I FRUTTI DI DEMETRA Bollettino di storia e ambiente n. 20 ...
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DIREZIONE SANITARIA di PRESIDIO MOLINETTE
CENTRO SUPPORTO E ASCOLTO CONTRO LA VIOLENZA
“DEMETRA”
Responsabile DR. PATRIZIO SCHINCO
CITTA' DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA
PRESIDIO S. LAZZARO VIA CHERASCO 23, TORINO
TEL. 011. 633.5899 355.7169000
Sensibilizziamoci contro la violenza per
PREVENIRE e ASSISTERE
le VITTIME di VIOLENZA FAMILIARE:
le vittime di violenza: donne, uomini, bambini,
persone anziane e la violenza assistita.
C.P.S.E. Barbara Cimini
29.10.2014
A.O.U. Città della salute e della Scienza di Torino Centro Supporto e ascolto contro la violenza DEMETRA
VIOLENZA (s. f. dal lat. violentia)
* con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento,
soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o
irrazionale, facendo anche ricorso a mezzi di offesa, al fine di imporre la
propria volontà e di costringere alla sottomissione, coartando la volontà
altrui sia di azione, sia di pensiero e di espressione, o anche soltanto come
modo incontrollato di sfogare i propri moti istintivi e passionali;
* ogni atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza
l’impiego di armi o di altri mezzi di offesa) per recare danno ad altri nella
persona o nei suoi beni o diritti, quindi anche per imprese delittuose;
* reato.
(Treccani)
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ABUSO (s. m. dal lat. abusus)
* cattivo uso, uso eccessivo, smodato, illegittimo di una cosa, di una
autorità;
* atto che faccia uso della forza fisica per recare danno ad altri;
* varie ipotesi di reato o di illeciti che hanno come elemento comune
l’uso illegittimo di una cosa o l’esercizio illegittimo di un potere al fine di
procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno;
* violazione dei doveri che vengono esercitati al contrario o omessi.
(Treccani)
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MALTRATTAMENTO (s. m. der. di maltrattare)
* l’azione del trattare in malo modo o dell’essere maltrattato con durezza,
violenza, crudeltà;
* comportamento che è per altri causa di danni fisici o morali;
* sottoporre a maltrattamenti persone o animali;
* sottoporre a vessazioni fisiche o morali;
* reato.
(Treccani)
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VIOLENZA DOMESTICA (o familiare)
* ogni forma di violenza fisica, psicologica o sessuale che riguarda tanto
soggetti che hanno, hanno avuto o si propongono di avere, una
relazione intima di coppia (V.I.P.), quanto soggetti che all’interno di un
nucleo familiare più o meno allargato hanno relazioni di carattere
parentale o affettivo.
(O.M.S.)
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VIOLENZA ASSISTITA
* forma di violenza domestica che consiste nell’obbligare un minore ad
assistere (da qui il termine “assistita”) DIRETTAMENTE (quando è obbligato
a vedere) o INDIRETTAMENTE (quando ne è messo al corrente o ne
percepisce gli effetti negativi) a scene di aggressività o violenza verbale,
fisica, sessuale tra persone che costituiscono per lui un punto di riferimento o
su persone a lui legate affettivamente, che siano adulte o minori;
* reato
(OSS.RIO PER IL CONTRASTO DELLA PEDOFILIA…)
VIOLENZA AGITA
* agire violenza;
* reato.
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.
TIPI di
* maltrattamento familiare
* violenza assistita
* violenza agita
* violenza verbale
* violenza psicologica
* violenza fisica
* violenza economica
* violenza sessuale
VIOLENZA
* sadismo,masochismo
* mobbing, bossing
* omofobia
* atti persecutori o stalking
* bullismo, cyber-bullismo
* dipendenze: ludopatia,
vomiting,…
* altro
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la VIOLENZA e la LEGGE
* 1979 CONVENZIONE O.N.U.: eliminazione discriminazioni nei confronti delle
donne (C.E.D.A.W.)
