Ceramica - training.sanitastroesch.ch · Ceramica high-tech nel corpo umano Per le articolazioni...
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Rivista per i clienti Sanitas TroeschAnno 22, N. 32/Maggio 2017 www.sanitastroesch.ch
Ceramica
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 03
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La mia vita.La mia Liv.
Hard o soft, ma sempre smart
Scoprite come si cuociono i mattoni e perché una stilista di moda si è dedicata anima e
corpo all’arte. Apprendete direttamente dai professionisti della coltelleria che vantaggi
offrono le lame in ceramica, chi le utilizza e per quali ragioni. Anche per il 125° anniversario
di Keramik Laufen e per gli specialisti di rivestimenti e pavimenti di HG COMMERCIALE
tutto ruota attorno ai prodotti ceramici. Perfino nella tecnica medicale non si fa nulla
senza ceramica high-tech, per sostituire denti, articolazioni dell’anca o quant’altro.
Probabilmente, poi, non è un caso che un materiale da costruzione intramontabile come
l’argilla riscuota un successo sempre maggiore.
Dopo la lettura di questo numero di casanova una cosa dovrebbe apparire chiara:
la ceramica è un elemento essenziale della nostra quotidianità. Ma il modo in cui nascono
tante di queste realtà, tutt’altro che «quotidiane» nel senso banale del termine,
è straordinariamente emozionante.
Vi auguro quindi una lettura interessante ed informativa.
Michael Schumacher
CEO
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 05
Sommario
Con Adora fare il bucato diventa un piacere.V-ZUG vi facilita la vita con soluzioni semplici e individuali, ad esempio per prendervi cura della biancheria. Adora SLQ WP è silenziosissima quando lava e in più è la prima a poter vantare la tecnologia a pompa di calore ecologica e la novità mondiale della lisciatura a vapore, grazie alla quale stirare ormai è praticamente superfluo. Così prendersi cura della biancheria è un vero passatempo: vzug.com
125 anni di Keramik Laufen
Sono le innovazioni a decretare il successo di
Keramik Laufen. In occasione dei festeggiamenti
per l’anniversario della fondazione e a colloquio con
l’amministratore Klaus Schneider, casanova ha
appreso come l’azienda intende affrontare il futuro. 06
Il mondo multicolore dei rivestimenti
per pareti e pavimenti
In quasi tutti gli edifici in cui Sanitas Troesch
presenta le proprie esposizioni opera anche lo
specialista dei rivestimenti per pareti e pavimenti
HG COMMERCIALE. Quali prodotti e servizi offre,
e come funziona la sua collaborazione con
Sanitas Troesch? 12
Buon vecchio mattone: vediamo mattoni tutti
i giorni, ma sappiamo come si producono? Una
visita al mattonificio Keller AG Ziegeleien dimostra
la modernità e la ricchezza di idee dei produttori di
mattoni svizzeri. 16
Ceramica high-tech nel corpo umano
Per le articolazioni dell’anca o della spalla la
ceramica è richiestissima anche in medicina.
casanova ha chiesto agli specialisti in
bioceramica della Mathys AG di illustrarci gli
sviluppi più recenti. 22
Arte tra moda e ceramica
Allinizio Stéphanie Baechler disegnava stoffe e
vestiti. Poi si è imbattuta nel lavoro con l’argilla e
ha subito cominciato a creare sculture emozionanti,
in una dimensione tra moda e ceramica. 26
Coltelli affilatissimi senza lacciaio
L’ingegnere della ceramica Michael Bach ha
cominciato molto presto ad occuparsi di coltelli in
ceramica. Ci rivela segreti e trucchi per utilizzarli
al meglio. 31
Costruire in armonia con la natura
Costruire con l’argilla è un vero piacere,
trovano il progettista Ramon Grendene e
l’architetta Doris Müller. Un sopralluogo
sul cantiere. 34
L’anima dinamica dellesposizione
Sa bene come i clienti amano il caffè,
sa chiacchierare in tre lingue ed è la
responsabile ideale per il servizio
centralino/reception di Sanitas Troesch
a Bienne: Sara Flück. 38
Sanitas Troesch cucine
Raffinate stoviglie e affilati coltelli in
ceramica appartengono alla quotidianità
in cucina. Oggi, però, i designer ambiziosi
creano intere isole di cottura in ceramica.
Anche piani di lavoro e frontali attrattivi
rendono più vario l’ambiente. 40
Sanitas Troesch bagni
La ceramica per sanitari è sempre stata
sinonimo di lunga durata ed igiene. Il
nuovo WC rimless si concentra proprio
sull’igiene, favorita inoltre da smalti
protettivi su cui lo sporco scorre
letteralmente via. Rivoluzionaria anche
la SaphirKeramik elaborata in forme
particolarmente eleganti. 45
Notizie Sanitas Troesch
Le novità per i bagni di tutto il mondo
presentate all’ISH 2017 sono affascinanti:
nuove forme e colori di diversi produttori
portano vita e allegria in ogni casa. Un
altro evento di rilievo è l’apertura della
19ª esposizione di bagni Sanitas Troesch
a Villars-sur-Glâne. 50
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 07 06 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
L’impresa Keramik Laufen è stata fondata nel 1892 a Laufen e all’inizio produceva tegole e mattoni. Oggi Keramik Laufen è uno dei produttori leader mondiali di ceramica sanitaria e fa parte del gruppo spagnolo Roca. L’azienda non ha successo solo in Svizzera, ma cresce anche a livello interna-zionale. L’anniversario del 22 febbraio 2017 a Laufen ha dimostrato anche la leadership della casa nel campo dell’innovazione.
125 an
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Giuseppe Gerster, nipote del cofondatore Joseph Gerster-Roth che nel 1892
aveva dato vita alla fabbrica di ceramica Laufen AG, è cresciuto direttamente
accanto all’area aziendale e ricorda con piacere quei tempi: «Da ragazzo
m’infischiavo dei divieti e facevo giri in bicicletta nell’area aziendale. Gli
impianti industriali avevano un grande fascino per me». Gerster, che non aveva
mai lavorato in ditta, era architetto e ha progettato l’attuale edificio ammini-
strativo inaugurato nel 1972. Segue con grande interesse la storia dell’azienda
fino ad oggi. Com’è iniziata dunque l’avventura della Keramik Laufen? Agli
inizi, a Laufen si producevano soprattutto mattoni e tegole. Nel 1925 inizia la
produzione di lavandini di pietra e quindi di lavabi, nel 1934 quella di piastrelle
per il rivestimento di pareti e nel 1938 di piastrelle per pavimentazione.
Successivamente si aggiunse la produzione di elettroporcellana e di stoviglie
di porcellana. L’attuale amministratore Klaus Schneider ha un rapporto parti-
colare con una pietra miliare nella storia dell’azienda: l’espansione in Brasile.
Nel 1952 Keramik Laufen dà inizio alla propria attività internazionale e
Schneider vi partecipa attivamente lavorando per due anni in Brasile dal 1999.
Dal 1955 in poi si producono piastrelle da rivestimento e pavimentazione
nella città brasiliana di Campo Largo. Il 1967 segna un ulteriore passo verso
l’internazionalizzazione di Keramik Laufen con l’acquisizione della società
austriaca OESPAG. Il 1999 è stato l’anno chiave in assoluto: il gruppo spagnolo
Roca acquisisce Keramik Laufen dichiarando di voler mantenere la sede
produttiva di Laufen. Nel 2007 si unisce al gruppo Roca anche il produttore di
rubinetti Similor AG. Dal 2009 a Laufen si producono
ceramica per sanitari e rubinetti. Si unisce così quello
che doveva stare insieme. Nel 2009, con l’apertura
del Laufen Forum, viene inaugurata l’attuale punta di
diamante architettonica di Keramik Laufen nello stesso
luogo in cui si è festeggiato l’anniversario.
Pietre miliari nellinnovazione dei prodotti
L’innovazione è il cuore del successo di Keramik
Laufen. Tre innovazioni hanno spinto particolarmente
avanti la «Casa ceramica»: l’introduzione del materiale
KILVIT, l’invenzione del processo di pressofusione e lo
sviluppo di SaphirKeramik. Nel 1932 l’azienda aveva
Joseph Gester-Roth 1892 Cava d’argilla a Laufen 1892 Produzione di tegole e mattoni
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 09 08 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
mobili con accesso internet: il secchio della spazzatura, per esempio, potrà
ordinare automaticamente i prodotti alimentari secondo i rifiuti presenti nel
suo interno. La smarthome dovrà migliorare anche la sicurezza degli anziani
controllando tramite sensori le funzioni vitali e mettendo in allarme, in caso
d’emergenza, i parenti e i servizi di soccorso. Il collegamento in rete e la
trasmissione continua dei dati sollevano anche dubbi, ma per la Kwiatkowski la
tecnologia è inarrestabile: «Il desiderio di comfort porterà ovunque alla
diffusione del collegamento digitale in rete», afferma. La corsa alla killer app
che controlla un edificio in modo efficiente, comodo e sicuro è appena iniziata.
Anche nel campo del risparmio di risorse si offrono nuove possibilità: in forma
giocosa tramite display elettronici che forniscono direttamente nella doccia
informazioni sul consumo di acqua ed energia, ma anche in ambito più vasto
grazie a reti intelligenti di distribuzione idrica ed elettrica. La prospettiva non
abbraccia soltanto case intelligenti, ma anche smart cities.
In controtendenza: l’artigianato
Gli analisti di tendenze Joan Billing ed Samuel Eberli della DesignundDesign
GmbH hanno invece trattato quasi la controtendenza alla tecnicizzazione
della nostra vita quotidiana, dimostrando che il desiderio di cose vere e genuine
può salvare mestieri artigianali quasi dimenticati. La natura è spesso il modello
di questi prodotti: un nido d’uccello ad esempio può portare alla concezione di
una sedia. Materiali noti da tempo, come il legno e il marmo, vengono combi-
nati in modo piacevole. Anche la tendenza a preferire prodotti alimentari
genuini, coltivati personalmente o a livello regionale e per l’alimentazione
vegana sarebbe l’espressione di questa aspirazione. «Si cercano di nuovo
prodotti con un’anima», così Samuel Eberli descrive la tendenza.
Una cosa è stata dimostrata chiaramente in occasione dell’anniversario di
Keramik Laufen: quale sarà l’aspetto del futuro è un capitolo ancora aperto.
Con l’abbinamento armonioso di artigianato tradizionale e tecnica modernissima
perseguito da tempo, Keramik Laufen non segue solo una tendenza forse di
breve respiro, ma un’esigenza ancestrale umana: i prodotti dotati di un’anima
sono fabbricati a Laufen fin dal 1892 e sotto questo aspetto nulla cambierà
anche in futuro.
già adottato il KILVIT, un prodotto simile alla porcellana ma molto più
duro dell’argilla refrattaria. Ancor oggi questo materiale viene lavorato nella
produzione come Vitreous China, accanto all’argilla refrattaria e alla Saphir-
Keramik impiegata a partire dal 2013. Nel 1982 ha avuto luogo la presentazione
pubblica di una delle principali innovazioni: l’invenzione del processo di presso-
fusione. A differenza del processo tradizionale di colata in gesso, la presso-
fusione consente una produzione molto più veloce ed efficiente. L’ultimo
grande successo di Keramik Laufen è stato lo sviluppo della SaphirKeramik
nell’anno 2013, una novità mondiale che permette di realizzare pareti molto più
sottili e raggi più stretti nei bordi dei lavabi: mentre finora lo standard erano
raggi di 7-8 mm, ora sono scesi a 1-2 mm. Le strutture in ceramica più sottili
riducono la quantità di materia prima e il consumo d’energia in fase di produzione,
hanno un peso minore e riducono quindi le spese di trasporto. Con l’aggiunta
del corindone, il materiale diventa estremamente duro e di lunga durata. Ai
festeggiamenti era presente anche Konstantin Grcic, uno dei designer industriali
che ha sviluppato una serie di lavabi con SaphirKeramik. Il designer ha fornito
al pubblico una visione emozionante della nascita della propria serie di
lavabi in SaphirKeramik.
Futuro interconnesso
«Vogliamo essere il miglior marchio premium nel bagno». Con questo motto
Klaus Schneider definisce il punto di riferimento per tutti i festeggiamenti
dell’anniversario. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo Keramik Laufen
segue diverse strade. Da un lato l’azienda è strenuamente impegnata nella
ricerca di innovazioni come SaphirKeramik. Dall’altro lato vengono testati
anche processi promettenti come il mineralmarmo, ad esempio per soluzioni
di bagni personalizzati. Un tema in discussione è anche l’impiego di processi
di stampa 3D nello sviluppo e nella produzione. Altra fonte d’ispirazione per
la creazione di nuovi prodotti sono i trend sociali, come ad esempio nello sviluppo
di prodotti in funzione dell’età. In occasione dell’anniversario sono state così
illustrate anche le possibilità esistenti nell’ambito della smarthome. Marta
Kwiatkowski, ricercatrice senior e vice Think Thank del Gottlieb Duttweiler
Institut GDI, ha dichiarato che presto i nostri edifici e i nostri apparecchi saranno
collegati ovunque in rete e potranno essere controllati tramite dispositivi
1892 Produzione di tegole 1895 Maestranze 1898 Tubi di drenaggio 1925 Produzione di ceramica Dal 1931 al 1933 KILVIT 1934 Elettroporcellana 1934 Produzione di piastrelle per rivestimento di pareti 1938 Produzione di piastrelle per pavimentazione
[1] Visita alla produzione SaphirKeramik e Cleanet Riva.
[2] Corinne Rüetschi e Klaus Schneider a colloquio con Giuseppe Gerster, il nipote del fondatore dell’azienda Joseph Gerster-Roth.
[3] Marta Kwiatkowski, Senior Researcher & vice capo Think Tank al GDI Gottlieb Duttweiler Institut sul tema «Quando l’acqua diventerà il nuovo petrolio» e sul ruolo che potrà avere la smart home.
[1] Konstantin Grcic Industrial Design, sul tema delle principali novità di Keramik Laufen e Similor.
[2] Prof. Manfred Huber, architetto ETH SIA, direttore del centro di eccellenza Digitales Entwerfen und Bauen della FHNW, sul tema BIM.
[3] Joan Billing, ricercatrice di tendenze e Samuel Eberli, architetto, DesignundDesign GmbH sul «Future Craft — Unplugged Design, la nuova onestà e le manifatture».
[1]
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sanitas troesch Maggio 2017 casanova 11
2017 una nuova serie sviluppata con SaphirKeramik.
