Ceresa(s z)

31

description

Ceresa Sacro in val brembana

Transcript of Ceresa(s z)

Page 1: Ceresa(s z)
Page 2: Ceresa(s z)

San

Giovanni

Bianco

chiesa

parrocchiale

di San

Giovanni

evangelista (sacrestia)

Madonna in

gloria,

Sant'Antonio

di Padova e

Sant'Antonio

abate e un

Vescovo

Olio su tela,

cm 161x138,

anteriore al

1630

La composizione si

sviluppa su uno

schema piramidale

ed è disposta

simmetricamente;

risale al periodo

giovanile del

Ceresa. Nella

parte superiore del

dipinto èrappresentata la

Madonna con il

Bambino

circondata dai

cherubini. In basso

Sant’Antonio di

Padova tende il

braccio per

prendere il giglio

che il Bambino gli

dona; accanto a lui

due Vescovi: quello

di destra èSant’Antonio

abate,

riconoscibile dal

fuoco, dalla

campanella e dal

maiale.

Page 3: Ceresa(s z)

Madonna in

gloria venerata

da

Sant’Apollonia,

San Nicola da

Tolentino,

Santa Lucia e

due offerenti

Olio su tela, cm

250x180, 1633 ca.

San Giovanni

Bianco

chiesa

parrocchiale di

San Giovanni

evangelista (sacrestia)

Opera del periodo

giovanile del Ceresa

rappresenta

Sant’Apollonia e

Santa Lucia dai volti

“talmente

caratterizzati da

sembrare ritratti”; al

centro San Nicola da

Tolentino. Le due

Sante tengono fra le

mani la palma del

martirio e gli

attributi che le

caratterizzano (occhi

e tenaglia), in basso

si osservano i ritratti

degli offerenti. La

Vergine, seduta su

una nube plumbea,

tiene sulle ginocchia

il Bambino;

l’orizzonte ribassato

e gli elementi

architettonici

conferiscono

spazialità al dipinto.

Page 4: Ceresa(s z)

chiesa

parrocchiale

di San

Giovanni

evangelista

(esposto a

“Casa Ceresa”)

Gregorio

Barbarigo,

vescovo di

Bergamo

Olio su tela,

cm 82x70

Gregorio Barbarigo

fu vescovo di

Bergamo per sette

anni e il 10 ottobre

1658 venne a San

Giovanni Bianco in

visita pastorale,

quindi è possibile

che il Ceresa “abbia

seguito non solo il

prototipo usato da

altri pittori” ma il

ricordo che aveva

del giovane vescovo.

Gregorio Barbarigo

è ritratto in piena

luce con lo sguardo

“più implorante che

protettivo”, e la

mano destra che

benedice i suoi

fedeli; sul tavolo il

libro della vita di

San Carlo Borromeo

suo grande modello.

Lo sfondo alle sue

spalle è rischiarato

da una grande

aureola.

Page 5: Ceresa(s z)

frazione

Fuipiano al

Brembo

chiesa

parrocchiale

dei Santi

Filippo e Giacomo

Pietà con i

Santi Rocco,

Pietro,

Antonio di

Padova,

Sebastiano

Olio su tela, cm

280x195, 1628

E’ la prima opera

datata del Ceresa; i

“due lucidi ritratti in

primo piano“ denotano

la sua vocazione per la

ritrattistica. Il dipinto èstato allungato e

allargato (in origine

era, cm 210x150). Da

sinistra a destra sono

rappresentati San

Rocco con il cagnolino e

la piaga sulla coscia,

San Pietro con le chiavi,

la Vergine che regge il

Cristo morto (rilettura

del Goltzius),

Sant’Antonio di Padova

e San Sebastiano; in

basso, al centro, lo

stemma degli offerenti.

Page 6: Ceresa(s z)

frazione Fuipiano al

Brembo

chiesa parrocchiale

dei Santi Filippo e

Giacomo

San Giovanni

Battista

Olio su tela, cm

136x50, 1636 ca.

Il Battista sembra uscire

dallo spazio compositivo,

come si vede dal piede

che sporge dal piedistallo

in primissimo piano. Èvestito di un grande

manto rosso che ricade in

pesanti pieghe; ai suoi

piedi l’agnello.

