Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14...

25
Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014

Transcript of Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14...

Page 1: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014

Page 2: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014

Pagina I

AVCPASS

Authority appalti sotto assedioItalia Oggi 21/03/14 P. 36 Andrea Mascolini 1

EDILIZIA SCOLASTICA

Vecchie e pericolose, 24 mila scuole a rischio sismicoRepubblica 21/03/14 P. 6 Luisa Grion 2

SPENDING REVIEW

Trenta miliardi di spese finora intoccabili. Nel mirino anche PosteStampa 21/03/14 P. 5 Alessandro Barbera 3

Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpaStampa 21/03/14 P. 5 4

FONDI EUROPEI

Fondi Ue, partita da 3 miliardiSole 24 Ore 21/03/14 P. 2 Giuseppe Chiellino 5

EXPO 2015

Arrestato il regista degli appalti lombardi. Ombre su Expo 2015Corriere Della Sera 21/03/14 P. 2 6

ENERGIA RINNOVABILI

Energie rinnovabili, la frenata fiscale fa soffrire il settoreMessaggero 21/03/14 P. 26 Barbara Corrao 8

Teleriscaldamento, computer, trigenerazione, così il Gemelli risparmia il 40% della bollettaMessaggero 21/03/14 P. 26 10

E' verde il nuovo Made in ItalyMessaggero 21/03/14 P. 26 11

ENERGIA

"L'Europa ripensi la politica energetica"Stampa 21/03/14 P. 24 Francesco Spini 12

ENERGIA E AMBIENTE

"Ne uccidono più i pregiudizi che i pesticidi"Stampa 21/03/14 P. 28 Paolo Modugno 14

GAS SERRA

Gas serra, l'Italia centra gli obiettivi di KyotoMessaggero 21/03/14 P. 27 Michele Di Branco 16

GIORNALISTI

Dieci milioni al Giornale che «fabbricava» pubblicistiCorriere Della Sera 21/03/14 P. 21 Sergio Rizzo 18

ITS

Gli Its superano la prova del lavoroSole 24 Ore 21/03/14 P. 15 Claudio Tucci 19

AVVOCATI

L'avvocato specialista può essere utileSole 24 Ore 21/03/14 P. 26 20

Avvocati specializzati alla prova della formazioneSole 24 Ore 21/03/14 P. 46 Marcello Clarich 21

Orlando: «Basta scioperi, sì al confronto sull'innovazione»Sole 24 Ore 21/03/14 P. 46 Patrizia Maciocchi,Giovanni Negri

23

Page 3: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Il pit1no Cottccrellí prevede nuche il depotenzíarriento dellAvcPczss per i controlli contributivi

Authority appalti sotto assedioRischio soppressione. Competenze alle Infrastrutture

DI ANDREA MASCOLINI

utorità di vigilanza

sui contratti pub-blici sotto assedio:il ministro delle in-

frastrutture ha annunciatoche le competenze dell'orga-nismo di vigilanza dovrebbe-ro essere ricondotte pressoil dicastero di Porta Pia;nel «piano Cottarelli» per laspending review si ipotizzala soppressione dell'organi-smo di vigilanza; l'AvcPassviene depotenziato per quelche riguarda i controlli sul-la regolarità contributivadei concorrenti. E questo ilquadro generale all'internodel quale, non senza qual-che difficoltà, l'autoritàpresieduta da Sergio San-toro continua a operare siaper quel che riguarda i costistandard per la sanità, siaper i bandi-tipo per i lavorie i servizi, sia ancora per lamessa a punto definitivadel sistema dell'AvcPass,lo strumento informaticodi controllo dei requisi-ti dei concorrenti alle `

gare di appalto che entreràin vigore il 1° luglio.

Intanto il decreto legge sullavoro , nel semplificare gliaccertamenti sulla regolari-tà contributiva, prevede chel'accertamento sullaregolarità contribu-tiva del concorren-te non debba piùessere compiutotramite l'Av-cPass ma diretta-mente presso glienti competenti(Inps, Inail, Cas-se edili) in moda-lità informaticaper otte-

9AM

/ -i%/9G

nere un documento , sostitu-tivo del Dure , con validitàdi quattro mesi. La normabypassa quindi lo strumen-to gestito dall'Avcp, anche

se sarà necessario undecreto attuativo

1;,

a

da emanarsinei due mesisuccessivi

WN,

alla pub-blicazionedel decre-to-legge.N e 1

frattem-po, però,sul ruolo

dell'Au-tho-

rity era stato ministroMaurizio Lupi in perso-na, intervenendo l'11 mar-zo presso la Commissioneambiente, territorio e lavoripubblici della camera, haporre in discussione l'attua-le autonomia dell'Authoritydi via di Ripetta, afferman-do che «per quanto concernel'Autorità di vigilanza suicontratti pubblici necessa-riamente tale organismo vaportato all'interno delle com-petenze del dicastero delleinfrastrutture consentendoin tal modo un contenimen-to dei costi e una direttacorrelazione tra procedurecontrattuali e interventi in-

frastrutturali».Una presa di posizione

molto forte che, ovvia-mente, non potrà cheessere discussa e ap-profondita in sede par-lamentare, ma in ogni

caso mette in discussioneapertamente anche l'au-tonomia dell'organismodi vigilanza.