È un processo costante di innovazione nei materiali,
ma anche nel design. È anche una revisione costante,
tutto è interattivo e viene perfezionato di continuo.
Penso che si possa avere successo solo accettando
questo processo permanente.
cn: Keramik Laufen è un’azienda di successo
radicata in Svizzera. Qual è però il suo posiziona-
mento sul mercato internazionale?
KS: Il marchio Laufen è in forte crescita sul mercato
internazionale, soprattutto nella progettistica. Negli
ultimi cinque anni abbiamo registrato una crescita
media di alta percentuale ad una cifra. Aumenta anche
il numero di show room internazionali, ad esempio a
Shangai, Londra e Madrid. Anche la Cina per noi è un
mercato importante. Qui al momento i prodotti svizzeri
sono molto richiesti: stiamo largamente beneficiando
del fatto che con i nostri prodotti rappresentiamo
perfettamente la Svizzera e i suoi caratteristi positivi.
cn: La svolta energetica è sulla bocca di tutti. Prodotti
e tecniche di fabbricazione sostenibili sono molto
richiesti. Cosa fa Keramik Laufen in questo senso?
KS: Seguiamo il principio della Circular Economy,
dell’economia circolare: al termine del ciclo di vita di
un prodotto, le materie prime utilizzate devono ritornare
completamente nel processo di produzione. Non
dimentichiamo che il nostro materiale, la ceramica
per sanitari, ha lunga vita ed è prodotta con materie
prime naturali. La sua grande durata è anche sostenibile:
un lavabo può essere utilizzato senza problemi per
40 anni. A tale scopo applichiamo nella produzione il
sistema zero waste, ovvero recuperiamo calore, acqua
e vetrature. Anche gli scarti ritornano nella produzione.
Il concetto zero waste è molto importante. All’innovazione perseguita costan-
temente e alla modernizzazione della produzione sono sempre collegati anche
un aumento dell’efficienza energetica e una migliore compatibilità ambientale.
Anche i prodotti Similor dimostrano che la sostenibilità non è un tema nuovo
per noi: molto prima che la concorrenza introducesse il limitatore di quantità
e temperatura, avevamo già integrato questa funzione fin dal 1997 nella
cartuccia di comando Ecototal sviluppata internamente.
cn: Mediamente l’uomo diventa sempre più vecchio. Contemporanea-
mente si sviluppa la tendenza ad abitare a tarda età in case indipendenti.
Come affronta questo sviluppo Keramik Laufen?
KS: Osserviamo questo sviluppo con molta attenzione ed offriamo prodotti
adatti all’età, caratterizzati da altezze confortevoli, altre sporgenze o ad esempio
rubinetti con leve prolungate. Questi prodotti non devono tuttavia ricordare le
case di riposo: anche i clienti più anziani apprezzano il design! Cerchiamo
quindi di associare nel miglior modo possibile design e funzionalità e per
questo facciamo anche parte del gruppo di interesse Plan 7, insieme ad altre
società come Duscholux. Insieme vogliamo offrire un supporto alla progetta-
zione delle case di riposo, ma anche alla terza generazione in generale.
cn: Quali opportunità vede per la sua azienda nella digitalizzazione della
vita quotidiana?
KS: L’importanza della digitalizzazione è enorme, è il futuro. L’importante è
mettere a disposizione per quanto possibile in forma digitale tutte le informazioni
su Keramik Laufen: nei nostri siti web oppure ad esempio sui nostri video Youtube,
con cui è possibile informarsi sui nostri prodotti. Durante i festeggiamenti
per l’anniversario il 22 febbraio 2017 abbiamo anche illustrato l’uso di
metodi come la stampa 3D nello sviluppo di prodotti sanitari, ad esempio
per la realizzazione di rubinetti. Anche nei prodotti la digitalizzazione si
afferma sempre più diffusamente.
cn: Dalla fondazione di Keramik Laufen 125 anni fa, il concetto d’igiene
si è modificato. Cosa cambierà a fronte dell’aumento della popolazione
e della carenza d’acqua? Keramik Laufen ha risposte e visioni precise
a questo proposito?
KS: Per me il problema è risparmiare acqua calda e in genere utilizzare l’acqua
con discernimento. Questi sono per me i due aspetti
centrali. Ci sono però dei limiti: le nostre toilette sono
progettate con scarichi da 4,5 a 6 litri. Per via dei sistemi
di fognatura, però, le norme svizzere non permettono
meno di 6 litri. Ma una cosa è ben chiara: abbiamo
prodotti a risparmio d’acqua, ad esempio rubinetti
con erogazione a portata ridotta. Sotto l’egida di Roca
esiste anche una fondazione di nome «We are water»
con cui sosteniamo progetti in regioni con carenza
d’acqua e sensibilizziamo in genere l’opinione pubblica
per un uso oculato dell’acqua. Un uso responsabile
dell’acqua è ovunque un must.
cn: Nel 2007 Similor AG è stata integrata nel gruppo
Roca. Nel 2009 la produzione di rubinetti è stata
spostata a Laufen. In che misura è cambiata così
la progettazione di prodotti in Keramik Laufen?
KS: La collaborazione ha avuto uno sviluppo molto posi-
tivo. L’accorpamento locale è stato un passo importante
per la realizzazione del nostro concept di bagno
completo. La vicinanza fisica crea ispirazione; abbiamo
percorsi decisionali brevi e possiamo così offrire i
massimi benefici per i clienti e sviluppare prodotti
interessanti per i più diversi segmenti ed esigenze.
cn: Nel 2013 lo sviluppo di SaphirKeramik ha fatto
scalpore. Nel prossimo futuro sono previsti altri
progetti pioneristici di questo genere?
KS: Quest’anno non ci presenteremo subito con uno
sviluppo così innovativo, ma lavoriamo costantemente
a diversi progetti. Al momento non posso dire altro...
cn: Grazie, Signor Schneider, per questo interes-
sante colloquio.
casanova: Keramik Laufen festeggia il 125esimo anniversario. Cosa
significa per la sua azienda?
Klaus Schneider: I 125 anni testimoniano la nostra identità e il nostro radicamento
qui a Laufen. Come marchio abbiamo inserito nel logo il nome della località
di Laufen: qui abbiamo inventato la pressofusione e sviluppato altro know-how,
e ne siamo fieri. E abbiamo una visione: vogliamo essere il miglior marchio
premium nel bagno! Vogliamo distinguerci per mezzo dell’innovazione da
tutta la concorrenza: a tale scopo collaboriamo con una rete di centri di
ricerca e di rinomati designer. Lo sviluppo di nuovi materiali ci rende auto-
maticamente interessanti e ci permette di collaborare con personalità
interessanti perché offriamo qualcosa che gli altri non possono dare. Patricia
Urquiola, celebre designer spagnola e architetta ha infatti presentato alla ISH
«Vogliamo essere il miglior marchio premium nel bagno!» Intervista a Klaus Schneider
1952 Brasile Campo Largo 1972 Edificio amministrativo 1973 Incendio della fabbrica di piastrelle per pavimentazione 1982 Pressofusione 1990 Porsche Design 2002 Il bagno Alessi One 2013 SaphirKeramik
Klaus Schneider, amministratore Keramik Laufen AG e Similor AG in occasione del 125esimo anniversario di Keramik Laufen.
2009 Laufen Forum
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 13 12 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
Una visita all’esposizione HGC di piastrelle per pareti e
pavimenti operante dal 2012 a Zurigo serve come ispirazione
e fonte di nuove idee di design. Con al fianco due specialisti
HGC altamente motivati, la visita diventa un vero piacere.
Ursula Frei, responsabile dell’esposizione e Daniel Küchler,
direttore marketing di HG COMMERCIALE, ci guidano volen-
tieri attraverso il loro assortimento di rivestimenti per pareti e
pavimenti. «Con i suoi 1180 metri quadrati, l’esposizione di
Zurigo è il nostro più grande showroom in Svizzera e
comprende circa 5000 articoli nella gamma di prodotti in
ceramica, mosaici in vetro, pietra naturale, parquet, laminato,
vinile e sughero», spiega Ursula Frei.
Due specialisti sotto un unico tetto
Un valore aggiunto importante per chi desidera costruire è il
fatto che la maggior parte di esposizioni è situata in edifici in
cui anche Sanitas Troesch presenta i suoi prodotti. Non stupisce
quindi che i clienti visitino spesso entrambi gli showroom. La
«creatura» più recente delle due aziende è la sede di Villars-
sur-Glâne. «Questo sistema di esposizioni è un grande vantaggio
non solo per i clienti, ma anche per noi stessi: alcuni dei nostri
prodotti infatti sono utilizzati direttamente nell’esposizione di
Sanitas Troesch, per cui nei nostri locali possiamo puntare su
altri articoli», afferma Ursula Frei. Per quanto concerne la struttu-
ra dell’assortimento non esistono accordi ufficiali tra le due
aziende, precisa la responsabile dell’esposizione, ma grazie
alla stretta vicinanza lo scambio esiste ed è buono. Ai fini di
una maggiore trasparenza, le ordinazioni vengono gestite
separatamente dalle due ditte. «Normalmente nella nostra
esposizione è il piastrellista ad ordinare la merce, mentre a
Sanitas Troesch si rivolgono gli installatori di sanitari», spiega
Ursula Frei.
Il mondo multicolore dei rivestimenti per pareti e pavimenti
HG COMMERCIALE (HGC) fu fondata nel 1899 come cooperativa dai costruttori svizzeri. L’azienda commercializza materiali edili di ogni tipo e conta circa 4000 soci. 800 collaboratori in tutta la Svizzera operano in due settori d’attività: 42 punti vendita offrono agli artigiani materiali edili da un unico fornitore e 22 esposizioni HGC presentano a costruttori privati, architetti e piastrellisti un vasto assortimento di rivestimenti per pareti e pavimenti, assicurando una consulenza specializzata. Il vantaggio è che la maggior parte delle esposizioni si trova nella stessa sede degli showroom Sanitas Troesch.
14 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
Dal gusto regionale agli influssi internazionali
I prodotti offerti nelle esposizioni HGC non sono gli stessi ovunque: «Una
parte dell’assortimento è sempre regionale, orientato ai desideri della
clientela locale», precisa Daniel Küchler. «A Ginevra, per esempio, sentiamo
l’influsso internazionale. E come i negozi di sanitari tengono nell’assorti-
mento rubinetti d’oro, così anche noi adeguiamo la gamma dei prodotti
offerti: ad esempio sono molto richieste le grandi lastre di marmo».
A Zurigo invece domina piuttosto lo stile scarno e puristico, con forte
domanda di parquet. «Nella città di Zurigo abbiamo però anche molti
edifici storici. Perciò sono molto apprezzati anche vecchi disegni di
piastrelle e mosaici», spiega la responsabile dell’esposizione. Secondo i
due professionisti delle piastrelle non esiste però un gusto tipicamente
svizzero. «I desideri dei nostri clienti sono altrettanto variegati
quanto l’attuale società multiculturale. Per me e per il mio
team di consulenti è comunque determinante il singolo cliente.
Ognuno ha un proprio background, proprie preferenze e
budget diversi», sostiene Ursula Frei.
Forme, colori e sensibilità
Una consulenza di Ursula Frei o di uno dei suoi cinque colla-
boratori si svolge sempre in modo analogo: innanzitutto i
clienti, durante la visita dell’esposizione, cercano ispirazione
nei singoli box assemblati appositamente e fanno qui una
scelta preliminare. Quando due o tre membri della famiglia o
della comunità abitativa progettano insieme una nuova cucina,
a volte occorre anche la mediazione di una consulente esperta
come Ursula Frei. «Oggi avevo un appuntamento con una
coppia e la loro figlia teenager. Fin dall’inizio i genitori non
erano d’accordo sulle rispettive esigenze e anche la figlia
aveva desideri diversi. In questi casi è utile chiedere o intuire
che cosa desiderano i singoli ed elaborare poi una proposta
capace di soddisfare tutti». Ci riesce sempre? La Frei ridac-
chia: «Sì, grazie alla mia esperienza e alla mia sensibilità per
le situazioni trovo quasi sempre una soluzione. Ma a volte
possono essere necessari anche diversi appuntamenti». La
fedeltà dei clienti dimostra però quanto sia apprezzata la
consulenza degli interlocutori HGC. «Per me il miglior compli-
mento è che il cliente continui a cercarci anche per la seconda
o la terza cucina», afferma la responsabile dell’esposizione.
Dopo aver chiarito le prime preferenze, si passa ai dettagli:
«Nella seconda parte della consulenza mostriamo ai nostri
clienti campioni del prodotto in questione in tutte le varianti
di colore e dimensioni. Così riusciamo ad inquadrare concre-
tamente che cosa prediligono. Una volta definiti tutti i prodotti,
su richiesta HGC raccomanda anche i piastrellisti e pavimen-
tisti regionali più adatti. Per offrire ad artigiani, committenti
privati ed architetti una consulenza precisa, è utile una
formazione solida e possibilmente vasta. Diversi sono i
background professionali esistenti nella squadra di Ursula
Frei: lei stessa si è diplomata alla scuola professionale
commerciale e ha poi studiato architettura d’interni. Altri
collaboratori hanno lavorato come consulenti abitativi o
venditori di pietra naturale. Il piacere del colore e delle forme
è un must, ma il principale fattore di successo è un altro,
sottolinea la manager: «Bisogna essere empatici».
Sempre al passo con i tempi
Qual è la tendenza attualmente dominante? «Al momento gli
architetti prediligono nuovamente i mosaici composti da
piccoli pezzi variopinti, e non solo per il bagno», risponde
Ursula Frei. Per quanto concerne i colori, da qualche tempo
sono molto richiesti i colori della terra. Mentre gli architetti
progettano anche un intero bagno in un particolare colore, i
committenti privati puntano piuttosto a colori più neutri
combinandoli con accessori colorati. «Sono generalmente di
moda i look naturali, ovvero gli effetti pietra naturale o legno.
Entrambi sono disponibili e molto richiesti anche per le
piastrelle di ceramica», afferma Ursula Frei. Sono apprezzate
anche le combinazioni di diversi materiali e diverse dimensioni
di piastrelle. Rispetto al vero legno o alla pietra naturale, i
prodotti in ceramica offrono vantaggi per la manutenzione
e, a differenza del passato, non sono più chiaramente rico-
noscibili come imitazioni. Daniel Küchler dimostra la loro
qualità estetica prendendo ad esempio una piastrella di cera-
mica effetto marmo: «Questo campione viene fotografato in
originale e stampato sulla piastrella con la massima fedeltà nei
dettagli. Esteticamente non si distingue quasi dall’originale, ma offre le
caratteristiche di una piastrella in ceramica».
