C’ERA UNA VOLTA LA OLIVETTI · accaduto nei cento anni di storia della ... al mondo costruito...
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“TITOLO” (1)
(1) Questa presentazione è volutamente senza titolo.Al termine della lettura avrete certamente delle idee. Inviatici la vostra migliore proposta e la pubblicheremo.
PREMESSA
Esistono già decine , forse centinaia di pubblicazioni che trattano l‟argomento “Olivetti”. Ognuna di esse prende in esame in modo approfondito aspetti specifici relativi alle caratteristiche ed alla storia dell‟industria Olivetti.
Il presente documento si propone invece di presentare un quadro riassuntivo di quanto di più significativo in fatto di persone, fatti, prodotti, edifici, immagine ecc. è accaduto nei cento anni di storia della Olivetti.
Questo documento completa ed integra quanto fu presentato dall‟ing. L. Pescarmona in occasione del “Service Day” del 22 Novembre 2008.
L. Pescarmona
INDICE
I PROTAGONISTI
I NUMERI
LE CITAZIONI
I LOGO
GLI EDIFICI
IL SOCIALE
I PRODOTTI
L‟ARTE E I POSTER
I PROTAGONISTI
Camillo Olivetti
Roberto ColaninnoCarlo De BenedettiBruno Visentini
Roberto OlivettiAdriano Olivetti
1908 - 1933Camillo Olivetti nasce ad Ivrea il 13 agosto 1868.Si laureò nel 1891 in ingegneria industriale al Politecnico di Torino con il professor Galileo Ferraris. Nel 1893, in occasione dell'Esposizione Universale Colombiana di Chicago, accompagna Ferraris al Congresso di Elettricità. Segue poi corsi di fisica alla Stanford University dove per quasi un anno lavora come Assistente presso la facoltà di Electrical Engineering.
Nel 1908 costituisce a Ivrea la Società Ing. C. Olivetti e C. Prima fabbrica nazionale macchine per scrivere.
Il capitale iniziale è di 350 mila lire, Camillo vi partecipa con 220 mila lire. I dipendenti sono 20. La prima macchina esce nell‟agosto del 1908.
La prima macchina da scrivere, dopo un lungo processo di perfezionamento, verrà presentata, con il nome di M1 all'Esposizione Universale di Torino del 1911. La Olivetti produce nei primi 3 anni circa 23 macchine la settimana, contando su di una organizzazione commerciale di filiali e agenti propri, un sistema di rappresentanza in controtendenza all'epoca e finanziariamente più impegnativo, ma voluto con lungimiranza da Camillo, che infatti permetterà alla Olivetti di superare i momenti di crisi e di iniziare il percorso che la porterà ad essere all'avanguardia anche nel design industriale e nella pubblicità.
Camillo Olivetti
1933 - 1960
Adriano Olivetti nasce ad Ivrea l'11 aprile del 1901. Si laurea in chimica industriale al Politecnico di Torino, nel 1924 ed inizia l'apprendistato nell'azienda paterna come operaio. Succede nel 1938 al padre che gli cede la presidenza della Società. Adriano mostra grande attenzione verso lo sviluppo della tecnologia, l'innovazione, la qualità dei prodotti; accentua l'espansione sui mercati internazionali, cura il design industriale, dando inizio a una lunga storia di eccellenza.
L‟idea di Adriano è che l‟incremento della produttività sia strettamente legato alla motivazione personale del lavoratore ed alla partecipazione degli operai alla vita dell‟azienda. Il modello Olivetti, criticato da molti come contrario ad ogni logica economica, si mostra presto una ricetta di successo; in poco più di un decennio laproduttività cresce del 500% e il volume delle vendite del 1300%. La sua poliedrica personalità di imprenditore, intellettuale, editore e urbanista sempre attento ai problemi sociali, lo porta ad estendere l‟attività anche al di fuori del campo strettamente industriale.Avvia la progettazione e costruzione di nuove fabbriche, uffici, case per dipendenti, mense, asili, dando origine ad un articolato sistema di servizi sociali.
