.

    Sotto: Amadeus Mozart.

    Kerensky

    Giuseppe Stalin

    Card. Jorge Mario Bergoglio

    Simon Bolivar

    Quattro comandanti di un Gulag.

    La Fayette

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  • LA MADONNA DI FATIMA

    Pio X aveva sempre difeso i principicattolici. In Portogallo, nel 1911, avevarifiutato le imposizioni contrarie allaChiesa e con l’Enciclica “Jamdudumin Lusitania” aveva accusato le forzepolitiche anticlericali portoghesi, con-dannando come assurda e mostruosala legge della separazione tra laChiesa e lo Stato Portoghese. Il rifiutodi accettare compromessi nei rapportitra Stato Portoghese e Religione catto-lica provocò l’esilio di vescovi e l’im-prigionamento di sacerdoti, ma an-che un notevole rafforzamento dellaFede.Morto Pio X, nel 1914, fu eletto Bene-detto XV il quale modificò questa po-sizione di Pio X. Infatti, finita la guer-ra, i rapporti diplomatici tra Lisbonae il Vaticano furono ristabiliti. Nel 1917, fu promulgato il nuovo Di-ritto Canonico di Pio X e Papa Bene-detto XV continuò a condannare il mo-dernismo, ma soltanto a parole.L’anno 1917 rappresenta l’apice della potenza massoni-ca e, nella commemorazione dei duecento anni della fon-dazione del 1717, i suoi seguaci sfidarono la Chiesa inPiazza S. Pietro, sotto le finestre del Papa con scorribandesacrileghe. Sventolavano cartelli raffiguranti San Mi-chele Arcangelo calpestato da Lucifero, gridando cheSatana avrebbe regnato in Vaticano dopo aver reso ilPapa suo schiavo!Padre Massimiliano Kolbe, testimone del sinistro spetta-

    Il segretodella “tomba vuota”

    di Padre Pio

    Il segretodella “tomba vuota”

    di Padre Pio

    colo, nell’ottobre 1917, decise di fon-dare la Milizia dell’Immacolata.Nello stesso anno, la Massoneria si af-fermava con la creazione della “So-cietà delle Nazioni” precorritricedell’attuale ONU; il Sionismo ottene-va una vittoria importante con la fon-dazione dello Stato d’Israele.La politica della guerra e quella suc-cessiva della pace poggiava sulla basedi uno spirito di sopraffazione con-tro l’Ordine cristiano ed era ispiratada principi massonici miranti ad unnuovo Ordine Mondiale che, parten-do dagli ideali della Rivoluzione fran-cese, non poteva che generare nuoveoffese a Dio e squilibrio agli uomini edalle Nazioni.E come mai Benedetto XV, ormai allavigilia della terribile e sanguinaria Ri-voluzione comunista, non accusò quelmale incombente che avrebbe causatoun’ecatombe senza pari nella storia?Eppure il Comunismo era già statocondannato dai suoi Predecessori!

    Infatti, già nel 1946, Pio IX con l’enciclica “Qui pluri-mus”, aveva accusato: «La nefasta dottrina del cosiddet-to comunismo, contrario in modo estremo al diritto na-turale, una volta ammessa, porterebbe alla radicalesovversione del diritto, della proprietà di tutti e dellastessa società umana».Quando nel 1917, il Comunismo s’impadronì della Russia,divenendo il flagello dei popoli, a Roma non vi fu alcungrido d’allarme né di condanna, mentre il Patriarca orto-dosso Tichon, a Mosca, in mezzo alla persecuzione comu-

    a cura del dott. F. A.

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    14 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    La Madonna di Fatima appare ai tre pastorelli.

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  • nista, dichiarava questo regime «veraopera satanica» i cui sostenitori «me-ritavano il fuoco eterno e la terribilemaledizione delle generazioni futu-re...». Perché questo lugubre silenziodi Roma? Vi era forse la speranza delladiplomazia vaticana di stabilire unConcordato con Lenin?Quando la Russia, sotto il governo co-munista, fu vittima della più devastantecarestia della storia, ci furono milionidi morti. Per l’invio di aiuti alimentari,Benedetto XV consentì le trattativecon Lenin che, in questo modo, ebbeun esplicito riconoscimento della sualegittimità. Nel suo libro, “L’errore dell’Occiden-te”, lo scrittore russo, Soljenitzyn di-ce: le forze occidentali si sono date dafare per rinforzare il regime sovieticocon l’aiuto economico e l’appoggio di-plomatico, senza il quale questo nonsarebbe sopravvissuto». Mentre 6 mi-lioni morivano di fame in Ucraina, enel Kuban, l’Europa ballava».Il 1917 fu l’anno cruciale del secolo XX, nella storia dellaChiesa e del mondo. La veridicità storica dell’opposizionevitale tra Cristianesimo e Rivoluzione ha per massimo rife-rimento l’Evento di Fatima. Nel 1917, l’anno delle Appa-rizioni di Fatima, si registrò, infatti, il momento crucialedella Prima Guerra Mondiale che fece milioni di vittime inEuropa, mirando all’abbattimento degli ultimi grandi ba-luardi della Cristianità: da un parte, il piano satanico de-gli Illuminati di Baviera stilato dai suoi vertici, AlbertPike e Giuseppe Mazzini, che prevedeva tre guerre mon-diali nel secolo XX con lo scopo dichiarato di portare ilCulto di Lucifero in pieno giorno e, nel contempo, an-nientare la Chiesa cattolica e la Civiltà cristiana;dall’altra, la via dell’intervento della Madre di Dio, ilCui Messaggio, contrassegnato dal Miracolo del Sole, di-mostrava come le sue indicazioni fossero decisive perl’umanità.1La guerra del 1914-18 e la Rivoluzione russa del 1917,erano solo i primi passi di questo piano satanico per ilNuovo Ordine Mondiale della Massoneria e del suo ver-tice segreto, gli Illuminati di Baviera!Perché, allora, questo colpevole silenzio di Roma in quelperiodo tragico per l’umanità?«Strano a dirsi, nessun documento del suo magistero (inquel periodo) ha un pur minimo accenno antimassonico. Èun caso unico nella storia moderna della Chiesa ... Unostorico informato su queste oscure vicende, Gianni Van-noni, autore di vari libri sull’argomento, ha spiegato lostrano silenzio del Pontefice proprio con i potenti in-flussi del Segretario di Stato Gasparri, anch’egli, comeRampolla, in odore di Loggia»2.Nella tragedia di quel momento e nell’imbarazzo di unoscandaloso processo, Benedetto XV fece ricorso al Cuo-re di Gesù, attraverso la Sua Madre Addolorata, per