L'annuncio di Lupi èstato appoggiato anche

da UnionSoa che dopo l'av-vio da parte della procura diRoma dell'indagine giudizia-ria su 26 Soa , ha puntato ildito proprio sui controlli chel'organismo di vigilanza ècompetente a svolgere sullesocietà organismo di attesta-zione.

Come se non bastasse èpoi arrivato , mercoledì, an-che il «piano Cottarelli» chenell'elenco di diversi enti dasopprimere , Cnel in primis,inserisce anche l'Autorità divigilanza sui contratti pub-blici.

In realtà va però sottolinea-to come nello stesso documen-to, Cottarelli sembra invecepresupporre la permanenzadell'organismo di vigilanzaladdove auspica che sia deltutto accessibile la banca datinazionale sui contratti pub-blici dell'Authority. In questoclima certamente non facilel'Autorità di controllo suicontratti pubblici ha ormaiin cantiere il varo dei bandi-tipo sui lavori e sui servizi diingegneria che entro maggiodovrebbero vedere la luce.

AVCPASS Pagina 1

Page 4: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Radiografia Ance-Cresme degli edifici che hanno bisogno di essere ristrutturati e per cui il governo ha stanziato 3,7 miliardi

Vecchie e pericolose, 24 mila scuole a rischio sismicokIjkIf!IIfl ; i

ROMA-Sono «vecchi» e spesso pe-ricolosi, privi degli standard minimidi igiene, ma soprattutto scarsi an-che quanto a sicurezza: eppure tut-te le mattine ci mandiamo bambinie ragazzi. Gli edifici scolastici che ilgoverno Renzi promette di volermettere aposto - 3,7 miliardi d'inve-stimenti chiedendo all'Europa dinon conteggiarli ai fini del patto distabilità - hanno bisogno di massic-ci e urgenti interventi. E per capirequanto, fino ad oggi, il problema siastato rimosso basti dire che non esi-stenemmeno un'Anagrafeufficiale,pur prevista da una legge del 1996.

A tracciare un quadro della situa-zione - l'unico disponibile, tantoche è su questi dati che il governo stalavorando - c'è però il rapporto An-ce-Cresme sullo stato del territorioitaliano e sugli insediamenti a ri-schio sismico e idrogeologico (dati2012). Già dalle premesse s'intuiscela gravità del caso: oltre la metà del-le scuole italiane è stato costruitoprima della entrate in vigore dellanormativa antisismica del 1974 (il59 per cento delle comunali e il 65delle provinciali), 24.073 scuole sitrovano in aree a elevato rischio si-smico, 6.250 sorgono in zone a forterischio idrogeologico. Nelle regionidel Sudil 45 per cento delle scuole si

può considerare ad «alto potenzia-le» di pericolo (10.835 edifici), quo-ta che scende al22 per cento al Cen-tro (5.185) e al 12 al Nord (2.985). Unpo' più equamente distribuito il ri-schio idrogeologico: coinvolge il 30per cento delle scuole del NordEst edel Sud, il 22 per cento di quelle delNord Ovest, il 18 del Centro. Più si-cure le isole (2 per cento).

Considerato che gli edifici scola-stici pubblici censiti sono poco piùdi44mila (38.692 di competenza co -munale. 5.449 che fanno capo alleprovince), il governo ritiene che cir-ca un terzo del patrimonio (15 milaedifici) «presenti urgenti necessitàdi manutenzione straordinaria perla messa in sicurezza» (per 10 milas'ipotizza addirittura la demolizio-ne). Secondo una stima dellaProte-zione Civile, perla sola messa in si-curezza servirebbero investimentiper 13 miliardi di euro, ma a tale esi-genza andrebbero aggiunta la ri-qualificazione energetica e gli ade-guamenti funzionali. Il 19 per centodelle scuole comunali e il 30,5 delleprovinciali è stato costruito primadel 1940 e oltre la metà del patrimo-nio totalenonè anorma. Nemmenosugli incendi: il 66 per cento dellescuole comunali e il 63 delle provin-cialimanca perfino dei certificati diprevenzione.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Edilizia scolastica Pagina 2