Muore il 27 Febbraio 1960 a Losanna durante il viaggio di rientro da Parigi
Adriano Olivetti
“Tra il 1955 e il 1961 si sviluppa un‟avventura, quella del Laboratorio di ricerche elettroniche Olivetti (poi Divisione elettronica) costruita su alcuni elementiprincipali: la capacità di leadership e di vision di Adriano Olivetti; le geniali intuizioni del giovane Mario Tchou e la sua capacità di guidare un piccolo gruppo di giovani neolaureati; il rapporto di amicizia tra Roberto Olivetti, figlio di Adriano e massimo fautore dell‟avventura nell‟elettronica, Tchou ed Ettore Sottsass. È una storia terribilmente complessa, che si snoda in un periodo storico molto complicato. A distanza di anni dall‟avvio del lavoro di ricerca, mi sono convinto che non conosceremo mai tutti i fatti.“
Giuseppe Rao su Limes
1962 – 1971
Il nome di Roberto Olivetti, figlio primogenito di Adriano e nipote del fondatore Camillo Olivetti, è fortemente legato allo sviluppo e alle prime realizzazioni dell‟elettronica professionale in Italia. Lasciata l‟amministrazione delegata della Olivetti nel 1971, Roberto continua a seguire attivamente la vita della società: fino al 1978 come vice presidente e successivamente come consigliere d‟amministrazione. Muore prematuramente a Roma nel 1985.
Roberto Olivetti guida il gruppo di ricerca industriale che progetta e realizza i calcolatori elettronici della classe Elea.
L‟Elea 9003, presentato nel 1959, non è soltanto il primo calcolatore elettronico italiano, ma anche uno dei primissimi al mondo costruito interamente a transistor, che consente prestazioni (velocità e affidabilità) assai maggiori e dimensioni molto più contenute rispetto ai precedenti sistemi a valvole.
Per la Olivetti, sono anni di un‟importante e progressiva trasformazione da fabbrica di calcolatrici e macchine per scrivere meccaniche ad azienda leader nell‟automazione informatica dell‟ufficio.
Roberto Olivetti
Annus horribilis della Olivetti
• la crisi finanziaria-divisioni interne alla famiglia- stagnazione del mercato mondiale-drenaggio per operazione Underwood
• arriva il “gruppo di intervento”:-FIAT, Pirelli, IMI, Mediobanca
Dichiarazione di Valletta alla assemblea degli azionisti FIAT (aprile 1964)
“ La società di Ivrea e strutturalmente solida e potrà superare senza grosse difficoltà il momento critico. Sul suo futuro pende però una minaccia, un neo da estirpare, l‟essersi inserita nel settore elettronico, per il quale occorrono investimenti che nessun‟azienda italiana può permettersi”
Il dibattito sulle responsabilità del fallimento che tali scelte generarono chiama in causa la miopia della classe imprenditoriale che prese tale decisione, l‟indifferenza della classe politica di fronte ad un settore che aveva un‟importanza strategica per l‟intero paese e l‟inerzia di un sistema bancario poco coraggioso; quel che è certo è che quella data segna la fine del sogno informatico Olivetti e fa perdere all‟Italia un primato d‟eccellenza che non recupererà mai più.
1963-1964
1964 – 1983
La presidenza di Bruno Visentini (1964-1974; 1979-1983) ha avuto il merito di garantire, di fronte alle gravi difficoltà economiche e finanziarie, l‟indipendenza e l‟autonomia dell‟azienda, di salvaguardarne l‟identità e di conservare e promuovere l‟intelligenza tecnologica, culturale e sociale. Bruno Visentini ebbe un ruolo fondamentale nella trattativa per l‟ingresso in Olivetti del “Gruppo di Intervento” al fine di sostenere le finanze dell‟Azienda.
Fu merito suo se la cordata si allargò includendo, oltre a Mediobanca, anche Fiat, Pirelli Centrale e IMI.
Purtroppo a Visentini contrastò con scarsa convinzione le gravi pressioni del dott. Cuccia di Mediobanca e di Valletta della Fiat che imposero come condizione dell‟accordo la cessione alla General Electric USA della Divisione Elettronica, ritenuta erroneamente un peso economico eccessivo ed in parte causa del dissesto finanziario. La Olivetti - grazie anche ad Elserino Piol e Mario Caglieris –mantiene il diritto di proseguire l'attività nel campo della piccola elettronica. Ciò consentirà a Pier Giorgio Perotto di realizzare nel 1965 la calcolatrice Programma 101, considerato il primo personal computer della storia mondiale.
