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N° e data : 130428 - 28/04/2013 Diffusione : 438695 Pagina : 50 Periodicità : Quotidiano Dimens. : 43.15 % Repubblica_130428_50_9.pdf 1102 cm2 Sito web: http://www.repubblica.it fotografo-intellettuale che smontava le immagini MICHELE SMARGIASSI ROMA hirroglifici non sono difficili da decifrare , anzi : ci aiutano a decifrare il mondo . Dal viaggio nelle trecento fotografie della retrospettiva di Luigi Ghirri al MAXXI diRoma ,Pensareperimmagini ,si M esce con la sensazione di conoscere una lingua in più , di possedere un giocattolo magico , un 110 Ghirroscopio con cui finalmente comprendere quel che vediamo. Si esce con lo sguardo finalmente vaccinato , desaturato dall ' assedio dei segni selvaggi . Si esce con in tasca una medicina omeopatica , una Ghirrospirina che cura la patologiadellavisioneconlarigenerazione della visione , che allevia il mal di testa di un mondo ridondante di icone. Ventun anni dopo la scomparsa prematura , a soli 49 anni , con questo omaggio il mite entusiasta colto eclettico geometra reggiano-modenese che prendeva le misure al mondo ( come facesse , poi , con quegli occhiali sempre appannati dalle ditate... ) ha finalmente il posto che gli è dovuto nella cultura italiana . Uno dei rari intellettuali della nostra fotografia , che mise finalmente sullo stesso piano di dignità degli altri linguaggi , vedi le sue collaborazioni trasversali con Gianni Celati ,Aldo Rossi , gli artistidelle neoavanguardie . Saggista , editore , curatore , coordinatore di progetti collettivi , un produttore di pen 1 / 3 Copyright (La Repubblica) Riproduzione vietata MAXXI

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fotografo-intellettuale che smontava le immagini MICHELESMARGIASSI

ROMA hirroglifici non sono difficili da decifrare ,

anzi : ci aiutano a

decifrare il mondo . Dal viaggio nelle trecento fotografie della retrospettiva di Luigi Ghirri al MAXXI diRoma ,Pensareperimmagini ,si M esce con la sensazione di conoscere una lingua in più , di possedere un giocattolo magico , un

110 Ghirroscopio con cui finalmente

comprendere quel che vediamo.

Siesce con lo sguardo finalmente vaccinato , desaturato dall '

assedio dei segni selvaggi . Si esce con in tasca una medicina omeopatica

, una Ghirrospirina che cura la

patologiadellavisioneconlarigenerazione della visione ,che

allevia il mal di testa di un mondo ridondante di icone.

Ventun anni dopo la scomparsa prematura , a soli 49 anni , con questo omaggio il mite entusiasta colto eclettico geometra reggiano-modenese che prendeva le

misure al mondo ( come facesse ,

poi , con quegli occhiali sempre appannati dalle ditate... ) ha finalmente il posto che gli è dovuto nella cultura italiana . Uno dei rari intellettuali della nostra fotografia ,

che mise finalmente sullo stesso piano di dignità degli altri linguaggi , vedi le sue collaborazioni trasversali con Gianni Celati ,Aldo Rossi , gli artistidelle neoavanguardie . Saggista , editore ,

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collettivi , un produttore di pen

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sierovisuale : per lui le fotografie non sono puri manufatti estetici

,

ma strumenti dialettici , euristici , conoscitivi . Fotografie con uno scopo , perseguito con coerenza

:

rinnovare la freschezza dello sguardo incrostato dalla ( in )civiltà delle immagini

, praticare

un' ecologiadellavisione ,

ritrovare il piacere adolescenziale del bere il mondo con gli occhi.

Le fotografie di Ghirri sono aperte , godibili al primo sguardo ,

popolari , serene :c' è chi le haperfino proposte come strumenti per terapie analitiche . Ma non sono facili , come qualche banalizzazione in questi anni ha cercato di renderle. Ghirri non è il poeta delle nebbie , non è il

fotografo dei colori pastello , e i curatori della mostra ( Laura Gasparini ,

Francesca Fabiani ,

Giuliano Sergio )

ricorrendo in modo non mercantile ma filologico a stampe vintage ( benché alcune un po' sofferenti )

smentiscono i cliché : Ghirri adatta lo stile all '

oggetto , al progetto , sa alternare acquerelli e tempere , toni sfumati e saturi.

In realtà Ghirri negli anni Settanta è un onnivoro

, curioso

,

intelligente uomo della sua epoca ,

ama la musica ( da Bach a Dylan ) ,

il cinema , la letteratura , l ' arte ,

guarda alla fotografia americana dei " nuovi topografi "

, e soprat

tutto respira a piene narici l ' aria della ribellione postmoderna contro il predominio del simulacro . Si rende conto ,fin dall ' inizio

,

che è impossibile fotografare una realtà ormai nascosta dalle immagini della realtà . I suoi paesaggi ,

i suoi personaggi nuotano in acquari di cartone , il mare è dipinto , i monti sono cartoline , il cibo è una réclame , tutto sembra già messo in cornice . Certe sue immagini paiono pure ironie ,

divertenti trompe-l ' oeil , «

sembrano fotomontaggi » ammetteva lui

t . . 3!

