Che cosa farebbe don Bosco tra i ragazzi di oggi? · MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E...

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO 24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5 [email protected] - www.oratorionembro.org ANNO 104° - N. 1 - GENNAIO 2015 POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo Che cosa farebbe don Bosco tra i ragazzi di oggi? SIAMO NEL PERIODO DELLA SUA FESTA E IN QUESTO 2015 RICORRE IL BICENTENARIO DELLA SUA NASCITA

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5

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ANNO 104° - N. 1 - GENNAIO 2015

POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo

Che cosa farebbe don Boscotra i ragazzi di oggi?

SIAMO NEL PERIODODELLA SUA FESTAE IN QUESTO 2015

RICORRE IL BICENTENARIODELLA SUA NASCITA

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2 IL NEMBRO gennaio 2015

VITA PARROCCHIALE

I Vangeli di queste prime domeniche dell’attuale anno liturgico presentano il tema della chiamata dei discepoli da par-te di Gesù. Dopo il battesimo al Giordano la prima opera pubblica di Gesù consiste nel convocare e formare il gruppo dei dodici apostoli. La festa di San Giovanni Bosco, che verrà celebrata con diverse iniziative presso l’Oratorio, richiama il te-ma della vocazione sacerdotale di questo grande “santo della gioventù”. Domenica 8 febbraio ci sarà la Giornata del Semi-nario diocesano e si tornerà sul tema del-la vocazione. Il Quaresimale di quest’anno svilupperà, nei venerdì sera, (come viene spiegato in altra pagina) il medesimo te-ma in vista della ordinazione sacerdotale di don Stefano Siquilberti. Questi appun-tamenti che caratterizzeranno il cammi-no comunitario verso la Pasqua stimola-no a guardare alla vita cristiana come vocazione. Nella Bibbia si trovano molti racconti “di vocazione” che, a tale riguar-do, sono illuminanti. Riguardano Abramo, Geremia, Isaia, Samuele, Maria, Paolo e i discepoli di Gesù in generale. Questi rac-conti di singole vocazioni mostrano come la chiamata di Dio è sempre rivolta alla persona, al singolo: è, cioè, un dono e un compito che attende una risposta indivi-duale. Dio pronuncia un nome, e, rispon-dendo, il chiamato comprende la Verità e conosce la propria vocazione.

La Verità del proprio nome sfugge sempre fino a quando non si risponde al-la chiamata di Dio. La vocazione è il sen-so complessivo, definitivo della propria vita di fronte a Dio, Creatore e Padre. La Parola di Dio permette alla persona che l’ascolta di conoscere se stessa e di com-prendere la Verità del proprio nome, la propria identità autentica.

IL DISCERNIMENTO – Esso consente in ogni circostanza di scegliere prudente-mente ciò che conviene fare. Non però in rapporto a qualsiasi cosa, ma in relazio-ne al “mestiere di vivere”, alla vocazione complessiva della propria vita. Oggi si è abituati a pianificare tutto, anche il tem-po libero; ma non si sa pianificare la pro-pria vita. Il progetto personale di vita non sembra possibile per tante difficoltà; si pensa che rimanga solo la possibilità di pianificare una giornata, una settima-na, una vacanza. Ci si rassegna a piccoli

Chiamati ad uno ad unoad essere al servizio di tutti

LE TEMATICHE CHE NELLE PROSSIME SETTIMANE SARANNO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE NELLA COMUNITÀ

progetti verificabili, sempre cambiabili. Il volontariato va bene, ma appunto per-ché è libero e limitato nel tempo; il “per sempre” fa paura; si ritiene, più semplice-mente, inopportuno decidere oggi per il domani che non si sa come sarà.

Non è possibile, da parte di ciascuno, scegliere se vale la pena venire al mondo; non si può sapere prima come sarà il ma-trimonio. Non si può sapere prima se la vita sarà bella. Si pensa: «La devo vivere e allora mi renderò conto che se ne è val-sa e ne vale la pena». L’indecisione sul da farsi nasce, in realtà, dal fatto che non si è ancora deciso se convenga vivere o meno; e per che cosa convenga vivere; in altre parole, non si conosce ancora la propria personale e originale vocazione. Come di-scernere la propria personale vocazione e quella dei propri figli?

DIFFICOLTÀ DEL DISCERNERE – L’uomo contemporaneo è molto sensi-bile al rispetto dell’identità personale di ciascuno e dei propri diritti. La difficoltà radicale che incontra la cultura contem-poranea a riconoscere la vocazione del soggetto sta in questa esagerata valorizza-

zione del soggetto stesso, tanto da giun-gere a pensare che anche solo l’esistenza di una volontà al di fuori di esso, sia una indebita interferenza nella vita privata della persona, la quale verrebbe così limi-tata nella propria libertà. E questo anche quando fosse Dio a pronunciare la Paro-la decisiva che interpella il soggetto. Se il soggetto è il centro di tutto (è tutto!), la sua identità sarà separata non solo da Dio, ma anche dagli altri e, più in generale, dalla realtà che lo circonda. In una siffat-ta maniera di pensare ogni discorso sulla vocazione perde valore. La religione vie-ne riconosciuta soltanto come fenomeno soggettivo, privato, intimo, riservato. Que-sto pensiero illuminista persegue l’obietti-vo di separare la coscienza personale dal reale, inteso come proiezione del sogget-to. Nasce così l’illusione che la coscienza del soggetto si conosca solo col pensiero, astratto dalla realtà e dalla vita concreta, che non avrebbero nessun peso nel deter-minare la coscienza della persona. Ogni soggetto – si ritiene – è verità per se stes-so e non può darsi riferimento ad altro. Questa visione della coscienza puramente soggettiva elimina alla radice la possibilità di una vocazione. Oggi se si vuole fare un discorso vero sulla vocazione non si può non criticare questa posizione ideologica con un’antropologia rinnovata.

COMPLESSITÀ DELLA VITA CON-TEMPORANEA – Il mondo post-moderno frammentato, diviso, pluralista scoraggia la riflessione e più ancora l’impegno nel discernimento vocazionale. Oggi è facile scappare o rifugiarsi in un mondo ristret-to, autonomo, separato, nel quale non in-teressa la comunicazione esterna, ma sol-tanto la gratificazione interna al piccolo gruppo di amici. A livello religioso si cerca una spiritualità emotiva, poco impegnati-va, nella quale non si cercano la conver-sione e l’impegno sociale, ma unicamente il benessere personale o del piccolo grup-po. Gesù, quando chiama i dodici Apostoli lo fa nel contesto di una folla con grandi necessità; anche alla luce di questo sce-glie i suoi collaboratori. Per un vero di-scernimento vocazionale è importante riferirsi a una realtà complessa, che su-pera il proprio piccolo mondo conosciu-to e si apre sul mondo intero. La vocazio-ne, per essere vera, deve sempre riferirsi a

PELLEGRINAGGIO IN GRECIA

NEL MESE DI LUGLIOLa Parrocchia di Nembro ha de-

ciso di aderire al pellegrinaggio dioce-sano che, guidato dal Vescovo mons. Francesco Beschi, dal 7 al 13 luglio prossimi si svolgerà in Grecia “sulle orme di San Paolo”. I trasferimenti av-verranno in pullman (fino ad Ancona e in Grecia) e in nave (per l’attraversa-mento dell’Adriatico). L’itinerario pre-vede visite ad Atene, Corinto, Epidau-ro, Olimpia, Patrasso ed a parecchie altre località famose. La quota indivi-duale di partecipazione è stata fissata (dalla Ovet, agenzia organizzatrice) in 1.050 euro (più altri 360 euro per chi desidera sistemazioni in camera sin-gola). Una più ampia presentazione del pellegrinaggio sarà fatta nel pros-simo numero de Il Nembro. Informa-zioni e pieghevoli illustrativi si posso-no chiedere agli Uffici parrocchiali, dove è pure possibile prenotarsi.

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IL NEMBRO gennaio 2015 3

VITA PARROCCHIALE

vita di ciascun uomo ha una speranza, perché è preceduta da una vocazione, da una promessa, da una Parola di Dio. La nostra vita non è abbandonata a se stessa nel difficile compito di riconoscere la sua missione nella Storia, ma è preceduta, guidata, accompagnata, sostenuta, illu-minata da Colui che ne è il protagonista insieme con l’uomo: Dio. L’universalità della vocazione non dipende dalla stessa promessa, che è singolare, ma dal Vange-lo di Gesù, che è il criterio di autenticità di ogni chiamata. L’unica storia di Gesù che tutti lega dà autorevolezza, oggettività e universalità alla vocazione di ciascuno. La Chiesa è al servizio dell’oggettività della fede e quindi della vocazione di ciascuno.

Uno è scelto per tutti, ma non al po-sto di tutti: questa è la logica della incar-nazione. La vocazione di ognuno è la pos-sibilità della vocazione degli altri, quindi ognuno è scelto per gli altri, non al posto degli altri, come se lui fosse il migliore.

Per esempio Maria Santissima ha ri-cevuto la vocazione privilegiata di essere la madre di Dio, perché tutti possano es-sere figli di Dio nel suo Figlio Gesù. Dun-que, la sua vocazione è un privilegio nel senso che è solo sua, ma non è per lei, bensì per tutti. Ogni vocazione persona-le è a servizio di tutti; anche in questo senso la vocazione è sempre personale e universale allo stesso tempo.

Don Santino nicoli - arciprete

uomo che si lasci coinvolgere dal Vangelo. All’inizio non sappiamo bene quale meta Gesù ci voglia assegnare; intanto però ci abituiamo a rispondere alle piccole chia-mate del Signore (come fece Samuele). Le singole scelte parziali che i genitori fan-no con i loro figli aprono progressivamen-te alle grandi scelte della vita. Se non ci si impegna nelle piccole scelte non si può compiere neppure la grande scelta della vocazione. Solo nel domani, guardando indietro, si scoprirà un filo rosso che lega le scelte fatte in un disegno della Provvi-denza. È fondamentale “unificare” la pro-pria vita nella vocazione.

VOCAZIONI E VOCAZIONE – La vo-cazione battesimale è quella comune a tutti. Le vocazioni specifiche di ciascuno sono diverse. Che relazione c’è tra i due tipi di vocazione?

Le diverse vocazioni cristiane costi-tuiscono un sistema o, meglio, un corpo: quello di Cristo, che è la Chiesa. Le singole vocazioni possono essere comprese so-lo in relazione alle altre, in connessione armonica e organica con esse, come so-no le membra di uno stesso corpo (1 Cor. 12-12). Le varie vocazioni costituiscono forme diverse dell’unica vocazione cristia-na. Ogni vocazione riceve la sua verità in riferimento a quell’unica e singolarissima storia che è la vita di Gesù di Nazareth, il quale manifesta che il senso della vita di ogni uomo è, appunto, la risposta al-la propria vocazione. Gesù rivela che la

tutti. Pure il soggettivismo etico in cam-po morale impedisce un discernimento vocazionale perché intende le norme e le leggi come ostacoli nello sviluppo della persona. Ma il discernimento ha bisogno di riferimenti chiari a norme oggettive. La Chiesa, in quanto istituzione, è senti-ta come una presenza che impone le sue tradizioni e non permette la libertà e la creatività della persona e l’autonomia del soggetto. Ora la Chiesa-istituzione è deci-siva nel riconoscimento della oggettività della vocazione, così come il sacerdote Eli fu decisivo per il profeta Samuele nell’a-iutarlo nel discernimento della chiamata di Dio; oppure come Giovanni Battista fu decisivo per la sequela di Gesù da parte dei suoi primi discepoli. Il discernimento della volontà di Dio che ognuno deve per-seguire non è indicato una volta per sem-pre da una legge o da una consuetudine o dagli altri, ma chiama in causa ciascuno personalmente. Bisogna saper ascoltare la musica che lo Spirito suona per sa-per ballare secondo lo Spirito. Il difetto non sta nella musica dello Spirito, ma nei capricci di quei ragazzi e di quelle ragaz-ze che non vogliono ballare (secondo la musica dello Spirito). La vita di Gesù è il criterio del discernimento cristiano. Non c’è solo una voce dello Spirito che si ascolta nei vari tempi della propria vita; c’è anche una chiamata più sintetica, che dà forma complessiva alla vita di ciascuno nella sua interezza. Così accade ad ogni

Nella prima metà di gennaio Nembro, come paese, ha accolto due illustri personalità ecclesiastiche. Domenica 4 gennaio la Messa delle 10,30 nella plebana è stata presieduta da mons. Leopoldo Girelli, attualmente Nunzio apostolico in Singapore nonché presso l’Associazione delle Nazioni del Sud Est asiatico, zona comprendente anche la Cina. Coetaneo e compagno di studi e di ordinazione dell’arciprete di Nem-bro, don Santino Nicoli, mons. Leopoldo Girelli è arcivescovo dal 2006. È stato Nunzio apostolico in Indonesia, nel Timor Orientale, delegato apostolico in Malaysia; ed ha ricoperto altri importanti incarichi nella diplomazia del Vaticano. Nella fo-

to grande sulla destra (scattata nella sacrestia della plebana) mons. Leopoldo Girelli è con l’arciprete don Santino Nicoli, mons. Arturo Bellini, un gruppo di chierichetti e il sacrista Fe-lice Filisetti. Nella ricorrenza di Sant’Antonio, il 17 gennaio, la Messa solenne a Lonno è stata presieduta da mons. Maurizio Malvestiti ( foto sulla sinistra) anch’egli coetaneo di don Santi-no Nicoli: dopo essere stato a lungo in Vaticano (e dal 2009 Sot-tosegretario della Congregazione per le Chiese orientali), l’11 ottobre scorso mons. Maurizio Malvestiti è stato consacrato Ve-scovo di Lodi. Mons. Maurizio Malvestiti è originario di Mar-ne; mons. Leopoldo Girelli invece è nato (nel 1953) a Predore.

OSPITI ILLUSTRI A NEMBRO

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4 IL NEMBRO gennaio 2015

CRONACHE

Le Messe celebrate nella parrocchia di San Martino – viste in senso generale e viste in particolare nel loro riferimento ai ragazzi e agli adolescenti – sono state in primo piano nella ri-unione del Consiglio pastorale svoltosi mercoledì 14 gennaio. Ad alimentare riflessioni e dibattiti sul primo aspetto (Messe in generale) hanno contribuito le domande specifiche preparate da un gruppo costituito ad hoc (in una precedente occasione) e le risposte alle stesse venute da gruppi di consiglieri (espressioni di associazioni o organismi) o da singoli consiglieri (a tutti erano stati distribuiti i quesiti). Gli interrogativi riguardavano, tra al-tri, questi problemi: numero delle Messe attualmente celebrate; riflessi dell’esperienza della riduzione del numero delle Messe in alcune domeniche dell’anno, animazione delle celebrazioni; ro-tazione dei sacerdoti nelle celebrazioni (quanto a orari e luoghi), spiegazioni intercalate nel rito per spiegare alcuni gesti liturgici; presenza e collocazione del Coro; abbinamento dei Battesimi alle Messe; opportunità o meno di una statistica sulla frequen-tazione delle Messe; e così via. Le valutazioni dei diversi punti sono risultate a volte convergenti, talora divergenti, a dimostra-zione della complessità e delicatezza della materia. Ci sono

Al Consiglio pastorale una radiografia delle Messe che si celebrano a Nembro

DI QUELLE PER TUTTA LA COMUNITÀ E DI QUELLE RIVOLTE IN PARTICOLARE AI RAGAZZI/ADOLESCENTI

state anche votazioni (con i più diversi esiti) su singoli quesiti. Circa la prepara-zione delle liturgie, è passata l’idea della partecipazione di un esponente delle Vici-nie alle riunioni del “gruppo liturgico” ora già operante.

Anche per le Messe riferite special-mente ai ragazzi e agli adolescenti era stato costituito un gruppo di lavoro. Da tale gruppo sono emerse sostanzialmen-te le indicazioni già esposte nell’edizione de Il Nembro di dicembre: in pratica, alle Messe del mercoledì in Santa Maria e nelle Vicinie ci sono soprattutto bambini accompagnati da nonni e genitori; i pre-adolescenti e gli adolescenti sono pochi.

Si vedono, a gruppi, nelle altre Messe (domenicali). Dal gruppo è stata sottolineata l’importanza di questo ámbito, nel quale pare opportuno – è stato detto – iniziare a pensare di cambiare qualcosa. Per esempio, per la domenica il gruppo ha suggerito l’ipotesi di anticipare la Messa della Comunità e di posticipa-re quella dei ragazzi e delle famiglie (invertendo in pratica la destinazione delle Messe attuali), con, in più, la ricerca di una possibilità di catechesi di nuovo alla domenica; tutto questo sa-rà da approfondire. È emersa pure l’ipotesi di far animare agli adolescenti la Messa prefestiva del sabato, alle 18, in pleba-na. A questo punto toccherà ai sacerdoti in ministero a Nembro ponderare il tutto (e magari cercare anche altre indicazioni sugli orientamenti della gente) e poi, eventualmente, procedere nel varo di nuove soluzioni per favorire un maggior coinvolgimen-to delle famiglie nella vita comunitaria, perché la famiglia è al centro degli obiettivi pastorali della parrocchia. Nella prossima riunione (11 febbraio) il Consiglio si occuperà delle domande diffuse dal Vaticano in tutto il mondo in vista del Sinodo ordi-nario sulla famiglia previsto per l’ottobre 2015 (dopo quello straordinario svoltosi nell’ottobre scorso).

Quanti sono gli immigrati a Nembro?Domenica 18 gennaio in tutta la Chiesa è stata celebrata l’annuale Giornata

del migrante e del rifugiato. Dalla ricorrenza è venuta la spinta per dare un’oc-chiata alla presenza di immigrati, o comunque di stranieri, a Nembro. Grazie alla cortesia e alla disponibilità del personale dell’Ufficio servizi demografici del Comu-ne, è possibile dare queste informazioni. Nel 2003 gli stranieri residenti a Nembro erano 395; sono risultati 668 nel 2006, 941 nel 2009, 968 nel 2011 (con il censi-mento), 1.068 nel 2013, 1.052 nel 2014. In tale anno per la prima volta nell’arco di 12 anni si è dunque constatata una diminuzione del numero totale. Tra gli immi-grati (che al momento attuale costituiscono circa il 9 per cento della popolazione nembrese) si trovano sei famiglie con cinque o più figli minorenni o maggiorenni (altrettante sono quelle italiane, con figli di varia età). Tra gli stranieri residenti in Nembro la comunità più nutrita è quella dei provenienti dal Marocco (26,3 per cento del totale degli immigrati); nell’ordine seguono gli Albanesi (19,4 per cento), i Senegalesi (13,2 per cento), i Romeni (5,9 per cento), gli Ucraini (4,8 per cento), i Boliviani (3,3 per cento del totale degli immigrati).

L’ESORTAZIONE DEL PAPA PER LA GIORNATA DEL MALATO

Accanto ai sofferenti con la sapienza del cuore«Sapientia cordis: “Io ero gli occhi per

il cieco, ero i piedi per lo zoppo”»: con una espressione tratta dal Libro di Giobbe, è questo il tema che è stato scelto per la XXIII Giornata mondiale del malato che, come stabilì a suo tempo Giovanni Paolo II, promotore di questo appuntamento, anche in questo 2015 verrà celebrata l’11 febbraio, nella ricorrenza della Madonna di Lourdes. Nel suo messaggio diffuso per l’occasione, Papa Francesco spiega che la

sapienza del cuore «non è una conoscenza teorica, astratta, frutto di ragionamento». Essa – dice il Santo Padre rivolgendosi ai sofferenti, ma in modo particolare a quan-ti, come professionisti o come volontari si prodigano attorno a chi è malato – «è un atteggiamento infuso dallo Spirito Santo nella mente e nel cuore di chi sa aprirsi al-la sofferenza dei fratelli e riconosce in essi l’immagine di Dio». Nel documento pon-tificio è detto che la sapienza del cuore “è servire il fratello”, “è stare con il fratello”, “è uscire da sé verso il fratello”, “è essere solidale con il fratello, senza giudicarlo”. A queste asserzioni Papa Francesco unisce numerose riflessioni ed esortazioni; e con-clude con questa supplica alla Madonna di Lourdes: «O Maria, sede della Sapien-za, intercedi quale nostra Madre, per tutti i malati e per coloro che se ne prendono cura. Fa’ che nel servizio al prossimo soffe-rente, e attraverso la stessa esperienza del dolore, possiamo accogliere e far crescere in noi la vera sapienza del cuore».

Nel pomeriggio (ore 15) dell’11 febbraio, come sempre, nella chiesa di Santa Maria, con l’impegno anche dei so-ci dell’Unitalsi, ci sarà una Messa per i malati, con l’amministrazione del Sacra-mento della unzione degli infermi.

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IL NEMBRO gennaio 2015 5

VITA PARROCCHIALE

«Convertitevi e credete al Vangelo»: questa la formula che il sacerdote recita nel rito dell’imposizione delle Ceneri, che dà inizio alla Quaresima. Tale formula ben potrebbe congiungersi alla vecchia formula in un rapporto di causa-effetto: perché – diceva quella formula – “tu, uo-mo, sei cenere ed in cenere tornerai”. Ma – così può continuare la riflessione – c’è in te una parte che non è destinata alla mor-te e misteriosamente si ricongiungerà con il corpo trasfigurato alla fine dei tempi, per godere di quell’amore di Dio, al qua-le ognuno di noi è chiamato. Questa è la vocazione che Dio rivolge indistintamente ad ogni creatura umana: riconosca, la cre-atura, i talenti che le sono stati donati e li metta in pratica, in un’ottica di fede, per il bene proprio e del prossimo: nell’ottica di quella fede che Dio ha donato a tutti, ma che ogni giorno dobbiamo impegnarci a far crescere alla luce del Vangelo e degli insegnamenti di Cristo, il Dio che scende sulla terra per mescolarsi alla nostra mi-seria, e si annulla fino a confondersi con

Nel Quaresimale l’invito per ciascuno a riflettere sulla propria vocazione

UN NUTRITO CALENDARIO DI APPUNTAMENTI PER IL CAMMINO VERSO LA PASQUA

l’umanità, dalla quale è, peraltro, rifiutato: al punto da esserne messo a morte in un supplizio da schiavo, reietto dai potenti, abbandonato da tutti gli altri, finanche dai suoi Apostoli... Ma poi quel Dio risorge ricordandoci di aver vinto la morte per pre-cederci in Cielo. Ed è Lui che sta al centro della nostra fede, in quanto “pontefice” che riassume in sé divinità ed umanità e tutti chiama a quella “vocazione celeste” della quale è partecipe ogni credente in Cristo, come dice San Paolo: «Perciò, fratelli santi, che siete partecipi della celeste vocazione, considerate Gesù l’a-postolo e il sommo sacerdote della fede che professiamo». Ed è una vocazione, ricorda ancora San Paolo in altre sue lettere:• alla salvezza, unica speranza: «Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza, quel-la della vostra vocazione» (Efesini, 4,4);• è promesso il premio della vita eterna: «...corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù» (Filippesi 3,14);• vocazione che prescinde dallo status sociale, ma che rag-giunge ogni uomo e ogni donna: «Infatti, fratelli, guardate la vo-

stra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la car-ne, né molti potenti, né molti nobili...» (1 Corinzi 1,26 e seguenti);• vocazione che tutti invita a partecipare alla gloria dei re-denti nel giudizio finale, gloria della quale conta essere reputati degni: «Ed è anche a quel fine che preghiamo continuamente per voi, affinché il nostro Dio vi ritenga degni della vocazione e compia con potenza ogni vostro buon desiderio e l’opera della vostra fede» (2 Tessalonicesi 1,11).