    ottenere la pace nel mondo. Lo fececon una lettera al Segretario di Stato, ilcard. Gasparri, impartendo istruzioniaffinché tutta la Chiesa implorassel’aiuto nelle litanie lauretane con l’in-vocazione: Regina pacis, ora pro no-bis! La lettera fu distribuita il 5 mag-gio 1917.Il 13 maggio, la Madonna, che avevagià preparato il Suo intervento l’annoprecedente, con le apparizioni dei treAngeli ai tre pastorelli, apparve, per laprima volta, a Fatima.La Madonna insistette sulla recitaquotidiana del Santo Rosario e con-tinuò il suo discorso fatto a La Salet-te nel 1946, col quale aveva denun-ciato il piano satanico del Nubius,Capo degli Illuminati di Baviera, dicorrompere i popoli tramite un Cle-ro corrotto dalla stessa Massoneria. La Madonna descrisse questa corruzio-ne come una successione di tre livelli:“i preti sono diventati cloache d’im-purità”, e cioè la corruzione del cor-

    po promossa dal Culto del Fallo o Culto del piacere;“Tremate voi che fate professione di adorare Gesù Cri-sto e che interiormente adorate solo voi stessi... e domi-nate con l’orgoglio”, e cioè la corruzione dell’anima,promossa dal Culto dell’Uomo o Culto dell’orgoglio;“Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell’Anticri-sto”, e cioè la corruzione dello spirito, promossa dalCulto di Lucifero o Culto del potere. Questa non è altro che la “struttura della corruzione”dei 33 gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico edAccettato, usata nella sua “Grande Opera” di edificazio-ne dell’“Uomo nuovo”.Fu proprio in mezzo a quel vergognoso processo a Mons.Rudolph Gerlach, iniziato il 12 aprile e terminato il 23giugno con la condanna all’ergastolo dell’imputato, cheapparve per la prima volta la Madonna a Fatima! Gerlach era il capo del Servizio di spionaggio austriaco-tedesco, durante la Prima Guerra mondiale e sfruttava lasua posizione di amante prediletto di Benedetto XV, permettere in atto le azioni di spionaggio e sabotaggio control’esercito e la marina italiana che costarono la vita a mi-gliaia di nostri soldati e marinai. Questa prima apparizione della Madonna, quindi, sembra-va sottolineare il fatto che il primo livello di corruzioneera ormai giunto al Soglio Pontificio, con tutte le sue tra-giche conseguenze di dolore, distruzione e morte.Ma questo era soltanto il primo livello della corruzionedel Clero!

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    Benedetto XV, “il Papa della Pace”.

    1 Daniele Araí, “La Passione del Cristianesimo”, Segreto di Fatimao Mistero vaticano? pp. 76-78.2 “Il Sabato”, A. Socci 27.10.90, p. 57.

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  • 16 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    Il Consiglio Mondiale delle Chiese

    L’esempio del ritorno all’autenticitàdell’annuncio evangelico, così pregnodel concetto della Paternità divina edella nostra incorrispondenza e sensodi colpa, che ha però sempre un rifugionella misericordia divina, ci viene daifratelli separati che hanno preso posi-zione contro il deviazionismo politico-umanitario del Consiglio Ecumenicodelle Chiese.Roger Mehl, commentando su “LeMonde” la celebrazione del XXV an-niversario dell’organizzazione, già os-servava: «La sola formulazione del te-ma a dibattito nella recente assembleadi Giakarta (patrocinata dal ConsiglioEcumenico delle Chiese), ha fatto sorgere violenti contra-sti. Il Consiglio Ecumenico delle Chiese aveva proposto iltema “Cristo ci libera”. Dopo una violenta discussione, ladelegazione indonesiana ne propose un altro: “La verità li-bera il mondo”, adducendo il motivo che solo il terminegenerico di “verità” permette il dialogo con l’Islam. Ma,così facendo, i cristiani non stanno forse perdendo la loroautenticità e falsando lo stesso dialogo ecumenico?Quest’ultima domanda viene certamente a proposito perindagare sulla confusione imperante a tutti i livelli in unorganismo che mette ogni giorno di più “fra parentesi”ogni problematica religiosa, avviandosi così all’inevitabileperdita della propria identità».

    Recentemente, come riferiva l’agenziaASCA (n. 265-1973 pp. 3-4), il Pa-triarca Demetrio, Primate della Chie-sa Ortodossa, e membro ragguardevoledel Comitato centrale del ConsiglioMondiale delle Chiese, si è fatto inter-prete del malcontento di molti membridel Consiglio stesso, inviando una let-tera pastorale alle Comunità greco-or-todosse della Gran Bretagna.«Il Consiglio Mondiale delle Chiesesta perdendo la sua spinta – scrivevaDemetrio –. Le opinioni dei sociologihanno completamente assorbito gli in-tenti dei pastori, dei teologi, dei fonda-tori del movimento ecumenico. Il cuo-re del Consiglio Mondiale delle Chie-se ha perso il suo respiro religioso edè dominato dalle ideologie che identi-

    ficano il cristianesimo con un qualsiasi movimento so-ciale della storia».«Il Consiglio delle Chiese – continua Demetrio – tendeoggi a identificare la salvezza con l’aiuto economico,con la riabilitazione dei sottosviluppati e con la lottacontro la discriminazione razziale, mentre il concetto disalvezza, oggi, non è assolutamente diverso da quello diieri».Demetrio concludeva precisando che i cristiani devono in-teressarsi piuttosto della propagazione del Vangelo; quin-di, aggiungiamo noi, della liberazione dal peccato.È una critica importante, e per di più, neppure isolata, se èvero che recentemente anche il Patriarca di Mosca, Pi-

    EVANGELIZZAZIONEe perdita del senso del peccato

    del card. Pietro Palazzini

    Il Cardinale Pietro Palazzini.

