Che cos’è la politica?Giovanni Carbone, Università degli Studi di Milano da: Clark –Golder...

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Che cos’è la politica? Giovanni Carbone, Università degli Studi di Milano da: Clark – Golder – Golder, Principi di scienza politica, McGrawHill, 2011

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  • Che cos’è la politica?

    Giovanni Carbone, Università degli Studi di Milano

    da: Clark – Golder – Golder, Principi di scienza politica, McGrawHill, 2011

  • 2

    Potere (sociale): capacità di un individuo di determinare il

    comportamento di un altro individuo

    a. potere economico

    b. potere normativo/ideologico

    c. potere politico

    coercizione

    legittimità

    precedenza funzionale e definitività

    Politica = l’assegnazione imperativa dei valori per una

    società (Easton 1953)

    Che cosa è la «politica»?

  • Uscita, voce e lealtà (UVL)

    comprendere le caratteristiche centrali della politica attraverso una

    riformulazione di Lealtà, defezione, protesta [EXIT, VOICE AND

    LOYALTY]. Rimedi alla crisi delle imprese, dei partiti e dello stato

    (Albert Hirschman, 1970)

    come reagireste ad un cambiamento che considerate deleterio?

    Ad esempio … :

    gli elettori britannici optano per la Brexit

    il governo aumenta le tasse universitarie

    il governo taglia i posti letto negli ospedali pubblici

    la qualità del caffè del bar di Facoltà peggiora

    (Questi cambiamenti non sono necessariamente un male per tutti!)

  • Tre possibili risposte / opzioni

    uscita (U)

    modificate il vostro comportamento per ottenere il miglior risultato possibile data la nuova situazione («defezione»: abbandonare l’organizzazione a favore di un’alternativa)

    logica tipicamente economica (“voting with your feet”)

    voce (V)

    esprimete la vostra posizione per cercare di ripristinare la situazione originale («protesta»: denunce, manifestazioni, lobbying, ecc.)

    logica tipicamente politica: tentativo di influenzare i processi decisionali

    lealtà (L)

    non modificate in alcun modo il vostro comportamento

    ma la politica non inizia solo quando si sceglie la “voce”: lo stesso prendere in considerazione l’opzione “voce” – ovvero la decisione se rispondere con l'uscita, la voce, o la lealtà – è “politica”

  • Esempi

  • Politica e teoria dei giochi

    la teoria dei giochi (game theory) non è una teoria (!), ma uno strumento che può aiutare a comprendere i comportamenti politici (e.g. la scelta U, V o L) di un cittadino di fronte ad un cambiamento della realtà sociale in cui vive

    “gioco”: una situazione nella quale la capacità di un individuo di raggiungere i suoi obiettivi dipende dalle scelte operate da altri attori

    “giocatori”: i giochi hanno un insieme di giocatori, che hanno ciascuno una serie di scelte da compiere

    i giocatori scelgono di fare ciò che credono sia nel loro interesse

    payoff: gli interessi di ciascun giocatore si riflettono nei payoff(pagamenti o ricompense) associati ad ogni possibile esito del gioco

    i giocatori preferiscono payoff superiori a payoff inferiori

  • “strategia” di gioco: un piano di azione completo che specifica cosa dovrebbe fare un giocatore in ogni circostanza possibile

    “soluzione del gioco”: per risolvere un gioco, dobbiamo individuare le strategie che utilizzerebbe un agente razionale

    “equilibrio di Nash” (utile per la soluzione dei giochi): un insieme di strategie (una per ogni giocatore) tale per cui nessun giocatore ha un incentivo a cambiare unilateralmente strategia (ovvero ad essere l’unico a cambiare strategia)

    Un gioco può essere rappresentato in due modi diversi:

    a) giochi in forma estesa: albero di gioco

    b) giochi in forma normale o strategica: una matrice dei payoff

  • Il gioco UVL: la struttura del gioco

    “preistoria” (o antefatto) del gioco:

    un evento che ha come conseguenza il trasferimento di un qualche beneficio dal cittadino allo stato (e.g. l’innalzamento delle tasse universitarie per il 2019)

    il cittadino deve decidere se:

    accettare il cambiamento senza cambiare il proprio comportamento: rimanere leale (L)

    accettare il cambiamento e uscire (U)

    cercare di riappropriarsi dei benefici persi attraverso la voce (V)

  • La risposta del cittadino dipende dalla risposta prevista dello stato

    (E5)

    ?