Un mercato pieno di sfide
Come altri rivenditori, anche gli specialisti HGC si confrontano nelle
esposizioni con le sfide del mondo moderno: «Ci rendiamo sempre più
conto che i clienti effettuano prima ricerche in Internet, accarezzando a
volte anche l’idea di acquistare i rivestimenti per pavimenti e pareti in
Italia o in Spagna». Pertanto è ancora più importante essere competitivi
nei prezzi, sottolinea il responsabile di marketing Daniel Küchler. «Altrettanto
decisiva è la possibilità di offrire ai potenziali clienti un valore aggiunto,
che può andare da una consulenza approfondita ad accessori e colori
delle pareti intonati, ma comprende anche la possibilità per i nostri clienti
di farsi una prima idea positiva nelle nostre numerose pagine online».
Anche all’interno dell’esposizione i clienti interessati possono comporre
virtualmente sul grande touchscreen il bagno desiderato o la cucina dei
loro sogni, selezionare qualsiasi formato e colore di piastrella e stampare
subito il risultato. I consulenti di HGC sono lieti di sviluppare ulterior-
mente queste idee nella realtà, fino ad ottenere un pavimento finito
sul terrazzo o un bagno nuovo di zecca. Un ultimo grande vantaggio:
poiché HG COMMERCIALE è fornitrice globale e pura azienda com-
merciale — cioè non produttrice — i consulenti delle sue esposizioni
possono consigliare prodotti e materiali unicamente in base all’idoneità
tecnica e alla rispondenza ai desideri del cliente, senza dare la preferenza
ad un determinato materiale o un determinato marchio. In tal modo è anche
garantito che le attese dei clienti siano sempre al centro dell’attenzione
e che i clienti stessi possano rallegrarsi ancora per anni della loro scelta.
«A Ginevra, ad esempio, sentiamo l’influsso internazionale. E come i negozi di sanitari tengono nell’assortimento rubinetti d’oro, così anche noi adeguiamo la gamma di prodotti offerti: ad esempio sono molto richieste le grandi lastre di marmo».
«Sono generalmente di moda i look naturali, ovvero gli effetti pietra naturale o legno. Entrambi sono disponibili e molto richiesti anche per le piastrelle di ceramica».
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Classica e solida, ma anche un po’ noiosa... Così ci si immagina di solito una struttura in mattoni. Ma il mattone può essere anche altro. Uno che la lunga storia e l’emozionante futuro della ceramica industriale ce l’ha letteralmente nel sangue è Christian Keller, CEO della Keller AG Ziegeleien con sede a Pfungen. L’azienda possiede tra l’altro due fabbriche di laterizi. Il 50enne, che rappresenta la 5a generazione a capo dell’impresa di famiglia, ha raccontato a casanova la storia, le innovazioni e la realtà di mercato della produzione di laterizi. Nella fornace di Frick il direttore Hartmut Lehmann ci ha mostrato il suo regno, quello dell’argilla cotta.
Buon vecchio mattone
Laterizi e mattoni hanno un’immagine alquanto tradizionale. Già gli
edifici contemporanei con facciate di klinker possono apparire
molto moderni, ma il futuro ha in serbo molto di più, assicura
Christian Keller: «L’ultima novità sono le facciate e le pareti
ROBmade: i klinker a vista, invece che intonacati con malta, vengono
impilati e incollati da robot industriali, permettendo di ottenere
angoli e inclinazioni finora inimmaginabili. Le facciate vengono poi
unite in cantiere mediante elementi prefabbricati. Ciò consente al
settore edile di realizzare linee e progetti completamente nuovi».
Nella sede dell’azienda si possono già ammirare pareti con mattoni
incastrati artisticamente. Anche una casa di riposo a Villars-sur-
Glâne è stata dotata di un guscio ROBmade. La mano del robot ha
realizzato anche il rivestimento interno di una sala da concerti
nell’ArtLab dell’Istituto Max Planck di estetica empirica di Franco-
forte. «Non vogliamo assolutamente fare concorrenza ai muratori»,
sottolinea Keller, «ma creare pareti e facciate di laterizi finora quasi
impensabili». Con orgoglio presenta un’altra recente novità: il klinker
trapezoidale Kelesto Flex, destinato a conferire alle facciate un
carattere inconfondibile. L’idea nasce dal designer zurighese Christian
Spiess; Keller Ziegeleien si occupa della produzione e della vendita.
A seconda di come i mattoni vengono allineati, si possono incorporare
nella facciata decorazioni, rilievi o linee ondulate.
Inizi tradizionali con materiali convenzionali
Non è più possibile stabilire con certezza l’anno di fondazione della
Keller AG Ziegeleien e delle varie aziende che l’hanno preceduta.
«Deve essere stato attorno al 1890», dice Christian Keller, che ha
studiato scienze dei materiali al Politecnico di Zurigo. Ha mosso i
primi passi nell’impresa di famiglia, nel settore Gestione Qualità.
Oggi dirige la Keller SA Ziegeleien, della quale fanno parte tra l’altro
due moderne fabbriche di laterizi. Fino agli anni ’80 del secolo scorso
l’azienda produceva esclusivamente mattoni per muratura di ridosso
(mattoni Swiss Modul) e mattoni con faccia a vista. Dagli anni
«Ci mettiamo fin dall’inizio in contatto con gli architetti, li accompagniamo e li assistiamo: le competenze collettive, sommate ai prodotti, sono le nostre carte vincenti», spiega Christian Keller.
Realizzato dalla mano del robot: il rivestimento
interno di una sala da concerti nell’ArtLab
dell’Istituto Max Planck di estetica empirica di
Francoforte.
novanta vengono realizzati anche i mattoni di klinker per la costru-
zione di facciate, più spessi e impermeabili dei mattoni a vista. Tra
l’altro la ditta è l’unica produttrice svizzera di klinker. «Diversamente
da Germania e Gran Bretagna, da noi la facciata in klinker è un prodotto
di nicchia, ancorché suggestivo», afferma Keller. «Qui tiene banco la
classica facciata di mattoni a vista, una specialità della casa sempre
eccellente», aggiunge.
Rispondere alle sfide del mercato con competenze particolari
Come si può immaginare, la produzione di mattoni e laterizi in Svizzera
non è un’impresa da poco. Salari elevati e un processo produttivo ad alto
consumo di energia fanno dell’efficienza un must. Quindi non sorprende
che l’azienda, negli ultimi anni, ha investito ampie risorse nel parco
macchine per risparmiare energia e automatizzare le varie fasi della
produzione. Però produzione efficiente e prodotti convincenti, da soli,
non bastano. Anche l’affidabilità, le distanze di trasporto brevi e la dispo-
nibilità immediata sono fattori di successo. A Pfungen non mancano
neppure l’apertura alle novità e la voglia di sperimentare: «Una delle cose
che ci distinguono dalla concorrenza è il fatto che siamo in grado di
realizzare colori speciali o formati particolari; anche per quantitativi
relativamente piccoli», spiega Keller. L’azienda non commercializza soltanto
mattoni di produzione propria, ma anche prodotti di terzi, per ampliare il
più possibile il proprio assortimento. «È fondamentale non limitarsi a
vendere mattoni, ma offrire anche la progettazione di facciate con pietra a
vista. Noi ad esempio ci mettiamo fin dall’inizio in contatto con gli architetti,
li accompagniamo e li assistiamo: le competenze collettive, sommate ai
prodotti, sono le nostre carte vincenti», spiega Christian Keller.
Cave d’argilla e teleferiche
Quando si visita la fabbrica di laterizi di Frick si può seguire
passo dopo passo il percorso dell’argilla, lungo vari chilometri,
dalla cava al mattone finito. L’argilla, la materia prima dei
mattoni della Keller AG Ziegeleien, si ottiene in parte sul
posto. Già dal 1870 qui si estrae argilla da due cave per
trasformarla in laterizi. Da una si utilizza per il trasporto una
pala gommata a distanza ravvicinata, da quella un po’ più
lontana l’argilla arriva in vagoncini con l’aiuto di una telefe-
rica per materiale lunga 1200 metri. La maggior parte dei
mattoni faccia a vista e di klinker è prodotta a Frick soltanto
su ordinazione. Quando arriva un ordine i dipendenti dello
stabilimento combinano la miscela d’argilla necessaria in
base ad una precisa ricetta in grandi secchi di metallo,
utilizzando una pala gommata. Questo significa che diversi tipi
di argilla, propri e di terzi, vengono mescolati con carbonato
di bario, un tipo di sale. Così si legano i solfati solubili e si
impediscono efflorescenze secche o depositi salini sulla
superficie del mattone. «Qui produciamo e lavoriamo oltre
40 miscele diverse per i nostri prodotti faccia a vista e in
klinker, realizzando così tutti i colori possibili», spiega
Hartmut Lehmann, direttore dello stabilimento di Frick. I
colori si ottengono in vari modi: «Una prima possibilità è la
miscelazione di argille diverse per ottenere un determinato
colore», dice. Una seconda variante è l’ingobbio, che si rea-
lizza spruzzando argilla sospesa su mattoni già essiccati,
ma ancora da cuocere. «Una terza possibilità per la colora-
Prima secca, poi rovente
Nella fase successiva, la formatura, dalla massa d’argilla umida nascono
i mattoni. L’impasto contiene ancora un 30 per cento d’acqua. Prima
della pressa attraversa una camera a vuoto, viene aerato, riscaldato a
vapore e reso così duttile. La massa è poi trasportata mediante una coclea
in una pressa di estrusione, alla cui estremità viene compressa attraverso
una filiera con incavature: in questo modo si formano i caratteristici fori
del mattone. Il mattone pieno, naturalmente, si produce senza incavature.
Passata la pressa di estrusione, poco dopo i filoni di mattoni lunghi vari
metri vengono tagliati meccanicamente in singoli pezzi con una taglierina
a fili d’acciaio e impilati su carrelli. A seconda della superficie desiderata,
dopo la pressa i mattoni non ancora induriti vengono ripassati con coltelli
meccanici che conferiscono alla superficie una struttura più porosa. Alcuni
mattoni vengono anche sabbiati. Quando una sufficiente quantità di mattoni
è pronta, viene portata su carrelli nell’essiccatoio, dove trascorre da 22 a
76 ore, a seconda dello spessore e delle dimensioni del prodotto,
perdendo acqua. Senza questo passaggio intermedio in fase di cottura i
mattoni si spaccherebbero. Dopo l’essiccatoio sono caricati su un
apposito carrello e raggiungono il forno a tunnel, dove rimangono per
circa 48 ore a 940-1100 gradi. La temperatura e il tempo di cottura
dipendono dal materiale e dalle dimensioni. Ogni 45 minuti entra nel
forno un nuovo carrello carico di mattoni, mentre dall’altra parte ne esce
un altro con i mattoni pronti. Dopo l’ultimo controllo visivo i mattoni
vengono impilati su pallet e avvolti in una pellicola dai robot industriali,
per essere poi portati nel deposito intermedio. Ogni anno a Frick si
producono quattro milioni di mattoni faccia a vista e di klinker, oltre a
37 milioni di mattoni Swiss Modul per muri intonacati e cinque milioni di
zione è la cottura stessa; un frammento ceramico contenente
ferro reagisce anche a poca o molta aria nel forno», spiega
il direttore dello stabilimento.
La preparazione
La miscela d’argilla pronta viene sollevata su un convogliatore
a nastro e raggiunge tramite altri nastri trasportatori la fase
di preparazione. Lì le materie prime vengono mescolate nella
molazza e ridotte a una dimensione massima tra 12 mm e
40 mm. Contemporaneamente si aggiunge acqua, per
portarne il contenuto fino al 20% necessario più tardi per la
formatura. Dopodiché la miscela d’argilla arriva nel laminatoio
sgrossatore, dove la misura dei grani viene unificata a
2 millimetri. «Nel successivo laminatoio rifinitore riduciamo
la miscela a 0,6 millimetri», precisa Lehmann. Entriamo poi
in un enorme magazzino: tutt’a un tratto siamo immersi
nella tranquillità, il rumore dei laminatoi resta chiuso fuori.
Qui, nel cosiddetto silos di stagionatura, la miscela d’argilla
pronta attende di essere sottoposta alla lavorazione succes-
siva. Durante la sosta nel silos si raggiunge un’imbibizione
uniforme e una mineralizzazione naturale della miscela.
Quando il personale addetto alla produzione vuole produrre
un carico di mattoni, per ordinare il materiale gli basta premere
un pulsante: un escavatore a catena di tazze completa-
mente automatico carica la massa su un nastro trasportatore
che convoglia la miscela di argilla nel vicino stabilimento
di produzione.
Quando si visita la fabbrica di laterizi di Frick si può seguire passo dopo passo il percorso dell’argilla, lungo vari chilometri, dalla cava al mattone finito.
«Qui produciamo e lavoriamo oltre 40 miscele diverse per i nostri prodotti faccia a vista e in klinker, realizzando così tutti i colori possibili», spiega Hartmut Lehmann, direttore dello stabilimento di Frick.
20 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
Dove oggi ha sede lo Ziegelei-Museum di Hagendorn/Cham la famiglia Lörch ha gestito dal 1873 al 1933 un
mattonificio artigianale. Alla fine degli anni ’70, grazie all’impegno di alcuni impiegati del comune di Cham, del
servizio di conservazione dei monumenti storici e della Lega per la protezione della natura, lo stabilimento e
l’habitat nella vecchia cava d’argilla sono stati salvati dalla demolizione; dal 1982 la Fondazione Ziegelei-
Museum si occupa della sua tutela.
Nel 2013 su quest’area è stato inaugurato l’unico museo del laterizio di tutta la Svizzera, curato da Jürg Goll.
Qui il know-how relativo alla lavorazione manuale dei laterizi e ai prodotti ad essa connessi viene condiviso
attraverso esposizioni, visite guidate e corsi. Al piano interrato in ogni stagione si organizza almeno una mostra
temporanea; attualmente è la volta di «Lebendige Land(wirt)schaft» (agricoltura/paesaggio vivo).
Lo Ziegelei-Museum ospita inoltre l’unico servizio in Svizzera specializzato su questo tema, che in quanto
centro di eccellenza è responsabile della ricerca sui prodotti delle fabbriche di laterizi e sulle relative
metodologie, nonché della cura della collezione di laterizi e di una biblioteca specializzata. Una pubblicazione
annuale sul tema dei laterizi completa il portafoglio di attività del museo.