* 1983 CONVENZIONE EUROPEA: costituzione fondi pubblici per le vittime di
reato
* 2001/220/GAI DECISONE QUADRO CONSIGLIO d’EUROPA: garanzia e
protezione delle vittime
* 2001 LEGGE n.154: misure contro la violenza nelle relazioni familiari
* 2004/80 DIRETTIVA CONSIGLIO d’EUROPA (29.4.2004): indennizzo delle
vittime di reato violenti intenzionali
* 2007 CONVENZIONE di LANZAROTE o CONVENZIONE del CONSIGLIO
d’EUROPA per la PROTEZIONE dei MINORI CONTRO lo SFRUTTAMENTO e
l’ABUSO SESSUALE (25.10.2007) ratificata il 1.10.2012 LEGGE n. 172
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* 2011/99/U.E. DIRETTIVA UNIONE EUROPEA: riconoscimento di misure di
protezione tra Stati membri
* 2011 CONVENZIONE DI ISTAMBUL o CONVENZIONE del CONSIGLIO
d’EUROPA sulla PREVENZIONE e la LOTTA CONTRO la VIOLENZA nei
CONFRONTI delle DONNE e la VIOLENZA DOMESTICA (11.5.2011), ratificata ad
Andorra il 27.6.2013 LEGGE n. 77 ed entrata in vigore il 1.8.2014
4 P: Prevenzione, Punizione, Protezione, Politiche integrate
ITALIA: - settembre 2012 l’ITALIA firma la CONVENZIONE di ISTAMBUL a Strasburgo
- 28.5.2013 approvazione all’unanimità da parte Camera del Senato
- 19.6.2013 entrata della CONVENZIONE di ISTAMBUL nell’ordinamento giudiziario italiano
* 2012/29/U.E. DIRETTIVA PARLAMENTO EUROPEO e del CONSIGLIO: istituzione
delle norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato
(25.10.2012)
* 2013 LEGGE n. 119 CONTRO il FEMMINICIDIO (conversione D.L. n.93/14.8.2013)
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* 2013 LEGGE n. 119
* 2009 LEGGE n. 38 art. 4
(conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge
23 febbraio 2009, n. 11, recante misure urgenti in materia di
sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale,
nonchè in tema di atti persecutori)
* COSTITUZIONE art. 24
(riconoscimento dell'assistenza legale gratuita, per promuovere
un giudizio o per difendersi davanti al giudice, alle persone che
non sono in grado di sostenerne le spese. Al pagamento delle
spese (avvocati, consulenti ed investigatori autorizzati) si provvede
mediante il patrocinio a spese dello Stato)
* FONDO di SOLIDARIETA’ REGIONALE: GRATUITO PATROCINIO
per le vittime di violenza di altri reati, con REDDITO =/< a EURO 12.ooo
GRATUITO PATROCINIO
per le vittime di violenza di:
- MALTRATTAMENTO FAMILIARE,
- VIOLENZA ASSISTITA SU MINORE,
- VIOLENZA AGITA SU MINORE
- ATTI PERSECUTORI (STALKING)
INDIPENDENTEMENTE dall’eventuale
reddito percepito dalle vittime stesse.
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* REATO DI MALTRATTAMENTO CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI (c.p.p
art. 572): non c’è limite di tempo per sporgere denuncia NON REVOCABILE
N.B.: la violenza assistita e agita sono aggravanti del reato di MALTRATTAMENTO FAMILIARE
* REATO DI VIOLENZA SESSUALE (c.p.p. art. 609 bis): 6 mesi di tempo per
sporgere denuncia NON REVOCABILE + denuncia d’ufficio
* REATO DI ATTI PERSECUTORI O STALKING (c.p.p. art. 612 bis): 6 mesi di
tempo per sporgere denuncia NON REVOCABILE
* REATO DI LESIONI PERSONALI (c.p.p. art.582): 3 mesi di tempo per sporgere
denuncia + denuncia d’ufficio per prognosi =/> 20 giorni
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lo SCENARIO della VIOLENZA
* MALTRATTANTE persona che AGISCE
* VITTIMA persona che SUBISCE
* contesto che NON VEDE la realtà
* tempo
N.B.: le persone coinvolte possono essere donne, bambini,
anziani, uomini di tutte le classi sociali, età, etnia, religione.
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IDENTIKIT del MALTRATTANTE
* sceglie la SUA VITTIMA improntando la relazione su
POTERE e CONTROLLO,
* spesso persona che ha vissuto in ambienti violenti e che
minaccia, incute paura, picchia, denigra, insulta, umilia,
* manipola psicologicamente e fisicamente,
* limita la libertà altrui,
* genera clima di stress, tensione, impotenza,
* chiede SCUSA, PERDONO,
* fa REGALI, PROMESSE,
* dice di AMARE.