La vocazione è rivolta, come detto, a tutti i credenti in Cri-sto: quella stessa vocazione, che ha portato Lui alla croce, che ha portato e continua a portare anche oggi molti all’effusione del proprio sangue nel martirio, e che è rivolta a tutti noi, qualsi-asi sia il nostro stato. Lo ricorda ancora l’apostolo Paolo: «Ognu-no rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato (nel-lo stesso stato in cui si trovava quando fu chiamato)», dice il testo greco; con la citazione delle varie condizioni umane (matrimo-nio, celibato, libertà, schiavitù, circoncisione, incirconcisione) si ricorda che esse finiscono tutte riassunte in una condizione nuova, più elevata, nella quale il credente è stato “trasferito”

dalla chiamata divina: «Perché il Signore chiede di essere servito in qualsiasi condi-zione ci si trovi».

La vocazione sarà il tema conduttore del Quaresimale di questo 2015: è il cam-mino di fede proposto alla comunità in preparazione alla Pasqua. Gli incontri del Quaresimale si terranno nella plebana ogni venerdì, alle ore 20,30, con il pro-gramma indicato a parte.

tullio carrara

GIORNATA DEL SEMINARIO CON UNA NUOVA IMPOSTAZIONEPer l’annuale Giornata del Seminario diocesano, che sarà celebrata domenica

8 febbraio, in questo 2015 è stata scelta una formula inconsueta: in tale data ci sarà uno... scambio di sacerdoti tra le Parrocchie di Nembro e di Albino; i Sacer-doti di Nembro andranno ad Albino e quelli di Albino verranno a Nembro per parlare, durante le Messe, del Seminario diocesano, della propria vocazione sacer-dotale e della necessità che anche nei nostri tempi ci siano giovani che si aprano a questa speciale chiamata del Signore.

Imposizione delle Ceneri, Confessioni, ritiro spirituale parrocchiale

e predicazioni: ecco il programmaLa Quaresima in questo 2015 comincerà il 18 febbraio con il mercoledì

delle Ceneri: in tale giorno, alle ore 20,30, nella plebana e in tutte le chiese delle Vicinie, alle ore 20,30 saranno celebrate Messe con il rito dell’imposizione delle Sacre Ceneri. Venerdì 20 febbraio, nell’ambito del programma del Quare-simale, alle 20,30, in plebana, ci saranno Confessioni comunitarie, all’inizio del cammino di preparazione alla Pasqua. Nella prima domenica della Quaresima (22 febbraio), dalle ore 15 alle 18 presso l’auditorium “Giovanni XXIII”, ci sarà un ritiro spirituale parrocchiale sul tema: La vita cristiana come vocazione, tema che sarà affrontato anche negli incontri settimanali. Il programma è il seguente:• venerdì 27 febbraio, in plebana, alle ore 20,30, mons. Gianluca Rota par-lerà della vocazione sacerdotale;• venerdì 6 marzo, in plebana, alle ore 20,30, suor Maria Pia Pancini delle Suore del Sacro Cuore tratterà il tema della vocazione religiosa femminile; • venerdì 13 marzo, in plebana, alle ore 20,30, don Giuseppe Belotti tratterà il tema: La vocazione al matrimonio.

Per venerdì 20 marzo, alle ore 20,30, è stata messa in calendario la Via Crucis, in plebana, animata dai giovani; venerdì 27 marzo si svolgerà invece alle ore 20,30 la Via Crucis nelle vie del paese.

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6 IL NEMBRO gennaio 2015

VITA PARROCCHIALE

Nel corso del mese di dicembre 2014 all’anagrafe della Par-rocchia di San Martino in Nembro sono stati registrati tre Battesi-mi, dieci decessi e nessun matrimonio. Ecco il quadro dettagliato.

BATTESIMI (amministrati il 7 dicembre): Tommaso Borlen-ghi, di Stefano e di Silvia Gelmi; Nora Ghilardi, di Manuel e di Anissa Cadamuro; Nicole Rotini, di Devis Giuseppe e di Maida Lo Duca.

DEFUNTI: Emilio Cornetti, di anni 84, deceduto il 2 dicem-bre; Gianfranco Carminati, di anni 80, deceduto il 3 dicembre; Anna Epis, di anni 82, deceduta il 7 dicembre; Giuseppe Valoti, di anni 77, deceduto il 10 dicembre; Gianfranco Nembrini, di anni 61, deceduto l’11 dicembre; Riccardo Scamarcio, di anni 89,

All’anagrafe della Parrocchia

IN DICEMBRE REGISTRATI TRE BATTESIMI E DIECI DECESSI

a sostegno dei lavori in corso al “San Fi-lippo Neri”. Di questo si parla in una nota in altra pagina. Al momento della messa in stampa, stavano arrivando altre buste.

Buste per il sostegno al Nembro: nel corso del mese di dicembre e all’inizio di gennaio sono state riconsegnate altre 192 buste con un contenuto complessivo di euro 6.510; entro i primi giorni di di-cembre erano state consegnate già 225 buste con un totale di 7.710 euro. Al 5 di

gennaio le buste riconsegnate risultavano così complessivamente 417 con 14.220 eu-ro. A queste vanno aggiunte, con un totale di 1.325 euro, altre 32 offerte pervenute tramite bollettini postali (26), Banco Posta (3), Internet (3). Le adesioni – sinora – ri-sultano così 449 con un totale di 15.545 euro. Le adesioni restano ancora aperte.

A tutti coloro che hanno generosa-mente dato per le diverse finalità vanno i più sentiti e vivi ringraziamenti.

I tre bambini battezzati il 7 dicembre nella plebana, in una foto che li ritrae insieme ai loro familiari e all’arciprete don Santino Nicoli.

deceduto il 13 dicembre; Larissa Vtjusce-va, di anni 57, deceduta il 14 dicembre; Gabriele Ravasio, di anni 58, deceduto il 18 dicembre; Luigi Suardi, di anni 86, deceduto il 21 dicembre; Emilia Mutti, di anni 85, deceduta il 21 dicembre.

OFFERTE GIUNTE ALLA PARROCCHIAEd ecco il quadro delle offerte perve-

nute alla Parrocchia, sempre nel corso del mese di dicembre, presso le sedi e nelle modalità consuete.

Agli Uffici parrocchiali, euro 9.492 così ripartiti: N.N. 120 euro; Associazio-ne Volontari del quartiere di Viana euro 5.000; Circolo ACLI euro 1.000; Sezione di Nembro dell’Aido euro 500; N.N. euro 250; N.N. euro 1.500; dalle appassionate del gioco della tombola euro 172; dalla cassetta delle offerte della Cappella di S. Antonio di Padova euro 450.

Per il Fondo di solidarietà “mons. Aldo Nicoli”, euro 3.285 così ripartiti: N.N. euro 50; N.N. euro 25; N.N. euro 110; N.N. euro 2.500; N.N. euro 100; N.N. eu-ro 100; N.N. euro 50; N.N. euro 200; N.N. euro 150.

Al Santuario dello Zuccarello, euro 230, così ripartiti: N.N. euro 30; N.N. euro 100; N.N. euro 100.

Buste natalizie: alla data del 5 gen-naio ne risultavano riconsegnate 392 con un contenuto di complessivi euro 17.775.

Per le nuove poltroncine nel Tea-tro “San Filippo Neri”, euro 4.750, così ripartiti: dalla Fondazione Credito Berga-masco euro 3.000; dal Gruppo di Nembro del C.I.F. (Centro italiano femminile) euro 150; N.N. euro 500; N.N. euro 150; Gianni Bergamelli euro 300; Teresa Ravasio eu-ro 150. Come spiegato nell’edizione de Il Nembro di dicembre, le offerte natalizie di questa volta andranno principalmente

DOMENICA 1° FEBBRAIO SI CELEBRA L’ANNUALE GIORNATA

Anche con le primule si può dare un sostegno alla Vita

«I bambini e gli anziani costituisco-no il futuro dei popoli: i bambini perché porteranno avanti la Storia; gli anzia-ni perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita»: è con queste parole di Papa Francesco che inizia il messaggio dei Vescovi italiani per la 37ª Giornata nazionale della vita, che si svolgerà domenica 1° febbraio con il te-ma Solidali per la vita. A Nembro – oltre ad animare liturgicamente la Messa delle ore 18 di quella domenica nella pleba-na – le aderenti ai gruppi locali del C.I.F. (Centro italiano femminile) e dell’Azione Cattolica si impegneranno in quello che è ormai diventato un loro compito abi-tuale: in coincidenza delle Messe sia del sabato sia della domenica, davanti alle varie chiese del paese offriranno primule, fiori che annunciano l’arrivo della prima-vera, la vita che rinasce portando gioia. In cambio dei fiori raccoglieranno offerte che destineranno poi alla base di Alzano del Centro di aiuto alla vita. Tale Centro

sostiene concretamente le donne in atte-sa di un figlio che, pur tra mille difficoltà, rinunciano alla tentazione dell’aborto e portano a coronamento la propria gra-vidanza. In questo ámbito i bisogni so-no rilevanti. Risultano parecchie, più di quanto si pensi, le donne che aspettano e chiedono di avere un sostegno. Nel mes-saggio dei Vescovi italiani per la Giorna-ta del 1° febbraio si leggono frasi come le seguenti: «Quando una famiglia si apre ad accogliere una nuova creatura, speri-menta nella carne del proprio figlio “la forza rivoluzionaria della tenerezza” e in quella casa risplende un bagliore nuovo, non solo per quella famiglia ma per l’in-tera società. (...) Il preoccupante declino demografico che stiamo vivendo è segno che soffriamo l’eclissi di questa luce. (...) Il triste fenomeno dell’aborto è una delle cause di questa situazione, impedendo ogni anno a oltre centomila esseri umani di vedere la luce e di portare un prezioso contributo all’Italia». T.B.

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IL NEMBRO gennaio 2015 7

VITA PARROCCHIALE

La distribuzione di questa edizio-ne de Il Nembro si colloca nel week-end dell’entrata nel vivo della Festa di San Giovanni Bosco, programmata presso l’Oratorio “San Filippo Neri” nel periodo tra il 22 gennaio e il 1° febbraio, con una serie di iniziative e appuntamenti dettagliatamente indicati nel dépliant abbinato al mensile parrocchiale. La Festa, contrassegnata dal titolo Nomi-naction (evidenziato con immagini della statuetta dell’Oscar cinematografico ogni anno messo in palio ad Hollywood), è stata presentata con lo slogan “un nome, una chiamata, un’azione”; ha come filo conduttore il tema delle scelte di vita e della vocazione (che è nei programmi pure della Parrocchia per le prossime settimane); è stata vista anche come mo-mento di preparazione all’ordinazione sacerdotale del nembrese don Stefano Siquilberti, fatto diacono nello scorso ottobre ed ora in cammino verso l’ordi-

Con il pensiero al “prete della gioventù” incontro con un giovane che presto sarà prete

IL NUTRITO CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI INDETTI PER LA RICORRENZA DI SAN GIOVANNI BOSCO

nazione presbiterale, prevista alla fine di maggio. Nella fase di avvio della “Festa” sono stati collocati, nel pomeriggio del venerdì 23 gennaio, incontri e interviste, di ragazzi e adolescenti frequentanti la catechesi all’Oratorio, proprio con don Stefano Siquilberti: sulla storia della nascita e della maturazione della sua vocazione. Nel programma hanno un loro rilievo pure l’inaugurazione (fissata per le 16,30 di sabato 24 gennaio) dei nuovi spazi dell’Arca di Noè presso la scuola dell’infanzia “Crespi-Zilioli” e l’i-naugurazione (sabato 31 gennaio, ore 21) dell’ampliato bar dell’Oratorio. È stata messa in programma, per venerdì 30 gennaio, alle ore 20,30 una intervi-sta con il sindaco di San Pellegrino, Vit-torio Milesi. Le catechesi previste nella stessa giornata saranno impostate sul tema della vocazione con una formula particolare. Con l’avvio della Festa di San Giovanni Bosco si è trovato, quest’anno,

a coincidere pure l’inizio del corso (con incontri in quattro venerdì sera nella Sa-la Daina) tenuto da don Giuseppe Belotti sul tema Dal bisogno al desiderio - Edu-care alla libertà, corso rivolto a genitori ed educatori. Sarà animata dai giovani la Messa delle ore 18 in plebana di saba-to 31 gennaio. I ragazzi con le loro fa-miglie parteciperanno alla Messa delle ore 10,30 in plebana del 1° febbraio, domenica della Giornata della vita. A parte viene riferito della “Festa del-la famiglia” indetta per la domenica 25 gennaio. Si segnala qui che mercoledì 28 gennaio ci sarà un’unica Messa per i ragazzi all’Oratorio, alle ore 16,30, se-guita da una merenda, mentre saranno sospese le consuete Messe in tale giorno settimanalmente celebrate in Santa Ma-ria e nelle chiese delle Vicinie.

“Festa della famiglia” con un ricco programma

Nel contesto della Festa di San Giovanni Bosco si colloca e trova evidenza la Festa parrocchiale della Famiglia, con un programma che è stato così struttura-to: alle ore 10,30, in plebana, Messa animata dai ragazzi e dalle loro famiglie; a mezzogiorno, pranzo comunitario presso l’Oratorio (al prezzo di 12 euro per gli adulti e di 5 euro per i bambini); nel pomeriggio, con inizio alle ore 15, giochi per tutti; e in più, alle 16,45, nel Salone “Don Giuseppe Adobati”, anche uno spettaco-lo teatrale curato da Giovanni Bulgarelli.

IN CORSO PREPARATIVI A TUTTO CAMPO CON LA MOBILITAZIONE ANCHE DEI RAGAZZI

“Carnevale a Paperopoli” con sfilata e animazioniÈ da poco passata l’Epifania – che tutte le feste, come dice il

proverbio, si porta via –, e già sono in circolazione da vari giorni i volantini che annunciano le feste di Carnevale (in questo 2015 in calendario tra domenica 15 e martedì 17 febbraio); feste che hanno la loro... base di lancio presso l’Oratorio. In sintesi, iniziative e programma sono questi: • nei lunedì 19, 26 gennaio e 2, 9 febbraio, dalle ore 16,30 al-le ore 17,30 si svolgeranno, all’Oratorio, laboratori per bambini tra i 5 e gli 11 anni per la preparazione di costumi della “Banda Bassotti”, di Paperino e Paperina, di Archimede e magari di altri personaggi, oltre a monete del... regno di Paperone. Ci sono quote per l’adesione alla varie iniziative. È gradita la collabora-zione di mamme che possono rendersi disponibili;

• nei martedì 20 e 27 gennaio, 3 e 11 febbraio, dalle 15,30 alle 17, sempre all’Oratorio, per ragazzi dagli 11 ai 13 anni, ci sa-ranno laboratori per l’allestimento delle scenografie da porre in atto in occasione della festa di Carnevale; per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alla Segreteria dell’Oratorio;• la grande sfilata per le vie del paese, con partenza, come sempre, dalla piazzetta di Viana, si svolgerà domenica 15 feb-braio con inizio alle ore 14,30 (e conclusione, con... kermesse finale all’Oratorio),• nel pomeriggio di martedì 17 febbraio, dalle 15 in avanti, presso l’Oratorio ci sarà una superanimazione per i bambini.

Il titolo generale della manifestazione di quest’anno è “Car-nevale a Paperopoli”.

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8 IL NEMBRO gennaio 2015

CRONACHE

Anche quest’anno, grazie allo sforzo di tanti generosi volontari che con pas-sione e dedizione dedicano parecchie ore settimanali del loro tempo al servizio dei più piccoli, lo spazio aggregativo “Pro-getto Usignolo” ha potuto riprendere le attività. Da metà ottobre il martedì e il venerdì l’Oratorio accoglie una sessantina di bambini e ragazzi che si incontrano per svolgere al meglio i compiti scolastici e trascorrere insieme due pomeriggi all’in-segna non solo dell’impegno ma anche dell’allegria, del confronto e della scoper-ta di un modo un po’ diverso di stare in-sieme e di vivere il proprio tempo libero.

Quest’anno il “Progetto” ha provato a rileggere le necessità del territorio con-frontandosi con Scuola, Comune, ambito sociale e così, anche grazie alla disponi-bilità di mons. Arturo Bellini e di nuovi volontari in loco, è stato possibile attivare una “sede distaccata” a Gavarno per ri-spondere alle esigenze delle famiglie con bambini frequentanti quel plesso scola-stico. Questi ultimi possono incontrarsi nella sala sotto la casa parrocchiale tutti i lunedì e trascorrere un paio d’ore con i volontari che li seguono nello svolgimen-to dei compiti. Questa sperimentazione sembra essere positiva: una decina sono gli iscritti frequentanti le classi dalla 2ª alla 4ª, mentre per i ragazzi della scuola

L’Usignolo è riuscito a... farsi il secondo nido

UNA “SEDE STACCATA” A GAVARNO IN AGGIUNTA A QUELLA AL “SAN FILIPPO NERI”

secondaria sono riservati i due giorni in Oratorio. L’Oratorio non è solo il luogo do-ve bambini e ragazzi si incontrano, bensì il promotore di questo spazio aggregati-vo e come tale mette in gioco tutte le sue forze per renderlo momento di apertura, confronto, integrazione, collaborazione e tempo positivo di crescita.

Come ogni anno, per i più grandi, il momento aggregativo dalle 16,30 alle 18 resta il punto di forza e la caratteristi-ca di uno spazio che per sua natura non è solo uno spazio-compiti. Tante sono le

idee che gli animatori più giovani hanno elaborato per l’anno in corso; negli scorsi mesi sono stati proposti – con successo – i laboratori sportivi, e ultimamente di-verse attività legate al Natale: sia arti-stiche che culinarie.

Per il futuro sono già pronti alcuni la-boratori a tema mentre altri vanno pren-dendo forma grazie all’impegno di chi sta sviscerando con cura tematiche attuali e importanti per la crescita individuale e di gruppo dei ragazzi; ci si prodiga poi nel-lo studiare per loro laboratori di spessore educativo partendo da linguaggi diversi, quali film o fiabe.

Come sempre, ricordiamo che la parte di animazione dalle 16,30 alle 18 è aperta a tutti, anche a coloro che non frequentano la parte dei compiti all’in-terno del Progetto. Perciò non resta che dire grazie a tutti coloro per i quali questo spazio aggregativo può continuare ad esi-stere; grazie a chi con maturità e passio-ne segue i bambini nello svolgimento dei compiti; grazie a chi con tanta pazienza accompagna i ragazzi nello studio; grazie a chi con la fantasia e la freschezza dell’e-tà rende i pomeriggi divertenti e gioiosi; e grazie anche a tutti i bambini e a tutti i ragazzi che si mettono in gioco per condi-videre con gli altri i loro pomeriggi.

BarBara teruzzi

Ragazzi e ragazze impegnati a fare i compiti in ambienti dell’Oratorio.

SONO IN CALENDARIO ANCORA TRE INCONTRI, SEMPRE AL MARTEDÌ

“Catechesi in famiglia”: diciassette i gruppiSono diciassette quest’anno (più o

meno quanti se ne formarono nel 2014) i gruppi della “catechesi in famiglia”: tre nella zona di San Faustino, sette in quella del Centro, tre nella zona di San Nicola, quattro a Viana. In 14 casi le riunioni av-vengono in abitazioni private; in tre ca-si in altre sedi. Alla base delle riflessioni (guidate da un o una catechista, talora sono due) c’è la pagina del Vangelo previ-sta nelle messe della domenica successiva alla data dell’incontro. Finora (sempre al martedì sera) si sono svolti due incontri (di ogni gruppo), ne restano altri tre, in programma per il 27 gennaio, per il 3 e per il 10 febbraio. Dal 24 febbraio si svol-gerà nell’auditorium parrocchiale (incon-

tri alle ore 15 e alle ore 20,30) e nell’audi-torium di via Kennedy (ore 20,30). Sono in distribuzione volantini con l’indicazione delle sedi della “catechesi in famiglia”. Per chi volesse aggregarsi, qui di seguito, zona per zona, vengono indicati famiglie e luoghi (nonché il numero di telefono di riferimento) ove gli incontri si svolgono.

Zona di San Faustino: Renato Sche-na, via Ronchi 5 (035 520 348); Chiesina al Crespi basso, in via Nembrini (347 885 6756); Nora Comi, via Piazzo 65 (392 766 7440). Zona del Centro: Dolci Imelda, via Trento e Trieste 2 (035 521 142); Ce-cilia Birolini, via Valcossera 52 (035 521 152); Suore della “Crespi Zilioli”, via Ro-ma (035 520 838); Angela Cuminetti,

Via Cavour 13 (035 522 585); Casa della comunità, sagrato della plebana, al se-condo piano e (in questo caso le riunioni avvengono alle ore 15, guidate da mons. Martino Lanfranchi); Aldo Giovanelli, via S. Jesus 4 (035 522 053); Matteo Marcas-soli, via Roma 24 (348 408 9275). Zona di San Nicola: Rodolfo Cortinovis, via Oriolo 11 (035 470 497); Giampietro Rota, via Fra’ Galgario 14 (035 520 012); Irene Casali, via Raoul Follereau 17 (035 520 854). Zona di Viana: Dina Acerbis Fac-chinetti, via Cimarosa 11 (035 522 179); Pietro Bosatelli, via Rotone 19/B (340 905 2 507); Cecilia Morlotti, via Verdi 6/a (035 470 440); Stefania Noris, via Roma 45 (035 522 494).

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IL NEMBRO gennaio 2015 9

VITA PARROCCHIALE

In occasione della festa del Battesi-mo di Gesù (domenica 11 gennaio), alla Messa delle ore 18 nella plebana di Nem-bro (così come è avvenuto pure a Lonno e a Gavarno, per Messe celebrate in loco in altri orari) sono stati invitati a partecipare, con le rispettive famiglie, i bambini battez-zati nel 2014. La partecipazione nella plebana di Nembro ( foto) è risultata rilevante. Nella Parrocchia di San Martino nel 2014 sono stati battezzati 48 bambini. Nella Parrocchia di Gavarno sono stati battezzati 14 bambini; sei di famiglie residenti in Ga-varno di Nembro, due di famiglie residenti in Gavarno Rinnovata

(Comune di Villa di Serio), tre appartenenti alla Parrocchia di Nembro e tre appartenenti ad altre Parrocchie (Albino, Scanzo, San Pantaleone). A Lonno, i battezzati sono stati 5. In famiglie re-sidenti nel territorio del Comune di Nembro nel 2014 sono nati 100 bambini (58 maschi, 42 femmine); di questi, 17 (9 maschi e 8 femmine) con cittadinanza straniera. Al 31 dicembre i residenti a Nembro sono risultati 11.688 (5.742 maschi e 5.846 femmine).

Le feste con i bambini

battezzati nel 2014

NEL GIORNO DELL’EPIFANIA

La lunga marcia

dei Magi in paese

Va ad un gruppo di persone di buona volontà, specialmente della zona di Via-na, ed a chi mette a disposizione cavalli ed altri animali, il merito di tenere viva la tradizione del corteo della festa dell’E-pifania, con la partecipazione dei Magi. È forte l’auspicio che anche da altre zone del paese si facciano avanti “figuranti” in caratteristici costumi per riportare la manifestazione ai livelli di quando venne varata. Sono arrivati da Sorisole, da Val-brembo e da Osio Sotto i tre zampognari (nella foto qui sopra con “Boni” Bergamel-li, nei panni di un pastore) i tre zampo-gnari che hanno guidato la lunga marcia dei partecipanti al corteo da Viana sino alla plebana, dove gli stessi protagonisti dell’evento hanno poi animato la Messa delle ore 10,30. Ai lati delle vie del centro storico non c’era gente; assai affollata si è invece presentata la piazza Umberto I. Certo, non si è vista neppure qui la ressa dell’epoca nella quale, nella sfilata, com-parivano pure cammelli e dromedari. Sta-volta non c’era neppure la befana. Nella solennità dell’Epifania (6 gennaio) si è così conclusa la serie delle iniziative (esteriori) che hanno caratterizzato il periodo tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 a Nem-bro. Qualcuno sta già pensando a nuovi progetti per il 2015/16. Chi... vivrà, vedrà.