Allo Ziegler-Beizli, la «locanda dei mattonai», i visitatori del museo possono gustare in un contesto suggestivo
prodotti locali e dolci fatti in casa. E allo «Zwergenwerkplatz», l’«officina dei nanetti», i bambini possono avere
un incontro ravvicinato con l’argilla, con cui possono lavorare a piacimento o ad esempio creare mattoni.
Per maggiori informazioni: www.ziegelei-museum.ch
Lo Ziegelei-Museum di Hagendorn/Cham sorge nell’area di un’ex fornace artigianale e offre a visitatrici e visitatori un’interessante esposizione con numerose informa-zioni sulla storia del laterizio e sull’evoluzione delle sue numerose varianti. Si possono inoltre visitare la fabbrica di mattoni originale e l’habitat nella vecchia cava per scoprire il processo di estrazione dell’argilla.
Un museo del laterizio per vecchi e giovani
gusci di sostegno, per architravi di porte e finestre. Se qualcuno ha
urgenza di un carico di mattoni per la sua nuova capanna da giardino,
con Keller Ziegeleien è senz’altro in buone mani. Basta tener presente
che l’ordine minimo è di circa 1000 pezzi. O, come dice il
direttore dello stabilimento Hartmut Lehmann: «Bisogna
che sia almeno mezzo essiccatoio».
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Meno invasività ossea e meno abrasione grazie alle bioceramiche
Anche nella tecnica medicale la ceramica è un materiale di estrema importanza, non da ultimo per gli impianti. L’impresa Mathys SA Bettlach è tra i fornitori leader di prodotti protesici per anche, ginocchia e spalle. Le bioceramiche impiegate sono state sviluppate internamente. Ce ne parla il responsabile del reparto «Innovation & Technology», Dr. Daniel Delfosse.
Casanova: La Mathys produce una propria ceramica. Di cosa si
tratta esattamente?
Daniel Delfosse: Le ceramiche sono materiali inorganici, non metalli,
ad esempio ossidi metallici, nitruri o carburi. Scegliendo e dosando
i componenti secondo determinati criteri possiamo influenzare le
caratteristiche del materiale finale; non da ultimo anche tramite
una sinterizzazione controllata con precisione, ossia un processo di
combustione a temperature superiori a 1200°C, che conferisce al
materiale la durezza desiderata.
cn: Ma sono poi materiali tanto diversi, ad esempio, da un vaso
d’argilla, un lavabo o le piastrelle della cucina?
DD: No, non sono materiali del tutto diversi, hanno soltanto caratteristiche
molto specifiche e ottimizzate per determinati utilizzi. Ad esempio, con il
nostro prodotto top ceramys® siamo riusciti a raddoppiare la cosiddetta
tenacità alla rottura, riuscendo quasi a legare tre diversi ossidi.
cn: La ceramica non è propriamente infrangibile...
DD: Certo. Ma quando un paziente ha una protesi d’anca in ceramica
non vuole che si rompa tanto facilmente. Con i prodotti usati un tempo,
purtroppo, era abbastanza normale che una protesi d’anca su mille si
spezzasse. Dall’introduzione di ceramys®, invece, non si è ancora verificata
nemmeno una rottura. È davvero un prodotto top.
cn: Ci spieghi meglio, dove viene utilizzata esattamente
questa ceramica?
DD: Per restare alla protesi d’anca: per realizzarla occorro-
no tre pezzi. Ad esempio i nostri steli per anca optimys, che
sono in titanio rivestito in ceramica. Poi la testa dell’artico-
lazione, realizzata completamente in ceramys®; infine la cavità
glenoidea, di polietilene altamente reticolato con rivestimento
in titanio. Poiché la testa del femore ruota sotto sforzo nella
cavità glenoidea, è importante che il materiale sia molto
duro, antigraffio e resistente all’abrasione. Offriamo anche un
abbinamento ceramica-su-ceramica che produce ancora
meno attrito dell’abbinamento suddetto. Non cè nulla che abbia
qualità pari alla cartilagine umana: la natura è ineguagliabile.
Ma noi miglioriamo di continuo, anche rispetto ad altre
articolazioni come il ginocchio e la spalla.
La ceramica ceramys®, utilizzata anche per teste femorali, ha una resistenza alla rottura tra le più elevate del mercato.
Lavoro di precisione svizzero nella sede diBettlach, SO: tutti gli impianti vengono sottoposti ad un controllo visivo prima di essere misurati con precisione al micrometro.
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soltanto la tenuta è migliore, ma resta anche più sostanza
ossea se a un certo punto l’articolazione artificiale deve
essere sostituita.
cn: Ci sono altri sviluppi nel settore della ceramica?
DD: Sì. Abbiamo ad esempio realizzato anche un rivesti-
mento in fosfato di calcio. Questo strato serve alle ossa
come nutrimento e scompare nel giro di poche settimane,
accelerando la crescita dell’osso. In questo modo si possono
costruire impianti ancora più piccoli, perché l’osso umano
si lega molto rapidamente alla parte artificiale.
cn: Mathys si occupa anche di ortopedia sportiva?
DD: Operando anche qui con progettazioni proprie. Con il
nostro prodotto Ligamys® possiamo intervenire in caso di
rottura del legamento crociato, sostenendolo in modo che
si rimargini tranquillamente fino a riacquistare per gradi la completa
funzionalità. Una volta svolta la sua funzione, la parte artificiale
può rimanere all’interno del ginocchio: non disturba affatto.
cn: Per finire può darci qualche anticipazione sul futuro? A
quale promettente innovazione sta lavorando attualmente il
suo reparto?
DD: Come già detto, per l’articolazione dell’anca vorremmo
realizzare sia la cavità glenoidea sia il rivestimento della testa del
femore completamente in ceramica. Si definisce «resurfacing»,
o protesi di rivestimento. Il vantaggio per il paziente è quello di
avere una protesi meno invasiva a livello osseo e più resistente
all’abrasione, con una mobilità elevata molto vicina a quella
dell’articolazione originale.
cn: Suona molto promettente. Grazie per l’intervista.
Mathys SA BettlachL’azienda è stata fondata nel 1946 da Robert Mathys
senior, inizialmente per la produzione e la realizzazione
di macchine e apparecchiature. Già verso la fine degli
anni ’50 è avvenuto il passaggio alla tecnica medicale,
con impianti e strumenti per la chirurgia ossea e
l’ortopedia. Dal 2000 Mathys è una delle poche
imprese del settore ortopedico a studiare e produrre
in proprio le ceramiche.
Dal 2003 si concentra esclusivamente sullo sviluppo,
la produzione e la vendita di protesi articolari, ha
12 filiali e partner di marketing in tutto il mondo, occupa
attualmente circa 560 dipendenti e genera un fatturato
di 141 milioni di CHF.
cn: Quali sono dunque i vantaggi per il paziente?
DD: Cominciano dall’operazione: cerchiamo di fare impianti quanto più
piccoli possibile, per poter arrivare all’articolazione proteggendo i tessuti.
In questo modo l’intervento è meno invasivo e il corpo recupera più
rapidamente. Quando si impianta una protesi d’anca, il paziente è di nuovo
in piedi il giorno stesso e la ripresa completa è più veloce. Inoltre gli
impianti durano più a lungo, spesso fino a 20 anni. E poiché non si produce
praticamente abrasione, anche nel lungo periodo non si verificano reazioni
negative sull’impianto stesso.
cn: Da cosa nascono principalmente questi sviluppi?
DD: Semplicemente da un’esigenza medica. Nella nostra società vivono
sempre più persone anziane che vogliono fruire della piena mobilità:
per questo servono con maggior frequenza articolazioni artificiali. E la
tendenza principale è quella di poter operare il più possibile in modo
meno invasivo a livello osseo e più rispettoso dei tessuti. Così non
Il controllo di qualità dello strato ceramico di idrossiapatite viene effettuato da occhi ben addestrati, un lavoro che non può essere svolto da nessuna macchina.
Nella tecnica medicale la tecnologia dei materiali gioca un ruolo chiave: ceramica, polietilene altamente reticolato o rivestimento in particelle di titanio, tutto è volto a ripristinare la mobilità.
26 casanova Maggio 2017 sanitas troesch sanitas troesch Maggio 2017 casanova 27
Arte tra moda e ceramica
Stéphanie Baechler è nata a Courtaman nel Canton Friburgo e ha studiato prima design tessile a Lucerna e più tardi fashion design nei Paesi Bassi. Dopo l’università, la 33enne ha iniziato ad occuparsi di stoffe, tessuti e ricami a Londra e a San Gallo. Con il tempo, però, il lavoro al PC ha cominciato a sembrarle troppo estraneo al materiale. Ora i suoi studi e le sue esperienze nel mondo della moda sono confluite in opere d’arte di ceramica, all’apparenza leggere come piume. Le sculture ricordano stoffe e abiti, ma i drappeggi sono colti nella fissità dell’attimo, come in una fotografia. È questa l’arte di Stéphanie Baechler: unarte che ha dovuto costruire passo dopo passo.Una delle opere sembra una coperta grigia rimasta tutto d’un tratto congelata nella sua immobilità. Guardando
altre sculture si ha l’impressione che una sarta abbia accatastato nel suo laboratorio tanti pezzi di stoffa per
riprendere a lavorarci subito dopo la pausa pranzo. Tessuti catturati in un attimo eterno. Ma la cosa insolita
è che si tratta di argilla cotta! Dietro c’è una lunga storia che ha origine dal mondo della moda: dopo
l’università Stéphanie Baechler ha lavorato dal 2008 al
2011 nell’azienda di moda di San Gallo Jakob Schlaepfer,
che disegna tra l’altro tessuti per griffe come Chanel e
Louis Vuitton e gode di una fama eccellente. «Allora il mio
sogno era vedere i miei progetti in passerella. Certo, il
lavoro era emozionante, ma si svolgeva tutto al computer.
Mi mancava la componente manuale, il contatto diretto»,
racconta Baechler.
Sporcarsi le mani per un nuovo inizio
I mezzi finanziari forniti dal primo premio nazionale di design
vinto nel 2009 e nel 2011 le hanno consentito di guardare
le cose da una prospettiva nuova e riprogrammare la sua
formazione. Già all’epoca oscillava tra moda e arte: pur
avendo optato per studi di moda nei Paesi Bassi, non era
ancora pienamente convinta. «Poi un workshop mi ha fatto
scoprire il lavoro con la ceramica, che mi ha catturato
completamente. Era tanto più diretto, più ruvido e meno
schizzinoso della moda tradizionale! E soprattutto, con la
ceramica puoi costruire quello che ti stimola», racconta
Baechler. Anche il fatto di poter mescolare i propri smalti
per lei è un piacere: «Per me era ed è una cosa tremenda-
mente affascinante e misteriosa, una sorta di alchimia»,
ricorda. «Soprattutto perché non puoi dirigere tutto»,
precisa. Nel 2012 ha trascorso un mese all’European
Titolo: Outlines in spaceMateriale: gres ceramico
Dimensioni: 155 x 31 x 150 cmAnno: 2017
Foto: Anja Schori
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 29
Ceramic Workcentre EKWC in Olanda, dove nel frattempo ha
lavorato più volte. Gli enormi forni di cottura di questo centro,
ma anche la generosità degli assistenti nel condividere le loro
conoscenze e consigliarti ad esempio se, per una determinata
opera, come materiale di base è più adatta la porcellana o il gres
ceramico, sono stati una benedizione per la sua creatività. Qui
ha capito di sentirsi molto più a proprio agio nel mondo degli
artisti che nel vorticoso business della moda, e che l’argilla è
molto più sostenibile e duratura.
La creatività ha molte fonti
Il metodo di lavoro di Baechler è fortemente legato al processo:
spesso quando inizia non sa ancora dove la porterà il materiale.
«L’idea di una scultura nasce per lo più quando affondo tutt’e due
le mani e riverso tutto il mio impegno nell’argilla», rivela Stéphanie
Baechler ridendo. Inoltre per le sue creazioni attinge alla grande
esperienza accumulata nel campo della moda. Il corpo umano le
serve come punto di partenza per sviluppare opere di porcellana
o gres ceramico e dare poi loro una forma a se stante. L’artista è
anche affascinata dalla ceramica stessa che, abbinata alla sua
affinità con la moda, le ha aperto percorsi completamente nuovi.
Questo resistente materiale di origine minerale, che una volta cotto
sembra duro ma è estremamente fragile, l’ha stregata infiammando
la sua creatività. Ma lartista ha anche altre fonti di ispirazione,
ad esempio un vasto archivio fotografico. Poi c’è un altro aspetto
ugualmente importante: «Io viaggio molto, ad esempio sono stata
da poco nel deserto. Mi piace anche visitare musei, mostre e librerie.
Per compensare, nuoto e pratico Tai Chi. Sono tutte esperienze e
attività che confluiscono nei miei lavori», racconta.
L’arte di vivere da artista
Quando la incontriamo per l’intervista, Stéphanie Baechler
ha appena traslocato da Ginevra a Parigi. Nella capitale
francese ha ottenuto una borsa di studio che terminerà ad
agosto 2017. In questo periodo ha constatato amaramente a
proprie spese che anche il trasporto delle opere d’arte è una
parte importante della vita di un artista e che questi fragili
oggetti, nonostante un accurato imballaggio, a volta possono
rompersi. Baechler ha però deciso di reagire in modo creativo
ricavando qualcosa di completamente nuovo dalle opere
apparentemente distrutte. «Negli ultimi sei mesi ho imparato
moltissimo su di me e sul mio modo di lavorare. Il materiale
ceramico mi costringe a procedere lentamente e adattarmi
alle sue regole. In futuro, ad esempio, voglio investire più
tempo nella costruzione della struttura di base e nell’appli-
cazione degli smalti, per rendere le mie opere ancora più
belle e robuste», riassume. In ogni caso l’artista vorrebbe
perfezionare il suo metodo di lavoro attuale, che ha appreso
autodidatticamente, attraverso altri soggiorni artistici o un
eventuale percorso universitario d’arte, per arrivare nel lungo
periodo a vivere della sua arte. Ribadisce di aver imboccato
una nuova via e che questo cambiamento richiede tempo. «Mi
aiuta il fatto di poter attingere alle mie tante esperienze nel
mondo della moda facendole confluire nel mio lavoro»,
aggiunge. E poi l’artista, per fortuna, ha un altro asso nella
manica: alcune delle sue opere sono attualmente esposte
nella galleria newyorkese Chamber. «Spero proprio che
persone influenti vedano i miei lavori e questo mi spalanchi
nuove porte», ammette Baechler.