Page 7: Ceresa(s z)

frazione Fuipiano al

Brembo

chiesa parrocchiale

dei Santi Filippo e

Giacomo

San Carlo Borromeo

Olio su tela, cm 136x70,

1636 ca.

La tela, allargata in

epoca successiva,

presenta lo stesso

impianto

compositivo del San

Giovanni Battista

con il quale e

probabilmente

formava una coppia.

Raffigura San Carlo

Borromeo in abiti

cardinalizi: il bianco

della cotta

fittamente

plissettata evidenzia

il rosso degli abiti

sullo sfondo grigio-

azzurro.

Page 8: Ceresa(s z)

Oneta

chiesa del

Carmine

Natività della

Vergine

Olio su tela,

cm 90x60

In primo piano sono

rappresentate le

ancelle che prestano

le prime cure alla

Vergine; una scalda i

panni al fuoco, due

versano l’acqua in

una tinozza, un’altra

lava la neonata,

un’anziana

impartisce gli ordini,

tra loro un angioletto

dall’espressione seria

regge un

asciugamano. Nella

parte superiore,

Sant’Anna osserva la

scena mentre una

donna le porta due

uova. Le robuste

ancelle vestono colori

vivaci e contrastanti

mentre in alto, ad

eccezione del

lenzuolo e delle vesti

di Anna, tutto èverde petrolio.

Page 9: Ceresa(s z)

frazione

Oneta

chiesa del

Carmine

Madonna

del

Carmelo

Olio su

tela, cm

110.5x95.

5

Secondo alcuni

storici la tela fu

commissionata

in occasione

dell’istituzione

ad Oneta della

Confraternita

per la devozione

alla Madonna

del Carmelo il

18 luglio 1660.

Nella tela

sagomata èrappresentata la

Vergine seduta

su soffici nuvole

con il Bambino

e lo scapolare,

lo sguardo

rivolto in basso,

sembra seguire

pensieri lontani,

ai lati due

cherubini.

Page 10: Ceresa(s z)

frazione

Pianca

chiesa

parrocchiale

di Sant’Antonio

abate e

S.Nicola di

Bari

San Rocco fra i

Santi

Sebastiano e

Bartolomeo

Olio su tela, cm

155x104 (in

origine, cm

130x104), 1630

I sopravvissuti alla

peste, in

rendimento di

grazie,

commissionarono

al Ceresa il dipinto

in onore dei Santi

protettori contro le

pestilenze.

Quest’opera del

periodo giovanile

evidenzia come il

Ceresa facesse

ricorso a modelli

da Annibale

Carracci a Palma il

Giovane. La tela è

stata allungata di

25 cm.

Page 11: Ceresa(s z)

frazione San

Gallo

chiesa

parrocchiale

di Santa Maria

Assunta e

S.Gallo

Visitazione e i

Santi Rocco e

Sebastiano

Olio su tela, cm

180x120, 1630

ca.

Opera giovanile nella

quale si evidenzia

come il Ceresa agli

esordi, non avendo

ancora acquisito una

padronanza

stilistica, facesse

ricorso a stampe e

modelli: Barocci,

Agostino Carracci,

Cavalier d’Arpino. Il

dipinto rappresenta

San Rocco che

guarda fuori dal

quadro, con la mano

sinistra indica la

piaga sulla coscia e

San Sebastiano il cui

corpo segue una

linea serpentinata.

Dietro di loro,

rialzate dai gradini,

Maria stringe la

mano a una robusta

e giovane Santa

Elisabetta. Gli

elementi

architettonici e

l’orizzonte

rischiarato creano

spazialità.

Page 12: Ceresa(s z)

frazione San Gallo

Santuario della

Beata Vergine della Costa

Cristo in croce

venerato da San

Giovanni Battista,

San Francesco, San

Pietro

Olio su tela, cm

250x150, 1653 ca.

