CGIL IN PIAZZA PER I DIRITTI - ludusbergomensis.org · illegittimità” dei provvedimenti...

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Informazione Sindacale Notiziario prodotto dalle RSU FIOM della SIAD Macchine Impianti S.p.A. ANNO 9 NUMERO 31 ....................................... Luglio 2017 CGIL IN PIAZZA PER I DIRITTI Appuntamento a Roma, con due cortei fino a San Giovanni. Parole d’ordine: rispetto per il lavoro, la democrazia e la Carta. La “truffa” dei voucher ha portato all’abrogazione del referendum, ma la confederazione è in campo: “Non smobilitiamo". “Rispetto per il lavoro, la democrazia e la Costituzione”: con queste parole d’ordine la Cgil scende in piazza a Roma oggi, sabato 17 giugno, e chiama al suo fianco lavoratori, pensionati, giovani, cittadini. Quella che si conclude in piazza San Giovanni col comizio del segretario generale Susanna Camusso (orario previsto: mezzogiorno) è una giornata di sana indignazione per il modo in cui governo e Parlamento, col “giochino” dei voucher prima aboliti e poi resuscitati, hanno disprezzato e raggirato la mobilitazione referendaria sul lavoro, le firme di milioni di cittadini e il diritto di tutti gli italiani a esprimere il proprio voto col referendum. A Roma sono in corso due cortei: il primo parte da piazza della Repubblica e proseguie per via delle Terme di Diocleziano, via Giovanni Amendola, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto e arriverà a piazza di Porta San Giovanni. Il secondo corteo partirà da piazzale Ostiense e proseguirà per viale della Piramide Cestia, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, via Labicana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto; e arriverà a piazza di Porta San Giovanni. “Il messaggio lanciato da questa manifestazione è che la democrazia va difesa: quando si violano le regole, si creano dei precedenti che ledono il diritto dei cittadini ad applicare l’articolo 75, cioè la possibilità di giudicare le leggi che i parlamenti e i governi fanno”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, in una breve dichiarazione rilasciata a rassegna.it durante il corteo: “Noi non retrocediamo, continueremo la nostra battaglia per arrivare alla Carta universale dei diritti del lavoro, perché di precarietà questo paese muore”. Piazza della Repubblica, da dove parte uno dei due cortei della Cgil alle 8 di mattina ha iniziato già a riempirsi. Gli organizzatori distribuiscono bandiere e cappelli rossi. Il cielo della piazza è già riempito dai palloncini rossi della Cgil Torino, della Flc, della Cgil Milano. Un furgoncino con su scritto "Voucher = no diritti" è pronto a mettersi in movimento, e questo sarà il grande tema della manifestazione: il gioco sporco del governo sui voucher. Uno slogan campeggia su uno striscione: "Che mondo sarebbe senza diritti". Il senso della giornata è tutto qui: in piazza per i diritti, la Cgil c'è sempre. “Quella di oggi è una manifestazione importante, soprattutto perché il sindacato esige rispetto verso il lavoro e verso la condizione delle persone di tutte le età” ha detto Carla Cantone, ex segretario generale dello Spi Cgil e oggi segretario generale della Ferpa (Federazione europea dei pensionati), arrivata in piazza San Giovanni per partecipare alla manifestazione. "Siamo orgogliosi del lavoro che ha fatto la Cgil. La battaglia sui voucher è solo un piccolissimo tassello di quello che stiamo mettendo in campo in difesa dei diritti del lavoro". Così, dal corteo di piazza della Repubblica, Massimo Cogliandro, segretario generale della Fillea Piemonte. "Il disegno complessivo della Cgil prosegue è affascinante e importante, e culmina nella Carta dei diritti. È una grande battaglia in difesa del lavoro. Per questo siamo qui in piazza oggi". "Difendere la democrazia significa difendere i diritti di milioni di cittadini che avevano firmato per i referendum gli fa eco Giacomo Sturniolo, della Fisac Piemonte . Non fare votare, e scegliere, i cittadini non è democratico. La nostra battaglia politica proseguirà anche dopo questa giornata, per difendere e affermare questo principio". “C'è una grande assenza della politica: non ha più un rapporto del paese, non rappresenta più una grande parte dei cittadini e di quelli che lavorano”, ha detto Camusso a RadioArticolo1 (podcast). Nella vicenda dei voucher, ha spiegato, “bisogna partire da una considerazione: c'è stata la scelta consapevole di escludere la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni sindacali. Così il governo ha deciso di inserire nella manovra di bilancio la norma sui nuovi voucher, che non c'entra niente con i conti pubblici”. In una lettera inviata agli iscritti Cgil, pochi giorni fa, Camusso ha riassunto i fatti salienti della vicenda, ricordando i 4,5 milioni di firme raccolti, il via libera della Corte Costituzionale ai referendum, il decreto legge del governo che abroga le leggi sottoposte a referendum popolare, infine la reintroduzione dei buoni. “Il governo e il Parlamento non hanno abrogato i voucher – scrive Camusso – ma i referendum, ovvero il diritto dei cittadini di esprimersi”: “Un Parlamento e un governo che in 35 giorni votano una legge e poi il suo contrario, minano la loro credibilità ed autorevolezza e la stessa fiducia nelle istituzioni”. Ora la risposta passa per la piazza del lavoro, quella piazza San Giovanni che da sempre raccoglie le iniziative più importanti del sindacato. Ma, dal giorno dopo, la battaglia riprende. La Cgil considera infatti “necessario sollevare una questione di illegittimità” dei provvedimenti approvati, sia presso la Suprema Corte di Cassazione, sia presso la Corte Costituzionale: è quanto si legge sempre nell’appello contro lo “schiaffo alla democrazia” che, ad oggi, ha raccolto quasi 40mila firme. Inoltre il sindacato chiede “al Presidente della Repubblica il suo autorevole intervento al fine di tutelare lettera e sostanza dell’art. 75 della Costituzione, anche valutando l’opportunità di non promulgare la legge almeno sino al pronunciamento della nostra Suprema Magistratura”. Fonte: http://www.rassegna.it/articoli/cgilinpiazzaperidiritti

