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Tennis sostenibile: ecco il riciclatore Arriva la macchina che schiaccia e compatta i tubi di palle Pag.18 40 anni fa l’impresa di Ashe Quella vittoria su Connors che Mandela seguì alla radio dal carcere Pag.10 Amatori italiani la sfida è sull’erba Si gioca a Gaiba il torneo Fit-Tpra che ti fa sentire a... Gaibledon Pag.20 Che spettacolo in tv! GLI ALTRI CONTENUTI L’uomo del mondo Pag.3 - Circuito mondiale Atp: Baghdatis torna sempre sull’erba Pag.5 - Batch-point Pag.6 - I numeri della settimana Pag.14 - Personal coach: le quattro zone della tattica Pag.21 - La regola: se la palla si attacca alla rete Pag.23 Anno XI - n.23 - 1 luglio 2015 LA RIVISTA Arriva la Bencic, la manda la Hingis Ha solo 18 anni ma è già pronta per giocarsela con tutte Pag.12 Raonic e Seppi guariti col pilates E col Gyrotonic. Che cosa sono e come funzionano queste tecniche Pag.8 Da Rafter-Ivanisevic a Federer-Murray le più belle finali di Wimbledon degli ultimi anni questa settimana su SuperTennis . Non puoi perderle perché... Pag.16

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Tennis sostenibile:ecco il riciclatoreArriva la macchina che schiaccia e compatta i tubi di palle

Pag.18

40 anni fa l’impresa di AsheQuella vittoria su Connors che Mandela seguì alla radio dal carcere

Pag.10

Amatori italianila sfida è sull’erbaSi gioca a Gaiba il torneo Fit-Tpra che ti fa sentire a... Gaibledon

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Che spettacolo in tv!

GLI ALTRI CONTENUTIL’uomo del mondo Pag.3 - Circuito mondiale Atp: Baghdatis torna sempre sull’erba Pag.5 - Batch-point Pag.6 - I numeri della settimana Pag.14 - Personal coach: le quattro zone della tattica Pag.21 - La regola: se la palla si attacca alla rete Pag.23

Anno XI - n.23 - 1 luglio 2015

LA RIVISTA

Arriva la Bencic,la manda la HingisHa solo 18 anni ma è già pronta per giocarsela con tutte

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Raonic e Seppiguariti col pilatesE col Gyrotonic. Che cosa sono e come funzionano queste tecniche

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Da Rafter-Ivanisevic a Federer-Murray le più belle finali di Wimbledon degli ultimi anni questa settimana su SuperTennis. Non puoi perderle perché...

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L’uomo del mondodi Enzo AndErloni

Un uomo con la racchetta si è preso la copertina dell’edi-zione europea di Newsweek la scorsa settimana. La sua

immagine in azione era sovraimpres-sa ai nomi di altri mostri sacri dello sport di questo inizio di Secondo Mil-lennio: Sebastian Vettel, Usain Bolt, Lionel Messi, Tiger Woods, Lebron Ja-mes, Floyd Mayweather. La domanda che faceva da strillo, era familiare a noi, appassionati di tennis: Roger Fe-derer è il più grande?Affidata alla autorevole penna di Ri-chard Evans, autore di due biografie di John McEnroe e della storia ufficia-le dei primi 100 anni della Coppa Da-vis, l’inchiesta, attraverso i pareri di grandi campioni del recente passato, metteva in evidenza non solo la po-polarità planetaria di Federer ma lo standard di qualità che Roger ha fissa-to e che “nessun altro atleta anche di altre discipline è riuscito a eguagliare negli ultimi 10/12 anni”. “Non è solo il giocatore, ma la per-sona; non è solo il fatto di vincere ma il modo. E’ la sua capacità di ri-cordarci come si dovrebbe giocare ma anche come dovrebbe comportarsi un campione.(…). Per abilità e profes-sionalità, per popolarità e longevità agonistica questo genio svizzero, con una mamma sudafricana e un’ampia e curiosa visione del mondo ha cat-turato la fantasia e la devozione della gente in tutto il mondo”. E ancora: “Federer è arrivato a un

non è quella di prendere ma di dare. Offre tutto se stesso. Spettacolo di al-tissimo livello, disponibilità verso i tifosi, autenticità: Brisbane, Istanbul che l’hanno visto vincitore nel 2015, alla fine ci hanno ampiamente guada-gnato.Sarà perché, come dice a un certo punto Evans, al di là dei 17 Slam e del-le settimane record da n.1 del mon-do, semplicemente “veder giocare Federer è una gioia per gli occhi. Come veder ballare Fred Astaire. I suoi piedi sembrano solo sfiorare il terreno mentre danza sul campo ti-rando diritti e rovesci senza sforzo apparente. Il suo grande rivale Nadal, con cui ha più perso che vinto, resta sulla terra. Federer gioca sospeso in aria. La prova? Dopo i primi due set dalla sfida finale di Coppa Davis con-tro il francese Gasquet, l’avversario aveva i calzini rossi di terra battuta. Quelli di Federer erano ancora bian-chi, immacolati”. Una grandezza, un’unicità che sfon-dano i cancelli di Wimbledon e occu-pano il Camp Nou o il Bernabeu. Van-no oltre il Nurburgring o il Madison Square Garden. E si portano dietro, straordinaria promozione, il tennis con i suoi milioni di racchette prati-canti. Ancora una volta, grazie Roger.

P.S. Questa settimana, una sorta di ce-lebrazione-ringraziamento, SuperTen-nis ritrasmette alcune delle più belle partite di Roger a Wimbledon, tra cui la finale capolavoro del 2012 contro Andy Murray. Da non perdere.

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

DIRETTORE RESPONSABILEEnzo Anderloni

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPER TENNIS TEAMAntonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica)

FOTOGetty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli

HANNO COLLABORATOGiovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio

A CURA DISportcast srlVia Cesena, 58 - 00182 [email protected]

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REDAZIONE E SEGRETERIAStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G00135 RomaInfo: [email protected]. Tribunale di Roma n. 1/2004

dell’ 8 gennaio 2004

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www.federtennis.it e www.supertennis.tve spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected]

punto della sua carriera in cui sceglie di giocare tornei in posti in cui non è mai stato per soddisfare la sua cu-riosità del mondo. Lo scorso anno ha giocato un’esibizione in Sudafrica, ha aderito al campionato IPTL in modo da poter visitare l’India. A Nuova Delhi sono impazziti per lui. Quest’anno ha voluto giocare un Atp 250 a Istanbul e i turchi, privi di tradizione tennistica, hanno esaurito i posti allo stadio ad ogni sua partita”.E la cosa straordinaria, spiega il suo agente Tony Godsick, è che per questi impegni Federer è pagato cifre strato-sferiche. Ciononostante gli inviti ven-gono rinnovati, a ingaggi sempre più alti, perché la sensazione che lascia

Classifiche di metà anno: sono 15.597 le variazioniSono stati pubblicati nella sezione “classifiche nazionali-comunicati” del sito www.federtennis.it gli elenchi riguardanti le promozioni per le classifiche fede-rali di metà anno 2015. Le variazioni di classifica coinvolgono il numero record di 15.797 giocatori (12502 uomini e 3295 donne)Anche quest’anno le promozioni sono state parimenti riconosciute a chi abbia maturato i punti per salire di un solo gradino, ad eccezione dei giocatori appar-tenenti ai primi tre gruppi della seconda categoria, per i quali verrà effettuata la consueta armonizzazione alla fine dell’anno.

Si ricorda come da quest’anno gli atleti promossi non dovranno più ritirare la tessera con la classifica aggiornata, in quanto con la nuova tessera 2015, già in loro possesso, i dati aggiornati sono già visibili all’interno del q-r code.Le promozioni sono valide a partire dal 30 giugno 2015 e, comunque, non tro-veranno applicazione per i tornei individuali in corso o per quei tornei le cui iscrizioni scadono prima di tale termine. Per tutte le competizioni a squadre, i giocatori dovranno essere schierati con la nuova classifica sin dagli incontri in programma a partire dallo stesso 30 giugno 2015.