E. Piol
Bruno Visentini
M. Caglieris
Enrico Cuccia
Vittorio Valletta
All‟atto del passaggio alla General Electric, la Divisione Elettronica Olivetti contava 2.000 persone, di cui 500 nel laboratorio di Pregnana. Era inoltre pronto un nuovo sistema di dimensioni ridotte: l‟ELEA 4-115. La General Electric adotta l‟ELEA 4-115 come modello standard della fascia medio-bassa della sua linea di elaboratori. Il sistema prende il nome di GE- 115
Annuncio dell‟ELEA 4-115 (1963)
GE-115 1965
Linea GE 100 - Di questa serie di elaboratori, interamente progettati e costruiti in Italia dalla OGE (Olivetti-General Electric), furono venduti 4.000 esemplari, di cui il 60% sul mercato USA
1978 – 1996
Carlo De Benedetti.Introdotto nell‟azienda Da Visentini come manager imprenditore, per rilanciare l‟azienda colpita da una crisi economica finanziaria.
Nel 1978 Carlo De Benedetti investe nell‟ Olivetti assumendone la responsabilità operativa.
I primi dieci anni sono caratterizzati da grandi cambiamenti strutturali e organizzativi.
Il completamento del processo di riconversione all'elettronica, lo sviluppo accelerato di nuovi prodotti e il risanamento finanziario attuato attraverso successive ricapitalizzazioni dell'Azienda e il miglioramento dell'efficienza gestionale, pongono le premesse per un nuovo ciclo di crescita.
Con lo sviluppo di nuovi prodotti (Et 101 nel 1978, M20 nel 1982, M24 nel 1984), e di nuovi servizi, Olivetti riscuote un notevole successo su tutti i mercati dell‟Europa e degli Stati Uniti.
C. De Benedetti
1978 – 1996
Nel periodo successivo Carlo De Benedetti diversificò i suoi investimenti e acquistò altre aziende fino alla scalata all‟ SGB.
In questo secondo periodo la Olivetti non era più il tutto, ma solo una parte, gli investimenti nella Azienda vengono ridotti causandone il declino.
All'inizio degli anni „90, CDB intuito il forte potenziale di sviluppo delle telecomunicazioni, costituisce con l'Olivetti e altri investitori la Società Omnitel, con l'obiettivo di operare nella telefonia mobile.
Omnitel diventa operativa a fine 1995. Secondo le stesse linee strategiche, nel 1995 viene creata Infostrada per operare nella telefonia fissa.
Si tratta di due operazioni destinate, nel giro di pochi anni, a cambiare il destino della Olivetti.
C. De Benedetti
LA DIFFICILE ESTATE DEL 1996
A Giugno, l‟AD Corrado Passera si dimette e lascia l‟azienda.
A Luglio si dimette il Presidente Carlo De Benedetti e gli subentra Francesco Caio. In questo periodo a causa di una incauta dichiarazione rilasciata dal direttore amministrativo Renzo Francesconi, sui conti della semestrale, il titolo Olivetti crolla a 500 lire per azione.
A Settembre viene nominato amministratore delegato Roberto Colaninno e presidente Antonio Tesone.
Nel 1996 a seguito di problemi con le banche e ai risultati economici, avviene uno sconvolgimento ai vertici aziendali:
C. Passera
F. Caio
R. Colaninno
Solo recentemente si è venuti a conoscenza di un fatto non noto:
Prima di Colaninno Carlo de Benedetti offre l‟incarico di A.D. al presidente di una multinazionale di microelettronica (una società fondata nel 1956 da Adriano Olivetti poi ceduta all‟IRI), il quale per accettare l‟incarico pone una condizione “Salvare i Personal Computer”. De Benedetti non accetta e al suo posto entra Colaninno.
L‟arrivo di Roberto Colaninno al comando dell‟Olivetti era stato accolto con un certo scetticismo. Il Financial Times lo aveva marchiato come un “clone” di De Benedetti, sollecitando un cambio radicale al vertice di una società divenuta oramai una public company e giudicando implicitamente Colaninno poco indipendente rispetto al gruppo che fino a quel momento aveva retto le sorti dell‟Olivetti.
LA SCELTA DEL SUCCESSORE
1996 –1999Dal 1996, in un momento particolarmente difficile per l'Azienda, Olivetti intraprende sotto la guida di Roberto Colaninno un processo di profonda trasformazione, che conduce a una sempre più decisa focalizzazione sul settore delle telecomunicazioni e alla dismissione delle attività informatiche.