  • La risposta dello stato dipende dalla risposta prevista del cittadino

    (E5)

    ?

  • (E5)

    Uscita

  • Trasformare gli esiti in payoff

    Nota: «I» sta per «1»

  • Il gioco uscita, voce e lealtà con i payoff

  • Risolvere il gioco

    Equilibrio Perfetto di Nash nei Sottogiochi (EPNS): un insieme di strategie tale per cui ogni giocatore ha un equilibrio di Nash in ogni sottogioco (un EPNS è un particolare tipo di equilibrio di Nash con cui si risolvono in genere i giochi in forma estesa)

    sottogioco: la parte di un gioco che inizia con un nodo di scelta e comprende tutti i nodi successivi

    il gioco UVL ha tre sottogiochi (uno è l’intero gioco) perché ci sono tre nodi

    induzione a ritroso: l’EPNS lo si trova per induzione a ritroso (partire dalla fine del gioco e ragionare all'indietro) sulla base dell’assunto che i giocatori scelgono cercando di prevedere e anticipare come l’altro giocatore risponderà alle loro scelte, ovvero tenendo in considerazione le conseguenze delle proprie scelte

    e.g. cosa farebbe l'altro giocatore se scegliessi X? E se scegliessi Y?

  • Iniziare dalla fine del gioco

    Il cittadino deve fare una scelta: • se rimane leale, ottiene 0 - c• se esce, ottiene U - c

    La scelta dipende dal fatto che U > 0 oppure no.Se U > 0, il cittadino può minacciare in modo credibile di uscire (minaccia credibile)

    Assumiamo U > 0 (minaccia credibile)Il cittadino sceglierà di uscire

    Che cosa farà lo stato al nodo decisionale precedente?

  • Lo stato deve fare una scelta:• se risponde, ottiene L• se ignora, ottiene 1

    La scelta dipende dal fatto che L > 1 oppure no:• se L > 1, lo stato è dipendente

    dal cittadino• se L < 1, lo stato è autonomo

    Supponiamo per ora che lo stato sia dipendente, cioè L > 1.

    Lo stato sceglierà di Rispondere.

    Che cosa farà il cittadino al nodo decisionale precedente (iniziale)?

  • Se il cittadino esce, ottiene U

    Se il cittadino rimane leale, ottiene 0

    Se il cittadino opta per la voce, ottiene 1 - C

  • Il cittadino opterà per la voce

  • Scenario 1: stato dipendente (L > 1), minaccia di uscita credibile (U > 0)

    assunti

    L > 1

    U > 0

    U < 1 – c

    equilibrio perfetto di Nash nei sottogiochi (EPNS)

    (Voce, Uscita; Rispondere)

    come si scrivono gli equilibri: (prima azione del cittadino,seconda azione del cittadino; prima azione dello stato)

    esito/risultato: il cittadino utilizza la voce, lo stato risponde

    payoffs: il cittadino ottiene 1 - C, lo stato ottiene L

  • Scenario 2: stato dipendente (L > 1), no minaccia d'uscita credibile (U < 0)

  • Scenario 3: stato autonomo (L < 1), minaccia di uscita credibile (U > 0)

  • Scenario 4: stato autonomo (L < 1), no minaccia d'uscita credibile (U < 0)

    La figura è sbagliata:la seconda scelta del cittadino è «lealtà», non «uscita»

  • Sintesi

    lo stato è disposto a far marcia indietro solo se sono soddisfatte due condizioni:

    a) lo stato deve essere dipendente dal cittadino (L > 1)

    b) il cittadino dispone di una minaccia credibile di uscita (U > 0)

    uno stato autonomo non fa mai marcia indietro

    se il cittadino non si può avvalere di una minaccia credibile di uscita, lo stato si può avvantaggiare a suo discapito e il cittadino non può fare niente (e.g. elettori afro-americani e Partito Democratico negli USA)

  • alcune situazioni, quando le osserviamo, sono equivalenti:

    quando il cittadino non ha uscita credibile, non possiamo sapere se lo stato è autonomo o dipendente: uno stato che ignora un cittadino NON è necessariamente autonomo, può essere dipendente ma ignorare i cittadini se non hanno una opzione credibile di uscita (e.g. Germania Est)

    ma quando l’opzione voce è efficace, perché mai in primo luogo lo stato si avvantaggerebbe sul cittadino? Non lo farebbe! Il fatto che non si osservino persone protestare, non significa che non abbiano potere. Può essere che lo stato stia già facendo ciò che vogliono (Margaret Thatcher: “Essere potente è come essere una signora. Se hai bisogno di dirlo, non lo sei”)

    implicazioni: quando il potere è massimo, è meno probabile che venga usato e dunque osservato (e.g. dipendenza strutturale dello stato dal capitale secondo il marxismo)

    il modello suggerisce che i cittadini usano la voce solo quando è efficace.