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Il treno che porta verso il grande exploit sembra ormai passato. Eppure quella del cipriota Baghdatis è una parabola strana, partita con la finale a sorpresa a Melbourne 2006, che si ritrova ogni anno... al verde

circuito mondiale

Marcos se n’è andatoma torna sull’erba

di PiEro VAlEsio - foto GEtty imAGEs

C’è qualcosa in Marcos Bagh-datis che ne fa un tennista più agée di quanto sia real-mente. In fondo ha trent’an-

ni, non un secolo. Ma la percezione che si ha della sua carriera è quella di una parabola discendente. Talvolta sparisce. Non già tuttavia in questi ultimi mesi, specie in prossimità dell’erba dove sa giocare bene. Basti pensare al successo su Seppi: ha mostrato di essere ancora in grado di esprimere un tennis poten-te e piacevolissimo a vedersi. Quanto piuttosto dall’inizio, dalla finale di Mel-bourne e da quel match contro Agassi in America. Eventi che hanno segnato il suo affermarsi sul proscenio tennistico globale; ma forse anche l’inizio di quella parabola discendente di cui sopra.

Il boom dietro l’angoloA volerla vedere da una particolare an-golazione si potrebbe dire che il suo è il classico caso di grande promessa non mantenuta. Ma tutto sommato sarebbe un’analisi ingenerosa. Perché in realtà la sua parabola è stata ed è

La prima voltaGennaio 2006: Baghdatis è la grande sorpre-sa degli Australian Open e verrà sconfitto in finale da Roger Federer. È la prima volta su un grandissimo palcoscenico mondiale. Per ora, non ci è ancora ritornato

Marcos Baghdatis, 30 anni e n.54 del ranking mondiale:

professionista da 12 anni è stato n.8 nell’agosto 2006

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circuito mondiale

unica, a suo modo. E certo non solo perché una miriade di infortuni piccoli e più gravi hanno impedito a lui e alla sua parabola di raggiungere livelli di as-soluta eccellenza. Ma quando tutta una carriera vive di un’attesa più o meno percepita, quando il boom sembra es-sere dietro l’angolo ma lì resta invece di manifestarsi, allora la storia diventa giocoforza anomala, imprevedibile.

Sdraiati sui lettiniForse non è un caso che di Baghdatis, quando deciderà di smettere certo re-sterà la sua cavalcata australiana con annessa gioia: ma soprattutto un’im-magine letteraria. Quella di lui sdraiato sul lettino del masseur nei sotterranei di Flushing Meadows dopo il match mostruoso contro un Agassi che stava tentando in tutti i modi di posticipare il momento del suo definitivo addio; con sdraiato al fianco proprio il grande Andre più stremato di lui. Quella sorta di contatto fra i due che la penna del vincitore di Pulitzer J.R. Moheringer ha reso racconto, così simile, se voglia-mo a un contatto michelangiolesco fra umano e divino (e su chi sia l’umano e chi il divino si può aprire il dibatti-to), ha fatto di Baghdatis una sorta di coprotagonista della storia di un altro. Mica un ruolo da tutti.

La lunga attesaSe fosse stato un vincente come altri Marcos, il cipriota che ha studiato tennis

a Parigi, le cui radici stanno in Libano e i parenti in Australia, avrebbe avuto una vicenda umana e tennistica assai più normale. Invece complice anche quel suo sorriso mediterraneo ha vissuto fin qui aspettando un super colpo che non è mai arrivato e che è francamente dif-ficile che arrivi adesso, anche se ogni anno sull’erba si torna a parlare di lui. In fondo però, a ben vedere, visto che la sua storia è stata caratterizzata da que-

sta lunga attesa e che non più tardi di un anno fa il nostro si cimentava in tor-nei di livello inferiore per non perdere la speranza di tornare a galla, perché non immaginare che la fine corsa tennistica di Baghdatis vedrà lui su un lettino del massaggiatore, stremato ma epicamente vincente, impegnato a ricevere gli elogi da un partner sconfitto ma più giovane? Sarebbe un’altra storia che Moheringer potrebbe raccontare molto bene.

Tv olimpica, cambia tuttoNell’attesa che Francesca Schiavone salvi la patria tennistica, come ha eroicamente promesso di fare a Wimbledon dopo l’ennesima sconfitta al primo turno, merita più attenzione, anche per noi monomaniaci della racchetta, la notizia che il colosso mondiale dei media Discovery ha acquistato dal Cio l’esclusiva dei Giochi Olimpici (invernali ed estivi) dal 2018 al 2024 in tutti i Paesi d’Europa. Ergo, le stesse immagini delle stesse gare appariranno sui teleschermi dei polacchi, dei lituani, dei portoghesi, dei ciprioti, dei montenegrini, dei tedeschi, degli inglesi e via discorrendo fino ovviamente agli italiani, attraverso Eurosport, uno dei broadcaster del gruppo. Che, come sapete, dispone soltanto di due canali.Il che significa un bel po’ di cose.Innanzi tutto, che se un montenegrino starà per vincere, chessò, la me-daglia d’oro nel tiro con l’arco, i trepidanti connazionali non potranno vederlo, perché con due canali soltanto la scelta della regia internazio-nale ricadrà di sicuro su qualcosa di più interessante a livello globale.Secondo, che per godersi le Olimpiadi bisognerà pagare, perché Euro-sport è visibile solo a pagamento. Il che, intendiamoci, qui in Italia non è certo una novità, visto che le precedenti Olimpiadi le ha comprate Sky, ma con una non trascurabile differenza: oltre a subcedere parte dei diritti alla Rai, infatti, se non altro Sky dedicava ai Giochi tanti di quei canali da garantire al telespettatore pagante che avrebbe potuto vedere quasi tutto quello che più gli interessava (noi del tennis fummo penalizzati lo stesso, ma questo è un altro discorso...).

Terzo. In Italia Eurosport è attualmente visibile sia dagli abbonati a Sky sia dagli abbonati a Mediaset Premium. Naturalmente Sky e Mediaset Premium a loro volta pagano questa fornitura di contenuti. Ma sarà così anche in futuro? I contratti sono in scadenza (uno a fine 2015 e l’altro a fine 2016) ed è scontato che al momento di rinnovarli Discovery-Eurosport, che per aggiungere alla sua offerta le quattro edizioni dei Giochi Olimpici in questione ha pagato la bellezza di 1,3 miliardi di euro, chiederà aumenti così sostanziosi da far temere che l’esito delle trattative possa non essere positivo.Quarto. Discovery si è comunque obbligata, nei confronti del Cio, a tra-smettere almeno 200 ore dei Giochi estivi e 100 dei Giochi invernali in chiaro, cioè gratis su canali visibili a tutti. Il che potrebbe comportare molte cose. Per noi italiani, in particolare, il ventaglio delle ipotesi è ampio, perché Discovery potrebbe utilizzare uno dei suoi numerosi canali che già trasmettono in chiaro oppure subcedere parte dei diritti alla Rai e/o ad altri broadcaster “free”, visto fra l’altro che l’obbligo di trasmettere le Olimpiadi in chiaro è stabilito per legge. Per noi racchettomani potrebbe persino rivelarsi l’occasione giusta per vedere finalmente i cinque tornei olimpici (ai Giochi c’è pure il doppio misto) in forma integrale, cosa sin qui negata dalla strutturale incertezza dei tempi di gioco, nemica dei palinsesti. E chissà se la Schiavone, nel frattempo, sarà riuscita a salvare il tennis italiano...

Batch

batch - point

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Pilates e Gyrotonic sono le tecniche con cui Laura Lucchino lavora sul fisico degli atleti, anche su quelli di Raonic (“non riusciva più a infilarsi le scarpe) e Seppi (“lo resetto alle fine di ogni match”). Anche ora a Wimbledon

focus

di AlEssAndro nizEGorodcEw

Due parole chiave: prevenzione e riabilitazione. Il tennis mo-derno mette a dura prova il corpo, costretto a sforzi conti-

nui e quotidiani che mettono a repen-taglio la salute del professionista. Una buona preparazione atletica non basta più, serve altro. Pilates e Gyrotonic rap-presentano il presente e il futuro del lavoro fisico nello sport e in particolar modo nel tennis. Andy Murray ha usu-fruito del Gyrotonic dopo il delicato in-tervento chirurgico subito alla schiena sul finire del 2013, ma tanti giocatori hanno ormai capito l’importanza di una perfetta postura del proprio corpo, per curare ma soprattutto prevenire ogni genere di infortunio.

