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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax 030 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXVIII - N° 411 DICEMBRE 2008 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità Natale 2008

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax 030 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XXXVIII - N° 411DICEMBRE 2008

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

Natale 2008

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«Oggi è nato per noi il Salvatore».

Il grande dono che Gesù porta al mondo è Se stesso.

Lui solo è infinito e riempie il cuore di tutti quelli che l’accolgono,

Lui solo è la vera vita che ci divinizza.

(Dalla Liturgia del Santo Natale)

A TUTTI I LETTORI E COLLABORATORI DI “CHIESA VIVA” AUGURIAMO UN

SANTO NATALE!

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N el secolo delle scienzee dell’atomo è ancoraabitudine di festeggia-

re il Santo Natale?.. La culla-mangiatoia, la Messa di mezza-notte. “È nato il Divin Reden-tore”!.. non è forse, ora, unaspecie di folclore, una festa perbambini?I fanciulli amano il Natale, e ve-dono volti di gioia su tutti i volti difamiglia. Ma per gli adulti cosadice ancora il Natale? È forse unmélange di poesia, un ricordo digioventù, una festa di famiglia ela gioia di ritrovarsi tutti assieme?È questo che la Chiesa di Gesùcelebra in tutto il mondo?No! Il Natale è un fatto storicogeografico, datato.La storia non comincia così:“c’era una volta, in un paeselontano, un Rè che....”. No! LaStoria è ben precisa: «Ai tempi di Cesare Augusto,nell’anno del censimento generale, che si ebbesotto Quirino... a Betlemme»...E Betlemme esiste ancora. Oggi ha circa 20.000 abi-tanti, a 8 km al sud di Gerusalemme. È una cittadinaancora all’antica. Dieci secoli prima che vi nascesseGesù, era una borgata comune, dove vi era nato Da-

del sac. dott. Luigi Villa

SSAANNTTOOSSAANNTTOO

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vide.La nascita di Gesù a Betlemmeappartiene, ormai, alla Storia.Noi, oggi, gli anni li contiamoda quando venne al mondo Ge-sù: 1970; 1971; 1972;.. 2009,significano appunto che Gesùnacque a Betlemme. Quando siparla, oggi, di avvenimenti dellastoria umana, anteriore alla ve-nuta di Gesù, noi li poniamo inrapporto al Natale: le Piramidisono state costruite circa 2.800anni avanti Cristo; Nabucono-sor è regnato dal 604 a 562anni avanti Gesù Cristo; Ver-cingetorige fu ucciso nel 46avanti Cristo...Il centro, quindi della storiaumana, ormai, ha il suo centroin Natale. Quindi, Natale è un avvenimen-to storico che, dalla nascita di

Gesù Cristo, ha cambiato il corso della storia in modoirrevocabile.

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Fu un avvenimento annunciato da secoli e secoli,assai prima della nascita, Dio, attraverso la bocca dei

La nascita di Gesù.

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suoi Profeti, aveva annunciato la venuta di Gesù: sa-rebbe disceso d’Abramo e sarà figlio di David; unaVergine concepirà e svilupperà la vita del Figlio, chesarà chiamto : «DIO CON NOI»! Nascerà a Betlem-me; sarà il vero Pastore degli uomini e li condurrà ver-so Dio; Grazie a Lui, i ciechi vedranno, e i sordi udi-ranno; sarà messo a morte, ma la sua morte appor-terà la vita agli uomini.

Fu un avvenimento preparato.La Bibbia ci dice quali furono le date in cui Dio è in-tervenuto. Verso il 1350, Egli chiama Abrahamo, chesarà il padre di tutti i credenti. Verso il 1250, libera ilsuo popolo d’Israele dal-la schiavitù e farà allean-za con Lui. Verso il 1000,Egli annuncia a Davidche uno dei suoi lontanidiscendenti sarà chiama-to “Figlio di Dio”. Poi,nei secoli seguenti, finoal giorno della nascita aBetlemme, Dio parleràattraverso i suoi Profeti.Ciascuno porta un dupli-ce messaggio: l ’ invitaall’amore di Dio: annun-cia la venuta di un inviatoda Dio.Dio, quindi, è un Dio cheparla, un Dio che intervie-ne nella storia. Noi pure,assieme a Gesù, diciamo:«il Dio d’Abramo, diIsacco e di Giacobbe».C’è tutta una serie d’inter-venti di Dio che partecipaalla preparazione di Nata-le, e che rimarrà l’avveni-mento centrale della sto-ria umana. Nell’Epistola agli Ebrei,San Paolo scrive: «Dio,dopo di aver parlato permezzo dei Profeti, ci haparlato attraverso suoFiglio. La parola di Dio,il Verbo di Dio ha abita-to tra noi: il Verbo si è fatto carne».Tutti, ormai, sanno che il Natale è la festa della nasci-ta di Gesù; ma e le consequenze? Se voi festeggiatela sua nascita, è perché Lui è venuto, come sono ve-ramente venuti Virgilio, Cesare, Alessandro il Grande,Pascal, Dante, Manzoni... Quindi, se Gesù è venuto,non si può fare come se non fosse mai nato. Di quello

che Egli ha detto e fatto, se ne deve tener conto.Non potete più rifiutare di ascoltare quello che la Chie-sa vi dice di Cristo. La sua nascita non è solo unagrande data per la Storia, ma è quella più importantedi tutta la storia umana. Con LUI è arrivato l’avveni-mento il più decisivo di tutti, perché ha cambiato radi-calmente la sorte dell’uomo. A Natale è venuto sullaterra un uomo della nostra specie, ma con un cuore,uno spirito, una vita perfettamente pura e intieramenteanimata dell’amore di Dio.

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Da quel giorno abbiamoricevuto una cer tezza.Ogni uomo conosce lasofferenza, il dolore, lamalattia, l’incomprensio-ne, il disprezzo, la morte.E tutto passa come seDio lasciasse fare, comese si disinte-ressassedella misteriosa avventu-ra umana. I Profetidell’A.T. hanno inteso edespresso questo gridodella miseria umana. Isaggi della Grecia, dopostudi e ricerche, hannoconcluso: «Gli uominisono uomini; gli “dèi”sono “dei”». È così! Ci sono due uni-versi: uno di benessere,in cui vivono gli “dèi”, eun altro di sofferenza, do-ve vivono gli uomini. Tra idue mondi non c’è alcu-na comunicazione.

Ora, Natale, a questa an-goscia e disperazione, ciporta una risposta prodi-giosa: DIO si è fatto uo-mo!È un fatto certo. Gli uo-mini si sentono amati daDio. E da allora, un’im-

mensa speranza ci è data: quella di vivere conDIO!È un fatto irrevocabile. Egli è entrato nella storia uma-na. S. Paolo scrive addirittura: «Dio si è annichilitio»,non solo per vivere con noi, ma anche per esserecondannato a una morte ingiusta, per soffrire e moriresulla Croce.

La Resurrezione di Gesù.

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È la Storia. La nascita di Gesù, la sua morte per amo-re, la sua risurrezione, conseguenza di questo amore!Natale, quindi, è un avvenimento di tutti i tempi, an-che l’attuale, perchè Gesù è il Salvatore.Un Angelo aveva detto a Giuseppe: «Maria darà allaluce un Figlio, al quale Tu darai il nome di Gesù,perché è LUI che salverà il suo popolo».Un Angelo disse ai pastori: «Io vi annuncio unagrande gioia. Oggi, è nato un Salvatore»!Gesù ci disse: «Sono venuto per salvare il mon-do».Di fatto, a causa del peccato, l’umanità si è comestaccata da Dio. Una rottura irrimediabile. Come po-trà, ora, l’uomo, con le proprie forze, ristabilire il le-game con Dio?.. Solo Dio poteva di nuovo riallac-ciarsi all’uomo, e l’ha fatto, inviando suo Figlio sullaterra. Gesù, quindi, è il nostro Salvatore. Egli è mor-to - ha scritto S. Pietro - per i peccati, per riallacciar-ci a Dio.Lui solo è il Salvatore. La salvezza viene a noi, nonviene da noi, ma solo da Gesù, il Figlio di Dio.Nessuno ha mai visto Dio, perché invisibile. Ma si favisibile facendosi uomo. Dopo la Pentecoste, gliApostoli non fanno altro che testimoniare quello chehanno visto: «Dio l’ha risuscitato questo Gesù, eNoi ne siamo testimoni»! Hanno “visto la suagloria”.I giudei l’avevano visto, sì, ma non la sua gloria.Avevano visto il suo aspetto fisico, la sua forma, lesue mani, il colore dei suoi occhi. Solo degli Apo-stoli ne videro la “gloria”. Una “gloria” che è “po-tenza”, “santità”, “amore”; ossia il riflesso della

luce di Dio.La festa del Natale celebra la “gloria” di Gesù-Dio,quello che noi, nel canto della Messa, diciamo: “Lu-men de Lumine”.Oggi, risplende su noi quella luce. Una stella brillan-te guidava i Magi a Gesù. Nell’epistola del Natale,S. Paolo dice: «lo splendore della gloria (del Pa-dre)”. Quella che i Pastori, nella notte di Natale,avevano visto: “la gloria del Signore, avvolto nel-la luce”!Ebbene, anche in questo Natale, per noi tutti, la gloriadel Signore viene a noi. Nella Santa Messa, al Prefa-zio, il sacerdote canta:

«Facendosi uomo come noi, il Vostro Figlio ha il-luminato i nostri occhi della luce della vostra glo-ria. Ormai, noi conosciamo Dio visibilmente e noipossiamo amare quello che in Voi dimora, oggi,invisibile».

E questo è per utti gli uomini:quelli di tutte le regioni della terra;quelli di tutti i tempi della storia;Gesù è venuto per tutti:piccoli e grandi,santi e peccatori!

Per questo, anche Noi, uomini del secolo XX, oggi,come duemila anni fa, celebriamo il SANTO NATALEnella gioia del Cristo Redentore!Santo Natale!

Appunti critici sul Vaticano IIsac. dott. Luigi Villa (pp. 108 - Euro 16)

Lo scopo di questi “Appunti critici sul Vaticano II” è di mettere sotto ac-cusa gli stessi documenti della sua esecuzione, già riconosciuti dallo stes-so Paolo VI nella sua confessione del suo discorso del 15 luglio 1970:“L’ora presente è ora di tempesta. Il Concilio non ci ha dato tranquil-lità... ma piuttosto turbamento”, e non certo di modesta portata, bensìdi dimensioni di “tempesta” e di “turbine”, invece di portare alla sua“optatam totius ecclesia renovationem”.Saranno queste le prove di questi “Appunti” alla luce del Magistero Solen-ne della Chiesa!

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

NNOOVVIITTÀÀ

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LIBERTÀ DELL’ERRORE

Paolo VI ha messo la Chiesa instato di “ricerca”, di “dialogo” ilche, in pratica, significa aver intro-dotto il “libero esame” protestan-te, che ha generato la pluralità del“Credo” all’interno della Chiesa.Inoltre, la soppressione delSant’Offizio, dell’Indice e del“giuramento anti-modernista”ha creato un baillame di “nuoveteorie”, di nuove ideologie, di nuo-ve opinioni che hanno aperto leporte al “carismatismo”, al “pen-tecostalismo”, alle “comunità dibase”. Una vera rivoluzione!Difatti, tutti gli “errori” moderni,già condannati dai Papi preceden-ti, si sono sviluppati e diffusi pertutta la Chiesa!Quali: le “filosofie” moderne an-ti-scolastiche, quelle “esistenziali-ste”, quelle “anti-intellettualisti-che”, sono insegnate persino nel-le Università cattoliche e neglistessi Seminari maggiori!