Questa trasformazione passa attraverso la cessione delle attività dei personal computer (1997) alla OPC- Piedmont e dei sistemi e servizi OLSY alla Wang (1998) che venderà a sua volta a Getronics.
Rimangono i prodotti per ufficio Olivetti Lexikon; e i sistemi specializzati per il mercato italiano Tecnost Sistemi.
Queste operazioni preludono ad un cambiamento di strategia di business, e la Olivetti passa al settore delle telecomunicazioni.
Questo periodo segna la fine dell‟ Azienda intesa come tradizione industriale, cultura e presenza sul territorio.
R. Colaninno
1999 – 2000OLIVETTI e TELECOMITALIA
A febbraio '99 Olivetti e la controllata Tecnost annunciano l'intenzione di lanciare un'Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio (OPAS) sulla totalità delle azioni ordinarie di Telecom Italia.
L'operazione si conclude in giugno con l'acquisizione di oltre il 52% del capitale ordinario di Telecom Italia per un controvalore di 31,5 miliardi di Euro, che andranno a formare il debito Olivetti.
Allo stesso tempo, Olivetti cede le sue partecipazioni in Omnitel e Infostrada a Mannesmann.
Colaninno ha capito che con questa operazione si può guadagnare molto. Dal 1996 al 2000 si fa assegnare dal cda Olivetti, come obiettivo per il “Risanamento”, un cospicuo numero di azioni e le fa acquistare a Bell (Colaninno + Gnutti) arrivando al 22% di Olivetti.
R. Colaninno
L’andamento dei corsi di borsa delle azioni ordinarie Olivetti nel periodo 1993-96 (dati giornalieri, prezzi di chiusura in Euro)
Fonte: Elaborazioni su dati Bloomberg
2001 – 2003OLIVETTI e TELECOMITALIA
Il pesante indebitamento accumulato per finanziarie l‟OPAS, muta nuovamente lo scenario.
Nel luglio 2001 Bell si accorda con i gruppi Pirelli e Benetton per cedere il suo pacchetto di controllo del capitale Olivetti. Le azioni vengono vendute a 4,175€ per azione contro il valore di mercato di 2,25€.
L‟operazione si perfeziona nel settembre 2001 e la società Olympia, partecipata da Pirelli, Edizione Holding (gruppo Benetton), Intesa-BCI e Unicredito, diviene il maggiore azionista di Olivetti con una quota prossima al 29%.
Con la nomina dei nuovi Amministratori Delegati Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora si conclude la storia Olivetti.
Dal 4 agosto 2003, Olivetti ha cambiato il proprio oggetto sociale aassumendo quello di Telecom Italia da cui ha acquisito anche la nuova denominazione. Olivetti dopo 43 anni esce dalla Borsa di Milano e sparisce dal registro delle imprese.
M. Tronchetti Provera
R. Colaninno
2009 IVREA OGGI
Un sistema meno monolitico, più vario : piccole e medie imprese sviluppatesi al di
fuori di ogni influenza Olivettiana o sorte dalle sue ceneri.
VODAFONE ex
OMNITELCTS
R.G.I.Software
per banche
WINDInfostrada &
Mobile
98 IMPRESENate dal dissolvimento delle vecchie fabbriche
TELECOM
OlivettiOMS2
2009 OLIVETTI OGGI
Telecom Italia ha rilanciato Olivetti sul mercato dell'informatica, iniziando dal ripristino del marchio Olivetti, che era stato sostituito da Olivetti Tecnost.
