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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. Spedizione in abb. post. - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di Brescia Expedition en abbon. postal - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di Brescia Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXII - N° 341 LUGLIO-AGOSTO 2002 IL PROBLEMA DELLA “PACE” IL PROBLEMA DELLA “PACE” 3

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 12125123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

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«LA VERITÀVI FARÀ LIBERI»

(Jo. 8, 32)

ChiesavivaANNO XXXII - N° 341LUGLIO-AGOSTO 2002

IL PROBLEMA DELLA “PACE” IL PROBLEMA DELLA “PACE” 3

P urtroppo, è dapiù di 40 anniche la Gerar-

chia cattolica non fache promuovere unainspiegabile “aper-tura” verso tutte lealtre presunte “reli-gioni” che non co-noscono o non rico-noscono Gesù Cri-sto, ponendolo, perdi più, alla stessastregua degli “idoli”di quelle false reli-gioni, e che tali sonoperché l’unico DioRivelato è il nostroDio, Uno nella SuaTrinità.Quindi, il gesto diGiovanni Paolo II diradunare ad Assisile maggiori religio-ni del mondo - inprimis quella musul-mana - per una pre-ghiera per la pace,è stato, indubbia-mente, un gesto cheha provocato unaprofonda indignazione e riprovazione inchi sa rendersi conto del grave significatodi questo gesto papale.Perché fu un’offesa a Dio nel Suo pri-mo comandamento;perché quel gesto ha negato l’unicitàdella Chiesa e della sua missione sal-vatrice;perché quel gesto ha aperto decisa-mente all’indifferentismo i fedeli catto-lici;perché quel gesto ha anche ingannatogli infedeli adepti delle altre religioni.Il problema, comunque, non sta nel vole-

re la pace, nel cercare di stabilire tra i po-poli la pace, ma bensì nell’invito che il Vi-cario di Cristo, unico Mediatore tra Dio egli uomini, ha fatto alle altre religioni (?)di trovarsi ad Assisi con Lui per pregare afine di ottenere la pace. È vero, per evita-re ogni sincretismo, ogni religione è statamessa in sale distinte, ma questo nongiustifica né dissipa il malessere e la con-fusione che ne è venuta da questa riunio-ne. Il fatto di averle invitate tutte in un so-lo luogo, Assisi, per un medesimo fine,dimostra che ci fu una decisa volontà diunione, e l’averle separate per la pre-

ghiera, mostra chec’era contraddizionee impossibil i tà diraggiungere, assie-me, quel progetto.Comunque, rimanepur sempre una spe-cie “communicatioin sacris”, per cui ilsuo carattere sincre-tico non può esserestato evitato, perchénon si trattava di unapreghiera individualedell’uomo che cercauna sua adesionepersonale con Dio,Creatore e Santifica-tore, ma bensì dipreghiere di diversereligioni coi loro riti,e rivolte alle loro pro-prie divinità. Ora, èdottrina di sempredella Chiesa catto-lica che Dio nonaccetta se non lapreghiera di Coluiche è il solo Media-tore tra Lui e gli uo-mini, e che questa

preghiera non può esserci che nella veraed unica religione, in quella, cioè, di Ge-sù Cristo!Quindi, come si può pretendere che lefalse religioni possano ottenere da Dioqualcosa? San Paolo non dice, forse,che questi falsi “dèi” sono degli angelidecaduti, ossia i demoni?.. quindi, “...quello che sacrificano, lo sacrificanoai demoni e non a Dio. Ora - continuaS. Paolo - io non voglio che voi entria-te in comunione con i demoni. Nonpotete bere il calice del Signore e il ca-lice dei demoni; non potere partecipa-

2 “Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002

ASSISI BIS24 gennaio 2002

sac. dott. Luigi Villa

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L’incontro di Assisi del 24 gennaio 2002.

re alla tavola del Signore e alla tavoladei demoni”1.Quindi, invitare quelle false religioni perun atto che Dio riprova e che condannanel primo Comandamento: “adorerai unsolo Dio!”, si è indotto all’errore anchegli adepti di quelle presunte religioni, fa-cendoli credere che anche la loro pre-ghiera è utile ad ottenere la pace, mentreSan Paolo ha scritto con chiarezza: “Nonlasciatevi legare al giogo estraneo de-gli infedeli! Quale rapporto ci può es-sere tra la giustizia e l’empietà, o qua-le comunione tra la luce e le tenebre?Quale intesa tra Cristo e Belial? Qualeassociazione tra un fedele e un infede-le? Quale accordo tra il Tempio di Dioe gli idoli?”2.Possibile che un Vicario di Cristo nonricordasse più il richiamo del primoPapa, San Pietro: “Non vi è altro no-me dato agli uomini sotto il cielonel quale possiamo avere la salvez-za”?3 Com’è possibile ridurre a unasemplice fede soggettiva questa ne-cessità della pace, quando non c’èche un solo Dio, per cui sono “inescu-sabili coloro che l’ignorano”4, comenon c’è che un solo Mediatore5, Cristo,e un solo Ambasciatore accetto a Dio,che intercede di continuo per noi6.Quindi, le religioni che escludono la di-vinità di Gesù, come il Giudaismo el’Islam, sono religioni che preganocertamente invano. “Chi è il menzo-gnero se non colui che nega cheGesù è il Messia? Questi è l’anticri-sto, che nega il Padre e il Figlio!Chiunque nega il Figlio, non possie-de nemmeno il Padre”7.Questa è la fede della Chiesa di Cri-sto, insegnata e creduta da sempre.Non è questione, quindi, di intolleran-za, ma solo rigore di verità. “Nessunoviene al Padre se non per mezzomio”8.Com’era possibile, allora, radunarequelle false religioni, sapendo chenon sarebbero state certamente esau-dite da Dio?..Eppure, la giornata di Assisi fu giustifi-cata da Giovanni Paolo II e a più ripre-se. «Ogni preghiera autentica - disse- viene dallo Spirito Santo che abitamisteriosamente in ciascun cuore».Ma, allora, sarebbe una preghiera au-tentica anche quella del buddista da-vanti all’idolo di Budda, e anche quelladel mago che ha fumato il calumetodella pace e quella dell’animista? Dirleuna “preghiera autentica” sarebbe unqualificare come autentica anche la pre-ghiera al demonio, e anche sarebbe au-tentica la preghiera del terrorista islamicoche, prima di schiantarsi col velivolo con-tro la torre di Man-hattan, ha gridato: “Al-lah è grande!”È vero, invece, che un sentimento religio-so soggettivo non basta per diventare au-tentico preghiera!

La seconda parte, poi, dell’affermazionedi Giovanni Paolo II che “lo Spirito San-to abita misteriosamente in ciascunaanima”, è certamente falsa! Nella Sa-cra Scrittura - e, quindi, anche nella Teo-logia cattolica! - l’abitazione nell’animadello Spirito Santo è legata necessa-riamente al ricevimento della Graziasantificante. Ne fa testo il Battesimo;all’inizio della cerimonia battesimale, in-fatti, il sacerdote ordina al demonio di la-sciare l’anima per far posto allo SpiritoSanto. Un rito che indica chiaramenteche lo Spirito Santo non abitava, prima,in quell’anima. Il “dialogo” con le religio-ni non cristiane, perciò, è solo un sofi-sma, perché fa perno sulla non distinzio-ne tra ordine naturale e ordine sopran-

naturale. Cioè: quel bene che c’è inquelle presunte religioni, è solo un benenaturale che l’anima ha avuto dal Creato-re. Perciò, la pretesa del Vaticano II disuperare questa distinzione tra ordinenaturale e ordine della Grazia, ha portatosolo frutti disastrosi, e ha generato unaconfusione d’idee, facendo pensare cheogni religione può ottenere qualsiasi gra-zia dal buon Dio. Ma è, invece, un erroregrottesco, che riporta il “piano massoni-

co” di stabilire un grande Tempio difraternità universale, al di sopra di tuttele religioni e credenze. È la meta del“New Age”. È il “globalismo mondia-le”! Si rilegga quello che scrisse il GranMaestro Armando Corona, della Gran-de Loggia dell’Equinozio di Primavera”9:«Il Nostro inter-confessionalismo ci èvalso la scomunica, ricevuta nel 1738da parte di Clemente XI. Ma la Chiesaera certamente nell’errore se è veroche, il 27 ottobre 1986, l’attuale Ponte-fice ha riunito ad Assisi uomini di tuttele confessioni religiose per pregare in-sieme per la pace. E che cercavanod’altro i nostri fratelli quando essi siriunivano nei templi, se non l’amoretra gli uomini, la tolleranza, la solida-

rietà, la difesa della dignità dellapersona umana, considerandosieguali, al di sopra del credo politi-co, del credo religioso e del coloredella pelle?».Eccoci arrivati, quindi, a questo frican-deaux di culture e di religioni, volutedall’ebraismo-massonico, ormai domi-nante anche nelle organizzazioni cat-toliche, per cui siamo arrivati anche aprovocare i giusti castighi di Dio!

UNA PREGHIERA INUTILE PER LA PACE!

Ad Assisi, dunque, Giovanni Paolo IIha convocato ben 250 delegati uffi-ciali delle 12 maggiori Religioni delmondo per una seconda “giornatamondiale di preghiera per la pacenel mondo”10.Il Papa vi andò in treno, partendo dallaCittà del Vaticano. Nelle varie carroz-ze, oltre il Papa e una trentina di Car-dinali, vi erano i delegati delle varieChiese e religioni. Per le Chiese orto-dosse: il Patriarca ecumenico di Co-stantinopoli, Bartolomeo I; quello gre-co di Antiochia e di tutto l’Oriente,Ignace IV Hazim. Altri dignitari rappre-sentavano i patriarcati di Alessandria,di Gerusalemme, di Mosca, di Serbia,di Romania, di Bulgaria, e le Chiese diCipro, di Polonia e di Albania. V’eranoanche esponenti delle antiche ChieseOrientali: l’armena, la sira, la copta.Tra gli ortodossi, la più gradita al Vati-cano era quella di Pitirin, metropolitadi Volokolamsk e Juriev, vicario pa-triarcale di Mosca.

Assenti, invece, ad Assisi, le Chiese orto-dosse di Georgia e di Grecia, nonostanteche Giovanni Paolo II, nel 1999 avesseincontrato, a Tilisi, il cattolico-patriarcaIlia II, e nel maggio 2001, in Grecia, sifosse incontrato con l’arcivescovo d’Ate-ne, Christodoulos. Presente, ancora, ilsegretario generale del Consiglio ecume-nico delle Chiese (Cec), Konrad Raiser.Inoltre, c’erano 13 Rabbini e personalitàdel mondo ebraico, provenienti da Israele

1 Cfr. I Cor. 20-21.2 Cfr. II Cor. 6, 14-16.3 Cfr. Atti, 4-12.4 Cfr. Rom. 1, 20.

5 Cfr. I Tim. 2, 5.6 Cfr. Ebrei, 7, 5.7 Cfr. I Gv. 2, 22-23.8 Cfr. Gv. 14, 6.

9 Cfr. Hiram-organo del Grand’Oriented’Italia, aprile 1987.10 La prima fu dal 9 e 10 gen. 1993. Cfr. “L’Os-servatore Romano” del 27 ottobre 1985.

“Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002 3

Giovanni Paolo II.

e dalla diaspora (ma il Rabbino-capod’Israele non c’era, come pure il sefarditae l’ashkenazita). C’era, però, anche ilpresidente dell’Unione delle Comunitàebraiche italiane, Amos Luzzatto. Lepersonalità islamiche dei vari Paesi delMedio Oriente, dalle Filippine, degli StatiUniti, dell’Europa (Italia compresa) eranouna trentina. Infine, c’erano rappresen-tanti del Buddismo, del Tenrikyo (religio-ne giapponese), dello Shintoismo, delConfucianesimo, del Giainismo, delSikhismo, dello Zoroastrismo e delle reli-gioni tradizionali africane.Un supermarket, insomma, di religioni,riuniti sotto una tenda, collocata sul piaz-zale della Basilica Inferiore di San Fran-cesco. E qui, in mattinata, furono lette va-rie “testimonianze” (?!), concluse con ildiscorso di Giovanni Paolo II, il quale haaffermato:«È doveroso che le persone e le co-munità religiose manifestino il più net-to e radicale ripudio della violenza, diogni violenza, a partire da quella chepretende di ammantarsi di religiosità,facendo addirittura appello al nomesacrosanto di dio per offendere l’uo-mo».Al discorso papale, è seguita una pre-ghiera dei vari gruppi religiosi; non coral-mente, ma separata, gruppo per gruppo,onde evitare - fu detto - “sincretismi” e“relativismi”.All’agape fraterna, nel “sacro Conven-to”, vi partecipò anche il presidente delConsiglio, Silvio Berlusconi.Terminato l’agape, tutti i leader si sonoriuniti di nuovo, esprimendo, ciascuno,una serie di “impegni” per fare ogni sfor-zo per favorire la pace, la giustizia e la ri-conciliazione del mondo. Il Papa ha concluso con queste parole:«Mai più violenza! Mai più guerra! Maipiù terrorismo! In nome di Dio, ognireligione porti sulla terra la giustizia ela pace, il perdono e la vita, e l’amo-re!».