L’umanesimo, per desiderio (ovolontà?) delle Autorità ecclesiasti-che ha considerato l’uomo come il“fine” di tutte le cose!

Il modernismo evoluzionista ècausa del rigetto della Tradizionedi 20 secoli, Non esiste più né laVerità immutabile, né il dogma!

Il socialismo (= comunismo) nonvolutamente condannato dal Vati-cano II, ha fatto credere che laChiesa vuole (o accetta!) un so-cialismo, più o meno a base cri-stiana! L’atteggiamento della San-ta Sede in questi anni post-conci-liari fa credere a questo nuovoorientamento!

Infine: gli accordi con la Massone-ria, con i Consiglio Ecumenico del-le Chiese (e con Mosca!) ha resola Chiesa Romana come incapacedi compiere liberamente la suamissione: quella di realizzare il“Regno di Cristo” in tutte le Na-zioni senza tema dei suoi nemici!

Il naturalismo, ossia l’esaltazionedell’uomo e dei suoi valori umani,ha messo in sordina i valori so-prannaturali della Redenzione edella Grazia.

Paolo VI.

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G li apostoli dell’ecu-menismo continua-no, imperterriti, a

voler assimilare la fede cattoli-ca a qualsivoglia realtà religio-sa, con procedure influenzatedalla contraddizione tra le ne-cessità pastorali ed il dialogoche li rende restii a proclamarela Verità assoluta quale unicoBene comune.Le stesse Sacre Scritture, spes-so citate a sostegno della loroapertura, sono sentite e com-mentate con scarsezza di sensi-bilità verso la Tradizione, neltentativo di evitare ogni riferi-mento ai motivi del Cattolicesi-mo e di proporre un impiantodottrinale più diplomatico.I nostri trascorsi religiosi sono,quindi, volutamente ignorati come qualcosa di inadeguatoai tempi, mentre la concezione contemplativa del trascen-dente è stata mutata in storicità, considerata l’attenzione aiproblemi concreti piuttosto che alle esigenze spirituali dellacollettività. Sulla base dei nuovi orientamenti ecclesiali,non privi di riflessi socioculturali, a ciascun soggetto è rico-nosciuto un ruolo importante solo se ha la capacità di rela-zionarsi con gli altri; infatti, ci si può affermare come per-sona unicamente accettando il prossimo, qualunque ne sia

la posizione ideologica e dottri-nale.La disponibilità a comprenderel’altrui diversità, pur se questaè in contrasto con il messaggioevangelico, è considerata etica-mente soddisfacente, in quantoespressione di grandezza d’ani-mo, oltre che di rispetto e tolle-ranza.Le attuali teorie, improntate alpluralismo, sembra che abbianodelineato anche per gli uominidi Chiesa due morali alternati-ve: l’una che scaturisce dallafedeltà all’insegnamento deiPadri; l’altra, pragmatica, fon-data sull’umano interesse.L’attenzione di gran parte delclero pare rivolta prioritaria-mente a quest’ultima; spesso,

infatti, viene predicato che per essere buoni cattolici occor-re disporsi fraternamente alla comprensione di ogni espe-rienza, senza giudicare, perché solo così è possibile acquisi-re la piena coscienza dei problemi legati alla convivenze egiungere alla loro soluzione.Il debole ed eterogeneo tessuto civile potrebbe trarre forzada simili indicazioni umanitarie, se esse scaturissero dallapiena adesione a Cristo Signore. Non è così, purtroppo: alcontrario, noi cattolici siamo sollecitati a spogliarci della

NOI, NOI, GLI ALGLI ALTRI TRI

E LA CHIEE LA CHIE SSAAdella dott.ssa Maria Pia Mancini

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nostra fede e possibilmente di ogni virtù per farci l’altro inmodo che possa disporre completamente di noi, senza eri-gerci a maestri con il cercare di correggere o guidare.Il dovere cristiano pare, sostanzialmente, ridursi alla trans-formazione nei propri simili, a qualunque razza o confessio-ne appartengano, assumendone anche le miserie.La via oggi tracciata per la fratellanza non è più, dunque,quella dell’evangelizzazione, bensì quella dell’elezione dichiunque a luce e forza dell’interiorità individuale, dimenti-cando il Cristo, poco adatto ai rapporti interconfessionali.Secondo l’idea sinarchica, abbracciata anche dal clero rela-tivista, si dovrebbe giungere, così operando, nell’amore diun dio di tutti, ma senza specificheconnotazioni, e di una veritàall’uopo reinterpetrata, al recipro-co donarsi ed all’unione dei popolie religioni.Poiché non può esservi fratellanzasenza una paternità comune, coe-rentemente, si deforma il dogmatrinitario e perché tutti si sentanoaccolti e compresi non si esita a la-sciar correre sulle gravi offese aCristo e alla Sua Chiesa.Siamo, dunque, sì, liberi, ma il ri-conoscimento dell’altrui sacralità è“sine qua non” della libertà perso-nale, perché l’altro vincola la co-scienza, non potendosi discuteresul libero arbitrio di ciascuno,neanche in caso di errore.In tal modo, l’altro viene impostocome mistero sublime, da avvi-ci-nare con buona volontà ed iniziati-va di aperture che portino ad unaperfetta fusione e, quindi, a sentir-si, vicendevolmente, se stessi el’altro nello stesso tempo. Ciò ren-derebbe più vitale l’essere cri-stia-ni, secondo molti Pastori. Dietrocerto buonismo si cela il tentativo, subdolo, di restaurazionedel vecchio pantheon, dove tutti trovino spazio, secondo iprincipi massonici che tendono a sbiadire il Cattolicesimo,proprio mescolandolo con la massa di credenze e supersti-zioni.L’alleanza, a tutti i costi auspicata, con gli appartenenti aglialtri ovili, ha assunto il carattere del libertinismo dottrinale,proprio perché tende a stabilire un preciso criterio di sepa-razione tra ciò che è giusto per Dio e ciò che lo è per l’uo-mo di oggi, proteso al rinnovamento di ogni settore dell’esi-stenza, ma soprattutto in quello religioso.Alcune autorità Vaticane, purtroppo, accondiscendendo allagenerale grossolanità spirituale, sono occupate esclusiva-mente nel ricucire gli strappi con le altre confessioni, accet-tando qualunque suggerimento e rendendosi disponibili amutare finanche i termini della Rivelazione e della dogmati-ca. Esse, probabilmente, credono di riuscire a sedare la vio-lenza degli attacchi alla Chiesa Cattolica, tutto sopportando,orgogliose di una benevolenza che non le chiude ermetica-

mente su rigide posizioni antiecumeniche.Ben poco rimane che possa essere preso per tradizional-mente cattolico; anche se non mancano sporadici accenni alpassato, essi tuttavia sono enunciati in forma tale da favori-re la convinzione che “l’antico” sia ormai sepolto dalla sto-ria.Per rielaborare la Parola di Dio in chiave moderna, nelloscambio fecondo con le altre religioni, si organizzano fre-quenti incontri di preghiera, convegni e lettura della Bibbiacon i loro rappresentanti non in sale anonime, bensì nei luo-ghi di culto più significativi della fede cattolica.Si va in tal modo modificando e deteriorando la fisionomia

della Chiesa Apostolica Romana,lasciata in balía di chi ne vuolel’eclissamento e tenta di dominar-la, screditando il ministero del Pa-pa e polemizzando sulle cano-niz-zazioni, pur non avendone il dirit-to.Le recenti recriminazioni su PioXII sono emblematiche a riguardo!Raccogliamo i frutti velenosi dellarivoluzione conciliare contro la fe-de, non per la fede e con la fede,portata avanti con precisa volontàe lucida coscienza sulle mete futu-re da perseguire attraverso conces-sioni, accomodamenti e apertureche stanno defraudando Roma delsuo mandato divino e universale.Lo stesso clero democratico, chepersevera nel boicottare la S. Mes-sa Tridentina, anziché dinanzi alTabernacolo o nel confessionale,lo troviamo sulle strade, nelle di-scoteche, negli studi televisivi,nelle sinagoghe e a benedire mo-schee per incontrare, ascoltare eparlare, parlare, parlare del nulla,mentre le anime hanno sete di spi-

ritualità e di Dio, non di sterili dialoghi.Roma è convinta di saper cogliere i segni dei tempi e con ilsuo progressismo dottrinale pensa di contribuire alla costru-zione di un mondo migliore, dove gli uomini, liberi e felici,nella reciproca promozione, attraverso la compenetrazionedei diversi credo e culture, possano perfezionarsi nella paci-fica convivenza, senza assoggettamenti di sorta.La Chiesa che cerca di proporre e non d’imporre, di convin-cere e non di vincere, che riconosce la libertà di coscienza,che predica la salvezza per tutti, ha finito con l’esercitare ilpotere solo al suo interno, imponendosi l’autocritica e ridu-cendo, di fatto, il Vicario di Cristo ad un “primus inter pa-res”.La fede cattolica è, pertanto, più condizionata che promos-sa; ma le banalità filantropiche e le transazioni non hannoposto in una Chiesa che voglia dirsi premurosa di se stessa.Non esiste tale diritto: non è riconosciuto da Dio, nemmenoin nome della pace e della dignità umana.

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Documenta-Facta

In una zampa, ha un boccale di birra; nell’altra, un uovo. Èun’opera esposta (e ora coperta) al Museo di arte moderna (Mu-seion) di Bolzano.

LA “RANA” CROCIFISSA: SCANDALO SATANICO

Il presidente del Consiglio Regionale, Franz Pahl, mi-naccia lo sciopero della fame. Gli Schuetzen in mar-cia. Per una volta uniti nell’indignazione, Svp, An e ilVescovo Egger. Uno tsunami di lettere ai giornali dicittadini indignati.L’Alto Adige vibra d’indignazione.L’autore, Martin Kippenberger, non può replicare.

SSCCAANNDDAALLOO SSAATTAANNIICCOO AA BBOOLLZZAANNOOSSCCAANNDDAALLOO SSAATTAANNIICCOO AA BBOOLLZZAANNOO

-- LLAA ““RRAANNAA”” CCRROOCCIIFFIISSSSAA --

Morì undici anni fa a 44 anni. La rana la custodiva unmedico tirolese, che al museo l’ha prestata gratis.“Un artista in crisi” ha precisato maliziosamente ilpresidente della Provincia, Luis Durnwalder, chenell’ultima riunione di giunta s’è fatto passare una fal-sa telefonata dal Vaticano, facendo sbiancare i colle-ghi: “Il Papa non viene più. Siamo nei guai”. Le al-te Gerarchie ecclesiastiche sono indignate, come hafatto notare Giuseppe Betori, segretario della Confe-renza episcopale: “Siamo rammaricati per la finedel dialogo tra mondo dell’arte e mondo religio-so”.“Ora, è un totem mediatico. L’anfibio, seppur occul-tato, è ancora lì, e Franz Pahl, dell’ala tradizionalistadella Svp, il partito-Stato dell’Alto Adige, minaccia didigiunare se non sarà rimosso.