Alcune delle immagini di Luigi Ghirri esposte al Maxxi di Roma La retrospettiva intitolata " Pensare per immagini " resterà aperta fino al 27 ottobre

stesso : «e invece sono fotosmontaggi

» . Ghirri legge Baudrillard e

Derrida , usa le immagini per decostruirele immagini , smaschera l

' ossessiva messa in codice del reale , nonsilimitaasorriderne , va all ' attacco , nota un amico , Franco Vaccari : « affronta il nemicosegno dove sembraaverepiùsuccesso ».

Masuipensatoripostmoderni ,

che alla fine restano prigionieri dei simulacri che hanno denunciato

, Ghirri ha un vantaggio . Lui

,

i segni selvaggi , li adora . Anche se

I visitatosi della settimana

« Tiziano »

Scuderie del Quirinale Roma fino al 16 giugno

« Modigliani , Soutine

e gli artisti maledetti. La collezione Nettar »

Milano fino all settembre

« Da Boldini a De Pisis , Firenze accoglie i capolavori di Ferrara »

Galleria d ' arte moderna e Villa Bardini Firenze fino al 19 maggio

Brueghel . Meraviglie dell 'arte fiamminga »

Chiostro del Bramante Roma fino al 2 giugno

Palazzo Strozzi

« La primavera del rinascimento »

a cura di Silvia Silvestri

Firenze fino al 18 agosto

ne temela prepotenza . E un collezionista di oggetti kitsch , di cartoline , capiscel

' estetica della foto di massa , chiamerà Kodachrome uno dei suoi lavori capitali . ? cresciuto con le immagini , sa viaggiare (e a farci fare viaggi estatici )

ingrandendo i dettagli dell '

atlante di sua figlia , come quellepalmine che sulla mappa simboleggiano le oasi ma nella mente rappresentano l

' esotico e l ' avventura.

Nonpossiamo rinnegarelabulimia semantica dello sguardo in cuisiamo nati . Possiamo per? decongestionarla . Dopo aver decostruito , Ghirri ricostruisce . L '

arma è lo stupore : « vedere ogni cosa come se fosse la prima e l

'

ultima volta » . Non annoiarsi , non cedere all ' abitudine che acceca

nonaverepauradiosservareilbanale « banale è lo sguardo che relegaun oggetto nelghetto delnon dignificante »

. Con ironia e curiosità , i segni perdono la loro arroganza , e il mondo reale torna ad essere visibile . C' è sempre un' Italia ailati , la realtà è palindroma

,

rovesciala e ti sorprenderà. « Niente di antico sotto il sole »

,

questa la mission che assegn? ai suoi grandi colleghi fotografi ( da Basilico a Chiaramonte , da Fossati a Cresci

, Jodice , Guidi ) di

Viaggio in Italia , progetto

collettivo più unico che raro di riscoperta del paesaggio italiano.

Ma fece tutto così , conuna dolcezza che ci fa uscire rasserenati dalle sale del museo . Una consapevole strategia della tenerezza.

Quel che lodava nel suo maestro Walker Evans

, Ghirri l

' ha praticato : ci ha restituito la facoltà di guardare il mondo , facendogli le carezze.

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LUIGIGHIRRI ( 1943-1992 )

Lo sguardo del pioniere Unmostra al Maxxi ricostruisce lo spessore intellettuale del grande fotografo formatosi nel triangolo geografico

, umano e culturale che unisce Modena ,

Reggio Emilia e Ferrara

di Laura Leonelli

Saranno

sette mesi difficili ,

mai così lunghi , mai così

incerti e confusi nella storia del nostro Paese . Da aprile a ottobre l ' Italia e chi la governa dovrà , tenterà , sognerà di

decidere che fare di sé e di noi . E in questo periodo che comprende tre stagioni ,

dalla primavera all 'estate , all ' autunno,

dalla crescita al raccolto e al riposo , sarà illuminante visitare la mostra « Luigi Ghirri . Pensare per immagini .Icone Paesaggi Architetture »

, aperta dal 24 aprile al 27 ottobre al Maxxi di Roma , e curata da Francesca Fabiani , responsabile delle collezioni di fotografia del Maxxi Laura Gasparini , curatrice della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia , che ospita l