Page 5: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

I

Trenta miliardi di spesefinora intoccabiliNel mirino anche Poste

ALESSANDRO BARBERAROMA

Le spese meglio protette dai tagli so-no quelle delle quali nessuno capisceesattamente la destinazione. Quan-to più è alto il grado di discrezionali-tà di un trasferimento pubblico, tan-to più è difficile per un ministro pro-tempore ottenere spiegazioni dalleburocrazie sul perché quella vocedebba essere confermata anno dopoanno. È il caso dei cosiddetti «trasfe-rimenti alle imprese». Il solo nomesembra fatto apposta per depistare:di quei 32 miliardi di euro (dicasitrentadue, ovvero due punti di pro-dotto interno lordo, un terzo dell'in-tera spesa sanitaria, ben di più deiventi spesi per l'intera sicurezza in-terna) solo un decimo vengono desti-nati alle imprese private. Il resto sene va in mille rivoli: quindici miliardi

`arLe spese potenzialmente

aggredibili secondoil programma presentato

da Cottarelli,i/

vengono assegnati dallo Stato alle im-prese pubbliche e parapubbliche, l'altrametà è girata alle Regioni, che li distri-buiscono attraverso mille (mille) leggidi spesa regionali. Quasi un terzo degliaiuti - poco meno di quattro miliardi -viene assorbito dalle Ferrovie, un mi-liardo va alle infrastrutture «ferrovia-rie e stradali», 400 milioni se li sparti-scono a testa Poste e i sussidi per i ca-mionisti. Quasi tre miliardi sono i mutuiaccesi per prestiti al settore aeronauti-co (1,4 miliardi), alle Ferrovie (438 mi-lioni), alla costruzione delle navi dellaMarina (435 milioni), e via elencando.

Ebbene: due anni fa Monti chiese aFrancesco Giavazzi di mettere gli occhisu questa giungla di spese. Il professore

TRASFERIMENTI«AGGREDIBILI»

Agrce ':uraArtigianato

Ediioria 217

Istruzione 346

Rimborsi a Poste Italiane 12Spa per agevolaz`onitariffarie postar

Spettacolo 106

Trasporti 2.110

Tv e radio 90

Altro 586

TOTALE 3.711

milanese produsse una relazione dellaquale le burocrazie ministeriali fecerocarta per coriandoli. Rivedi qui, escludilà, quella prima revisione significò tagliper mezzo miliardo. Ora Cottarelli ri-mette mano al dossier: la slide numero35 del suo piano dice che sono «poten-zialmente aggredibili» 16 miliardi di eu-ro, ma se a questi sottraiamo trasferi-menti «con controprestazioni», «essen-ziali», «per la ricerca» o i crediti agevo-lati si scende rapidamente a 3,7, due deiquali destinati ai trasporti. Insomma, ilprudente Cottarelli è convinto che que-st'anno si può ottenere da quella voce1,5 miliardi. Per salire ad una cifra piùragguardevole - tre miliardi - occorreattendere il 2016. Dai trasferimenti alleFerrovie potrebbero arrivare le soddi-sfazioni migliori: l'impietosa tabella al-legata alla relazione dice che ogni chilo-metro di rete italiano è sussidiato ognianno per 457mila curo. Sono più gene-rosi di noi solo il Belgio (748mila) el'Olanda (678mila). In Francia il sussi-dio vale 349mila euro, in Austria262mila. Mister Forbici calcola che itrasferimenti sono del 55% superiori al-la media degli altri Paesi europei, 3,5miliardi l'anno. Chiede un taglio ragio-nevole: 300 milioni quest'anno, 1,5 nel2016. Chissà mai se lo otterrà.

Twitter @alexbarbera

Spending review Pagina 3

Page 6: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Diciotto autoritàper sedici ministeriOra si accorpa

ROMA

L'ultima novità l'annuncia il mini-stro Maurizio Lupi: ha deciso di can-cellare un'Authority, la neglettaAvcp (vigilanza sugli appalti pubbli-ci). Ha spiegato ieri in Parlamento:«Vi pare normale che ci siano 16 mi-nisteri e 18 Authority? Qualche com-petenza la redistribuiamo tra altreAuthority, qualcosa la riportiamodentro il ministero».

Onore delle armi, naturalmente,per i sopprimendi. Ma se il ministerodelle Infrastrutture non vuole intac-care gli aiuti agli autotrasportatori, oalzare le tariffe del trasporto pubbli-co, da qualche altra parte dovrà ri-sparmiare. Sugli stipendi dei vigilan-ti sugli appalti, ad esempio: i seimembri del Consiglio godevano di unemolumento da 196 mila euro. Il pre-

ce t r (`appaltoSolo la metà degli acquistidi beni e servizi passa da

Consip o da altre centrali.Risparmio medio 24°hß

sidente Sergio 5aniuru «solo» 58 mila,ma perché aggiuntivo allo stipendio dipresidente di Sezione del Consiglio diStato e di presidente di Sezione nellaCommissione Tributaria Provinciale diRoma. La sola abolizione del Consigliosignifica insomma un risparmio di quasi1,3 milioni di euro, cui si somma il tagliodi nove stipendi di dirigenti da 161 mila

euro (eccetto il segretario generale chene prendeva 181 mila): un altro milione emezzo di euro.