(DOPO) LA VISITA DI BENEDETTO XVI A LOURDES

di Alexander Smoltczyk

Appena il Papa ha abbandonato il suo trono e il palcodelle feste, a Lourdes, il popolo dei fedeli ha approfit-tato della sedevacanza.Stacca fiori dalle fioriere e riempie allegramente letasche con le Ostie rimaste sull’altare.“Non, non!” grida agitando le braccia un Vescovo, esi precipita verso due non più giovani pellegrini chestanno immergendo le loro dita in una coppa d’argen-to, e si bagnano con un liquido (acqua, vino sangue?)la fronte. “Questo non va bene!” dice il Vescovo, e non vedecome dietro a lui una biondona si fionda sul trono, oc-cupato prima da Benedetto XVI, per farsi fotografare.Delle scout spagnole posano appoggiate sull’altare;una pensionata anziana, dall’aria fragile, nasconde unpanno della Messa nella borsa; altri toccano e bacia-no ogni cosa che “Le très Saint Père” (Santo Padre)ha appena toccato e usato. Incredibile!

(Dal Settimanale “Der Spiegel-on-line” del 14 sett. 2008).

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UUNNUUNN

TTEEMMPPIIOO SSAATTAANNIICCOOTTEEMMPPIIOO SSAATTAANNIICCOOPPEERRPPEERR SSAANN PPAADDRREE PPIIOO??SSAANN PPAADDRREE PPIIOO??

23.23. “Concelebrazione sacrilega,nel Tempio massonico, colcard. Tarcisio Bertone”

“Chiesa viva” N° 394, maggio 2007.Sotto il titolo: “Concelebrazionesacrilega nel ‘Tempio massoni-co’, in San Giovanni Rotondo de-dicato a San Padre Pio”, appare lafotografia del Segretario di StatoTarcisio Bertone il quale, il 18 mar-zo 2007, aveva concelebrato nelTempio Satanico, con una trentinadi Vescovi. A lettere cubitali, il testo: «Questa solenne concelebrazio-ne demolitrice della Fede Eucari-stica Cattolica è stata un profon-do grido di dolore e di rivolta nel-le nostre anime, disorientate dalla partecipazionedi parecchia Gerarchia - presidente il card. Tarci-sio Bertone, Segretario di Stato - tutti celebrantiin quel “Tempio massonico”.“Chiesa viva” perciò, chiede che venga proibitol’uso religioso di quel “Tempio Satanico” chespruzza ovunque “fumo di Satana” contro la no-stra testimonianza nella Fede cattolica di sem-pre!».Sotto il titolo: “La blasfema e satanica Triplice Tri-

nità massonica”, appare la foto-grafia del Tabernacolo con la de-scrizione dei suoi significati sa-tanici.Sotto il titolo: “La divinizzazione diLucifero e i Culto di Lucifero”,appare la fotografia della 13a for-mella del Tabernacolo con la de-scrizione dei suoi significati sa-tanici.

24.24. “Concelebrazione sacrilega,nel Tempio massonico, colcard. Tarcisio Bertone”

“Chiesa viva” N° 395, giugno 2007. Sempre sotto il titolo: “Concelebra-zione sacrilega nel ‘Tempio mas-

sonico’ - in San Giovanni Rotondo dedicato a SanPadre Pio”, appare una fotografia della concelebra-zione col Segretario di Stato Tarcisio Bertone esotto, a lettere cubitali si ripete la scritta del numeroprecedente.Sotto il titolo: “Il Portone di bronzo simboleggial’ingresso nel tempio della massoneria!”.E ancora: «Sul “Portone di bronzo” dell’aula litur-gica, i simboli del Rituale del “Battesimo masso-nico”: la nascita di un “Nuovo Lucifero”!».

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La “Nuova Chiesa” dedicata a San Padre Pio è un “Tempio Massonico”, o meglio un“Tempio Satanico”. Questa sconvolgente realtà è stata dimostrata dall’Ing. FrancoAdessa, nel febbraio 2006, con uno studio serio, meticoloso, stringente e documentatoche, sino ad oggi, non è stato ancora confutato da nessuno!

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25.25. “Concelebrazione sacri-lega nel Tempio masso-nico, col card. TarcisioBertone”

“Chiesa viva” N° 396, giugno2007.Sempre sotto il titolo: “Conce-lebrazione sacrilega nel ‘Tem-pio massonico’ - in San Gio-vanni Rotondo dedicato aSan Padre Pio”, dove appare ilSegretario di Stato TarcisioBertone, insieme al VescovoD’Ambrosio, in adorazione da-vanti al Tabernacolo satanicodella “nuova chiesa”. Sotto il titolo: “La blasfema esatanica Triplice Trinità mas-sonica”, appare la rappresen-tazione di questa satanica Tri-nità, impressa nella strutturadella chiesa e nell’insiemedell’altare e della croce glo-riosa che lo sovrasta.

26.26. “Il nuovo santuario ha lecaratteristiche di untempio massonico”

Prima Diffida dall’“Associa-zione Pro Padre Pio - L’uomodella Sofferenza”, (Studio Le-gale Traversi), 28 agosto 2007.La diffida è indirizzata a S.E.Mons. Domenico U. D’Ambro-sio e ai membri della Commis-sione dei Frati per la riesuma-zione e la traslazione della sal-ma di San Padre Pio, al MinistroGenerale, al Padre Provincialee al Sindaco di San Giovani Ro-tondo. Nel testo si afferma: “Sirileva che S.E. Mons. Domeni-co Umberto D’Ambrosio, pareabbia manifestato la volontàche la riesumazione e l’esposi-zione della salma di Padre Pioavvenga il mese di marzo 2008,fino alla data del 23 settembre2008. Il nuovo santuario, por-tante il nome di Padre Pio, hale caratteristiche di un “Tem-pio massonico”, per tale cau-sa Padre Pio manifestò il suo dissenso facendocadere la campana, portante il suo nome e quello diSan Michele Arcangelo.

27.27. “Padre Pio ha espresso il suo dissenso conalcune manifestazioni… eccitanti”

Seconda Diffida dall’“Associazione Pro Padre Pio

- L’uomo della Sofferenza”,(Studio Legale Traversi), 25 set-tembre 2007La diffida è indirizzata a S.E.Mons. Tarcisio Bertone, Se-gretario di Stato, al Prefetto,dott. Sandro Callosa e al Com-missario Prefettizio, dott. Mi-chele, di Bari. Dopo aver elen-cato le persecuzioni a Padre Pioe i previ tentativi del Vaticano divoler porre sotto la propria ge-stione la salma di Padre Pio,l’avv. Traversi scrive: “Il Vatica-no non istighi la rivolta popo-lare Sangiovannese e dei fe-deli del mondo, non solo fisi-camente ma anche a mezzodegli strumenti di comunica-zione, stampa, internet, radio,televisione e quant’altro po-trebbe essere utile, affinchénon venga posto in essere ildisegno di traslazione dellaSalma di Padre Pio”. E poi, ag-giunge: “Padre Pio ha espres-so il suo dissenso con alcunemanifestazione che potrebbe-ro essere definite “eccitanti”,ovvero:

a) la nuova chiesa, in occasionedelle piogge, si allaga e i fratiCappuccini, in dette occasio-ni, chiedono l’intervento deiVigili del Fuoco, per l’aspira-zione dell’acqua;

b) al di sotto della pavimentazio-ne della nuova chiesa, risultaessere presente una faldaacquifera, che è causa di umi-dità alle strutture, e la chiesaè destinata “al crollo”;

c) il giorno dell’inaugurazionedel la nuova chiesa, vi fuun’invasione di cavallette,che indusse i fedeli, cheerano intervenuti per parteci-pare alla festa, a fuggire dallapiazza;

d) la caduta della campana,portante il nome di Padre Pioe quello di San Michele Ar-

cangelo, attualmente non ancora ricollocata.

Padre Pio ha così manifestato la Sua volontà dinon essere riesumato, né tantomeno traslato dalluogo in cui si trova”.

(continua)

La “deposizione di Cristo” nel Tempio satani-co dedicato a San Padre Pio è un’opera che,anche a prima vista, trasmette un senso di disa-gio per la volgarità della nudità della personache dovrebbe rappresentare Gesù Cristo, perl’orribile volto di “Giuseppe d’Arimatea” e per lasensualità dello sguardo e il modo in cui “MariaMaddalena” è atteggiata nel ricevere il corpoesanime del morto.

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12 “Chiesa viva” *** Dicembre 2008

«N on si vergogni maidi Cristo o dellaSua Dottrina. È

giunto il momento di combatterea viso aperto. Possa il Donatoredi tutte le benedizioni conceder-le la forza necessaria!». (Padre Pio a Cesare Festa, ateo emassone, da lui convertito - no-vembre 1921)

Questa citazione può essere presaancor più seriamente oggi, nel2008, come un incoraggiamento di-retto da parte dello stesso PadrePio a “prendere le armi” in suadifesa, contro la diabolica erezionedel nuovo Tempio satanico dedica-to a Lucifero!

Come se la bestemmia della con-sumazione di questo orrore non fosse sufficiente nelsuo blasfemo affronto a Dio e al Cielo, i frati cap-puccini senza fede di San Giovanni Rotondo hannoavuto l’arroganza di esporre al pubblico quello cheessi promuovono con veemenza come “il corpo in-corrotto” di San Padre Pio e con l’intenzione, inol-tre, di traslare in quella mostruosa atrocità architet-tonica, costruita da un architetto ateo e paganoscelto da loro, i resti (??) del Santo Padre Pio cheaffiorano solo con una maschera di silicone, com-

Estratto dallo scritto di Anne McGinn Cillis: “A sacred call to battle” (Una sacra chiamata alla battaglia)

SAN PADRE PIOSAN PADRE PIO– una tomba vuota? –

missionata nel laboratorio “GemsStudio” di Londra, e coperta - co-me ha spiegato la gentile direttricedel laboratorio, Bianca Witt - dauna barba fatta coi peli di un buetibetano, yak!Quindi, i milioni di fedeli e devoti diPadre Pio di tutto il mondo si trove-rebbero di fronte al cosiddetto“corpo incorrotto” (??) di SanPadre Pio? Un “corpo” (??) cheindossa una maschera di silicone,dissacrata dai peli di un bue tibeta-no, e che è opportunamente coper-to da saio, guanti e scarpe? (PadrePio non aveva mai indossata lescarpe!).

L’Autrice esprime la propria gratitu-dine per il gentile invito rivoltoledalla Direzione della rivista italiana

“Chiesa viva” di scrivere il seguente articolo, essen-do ella autrice di un altro articolo dal titolo: “Il corpodi Padre Pio non trovato nella sua tomba?”, ap-parso sulla rivista cattolica tradizionalista americana“Catholic Family News”, nel settembre 2002 (epubblicato integralmente su “Chiesa viva” N° 410,nov. 2008); articolo che aveva provocato una valangadi domande e di commenti!Per i lettori di “Chiesa viva”, ecco la vera e completastoria di quell’articolo.

Sorella Maria Pia Giuseppa di San Giovanni Rotondo

(Anne McGinn Cillis).