    55

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013 17

    men lzlukov, in una lettera inviata al Comitato centrale delConsiglio Mondiale, ha vivacemente criticato il documen-to “La salvezza oggi”, elaborato dalla Conferenza mon-diale di Bangkok, pure svoltasi sotto gli auspici del Consi-glio delle Chiese. Egli lamentava che, nel documento, nonvenisse detto nulla sul fine ultimo dell’uomo, sulla vitaeterna in Dio e che «un’enfasi orizzontalista nel temadella salvezza rischia di indurre molti cristiani nellaconvinzione che oggi l’ecumenismo non sia che un invi-to a vergognarsi di predicare Cristo morto e risorto, diparlare del potere e della sapienza divina».Dopo aver accusato il Comitato centrale del ConsiglioEcumenico di passare sotto silenzio l’essenza stessa delVangelo per la paura di non apparire “aggiornati” e di per-dere popolarità, il Patriarca Pimen concludeva le sue cri-tiche augurandosi che tali tendenze mutassero in breve gi-ro di tempo, «per non compromettere ulteriormente lacausa della vera unità in Cristo, nostro Signore e Salva-tore, che è lo stesso ieri, oggi e sempre».Un consiglio importante, che va ascoltato anche in campocattolico. Si colloca in questa tematica di richiamo urgentea ciò che è autenticamente ed essenzialmente evangelico,anche la necessità di un risveglio del senso del peccatotra i cristiani.Non mancano certo le difficoltà, per il risveglio del sensodel peccato, in un mondo che si secolarizza.Il raffronto tra società sacrale e società secolarizzata puòfarci meglio comprendere come si renda, oggi, difficile ri-svegliare il senso del peccato.In un mondo permeato dal sacro, il divino è, infatti, senti-to e quasi percepito come presente e operante nelle leg-gi della natura, nella cultura e nell’arte. In questo tipodi esperienza il peccato rappresenta una rottura facilmentesentita dalle leggi statiche e immutabili della natura e dellamorale, uno scontrarsi con il volere di Dio espresso in tuttala vita e nell’organizzazione sociale.Nella società secolarizzata o in via di secolarizzazione, ildiretto riferimento a Dio tende a smorzarsi: subentranole tecniche e le scienze a spiegare sia i fenomeni naturali,come pure l’organizzazione sociale, mentre gli stessi valo-ri morali sono intesi spesso come conseguenza di muta-

    menti socio-culturali, ben lontani dal riflettere un ordineeterno.

    L’inutile titanismo

    Quando tutta una serie di suggestioni danno all’uomo lasensazione di fare “suo” questo mondo, concepito dallasua mente e costruito con la tecnica dei suoi mezzi; quan-do la conquista degli spazi planetari e stellari gli danno levertigini; quando l’uomo sogna il momento di poter viola-re il mistero della creazione, e di vincere anche la morte, siforma una specie di ubriacatura scientifica, per cui l’uomosi crede autosufficiente, senza più bisogno di Dio, equindi senza più impegni con Lui. Sentendosi quasiuscito dalla tutela di un’infanzia minoritaria, è diventatoadulto, padrone del proprio destino, capace di provvedereda solo alla propria sicurezza, perde il senso di paternitàdi Dio e quindi il senso di ingratitudine nei suoi con-fronti.La tendenza è di ripiegare sulla propria personalità la pro-pria sete di ricerca e fame di giustizia. È molto semplice intuire come ne consegua l’affievolirsi,se non lo scomparire, del senso del peccato. Del peccato,si è perciò esageratamente criticata la concezione oggetti-vistica e legalistica, respingendone la visione individuali-stica, la quale condurrebbe all’inerzia e all’inattività in unasupina accettazione dell’ordine costituito, responsabiledelle più gravi ingiustizie.Invece, il peccato è un fattore essenziale per la rettifica delnostro orientamento a Dio ed al prossimo. E ancorché ilpeccato fosse sepolto nel nostro subconscio o cacciato viadalle nostre menti, non può essere spazzato via dalla realtàdella vita o riposto sotto un tappeto.La difficoltà di una presentazione del peccato non può es-sere sottovalutata, dicevamo, nella nostra cultura e tuttavianon mancano motivi che ci portano ad avere del peccatostesso un senso più autentico e genuino secondo dimensio-ni personali e comunitarie. Uno di questi è l’esperienza delpeccato nell’uomo di oggi.

    (continua)

    LE TRE “RETI” EBRAICHEsac. dott. Luigi Villa (pp. 60- Euro 8)

    Presento ai nostri lettori anche questo mio nuovo scritto che getta luce sullaquestione ebraica.Lo stile usato è quello che serve allʼistruzione dottrinale per una migliore vitacristiana, in questo tempo di reale apocalisse della Chiesa dʼoggi, che è di con-tinuo esposta ai tradimenti e alle persecuzioni.

    Per richieste, rivolgersi a:

    Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

    NOVITÀ

    Chiesa viva 461 G - anna:Chiesa viva 461 G 03/05/13 09:28 Pagina 17

  • 18 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    P er qualche decennio, gli inte-ressi dell’Alta Finanza si sonosovrapposti a quelli dell’Impe-ro Americano, fino alla SecondaGuerra Mondiale, poi, di fronte al pe-ricolo che una “supremazia” america-na totale potesse dar luogo ad un po-tere politico-economico troppo forteda poter “controllare”, l’Alta Finan-za decise di spingere gli USA verso il“declino”, mentre veniva fatta cresce-re, ma sempre sotto controllo, la po-tenza “sovietica”, per fare da con-trappeso. Oggi, siamo all’Accordo USA-URSS (con incontri perfino su navida guerra nel Mediterraneo); ma dav-vero nessuno si era mai accorto chele due “superpotenze” non hannomai avuto bisogno di allearsi, per-ché esse lo sono sempre state, permezzo dell’Alta Finanza Bancaria?Nessuno davvero si era mai accor-to che la “guerra fredda” era unatruffa e che USA e URSS sono due ganasce della stes-sa tenaglia, i cui manici sono tenuti in pugno daun’unica mano? Il libro “Vodka-Cola” di Charles Levinson, è una delletante fonti di informazione per dimostrare il connubio tra“capitalismo” e “comunismo”.In particolare, esso documenta: che le “principali” banchedell’area liberalcapitalista, prima fra tutte quelle targateMorgan e Rockefeller, hanno proprie “filiali” nei Paesi

    socialcomunisti, fin dal lontano 1917(esempio Chase Manhattan Bank,ecc.), e viceversa, le banche dell’areasocialcomunista hanno “filiali” neiPaesi liberalcapitalisti (esempio Ban-que Commerciale pour l’Europe duNord, Eurobank-Bcen, ecc.); chel’economia “capitalista” sorreggequella “comunista” con un “flusso”continuo di “credito” agevolato, senon addirittura a “fondo perduto”. Inoltre, un dossier” pubblicato dallarivista “OP” del maggio 1982, dimo-strava come la “Gosbank” (la BancaCentrale Sovietica) fosse una Spa con“partecipazione di capitali privati stra-nieri” (esempio gli Aschberg, dellaSvezia, ecc.). Oggi, assistiamo alla caduta di moltebarriere, muri ideologici e non; sotto inostri occhi sta accadendo ciò che nonsi pensava mai potesse accadere: ma levie dell’Alta Finanza sono infinite!