Seppi e Raonic - Andreas Seppi e Milos Raonic non hanno avuto, fino a ora, una stagione fortunatissima dal punto di vista fisico. Costretti a stop forzati per problemi, rispettivamente, ad anca e caviglie, hanno trovato rifu-gio (e soprattutto soluzioni) nel lavo-ro di Laura Lucchino, tra le maggiori esperte italiane di Gyrotonic e Pilates nella cura degli atleti professionisti. “Raonic non riusciva più a infilarsi le scarpe - racconta la Lucchino - ma allo stesso tempo non si poteva permettere di fermarsi. Insieme a me ha rimesso il suo corpo in movimento lavorando da coricato o da seduto. Appena rimessosi in piedi - prosegue - ha potuto svolgere gli esercizi richiesti dal suo preparato-

re. Per quanto riguardo Andreas, con cui collaboro da poco prima del Roland Garros, abbiamo impostato un lavoro che riguarda il «reset»: dopo l’allena-mento o il match cerco di riportare il suo bacino e la sua anca in una posi-zione tale che nel momento in cui ri-comincia a giocare non abbia pressioni sulla parte interessata. Il suo problema - speiga - è alla cartilagine e va moni-torato costantemente affinché non si ripresenti: è un tipo di infortunio che non può essere sottovalutato”.

Lavoro, lavoro, lavoro - An-dreas Seppi non ha mai avuto paura della fatica e in allenamento, ha sem-pre mostrato grinta e determinazione fuori dal comune. “Stiamo rompendo le scatole ad Andreas in continuazione

- spiega ancora la Lucchino - ma devo ammettere che si è dimostrato un ra-gazzo d’oro, si impegna tantissimo, ha grande forza di volontà e svolge tutte le attività col massimo rispetto di chi ha di fronte. Ha capito quanto fosse importante questo tipo di lavoro e in poche settimane ha raggiunto risultati incoraggianti. Non ho potuto seguirlo a Nottingham ma ora sono a Wimbledon per supportarlo”.

Io calibro i campioni

Pilates, 500 esercizi per bilanciarsi“La realizzazione e il mantenimento di un corpo sviluppato uniformemente con una armonia men-tale in grado di svolgere quotidianamente i molti e vari compiti con naturalezza, facilità e con pia-cere”. Questo l’obiettivo dichiarato di Joseph Pilates (da lui il nome), studioso tedesco che traendo spunto da yoga e do-in sviluppò la sua tecnica nella prima metà del 20° secolo, mettendo a punto più di 500 esercizi che bilanciano il corpo e forniscono supporto alla colonna vertebrale.

Tutti i principi del GyrotonicIl Gyrotonic è un sistema di allenamento che consiste in esercizi basati sul movimento pluridirezio-nale. Nato negli anni ’80 negli Stati Uniti grazie all’idea del danzatore ungherese Juliu Horvath, è oggi strumento di eccellenza per prevenzione e riabilitazione sportiva. I principi generali si rifanno a yoga, danza, nuoto e arti marziali, affinché ogni muscolo e ogni articolazione siano coinvolti in esercitazioni ondulatorie e ritmiche durante le quali ogni parte del corpo è attiva.

Dall’ISEF al PilatesLaureata all’ISEF di Torino nel 1997 e titola-re dello studio Boulegàn di Cuneo, Laura Luc-chino (nella foto con Andreas Seppi) arriva dal mondo della ginnastica. Esperta di rieducazio-ne funzionale e allenamento per sportivi di alto livello, utilizza i metodi Pilates e Gyrotonic.

Il n.1 d’Italia Andreas Seppi al lavoro con Laura Lucchino per risolvere i guai all’anca che ne han-no condizionato parte della stagione

Il canadese Milos Raonic durante le sedute: il n.8 al mondo è intervenuto così sui problemi al piede che lo hanno afflitto negli ultimi periodi

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terza pagina

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Il 5 luglio 1975 Arthur Ashe, americano di Richmond, superò l’allora n.1 Jimmy Connors e divenne il primo campione di colore a Wimbledon. Un capolavoro che arrivò alla radio della prigione di Robben Island

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di AlEssAndro mAstrolucA

Il trionfo dell’intelligenza sulla for-za. Una vittoria che ha fatto di un grande uomo, un grande campio-ne. A 40 anni di distanza, la vitto-

ria di Arthur Ashe, primo campione di colore a Wimbledon, nella cattedrale dei gesti e dei vestiti bianchi, non ha perso significato né forza simbolica. Cresciuto nell’America segregata in cui i neri potevano al massimo diven-tare giardinieri nei country club per bianchi, trova la sua guida in Robert Walter Johnson, “Turbine”, figura chia-ve della American Tennis Association, l’equivalente della USLTA per i neri. Con un fratello al fronte in Vietnam, Ashe cresce pacifista, più vicino a Mar-tin Luther King che alle Pantere Nere.

Quella finale, un capolavoro Vince davanti agli occhi del padre la prima edizione degli Us Open nel 1968, nel 1972 contribuisce a creare l’ATP e nel 1973 gestisce la più gra-ve crisi del tennis, il boicottaggio ai Championships per protestare contro la squalifica di Niki Pilic reo di non aver risposto alla convocazione in Davis. Quell’estate diventerà il primo tenni-sta nero a giocare in Sudafrica, perché la Federazione vuole evitare una nuo-va squalifica in Coppa Davis a causa dell’apartheid. Chiede la completa de-segregazione degli spalti, otterrà solo che ai neri sia venduta una parte di bi-glietti in tutti i settori, e va a trovare i ragazzi nella township di Soweto.La finale di Wimbledon, che perfino Nelson Mandela a Robben Island ascol-ta alla radio quel 5 luglio del 1975, ri-mane il suo capolavoro. Connors lo detesta, perché, essendo iscritto al World Team Tennis, gli ha impedito di iscriversi al Roland Garros nel ’74 e lottare per il Grande Slam. Ashe, dal-la sua, non sopporta il suo scarso pa-triottismo: per questo entra in campo con il giubbotto blu con la scritta USA.

Il giorno che Mandela tifò Ashe

La tattica è perfetta (da fondocampo palle basse, morbide, centrali o legger-mente verso il diritto; quando Jimbo lo attacca passanti/mezzi lob sul rove-scio, approfittando del fatto che la pre-sa bimane nella volée ne limita l’allun-go). Dopo 45 minuti Ashe è avanti di due set: 6-1 6-1. Ma Connors, campio-ne in carica, vive per competere e Ashe smette di seguire il piano tattico che l’ha portato fin lì. Jimbo vince 7-5 il ter-

Wimbledon, 5 luglio 1975: la finale Connors-Ashe

zo e allunga 3-0 al quarto. Il 32enne Ar-thur jr., che sarebbe sfavorito al quin-to, torna alla tattica iniziale, rimonta e per il match point sceglie lo schema più semplice, il più efficace: servizio a uscire e comoda volée di dritto.

Non solo Wimbledon Continuerà a giocare fino al 1979. Do-vrà operarsi due volte al cuore, e dopo il secondo intervento ha bisogno di una trasfusione di sangue. Ancora non lo sa, ma il donatore era malato di AIDS, che in quel 1983 era ancora considerata la malattia dei gay: i controlli preventivi saranno introdotti nell’85. Ashe scopre di essere malato nel 1988 e mantiene il segreto fino al ‘92. Quando un amico giornalista gli chiede conto delle voci, convoca una conferenza stampa: non vuole che siano altri a dare la notizia per lui. Fino alla morte, il 6 febbraio 1993, ha continuato a battersi in favore dei ne-ri e dei rifugiati di Haiti, accusati di aver portato l’AIDS in America. “Non ho mai voluto”, ha scritto nel suo memoir Days of Grace, “che la mia vita fosse definita solo dalla vittoria a Wimbledon”.