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Informazione Sindacale

Notiziario prodotto dalle RSU FIOM della SIAD Macchine Impianti S.p.A.

ANNO 9 ­ NUMERO 31 ....................................... Luglio 2017

CGIL IN PIAZZA PER I DIRITTIAppuntamento a Roma, con due cortei fino a San Giovanni. Parole d’ordine: rispettoper il lavoro, la democrazia e la Carta. La “truffa” dei voucher ha portatoall’abrogazione del referendum, ma la confederazione è in campo: “Non smobilitiamo".

“Rispetto per il lavoro, la democrazia e la Costituzione”: con queste parole d’ordine laCgil scende in piazza a Roma oggi, sabato 17 giugno, e chiama al suo fiancolavoratori, pensionati, giovani, cittadini. Quella che si conclude in piazza San Giovannicol comizio del segretario generale Susanna Camusso (orario previsto: mezzogiorno)è una giornata di sana indignazione per il modo in cui governo e Parlamento, col“giochino” dei voucher prima aboliti e poi resuscitati, hanno disprezzato e raggirato lamobilitazione referendaria sul lavoro, le firme di milioni di cittadini e il diritto di tutti gliitaliani a esprimere il proprio voto col referendum. A Roma sono in corso due cortei: ilprimo parte da piazza della Repubblica e proseguie per via delle Terme diDiocleziano, via Giovanni Amendola, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana,piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto e arriverà a piazza di Porta San Giovanni. Ilsecondo corteo partirà da piazzale Ostiense e proseguirà per viale della Piramide Cestia, viale Aventino, piazza di Porta Capena,via di San Gregorio, via Celio Vibenna, via Labicana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto; e arriverà a piazza di Porta SanGiovanni. “Il messaggio lanciato da questa manifestazione è che la democrazia va difesa: quando si violano le regole, si creano deiprecedenti che ledono il diritto dei cittadini ad applicare l’articolo 75, cioè la possibilità di giudicare le leggi che i parlamenti e igoverni fanno”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, in una breve dichiarazione rilasciata a rassegna.it duranteil corteo: “Noi non retrocediamo, continueremo la nostra battaglia per arrivare alla Carta universale dei diritti del lavoro, perché diprecarietà questo paese muore”.

Piazza della Repubblica, da dove parte uno dei due cortei della Cgil alle 8 di mattina ha iniziato già a riempirsi. Gli organizzatoridistribuiscono bandiere e cappelli rossi. Il cielo della piazza è già riempito dai palloncini rossi della Cgil Torino, della Flc, della CgilMilano. Un furgoncino con su scritto "Voucher = no diritti" è pronto a mettersi in movimento, e questo sarà il grande tema dellamanifestazione: il gioco sporco del governo sui voucher. Uno slogan campeggia su uno striscione: "Che mondo sarebbe senzadiritti". Il senso della giornata è tutto qui: in piazza per i diritti, la Cgil c'è sempre.