' Archivio Ghirri - vengono da questa raccolta di iSomil a negativi e diapositive la maggior parte delle 300 immagini ,

vintage e nuove , e i preziosi materiali in mostra - e da Giuliano Sergio , curatore indipendente .? una mostra epocale perché riassume un' epoca artistica e sociale ,

dagli anni ' 70 agli anni ' 90 , di cui Luigi Ghirri ,scomparso nel 1992 , è stato uno dei massimi interpreti . Ma è epocale anche perché parla di noi , di quello che non siamo più

, o fatichiamo a essere , e cioè un progetto

, un' idea grande , a braccia

aperte ,e non vigliaccamente sempre e

solo a gamba tesa . Epocale , ancora , perché questa mostra pu? essere letta in molti modi , dal dritto e al rovescio , da sinistra a

PERLA VISITA

" Sede Museo nazionale delle arti del XXI secolo Via Guido Reni 4a . Roma

" Orari 11 : 00 - 19 ( martedì , mercoledì ,

giovedì , venerdì , domenica )

11 : 00 - 22 : 00 ( sabato )

chiuso il lunedì ,

il i° maggio e 1125 dicembre Apertura straordinaria lunedì 29 aprile 2013 ,

ore ii o0-19 00

" Biglietti Intero e 11 ,00 , ridotto 8 ,00. La biglietteria chiude un' ora prima del museo

" Info + 39 a6399 67 35 o ;

+39 0632 Sia ;

info@fond a zionemaxxi.it www.fond a zionemand.it

PAGINE A CURA DI

Antonia Bordignon

destra e viceversa , come aveva già felicemente intuito Luigi Ghirri , quando nel 1979 espose la sua ricerca Italia Ailati

L ' Italia e il suo contrario , il centro e i

lati , l ' inizio e la fine , il concetto e le sue parti . Fin dai suoi esordi nei primi anni '

70 , quando lascia la professione di geometra

, mestiere che gli insegna a guardare per misurare il mondo , e passa alla fotografia , Ghirri entra nei meccanismi del pensiero e dell ' azione artistica , li smonta e con quella lucidissima dolcezza che lo ha sempre contraddistinto li rimonta ,

inserendoli in una visione personale più ampia . Ghirri concettuale , Ghirri postmoderno

, Ghirri autore , ma anche curatore ,

critico , editore ,grafico , Ghirri bulimico ,

in anni in cui avere idee voleva dire non solo fare e cambiare , ma fare e cambiare insieme , Uno dei meriti più significativi e generosi della rassegna romana , nel settantesimo anniversario della nascita dell ' autore e a due anni dalla scomparsa di Paola Borgonzoni Ghirri , l ' altra metà di Luigi

, è quella di aver ricostruito con

pazienza , affetto e un lungo lavoro l '

atlante vero e proprio - un altro anniversario visto che nel 1973 Luigi pubblic? uno dei suoi lavori più innovativi , Atlante appunto - la rete vivacissima di artisti ,

critici , riviste , gallerie ,

istituzioni , che ha

guidato e sollecitato il fotografo emiliano al suo esordio , in quel triangolo geografico ,

umano e culturale senza eguali che unisce Modena ,

Reggio Emilia e Ferrara. Responsabile di questa preziosa

mappatura , che vanta alle spalle l ' opera di digitalizzazione completa della raccolta di volumi di Ghirri , consultabile on line nel sito della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia è Laura Gasparini . Tocca alci , negli interventi del catalogo edito da Electa ,

ricostruire con densità di ricerca « lo spessore intellettuale di Luigi , a partire dalle sue frequentazioni

, da amici artisti come Franco Guerzoni

, Claudio Parmiggiani e Giuliano Della Casa ,

responsabili della gaileria " Alpha " a Modena , fino a Luciano Anceschi che attraverso la rivista di estetica

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1""?"

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IL MARE « Marina di Ravenna » ,1986 da : Paesaggio italiano (198o-1992 ) ;

da : II profilo delle nuvole (1989 ) C-print vintage cm . .17,8 x 22 ,5. Fototeca Biblioteca Panizzi

Reggio Emilia

Innovatoredi livello europeo

Eranato a Sc indiano , in provincia di Reggio Emilia , il5 gennaio19.4.3 e aveva cominciato a dedicarsi ali a fo tografi a nel 197o ,

scegliendo subito il paesaggio come tema elettivo . Da allora , attraverso ricerche seminali e di attualità internazionale

, se non in

anticipo , Luigi Ghirri ha rinnova to

il nostro modo di guarcfrtre e di pensare la fotografia . Per avvicinarsi a quest' artista straordinario

. scomparso nella

sua casa di Roncocesi nel1992 C prepararsi a questa splendida mostra , è utile , e bellissimo ,

il t ul ir « tu Gli i rri Lezioni di fotngiptitt Quodlibet.

. 272 . e 22.4 ,0 . Mit postyazitrt Cicrttnicela( ,ciinicoe compagno di vii.iggio . cosi ire Gh irri : »L

' un coni empia torc. un uomo disarmato

, sospeso nella sua aria ».