    Il processo di “Omogeneizzazione” economico-socio-politico-culturale-religioso è indispensabile per l’in-staurazione di un Nuovo Ordine Mondiale a governotecnocratico. Vediamo, quindi, il graduale apparente riav-vicinamento dei “due” presunti “fratelli nemici” concepitie partoriti dal Patto di Yalta.«Si voglia o no, avremo il Governo Mondiale. Si trat-terà solo di sapere se verrà instaurato con la forza ocon il consenso», proclamò nel 1950, durante una Sedutadel Senato degli Usa, James P. Warburg, della Kuhn-

    La “Moneta” Dio o Mammona?

    del Prof. Giacinto Auriti

    44

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013 19

    Loeb & Co., figlio di quel Max Warburg che, insieme aJacob Schiff ... è stato il massimo finanziatore della Ri-voluzione Russa (1917).

    Aurelio Peccei (membro della direzione del PCI) e fonda-tore e Presidente del “Club di Roma” (uno dei tanti Isti-tuti mondialisti) disse:

    «Bisogna arrivare ad un efficiente “sistema mondia-le”, governabile con le stesse tecniche del “marke-ting”. Ed è precisamente questo, ciò che si sta com-piendo nel mondo: un “ordo” pressoché “clausus”di Grandi Imprese Multinazionali, sta realizzandola concordata “spartizione” delle “aree di merca-to”, con la conseguente “cessazione di ogni formadi concorrenza economica” e politica delle singole“sovranità nazionali”».

    Dietro le grandi multinazionali, operano le banche checreano il danaro dal nulla!.. (per cui adesso comprendia-mo meglio le cause delle “guerre” in corso fra grandi co-lossi che si contendono il “Mercato” Comune Europeo edel perché lo si voglia realizzare). E quando un tale evento si sarà effettivamente attuato inTutto il Mondo, allora il Potere Economico Mondiale, ilGrande “Parassita”, indistinguibile nella “massa infinitadi anonimi possessori di azioni SpA”, affiderà la gestionequotidiana dell’Impero Mondiale del Capitale alla Tec-nocrazia. Ogni “sovranità nazionale” verrà a cessare“automaticamente”, il Potere Economico Mondiale go-vernerà con un “potere” assoluto, peggiore di quello diun “tiranno”.I popoli saranno privati delle loro ricchezze, in cambio di“Carte di Credito” o forse, peggio, nemmeno più di que-ste, ma di un “Numero Personale” (il Codice personale o“marchio della bestia” o numero 666, applicato medianteuna operazione microchirurgica sottocutanea alla manodestra o sulla fronte come nell’Apocalisse al capitolo 13,verso 17). In questa situazione si offrirà la scelta di adeguarsi alle re-gole o di essere lasciati morire di fame!

    «Se oggi ancora l’uomo può scegliere fra diverseconcezioni del mondo e continuamente deve af-frontare dilemmi morali e spirituali, domani nonsarà più così... avremo in futuro solo scelte tecni-che!» (C. Finzi).

    Il Governo Tecnocratico, infatti, costituirà una speciedi corporazione “élitaria”, accuratamente “seleziona-ta” ed opportunamente “istruita”, incaricata di opera-re su base freddamente “razionale” e con scelte mera-mente “tecniche”, tutte finalizzate a trarre la massima“redditività” per il Potere Economico Mondiale. Ci sarà la “soppressione” di ogni tipo di “privatizzazio-ne” sia nel campo degli “affetti” che degli “effetti”; la Tec-nocrazia assorbirà tutti i “diritti” della “persona” e della“famiglia”; la “socializzazione” comprenderà anche l’edu-cazione dei figli (già ci stanno provando a toglierli in Ita-lia, sotto il pretesto magari che i bambini hanno bisogno divivere economicamente “bene”) ed il tutto sarà delegato alGoverno Tecnocratico.Un “Umanesimo Agnostico” sostituirà l’antico “Uma-nesimo Cristiano”. Si realizzerà così un allevamento di

    IL GRANDE SIGILLO DELLA COMMISSIONE TRILATERALE

    Nel centro del Sigillo, appare una Bestia a 7 teste, come la “Be-stia venuta dal mare”, descritta nell’Apocalisse di S. Giovanni.La Bestia avvolge un Dodecaedro, cioè un solido con 12 facceche rappresenta il Mondo.La Bestia, quindi, simboleggia l’Imperatore del Mondo, e cioèil Capo del Potere temporale che, con Lucifero e il Patriarcadel Mondo, formano la blasfema e satanica Santissima e Indi-visibile Trinità e cioè la Terza Trinità massonica. Il Dodecaedro, composto da due piramidi a base quadra, postesopra e sotto un parallelepipedo a base quadra, con i sui 6 verticivisibili, individua la Stella a 6 punte, tracciata sul solido. La Stella a 6 punte è il simbolo della famiglia Rothschild e,anticamente, i sacerdoti Druidi, la usavano per simboleggiare isacrifici umani.

    Sopra la Bestia e il Dodecaedro, vi sono 3 Stelle a 6 punte. Poiché questa stella rappresenta i numeri 6 (i suoi vertici) e 18 (isegmenti che la compongono), il significato delle 3 Stelle è:3 volte 6 = 666 = l’Anticristo e il Marchio della Bestia;3 volte 18 = 3 volte 666 = dichiarazione di Guerra a Dio.

    Sopra le 3 Stelle a 6 punte, vi è la scritta: NOSTER ORDO SE-CLORUM composta da 18 lettere, che simboleggiano il 18°grado del Cavaliere Rosa-Croce della Massoneria R.S.A.A.che ha i compito di cancellare il sacrificio di Cristo sulla Cro-ce dalla faccia della terra.

    Sotto la Bestia vi è la scritta: EGO TERMINATIO EGO FI-DES EGO SCEPTRUM che simboleggia i tre poteri di Lucife-ro e della Santissima e Indivisibile Trinità massonica.Il Fulmine manifesta la volontà divina e l’onnipotenza del“dio supremo”. I due Fulmini, tra gli artigli della Bestia, sim-boleggiano il doppio potere di distruzione e creazione del“dio supremo” della Massoneria.

    Il Sigillo è limitato da una successione di archi tripli, di cui sonovisibili 31 a destra e 31 a sinistra. Questo numero indica il 31°grado della Massoneria R.S.A.A., il grado della SAPIENTIAmassonica, e cioè l’arte di “legare le mani e i piedi degli usur-patori dei diritti degli uomini” (e cioè i cattolici).

    In questo grado, il massone giura obbedienza cieca alla San-tissima e Indivisibile Trinità massonica, anche se non gli vienespiegato nulla in merito.In questo grado, il massone viene sciolto da ogni obbligo digiuramenti fatti, nel passato, ad altre Autorità.