Al vertice della

composizione è posta la

testa reclinata di Cristo

dal quale traspare

serenità e pacatezza,

due angioletti in volo gli

stanno accanto. In

basso spicca la figura

di San Giovanni

Battista per l’arioso

manto di un bel rosso

che lascia intravedere

le pelli di cui è vestito,

nella mano sinistra

tiene la croce con

cartiglio e ai piedi

l’Agnus Dei. Fanno da

contraltare un minuto

San Francesco con il

saio bruno e San Pietro

con una barba corta e

crespa, i lineamenti

segnati, lo sguardo

rivolto al Cristo, una

vivace tunica azzurro

chiaro e pallio

contrastante.

Page 13: Ceresa(s z)

frazione San

Gallo

Santuario della

Beata Vergine

della Costa

Madonna in gloria

venerata da

Sant’Antonio

abate, San

Giuseppe e Santa

Monaca

Olio su tela, cm

250x150, 1653 ca.

Nella composizione la

Sacra Famiglia è

evidenziata dai colori

caldi e chiari degli

abiti; San Giuseppe

tiene in mano il

bastone fiorito, suo

attributo perché

facendo germogliare

la sua verga secca Dio

lo indicò come

prescelto per sposare

Maria, lo sguardo è

rivolto alla monaca

assorta in preghiera.

Alle spalle di San

Giuseppe è

rappresentato

Sant’Antonio abate

con il campanello, il

maiale e il fuoco; la

luce che proviene da

sinistra evidenzia i bei

volti dei tre Santi.

Page 14: Ceresa(s z)

frazione San Pietro d’Orzio

chiesa

parrocchiale di

San Pietro

Sacra Famiglia

con San

Giovannino e

quattro Santi

Olio su tela, cm

207x131, 1631

Il dipinto si articola su

due registri, in quello

inferiore sono

rappresentati San Nicola

da Tolentino con l’abito

nero dei frati agostiniani

e un sole rosso in mezzo

al petto e San Rocco, con

lo sguardo rivolto verso

l’alto, che sembra entrare

di gran fretta nella scena.

Alle sue spalle

Sant’Alessandro vestito

da soldato con colori

contrastanti e San

Sebastiano dai tratti

anatomici imprecisi. Lo

sguardo corre sulla Sacra

Famiglia, rappresentata

in secondo piano, per

l’effetto prospettico

dell’architettura e perchéil Ceresa mette in luce il

volto giovane e dolce di

Maria, quello anziano e

pensoso di Giuseppe e il

Bambino che accoglie i

frutti che San

Giovannino gli dona.

Page 15: Ceresa(s z)

frazione San

Pietro d’Orzio

chiesa

parrocchiale

di San

Pietro

Madonna in

gloria

venerata da

Sant’Anna,

San

Francesco e

due anziani

devoti

Olio su tela,

cm

160x130,

fine quinto

decennio

Sant’Anna è

rappresentata

in preghiera con

un arioso manto

arancio scuro, il

velo bianco che

le evidenzia il

volto; di fronte

San Francesco

minuto con il

saio bruno, le

mani giunte, lo

sguardo rivolto

verso l’alto. Al

centro la

Vergine con un

bel manto

azzurro-blu e il

Bambino sulle

ginocchia, lo

sguardo di

entrambi rivolto

verso il basso

dove, alle

estremità, sono

raffigurati i

committenti, i

coniugi

Giupponi. Al

centro lo

stemma dei

donatori.

Page 16: Ceresa(s z)

frazione San

Pietro d’Orzio

chiesa

parrocchiale

di San Pietro

San Rocco

invoca la

Sacra Famiglia

in un consesso

di Santi

Olio su tela, cm

186x140, 1643

Bellissimo questo San

Rocco, forse il più bello

del Ceresa”. La tela, che

rivela la maturità artistica

del pittore, è organizzata

su due registri “uno

celeste e l’altro terrestre”.