    MA spesso vediamo cittadini protestare, ignorati dallo stato. Perché? Forse …

    non considerano tale protesta un costo: e.g. beneficiano dell’uso dell’opzione voce

    (c < 0 !), anche se sanno che non avrà successo

    l’informazione può non essere completa (come abbiamo assunto implicitamente nel nostro gioco) ma incompleta: e.g. lo stato non sa se il cittadino dispone di una minaccia d'uscita credibile, il cittadino non sa se lo stato è dipendente

  • Conclusioni

    il gioco Uscita, Voce e Lealtà rivela molto su cosa è e come funziona la politica come impiego del potere /capacità di influenzare gli altri

    "Voce" e "Uscita" devono essere intesi in senso metaforico:

    “Uscita” può significare emigrazione, ma può anche significare cambiare industria o partito politico

    l'utilizzo effettivo della “Voce” può variare dall’uso di manifestazioni, pressioni su un parlamentare o del voto a quello di un sanpietrino o di un proiettile

  • ESERCIZIO: «Terrorismo»

    Un gruppo sociale vuole ottenere

    maggiore autonomia per il proprio territorio.

    Questo gruppo può essere di due tipi:

    1) “libertari”: preferiscono negoziare se il governo

    è disposto a trattare, ma anche a compiere atti di terrorismo se il governo li reprime

    2) “fanatici”: preferiscono compiere atti di terrorismo anche se il governo è disposto a trattare

    Il governo può invece essere:

    1) repressivo

    2) disposto a trattare

    Quali saranno le strategie intraprese dai due giocatori e quali potrebbero essere gli esiti del gioco?

  • 1. Individuare i payoff per ogni esito del gioco se l’ordine di preferenze:

    a) dei fanatici è: terrorismo > negoziati > repressione

    b) del governo repressivo è: repressione > negoziati > terrorismo

    3;1

    1;3

    2;2

  • 2. Risolvere il gioco con il metodo dell’induzione a ritroso.

    3. Quale sarà l’esito del gioco?

    4. Quali payoff riceveranno i due giocatori?

    5. Qual è l’EPNS?

    3;1

    1;3

    2;2

  • 3;1

    1;2

    2;3

    1. Individuare i payoff per ogni esito del gioco se l’ordine di preferenze :

    a) dei fanatici è: terrorismo > negoziati > repressione

    b) del governo disposto a trattare è: negoziati > repressione > terrorismo

  • 2. Risolvere il gioco con il metodo dell’induzione a ritroso.

    3. Quale sarà l’esito dei gioco?

    4. Quali payoff riceveranno i due giocatori?

    5. Qual è l’EPNS?

    3;1

    1;2

    2;3

  • 2;1

    1;3

    3;2

    1. Individuare i payoff per ogni esito del gioco se l’ordine di preferenze :

    a) dei libertari è: negoziati > terrorismo > repressione

    b) del governo repressivo è: repressione > negoziati > terrorismo

  • 2. Risolvere il gioco con il metodo dell’induzione a ritroso.

    3. Quale sarà l’esito dei gioco?

    4. Quali payoff riceveranno i due giocatori?

    5. Qual è l’EPNS?

    2;1

    1;3

    3;2

  • 2;1

    1;2

    3;3

    1. Individuare i payoff per ogni esito del gioco se l’ordine di preferenze :

    a) dei libertari è: negoziati > terrorismo > repressione

    b) del governo disposto a trattare è: negoziati > repressione > terrorismo

  • 2. Risolvere il gioco con il metodo dell’induzione a ritroso.

    3. Quale sarà l’esito dei gioco?

    4. Quali payoff riceveranno i due giocatori?

    5. Qual è l’EPNS?

    2;1

    1;2

    3;3