L’obiettivo è Amsterdam
Al momento l’artista sta dedicando tutte le sue energie ad un concorso per la «Rijksakademie van
beeldende kunsten», l’accademia nazionale di belle arti di Amsterdam. Spera di poter ottenere una
borsa di studio biennale: beneficerebbe così di un sostegno artistico, teorico, tecnico e finanziario.
Il periodo in Accademia sarebbe un’ottima opportunità di ulteriore professionalizzazione. Ma dei
1000 candidati ne saranno accettati soltanto 20. Perciò ha preparato anche un piano B: «Immagino
che potrei ricominciare ad insegnare in un istituto d’arte, per guadagnarmi da vivere e al tempo
stesso sviluppare ulteriormente il mio lavoro d’artista», afferma. Inoltre parteciperà presto a diversi
concorsi d’arte, nella speranza di poter usare gli eventuali premi per provvedere in parte al proprio
sostentamento. Ma intanto... massima concentrazione sul piano A!
[1]Titolo: Pavillon de l’élégance
Materiale: porcellana e argilla non cotta
Dimensioni: 132 x 110 x 15 cmAnno: 2015
Foto: Paulien Barbas
[2] Titolo: Eyelet
Materiale: gres ceramicoDimensioni: 9 x 26 x 52 cm
Anno: 2017Foto: Anja Schori
[3]Titolo: Pli permanent
Materiale: porcellana.Dimensioni: 58 x 39 x 14 cm
Anno: 2015Foto: Paulien Barbas
[4] Titolo: Brouillard
Materiale: porcellana.Dimensioni: 75 x 43 x 26 cm
Anno: 2015Foto: HEAD©B-COULON
[1] [2] [3]
[4]
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sanitas troesch Maggio 2017 casanova 31
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Coltello-coltelli, è il nome del sito web dello shop online CeCo ltd., gestito da Michael Bach a Bienne. In questo mondo delle lame taglienti l’ingegnere della ceramica è un interlocutore apprezzato e competente. Da un lato vende online e tramite rivenditori specializzati diversi marchi di coltelli di qualità, dall’altro produce egli stesso stupendi coltelli da bistecca fabbricati in Svizzera. Non c’è persona più adatta per raccontarci la storia di come sono nati, come si usano e come si custodiscono i coltelli in ceramica.Le lame affilate affascinano l’esperto di ceramica 51enne che negli anni ’90 presso la Rado, produt-
trice di orologi di Bienne, contribuì a creare il design degli orologi in ceramica. Gamme di coltelli
metallici di elevato pregio sviluppate per star chef come Andreas Caminda, una propria linea di
coltelli da bistecca denominata Sknife, coltelli in ceramica firmati Kyocera: il professionista dei
coltelli conosce a menadito tutto ciò che in cucina serve per sminuzzare. «I primi coltelli in ceramica
sono stati progettati in Giappone intorno al 1980», racconta Michael Bach. «L’inizio è stato puramente
casuale: per l’iversario dell’ex direttore di Kyoto Ceramics — Kyocera — un collaboratore realizzò un
coltello in ceramica da una lastra di ceramica high-tech destinata origi-
nariamente alla produzione di microchip». Il direttore ne fu entusiasta e
intuì immediatamente le potenzialità della ceramica high-tech come
materiale per la produzione di coltelli. Era l’atto di nascita del coltello in
ceramica. Il materiale odierno, pur essendo bianco allo stato originale,
non ha praticamente nulla a che fare con la normale ceramica o la
porcellana: «Purtroppo il termine ceramica viene associato troppo
spesso alla fragilità. Non è così per l’attuale quinta generazione di coltelli,
che sopportano anche la caduta da un metro di altezza», afferma il
professionista delle lame. Il materiale deve avere questa resistenza perché
si utilizza anche per i dischi dei freni nelle gare automobilistiche o come
protesi dell’anca. Con la ceramica tradizionale il materiale high-tech
condivide solo il processo di produzione. La polvere bianca viene ridotta
alla forma definitiva mediante un processo ad alta pressione ed alta
temperatura denominato sinterizzazione.
Bach e il mondo dei coltelli in ceramica
Come ingegnere esperto in ceramica, Michael Bach si occupa da lungo
tempo professionalmente di ceramica high-tech. Questo materiale
versatile lo ha sempre affascinato non solo per l’impiego negli orologi
di qualità, ma anche per l’utilizzo nelle competizioni sportive o nella
medicina. Quando apparvero i primi coltelli in ceramica, Bach se ne
appassionò immediatamente. Poiché soggiornava spesso in Giappone
per lavoro, notò che avevano un buon mercato sia in questo paese che
negli USA. Nel 2004 avviò la propria attività autonoma dedicandosi,
oltre che a servizi di consulenza nel settore materiali, anche alla vendita
dei coltelli in ceramica del marchio Kyocera. Successivamente vi si
aggiunse la collaborazione con il marchio giapponese Kai, produttore
con lame bianche e nere, prendano sempre il materiale più scuro perché
lo ritengono più robusto. In proposito Bach precisa: «Sia noi che i
produttori prendiamo atto di questa constatazione e proponiamo sempre
più spesso le lame scure. Così vogliamo distinguere anche visivamente la
nostra ceramica high-tech dalla ceramica tradizionale».
Consigli per la cucina quotidiana
Circa tre anni fa i produttori di coltelli in ceramica soffrivano la concorrenza
delle imitazioni a basso costo. «Fortunatamente è passato il tempo di
queste imitazioni dozzinali», afferma Michael Bach, aggiungendo che
un buon coltello in ceramica è disponibile a partire da 50 franchi. Un
coltello da 10 Franchi in genere ha una lama molto più spessa e di solito
non è realizzato in ceramica high-tech, come dimostra già il prezzo del
materiale di base. 1 chilo di polvere per ceramica high-tech costa
all’incirca 100 franchi. A conferma delle sue affermazioni l’ingegnere
dimostra lì per lì che con il solo peso del coltello si possono tagliare fette
sottilissime di pomodori e di mela. La facilità di scorrimento nel prodotto
da tagliare è leffetto sorpresa che si scopre lavorando per la prima volta
con buoni coltelli in ceramica, afferma Bach. Durante la dimostrazione gli
si legge in volto la soddisfazione, facendo capire che questa può durare
anche molto a lungo... Poiché i coltelli in ceramica sono molto duri è
consigliabile utilizzare come tagliere un supporto relativamente morbido:
l’ideale è una tavola di legno, i taglieri di vetro sono troppo duri. Altri
consigli del professionista dei coltelli: tagliare invece di tritare ed evitare
di far scorrere la lama sul tagliere. A casa sua Bach utilizza tutti i coltelli
possibili: coltelli di acciaio damasco, di ceramica o da bistecca. Gli piace
provare nuovi materiali e nuove forme, puntando sempre sulla qualità e
non sulla quantità. «Tre o quattro buoni coltelli sono assolutamente
leader di coltelli in acciaio damasco. Grazie a questa partner-
ship, Bach si affermò nel settore della gastronomia e creò le
basi per altre collaborazioni. Dal 2015 Michael Bach produce
anche una propria linea di coltelli da bistecca e da tavola
denominata Sknife: le lame sono fucinate e assemblate
in Svizzera.
Storia del successo dei coltelli in ceramica
Bach conosce bene il materiale di base e può così fugare le
paure dei suoi clienti: «Gli odierni coltelli in ceramica di alta
qualità non devono assolutamente temere la concorrenza.
Sono molto più leggeri e fino a quattro volte più affilati dei
coltelli di metallo, non arrugginiscono e la frutta tagliata o
le erbe tritate non si ossidano», spiega, aggiungendo che sono
particolarmente apprezzati dalle donne per il loro minor peso
e l’aspetto più inoffensivo. Così Bach descrive l’impressione
ingannevole secondo cui le lame di ceramica avrebbero
meno l’aspetto di «armi pericolose» o meno affilate. Anche
riguardo alla manutenzione i coltelli in ceramica guadagnano
punti: la lama resta affilata fino a tre anni. Grazie a ciò, per le
cuoche e i cuochi dilettanti i coltelli in ceramica sono divenuti
un prodotto di nicchia molto apprezzato. I professionisti invece
continuano a prediligere i grandi coltelli pesanti in acciaio di
qualità. «Nelle cucine professionali i coltelli in ceramica
vengono utilizzati per operazioni abbastanza specifiche, ad
esempio per intagliare complicate decorazioni di frutta»,
afferma Michael Bach. È interessante anche il fatto che i
cuochi professionisti a cui vengono offerti coltelli in ceramica
sufficienti», sostiene. Una tendenza che si afferma anche nei
nuovi set di coltelli immessi sul mercato.
In che direzione andiamo?
Da molti appassionati la cucina viene celebrata non solo
come hobby, ma come arte, per cui i coltelli da cucina pregiati
sono divenuti oggetti amatoriali, sia che vengano divulgati dal
grande chef di fiducia o fucinati a mano come spade da
samurai. Il coltello dacciaio ha già alle spalle questa evolu-
zione. Secondo Michael Bach anche il coltello in ceramica
dovrà liberarsi sempre più del suo aspetto scarno e
puramente funzionale. Impugnature in legno speciale
esteticamente ben curate e lame nere o disegnate con
soggetti vistosi sono solo l’inizio, ne è certo. «Ad esempio
vendiamo un coltello Audi con una lama dal disegno
particolare e un’impugnatura dalla forma speciale, con un
look molto tecnico che ricorda le competizioni sportive».
Un oggetto molto appariscente, creato per cuochi con la
benzina nel sangue. Anche il pregiato coltello in ceramica con
impugnatura di Pakka (impiallacciatura in legno impregnata
e pressata con un disegno particolare) troverà sicuramente
i suoi ammiratori. Un pratico effetto secondario di questi
gioielli della coltelleria consiste nel fatto che i prodotti a
basso costo puramente imitativi non riescono a tenere il
passo, continua Michael Bach. Per il professionista dei coltelli
in fondo esistono solo due criteri di qualità per un coltello
da cucina: «Deve essere molto affilato e soprattutto deve
rendere il lavoro un piacere!»
«L’inizio è stato puramente casuale: per l’anniversario dell’ex direttore di Kyoto Ceramics — Kyocera — un collaboratore realizzò un coltello in ceramica da una lastra in ceramica high-tech destinata originariamente alla produzione di microchip».
«Fortunatamente è passato il tempo di queste imitazioni dozzinali», afferma Michael Bach.
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 35
Grazie alla delicata preparazione del terreno con sovescio e pacciame, ma anche alla coltivazione di piante differenziate che si sostengono a vicenda nella crescita, si realizza un’agricoltura produttiva e sostenibile senza concimi chimici o contaminazione del suolo: una sorta di circolo virtuoso permanente.
Come incannicciatura si è impiegato un graticcio di stiancia. Gli intonaci d’argilla si possono applicare a mano o con intonacatrici tradizionali su pareti d’argilla, laterizio, calcestruzzo, arenaria calcarea, pannelli di gesso, stuie e lastre di materiale da costruzione leggero in lana di legno.
34 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
Costruire felici e rispettosi dell’ambiente con largilla locale
Una vita in sintonia con la natura: è quello che si propone Ramon Grendene.
Quando ha avuto l’opportunità di ristrutturare la casa dei genitori a Egg nel
Canton Zurigo, si è lanciato in un grande progetto: realizzare una perma-
cultura sul vasto appezzamento di fronte all’ex-casa colonica. «Ad esempio
aiuole di piante perenni, comunità biocenotiche di alberi da frutto, siepi,
specchi d’acqua, punti di compostaggio, ma anche considerazioni di tipo
architettonico come ad esempio la raccolta dell’acqua piovana — per
citare solo alcuni elementi i cui meccanismi si intersecano in modo
ottimale», spiega. Grazie alla delicata preparazione del terreno con
sovescio e pacciame, ma anche alla coltivazione di piante differenziate
che si sostengono a vicenda nella crescita, si realizza un’agricoltura
produttiva e sostenibile senza concimi chimici o contaminazione del suolo:
una sorta di circolo virtuoso permanente. Un elemento della permacultura
è la creazione di aiuole rialzate per ottenere una «collina coltivata». Un
lavoro complesso che richiede la movimentazione di molta terra. Tra l’altro
Grendene ha sotterrato dei tronchi d’albero che, decomponendosi, liberano
energia e nutrono le piante. In questo processo si è imbattuto in grandi
quantità di argilla di buona qualità, un materiale edile che si può trasfor-
mare senza costi di trasporto né emissioni: proprio come piace a lui. Si è
quindi rivolto allo specialista di edilizia in argilla Ralph Künzler (IG Lehm), per
saperne di più su questo tema. Peraltro aveva già testato l’utilizzo abitativo
dell’argilla: dorme nella capanna in giardino che, quasi come esperimento
pilota, ha intonacato con argilla locale. «Per me», sottolinea Grendene,
«è il miglior materiale da costruzione ed è completamente naturale».
Intonaco per creativi
La casa della famiglia Grendene, con una parte abitativa e una
utilizzata per lo sfruttamento agricolo, in futuro avrà due zone
alloggio. Nell’attuale parte abitativa ci vivrà Ramon Grendene; da
quella che un tempo era la stalla sarà ricavato un appartamento per
sua madre. I lavori sono già abbastanza avanzati: è stata installata
una cucina moderna e c’è anche un forno. La maggior parte delle
pareti è stata intonacata con argilla del giardino. Per alcuni intonaci
di copertura bianchi è stata usata una miscela pronta. Come
incannicciatura si è impiegato un graticcio di stiancia. Gli intonaci
d’argilla si possono applicare a mano o con intonacatrici tradizionali
su pareti d’argilla, laterizio, calcestruzzo, arenaria calcarea, pannelli
di gesso, stuie e lastre di materiale da costruzione leggero in lana di
legno. Ramon Grendene ha sperimentato diverse miscele di intonaco
d’argilla: «Per una parete dellofficina abbiamo mescolato argilla lo-
cale con sabbia e fibra di paglia, ottenendo un bel marrone e una
struttura particolare», racconta il costruttore. Il colore di fondo della
parete esterna del nuovo edificio è verde oliva. Per ottenerlo abbiamo
setacciato argilla locale portandola ad uno spessore di 0,5 mm,
con aggiunta di farina di roccia primitiva e cellulosa, senza sabbia.
Come artigiano e grafico, Grendene apprezza questo elemento di
creatività nella ristrutturazione.
I tanti vantaggi della costruzione in argilla
«Il clima abitativo che si crea con pareti intonacate in argilla per me
è imbattibile», sostiene l’architetta Doris Müller, che nel 2012 ha
avviato un’attività indipendente con la sua Lehmbaubüro GmbH.