Al centro campeggia San

Rocco con un bel

panneggio albicocca, gli

stanno accanto in

simmetria San Sebastiano

e San Carlo Borromeo

dietro quattro frati:

Sant’Antonio abate con

bastone a T e campanella,

Sant’Antonio di Padova?,

San Nicola da Tolentino

con il sole rosso sul petto,

San Francesco d’Assisi in

preghiera. Nel registro

superiore la Sacra

Famiglia con San

Giovannino alla destra

della Vergine, San Pietro

con in mano una grande

chiave e Santa Lucia, alle

spalle di San Giuseppe

Santa Apollonia e San

Luca che guarda lo

spettatore. Secondo Luisa

Verteva, San Luca

potrebbe essere il ritratto

del Ceresa stesso e la

Madonna quello di sua

moglie, infatti la leggenda

attribuisce al pennello di

San Luca il primo ritratto

della Vergine. In alto la

Colomba Spirito Santo.

Page 17: Ceresa(s z)

frazione

Sentino

chiesetta

di San

Marco

Pietà

Olio su tela,

cm 96x128,

1640 ca.

La luce proveniente dal basso a sinistra “taglia” diagonalmente la composizione, nella parte inferiore il corpo del Cristo

illuminato, in quella superiore dallo sfondo buio emergono solo le mani e il volto di Maria che guarda con pacato dolore

il figlio morto. Tra loro un angioletto, simbolo di devozione, sorregge il sudario quasi a voler avvolgere il corpo del

Cristo. In alto a sinistra il riferimento al calvario.

In questo

dipinto Cristo

non è sorretto

dalla madre ma

ha il capo

appoggiato ad

un tavolo, sul

volto i segni

della sofferenza.

Il corpo di

“levigata

classicità” ci

riporta alla

maturitàartistica del

Ceresa.

Page 18: Ceresa(s z)

San Pellegrino

Terme

chiesa

parrocchiale di

San Pellegrino

La Madonna del

Carmelo appare ai

Santi Sebastiano,

Rocco, Pellegrino

Olio su tela, cm

250x140, 1653 ca.

In primo piano,

genuflessi, sono

rappresentati San

Sebastiano con forte

risalto plastico, lo

sguardo rivolto verso

l’alto; San Rocco, al

centro, con bastone,

cagnolino, gli abiti di

colore rosso e verde

che si esaltano per

contrasto e San

Pellegrino con piviale

rosso, oro e cremisi.

Nella parte superiore

il gruppo divino:

Maria, dal bel volto

ovale, mostra lo

scapolare. L’azzurro

e il rosa delle vesti

della Vergine ben si

intonano con lo

sfondo, ricoperto da

vaporose nubi, nel

quale due angioletti

reggono una corona

sul capo di Maria.

Page 19: Ceresa(s z)

Santa Brigida

antica chiesa

parrocchiale di

Santa Brigida

Sant’Antonio di

Padova abbracciato

dal Bambino Gesù

Olio su tela, cm

180x130

Il Santo è

rappresentato in

piedi, circondato da

sette teste cherubiche

“le due in basso

aggiunte in un

secondo momento”.

Nelle mani regge il

libro che preme

contro l’anca perché

faccia d’appoggio a

Gesù Bambino che,

viso contro viso,

abbraccia con amore

il Santo.

Page 20: Ceresa(s z)

Santa Brigida

antica chiesa

parrocchiale di

Santa Brigida

Madonna con

Bambino, con San

Carlo Borromeo e

il Battista

Olio su tela, cm

195x131, 1670 ca.

La Vergine,

teneramente materna,

è seduta sulle nuvole,

lo sguardo rivolto in

basso. Gesù, con le

braccia aperte in un

abbraccio che

riscatterà l’umanità, è

piegato verso i due

Santi. San Carlo, il cui

volto esprime

devozione, è ritratto in

abito cardinalizio. San

Giovanni Battista

sembra guardare lo

spettatore. I colori

accesi, il contrasto

chiaroscurale dei

panneggi conferiscono

plasticità ai personaggi

che si staccano dallo

sfondo sfumato e

neutro. Secondo alcuni

storici sarebbe

identificabile l’aiuto del

figlio Giuseppe e

comunque è opera del

periodo meno creativo

del Ceresa. Lo stemma

del committente non è

ancora identificato.

Page 21: Ceresa(s z)

Serina

chiesa

parrocchiale

di Santa

Maria

Annunciata

Sant’Agostino;

Santa Monica

Olio su tela, cm

160x62

entrambi

Nelle due immagini

speculari sono

raffigurati

Sant’Agostino e la

madre Santa Monica.