Oggi opera sul mercato principalmente attraverso la rete indiretta e distribuiscele seguenti linee di prodotti:
HOME Multifunzione, Fax, Calcolatrici , accessori
OFFICECopiatrici, Multifunzione digitali e ink-jet, stampanti, fax, calcolatrici, PC e Server, Gruppi di continuità
BUSINESS
Shop automation Registratori di cassa, Pos, Stampanti, Terminal self-service
BankingFamiglia PR2, Stampanti di slip, Terminali self service, lettori e scanner assegni
PostalSistemi di affrancatura, stampanti di sportello, stampanti ricevute e slip, terminali self service
Transportation & Mobility Platform
Emettitrici, validatrici, terminali di bordo, terminali self service, software
Gaming & Governments
Giochi e lotterie, voto elettronico, e-governments, servizi
1908 1989 1995 1998 2007
30.120
56.937
16.000
1.260
1908 1989 1995 1998 2007
9.839
9.031
7.139
79020
NUMERI
DIPENDENTI FATTURATO (MLD Lire)
I più significativi dalla nascita a oggi
DESKTOP SERVICES – EUROPE1994 Revenues (Mil USD)
Revenues Market share
Olivetti 1.143 8,40%HP 903 6,60%Cap Gemini 663 4,90%SNI 458 3,40%IBM 406 3,00%BULL 400 2,90%Andersen Consulting 400 2,90%Sema 361 2,60%ICL 340 2,50%France Telecom 301 2,20%Others 8.232 60,50%
TOTAL 13.607 100,00%
Source : Dataquest
MULTIVENDOR SERVICES – EUROPE1994 Revenues (Mil USD)
Revenues Market shareOlivetti 360,0 6,00%ICG 295,4 4,90%Granada 215,0 3,60%Digital 199,3 3,30%Thomson CSF 184,8 3,10%Getronics 180,7 3,00%BT 166,3 2,80%Deutche Telekom 161,5 2,70%Telecom Italia 129,7 2,20%Sorbus 118,7 2,00%Others 3.988,6 66,48%
TOTAL 6.000,0 100,00%
Source : Dataquest
SYSTEM INTEGRATION – EUROPE1994 Revenues (Mil USD)
IBM 761CAP GEMINI 590SNI 415OLIVETTI 379GROUP BULL 359SEMA GROUP 322ANDERSEN CONSULTING 305EDS 283SYNTEGRA 264FINSIEL 258
Source : Dataquest
Crescono Omnitel e Infostrada
1996-1997-1998
OPA su Telecom Italia con veicolo Tecnost (quotata in borsa). Contemporaneamente vendita di Omnitel e Infostrada a Mannesmann. Fusione Olivetti – Tecnost. Nascita di Tecnost Sistemi che assorbe le attività operative di Tecnost
1999
Inizio 2001 - Pur cedendo partecipazioni come Italtel, Sirti etc. la Olivetti è in difficoltà . La Bell vende a Pirelli il 22% a 4,175 €/Az. contro il valore di libero di 2,25 €/Az .
Luglio 2001 - Telecom Italia è così controllata da OLYMPIA (60% Pirelli- 20% Benetton –20% Intesa e Unicredito)
2001
Pirelli ha comprato Olivetti per differenziarsi. Aveva lo stesso problema Olivetti. Quindi fusione Olivetti -Telecom. Catena più corta per il dividendo per pagare i debiti: quindi pur essendo Olivetti che incorpora Telecom, Olivetti si chiamerà Telecom ed il nome Olivetti sparisce dalla BORSA.
RIASSUMENDO DAL 1996 a OGGI
2003
OLYMPIA non può più tenere Telecom e vende a Telco
(Mediobanca/Generali, Intesa San Paolo, Benetton,
Telefonica) il 23% di Telecom Italia.
2007
OPA su TIM
Indebitamento Telecom da 29 Mld€ a 41 Mld€
(Telecom scende in borsa).
2005
“Un giorno questa fabbrica, se le premesse materiali e morali intorno ai fini del nostro lavoro saranno mantenute, farà parte di una nuova e autentica civiltà indirizzata ad una più libera, felice e consapevole esplicazione della persona umana”.
A. Olivetti
“Noi abbiamo la consapevolezza di un comune destino tra l‟organismo produttivo e gli uomini che gravitano intorno ad esso e delle conseguenze che se ne debbono trarre per conservare e potenziare i valori fondamentali della persona umana e di quell‟insieme di conquiste spirituali, culturali esociali, cui diamo il nome di sviluppo civile”.
A. Olivetti
“Il fine dell‟Azienda può essere la crescita produttiva, il dominio della tecnologia, il profitto, oppure questi possono solo essere gli strumenti, i mezzi per costruire una realtà solida, capace di crescere come grande azienda nel mondo e come espressione della capacità dell‟uomo di accrescere la ricchezza non solo economica, ma anche civile e sociale”.
A. Olivetti
“Il fine dell‟industria è il successo e il suo obiettivo è massimizzare il profitto”.C. De Benedetti
CITAZIONI
“Il potere deve essere usato non per i prori fini, ma per il benessere della collettività che vive dentro e intorno alla fabbrica”.
C. Olivetti
“Lo sviluppo e il successo dell‟Azienda derivano dalla somma dei successi personali e con l‟esasperazione degli interessi individuali”.