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II Verri , Su Cui si innesta il Gruppo 63 , nato a Palermo ma di sede a Reggio Emilia ,

stimolerà l ' attenzione di Ghirri verso la

parola scritta come segno , geroglifico , icona e immagine . E poi sarà decisiva la lunga amicizia con Franco Vaccari , di cui Ghirri pubblica nel 1978 Fotografia e inconscio tecnologico ,

saggio che teorizza l '

Esposizione in tempo reale n . 4 . Lascia su queste pareti una traccia fotografica del suo passaggio , allestita alla Biennale diVenezia ».

Le prime , bellissime ricerche di Ghirri ,Kodachrome , Vedute , Infinito , In scala , Identikit , Stili-fife , si sviluppano dunque in un clima concettuale forte e all ' avanguardia in Europa , che invita a riflettere sul rapporto tra parola e immagine , ma soprattutto sul principio di autorialità e sul suo rifiuto , non con superficialità infantile ,

ma con l ' atteggiamento maturo e profondo di chi vuole valorizzare la vita di ognuno di noi e « ricerca , attraverso un paziente accumulo di segni e di tracce ,lungo percorsi , magari quotidiani e apparentemente banali , ma in larga parte inesplorati come scrivono Luigi Ghirri e Vittore Fossati nella presentazione della collana Panorami di cui fa parte anche Viaggio initalia - la nuova identità dell ' uomo

contemporaneo e la mappa di un moderno e con

sape?oleviaggiatore » . un caso se a

guidare questa ricerca nelle pieghe minori e rivelatrici del paesaggio italiano fossero anche le cartoline anonime degli anni ' 60 ,

gli atlanti e le storie della letteratura illustrate , che Ghirri collezionava con grande passione?« All apparenza sembravano acquisti casuali - precisa Laura Gasparini ,

che custodisce anche le duemila cartoline del fondo Ghirri - ma in realtà facevano parte di un percorso mentale ben preciso. Erano parte di un sistema , il suo sistema linguistico e visivo ».

Sistema , parola-segno nella vita e nell ' opera di Ghirri . E perché ci fosse un sistema di visione in grado di comprendere la storia di tutti , la storia lontano dal centro , la storia " ai lati "

, era necessario precisava il fotografo - « trovare il fine comune come strategia di attenzione

, non

distinguerei diversi Sguardi , e cercare invece unità di sentimenti per quei luoghi

,

domestici , monumentali non importa ,

dove sia ancora possibile percepire e nutrire questo senso semplice e stupefatto di appartenenza » .Abbiamo sette mesi per riflettere su queste parole

,

appartenenza , sentimento , sistema , fine

comune .Poi potrebbe essere tardi . E non solo perché la mostra chiude.

Nd1973 uscì « Atlante » uno dei suoi lavori più Innovativi . Tutti i volumi dell ' artista sono stati digitalizzati dalla Biblioteca Panizzi e sono visibili on line

Leimmagini da non perdere « La fotografia è una grande avventura del pensare e del vedere , un grande giocattolo magico che riesce a coniugare miracolosamente la nostra adulta consapevolezza con il

fiabesco mondo dell '

infanzia »

Con questa definizione di Luigi Ghirri possiamo iniziare il viaggio attraverso queste immagini imperdibili e e riuscire come dice lui « contemporaneamente a meravigliarsi , o a restare stupiti , come fosse N prima volta che guardiamo questo territorio stracolmo di storie , segni e memorie ».

ATTESA« Parigi » . 1972 . da : fotografie del periodo iniziale

1969-1972 new C-print ( 2013 ) cm . 20 X 30 . Fototeca Biblioteca Panizzi

, Reggio Emilia

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LA TORRE «Pisa » , 1979 da : Paesaggio italiano ( 1980-1992 ) da : Topgrafia-lconografia (198o-1981 )

C-print Fototeca Biblioteca Panizzi , Reggio Emilia

MONTAGNA

« Alpe di Situi » , 1979 , da : Topografia-Iconografia ( 1980-81 ) C-print vintage cm_ 25 ,7 x 37 ,3 . Istituto Nazionale per la

Grafica , Roma

VESTITO« Modena ».