Dal 2014 dirige anche la Segreteria dell’IG Lehm, l’associazione
svizzera dei professionisti dell’argilla che ha 150 membri. «I vantaggi
relativi al clima abitativo non si possono esprimere in cifre. Vedo
però che per molti residenti e visitatori sono nettamente percepibili»,
aggiunge. Anche lei vive tra pareti che ha intonacato personalmente
con argilla. «Solo a partire da uno strato dargilla di due centimetri il
clima interno comincia a beneficiare del suo potere assorbente
dell’umidità. Inoltre questo materiale ha un grande potenziale creativo
per ogni esigenza estetica, da una superficie liscia e fine ad una a
struttura più grossolana», afferma Müller. L’argilla offre vantaggi
anche per il bilancio dell’energia grigia, è abbastanza semplice da
Ramon Grendene un tempo era ebanista. Dopo la laurea in comunicazione visiva alla Bauhaus Universität di Weimar e un periodo come grafico free-lance, ora sta approfondendo i principi di progettazione della perma-cultura. All’inizio l’argilla del suo giardino era un semplice sottoprodotto di quest’attività, ma ora ha assunto un ruolo importante nella ristrutturazione della casa dei genitori. L’argilla è in assoluto uno dei migliori materiali da costruzione: lo afferma anche l’architetta Doris Müller, specializzata nell’edilizia in argilla cruda e direttore dell’ufficio IG Lehm, il Gruppo dinteressi per largilla. Doris Müller e Grendene si sono conosciuti ad un corso base sull’argilla tenuto da lei.
lavorare e facilmente riciclabile. All’edilizia seminaturale Doris Müller
è arrivata presto: nel 1988 ha terminato gli studi di architettura e ha
iniziato subito ad interessarsi ai temi ambientali. Per 23 anni ha
lavorato in uno studio di bioarchitettura che aveva affrontato
l’argomento già agli albori dell’edilizia in argilla cruda. Dopo una
fase in cui si è dedicata più alla famiglia che al lavoro, nell’aprile
2012 Müller ha fondato la Lehmbaubüro GmbH, dedicandosi al
100 per cento al tema dell’argilla.
Costruire con l’argilla cruda locale
Ramon Grendene ha optato per l’edilizia con argilla cruda di prove-
nienza locale perché rispondeva al suo stile di vita olistico: «Voglio
vivere in ambienti di qualità non mettendo la redditività al primo
posto. Per chi vi si dedica in prima persona, costruire con l’argilla
locale richiede una notevole applicazione», constata. Si comincia
con la setacciatura del materiale per ottenere una grana delle
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 37 36 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
Il Centro Erbe Ricola a Laufen è uno dei più grandi edifici in argilla d’Europa. La struttura
è stata ideata e realizzata dalle archistar Herzog & de Meuron in collaborazione con l’esperto di edilizia in argilla Martin Rauch.
Ramon Grendene e Doris Müller costruiscono con l’argilla per passione, pensando alla natura e alla sostenibilità.
dimensioni desiderate, si continua con la mescolazione dell’argilla con
acqua, sabbia ma anche materiali fibrosi, per terminare con l’applica-
zione dell’argilla stessa. «Abbiamo dovuto fare un po’ di prove prima di
ottenere una miscela facile da lavorare. Per fortuna la nostra argilla
aderisce molto bene e si può trattare senza aggiungere polvere d’argilla»,
dice il progettista. Sufficiente tempo a disposizione è sicuramente un
elemento chiave quando si costruisce da soli con l’argilla. Grazie alle
sue capacità artigianali, naturalmente, Grendene era avvantaggiato
rispetto ad altri costruttori intenzionati ad utilizzare l’argilla locale.
Doris Müller ritiene però che lavorare dietro a una scrivania non
rappresenti un ostacolo a mettersi all’opera personalmente: «Come
architetta, analogamente ad altri professionisti, tengo anche dei corsi
su come si miscela e si lavora l’argilla di provenienza locale. Poi si
possono anche usare miscele pronte o incaricare stuccatori o
costruttori specializzati in argilla». Grendene, dal canto suo, è ben lungi
dall’averne abbastanza dell’argilla: il suo prossimo passo sarà realizzare
un pavimento di adobe nella cantina della vecchia abitazione.
Da nicchia a trend?
Costruire con l’argilla in Svizzera è ancora un’attività di nicchia. Al
contrario di Germania e Francia, da noi non esiste una tradizione in
questo campo. Doris Müller però lo considera un vantaggio: «Visto che
non abbiamo una tradizione di edilizia in argilla degna di questo nome,
le conoscenze vengono elaborate in modo creativo, strutturato e senza
tabù. Però, finché i termini di consegna e le strategie di rendita
domineranno la scena edilizia la costruzione in argilla resterà un
prodotto di nicchia». Il 90 per cento dell’argilla usata in Svizzera arriva
sulla pareti sotto forma d’intonaco o pannelli dargilla; le tecniche di
applicazione dell’argilla massiccia sono piuttosto impegnative in termini
di costi e manodopera e sono meno richieste. Müller vorrebbe
sconfiggere il cliché secondo cui l’edilizia in argilla riguarda soltanto le
ristrutturazioni. «Per le costruzioni nuove i materiali naturali sono doppia-
mente interessanti. Il materiale vivo che, ad esempio nel caso dell’adobe,
non garantisce sempre linee affilate, crea una sorta di compensazione e
può rappresentare un gradevole contrasto con il calcestruzzo, il vetro
o l’acciaio», afferma convinta. In questo senso Ralph Künzler, suo partner
commerciale oltre che socio IG Lehm, di recente ha abbinato con
accortezza nell’ospedale Triemli a Winterthur intonaci di copertura dei
soffitti attivati termicamente a miscele dintonaco pronto d’argilla.
L’edilizia in argilla, in ogni caso, ha attirato l’attenzione delle archistar,
dice Müller riferendosi al Centro Erbe Ricola progettato da Herzog & de
Meuron. L’edificio con la facciata in adobe è la più grande costruzione
in argilla d’Europa. Anche le nuove generazioni di architetti si interessano
sempre di più all’edilizia in argilla. Spesso alla sede dell’IG Lehm arrivano
richieste di studenti che chiedono informazioni tecniche o campioni di
materiali per le tesine. «Però a livello generale mancano ancora cono-
scenze di base su come si costruisce con l’argilla, e in parte anche il
sostegno tecnico da parte dei professori», afferma Doris Müller.
Visioni per il futuro
Da una prospettiva globale, all’uso dell’argilla andrebbe attribuita
maggiore importanza in ambito di energia grigia, impiego di macchinari
e manodopera, affermano Doris Müller e i suoi sostenitori. Entro breve
tempo all’interno dell’IG Lehm dovrebbe essere costituito un gruppo di
lavoro incaricato di sviluppare strategie per l’edilizia in l’argilla che
considerino un capitale la risorsa della manodopera e la gratuità del
materiale. «Specialmente nei paesi in via di sviluppo la partecipazione
degli utenti al processo di lavoro può essere un aspetto importante.
L’argilla si trova gratuitamente ovunque, ma nell’immaginario di molte
persone costruire con l’argilla è tuttora associato ad un’edilizia povera»,
sostiene Müller. In viaggi di studio in Marocco e in Ungheria organizzati
dallIG Lehm questi problemi sono emersi chiaramente, aggiunge. La
popolazione conosce benissimo tutti i vantaggi dell’edilizia in argilla,
ma ciononostante preferisce le case di cemento perché rispondono
all’esigenza dell’abitare moderno secondo il modello occidentale.
«Sarebbe assolutamente sensato diffondere o far rivivere le tecniche
della costruzione in argilla in paesi poveri con molta disoccupazione.
Così avremmo case costruite a basso costo con materiali ecologici e al
tempo stesso creeremmo occupazione», afferma l’architetta spiegando
la sua visione. Una collaborazione con organizzazioni adatte, ad esempio
la Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC, secondo Müller
sarebbe un’opportunità per muoversi in modo sostenibile verso il supe-
ramento dell’era fossile. L’edilizia in argilla potrebbe anche favorire
l’indipendenza degli abitanti della casa e rafforzare la loro relazione
con le quattro pareti. Anche Ramon Grendene si identifica con questi
obiettivi. Soprattutto perché in Ghana ha notato che la cultura tradizionale
dell’edilizia in argilla va scomparendo a vista d’occhio. Ma innanzitutto
vuole dedicarsi a tempo pieno alla ristrutturazione della sua casa e
soprattutto allo sviluppo della sua permacultura, per rendere più futuribile
il mondo partendo da Egg.
IG Lehm> L’IG Lehm è l’rganizzazione di categoria svizzera
dei professionisti dell’argilla ed è strutturata
come unassociazione.
> È stata fondata nel 1996, benché esistesse già in
precedenza in forma non regolamentata.
> Obiettivi: i soci devono promuovere e sviluppare
insieme la progettazione e la costruzione con l’argilla.
> Composizione dei soci: 37% progettisti (ingegneri,
architetti), 43% artigiani, 4% commercianti. Il
resto è costituito da non professionisti, committenti
ed artisti interessati all’argomento.
> I corsi sono gratuiti per i soci. Esempi di temi
trattati: intonacatura con argilla di provenienza
locale e costruzione di forni.
www.iglehm.ch www.lehmbaubuero.ch
Copyright: Ricola SA, LaufenFotografo: Markus Bühler-Rasom, Zurigo
38 casanova Maggio 2017 sanitas troesch sanitas troesch Maggio 2017 casanova 39
«Chiamo per nome i vecchi clienti e so esattamente come amano il caffè»
È l’anima dinamica dell’esposizione di Bienne. Tutti conoscono e apprezzano
Sara Flück con la sua energia, la sua eleganza e lo spiritoso taglio corto dei
capelli. Lo si sente girando con lei per lo showroom. Per il personale come
per i vecchi clienti, per tutti ha una parola buona e un occhio di riguardo. Sara
è di Bienne e lavora da quattro anni per Sanitas Troesch come responsabile
del centralino/reception. Sbriga l’amministrazione, organizza le trasferte di
lavoro e dirige il team di quattro persone addetto al ricevimento. Naturalmente
si occupa anche in prima persona dei clienti: le piace il contatto diretto.
«I nostri visitatori devono sentirsi i benvenuti», afferma. «Chiamo per nome i
vecchi clienti e so esattamente come amano il caffè».
Occhio ai dettagli e visione d’insieme
L’accento affascinante e la vivace gestualità lo fanno già presumere, e
parlandole arriva la conferma: la famiglia di Sara Flück è originaria dell’Italia.
Lei è una tipica italiana; specialmente la cucina è importantissima per lei.
«Una volta al giorno devo assolutamente cucinare, non posso proprio farne a
meno», ammette. Le piace usare utensili da cucina tradizionali, come le
stoviglie smaltate o il «Römertopf», la pentola di terracotta. L’amore per la
conversazione e per la cucina, e in generale la sua estroversione, sono
sicuramente caratteristiche che la rendono perfetta come responsabile del
centralino/reception. È anche attenta ai dettagli: «Il servizio da caffè l’ho
scelto io d’accordo con il nostro responsabile», spiega. «Per me era importante
che avessimo un servizio elegante e di prestigio. Sono i nostri clienti più anziani
ad apprezzare questi dettagli, e così sottolineiamo la nostra passione per il
design e la qualità». Senza contare che le tazze si possono lavare tranquillamente
quattro volte al giorno senza presentare segni di usura, aggiunge.
Fuori dalla comfort zone, sulla via del successo
Alle aspettative elevate Sara Flück ci è abituata e, quando possibile, è felice di
soddisfarle. Anche quando il colloquio con un cliente si presenta difficile riesce
quasi sempre a trovare la soluzione adatta. Ascoltare con attenzione, chiarire
velocemente le varie possibilità, scusarsi quando è
necessario, offrire un buon caffè con un cioccolatino
extra: tutto, per lei, fa parte dell’assistenza completa
che un’azienda deve fornire. «Proprio oggi che la
concorrenza arriva anche da Internet, offrire una
consulenza diretta e una soluzione personalizzata è
doppiamente importante», afferma convinta. Una cosa
è certa: questa gaia ex-insegnante di educazione fisica
ama le sfide, nella vita privata come in ambito profes-
sionale, ed è convinta che ogni tanto bisogna uscire
dalla propria comfort zone per ottenere grandi risultati.
Così alle cinque del mattino inizia già il suo programma
sportivo facendo jogging o aerobica. La sera c’è sempre
una scusa pronta per poltrire, dice con un sorrisetto
ironico. «Per questo preferisco allenarmi di mattina,
così mi tolgo il pensiero», conclude. Si intuisce che
Sara affronta in questo modo anche altre sfide. Inoltre,
quando prenota viaggi per i suoi superiori o accoglie i
clienti alla reception, le sue conoscenze linguistiche e
il suo accattivante modo di fare rappresentano sicura-
mente un vantaggio. Perché Sara Flück non sa soltanto
come i clienti preferiscono il caffè, ma sa anche con-
versare con disinvoltura in tedesco, francese e italiano,
parlando sia del più e del meno che degli ultimi prodotti
per la cucina e il bagno. Con visibile entusiasmo e con
la capacità di creare un’atmosfera sempre piacevole.
Sara Flück, 38, responsabile del centralino/reception presso Sanitas Troesch Bienne
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 4140 casanova Maggio 2017 sanitas troesch
[1]
[2]
[3]
I cocci portano fortuna
Elementi naturali, tradizionali e artigianali consacrati dalluso si uniscono all’high-tech per ottenere articoli veramente nuovi.
Costituita da minerali naturali, apprezzata da
millenni, la ceramica è un materiale che vanta una
lunga tradizione, è la base per oggetti d’arte e
d’artigianato e conquista settori d’applicazione
sempre nuovi grazie a sviluppi innovativi e processi
high-tech. A dimostrarlo basterebbe un settore in
cui il suo successo si manifesta con particolare
evidenza: la cucina. Il ventaglio di applicazioni va
dalla brocca dell’acqua decorativa al coltello high-
tech, dal lavello al design dei frontali. Non vanno poi
dimenticati i raffinati servizi da tavola in porcellana
dalla composizione particolare, una delle varianti
più pregiate. Le possibilità e le proprietà di questa
miscela naturale e inorganica affascinano in egual
misura artigiani e artisti, designer e tecnici, produttori
e utilizzatori. Da un lato il materiale conquista il tatto,
la vista e gli altri sensi, dall’altro è altamente funzionale
e praticamente indistruttibile. Certo, può sempre
succedere che vada in pezzi, ma... anche i cocci
portano fortuna.