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circuito mondiale

di AndrEA nizzEro - foto GEtty imAGEs

Sono anni che Belinda Bencic si sente dare della predestinata. Uno degli aggettivi più usati e abusati di sempre nel gergo

sportivo. Un fardello, più che un epi-teto. Responsabilità e presunte cer-tezze che non hai, non volevi, che ti vengono piazzate addosso senza che tu possa farci nulla. È il caso di spor-tivi e sportive adolescenti di tutto il mondo, ragazzi che quasi sempre

La svizzera Bencic trova sull’erba il suo primo titolo Wta in carriera e si avvicina alle Top 20 (n.22). Intanto si è tolta un primo, piccolo peso: lei, che da sempre chiamano predestinata. O nuova Hingis. E Martina: “Ha più armi di me”

Bella Belinda, ora si ballaA 18 anni e 109 giorni Belinda Bencic

è la più giovane vincitrice di un titolo Wta negli ultimi 7 anni. Meglio di lei aveva fatto

Caroline Wozniacki a New Haven 2008

cercano di infischiarsene per difen-dersi da attenzioni e aspettative quasi sempre indesiderate, ancor più spesso controproducenti. Poco importa che alcuni di questi poi arrivino a confer-mare quella che, una volta su cento, da banale opinione si rivela davvero essere una previsione azzeccata: dare del predestinato a qualcuno significa posargli sulle spalle qualche chilo in più.

Che sollievoÈ alla luce di tutto ciò che si può com-

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circuito mondiale

vitabilmente simile a quello della pri-ma grande stella globale prodotta dal tennis svizzero. Il fatto che adesso sia la stessa Martina, una delle più preco-ci campionesse della storia di questo sport, a sedersi nel suo angolo non fa altro che aggiungere al ruolo di prede-stinata quello di “nuova Hingis”.

Ha più armiMamma Molitor ha costruito il gioco di Belinda sulle stesse fondamenta che hanno permesso alla figlia di diventare una campionessa da cinque Slam e 43 titoli WTA: anticipo, utilizzo delle geo-metrie, condotta tattica impeccabile, il

tutto attorno a un rovescio sublime. È la stessa Hingis, al suo fianco per tutta la settimana di Eastbourne, a dar cre-dito al paragone: “Ovviamente ci sono delle cose simili. Nella tecnica, nel gio-co, e ha anche un grande rovescio. Ma è anche più forte, può usare altre armi che io non avevo”, spiega la ex numero 1 del mondo. “Voglio dire, io forse mi muovevo un po’ meglio, ma quando lei colpisce può sempre essere un vincen-te. Fa molti più vincenti di me”.

“Martina mi consiglia”Il privilegio di essere stata allevata ten-nisticamente dalle Hingis non sfugge alla Bencic: “Martina mi dà un sacco di consigli utili, non solo durante questa settimana ma sempre. In più mi alleno con sua madre. Hanno una grande in-fluenza sul mio gioco”. Belinda è nata a Flawil, nel nord est della Svizzera, un mese dopo la prima vittoria Slam di Martina. Aveva poco più di 16 an-ni quando, all’inizio del 1997, vinse il suo primo Australian Open. Quella ragazzina dalla forza mentale quasi irreale diede così il via all’età dell’oro del tennis svizzero, epoca che sembra ben lungi dal terminare. Sono passati ben diciotto anni da quella vittoria e dalla nascita di Belinda, e appena 20 giorni dalla vittoria di Stan Wawrinka a Parigi. Un Paese così piccolo assur-to a potenza tennistica a tutto tondo. Difficile credere che sia sola fortuna: in questi diciotto anni la Svizzera ten-nistica sembra aver trovato il modo di rendere meno vuoto l’aggettivo “pre-destinato”. Per lo meno, è quello che si augura Belinda.

Belinda Bencic, svizzera, n.22 al mondo, ha vinto a Eastbourne il suo primo titolo Wta superando Madison Keys (campionessa in carica), Eugenie Bouchard (finalista di Wimbledon 2014) e Agnieszka Radwanska (finalista di Wimbledon 2012)

Da quando ha 7 anni Belinda Bencic (a sinistra) si allena con Melanie Molitor, mamma di Martina Hingis (a destra). Madre e figlia, ora, siedono spesso insieme nel suo angolo

prendere appieno il modo in cui, subi-to dopo aver vinto il suo primo titolo Wta, la diciottenne svizzera ha de-scritto cosa sentiva in quel momento: “Sollievo”. A Eastbourne, ha battuto in fila Madison Keys, Eugenie Bouchard e Agnieszka Radwanska (tre nomi che si possono leggere anche come: campio-nessa in carica, finalista di Wimbledon 2014, finalista di Wimbledon 2012). Il vento onnipresente sulla costa Sud della Gran Bretagna ha scosso tutte le certezze delle sue avversarie e ha messo in ordine le sue. Ne è scaturita la più giovane campionessa di un tor-neo Premier degli ultimi sette anni di tennis femminile: 18 anni e 109 giorni. Caroline Wozniacki, che a Eastbourne si è ritirata contro di lei in semifinale, aveva qualche giorno in meno quando conquistò New Haven nel 2008.

La nuova HingisEppure, come detto, la felicità cede il posto al banale sollievo quando ti sembra di aver semplicemente svolto un compito che tuo malgrado ti han-no assegnato anni fa. Va detto, a onor del vero, che la realtà dei fatti ha con-tribuito a crearle attorno quel tipo di immaginario. Racconta la stessa Belin-da che lei, sul campo da tennis, ha im-parato a camminare. Letteralmente: “I miei primi passi li ho fatti sul campo”. A quattro anni ha preso parte al primo corso, nell’accademia di Melanie Moli-tor, madre di Martina Hingis. Tre anni dopo, la stessa Molitor diventava sua allenatrice dedicata. E mentre a casa con mamma e papà (migrati dall’ex Cecoslovacchia, proprio come la fami-glia della Hingis) rimaneva estasiata di fronte ai successi di Roger Federer, sul campo costruiva uno stile di gioco ine-

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i numeri della settimana

60 volte Schiavone

di GiorGio sPAlluto - foto GEtty imAGEs

60 le apparizioni Slam per Francesca Schiavone (nella foto), sempre presente dagli Us Open del 2000 a oggi. Nella storia solamente Ai Sugiyama ne ha giocati di più consecutivamente: 62

42gli Slam giocati in carriera da Andreas Seppi che diventa l’italiano più presente di sempre nei major, scavalcando le 41 presenze di Nicola Pietrangeli. La prima apparizione dell’altoatesino risale agli Us Open 2004.

8 gli anni trascorsi dall’ultima volta in cui un campione di Wimbledon è riuscito a riconfermarsi tale l’anno successivo (Federer, vincitore nel 2007 del suo 5° titolo consecutivo). Non c’è mai stata nella storia degli Slam un’assenza così protratta di difese vittoriose del titolo.

65 gli Slam giocati in carriera da Roger Federer, di cui ben 63 consecutivi per quella che è la più lunga striscia di presenze consecutive. Nell’Era Open solo Fabrice Santoro, vanta un numero maggiore di apparizioni complessive: 70.

2 le tenniste in grado, negli ultimi 30 anni, di aggiudicarsi nello stesso anno sia il Roland Garros che il torneo di Wimbledon: Steffi Graf (1988, 1993, 1995 e 1996) e Serena Williams (2002).