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  • 20 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    uomini, al quale dall’alto verrà distribuito il chilo dimangime pro-capite, necessario per la sopravvivenza eper la produzione! Risuoneranno – ancora una volta –nella mente le parole dell’Apocalisse:

    «Le fu anche concesso di animare la statua della bestiasicché quella statua perfino parlasse e potesse far met-tere a morte tutti coloro che non adorassero la statuadella bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ric-chi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un “mar-chio” sulla “mano destra” e sulla “fronte”, e chenessuno potesse comprare o vendere senza averetale marchio, cioè il “nome” della bestia o il nume-ro del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelli-genza calcoli il numero della bestia: essa rappresentaun nome d’uomo. E tal cifra è 666» (Ap. 13-15, 18).

    Già nel 1975 il Dr. Charles Ducombe dell’Ufficio Infor-mazioni di Gerusalemme ci tenne a dichiarare che: Al Dr.Harinck Eideman, capoanalista del M.E.C. rivelò l’esisten-za a BruxeIIes di un “Super-computer” chiamato “LaBestia”, occupante 3 piani tappezzati di computer di unEdificio, e che avrebbe assegnato un numero ad ogni abi-tante della Terra, ed il suo codice è “666”. (Cfr. “ChiesaViva” n. 201, pp. 9, 12 e 13). Un altro Super-Computer o Super-Mercato delle Reli-gioni, denominato “Tempio della comprensione” con 6Archi, 6 Lati e 6 Volte (= anche qui ritorna il “666”),provvederebbe dagli USA a spacciare ai “consumatori”spirituali ... ovunque residenti sulla terra, la “religionepreferita”, con possibilità di scelta su un assortito “cam-pionario” di quelle più importanti». Perite così, le culture “autoctone” e, cadute nell’oblìo le“tradizioni”, i “valori spirituali” finiranno sotto la pol-vere di musei senza visitatori! Riservato alla “casta” deiTecnocrati l’accesso all’istruzione Superiore, il saperedelle “masse” sarà diminuito al livello minimo compa-tibile richiesto per il rendimento di lavoro. Realizzata la “Sinarchia Universale”, i Tecnocrati saran-no gli “Officianti” dei Mega-Cervello e di Tutti i Termina-li, e a quel punto l’impero Mondiale del Capitale avrà “do-minio usque ad sidera et usque ad inferos”. È del tuttocomprensibile e naturale che il lettore di queste note possaprovare il morso del “dubbio” e domandarsi come sia pos-sibile che tutto ciò avvenga e come possa accadere che lageneralità degli uomini, dei politici, scienziati, sociologi,sia totalmente ignara del Gran Parassita che si annida al-le nostre spalle e nessuno (o quasi) ne parli. Già Benjamin Disraeli affermava:

    «Il mondo è governato da persone ben diverse daquelle immaginate da chi non conosce i retrosce-na».

    E. Ronzoni scriveva:

    «I tempi oscuri in cui viviamo si caratterizzano ri-spetto alle epoche trascorse per il modo “totalita-rio” e “capillare” con cui vengono “condizionate”le masse e per il modo in cui, in nome della Demo-crazia, vengono tenute “subdolamente” all’oscurosu quanto viene deciso contro di loro».

    Riportiamo ancora una testimonianza di Gore Vidal:

    «Io credo che la maggior parte di quella che noiconsideriamo la Storia Umana sia probabilmenteun falso. Noi non abbiamo alcun modo di sapere, aparte quello che ci hanno raccontato. Ciò che sappia-mo è che la Storia è stata scritta da coloro che vinserole guerre, pertanto ne conosciamo solo un lato... Chigoverna vuole che nessuno giunga alla “radice” dei“problemi” perché, se vi giungesse, allora il popolopotrebbe cambiare governo. Oggi, chi governaesercita il suo potere attraverso la televisione e lastampa dando false immagini del mondo!» (Cfr.“I’informatore librario” n. 1, 1984).

    “Wall Street” (la “Via del Muro”, perché è stato il 1°ghetto americano in quanto separava ebrei da americani e,successivamente, come “rivalsa”, ivi è sorto il più grandeTempio del denaro) e la City (Londra) attraverso le varieFoundation (dei Ford, dei Carnegie, dei Rockefeller,ecc.) “alimentano” con “inesauribili” fiumi” d’oro la“macchina” che tiene in piedi il gigantesco inganno.

    Anche il Cremlino, secondo Eugenio Melani de “IlGiornale Nuovo” contribuisce con la somma di oltre5.000 miliardi di lire annue per “capovolgere” la “verità”ed “offuscare” la coscienza dei popoli. E così dunque: ilPotere Economico Mondiale riesce a mantenersi occulto efantascientifico perché, oggi, ha il pieno controllo di tuttii “centri” di potere della terra.

    I Governi – purtroppo e dispiace dirlo – sono “fantocci”nelle sue mani; la stampa, la tv, la radio, il cinema sonoalle sue “dipendenze”, nonché “strumenti” di “condi-zionamento mentale” dei popoli. D’altronde, fra gli in-tellettuali, storiografi, sociologi, filosofi, ecc. nessuno osauscire allo scoperto e quindi dal solco della “storiografia”ufficiale consentita e dalla sociologia omologata, poichéognuno di essi è consapevole che la pur minima “trasgres-sione” troncherebbe di netto la carriera accademica, le pre-bende, gli onori, la ricchezza e trasformerebbero la loro vi-ta in fallimento se non in tragedia. Se poi, nonostante l’accurata vigilanza, ancora si fa avantiqualche incorrotto, qualche coraggioso, qualche indomabi-le, c’è per tutti una medesima sorte: la “scomunica” daparte dell’“intellighentia” ufficiale ed il confino nel “ghet-to” dei visionari, dei volgari, dei contafrottole, dei farneti-canti, degli inattendibili, degli infermi mentali, ecc.

    ***

    Siamo coscienti che anche questo nostro piccolo lavoro,quanto mai incompleto – perché quante cose avremmo vo-luto dire – sarà compreso solo da pochi, ma esso nasce conla speranza di indurre alla “riflessione”, allo studio eall’approfondimento dei problemi e delle realtà, qui appe-na abbozzate. Vuole essere anche una esortazione a nondisperare ed a lottare per il nostro futuro e dei nostrifigli, consapevoli che le pagine della storia in avvenirenon sono ancora state scritte. Ecco una frase su cui riflettere:

    «Dopo la grande ubriacatura, dopo l’euforia colletti-va, si piomberà nel silenzio interiore che metterà anudo per intero, la solitudine di chi non ha più certez-

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  • “Chiesa viva” *** Giugno 2013 21

    co” e quindi “politico-sociale”; la civiltà cristiana hasempre la possibilità di evitare il disastro. Il mondo civilizzato deve in primo luogo “Omnia restau-rare in Christo”, per ricuperare la salute fisica e mentale,indispensabile condizione per la “restituzione” della prero-gativa dell’Emissione Monetaria alle Sovranità Nazionali:Solo così a Sansone verrebbero tagliati i capelli!!! Bisogna ricondurre l’uso dello strumento “monetario”agli scopi per i quali fu istituito. Esso fu un “messag-gio” di “amore” e di “fratellanza”, di “carità” e di “be-nessere”, una anticipazione della generosità divina!.. I popoli debbono riconoscere a Dio la sovranità su tutte lecose e su tutti gli uomini, a Lui solamente è dovuta obbe-dienza senza fine e senza riserva, a Lui la fedeltà e la fidu-cia di ogni uomo.