“Quella di oggi è una manifestazione importante, soprattutto perché il sindacato esige rispetto verso il lavoro e verso la condizionedelle persone di tutte le età” ha detto Carla Cantone, ex segretario generale dello Spi Cgil e oggi segretario generale della Ferpa(Federazione europea dei pensionati), arrivata in piazza San Giovanni per partecipare alla manifestazione.

"Siamo orgogliosi del lavoro che ha fatto la Cgil. La battaglia sui voucher è solo un piccolissimo tassello di quello che stiamomettendo in campo in difesa dei diritti del lavoro". Così, dal corteo di piazza della Repubblica, Massimo Cogliandro, segretariogenerale della Fillea Piemonte. "Il disegno complessivo della Cgil ­ prosegue ­ è affascinante e importante, e culmina nella Cartadei diritti. È una grande battaglia in difesa del lavoro. Per questo siamo qui in piazza oggi". "Difendere la democrazia significadifendere i diritti di milioni di cittadini che avevano firmato per i referendum­ gli fa eco Giacomo Sturniolo, della Fisac Piemonte ­.Non fare votare, e scegliere, i cittadini non è democratico. La nostra battaglia politica proseguirà anche dopo questa giornata, perdifendere e affermare questo principio". “C'è una grande assenza della politica: non ha più un rapporto del paese, non rappresentapiù una grande parte dei cittadini e di quelli che lavorano”, ha detto Camusso a RadioArticolo1 (podcast). Nella vicenda deivoucher, ha spiegato, “bisogna partire da una considerazione: c'è stata la scelta consapevole di escludere la partecipazione deicittadini e delle organizzazioni sindacali. Così il governo ha deciso di inserire nella manovra di bilancio la norma sui nuovi voucher,che non c'entra niente con i conti pubblici”. In una lettera inviata agli iscritti Cgil, pochi giorni fa, Camusso ha riassunto i fatti salientidella vicenda, ricordando i 4,5 milioni di firme raccolti, il via libera della Corte Costituzionale ai referendum, il decreto legge delgoverno che abroga le leggi sottoposte a referendum popolare, infine la reintroduzione dei buoni. “Il governo e il Parlamento nonhanno abrogato i voucher – scrive Camusso – ma i referendum, ovvero il diritto dei cittadini di esprimersi”: “Un Parlamento e ungoverno che in 35 giorni votano una legge e poi il suo contrario, minano la loro credibilita ed autorevolezza e la stessa fiducia nelleistituzioni”. Ora la risposta passa per la piazza del lavoro, quella piazza San Giovanni che da sempre raccoglie le iniziative piùimportanti del sindacato. Ma, dal giorno dopo, la battaglia riprende. La Cgil considera infatti “necessario sollevare una questione diillegittimità” dei provvedimenti approvati, sia presso la Suprema Corte di Cassazione, sia presso la Corte Costituzionale: è quanto silegge sempre nell’appello contro lo “schiaffo alla democrazia” che, ad oggi, ha raccolto quasi 40mila firme. Inoltre il sindacatochiede “al Presidente della Repubblica il suo autorevole intervento al fine di tutelare lettera e sostanza dell’art. 75 dellaCostituzione, anche valutando l’opportunità di non promulgare la legge almeno sino al pronunciamento della nostra SupremaMagistratura”.