***

Dopo questa seconda riunione con i“rappresentanti delle altre religioni delmondo”, per “un incontro di preghieraper la pace”, le considerazioni che orafaremo avranno una loro importanza,specialmente in questo tempo post-con-ciliare, in cui si taccia di “integralismo”la Fede di chi è ancora rimasto cattoli-co e rimasto nella sua pietà religiosadell’ante-Vaticano II.Gli avvenimenti che sono venuti dopoquell’11 settembre 2001, ci hanno fatto ri-cordare, tra l’altro, anche quella celebrefrase: «il XX secolo sarà religioso, manon certo nel modo che si fa in Assisi,anche se molti lo rendono un gesto le-gittimo, data la grave situazione politi-ca sociale in cui si trova tutto il genereumano».Io, però, non sono incline a credere chequello spettacolo delle 12 religioni (?!)valga a manifestare per davvero al mon-do il volto autentico dell’uomo religioso!Si può dubitarne! Il gesto di GiovanniPaolo II, infatti, non è scevro di ambiguitàdi fondo mediatico. E fu senz’altro ancheun po’ spettacolo quel caos di religioniche si attaccarono al carro trionfale delPapa! Ma al di là di questa impressione -che non pochi hanno avuto! - al di là diogni preconcetto del “fatto”, questo ge-sto papale muove un inquietante pro-blema di teologia e di pastorale chenon va minimizzato.Giovanni Paolo II, l’aveva già detto nelsuo discorso alla Curia di Roma, il 11 di-cembre 1986, in cui manifestò “l’unitàradicale basilare e determinante delgenere umano”. Secondo GiovanniPaolo II, cioè, l’unità del genere umano fuimmediatamente e di fatto soprannatura-le; tutte le religioni, perciò, sarebbero, inqualche modo, sia che lo sappiano o chel’ignorano, sia che si accettino o che si ri-fiutano! - delle manifestazioni incompletedel Mistero cristiano. È facile pensare,

4 “Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002

IL DECALOGO DI ASSISI

PER LA PACE

Il Santo Padre ha inviato, adun mese dall’incontro di Assisidel 24 gennaio, una lettera atutti i Capi di Stato, o di Gover-no, per far conoscere il “Deca-logo di Assisi per la Pace”.

1 . Ci impegniamo a pro-clamare la nostra ferma

convinzione che la violenzae il terrorismo si oppongo-no al vero spirito religioso e,condannando qualsiasi ri-corso alla violenza e allaguerra in nome di Dio o dellareligione, ci impegniamo afare tutto il possibile per sra-dicare le cause del terrori-smo.

2 . Ci impegniamo a edu-care le persone al rispet-

to e alla stima reciproci, af-finché si possa giungere auna coesistenza pacifica esolidale tra i membri di etnìe,di culture e di religione di-verse.

Un momento dell’incontro di Assisi del 24 gennaio 2002.

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perciò, che questa linea teologica è untutt’uno con la teoria del “cristianoanonimo” dell’eretico gesuita KarlRahner, per il quale ogni uomo sarebbeun “cristiano”, anche se egli lo ignora.In ogni uomo, cioè, ci sarebbe, preesi-stente, un germe già soprannaturale. Sequesto fosse vero, però, ci potremmochiedere: che cosa ha da dire, allora, unpredicatore del Vangelo?.. e quale “buo-na Novella” dovrebbe portare al mon-do?.. e di quale “novità” la Fede cristia-na sarebbe segno efficace?.. e se tutti gliuomini sono già “cristiani”, anche senzasaperlo, perché, allora, Gesù ha insisti-to per la nostra conversione?.. E lanuova nascita, quella che viene dall’Altoe dallo Spirito Santo, ha ancora un sensoin questo nuovo quadro di teologia? El’infusione della Grazia Santificante, verapartecipazione alla vita trinitaria, quale

utilità avrebbe in questa nuova versioneteologica?..Son domande imbarazzanti, certo, mache non hanno ancora avuto alcuna ri-sposta. Rimane, perciò, sempre valida laverità del Vangelo: “chi crederà e saràbattezzato, sarà salvo. Chi non cre-derà, sarà condannato”11. E anche sul piano pastorale, ogni tentati-vo di spiegare è inadeguato e inaccetta-bile. Infatti: Se tutte le religioni si unisco-no, nessuna di essa può pretendere di li-berarsi da quello che Cristo chiama “laverità tutt’intera”12, perché ciascuno sipresenterà ad Assisi come “una parte diverità”, come “un modo” di incarnare laverità spirituale universale. Ma allora, co-me si potrà esigere che la gente abban-doni la sua vita privata, le sue convinzionipersonali, i suoi punti di vista particolari,per proclamare delle verità parziali? For-se che l’appartenere a una religione sirealizza a tappe, come lo immagina an-che il cardinale Ratzinger?.. Ma un catto-lico può essere una mezza-fede o averneun solo quarto?.. Si cadrebbe nel sogget-tivismo e il giudizio sgorgherebbe dalleproprie impressioni, dalle proprie opinio-ni, che poi volano via!.. E può, forse,

l’esperienza spirituale privata rimpiazzarela Fede, così da poter dire: “ciascunoha la sua fede!”, o anche: “ciò dipendedalle varie fedi!”.. Ora, un tale procede-re farebbe sparire l’Assoluto per una cre-

denza tutta relativa, la quale non potreb-be essere che un punto di vista tra tantialtri!Quindi, il raduno di Assisi del 1986, comequello del 2002, non possono essere chedei segni negativi, anzi, dei segni di mor-te! L’abbandono dell’assoluto da partedelle religioni, che solo può giustifica-re la loro esistenza, per un cattolico nonsarebbe altro che un perdere l’unica viadella propria salvezza!L’Assoluto del cristiano, infatti, è il Diod’Amore venuto a salvare chi era perdu-to, donando la propria vita per riscattarel’uomo dal peccato. È questo che distin-gue il “DIO” vero dagli altri “dèi-demo-ni”, come lo afferma la stessa SacraScrittura: “... omnes dii Gentium, dae-monia”13.Ma allora, con questo Vaticano II si vuole

proprio protestantizzare anche la Chiesacattolica, o, persino, peggio ancora, sivuole dissolverla per formare quella “Su-per-Ecclesia-Universale”, voluta dal-l’ebraismo-massonico e già in esecu-zione sul piano universale?Forse è utile ricordare di nuovo, qui, chela preparazione a questa fusione delle re-ligioni si iniziò con Paolo VI: all’inizio, colconcedere al clero di indossare il clergi-men protestante; poi, si passò a per-mettere, tacitamente, col vestirsi daborghese, così da sopprimere la separa-zione tra il “laico” e il “prete”, e non piùguida, ma semplice “presidente”. In se-guito, si cambiò l’Altare in una “tavo-la”, come s’era già fatto durante laRiforma Protestante del 1548 dall’arci-vescovo Thomas Crammer; e questoperché la “tavola” richiamava la “Ce-na”, mentre l’Altare richiamava il “SantoSacrificio”. E così avvenne la grande in-versione: il “prete” dovette voltare laschiena a Dio per celebrare la Messacon la faccia verso il popolo!Ma non era finita! Si passò alla soppres-sione della lingua latina, facendo per-dere, così, alla Chiesa cattolica di ritolatino, la sua unità e, quindi, l’immuta-

3 . Ci impegniamo a pro-muovere la cultura del

dialogo, affinché si sviluppi-no la comprensione e la fi-ducia reciproche fra gli indi-vidui e fra i popoli, poichétali sono le condizioni di unapace autentica.

4 . Ci impegniamo a di-fendere il diritto di ogni

persona umana a condurreun’esistenza degna, confor-me alla sua identità cultura-le, e a fondare liberamenteuna propria famiglia.

5 . Ci impegniamo a dia-logare con sincerità ciò

che ci separa come un muroinsormontabile, ma, al con-trario, riconoscendo che ilconfronto con la diversitàdegli altri può diventareun’occasione di maggiorecomprensione reciproca.

6 . Ci impegniamo a per-donarci reciprocamente

gli errori e i pregiudizi delpassato e del presente, e asostenerci nello sforzo co-mune per vincere l’egoismoe l’abuso, l’odio e la violen-za, e per imparare dal passa-to che la pace senza la giu-stizia non è una pace vera.

7 . Ci impegniamo a stareaccanto a quanti soffro-

no per la miseria e l’abban-dono, facendoci voce diquanti non hanno voce eoperando concretamente persuperare simili situazioni,convinti che nessuno possaessere felice da solo.

11 Cfr. Mc. XVI, 16. 12 Cfr. Jo. V, 13. 13 Cfr. Salmo 95.

«Pensate che Io sia venuto a portare la pace

sulla terra?No, vi dico,

ma la divisione».

(Lc. 12, 51)

«Gloria a Dionel più alto dei cieli

e pace in terra agli uomini

di buona volontà!».

(Lc. 2, 14)

bilità della sua dottrina; facendo entra-re, di conseguenza, la Chiesa cattolicanell’area della “democrazia universa-le”. Infatti, si fecero “traduzioni-tradi-menti” - imposte! - da paese a paese,per cui, mentre il “latino”, prima, erastato il tre-d’union per far comunicareassieme tutti i fedeli e tutte le Nazioninella stessa Fede, ora, senza più il “lati-no”, la Chiesa fu come sfasciata in tante“sètte” e in tante “chiese di base”, au-tentici scismi!Infine, dopo tutto questo sfascio dogma-

tico liturgico-legale, non fu più difficiledare battaglia ai dogmi, verità rivelate!Ed ecco che, per far piacere ai protestan-ti, si è attaccato il culto dell’Eucare-stia, perché i protestanti, in maggioran-za, non credono alla “Presenza Reale”;e così, i “tabernacoli” furono tutti ri-mossi dall’Altare e portati in luoghi sem-pre più separati; e vennero aboliti tutti isegni di adorazione (genuflessioni, in-chini, incensazioni...) e tutte le azioni digrazia!.. Il finale di tutto fu la “nuovaMessa”, a stendere la quale vennerochiamati cinque protestanti (cosa maivista nella Chiesa cattolica!): due angli-cani (uno, inglese; l’altro, americano); unmembro della Federazione MondialeLuterana; un membro del ConsiglioMondiale delle Chiese, e un luteranodi Taizé. Alla fine di questo scempio litur-gico, Paolo VI volle persino essere fo-tografato in mezzo a loro, ponendo allasua destra Frère Max Thurian, di Taizé!Fu una evidente prova che Paolo VIaveva fatto del suo meglio per prote-stantizzare la Messa Cattolica, anchese fece di tutto per nascondere il suo gio-co, secondo la sua tattica abituale deidue passi in avanti e uno indietro!..Il passo in avanti fu la “Institutio gene-ralis”, d’ossatura prettamente protestan-te: basta leggere il primo testo di PaoloVI: “La CENA del Signore, o messa, èl’assemblea, o l’assembramento delpopolo di Dio che si riunisce assieme,sotto la presidenza di un prete, per ce-

lebrare il MEMORIALE DEL SIGNO-RE”. Quindi, la Messa non era più altroche una cerimonia comunitaria, ossia

non era più il SACRIFICIO incruento del-la Croce con la “PRESENZA di NostroSignore” nell’OSTIA consacrata! Dopo ildeciso intervento dei cardinali Bacci eOttaviani, Paolo VI fece un passo indie-tro, nel “Proemio”, dove aggiunse unlarvato Santo Sacrificio, ma senza cam-biare altro nel contenuto della Messa! Un“contenuto”, comunque, che “s’allonta-na in modo impressionante, nell’assie-me, come nel dettaglio, dalla teologiacattolica della Santa Messa”14.Però, anche qui bisogna pur riconoscereche Paolo VI riuscì nel suo intento didare una impronta protestante, se lostesso “Osservatore Romano” (del 13ottobre 1969) ebbe a scrivere: “La rifor-ma liturgica ha fatto un passo notevo-le in avanti: essa si è avvicinata alle

forme liturgiche della Chiesa luterna-na!”. Perfetto! Quindi, per Paolo VI, nonsono più i protestanti che si devonoconvertire al cattolicesimo, ma sono icattolici che si devono “protestantiz-zare”!..Ed è proprio quello che l’ebraismo mas-sonico voleva; indebolire la Fede; divide-re la Chiesa in chiese nazionali, in sètte,come lo sono i protestanti... perché cosìsarebbe stato più facile integrarle tutte inuna “Super-Ecclesia” di tutte le religio-ni. Ma questa opera luciferiana era già

stata sognata da Lutero quando scrisse:«L’ora verrà in cui noi potremo cele-brare insieme la Cena di Gesù Cristo»!Ora questo significava che, in quel mo-mento, la vera Chiesa di Cristo avrebbefinito di esistere! E questo doveva essereproprio il risultato di questo massonicoecumenismo in atto!