    «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita ed il bene,la morte ed il male; poiché IO oggi ti comando diamare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie,di osservare i suoi comandi, le Sue Leggi e le Suenorme, perché tu viva e ti moltiplichi ed il Signoretuo ti benedica... Ma se il tuo cuore si volge indie-tro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a pro-strarti davanti ad altri dèi ed a servirli, IO vi di-chiaro oggi che certo perirete... Prendo oggi a testi-moni contro di voi il Cielo e la terra: lO ti ho postodavanti la vita e la morte, la benedizione e la male-dizione, scegli dunque la vita, perché viva tu e latua discendenza» (Deut. 30-15,19).

    (fine)

    ze, né miti, né dei, né volontà per esistere. E soprag-giungerà un’angoscia mai provata prima. Sarà quelloil tempo in cui molti, fra la massa, cominceranno aporsi delle domande, e con le domande a cercare le ri-sposte: capire il perché, il come, il quando».

    E ancora:

    «La crisi si abbatterà su una massa impreparata, atto-nita, indifesa, smarrita: una “massa” priva di ogniriferimento morale, disabituata ad ogni comporta-mento solidale, educata esclusivamente a smodatoegoismo e contingente benessere. Una massa incapacedi progettare e di costruire. Sarà un fenomeno senzaprecedenti perché mai nel passato si era manifestatauna tale prevalenza degli interessi materiali sui va-lori spirituali. Crollati il Dio-Denaro, “tutte” le strut-ture in suo nome edificate, e svanito l’attuale benesse-re, si aprirà improvvisamente un periodo di caos,violenza e sopraffazioni. Il corso degli eventi potràmutare solo ad opera di aristocrazie capaci di effettivaautorità, cioè capaci di incarnare valori, di guidare edare protezione e fiducia, di ripristinare concrete for-me di solidarietà».

    È sempre aperta, quindi, ai popoli la possibilità di ri-sorgere, di interrompere o modificare il proprio desti-no. Dovessero gli uomini desiderarlo, i Governi sarebberoancora in grado di “ristrutturare” il “sistema economi-

    «I membri del Governo Mondiale verrannodesignati dal Dittatore. Egli sceglierà uomi-ni tra i suoi scienziati, economisti, finanzie-ri, industriali e milionari...»

    «La disoccupazione forzata e la fame ...creeranno il diritto del Capitale di regnarein modo più sicuro...».

    «Il Regno del terrore ... è il mezzo più eco-nomico per portare la popolazione ad unarapida sottomissione...».

    «... i Goyim (Cristiani) si distruggeranno avicenda, ma su una scala così colossale che,alla fine, non rimarranno solo che masse diproletariato nel mondo, con pochi milionaridevoti alla nostra causa... e forze di poliziae militari sufficienti a proteggere i nostri in-teressi».

    (Mayer Amschel Rothschild, 1773)

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  • 22 “Chiesa viva” *** Giugno 2013

    del Cardinale José Maria Caro y Rodriguezex Arcivescovo di Santiago - Cile

    Conoscere la Massoneria

    Come può un “non-iniziato” conoscere la Massoneria?

    Questa è una domanda obbligata per chi conosce le interminabiliprecauzioni che la Massoneria utilizza per rendere impenetrabili isuoi segreti. Anche molti massoni si pongono la stessa domanda,specialmente quelli poco interessati a conoscere realmente la loroistituzione, accettando ciecamente ciò che viene detto loro.Ora, com’è possibile conoscere ciò che viene detto nelle Logge enei circoli massonici quando tutto questo è coperto da un tremendogiuramento di segretezza?

    1. Vi sono stati massoni che, resisi conto dei veri obiettivi e intrighidella Massoneria e provando i rimorsi della coscienza, hanno fattomarcia indietro, si sono separati dalle Logge e hanno rivelato tuttociò che la coscienza ha loro imposto di non tener più segreto.Cito, ad esempio, il Conte Haugwitz il quale, dopo avere esercitatouna grande influenza nelle Logge, nel 1822, presentò un Rapportoal Congresso di Verona in cui denunciava gli intrighi delle SocietàSegrete «il cui veleno – disse – minaccia l’umanità oggi più chein qualsiasi altro periodo storico».Cito anche Copin-Albancelli che, dopo aver raggiunto il grado diCavaliere Rosa-Croce si ritirò e dedicò la sua vita a rivelare i peri-coli che la Massoneria rappresentava per la Francia e per la Civiltàcristiana.Cito ancora Domenico Margiotta che, dopo aver raggiunto il 33°grado e dopo essere stato un Gran Maestro in molte Logge di varieObbedienze, incluso il Nuovo Rito Palladico Riformato degli Il-luminati di Baviera, rigettò la Massoneria e scrisse libri dettagliatisu quanto sapeva.

    2. Un altro modo per conoscere i segreti della Massoneria sono idocumenti ufficiali delle Logge di cui, nel corso di molti anni, variStati sono riusciti a venire in possesso, e che dipingono, a chiaretinte, ciò che avviene dietro la “cortina di ferro” della Massoneria. Ad esempio, il Governo della Baviera, nel 1786, ebbe la sorpresadi mettere le mani su documenti e archivi del satanico Ordine degliIlluminati di Baviera fondato da Adam Weishaupt e che furonoresi pubblici sotto il titolo di “Scritti originali dell’Ordine e Settadegli Illuminati”.Altri documenti di questo tipo furono scoperti nel castello del Ba-rone Bassus-in-Sandersdorf, e furono pubblicati come “Supple-menti” dalla Ed. Em. Eckert, “La Franc-Maconnerie dans sa Ve-ritable Signification”, II, 94. Inoltre, il dott. Eckert, nel produrreil testo citato, disponeva anche di altri documenti fornitigli da alcu-ni Governi.A questi documenti si possono aggiungere “Le Istruzioni segrete”del Nubius, il Capo dell’Alta Vendita (e cioè dell’Ordine degli Il-luminati di Baviera) scoperte dal Governo Pontificio quando feceirruzione in una loggia. Si tenga presente che tali Istruzioni segreteerano prodotte principalmente dal Capo dell’Ordine degli Ilumi-nati di Baviera, e pertanto, considerata la chiarezza e l’immedia-tezza dei contenuti, costituiscono una fonte inestimabile per gettarluce sul piano satanico della distruzione della Chiesa cattolica dalsuo interno, tramite la “falce” della filosofia.