I primi 25 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Novak Djokovic (SRB) 138452 Roger Federer (SUI) 96653 Andy Murray (GBR) 74504 Stan Wawrinka (SUI) 57905 Kei Nishikori (JPN) 56606 Tomas Berdych (CZE) 50507 David Ferrer (ESP) 44908 Milos Raonic (CAN) 44409 Marin Cilic (CRO) 3540

10 Rafael Nadal (ESP) 313511 Grigor Dimitrov (BUL) 260012 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 256513 Gilles Simon (FRA) 243514 Kevin Anderson (RSA) 209015 David Goffin (BEL) 201016 Feliciano Lopez (ESP) 193517 John Isner (USA) 189018 Gael Monfils (FRA) 188519 Tommy Robredo (ESP) 171020 Richard Gasquet (FRA) 161021 Leonardo Mayer (ARG) 160522 Roberto Bautista Agut (ESP) 154523 Pablo Cuevas (URU) 150224 Viktor Troicki (SRB) 149425 Ivo Karlovic (CRO) 1385

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Serena Williams (USA) 112912 Petra Kvitova (CZE) 68703 Simona Halep (ROU) 62004 Maria Sharapova (RUS) 59505 Caroline Wozniacki (DEN) 50006 Lucie Safarova (CZE) 40557 Ana Ivanovic (SRB) 38958 Ekaterina Makarova (RUS) 35759 Carla Suarez Navarro (ESP) 3345

10 Angelique Kerber (GER) 328511 Karolina Pliskova (CZE) 321012 Eugenie Bouchard (CAN) 317213 Agnieszka Radwanska (POL) 302014 Andrea Petkovic (GER) 270515 Timea Bacsinszky (SUI) 260516 Venus Williams (USA) 258617 Elina Svitolina (UKR) 240518 Sabine Lisicki (GER) 232019 Sara Errani (ITA) 214020 Garbine Muguruza (ESP) 207521 Madison Keys (USA) 198022 Belinda Bencic (SUI) 198023 Samantha Stosur (AUS) 190024 Viktoria Azarenka (BLR) 189225 Svetlana Kuznetsova (RUS) 1866

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 27 Andreas Seppi 12802 28 Fabio Fognini 12503 55 Simone Bolelli 8714 89 Paolo Lorenzi 5885 113 Luca Vanni 4786 117 Marco Cecchinato 4687 184 Andrea Arnaboldi 2798 190 Thomas Fabbiano 2739 192 Matteo Viola 257

10 194 Filippo Volandri 25611 226 Matteo Donati 21512 233 Gianluca Naso 21113 235 Roberto Marcora 21014 246 Riccardo Bellotti 20315 250 Federico Gaio 20016 251 Potito Starace 19917 306 Erik Crepaldi 15718 328 Stefano Travaglia 14519 356 Stefano Napolitano 12920 367 Omar Giacalone 12421 371 Flavio Cipolla 12322 375 Gianluca Mager 12023 394 Salvatore Caruso 11224 409 Gianluigi Quinzi 10525 413 Alessandro Giannessi 104Le prime 25 italiane del ranking Wta

Pos. Rank. Nome Punti1 19 Sara Errani 21402 26 Flavia Pennetta 18473 32 Camila Giorgi 14804 35 Roberta Vinci 12915 43 Karin Knapp 11756 80 Francesca Schiavone 7627 185 Alberta Brianti 2798 268 Giulia Gatto-Monticone 1579 280 Gioia Barbieri 151

10 329 Martina Caregaro 12011 334 Jasmine Paolini 11512 359 Gaia Sanesi 10113 419 Alice Savoretti 7614 420 Claudia Giovine 7515 433 Alice Matteucci 7216 444 Georgia Brescia 7017 448 Anastasia Grymalska 6818 464 Corinna Dentoni 6419 467 Anna Giulia Remondina 6420 471 Martina Trevisan 6121 477 Valeria Prosperi 6022 496 Stefania Rubini 5323 506 Cristiana Ferrando 5024 528 Bianca Turati 4625 559 Alice Balducci 41

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circuito mondiale

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il tennis in tv

Cinque finali epicheda rivivere a casa

foto GEtty imAGEs

Ci sono finali che entrano nella storia, alcune più di altre. E Su-perTennis, proprio durante la prima settimana di Wimbledon,

ha scelto 5 perle targate Championships da gustarsi davanti allo schermo di casa propria. È una grande novità per Super-Tennis, che per la prima volta trasmette alcuni dei match che hanno fatto la sto-ria. E non solo: per la prima volta, l’e-mittente della Federazione Italiana Ten-nis porta in chiaro (sul canale n.64 del digitale terrestre e sul n.30 di TivùSat) lo spettacolo del grande tennis e dei grandi nomi di oggi e di ieri.

1 luglio, alle 21:30 Sharapova-Williams, finale 2004

Maria Sharapova, la russa di ghiaccio ancora senza titoli Slam, arriva in fi-

3 luglio, alle 19:00 Federer-Murray, finale 2012

La Gran Bretagna torna a sognare con Andy Murray. C’è una maledizione da battere, c’è il fantasma di Fred Perry cui dar sollievo. Nulla da fare: Roger

nale a Wimbledon, dove la attende Se-rena Williams, già n.1 dei prati, già a quota sei major in carriera e già vinci-trice per due anni consecutivi - 2002 e 2003 - proprio sui prati della Regina. Ma Maria non si cura dei suoi 17 an-ni, in semifinale ha già superato una ex-vincitrice come Lindsay Davenport e ha un appuntamento con storia e fa-ma. Vince 6-1 6-4 ed è la terza più gio-vane di sempre a primeggiare a Lon-dra, dietro soltanto all’inglese Lottie Dod e alla svizzera Martina Hingis.

2 luglio, alle 20:00 Ivanisevic-Rafter, finale 2001

Una delle ultime finali giocate comple-tamente - e vinte - tra servizio e rete. È la coda del tennis sul verde targa-to Anni ‘90, tra Goran Ivanisevic e Pat Rafter, due protagonisti assoluti di quell’epoca d’oro che però non ave-vano mai vinto Wimbledon. Non solo, Goran non avrebbe nemmeno potuto giocare quel torneo: era n.125 al mon-do e per entrare nel tabellone ebbe bi-sogno di una wild card (assegnata in onore delle 3 finali raggiunte in prece-denza). Il croato vinse per 6-3 3-6 6-3 2-6 9-7 una finale lunga poco più di tre ore (ah, i servizi...) e diventò il vincito-re di Wimbledon dal ranking più basso di sempre e il primo a trionfare con una wild card.

Da mercoledì 1 a domenica 5 luglio, ogni sera un grande match di Wimbledon da rivedere. Dalla sfida Sharapova-Williams fino alla storica vittoria di Murray passando per il trionfo di Ivanisevic. Perle da non perdere

Dal 6 luglio torna... il Roland GarrosUna scorpacciata d’erba, certo, ma di partite epiche - anche e soprattutto per il tennis azzurro - se ne sono giocate moltissime sul rosso. Quello di Parigi. E così a partire dal 6 luglio c’è un’altra grande novità per Super-Tennis, la possibilità di riproporre alcuni degli eventi che hanno segnato la storia del gioco. A partire dalla finale del Roland Garros 2010 in cui Francesca Schiavone vinse il suo primo titolo del Grand Slam, il più recen-te della storia italiana, contro Samantha Stosur. Ma tra le sei perle rosse parigine che SuperTennis trasmetterà ci sono anche le altre due finali az-zurre (Schiavone-Li, 2011, e Sharapova-Errani, 2012), l’unico successo di Roger Federer (su Robin Soderling nel 2009) e sfide leggendarie come Lendl-Chang 1989 (sì, quella del servizio dal basso) e Panatta-Solomon 1976, che consegnò all’Italia il trono maschile.