Le “buste natalizie” e il sostegno ai lavori in corso al “San Filippo Neri”

Come veniva spiegato nella lettera abbinata alla “busta natalizia” inserita nel Nembro di dicembre, la tradizionale raccolta di offerte questa volta è stata focalizzata sulle spese che la Parrocchia sta affrontando per ammodernare e ren-dere rispondente, oltre che alle nuove norme, alle esigenze dei tempi attuali, il Teatro “San Filippo Neri”, sì da farne una efficiente “sala della comunità”. Anche se al momento della messa in stampa de Il Nembro stavano ancora arrivando “buste”, la risposta (i dati sono indicati in altra pagina, nella rubrica consueta) – visti i tempi di crisi che si stanno vivendo – è risultata incoraggiante. Anche la sottoscrizione per le nuove poltroncine si è mossa significativamente, grazie in particolare alla elargizione giunta dalla Fondazione Credito Bergamasco. È forte la fiducia nell’arrivo di tanti nuovi sostegni.

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CRONACHE

VIAGGIO TRA I PRESEPI

IN OGNI ZONA DEL PAESE UNA O PIÙ RIEVOCAZIONI “COMUNITARIE” DELLA NATIVITÀ

Anche stavolta si è avuta una elo-quente attestazione di quanto rimanga viva a Nembro la tradizione del presepio. In aggiunta a quelle realizzate nelle fa-miglie, ogni zona del paese ha avuto una sua rievocazione della nascita di Gesù, al-lestita con “fantasia creativa” da volontari che spesso hanno lavorato per settimane. In questa pagina si vedono: in alto, due inquadrature della Capanna natalizia ap-prontata all’esterno della plebana, arric-chita da un “movimento” di acqua con una ruota; qui a sinistra, in basso c’è il presepio “creato” nella chiesa di San Nicola; a cen-tro pagina si trovano due vedute del prese-pio preparato nella sala della comunità a San Faustino; incondizionati sono stati gli elogi da parte di tutti.

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VITA PARROCCHIALE

Ad una “Sacra famiglia” raffigurata (da Osvaldo Filisetti) all’interno della chie-sa di Santa Maria era dedicata la copertina dell’edizione di dicembre del Nembro; qui, nella foto a centro pagina, sulla sinistra, si vede il presepio allestito all’interno dell’an-tica chiesa del “Borgo”. Alla Casa di Riposo c’erano due presepi; uno, nel... segno della tradizione, preparato entro la Cappella; e quello con profili luminosi ( foto qui sopra), situato nella zona attigua all’ingresso prin-cipale dell’istituzione. Molto suggestivo, curato nei dettagli e negli effetti luminosi, è risultato il presepio ( foto a sinistra), co-struito nella chiesa di San Sebastiano da un gruppo di volontari. A tutti coloro che, nelle diverse zone, si sono impegnati, va un sentito grazie.

Nella mostra varata nella sede dei Vo-lontari del quartiere a Viana c’erano più di quaranta presepi (nelle foto sopra e a destra: alcune delle “creazioni” erano di... un centi-metro; altre larghe oltre un metro, tutte in ambientazioni caratteristiche. Nelle foto sul-la sinistra si vedono tre dei presepi più singo-lari tra quelli esposti (uno situato nella casa natale di Papa Giovanni a Sotto il Monte). Le “creazioni” sono state messe a disposizione da persone che le conservano accuratamen-te e permanentemente nelle loro case.

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Auguri sugli alberi e lungo le strade

SU INIZIATIVA DI SCOLARESCHE E CITTADINI

In via Cavour ci si è mantenuti fedeli alla tradizione, nel senso che l’antica stra-da pure stavolta è stata abbellita, recupe-rando addobbi del 2013/14, in qualche caso arricchiti dagli auguri del Comitato di quartiere della zona di San Faustino. Purtroppo ci sono stati, in due casi, anche atti di vandalismo verso alcuni addobbi. In paese stavolta si sono viste pure altre forme augurali, come i cartelli e le deco-razioni che sono stati appesi agli alberi dal Lonzo alla Piazza Umberto I; cartelli e decorazioni realizzati dagli alunni della scuola primaria di via Roma/via Mosche-ni. Non avendo avuto modo di presentare il loro spettacolo natalizio al “San Filippo Neri” (dove sono in corso lavori), scolari hanno impegnato il tempo (che... era del-lo spettacolo) in tale iniziativa, attuata in collaborazione con il Comitato di quartie-re del Centro. Lo spettacolo (impostato in maniera diversa) andrà in scena a maggio, se il “San Filippo Ne-ri” sarà stato riaperto. Non sono mancati, in altre parti del centro storico, abbellimenti promossi dai commercianti che, insieme all’Amministrazione civica, si sono impegnati ad attuare pure l’installazione di luci natalizie. Da segnalare altresì le lumina-rie, eleganti nella loro sobrietà, create nella zona della piazzetta di San Sebastiano. In ampi tratti, insomma, il paese, nel periodo natalizio è apparso più acco-gliente. Qui a destra: il presepio all’aperto costruito in via Cavour.

Anche in occasione del recente Natale, com’era accaduto nel passato,

su alcune tombe al cimitero si sono visti piccoli presepi ( foto

qui accanto) e addobbi natalizi. È stata già

sottolineata la bellezza di questi gesti, volti a creare un’unità, nelle feste più belle e sentite,

anche con chi è passato nell’Aldilà. Stavolta i

presepi sulle tombe sono sembrati più numerosi

rispetto al passato.

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VITA PARROCCHIALE

Nembro invaso... da Babbi Natale

HANNO ANIMATO IL PAESE PER UN INTERO POMERIGGIO DOMENICALE

Su invito della DelescoNembro, nel contesto delle iniziative dei commer-cianti varate nella imminenza delle festi-vità di fine anno, domenica 21 dicembre da Sorisole, nel pomeriggio, è giunta in paese una Banda musicale composta da Babbi Natale. Nell’adempimento del mandato ricevuto, il complesso, spostan-dosi lungo il centro storico, ha proposto motivi vari nelle piazzette e specialmente in prossimità dei gazebo, dove venivano offerti ai cittadini dolciumi, fette di pan-doro e di panettone, vin brulé, leccornie diverse. Nel cuore dell’abitato c’erano pure altre attrattive: aderenti alla Asso-ciazione dei campanari che si esibivano con le “campanine”; un gazebo nel quale mamme e bambini potevano scrivere e spedire lettere a... un altro Babbo Natale per vedere (il 25 dicembre) appagati al-cuni dei propri sogni; un teatrino ambu-lante, sistemato nella zona della Piazza

“Tre Corone”, e così via. Quando ha sapu-to che davanti alla plebana c’era già una capanna, la Banda ha voluto raggiunger-la; e benché non vi fosse ancora il Bam-bino, ha eseguito un paio di “pastorali”, che hanno richiamato l’attenzione dei passanti. Nel guardarsi in giro, alcuni dei componenti la Banda, sul balcone della attigua “casa dei curati” hanno visto un amico, nel senso che hanno riconosciuto don Ettore Persico, ricordando che egli – quando loro erano ancora ragazzi o ragazze – è stato per tre anni coadiuto-re proprio a Sorisole, dal 1969 al 1972, subito dopo l’ordinazione sacerdotale. Naturalmente don Ettore Persico è tor-nato in mezzo ai suoi ex “ragazzi”, e con loro ha dialogato, parlando del passato e del presente. È stato un momento molto bello, assai significativo. Poi la Banda ha ripreso ad andar su e giù per il paese, si-no a sera inoltrata.

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14 IL NEMBRO gennaio 2015

CRONACHE

Non sono man-cati l’impegno, l’entu-siasmo, la fantasia, la bravura e la messa in luce di significati pro-fondi negli spettacoli che, nella imminenza del Natale, sono sta-ti proposti presso gli edifici scolastici di San Nicola/Viana, di San Faustino e di Gavarno. Come viene spiega-to in altra pagina, gli alunni della scuola di via Roma/via Mosche-ni non hanno avuto modo di presentarsi alla ribalta a causa dei lavori in corso al “San Filippo Neri”.

Dillo forte che è Natale era il titolo della pièce rappresentata nel plesso di San Nicola/Viana, basata su questa vicenda: un marziano arriva sulla Terra proprio nel periodo della ricorrenza annuale che richiama la nascita di Gesù. Colpito dalle luminarie, dai cen-tri commerciali, dallo shopping, l’extraterrestre chiede spiega-zioni ad alcuni bambini; e così vengono in evidenza, le incon-gruenze tra l’atmosfera consumi-stica e godereccia, tra le visibili conseguenze delle guerre, della diffusa povertà, delle disparità sociali, dei movimenti migrato-ri, e il valore profondo della fe-sta che si sta celebrando. Come epilogo c’è il messaggio di Gesù, che, ora come duemila anni or sono, rinasce per tutti gli uomini, per richiamarli a sentirsi fratelli nel reciproco aiuto, in una soli-darietà universale. Durante lo

In scena con gli scolari il significato del Natale

MOLTO FOLTO IL PUBBLICO AI TRADIZIONALI SPETTACOLI

show (proposto nella palestra, davanti ad un pubblico nume-rosissimo) agli alunni delle classi terze so-no stati affidati i testi da recitare; gli alunni delle seconde hanno cantato in coro più motivi; gli alunni delle altre classi si sono fatti carico delle coreogra-fie e dei balletti.

Nella palestra di San Faustino la storia proposta è stata inve-

ce la seguente: la strega Fannì, con Lella la Pipistrella e il gatto Grugno è pronta per andare alla “festa della luna storta” in omaggio all’Inverno appena arrivato. Succede un patatràc e, per un incantesi-mo, i tre finiscono nel Regno del Natale, dove trovano il maestro Corello, lo chef

Ben Bon, Vispetto il folletto, le Nataline pon pon, ma pure l’angelo ambasciatore arrivato dall’alto; e così anche la strega e i suoi amici si lasciano coinvolgere dall’ab-braccio di Gesù Bambino.

La cronaca e il commento di quanto è stato proposto alle “primarie” di Gavarno stanno nella lettera che una insegnante in pensione, la signora Mariastella Ivaldi Sugliani, ha scritto al dirigente dell’Isti-tuto comprensivo scolastico di Nembro. Invitata con il marito da alcuni bambini marocchini, residenti nelle sue vicinanze, a Gavarno, ad andare a vederli recitare, la maestra in pensione, naturalmente, non ha detto no. Al rientro a casa ha messo nero su bianco queste parole: «Abbiamo molto ammirato il grande lavoro delle insegnanti, che hanno saputo ben arric-chire le attività espressive con dei conte-nuti educativi profondi ed universali. Ab-biamo visto una integrazione armoniosa tra le varie culture presenti nella scuola,

con la valorizzazione anche del-le tradizioni locali. Desidero, per questo, ringraziare le insegnan-ti per l’impegno e l’entusiasmo che hanno saputo trasmettere agli alunni e ai parenti, dando testimonianza di una scuola at-tiva ed educativa». Un’attesta-zione – quella di queste ultime frasi – che, a chiusura di questa cronaca, va espressa anche per tutte le insegnanti che si sono prodigate, con eguali intendi-menti pure a Viana/San Nicola e a San Faustino. Le due foto sulla destra, in alto, si riferiscono allo show rappresentato a San Nico-la/Viana; quelle al centro e sulla sinistra sono state scattate a San Faustino.

ALLE ACLI UN CORSO DI CUCITOAnche quest’anno le ACLI organizzano un corso di

piccolo cucito: a partire dal 4 febbraio sono previste 10 lezioni, sempre al mercoledì dalle 20,30 alle 22, presso la sede del circolo, in via Mazzini 9, dove si accet-tano pure le iscrizioni (quota di 45 euro) tutti i giorni, presso il Circolo e al Bar (escluso il lunedì). Telefono: 035 523 877.

A MAGGIO UN VIAGGIO IN POLONIASino al 31 gennaio ci si può iscrivere (338 20 19

390) al viaggio in aereo, che le ACLI stanno organizzando in Polonia per il periodo dal 19 al 23 maggio. Sono pre-viste soste a Cracovia, Auschwitz-Birkenau, Czestochowa, Wadovice (paese di Giovanni Paolo II). La quota è di 770 euro (di cui 250 da versare al momento dell’iscrizione).

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IL NEMBRO gennaio 2015 15

VITA PARROCCHIALE

Al rientro dalle vacanze natalizie e di fine anno, il 7 genna-io, alla scuola dell’infanzia Crespi-Zilioli sono riprese le attività legate al programma didattico: attività sospese a dicembre per permettere lo svolgimento dei preparativi in vista del Natale. Il tema scelto dal collegio delle docenti per l’anno scolastico in corso è, come noto, Unico, bello e ricco come il pane. Essendo la farina (se ne è già parlato su queste pagine) uno degli ingredien-ti principali del pane, a scopo didattico essa è stata accostata

Continua il viaggio intorno… al pane

AL CENTRO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA COME MEZZO PER CAPIRE ALTRE COSE

alla dimensione del corpo. Esistono vari tipi di farine, vari tipi di pane, e vi sono tante forme differenti di corpi. Con una se-rie di proposte ludico-didattiche pensate ad hoc dalle maestre, i bambini già sono stati e saranno guidati alla scoperta della loro identità personale. Sono stati messi in programma, in questo mese di gennaio, l’intervista a un panettiere e la preparazione del pane entro la stessa scuola. Nella prima parte del mese di febbraio, poi, agli alunni sarà presentato un altro ingrediente

del pane: l’acqua. Essa verrà accostata al-la dimensione degli affetti. Come? Se ne parlerà nel prossimo numero.

Giovedì 12 oppure venerdì 13 feb-braio, per festeggiare il Carnevale, come è consuetudine, i bambini si recheranno a scuola in maschera. Uno spettacolo teatrale allieterà la giornata. Lunedì 16 e martedì 17 febbraio, ultimo giorno di Carnevale, la scuola resterà chiusa. N.C.

Queste immagini si riferiscono allo spettacolo natalizio intitolato Il presepe lo facciamo noi. La scenografia predispo-sta per l’occasione era molto sobria, ridotta all’essenziale. A... concretizzare il presepe in tutte le sue componenti, ci hanno pensato i bambini. I “piccoli” hanno impersonato gli angiolet-ti, i “mezzani”, per l’occasione, sono diventati stelle comete, ai “grandi” è andato il ruolo più... difficile, quello di trasformarsi (solo per qualche momento, però) in... buoi e in asinelli. La Sa-cra Famiglia ha completato il quadro. Calorosissimi sono stati gli applausi dei presenti alla rappresentazione. Vivissime le fe-licitazioni con le insegnanti che con grande dedizione l’hanno accuratamente preparata.

Bambini nel presepio

viventeNelle foto: alcuni momenti dello show natalizio.

“Crespi-Zilioli”: iscrizioni aperte per il 2015/16Alla “materna” Crespi-Zilioli – dove sabato 17 gennaio, con una significativa

adesione, ha avuto luogo l’open day – sono iniziate mercoledì 21 gennaio le iscri-zioni per l’anno scolastico 2015/16. L’ufficio è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 12. Oltre ai bambini nati nel 2012, è possibile iscrivere anche i bambini nati entro il 31 gennaio 2013 e quelli in età pre-scolare che vogliano trasferirsi da altra scuola o che desiderino ora cominciare a frequentare la Crespi-Zilioli.

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16 IL NEMBRO gennaio 2015

CRONACHE

Il centenario della “grande guerra”, nella quale l’Italia si schierò a partire dal maggio del 1915, sta mettendo in moto anche a Nembro una serie di iniziative rie-vocative e commemorative. Di quel tragico evento, che comportò il sacrificio di tante vite umane, già si è cominciato a parlare nell’incontro del 7 gennaio scorso, indet-to dall’Università della terza età. Alcuni gruppi e associazioni stanno elaborando progetti. Quando in Municipio è arrivata la notizia di un bando della Regione per la messa a disposizione di aiuti a beneficio di enti pubblici locali che si attivino in ope-re significative legate al ricordo del primo conflitto mondiale, ci si è dati da fare per cercar di portare avanti un intervento da tempo messo sul tappeto. Al momento del-la messa in stampa di questo Nembro non erano ancora giunte risposte da Milano. Però del “da farsi” si è parlato. In pratica si vorrebbe cogliere questa occasione per si-stemare adeguatamente il “luogo della memoria” che già esiste davanti all’ingres-so del camposanto. Gli Alpini da tempo hanno dato la loro disponibilità per met-tere in sicurezza il monumento con lapide che ora c’è in tale luogo. Di sicuro il canno-ne che adesso si trova in loco verrà a breve portato nel Museo degli Alpini a Bergamo. È probabile una ripulitura generale pure del Monumento ai Caduti che sta in Piazza Italia. Si è parlato poi, in particolare, di un riassetto anche del “viale della rimembran-za” o viale che porta al cimitero; parecchi dei cipressi che lo caratterizzano sono in cattivo stato, vecchi e malandati; c’è l’idea di sostituirli tutti o in parte; e, in più, di abbinare a ciascuno dei nuovi cipressi an-che il o i nomi dei caduti in guerra. I piani verranno definiti solo se si avrà la certezza di un sostegno finanziario da parte della Regione o da altre fonti. Intanto, sempre a proposito di quanto si fa in Municipio, si è appreso che i Comuni di Nembro, Albino, Pradalunga, Villa di Serio, Alzano e Ranica nei giorni scorsi hanno messo a punto l’iter per varare un “tavolo di lavoro” congiunto per una serie di interventi di portata sovra-comunale. Le prime iniziative dovrebbero riguardare il Piano dei Servizi e la creazio-ne di un “grande sentiero” o “ecomuseo delle risorse litiche” (pietre) della bassa Valle Seriana. Si potrà parlare di ciò detta-gliatamente in altra occasione.

Grandi lavori in vista per il viale del cimitero?

NEL CONTESTO DELLE INIZIATIVE PER IL CENTENARIO DELLA “GRANDE GUERRA”

Una veduta del “viale della rimembranza” e il cannone che, a breve, dal “luogo della memoria” sarà portato nel Museo degli Alpini a Bergamo.

IL 30 GENNAIO PRESSO IL CENTRO DAINA UNA MANIFESTAZIONE PRESTIGIOSA

Convegno sul tema Esperienza e narrazioneEsperienza e narrazione è il tema

scelto stavolta per il convegno di studi de “La ottava porta”, giunto alla sua diciotte-sima edizione. Esso sarà trattato (in due fasi, intervallate da un coffee break) nel-la mattinata di venerdì 30 gennaio dal prof. Silvano Petrosino, docente di teoria della comunicazione e di filosofia morale presso l’Università cattolica, a Milano ed a Piacenza. Nel pomeriggio della medesi-ma giornata è prevista poi, con inizio alle ore 15, una relazione affidata a Glenda Franchin, docente di teoria e filosofia del-la comunicazione, sul tema Le finzioni del benessere tra narrazioni ed inganni. Il pre-stigioso incontro culturale è nel ricordo del dottor Enzo Daina; si svolgerà pres-

so il Centro odontostomatologico (situato nella zona del Carso) legato al suo nome e alla sua figura, rimasta indimenticabile in paese. La manifestazione coinvolge di anno in anno docenti di varie universi-tà italiane e richiama sempre anche un notevole numero di studenti universita-ri, di studiosi, di cultori dei temi via via proposti. Per il Convegno, oltre ad una qualificata presidenza, c’è un Comita-to scientifico, del quale fa parte il dott. Pietro Daina, figlio del compianto dott. Enzo. Nella serata del 30 gennaio ci sarà, a chiusura dell’evento, una cena di gala. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere alla Segreteria organizzativa, te-lefono 035 521 049.

In Biblioteca mostre di pittori bergamaschi del ’900

Presso la Biblioteca - Centro Culturale di Piazza Italia è stato messo in cantiere un ciclo di mostre dedicate ai pittori bergamaschi che hanno operato o stanno ancora operando nella terra orobica. L’arco di tempo preso in considerazione va dagli anni ’40 del ’900 sino ai tempi attuali. Nel pomeriggio del sabato 24 gennaio (quello dell’uscita di questa edizione de Il Nembro) è stata fissata l’inaugurazione della prima di tali mostre, che rimarrà allestita sino al 22 febbraio e potrà essere visitata tutti i giorni (domenica esclusa) al mattino o al pomeriggio, e pure alla sera (dalle 20 alle 22,30) al mercoledì, al giovedì e al venerdì. In questo primo appuntamento saranno esposti quadri (provenienti da collezioni private) realizzati da pittori (ormai tutti deceduti) per lo più formatisi all’Accademia Carrara e di no-tevole prestigio come Angiolo Alebardi, Mario Bettinelli, Luigi Brignoli, Luigi Frana, Vincenzo Ghirardelli, Raffaello Locatelli, Orfeo Locatelli, Giuseppe Luzzana, Giulio Masseroni, Ignazio Nicoli, Rinaldo Pigola, Ernesto Quarti Marchiò, Donnino Rumi. Ci sarà la possibilità di ammirare paesaggi, nature morte, ritratti realizzati dagli anni ’40 agli anni ’60 del ’900.

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IL NEMBRO gennaio 2015 17

VITA PARROCCHIALECRONACHE

È stata confermata per il pomeriggio (dalle ore 15,30 alle ore 18) del sabato 24 gennaio (quello dell’uscita di questa edi-zione de Il Nembro), al “Modernissimo”, la manifestazione per la illustrazione dell’esito e per la premiazione dei vincitori del concorso per la raccolta di idee e di progetti volti a trasformare la Casa di Riposo di Nembro in un Centro di Servizi aperto ed inserito appieno nella comunità locale. Verdetto finale (con l’indicazione dei primi cinque classificati ed un riconoscimen-to ex aequo per gli altri quattordici in gara) e relazione con la sintesi delle procedure seguite, nonché con le valutazioni sugli elaborati prescelti, sono stati inviati ai partecipanti al concorso già il 23 dicembre e, poi, il 15 gennaio scorsi. Tra i diciannove “plichi” ammessi al concorso (in base alla loro rispondenza alle norme stabilite) solo due sono risultati firmati da un unico pro-fessionista; tutti gli altri hanno visto impegnati gruppi di profes-sionisti, con un loro “capo-gruppo”. Ai primi cinque posti della graduatoria conclusiva si sono classificati, nell’ordine, il gruppo dell’arch. Remo Capitanio, il gruppo dell’arch. Enrico Carlessi, il gruppo dell’arch. Alberto Micheli, il gruppo dell’arch. Francesco Adobati, il gruppo dell’arch. Sergio Adobati. Si sono piazzati ex aequo, elencati secondo il “numero” o codice applicato ai loro ri-spettivi plichi durante l’intero iter dei lavori della “Commissione di gara”, iter sviluppatosi con buste chiuse circa l’identità degli autori delle opere sotto esame, i seguenti concorrenti: gruppo dell’arch. Paolo Greppi, gruppo dell’arch. Alberta Chiari, gruppo dell’arch. Sara Carrara, gruppo dell’arch. Renato Vavassori, ing. Ivan Taglietti, gruppo dell’arch. Narciso Salvi, gruppo dell’arch. Marco Poli, gruppo dell’arch. Mario Servalli, gruppo dell’ing.

Casa di Riposo: come si procederànel trasformarla in Centro di Servizi?

AL “MODERNISSIMO” LA PRESENTAZIONE DELLE MIGLIORI PROPOSTE PRESENTATE AL CONCORSO PER RACCOGLIERE IDEE PER L’INTERVENTO

Bianca Maria Zanga, gruppo dell’arch. Massimo Facchinetti, gruppo dell’arch. Roberto Spagnolo, arch. Francesco Cra-ca, gruppo dell’arch. Fabrizio Bertocchi, gruppo dell’ing. Sebastiano Moioli. Tra i motivi che hanno portato a collocare al primo posto della classifica il progetto del gruppo dell’arch. Remo Capitanio si evi-denzia in particolare “il modo coerente” con il quale, nell’elaborato, è stato inter-pretato “il processo di inserimento della Casa di Riposo e dei suoi spazi in un rap-porto privilegiato con il territorio”: in al-tre parole, la assai rilevante rispondenza del progetto a quanto si intende fare.