C. De Benedetti
“… l‟uomo come realtà centrale, come valore, come misura di quello che si fa e si deve fare ”.
C. Olivetti
“… l‟esaltazione della competizione individuale è l‟incentivo”.C. De Benedetti
“Ricordati che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; perciò ti affido una consegna: tu devi lottare con ogni mezzo affinchè gli operai di questa fabbrica non abbiano da subire il tragico peso dell‟ozio forzato,della miseria avvilente che si accompagna alla perdita del lavoro.”
Camillo Olivetti al figlio Adriano
GLI EDIFICI
Veduta aerea ICO oggiScarmagno - 1970
Prima fabbrica Olivetti 1908Vecchia e Nuova ICO
Veduta aerea ICO 1956
Facciata nuova ICO
Scarmagno - 1990
Centro di R&S di Pregnana 1962
Stabilimento San Bernardo d‟Ivrea - 1956Vista Aerea complesso San Bernardo d‟Ivrea - 1956
Stabilimento Olivetti Harrisburg, Pennsylvania USA - 1970
Olivetti Barcellona, Ronda Universitat, 18 Spagna 1961
Stabilimento Hispano Olivetti - 1929
Stabilimento Hispano Olivetti - 1967
Fabbrica Olivetti Guarulhos, San Paolo Brasile 1959
Fabbrica Olivetti Merlo,Buenos Aires Argentina 1962
Centro di tecnico di assistenza e magazzinoYokohama Tokio Giappone 1970
Olivetti Advanced Technology Center Cupertino U.S.A 1979
Olivetti showroom Fifth Avenue New York USA - 1954
Olivetti Building all‟ 867 di Madison Avenue, New York USA - 1921
Pozzuoli, Napoli - 1959Il negozio Olivetti di Venezia - 1958
Edilizia residenziale, 1942- 1956
Centro Servizi Sociali Ivrea 1968-1975
Asilo per l‟infanzia
OLIVETTI PER IL SOCIALE
Colonia Olivetti di Marina di Massa 1958Il convalescenzario Olivetti di Burolo - 1950
STUDIO 42 - 1935MP1 1°portatile -1932
M1 -1910
Lettera 22 - 1950Summa 15 -1949
LexiKon 80 -1948Divisumma MC 24 - 1956
Hispno Olivetti M24 - 1930
Divisumma 14 -1948
Lettera 88 - 1966
Studio 45 - 1967
M40 Kr - 1944
Multisumma MC4 - 1941
Tetractys - 1960
I PRODOTTI
Nel 1938 Marcello Nizzoli (1887-1969), architetto con una forte propensione alla comunicazione, capace di disegnare con la stessa facilità creativa prodotti, edifici o manifesti, inizia una collaborazione molto stretta con la progettazione Olivetti: a lui si deve il design di parecchi prodotti per ufficio di grande successo: la Lexikon 80 (1948), la Divisumma 14 (1948), la Lettera 22 (1950), la Studio 44 (1952), la Divisumma 24 (1956), la Lettera 32 (1963). Nel 1959 una giuria di 100 designers promossa dall'Istituto Tecnologico dell'Illinois sceglie la Lettera 22 disegnata da Nizzoli come primo dei 100 migliori prodotti di design realizzati negli ultimi 100 anni.
IL DESIGN OLIVETTI
Praxis 48 - 1964 Tekne 5 - 1964
Valentine - 1969Divisumma 18 - 1973LexiKon 90 - 1975
ET 221 - 1983Copia 2000 - 1978
Logos 9 - 1980
Italia 90 - 1990
ET 111 - 1979
Logos 27/2 - 1965 T2 Telescrivente-1948
Audit 202 -1955
TE 300 Telescrivente - 1968
Barbaricina (Pisa),1956 – I progettisti dell‟ELEA
Per realizzare il progetto Elea, fu selezionato un piccolo gruppo di giovani ricercatori, reclutati attraverso annunci sui giornali - 1956
Progetto ELEA
«Le cose nuove si fanno solo con i giovani. Solo i giovani ci si buttano dentro con entusiasmo, e collaborano in armonia senza personalismi e senza gli ostacoli derivanti da una mentalità consuetudinaria».