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il tennis in tv

In Italia: da Parma a Milano, tra Futures e Challenger Giovedì 2

00:30 - Federer vs Nadal - Finale Wimbledon 200704:00 - Reloaded ATP Master 1000 Roma05:00 - Magazine ATP05:30 - Barthel vs Suarez Navarro, WTA Roma 201507:30- Beach Tennis Bibione Cup08:00 - Official Film Wimbledon 200309:00 - La Voce delle Regioni10:00 - Reloaded ATP Master 1000 Roma11:00 - Seppi vs Federer, ATP Halle 201513:00 - Magazine ATP13:30 -Federer vs Kohlschreiber, ATP 500 Halle (replica)16:00 - Tennis Magazine16:30 - Ball Boys Puntata 117.00 - News17:30 - Official Film Wimbledon 200318:30 - Reloaded ATP Master 1000 Roma19:30- Beach Tennis Bibione Cup20:00 - Ivanisevic vs Rafter - Wimbledon 200123:00 - News23:30 - Official Film Wimbledon 2004

Venerdì 3

00:30 - Ball Boys Puntata 101:00 - Sharapova vs Williams, Wimbledon 2004 Finale02:30 - La Voce delle Regioni03:30 - Seppi vs Haas, ATP Halle (replica)05:00 - Tennis Magazine05:30 - Hradecka vs Azarenka, WTA Roma 201507:30 - Magazine ATP08:00 - Official Film Wimbledon 200409:00 - Tennis Magazine09:30 - Halep vs Mladenovic, WTA Birmingham (replica)11:30 - Murray vs Anderson, ATP Queen's (replica)13:00- Beach Tennis Bibione Cup13:30 - Errani vs Gavrilova, WTA Eastbourne (replica)15:30 - Reloaded ATP Master 1000 Roma16:30 - Ball Boys Puntata 217.00 - News17:30 - Official Film Wimbledon 200418:30 - Tennis Magazine19:00- Federer vs Murray, Wimbledon 2012 Finale23:00 - News23:30 - Official Film Wimbledon 2005

Sabato 4

00:30 - Ball Boys Puntata 201:00- Ivanisevic vs Rafter - Wimbledon 200104:00- Beach Tennis Bibione Cup04:30 - Magazine ATP05:00 - Gavrilova vs Ivanovic, WTA Roma 201508:00 - Official Film Wimbledon 200509:00 - Circolando TC Foggia09:30 - Berdych vs Karlovic, ATP Halle (replica)11:30 - WTA Eastbourne (replica)13:00 - Tennis Magazine13:30 -Nadal vs Dolgopolov, ATP 500 Queen's16:00 - Magazine ATP16:30 - Ball Boys Puntata 317.00 - News17:30 - Official Film Wimbledon 200518:30- Federer vs Roddick, Finale Wimbledon 200923:00 - News23:30 - Official Film Wimbledon 2006

Domenica 5

00:30 - Ball Boys Puntata 301:00- Federer vs Murray, Wimbledon 2012 Finale05:00 - Tie Break05:30 - Knapp vs Kvitova, WTA Roma 201507:30 - Tennis Magazine08:00 - Official Film Wimbledon 200609:00 - Ivanisevic vs Rafter - Wimbledon 200112:00- Federer vs Roddick, Finale Wimbledon 200916:30 - Ball Boys Puntata 417.00 - News17:30 - Official Film Wimbledon 200618:30 - Magazine ATP19:00- Beach Tennis Bibione Cup19:30- Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 Finale23:00 - News23:30 - Official Film Wimbledon 2007

Lunedì 6

00:30 - Ball Boys Puntata 401:00- Federer vs Roddick, Finale Wimbledon 200905:30 - Bouchard vs Navarro, WTA Roma 201508:00 - Official Film Wimbledon 200709:00 - WTA Eastbourne Finale (replica)11:00 - Seppi vs Federer, ATP Halle 201512:45 - Errani vs Gavrilova, WTA Eastbourne 201514:45 - ITF Futures TC President Parma15:00 - Sharapova vs Williams, Wimbledon 2004 Finale16:30 - Ball Boys Puntata 517.00 - News17:30- Official Film Wimbledon 200718:30 - Challeger Milano SF1 (differita)20:30 - Tennis Magazine21:00 -Schiavone vs Li, Roland Garros 2011 Finale23:00 - News23:30 - Official Film Wimbledon 2008

Martedì 7

00:30 - Ball Boys Puntata 501:00- Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 Finale04:30 - Reloaded ATP Master 1000 Roma05:30 - Azarenka vs Begu, WTA Roma 201507:45 - Trofeo FIT Tennis - Kinder + Sport ASD Poggetto Firenze08:00 - Official Film Wimbledon 200809:00 - Anderson vs Hewitt, ATP Queen's11:00 - Giorgi vs Bencic, WTA S-Hertogenbosch (replica)13:00 - Tennis Magazine13:30 - Ivanisevic vs Rafter - Wimbledon 200116:30 - Ball Boys Puntata 617.00 - News17:30 - Official Film Wimbledon 200818:30 - Challeger Milano SF1 (differita)20:00 - La Voce delle Regioni21:00 -Schiavone vs Stosur, Roland Garros 2010 Finale23:00 - News23:30 - Official Film Wimbledon 2009

Mercoledì 8

00:30 - Ball Boys Puntata 601:00 -Schiavone vs Li, Roland Garros 2011 Finale03:00 - Challenger Milano SF105:00 - Official film Wimbledon 200806:00 - Sharapova vs Azarenka, WTA Roma 201507:30 - Tennis Magazine08:00 - Official Film Wimbledon 200909:00- Beach Tennis Bibione Cup09:30 - Federer vs Kohlschreiber, ATP 500 Halle (replica)11:30- Federer vs Murray, Wimbledon 2012 Finale15:30 - La Voce delle Regioni16:30 - Ball Boys Puntata 717.00 - News17:30- Official Film Wimbledon 200918:30 - Challeger Milano Finale (differita)20:30 - Magazine ATP21:00 - Tennis Magazine21:30 - Errani vs Sharapova, Roland Garros 2012 Finale23:00 - News23:30 - Official Film Wimbledon 2010

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

Federer non sente ragioni e si pren-de il suo titolo numero 7 ai Cham-pionships infrangendo il cuore e i so-gni di gloria dei sudditi della regina. Per lui è il successo che lo mette al pa-ri di Pete Sampras ed è anche, avrem-mo scoperto dopo, il suo ultimo titolo Slam. La scena finale è quella di un Fe-derer rincuorante, che prova a placare le lacrime di Andy. L’Oro olimpico di due mesi dopo riuscirà nello scopo.

4 luglio, alle 18:30 Federer-Roddick, finale 2009

Un sospiro di sollievo per Federer, il

più grande rammarico in carriera per Andy Roddick. Una delle finali più bel-le della prima decade 2000 (nonostan-te i “Federer-Nadal” a far da concor-renti). Lo statunitense gioca un grande match e arriva dove molti non pensa-vano: a un passo dalla vittoria. Un pa-io di volée e la classe di Roger Federer gli fanno strozzare in gola l’urlo di gioia per il secondo Slam in carriera, già sfuggito sempre a Wimbledon tra 2003 e 2004. Federer invece, anco-ra sotto shock per la sconfitta contro Rafa di un anno prima, si riprende la coppa. È anche l’ultima finale “a cielo aperto”, senza tetto sul Centre Court (costruito dal 2010).

5 luglio, ore 19:30 Djokovic-Murray, finale 2013

Il tempo è arrivato anche per gli ingle-

si. La finale non è storica solo per la Gran Bretagna, ma per tutto il tennis. Andy Murray, un anno dopo le lacrime versate per la sconfitta contro Roger Federer, riesce nell’impresa. Fa im-pazzire tutto il regno e in particolare la sua Scozia, che per settimane non parla d’altro. Djokovic è un avversario pericoloso, che ha già vinto sui prati londinesi nel 2011, ma non può nulla contro una nazione intera. Dopo 77 anni la Gran Bretagna ritrova un vinci-tore a Wimbledon e quella che si stava trasformando nella maledizione di Fred Perry trova la sua fine.