Con tavole, disegni e altro, durante la manifestazione al “Modernissimo” è stata prevista la presentazione, in parti-colare, dei contenuti dei cinque progetti primi classificati. La Commissione che ha esaminato i progetti e redatto il verdetto comprendeva: Giuseppe Pezzotta (presi-dente della Casa di Riposo), l’arch. Dome-nico Di Leo (capo degli Uffici tecnici del Comune), il dott. Antonio Cartisano (diret-tore sanitario della Casa di Riposo), Giu-seppe Birolini (assessore ai Servizi sociali

del Comune), sei tecnici specializzati nei vari ámbiti (urbanistica, sicurezza, impiantistica, progettazioni, ingegneria civile), e, co-me segretaria, Nicoletta Carnovali, direttrice generale della Casa di Riposo. Nelle fasi conclusive hanno preso parte ai lavori della Commissione anche il sindaco Claudio Cancelli e la vice sindaco arch. Candida Mignani. Come si ricorderà, con lo slogan “Idee in corsa”, il concorso fu lanciato alla fine del gennaio 2014; per-vennero entro marzo 25 domande di partecipazione; di fatto, entro luglio, pervennero 19 plichi. Una “pre-giuria” si è occupata di tutti gli adempimenti burocratici attribuendo pure “codici” o numeri a ciascun plico e alla rispettiva “busta chiusa” con il nome del o degli autori. L’esame vero e proprio delle proposte si è concretizzato tra settembre e la fine di novembre sulla base di questi criteri: qualità tecnico-architettonica; qualità ed appro-fondimento della soluzione richiesta dal concorso; capacità di sviluppare un rapporto con il contesto (socio-urbano); compa-tibilità tra esigenze (dell’ente Casa di Riposo) a livello economi-co e contenuti delle proposte avanzate dal progetto (in pratica, sostenibilità finanziaria dell’operazione). In base ai contenuti di ogni plico sono state compilate 19 schede. Analisi approfondite hanno portato alla scelta dei cinque elaborati posti ai vertici del-la graduatoria. A questo punto sono state aperte le buste con i nomi degli autori dei progetti.

Ora si vedrà il da farsi in vista dell’intervento previsto, come noto, in tre fasi, con una spesa che, al momento del lancio del concorso, fu ipotizzata tra i 4 e i 5 milioni di euro. Il vero pro-blema sta nel reperire siffatta somma. Già è stato detto che si confida molto su lasciti e donazioni.

Corrida e “Ballo in maschera” in cartellone per il Carnevale

In questo periodo pres-so la Casa di Riposo si stan-no progettando le iniziative da attuare in occasione del Carnevale, che rapidamen-te si sta avvicinando. Anche questo è un appuntamento molto atteso dagli sospiti della Casa, come, del resto, tutte le evenienze che por-tano movimento e fanno affluire gente. Il Servizio di animazione interno alla Casa, il gruppo dei volontari “Incontro”, il Coro “Saranno famosi” stanno lavorando su un programma che ricalca la tradizio-ne ed è ancorato a tre momenti: sabato 14 febbraio (festa di San Valentino), La nostra corrida, spettacolo d’arte varia con... dilettanti allo sbaraglio; lunedì 16 febbraio, pomeriggio con giochi e diverti-

mento a... volontà; martedì 17 febbraio: Ballo in maschera, al quale tutti possono partecipare. Durante il recente periodo natalizio hanno attirato l’attenzione di molte persone i tabelloni (uno di essi è qui riprodotto) con le “foto dei matrimoni di una volta” esposti nell’atrio in prossimità dell’ingresso della Casa di Riposo.

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IL NEMBRO gennaio 2015 19

TRA PASSATO E PRESENTE

La festa (o memoria liturgica) di San Giovanni Bosco (31 genna-io) in questo 2015 si configura

con una rilevanza straordinaria, col-locandosi nel contesto delle celebra-zioni, già da tempo in corso, per il bicentenario della nascita del prete che Papa Giovanni Paolo II, nel 1989, proclamò “padre e maestro della gioventù”. Tali celebrazioni avranno il loro momento culminante il pros-simo 21 giugno, quando a Torino arriverà Papa Francesco anche per pregare innanzi alla sacra Sindone, della quale è stata decisa una spe-ciale esposizione dal 19 aprile al 24 giugno; e si concluderanno, poi, il 16 agosto successivo, nella data che vide “il più italiano dei Santi” venire alla luce nel 1815, nella frazione Bec-chi, di Castelnuovo d’Asti (dal 1930, Castelnuovo Don Bosco), località tra le colline del Monferrato, ove ebbero le loro radici altri due Santi, San Giu-seppe Cafasso e San Domenico Savio, entrambi coevi e stret-tamente legati al loro conterraneo: il primo, come consigliere e sostenitore; il secondo, come allievo.

Nel presentare, con molto anticipo, insieme a Madre Yvon-ne Reungoat, superiora generale della Figlie di Maria Ausiliatrice, le manifestazioni commemorative del bi-

centenario del fondatore della “grande famiglia” dei Salesiani, l’allora rettor maggiore degli stessi (seguaci di San Giovanni Bo-sco), don Pascual Chàvez, vi indicò “non uno sguardo al passato né un evento campanilistico, ma un’opportunità per rinnovare l’impegno a raggiungere i giovani, a restare in contatto con loro e ad accompagnarli nelle loro sfide in un momento di crisi an-tropologica che non ha paragoni con il passato”. Il 19 novembre scorso, all’apertura a Roma di una delle più cospicue tra le ini-ziative celebrative messe in cartellone (attuate a partire dal 16 agosto 2014), e cioè il Congresso storico (articolato in cinque giorni) sul tema “Sviluppo del carisma di don Bosco fino alla metà del secolo XX”, l’attuale rettor maggiore dei Salesiani, don Angel Fernandez Artime, successore di don Pascual Chàvez, ha ribadito la volontà degli appartenenti alla Congregazione di re-stare, “guidati dallo Spirito Santo” e “anche se con fatica”, sulle strade giuste per intercettare i bisogni dei ragazzi e dei giova-ni di adesso, e pure delle loro famiglie, nell’era corrente spesso investite da traversie dalle molteplici matrici.

Durante il medesimo Congresso storico uno dei relatori ha portato il folto e qualificato uditorio ad interrogarsi su come don Giovanni Bosco si comporterebbe nel rapporto

con le “generazioni del Web”, ossia con i ragazzi e con i giovani che sono cresciuti, o stanno crescendo, nella attuale società, in-vestita dalla rivoluzione tecnologico-informatica nonché dalle trasformazioni cultural-esistenziali intervenute nei tempi recenti.

Don Bosco: i tre pilastri del suo sistema educativo

PREVENZIONE, PARTENDO DALLA RAGIONE, DALLA RELIGIONE, DALL’AMOREVOLEZZA

Anche l’epoca della vita di don Giovanni Bosco (1815-88) fu, a suo modo, difficile, mol-

to complessa, densa di cambiamenti a tutto campo. In un Piemonte che tentava di modernizzarsi sull’onda dei fermenti che attraversavano l’in-tera Europa mentre, in particolare, in Italia via via si accentuavano (sino al coronamento) i moti risorgimenta-li, il figlio di contadini di Castelnuo-vo d’Asti, ormai arrivato alla pratica effettiva della vocazione sacerdota-le sognata sin dalla fanciullezza, si trovò, infatti, di fronte a ragazzi ed a giovani approdati dalle aree rurali più depresse, oltre che in altri cen-tri urbani, specialmente a Torino. La “capitale” sabauda – ha spiegato nel Congresso al Salesianum di Roma il professor Mario Belardinelli – «sem-brava offrire notevoli possibilità di lavoro in virtù delle nuove dimen-sioni economiche e dei servizi richie-

sti dai ceti più borghesi in ascesa». Però non c’erano posti di impiego per tutti; e così, non trovando una occupazione «nelle aziende artigianali e nelle prime fabbriche» che stavano nascen-do, parecchi di quei ragazzi e giovani «finivano nelle strade e nel piccolo commercio, nella mendicità e molto spesso nella delinquenza».

Fu ad un siffatto “mondo”, connotato anche da altre sfac-cettature, – “mondo” di, più o meno, adolescenti – che don Giovanni Bosco andò incontro anzitutto con il suo Orato-

rio, finalmente avviato, in forma stabile, dopo diverse soluzioni provvisorie, il 12 aprile 1846, festa di Pasqua, a Valdocco, nella periferia torinese, alla “tettoia Pinardi” con annesso un pezzo di prato. A poco a poco, all’Oratorio don Giovanni Bosco aggiunse un convitto-collegio per studenti ed apprendisti artigiani, labo-ratorî per l’addestramento professionale, e la chiesa, aperta nel 1852, dedicata a San Francesco di Sales. Su questa linea, per da-re continuità alle proprie opere, nel 1854 varò la Congregazio-ne Salesiana, alla quale, in collaborazione con Maria Domenica Mazzarello (anch’ella ora Santa) affiancò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice nell’intento di estendere le proprie sollecitudi-ni anche alla gioventù femminile.

Alle emergenze del “pianeta giovanile” dell’era attuale – emergenze che intrecciano gli aspetti contingenti del-le antiche povertà materiali a carenze di altra natura, a

“distrazioni consumistiche” alimentate anche dalle, spesso in-terminabili, “navigazioni on-line” e dalle più disparate intercon-nessioni, con telefonini sempre più à la page, oltre che a sban-damenti e sballi di ogni tipo – don Giovanni Bosco, se esistesse oggi, sicuramente farebbe fronte – è stato detto in sedi autore-voli – applicando ancora il suo sistema preventivo nell’educa-

(Continua a pagina 20)

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20 IL NEMBRO gennaio 2015

TRA PASSATO E PRESENTE

Spiegherebbe con mille esemplificazioni quanto sia importante il cuore nel far crescere un ragazzo o una ragazza come buo-ni cristiani e come cittadini onesti: «Quello che conta è che i giovani non siano solo amati, ma che essi conoscano di essere amati». Probabilmente, con le sue inesauribili risorse umane ed intellettuali, con il suo senso pratico, “scoprirebbe” nuovi tipi di lavoro; convincerebbe i giovani a prepararvisi con serietà; lui

che, direttamente o con le sue lettere, sapeva entrare in contatto con i “grandi” del suo tem-po, stimolerebbe i politici a predisporre assetti giuridici e ad aprire terreni agevolmente acces-sibili (senza tanti se e tanti ma); e magari con-vincerebbe anche gli industriali, gli “abbienti” a riscoprirsi “imprenditori” autentici e coraggiosi, nella accezione più genuina del termine. Nel far presente a tutti che è specialmente partendo dalle nuove generazioni che si può davvero spe-rare di dar vita ad una società profondamente rinnovata, moralmente sana, non trascurerebbe di sollecitare le famiglie anzitutto, ma poi anche gli adulti in generale, e particolarmente gli espo-nenti delle varie agenzie formative, a compiere fino in fondo i loro specifici doveri, senza sconti né buonismi o permissivismi deleteri; ripetereb-be loro a iosa queste parole: «Volete fare una

zione: sistema basato sui tre pilastri della ragione (perché ogni ragazzo deve essere portato a capire, a riflettere, ad istruirsi), della religione (è essenziale nei giovani la percezione del senso profondo della vita umana, della scala dei valori), dell’amorevo-lezza (“Tutto per amore, niente per forza”); pilastri ovviamente ri-strutturati per “reggere” adeguatamente le si-tuazioni presenti. San Giovanni Bosco intuì con formidabile lungimiranza le potenzialità della stampa (e dei mass-media che più tardi ne scatu-rirono): non per nulla, nella sua vita pur tra mille altre incombenze, si prodigò instancabilmente come autore di pubblicazioni a carattere divulga-tivo (più di un centinaio; e non poche ebbero va-stissima diffusione) su tematiche prevalentemen-te pedagogiche e storiche (nell’ambito sia sacro sia profano). Adesso egli saprebbe trovare le vie e le modalità per far funzionare positivamente sul versante formativo un Oratorio o un “cortile” digitalizzati; e per far correre in forme convin-centi e coinvolgenti, nella “rete”, su Internet, nei social networks, i messaggi confacenti agli obiet-tivi del suo motto di sempre: Da mihi animas, cetera tolle («Contano le anime, il resto avanza»).

(Segue da pagina 19)

Un “ricreatorio” che è cresciuto con il sostegno di tre Santi

LE ORIGINI E LE PRIME FASI DELL’ATTIVITÀ DELL’ORATORIO DI NEMBRO

In un opuscolo pubbli-cato nell’ottobre del 1926, nel venticinquesimo anni-versario della sua fondazio-ne, si legge che “l’Oratorio di Nembro ha provato un saggio di quella persecuzio-ne che provò l’Oratorio di don Bosco quando lo stesso sacerdote, con i suoi giovani, veniva cacciato da un luogo all’altro della città di Torino”. In effetti pure l’Oratorio di Nembro, nell’era delle sue origini, subì uno spostamento forza-to, che risultò non poco “traumatico” per l’istituzione che stava concretizzandosi.

L’Oratorio nembrese fu tra i primi ad entrare in attività nella Bergamasca, secondo il “modello” lanciato da don Gio-vanni Bosco. Nel 1909 – otto anni dopo l’avvio di quello della Parrocchia di San Martino – nella diocesi intitolata a Sant’A-lessandro (diocesi che allora contava cir-ca quattrocento Parrocchie) esistevano in tutto ventitré Oratori (sette nella città capoluogo e sedici nei paesi della provin-cia). L’Oratorio di Nembro ha la peculiari-tà di essere cresciuto nel segno di tre Santi

particolarmente legati alla gioventù: nella sua storia, ol-tre a San Giovanni Bosco (il quale all’epoca della nascita dell’Oratorio di Nembro non era ancora stato proclamato né Beato né Santo, anche se già stava marciando... sulla via verso l’onore degli alta-ri per quanto aveva fatto a beneficio delle nuove gene-

razioni), hanno un loro “ruolo” pure San Filippo Neri (all’ora x scelto quale titola-re o patrono della istituzione) e San Luigi Gonzaga (nel cui ricordo venne preparato l’ambiente, il clima, per il varo dell’opera). San Filippo Neri nel secolo XVI campò ottant’anni, dal 1515 al 1595: in questo 2015 ricorre dunque il quinto centena-rio della sua nascita. Figlio di un notaio di Firenze, Filippo Neri, con il suo tempe-ramento esuberante trascorse gran parte della propria esistenza a Roma, dove era conosciuto da tutti come Pippo bòno per il suo costante impegno caritativo ad am-pio raggio e per la sua dedizione, in parti-colare, ai ragazzi delle borgate. «Educare divertendo» era il suo slogan. Ma egli non

si fermava alle battute ed ai giochi. Diceva sovente: «È possibile restaurare le umane istituzioni con la santità, ma non è possi-bile restaurare la santità con le istituzio-ni». San Luigi Gonzaga visse anch’egli nel ’500, ma soltanto ventitré anni, dal 1568 al 1591. Suo padre marchese di Castiglio-ne delle Stiviere e duca di Mantova, vole-va farne o un condottiero di eserciti o una figura di spicco alla corte di Spagna. Lui preferì entrare nel noviziato dei Gesuiti a Roma. Morì – contagiato anch’egli dalla malattia – mentre si prodigava tra i colpiti della peste scoppiata nel 1590.

A Nembro il sacerdote che per primo si impegnò specificamente per la gioven-tù maschile fu don Pietro Pacati, giunto in paese come coadiutore nel 1895. Co-minciò con il consolidare ed ampliare la Congregazione o Associazione dei giova-ni e dei ragazzi. Nel 1898 creò il Circolo di San Luigi come “motore” della Congre-gazione; vi annoverò una cinquantina di soci tra “frequentanti” e “militanti”; con quest’ultimi (“uomini d’azione”) venne in particolare portato avanti il progetto dell’Oratorio. L’idea fu lanciata e diffusa in coincidenza con le predicazioni di una

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IL NEMBRO gennaio 2015 21

cosa buona? Educate la gioventù! Volete fare una cosa santa? Educate la gioventù! Volete fare una cosa santissima? Educate la gioventù! Volete fare una cosa divina? Educate la gioventù! Anzi, questa, tra le cose divine, è divinissima!».

Alla preparazione di una adeguata adesione alle celebrazio-ni per il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco ha fortemente contribuito un evento del quale si è parlato

anche sull’edizione de Il Nembro del gennaio 2014: una grande urna, contenente una reliquia del Santo, inserita in un simulacro riproducente al naturale le spoglie del “prete dei giovani” con-servate nel santuario di Maria Ausiliatrice a Torino, tra il luglio del 2009 e il febbraio/marzo del 2014, è stata portata in tutte le “ispettorie” o sedi dei Salesiani nei cinque continenti; la maxi-teca, come si ricorderà, sostò pure nella Bergamasca nei giorni 7, 8, 9 febbraio 2014. Accanto alla visita del Papa a Torino (il prossimo 21 giugno), tra le iniziative per il bicentenario ha subito avuto spicco la celebrazione nazionale della ricorrenza, fissa-ta nel 24 gennaio di questo 2015, festa di San Francesco di Sales, patrono dei Salesiani, oltre che degli operatori dei mass-media.

Grazie al “pellegrinaggio” della grande urna con la riprodu-zione, in una statua delle sue membra mortali e con una sua reliquia, sotto certi aspetti San Giovanni Bosco ha...

potuto constatare quanto ora si è fatto immenso e variegato... il suo antico Oratorio del Valdocco. Esso è andato infinitamente al di là dei “sogni” che egli riusciva a coltivare nella propria,

peraltro non facile, fanciullezza. Giovanni Bosco venne alla luce (il 16 agosto 1815) in una famiglia di contadini a Castelnuovo d’Asti, figlio di Margherita Occhiena e di Francesco Bosco, che si era risposato dopo essere rimasto vedovo. A due anni restò orfano del padre; rivelò presto le molte sue doti non comuni; ma in una casa nella quale occorreva tenere conto anche del fra-tellastro Antonio, nato dal primo matrimonio del padre, invece di dedicarsi subito agli studi, dovette prestissimo andar a fare l’aiutante per le varie attività in una cascina. Soltanto a 14 anni cominciò a mettere a frutto le sue qualità intellettuali nel segui-re lezioni che si pagava facendo un po’ tutti i mestieri: dal sarto al barista, dal falegname al calzolaio; dura esperienza tor-natagli poi comunque preziosa per tanti suoi progetti. In quello stesso periodo, come anche prima, riusciva tuttavia a ricavarsi il tempo pure per incontrarsi con i suoi coetanei e per farli diverti-re con giochi ed iniziative originali: aveva infatti innate le chan-ces dell’animatore, del “coagulatore” di gruppi. A vent’anni decise di entrare in Seminario a Chieri. Fu ordinato sacerdote il 5 giugno 1841. Nel Convitto ecclesiastico di Torino si perfezionò in teologia e fece i primi passi nel ministero presso una chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi. L’incontro casuale, in essa, con un giovane muratore gli prospettò la strada da seguire; strada che lo condusse a dare il La al “suo” Oratorio con tutto quello che ne seguì, nel segno di San Francesco di Sales. A questo

TRA PASSATO E PRESENTE

(Continua a pagina 22)

Nelle illustrazioni qui a sinistra: dipinti raffiguranti san Filippo Neri

e san Luigi Gonzaga. A pagina 19 e nelle altre illustrazioni di queste pagine,

san Giovanni Bosco in dipinti appartenenti a varie collezioni.

delle periodiche “Missioni” parrocchiali. Tra il 1899 e il 1900 in un’area nei pres-si dell’attuale cimitero si reperì il terreno ritenuto adatto per la nuova istituzione. Vi si fecero scavi, vi si portarono materiali ed attrezzature; ma nel giorno della po-sa della prima pietra e dell’apertura uf-ficiale del cantiere (con la mobilitazione soprattutto di volontari) arrivò improvvi-so e perentorio l’alt del Comune. Tutto si bloccò. Il progetto del nuovo Oratorio finì per essere così trasferito nella zona dove poi l’istituzione è sorta e dove tuttora si trova. Il terreno fu messo generosamente a disposizione da don Andrea Gavazzeni, allora già da parecchio tempo curato a

Nembro, impegnato in molteplici ámbiti. I lavori procedettero assai rapidamente.

L’inaugurazione del neonato “ricre-atorio” o Oratorio avvenne il 20 ottobre 1901 con una “accademia drammatico-musicale”, in ben ventidue momenti, iniziata alle ore 18 (e terminata non si sa quando) nel “teatrino” del complesso che era stato realizzato. Si esibirono la Banda (già accasatasi presso l’istituzione), la filo-drammatica (con una pièce in sei atti), pa-recchi solisti con strumenti musicali diver-si. L’arciprete don Giulio Bilabini, il quale si era insediato a Nembro soltanto due mesi prima, tenne il discorso e in più fu il protagonista di non pochi intermezzi che

lo videro al pianoforte per accompagnare altri strumentisti oppure per eseguire, da solo, pagine di sua composizione. Su L’Eco di Bergamo del 22/23 ottobre 1901 (il quo-tidiano usciva a quell’epoca nelle prime ore del pomeriggio) comparve la cronaca dell’evento con passaggi come questo: “Simpatica e gradita è riuscita l’inaugu-razione del nuovo Oratorio maschile a Nembro. Il reverendo arciprete don Giulio Bilabini, circondato dal clero, presenti tutti i fanciulli e gran parte della popolazione, dopo averlo in forma solenne benedetto, tenne, nell’annesso, stipato, teatrino, una allocuzione dimostrando la necessità de-gli Oratori nei nostri tempi e l’obbligo gra-ve dei genitori di mandarvi i loro figlioli, acciò vengano istruiti con le sante massi-me della nostra religione ed abbiano a ri-uscire buoni cristiani, di conforto alle fa-miglie, utili alla società ed alla patria”. Nel 1904 tra i “militanti” del Circolo San Luigi fu creato il Circolo democratico cristia-no “Leone XIII”; Circolo che, nel segno dei contenuti dell’enciclica Rerum novarum, si rese promotore e realizzatore di una serie di iniziative di carattere sia ecclesiale sia politico-sociale nei settori più disparati.

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22 IL NEMBRO gennaio 2015

Il primo ammodernamento del “San Filippo Neri”

VENNE DECISO IN OCCASIONE DEL 25° ANNIVERSARIO DELLA SUA FONDAZIONE

Santo era particolarmente devota Juliette Colbert, marchesa di Barolo, la quale fu tra le prime benefattrici di don Giovanni Bo-sco, offrendogli una delle sedi provvisorie per riunire i ragazzi e gli adolescenti, per lo più sbandati, che egli poneva sempre più al centro delle sue sollecitudini. A San Francesco di Sales fu inti-tolata, nel 1852, la chiesa creata per l’Oratorio dall’aprile 1846 ambientato a Valdocco, finalmente in una sistemazione stabile. Nel 1854 venne istituita la Congregazione Salesiana, che poco più di vent’anni più tardi, nel 1875, prese a proiettarsi sull’inte-ro pianeta, cominciando dall’Argentina e dalla Patagonia, ossia dalle “terre alla fine del mondo” dalle quali, come cardinale ed arcivescovo di Buenos Aires, circa due anni fa partì Jorge Mario Bergoglio, diventato Papa Francesco il 13 marzo 2013.

Don Giovanni Bosco morì a Torino all’età di 72 anni, all’al-ba del 31 gennaio 1888. Fu beatificato il 2 giugno del 1929 da Papa Pio XI, che meno di cinque anni più tardi,

il 1° aprile 1934, solennità di Pasqua, lo proclamò Santo.

“Il più italiano dei Santi” era assai popolare già in vita. Viaggiò molto non solo in Italia; ebbe entusiastiche acco-glienze in Francia e poi in Spagna (dove andò nel 1886).