UN ECUMENISMO MASSONICO

A conferma di questo, cito un estratto dalperiodico “HUMANISME” del “Centro diDocumentazione del Grand Oriente diFrancia”15: «... Non è il patibolo che attende il Pa-pa, ma la proliferazione delle chieselocali che si organizzano democratica-mente, rifiutando le barriere tra clericie laici, creando dei loro propri dogmi,vivendo in una completa indipendenzadai rapporti con Roma».Il che significa: confondersi, in pienaanarchia, con le sètte protestanti. Colle-gialità nazionali che approdano in una re-ligione sintetica, la famosa O. R. U. (“Or-ganizzazione delle Religioni Unite”).Un’altra conferma la si può avere ancheda un altra rivista massonica, il “SIMBO-LISMO”16, dove si legge: «Non lasciamo dire, miei fratelli, che laframassoneria è l’Anti-Chiesa; questonon è che una fase di Circostanza;fondamentalmente, la framassoneria

6 “Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002

8 . Ci impegniamo a farenostro il grido di quan-

ti non si rassegnano allaviolenza e al male, e desi-deriamo contribuire contutte le nostre forze a dareall’umanità del nostro tem-po una reale speranza digiustizia e di pace.

9 . Ci impegniamo a in-coraggiare qualsiasi

iniziativa che promuoval’amicizia tra i popoli, con-vinti che, se manca un’inte-sa solida fra i popoli, il pro-gresso tecnologico esponeil mondo a crescenti rischidi distruzione e di morte.

10 . Ci impegniamo achiedere ai respon-

sabili delle nazioni di com-piere tutti gli sforzi possibi-li affinché, a livello nazio-nale e a livello internazio-nale, sia edificato e conso-lidato un mondo di solida-rietà e di pace fondato sul-la giustizia.

24 gennaio 2002

14 Cfr. “Lettera” dei cardianli Bacci-Otta-viani a Sua Santità Paolo VI; dal titolo “Bre-

«Vi lascio la mia pace, vi dò la mia pace.

Non come la dà il mondo.Io la dò a voi.

Non sia turbato il vostro cuore

e non abbia timore!».

(Jo. 14, 27)

«Ci saranno stranieri a pascere

i vostri greggi, e i figli di stranieri

saranno i vostri contadini

e vignaiuoli».

(Isaia)

ve Esame Critico del Novus Ordo Missae”.15 Cfr. Novembre-Dicembre 1969, p. 72.

16 Cfr. Maggio 1962. E, citata in “Restaurationchrétienne” di Montréal, Vol. 1, 1967.

“Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002 7

vuole una “Super-Ecclesia” che le riu-nirà tutte».E così la Chiesa cattolica sarà alla paricon le altre religioni. Per questo, PaoloVI, il 23 giugno 1970, fece questa dichia-razione: «... mentre che i contatti con i rappre-sentanti delle altre religioni si fannopiù frequenti, specialmente con i giu-dei, i musulmani e i buddisti, un dialo-go difficile, complesso e delicato,però, (condannato da tutti i Papi! - ndr.)si annoda anche con diversi rappre-sentanti dell’Umanismo».Ora, questo umanismo non è altro cheuna delle tante maschere con cui si tra-sforma la framassoneria!E di questo “Umanismo Umanitario” sitenne, a Bièvres, l’8 aprile 1970, una vi-va Sessione. In “Carrefour” del 17 mar-zo 1971, c’era questa informazione: «Lariunione ecumenica di Montgeron, conl’accordo dell’Arcivescovo di Parigi,ebbe come simbolo la croce, la mezza-luna, una iscrizione ebraica e lo stem-ma della falce e del martello»!..E ancora, nel maggio 1970, a Ginevra,s’era tenuto un altro Congresso per la“Organizzazione delle Religioni Uni-te”, durante il quale tutti i congressisti siriunirono nella cattedrale, San Pietro, perpregare insieme, perché “i credenti ditutte le religioni erano invitati a coesi-stere nel culto del medesimo Dio”. Ilche significava chiaramente che i cristianidevono rinunciare a credere nella SS.Trinità e a Gesù Cristo, la seconda Per-sona della SS. Trinità, che s’è incarnatoper portarci la Rivelazione e, medianteessa, salvarci!Un tradimento della nostra Fede, quin-di! In effetti, per mettere insieme il Giu-daismo, l’Islamismo e il Cristianesimo,

bisognerebbe credere che Cristo hamentito quando ci ha detto: «Chi ha vi-sto Me, ha visto il Padre»; «Nessunoviene al Padre se non per Me»17;«Chiunque nega il Figlio, non ha più ilPadre»18; «Io e il Padre siamo Uno»19...Di conseguenza, è falso affermare che il

Giudaismo, l’islamismo hanno lo stessoDio come noi cristiani!.. come pure è er-rato far credere che i Giudei e i musulma-ni, senza convertirsi, possono essere incomunione con noi cristiani nel culto diun medesimo Dio!..Perciò, per realizzare un ecumenismo“Super-Confessionale”, bisognerebbesopprimere tutti i dogmi della nostra reli-gione cattolica! Il che sarebbe un autenti-co tradimento della nostra Fede!Eppure, Paolo VI ha permesso il Con-

gresso di Bruxelles (settembre 1970) incui si cercò proprio di abbattere i dog-mi della Chiesa cattolica. Quel Con-gresso era presieduto dal card. Sue-nens, massone, (che, poi, fu anche invi-tato da un rabbino della loggia B’naî-Brith, nemica dichiarata della Chiesa!),ed era animato dall’eretico domenicanopadre Schillebeekx, il quale dichiaròche “la teologia deve ridursi a un uma-nesimo sociale”.Basta dogmi, quindi! Per questo, PaoloVI sostituì il “docete” (insegnate) diCristo, con il “dialogo”, che mette tuttoin stato di “ricerca”, ma che è un ereticopretesto per poter attaccare e demolireogni dogma, uno dopo l’altro; per cui, nonessendoci più dogmi, anche la Chiesacattolica potrà entrare nella “CHIESAUNIVERSALE”20. Una Chiesa Universa-le, però, che sarà forzatamente nelle ma-ni del “GOVERNO MONDIALE”, quelloche stanno già preparando con questa“inutile” e “criminale” guerra che è incorso, mascherata con l’islamico “ter-rorismo”!..Ora, noi combattiamo per questo: in dife-sa della nostra vera Fede, che il nemico-demonio vuol mescolare con le altre reli-gioni per annullarla per sempre!Il “Nuovo DIRITTO CANONICO” nonscomunica più nessuno (e questo già lovoleva Paolo VI!). Non più scomunicheper la “Massoneria”, ormai ben vistaanche dalla Gerarchia attuale; non piùscomunica per gli apostati, per gli ere-tici, per gli scismatici..., per arrivare,così, a una generale amnistia per tutti gliscomunicati del tempo passato, comeLutero, Calvino, Huss, ecc., e avere - eben presto! - una “SUPER-CHIESA”senza dogmi, senza Messa, senza al-cun impegno di Fede!..

Cristiani, Musulmani, Ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!sac. dott. Luigi Villa (pp. 130 - € 10)

Per richieste, rivolgersi a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 3700003 - C.C.P. n° 11193257

Questo nostro libro ha lo scopo di rettificare certe affermazioni, sparse largamentesulla stampa, specie cattolica, circa l’eresia ecumenica d’oggi che afferma che ilDio dei Cristiani è lo stesso di quello dei Giudei e dei Musulmani. Ma il nostro ragio-namento, semplice, è questo: Gesù Cristo è Dio. Giudei e Musulmani, però, noncredono in Gesù Cristo e non Lo venerano come Dio; perciò, Ebrei e Musulma-ni non hanno lo stesso Dio dei Cristiani.La radice, quindi, della contrapposizione tra Cristianesimo, Giudaismo e Islamismo, èdi natura teologica. Il Dio dei Cristiani, infatti, non è soltanto il Dio Unico, ma è ancheil Dio Uno e Trino. Uno nella natura, Trino nelle Persone. Il Giudaismo del NuovoTestamento, invece, ripudia Gesù Cristo, e come Messia e come Dio. L’Islam,pur riconoscendo Gesù come “un apostolo di Allah” (cfr. Sura IV, 156/157), negala SS. Trinità come bestemmia; perciò, chi non ha la fede musulmana è un “Kafir”,cioè un “infedele”, per cui i “Kaffirma” sono tutti i non musulmani, contro i qualiogni lotta è lecita e doverosa, dalla “guerra santa” in giù, fino alle persecuzionid’ogni genere!

17 Cfr. Jo. VIII, 6-9.18 Cfr. San Gv. I.a Lettera, 2-23.19 Cfr. San Gv. XIV, 11-30.

20 È una “mens” che è ormai congestionatain molte teste di frati e di preti. A Bordeaux,(Francia) per esempio, i Francescani hanno

già una loro Rivista dal titolo: “Apostolat del’Eglise Universelle”.

«State in guardia perché il vostro cuore non si lasci sedurre e voi vi allontaniate,

servendo degli altri dèi, o prostrandovi davanti a loro».

(Deuteronomio 11-16)

«In un colloquio, avuto con (Giovanni Paolo II) nel suo apparta-mento privato (...), capii, o credetti di capire, che quel Papa, in-tenso e inteso a frugare dentro se stesso, avrebbe lasciato die-tro di sè un cumulo di macerie: quelle della struttura autoritariae piramidale della curia romana.Ora, mi sembra di capire che quella intuizione vagamente cata-strofica peccava, sì, ma per difetto: quelle che PAPA WOJTYLASI LASCERÀ DIETRO NON SONO LE MACERIE SOLTANTODELLA CURIA, MA DELLA CHIESA, o almeno di quella che daduemila anni siamo abituati a considerare tale e ci portiamo,anche noi, laici, nel sangue».

(Indro Montanelli - “Corriere della Sera”, 9 marzo 2000)

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IL PENTIMENTO EBRAICO

Le scuse del Pontefice Romano,Ovverosia i “mèa culpa” della Chiesa,Accettati dal popolo cristianoCon più d’una riserva, nell’attesa

Che anche il giudeo, non certo puritano,Benché d’essere giusto abbia pretesa,Il petto si battesse, con la mano,Avendo fatto a Cristo grande offesa,

Hanno, alla fine, indotto al “pentimento”Il bonario Sharòn, che ha dichiarato,In linea col Vecchio Testamento,

D’esser pentito e molto amareggiato,Perché vent’anni fa - bel sentimento! -Quel “boia” d’Arafat non ha ammazzato!

Prof. Arturo Sardini

Chiosa

L’Illuminismo e la Rivoluzione,Napoleone ed il Risorgimento,Ottobre Rosso e sangue a profusioneSono ispirati al Vecchio Testamento!

Ora, la prepotenza in PalestinaDovrebbe aprire gli occhi a noi cristiani -Ed anche quel che accade in Argentina -Per non doverci mordere le mani!

Chiusa

Ebraismo, marxismo e massonismoSono la “trinità” dei farisei!E noi cristiani, poveri babbei,Sponsorizziamo ancora l’ebraismo!

OCCHI SULLA POLITICA

LA DOTTRINA SOCIALE CATTOLICA(da: La Dottrina sociale cattolica: sfida per il terzo millennio - Rimini)

A CHI SPETTA EDUCARE?

Il diritto-dovere educativo dei genitori, però, non deve esse-re inteso come dispotico o assoluto, perché il loro compitoeducativo si configura come un vero e proprio servizio nell’inte-resse, prima di tutto, dei figli, e poi della società e della religio-ne, tanto da essere sottoposto alla vigilanza ed alla tutela giuri-dica dello Stato ed al giudizio ed all’autorità della Chiesa.

Il compito educativo, poi, spetta alla società ed allo Stato,dal momento che la famiglia non è una società perfetta e non di-spone sempre e dovunque dei mezzi necessari per esercitarlo.In questi casi, in base al princìpio di sussidiarietà, laddove man-chi l’iniziativa delle famiglie e delle altre società, senza mai so-stituirsi ad esse, lo Stato promuove l’educazione della gio-ventù, rimuove gli ostacoli che la impediscono, aiuta le iniziativedi associazioni, enti e comunità, completa l’opera delle famiglie,istituisce scuole ed istituti propri.È proprio per questa impostazione che Pio XI, nell’enciclica“Non abbiamo bisogno”, e successivamente nella “Mit Bren-nender Sorge”, riaffermò con forza che:

«Una concezione dello Stato che gli fa apparte-nere le giovani generazioni interamente e sen-za eccezioni dalla prima età fino all’età adulta,non è conciliabile, per un cattolico, con la dot-trina cattolica e neanche è conciliabile con ildiritto naturale della famiglia!».