Direttrice dell’Istituto Padre Pio del Canada,è stata adottata da Padre Pio come sua “fi-glia spirituale” il 28 dicembre 1962 e poi, surichiesta di Padre Pio, è entrata nel Terzo Or-dine Francescano, prendendo il nome di So-rella Maria Pia Giuseppa, nella chiesa diSanta Maria delle Grazie in San Giovanni Ro-tondo, il 20 aprile 1963 e, successivamente,secondo le regole francescane, fu professatanella chiesa di S. Francesco d’Assisi di Ot-tawa (Canada), il 15 novembre 1964.

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Verso fine primavera del 2002, l’Autrice era statacontattata dal suo amico di lunga data, John Venna-ri, Direttore della rivista “Catholic Family News”,per scrivere un articolo su voci inquietanti che circo-lavano diffusamente in ambito cattolico. Il Direttoreera stato informato da lettori tradizionalisti della suaRivista che dalla Beatificazione di Padre Pio (2 mag-gio 1999), la burocrazia della Chiesa Cattolica di-chiarava di negare l’esistenza di reliquie del Bea-to, e circolavano voci insistenti di un tentativo fatto,prima della cerimonia ufficiale della Beatificazione,per una riesumazione del corpo di Padre Pio. Alcard. Silvio Oddi era stato dato l’incarico di fare dasupervisore in presenza di testimoni del Vaticano edei Frati Cappuccini, e tutti erano rimasti sbalorditiquanto avevano visto che la bara era vuota! Vi erasolo il saio marrone perfettamente piegato, un paio disandali e la cintura di corda (cingolo). Nessun resi-duo di un corpo che fosse stato presente nellabara!Evidentemente, grande fu lo shock tra i presenti e ifrati cappuccini di San Giovanni Rotondo chiuseroimmediatamente la bara diffidando i presenti dal par-lare di questo incidente.Il mio incarico, quindi, per l’articolo da pubblicare sul“Catholic Family News”, è stato quello di fare un’in-dagine su questa storia, rafforzandone i contenuti,oppure denunciando la sua inconsistenza.

Vi erano, però, altre voci al riguardo: era noto che ilcardinale Oddi aveva un buon amico in Francia, unsacerdote dal nome Chamoine La Porta e si dicevache il Cardinale, evidentemente sconvolto per la sco-perta fatta sui resti del corpo di Padre Pio, avesseraccontato l’avvenuto al suo amico sacerdote france-se, e che questa storia Chamoine La Porta l’avessetrasmessa ad altri in Francia, incluso i membri di unacerta famiglia Savarie.Una figlia di questa famiglia, Christine, si sposò ne-gli Stati Uniti con un certo Robert di Cecco e la cop-pia risiede nel Connecticut. Essi erano noti per la loroattività di organizzatori di pellegrinaggi in Italia (tracui San Giovanni Rotondo), sotto l’egida della So-cietà di San Pio X - fondata dal defunto ArcivescovoMarcel Lefebvre. Tra i miei incarichi, vi era quello di intervistare i duetradizionalisti cattolici Robert e Christine di Cecco,ed anche un certo Padre Carl Pulvermacher, unCappuccino indipendente, già a me ben noto e moltostimato dai fedeli tradizionalisti. Padre Pulvermacher aveva una cappella a Davie,Florida, e lui era costantemente in contatto con i suoicolleghi Cappuccini tradizionalisti, in diverse partid’Europa.Nel corso di tanti anni, ho avuto la possibilità di ap-prezzare Padre Pulvermacher per la sua gene-ro-sità, per la sua devozione e per essere un frate moltobene informato e un grande ricercatore della verità.Inoltre, il suo interesse e le sue informazioni sul caso

della “tomba vuota” sono stati molto importanti perme e, come poi è risultato, molto importanti ancheper Lui.Le voci sulla “tomba vuota” si erano diffuse tra icappuccini tradizionalisti d’Europa, amici di PadrePulvermacher e, nell’intervista che gli feci, mi disseche tutti loro, senza eccezione, credevano alla ve-ridicità della storia della “tomba vuota”.Padre Pulvermacher stesso non aveva alcun dubbiosulla veridicità di questo fatto e fu adamantino nelriferirmi queste sue convinzioni.Ho poi intervistato Robert e Christine di Cecco edanch’essi erano convinti del fatto della “tomba vuo-ta”, poiché il sacerdote Chamoine La Porta era unamico della famiglia di Christine ed aveva racconta-to loro, parola per parola e con ogni dettaglio, tut-to quanto il card. Oddi gli aveva riferito.Attualmente, Robert e Christine di Cecco sono rilut-tanti nell’accettare ulteriori interviste, ma essi hannoaffermato nuovamente di credere fermamente allaveridicità del fatto del ritrovmento della “tombavuota” di Padre Pio.

(continua)

Il Card. Silvio Oddi eseguì una Ricognizione sui resti di Padre Pio,poco prima della sua Beatificazione (avvenuta il 2 maggio 1999), tro-vando la tomba... vuota! Il Cardinale morì il 29 giugno 2001, a segui-to di una caduta, avvenuta nella sua villa di Morfasso (PC) che gli pro-vocò un ematoma che ebbe conseguenze letali.

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NN OO !!NN OO !!alla

Croce di DozuléCroce di DozuléPremettiamo ancora alcune considerazoni e precisazioni. Abbiamo già detto chequelle presunte “rivelazioni” sono avvenute in Francia, tra il 1972 e il 1978: era unacroce metallica, sempre della stessa forma, ed erano luminose anche di notte.Abbiamo già detto che il Vescovo del luogo, Mons. Badré di Bayeuv-Lisieux,espresse il suo parere negativo il 27 aprile 1984, dopo l’esame della Commissio-ne. Ora, aggiungiamo che il card. Ratzinger, Prefetto della Congregazione per laDottrina della Fede, approvò la decisione e le disposizioni del Vescovo. Ancheil successore di mons. Badré confermò, il 15 marzo 1991, quella posizione ne-gativa, dichiarando, tra l’altro, che “i partigiani della tesi di Dozulé e i suoi diffu-sori non sono in comunione con la Chiesa”.

Nonostante questo, i “testimoni della crNonostante questo, i “testimoni della croce” voce” vanno pranno proseguendo oseguendo prproprio come i fanatici sostenitori di Medjugorjeoprio come i fanatici sostenitori di Medjugorje, ,

nonostante la Dicnonostante la Dichiarazione del Vhiarazione del Vescoescovvo di Mostaro di Mostar, dopo la conf, dopo la confermaermadella Congregazione per la Dottrina della Fededella Congregazione per la Dottrina della Fede. .

Purtroppo, le croci cosiddette di “Dozulé”, spuntano ormai a decine e decine diesemplari, ma i Vescovi e i Sacerdoti dovrebbero far togliere quelle croci senzail Crocifisso, e non prestarsi ad incontri di preghiera presso le croci di Dozulé, cer-cando inoltre di comprendere i significati di certe loro caratteristiche. Ad esempio: l’altezza di queste croci deve essere rigorosamente di 7,38 metri di al-tezza; inoltre, devono avere i “bracci” orizzontali di 1,23 metri, orientati da est a ove-st, e posti a 1,23 metri dalla sommità. Ogni croce, poi, deve avere i colori di Maria:l’azzurro, per il profilo; il bianco, per le facce nord e sud, rivestite di policarbonatobianco per renderle efflorescenti e luminose di notte.

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LLaa vveerriittàà ssuullll’’eevvoolluuzziioonnee ee ll’’oorriiggiinnee ddeellll’’uuoommoo

di Pier Carlo Landucci

OOcccchh ii ssuu ll ll aa PPoo ll ii tt ii ccaa

NATALE 2008

Io ricordo un Presepio, e un fanciullino,Che lo allestiva, con febbrile ardore:Cortecce, stecchi, muschio, cartoncino,Farina, un po’ d’ingegno e tanto amore!

Ecco Maria e Giuseppe col Bambino;Il bove, l’asinello ed il pastore,Con sulle spalle un tenero agnellino;La stella e i Magi, presi da stupore.

Io ricordo un Presepio, e un monelletto,Che, fisso alla fiammella, s’addormiva,Nel suo lettino, come un Angioletto,

Al suono, forse, d’una arcana piva.Era un Presepio scarno, poveretto;Eppur di pace l’anima riempiva!

Prof. Arturo Sardini

NATALE

Silenzioso, Tu nasci con Divino sorrisoper donare il gaudio del Paradisoalla terra prostrata da ansia e dolore,rischiarando la notte con celeste fulgore.

Vuoi diradare la nebbia del nullagiacendo infante nella povera cullae le mani ancor tendi in segno di pacea chi, ostinato, rifiuta la Luce.

Tu cerchi, Signore, nel mondo in declinoun cuore innocente che T’accolga Bambino,dove la Madre T’adagi gioiosa,fasciato d’amore dall’anima sposa.

Pur del Creatore purissimo Figlioe Dio pietoso dal candore di giglio,odi nemica del male la voceche chiede il Tuo sangue e reclama la Croce.

L’uomo ubriaco, senza più sicurezza,ignora il richiamo della Tua tenerezza,perso nel vuoto e sommerso dal gelo,cammina su vie lontane dal Cielo.

Prof.ssa Maria Pia Mancini

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PALEONTOLOGIA

I “fossili viventi” smentiscono l’evoluzionismo

Si chiamano “fossili viventi” le specie attualmente viventi, conservatesiuguali alle antichissime loro forme fossili, che erano coeve di altre formefossili da tempo estinte. Non si tratta di pochi casi, spiegabili come ecce-zioni dovute a circostanze ambientali forse specialissime.Sono troppi.L’evoluzionismo spontaneo non ammette specie fisse, cioè non sog-gette a evoluzione, eccetto quelle fossili scomparse, che costituiscanole forme ultime di rami evolutivi essiccatisi. Le altre specie scomparsevengono considerate come poste nella linea o alla radice di altre specieprogredite, alcune delle quali giunte alle forme attuali. Le attuali, d’altraparte, apparirebbero fisse soltanto per il breve periodo di tempo della no-stra osservazione.In via generale pertanto - si badi bene - di nessuna specie è stato osser-vato sperimentalmente il comportamento lungo centinaia di milioni di an-ni, durante i quali sarebbe avvenuto il presunto passaggio evolutivo adaltra specie. Dagli evoluzionisti tale passaggio è stato postulato soltantoin base al confronto di specie estinte con altre estinte successive e conle attuali.Le uniche specie sperimentalmente controllabili nel loro comportamento,lungo tali lunghissimi tempi geologici, sono questi cosiddetti “fossili vi-venti”, di cui possiamo analizzare e direttamente confrontare, sia le ve-stigia fossili sia gli attuali esemplari viventi.

Ora, questi esemplari si dimostrano, in modo impressionante,uguali alle loro vestigia fossili, in drastica contraddizione al Postu-lato evoluzionista.

Qualche suggestivo esempio. La Lingula, molluscoide bivalve, appartenente aibrachiopodi “ecardini” (cioè con valve senza cardi-ne), con adeguatissima struttura interna, diffusissi-mo nelle numerose specie viventi (160), si riallac-cia immutata alle migliaia di specie fossili, antichefino a 500 milioni di anni. Il genere Linus, apparentemente crostaceo, mameglio considerato come aracnide, anch’esso vi-vente in varie specie in tutto il mondo a diverseprofondità marine (di struttura così bene organiz-zata che alcuni evoluzionisti lo pongono all’originedelle primitive forme di vertebrati), è uguale ai fos-sili di 200 milioni di anni.