Fonte: http://www.rassegna.it/articoli/cgil­in­piazza­per­i­diritti

Informazione Sindacale

Luglio 20172

DDiisscciipplliinnee oorriieennttaalliiVVIIDDYYAA

Lo studio delle biografie dei Maestri ci può farvedere il sentiero che potremmo percorrere. Voglio introdurre un altrogrande Maestro della tradizione buddista tibetana: “Gampopa”. Gampopa(1079­1153 dC) nacque a Nyac nel Tibet orientale, studiò medicina edivenne medico. All'età di 26 anni entrò in un monastero della tradizionekadampa e si fece monaco; quando compi 33 anni, sentendo parlare di unGrande yogi “Milarepa”, scosso da un senso di devozione, lasciò ilmonastero per incontrarlo (sono stati fatti films sulla vita di Milarepa, libri e ebiografie). La ricerca non fu facile per i parecchi ostacoli che dovettesuperare e dopo tante sofferenze lo incontrò, rimase con Milarepa un annoe mezzo e ricevette profondi insegnamenti, fece poi un lungo ritiro e realizzògli insegnamenti. Fondò il monastero di Dvaspo e la tradizione della scuolaKagyu. Uno dei suoi principali discepoli fu il primo Karmapa. Tuttora questascuola e lignaggio sono presenti e attivi. Gampopa scrisse molti testi, unodei principali si intitola”Il Prezioso Ornamento della Liberazione”.A questo punto tenteremo di esercitarci in un suo insegnamento trattato neltesto, sono i 4 punti o 4 yoga: cerchiamo un posto tranquillo e eseguiamouna postura comoda, a terra su di una stuoia, a gambe incrociate, ma anchecomodi su una sedia; è importante tenere la schiena diritta e il toraceaperto.Ora il 1° punto o yoga: occorre trovare un punto esterno dove portareattenzione: un fiore, un albero, anche il nostro respiro o altro, fissiamo benequesto e rilassiamoci.2° punto yoga: dobbiamo ora rivolgere l'attenzione all'interno di noi,osserviamo i pensieri e le emozioni come si manifestano, lasciamoliscorrere come un fiume che va senza mai interrompersi... osserviamoosserviamo...3° punto yoga: ora Gampopa afferma, se i primi due punti sono statiapprofonditi dobbiamo qui scoprire che l'essenza di tutto il creato ha“Rolshi” (tibetano), vuol dire stesso sapore, l'essenza del sapore della vita!4° punto yoga: mantenendo ben presenti i 3 punti il Maestro Gampopa dice:non dobbiamo e non possiamo cambiare nulla, sii presente e attento,questa è la Profonda Meditazione dei 4 yoga!Buona meditazione! Tashi delek Buon tutto!

Angelo Casiraghi

IILL DDEELLEEGGAATTOO SSIINNDDAACCAALLEE((iill RRuuoolloo ddeellllee RR..SS..UU..))

Con il mese di Giugno è arrivata la fine delmandato triennale per le RappresentanzeSindacali Unitarie (RSU) della SIAD MI.Considerando che, oltre alla scadenza delmio mandato di RSU, sono anche altermine della mia carriera o vita lavorativa,volevo sottolineare per un’ultima volta lagrande importanza del delegato sindacalee del suo ruolo all’interno di un’azienda.Questa rilevante funzione (che mi ha vistocoinvolto dal 2004) è stata moltointeressante e impegnativa, ricca di tantesoddisfazioni e di delusioni, che mi hannoaccompagnato lungo questo percorso.Chiarisco subito per i meno esperti che fareil delegato sindacale non è un lavoro, maun impegno che si deve sentire dentro,bisogna essere anche dotati di grandepazienza e tanto entusiasmo. Uomini edonne di provata esperienza lavorativa econtrattuale hanno deciso di fare i delegati,affiancando alla loro esperienza, anche lanon facile “arte” del sapersi rapportare congli altri lavoratori; tutto questo nellaconvinzione che la contrattazione sul postodi lavoro rappresenta uno strumento chegarantisce i diritti fondamentali edimprescindibili delle lavoratrici e deilavoratori, per assicurare la trasparenzanelle scelte e nell’assegnazione dellerisorse. Il delegato eletto che forma le RSU(noi abbiamo 3 delegati) non è ilfunzionario del sindacato (questa figura èrappresentata dal Sig.AGAZZI Andrea, checi supporta fuori e dentro la fabbrica); ilruolo del delegato è quello di rappresentarele esigenze dei lavoratori senza interessi oconvenienze personali. Le RSU tutelano i lavoratori collettivamente, controllano l’applicazione del contratto eaprono, quando occorre, una vertenza in caso di specifici problemi. Le RSU possono cosi’ farsi carico di unaprima tutela del lavoratore, cercando di risolvere il contrasto con il datore di lavoro. Si può passare eventualmentead una assistenza più strutturata, tramite il sindacato di riferimento e i suoi legali. Tra le competenze necessarie,per svolgere al meglio il compito del delegato, c’è la buona propensione al dialogo e il sapersi relazionare con laparte padronale. Il colloquio deve essere continuo, anche se non è sempre facile, specie se c’è divergenza diidee e obiettivi. A questo proposito vorrei ricordarvi che, dopo più di due anni di incontri con la direzione di SIADMI, non siamo ancora giunti alla conclusione sulla parte economica, nonostante la parte normativa sia giaconclusa e sancita. Ci vuole tanta pazienza per non rovinare in pochi istanti il lavoro fatto da mesi.Personalmente, svolgendo il ruolo del delegato, ho conosciuto più approfonditamente tanti colleghi, addiritturacon alcuni di questi il rapporto è diventato piu personale, facendo anche da “psicologo” per tante altreproblematiche. Se qualcuno volesse provare a svolgere questa funzione (il delegato non lo psicologo) loconsiglierei vivamente, mettersi in gioco ne vale sempre la pena. Personalmente mi sono arricchito dentro e hoconosciuto delle persone sotto aspetti diversi, una opportunità che non avrei avuto restando in ditta solo comeimpiegato.Per chiudere: mando un saluto a tutti voi e vi ringrazio per la simpatia e supporto ricevuta in questi anni. Auguroun buon risultato alla nostra lista FIOM nella prossima elezione delle RSU, ricordandovi che il delegatorappresenta tutti i lavoratori tesserati e non…Ciao