1973 da : Italia ai lati

( 1971? C-p int vintage , cm. 16 ,8 X 11 ,2

Eredi Ghirri

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LA REGGIA

VerSaliieS » , 1985 , C-print vintage cm . 40 x50. Fototeca Biblioteca Panizzi

, Reggio Emilia INVERNO« Modena » , Cimitero di Aldo Rossi , 1985 C-print vintage cm . 40 x 50 . Eredi Ghirri

BIANCO« Capri » ,1981 da :Paesaggio italiano (1980-1992 ) new C-print ( 2013 ) , cm . 20 X30 . Fototeca Biblioteca Panizzi

, Reggio Emilia INTERNO I « Masone Casa Benati » 1985 da : Paesaggio italiano ( 19819-1992 ) C-print vintage cm . 40 3 c50 ,5 . Fototeca Biblioteca Panizzi

, Reggio Emilia

IG.lhereia' tèoraetutti assoluto

'

t stiollitoe

pdeitutinuanvinsinoonveaptorojO

Margherita Guccione ,Direttore Maxxi Archiettura

uno

visioneprofondamente rinnovata contemporanea. del

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PERCORSI INEDITI

di Francesca Fabiani

Clhirri ha

inciso profondamente sulla cultura visiva

internazioTnale

soprattutto grazie alla sua capacità di immaginare l '

esercizio della fotografia come accesso al mondo e alle sue rappresentazioni

.La sua ricercalo porta a esplorare percorsi inediti :

l ' ambiguità dei processi percettivi , la

sovrapposizione di realtà e finzione , la

componente " etica " del guardare , il reagente

affettivo come elemento di conoscenza e la capacità di stupirsi come antidoto al pregiudizio e alla cecità.

Per Ghirri la realtà è uno spettacolo da decifrare e interpretare : muovendosi tra oggetti ,

riproduzioni , spazi , il fotografo opera

uno " smontaggio " progressivo del grande collage che appare nell ' inquadratura ridu

Come ti smonto la realtà cendolo a segni

, icone , immagini ricorrenti e straordinariamente semplici.

L ' apparente semplicità rivela tuttavia

una presa di posizione molto consapevole :

Ghirri rifiuta la pretesa creativa della fotografia

" artistica " optando per un linguaggio vicino a quello amatoriale che implica la rinuncia a ogni virtuosismo tecnico a favore di una visione più diretta , benché intensamente meditata ( tutto , in Ghirri , è sempre intensamente meditato ).

Il disinteresse per l ' immagine fine a se stessa spiega la modalità di lavoro per "

serie "

: come un sistema linguistico in continua elaborazione

, per Ghirri le sequenze

fotografiche sono progetti aperti , concepiti per essere di volta in volta reinterpretati seguendo nuovi percorsi visivi ,

Ghirri esplora con curiosità tutte le situazioni che amplificano l ' ambiguità del visivo : trompe-l oeil , filtri ,

sovrapposizioni

, ombre , riflessi , cambi di scala ,

notturni e nebbia ; e ancora mappe e atlanti , a

suggerireun viaggio immaginario nell ' universo dei segni.

Ma il viaggio nel paesaggio reale . Ghirri sembra indicare che lo spazio ai margini

,

senza qualità né peculiarità , è il vero paesaggio da analizzare per una visione più autentica , che superi lo stereotipo e il luogo comune . Compito del fotografo diventa allora la ricerca dell ' identità residua dei luoghi , da conoscere e ri- conoscere anche grazie a quel sentimento di affetto che sembra l

' unico modo per trovare con essi una sintonia , allo scopo di comprenderli.

I suoi paesaggi sublimi , le straordinarie immagini dell ' ordinario ,

gli edifici d

' autore e quelli banali , la presenza umana assente ma sottintesa , si ricompongo così in una visione misurata e partecipe dei luoghi , attraverso una ricerca coloristica via via più raffinata.

Negli anni' So la ricerca sul paesaggio vede Ghirri attivarsi anche come promotore di progetti collettivi che rappresentarono

PROFILO LACUSTRE I Argine Agosta Cornacchia 1989 , da : Il profilo delle nuvole ( 1980-1992 ) , C-print vintage cm 42 x 5' o ,5 Collezione privata , Verona

un punto di svolta per la fotografia italiana e per la stessa idea di paesaggio

, entrambi oggetto di una ponderata ridefinizione

. A

quella generazione di fotografi si deve laridefinizione delle modalità di percezione e rappresentazione dei luoghi nonché l '

attestazione della fotografia come strumento

complesso per indagare la realtà. Non è un caso che molti di quegli autori

siano oggi nelle Collezioni del Maxxi ripartire da quell ' impostazione è stato un punto di riferimento imprescindibile per tentare di definire il volto del paesaggio contemporaneo_ In occasione di questa

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mostra è stato chiesto ad alcuni di loro di restituire un ritratto di Ghirri attraverso ricordi e pensieri . « Come in una fiaba ,

nell ' ornino con gli occhiali appannati dalle impronte delle dita , si nascondeva uno dei più grandi scrutatori dell ' universo »

racconta Mario Cresci - « Era un piccolo e grande mago che , quando guardava nel mirino della macchina , trasformava in ricerca di senso tutte le cose che vedeva per reinventarle senza enfasi o estetismi. Scrutava il mondo con lo sguardo , ma ancora prima con la mente.. . Il piccolo Mago era grande perché non pensava solo a se stesso ma anche agli altri , come protagonisti di un immaginario collettivo che ,

anche nell ' ambito della fotografia , avevano idee da discutere e progetti in comune ».