[1] Dietro ai frontali grigio cemento senza maniglie della cucina NX 950 Ceramic di next125
si nascondono lavastoviglie e frigorifero. Per aprirli basta un colpetto.
Schüller
[2] Sembra scolpita in un pezzo unico: l’isola di cottura in Ceramic
color grigio cemento.
[3] Elevato pregio estetico e funzionale: per la zona di preparazione è stata scelta
una superficie d’appoggio in legno massello.
50 casanova Mai 2017 sanitas troesch42 casanova Maggio 2017 sanitas troesch sanitas troesch Maggio 2017 casanova 43
La ceramica in cucina
Le particolari caratteristiche della ceramica la rendono
un materiale eccellente per la cucina e la cultura
della tavola: infinite possibilità di design, materiale
non poroso, adatto ai generi alimentari, igienico,
inodore, termostabile, resistente, facile da pulire,
duro, robusto... A seconda della composizione, della
tecnica di fabbricazione, della forma e del trattamento
superficiale soddisfa una serie di requisiti richiesti
per la cottura, il lavaggio, la pulizia e ’luso dei generi
alimentari. La dotazione di base della cucina comprende
da sempre un lavello o uno scolo di pietra in grès.
Ancor oggi i lavelli in ceramica pregiata sono un’alter-
nativa ideale all’acciaio inossidabile, al granito o ai
materiali compositi. Bianca o colorata, con rifinitura
lucida od opaca, è adatta a qualsiasi stile. Sono invece
relativamente nuovi i piani di lavoro in ceramica, che tuttavia
conquistano grazie alla durezza, alla resistenza antigraffio e all’igiene
del materiale senza pori. Lechner utilizza per la ceramica porcel-
lanata dei suoi piani di lavoro da cucina, le stesse materie prime
impiegate nella produzione della ceramica per sanitari o della
porcellana: un elemento puro, assolutamente naturale e total-
mente riciclabile. Le stesse caratteristiche contraddistinguono la
ceramica nel design dei frontali, attualmente annoverato fra le più
attrattive versioni High-End. L’effetto estetico è di una profondità,
di una sensualità e di una potenza entusiasmanti. Frontali puristici,
giunti precisi e colorazioni fantastiche definiscono l’architettura di
queste cucine. Un esempio paradigmatico è il modello NX 950
Ceramic della linea next125 di Schüller, oppure il tavolo di cottura
con il suo piano di lavoro in ceramica spessa 1,3 cm color nero lava.
Al centro degli eventi
Nell’ambito della cucina si incontrano prodotti
in ceramica del tutto particolari: coltelli e padelle.
Kyocera, leader tecnologico giapponese della
ceramica high-tech, produce coltelli il cui filo
è altrettanto leggendario della loro estrema
maneggevolezza. Questi utensili sono di una
leggerezza sorprendente: non solo i coltelli,
ma anche gli affettaverdure e le grattugie.
Anche le padelle con rivestimento in ceramica
sono una vera scoperta e rappresentano
un’autentica alternativa al teflon, in quanto
neppure loro permettono al cibo di attaccarsi.
Una funzione più nobile ha la porcellana da
tavola. È formata da caolino, feldspato e
quarzo — quindi senza argilla — e viene cotta a
temperature decisamente più elevate (da 1300
a 1450°C) rispetto alla semplice ceramica (da
600 a 1000°C). Ciò la rende particolarmente
fine, leggera, perfino trasparente e al tempo
stesso robusta. Il piacere di cucinare e di servire
con stile assicura il ritorno in auge dei pregiati
servizi da tavola di porcellana. Soprattutto da
quando i designer «hanno le mani in pasta» e
scoprono nuove sfaccettature di questo
materiale primigenio, tanto seducente che
invoglia subito a scoprirlo.
Piano di lavoro in ceramica di Lechner: design incomparabile, grande praticità, minima manutenzione e tutti i vantaggi di un prodotto naturale.
Foto in alto: cucina di next125 con frontali in ceramica NX 950 Ceramic grafit.Foto in basso: Piano di lavoro in ceramica di Lechner.
[1] L’interno della lampada Skygarden del designer Marcel Wanders è formato da una
gettata di gesso; la verniciatura bianca la fa apparire come un’opera d’arte in ceramica.
Flos
[2] La nuova collezione di piatti Fluen del designer svizzero Alfredo Häberli per la
porcellana Fürstenberg.
[3] In tonalità di terra: i piatti Omnia dello studio di design viennese EOOS per
la porcellana Fürstenberg.
[1]
[2]
[3]
CERAN CLEARTRANS®, questo è il nome del piano cottura di design, segue volutamente anche il percorso verso la smart home. Sotto la vetroceramica trasparente allo stato originale si possono applicare display a LED piccoli o grandi tramite i quali il gruppo cottura può visualizzare informazioni per il cuoco.
Il WC senza bordo dalla serie Kartell di Laufen.
Ceramica high-tech Kyocera per forbici e coltelli.
44 casanova Maggio 2017 sanitas troesch sanitas troesch Maggio 2017 casanova 45
La ceramica per sanitaribrilla di luce nuova
Excursus: la vetroceramica
Dal punto di vista della tecnica dei materiali la vetroce-
ramica non ha nulla a che fare con il vetro. Visto che la
vetroceramica ha rivoluzionato il mondo della cucina e ha
fatto scomparire le vecchie piastre di cottura in ghisa, ci
concediamo un breve excursus. Nel 1971 SCHOTT presentò
con il marchio SCHOTT CERAN® i primi piani di cottura
neri in vetroceramica, divenuti poi un best-seller mondiale
e il marchio del secolo. Il prodotto ha origine dalla ricerca
spaziale e proprio per questo è un prodotto assolutamente...
celestiale. L’estetica del vetro è abbinata ad un’estrema
resistenza al calore, in particolare grazie a un componente
che svolge un ruolo essenziale anche nella ceramica: la
sabbia quarzifera.
Quali proprietà deve possedere davvero un materiale per «brillare»
sotto ogni punto di vista nel bagno sotto forma di lavabo, WC, vasca,
piatto doccia o mobile? Impermeabilità, resistenza all’umidità,
praticità di manutenzione sono presupposti fondamentali. Igiene,
resistenza agli urti e robustezza sono anch’esse determinanti. Vi
si aggiungono poi molti dettagli che rendono la lista dei requisiti
decisamente più complessa. Il materiale deve poter essere lavorato
facilmente, assumere una grande varietà di forme, offrire tante
possibilità di configurazione e soddisfare tutti i requisiti ecologici.
Hanno un ruolo importante anche processi di produzione economici
e collaudati nonché esperienze positive raccolte lungo l’intero
ciclo di produzione e di vita del prodotto. Detergenti e acidi, lacche
per unghie e cosmetici, profumi e tinture per capelli, a volte anche la
sanitas troesch Maggio 2017 casanova 47
[2]
[3] [4]
[1] Eleganza senza giunti: lavabo Alterna burani in Corian. Design Stephan Hürlemann.
[2] SaphirKeramik: lavabo Laufen Ino del designer Toan Nguyen.
[3] Design squisito per il lavabo di Phoenix Design: P3.
[4] La SaphirKeramik invita a nuovi progetti: Laufen Val di Konstantin Grcic.
caduta di un flacone non devono lasciare
traccia sul lavabo. L’acqua deve scorrere
nella vasca senza rumore e senza formare
onde e non deve mai raffreddarsi troppo
in fretta. Soprattutto la vasca da bagno
e il piatto doccia non devono permettere
di scivolare. Sicurezza è la parola chiave
anche per il WC, in cui l’igiene è essenziale:
batteri e sporcizia non devono potervisi
annidare. In breve, alla fine il prodotto
deve apparire bellissimo, essere sicuro,
igienico e facile da curare, durare a lungo
possibilmente senza macchie, prima di
essere affidato senza problemi al riciclaggio.
A prescindere dai requisiti costruttivi e
statici da soddisfare, questi elenchi di
caratteristiche fanno già pensare ad un
oggetto miracoloso. È proprio questo che
caratterizza la ceramica e in particolare la
ceramica per sanitari. Gli elementi essen-
ziali per la produzione sono da millenni le
quattro classiche materie base naturali:
caolino, argilla, feldspato e quarzo. Il risul-
tato ottenuto oggi nei bagni moderni è
stupefacente.
L’uniformità appartiene al passato
L’epoca dei lavabi, vasche da bagno e WC standard tutti uguali
appartiene ormai definitivamente al passato. La scena dell’arredo-
bagno è dominata da una varietà infinita e, anche in questo
settore, l’importante è separare il grano dal loglio. Ciò che resta
invariato e fondamentale sono le eccellenti caratteristiche della
ceramica per sanitari. Da alcuni anni il «vecchio» materiale si
presenta addirittura con perfezionamenti e innovazioni sorprendenti.
[1] Design moderno di Philippe Starck per Duravit: lavabi Me by Starck.
[2] Dalla collezione Laufen Ino: vasca da bagno separata in Sentec,mineralmarmo leggero.
Personalità di spicco del design, soprattutto Philippe Starck,
hanno contribuito a dare un volto nuovo alla ceramica per
sanitari. Nuovi procedimenti e nuove composizioni, come
l’aggiunta di corindone nella SaphirKeramik di Laufen e
particolari trattamenti superficiali hanno aperto nuovi orizzonti
al design e anche all’igiene. Il corindone ha dato alla Saphir-
Keramik una durezza che permette di ottenere forme eleganti
e sottilissime, ritenute finora impossibili. Con raggi di soli
1-2 mm e bordi di 2 mm, questo materiale permette di ottenere
forme praticamente analoghe a quelle realizzate in materiale
sintetico, come documentato in modo stupefacente dai
designer Konstantin Grcic e Toan Nguyen con le loro linee Val
e Ino. La superficie è inoltre insensibile all’abrasione mecca-
nica ed estremamente igienica. Questa caratteristica è valida
anche per i nuovi trattamenti superficiali della ceramica per
sanitari sviluppati negli ultimi anni, in particolare per i nuovi
WC senza bordo. Vale la pena dare unocchiata.
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Un settore a briglia sciolta
In pochi anni il WC standard noto da decenni è stato messo da parte e il
settore sembra veramente «scatenato». La nuova generazione di vasi igienici
per WC rinuncia al bordo superiore che era poco igienico e difficile da tener
pulito, anche con Anitra WC e «olio di gomito». Senza bordo, quindi fino
all’estremità superiore senza ricettacoli di sporcizia, i nuovi vasi si presentano
straordinariamente tersi sia nella forma che nella tecnica di pulizia. Lo rendono
possibile da un lato gli speciali sistemi di scarico che puliscono tutto senza
spruzzare l’acqua dal bordo del vaso, e dall’altro le superfici estremamente
lisce della ceramica, su cui lo sporco non attacca. In tal modo Keramag, con
la rifinitura speciale KeraTect®, garantisce igiene per lungo tempo e facilità
di manutenzione per 30 anni — senza limitazioni alla pulizia. A 1.250° C
la vetrinatura si congiunge in permanenza alla ceramica producendo una
superficie pressoché priva di pori, estremamente liscia e resistente. LCC è la
finitura di Laufen per le superfici in ceramica: Laufen Clean Coat è un rivesti-
mento ceramico a base di silicati, simile al vetro e cotto insieme allo smalto di
base. Sporco, calcare e batteri non hanno praticamente presa sulla superficie
senza pori ed estremamente liscia e vengono rimossi semplicemente con lo
scarico dellacqua. LCC agisce quindi solo con la forza naturale dell’acqua. Nei
prodotti Duravit, il rivestimento WonderGliss applicato alla ceramica in fase di
Guardandoci intorno
Indiscutibilmente le materie minerali innovative
hanno fatto concorrenza alla ceramica per
sanitari. Grazie alla loro capacità di assumere
forme illimitate hanno contribuito e contribuiscono
a creare una nuova immagine del bagno. Design
fantasioso della vasca, bacini e rivestimenti
senza giunti, lavabi dalla forma personalizzata non
sarebbero stati possibili senza questi materiali
dalle enormi possibilità di lavorazione. Insieme ai
designer hanno spinto la classica ceramica per
sanitari, vale a dire i suoi produttori, a ricercare
nuove possibilità e a promuoverne lo sviluppo. Il
successo ha dato loro ragione: oggi, osservando
i prodotti, spesso ci chiediamo perplessi se sia
ceramica o... che altro? Corian, Duralight, Silestone,
Varicor e così via: tutte queste nuove alternative
senza pori e giunti sono raccomandate per le loro
eccellenti caratteristiche negli ambiti più svariati
dell’attrezzatura per bagno ed offrono varianti di
design sensazionali. Eppure, qua e là non si può
fare a meno degli elementi classici.
Versatilità instancabile
La «meraviglia della ceramica» è quindi più attuale
che mai, guadagna punti per le sue eccellenti
caratteristiche e offusca tutto il resto anche in
termini di sostenibilità. Le evoluzioni e i perfe-
zionamenti del materiale sono collegati ad una
grande utilità pratica e ad un’estetica moderna
e affascinante, come dimostrano le attuali linee
di prodotti Sanitas Troesch e il panorama delle
esposizioni di bagni in tutta la Svizzera.
cottura toglie a sporcizia e calcare ogni possibilità di
attaccare la superficie. HygieneGlaze assicura invece
una maggiore igiene nel WC e negli orinatoi. L’innovativo
smalto ceramico di Duravit è offerto nelle serie di
design contemporaneo ME by Starck e P3 Conforts.
HygieneGlaze non è un rivestimento superficiale, ma
è integrato durante la cottura nella ceramica per cui
garantisce una protezione dall’efficacia praticamente
illimitata. Con un grado di efficacia favoloso del
99,9 %, Duravit raggiunge livelli mai visti prima. Anche
la superficie AntiBac di Villeroy & Boch riduce la
proliferazione di batteri nei WC. L’efficacia antibatterica
è integrata direttamente nella ceramica del bagno e
nei vasi dei WC. Toto, il pioniere del WC senza bordo
che dal 2002 ha già venduto oltre 8 milioni di unità,
realizza di serie tutte le ceramiche con vetratura
speciale CeFiONtect. Sporco, muffe e germi non
hanno praticamente più nessuna chance.
[1] Nell’arredamento per bagno Alterna neo.3
sono stati integrati lavabi e vasche iBordi di Teuco,
realizzati in Duralight®, un materiale composito
innovativo a base acrilica brevettato da Teuco.
[2] Laufen Val di Konstantin Grcic.
Nei WC P3 di Duravit lo smalto ceramico HygieneGlaze garantisce la protezione antibatterica.