Grandi risparmi ci si attende invecedalla centralizzazione degli acquisti.Attualmente ci sono 32 mila centri dispesa. Cottarelli vorrebbe ridurli a30/40: uno per ogni città metropolitanae il resto tutto alla Consip. Risparmio

COMPOSIZIONEDEGLI ACQUISTI DI BENIE SERVIZI

%//// Auquiti Cnnsip Altro

j/// Arnianwnti, s._,r :izi focj1-1,1ri,racaJlta rlfllla, 171,3nrrCCnzlOnl, CCC...

Frc,taziarii 5oçiali in riatura

,,. ..,

/6

ü"%%//oooooooori % ,

presunto, 10,3 miliardi in tre anni. Toltala sanità.

Per un'Autorità che sparisce, unanuova Agenzia nasce. Ad occuparsi dispese militari, mai così dibattute, vigile-rà l'Agenzia Industrie Difesa. Scopo del-l'Agenzia sarà di gestire unitariamentele attività delle unità produttive ed indu-striali della difesa, interfacciarsi conl'Agenzia europea della Difesa e con leautorità politiche.

Finora le scelte sugli armamenti era-no competenza del segretario generaledella Difesa, che riveste anche il ruolo didirettore nazionale armamenti. Ma èproprio questa interiorità al sistema de-gli Stati maggiori che è vista come un vi-zio d'origine. E non soltanto il Parlamen-to ha ottenuto di dare un parere vinco-lante sui sistemi d'arma. Gli stessi mini-stri lamentavano di essere troppo di-stanti dai centri decisionali. Di qui l'ideadell'Agenzia.

A sua volta, il Pd della commissioneDifesa della Camera scrive nella bozza direlazione - destinata a diventare un attoufficiale del Parlamento - che «si hannofondati motivi per ritenere che occorraintrodurre nel processo decisionale unsoggetto terzo credibile con capacità dicontrollo sulla spesa militare per i siste-mi d'arma, la loro implementazione e illoro ammodernamento». [FRA. GRI]

Spending review Pagina 4

Page 7: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Fínanzíamentì . Per scuole e dissesto idrogeologico ne[ 2014

Fondi Ue, pGiuseppe Chiellino

Vale poco meno di tre mi-liardi di euro per il 2014 (menodi due decimali del rapportodeficit Pii) la richiesta che ilpresidente del Consiglio, Mat-teo Renzi, ha preparato e ha fat-to circolare nel giorno dellasua prima vera uscita europeaper la riunione del Consiglio el'incontro con il presidente del-la Commissione, Josè Manuel

I cofinanziamenti non sonospese improduttive mainvestimenti secondo i critericomunitari, perciò vannotenuti fuori dal deficit

Barroso. I calcoli sono del Di-partimento sviluppo e coesio-ne, effettuati sullabase dei datidi spesa certificata dei fondistrutturali 2007-2013 al 31 di-cembre scorso. Entro il 2015l'Italia deve spendere circa 21miliardi di fondi strutturali, dicui un po' meno della metà so-no di cofinanziamento nazio-nale. La richiesta di Renzi, anti-cipata ieri mattina alle Regionie riferita solo agli interventi

ta da 3 miliardiper l'edilizia scolastica e il dis-sesto idrogeologico, è di esclu-dere quest'ultima dai vincolidel Patto di stabilità e quindidal calcolo del deficit, come av-viene già per la quota europea.

Secondo le stime del Dpsnel corso di quest'anno l'acce-lerazione della spesaportereb-be a impiegare - appunto - nonpiù di 3 miliardi di euro di ri-sorse nazionali in cofinanzia-mento. Il resto (circa 7 miliar-di) devono essere spesi entrola fine del 2015.

Poiché una delle cause dellalentezza della spesa dei fondiUe risiede proprio nei vincolidel patto di stabilità internoche, bloccando il cofinanzia-mento nazionale, impedisconoanche la spesa dei fondi comuni-tari, sia Renzi che il sottosegre-tario alla Presidenza, GrazianoDelrio, sono convinti che da quisi debba partire per accelerarela spesa. Anche per evitare chea dicembre 2015 scatti la taglioladel "disimpegno automatico"in base alla quale la spesa deifondi per ogni progetto deve es-sere certificata alla Ue entrodue anni dal momento dellostanziamento. Se questo non av-viene, lo stato membro perde lerisorse in questione.

In realtà il Six pack, che hamodificato il Patto di stabilità,prevede un meccanismo analo-go, la "clausola per gli investi-menti" che però a novembrescorso la Commissione ha nega-to all'Italia perché ha ritenutoche le riforme avviate non sia-no sufficienti ad avviare il per-corso di riduzione del debito im-posto dalle nuove regole.