Un percorso complesso ,quello di Ghirri ,

il cui ascendente supera di gran lunga il contesto territoriale e temporale ( peraltro assai limitato ) entro cui egli oper? la sua "

rivoluzione " visiva.

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diGiuliano Sergio

Raccontare

l ' opera di Luigi Ghirri significa prima di tutto seguire la ricerca dell ' autore senza imporre criteri cronologici o

stilistici . La mostra « Luigi Ghirri . Pensare per immagini » offre un percorso inedito ,

suddiviso in tre sezioni - Icone , Paesaggi ,

Architetture - una lettura aperta e circolare ,

ispirata a quell « ars combinatoria » che tanto ci affascina . Ghirri ha sempre sovvertito gli stereotipi del linguaggio fotografico :

nei suoi lavori il reportage , il paesaggio ,

l ' architettura , Io stili Life sono occasioni

per scomporre gli immaginari collettivi e dialogare con la nostra memoria.

In Icone la fotografia amatoriale a colori è il punto di partenza per indagare i luoghi quotidiani e svelare i Paesaggi di carto

ICONE ,PAESAGGI , ARCHITETTURE

Un percorso circolare ne che popolano il mondo contemporaneo

.Così le foto di foto , le pubblicità , le vetrine , gli specchi e le mappe incontrati nei suoi " viaggi domenicali minimi " ci coinvolgono con un' ironia sottile che rivela un sentire comune.

Nei Paesaggi lo sguardo del fotografo si allarga : i capannoni ,

le stazioni di servizio

, le periferie anonime sono segni di una società che Ghirri guarda con "

affetto

"

e che accosta all ' Italia dei parchi giochi , dei souvenir e delle cartoline . Negli anni Ottanta l ' artistasarà il principale animatore di un rinnovamento della foto -

Negli anni Ottanta l ' artista si confronta con la tradizione

iconografica del Belpaese e la rigenera cercando una nuova identità territoriale

grafia di paesaggio ; Ghirri si confronta con la tradizione iconografica del Belpaese e la rigenera cercando una nuova identità territoriale dove i panorami si susseguono agli interni , le chiese ai teatri , le piazze ai traguardi dei cancelli . Le Architetture sono elementi familiari nelle sue fotografie :Ghirri si sofferma sui dettagli dei palazzi popolari degli anni Settanta ,

interpreta gli edifici d ' autore nel

confronto intellettuale con gli architetti e rivela le prospettive dei giardini di Versailles e di Caserta con una solenne e irripetibile leggerezza.

L ' architettura degli interni apre una

dimensione intima : Identikit , autoritratto composto fotografando la propria casa , è presentato in mostra assieme alle immagini dell ' atelier di Giorgio Morandi e dello studio di Aldo Rossi , due maestri che Ghirri ha molto amato e ai quali attribuisce l

' omaggio più alto di cui è capace. AD RIP RODUZ IONEF<MINATA

NATURA MORTA I Bologna , Studio di Giorgio Morandi

, 1989-1990 C-print , vintage , cm

24x36 Courtesy Eredi Ghirri

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Diffusione : 266596 Pagina : 13

Periodicità : Settimanale Dimens. : 21.13 %

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MAGICA QUOTIDIANIT?

L ' atlante

del flàneur Girovagava per la città per estrarre il mondo che aveva dentro di se . Le immagini di Ghirri un po' estraniate e avulse dalla realtà oggi fanno pensare alle opere di Struth e Gursky

di Bice Curiger

Nei testi su Luigi Ghirri

viene sempre evocatala figura delfitineur colui che gironzola per la città in uno stato di concentrazione involontaria , puntando la

macchina fotografica su accadimenti nascosti , poco spettacolari e dunque anche su se stesso , sui propri riflessi della percezione e del pensiero . In verita , la figura del flàneur che rimanda a Charles Baudelaire e a Walter Benjamin è oggi scomparsa , è divenuta impossibile . Si è dissolta nei gorghi degli accessi immateriali , dei flussi , delle ritmizzazioni ,

degli assedi mentali cui siamo esposti in un mondo che sta radicalmente cambiando e in cui si pu? girovagare soltanto in Internet . Paradossalmente , tuttavia , proprio oggi un

artista come Ghirri risulta elettrizzante . Sarebbe

sbagliato considerare l '

irresistibile fascinazione che emana dalle sue opere solo come un nostalgico aggrapparsi aun modo di essere e vedere divenuto ormai obsoleto.

Al contrario , le sue opere sono attuali perché rivelano interrogativi estetici visionari e stimolanti Quello di Ghirri è un modo pacato di occuparsi della realtà ,un confronto che nasce quasi per gioco ma , nello stesso tempo ,

molto profondo . Quando guarda , Luigi Ghirri resta volutamente ai margini , è estremamente ricettivo masi lascia guidare dal senso dell ' essenziale

. Nei luoghi in cui l ' antico

mondo agricolo , il mondo industriale e quello

dell' intrattenimento entrano in collisione ,

Ghirri produce fotografie di paesaggi ,

microcosmi urbani , incontri fra vita e arte , fra realtà e illusione , prive di drammaticità e anzi caratterizzate da un consapevole distacco .