[1] Il WC senza bordo dalla serie Kartell di Laufen.[2] Sanitas Troesch Alterna loft rimless.
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Con lattrattiva esposizione di bagni nella Route du Petit-Moncor 11, Sanitas Troesch
ha aperto nel palazzo di HG COMMERCIALE la sua 19ª esposizione di bagni in
Svizzera, una delle più belle di tutto il Canton Friburgo. Sulla base della
pluriennale, fruttuosa cooperazione tra Sanitas Troesch e HG COMMERCIALE
è nato così anche a Villars-sur-Glâne un centro di eccellenza fuori
del comune per la moderna architettura del bagno, delle pareti e del
pavimento. Le due case appartengono rispettivamente alle imprese leader
dei loro settori. Con le nove sedi operanti in comune in Svizzera sono oggi
per architetti, committenti, investitori, progettisti e specialisti di sanitari
un’apprezzata e preziosa piattaforma d’informazione. Su un’area complessiva di 900
metri quadrati, a Villars-sur-Glâne numerosi esempi di arredamento ed oggetti
ricchi di fantasia suggeriscono in forma orientata al cliente soluzioni realistiche
basate sulle collezioni attuali delle maggiori marche. Tra questi la Collection 2017,
esposta per la prima volta in un’ampia panoramica a Villars-sur-Glâne, è tra
il meglio di quanto ha oggi da offrire il moderno design del bagno. In un quadro
estetico armonioso sono presentati bagni completi adeguati alle tendenze
più recenti. Per scegliere i dettagli dellattrezzatura del bagno sono a disposizione
carrellate informative sulle collezioni di rubinetti, accessori, lavabi, specchi, vasche
e WC nonché modernissime infrastrutture. La visita allo showroom, concepito da
un’équipe professionale di architetti d’interni, diventa così un viaggio ispiratore che
offre al tempo stesso concrete possibilità d’informazione in merito alle singole
categorie di prodotti. In particolare la gamma arredobagno Alterna day by day
dimostra ancora una volta le sue qualità: il vasto assortimento, l’autentica varietà di
proposte e il potenziale di combinazioni individuali entusiasmano da anni progettisti
e committenti. Sanitas Troesch documenta così in modo esauriente ed attendibile
come evolve il mondo del bagno.
Il palazzo di HG COMMERCIALE adesso è anche un centro di eccellenza per bagni.
Aperta a Villars-sur-Glâne la 19ª esposizione di bagniSanitas Troesch
Sanitas Troesch SA
Rte du Petit-Moncor 11
1752 Villars-sur-Glâne
Tel: 026 407 79 50
La Collection 2017, esposta per la prima volta a tutto campo a Villars-sur-Glâne, è tra il meglio di quanto il moderno design del bagno ha oggi da offrire.
Orari dapertura:
Da lunedì a giovedì: 08.00 - 12.00 / 13.30 - 18.00
Martedì: 08.00 - 12.00 / 13.30 - 20.00
Venerdì: 08.00 - 12.00 / 13.30 - 17.00
o su appuntamento
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[3]Novità della ISH* 2017
Il Salone leader mondiale del settore ha mostrato gli elementi che dominano oggi il mondo del bagno e gli impulsi che lo definiranno in futuro. Ecco le tendenze.
Rendere più intensamente percepibile l’acqua nel
bagno, creare un signorile Interior Style con
materiali scelti, composizioni cromatiche e design
raffinati, realizzare un comfort geniale con tecnolo-
gie sofisticate: questo era l’evidente obiettivo che
si erano proposti gli espositori all’ISH, esaltandolo
con abilità e intelligenza. Il bagno è un universo a
sé, uno spazio di relax ed abitabilità che sta
imponendosi sempre più come il centro di be-
nessere numero uno. Nulla è più delizioso di
una bella doccia rinfrescante a casa propria. E
se qualcuno ha pensato che con i diversi tipi di
erogatori e la luce colorata si sia esaurito l’argo-
mento, all’ISH si è accorto di essersi sbagliato di
grosso. Con nuove funzionalità, in particolare i
concept di doccia come LifeSpa di Dornbracht
hanno evidenziato la propria essenza estrema-
mente creativa, innovativa e pregiata. «Che sen-
sazione incredibile deve essere trovarsi sotto una
doccia grandiosa come questa!» si sarà detto
chiunque si è fermato attonito davanti al nuovo
affascinante soffitto della doccia Axor e ha pro-
[1] Con LifeSpa, Dornbracht dimostra le molteplici possibilità di integrare nel bagno o nella spa applicazioni d’acqua salutari.
[2] Creazioni ornamentali: rubinetti Gessi in acciaio inox con incisioni tattili.
[3] Equilibrio: rubinetti Gessi come pezzi unici artistici.
[4] Axor Uno Select gold: un esempio della nuova linea di rubinetti Axor di Hansgrohe.
[5] Per il 15esimo anniversario della serie di rubinetti Rettangolo, Gessi lancia una special Selection.
What a feeling!
teso d’impulso la mano verso la sua pioggia
vellutata. Qui l’acqua viene raccontata come
una vicenda perfetta: dal getto vitalizzante al
blando PowderRain, lo ShowerHeaven della
collezione Axor abbraccia una gamma di
impressioni mai vissuta prima con questa
intensità. Non sono da meno, né sotto il profilo
estetico né funzionale, i moduli termostatici,
e anche la nuova linea di rubinetti Axor Uno
Select brilla di pura bellezza. In generale le
rubinetterie si presentano con nuove superfici
in tonalità metalliche lucide ed opache (spaz-
zolate). Tra queste, oltre all’oro, il bronzo e
l’ottone, richiama l’attenzione un suggestivo
colore grigio acciaio scuro: l’acciaio nero. In
ambito stilistico, armoniose linee tonde si
abbinano a forme rievocanti epoche passate.
Oltre ai miscelatori monocomando ritornano
poi attuali per il lavabo i rubinetti a due leve. Un
applauso particolare va al modello Equilibro di
Gessi, che pone artisticamente pietra su pietra
in infinite combinazioni personalizzate.
Axor ShowerHeaven, Phoenix Design: un modo nuovo di percepire l’acqua.
* L’ISH di Francoforte è la fiera leader mondiale per il mondo del bagno, la tecnologia delle costruzioni, dell’energia, della climatizzazione e delle energie rinnovabili.
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Il volto nuovo dei lavabi
Del lavabo fanno parte la conca, il piano d’appoggio, il rubinetto e il
mobile base: contribuiscono quindi a caratterizzare il gruppo le novità e
le innovazioni dei vari elementi e le nuove linee di design. Con la linea Luv
elaborata per Duravit la designer danese Cecilie Manz esprime un nuovo
design d’ispirazione nordica. Al posto dei mobili sospesi attira lo sguardo un
lavabo consolle con tavolo che conferisce subito al bagno un’abitabilità
signorile. Il concept dei materiali è definito da una verniciatura serico-
opaca proposta in una gamma di colori scelti, nonché da ripiani per la
consolle in pietra composita al quarzo o in noce americano massello. Il
tutto è completato da specchi con illuminazione antiabbagliante a LED
integrata. Villeroy & Boch presenta la lussuosa collezione per bagno
Finion, realizzata dal designer Patrick Frey con ceramica esclusiva,
mobili eleganti e un concept di illuminazione di alto stile. Anche Patri-
cia Urquiola ha studiato qualcosa per il bagno, festeggiando con Laufen
la première del suo progetto Sonar. Debuttano qui anche
il rubinetto arwa-pure di Konstantin Grcic e gli ampliamenti
della sua gamma Val. La maggior parte delle bacinelle da
appoggio è caratterizzata da raggi sottili, come quella intro-
dotta e successivamente perfezionata da Laufen con Saphir-
Keramik 2013. Le forme sono morbide, tondeggianti ed ovali.
Vi si aggiungono bacini rettilinei rettangolari, ampi ed estesi
su tutta la larghezza del lavabo, come Vero Air di Duravit.
Ulteriori highlight: i lavabi Bicolor di Alape, come in bianco/
nero od opaco/lucido nonché con il Metallic Dark Iron, una
smaltatura assolutamente inedita, e poi l’arredobagno in
legno massello Edition Lignatur realizzato in collaborazione
da Keuco e Team7.
Il legno massello in una calda tonalità dorata e naturale caratterizza la linea per bagno Edition Lignatur di Keuco e Team7.
[1] Il lavabo Alape in acciaio inossidabile con il nuovo
smalto Metallic Dark Iron affascina come anche la
nuova linea di rubinetti Vaia di Dornbracht.
[2] Il grande lavabo Vero Air ed il nuovo rubinetto C.1 di
Duravit.
[3] Konstantin Grcic perfe-ziona la linea Val e presenta la
nuova linea di rubinetti arwa-pure.
Laufen/Similor
[4] La designer Patricia Urquiola sta attualmente
elaborando il progetto Sonar in SaphirKeramik, che presenta
superfici esterne lisce e continue e con cui i lavabi e le vasche acquistano un effetto tridimensionale. Il lancio sul
mercato è previsto per il 2018. Keramik Laufen
La designer danese Cecilie Manz conferisce alla sala da bagno un nuovo volto nordico, dotando la gamma Luv di un lavabo consolle con tavolo. Duravit
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Tecnologia ingegnosa e sofisticata
per il bagno
Il WC diventa sempre più eclettico ed oggi
cavalca perfino la tendenza della salute.
Qui la ricetta di Duravit si chiama Bio-
Tracer, che identifica la prima toilette per
la casa connessa in rete. Il WC analizza
l’urina e, tramite un’apposita app, invia i
valori misurati allo Smartphone o al Tablet.
L’igiene è assicurata dai WC con doccetta,
che si impongono sempre più, e da nuove
superfici in ceramica come il nuovo smalto
cotto permanente HygieneGlaze 2.0 di
Duravit. Geberit propone soluzioni sofisti-
cate davanti e dietro la parete, facilitando
all’installatore, con nuovi telai appositi, il
montaggio delle docce a filo pavimento o
dei rubinetti sotto intonaco per il lavabo.
Completano la gamma tecnologica specchi
con sound, regolazione della luminosità,
luce a colori e LED intelligenti.
Vasche di design
Suscitano grande interesse due studi di prodotto in
acciaio smaltato disegnati per Kaldewei dallo Studio
Aisslinger: i nuovissimi concept Grid e Tricolore portano,
con le loro interpretazioni esili, fantasiose e al tempo
stesso funzionali, una ventata d’aria fresca nei bagni
moderni. Le vasche appaiono più leggere e più pic-
cole delle sorelle presenti in commercio, ma è solo
un’impressione: hanno lo stesso volume! Werner
Aisslinger e Tina Bunyaprasit ricorrono, nei loro concept
di allestimento, ad un gioco di colori e a telai dalla robusta
struttura. BetteLux Oval Couture invita invece al bagno
in una cornice morbida ed opulenta con rivestimenti
in stoffa imbottiti. Chi invece ama gli elementi orna-
mentali sceglie piuttosto BetteLoft, con i suoi disegni
geometrici ricchi di sfaccettature.
[1]
[2]
[1] BetteLux Oval Couture si presenta con opulente
imbottiture in diversi colori. Bette
[2] Con la sua struttura ornamentale lucida BetteLoft
irradia una nota lussuosa. Bette
[3] Progetto Grid: lo Studio Aisslinger gioca con i colori e le strutture a telaio.
Kaldewei
[4+5] Progetto Tricolore: esile, femminile, multicolore.
Così Werner Aisslinger e Tina Bunyaprasit immaginano
il bagno moderno. Kaldewei
[2]
[1]
[1] Il nuovo WC con doccetta Geberit AquaClean Tuma è proposto come impianto completo con ceramica senza bordo nonché come impianto d’appoggio adatto alla maggior parte delle ceramiche da WC in commercio. Geberit
[2] Il WC con doccetta Cleanet Riva di Keramik Laufen è stato insignito del Design plus Award powered by ISH.
[3] Con i nuovi telai per il montaggio di docce a filo pavimento e rubinetti sotto intonaco, Geberit offre all’installatore una soluzione intelligente e veloce, fornendo al contempo con Setaplano anche la superficie doccia adatta. Geberit
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S606/S600PLUS ARCHITETTURE DELLA DOCCIA SENZA COMPROMESSI
Con prodotti intelligenti come la serie S606/S600Plus Koralle è sinonimo di un‘architettura della doccia senza compromessi. I dettagli convincono subito: la serie è dotata di porte scorrevoli che si chiudono delicatamente, può essere progettata ad altezza locale o diversamente a seconda dello spazio disponibile ed è in sintonia con ogni stile grazie alle sue 5 versioni.
Bekon-Koralle SABaselstrasse 61, CH-6252 Dagmersellen
Basilea
Bienne
Carouge
Coira
Contone
Cortaillod
Crissier
Develier
Jona
Köniz
Kriens
Lugano
Rothrist
Sierre
San Gallo
Thun
Villars-sur-Glâne
Winterthur
Zurigo
Il Credo di Sanitas Troesch
Cucina e bagno sono il centro e il «polo distensivo» della casa. Chi
come noi, Numero 1 in Svizzera, vuole progettare ed allestire cucine
e sale da bagno stilisticamente di alto livello, deve però avere
una visione panoramica dellinsieme. Perciò anche casanova
non si ferma allabitazione moderna, ma affronta un ampio viaggio
nel mondo multiforme della cucina e del bagno. Dallo strambo
al tradizionale, dal cattivo gusto al raffinato, dal mai visto al
déjà vu — casanova oltrepassa i confini, diverte, provoca, ispira...
Due volte all’anno e sempre con temi sorprendenti. A proposito,
per noi sono particolarmente importanti il vostro giudizio, i vostri
suggerimenti e le vostre critiche: comunicateli a:
Esposizione cucine e bagni
Esposizione bagni
Dati editoriali
Edito da: Sanitas Troesch Tiratura: 24 800 copie in tedesco, francese e italiano
Direzione progetto Sanitas Troesch: Bernhard Rinderli, Peter Hausheer Concezione, grafica e redazione: Integral MC, Bienne
Collaboratori redazionali esterni: Brigitte Kesselring, Zurigo Foto: Damian Poffet, Liebefeld-Berna
Traduzione francese: Marie-Antoinette de Contes, D-94542 Haarbach Traduzione italiana: Silvano Broussard, D-86825 Bad Woerishofen
Stampa e spedizione: W. Gassmann AG, Bienne Indirizzo per contatto: Sanitas Troesch SA, Edith Dossenbach, Hardturmstrasse 101,
8031 Zurigo, tel. 044 446 15 01, fax 044 446 15 50, [email protected]
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