L’educazione, infine, spetta alla Chiesa. Come società umana, anch’essa, come lo Stato, ha “l’obbligodi dare alla famiglia tutti gli aiuti possibili affinché possanoadeguatamente esercitare i loro compiti educativi” (Cost.Apost. “Familiaris Consortio”).Come società soprannaturale, la Chiesa ha il compito di annun-ciare a tutti gli uomini la via della salvezza: «Andate, dunque,ammaestrate tutte le genti... Ed ecco Io sono con voi tutti igiorni fino alla fine del mondo» (Matteo XXVIII, 18-20).Questa azione, che è di vera e propria evangelizzazione, vieneesercitata, o direttamente con la catechesi, dentro l’orbita dellaChiesa stessa, o indirettamente, nella società civile, con accordipresi con i singoli Stati o con la creazione di Scuole cattoliche.

Ma... chi è e com’è il soggetto dell’educazione?

(continua)

UNA LETTERA A SUA ECC.ZA RE-VERENDISSIMA MONS. GIUSEPPEPITTAU, PREFETTO DELLA CON-GREGAZIONE PER L’EDUCAZIONECATTOLICA - ROMA

Eccellenza Reverendissima,ho letto con vivo interesse l’intervistada Lei concessa sulla questione isla-mica, apparsa su “Il Tempo” del 31dicembre 2001 scorso, e non Le na-scondo che quanto da Lei affermatomi ha profondamente amareggiato.Da quarant’anni, la Gerarchia nonfa che promuovere “aperture” ver-so tutte le altre religioni che non ri-conoscono il Cristo, come si può ri-levare dalla proluvie di documentipartoriti dal Vaticano II; apertureche, inevitabilmente, pongono No-stro Signore, Re del Cielo e dellaTerra, Creatore di tutte le cose, allastessa stregua degli idoli delle altre“religioni”, che vere religioni nonpossono essere, dato che l’UnicoDio Rivelato è Uno nella Sua Tri-nità.E tra queste, l’Islamismo, inventatodal Rabbino della Mecca e supporta-to dall’ebraismo dell’epoca, gelosidi vedere tante anime aderire allanuova religione cristiana, predicata interra d’Arabia dagli Apostoli. La diffu-sione, poi, di questa dottrina fu affi-data alla ferocia di Maometto.Si può definire “religione” un movi-mento, sostenuto con la violenzanei confronti dei propri adepti, chepredica lo sterminio non soltantodei cristiani, ma di tutti coloro che lapensano diversamente? Un movi-mento che vuole la sottomissionedella specie umana e propugna laconquista del mondo mediante una“guerra” che loro chiamano “san-ta”?In passato, la civiltà occidentale, chepuò identificarsi nella civiltà cristia-na, ha saputo difendersi dalle nu-merose invasioni delle orde musul-mane succedutesi nei secoli, com-battendo eroicamente tante sangui-nose battaglie.Da quarant’anni a questa parte, in-vece, grazie alle “aperture” conci-

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Documenta-Facta

liari, in nome di un non ben precisato“dialogo” e con l’ausilio dei diversipoteri massonici, tendenti alla in-staurazione del loro Governo Mon-diale, si è consentita una massicciaimmigrazione che ha portato alla co-struzione di ben 2,500 moschee intutta Europa, risultate poi veri e pro-pri potenziali centri di terrorismo! Ri-cordo la cerimonia dell’inaugurazionedella moschea di Roma, la più granded’Europa, alla quale intervenne, oltreal potere politico, anche - molto com-piaciuta! - una Delegazione Vaticanain rappresentanza dello stessoPontefice.Oggi, Lei lancia l’allarme: “Se i cri-stiani non prenderanno posizionicoscienziose, l’Italia sarà islamiz-zata”; ma con quale credibilità pos-siamo prendere delle posizioni se lacristianità è avvilita e colpevolizzata -proprio da Chi questa cristianità do-vrebbe difendere! - per non si sa benequali colpe di cui deve continuare achiedere perdono a tutti?E prosegue: «Fate sentire la vostravoce»; ma se i nostri Pastori tac-ciono ed il Santo Padre rende visitaalle moschee e si lascia fotografareperfino nell’atto di baciare il Cora-no, che cosa vuole che facciano que-sti poveri cristiani, ai quali è statotolto il supporto della Vera Fedenel Dio Vivente e vengono sollecitatia credere solo nell’uomo, esortati adun ecumenismo che tutto consentee che porta solo ad un irrazionalesincretismo religioso?..E parla, poi, della “applicazione delprincipio di reciprocità”; ma qualereciprocità si può sperare da unmassa di fanatici che, in nome delloro “dio” (... ma quale?) distruggetutti i simboli di qualsiasi religioneche non si accordi con i propri punti divista e continua a massacrare i cri-stiani in tutti i Paesi sotto il lorodominio, perfino crocefiggendoli sulleporte delle chiese?.. È storia di tutti igiorni!Eccellenza, forse questa mia esterna-zione Le sarà sembrata poco diplo-matica; ma, esortato anche dal Pen-siero di San Tommaso d’Aquino, ri-

tengo che con il tacere non si rendatestimonianza della propria Fede!(G. Gallini - CH)

DIO TRINO E DIO NON TRINO SONO IL MEDESIMO DIO?

Per i maomettani, specialmente per iquali San Tommaso ha scritto la“Summa contra Gentiles” vale lapena di conoscere il pensiero autore-vole del nostro angelico Dottore (L. I,c. VI): «Coloro che introdussero sètte erro-nee procedettero per vie del tuttocontrarie alla fede, come è evidentenel caso di Maometto, il quale al-lettò i popoli con la promessa dipiaceri carnali, ai quali loro sonogià propensi per la concupiscenzadella carne.«Inoltre diede precetti conformi a co-deste promesse, sciogliendo le bri-glie alle passioni del piacere in cuiè facile farsi obbedire dagli uominicarnali. (...). Le verità stesse che egliinsegnò sono mescolate a favole e adottrine falsissime. E neppure siservì di miracoli soprannaturali,che costituiscono la sola testimo-nianza adeguata della rivelazionedivina (...). Ma disse di essere statoinviato con le armi: il quale contrasse-gno non manca neppure ai briganti eai tiranni.«Inoltre a lui inizialmente non credet-tero uomini pratici delle cose divine eumane, ma bestiali abitanti del deser-to, del tutto ignari delle cose di Dio; eservendosi poi del loro numero, eglicostrinse gli altri ad accettare lasua legge con la forza delle armi. Eneppure ebbe anteriormente la testi-monianza dei profeti precedenti; anzi,egli guasta tutti gli insegnamentidel Vecchio Testamento, per nonessere tacciato di falsità con raccontifavolosi, come risulta dalla lettura del-la sua legge.«Ecco perché, con astuzia, egli proibi-sce ai suoi seguaci di leggere i libridel Vecchio e del Nuovo Testamento,per non essere tacciato di falsità. Per-ciò è evidente che coloro che credonoin lui compiono (oggettivamente) unatto di leggerezza».Per tutte queste ragioni, l’Aquinate,ovviamente, nega ogni parentela trail nostro Dio, che è vero, e il loro,che è falso e, specialmente, inesi-stente!Bisogna dire che per San Tommaso imaomettani sono per antonomasia“gli infedeli”, mentre gli ebrei sonospesso chiamati semplicemente “in-creduli”, non avendo creduto al Cri-sto, loro Re e Messia. Tutta la Tradi-zione è con lui: fedeli propriamentesono i cristiani, unici a obbedire allaFede.

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CONQUISTA DELLE PARROCCHIE

Insensibilmente e subdolamenteessi inducono a credere e a con-siderare come loro vera famigliala Comunità Neo-catecumenale,adottando i termini di “fratello” e“sorella” per riconoscersi tramembri. Sostituiscono il terminesacerdote con quello di presbitero.Sparano parole forti e incomprensi-bili agli estranei, come “kérygma”,“koinonìa”, “kénosis”, “esisten-ziale”, “òntico”’ “Servo diJahvè”, “Croce gloriosa”, per fa-re impressione sulla gente sempli-ce, quasi a far credere d’averesempre Dio in tasca! S’impadroni-scono della parrocchia “inesclusiva”: con maliziosa gradua-lità, fanno le “monizioni” alla Let-ture della Messa; scelgono i canti;insegnano il catechismo ai comuni-candi e ai cresimandi; preparano laliturgia pasquale, estromettendoquanti fossero loro contrari, e sosti-tuendosi ad ogni altra associazio-ne. Il Parroco perde così il controllo della si-tuazione. Nei rari casi in cui il parroco rie-sce ad allontanarli, dovrà aspettarsi unareazione terribile. Allora, esploderà tutto illoro fanatismo. Il poveretto, incontreràgrandi difficoltà a sostituirli in maniera pa-cifica e conveniente; non potrà certo rim-piazzare l’entrata considerevole dell’of-ferta mensile (avendo rinunciato a quelladel Cammino Neo-catecumenale) e nem-meno difendersi da offese e calunnie checostoro metteranno in giro. Così, avven-ne ad un parroco della provincia di Ro-ma: come riuscì a liberarsi dei Neo-cate-cumenali, immediatamente si trovò solo,

perché d’un colpo, gli portarono via, qua-si tutti i fedeli!

L’ARMA DEL DANARO

Altro fortissimo condizionamento è datodal DANARO.Ogni adepto deve versare almeno il10% delle sue entrate al movimento.Ciò avviene dopo il “secondo passag-gio”. Questo danaro, anziché andare aipoveri, va ai cosiddetti “catechisti itine-ranti”, che andando in giro per l’Europae per il mondo a diffondere il Movimento,non devono mancare di nulla, dal vestia-

rio all’automobile, dalla casa allababy sitter. Questi Catechisti itine-ranti, sono spinti a licenziarsi dalposto di lavoro per vivere, da quelmomento e per tutta la vita, a tota-le carico della Sètta, insieme a tut-ta la famiglia, senza che manchiloro nulla, in paesi stranieri, com-pletamente spesati. Quante volteho pensato a loro, ed al lusso incui vivono, quando, cacciato di ca-sa fui costretto a dormire in auto-mobile! Le somme rastrellate daquesta sètta sono un qualcosa digigantesco e difficilmente valutabi-le. Esse comprendono il 10% ditutti i guadagni di lavoro dipenden-te o professionale e le entrate dipensioni, donazioni, eredità; le of-ferte fatte per dimostrare d’esseredistaccati dal danaro con rinunciaai beni personali e familiari. Le fre-quenti raccolte di danaro vengonoeffettuate con un sacco di plasticanera (il sacco per le immondizie)che viene fatto girare. Ognuno vimette dentro danaro od oggetti divalore. Il danaro serve per l’acqui-

sto ed il mantenimento di lussuose resi-denze, di Seminari, e per pagare gli sti-pendi a quei parroci e a quei Vescovi chesi sono mostrati bravi nel facil i tarel’espansione dei Cammino. Naturalmen-te, tali stipendi, pur riconducibili ad ununico tariffario nazionale, sono dati inproporzione del numero delle “Comu-nità” esistenti nel territorio, e non sonochiamati “stipendi”, ma “offerte”. Lasostanza, comunque, non cambia.Altro danaro viene speso per le pubblicherelazioni e per farsi una bella immaginenel mondo cattolico. Solo in piccola parteè utilizzato a favore di fratelli di Comunitàpiù bisognosi, ma viene dato come frutto

LA “TELA DI RAGNO”– PLAGIO PSICOLOGICO

NEL CAMMINO NEO-CATECUMENALE –

di Augusto Faustini

3

«Ci sono prigioni che hanno le sbarre: solide sbarre che si vedono e si possono segare. Ci sono prigioni, che hanno le sbarre invisibili - che non possono essere afferrate e scosse con rabbia;

mentre sorridendo vi dicono: “Ma siete liberi!!! La porta è aperta... aperta! Potete uscire!”» (Claud Buffet).

“Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002 13

di grandi sacrifici ed è fonte di continui ri-catti e di debiti di riconoscenza. In prati-ca: prima, impoveriscono le famigliecon una prolificità irresponsabile, epoi le tengono legate col ricatto deldanaro. Il danaro è il bene cui tengono di più icapi del Movimento. Tra breve, potreb-be servire anche a condizionare il prossi-mo Conclave, in concorso con altri Movi-menti, sorti negli ultimi tempi all’internodella Chiesa.Il fiume di danaro che entra ininterrotta-mente nelle casse del Movimento, non èdato solo dalle offerte “spontanee”, maanche dalla vendita di migliaia d’oggettidi culto col marchio esclusivo di Kiko. Miriferisco a leggii, croci, tovaglie per altare,tappeti, portafiori, stole, tuniche, ecc. Tut-ti questi oggetti sono costruiti in una lorofabbrica, firmati dal loro santone, vendutia prezzi “esclusivi”, unicamente nel loronegozio. Persino il ritofinale del battesimonel fiume Giordano ècelebrato indossandouna costosa tunica“griffata”, con viaggioe alloggio organizzatodalla Sètta.“Siccome sono ve-nuti a mancare i fon-di internazionali”, amaggio dello scorsoanno (2001), Kiko hachiesto a tutte le Co-munità che avevanofatto il 2° Passaggio,di versare con urgenza(anche a costo di fareuna fidejussione) lasomma di l0 mil ioniper poter ultimare lacostruzione della “Do-mus Calileae”, “lapiù grande opera delgenere in Palesti-na!”. Dai dati fornitiall’agenzia di stampa“Adnkronos”, venia-mo a sapere che nelmondo ci sono 17milacomunità (4.500 in Italia). Se la cifracorrisponde al vero, quanti miliardi avran-no raccolto con questa chiamata, e comeli useranno veramente? Certo, Kiko haun forte senso degli affari e sa camuffaremolto bene, proponendo la sua alta spiri-tualità. E gli illusi, pieni d’entusiasmo perlui, credono e pagano.

RICATTO PERSECUTORIO

I Neo-catecumenali dicono sovente di su-bire “persecuzioni”, ma quando qualcu-no, come me, denuncia i frutti disastrosidel Cammino, è offeso, dileggiato, com-patito; stigmatizzato come “Giuda”, “tra-ditore” “demonio”, “Faraone”. NelleComunità, poi, esultano quando qualcu-no li critica, perché ritengono che le criti-che siano “persecuzioni” che provanola loro “santità” e la giustezza della loroesperienza.Ma le vere persecuzioni le subisconoaltri. A me è stata tolta la famiglia, i figli,

l’amore dei nipoti, la casa, ecc. Spessosento storie da far accapponare la pelle:persone bloccate nella loro carriera o sullavoro da superiori e dirigenti che sonoCatechisti Neo-catecumenali; professoridanneggiati a scuola; Vescovi trasferiti;parroci cacciati e molte altre situazionidel genere.Come mai i Vescovi non intervenganoin una questione così grave?Provo ad ipotizzare delle risposte:- Alcuni obbediscono acriticamente agliordini che vengono dall’alto;- Altri sono colpiti dal successo e dallecalorose partecipazioni dei Neo-catecu-menali agli eventi organizzati dal Papa;- Alcuni non possono più fare a meno de-gli stipendi mensili della Sètta;Tutti però dovranno fare i conti con la lo-ro coscienza e col giudizio di Dio.Perché, poi, i poteri civili non interven-gono?

L’unica norma penale che poteva esserechiamata in causa è quella sul “plagiopsicologico” (art. 603 C. P) che, pur-troppo, nel 1981 è stata dichiarata inco-stituzionale perché non chiara. La CorteCostituzionale, raccomandò che si prov-vedesse al più presto ad una sua riformu-lazione. La richiesta di incostituzionalitàfu fatta da varie Sètte religiose italiane estraniere.Come mai da 20 anni la sua riformula-zione è ferma alla Commissione?Affari Costituzionali della Camera? Nonso proprio cosa rispondere. Ricordo,però, che diversi avvocati Neo-catecume-nali mi hanno riso in faccia dicendomi:“Lei non può farei nulla, perché in Ita-lia il plagio non esiste più”!

MANIPOLAZIONE PSICOLOGICA

Il Movimento Neo-catecumenale è ungruppo cristiano di spirito settario. Cometutte le sètte, usa un atteggiamento di in-

tolleranza, unito ad un proselitismo ag-gressivo. Impone il suo modo particolaredi pensare, di sentire, di agire, mentre laChiesa chiede all’uomo un consenso per-sonale, convinto e responsabile. La “co-strizione” è latente e non è facilmentericonoscibile.La Chiesa Cattolica, nella Nota Pastoraledella CEI del 30 Maggio 1993, a cura delSegretariato per l’Ecumenismo e il dialo-go, accenna al “lavaggio del cervello”in questi termini: “A ragion veduta sipuò osservare che le sètte e i nuovimovimenti religiosi normalmente ap-paiono chiusi al dialogo, protesi comesono all’annuncio con metodi di pro-paganda che si servono della pressio-ne psicologica tendendo a soggiogarel’interlocutore in modo da raggiungereun’adesione acritica e totale, fino aprodurre, in taluni casi, il plagio dellapersonalità”. E ancora: “A volte acca-

de che gli adepti auna sètta venganovincolati attraversoforme di coercizionee vigilanza, fino adarrivare a vere e pro-prie limitazioni dellalibertà personale. Inquesti casi, ci si tro-va di fronte ad unsuccesso imposto etutelato”.In tale documento si faesplicito riferimento alfatto che in alcunigruppi sono presentisistemi di pressionepsicologica che non ri-spettano le persone.Nel Movimento neo-catecumenale vi sonodelle scelte che sem-brano libere, ma che inrealtà non lo sono. Ciòsuccede anche al ter-mine della “Conviven-za” che conclude il ci-clo delle quindici cate-chesi che introduconoi partecipanti al pre-ca-

tecumenato. Coloro che accettano di ini-ziare il Cammino Neo-catecumenale, daquel momento, senza accorgersene, la-sciano di fatto la Chiesa Cattolica peraderire ad un nuovo culto, la cui dottrinae prassi sono in antitesi con la fede pre-cedente, pur rimanendo convinti d’esserenell’ortodossia, della quale si fa garantela figura passiva del sacerdote-presbite-ro.Chi entra a far parte della Comunità Neo-catecumenale, ignora il meccanismo chelentamente, ma inesorabilmente, lo por-terà a farsi convertire, e i metodi di for-mazione cui sarà sottoposto fino a rag-giungere una totale adesione dogmaticae acritica ai principi di fede e all’ideologiareligiosa proposta dal Cammino neo-ca-tecumenale che lo porterà ad un plagiototale della sua personalità.Alcuni elementi conferiscono al Movi-mento Neo-catecumenale i l sapored’una sètta. Essi sono: la stratificazionegerarchica; i riti d’accesso e di “pas-saggio”; la verifica costante dell’orto-

Cerimonia neo-catecumenale.

dossia; l’impegno totalizzante; il pro-selitismo.L’appartenenza al gruppo è così esclusi-va da essere inconciliabile con la parteci-pazione ad ogni altra espressione dellavita sociale. Il processo d’indottrinamentopraticato nel Movimento non è compatibi-le con la Fede cattolica e si serve d’unapressione psicologica che fa uso di sofi-sticati meccanismi che non rispettano lapersona, la quale, inconsapevole e igna-ra di cosa le stia succedendo, accetta tut-to passivamente.Le conseguenze di questo condiziona-mento sulle persone sono deleterie epermangono anche quando il catecume-no ha abbandonato il gruppo, segnandoin modo irreversibile la salute psichicadei più deboli.L’espressione “lavaggio dei cer-vello” è stata introdotta agli inizidegli anni ‘50 da Edward HunterJr., giornalista corrispondente daHong Kong per un quotidiano diMiami, per tradurre un termine ci-nese (brain-washing) che significa“pulizia della mente”. Si trattavadi un sistema di persuasione, usa-to per liberare la mente dei cinesidalle vecchie credenze e “conver-tirli” agli ideali e ai programmi co-munisti.Tre erano le fasi del processo:“scongelamento”, col quale met-tevano in dubbio tutti i loro princìpi,fino al punto da volerli abbandona-re; “modificazione”, che avevaluogo quando il prigioniero comin-ciava a intravedere i lati positivinell’ideologia comunista e a met-tersi sulla scìa di altri che l’aveva-no accettata; “ricongelamento”,che consisteva nel convincerli del-la bontà delle nuove idee che cosìvenivano accettate definitivamen-te. Poi, per farli sentire più sicuri, limettevano in condizione di prepa-rare la loro difesa, nel caso fosse-ro attaccati. Così preparati, difficil-mente avrebbero potuto lasciarsiinfluenzare da altri che avesseromesso in discussione la nuova po-sizione nella quale s’erano adagia-ti.Stessa tecnica viene usata dalMovimento Neo-catecumenale nelsuo reclutamento. Le quindici ca-techesi introduttive, in cui viene procla-mato il Kerygma, corrispondono alla fasecinese dello “scongelamento”.Nella fase dello “scongelamento”, sitende a demolire le certezze che i mem-bri possiedono, specialmente se sonocattolici praticanti. Si dice che “La Chie-sa, sacramento di salvezza, oggi, nelleparrocchie, non si vede da nessunaparte; piuttosto sono degli uffici, dovela gente va a Messa, al battesimo,però non sono un sacramento di sal-vezza” (1°SCR, p. 31). E ancora: “Diquelli che noi chiamiamo cristiani so-no scandalo per quelli che non vengo-no più in chiesa” (1°SCR, P. 62). Ven-gono ridicolizzate le spiritualità racco-mandate dal Magistero: “Attenti concerti concetti di “Dio Buono” che è tut-to misericordia... tipo “Sacro Cuore”,

con la manina così e la faccia tutta ri-toccata, tutto zucchero e miele, tuttosoavino e tenerino...” (OR, p. 115). “LaChiesa Cattolica è piena di paganesi-mo e di idolatria” (PR, p. 34). “...a Ro-ma con i cardinali, la curia... “ognunofa i fatti suoi; li, non c’è pastorale ve-ra: in Roma........ mai stata una pasto-rale. È la peggio terra del mondo” (PR,p. 183).

“Vogliamo formare nella parrocchiauna comunità che sia segno. Questacomunità, alla lunga, cambia la pasto-rale e la struttura della parrocchia”(OR, p. 28).Questi messaggi vengono ben recepitidai deboli di fede e dai delusi dalla Chie-sa cattolica che cominciano a credere

che la vera Chiesa stia nella Comunità.Dice Kiko: “Le Comunità Neo-catecu-menali sono la chiesa stessa che èqualcosa di molto diverso dal gruppet-to delle signore della S. Vincenzo, daun gruppo di Azione Cattolica... è uncammino che ha la Chiesa perché sevoi scoprite che l’Azione Cattolica nondà frutto, e non sapete dove andare,voi potete, in questo cammino, incon-trare la fede” (1°SCR, p. 55). “Pensatequando sarete scrutati che state da-vanti a Gesù Cristo, anche se io sonoun imbecille, una canaglia, un idiota;quando starai seduto parlando conme, in quel momento starai parlandocon Gesù Cristo; noi facciamo un ser-vizio nel suo nome e Dio c’ispira”(2°SCR,p. 90).Nella fase della “modificazione”, i

membri incominciano a scorgere gliaspetti positivi della vita comunitaria: in-teresse e attenzione a chi mostra di ave-re qualche problema che lo assilla; climadi cordiale e festosa accoglienza; “con-vivenze” con cadenze mensili che ven-gono accolte con entusiasmo dagli adep-ti, come evasione dalla “routine” quoti-diana. La Comunità è vista come cosabuona e accettata e fatta propria. Coluiche comincia a farne parte, inizia a per-correre quella spirale che qualche studio-so ha identificato e collegato al processodi affiliazione alle sètte. L’individuo si al-lontanerà sempre più dal suo retroterra(affetti familiari, legami sociali, valori vita-li). A mano a mano che si partecipa alMovimento, si discende di spira in spira,perdendo di vista ogni altro riferimento,

vedendo solo la realtà propostadal gruppo.