Giuseppe Maestri

Informazione Sindacale

Luglio 2017 3

Fabrizio BarbieriMarco BiroliniAngelo CasiraghiDemetrio LorenziGiuseppe MaestriMarco Rota

Qui potrete scaricare il pdf diquesto numero del giornalinoed anche quelli precedentiA COLORI:http://www.rsusiadmi.altervista.orgE­mail: [email protected] con Scribus:http://www.scribus.net/Pubblicato con licenzaCreative Commons

TRUMP E IL NARCISISMONegli ultimi mesi i commentatori fanno a gara nel cercare di inquadrare Donald Trump in termini

psicopatologici. Nel suo caso non si può parlare di infantilismo quanto piuttosto di inizio di demenza senile.Il demente senile si infantilizza, da qui l’impressione che Trump sia infantile. Chi invecchia male nonascolta più chi non la pensa come lui. Pare che Trump segua solo Fox News, perché è il canaleconservatore che la pensa come lui, non sembra interessato ad ascoltare altre campane. Si dirà: non èdemente Trump, è demente la sua ideologia, anche se in milioni la condividono. Il voler perseguire a ognicosto il proprio progetto può generare disastri. Trump: “uno come me non si arrende mai, nemmeno difronte all’evidenza”. Il punto è che il presidente americano ha il controllo delle armi atomiche. Se Trump,dopo aver visto una trasmissione Fox, decidesse di buttare una bomba atomica su Pyongyang o suTeheran, chi glielo impedirebbe? Altri si chiedono se Trump sia solo narcisista. Per Freud il narcisismo èuna componente essenziale alla base di ciò che chiamiamo auto­stima, amor proprio, apprezzamentodelle proprie qualità e quindi senso di sicurezza in se stessi, ecc. Diciamo che in Trump c’è troppo di tuttociò che ci fa normali: troppa auto­stima, troppa ammirazione per le proprie capacità, troppo amor proprio,troppa sicurezza in se stesso, ecc. Questo narcisismo si riscontra anche nelle parole dei trumpisti. Alcunisuoi elettori hanno minimizzato i suoi passi falsi con frasi del tipo “nessuno è perfetto”; sono dell’avviso

che la democrazia occidentale stiaentrando in una nuova fase chepotrebbe portare alla sua fine. Inpassato si ammiravano e si votavanoleader positivi sotto diversi punti di vista,persone corrette, che sembravanotendere alla perfezione, uominimeritevoli perche’ appartenevano a unmondo diverso da quello della gentecomune, come Lincoln, De Gasperi, DeGaulle, Gandhi, Mandela... Oraassistiamo a scelte diverse comevolesse affermarsi l’idea che bisogna