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IDENTIKIT della VITTIMA
* persona SILENZIOSA che SI SENTE IN COLPA e costruisce
intorno a sé un muro invisibile, rinunciando a vivere per paura
e vergogna di COSA DICE la gente,
* ha vissuto in ambienti violenti,
* spesso sfiduciata nei confronti delle F.F.O.O., dei servizi sociali,
delle leggi,
* spesso economicamente dipendente,
* spesso genitore con figli minori,
* spesso disoccupata,
* spesso senza persone di riferimento a cui confidare il proprio
SEGRETO,
* senza conoscenze su come, cosa fare, a chi rivolgersi.
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IL CICLO della VIOLENZA DOMESTICA
Maltrattante e Vittima sono una coppia e si sono SCELTI
GIURANDOSI ETERNO AMORE vivendo la LORO LUNA DI
MIELE.
Le prime discussioni scatenano nel maltrattante episodi violenti
nei confronti della vittima che inizia inconsapevolmente a
sottomettersi e a destabilizzarsi.
Seguirà un periodo di pace, la LUNA di MIELE, in cui il
maltrattante cercherà di farsi perdonare con promesse NON
MANTENUTE e in cui la vittima riaccende le sue speranze sul
suo rapporto che diventerà nel tempo la sua prigione.
L’escalation della violenza seguirà a tante lune di miele per mesi,
anni fino a quando la vittima reagisce riconoscendosi VITTIMA.
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PROCESSO di VITTIMIZZAZIONE
Il PROCESSO di VITTIMIZZAZIONE è la sequenza di
fasi ben definite in cui la vittima dopo aver subito un
evento o danno, SI RICONOSCE VITTIMA e ADOTTA
CONSEGUENTI COMPORTAMENTI.
Il processo di vittimizzazione è costituito da 4 fasi:
1° FASE: FASE del DANNO,
2° FASE: PERCEZIONE di ESSERE VITTIMA,
3° FASE: RICONOSCIMENTO ALTRUI,
4° FASE: UFFICIALIZZAZIONE.
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1° fase: FASE DEL DANNO: la vittima, influenzata da variabili
culturali, contesto sociale e giuridico, personalità, religione, PUO’ PERCEPIRE
O MENO di AVER SUBITO un danno o evento lesivo,,…in diversi modi: - -
- RAZIONALIZZATO: ME LO SONO MERITATO,
- GIUSTIFICATO: SONO IO LA CAUSA DI TUTTO,
- FATALIZZATO: ERA DESTINO, PRIMA O POI SAREBBE CAPITATO,
- NEGANDO: ATTRIBUENDO SOLO A SE STESSO OGNI COLPA dell’evento
aggressivo altrui.
2° fase: PERCEZIONE DI ESSERE VITTIMA: la vittima DIVENTA
CONSAPEVOLE di ESSERE VITTIMA e che il danno subito è ingiusto e
disonesto.
Questa fase determina il MOMENTO DECISIVO in cui la vittima AGISCE.
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3° fase: RICONOSCIMENTO ALTRUI: la vittima esteriorizza
l’evento subito a terzi (parenti, servizi sociali, F.F.O.O., organi di giustizia,…)
che riconoscono il suo stato di vittima e la sua percezione che se
confermata esplicitamente permette alla vittima stessa di agire nei confronti
del maltrattante ( denuncia, chiede punizione del maltrattante, …).
4° fase: UFFICIALIZZAZIONE: la vittima diventa «VITTIMA
UFFICIALE» riconosciuta da terzi sia per il suo status che per il danno subito
attraverso referto medico, denuncia,…(prove inconfutabili).
N.B.: il concetto di violenza è soggetto a molte interpretazioni che
possono stigmatizzare la stessa duramente o minimizzarla fino alla
tolleranza.
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PROCESSO DECISIONALE della VITTIMA
(VICTIM DECISION MAKING)
Il PROCESSO DECISIONALE DELLA VITTIMA è il comprendere della stessa, se
il danno subito è ingiusto, se è definibile come crimine, quale è la sua gravità
per poi decidere cosa fare (denuncia, rivolgersi al servizi della rete,..).