Terzo stadio dei processo: “ri-congelamento”. All’inizio, la scel-ta d’entrare nel Movimento potevaessere in qualche modo libera econsapevole, ma quando uno èentrato, viene trascinato in un vor-tice dal quale non riuscirà più a li-berarsi e la comunità diventerà lacosa più importante della sua vita.Kiko dice: «Quando siete entratinella comunità, anche voi eravatepoliteisti e per voi la verità e la vitaerano il lavoro, la famiglia, l’affer-mazione di voi stessi, i figli, la so-cietà, la macchina, e fra tutte que-ste cose avevate anche la Comu-nità. A questo punto del Cammino,dopo quattro anni, le cose sono unpo’ diverse, e ora, poiché sieteconvinti che queste cose non vidanno affatto felicità, ora il Signo-re può dirvi: “Ascolta Israele, iosono l’amico, gli altri non sonodei”» (SH, p. 72). “C’è molta gen-te cui dà fastidio l’andare in comu-nità, ma non la possono lasciare,perché la Parola gli ha aperto laverità dei mondo e ormai non sipossono più alienare perché... do-ve andrebbero? Se il sale perde ilsuo sapore ormai non serve aniente altro se non ad essere cal-pestato dagli uomini. Diventerai unuomo disgraziato, non servirai aniente, perché se almeno fossi co-

me quelli che non hanno conosciuto il ca-tecumenato e non sanno nulla, allora tialieneresti con la T.V. o diventeresti so-cio della Roma e te ne andresti con gran-de illusione a vederla giocare ogni dome-nica. MA TU SEI STATO MARCATO AFUOCO E QUESTO NON TE LO PUO’TOGLIERE NESSUNO” (SH,p. 103).Con queste parole Kiko inchioda persempre al Cammino gli adepti e non si fascrupolo di lanciare maledizioni su quelliche, svegliandosi dall’incantesimo, in unmomento di lucidità, volessero tornare in-dietro: “ ... Fratello mio, tu puoi tornareindietro: però, attento! Attenti, fratelli,perché Dio vi ha inviato dei catechisticoncreti, che vi hanno detto che han-no visto Gesù Cristo. SE ANDATE VIA,IL SANGUE DI GESU’ CRISTO PER LANOSTRA TESTIMONIANZA RICADRA

14 “Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002

Giovanni Paolo II con Kiko e Carmen.

SU DI VOI”! (PR,p. 412).Se l’adepto mostra qualche segno di ten-tennamento, i catechisti lo “sorreggono”ricordandogli che ha messo la sua firmasul “Libro della Vita”, cioè la copia della“Bibbia della Comunità”, nella cerimo-nia nota come “Primo Scrutinio”. Alloragli fu detto che era libero di non firmare einterrompere il “Cammino”; firmare, vo-leva dire salvezza assicurata, non firmareperderla per sempre. “Ora, mettendo ilvostro nome, direte il vostro sì allascelta che Dio ha fatto nei vostri con-fronti dall’eternità. Gioite per una cosasola: i vostri nomi sono scritti in Cie-lo”! (1°SCR,p. 143).Il gruppo diventa così la prigione in cuitutti, a sentire i catechisti, sonoliberi, ma nella realtà moral-mente “incatenati”. In questoclima di terrorismo psicologico,si svolgono gli “Scrutini”, con-dotti da semplici laici, che sisostituiscono al sacerdote, e sierigono a confessori dei fratelli,dai quali pretendono di saperele cose più intime della loro vi-ta che, in questo modo, diven-ta patrimonio di tutta la comu-nità. Sotto l’effetto del “lavag-gio del cervello”, i catecume-ni vengono forzati a donare ipropri beni. “L’uomo cerca lavita nei beni. Per questo, nel-le comunità venderete i beni.Questo non ditelo alla genteperché se ne andrebbero tut-ti di corsa” (OR,p. 50). “ ... Sein paese corre voce che perentrare in questa comunitàbisogna vendere i beni, nes-suno viene più alle cateche-si” (20 SCR,p. 97). “In molteconvivenze, la gente si ribel-la e non intende vendere ipropri beni e pensa che devefare una elemosinuccia...non capite” (SH,p. 96).Nella tappa che i Neo-catecu-menali chiamano “SecondoScrutinio”, Kiko arriva a chie-dere ai catechisti di scrutare lepersone secondo questi criteri:1) se hanno cambiato menta-lità;2) se si sono provati con ibeni;3) se hanno fatto il Cammi-no.Si può concludere che il pro-blema nel Movimento Neo-ca-tecumenale non stia solo neicontenuti (decisamente incom-patibili con la Fede cattolica),ma anche nei metodi e nelle tecniche diindottrinamento, tendenti all’annienta-mento della personalità e al plagio dellepersone divenute psicologicamente de-boli.

APPELLO FINALE

Quanto tempo ancora dobbiamo aspet-tare, noi, vittime degli inganni del Movi-mento Neo-catecumenale, prima che laCongregazione per la Dottrina della

Fede si decida ad emanare un documen-to che possa fermare Kiko, Carmen e iloro catechisti, che continuano a diffon-dere la loro falsa dottrina, spadroneg-giando nelle parrocchie, con la presenzapassiva di “presbiteri” che “garantisco-no” l’ortodossia delle loro catechesi an-che se sentono pesanti accuse rivolte al-la Chiesa Cattolica?Fino a quando permetterete, col vo-stro silenzio, che continuino a distrug-gere parrocchie e famiglie? Perché la-sciare che i Neo-catecumenali dicanoche il Santo Padre li approva e li benedi-ce, quando sapete bene che dicono il fal-so? E se il Papa sa quello che tuttihanno scoperto, perché lasciare che sia

compromesso con errori dogmatici dis-seminati nelle “catechesi” di Kiko eCarmen, di chiaro sapore ereticale, fi-loprotestanti, impartite da laici privid’una adeguata preparazione teologica,in ore anche notturne e in un clima dimassima segretezza, con una tecnicapsicologica di indottrinamento tendentead umiliare le persone, abbassando l’au-to-stima in modo da renderle recettive epiù malleabili alle idee del Movimento?E che dire delle gravissime conse-guenze spirituali e psicologiche che

molti devono subire, come la perdita diidentità, l’insicurezza e le forme depressi-ve che qualche volta portano al suicidio?Quelli che vorrebbero abbandonare ilCammino non possono. Come uno entranel gruppo viene travolto dagli impegni edai compromessi e, pertanto, subisce, ta-ce e ubbidisce ciecamente ai Catechistiche con maledizioni e minacce intimori-scono chi dia segni di tentennamento.Quelli che sono usciti chiedono aiutoalla Chiesa, denunciando gli abusi, masono considerati dei lebbrosi e nessu-no li ascolta.Con la vostra reticenza, voi screditatela figura del Sommo Pontefice e vi ren-dete responsabili di tanti peccati di per-

sone che, deluse dal vostro at-teggiamento, perdono la fede.Dopo più di trent’anni si cono-sce ormai la dottrina di Kiko. Ilsegreto è stato svelato per me-rito di zelanti uomini di Chiesache Voi conoscete bene e i cuil ibri sono stati messi daglistessi nelle vostre mani. I tempi sono ormai maturi. Ache serve tacere, coprire,aspettare? È forse lo scan-dalo che volete evitare?Dobbiamo fare i conti conDio, prima che con gli uomi-ni di questa terra. Dinanzi alSuo tribunale dovremo tutticomparire: Papa, Vescovi eCardinali compresi. Baste-rebbe, senza creare scandalo,che tutti i Vescovi proibissero:- Le catechesi di Kiko e Car-men nelle parrocchie, a portechiuse, con il loro pseudo-ca-techismo: il Vangelo va “gri-dato dai tetti”; il Catechismoche la Chiesa ha consegnatoai fedeli è uno solo!- La celebrazione eucaristica ilsabato sera. Voi sapete che iNeo-catecumenali celebranovarie messe contemporanea-mente, una per ogni gruppo.Ciò è contro le norme che ave-te emanato. Nella Nota pasto-rale della CEI, 15 luglio 1984,“Il giorno del Signore”, invi-tate a “non moltiplicare, oltreil giusto, il numero dellemesse domenicali e, qua elà, anche delle messe festivedel sabato sera”, perché que-sta prassi di “messe contem-poranee risulta di grave pre-giudizio per la cura pastora-le e rischia di compromette-re la verità della celebrazio-

ne festiva”.- Lo svolgimento del loro programma pa-storale: obbligandoli a seguire il program-ma pastorale diocesano o parrocchiale.È giunto il tempo che ci diate delle ri-sposte chiare!Noi siamo stanchi d’aspettare! Affrettatevi ad intervenire, prima chesia troppo tardi!Non vogliamo pensare d’essere stati

traditi dai nostri Pastori!QUALE VERGOGNA SE TRADITE CRI-STO, PER FAVORIRE KIKO!

“Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002 15

Giovanni Paolo II in una “Messa neo-catecumenale”

16 “Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002

I niziamo col dire che in alcuni Paesi,per l’esattezza gli USA (in considere-vole percentuale) ed in CINA

(all’80%), sono già presenti sul mercatogli “OGM”. Da qualche tempo a questa parte, sentoparlare di BIOTOCNOLOGIE, ma qui,non si tratta di ciò, bensì di MANIPOLA-ZIONI GENETICHE.Perché con la Biotecnologia, per es., sipuò fare la birra, l’aceto, il vino o lo yo-gurt; e, quindi, la Biotecnologia non ècertamente una novità. La novità, invece,consiste nel cambiare “parti” di infor-mazioni genetiche, corrispondenti ai ge-ni, per trasferire da una specie ad un’al-tra. Da qui, giustamente, la parola: “tran-sgenesi”, appunto.Già in Europa è stata “autorizzata” l’im-missione su cinque vegetali: mais,soia, colza, cicoria e tabacco, pur sedebbono contenere sull’etichetta la frase:“prodotto (con “mais”, p. es.) genetica-mente modificato”.Mentre nessuna “etichettatura” è previ-sta per i “mangimi” degli animali.I rischi sono tanti:

1) La trasmissione del gene nuovo ad al-tre piante non modificate, sia attraver-so gli insetti che tramite l’aria;

2) la difficoltà di sradicare, poi, l’invasio-ne della crescita;

3) la pericolosità delle piante transgeni-che verso gli altri esseri viventi;

4) la resistenza agli antibiotici;5) l’aumento delle allergie;6) la tossicità di certi “OGM”;7) l’uso incontrollato degli erbicidi nelle

piante resistenti.

E questa tecnologia è ancor più deva-stante dal momento che è nelle mani dipotenti multinazionali agro-chimiche-far-maceutiche, che tendono a brevettaretutto di tutti! Ma, mentre i “diritti” di pro-prietà sono garantiti, esse non sono“responsabili” dei danni che cause-ranno. Tant’è che le stesse ASSICURA-ZIONI non sono disposte ad assicurarequesto tipo di rischi, per cui questo la di-ce lunga sulla loro dannosità!

Le multinazionali, per giustificare la ma-croscopica truffa, normalmente usano leseguenti scuse:1) l’uomo - affermano - ha sempre modifi-cato l’ambiente. E la biotecnologia è anti-ca quanto l’uomo. Noi rispondiamo: l’uo-mo avrà pur modificato le varietà vegetaliche ha coltivato, ma solo incrociando fraloro le specie interfertili; nessuno ha maisuperato il “muro” delle SPECIE, e tan-to meno dei REGNI! Come - p. es. - in-troducendo geni di pesci nella carota,ed il tabacco nella medusa, e così via.Sono azioni criminali, di gran lunga su-periori all’abbattimento delle Torri Ge-melle di New York!2) Se vogliamo sfamare la popolazionemondiale, dobbiamo sviluppare la tecno-

logia per produrre maggiore cibo. Noi ri-spondiamo: solo gli imbecilli possonopensare che le multinazionali si occupa-no delle necessità altrui, anziché delleproprie! Anzi, mentre prima i Paesi delSud avevano autosufficienza alimentare,le multinazionali gliel’hanno tolta con l’in-ganno, con la forza o con i prestiti.Sappiamo bene, d’altronde, che, con iSEMI “TERMINATOR”, non si combat-terà la fame nel mondo, bensì tutta l’agri-coltura del pianeta dipenderà completa-mente dal settore sementiero che starànelle mani di poche multinazionali!3) Con le biotecnologie si può ridurrel’impiego chimico in agricoltura. Noi ri-spondiamo: peccato che si emettano tan-te verità. Una tra tante: la resistenza aglierbicidi va in direzione completamenteopposta. E, quindi, non è affatto vero!4) Se le autorità americane hanno auto-rizzate gli “OGM”, vuol dire che non c’èdi che preoccuparsi. Noi rispondiamo:quando la FDA (= Food and Drugs Admi-nistration) ha permesso gli “OGM” incommercio, il responsabile legale dellaMonsanto era presidente della commis-sione del FDA. Dopo il suo “benestare”sulla innocuità degli “OGM”, è andato alavorare per la Monsanto, primo colossochimico mondiale. Che strana coinciden-za!Inoltre, ancora nessuno ci informa comeun batterio degli “OGM” stia causandodiversi morti e migliaia di invalidi. Si trattadella sindrome di mialgìa cosinofila.5) Con gli “OGM” ci saranno piante-me-dicinali, e così i poveri potranno curarsi.Rispondiamo: non vediamo come il pove-ro, che già non ha accesso al cibo, possadomani acquistare un cibo-medicamen-toso. A parte, poi, non penso sia buonodiffondere medicine nell’ambiente. Giàdiffido di prendere quelle esistenti, figu-riamoci quelle future!Inoltre, affermano o fanno dire a persona-lità scientifiche, istituzionali o premi nobel“file-OGM”, quali, la Montalcini, un Dul-becco, un Prodi, un Veronesi1, che iprogressi scientifici, nel corso della storia,sono stati sempre difficili; si sono affer-mati con molta difficoltà; hanno sempre