(continua)

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MMeemmoorriieeMMeemmoorriieeppeerr llaa ssttoorriiaa ddeell ppeerr llaa ssttoorriiaa ddeell

ggiiaaccoobbiinniissmmooggiiaaccoobbiinniissmmoo

«AI VIVI DOBBIAMO RISPETTO, DEI MORTI DOBBIAMO DIRE LA VERITÀ».

(Voltaire)

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Capitolo X

Le passioni e la facilità di soddisfarle,scosso il giogo della religione, avevanoguadagnato ai congiurati quasi tutti gliuomini che signoreggiavano nella società,uomini di potere, titoli e ricchezze. Lefortune più che i talenti dettero a Voltaireun impero che nessuno osava contrastar-gli nella classe dei letterati. Così se li vi-de strisciare dietro con docilità, e il re-gno delle lettere si riempì di scrittori ri-vestiti di anti religiosità (i soliti allineatial pensiero unico. n.d.r.)Tra questi però ve n’era uno che potevadisputare a Voltaire la gloria del genio enon aveva bisogno degli empi per arriva-re alla celebrità : Jean Jacques Rus-seau. Per la sua genialità, avrebbe potutodare molto al cristianesimo, ma per suadisgrazia conobbe Voltaire, Alembert eDiderot, così gli si rivolse contro.Entrò però in disaccordo con i filosofi,ma non con il loro infame progetto, econdusse una guerra a parte. Voltaire erala banderuola dell’opinione. Russeau ilproteo del sofisma. Il primo usava la pen-na avvelenata a seconda del vento. Il se-condo la clava sul bene e sul male. Tutti edue vagavano da Ponzio a Pilato tra cer-tezze dell’esistenza di Dio e l’opposto, trail tutto e il contrario di tutto.

Luigi XVI, re di Francia.

Voltaire aveva scritto un giorno chel’ateismo popolerebbe la terra di malan-drini, scellerati, mostri (come abbiamovisto in un passato recente e vediamo og-gi. n.d.r.), per poi riconoscere Spinozaunico filosofo che come Dio ha solo que-sto mondo e tutta la natura.Russeau sosteneva che gli atei meritava-no castigo, erano perturbatori della pub-

blica quiete e dovevano essere puniti conla morte (“Emilio” tom. 4° pag. 63 Con-tratto sociale pag. 8). Poi cambiava lecarte in tavola (Lett. a Vernier). Voltairesi comunicava e bestemmiava la legge diCristo; Russeau abbandonava e ripigliavail Cristianesimo di Calvino, facendo diCristo il più sublime elogio, poi termina-va riducendo Cristo a un visionario. Vol-taire detestava il Dio dei Cristiani. Rus-seau bestemmiandolo, lo ammirava. Nelprimo, agiva l’invidia e l’odio; nel secon-do, l’orgoglio dello spirito. Entrambi noc-quero sommamente al Cristianesimo. Vol-taire con l’atrocità dei sarcasmi, e con ilsale avverso del ridicolo e della satira.Russeau con il coltello dei sofismi, co-prendo tutto con l’apparato della ragione.I due congiurati finirono con separarsi,detestandosi, ma Russeau conservando iloro principi, e ricercando l’affetto di Vol-taire.Russeau fu tutto e il suo contrario, scrissecontro gli spettacoli, ma compose delleopere, cercò amici e ruppe l’amicizia, ce-lebrò il pudore, ma incoronò la prostitutadi Varens. Si disse il più virtuoso degliuomini, ma fu impudico; fu padre, ma re-legò i figli in orfanotrofio. Scrisse controil suicidio, ma probabilmente si dette lamorte con il veleno. (vita di Russeauscritta da C.B. e da B.).

a cura di Claudia Marus

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Capitolo XI

Condotta del clero verso li congiuratianti-cristiani.

Mentre i palazzi dei grandi e i Licei dellescienze umane si aprivano all’apostasia etutte le classi primarie della cittadinanza,animate dall’esempio degli uni, sedottedai sofismi degli altri si staccavano dalculto, i doveri del Clero erano chiari.Spettava ad esso formare l’argine del tor-rente straripato dell’empietà, per impedi-re che almeno non travolgesse anche l’in-tero popolo con l’errore.Molto più che il suo onore e i suoi inte-ressi, esso aveva la più stretta obbliga-zione di coscienza a respingere con tuttala sua forza e il suo potere la congiuracontro l’altare. La minima viltà dei pa-stori sarebbe stata non solo tradimento,ma apostasia. Lo storico sincero deiRe, non tema di esserlo molto, più di incorpo al quale può appartenere. Sia chela verità torni a gloria dei suoi fratelli,sia per umiliarli, la dica per intero, essasarà sempre utile ai pastori che succe-deranno.Ci furono vari Abati in Francia che tra-dirono, divenendo congiurati, che co-munque avevano scelto la via del cleroper puri interessi personali, trascurandocompletamente le funzioni. Tra tuttibrilla l’abate Raynal, il cui nome equi-vale a venti energumeni della sètta. Mail vero popolo non confondeva costorocon il vero clero. Quest’ultimo peròcommise il grande fallo di lasciar que-sti enti anfibi moltiplicarsi, soprattuttonella capitale. Molti Abati non credevano neppure inDio, (pare l’apostasia attuale post-con-ciliare n.d.r.), erano promossi nellaChiesa dai sofisti medesimi, ai qualidovevano rendere i benefizi screditan-do il clero con i loro scellerati costumie introducendo massime apprese daicongiurati. Essi non potendo combatterli aperta-mente, introducevano il loro veleno.Comunque non riuscirono completamentead ottenere lo scopo. Indagando nei loroarchivi, cercando di scoprire se contavanoproseliti anche tra i Vescovi, parroci edaltri ecclesiastici in uffizio, primadell’apostasia di Gobel e di Gregoire,non ne ho trovati, tranne il solo Brienne.(Lett. di Alembert a Voltaire del 4 e 21Dic. 1770) nella quale Alembert descrivetutta la connivenza di un vero traditoreche solo cerca di non essere conosciutodal clero. In tutti i tempi, parte del cleroconservò la fede, ciò nonostante necessitarimproverali per l’aver permesso i pro-gressi del sofismo e della loro congiura.Resta il fatto che se anche il popolo conti-nuava a seguirlo, un cattivo sacerdote fapiù male che cento virtuosi ecclesiasticinon possono fare di bene. E ce ne furonovari ambiziosi, intriganti, materialisti. Al-

cuni Vescovi dovettero piegarsi a Choisel(ministro che impose nelle loro file perso-naggi che con il santuario nulla avevano ache fare, essendo stati giudicati indegni).Ma la colpa di coloro che introdusseroper forza lo scandalo nel clero, non scusagià la colpa di quelli che lo davano. Il cle-ro deve trovare questa confessione regi-strata nella storia, perché tutte le cause diuna rivoluzione anti-cristiana devono es-sere note a quelli dei quali il dovere piùspeciale è di ripulsarla, e non di lasciareai congiurati il minimo pretesto per se-durre i popoli.Bisogna pur tuttavia che la storia dichiarianche, che se vi furono dei pastori, la cuirilassatezza favoriva i progressi dellacongiura, il maggior numero però dei pa-stori lottò costantemente contro i congiu-

rati. Il complesso di questo corpo restòbuono, per il beneficio del Dio che predi-cavano al popolo, e seppe dimostrarloquando vide l’empietà forte dei suoi pro-gressi, levarsi infine la maschera. Ha sa-puto morire o accettare lunghi esili, fa-cendo arrossire i sofisti che videro implo-dere le loro calunnie, poiché uomini di-mostravano di essere attaccati alla fede,piuttosto che agli onori e alle ricchezze;queste restarono agli assassini, la fede se-guì i carmelitani, gli Arcivescovi, i Ve-scovi, i parroci e gli ecclesiastici di tuttigli ordini sotto la scure dei carnefici. Se-guì ancora il clero di tutti gli ordini fug-giaschi in Germania, Italia, Elvezia, spintie respinti dall’Olanda, dalle armate e daidecreti dei carmagnoli. Ovunque eranopoveri e non vivevano che della caritàdelle nazioni straniere.

Erano però ricchi dei tesori della fede edella testimonianza della loro coscienza.Molti furono coloro che predicarono elottarono contro i veleni del sofismo e lalotta del clero ritardò sì i progressi dei so-fisti, ma non riuscirono a bloccarli né avincere la congiura, perché già troppo ra-dicata.

Capitolo XII

Nuovi e profondi mezzi dei congiuratiper sedurre anche le ultime classi deicittadini.

Quando Voltaire giurò di annichilire lareligione cristiana, egli non si lusingavagià di trovare nella sua apostasia tutte le

nazioni. Il suo orgoglio si trovava bencontento dei progressi fatti dal filoso-fismo tra gli uomini che governavanoo che eran fatti per governare, e tra iletterati. (Lett. di V. a Alembert 13dic. 1763). Per lungo tempo parve po-co interessato di togliere al cristiane-simo le classi inferiori della socie-tà,che egli non comprendeva tra la genteonesta. Questo cambiò e lo dimostra ilseguente fatto. Un medico, noto inFrancia come l’“uomo di Quesnay”si era così ben insinuato nelle graziedi Luigi XV, che questi lo chiamava ilsuo “pensatore”. Egli , infatti, sem-brava avesse meditato profondamentesu cosa facesse felice il popolo e se nepersuase. Uomo superficiale e di varisistemi, fondò il sofismo dell’econo-mia. I sofisti parlavano molto di ammini-strazione, economia e altri mezzi peralleviare le condizioni disagiate del po-polo, specie dall’ignoranza, per cuicontadini e artigiani mancavanodell’istruzione necessaria alle loro pro-fessioni, quindi bisognava creare emoltiplicare sia nelle campagne chenelle città delle scuole gratuite.Alembert e altri seguaci volterriani,compresero i vantaggi che essi poteva-no trarre da tali scuole.

Insieme agli “economisti” fecero perveni-re a Luigi XV varie memorie in cui esal-tavano i vantaggi materiali e spirituali cheuna simile impresa doveva procurare allaclasse indigente del suo regno.

Il Re che amava il suo popolo, adottò conardore il progetto e fu pronto a finanziaredal suo erario privato la maggior partedelle spese occorrenti. Ne parlò al suoministro del portafoglio privato, amico econfidente, Mr. Bertin, il quale, però, mi-se in guardia il Re sui veri scopi dei con-giurati e, ricordandogli che il suo re-gnoabbondava di scuole gratuite o quasi, loconsigliò di aumentare, invece, il numerodei catechisti.

(continua)

Jean Jacques Russeau.

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18 “Chiesa viva” *** Dicembre 2008

Per contrastare l’assunto dello Spezia-le, secondo cui anche i cattolici, allora,avrebbero avuto il diritto di essere ter-roristi o loro fiancheggiatori, basti ram-mentare che tanti, specialmente in Ita-lia, vengono definiti, o si autodefini-scono, cattolici, sol perché battezzati,anche se poi non fanno alcuna prati-ca, o concreta applicazione della federeligiosa dichiarata. Sono certo cheanche lo Speziale, quando nacque,dai suoi genitori venne fatto battezza-re e, dunque, anch’egli era cattolico.Un catto-comunista, insomma.