Negli anni 1946/47 la storia di San Giovanni Bosco fu conden-sata persino in una serie di sei figurine, tra quelle che, con

grande successo, erano abbinate all’“estratto di carne” (o dado) inventato dal barone tedesco Julius von Liebig (1803-73). Qual-che anno fa, nel riproporre tale miniserie in un libretto (Il santo educatore), Roberto Alessandrini si è interrogato sulle motiva-zioni di una siffatta scelta (l’abbinamento pure dell’immagine di San Giovanni Bosco ad un prodotto alimentare di vastissimo consumo) proprio nel periodo dell’immediato secondo dopo-guerra mondiale. E si è dato questa risposta: «Come nell’Otto-cento, occorreva in quell’epoca qualcuno che “si occupasse” – mostrasse come occuparsi, Ndr – dei giovani, degli orfani, della formazione professionale in un Paese che in gran parte doveva essere ricostruito». Roberto Alessandrini ha ipotizzato pure altre “spiegazioni”. Ma è fuori dubbio che San Giovanni Bosco, pro-prio per la fiducia che pose nei giovani, è sempre stato consi-derato, e tuttora resta, il paladino, l’emblema di una proiezione nel futuro animata dalla più viva speranza. Anche da ciò scatu-risce la sua perenne “attualità”. Gino carrara

TRA PASSATO E PRESENTE

IN COPERTINA – Il quadro riprodotto sulla copertina di questa edizione de Il Nembro è un’opera di Nino Musio; fa parte della collezione conservata nella Casa Madre delle Fi-glie di Maria Ausiliatrice, che vennero fondate da don Gio-vanni Bosco e da Maria Domenica Mazzarello.

(Segue da pagina 21)

Nella sua struttura origi-naria l’Oratorio di Nembro con-sisteva in un appezzamento di terreno con un muro di cinta, in un salone-teatro di non ri-levanti dimensioni e in alcuni altri ambienti. Già nel 1902 (nell’anno successivo a quello della fondazione), esso acco-glieva ogni domenica, per il ca-techismo, oltre duecento ragaz-zi tra i 280 iscritti, tutti maschi. Durante la Prima Guerra mondiale l’Oratorio venne tempora-neamente adibito ad uso caserma “per i militari in accantona-mento” (cioè tolti per vari motivi, per determinati periodi, dai fronti delle battaglie). La stessa cosa accadde pure nel corso della Seconda Guerra mondiale, in particolare negli anni 1942/43.

In coincidenza con le celebrazioni per il 25° anniversario della sua fondazione, nel 1926 fu lanciato il progetto per un totale rifacimento dell’Oratorio. L’arciprete dell’epoca, don Pietro Zanchi, presentò l’iniziativa con parole come le seguenti: «Avremo la nostra chiesa, avremo il nostro teatro, avremo tutto il complesso che farà onore alla nostra borgata». Non tutto l’ipo-tizzato poté essere fatto. Nel 1931/32 su un campo sportivo che, almeno in una certa misura era... un piano inclinato, si svol-sero tornei di calcio di un certo interesse. La costruzione del cinema-teatro (in pratica lo stesso ambiente nel quale adesso è in corso un ulteriore poderoso intervento di ammodernamento, dopo quelli che, con altre finalità, furono attuati negli anni ’50

e ’80 del ’900), iniziò nel 1932. Don Michele Locatelli, che fu direttore del “San Filippo Neri” per undici anni, al momento del suo arrivo in paese, il 16 maggio 1934, trovò una situazione che egli stesso descrisse così: «La facciata grezza del nuovo cine-ma-teatro stava aspettando la finitura. Il cortile dava l’aspetto di montagne russe, per il materiale ivi scaricato, estratto dalle fondamenta del nuovo o per i detriti del vecchio teatro. Il teatro-cinema era utilizzabile nella platea e nella prima loggia, e solo per il cinema, perché il palcoscenico, specialmente nei giorni di pioggia, diventava un lago: e come tale i ragazzi lo conside-ravano quando furtivamente vi si introducevano, navigando su tavole, puntando bastoni sul fondo per trasbordare da un punto all’altro». La situazione poi migliorò abbastanza celermente. Pu-re il palcoscenico diventò utilizzabile. Il cine-teatro “San Filippo Neri” venne inaugurato dalla filodrammatica “Dante Alighie-ri”, la quale presentò nell’occasione un dramma intitolato San-gue che redime.

La copertina dell’opuscolo pubblica-to nel 1926 e, a sinistra, il progetto per il primo rifacimento dell’Oratorio e del teatro “San Filippo Neri”.

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IL NEMBRO gennaio 2015 23

VITA PARROCCHIALE

Una valanga di idee per il recupero della ex stazione della ferrovia

INTERESSE SUPERIORE AD OGNI ATTESA PER L’INIZIATIVA DEL COORDINAMENTO DEI PROFESSIONISTI

Ha destato un interesse superiore ad ogni più rosea attesa l’iniziativa del Coordinamento dei liberi professionisti (architet-ti, ingegneri, geometri) di Nembro, di lanciare un bando per la raccolta di idee in funzione di una “riqualificazione” o recupero, restauro e riattivazione dell’edificio della ex stazione, situata in Nembro, della Ferrovia della Valle Seriana, che venne attivata sul finire dell’800 e che ebbe un ruolo fondamentale nello svi-luppo socio-economico della zona. L’invito ad avanzare idee – preferibilmente in gruppi organizzati, ma pure come singoli – è stato rivolto a laureati, a neolaureati, a studenti di architettura

e di ingegneria, a geometri; ed è stato diffuso, anche tramite In-ternet, oltre che con volantini, poco dopo la metà di dicembre. Nel giro di un mese circa, sono arrivate – entro la data del 16 gennaio, posta come termine – una sessantina di adesioni non solo da tutta la Lombardia, ma anche da fuori. Ciò ha comporta-to modifiche rispetto a quanto in un primo tempo era stato im-maginato (e anche stampato, sui volantini e nelle altre forme di comunicazioni), circa lo svolgimento dell’iniziativa. Entro la data del 16 gennaio si sono date per chiuse le richieste di partecipa-zione al bando. Il termine per la presentazione effettiva delle

proposte e dei rispettivi elaborati tecnici è stato spostato al 27 febbraio. La mostra di tali elaborati, che era stata ipotizzata presso la Biblioteca di Piazza Italia nel pe-riodo dal 2 all’8 febbraio, è stata rinviata a data da destinarsi. È stato ribadito il pro-posito, al momento della effettuazione di tale mostra, di invitare anche il pubblico a pronunciarsi circa le proposte di inter-vento pervenute, sì da arrivare ad un ver-detto anche popolare, in aggiunta a quel che vorranno formulare gli esperti.

Hanno mostrato interesse concreto (nel senso di una possibile disponibilità alla sponsorizzazione) per l’iniziativa pu-re ditte ed enti, come la Teb, la Persico, la Gruberg ed altri. Vista la corale e im-mediata risposta al proprio “piano”, il Co-ordinamento dei professionisti nembresi sta cercando di realizzarlo con un impe-gno ed una dedizione adeguati.

NOTIZIE IN POCHE PAROLE• Nella domenica 25 gennaio, in oc-casione della 62ª Giornata mondiale dei lebbrosi, davanti alle chiese è stata pre-vista l’offerta del miele della solidarietà per raccogliere fondi da destinare in aiuto ai colpiti dal morbo.• Al Centro diurno anziani si sta lavo-rando per un’adeguata celebrazione del trentennale dell’istituzione; un primo segno di tale direzione è un omaggio pre-visto per quanti rinnoveranno la tessera o si iscriveranno in questo 2015 (il tesse-ramento è già in corso). Ci sono ancora posti per il soggiorno marino invernale e per le cure termali. I pomeriggi dan-zanti della domenica (ore 15-18) ora si svolgono nel salone seminterrato attiguo alla Cascina solidale, in via Kennedy.• I tre “poemi sinfonici” dedicati a Roma da Ottorino Respighi saranno al centro della serata di lunedì 2 febbraio del Bazar della musica, nella consueta sede presso le scuole medie in via Famiglia Riccardi. Ci sarà pure la possibilità di prenotazioni in vista dei “viaggi” per i concerti alla Scala. • Nel pomeriggio (ore 18) di sabato 21 febbraio, presso la Casa della comunità, con accesso dal sagrato della plebana, si svolgerà l’annuale assemblea dei soci della locale sezione dell’Aido (Associazio-ne italiana donatori di organi).• Sempre presso la Casa della comuni-tà, per domenica 22 febbraio, dalle ore 9 alle ore 10,30, è stata convocata l’Assem-blea dei soci della Sezione locale dell’Avis. I soci donatori attivi sono poco meno di 400. In questo 2015 sono previste iniziati-ve per il 65° di fondazione della Sezione.• Le condizioni socio-economiche del primo secolo dopo Cristo e il contesto sto-rico dell’epoca del Vangelo di Marco sono i temi del ciclo di incontri previsti presso la

Biblioteca ogni giovedì (dal 29 gennaio). A condurli saranno Tullio Carrara e suor Ma-ria Pia Pancini. La partecipazione è libera.• Nella serata di venerdì 6 febbra-io, al “Modernissimo”, su iniziativa del Gherim, sarà presentato il libro La terra è la mia preghiera con la vita di Gino Gi-rolomoni, “padre” del biologico in Italia. All’incontro (preceduto dalla possibilità di una cena con prodotti “Girolomoni”) par-teciperanno Samuele Girolomoni, Massi-mo Orlandi, Giorgio Fornoni.• È stata fissata per venerdì 27 feb-braio presso il “Modernissimo” la ma-nifestazione per la proclamazione dei vincitori dell’ottava edizione del Premio alpinistico intitolato alla memoria di Ser-gio e Marco Dalla Longa.

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24 IL NEMBRO gennaio 2015

VITA PARROCCHIALE

Disguidi capitati nella diffu-sione delle locandine e volantini avevano fatto temere ai dirigenti dell’Anghelion una scarsa parteci-pazione del pubblico al concerto del loro Coro in cartellone per il pomeriggio di domenica 28 dicem-bre. Nella realtà, già assai prima dell’ora stabilita per l’inizio delle esecuzioni al “Modernissimo” c’era il “tutto esaurito”. Coloro che sono arrivati all’ultimo momento o si sono accontentati di ascoltare i canti nell’atrio o hanno dovu-to riprendere la strada del ritorno a casa. Il maestro Antonio Barcella aveva detto ai suoi più stretti collaboratori: «Vorrei co-minciare coinvolgendo subito la gente nel canto». «Sbagli, non ci riuscirai», gli avevano risposto i “suoi”. Invece hanno sbagliato i collaboratori. Allorché Antonio Barcella ha accennato le prime note di un notissimo canto natalizio, il pubblico gli ha immedia-tamente fatto eco. E, così, la festa è cominciata. Come era facile immaginare, il tradizionale appuntamento di fine anno dell’An-ghelion Choir con i Nembresi si è risolto ancora una volta in un successo pieno. Il repertorio proposto ha intrecciato canti gospel a motivi della più genuina tradizione locale. Momenti di letizia condivisa si sono alternati a momenti di riflessione, di elevazio-ne spirituale, ben preparati dallo stesso maestro-direttore, An-tonio Barcella, con appropriate parole di introduzione. La ma-

nifestazione ha raggiunto felicemente i tre obiettivi che si era proposta: ricordare il ventennale dell’inizio dell’impegno dell’An-ghelion nel gospel; dare il via alle iniziative per il 45° della fondazione del Coro a Viana (quale arricchimento delle celebrazioni li-turgiche); far festa con tante famiglie nella domenica nella quale si celebrava la “Festa della Sacra Famiglia”. Anche l’arciprete don Santino Nicoli e il sindaco Claudio Can-celli ( foto qui a sinistra), nel portare il loro saluto hanno evidenziato il concerto come un riuscitissimo incontro davvero comuni-tario, nel clima natalizio, con le famiglie quali dirette co-protagoniste dell’evento. Da parte delle due principali autorità del paese e da parte del pubblico (con calo-rosissimi applausi) è stato rivolto all’An-ghelion Choir un grazie sentitissimo per la splendida occasione offerta.

Gioioso incontro comunitario con i canti dell’Anghelion

“MODERNISSIMO” GREMITO IN OCCASIONE DEL CONCERTO DI FINE ANNO

Percorso di formazione all’impegno politico-socialeGoverno locale e bene comune: è questo il titolo di un

percorso di formazione sui contenuti della politica e sugli strumenti della amministrazione civica che viene proposto da Parrocchie e Circoli Acli di diversi paesi della media e bassa Valle Seriana, con il patrocinio, in particolare, dei Co-muni di Nembro, Villa di Serio, Pradalunga, Ranica, Albino, Alzano e Torre Boldone. L’iniziativa è rivolta a chi intende mettersi direttamente in gioco nell’impegno politico, a chi vi è già mobilitato e desidera approfondire le proprie cono-scenze, ed anche a chi, come semplice cittadino, vuole essere parte viva della propria comunità, attento alle scelte che via via vengono fatte. Complessivamente sono previsti sette in-contri, tutti al giovedì, dalle ore 20,45 alle ore 23. Le sedi delle riunioni cambieranno di volta in volta, collocati in pae-si diversi. Si comincerà il 29 gennaio all’auditorium Montec-chio di Alzano Lombardo; si proseguirà il 19 febbraio nel-la “Sala Rovere” della Biblioteca di Piazza Italia a Nembro. Queste le altre date scelte: 12 marzo, 16 aprile, 30 aprile, 14 maggio, 28 maggio. I relatori saranno Filippo Pizzolato, Marco Zucchelli, Eugenio Cavagnis, Leonio Callioni, Stefano Zenoni, Jacopo Scandella, Angelo Capelli. Nell’incontro del 14 maggio, previsto a Pradalunga, saranno gli stessi parteci-panti al corso a presentare la sintesi di una loro presenza al Consiglio comunale del proprio paese. Le tematiche che via via saranno messe sul tappeto sono quelle che riguardano l’attività amministrativa civica. Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alla Segreteria delle Acli di Bergamo, tele-fono 035 210 284.

INDETTO DA PARROCCHIE E CIRCOLI ACLI DELLA BASSA VALLE SERIANA

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IL NEMBRO gennaio 2015 25

VITA PARROCCHIALE

Sia a Nembro (sabato 27 dicembre al “Modernissimo”) sia ad Alzano (all’audito-rium “Nassiria”, nella festa dell’Epifania) si è visto un pubblico foltissimo al “concerto di Natale” con il quale la Banda di Nem-bro e di Alzano ha festeggiato i 70 anni di Gianluigi Trovesi, partito dalla stessa Banda del suo paese e diventato un big internazionale della musica. In entrambi i casi, al suo apparire in scena, Gianluigi Trovesi è stato salutato con un Tanti auguri a te orchestrato in mille variazioni dal di-rettore del complesso Maurizio Beltrami. Al “Modernissimo” si sono felicitati con il polistrumentista il sindaco Claudio Cancel-li e la titolare dell’assessorato alla cultura Graziella Picinali (che ha letto la pergame-na di benemerenza approntata per l’occa-

sione). Ad Alzano è stata l’attuale “prima cittadi-na” (titolare della carica di sindaco) a consegnare al festeggiato un libro con la storia della loca-lità. Durante i concerti Gianluigi Trovesi non si è risparmiato; ha offerto saggi del suo talento con

il clarino e il sax: ha “duettato” con Fabio Brignoli ( foto qui a sinistra), che alla trom-ba ha messo in luce le sue qualità; uno dei “pezzi” composti e, nella circostanza, ese-guiti da Gianluigi Trovesi è stato imprezio-sito dalla voce recitante di Emanuela Corti-novis. Col presidente Antonio Noris anche la Banda ha fatto un omaggio-ricordo al suo... ex componente. Nel concerto al “Mo-dernissimo” ha debuttato nella Banda l’al-lievo Marco Pulcini; suona pure lui il sax.

Per Gianluigi Trovesiun tuffo nel passato

IN OCCASIONE DEI FESTEGGIAMENTI PER I SUOI 70 ANNI

In coincidenza con il concerto in ono-re di Gianluigi Trovesi al “Modernissimo”, nell’atrio dell’auditorium, al primo piano, è stata organizzata una mostra nella quale, insieme agli acquarelli di Osvaldo Filisetti pubblicati sul Nembro di dicembre, sono stati esposti alcuni dei molti quadri che Pa-olo Facchinetti ha dedicato al musicista (i due compaiono insieme nella foto sotto). Al-cuni dei quadri Paolo Facchinetti li ha avu-ti in prestito provvisorio da coloro che ora li hanno in casa. Quello qui a sinistra l’ave-va lui nello studio, in... sospeso dal 1998. Lo ha completato con un tour de force per l’occasione. La mostra è rimasta allestita anche il giorno dopo, ammirata dai tanti Nembresi e non Nembresi arrivati al “Mo-dernissimo” per il concerto dell’Anghelion.

AI LETTORILa mancanza di spazio ha indotto a rin-viare alla prossima edizione de Il Nem-bro il quarto articolo della serie dedica-ta ai “giovani in carriera”, per i quali i lettori hanno mostrato molto interesse.

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26 IL NEMBRO gennaio 2015

VITA PARROCCHIALE

Passato il periodo natalizio, nella Vi-cinia di San Faustino ci si è messi all’opera per la ricorrenza patronale di San Fausti-no (appunto) e San Giovita; ricorrenza che in questo 2015 capita in domenica. La “festa” in loco avrà però il suo momen-to principale sabato 14 febbraio: nel pomeriggio, alle ore 16,30, dal Villaggio Crespi alto partirà la processione che si snoderà verso il sovrapassaggio che “su-pera” la strada provinciale, per dirigersi

Processione a San Faustino per la festa del Patrono

DOPO IL GRANDE FERMENTO DEL PERIODO NATALIZIO ATTORNO AL PRESEPIO

poi verso la chiesa della Vicinia, dove, alle ore 17, ci sarà la Messa.

Per il pomeriggio della domenica 15 febbraio era stata prevista la tradizionale frittellata, che ogni anno dà modo alla comunità di vivere un momento in com-pagnia. Per evitare la coincidenza con la sfilata di Carnevale, la stessa “frittellata” è stata anticipata al pomeriggio di do-menica 8 febbraio, sempre con inizio alle ore 15.

Nella Messa delle ore 17 di sabato 31 gennaio, come sempre nell’anniver-sario della sua morte (o in prossimità ad esso) sarà ricordato don Michele Magni, che fu curato nella zona e che morì pre-cocemente il 29 gennaio del 2000. A San Faustino nel periodo natalizio moltissimi sono stati coloro che hanno visitato il pre-sepio comunitario, allestito nello spazio in prossimità del bar. La realizzazione è stata da tutti molto elogiata.

PER I BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “SANTI INNOCENTI”

VIGILE DEL FUOCO IN CATTEDRA A GAVARNOI bambini delle classi dei “Pinguini”, delle “Farfalle” e delle

“Tartarughe” della scuola dell’infanzia “Santi Innocenti” di Ga-

BORSE DI STUDIO “SAVOLDI”: GLI UNIVERSITARI PREMIATI

varno, mercoledì 14 gennaio hanno avuto la possibilità di se-guire una “lezione” del tutto straordinaria. Per loro è... salito in cattedra il papà di una loro compagna, Marta, il quale fa il Vigile del fuoco. Egli è arrivato con la sua divisa e con tutte le compo-nenti del suo bagaglio di lavoro, con parte delle sue attrezzature. Ha parlato del fuoco, elemento prezioso ma anche estremamen-te pericoloso. Ha raccontato ciò che, nell’esplicare le loro attivi-tà, fanno i Vigili del fuoco, i quali non solo spengono gli incendi ma fanno tante alte cose nel soccorso a chi si trova in difficoltà, nelle situazioni più disparate. Il Vigile del fuoco è stato molto preciso ed esauriente; ma i bambini gli hanno fatto egualmente una infinità di domande, perché man mano ascoltavano, hanno avvertito molte curiosità da soddisfare. I piccoli hanno potuto pure provare ad infilarsi sul capo il casco dei Vigili del fuoco, e in quel momento hanno provato una forte emozione. L’incontro è risultato molto positivo e coinvolgente. Alla “Santi Innocenti” forse, in futuro, ci saranno altre iniziative di analogo tipo.

Fabrizio Cavalca (Facoltà di Medicina e chirurgia), Daria Fronti (Economia azien-dale), Leonardo Petrini (Scienze statisti-che), Michele Rinaldi (Scienze geologiche), Giulia Moioli (Mediazione linguistica e cul-turale), Bouchra Rafiq (Lingue e letteratu-re straniere moderne), Ester Rizzi (Culture moderne comparate), Francesaco Ravasio (Medicina e chirurgia), Giulia Bergamel-li (Scienze e tecniche psicologiche): sono questi gli studenti e le studentesse uni-versitarie che questa volta hanno avuto (nelle varie modalità previste dal bando, in forma saltuaria o periodica, come rateo o come soluzione unica) le borse di stu-dio legate al ricordo di Maria Antonietta Savoldi e consistenti in assegni oscillanti da 625 a 750, a 1.000 euro. La consegna

dei riconoscimenti, con l’intervento del Sindaco Claudio Cancelli e dei rappresen-tanti della famiglia del compianto geome-

tra Renato Savoldi, ha avuto luogo ( foto) presso la Biblioteca di Piazza Italia nel po-meriggio di sabato 17 gennaio.

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IL NEMBRO gennaio 2015 27

CRONACHE

Anche in questo 2015, puntualis-sima, il 6 gennaio, è arrivata l’Epifania per portarci via tutte le feste del periodo a ridosso del Natale e del Capodanno; feste che nella zona di Viana sono state vissute intensamente, secondo uno sche-ma ormai consolidato, con un’adesione e con un calore variamente accentuati, ma soprattutto con una novità, che ha fatto colpo: quella, scaturita dal “genio femmi-nile” di alcune signore, di proporre, al po-sto di un grande presepio, nella consueta, ampia, sala della sede della associazione dei Volontari del quartiere, una mostra di piccoli o medi o piccolissimi presepi. All’i-nizio correvano queste domande: «Quan-ti se ne troveranno nelle case? Quanti ne verranno messi a disposizione dai loro realizzatori?». Le prime indicazioni parla-vano di una ventina. Con il passaparola si è arrivati alla trentina. Grazie al desi-derio, diffuso tra i cultori della presepisti-ca, di non mancare, si è arrivati a più di quaranta. Dalla vigilia di Natale sino alla domenica 11 gennaio si sono succedute le visite da parte di adulti e bambini, di gruppi organizzati, di famiglie. L’afflusso è risultato assai superiore a quello degli altri anni. L’idea, in sostanza, è piaciuta assai. A questo punto, mentre già si sta pensando al da farsi tra dodici mesi, gli interrogativi sono due: alla fine del 2015 sarà opportuno tornare al grande prese-pio che veniva attuato nel passato o con-verrà insistere – visto il successo ottenuto – sulla soluzione della rassegna, della mo-stra di più presepi di minori dimensioni, molto differenti tra loro? In questo secon-do caso, si troveranno presepi da esporre diversi da quelli messi in parata tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015?.

Con questi due... interrogativi frul-lanti nelle menti è stato fatto un bilan-cio degli impegni portati avanti nelle più recenti settimane. Il fermento è comin-ciato nell’antivigilia di Natale, quando... Babbo Natale, con un accompagnatore, ha preso sulle spalle (si dice per dire) la sua bisaccia ed è andato prima al Centro diurno dei diversamente abili e poi alla Casa di Riposo a portare auguri e omag-gi agli ospiti delle due istituzioni. In en-trambi i casi le accoglienze sono state calorosissime. Al Centro che accoglie i diversamente abili – dove erano pre-

Più di 40 i presepi in mostra: a Viana l’iniziativa avrà un seguito?

MENTRE CON FOLTA ADESIONE SONO STATE VISSUTE PURE TUTTE LE CONSUETE TRADIZIONI NATALIZIE

senti pure famigliari degli stessi – nella distribuzione degli omaggi si è pensato di ricorrere ad una sorta di sorteggio; la soluzione ha avuto l’effetto di rendere ancora più palpitante la partecipazione. «Evviva» ed «Urrah!» hanno scandito le at-tribuzioni dei vari piccoli regali. Presso la Casa di Riposo ha contribuito assai a cre-are l’atmosfera del Coro Saranno famosi. Tra un’esecuzione e l’altra del complesso, Babbo Natale è passato a salutare tutti gli ospiti della “residenza”, trattenendosi in particolare con quelli “originari” di Viana, essendo anch’egli, il... finto Babbo Natale, abitante di tale vicinia.