MONDIALISMO E ALIMENTAZIONE

del prof. Francesco Cianciarelli

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ha “decretato” che tutti gli organismiviventi multi-cellulari - animali inclusi -sono brevettabili! E già ci sono moltianimali brevettati. La Monsanto, Novar-tis, Du Pont, Rhone, Poulene, Lafarge,Coppe, ne sanno qualcosa.Ancora: la “OMPI” (= l’OrganizzazioneMondiale della Proprietà Intellettuale), giàalcuni anni fa informava che, in Africa,“Lorsignori” detenevano il 95% dei bre-vetti; in America Latina l’85%; in Asia, il70%.Anche nel Vecchio Continente c’è unadirettiva sulla protezione giuridica delleinvenzioni tecnologiche, che autorizza abrevettare interi organismi, nonchéparti, organi e geni di qualsiasi esserevivente, uomo compreso! Alcune nazio-ni Europee si sono opposte, ma, com’eraprevedibile, senza esito. Già due anni fa,all’Ufficio Europeo di brevetti, con se-de a Monaco, e sotto il N° EP 695 354, èstato “registrato” un brevetto per ma-nipolare EMBRIONI UMANI! Purtroppo,dobbiamo amaramente constatare che laBiosfera, il patrimonio naturale e cultura-le di milioni di anni di evoluzione biologi-ca, e di millenarie pratiche agricole, non èpiù dell’UMANITÀ, ma è di PROPRIETÀPRIVATA!!! Oggi, si vuole clonare tuttoe tutti! Piante, animali e perfino gli uo-mini. Sì! Perché si presentano grandi enuove prospettive, sia commerciali chescientifiche, clonando l’uomo! Questosarà il grande “business” del futuro!Da una parte, si “animalizzerà” l’uomo(già lo stanno facendo in campo morale)e, in pari tempo, si “umanizzeranno” glianimali; rendendoli più simili all’uomo.Scimmie e maiali, in primis. Non ultimo, afini di trapianti. Con la BIOTECNOLOGIAè nata, ormai, la BIOPIRATERIA, la BIO-PAZZIA, il BIOMANICOMIO!Geni di una specie passeranno adun’altra specie completamente diver-sa: geni animali - per esempio - in bat-teri o piante; geni umani, negli animali,e così via!..Non c’è più la selezione di una variante,ma addirittura l’invenzione di più variantipossibili!Le multinazionali degli “OGM” hanno or-mai il diritto di brevetto e lo pretendononon solo sugli organismi da loro genetica-mente modificati, ma anche sui geni (oparti) di organismi viventi (uomo compre-so) da loro scoperti!In una sola parola: BREVETTARE MA-TERIALE BIOLOGICO ED ORGANISMI,significa accreditarsi come inventori, cioècome CREATORI DELLA VITA!!!Stiamo per entrare ormai in un’èra dovel’uomo non sarà più libero di decidere delsuo futuro; non sarà più protagonista edautore delle sue scelte, perché una nuo-va forma di PROPRIETÀ sta per abbat-tersi su di lui: quella di essere, oltrechésuddito, schiavo, autòma, anche pro-prietà di una MONSANTO o di una DUPONT!!!Ma noi, a squarciagola, diciamo e dire-mo: IL PATRIMONIO GENETICO NONÈ IN VENDITA! L’UOMO NON È IN VEN-DITA!

trovato pregiudizi e resistenze da partedella gente. Rispondiamo: peccato dav-vero che questo sia solo un modo pernon entrare nel merito del singoli aspetti.Certo è che, spesso, mi chiedo se certi“professoroni” siano dei venduti o degliemeriti imbecilli! È mai possibile che que-sti “soloni” della scienza non capiscanoche, dopo milioni di anni di evoluzione,non avviene mai che i geni di una speciesi trasferiscano in un’altra specie viven-te? Certo, mi si dirà, ma nel nostro Paesenon è ammessa la produzione degli“OGM”. Questo è vero, ma intanto ci so-no - per ora - già dei terreni “sperimen-tali”; ed è, però, permesso importarli!Per giunta, non c’è nessuna indicazionesulle “etichette”, e quindi possiamo in-gerire ingredienti assolutamente nuovi,senza essere stati informati, e senza sa-perlo!Eppoi, quali sono i tanto “decantati”vantaggi per gli agricoltori? Al contrario: le sementi non solo coste-ranno di più, ma - il colmo dei colmi! - sipagheranno - vita natural durante - i “di-ritti” alle multinazionali, anche se do-vessero usarsi i semi prodotti succes-sivamente in proprio, in quanto saran-no sempre coperti da “brevetti”.Il contadino non potrà tenersene una par-te, né potrà scambiarli con altri contadini.Perché non ci dicono Lorsignori - adesempio - che numerosi contadini, nel-lo Stato Indiano del Karnataka, si sonosuicidati per questo tipo di “politi-ca”?..Riassumendo: gli “OGM” non avrannomigliori qualità nutrizionali; danneggeran-no l’ambiente; recheranno gravi danni al-la salute dell’uomo; non se ne conosconoi rischi che produrranno. Infatti, i geni del-la resistenza agli antibiotici sono semprepresenti negli “OGM”, che trasferendosiai batteri, causeranno inevitabilmente lemalattie, e, quindi, non potremo più cu-rarci con gli antibiotici.Ma non solo gli “OGM” produrranno - adetta di onesti studiosi della Medicina -danni al sistema immunitario e cambia-menti ai vari organi, finanche al cervello!Perché non dicono che la produzionemondiale di CIBO è sufficiente, mentre,almeno un terzo della popolazione mon-diale non ha denaro per comprarlo? Ver-gogna!..Mi auguro che, dopo la morte, esistanodavvero il Paradiso e l’Inferno. Il primo, ri-servato a chi soffre ingiustamente in que-sto mondo; ma soprattutto il secondo, perquesti loschi individui che ormai stanno“plasmando” la natura per fare una“fauna-flora-bio-industriale”; ovvero,una fusione tra l’agricoltura, la farmacia ela chimica!Ci sarà, ad esempio, la trasformazionedegli animali domestici in laboratori, perprodurre i farmaci. Saranno animali “bio-industriali” DOC!I profitti (e solo questi!) per le multinazio-nali saranno immensi. Altro che fondareuna banca! Già, oggi, i proventi del mer-cato dell’ingegneria Genetica si aggiranosui 70.000 miliardi di lire; e, tra 3-4 anni,si calcola che questa somma sarà quintu-plicata.La Monsanto, con le sole piante transge-

niche, guadagnerà circa 15.000 miliardidi lire. Con quest’ORO VERDE del 21°secolo - come l’hanno “battezzato” - 15multinazionali (13 delle quali sono degli“States”) metteranno “le mani” sul no-stro PATRIMONIO GENETICO!!!Potrà sembrare una follìa; ed invece no,non lo è, in quanto stanno ormai esten-

dendo la “Brevettabilità” su tutto ilMONDO VIVENTE!Basta dirvi che già il “PTO” (= Patentsand Trademark Office), che è l’equivalen-te americano dell’Ufficio Brevetti italiano,

“Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002 17

«Il motivo per cui molti uo-mini saranno portati a noncredere più al progressoscientifico sarà l’attitudinesuperba dei dottori che la-vorano alla realizzazioned’una creatura uscita da unincrocio tra l’uomo e l’ani-male.Gli uomini avvertiranno nelpiù profondo del loro cuoreche tutto questo è ingiu-stificabile. In un primo tem-po, nessuno si opporrà allacreazione di questi mostri,ma gli scienziati saranno fi-nalmente cacciati come sicaccia un branco di lupi!»

(Madonna di Lourdes, nel 5° Messaggio)

1 Cfr. www.rifondazione.it.

La ditta australiana “StemCell Sciences” e la statuni-tense “Biotransplant” han-no richiesto un brevetto perla clonazione di embrioni,compresi quelli umani. Nella richiesta di brevetto,le due aziende rivelano diaver prodotto degli embrio-ni incrociando due specie,utilizzando cociti di maialirimuovendone il nucleo esostituendolo con quelloprelevato da feti umani!

(WO 99/21415 - 6 maggio 1999)

18 “Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002

In un’altra fonte, si legge che il colonnello House, inrealtà, era figlio “di un finanziere che curava gli interes-si economici inglesi negli Stati meridionali”1. Educato inInghilterra, House fu autore del libro “Philip Dru: Admini-strator”, pubblicato nell’autunno 1912, DOVE SI DESCRI-VEVA LA NASCITA DI UN RAGGRUPPAMENTO INTER-NAZIONALE DI POTERE CHE AVEVA LO SCOPO DI IN-SEDIARE IL SOCIALISMO “COME LO SOGNAVA CAR-LO MARX”!L’esistenza di questo «Raggruppamento internazionale dipotere che aveva lo scopo di insediare il socialismo “comelo sognava Carlo Marx” non può che farci venire allamente il vero fondatore del Comunismo: Giuseppe Mazzi-ni, Capo d’Azione politica della Massoneria Universale,la stessa persona che, negli anni 1870-71, insieme ad Al-bert Pike, Pontefice Massimo della Massoneria Univer-sale, aveva tre stilato il piano di tre Guerre Mondiali dascatenarsi nel secolo XX, col fine di porre fine al poterespirituale della Chiesa cattolica e della civiltà cristiana!Il Colonnello House dà egli stesso, nelle sue memorie, unpiccolo saggio della manipolazione di cui furono vittime laGermania e l’Occidente, quando furono precipitati nella Pri-ma Guerra mondiale; il 15 aprile 1915, vale a dire due anniprima dell’intervento USA in guerra, egli scriveva: «Mi chie-do spesso quali siano le cause della guerra. Non mi pro-nuncio giammai, ma, qui, posso dire cosa ne penso. Noncredo che il Kaiser abbia voluto la guerra e, in realtà,non se l’aspettava che scoppiasse. Con mossa assai im-prudente , egli permise all’Austria di entrare in conflitto conla Serbia con l’idea che, se la Germania sosteneva il suoalleato, la Russia si sarebbe tenuta ad energiche prote-ste, e che avrebbe agito in egual maniera allorché l’Austriasi fosse annessa la Bosnia e l’Erzegovina... egli (il Kai-ser) si rifiutava di ammettere che l’Inghilterra potesseprendere le armi di fronte ad un incidente nel teatrobalcanico... le relazioni anglo-tedesche erano, in quel mo-mento, improntate a grande cordialità, il Kaiser non potevasupporre che l’Inghilterra avrebbe sostenuto la Russia e laFrancia fino al punto di prendere le armi a loro favore emarciare contro la Germania...»2.«Il 14-15 gennaio 1917 si tenne a Locarno la riunione dellealte massonerie, avendo come oggetto il Nuovo Ordine delmondo da instaurare alla fine della Prima Guerra mondiale.(...). Parallelamente, venne designato in USA, nel settem-bre 1916, ad opera del Colonnello House, un Comitatodi circa 150 professori, giuristi, economisti, politici e altri, incui spiccavano i membri della Pilgrims e della Round Ta-ble, come Walter Lippman, Norman Thomas, Allen eJohn Foster Dulles, ecc.. incaricato di redigere un pro-getto di condizioni di pace in Europa e di elaborare la“Carta” della futura Società delle Nazioni»3.Nel 1918, il Colonnello House nomina i plenipotenziarinegoziatori a Versailles, tutti, nessuno escluso, apparte-

nenti alla Massoneria, alla Round Table o alla PilgrimsSociety, con la sponsorizzazione dell’Alta finanza, posta al-lora sotto il controllo delle grandi famiglie ebraiche. Ci si potrebbe chiedere: ma... il Colonnello House aveva unsuperiore? Nel libro “Dope Inc.”, trattando della Swiss-Israel TradeBank di Ginevra, legata agli interessi dei Rothschild, trovia-mo una citazione che getta luce su questo aspetto: «Sin dal1922, dopo il suo servizio di ufficiale di contro-spionaggiodell’Esercito americano durante la Prima Guerra mondiale, ilGenerale Julius Klein, manager della Swiss-Israel TradeBank, fu ingaggiato da Sir William Wiseman, il capo deiServizi Segreti britannici negli Stati Uniti per tutto il perio-do della Prima Guerra mondiale (...), e posto al servizio delColonnello House, il consigliere speciale del presidenteWoodrow Wilson, che diresse il gruppo americano durante lenegoziazioni del Trattato di Versailles. Il consigliere specia-le House RARAMENTE AVEVA PRESO UNA DECISIONEPOLITICA SERIA SENZA PRIMA CONSULTARE SIR WIL-LIAM WISEMAN»4. In un’altra pagina, si legge che «Sir Wil-liam Wiseman divenne socio “senior” della banca Kuhnand Loeb. (...)»5.Nel libro “Il Lusitania” di Colin Simpson, si afferma che Wil-liam Wiseman, alto dignitario massonico e capo dei servizisegreti britannici per l’emisfero atlantico, fu uno dei principalipromotori dell’ “affair” del Lusitania, e che, alla fine dellaguerra, Willaim Wiseman fu promosso a ruolo di altofunzionario della banca Kuhn and Loeb6.Risulta, quindi, che il capo dei Servizi Segreti britannici negliUSA, Sir William Wiseman, superiore diretto del Colonnel-lo Edward Mandell House, a sua volta consigliere spe-ciale del presidente W. Wilson e poi del presidente F. D.Roosevelt, era di casa alla Kuhn and Loeb, dove erano so-ci anche Jacob Shiff, Felix Warburg e Paul Warburg, l’ar-tefice della Legge sulla “Federal Reserve Bank”!

del dott. Franco Adessa

1 Cfr. C. Skousen, “Il capitalista nudo”, Ed. Armando 1978, p. 34.2 Cfr. Charles Seymour, “The intimate papers of Colonel Hou-se”, Houghton Mifflin, Boston 1926, p. 79.3 Cfr. Epiphanius, “Massoneria e sètte segrete: la faccia occultadella storia”, Litografia Amorth, Trento, pp. 239-240.4 EIR Editors, “Dope Inc. - Boston bankers and Soviet Commis-sars”, New Benjamin Franklin House, New York 1986, pp. 439440.5 Idem, p. 77.6 Colin Simpson, “Il Lusitania”, Ed. Rizzoli 1974.