La vittima di violenza in seguito all’evento violento, può decidere in modo
istintivo e automatico immediatamente dopo il fatto dannoso SENZA
MEDIAZIONE COGNITIVA, (SUBITO denuncia l’accaduto, si rivolge ai servizi
della rete) oppure attraverso fasi in cui si dà delle attenuanti, giustificando e
minimizzando l’evento occultando i fatti, che autorizzano il maltrattante di
reiterare il fatto (appena lo rifà lo denuncio, lo ha fatto perché era stanco,…).
La vittima in questo processo è influenzata da:
- stress nel riconoscersi vittima che può condizionare le sue decisioni,
- bagaglio informativo e livello socioculturale,
- informazioni altrui.
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L’ evento lesivo produce sulla vittima:
- effetti di tipo giuridico, economico, sociale e psicologico che si ripercuotono
sulla sensibilità della collettività, sulla percezione di sicurezza, sul senso di
legalità e giustizia, sull’efficacia della deterrenza;
- risposte comportamentali da parte dell’ambiente sociale che circonda a
vittima: risposte formali e informali,
- danni specifici: primario* e secondario**
* DANNO PRIMARIO: deriva direttamente e immediatamente dal fatto lesivo.
Può essere FISICO, MATERIALE, PSICOLOGICO (senso di insicurezza, vergogna,
depressione,…)
** DANNO SECONDARIO: deriva dalle incomprensioni, colpevolizzazioni,
mancanza di tutela da parte della società, svalorizzazione della vittima che diventa
testimone nelle attività che la stessa deve superare per dar voce al suo essere
vittima quali: raccolta della denuncia, interrogatori processi, esposizione
mediatica,…(ri-vittimizzazione processuale o post crime-victimizazion)
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ESCALATION della VIOLENZA
* VIOLENZA VERBALE: insulti, umiliazioni, denigrazioni
* VIOLENZA PSICOLOGICA
* VIOLENZA FISICA: utilizzando il corpo (mani, schiaffi,
pugni, calci), armi (pistole, fucili, coltelli,…), oggetti
(bastoni, martelli, corde) e determinando lesioni quali
ecchimosi, escoriazioni, fratture, strangolamento, ustioni,
morte.
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la VIOLENZA SUBITA e ASSISTITA:
un DANNO alla PERSONA (bambin*, donna, uomo, anzian*)…
* Depressione 35.1%
* Perdita fiducia/autostima 48.8%
* Sensazione d’impotenza 44.9%
* Disturbi del sonno 41.5%
* Difficoltà concentrazione 24.3%
* Dolori ricorrenti 18.5%
* Disturbi mentali
* Ansia 37.4%
* Difficoltà a gestire i figli 14.3%
* Idee di suicidio/autolesionismo 12.3%
Campbell J.: Lancet 2002;359:1331-6.
DANNO ai TELOMERI
(PARTE TERMINALE DEL GENE)
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* Emicranie, cefalee
* Sindromi da stress post-traumatico (D.P.T.S.)
* Dolori articolari
* Invalidità permanenti
* Difficoltà respiratorie
* Asma
* Malattie cutanee
* Sindrome di irritabilità intestinale
* Disturbi gastroenterici cronici
* Disturbi del comportamento alimentare
* Malattia infiammatoria pelvica (P.I.D.)
* Dolore pelvico cronico
* Neoplasie mammella, utero, ovaio
Campbell J.: Lancet 2002;359:1331-6.
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* Stress durante la gravidanza per aumento dei livelli
neuroendocrini che alterano il rapporto dell'asse ipotalamo-
ipofisi-surrene-placenta.
Talley P, Heitkempern M, Chicz-Demet A, Sandman CA: Biol Res Nurs, January2006; vol. 7, 3: pp. 222-233.
* Nascita neonati sotto peso
* Nascita neonati pretermine
* Nascita di neonati che necessitano di cure intensive
* Morte neonatale per distacco di placenta
* Abortività ripetuta
Yost Nb, Bloom SL, McIntire DD et al Obstet Gynecol 2005 Jul; 106 (1):61-5.
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* Stato pro-infiammatorio elevato da un aumento dei livelli di
citochine pro-infiammatorie e PCR su saliva, plasma e lacrime
in popolazione di donne di mezza età.
K.Fernandez-Botran R. Brain, Behavior, and Immunity,2011,25(2):314-21
* Elevato livello di citochine infiammatorie che hanno una
funzione adattativa nel combattere le infezioni e riparare
tessuti danneggiati responsabili della comparsa di:
- malattie cardiovascolari (ictus, infarti,…)
- sindrome metabolica (precursore del DM2).