Nel pomeriggio del 24 dicembre, vigilia della festa che fa memoria della nascita di Gesù a Betlemme, si è forma-to il consueto piccolo corteo incaricato di portare la “strenna” della associazione dei Volontari in tutte le case del quartie-re, della Vicinia più antica e di quella più moderna. Con Babbo Natale e con i suoi accompagnatori, nel corteo sono entrati lo zampognaro Gianfranco Domenghini, ed Emilio Biava, con il suo pony trainante un carrettino. Si sono visti parecchi Via-nesi in attesa o alle finestre o sulle porte delle loro abitazioni. Il gruppo si è ferma-to ovviamente pure nei condomini. La si-gnora Bice Alborghetti ha voluto offrire a tutti gli “impegnati” nel corteo – che anche da queste pagine ringraziano – un ristoro a base di caffè, vin brulé, dolcetti e altro ancora. In cambio della “strenna”, Babbo Natale e compagni hanno avuto degli oboli, delle offerte che i volontari del quartiere utilizzeranno o per le ini-ziative comunitarie oppure per fare be-

neficenza, per aiutare i bisognosi. Anche alla Messa delle 10, nel giorno di Natale, nella chiesetta di San Rocco c’erano – per accentuare l’atmosfera – due zampogna-ri, Antonio e Giancarlo: il rito eucaristico, accompagnato dal Coro Anghelion, è sta-to presieduto da don Giuseppe Belotti. Stavolta, più che nel passato, è stato vis-suto nelle case il “cenone” di San Silve-stro, concluso a mezzanotte con “botti” che erano sì di saluto all’anno ormai in... scadenza, ma specialmente di speranza di fronte a quello in arrivo.

Ancora una volta i Vianesi hanno dato un apporto determinante nella formazione del corteo che, nella matti-nata dell’Epifania, ha accompagnato i tre Magi dalla piazzetta “Don Carlo Carmina-ti” sino alla plebana percorrendo tutto il centro storico. Di questa manifestazione si parla pure in altra pagina.

La speranza è che nei prossimi anni, per tenere vivo un appuntamento che re-sta di un certo rilievo, ed è ancora assai seguito, si facciano avanti “figuranti” in costumi caratteristici pure da altre zone del paese. Magari si potranno introdurre nuove idee per valorizzare una iniziativa “comunitaria” che ha un suo significato.

Tutte le “feste” hanno visto le famiglie unite nelle loro case. Ma non è mancato il ricordo delle necessità delle persone in difficoltà. Nei giorni 13 e 14 dicembre, alcuni volontari del quartiere insieme ad esponenti del gruppo “Antincendio”, pres-so l’Iper di Seriate, si sono prodigati per raccogliere fondi per Telethon e in par-ticolare per l’Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare. Matteo

Il gruppo che la vigilia di Natale ha portato nelle case l’omaggio dei Volontari del quartiere di Viana.

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28 IL NEMBRO gennaio 2015

PARROCCHIA DI S. ANTONIO ABATE

Dopo il tempo di Natale, eccoci nuovamente nel tempo ordinario. Non bisogna pensare che questo sia un tem-po meno importante rispetto agli altri: la Chiesa infatti chiama a compiere un cammino interiore di vita cristiana guida-to dalla Parola di Dio; man mano che si ascolteranno le letture nelle liturgie, ci si accorgerà che gli evangelisti portano a co-noscere e a entrare sempre più nella vita di Gesù Cristo. Essi aiutano e aiuteranno a imparare cosa voglia dire essere veri di-

A Lonno inizio d’anno con progetti per viaggi all’estero e vacanze tra i monti

GIÀ DEFINITI I PROGRAMMI E IN CORSO LE ISCRIZIONI

scepoli di Gesù, per mettere in pratica il suo messaggio e innamorarsi sempre più della sua persona. Detto questo, è natura-le l’augurio di un buon cammino, peraltro già iniziato; cammino che tra non molte settimane, si immetterà nella Quaresima.

Un avviso importante: se un fa-migliare si ammala o è già ammalato, in casa oppure ricoverato in un ospedale, anche se non in città, magari in un luo-go che sembra lontano, è opportuno – si chiede questa gentilezza – farlo sapere

direttamente nella casa parrocchiale, per-ché desidero tantissimo, con tutto il cuo-re, fare visita a chi non sta bene o è in dif-ficoltà; non è bello venirne a conoscenza per “vie traverse” o perché se ne parla in paese. Davvero, ci tengo molto a far visita agli ammalati; se però i parenti più stret-ti non me lo comunicano, posso pensare che la mia visita non sia gradita; oppure che non si pensa al sacerdote...; e quindi, a malincuore, mio malgrado non ci vado.

Don roBerto zanini, parroco

È da poco iniziato il nuovo anno 2015, ma già da un po’ di tempo si stanno organizzando viaggi e vacanze per i pros-simi mesi. Ecco i progetti messi sul tavolo.

BUDAPEST E UNGHERIA – Viaggio in pullman dal 27 aprile al 3 maggio. Programma: 1° giorno: Lonno – Villach, città della Carinzia sul fiume Drava; Szom-bathlely, città capoluogo di Vas l’antica Pannonia, fondata dai romani sulla via dell’Ambra, che ha dato i natali a San Mar-tino. 2° giorno: visita alla stupenda e ma-estosa abbazia benedettina di Pannohal-ma (prima presenza ecclesiastica in terra magiara) –; Veszeprem, città dove, nel XI secolo il santo re Stefano fondò la fortez-za con la sede vescovile e la prima diocesi ungherese. 3° giorno: visita a Budapest, la perla del Danubio, strutturata in due quartieri, Buda e Pest uniti da 8 ponti. 4° giorno: visita alla cittadina di Godollo, ove sorge il più grande palazzo barocco un-gherese, residenza estiva dell’Imperatrice Elisabetta (Sissi) e dell’Imperatore France-sco Giuseppe; pranzo in una fattoria tipica e giro in carrozza; serata con cena su un battello panoramico in navigazione lungo il Danubio. 5° giorno: una giornata intera immersi nella storia ungherese lungo il Danubio, visitando, tra l’altro, Esztergom, Visegrad e Szentendre (Sant’Andrea). 6° giorno: visita al Lago Balaton; alla peniso-la di Tihany, dove sorge un celebre mona-stero benedettino fondato nel 1055; sosta a Slovenia/Maribor. 7° giorno: rientro in Italia con soste al Santuario di Montegrisa (Carso triestino), a Trieste –; rientro a Lon-no. Quota di partecipazione: € 980 (oppu-re) € 900 se i partecipanti sono almeno 40; supplemento per la camera singola, € 170. Organizzazione OVET Viaggi e Vacanze.

“LASSÙ SULLE MONTAGNE (... tra boschi e valli d’or)”: Dolomiti, Val di Fassa (Moena), dal 25 al 31 luglio. Pro-gramma: giornate dedicate al relax, alle passeggiate ed alle escursioni nella Val di Fassa: Vigo di Fassa, Ciampedie, Gardeccia e Torri del Vajolet; Campitello, Col Rodel-la, rifugi August e S. Pertini e rifugio Sasso Piatto; Canazei, Belvedere Passo Pordoi e Sass Pordoi (le escursioni prevedono l’utilizzo di autobus e funivie, e saranno alla portata di tutti, piccoli e grandi, cam-minatori e non; per coloro che amano camminare in montagna ci saranno pas-seggiate più lunghe e un po’ più impegna-

tive..., naturalmente, facoltative). Il pro-gramma, che potrebbe subire variazioni in base al tempo, prevede comunque un pomeriggio alla piscina-centro acquatico Dolaondes di Canazei, la visita al Santua-rio di Pietralba, a Weissenstein (durante il viaggio di andata) e a Rovereto/Lago di Garda (nel ritorno). Alloggio presso l’Ho-tel Ancora di Moena, una delle più belle località della Val di Fassa. Quota: € 300 per bambini, ragazzi e adolescenti (mino-renni), € 330 per gli adulti (maggiorenni). Le iscrizioni sono aperte da alcuni mesi e già ci sono circa 70 iscritti; posti ancora disponibili: una decina.

Ecco il calendario delle iniziative e delle celebrazioni previste a Lonno nelle prossime settimane.

Martedì 27 gennaio: ore 20,30, catechesi per adulti e giovani.

Venerdì 30 gennaio: ore 16, Mes-sa in onore di San Giovanni Bosco.

Domenica 1 febbraio, Festa di San Giovanni Bosco: ore 10, Messa; ore 12, pranzo in Oratorio e, dalle ore 14, giochi e animazione.

Lunedì 2 febbraio, Presentazio-ne di Gesù al Tempio (Candelora): ore 18, Messa con rito della Luce.

Martedì 3 febbraio, S. Biagio: ore 20, Messa con benedizione della gola; ore 20,45, catechesi per adulti e giovani.

Venerdì 6 febbraio: ore 17,30,

adorazione eucaristica; ore 18, Messa.Domenica 8 febbraio, Giornata

per il Seminario: “scambio” dei sacer-doti nelle varie parrocchie del vicariato (nelle modalità spiegate in altra pagina); nel pomeriggio, all’Oratorio di Nembro, incontro per i genitori dei cresimandi.

Venerdì 13 febbraio: ore 16, Messa.

Domenica 15 febbraio: dalle ore 14,30, sfilata e festa di Carnevale in Oratorio.

Mercoledì 18 febbraio, Le Sacre Ceneri: ore 20, Messa con imposizione delle Ceneri; ore 20,45, incontro per i soci dell’Azione Cattolica.

Venerdì 20 febbraio: ore 8,30, Messa; ore 15, catechesi per i ragazzi e Confessioni; ore 20, Via Crucis.

Le celebrazioni e le iniziative previste nelle prossime settimane

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IL NEMBRO gennaio 2015 29

PARROCCHIA DI S. ANTONIO DI PADOVA

Il periodo natalizio nella Parrocchia di Sant’Antonio di Padova, in Gavarno, è stato vissuto in serenità, nel segno della tradizione e con una folta partecipazione alle celebrazioni religiose, con in evidenza la Messa di mezzanotte. Nella Messa del 31 dicembre nella chiesa della “Rinnovata”, quando è stato cantato il Te Deum di rin-graziamento per l’anno giunto all’epilogo, si sono ricordati anche i Gavarnesi decedu-ti nel corso del 2014. Il 6 gennaio, nella so-lennità dell’Epifania c’è stato il bacio del Bambino Gesù sia nella chiesa di Sant’An-tonio sia in quella di San Giovanni XXIII, con una folta adesione, in particolare di bambini con i loro famigliari. Al termine della funzione nel tempio della “Rinnova-ta”, c’è stata la proiezione delle immagini dei circa trenta presepi che mons. Artu-ro Bellini è andato a visitare, benedire e fotografare in altrettante famiglie. Tra le iniziative in calendario si possono ricorda-

TANTE FIRME PER IL “SOGNO”

DI GAVARNO

UN’OPERA CHE STA MOLTO A CUORE

re: nella data del 24 gennaio, l’open day (dalle ore 9 alle ore 11) presso la scuola dell’infanzia “Santi Innocenti” (scuola della quale si parla in altra pagina), nei sa-bati 28 febbraio, 7 e 21 marzo, corso di formazione per ministri straordinari della Comunione (corso che si terrà a Bergamo, presso la Casa del giovane).

A Gavarno quello del 2014/15 sarà ricordato come il periodo natalizio del “sogno” del nuovo Centro parrocchiale, ormai messo... in pista. Questa istituzione da concretizzare è stata messa pure nel magnifico presepio allestito (da un grup-

po di volontari instancabili nel prodigarsi) all’esterno della chiesa della “Rinnovata” (foto). A questo “sogno” in tanti hanno di-mostrato di credere, mettendo la propria firma sullo stesso (tramite gli appositi moduli), firma accompagnata da un’of-ferta (nel ricordo delle “giornate” con le quali, nel passato, a Gavarno, la gente ha contribuito alle necessità della Parroc-chia). In tale maniera sono stati raccolti circa 10.000 euro. La colletta di firme con-tinua; e si spera che rapidamente vadano avanti le procedure burocratiche che por-teranno all’apertura del cantiere.

IL “CAMPO INVERNALE” DEGLI ADOLESCENTI E DEI GIOVANI A NOVAZZA

Quando una casa… insegna molte coseDurante il periodo tra

Natale e Capodanno (dal 26 al 28 dicembre) tredici adolescenti e giovani di Ga-varno, con i loro animatori, hanno trascorso una breve vacanza a Novazza. Questo “campo invernale” aveva co-me tema la “casa” e gli am-bienti che la formano. Aiu-tati dagli animatori, ragazzi e adolescenti si sono impe-gnati in riflessioni su quello che possono “insegnare” i diversi punti o luoghi di una abitazione. Ecco qualche esempio: ingresso (nel senso dell’entrata), ovvero luogo dell’accoglienza; cucina, ov-vero luogo della condivisione; la camera di ciascuno, ossia l’occasione per provare a restare soli, senza alcuna interferenza; finestra, ovvero apertura o sguardo sul futuro, ma anche verso il prossimo; an-cora... ingresso, nel senso però dell’uscita: ovvero punto da cui ripartire, per vivere, o andare incontro a qualche nuova espe-rienza.

Ogni “campo invernale” ha un suo obiettivo. Quello allestito stavolta per gli adolescenti e i giovani gavarnesi mirava a mettere a fuoco le possibilità per ciascuno di accettare, di mettersi in rapporto con gli altri, di dare qualche cosa di sé senza perdere la propria identità.

Oltre a quelli di riflessione e di pre-ghiera, naturalmente, ci sono stati, a No-vazza momenti di divertimento. Il mo-mento più bello, per tutti, è stato quello

dell’arrivo della neve, per di più abbastanza abbon-dante: tanto che un gruppo di... temerari ha subito colto l’occasione, sfidando il fred-do, per uscire dall’alloggio e dare vita a una “battaglia”: non però a palle di neve, ma di calcio.

Comprendendo lo spi-rito dello stare insieme, i ra-gazzi partecipanti al “cam-po” hanno dato un aiuto nell’apparecchiare e sparec-chiare il tavolo, nel lavare ed asciugare le stoviglie e

così via. Se tutto è filato via per il meglio, il merito è di Claudia e Mariangela, che si sono prodigate nel preparare colazioni, pranzi e cene, e per tante altre incomben-ze. A loro va un “grazie” grande, natural-mente, come una... casa. Un grazie se lo è meritato pure mons. Arturo Bellini, che domenica 28 dicembre è arrivato a No-vazza per celebrare la Messa. Tutti sono tornati, dopo tre giorni, molto contenti alla propria... casa, a Gavarno.

Il gruppo dei partecipanti al “campo invernale”.

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30 IL NEMBRO gennaio 2015

CRONACHE

Entro la fine del 2015 tutte le Società sportive dilettanti-stiche dovranno avere a disposizione, durante gli allenamenti e durante le gare dei loro tesserati, un defibrillatore semiau-tomatico. Ovviamente, in quei contesti, sarà necessaria pure la presenza di almeno una persona abilitata all’utilizzo del dispositivo e istruita nella tecnica del massaggio cardiaco. Questi obblighi sono previsti dal Decre-to del 24 aprile 2013, firmato dall’allora Ministro della salute Renato Balduzzi. Nelle frasi seguenti si trovano le motivazioni e le finalità del Decreto: «Ogni anno, in Italia, circa 60.000 persone muoio-no in conseguenza di un arresto cardiaco, spesso improvviso e non preceduto da alcun sintomo o segno premonitore. La letteratura scientifica in-ternazionale ha ampiamente dimostrato che in caso di arresto cardiaco improvviso un interven-to di primo soccorso, tempestivo e adeguato, contribuisce, in modo statisticamente significativo, a salvare fino al 30 per cento in più delle persone colpite».

Che cos’è e a cosa serve un defibrillatore semiautomati-co? In poche parole, il defibrillatore è un apparecchio portatile in grado di scaricare sul cuore – quando serve – una adeguata “quantità” di corrente elettrica di tipo continuo. L’erogazione della corrente elettrica deve però avvenire solo nel caso in cui la persona colpita dal malessere, adulto o bambino, sia in ar-resto cardiaco e necessiti di defibrillazione. Non tutti gli arresti cardiaci, infatti, sono da attribuire a cause risolvibili con la de-fibrillazione. Le statistiche dicono che la defibrillazione è indi-cata nell’ottantacinque per cento dei casi, e specificatamente quando l’arresto cardiaco è dovuto alla fibrillazione ventricolare o alla tachicardia ventricolare: situazioni – queste – correggibili solo – e appunto – con la defibrillazione. Il successo dell’opera-zione (cioè il ristabilimento del ritmo cardiaco normale) è legato alla tempestività con la quale essa viene effettuata. I dispositivi semiautomatici sono in grado, una volta collegati al soggetto in preda al malessere, di analizzare il ritmo cardiaco e di “preparar-si”, solo se necessario, ad erogare la scarica elettrica (della qua-le si è fatto cenno). Per fare ciò, i defibrillatori semiautomatici hanno bisogno, proprio perché semiautomatici, dell’intervento di un “operatore-soccorritore” addestrato, il quale, verificato che nessuno stia toccando la persona “in arresto” (cardiaco), preme il pulsante che fa partire la “scarica”.

Il Decreto Balduzzi attribuisce, come detto, alle Società sportive dilettantistiche, oltre che a quelle con tesserati profes-sionisti (le quali, in tempi più brevi, hanno già dovuto adeguarsi alla norma), la responsabilità di ottemperare a quanto indicato nella disposizione di legge. L’Amministrazione comunale di Nembro, viste le spese e gli interventi organizzativi connessi alla adesione alla nuova norma della quale qui si sta parlando, ha deciso di dare il suo apporto con una iniziativa di tutela del-la salute pubblica spinta anche al di là dello stretto ambito sportivo. Ha preso atto che la “David”, la Società accasata pres-so l’Oratorio, si era mossa per tempo autonomamente e aveva già provveduto a cercar di procurarsi lo strumento facendone richiesta al Comitato di Bergamo del Coni (a sua volta finanziato,

Pronto soccorso nelle emergenze: defibrillatori piazzati in luoghi pubblici e impianti sportivi

INIZIATIVA DEL COMUNE, IN COLLABORAZIONE CON LE SOCIETÀ AGONISTICHE, PER L’ADESIONE A NUOVE NORME NEL CAMPO DELLA TUTELA DELLA SALUTE

“sponsorizzato”, dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo proprio per l’acquisto e la donazione di cento defibrillatori). Nello sviluppare il suo progetto, il Comune ha fatto una map-patura, in paese, dei luoghi pubblici dove sarebbe stato utile istallare l’apparecchio... di pronto intervento. L’Amministrazio-

ne comunale ha poi preso contatto con tutte le altre Società sportive nembresi per stabilire con le stesse una “convenzione”; ha altresì sondato il mercato per valutare il rapporto qualità/prezzo dei numerosi tipi di dispositivi in commercio. Il risultato di questo ampio lavoro è il seguente: a breve, forse già al momento della distribuzione di questa edizione de Il Nembro, si vedranno de-fibrillatori appesi alle pareti di dodici luoghi “pubblici” nembresi. Ecco dove: le palestre delle scuole “elementari” del Centro, di San Nicola/

Viana, di San Faustino, di Gavarno, la palestra delle scuole “medie”, il campo di calcio di Lonno, l’area verde di Viana, il centro sportivo “Saletti”, la sala Bonorandi, il “Moder-nissimo”, il Municipio, la Biblioteca. Undici apparecchi sono stati finanziati, per la metà del loro costo, dall’Amministrazione comunale. Uno, quello che è stato o sarà collocato in Bibliote-ca, è stato acquisito grazie alla partecipazione ad uno specifico bando per erogazioni a questo riguardo. L’Amministrazione co-munale ha deciso di farsi carico anche della manutenzione (so-stituzione periodica delle piastre e delle batterie) dei dodici ap-parecchi citati. In base al numero di ore della propria presenza nelle varie strutture sportive prima elencate e in base al numero degli atleti in ciascuna tesserati, le Società che hanno accettato di aderire alla proposta dell’Assessorato allo sport copriranno, proporzionalmente, il restante cinquanta per cento delle spese resesi necessarie per l’acquisto degli apparecchi. Il defibrillato-re destinato (dal Coni di Bergamo) alla “David” sarà consegnato alla Società subito dopo che le persone designate dalla stessa a “specializzarsi” come “soccorritori” nelle emergenze qui in parola, avranno completato il corso di formazione (in parte fi-nanziato ancora dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo) presso il Coni medesimo. Per le altre Società sportive nembresi, l’impegno a frequentare i corsi di formazione e il relativo costo sono interamente a loro carico. Tutte le Società sportive avranno pure l’onere di mantenere aggiornati, attraverso la partecipazio-ne a corsi “rinfrescanti”, i loro “operatori” come “soccorritori”. Per tutte queste incombenze il Comune è pronto comunque per un’azione di coordinamento. I dispositivi acquistati sono dotati di un sistema interno di autocontrollo del funzionamento. Sen-za doverlo togliere dal contenitore protettivo, apribile, all’occor-renza, con un semplice gesto, è possibile verificare le condizioni di “pronto all’uso” di ogni apparecchio. Facilmente è anche pos-sibile passare dalla modalità d’uso “adulto” alla modalità d’uso “pediatrico”. In tutti c’è la speranza che non ci sia mai bisogno di ricorrere a qualche defibrillatore. Ma è... realistico e più sicuro essere preparati per qualsiasi evenienza. N.C.

Nell’illustrazione: il cartello che segnala la disponibilità di un defibrillatore in un luogo pubblico.

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IL NEMBRO gennaio 2015 31

VITA PARROCCHIALE

In Italia il calcio risulta essere, e di gran lunga, lo sport più praticato. Seguo-no: la pallavolo, il basket, il tennis. Pure in Lombardia il calcio si è confermato co-me lo sport più popolare. Al secondo po-sto, in questa particolare classifica, nella nostra Regione, c’è, a sorpresa, la pesca sportiva/attività subacquea. La pallaca-nestro si piazza al terzo posto mentre la pallavolo si colloca in quarta posizione. I dati si riferiscono alla stagione sportiva 2013/14 e sono stati pubblicati dal Coni (Comitato olimpico nazionale italiano), sulla base del nume-ro dei tesserati aderenti ad una delle Federazioni sportive che ad esso fanno capo.

A Gavarno, in quanto a numero di squadre iscritte ai ri-spettivi campionati, la Pallavo-lo Gavarno batte la Gavarnese Calcio col... punteggio di 4-2. Quattro, infatti, sono le squadre afferenti alla Pallavolo Gavarno. Sono: l’Under 16 femminile Eccellenza, allenata da Luca Pota e Pierantonio Entra-di, team (costituito nell’ambito del consor-zio Oro Volley) che sta disputando il cam-pionato Fipav Under 16 e il campionato di Seconda Divisione; la Terza Divisione femminile, allenata da Savina Algeri e da Lara Manenti; la compagine delle Giova-nissime, allenata da Vanessa Pulcini e da Cosetta Cometti, che sta disputando il campionato Csi e il campionato Fipav Under 12; la compagine del minivolley, allenata sempre da Vanessa Pulcini e da Cosetta Cometti, aiutate da Alessandra Bonassoli e da Nicola Piantoni. Le ragazzine di quest’ultimo gruppo che sono nate nel 2005 sono state iscritte al campionato Fipav Under 12.

Le squadre di calcio targate “Gavarnese”, invece, come noto, sono soltanto due: la prima squadra, che milita in Promo-zione, e la Juniores Figc. Ad ogni modo, va detto che, a Gavarno, fra le due Società sportive non vi è alcuna rivalità, anzi, si stan-no creando interessanti... com-mistioni o contaminazioni.