Paul Warburg.Col. E. Mandell House

Conoscere la Massoneria

Gent. Don Luigi,la ringrazio moltissimo di avere

esaudito la mia richiesta. Ora riceviamoregolarmente la Vs. interessante ed utileRivista “Chiesa Viva”, e tutta la famigliane è edificata.Mia figlia, che è al terzo anno d’Univer-sità, ne trae spunto per analisi e riflessio-ni, arricchendo le ricerche e gli studi giàiniziati con altre buone pubblicazioni. Miofiglio, che è ancora piccolino, si ritroveràuna bella biblioteca da consultare. Quin-di, un grosso grazie da parte mia e di miamoglie, unitamente al nostro augurio dibuon proseguimento nella battaglia intra-presa. Tenendo sempre alta la qualità deitesti proposti. So che non deve esserecosa facile a realizzarsi, unitamente agliimpegni sacerdotali, ma sappiamo ancheche non è solo, ma assistito dalle Suoree da altri collaboratori cui pure va il no-stro sincero riconoscimento.Preghiamo l’Arcangelo San Michele e Mi-lizie Celesti che vi scaccino gli spiritisparsi nell’aria sempre in agguato e chela Vergine Santa Vi assista e proteggatutti!.Sia lodato Gesù Cristo!.

(P. F. - St. Michael’s Field 3/11/01)

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Rev.mo e illustre Monsignore,benché io non sia teologo ma

l’ultimo dei fedeli davvero credenti (senon presumo troppo), sento il dovere dirivolgerLe il più intenso plauso per il Suoottimo saggio: “Eresie nella dottrinaneo-catecumenale”, Ed. Civiltà, Brescia2000.In questo saggio Lei, teologo di perfettaortodossia cattolica, di autentica genialitàe di vasta e profonda cultura, smascheral’apostasia di tutti quei sovversivi; e ci rie-

Lettere alla Direzione

sce - ardisco dire col massimo rispetto -ancor più e meglio del pur validissimo ecompianto P. Prof. Zoffoli.Tanto è vero che Lei fa vedere da “chi”(Kyrie eléison!) quei “Brigatisti rossi”dello spirito sono “protetti”. Peggio di“quelle”. Cf. Pp. 6-16, 99-101. Infatti sitratta di una enorme prostituzione spiri-tuale (per una pallida approssimazione sipensi all’8 luglio u. s.): appunto come de-nuncerebbero specialmente i Santi Profe-ti Isaia, Geremia, Ezechiele; ma, soprat-tutto, nostro Signore (cf. Mt., 7, 6; ivi, 15,18-20; ivi, 23, 1-39; Gv., 8, 44; Ap., 2, 9;ivi, 3, 9).E dopo la più convincente dimostrazionedell’apostasia radicale di quella sètta (pp.17-91), Lei mette a fuoco la schiavescadipendenza di essa dall’ebraismo caba-listico-talmudico e dal soggettivismoprotestantico che coinvolge all’interno disé tanto la superbia gnostica quanto lastoltezza fideistica, il più scatenato immo-ralismo e persino la barbarie marxistica(cf. pp. 91 s. V. Altresì l’agghiacciante ta-bella riassuntiva di quelle eresie: pp. 95-98).Il Signore La benedica e rimeriti ancheper le altre Sue opere che tanto degna-mente si affiancano a questa.Mi permetta, dunque, di concludere col ri-lievo seguente. Giacché in una “massi-ma” del La Rochefoucauld si legge che“il ridicolo disonora più del disonore”- e questo detto proviene da vari testi bi-blici (cf. 1 Re, 9, 4-9; Ez., 22, 1-5) -, misembra conseguirne che i “neo-catecu-menali” ma, prima e peggio, i loro poten-tissimi “protettori” vanno bollati e scher-niti come “Mao-sinagogali”.In unione costante di preghiere, La rin-grazio di quanto ci ha insegnato e La os-sequio toto corde in Christo Rege.

(Un sostenitore di “Chiesa viva”)

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo che haletto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

IL SENSO DELLA VITA - IL DESTINO DELL’UOMOdi Claudio Fauci

Sottoponiamo all’attenzione dei no-stri lettori questo profondo testo diriflessione sulla Storia della dottrinadi S. Gregorio I, vescovo di Roma,onorato, poi, col titolo di “Magno”,rimasta ancora non adeguatamen-te esplorata e approfondita. La sua figura, infatti, è stata studia-ta, prevalentemente, in un’otticastorica, o ecclesiastica, o esegeti-ca, o spirituale, specialmente distampo monastico, essendo eglistesso monaco e biografo del pa-dre della vita cenobitica in Occi-dente; San Benedetto da Norcia. Ma San Gregorio è anche un fineteologo.Il presente studio del Dottor Clau-dio Fauci è un’analisi circoscrittaalle lettere e alle prediche di PapaGregorio I, il cui merito principale èdi aver inteso colmare questa lacu-na della teologia e della storia e, in-sieme, della teologia di Gregorio, edi approfondire le idee filosofichead essa collegate, integrando i mo-tivi ascetici, liturgici, pastorali.Ci auguriamo, perciò, che questostudio sia accolto con interesse eprofitto da tutti coloro ai quali è ca-ra l’età patristica nel suo interes-sante contesto.(Prof. Bazyli Degòrski O.S.P.D.E.)

In Libreria

“Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002 19

RAGAZZE e SIGNORINE

in cerca vocazionale, se desiderate diventare Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia – per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,

potete mettervi in contatto, scrivendo, o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax: 030 3700003

LUGLIO-AGOSTO 2002

SOMMARIO N. 341

ASSISI BIS

24 gennaio 2002

2 Assisi bis24 gennaio 2002del sac. dott. Luigi Villa

9 Occhi sulla politica

10 Documenta-Facta

12 La “tela di ragno” (3)- Plagio psicologico nel Cammino Neo-catecumenale -di A. Faustini

16 Mondialismo e alimentazione (3)del prof. F. Cianciarelli

18 Conoscere la Massoneria

19 Lettere alla Direzione In Libreria

20 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEdi p. Paolo Luciani

Epistole e VangeliAnno A

(Dalla XXI Dom. del Tempo Ord. allaXXIV Domenica del Tempo Ord. )

Conoscere il Comunismo

contro Dio - contro l’uomo

20 “Chiesa Viva” *** Luglio-Agosto 2002

I PRIMI DUE MARTIRI DELLA CINA COMUNISTA

Il 23 giugno 1887, Luigino Versiglia erastato prescelto per leggere il componi-mento di augurio per l’onomastico di DonBosco. Dopo la lettura, il Santo lo avevachiamato a sè e gli aveva sussurrato:“Vieni a trovarmi, ho una cosa da dirti”.Forse il Santo, che da alcuni anni avevainiziato a mandare i suoi salesiani in Ci-na, aveva visto in Luigino il futuro aposto-lo della Cina e forse - nel sogno del calicericolmo di sangue - il primo martire.Tutto si sarebbe compiuto attraverso letappe segnate da un lavoro apostolicosenza respiro, a partire dal 19 gennaio1906, quando egli fu messo a capo dellaprima spedizione missionaria in Cina. Iniziò il lavoro a Macao, con la fondazio-ne di un orfanatrofio, poi, incalzato dalla“rivoluzione dei giovani cinesi”, curò losviluppo di varie comunità cristiane in te-ritorio cinese, ormai controllato dai bol-scevichi. Il 19 gennaio 1921, venne consacrato Ve-scovo e nominato Vicario apostolico delKwangtung. Qui, il 18 maggio 1929, or-dinò sacerdote Don Callisto Caravario,giunto in Cina nel 1924, con tappe aHong Kong, Shangai e all’isola di Timor.Intanto le violenze xenofobe, favorite daibolscevichi, si erano fatte sempre più fre-quenti finché, nel 1928, dopo la forma-zioe dell’Armata Rossa, era scoppiatauna violenta guerra civile con feroci per-secuzioni contro i cristiani e, in particola-re, contro i missionari.

Il 13 febbraio 1930, don Caravario è aShiuchow per accompagnare il Vescovonella visita pastorale alla sua missione diLinchow. Pochi giorni dopo, partono pre-stissimo, in treno, insieme a tre alunnedella missione: Maria Thong, 22 anni,maestra e segretaria della gioventù fem-minile; Clara, 22 anni, catechista, e Pao-la 16 anni che rtornava a casa dopo glistudi.Dopo il treno, il viaggio prosegue in bar-ca. Ad un tratto, dalla riva viene lanciatoun grido “Fermate la barca!”. Subito ap-paiono uomini armati, ed uno di essi gri-da: “Non andrete avanti se non pagate500 dollari!”. Una somma spropositata,ma non era quella che volevano quegliuomini armati; infatti gradarono: “Fateuscire i diavoli europei!”, e immediata-mente scaricano le armi sulla fiancatadella barca. I barcaioli accostano a rivaed alcuni pirati saltano a prua e, viste leragazze, uno di loro grida: “Portiamo viale loro mogli!”. “Sono le nostre alunne -spiega don Caravario - e voi non dovetetoccarle!”. Ma quelli urlano: “Uscite!Scendete tutti a terra!”.Viste le intenzioni dei soldati, i due mis-sionari si piazzano all’ingresso della bar-ca e chiudono con il loro corpi l’entrata.Allora, i soldati cominciano a percuoterlicon pesanti bastoni, sulle braccia, sullespalle, sulla testa; infine, li colpiscono colcalcio del fucile.Mons. Versiglia, per la furia dei colpi si

accascia all’indietro, ma un aggressorecontinua a percuoterlo e, nel tentativo diprendere Maria, viene impedito dal Ve-scovo al qual la ragazza si aggrappa perresistere. Allora, egli viene percosso an-cora fino a quando è costretto a lasciarela presa. Trascinati a terra i due missionari, e dopoaver frugato nelle loro tasche, rubando ildenaro e l’orologio, i soldati li conducononel folto di un bosco di bambù.Le ragazze, fatte sedere poco lontano,racconteranno: «Don Caravario, chinato ilcapo, parlava sottovoce al Vescovo. Cre-do che si confessassero a vicenda. Tra-scianti i missionari più avanti nel bosco, efatte allontanare le ragazze, poco dopo,si odono rintronarre nell’aria cinque colpidi fucile. I soldati rientrano ed uno di lorodice: “Abbiamo visto morire tanti uo-mini e tutti hanno avuto paura. Questi,invece, sono morti contenti!”».

Il 1° ottobre dell’Anno Giubilare, sono stati proclamati Santi i due missio-nari salesiani, martiri in Cina: Mons. Luigi Versiglia e don Callisto Ca-ravario. Già nella solenne cerimonia della beatificazione in Piazza SanPietro, il 15 maggio 1989, Giovanni Paolo II li aveva dichiarati “Proto-marrtiri della Congregazione Salesiana”: «Il sangue dei due Beatista alle fondamenta della Chiesa cinese, come il sangue di Pietro èalle fondamenta della Chiesa di Roma».