Kendall-Tackett KA Trauma, Violence, and Abuse, 2007, 8(2):117–126
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* Gravi ripercussioni sociali:
- isolamento,
- difficoltà finanziarie,
- congedo per malattia dal lavoro,
- disoccupazione.
* Le donne sottoposte a violenza hanno difficoltà a cercare
assistenza medica o di altro tipo diventando maltrattanti nei
confronti dei bambini che assistono e subiscono la violenza
stessa.
Leander K, Berlin M, Eriksson A, Gådin GK, Hensing G, Krantz G, Swahnberg K, Danielsson M.: Chapter 12.-
Scandinavian Journal Of Public Health, 2012; 40(Suppl 9): 229–254
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*Milioni di bambini ogni anno esposti a violenza domestica
insieme ad altre forme di violenza e di aggressione evidenziano:
- disturbi psichici,
- scarso rendimento scolastico (aumentati livelli di
cortisone che agisce a livello dell'ippocampo alterandone
le funzioni,
- problemi comportamentali di tipo aggressivo come
bullismo, atrocità sugli animali,…
Holmes MR: .-Child Abuse Negl. 2013 Jan 14. pii: S0145-2134
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e un DANNO di SALUTE PUBBLICA GLOBALE
In Europa il 3% dei casi di violenza VIENE DENUNCIATA (nei Paesi
Nordici il 10-50% -STUDIO FRA-).
Il silenzio delle vittime, e, dei medici, degli operatori sanitari, psico-sociali,
delle F.F.O.O., che NON RICONOSCONO la violenza e le richieste di
aiuto NON ESPLICITE,
GARANTISCONO
l’IMPUNIBILITA’ dei MALTRATTANTI che liberamente REITERANO nei
loro comportamenti, la MANCATA APPLICAZIONE DI LEGGI contro la
violenza e un AUMENTO DEI COSTI SOCIALI GLOBALI che in Italia nel
2009 hanno raggiunto una spesa sanitaria (118, P.S., visite specialistiche,
ricoveri, farmaci, percorsi psicologici,…), pari a Euro 531.873.415.
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La violenza DEVE ESSERE CONTRASTATA, INCORAGGIANDO
la PREVEDIBILITA’
in quanto i delitti NON sono il frutto di raptus, ma la NON
CAPACITA’ del MALTRATTANTE di vedere QUANTO DA LUI
DECISO un rapporto finito, diventando così GIUDICE,
SANZIONATORE e BOIA;
e la PREVENZIONE
attraverso lo stanziamento di fondi da parte dello Stato che
con maggiore attenzione alle conseguenze, non saranno spreco
ma investimento.
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il SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE:
NON solo CURA ma LUOGO di INCONTRO
L’essere umano nel corso della loro vita si rivolgono ai servizi sanitari: nei consultori
familiari durante la gravidanza, dal medico di fiducia per curare se stesso, dal
pediatra per curare i propri figli, dal dentista, dall’ortopedico,… e ogni qual volta la
salute necessita di essere controllata.
ESSERE OPERATORI ATTENTI
significa
- RICONOSCERE e ACCOGLIERE le VITTIME che HANNO
SUBITO VIOLENZE nelle RELAZIONI INTIME
- ACCOMPAGNARE le vittime ai SERVIZI della RETE
- dai servizi della rete le vittime DEVONO ESSERE
RICONTATTATE.
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SOMMERSO: PERCHE’?
indagine sul PERSONALE SANITARIO D.E.A.
OSPEDALE MOLINETTE 2002
* NON RICONOSCE LA VIOLENZA 6.15%
* DELEGA AD ALTRA FIGURA la gestione del caso 30.40%
* GESTISCE IL CASO 63,45%
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DOPO formazione specifica di 6 ORE
PERSONALE SANITARIO D.E.A. OSPEDALE MOLINETTE 2002
* NON RICONOSCE LA VIOLENZA 4.01 %
* DELEGA AD ALTRA FIGURA la gestione del caso 15.38 %
* GESTISCE IL CASO 80,61 %
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DECRETO
GIUNTA REGIONALE
n. 14-12159 del 21/9/2009
Coordinamento della Rete Sanitaria
per l'accoglienza e l'assistenza alle
vittime di violenza
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CENTRO SUPPORTO e ASCOLTO
CONTRO LA VIOLENZA DEMETRA
Il Centro Demetra nasce negli anni 2000 ad opera di dipendenti
dell’Ospedale Molinette, (infermieri, legali e altre figure), sensibili al tema
della violenza sulle donne che volontariamente e dopo una formazione
specifica, su autorizzazione della Direzione Sanitaria garantiscono il loro
intervento.
