parco d'artista casanova

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Il quartiere CasaNova, insediamento urbano che si sviluppa a margine della città di Bolzano, ospiterà circa 3500 persone: grazie alla presenza rilevante di edilizia popolare e agevolata, le otto corti residenziali si animeranno con giovani coppie, bambini, anziani e immigrati. Il progetto del quartiere prevede la presenza di uno spazio aperto posto tra due corti residenziali: un’area attualmente non progettata che rischia di diventare un non-luogo, senza una propria identità, data la mancanza di un rapporto storico consolidato con il tessuto urbano esistente. In questo spazio le relazioni sociali non vengono stimolate: al contrario, la mancanza di una propria identità lo fa diventare un mero spazio di passaggio, di attraversamento per raggiungere altri luoghi. Il rischio in un quartiere urbano multietnico (e quindi multiculturale) è la formazione di nuove frontiere che frammentano lo spazio sociale. Sommandosi alle tante barriere esterne, come le nuove tecnologie della comunicazione che creano individui anonimi e reciprocamente indifferenti, le persone sono molto più altrove di quanto non siano realmente presenti e radicati nel hic et nunc dello spazio urbano. A terra il progetto diventa un’incisione nel terreno: non una barriera definitiva bensì la rappresentazione di un punto di passaggio fondamentale per favorire il pensiero e spostare le barriere dell’ignoto. Il riferimento simbolico è il passo del Brennero, crocevia importante di flussi migratori da e verso l’Europa Centrale. In quanto soglia, diventa elemento che marca il passaggio, dandogli uno spessore, e permettendone il suo utilizzo. Una serie di elementi verticali rappresentano i nodi esperienziali nella vita delle persone. Raccontando la propria storia, l’abitante del quartiere tesse un filo rosso, appendendolo ai diversi sostegni: la multiculturalità e la multidentità diventano elementi principali del progetto, motori della sua creazione e sviluppo, grazie alla condivisione delle diverse esperienze da parte degli abitanti del quartiere. In questo modo le persone oltre a intessere nuove relazioni tra di loro, creeranno una sorta di intricato reticolo di fili che non sarà altro che la rappresentazione fisica e tangibile della somma di tutte le diverse esperienze. La visione dall’alto di questa installazione auto-costruita darà l’idea di smaterializzazione del confine: la vita degli abitanti del quartiere ricuce i lembi strappati del margine. L’esperienza di varcare il limite in maniera consapevole sottende la capacità di riconoscerne I non-luoghi costituiscono il negativo della città costruita, aree interstiziali e di margine, spazi abbandonati o in via di trasformazione. Sono i luoghi delle memorie rimosse e del divenire inconscio dei sistemi urbani, il lato oscuro delle città, gli spazi del confronto e della contaminazione tra organico e inorganico, tra natura e artificio. Gruppo Stalker (1995) i tratti fondamentali, nella relazione che si intesse con esso si verificano mutazioni e transazioni di equilibri, apprendendo nuove conoscenze grazie alla consuetudine dell’abitare un luogo. Gli abitanti del quartiere potranno in tal modo appropriarsi dello spazio residuale tra due corti vivaci e abitate, colonizzandolo, trasformandolo in una frontiera questa volta intesa come spazio privilegiato di inclusione anziché esclusione: un limite che unisce piuttosto che dividere, un luogo di passaggio e contaminazione ove interno ed esterno trovano una sintesi sempre nuova e aperta. Il parco d’arte diventa anche il mezzo simbolico per tessere le relazioni del nuovo quartiere periferico con la città, in modo da non farlo diventare un non-luogo al confine del tessuto urbano. 1 / 4 relazione

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progetto d'arte partecipata per il quartiere casanova a bolzano

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Page 1: parco d'artista casanova

Il quartiere CasaNova, insediamento urbano che si sviluppa a margine della città di Bolzano, ospiterà circa 3500 persone: grazie alla presenza rilevante di edilizia popolare e agevolata, le otto corti residenziali si animeranno con giovani coppie, bambini, anziani e immigrati.Il progetto del quartiere prevede la presenza di uno spazio aperto posto tra due corti residenziali: un’area attualmente non progettata che rischia di diventare un non-luogo, senza una propria identità, data la mancanza di un rapporto storico consolidato con il tessuto urbano esistente. In questo spazio le relazioni sociali non vengono stimolate: al contrario, la mancanza di una propria identità lo fa diventare un mero spazio di passaggio, di attraversamento per raggiungere altri luoghi.Il rischio in un quartiere urbano multietnico (e quindi multiculturale) è la formazione di nuove frontiere che frammentano lo spazio sociale. Sommandosi alle tante barriere esterne, come le nuove tecnologie della comunicazione che creano individui anonimi e reciprocamente indifferenti, le persone sono molto più altrove di quanto non siano realmente presenti e radicati nel hic et nunc dello spazio urbano.