Il primo, che aveva

aiutato e poi

sostituito il vescovo di

Ippona, indossa il

piviale rosso e rosa

antico, la mitria e con

la mano sinistra

regge il pastorale

mentre la destra

indica la Trinità. La

luce, utilizzata come

elemento espressivo,

colpisce il volto dallo

sguardo pensoso,

l’abito vescovile, la

mano destra e il

pastorale dipinti con

bellissimi colori caldi,

messi ancor più in

evidenza dalla tunica

scura e dallo sfondo

neutro. Santa Monica

è raffigurata con

l’abito nero delle

monache agostiniane

e il crocifisso. Il

soggolo candido

colpito dalla luce le

illumina il volto, lo

sguardo è rivolto al

cielo, a sottolineare la

cristiana devozione

che accompagnò la

vita della Santa. Ai

piedi lo stemma del

donatore.

Page 22: Ceresa(s z)

chiesa

parrocchiale di

Santa Maria

Annunciata

(sacrestia)

Sant’Elena

Olio su tela, cm

166x60, 1636 ca.

Sant’Elena, imperatrice e

madre di Costantino, andò

in pellegrinaggio in

Terrasanta e ritrovò la

Croce di Cristo che

divenne il suo attributo.

Qui è rappresentata con la

corona regale e con l’abito

grigio-blu per indicare la

sobrietà dei costumi dopo

la conversione.

Page 23: Ceresa(s z)

chiesa parrocchiale

di Santa Maria

Annunciata

(sacrestia)

L’Imperatore Eraclio

Olio su tela, cm 166x60,

1636 ca.

Dopo aver recuperato la

croce di Gesù, che

Sant’Elena aveva

identificata, Eraclio la

porta a Gerusalemme,

ma prima di entrare in

città viene fermato da un

Angelo che gli ordina di

togliersi le vesti e le

insegne regali.

Ubbidiente l’imperatore

romano entra nella Città

Santa spogliato e scalzo

come Gesù ne era uscito.

Nel dipinto Eraclio porta

la croce, ai suoi piedi, le

vesti, la corona e lo

scettro.

Page 24: Ceresa(s z)

chiesa

parrocchiale

di Santa

Maria

Annunciata

Santa

Lucia

Olio su

tela, cm

58x58,

1660

ca.

La Santa èrappresentata

come una

giovane donna

e guarda lo

spettatore, con

la mano destra

indica gli occhi

appoggiati sul

tavolo mentre

nella mano

sinistra stringe

la palma del

martirio. La

figura occupa

tutto lo spazio

compositivo, i

colori caldi

delle vesti e i

forti contrasti

chiaroscurali

le conferiscono

plasticitàfacendola

emergere dallo

sfondo.

Page 25: Ceresa(s z)

chiesa

parrocchiale dell’Annunciata

(sacrestia)

L’Angelo

custode

Olio su tela,

cm 57x55

La sproporzione

del corpo

dell’Angelo e

l’aspetto statico

del bimbo, i

colori sommessi,

inducono la

Vertova a

considerare

questo dipinto

tra le opere di

bottega,

probabilmente

eseguita con

l’aiuto del figlio

Giuseppe.

Page 26: Ceresa(s z)

Ubiale(frazioneClanezzo)

chiesa

parrocchiale

di San Gottardo

Sant’Antonio

di Padova a

colloquio con

il Bambino

Gesù

Olio su tela, cm

125x85, inizio

settimo

decennio

Sia il Bambino che

Sant’Antonio si

portano una mano

al cuore e l’altra ad

indicare i fedeli che

chiedono soccorso,

il Santo guarda

fisso Gesù certo

della sua

intercessione.

“L’Angioletto

pensoso e corposo,

che regge il giglio

sedendo ai piedi di

un tavolo coperto

da un panno rosa-

violaceo, giustifica

l’ammirazione dei

vecchi scrittori per

i putti di Carlo

Ceresa”.

Page 27: Ceresa(s z)

Valleve

chiesa

parrocchiale

dei Santi

Pietro e

Paolo

Annunciazione

Olio su tela, cm

127x98, 1663

ca.