La sensazione è che Renzi,approfittando anche del fattoche l'esecutivo Barroso è in sca-denza, voglia provare a scardi-nare il meccanismo per svinco-larsi almeno in parte dal rigoreimposto negli ultimi anni dalblocco dei paesi del Nord Euro-pa. La logica di Renzi è questa: ifondi nazionali e regionali cheaccompagnano i fondi europeiper definizione sono "validati"dalla Ue non possono essereconsiderati copertura impro-duttiva di spesa corrente ma in-vestimenti secondo le prioritàcomunitarie. Un ragionamentoche apparentemente non fauna piega. Tranne che a Berli-no. Anche perché se il princi-pio passasse per il 2014, sarebbeinevitabilmente acquisito an-che per gli anni successivi.

4chigiu

RIPRODUZIONE RLERVATA

Fondi europei Pagina 5

Page 8: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Arrestato i1 registadefili appalti lombardiOmbre su Expo 2015Otto fermati. Ì: l'inchiesta di cui parlò Robledo

La grande scommessa italianadi Expo 2015, per i magistrati mi-lanesi, poggia sull'illecito. Sindall'inizio. Il modo in cui sonostati affidati i servizi legali di«supporto tecnico-amministrati-vo alla stazione appaltante Expo2015 spa nella fase di aggiudica-zione e direzione lavori», o nella«gestione dei rapporti contrat-tualistici di Arexpo spa" che deveacquisire le aree per l'esposizioneuniversale», sono infatti «un cla-moroso esempio» di ciò che vienecontestato ad Antonio Giulio Ro-gnoni, perno delle legislatureFormigoni e fino a un mese fa di-rettore generale di «InfrastruttureLombarde» (la holding della Re-gione Lombardia per 11 miliardidi investimenti nelle grandi ope-re), e al responsabile dell'ufficiogare e contratti Pier Paolo Perez:l'aver «creato, in palese violazio-ne di legge» e a dispetto delle giàesistenti risorse interne, «unastruttura parallela» compostasempre dagli «stessi avvocatiesterni» alla quale «esternalizzarela parte più delicata e importantedell'attività», perché disponibili a«escogitare soluzioni tecnica-mente adeguate rispetto alle ille-cite finalità preordinate dallastruttura».

Così ieri 67 capi d'imputazio-ne, riguardanti incarichi esternidel valore di circa 8,7 milioni dieuro tra il 2008 e il 2012 per servi-zi legali pertinenti anche all'auto-strada Pedemontana, alla Brescia-Bergamo-Milano, alla Tangenzia-le Est Esterna Milano, all'ospedaleSan Gerardo di Monza, alla co-struzione della nuova sede dellaRegione o al recupero ediliziodella Villa Reale di Monza, porta-no in 243 pagine del gip AndreaGhinetti all'arresto in carcere diRognoni e Perez chiesto tre mesifa dai pm Alfredo Robledo, Anto-nio D'Alessio e Paola Pirotta, cheli ritengono «promotori» di una«associazione a delinquere» fina-

lizzata «almeno dal2oo8» a unamiriade di turbative d'asta, truffealla Regione e falsi in atto pubbli-co nell'assegnazione di incarichidi servizi legali e ingegneristici.

Altri sei ritenuti partecipi al-l'associazione sono stati posti agliarresti domiciliari: il direttoreamministrativo di «Jispa» Mauri-zio Malandra, gli avvocati Fabri-zio Magri, Carmen Leo, GiorgiaRomitelli e Sergio De Sio, e l'inge-gnere Salvatore Primerano. Ad al-tri 9 dei 29 indagati il gip applicail divieto di esercitare la loro pro-fessione o di dirigere società, equesta misura interdittiva colpi-sce tra gli altri Cecilia Felicetti,«deposta» da direttore generaledi «Arexpo», e Giuseppe De Don-

no, l'ex colonnello del Ros impu-tato con il generale Mori a Paler-mo nel processo sulla presuntatrattativa tra Stato e mafia, da For-migoni nominato componenteesterno nel «Comitato per la lega-lità e la trasparenza delle proce-dure regionali», ma ora sollevatodal gip dal ruolo di amministrato-re delegato della sua società di in-vestigazioni private «G-Risk srl»perché accusato di aver goduto ir-regolarmente di incarichi.