Nel tardo pomeriggio di domenica 21 dicembre, ad

Uniti nel tenere alti i… colori di Gavarno

GLI APPASSIONATI DEL CALCIO E DELLA PALLAVOLO

esempio, nella palestra delle scuole “ele-mentari” della frazione di Nembro e di Villa di Serio, c’è stata, in forma congiun-ta, come avviene da alcuni anni, la tra-dizionale Festa degli auguri. È stato il momento, per i dirigenti delle due Socie-tà – la Pallavolo Gavarno, presieduta da Arianna Scarpellini, e la Gavarnese Calcio, presieduta da Fabio Pezzotta – per pro-nunciare parole di vivo ringraziamento e di auguri per tutti coloro che, a vario titolo, collaborano per il buon esito del-la attuale stagione sportiva e per il mo-vimento sportivo locale, in generale. Al-

la riuscitissima Festa sono intervenuti il vicario interparrocchiale con residenza a Gavarno, mons. Arturo Bellini, il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, e l’assessore allo sport, Massimo Pulcini.

Abbandonati i festeggiamenti natali-zi e di fine anno, pallavoliste e calciatori si sono rimessi al lavoro, sperando in un buon proseguimento nell’attività per il 2014/15. La prima squadra della Gavar-nese Calcio, domenica 11 gennaio ha affrontato, sul campo della Vertovese, la prima gara del girone di ritorno. Il ri-sultato (3-1) è stato a favore della squa-

dra di casa. Per la troupe verde-arancione allenata da Andrea Foresti il nuovo anno solare è dunque iniziato non con il... rit-mo positivo che l’aveva accom-pagnata nell’ultimo periodo del 2014. Ma, si sa, dopo le soste, i... passi falsi capitano un po’ a tut-ti. L’auspicio è che la “Gavarne-se” sia, anche nel 2015, quella che è stata nell’anno ormai ar-chiviato. È possibile trovare ul-teriori e più dettagliate notizie sulla Pallavolo Gavarno e sulla Gavarnese Calcio all’interno del sito web: www.parrocchiagavar-norinnovata.org. N.C.

La squadra delle Giovanissime della Pallavolo Gavarno, che fa parte del Consorzio Oro Volley.

Nelle foto: qui sopra, le ragazze del minivolley-under 12; in alto, mons. Arturo Bellini con Andrea Foresti e Arianna Scarpellini; qui accanto, da sinistra, Andrea Foresti, Arianna Scarpellini, Fabio Pezzotta, il sindaco Claudio Cancelli, l’assessore allo sport Massimo Pulcini.

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32 IL NEMBRO gennaio 2015

SPORT

Alla metà di dicem-bre, la Volleymania/Oro Volley Nembro ha distri-buito ai suoi tesserati, con gli auguri di buone feste, un calendario. Esso è stato arricchito con le fotografie delle varie squadre e dei gruppi degli apprendisti-pallavolisti che alla socie-tà nembrese fanno capo. Tali compagini, però, sono risultate più numerose dei mesi dell’anno. Per far sta-re nel calendario tutte le immagini, comprese quelle delle squadre di Eccellenza femminili gestite dalle altre società (Gavarno, Scanzo, Gorle) del consorzio Oro Volley (che è attivo solo per quanto concerne i settori femminili delle citate società), si è resa necessaria... l’aggiunta di qualche pagina. Gli atleti “nembresi” coprono un ventaglio di età piuttosto ampio: dai più piccoli del corso di avviamento allo sport sino alle squa-dre amatoriali. In totale le troupes nem-bresi iscritte ai campionati della Fipav (Federazione italiana pallavolo) o del Csi (Centro sportivo italiano) sono sedici: tre-dici femminili e tre maschili. Poi ci sono: il gruppo del corso di avviamento allo sport e i gruppi di minivolley di 1° e di

Soluzione d’emergenza per il calendariocon le squadre nembresi di pallavolo

SONO ASSAI PIÙ NUMEROSE DEI... MESI DI UN ANNO; E, IN PIÙ, CI SONO I GRUPPI

2° livello che si “allenano” a Viana, i grup-pi di minivolley di 1° e di 2° livello che si “allenano” a San Faustino. La squadra di punta della Volleymania/Oro Volley Nembro è una formazione femminile che sta disputando il campionato regionale di Serie C. Prima della pausa di fine anno, tale équipe, che gioca le partite in casa al palazzetto dello sport di via Roma (il sa-bato sera, alle ore 20,30), si trovava in una posizione di metà classifica.

Nel periodo compreso tra Natale e Capodanno, alcune delle squadre “giova-

nili” si sono impegnate in tornei di vario livello. Nei giorni 3 e 6 gennaio, inol-tre, a Nembro, si è svolto il III Torneo dell’Epifania, che ha coinvolto complessi-vamente dodici compagini femminili di varie catego-rie. Sul sito Web: orovol-leynembro.blogspot.com si possono reperire i risultati dettagliati dei vari tornei ed altre interessanti infor-mazioni in merito all’attivi-tà pallavolistica a Nembro.

Nelle recenti settima-ne, il presidente della Vol-leymania/Oro Volley Nem-bro, Danilo Bergamelli, con una lettera, ha chiesto ai “suoi” tesserati, ai loro

famigliari e a quanti lo desiderano, di acquistare delle felpe con i marchi socie-tari. Tale iniziativa ha lo scopo di trova-re i mezzi per coprire le spese derivanti dall’adempimento degli obblighi previsti dal Decreto Balduzzi per le Società spor-tive dilettantistiche: dotarsi di defibril-latori semiautomatici e avere a disposi-zione, durante gli allenamenti e le gare, “soccorritori” adeguatamente formati. Di tutto questo, nei dettagli, si parla in un’al-tra pagina.

nicoletta carrara

La troupe della Serie C dell’Oro Volley Nembro, per la stagione 2014/15.

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IL NEMBRO gennaio 2015 33

VITA PARROCCHIALESPORT

Domenica 11 gennaio è iniziato il girone di ritorno del cam-pionato di Seconda Categoria, nel quale, come noto, milita la principale squadra della Nembrese Calcio. La gara, disputatasi ai “Saletti” contro il Cene, è finita con il punteggio di 2-2 (per gli “azzurri” goal su rigore di Sagna e rete di Gandossi). Il risultato, obbiettivamente, avrebbe dovuto essere a favore dei padroni di casa, cioè dei... “nostri”. La nota positiva viene dal fatto che la striscia di imbattibilità della “Nembrese”, che a quel punto

La “Nembrese” confida in un buon “ritorno”

DOPO UN GIRONE DI ANDATA ABBASTANZA SODDISFACENTE

no per Arrigoni, Koouba, Faccini, Parsani); essi hanno così chiuso la prima parte del-la stagione in terza posizione nella clas-sifica del loro girone. Allievi Figc e Gio-vanissimi Figc: a dicembre, entrambe le compagini hanno chiuso al secondo posto la prima fase del campionato; tale risulta-to è valso loro l’accesso alla “fase prima-verile” (con inizio fissato per domenica 18 gennaio) nei gironi delle “vincenti”; ogni girone è composto da otto/nove squadre; anche per la “fase primaverile”, come per la prima parte della stagione, sono stati previsti sia il girone di andata sia quello di ritorno; a maggio, poi, per i team mi-gliori, ci sarà la fase finale. Nell’ambito

del Trofeo Cassera, per gli Allievi, è stata calendarizzata una gara al “Carillo Pesenti Pigna” contro l’Alzano-Cene per mercoledì 21 gennaio. I Giovanissimi, domenica 11 gennaio, hanno vinto per 1-0 (rete di Mar-co Belleni) la partita valida per l’accesso ai quarti di finale del Trofeo Ciatto. Esor-dienti Figc 2002: la ripresa del loro cam-pionato è stata programmata per sabato 24 gennaio (Nembrese-Accademia Valse-riana). Le compagini iscritte ai campiona-ti del Csi (Giovanissimi 2001, Esordienti 2003, Pulcini 2005, Pulcini 2006) scen-deranno nuovamente in campo nelle gare ufficiali dei rispettivi campionati tra il 31 gennaio e il 7 febbraio.

Con i tecnici e gli accompagnatori, il gruppo dei bambini che stanno seguendo la scuola di calcio della “Nembrese”.

MESSI IN PALIO IN UNA SOTTOSCRIZIONE

durava ormai da undici giornate, non è stata, in quella occasione, interrotta. Alla metà di gennaio, con 27 punti, la prima squadra della “Nembrese” si trovava in una abbastanza incoraggiante posizione nella classifica del suo girone (B).

Al momento di preparare queste no-te per la stampa, solo alcune delle squa-dre giovanili “azzurre” avevano ripreso a giocare nel proprio campionato o nei tor-nei provinciali. Ecco, in sintesi, le diverse situazioni. Juniores Figc: la ripresa del campionato è stata calendarizzata per sa-bato 24 gennaio (Nembrese-Casnigo); il 19 dicembre, nella gara di recupero contro il Sebinia, questi ragazzi hanno vinto per 6-0 (doppietta di Ghilardi, una rete ciascu-

Nella sede del GAN premi a disposizione di chi li ha vinti

Anche stavolta nel periodo natalizio il Gan (Gruppo alpini-stico nembrese) ha organizzato una sottoscrizione a premi volta a reperire mezzi a sostegno delle proprie iniziative. In palio c’e-rano ventidue premi, molti dei quali di notevole valore. Qui di seguito vengono indicati i numeri dei biglietti risultati “vincen-ti” al momento del sorteggio; numeri accompagnati, ciascuno, dall’indicazione del premio abbinato, nonché da altre indicazio-ni concernenti pure la ditta di provenienza (del premio). Ecco, dunque, i numeri o biglietti risultati fortunati: 1.988 (bicicletta a pedalata assistita, valore 900 euro); 4.813 (mtb Cannondale - Cicli Vedovati, Albino); 3.141 (Rullo Bkool, ossia un ciclosi-mulatore, del valore di 600 euro); 7.393 (sci Scott - Scott Ita-lia, Albino); 1.269 (girocollo - Gioielleria Busetti, Albino); 5.709 (oggetto di design - “Abitare Baleri”, Albino); 8.024 (Smart box, ossia, per quelli che preferiscono continuare a usare l’italiano, un buono-regalo - Pendolino Viaggi); 834 (giacca a vento - Gran-de Grimpe, Nembro); 7.351 (borsa Pollini - Giuseppe Donghi, Bergamo); 2.485 (portafoglio - Ortopedia Cugini, Albino); 3.105 (macchina fotografica digitale - Foto Quaranta, Nembro); 7.959 (orologio - Gioielleria Ceroni, Nembro); 2.095 (completo per bici - Morotti solociclismo, Nembro); 1.108 (ricarica del condiziona-tore dell’auto con un trattamento speciale - Elettrauto Vedovati, Albino); 1.878 e 3.535 (confezione di cosmetici - Claudia Cor-

na, Albino); 7.384 (cena per due persone - Agriturismo Monte Cura, Albino); 2.854 (buono spesa per 50 euro - Gastronomia Morotti, Albino); 2.818, 5.076 e 2.137 (confezione di vini Mar-tinì – Azienda agricola Ippolita Lucchetti, Scanzorosciate); 1.160 (vassoio di pasticcini – Perla Point, Alzano Lombardo).

Per coloro che già non li avessero ritirati, i premi sono a disposizione di chi li ha vinti, presso la sede del Gan, ai “Saletti”, sino alla fine di marzo; la sede è aperta nelle serate dei martedì e dei venerdì di ogni settimana, dalle ore 21 alle ore 23.

RACCONTARSI: CONTINUANO GLI INCONTRIProsegue “Raccontarsi”, edizione 2015, cioè la serie di tre-

dici incontri (al martedì sera, inizio alle ore 21) organizzata con-giuntamente, e in date diverse, nelle rispettive sedi, dal Gan e dalla sottosezione del C.A.I. di Nembro. Si tratta di serate nelle quali coloro che ne sono stati protagonisti presentano “scalate, viaggi e sogni realizzati”. Gli appuntamenti delle prossime setti-mane sono i seguenti: 27 gennaio, alla sede del Gan: In punta di piedi sulle staffe (con Diego Pezzoli); 10 febbraio, alla sede del Gan: Ortigara, calvario degli Alpini (con Gianfranco Sonzo-gni); 17 febbraio, alla sede del C.A.I., in via Ronchetti: Far West (con Giordano Santini); 24 febbraio, alla sede del Gan: Antardi-de 2002 (con Aurelio Messina ed Ennio Capitanio).

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34 IL NEMBRO gennaio 2015

SPORT

Dopo la sosta invernale, attuata in coincidenza con le feste natalizie e di fine, nonché di inizio anno, sta per riprendere oppure – per alcune troupes – è già ripre-sa l’attività agonistica delle squadre della “David” di calcio, di calciobalilla, e di ten-nistavolo impegnate nei campionati pro-vinciali organizzati dal C.S.I. (Centro spor-tivo italiano). Per il football sono già scesi in campo (dal 18 gennaio) gli atleti della Juniores per completare (con le due parti-te ancora restanti) il loro girone di anda-ta. Tutte le altre compagini già prima di... andare in vacanza avevano completato i loro gironi di andata. Il via al girone di ritorno, per tutte le formazioni, scatterà tra sabato 31 gennaio e domenica 1° febbraio. Come si configura – sempre per quanto concerne il calcio – il consuntivo

Squadre “David” di calcio; al giro di boa un verdetto che spinge a ben sperare

TANTI NUMERI E UN RAPIDO BILANCIO AL TERMINE DEL GIRONE DI ANDATA DEI CAMPIONATI

complessivo delle undici squadre della “David” al momento del giro di boa? I nu-meri complessivi, inducono a parlare di bilancio... in negativo. Ma una valutazio-ne serena della situazione spinge ad esse-re, se non proprio pienamente soddisfat-ti, almeno abbastanza contenti per come le cose sin qui sono andate. Ecco i dati. In totale le troupes della Società accasata presso il “San Filippo Neri” hanno dispu-tato 123 partite; ne hanno vinte 53; ne hanno perse 58; ne hanno pareggiate 12; hanno accumulato 171 punti; hanno fat-to 488 gol e ne hanno subiti 527. Al “giro di boa” tre delle formazioni della “David” figuravano ai primi posti delle classifi-che dei rispettivi campionati/gironi; tre o quattro stavano in posizioni “onorevoli”; le altre... navigavano in basso. Tutti que-sti conteggi sono stati fatti senza tenere conto dell’esito delle partite ancora da di-sputare (due) della troupe Juniores al mo-mento della messa in stampa del Nembro di questo mese. Nei dettagli, squadra per squadra – e sempre ad... “andata” non ul-timata dalla troupe Juniores – la situazio-ne, al giro di boa, era la seguente.

DILETTANTI A – Partite disputate 13: vinte 3, pareggiate 2, perse 8, gol fat-ti 37, subiti 54; punti fatti 11; posizione in classifica 13°. DILETTANTI B – partite disputate 12: vinte 4, pareggiate 1, perse 7; gol fatti 37, subiti 50; punti fatti 13; po-sizione in classifica 11°. DILETTANTI C – Partite disputate 10: vinte 7, pareggiate 1, perse 2; gol fatti 55, subiti 36; punti fatti 22; posizione in classifica 1°. JUNIORES – Partite disputate 13: vinte 8, pareggiate 2, perse 3; gol fatti 67, subiti 42; punti fatti 26; posizione in classifica 4°. ALLIEVI A – Partite disputate 11; vinte 10, pareggiate 1, perse nessuna; gol fatti 70, subiti 34, punti fatti 31; posizione in classifica 1°. ALLIEVI B – partite disputate 11: vinte nessuna, perse 11; gol fatti 31, subiti 107; punti fatti 0; posizione in classifica 12°. GIOVANISSIMI – Partite disputate 9: vinte 2, pareggiate 1, perse 6; gol fatti 33, subi-ti 35: punti fatti 7; posizione in classifica 8°. ESORDIENTI A – Partite disputate 11; vinte 6, pareggiate 2, perse 3; gol fatti 61, subiti 28; punti fatti 20; posizione in clas-sifica 5°. ESORDIENTI B – Partite dispu-tate 11: vinte 4, pareggiate 1, perse 6; gol fatti 37, subiti 54; punti fatti 13; posizione in classifica 8°. PULCINI A – Partite dispu-tate 11; vinte 8, pareggiata 1, perse 2; gol fatti 50, subiti 15; punti fatti 25; posizione in classifica 1°. PULCINI B – Partite dispu-tare 11: vinta 1, pareggiate nessuna, perse 10; gol fatti 10, subiti 72; punti fatti 3; po-sizione in classifica 12°.

Con quali “numeri” si concluderan-no i campionati? Il... verdetto dipende da tanti fattori. L’importante è che i portaco-lori della “David” continuino ad applicarsi con il massimo impegno.

Tennistavolo e calciobalilla ecco il quadro della situazione

Ecco i dati – al giro di boa – riguar-danti anche le compagini della “David” impegnate nei campionati provinciali di calciobalilla e di tennistavolo.

Situazione per il calciobalilla:DAVID A (inserita nel gruppo B) –

Partite disputate 10 (una da recuperare); punti fatti 41; posizione in classifica 9°.

DAVID B (inserita nel gruppo C) – Partite disputate 11; punti fatti 39; posi-zione in classifica 7°.

DAVID C (inserita nel gruppo C) – Partite disputate 10 (una partita da recu-perare); punti fatti 13; posizione in clas-sifica 12°.

Situazione per il tennistavolo:DAVID A (inserita nel gruppo A) –

Partite disputate 6, punti fatti 5; posizio-ne in classifica 9°.

DAVID B (inserita nel gruppo C) – Partite disputate 8; punti fatti 8; posizio-ne in classifica 7°.

DAVID C (inserita nel gruppo D) – Partite disputate 8; punti fatti 12; posizio-ne in classifica 5°.

Nella foto: la palazzina all’ingresso dell’Oratorio. La “David” ha la sua sede en-tro il “San Filippo Neri” da quando è nata nel 1910.

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IL NEMBRO gennaio 2015 35

VITA PARROCCHIALE

della Società oratoriana meritano elogi, perché sin qui si sono comportati molto bene: si sono mostrati assai impegnati ed hanno raggiunto risultati ragguardevoli (come dimostrano i dati – che li riguarda-no – pubblicati nella pagina accanto). C’è da sperare che questi ragazzi procedano con il passo sin qui tenuto.

Nella troupe Juniores ci sono tredici atleti (tre nati nel 1995, quattro nel 1996, e sei nel 1997). I loro nomi sono questi: Davide Alvanini, Ivan Bergamelli, Yuri Bi-rolini, Michele Carrara, Cristof Cianciotta,

Due équipes in grado di entrare in orbita

GIOVANISSIMI E JUNIORES DELLA SOCIETÀ ORATORIANA

Matteo Cortinovis, Kevin Cuter, Nicolas Danesi, Youness Faid, Michele Maestroni, Emil Persico, Fabio Rota, Marjus Xhelili. I tecnici sono due: Ilario Alvino che è mol-to esperto e, Andrea Brignoli, il quale è giovane ma ha già mostrato qualità per far molto bene. Anche nella squadra c’è molta qualità, tant’è vero che essa è riu-scita, nel corso del campionato, anche ad occupare la testa della classifica, benché si trovi in un girone assai duro (con ben sedici squadre), unico a livello provin-

ciale, e con formazioni quotate. Forse i “ragazzi” della “David” non sempre hanno messo nelle partite la giusta concentrazio-ne; ma va detto che hanno trovato pure avversari egualmente dotati; e così sono sfumati successi che sembravano a porta-ta di mano (anzi, di... piede). Ci si augura che tornino i... giorni felici. La stagione è ancora lunga; c’è il tempo per raccogliere tutte le soddisfazioni “sognate”. Ai ragazzi va il più cordiale incoraggiamento e un grande “in bocca al lupo”.

Tra le squadre di calcio della “David” che al giro di boa del-la stagione stavano in posizioni onorevoli e, anche, lusinghiere delle classifiche dei rispettivi campionati, vanno segnalate quel-la dei Giovanissimi e l’équipe Juniores. Nella “rosa” dei Giovanis-simi, nati negli anni 2001 e 2003 si trovano quattordici atleti che portano questi nomi e cognomi: Kaled Adjleye, Denis Ajazi, Luca Barcella, Riccardo Bergamelli, Davide Cumini, Simone de Michele, Luca Ghilardi, Simone Guerci, Vincenzo Mintoti, Nicolò Motta, Fabio Mutti, Cristian Persico, Giovanni Pezzotta, Riccardo Silva. Il team dei tecnici/allenatori è costituito da Marco Novelli, Davide de Corti e Mirko Codoni, i quali già da vario tempo co-stituiscono un terzetto molto affiatato e collaudato. La troupe a loro disposizione – per la Categoria – è molto giovane, perché comprende ben dieci elementi nati nel 2002 e quindi alla loro prima stagione a questo livello. Va spiegato che quella dei Gio-vanissimi è la categoria un po’ al centro del passaggio dal calcio praticato come puro divertimento al calcio un poco più “ragio-nato”, tecnico. Vista la sua composizione, si può dire che la at-tuale compagine dei Giovanissimi della “David” si sta preparan-do a figurare ottimamente nella prossima stagione (se rimarrà compatta come lo è attualmente). Ma già adesso i Giovanissimi

Nell’ambito delle Società sportive normalmente vengono organizzati “ritiri” degli atleti all’inizio di ogni stagione agoni-stica. Alla “David” invece c’è da lungo tempo l’abitudine di pro-muovere “ritiri” di dirigenti e tecnici non all’inizio ma alla metà della stagione agonistica. Nel passato questi “ritiri” avvenivano nella zona di Schilpario. Da qualche anno in qua la sede è stata trovata nella Villa Jesus di Castione della Presolana. In questo splendido ambiente (di proprietà della Parrocchia delle Grazie di Bergamo) tra sabato 10 e domenica 11 gennaio si sono radunati un po’ più di trenta tra componenti il direttivo, allenatori, tecnici, collaboratori a vario titolo del sodalizio che ha sede all’Oratorio. Nell’intero pomeriggio di sabato, con l’in-tervento del dottor Paolo Paganelli, molto esperto nella ma-teria specifica, ci si è occupati dell’alimentazione degli sportivi, con la messa a fuoco di tutti gli aspetti di questa vasta tematica.

Nella mattinata della domenica, poi, si è sviluppato un ampio e approfondito dibattito-confronto, tra tutti gli intervenuti su una serie di problemi logistici e organizzativi, di natura diver-sa, avvertiti all’interno della “David”. Su entrambi i terreni citati ci si è impegnati con l’unico scopo di ottimizzare il “servizio” che la “David” cerca di offrire ai propri tesserati, in particolare ai ragazzi e ai giovani, nell’intento anche di contribuire, con le famiglie, alla loro formazione a tutto campo. Nella serata del sabato è giunto a Castione della Presolana anche il direttore dell’Oratorio, don Matteo Cella, che ha celebrato la Messa pri-ma della cena consumata in compagnia entro la Villa Jesus. A preparare tale cena, così come il pranzo del giorno successivo, hanno provveduto ottimamente Daniele Cortesi con la fidan-zata Valeria e con la mamma Ivana Valoti. Il rientro a Nem-bro è avvenuto nel primo pomeriggio di domenica 11 gennaio.

Alimentazione degli atleti e organizzazione: dirigenti e allenatori in “ritiro” per due giorni

Con i rispettivi allenatori, le squadre dei Giovanissimi ( foto sopra) e degli Juniores ( foto sotto) della “David”.