Nel 2010 il Centro Demetra diventa servizio strutturato dipendente della
Direzione Sanitaria con un proprio centro di costo e con personale
dedicato:
* 1 medico responsabile Dr. Patrizio SCHINCO,
* 3 infermiere con formazione specifica MASTER IN SCIENZE
VITTIMOLOGICHE e VICTIM SUPPORT,
* 1 operatore
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Il Centro Demetra, opera in rete, è all’interno della CITTA’ della SALUTE e
della SCIENZA di TORINO ed è situato c/o OSPEDALE SAN LAZZARO VIA
CHERASCO 23, TORINO, tel. 011 633.5899 o 335.7169000 (è attiva la
segreteria telefonica), 2° piano.
Al Centro Demetra, aperto dalle ore 8 alle 16 dal LUNEDI’ al VENERDI’,
si accede tramite:
* APPUNTAMENTO TELEFONICO,
* PRONTO SOCCORSO,
* ALTRI SERVIZI (servizi sociali, medici di base, F.F.O.O.,…)
Il Centro Demetra è CENTRO ANTIVIOLENZA NAZIONALE
numero gratuito 1522
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VITTIME di MALTRATTAMENTI FAMILIARI
in PRONTO SOCCORSO
* TRIAGE DEDICATO: CODICE V.I.P. e di colore GIALLO
* ACCOGLIENZA: garantire un luogo riservato e tranquillo, un
atteggiamento rassicurante, disponibile all'ascolto attivo
* INTERVENTO SANITARIO: accertamento clinico accurato,
compilazione adeguata della documentazione, indagini di
laboratorio mirate, conservazione sicura dei reperti acquisiti
secondo legge, valutazione referti
* CENTRO DEMETRA
* RETE: servizi sociali, comunità protette, associazioni, forze
dell'ordine, assistenza legale,...
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VITTIME di MALTRATTAMENTI FAMILIARI
al CENTRO DEMETRA
* APPUNTAMENTO TELEFONICO DALLA VITTIMA o da ALTRI
SERVIZI: ospedale S. LAZZARO VIA CHERASCO 23 TORINO
tel. 011 633.5899 - 335.7169000
* ACCOGLIENZA: in un luogo riservato e sicuro avviene il colloquio
garantendo la privacy, un atteggiamento rassicurante, disponibile all'ascolto
attivo e privo da pregiudizi in cui la vittima può decidere il suo futuro
* INTERVENTO SANITARIO: accertamento clinico accurato,
compilazione adeguata della documentazione, indagini di laboratorio mirate,
valutazione referti e loro conservazione secondo disposizioni di legge
* RETE: servizi sociali, comunità protette, associazioni, ass. legale, forze
dell'ordine, CONDIVIDENDO gli OBIETTIVI e COORDINANDO gli
INTERVENTI
A.O.U. Città della salute e della Scienza di Torino
Centro Supporto e ascolto contro la violenza DEMETRA
C.P.S.E. Barbara Cimini
CENTRO DEMETRA
1°SEMESTRE anno 2014
* TOTALE NUOVI CASI: 82
* SESSO: DONNE: 79 = 96%
UOMINI: 3 = 4%
* ETA': 17-20 anni: 3 = 4%
21-75 anni: 79 = 96%
* TOTALE NUOVE PRESTAZ.: 370
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Centro Supporto e ascolto contro la violenza DEMETRA
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NUMERI UTILI
* 1522 n. ANTIVIOLENZA NAZIONALE
* 011 6335899 / 335.716900 CENTRO DEMETRA H.
MOLINETTE/S.LAZZARO TORINO centro supporto e ascolto contro la violenza
* 011. 3134180 S.V.S H. S.ANNA TORINO servizio violenza sessuale
*011. 3135832 - 333.6186854 BAMBI H. R. MARGHERITA TORINO
servizio contro l’abuso e il maltrattamento dei minori
* 112- 113 F.F.O.O.
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