Per l'arresto di Rognoni, dal2004 manager di Ilspa a goomilaeuro l'anno, esprime «stupore» ilpresidente della Regione, il leghi-sta Roberto Maroni, perché «inquesti mesi ne ho apprezzato lacompetenza» in InfrastruttureLombarde, che il predecessoreFormigoni rivendica come «unadelle grandi e positive intuizionidelle giunte da me presiedute».«Maroni venga in aula martedì ariferire, con particolare attenzio-ne a Expo», invoca il Pd, mentre ilMovimento 5 Stelle chiede a Ma-roni, «che fino a poco tempo fapaventava l'ipotesi di nominareRognoni subcommissario a Expo,il blocco in via cautelativa di tuttele opere in mano a Infrastrutture

Lombarde».Viene così a galla che era que-

sta l'inchiesta che Robledo, nelsuo esposto sulle asserite viola-zioni del capo Bruti Liberati nel-l'assegnazione dei fascicoli, indi-cava potenzialmente danneggiatadal (a suo avviso) difettoso coor-dinamento con un altro fascicolosegreto, coassegnato ma coordi-nato dal capo dell'antimafia Boc-cassini. Per pochi minuti Bruti eRobledo nel comunicare gli arre-sti sono costretti a sedere accan-to, con un gelido imbarazzo chericorda quello Renzi-Letta alloscambio della campanella da pre-mier, ma d'accordo nell'opporreun «non è questo l'argomento al-l'ordine del giorno» a chi prova ainterrogarli sul dissidio.

L. Fer.Iferrare lla@corriere. it

G. [email protected]

O RIPRODUZIONE RISERVA FA

Expo 2015 Pagina 6

Page 9: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

-'11 gip di Milano hadisposto otto arresti pertruffa e turbativa d'asta acarico di InfrastruttureLombarde. Fra gli altriAntonio Rognoni, ex dgdella società controllatadalla Regione

L'inchiesta esplosa ieriera uno dei motivi dicontrasto tra il pmanticorruzione AlfredoRobledo (a sinistra) e ilcapo della procuraEdmondo Bruti Liberati(a destra) ieri ritrovatisifianco a fianco

La sede deltaRE gione Lornbardì&il grattacielo e alto2613 metri, ha 43piani ed e statoinauguratoufficialmente il 21marzo 2011. t unadelle opere alcentro dell'inchiesta(foto di GianlucaAl- Fertarí fFotogramma)

Expo 2015 Pagina 7

Page 10: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Energie rinnovabilila frenata fiscalefa soffrire il settore

Abolito il prezzo minimo garantito, obbligo di accatastaregli impianti fotovoltaici maggiori, incentivi diluiti su 7 anni

SOLE E VENTOabolizione del prezzo mi-nimo garantito e il qua-si-obbligo di accettare lospalma-incentivi, decre-tato dal «DestinazioneItalia», sono stati l'ulti-

ma goccia arrivata in un vasogià colmo. Senza contare le nuo-ve regole sull'accatastamentodegli impianti fotovoltaici. Tut-to ciò mentre non si allenta lapressione sul capacity payment(il meccanismo che rimborsa lacapacità produttiva delle centra-li a gas). «Non si può continuarea introdurre misure-tampone esoprattutto, a intervenire in mo-do retroattivo. Tornare sulle co-se fatte è una pessima abitudineitalica che mette in difficoltà im-prese e finanziatori. Visto che lapolitica non riesce a produrresoluzioni razionali e stabili, sa-remo noi operatori a presentareuna proposta organica e condi-visa, ad ampio spettro, coinvol-gendo tutti gli stakeholder. Cistiamo lavorando, è nostra in-tenzione definirla e presentarlaal governo entro l'estate». ParlaGiovan Battista Zorzoli, una vitapassata nel mondo dell'energiae portavoce del coordinamentoFree che rappresenta 28 associa-zioni della galassia delle rinno-vabili, le più significative.

IL PROGETTOL'iniziativa di Zorzoli, che pun-ta al coinvolgimento di associa-zioni dei consumatori, sindaca-ti e Assoelettrica, è una sfidalanciata in un momento in cuil'intero settore della produzio-ne elettrica si trova sotto stress.L'abolizione del prezzo minimogarantito per impianti superiori

ad una certa taglia (ma comun-que ampiamente al di sotto di 1Megawatt) penalizzerà soprat-tutto il fotovoltaico. Lo «spalmaincentivi» impone di fatto unarimodulazione su un arco di al-meno 7 anni del bonus concessodallo Stato. Una regola introdot-ta con il Destinazione Italia conla quale l'ex ministro Flavio Za-nonato contava di ridurre di700 milioni l'anno la bolletta de-gli italiani (gravata da 12 miliar-di di incentivi/anno), prolungan-do però il rimborso nel tempo.«Si tratta di una misura inaccet-tabile e inutile», protesta Zorzo-li. «Dal punto di vista della ridu-zione delle tariffe l'impatto è mi-nimo e penalizzerà soprattuttol'eolico. Si tratta di un'opzionevolontaria sino ad un certo pun-to e soprattutto costringe le im-prese a decidere senza conosce-re ancora le condizioni a cui av-verrà la rimodulazione», in as-senza del decreto attuativo. Inpositivo, ammette Zorzoli, c'èl'ammissione degli impianti fo-tovoltaici alla detrazione del50% e quella dei pannelli solaritermici al beneficio del 65% pre-visto per la riqualificazioneenergetica.