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facciamo il punto

È arrivato il riciclatoreVista in azione all’Aspria Harbour Club la macchina per la raccolta differenziata che schiaccia e compatta i tubi di palline (vuoti) e rilascia buoni sconto per il successivo acquisto. Un passo verso l’ecosostenibilità

di Enzo AndErloni

Visto da lontano sembra un di-stributore di bibite vecchio sti-le. Poi ti avvicini e ti parla con la sua grafica colorata. E parla

chiaro: ricicla qui il tuo tubo vuoto. Il gesto a quel punto è istintivo: prendi il tubo, metallo o plastica che sia, e lo in-serisci nella feritoia. Senti un bel rumore di tritamento. Schiacci l’unico bottone presente sul davanti e ti esce la ricevuta. C’è scritto un bel grazie, accompagnato da un buono di 2 euro per l’acquisto del prossimo tubo di palle. E’ il riciclatore. Il primo riciclatore di tubi per palle da tennis. Lo ha messo in funzione all’Aspria Har-bour Club di Milano, durante il Torneo Atp Challenger, “Le vie della sostenibili-tà”, società milanese guidata da Massimo Capriati, uno dal cognome familiare nel mondo del tennis. Stefano Capriati, papà di Jennifer, in effetti era suo zio. L’appa-recchiatura è prodotta da Tritech, socie-tà vicentina specializzata. Il tubo viene schiacciato, compattato in un modo che non ne permette il rigonfiamento, si tratti di alluminio o plastica. Il sacco all’interno dell’apparecchiatura ne con-tiene così circa 270. Materiale già separa-to rispetto al resto dei rifiuti dal circolo. Nel caso di Aspria Harbour Club per ogni tubo inserito nella macchina si riceveva un buono del valore di 2 euro per l’ac-quisto di un tubo di palline Head da 4, nel negozio del club, Nake Sport.“E’ un’iniziativa replicabile in altri cir-coli. Diamo un valore al rifiuto. – spiega Capriati - Le vie della sostenibilità nasce come un progetto globale. L’obiettivo è fornire strumenti pratici che, facendo riferimento ai tre elementi della soste-nibilità, creino un vantaggio sociale e ambientale ma anche un vantaggio eco-nomico. Prendiamo il caso del riciclatore di tubi: il vantaggio ambientale è la ridu-zione dell’ingombro del rifiuto. Nell’atto della gestione del rifiuto sotto il profilo dei trasporti si consuma meno energia e di conseguenza si riducono le emissioni di CO2. Il vantaggio sociale è quello di una corretta educazione nel riciclo del prodotto. E ce ne può essere uno ulterio-

re coinvolgendo nella parte del ritiro del materiale le società a indirizzo sociale, che impiegano chi fatica a inserirsi nel mondo del lavoro. Il vantaggio econo-mico è molteplice. Ci sono i vantaggi per l’utente nell’acquisto di materiali di consumo, le palle da tennis. Poi quelli di marketing per il punto in cui viene svolta questa attività, che ha una valen-za di comunicazione importante. E la fi-delizzazione del cliente che è invitato a tornare a comprare la palla nello stesso posto. Un circolo virtuoso. Un esempio di economia circolare: io uso ma riciclo”.

Il riciclatore di tubi di palle vuoti: li schiaccia e li compatta. In un solo sacco ne entrano 270. Per ognuno viene rilasciato un buono sconto

“Nel caso del tennis – insiste entusiasta Capriati – pensiamo anche a un piano di recupero dell’acqua piovana per bagnare i campi, un progetto di illuminazione a basso consumo che garantisce però le specifiche richieste dalla Federazione per l’organizzazione di tornei. Abbiamo creato anche un modello legato al mon-do del tennis che permette a un torneo di certificarsi ISO 20121 come torneo so-stenibile. Il tennis è il primo sport per il quale vediamo questa opportunità, dopo i grandi esempi delle Olimpiadi di Torino e di Londra”.

19WWW.ZUSTENNIS.IT

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circuito amatoriale fit-tpra

Il nostro Wimbledon:a Gaiba sull’erba veraRitorna l’appuntamento con le Super-Slam Series che portano gli amatori sulle stesse superfici dei campioni durante le prove major. Si gioca dal 10 al 12 luglio, in provincia di Rovigo. Ecco il programma

di mAx foGAzzi

Si gioca su 8 mm di erba natu-rale. Proprio come fanno Fe-derer, Djokovic, Sharapova e compagnia a Wimbledon. Solo

che questa volta, a calcare i campi verdi sono gli amatori. Quelli del cir-cuito Fit-Tpra (Tennis Player Ranking Amateur) per la precisione. Il profu-mo dell’erba, le righe rifatte ogni due giorni, quella sensazione anomala sotto le suole delle scarpe. Dopo l’ap-

puntamento targato Roland Garros, giocato sui campi in terra rossa del Quanta Club di Milano, il passaggio è obbligato. Si va sull’erba naturale e lo si fa dal 10 al 12 luglio prossimi. E non è soltanto un modo di dire, anzi. Per-ché il nuovo appuntamento con le Su-perSlam Series del calendario Fit-Tpra, quello con la tappa di Wimbledon, si giocherà su un autentico campo in er-ba. O meglio, su tre campi in erba. La sede del torneo è a Gaiba, in provincia di Rovigo (Veneto).

Appuntamenti e iscrizioniQuelli delle SuperSlam Series sono gli appuntamenti che, in assoluto per prestigio e valore, regalano più punti per i vari ranking ufficiali del pano-rama Fit-Tpra. Una tre giorni ricca di emozioni dunque, con una fittissima agenda. Il programma ufficiale preve-de lo svolgimento del torneo di dop-pio maschile venerdì 10 luglio (prima giornata di gare). L’evento a coppie si giocherà a partire dalle ore 15. Saba-to 11 luglio, invece, a partire dalle 9, sarà la volta del torneo maschile Li-mit45 e del torneo maschile Limit 65. Va sempre tenuto presente che questi limiti non fanno riferimento all’età dei giocatori, ma al loro Power (indi-ce di valutazione reale del valore del giocatore, esclusiva Fit-Tpra). L’ulti-ma giornata di gare è domenica 12 luglio, quando si disputeranno - sem-pre con la formula dei tornei “tutto in un giorno” - i due tornei Open (sin-golare maschile e singolare femmini-le). Tutti i dettagli e le informazioni per iscrizioni e prenotazioni su www.tpratennis.it.

Stage estivo a SerramazzoniTennis e vacanza, uno stage riservato ai soli iscritti al circuito Fit-Tpra, oltre che ai pro-pri amici e familiari. Si terrà allo IAL di via Braglia 104, Serramazzoni (MO) da lunedì 10 a sabato 15 agosto, su più di 12 campi da tennis (9 in terra e 3 in sintetico). Per tutte le informazioni e le modalità di iscrizione consultate il sito www.tpratennis.it oppure scrivete a [email protected]. 5 giorni con pensione completa, bevande ai pasti in-cluse e 3 ore giornaliere di stage in campo con tecnici qualificati Fit. Oltre a tre tornei da poter giocare per tenere attivo il proprio ranking anche in vacanza.

La sede: a Gaiba trasformanoun campo da calcio in 3 da tennisSi gioca al Tc Gaiba, in provincia di Rovigo. Qui, trasformano per l’estate un intero campo da calcio in tre campi da tennis, tagliando e curando l’erba, predisponendo un intero staff alla sua manutenzione quotidia-na. “Siamo mossi dalla passione - spiega il presidente del club Nicola Zanca - e l’idea ci è venuta nel 2012, quando in realtà avevamo semplicemente la necessità di ricavare più campi per i bambini della scuola. Ce n’erano troppi e non sapevamo dove farli giocare”. Ma quando un’idea è vincente ci si mette poco ad accor-gersene. E così per la quarta volta, da maggio a giugno, Gaiba organizza Gaibledon, due mesi abbondanti di tennis e tornei sull’erba naturale. Una vera rarità. Sul prossimo numero di SuperTennis Magazine non perdetevi lo speciale con molte altre curiosità (e specifiche) sui campi in erba di Gaiba.

I campi del Tc Gaiba, che dal 10 luglio saranno teatro del Super-Slam Series Wimbledon del circuito Fit-Tpra

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personal coach

Le 4 zone del campo dove fare il tuo giocoFare le scelte giuste in funzione della palla che state per colpire è fondamentale per gestire al meglio la partita. Per semplificare, e abituarsi sin dagli allenamenti a decidere velocemente e con ordine, si possono individuare alcune aree di riferimento

di luiGi BErtino

La maggior parte degli errori di tipo tattico dipende principal-mente da scelte sbagliate. Vi sarà capitato sicuramente di

commettere alcuni dei seguenti er-rori durante una partita: una palla rimbalza vicino alla rete, voi correte in avanti per colpirla e poi tornate in-dietro senza cogliere l’occasione per attaccare; oppure su una palla che rimbalza vicino alla riga di fondo-campo voi, anziché difendervi, ten-tate una soluzione vincente. Questi e altri simili errori non sono comuni soltanto ai giocatori di club, ma an-che ai giocatori di livello avanzato e in alcuni casi anche ai giocatori pro-fessionisti.

Dividere il campoPer aiutarvi a fare le giuste scelte tattiche a seconda del tipo di palla giocata dall’avversario, provando a semplificare, abbiamo diviso il cam-po in 4 zone. Ve le spieghiamo detta-gliatamente qui a destra.