Spiega ancora, lo Speziale, che, inValtrompia, era riuscito a formare unprimo gruppo di partigiani... «forte nu-mericamente, ma scarsamenteequipaggiato... che venne rifornitodal necessario, grazie alla collabo-razione preziosa dei fratelli Giaco-mino e Franco Montini della Stoc-chetta» (pag. 112, 1° cpv.). E dunque, nonostante l’appello diMons. Tredici, in un certo senso mol-to ingenuo, che aveva condannatosenza mezzi termini il vile attentato da cuiera derivata la morte di persone innocen-ti, la famiglia Montini, da cui poi sareb-be stato “estratto” il Papa Paolo VI,diede ospitalità ed assistenza, con pie-na consapevolezza della sua realeidentità, delle sue delittuose intenzio-ni, e dei suoi comportamenti, a un ter-rorista comunista che, con criminalicompagni simili a lui, confezionava or-digni per uccidere, impunemente, per-sone innocenti nel modo più vigliaccoed odioso!Né si può ammettere che degli autentici

cattolici, quali, secondo lo Speziale, era-no i suoi favoreggiatori, o meglio, i suoicorrei, per di più legati da rapporto di pa-rentela con un religioso che sarebbe di-venuto Papa, violassero disinvoltamentee ripetutamente uno dei più importanti, senon addirittura il più importante, precettodei dieci Comandamenti, cioè quello del“non uccidere”!Non posso non rilevare, a questo punto,che se lo Speziale ebbe a mentire, - e simente anche per omissione! - con riferi-mento al suo primo attentato, quello divia Spalti San Marco, tacendo, nella sua

I MONTINI I MONTINI AIUTARONO IL TERRORISTAAIUTARONO IL TERRORISTA

COMUNISTA, SPEZIALE, COMUNISTA, SPEZIALE, A UCCIDERE LA GENTE A UCCIDERE LA GENTE

CON LE BOMBECON LE BOMBE

“nobile” biografia, sulle conseguenzedel medesimo in danno di due perso-ne innocenti, straziate dall’esplosionedell’ordigno, oltre che in danno delleingenue vittime della conseguenterappresaglia, ho il forte dubbio che ab-bia mentito anche su altre cose. A me-no che coloro che formarono il libronon l’abbiano epurato del necessarioper salvare l’“imma-gine” (??) del ter-rorista.Non può nemmeno dirsi che sia riusci-to nel tentativo di apparire come per-sona corretta, quando, a pag. 151, ri-ferisce quanto segue:

«Da alcuni giorni, un partigiano di Pa-ternò mi chiedeva un lasciapassareper poter fare ritorno a casa. Presitempo e solo dopo una settimana gliconcessi il visto. Volli, però, metterloalla prova per appurarne l’onestà el’impegno. In due valigie avevo rac-colto il denaro, che insieme con altrioggetti, era stato requisito ai prigio-

nieri tedeschi in transito da Padova.Avevo a lungo riflettuto sulla possibile fi-ne di quei soldi. Pensavo che sicura-mente gli Alleati ne avrebbero fatto botti-no di guerra e, trattandosi di denaro ita-liano, ritenni che sarebbe stato più giu-sto tenerlo nel no-stro paese e affidarloal Partito. Questo era legittimato adusarlo per il grande contributo dato allaguerra di liberazione: se di bottino diguerra si trattava, perché non poteva go-derne l’organizzazione della classe ope-raia che tanto aveva pagato in sacrifici,lotte e vite umane?

Giudice Salvatore MaccaPresid. em. della Corte d’Appello di Brescia

Presid. on. Aggiunto della Corte di CassazioneCavaliere di Gran Croce

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Decisi così di affidare a quel mio conter-raneo le due valigie, incaricandolo di por-tarle alla federazione comunista di Pado-va. Il giovane garibaldino che io seguii, adistanza, evitando di farmi notare, leportò a destinazione senza cercare di co-noscerne il contenuto. Non seppi mai, néintesi mai saperlo, quale uso il Partito fe-ce di quel denaro: avevo fatto quello cheritenevo un dovere di militante».

Ciò trascritto, è necessario, anzi dovero-so, rilevare subito che non si comprendeil motivo per cui controllò con tanta pi-gnoleria il comportamento del suo “gari-baldino”. La guerra era finita, e il ragaz-zo voleva soltanto tornarsene a casa, enon mettersi a rubare delle valigie, di cuiignorava, oltre a tutto, il contenuto. Per-ché non provvide alla consegna lo Spe-ziale in persona, che ne conosceva ilcontenuto, e che, quindi, a scanso di ri-schi, aveva il sacrosanto diritto di conse-gnarle lui, proprio lui, e di pretendere ilcontrollo, in sua presenza, del contenu-to, e il rilascio di uno straccio di ricevu-ta? E perché preferì farne a meno? Sa-rebbe inoltre molto interessante cono-scere la vera provenienza del denaro, ele vere circostanze dell’acquisizione delmedesimo da parte sua. Egli, infatti, inquel momento, anche se realmente con-segnò il danaro contenuto nelle valigie alPartito (il suo Partito, quello comunista),commise un reato, perché il danaro nonera né suo né del Partito, e l’unico desti-natario di esso, essendo bottino di guer-ra, poteva essere soltanto lo Stato italia-no, e non un Partito, qualunque Partito,non solo il comunista, che non lo rappre-sentava affatto. Con la sua indebita “elargizione” di da-naro non suo, dunque, il nostro bravo ter-rorista, che in quel momento aveva la ve-ste di pubblico ufficiale, o, quanto meno,quella di incaricato di pubblico servizio,commise certamente il delitto di peculato,previsto e punito dall’art. 314 cod. Pena-le. È chiaro che ormai lo Speziale avevafinito con l’identificare, senza che lo po-tesse, e senza che ce ne fosse alcuna ra-gione, il Partito comunista con lo Statoitaliano!Ma ormai era pervaso da euforia e dacomplesso di grandezza e di potenza.Aveva salvato la pelle, poco importando,a lui e ai suoi compagni, del sacrificio del-la vita delle sue numerose vittime, dive-nute zerbino per le sue scarpe, e sullequali vennero collocate le gambe dellapoltrona che, giunto in Sicilia, gli venneposta sotto le grosse natiche, tanto somi-glianti a quelle del nonno, ricordato nellememorie, dal soprannome di “coscico-sci” (cosce-cosce) per le loro notevoli di-mensioni.D’altronde, gli eventi vissuti dallo Spezia-le, culminati con la disfatta della Patria ecol conseguente immenso dolore perquanti avevano combattuto per evitarla,

per lui furono motivo di immensa feli-cità.Grazie ad essi, infatti, si vide e si sentì fi-nalmente “realizzato”.Prima era nulla, ed ora era divenutoqualcuno; prima era sconosciuto eignorato, ed ora, invece, era noto eammirato. A lui si rivolgevano con ri-spetto perfino quei personaggi politiciche avevano tenacemente operato perfar trionfare, contro la loro stessa Patria,Paesi stranieri così diversi dal nostro, co-sì lontani dalle nostre tradizioni, dai no-stri princìpi dalla nostra antica ed illustreciviltà. Chissà se lo zolfataro, al ritorno acasa, aveva saputo che, in prossimità delsuo paese, nella zona dello sbarco delnemico invasore anglosassone, per lacui vittoria anch’egli aveva tenacemente

e crudelmente operato con la vile guerri-glia contro gli eroici suoi connazionalidella R.S.I. e contro gli alleati Germanici,che versavano il loro sangue per difen-dere l’Italia, gli invasori avevano com-messo infami delitti contro l’umanità econtro le norme del diritto internazio-nale, fucilando uomini che ormai sierano arresi e avevano palesementedeposto le armi?1

***

Ma non posso chiudere queste note,scritte principalmente per evidenziareil comportamento dei Montini nei con-fronti del terrorista e del terrorismo,come dettagliatamente ricordato dalloSpeziale, senza porre a me stesso, e achi sia in grado di rispondere, delle do-mande su alcune circostanze che, a mioavviso, non avrebbe potuto ignorare. A lui, infatti, il 26 dicembre 1944, era sta-ta conferita la carica di ispettore militareper il Veneto, che avrebbe poi esercitatofino alla cessazione del conflitto. Si erapertanto recato a Padova e in diverse al-tre località, come Belluno, Fratta Polesi-ne (24 aprile 1945), e ancora Padova.Era poi tornato anche a Brescia, per fe-steggiare la sua vittoria e quella del nemi-co. Sembra perciò strano che non abbiasaputo nulla, e non ne abbia dunque par-lato nelle memorie, dei fatti orribili, dellestragi feroci, dei delitti inumani, commes-si, a guerra finita, proprio in località delVeneto, regione per la quale gli era stataconferita l’altissima carica citata, comeOderzo, in provincia di Treviso, Schio,in provincia di Vicenza, in danno di tantinostri infelici camerati e connazionali. Levittime furono centinaia, uomini, don-ne, militari, civili di fede fascista, tenu-ti prigionieri da partigiani comunisti,cioè da compagni di fede, e di “lotta”, si faper dire...

Egli, per la crudeltà di cui si era dimostra-to capace, e per un certo ascendentepersonale su quelli che aveva intorno,era divenuto un “pezzo grosso”, equalcosa, se l’avesse voluto, avrebbe po-tuto fare. Perché non fece nulla? Anche nel bresciano si era fatta la famadi comunista potente e onnipotente,mentre dal suo libro risulta che conosce-va molto bene quel tale Luigi Guitti (ve-dasi pag. 143, nota 13), nato a Brescia il24 novembre 1911, alias Tito, che, aguerra già finita, fu l’autore di orribilistragi, motivate soltanto da odio politico,che ancora invocano giustizia e vendet-ta, a S. Eufemia e a Botticino, di genteinnocente ed inerme, prelevata dalleproprie case; anche in Valtrompia, aLumezzane, ove lo Speziale, col Guit-ti, aveva operato, esercitando la guer-riglia e il terrori-smo.E dov’era lo Speziale, il potente ispettoremilitare comunista, quando l’amico ecompagno Guitti sfogava la sua terribile,brutale ferocia contro gli inermi?..Domande, domande, destinate tutte a ri-manere senza risposta.

1 Cfr. “Le stragi dimenticate. Gli eccidiamericani di Biscari e Piano Stessa”, diGianfranco Ciricono, Coop. C.D.B. Ragusa.Tel. e fax 0932.667976. e-mail: [email protected].

Paolo VI.

«Mi creda... Paolo VI ha consegnato

interi Paesi cristiani in mano

al Comunismo!».

(Card. Mindszenty)

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20 “Chiesa viva” *** Dicembre 2008

popolo che ha cambiato i suoi dèi:“Stupitene, o cieli, e inorriditenealtamente, dice il Signore. Due ma-li ha commesso il mio popolo: han-no abbandonato Me, fonte di acquaviva, per scavarsi delle cisterne, ecisterne screpolate che non tengo-no acqua” (Ger. 2, 12). E Martini sache, per tali peccati, Israele ha subìtomolti castighi divini e le orribili depor-tazioni in Assiria (722-612) e Babilo-nia (595-539)!