MarioTchou intervista a Paese Sera 1956
M. Tchou
Presentata alla fiera di New York del 1965, riscosse un notevole interesse ed ebbe un buon successo di vendita grazie anche al suo costo relativamente limitato (3.200$ contro i 25.000$ di un PDP-8) e programmabile senza l'intervento di tecnici, in pochi anni ne furono venduti 44.000 in tutto il mondo, il 90% dei quali negli Stati Uniti (ne comprò alcune macchine anche la NASA). Le caratteristiche della macchina, potenzialmente rivoluzionarie, non vennero però percepite dai vertici aziendali, orientati ancora al rilancio della propria tecnologia meccanica.
Programma 101 (Perottina)- 1965
Fu progettata da Pier Giorgio Perotto. Nel 1991 ricevette il premio Leonardo da Vinci per aver realizzato il primo personal computer del mondo, Programma 101. Perotto proveniva dal gruppo che aveva progettato l‟Elea 9003.
l gruppo storico dei tecnici della Olivetti: tra gli altri Piergiorgio Perotto (il terzo da sinistra nella terza fila), Ettore Sottsass jr. (il primo a destra nella fila in basso) e Mario Tchou (il secondo da destra, sempre nella prima fila)
LA PEROTTINA
L. Perotto
IL SUCCESSO IN USA
La Programma 101, presentata a New York nel 1965, ottiene un successo inaspettato: sono proprio The New York Times, The Wall Street Journal, The New York Herald Tribune, Business Week, oltre ai giornali e alle riviste specializzate, apubblicare la notizia della nascita del “ il primo computer per ufficio del mondo”
Logos 68 - 1973CR200 - 1981
M 40 - 1981
ATS - 1982
SP 600 - 1981
A4 - 1975
TCV 250 - 1967
ETV 240 - 1992
Artjet 10 - 1999
Praxis 20 Portatile - 1983
LSX 3030 - 1984
BCS 2030 - 1978
M24 - 1984M20 -1981
M10 - 1983Quaderno - 1992
TC 800 - 1974
Echos 48 - 1994
DM 296 - 1990
ORS 6600 - 2000DM -109 - 1987
Philos 48 - 1990
Prodest PC HD - 1986
1985 SECONDO PRODUTTORE PC NEL MONDO
Nel 1985 l‟Olivetti produce e vende sul mercato mondiale quasi mezzo milione di PC, di cui 220mila in Europa e quasi altrettanti negli USA. Buona parte del successo dell‟ M24fu da attribuirsi all‟alleanza tra la stessa Olivetti ed il colosso americano delle comunicazioni AT&T, il quale rese possibile la commercializzazione del M24 sul mercato statunitense col nome di AT&T PC6300, che unitamente al Logabax Persona 1600 (la variante venduta in Francia dell‟Olivetti M24), portarono ad un incremento delle vendite tale da far divenire, nel 1985, la Olivetti il secondo produttore al mondo di personal computer, nonché primo produttore in Europa.
(PRIMO IN EUROPA)
1986
ATT PC6300 - 1985
Mobili per ufficio serie SPAZIO - 1961Synthesis ICARUS - 1982
Macchine utensili: OCN Horizon Series 1000 - 1982
Macchine Utensili: Horizon Series 3 - 1967
I PRODOTTI OLIVETTI OGGI
PR2
PR4Terminale di bordo Echo
FAX- Lab 610
Olivetti Any-Way
Emettitrice M2T
Cash Register Nettuna 200
Teminale per lotterie Mael 901
Olivetti Service Point D-Copia 16
L‟ ARTE
Giovanni Martino Spanzotti 1455-1528Chiesa di San Bernardino, IvreaRestauro 1982
Emilio Greco 1913- 1995Fontana Camillo Olivetti Ivrea
Ultima cena di Leonardo da Vinci (1452-1519) - Restauro
Cavalli di San Marco a Venezia(IV Secolo AC) Esposizione
Dipinto di Renato GUttuso (1911-1987)per la mansa di Scarmagno
Crocefisso di Cimabue (1240-1302) - Espozizione
FONTI
Siti Web :- www.storiaolivetti.telecomitalia.it- www.wikipedia.it- www.flickr.it- www.repubblica.it- www.ilsole24ore.it- www.corriere.it
Testi e Foto:- Architetture olivettiane a Ivrea- Design Process 1908-1983- OLIVETTI (Allemandi & C.)- Olivetti addio (M. Caglieris)- Uomini e lavoro all‟ Olivetti (B. Mondadori)