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La zona neutra Quella che abbiamo chiamato “Zona neu-tra” è l’area di fondocampo rappresentata dagli ultimi due metri di campo. Se la palla rimbalza in questa zona bisogna attuare una tattica di costruzione e, quando necessario ,una tattica difensiva. Raramente da questa zona del campo potrete sferrare un colpo ag-gressivo e vincente se volete rimanere solidi e consistenti.

La zona creativa Le zone creative sono due: si trovano la-teralmente, uan a destra e l’altra a sinistra rispetto alla zona di controllo centrale. Ogni-qualvolta la palla rimbalza in una di queste due zone senza una particolare velocità, avete la possibilità di essere creativi con il vostro gioco. Potete giocare un colpo lungo linea, un colpo incrociato lungo, un incrociato stretto oppure una palla corta.

La zona di controllo La zona di controllo è l’area centrale del campo. Quando il vostro avversario gioca una palla che rimbalza in questa zona, voi dovrete prendere il controllo del punto. Le opzioni a di-sposizione sono diverse: un colpo vincente defi-nitivo, un attacco con discesa a rete, una palla corta, a seconda della velocità e dell’altezza della palla in arrivo. Ma ricordate: ogni palla che rimbalzerà in questa zona è un’opportunità che avete per prendere il comando del gioco.

La zona di altezza Abbiamo definito “zona di altezza” quella prossima alla rete. Il fattore determinate qui è cercare di colpire la palla più in alto possibile, che si tratti di una volée, di uno smash o di un colpo di rimbalzo. Anche in questa zona possiamo avere tre si-tuazioni diverse: A) se la palla è sopra l’al-tezza della rete, gioco un colpo offensivo ed aggressivo; B) se la palla è all’altezza della rete, cerco un colpo di attesa e di preparazio-ne; C) se la palla è al di sotto della rete, gioco un colpo difensivo o tutt’al più di attesa.

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racchette e dintorni

Scarpe da rossoMentre i professionisti si sfidano a Wimbledon l’attività agonistica estiva in Italia si svolge soprattutto sulla terra battuta. Esistono calzature concepite appositamente per il rosso. Ecco le caratteristiche principali

di mAuro simoncini

Sembrerebbe un concetto bana-le da esprimere, ma in quanto sport di movimento e di situa-zione il tennis si basa molto

(recentemente forse troppo) sul fat-tore fisico.Al di là dei circuiti Atp e Wta e del livello di preparazione atletica dei professionisti della racchetta, anche in situazioni più «terrene» sapersi muovere al meglio sul campo fa sicu-ramente la differenza. E consideran-do la giungla di livelli intermedi dei circoli, di sicuro è impensabile pretendere una chissà qua-le preparazione fisica dagli appassionati che a mala-pena riescono a ritagliar-si il tempo per un’oretta quotidiana o setti-manale.Allora forse conviene con-centrarsi sulla dotazione in ter-mini di attrezzatura tennistica, che non significa sempre e soltanto rac-chetta e annessi, maanche scarpe. E’ fondamentale scegliere al meglio co-sa mettere ai piedi in base alla pro-pria struttura fisica ma anche alla su-perficie di gioco. Che in Italia significa

ancora e soprattutto terra battuta. Il rosso. Superficie di gioco per la quale da tempo le aziende impiegano risor-se e modelli dedicati, specifici solo da terra o varianti parzialmente modifica-te di modelli di scarpe già esistenti in versione «all court». La caratteristica più evidente è la suola, o meglio il disegno del battistrada, cosid-detto a spina di pesce, per riuscire a entrare al me-glio nella terra battuta (ma anche per scaricarla). Ma in realtà anche la tomaia è differente, per evitare la penetrazione della terra all’interno della calzata ma contemporaneamente più traspirante

per combattere l’umidità.

LEGGEREZZA - Ecco allora la nuova e super leggera Babolat Propulse BPM, con una calza-

ta leggermente più stretta e snella sul piede grazie

anche al sistema Babolat Pure Motion (BPM). E la suola specifica a spi-na di pesce è in gom-

ma Michelin, grazie alla collaborazione con i

francesi dei pneumatici.

ROBUSTEZZA - Poi ci sono le scarpe con cui Stan Wawrinka ha vinto il Ro-

land Garros. I giapponesi di Yonex han-no concepito le nuove Sht Pro anche con spina di pesce disegnata nel bat-tistrada per offrire il top della perfor-mance anche sul rosso. E’ una scarpa decisamente tosta, solida che veste an-che abbondante. Ed ha anche un inserto

in Graphite a livello media-no per garantire più

stabilità torsionale e sicurezza nei

cambi di di-rezione.

ADERENZA - A testimonianza del ruolo sempre più rilevante della calzatura sul campo da tennis anche aziende stori-

che che una volta produce-vano solo racchette come

Wilson e Head si sono dedicate a modelli

“clay”, con suola a spina di pesce per la terra ros-

sa. Le Wilson Rush Pro 2.0 sono molto leg-

gere e so-prattutto molto aderenti al suolo, con una capienza interna piuttosto abbon-dante, che ottimizza la calzata.

AMMORTIZZAZIONE - Le Sprint Pro Clay degli austriaci di Head, disponi-bili sia in blu sia in rosso sono un al-tro esempio: abbondanti specialmente nell’avampiede, sono anch’esse scarpe molto leggere ma che fasciano il piede a dovere e si distinguono per stabilità e ammortizzazione.

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la regola del gioco

La situazionePaolo sta giocando una partita di sin-golare contro Gianfranco. In campo non ci sono i raccattapalle.

Che cosa succede?Gianfranco serve una prima di servi-zio direttamente sulla rete. La palla però resta incastrata tra le maglie della rete stessa. Sia Paolo che Gian-franco non accennano ad andare ver-so la rete e quindi Gianfranco prose-gue nel gioco servendo la seconda di servizio. Durante lo scambio che ne scaturisce, la palla incastrata nella rete cade e rotola per un paio di me-tri sul campo dal lato di Gianfranco.

Libera iniziativaOvviamente nelle partite in cui so-no presenti dei raccattapalle ciò non può accedere perché il loro compito è anche quello di togliere dalla vi-suale dei giocatori qualunque palli-na. Nelle partite senza raccattapalle non esiste un obbligo per i giocatori

Una pallina che resta incastrata nelle maglie della rete tra i due servizi potrebbe arrecare un disturbo nel caso in cui si staccasse. Ma questo non dovrà far interrompere il punto né ripeterlo. Rimuoverla è una libera scelta dei giocatori

La regola in TVNon solo on-line. Anche tv, all’interno del programma Tennis Magazine, in onda in pri-ma visione tutti i mercoledì su SuperTen-nis, vengono approfondite e spiegate varie situazioni di gioco grazie all’ausilio di arbi-tri internazionali. Perché, come suggerisce la rubrica, il tennis è divertimento, ma se conosci le regole ti diverti di più.

di provvedere a rimuovere le palline giacenti sul campo o, come in questo caso, sulla rete. Viene soltanto lascia-ta ai giocatori la libera iniziativa di rimuoverle.

Come si procede?Nel caso in cui i giocatori decidano di non intervenire, essi si assumono il rischio che la pallina possa cadere e arrecare loro un disturbo. Nel nostro caso, quindi, se nessuno dei giocato-ri si avvicina alla rete per rimuover-la tra il primo e secondo servizio, il gioco continuerà regolarmente. An-che con l’eventuale presenza dell’ar-bitro la libertà di iniziativa è lasciata ai giocatori: quindi l’arbitro non solo non potrà imporre a nessuno dei due giocatori di rimuoverla ma non dovrà per nessuna ragione scendere dal-la sedia e rimuoverla. Se durante lo scambio, quella palla dovesse cadere e rotolare in campo non sarà possi-bile accettare la richiesta di fermare lo scambio a causa di un disturbo e

Attaccata alla rete

rigiocare il punto. Di fatto una palla incastrata nella rete è considerata alla stregua della palla giacente in mezzo al campo.

in streaming su www.supertennis.tv

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