2.2. Il peccato di infedeltà acquistaparticolare gravità dopo la venuta diGesù con l’assedio di Gerusalemme ela distruzione del Tempio, nel 70 d. C.Come può insistere sull’ecumenismomassonico (la Voce del Padrone!) e

andare ripetendo, il nostro “biblista di fama internazionale”,parole approssimative come queste: “Occorre abbattere ipregiudizi e l’immagine del nemico, perché l’Islam, inultima istanza, è religione figlia del Cristianesimo, cosìcome il Cristianesimo è figliato dal Giudaismo” (“Chie-sa Viva”, ottobre 2008, p. 8). Da decenni, il famoso biblista ha perduto il senso delle di-stinzioni e va riaffermando un ecumenismo massonicoaperto alle varie religioni (si rilegga il volume “Si spieghi,Eminenza”, Ed. Civiltà, pp. 207, febbraio 2000).Riguardo alla distruzione di Gerusalemme si sa che certiesegeti protestanti tendono a ritardare la stesura dei Van-geli dopo il 70, appunto per far apparire, come è graditoagli ebrei, che la profezia di Gesù sulla distruzione delTempio fosse un’invenzione della primitiva comunità cri-stiana (Bultmann ecc.). A smentire questo asserto, nel1971 è venuto alla luce, nelle grotte di Qumram 1971, ilpapiro 7Q5 (Mc. 6, 22.23), che riporta la redazione deiVangeli, forse subito dopo la risurrezione di Gesù, ma co-munque prima che fossero distrutte le grotte di Qumramnel 68 d. C. e dispersi gli Esseni che vi abitavano. Da buon“biblista di fama internazionale” Martini ha impedito, per

“B iblista di fama interna-zionale”, annunzia ungiornalista all’arrivo del

cardinal Martini all’Aloisianum diGallarate (23. 7. 08), echeggiandol’opinione diffusa su un uomo che haavuto alti incarichi di biblista qualeRettore dell’Istituto Biblico di Roma epoi a Gerusalemme, infine, Rettoreall’Università Gregoriana.Negli elenchi degli studiosi seri dellaparola di Dio, però, Martini non ri-sulta attualmente citato, quindi, lasua reputazione di “biblista di famainternazionale” non è che uno deitanti ragli di un giornalismo che so-pravvive a se stesso per accanimentoterapeutico. Ma veniamo ai fatti.

1.1. Martini conosce benissimo che il Vecchio Testamentosi incentra con particolare insistenza sulla fedeltà d’Israeleal Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe, come viene ricor-dato davanti al roveto ardente nel libro dell’Esodo (Es. 3,1s): “Io sono il Signor Dio tuo: non avrete altro dio difronte a Me” (Es. 20, 2s). E in seguito: “Tu non devi ado-rare altro dio, perché geloso è il nome del Signore: Egliè un Dio geloso” (Es. 34,12s). “Essendo Io il SignoreDio vostro, voi dovrete santificarvi per essere santiperché IO sono santo” (Lev. 11, 44s).Dio ritorna spesso su questi comandi, e su di essi fondal’intera Alleanza che costituisce la spina dorsale della Rive-lazione biblica: “Voi sarete il mio popolo e Io sarò il vo-stro Dio” (Ez. 36, 28; Ger. 31, 38s; Ez. 36, 25s).Leggendo l’Esodo, il Suo testo biblico prediletto e anchecommentato, Martini stesso racconta la drammatica libe-razione del popolo ebraico dal paganesimo egiziano perdare inizio, nella Terra promessa, al culto del vero Dio: lereligioni che Martini accomuna nel suo ecumenismomassonico, sono forse migliori del panteon egiziano?Martini conosce senza dubbio il lamento di Dio per il suo

MM AA RR TT II NN IIMM AA RR TT II NN II““““ BB II BB LL II SS TT AA ”” ??BB II BB LL II SS TT AA ”” ??

di A. Z.

Il card. Carlo Maria Martini.

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un ventennio, che gli studi del suo suddito al Biblico,padre O’Calleghan S.I., e altri specialisti su questo singo-lare documento, fossero pubblicati (v. “30 Giorni”, giu-gno 1991 ecc.).

3.3. Veniamo ai Vangeli. I testi sono chiarissimi.Martini, da accanito ecumenista, nel suo testamento spiri-tuale, invita la Chiesa a ispirarsi a Lutero (“La Repub-blica” 15 maggio 2008). Si sa che Lutero diede origine alla dissidenza protestante,aprendo la strada all’eliminazione della Messa e del cultoeucaristico. La mentalità ecumenista di Martini non è nuo-va, come l’invito a ispirarsi a esegeti protestanti e perfino alTalmud.Martini conosce certo i testi diGiovanni sull’Eucaristia: nel di-scorso sul Pane di Vita, dove Ge-sù dice con chiarezza: «Se nonmangerete la mia carne e nonberrete il mio sangue, non avre-te in voi la Vita» (Gv. 6, 53). Sap-piamo che da quel momento ebbeinizio la defezione protestante(“Questo parlare è duro, e chi lopuò sentire” (Gv. 6, 60). Ma crede ancora Martini nel mi-stero eucaristico, anche se noncessa di celebrare la Messa?

4.4. Martini sa che, nella sua pri-ma apparizione, Gesù risorto hadetto agli Apostoli: «A chi non ri-metterete i peccati, resterannonon rimessi» (Gv. 20,22s), e do-vrebbe anche sapere che il poteredi rimettere i peccati è dato inunione con la continuità apostoli-ca, quindi dovrebbe riflettere su unprotestantesimo che ha perso ilpotere di rimettere i peccati e chele masse protestanti, senza con-fessarsi restano inevitabilmentenel peccato.L’ecumenismo con i fratelli se-parati è, quindi, respinto da Cristo stesso, ma Martiniinsiste da decenni sul suo ecumenismo massonicocon i dissidenti.Non ha forse pregato Gesù perché “tutti siano uno”, inforza dell’unione dei tralci con la vite divina? «Io sono lavite, voi i tralci. Chi non rimane in Me è gettato via co-me il tralcio e si dissecca, poi è gettato nel fuoco»(Gv. 5, 15s).

5.5. Martini va ripetendo una frase sua tipica: un invito al-la Chiesa a non dare ordini (16.3.07 Dazzi), e trattando ilproblema dei “dico” a non dare comandi dall’alto (Corrie-re 16.3.07). Vuole una Chiesa che non si imponga dall’alto(Ottobre 2008), e dimentica che la Chiesa viene dall’alto edall’alto è condotta dallo Spirito di Verità che la porta allaverità tutta intera (Gv. 16, 13s).Dimentica che fondando la Chiesa sulla roccia di Pietro,Gesù ha dato al suo Vicario il potere giuridico (e non di so-lo onore, come pretende Martini), con la promessa: «Ciòche legherai sulla terra sarà legato anche nei cieli» (Mt.

16, 19).Dal suo linguaggio abituale sembra che Martini, in alto, in-tenda collocare le sue esternazioni, piuttosto che l’obbe-dienza al Vicario di Cristo!

6.6. Si possono ricordare della sua dissidenza dalla Bibbiaaltri fatti riguardanti problemi di fede (culto eucaristico, sa-cerdozio alle donne, ecc.), e morale (divorzio, omosessua-lità, ecc.). Ma già quanto abbiamo accennato pone il que-sito: crede ancora Carlo Maria Martini, vescovo e cardi-nale della Santa Romana Chiesa e “biblista di fama in-ternazionale”, alla Scrittura come Parola di Dio e lam-pada rilucente in luogo oscuro (1 Pt. 1, 19), dona-tacida Dio per sottrarci dal potere delle tenebre e trasferirci nel

regno della Luce (Col. 1,13)? Op-pure, da evidente modernista, l’hastoricizzata a parola di uomo percontraddirla abitualmente con pa-role e fatti?Avremmo preferito usare con luiuno stile più mite, ma sembra chela schiera dei Martinitt (non i “figlidi nessuno” del benemerito ospi-zio milanese, ma gli attuali “orfa-nelli di Martini”) stenti a capire suquale versante parli il loro ido-la-trato maestro, e siano decisi a se-guire Martini anziché Pietro.Siamo, quindi, costretti a ricordareil biblico dilemma del profeta Elia:«Fino a quando andrete barcol-lando tra due contrari? Se il ve-ro Dio è il Signore, seguitelo; seinvece è Bàal, andate dietro alui» (Elia, 1 Re. 18, 21).

***

La scorsa domenica 26 ottobre,nella cappella grande dell’Aloi-sia-num di Gallarate, è stata apertal’esposizione (di evidente riferi-mento ecumenico massonico) diquadri riportanti le foto di statue,

simboli e fatti delle varie religioni: ebraismo, islam, buddi-smo, ecc.. All’entrata, con la foto del card. Martini, sonoesposte queste sue esternazioni: «Scorrendo le bellissime fotografie raccolte in questolibro (ingrandite su cavalletti) si ricava una impressionegenerale di serenità, di amicizia, di fiducia, di pace. Igesti religiosi che esse presentano sono visti comegeneratori di gioia e di equilibrio, come fonte di una in-tesa tra gli uomini e le donne di questo mondo. C.M.Martini».Sono i giorni dei roghi a chiese, suore e cristiani bruciativivi in India, ma nessun cenno da parte del cardinale e deisuperiori che hanno organizzato l’esposizione, ad onta del-le chiare parole del Papa sull’ecumenismo e alla estraneitàdei sudditi a tale manifestazione. Uno squallido tradimento!L’intelligenza del card. Martini è senza dubbio brillante. Magli manca abitualmente la capacità di misurare le implican-ze di quello che egli dice. Ha l’intelligenza del parlatore,mai di un teologo pensatore che sa quello che dice.Ma per i suoi “Orfanelli” va bene così.

Il card. Carlo Maria Martini.

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Lettere alla Direzione

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

In Libreria

sta, che è errata (su “La Tradizione Cat-tolica”, rivista della FSSPX c’è un interonumero che refuta tale posizione, moltobrillante e illuminante)...Una cosa ancora: per quanto riguarda lebeatificazioni e canonizzazioni indiscrimi-nate di Papa Giovanni Paolo II, che han-no messo insieme Madre Teresa di Cal-cutta e Pio IX, Giovanni XXIII e Escrivade Balaguer, ec.. ecc...: bisogna veneraretali santi, oppure si possono per così dire“ignorare”?La ringrazio sentitamente per l’attenzio-ne, e Le assicuro un ricordo nelle miepreghiere.

(M.L. - Parma)

***

... La ringraziamo per “Chiesa Viva”che leggiamo sempre con molto in-

teresse e preghiamo Dio che La manten-ga ancora a lungo tra Noi.Con i nostri più cordiali saluti!