A terra il progetto diventa un’incisione nel terreno: non una barriera definitiva bensì la rappresentazione di un punto di passaggio fondamentale per favorire il pensiero e spostare le barriere dell’ignoto. Il riferimento simbolico è il passo del Brennero, crocevia importante di flussi migratori da e verso l’Europa Centrale. In quanto soglia, diventa elemento che marca il passaggio, dandogli uno spessore, e permettendone il suo utilizzo.Una serie di elementi verticali rappresentano i nodi esperienziali nella vita delle persone. Raccontando la propria storia, l’abitante del quartiere tesse un filo rosso, appendendolo ai diversi sostegni: la multiculturalità e la multidentità diventano elementi principali del progetto, motori della sua creazione e sviluppo, grazie alla condivisione delle diverse esperienze da parte degli abitanti del quartiere.In questo modo le persone oltre a intessere nuove relazioni tra di loro, creeranno una sorta di intricato reticolo di fili che non sarà altro che la rappresentazione fisica e tangibile della somma di tutte le diverse esperienze. La visione dall’alto di questa installazione auto-costruita darà l’idea di smaterializzazione del confine: la vita degli abitanti del quartiere ricuce i lembi strappati del margine.L’esperienza di varcare il limite in maniera consapevole sottende la capacità di riconoscerne

I non-luoghi costituiscono il negativo della città costruita, aree interstiziali e di margine, spazi abbandonati o in via di trasformazione. Sono i luoghi delle memorie rimosse e del divenire inconscio dei sistemi urbani, il lato oscuro delle città, gli spazi del confronto e della contaminazione tra organico e inorganico, tra natura e artificio.

Gruppo Stalker (1995)

i tratti fondamentali, nella relazione che si intesse con esso si verificano mutazioni e transazioni di equilibri, apprendendo nuove conoscenze grazie alla consuetudine dell’abitare un luogo.Gli abitanti del quartiere potranno in tal modo appropriarsi dello spazio residuale tra due corti vivaci e abitate, colonizzandolo, trasformandolo in una frontiera questa volta intesa come spazio privilegiato di inclusione anziché esclusione: un limite che unisce piuttosto che dividere, un luogo di passaggio e contaminazione ove interno ed esterno trovano una sintesi sempre nuova e aperta. Il parco d’arte diventa anche il mezzo simbolico per tessere le relazioni del nuovo quartiere periferico con la città, in modo da non farlo diventare un non-luogo al confine del tessuto urbano.

1 /4relazione

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«L’itinerario degli scambi è la Via del Canto» disse Flynn. « Perché sono i canti, non gli oggetti, il principale strumento di scambio. Il baratto degli “oggetti” è la conseguenza secondaria del baratto dei canti»

Bruce Chatwin, The songline, (1987)

1 /4idea

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Incisione / ConfineLa superficie viene ricoperta di calcestruzzo, lasciando aperto un taglio al suolo. I lembi di terreno si alzano, evidenziando ancora di più la frattura dell’area.

Montanti / Snodi RelazionaliAlcune barre metalliche si alzano verso il cielo, poste in file a ricordo dell’ordine che regola le piantagioni di meli. I frutti generati da questi alberi sono dei fili rossi, appesi dagli abitanti del quartiere.

Cavi / CucitureOgni persona, condividendo con gli altri una storia, reale o fantastica, sviluppa il filo della sua esperienza. Il risultato sarà una nuvola di fili, somma di tutte le conoscenze condi-vise dagli abitanti del quartiere.

Bottiglie / StorieTutti i partecipanti alla costruzione del parco, al fine di lasciare non solo una traccia rossa del loro passaggio ma anche la loro storia raccontata, appenderanno al filo una bottiglia a cui affidare il proprio racconto scritto.

materiali

costi

Movimenti terra, per creare l’incisione sul terreno, movi-mentati 800 mc ed il consolidamento con cls di diverse grana e colori:+ 32.000 €

Posa in opera di n°72 pali in acciao h=3,50 m:+ 50.400,00 €

Cavo rosso, in materiale plastico metri lineari=2.000 m:+ 10.000,00 €

Totale:92.400,00 €

N

2/4costruzioneplanimetria scala 1:250

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mare tempestoso

cleopatra

antica roma

il bosco dell’amore

manhattan

costellazioni

+

pensa una storia, la tua storia, reale o immaginaria

chiedi a frau Maria, signora del primo piano, una delle grandi matasse di filo a disposizione

inventa, per ogni zolla del parco, un nome coerente con la tua storia, immaginandolo come luogo, idea, persona, cosa

scrivi la tua storia e riponila in una bottiglia trasparente di vetro

vieni il giorno 31 giugno al Parco CasaNova e tessendo il filo tra i fusi dei tuoi luoghi immaginari, racconta la tua storia. Deposita la bottiglia sul filo appenta intessuto.

nuvola di filiistruzioni per l’uso

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...in seguito mi persi nell’ombra del bosco magico...sempre cercando di rincorrela..

...si, mio padre è argentino e mia madre danese; io invece sono nato in germania...

... nel 2002 riuscii finalmente ad attraversare il mediterraneo, o mar bianco come lo chiamiamo noi...

3 /4evento

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4 /4luogo