In questo modo la fotografia sviluppa la forza del memento e un grandioso potenziale metaforico . Come per esempio l ' immagine erotica e suggestiva che forse ritrae un nudo sullo sfondo di un piroscafo che sta scomparendo. In effetti il soggetto della foto è costituito da

Le sue opere testimoniano un rapporto con l ' arte concettuale ma giocano anche con i meccanismi dell ' inganno dell ' arte cinquecentesca

un pezzo di cartone e un frammento di carta strappati in modo meravigliosamente perfetto , creando una linea orizzontale ondulata La nave scompare quasi dietro un' onda ; è un po' ma re , un po' corpo eternamente seducente , un fianco , forse il grembo di una donna sdraiata? Ghini ha uno sguardo filosofico , un

approccio introspettivo nei confronti del suo mezzo espressivo ( che considera un' esten.sione della visione ) e dello sguardo guidato dalla sua soggettività . Un' altra fotografia raffigura una recinzione in rete metallica.

La rete sembra quasi coincidere con la foto ,se non fosse per uno strano riquadro lasciato libero , dove pende uno straccio . Lo straccio conferisce da un lato all ' immagine la profondità spaziale e la gravità illusionismo fotografico , dall '

altro indica la rete come limite del nostro campo visivo ,

definendo un davanti e un dietro .Come se quello straccio fosse per il fotografo un pennello ( per ricordare Cézanne insieme a lui ) .Ghirri si muove agilmente fra generi diversi , tanto nell

' ambito della fotografia quanto dell ' arte ,

delle arti . Le sue opere testimoniano un rapporto con l ' arte concettuale e , nello stesso tempo , giocano coni meccanismi dell '

inganno dell ' arte cinquecentesca e del détournement situazionista

. Senza traccia di

estremismi o di ribellione , le sue fotografie rivelano l

' inganno dello sguardo irrimediabilmente condizionato dalla visione fotografica. L

' umorismo delle immagini di Ghirri è un umorismo che si manifesta letteralmente al passaggio , auno sguardo attento , e che confida nell '

aspetto comunicativo , dal momento che ogni soggettività è condivisa con altri. L ' arte di Luigi Ghirri sviluppa la sua " gaia scienza " in istantanee collage di frammenti della realtà come in un volo.

La grande e quasi maestosa quiete delle sue immagini viene generata nell ' attimo stesso dell ' impulso visivo . Con Ghirri ci soffermiamo in questi spazi distillati di normalità ed energia , nei quali gli aspetti apparentemente marginali della vita quotidiana assumono una potenza magica . Buona parte del suo girovagare Luigi Ghirri lo compiva in un raggio di tre chilometri da casa . Quanto un simile comportamento possa apparire eccentrico e tenace lo comprendiamo solo oggi , in questa nostra epoca di forze centrifughe globalizza riti . Negli anni settanta la fotografia a colori era ancora considerata « una cosa da turisti »

, non un mezzo di espressione

artistica professionale . E a questo punto ci chiediamo : il turista è l ' ultimo , sommo nera?

Oppure è solo un animale che si muove in branco? Ghirri riprende spesso delle persone di

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spalle , nell ' atto di osservare , un quadro o qualcosa che ai nostri occhi resta nascosto ,

in gruppo o in solitaria contemplazione .

Oppure ci mostra , sempre di spalle , una coppia di pensionati che cammina , in un banale abbigliamento sportivo , mano nella mano , in un maestoso scenario di monti . Guardate oggi , a distanza di tempo , queste immagini di Luigi Ghirri fanno pensare allo sguardo antropologico di Thomas Struth (penso alle fotografie ambientate nei musei

) e Andreas

Gursky ( le prime fotografie di montagna e i suoi paesaggi scarsamente popolati )

. Le figure di Ghirri appaiono leggermente estraniate , avulse dal contesto quotidiano.

Avolte sono semplicemente sottratte al nostro sguardo , avvolte nella nebbia , dietro una finestra di vetro opalina oppure rapite in contemplazione di un quadro .

"

Rapimento

" significa anche assenza , simboleggiata

per esempio da un vestito appeso a una gruccia che pende letteralmente dalla facciata di un edificio sulla saracinesca chiusa di un negozio . Ci? che i fotografi della Scuola di Diisseldurf hanno introdotto nell ' arte sono ambizione verso un rigore strutturale e la relazione fra fotografia e dibattito pittorico .