I PREZZIContro l'abolizione dei prezziminimi garantiti, Assorinnova-bili ha presentato ricorso al Tar

I FATTORI POSITIVI:SOLARE TERMICOAMMESSOALLA DETRAZIONEDEL 65%, FOTOVOLTAICOA QUELLA DEL 50%

della Lombardia. «Un'altra deci-sione ingiusta - sottolinea Ago-stino Re Rebaudengo, presiden-te dell'associazione - è stata l'al-lungamento del periodo di am-mortamento degli impianti, conil dimezzamento dell'aliquotadal 9 al 4%. L'obbligo di accata-stamento per il fotovoltaico dimaggiori dimensioni non fa checreare altra burocrazia. Un pas-so avanti, invece, è stato fattosui Sistemi efficienti di utenzacon il regolamento dell'Authori-ty Energia. Speriamo che ora idecreti attuativi siano coeren-ti».

Barbara CorraoRIPRODUZIONE RISERVATA

ii 1-': ", 1iK; <,.,, ,1r,; A-1,,

Energia rinnovabili Pagina 8

Page 11: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Il parco fotovoltaico di Narni

Energia rinnovabili Pagina 9

Page 12: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Teleriscaldamento, computer, trigenerazi19one

così il Gemelli risparmia 1140% della bolletta

isparmiare il 40% sullabolletta elettrica e il 30%sul costo del gas. Riuscircinon è facile ma è possibile.

Lo dimostra il caso del Policli-nico Gemelli che con investi-menti importanti e un percor-so costante nel corso degli ulti-mi quindici anni si posizionatra le strutture universita-rie-ospedaliere più efficientid'Italia sotto il profilo energeti-co. «Certamente, curare i mala-ti e portare avanti l'insegna-mento universitario era e ri-mane l'obiettivo principale del-l'ente Policlinico Agostino Ge-melli-Università cattolica delS. Cuore», sottolinea l'energymanager del gruppo ospedalie-ro, Carlo Pesaro. «Allo stessotempo però - prosegue - il con-vincimento della governancedell'ente che investire in effi-cienza energetica avrebbe con-tribuito a migliorare l'obietti-vo superiore, è stata la chiavedi volta che ha innescato il pro-cesso virtuoso che ci ha porta-to dove siamo arrivati oggi».

UN PERCORSO GRADUALEOggi il Gemelli, una città di 33ettari di terreno, 300.000 me-tri quadri di superfici immobi-liari da riscaldare d'inverno,rinfrescare d'estate, illumina-re l'intero anno e una media di

25.000 visitatori/giorno (trastudenti, professori, personaleospedaliero, pazienti) è in gra-do di provvedere in modo auto-nomo al 50-60% del propriofabbisogno elettrico e al 100%dell'energia termica necessa-ria a scaldare l'acqua, steriliz-zare i ferri operatori, climatiz-zare gli ambienti. Si è partitinel '95 con l'entrata in funzio-ne della grande centrale termi-ca in teleriscaldamento per ar-rivare nel febbraio 2013 a com-pletare un Sistema efficientedi utenza (Seu) che consentenon solo di utilizzare e distri-buire al meglio l'energia neces-saria a coprire il fabbisogno diospedale e università, ma an-che di produrre l'elettricità, ce-dendo alla rete romana l'even-tuale eccedenza. «Già solo cen-tralizzando la produzione ter-mica in un unico impianto col-legato ad anello con tutti gliedifici del complesso ospeda-liero-universitario si è realizza-ta una diminuzione dei consu-mi del 25%», ricorda Pesaro.

Il complesso del Policlinico Gemelli a Roma

«Ulteriori importanti investi-menti - aggiunge - sono stati re-alizzati per sottoporre a tele-controllo a distanza tutti i cen-tri di utilizzo dell'energia. Oggiabbiamo 45.000 punti sottopo-sti a controllo computerizzato,per esempio per verificare letemperature nelle stanze, chene fanno un sistema unico nelsuo genere in Italia».

Gli altri passaggi sono stati,nel 2003, l'impianto di cogene-razione, con turbina da 5 Me-gawatt, affiancato alla centra-le termica per produrre elettri-cità ed energia termica sfrut-tando i fumi caldi di scarico.Impianto che è poi diventato atrigenerazione con l'utilizzoestivo dell'energia termica, enon dell'elettricità, per produr-re freddo finalizzato alla clima-tizzazione. «Così sfruttiamol'impianto in modo equilibra-to e costante per tutto il corsodell'anno». L'ultimo tassello èla realizzazione della rete Seu,costata oltre un milione di giu-ro. «Purtroppo - conclude conuna punta di amarezza Pesaro- la normativa italiana sulleemissioni dei gas ad effetto ser-ra non ha ancora recepito lanormativa Ue per i casi virtuo-si come il nostro. Un divarioche sarebbe auspicabile recu-perare».