    3. Un altro mezzo per conoscere i segreti massonici, sono i Ritualidei vari gradi che, pur presentando differenze tra le diverse Obbe-dienze, concordano nelle idee generali e di fondo della Sètta. Inquesta categoria si possono collocare anche le pubblicazioni e leopere massoniche che circolano all’interno della Massoneria, nellequali vengono pubblicati i testi delle conferenze e i discorsi dei loroleader, specialmente quelli tenuti durante le Grandi Assemblee. Tra queste pubblicazioni massoniche si possono citare: El MundoMasonico, La Revue Maconnique, La revista Masonica, e leopere di Ragon, Findel, Pike, Mackey, MacClevachan e molti al-tri, troppo numerosi per menzionarli tutti.

    Ciò che le favole raccontano del personaggio mitologico di Proteo,che non poteva essere preso per la sua abilità di trasformarsi in va-rie forme, si realizza in modo quasi perfetto nella Massoneria. Co-me Proteo, infatti, essa cambia le sue forme secondo la sua conve-nienza. A volte, si manifesta come “cristiana”, altre volte come“atea”, talvolta come “monarchica”, e poi “repubblicana” e an-cora “comunista”.Certe volte incita alla rivoluzione, in altre occasioni difende l’ordi-ne costituito. Certe volte protegge la dottrina massonica e la ricono-sce, come pure le azioni dei suoi membri; in altre occasioni, quandoqueste azioni destano l’esecrazione pubblica, se ne lava le mani eattribuisce queste azioni ad eccessi della passione personale diquelli che le hanno commesse.Un’altra considerazione da fare è che ciò che viene insegnato incerti gradi è sconosciuto ai gradi inferiori, pertanto la quasi tota-lità dei massoni può sinceramente affermare: «Io sono un massonee, sebbene abbia occupato posizioni elevate nella Loggia, io nonso nulla di ciò che viene attribuito alla Massoneria».Con questo in mente, possiamo ben comprendere le parole dell’exmassone, Copin-Albancelli: «Un massone è la persona menoqualificata per parlare di Massoneria!».

    Card. José Maria Caro y Rodriguez,Primo Cardinale di Santiago, Cile (1939-1958).

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  • ILLUMINATIDall’industria del Rock a Walt Di-sney, gli arcani del satanismo.Laurent Glauzy

    Da alcuni cartoni animati della Walt Di-sney alla musica rock, un codice uni-versale che deriva da una cultura dimorte si è imposto definitivamentenella nostra società. In questo credoconcordato, la pornografia e gli stupefa-centi hanno intaccato il valori fondamen-tali di numerose generazioni.I concerti sono diventati un luogo dispaccio di droghe, e spesso sono statiorganizzati da grandi cartelli farmaceuti-ci come la Sandoz per testare, su gran-de scala, gli effetti di certe sostanze psi-cotiche. LʼAutore denuncia senza posa lʼazioneocculta dellʼOrdine sovramassonicodegli Illuminati e spiega i meccanismiche vengono utilizzati per ottenere lʼalie-nazione dellʼindividuo.Questo libro contiene una descrizioneappassionata di tecniche dʼavanguardiaaltamente elaborate, e ci fa immergerenellʼuniverso dei messaggi subliminali edel controllo mentale, connessi con iprogrammi Monarch e MK Ultra. A questo riguardo, i videoclip sono unlaboratorio di sperimentazione in cui di-versi messaggi mortiferi, inseriti tra le ri-ghe - che incitano al suicidio e allʼadora-zione di Satana - assalgono il pubblico. Questa ondata non risparmia né il “rockcristiano”, né il “gospel”, né il “country”.Alcune testimonianze straordinarie co-me quella di Hesekiel Ben Aaron, terzomembro della Church of Satan, e diJohn Todd, direttore di parecchi studi diregistrazione, svelano senza mezzi ter-mini lʼesistenza di un ordine luciferino.

    Per richieste:

    La Maison du Salatwww.kanfr.comE-mail: [email protected]

    SEGNALIAMO:

    «Guardati dallʼuomo cheha letto un solo libro».

    (S. Tommaso dʼAquino)

    In Libreria

    Paolo VI e della sua beatificazione pensoche la questione sia in questi termini:1. il desiderio di benedire con questaarbitrarietà caotica il Vaticano II;2. che venga imposto come un simbo-lo per il futuro una specie di pseudopunto finale glorioso verso al quale cistiamo rapidamente dirigendo.Vi porgo i miei migliori auguri e il mio fe-dele accompagnamento.

    (P.R.)

    ***

    Gent.mo Ingegnere.(…) Inoltre, se qualche dubbio poteva ri-manere sullʼappartenenza del Ratzingeragli illuminati con la pubblicazione degliornamenti sui paramenti (giudaico-mas-sonici-esoterici), dopo la sua foto con lesue mani che inequivocabilmente fanno“quelle corna”, come tanti discutibili po-tenti della terra, non rimane che la certez-za di avere un Papa “illuminato” e masso-ne, come predetto da Maria Santissima aLa Salette!.. Che Dio ci aiuti!..Cordiali saluti.

    (E. B. - PI)

    ***

    Grazie di tutto.Può, se lo ritiene, continuare nella Suautilissima diffusione. Sappia, comunque,che il nuovo Vescovo mi ha fatto sapereche mi autorizzerà una pubblica Confe-renza sui rapporti attuali tra Massoneriae S. Chiesa, nel salone diocesano e cheaddirittura raccomanderà lʼaffissione dellamia “Comunicazione”, che Lei conosce,riveduta e integrata, nelle bacheche dellechiese, parrocchiali e non. Spero che, a breve, mi riceva per concor-dare i dettagli e per consentire la puliziadellʼOrdine del Santo Sepolcro di Gerusa-lemme dalle presenze massoniche. Con stima, affetto e saluti per don Villa.

    (A.O. - Cagliari)

    RAGAZZE e SIGNORINEin cerca vocazionale, se desiderate diventare

    Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

    per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

    “ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

    Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

    Rev. Mons. Villa siano lodati Gesù e Maria!Le invio, nella successiva mail, un piccoloavviso di una schifezza che viene cele-brata a Verona nella Chiesa di san Fer-mo, con lʼavallo della Diocesi; una S.Messa “flamenca” con balli e canti diflamenco “religioso”; la notizia è pubblica,ne hanno parlato giornali e televisioni, trai quali lʼorgano ufficiale della Diocesi,“Verona Fedele”. Per Sua informazione.La ricordo nella preghiera.