Appare stranamente ironico che ci siano volute le loro fotografie di grande formato per liberare Luigi Ghirri dall '

angolo dei maestri del piccolo formato e rivelare in un contesto adeguato la forza visionaria del suo intenso mondo artistico.

0RMPRODLIMONE RISERVATA

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esi identificava con l ' omino che appariva negli atlanti a lui così cari negli anni dell ' infanzia ed era « inuno stato di continua contemplazione del mondo »

spesso « sovrastato « dacascate ,

rocce ,monti , alberi altissimi e palme grandiose , o sul ciglio di un burrone » oppure effigiato « nelle cartoline che rappresentavano piazze celebri o arrampicato su monumenti storici o disperso nel Foro di Roma ». Questo stupore conquista con forza ipnotica l ' osservatore che ammira capolavori come i cieli di Modena o la campagna ferrarese , i giardini di Versailles e le nevi del rifugio Grostè , lo studio di Giorgio Morandi e quello di Aldo Rossi , poster degli anni 70 e foto di vita quotidiana ,

accomunando in un ideale album-diario visivo il linguaggio della fotografia amatoriale , oggetti di uso comune ritenuti kitsch e invece « carichi di desideri , di sogni , di memorie collettive »

, luoghi d '

arte indimenticabili e gli scenari della provincia di struggente bellezza

. Ha scritto : « Perme il banale quotidiano è lo sguardo che non riesce a discernere , kitsch è il gesto che relega acriticamente un oggetto nel ghetto del non dignificante ».

Ecco , il cuore della lezione e dell

' arte di Ghirri : per il solo fatto di esistere , tutto è degno di meraviglia e di incondizionata attenzione

, anche quel mondo senza qualità che ingiustamente disprezziamo

. Come ha sottolineato il suo amico Gianni Celati ,

per lui « tutto pu? avere interesse perché fa parte dell ' esistente »

.

Viene in mente un memorabile sermone di Paul Tillich sulle parole rivolte da Cristo a Marta « che s' affatica e s' affaccenda per tante cose » mentre conta soprattutto

, come fa Maria , « essere

interessati » .Avere attenzione.

Mssimo Di Forti RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MOSTRA

Che occhi , quelli di Luigi Ghirri. Che sguardo , il suo . Lavorava per sottrazione

, less is more , fino alla purificazione della materia. Terreno e celestiale , fotografava l

' essenza delle cose , la loro ineffabile verità . E' come un sogno la straordinaria mostra curata con appassionato rigore da Francesca Fabiani , Laura Gasparini e Giuliano Sergio che il Maxxi dedica a questo maestro della visione ( Luigi Ghirri . Pensare per immagini .Icone Paesaggi Architetture , in via Guido Reni , fino al 27 ottobre ,catalogo Electa ) in collaborazione con il comune di Reggio Emilia e la Biblioteca Panizzi.

LO SPAZIO Sì ,

gli oltre 300 scatti di Ghirri ( scomparso nel ' 92 a soli 49 anni per un infarto ) attraversano le bianche sinuose pareti degli spazi creati da Zaha Hadid ( c' è

ancora qualcuno che non li considera idonei alla loro funzione espositiva

, rimpiangendo le sale-scato

le-contenitoridei palazzi di un tempo nati secoli prima di un' arte a noi contemporanea? ) in una dimensione onirica che coinvolge e produce stupore . E' una galassia composta da vetrine ,

specchi , cartoline , giardini ,

monumenti ,finestre ,stelle , atlanti ,

libri ,porte...

LO STUPORE Ghirri stupiva e stupisce perché aveva mantenuto intatto il sublime dono della Meraviglia , quello stato di grazia che è fonte di conoscenza e spinge ogni bambino a farsi domande anziché presumere di offrire risposte . Vedeva nella fotografia « un linguaggio per porre domande sul mondo »

IL MAESTRO EMILIANO

SCOMPARSO NEL 1992

SOSTENEVA : TUTTO

E DEGNO DI ATTENZIONE

ANCHE QUELLA PARTE

DI MONDO SENZA QUALIT?

FOTOGRAFIA

Ghirri al Maxxi sguardi di meraviglia ?Nell '

esposizione romana aperta fino al 27 ottobre trecento scatti del fotografo che considerava il suo lavoro « un modo per porre domande al mondo »

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SGUARDI Tre suggestive fotografie tra quelle esposte al Maxxi nella mostra " Luigi Ghirri . Pensare per immagini. Icone Paesaggi Architetture "

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ddi I Afii

.1?.?

Inventory Un video interamente girato nella casa dell ' architetto del neoclassicismo inglese John Some è al centro della mostra che il Maxxi dedica all ' artista Fiona Tan . Nata in Indonesia ma olandese d

' adozione la Tan testimonia la passione che Soane ebbe per la Roma antica e per un collezionismo meticoloso e visionario . Altri tre video rimandano a Piranesi. >Mani , via Guido Reni 4

Laura Mattioli

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