(F.V. - Trento)

***

Molto Rev.do e carissimo Don Luigi, lasci, innanzi tutto, che mi compli-

menti per la sua sempre maggior vivacitàdi spirito e chiarezza d’idee. Benedica-mus Domino!..Con i più vivi ossequi ed auguri, anche daparte di mia moglie, ed un saluto affettuo-sissimo.. suo dev.mo

(G.G. - Roma)

RRAAGGAAZZZZEE ee SSIIGGNNOORRIINNEE

in cerca vocazionale, se desiderate diventareReligiose-Missionarie”

– sia in terra di missione, sia restando in Italia – per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio, potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

L’UMANA TRAGEDIAdi Francesco Cianciarelli

L’attualità più scottante e le temati-che contemporanee, trattate inquesto libro, non appartengono allainformazione del Sistema, ma sonoil risultato di verità e retroscena vo-lutamente nascosti, abilmente ma-nipolati e feddamente proposti ediffusi come riflessi distorti che alte-rano la percezione reale del viveresociale, dall’economia alla politica,dalla salute alla morale.Francesco Cianciarelli, non nuovoa queste ricerche anticonformiste,fa la diagnosi puntuale di una seriedi disagi sociali e di un malesseregenerale che serpeggiano nell’o-dierna società; risale a cause preci-se e propone soluzioni concrete.Con rigore scientifico analizza estudia cosa si muove dietro la glo-balizzazione, le manovre occulte,sempre più rivolte al controllototale di ogni individuo, l’informa-tizzazione, l’uso degli OGM, l’av-vento della moneta elettronica suscala mondiale, e nanotecnologiefino all’applicazione di microchipper gli animali e per l’uomo.Ne deriva la descrizione di un qua-dro per nulla futuristico, ma prossi-mo futuro, di un mondo nelle manidi oligarchie finanziarie di pochi po-tenti senza scrupoli.A questi problemi, viene offerta unachiave di lettura con risposte deci-se e chiare, con l’obiettivo di creareuna nuova consapevolezza e lepremesse di un pensiero più liberoe coraggioso.

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Controcorrente EdizioniVia Carlo de Cesare, 1180132 Napolitel. 081 42.13.49 - 081 55.200.24Fax 081 42.025.14e-mail [email protected] edizioni.it

Gentile dott. Luigi Villa,... Da poco ho terminato di leggere

la sua Trilogia Montiniana: lavoro dav-vero monumentale, sia come mole chenei suoi contenuti. Le faccio i miei compli-menti perchè ha davvero tratteggiato conammirabile precisione l’azione dei nefastiPrelati e semplici Sa-cerdoti modernistidurante, prima e dopo il Concilio VaticanoII. Sono anche lettore della Sua Rivista“Chiesa viva” per cui rinnovo i miei vivis-simi complimenti!!Le scrivo per chiedere un chiarimento diuna perplessità riguardante Paolo VI: aquanto ho letto, il Codex iuris canonici del1917 (non ricordo più il canone) commi-nava la scomunica latae sententiae per iprelati e i sacerdoti iscritti alla Massone-ria. Se, come pare dalle Sue ricerche,Papa Montini era iscritto anche lui, comepuò essere rimasto Papa? Anzi, comepuò la sua essere stata un’elezione vali-da? E anche gli altri cardinali Casaroli,Köenig, Villot, erano Cardinali legittimi?Don Villa, secondo Lei, Papa Paolo VIera legittimamente, completamente Ve-scovo di Roma, o è decaduto dal suo uffi-zio in forza dei suo atti (per es. La pro-mulgazione del Novus Ordo Missae pro-testantizzato e quasi- eretico)? Perchéquesto avrebbe conseguenze gravissimeper la struttura della Chiesa. Neanche iPapi successivi sarebbero legittimi, cosìnemmeno la gerarchia e nessun atto am-ministrativo, giudiziario, nemmeno i Sa-cramenti! Questa è la teoria Sedevacanti-

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INDICE GENERALEINDICE GENERALEaannnnoo 22000088

Gennaio 2007 - n° 401

2 L’inalterabile contenuto della Fededel sac. dott. Luigi Villa

5 Il Teologo

7 Buio pestodella prof.ssa M. Pia Mancini

10 Medjugorje: è tutto falso

11 Occhi sulla politica

12 Medjugorje: Atti della Conferenza Episcopale Toscana

14 L’ebraismo anti-cristiano: spina avvelenata nel fianco della Chiesa (1)di A.Z.

16 Una “Nuova Fatima” per una “Nuova religione” mondialedel dott. A. C. Ferrara

20 Inferno o Purgatorio?di M. Blondet

22 In memoria del dott. Romeo Sgarbanti

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

22 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazione di mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dal Mercoledì delle Ceneri alla IV Domenica di Quaresima)

Febbraio 2007 - n° 402

2 Oh! Fatima Fatima!..del sac. dott. Luigi Villa

5 Il Teologo

7 Appello per “Chiesa viva”del sac. D. E.

11 Occhi sulla politica

12 Medjugorje: è tutto falso (1)

14 L’ebraismo anti-cristiano: spina avvelenata nel fianco della Chiesa (2)di A.Z.

17 Persecuzione ecclesiastica– una testimonianza – (1)del P. P. K.

20 Diario di un pellegrino (1)del dott. F. F. Pilato

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

22 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla V Domenica di Quaresimaalla II Domenica dopo Pasqua)

Marzo 2007 - n° 403

2 Santa Pasqua 2008!

3 Rileggendo l’Apocalissedel sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 I selvaggi dell’universitàdel Presidente avv. S. Macca

10 L’ebraismo anti-cristiano: spina avvelenata nel fianco della Chiesa (3)di A.Z.

12 I principali Autori neo-modernistidella “nuova teologia” eretica

14 Occhi sulla politica

15 Una nuova Pearl Harbour?di Maurizio Blondet

18 Persecuzione ecclesiastica– Una testimonianza – (2)del P. P. K.

20 Diario di un pellegrino (2)del dott. F. F. Pilato

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla III Domenica dopo Pasqua alla Domenica di Pentecoste)

Aprile 2007 - n° 404

2 Giovanni Paolo II... nelle fiamme?del sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 L’espiazione massonicadel dott. R. Giorgetti

11 Occhi sulla politica

12 Medjugorje: P. J. Zovko, frate disubbidiente

14 Emergenza rifiutidella dott.ssa M. Pia Mancini

16 Gli odierni Ofiti (1)di A. Z.

18 I “casi letterari” italiani della Rivoluzionedel prof. P. Mariani

20 La conversione di Emile Zoladi P. E. Kuhun

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla Festa della SS. Trinità alla XI Domenica durante l’anno)

Maggio 2007 - n° 405

2 Lourdes: 150 anni - 11 febbraio 1858-2008del sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 “Tempio Satanico” per S. Padre Pio– Lettera di un sacerdote –

9 La Traslazione della salma di S. Padre Pio nel Tempio Satanico: pericolo per la Chiesa

11 Occhi sulla politica

12 Medjugorje

14 Gli odierni Ofiti (2)di A. Z.

16 Chi ama il prossimo ha adempiuto alla leggedella dott.ssa M. Pia Mancini

18 Quale progetto di uomo per il terzomillennio? (1)del prof. dott. F. Cianciarelli

20 Una lettera a Don Villa (1)di un sacerdote

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla XII Domenica durante l’annoalla XV Domenica durante l’anno)

Chiesa viva 411 D-elena 14-11-2008 15:18 Pagina 23

2 Auguri di Santo Natale!

3 Santo Nataledel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

7 Noi, gli altri e la Chiesadella dott.ssa M. Pia Mancini

9 Documenta Facta

10 Un Tempio Satanico per San Padre Pio? (4)

12 S. P. Pio: una tomba vuota? (2)di Anne McGinn Cillis

14 No! alla Croce di Dozulé

15 Occhi sulla Politica

16 Memorie per la storiadel giacobinismo (4)a cura di Claudia Marus

18 I Montini aiutarono il terrorista comunista Speziale a uccidere la gente con le bombe (2)del Giudice Salvatore Macca

20 Martini “biblista”?di A. Z.

22 Lettere alla DirezioneIn Libreria

23 Indice generale

DICEMBRE 2008

SOMMARIO N. 411

SANTOSANTONATALENATALE

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno B

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla Festa di Maria SS. Madre di Dioalla IV Domenica durante l’anno)

24 “Chiesa viva” *** Dicembre 2008

Giugno 2007 - n° 406

2 Apparizione della “Madonna de La Salette”del sac. dott. Luigi Villa

10 Il Teologo

11 Occhi sulla politica

12 Medjugorje: I “veggenti”, oggi

13 “Tempio Satanico” a S. Padre Pio– Lettera di un gesuita –

14 Daniele Comboni nella tana dell’orsodi S. Biavaschi

17 Quale progetto di uomo per il terzo millennio? (2)del prof. dott. F. Cianciarelli

20 Una lettera a Don Villa (2)di un sacerdote

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla XVI Domenica durante l’annoalla XIX Domenica durante l’anno)

Luglio-Agosto 2007 - n° 407

2 Breve compendio della Dottrina Cattolicadel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

7 Un Tempio satanico a S. Padre Pio (1)- Lettera di un parroco -

8 L’Islam e la pena di morte per chi lo lasciadel sac. D.E.

11 Occhi sulla politica

12 Documenta facta

14 Tempio satanico per San Padre Pio? (1)

16 Ecumenismo ad occhi bendatidi A.Z.

18 L’èlite globale e il sistema bancario internazionale (1)di D. Icke

20 Una lettera a Sua Ecc.za Mons. PittauLettera firmata

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla Festa dell’Assunzinealla XXIII Domenica durante l’anno)

Settembre 2007 - n° 408

2 Papa Wojtyla: un Papa idolatratodel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 Memorie per la storia del giacobinismo (1)A cura di Claudia Marus

11 Occhi sulla politica

12 Medjugorje: l’atto di accusa di un Vescovo esorcista: “È tutto falso!”.a cura di G. Barile

14 Tempio satanico per San Padre Pio? (2)

16 È ancora valida la scomunica del Comunismo?di A.Z.

18 L’èlite globale e il sistema bancario internazionale (2)di D. Icke

20 Morti in Vaticano (1)di A. Cinquegrani

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla Esaltazione della Santa Croce alla XXIX Domenica durante l’anno)

Ottobre 2007 - n° 409

2 Alla Santa Madre di Dio

3 Opus Dei: crociata occultadel sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 Ma Dio, Uno e Trino, non era cattolico?della dott.ssa Pia Mancini

11 Occhi sulla Politica

12 Documenta Facta

14 Un Tempio satanico per S. Padre Pio? (3)

16 Il Modernismo: Tumore della Chiesadi A. Z.

18 Memorie per la storia del giacobinismo (2)a cura di Claudia Marus

20 Morti in Vaticano (2)di A. Cinquegrani

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno A(Dalla XXX Domenica durante l’anno alla XXXIV Domenica durante l’anno)

Novembre 2007 - n° 410

2 Chiesa viva prega e onora S. PIO

3 Infestazione diabolicadel sac. dott. Luigi Villa

6 Il Teologo

8 Documenta facta

10 Un Tempio Satanico per S. Padre Pio? (4)

12 San Padre Pio: una tomba vuota?di Anne McGinn Cillis

14 No! alla Croce di Dozulé

15 Occhi sulla Politica

16 Memorie per la storia del giacobinismo (3)a cura di Claudia Marus

18 I Montini aiutarono il terrorista comunista Speziale a uccidere la gente con le bombe (1)del Giudice Salvatore Macca

20 Morti in Vaticano (3)di A. Cinquegrani

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla I Domenica di Avvento alla Festa della Sacra Famiglia)

Chiesa viva 411 D-elena 14-11-2008 15:18 Pagina 24