    (Alfredo Bazzani - VR)

    ***

    Ho trovato il tutto molto interessante. Du-rante il pontificato di Paolo VI, ricordo lebattaglie di mio marito ed amici per difen-dere la Chiesa del Silenzio. Sicuramentea loro non stava simpatico questo Papa.Per sollecitare lʼaiuto del Vaticano versoprofughi dallʼEST che non avevano un al-loggio, mio marito ed un suo amico furo-no costretti ad incatenarsi nella Cappelladel Santissimo, in San Pietro. Ben Fece-ro, secondo me. Ora mio marito è deceduto, ma molti so-no gli episodi di cui mi ha messo a cono-scenza. Saluti

    (Danila Annesi Pellegrini Pacchiani)

    ***

    Egregio Sig. Adessa:Ho molto apprezzato il materiale che miavete inviato e che io considero di grandeimportanza. Mi congratulo calorosamentee vi prego di continuare la vostra crociataper la luce e la verità della storia di que-sto secolo. E mi felicito molto della suafedeltà nel combattere questa battagliache ha ereditato dal suo maestro e padrespirituale, Don Luigi Villa, al quale moltibuoni cattolici sono in debito.Dio protegga e benedica lui in primo luo-go, e poi anche voi.Parlando in particolare del caso Montini-

    Lettere alla Direzione

    “Chiesa viva” *** Giugno 2013 23

    Chiesa viva 461 G - anna:Chiesa viva 461 G 03/05/13 09:28 Pagina 23

  • 2 I nefasti del Pontificato di Paolo VIdi Don Luigi Villa

    4 Paolo VI era massone? Il “fumo di Satana” in Vaticano (2)di Francesco Lamendola

    7 Lettere di condoglianze

    8 Chi era, realmente, Don Luigi Villa?di F. Adessa

    11 Occhi sulla politica

    12 Documenta Facta

    14 Il segreto della tomba vuota di Padre Pio (32)a cura di F. A.

    16 Evangelizzazione e perditadel senso del peccato (6)del card. Pietro Palazzini

    18 La Moneta: Dio o Mammona? (5)del Prof. G. Auriti

    22 Conoscere la Massoneria

    23 Lettere alla Direzione - In Libreria

    24 Conoscere il Comunismo

    GIUGNO 2013

    SOMMARIO N. 461

    I Nefasti di Paolo VI

    SCHEMI DI PREDICAZIONE

    Epistole e VangeliAnno C

    di mons. Nicolino Sarale

    (Dalla X Domenica del t. ord. alla XV Domencia del Tempo ordinario )

    Nelle carceri di Pietroburgo, per Scelgunov ègli altri e la fine di ogni attività rivoluziona-ria; a Lenin, essendosi dichiarato scrittore, glifu assegnata una piccola e pulita cella, fu do-tato di tutto il materiale per poter scrivere egli fu concesso di ricevere dall’esterno libri epubblicazioni, per continuare l’occupazionedichiarata. Attraverso lo scambio di libri, Lenin escogitòil modo di comunicare con l’esterno e con-tinuare a dirigere l’attività rivoluzionaria.In un tratto di un libro che restituiva, contras-segnava con un foro di spillo la parte nellaquale aveva scritto con il latte, tra le righestampate, il suo messaggio segreto. La pagi-na, esposta poi al calore, rivelava agli adepti isuoi ordini. Il latte necessario veniva accumu-lato alla colazione in piccoli calamai fatti conla mollica di pane che, in caso di improvviseispezioni carcerarie, potevano essere facil-mente ingeriti senza alcun danno.Nel corso dei 16 mesi di detenzione, Lenins’interessò anche dei suoi compagni di prigio-nia, facendo aver loro, nei limiti del possibile,ogni aiuto dall’esterno. Egli si dedicò ai suoiappassionati studi statistici e teorici che furo-no alla base del suo libro scritto nel silenzioindisturbato della cella “Lo sviluppo del ca-pitalismo in Russia”. Ma non gli fu possibilefinire la sua opera. Una nuova ondata di arre-sti riempì le carceri della capitale, tra gli arre-stati anche la Krupskaja, Lenin fu rilascia-to, nell’aprile 1897, e condannato a 3 anni dideportazione in Siberia nel villaggio diSciuscenskoje in un distretto, Minussin, nelmedio corso del fiume Jenissei.Poco tempo dopo, a seguito di un’agitazionecarceraria, anche la Krupskaja fu rilasciatae condannata alla deportazione siberiana, aUfa, molto lontana dal suo maestro. Essachiese allora di raggiungere Ulianov, dichia-rando di essere la sua fidanzata e di avere lacomune intenzione di sposarsi al più presto!.. Nel “duro” regime zarista venivano semprerispettati e favoriti i vincoli di parentela. Ac-compagnata dalla madre, dopo qualche mese,essa raggiunse Lenin a Sciuscenskoje; per ot-temperare agli ordini delle autorità di poliziache non ammettevano dichiarazioni non veri-tiere, a pochi giorni dall’arrivo, nella localeChiesa ortodossa, furono celebrate le nozze;la coppia andò ad abitare con la madre dellasposa.L’unione con Nadja Krupskaja durerà pertutta la vita di Lenin; ella lo seguì ovunque,nelle ribellioni, nelle guerre contro la borghe-sia, nella dittatura. Donna energica, dal carat-tere calmo, paziente, risoluto, sarà la più fe-dele efficiente collaboratrice e segretariadel marito. Per le sue mani passeranno i piùdelicati segreti. Accettò e difese sempre ognisua nuova tesi, anche quando abbandonato datutti, il Partito comunista risultò formato solodalla loro strana coppia. Indifferentemente,alternò la sua attività di casalinga, che assicu-

    rava al marito “il focolare domestico”, aquello di rivoluzionaria, che traduceva, ap-prontava, inviava, opuscoli e articoli. Per lesue mani passeranno i più delicati e scon-volgenti segreti del partito.Non potrà avere figli; chiuse gli occhi su al-cune sue intense relazioni adulterine del pe-riodo del fuoriuscitismo di Ginevra e di Pari-gi, tra le più note quella con la misteriosa Eli-savieta K.. In alcune circostanze, impose “lacoabitazione a tre” con l’amante; la Kru-pskaja ne soffrì molto!.. Essa era anche afflit-ta dal morbo di Basedov, si era anche sotto-posta a un delicato intervento chirurgico, mail suo aspetto fisico era decaduto ed era venu-to meno il suo atteggiamento vigoroso e intra-prendente.Per Lenin queste relazioni sentimentali era-no solo gradite e piacevoli varianti irraziona-li al ferreo rigore rivolu