eleggere persone di successo, gente comune in buona sostanza, “non perfetti”, ma di grandi fortune;personaggi come Trump, o come Berlusconi, affascinano trasversalmente perchè illudono la gentecomune per aver realizzato quello che io, persona comune, vorrei realizzare: soldi, fama, donne, ed infine,potere e vanto. La massa non elegge più le persone ideali, quelle che non saremo mai, ma le persone chevorremmo proprio essere. Il narcisismo è anche votarsi al proprio io ideale. Scegliere Trump cela unacerta caduta di ideali ed esprime mediocrazia: si preferiscono cioè leader “mediocri come me”, ma anchenel senso che, per lo più, costoro vengono dai media o ne hanno il controllo, non importa la mediocrità,oggi stemperata e legittimata dai mass­media. E’ il modulo Berlusconi­Trump che potrebbe portare altramonto della democrazia. Potrebbe generare regimi come quello di Putin in Russia o di Erdogan inTurchia, una pseudo­democrazia in mano ad un autocrate. Non a caso Putin è molto ammirato inOccidente soprattutto da chi vota per Trump, Le Pen, Salvini. Questi leaders proclamano “io godo!”, chescatena una certa invidia in alcuni, produce ammirazione ma ancheuna certa sottomissione: è l’umana tendenza a farsi strumento delpiacere di una figura divina, e divina proprio perché si pone comecampione di ogni godimento. Tutto questo Freud lo chiamòmasochistico, alla base di molti rapporti umani: se alla base dellapreferenza di questi personaggi da parte, di elettori di classi socialisideralmente lontane, vi è una proiezione di sé, di ciò che vorremmoessere e non saremo mai, non è masochistico essere consapevoli diprestare le proprie risorse e il proprio lavoro per consolidare edaccrescere il loro potere? Un tempo la folla assisteva alle laute cenedei re, esibizione di potere e di generosità, perché qualcosaavanzava, perciò la folla si esaltava al godimento del re. Oggi ci sicrogiola nel sentir parlare delle amanti di Berlusconi e nell’ammirarela moglie bimbo di Trump. Come disse Lacan: “il godimento degliesseri umani è il godimento dell’Altro”. Ma qui probabilmente stiamoandando fuori strada…

Demetrio Lorenzi

Informazione Sindacale

Luglio 20174

Il 12 luglio si svolgeranno le elezioni dellaRSU in SIAD MI, come FIOM presentiamouna lista di cinque candidatirappresentativi di diversi reparti e divisioniaziendali. In continuità con quanto fattonegli ultimi anni, il nostro obiettivo restaquello di lavorare nell’interesse dellelavoratrici e dei lavoratori di SIAD MI, inun continuo confronto con la direzioneaziendale sul tema della contrattazione edella sicurezza. Negli ultimi tre anni con laRSU uscente, in una logica di confrontocon l’altra sigla sindacale, abbiamopromosso e condiviso con lavoratrici elavoratori una piattaforma per un contrattoaziendale che ha portato alla firma di unaccordo migliorativo delle indennità ditrasferta e di alcuni aspetti normativi (part­time, permessi visite…); l’obiettivoimmediato, per la prossima RSU, è quellodi arrivare a chiudere la trattativa anchesulla parte economica, senza mettere indiscussione quanto in essere. E’ nostravolontà fare un accordo con l’azienda chesia soddisfacente e tutelante; abbiamodedicato (e vogliamo continuare a farlo)molte energie per raggiungere questotraguardo, ma finora il confronto non haprodotto un risultato rispondente a questecondizioni minime. Negli ultimi anni sonostati stabilizzati molti lavoratorisomministrati, che da anni eranodipendenti di agenzie, questo importantepassaggio è frutto anche delle pressioniche la RSU Fiom ha esercitatosull’azienda. Con l’unico intento di tutelarelavoratrici e lavoratori, abbiamo affrontatol’acquisizione del ramo d’azienda di TPI e,più recentemente, la cessione del ramod’azienda ITALARGON alla Roboteco,confrontandoci e discutendo con l’aziendae firmando accordi solo quando abbiamoritenuto soddisfacente il livello dimediazione raggiunto e dopo averricevuto il parere positivo delle personecoinvolte. Inoltre, come è giusto che sia, laRSU Fiom si è sempre adoperata con ilmassimo dell’impegno per dare il propriosupporto a tutti i colleghi/e che ne hannoavuto bisogno, senza pretendere nulla incambio. Per quanto ci riguarda, il nostroimpegno non verrà meno con il rinnovodella RSU, vi chiediamo di rinnovare lafiducia alla FIOM­CGIL e in particolare aicolleghi candidati nella nostra lista chesono:

Nicoletta SerinaIn Siad MI da dicembre 2015(Ex Tecnoproject Ind.le),lavora in Amministrazione esi occupa di recupero creditida marzo 2016.

Rinnovo RSU­Siad MI 2017

Marco BiroliniIn Siad MI da 29 anni, lavoranel Global Service e sioccupa dell’Officina GS,svolge anche attività ditraining. In carica dal 1993.

Fabrizio BarbieriIn Siad MI da maggio 1997,lavora nella Divisione Acquisti– Dichiarazioni di Origine daottobre 2013 (prima MagazzinoSpedizioni e Logistica).

Francesco TrafeliIn Siad MI da 8 anni, lavoranel reparto montaggiocompressori orizzontali.

Pietro TotèIn Siad MI da 14 anni, lavoraal reparto collaudo comecollaudatore dal 2004.