SPORT

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IN MEMORIAM

I N O S T R I D E F U N T I

M e z z ’ o r a p r i m a d i o g n i f u n e r a l e v i e n e r e c i t a t o i l S . R o s a r i o

GABRIELE RAVASIO19/1/1956 – 18/12/2014

Profondo cordoglio e un diffuso rim-pianto ha destato non solo a Nem-bro la scomparsa del dottor Gabriele Ravasio. Egli è deceduto all’età di 58 anni, dopo tre anni di una malattia affrontata con esemplare serenità d’animo. Cresciuto a Nembro in una famiglia molto conosciuta e stima-ta, dopo la laurea, per una trentina d’anni, ha fatto il medico, impegna-to prevalentemente negli ospedali di Gazzaniga e di Alzano. Sposato e residente, in paese, nella zona di via Tasso, era padre di cinque figli, che ora sono in un’età fra i 19 e i 26 anni. Nel rivolgergli l’estremo sa-luto i suoi famigliari hanno scritto: «La tua scomparsa è stata per molti una dolorosa sorpresa perché pochi sapevano quanto tu stessi lottando contro un male incurabile. Hai lot-tato fino alla fine con una forza in-credibile, senza perdere mai la spe-ranza, anzi facendo progetti per la tua famiglia che tanto amavi. Te ne sei andato in silenzio, senza distur-bare, proprio com’era nel tuo stile: piuttosto schivo e riservato, di poche parole ma di grandi fatti. Hai vissuto la malattia con grande dignità e fe-de, senza lamentarti mai. Anche nei momenti più bui e difficili, quan-do il dolore ti lacerava le carni e la sofferenza era insopportabile, eri l’immagine di Gesù in croce. Perché, Signore, ci hai tolto così prematura-mente una persona tanto buona, un marito premuroso e padre affettuo-so? Perché hai preso con te un me-

Mentre venivano completate le ultime pa-gine di questa edizione de Il Nembro, nella mat-tinata di martedì 20 gen-naio, all’età di 73 anni, è deceduto Emilio Marcas-soli, fondatore e titolare dello Studio Grafico nel quale da quasi trent’an-ni il mensile della Par-rocchia viene appronta-to per la stampa. La sua dipartita, dopo una non lunga malattia, è stata ed è una gravissima perdita: anzitutto per la sua famiglia, alla quale egli ha sempre ri-servato le sue più forti attenzioni e le sue migliori energie; per la comunità nembrese nel suo insieme, nella quale egli si è impegnato nell’ambito civico (è stato anche asses-sore comunale), nell’ambito ecclesiale, nell’ambito socio-culturale, nell’ambito sportivo (è stato presidente del CAI locale). La scomparsa di Emilio Marcassoli è un durissimo colpo per il gruppo che si occupa de Il Nembro: in esso egli si è prodigato non solo per gli aspetti tecnici; ha seguito pure quelli organizzativi e anche quelli contenutistici. Per anni ha dato lui un volto, una sua fisionomia al giorna-le, così come praticamente, a tutte le pubblicazioni della Parrocchia nei tempi più recenti. Egli mancherà tanto a tutti. Nel rivolgergli l’estremo saluto e nel dirgli l’ultimo grazie (in attesa di poterlo commemorare adeguatamen-te), la Parrocchia di San Martino e il gruppo redazionale de Il Nembro si uniscono, anche da queste pagine, nel dolore più profondo ai suoi famigliari, ai quali rinnovano le più sentite e cristiane condoglianze.

CI HA LASCIATO EMILIO MARCASSOLI

dico così capace professionalmente, attento, scrupoloso, umano? Perché hai voluto con te un uomo che ave-va ancora tanto da dare, che non si tirava mai indietro davanti a chi gli chiedeva un favore o un consiglio professionale?». La testimonianza della famiglia del dottor Gabriele Ravasio al proprio congiunto prose-gue così, con queste riflessioni: «Non esiste una risposta razionale; ma dobbiamo affidarci alla fede, come faceva Gabriele, perché il Signore sa cosa fare, cosa è meglio per noi, per-ché ogni dolore conduce a un bene più grande. Cominceremo a diven-tare cristiani veri quando smettere-mo di mettere sotto processo Dio, e impareremo invece a mettere noi costantemente sotto processo, per vedere se il nostro modo di agire è conforme o no alla sua volontà.» Nel rivolgersi, di nuovo direttamente al proprio congiunto, la famiglia di Gabriele Ravasio gli ha idealmente rivolto queste parole: «Tu hai da-to alla comunità i doni ricevuti dal

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IN MEMORIAM

EMILIO CORNETTI4/7/1930 – 2/12/2014

All’età di 84 anni ha concluso la sua lunga ed operosa vita terrena Emilio Cornetti, che ad un certo momento andò a trovarsi – per un po’ di tem-po – un’occupazione all’estero e che, arrivato all’età della pensione, si prodigò, sino al 2000, nell’ambito del Centro diurno anziani, diven-tandone anche presidente. In una affettuosa attestazione di omaggio e di ammirazione i suoi numerosi nipoti hanno rievocato i diversi momenti della sua esistenza, rifa-cendosi ai racconti, in varie circo-stanze, ascoltati da lui direttamen-te. «Caro nonno – così, più o meno,

Signore e ora ricevi la giusta ricom-pensa. La numerosa partecipazione al tuo funerale ha confermato quan-to sei stato capace di circondarti di stima, affetto e riconoscenza, perché non era difficile volerti bene. Ci hai lasciato in eredità i veri valori del-la vita che ci hai trasmesso col tuo esempio. Noi faremo tesoro dei tuoi insegnamenti e cercheremo di imitarti. Ora vivi in un mondo di amore e pace; ma aspettaci perché ci ricongiungeremo». Ciao, ti voglia-mo bene. La tua famiglia. La testi-monianza si conclude così: «Caro Gabriele, da lassù veglia sulla tua famiglia, noi non ti dimenticheremo mai poiché nessuno muore sulla ter-ra finché vive nei cuori di chi resta». Alla testimonianza è stata unita una poesia di David M. Romano, con pas-saggi che richiamano molto effica-cemente tratti della personalità ed aspetti della vita del dottor Gabriele Ravasio; passaggi come i seguenti: «Quando domani arriverà senza di me / e io non sarò là a vedere, / se il sole, sorgendo, ti troverà con gli oc-chi / pieni di lacrime per me, / vorrei tanto che tu non piangessi / come hai fatto oggi (...) / Ma quando domani arriverà senza di me / ti prego, cerca di capirmi, / è venuto un angelo che ha chiamato il mio nome / e mi ha preso per mano, / e mi ha detto che c’era un posto pronto per me / lassù in cielo, molto in alto, / e che dovevo lasciare / tutti quelli che teneramente amo. / Ma quando mi voltai per an-dare via, / una lacrima mi bagnò il viso / perché per tutta la vita avevo sempre pensato / che la morte non sarebbe arrivata tanto presto». La li-rica si chiude così: «Non pensare che siamo lontani, / perché ogni volta che mi penserai / io ci sarò, in fondo al tuo cuore». I familiari del dottor Gabriele Ravasio sentitamente rin-graziano quanti hanno condiviso il dolore e il lutto, stringendosi loro attorno in un affettuoso abbraccio.

hanno pensato di rivolgerglisi ide-almente –, te ne sei andato lascian-doci tanti ricordi, e tante tue storie sulle quali avremmo voluto sapere di più. Il freddo dei giorni nei quali tu sei partito per l’Aldilà, ci ha fat-to pensare alle pelli di coniglio che tu, in gioventù, rivoltavi e applicavi, per tenere le mani al caldo, sul ma-nubrio della bicicletta con la quale andavi a fare il garzone. In tempo di guerra, in via Suardi, a Bergamo, gettandoti a terra riuscisti a salvarti da una improvvisa mitragliata. Per portare la spesa, da loro fatta, nelle abitazioni delle famiglie benestanti usavi uno strano triciclo, con una piattaforma/carrello sul davanti. Ci sarebbe piaciuto vederti, come ti è capitato più tardi, impegnato alla “Rumi”, sulle macchine là esistenti. Un giorno rammentasti la cerimo-nia del tuo matrimonio, avvenuto il 4 agosto 1956, con la tua adora-ta Rita. Quanto eri emozionato in quell’occasione? Poi, te lo abbiamo sentito dire tante volte, emigrasti a Wetzikon, nella Svizzera tedesca. Ti immaginiamo sui banchi di una scuola, in un corso serale, diligente-mente impegnato a mettere le loro versioni in italiano accanto a parole della lingua del Paese nel quale ti trovavi. Là, ce lo hai confidato tu, ti

mettevi persino negli abiti di Babbo Natale per andare a fare gli auguri alle famiglie dei connazionali spo-statesi da quelle parti. Ti impegna-sti, anche in ruoli importanti, in una associazione. Ti occupavi pure del disbrigo di pratiche burocrati-che di nostri emigrati. Quando rien-trasti in patria trovasti la tua casa costruita con i tuoi risparmi, l’orto ordinatamente coltivato, e anche un nuovo posto di lavoro alla “Reg-giani”, dove nel 1985 concludesti il tuo servizio. E cominciasti a darti da fare al Centro anziani. In quell’epo-ca a poco a poco siamo arrivati noi, figli delle tue figlie. In casa tua ag-giungesti, uno dopo l’altro, vari po-sti a tavola, sino a che, nelle riunio-ni conviviali di tutta la tua famiglia, della quale eri molto orgoglioso, a noi tuoi nipoti, diventati numerosi, riservasti un tavolo; e sempre poi ce lo indicavi: “Questo è il vostro po-sto!”. Per te, caro nonno, la famiglia ha costantemente avuto un grande valore. Con i tuoi esempi, con la tua saggezza, con i tuoi insegnamenti restaci sempre vicino nelle espe-rienze che la vita ci riserverà». I famigliari di Emilio Cornetti senti-tamente ringraziano quanti hanno partecipato al loro lutto e al loro dolore.

In altra pagina di questo Nembro sono pubbli-cate fotografie di alcuni dei piccoli presepi che, per il periodo natalizio, sono stati collocati su tombe del cimitero. In questi gesti c’è la dimostrazione del forte vincolo che mantiene i viventi uniti a coloro che sono passati all’Aldilà. Dimostrazioni di questo legame si trovano pure nei pensieri non di rado allegati alle ri-chieste di segnalazioni di anniversari: pensieri come i seguenti, che Silvano, Roberto e Nicoletta avevano unito alle foto dei loro genitori, Rosa Ferrari e Rocco Acerbis, pubblicate a pagina 39: «Ciao mamma, era

nostro desiderio vedervi ancora insieme. Ciao papà, è già passato un anno da quando la mamma ti ha raggiunto in Cielo. Siete il nostro primo pensiero del mattino e l’ultimo della sera. Vivete nei nostri cuori e la vostra anima ci accarezza leggera durante le no-stre giornate. Vi abbracciamo teneramente e vi man-diamo mille baci. Da lassù guardateci sempre nella nostra vita, e proteggeteci come solo un papà e una mamma riescono a fare. Vi vogliamo bene». Purtrop-po gli schemi grafici obbligano spesso a non dare la giusta evidenza a queste significative attestazioni.

Quel vincolo che non si spezza mai

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38 IL NEMBRO gennaio 2015

IN MEMORIAM

ISIDORO (Nino) PARSANI16/3/1935 – 26/12/2014

Dopo un lungo itinerario terreno, sviluppatosi nell’arco di 79 anni, ha raggiunto l’Aldilà, nel giorno dopo la festa di Natale, Isidoro Parsani, che tutti chiamavano “Ni-no”. “Da lassù proteggici” hanno fatto stampare sul retro della sua immaginetta i famigliari, i quali hanno lasciato che fossero tre sue nipoti, Daniela, Francesca ed Elena, a tracciare il suo profilo con i loro ricordi. Esse li hanno riassunti nelle parole seguenti: «Caro nonno, non

EMILIA MUTTI21/12/1929 – 21/12/2014

Nel giorno stesso nel quale compiva gli 85 anni ha chiuso la sua terrena esistenza Emilia Mutti, nata e sem-pre vissuta a Nembro, a lungo con l’abitazione nella zona di via Mazzi-ni. Negli ultimi tempi è stata ospite della Casa di Riposo. Da ragazza ha lavorato in filanda ad Alzano, poi è stata occupata nella filatura Crespi & C. per tredici anni, sino a quando lo stabilimento ha ridotto la ma-nodopera per la sopravvenuta crisi del tessile. Nel 1956 andò sposa a Giulio Botti, purtroppo in ancora giovane età colpito da sclerosi mul-tipla. Al marito, sino a quando egli è deceduto, nel 1985, Emilia Mutti ha dedicato le cure più premurose, aiutata (oltre che da personale dei servizi comunali) in particolare dal-le sue quattro figlie: Imelda, Grazia, Rita, Angela. Ha sempre rivolto tut-te le sue energie e le sue attenzio-ni alla famiglia che si era formata.

Ma ha trovato il modo di rendersi disponibile pure per quanti sapeva nel bisogno. Era una donna cordiale e premurosa. Trovatasi vedova, ha focalizzato le sue attenzioni sui ni-poti Monica e Michele, ai quali poi si sono aggiunti Stefania e Giulia. Proprio i nipoti hanno delineato un singolare ritratto della loro nonna “Milly” che qui di seguito, in gran parte viene riprodotto. «C’era una volta la nostra nonna... Indossava sempre grandi grembiuli colorati, nelle tasche dei quali era possibile trovare delle forcine, un fazzoletto di cotone e qualche Golia... Cucina-va sempre, soprattutto per riuscire, alla domenica, a riunirci tutti intor-no al suo grande tavolo rotondo. Co-nosceva tante barzellette. Le sapeva anche raccontare. Sapeva ridere e farci ridere, la nostra nonna. Come suo marito, aveva sempre il sorriso sulle labbra, e cantava “Amor...”. Amava mascherarsi, era abilissima nel nascondere acciacchi e malan-ni... La nostra nonna era una forza. Per qualcuno era “la contessa”, per noi era un punto fermo attorno al quale riunirci. Non abbiamo mai capito quale fosse il colore dei suoi occhi. Ma era bellissima. E lo è sta-to fino a quando, gli occhi, lei li ha chiusi per sempre. I riflessi dorati donavano al castano delle sfumatu-re lucenti. Quel che è certo, è che i suoi occhi trasmettevano tran-quillità a chi li incrociava. La nonna Milly amava incondizionatamente le sue figlie, le sue quattro “piccole donne” ormai cresciute, ma ancora bisognose della loro mamma. C’e-ra una volta la nostra nonna... Ora non c’è più. Ma... in realtà ci sei, vero nonna? Ti sei nascosta, come facevi quando noi eravamo picco-li... Questa volta hai scelto un posto speciale, il nostro cuore! Ti cerchie-remo lì ogni giorno, in ogni ricordo. Ti chiameremo nelle difficoltà. Ti troveremo al solo pensarti. Perché

possiamo condensare in un breve spazio, e dopo poco tempo, quello che tu sei stato per noi. Ci hai fatto crescere, sforzandoti di prepararci alla vita. Con la tua semplicità ci hai insegnato i valori più importanti. Tra le tue braccia abbiamo passato la nostra infanzia al sicuro. Ricor-deremo sempre le lunghe passeg-giate che ci facevi fare, le giornate trascorse al fiume a pescare, e le infinite partite a carte nelle quali tu perdevi sempre perché ti premeva rendere felici noi. Ci fa male il pen-siero che ora non ti vedremo più affacciato alla finestra ad aspettarci ed a guardarci arrivare da lontano. Ti promettiamo che ci faremo forza l’una con l’altra. Ci prenderemo cu-ra della nonna. Vogliamo ricordarti e portarti nel nostro cuore con il tuo sorriso e con una lacrima agli occhi, che esprimeva la tua commozione, la tua gioia; perché siamo sicure che è così che tu avresti voluto e che vuoi restare in ciascuna di noi, in tutti noi tuoi congiunti e parenti. Continua a tenerci per mano ed a proteggerci, anche da lassù. Ciao nonno Nino. Ci mancherai tanto». I familiari di “Nino” Parsani sono grati a quanti si sono stretti loro at-torno nel dolore per il grave lutto che li ha colpiti.

la tua carezza ci sorprenderà come il primo giorno d’inverno e avvolge-rà la nostra famiglia in un grande abbraccio. Grazie, nonna, per averci insegnato la forza, l’umiltà, il valore di un sorriso, la capacità di soppor-tazione, la bontà. Ora per te non è più tempo di stare con noi... Sei dovuta andare via... Sei andata ad interrompere quel torneo celeste di bocce che durava ormai da un po’. Mano nella mano, con il nonno, sorvegliateci e guardateci dalla fine-stra del Cielo. Ciao, nonna Milly!» I familiari di Emilia Mutti ringraziano quanti sono stati loro vicini nel do-lore. Un grazie va pure al personale della Casa di Riposo, in particolare ad Anna, per le premure prodigate.

AI LETTORILa mancanza di spazio ha indotto a rinviare alla pros-sima edizione de Il Nembro la pubblicazione di alcuni necrologi arrivati in reda-zione. Ci si scusa con i let-tori, e in particolare con le famiglie dei defunti dei qua-li, stavolta, non si è avuto modo di fare memoria.

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IN MEMORIAM

IL NEMBRO gennaio 2015 39

A N N I V E R S A R I

S e m p r e v i v i n e i c u o r i d e i l o r o c a r i e n e l r i c o r d o d e l l a c o m u n i t à

ROSARIO PELLICIOLI8/10/1937 - 10/2/1999

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Maria il 19 febbraio alle 9.

LUIGINA ROTA18/4/1946 - 30/1/2008

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Maria il 30 gennaio alle 7,30.

GIOVANNI PEDRINI5/10/1935 - 1/1/1994

Una Santa Messa è stata celebrata.

MARIO FLAVIANI22/1/1944 - 28/1/2009

Un Ufficio funebre sarà celebrato

nella chiesa di S. Maria il 28 gennaio alle 9.

RENATO BERGAMELLI22/5/1956 - 31/1/1994

Un Ufficio funebre sarà celebrato

nella chiesa di S. Maria il 31 gennaio alle 7,30.

ENRICO CORTINOVIS26/11/1940 - 21/2/2007

Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Faustino il 23 febbraio alle 17.

GIACOMO GAMBA SANTINA ZANCHI 2/6/1934 - 11/3/2000 15/11/1935 - 16/2/1981

Un Ufficio funebre sarà celebrato nella chiesa di S. Maria il 14 febbraio alle 7,30.

GIOVANNI ANDREANI ANGELA MARCASSOLI 12/2/1911 - 11/2/1987 2/4/1917 - 12/2/2000

Un Ufficio funebre sarà celebrato nella chiesa di S. Maria il 9 febbraio alle 7,30.

EMILIANO BULGARELLI MAURO BULGARELLI 1930 - 2004 1969-1995

Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Maria il 28 gennaio alle 7,30.

ANGELA AZZOLA CHIARA FERRANTE GABRIELE BONZI 2/8/1928 - 15/2/1993 24/9/1979 - 15/2/1993 9/6/1921 - 30/11/2005

Due Sante Messe saranno celebrate: nella chiesa di San Lorenzo di Alzano Sopra il 15 febbraio alle 10,30 e nella chiesa di S. Nicola il 16 febbraio alle 8.

Nel primo anniversario della sua scomparsa, Rosa Ferrari viene ricordata dai familiari con celebrazioni di suffragio, insieme al marito Rocco Acerbis, deceduto ventitré anni or sono.

ROCCO ACERBIS ROSA FERRARI 7/7/1926 - 8/10/1991 27/5/1926 - 24/1/2014

Due Sante Messe saranno celebrate: nella chiesa di S. Rocco il 24 gennaio alle 18 e nella chiesa di S. Maria il 28 gennaio alle 7,30.

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Le foto e gli articoli consegnati, se non pubblicati, potranno essere ritirati entro e non oltre sei mesi dalla consegna. Tranne che nel mese di agosto, il martedì, dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17, e il giovedì, dalle 9 alle 11, presso la sede de Il Nembro, un incaricato dalla Redazione è a disposizione per informazioni o per ricevere notizie e foto, necrologi e pubblicità. Ulteriori informazioni vanno chieste presso l’Ufficio parrocchiale o agli incaricati della distribuzione. La Redazione, oltre alla libertà di decidere sulla sua pubblicazione o no, si riserva la facoltà di rivedere il materiale pervenuto e di apportarvi le modifiche che riterrà eventualmente opportune.

Sacerdote presente nell’ufficio parrocchiale(dalle ore 9,30 alle 12 - tel. 035.520.858) nei diversi giorni della settimana

Lunedì: don Santino NicoliMartedì: don Santino NicoliMercoledì: mons. Martino LanfranchiGiovedì: don Santino NicoliVenerdì: don Ettore PersicoSabato: mons. Martino Lanfranchi

Durante le Messe delle ore 7,30 e delle 9 e il sabato pomeriggio dalle ore 15 alle 17 sarà presente un sacerdote in plebana per le Confessioni.

ALL’UFFICIO PARROCCHIALE

Nelle emergenze, se non sono direttamente rintracciabili i sacerdoti, rivolgersi all’Oratorio (035.520.420) oppure al sacrista (035.521.519).

PER LE EMERGENZE

TELEFONI DEI SACERDOTIArciprete don Santino Nicoli 035.522.192 331.88.27.316

Don Giuseppe Belotti 035.520.064 333.40.22.503

Monsignor Martino Lanfranchi 035.523.545

Don Matteo Cella 035.520.420

Don Ettore Persico 035.521.557 329.82.10.428

Monsignor Arturo Bellini 035.520.565 Vicario parrocchiale [email protected] dell’Unità pastorale

Don Roberto Zanini 035.515.415 Parroco di Lonno 347.77.86.243

G L I O R A R I D E L L E S A N T E M E S S E

Uffici Parrocchiali Tel. 035.520.858 aperti ore 8-12 Fax 035.522.330e-mail: [email protected] 035.520.420Scuola Materna Crespi-Zilioli 035.520.838Scuola Materna di Gavarno 035.520.398Redazione de Il Nembro Tel. 035.520.858Santuario Zuccarello 035.521.444Lonno - Parroco 035.51.54.15

Casa di Riposo 035.521.105

A.V.I.S. (giovedì h. 19-20,30) 035.521.996

Centro in Ascolto 035.520.721 aperto lunedì ore 16,30-18,30 (su appuntamento) mercoledì, giovedì e sabato ore 9,30-11,30

C.I.F. - Centro Italiano Femminile e-mail: [email protected] aperto tutti i martedì ore 9-11,30 e l’ultimo sabato del mese ore 9,30-11

N U M E R I T E L E F O N I C I U T I L I

A NEMBRO

A LONNO FESTIVE

Parrocchiale ore 7,30 - 10

NEI GIORNI FERIALIParrocchiale ore 18 (lun, mar, gio, ven) ore 8,30 (mer, sab, prefest)

A NEMBRO

Ogni giorno alle 18 vespro in plebana

PREFESTIVE E FESTIVEAl sabatoPlebana ore 18San Faustino ore 17San Nicola ore 17Viana ore 18

Alla domenicaPlebana ore 7 - 9 - 10,30 - 18 (ore 17, adorazione eucaristica e Vespri)Viana ore 8 - 10San Nicola ore 8,30 - 17San Faustino ore 9,30Casa di Riposo ore 9,30San Vito ore 10,30 (nelle prime tre domeniche del mese)Zuccarello Messe tutte sospese sino al 25 marzoTrevasco ore 16 (la 4ª domenica del mese)

NEI GIORNI FERIALI NEL PERIODO INVERNALELunedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

MartedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9Casa di Riposo ore 15,30San Faustino ore 17Viana ore 18

MercoledìSanta Maria ore 7,30 e ore 9Messa per i ragazzi in Santa Maria e in tutte le Vicinie alle ore 16,30

GiovedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9 San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

Venerdì Santa Maria ore 7,30 e ore 9San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

SabatoSanta Maria ore 7,30

A GAVARNO PREFESTIVE

San Giovanni XXIII ore 18

FESTIVESant’Antonio ore 7,30San Giovanni XXIII ore 10

NEI GIORNI FERIALISan Giovanni XXIII ore 18 (lun, mar, gio, ven) ore 17,30 adorazione eucaristica (sab)Sant’Antonio ore 18 (mercoledì)