Lo spazio

compositivo è

interamente

occupato dalla figura

della Vergine e da

quella dell’arcangelo

Gabriele. La

posizione del corpo e

l’espressione del

volto di Maria fanno

trasparire la sua

sottomissione alla

volontà divina, la

mano sinistra

sembra confermare

la sua fede o

chiedere “perché

io?”. L’angelo,

maestoso, con le ali

ancora aperte e le

vesti mosse dall’aria,

ha un’espressione

pensosa e ferma,

quasi a voler

rassicurare la

Vergine. I bellissimi

bianchi del giglio,

delle roselline e della

veste dell’angelo

esaltano il verde

foresta, il senape,

l’arancio scuro, il

rosa antico delle

vesti in un delicato

contrasto.

Page 28: Ceresa(s z)

Valleve

chiesa

parrocchiale

dei Santi Pietro e Paolo

Sant’Antonio di

Padova

Olio su tela, cm

127x98, 1663 ca.

Sant’Antonio

genuflesso

abbraccia

estasiato il

Bambino che

ritto sul libro

gli si avvicina.

Alle spalle del

Santo una

tenda dello

stesso colore

della tovaglia

sulla quale

spicca un giglio

bianco.

Page 29: Ceresa(s z)

Valnegra

chiesa

parrocchiale

di San

MicheleMadonna del

Rosario con

quattro Santi

e i quindici

Misteri

Olio su tela, cm

175x125, 1650

Nella parte inferiore del

dipinto sono rappresentati i

due Santi genuflessi, in abiti

monacali, dietro di loro due

immagini emergono

simmetricamente e secondo

alcuni studiosi sarebbero San

Silvestro Papa con piviale

dorato e triregno e San

Costantino con corona e

corazza. Nella parte superiore

la Vergine, avvolta in un

mantello di un vivace blu

elettrico, con un viso giovane e

pensoso, guarda Santa

Caterina, mentre il Bambino

seduto sulle sue ginocchia

sembra guardare lo spettatore.

I Misteri del Rosario, che

rappresentano i vari momenti

della vita di Cristo e della

Vergine, sono inseriti lungo

tutto il bordo e racchiusi entro

cornici intercalate da foglie e

rose. Sopra il capo della

Madonna c’è la scena

dell’incoronazione che nel ‘600

rappresentava uno dei

momenti più alti della

narrazione; seguono le altre

sequenze del racconto

evangelico. Per avere una

simmetria al centro, in basso,

è stata posta una sedicesima

formella che lascia intravedere

un’adorazione dei Magi.

La devozione alla

Madonna del Rosario

era molto sentita e

nelle opere del Ceresa

si esprime in una

serie di pale che

rappresentano la

Madonna con il

Bambino, San

Domenico che

secondo la tradizione

aveva ricevuto dalla

Vergine la corona del

Rosario con cui

avrebbe sconfitto

l’eresia e Santa

Caterina da Siena.

Page 30: Ceresa(s z)

Zogno

(località

Castegnone)

chiesa di

Maria Bambina

Madonna in gloria con Bambino benedicenteOlio su tela, cm 185x145, inizio settimo decennio

La Vergine, seduta su vaporose nubi, cinge con il braccio il Bambino benedicente. Due angioletti reggono una corona fiorita sopra la testa della Madonna.

Page 31: Ceresa(s z)

Zogno (frazione Somendenna) chiesa parrocchiale di San Giacomo Maggiore

La SS.ma

Trinità

venerata da

San Rocco e

Sant’Antonio

di Padova

Olio su tela,

cm 200x145,

1665

Luigi Pagnoni

ritiene che questa

pala sia stata

dipinta da

Giuseppe, figlio di

Carlo Ceresa. In

alto al centro è

rappresentato Dio

in abiti rosa e

manto verde e

intorno a Lui i

cherubini quindi

la colomba Spirito

Santo e Cristo in

croce. Ai lati della

Croce San Rocco

e Sant’Antonio di

Padova. Sullo

sfondo di nuvole

plumbee si apre

l’orizzonte

azzurro.