B. C.

Ia fmrt,tte fisc, i

Energia rinnovabili Pagina 10

Page 13: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

L'iniziativa

E' ver e il nuovo Made in ItalyE' il nuovo Made in Italy, quellodelle aziende green tech. Sonodelle Pini giovani ma nel 26% deicasi hanno già un fatturato da 1 a5 milioni di euro . Inoltre sannomuoversi e puntano sull'estero.Per questo il Gse (Gestore servizienergetici , 100% Tesoro) hapensato di promuoverle e halanciato «Corrente». Abu Dabi,Messico , New Dehli sono gli

ultimi appuntamenti . All'appello(http ://corrente .gse.it) hannorisposto 1.967 aziende; oltremille hanno già partecipato aiprogrammi avviati dal Gse incollaborazione con l'Ice,Invitalia , i ministeri delloSviluppo e degli Esteri,Confindustria.

B.C.RIPRODUZIONE RISERVATA

Ia fmrt,tte fisc, i

Energia rinnovabili Pagina 11

Page 14: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

FRANCESCO SPINIMILANO

"L'Europa ripensila politica energetica"

Recchi: Telecom? È fondamentale per l'Italia

Europadeve ri-vederegli obiet-tivi della

sua politica energetica, finoradeclinati inseguendo unica-mente l'ideale dell'abbatti-mento delle emissioni di Co2che non ha prodotto risultati.Mentre negli Usa avanza la ri-voluzione dello "shale gas", inItalia ci sono potenzialità ine-spresse: pochi sanno che sia-mo un Paese petrolifero. Rad-doppiando le produzioni italia-ne si risparmierebbero 6 mi-liardi l'anno in acquisti di risor-se dall'estero, mentre alle cas-se dello Stato andrebbero 2 mi-liardi di diritti minerari. Invent'anni parliamo rispettiva-mente di 120 e 40 miliardi...».Dopo tre anni passati alla pre-sidenza di Eni, Giuseppe Rec-chi si prepara a un altro salto.Telco l'ha appena candidato al-la presidenza di Telecom, macon un libro («Nuove Energie -Le sfide per lo sviluppo del-l'Occidente», edito da Marsi-lio) fa il punto sulle trasforma-zioni di un settore, quello del-l'energia, che vive pesanti tra-sformazioni e nuove minacce.

Per prima la domandad'obbligo, ingegner Recchi:Telecom...

«Non dico nullaoltre quanto hogià detto pro-prio alla Stam-pa: una grandesfida per unasocietà fonda-mentale per ilPaese. Mi fer-mo qui».

Torniamoal-l'energia:

Giuseppe Recchi , candidato alla presidenza Telecom

E per il futuro?«Se la crisi tra Mosca e Kiev do-vesse comportare l'interruzionedelle forniture durante il prossi-mo inverno e se dovessero so-vrapporsi altre tensioni in Paesifornitori, soprattutto al Sud delMediterraneo, congiuntamentea un'auspicabile ripresa dell'eco-nomia, allora la situazione po-

LE I

«Sfruttando il petrolioitaliano 2 miliardi all'anno

nelle casse dello Stato»

CRISI UCRAINA

«Stiamo andando versol'estate, non vedo problemi

di approvvigionamento»

quanto è pericolosa la crisiucraina per l'approvvigio-namento?

«In questo momento non dàparticolari preoccupazioni: stia-mo andando verso l'estate, lacrisi economica mantiene bassii consumi di gas, gli altri Paesi diapprovvigionamento non dan-no problemi per le forniture».

trebbe dare origi-ne a una tempe-sta perfetta».Nel libro raccontadella grande rivo-luzione americanadello «shale gas».Cosa è cambiatonegli Stati Uniti?«Grazie alla tec-nologia che hapermesso loro disfruttare giaci-

menti per anni giudicati noneconomici, ora sono indipenden-ti: dallo scorso anno sono il pri-mo produttore al mondo di gas,prima della Russia. Dal 2015 losaranno anche per il petrolio, so-pravanzando lArabia Saudita.Hanno un costo del gas pari a unterzo di quello europeo, paganol'energia quasi la metà».

Cosa può fare l'Europa percolmare il divario competiti-vo?

«L'Europa non ha "shale gas" inuna quantità paragonabile agliStati Uniti. In secondo luogo danoi è diversa la cultura petrolife-ra. In 28 stati abbiamo 28 siste-mi regolatori differenti, perfinole reti non sono interconnessetra loro: i rigassificatori presentiin Spagna non possono scarica-re l'eccedenza di gas su altri Pae-si, come Germania e Italia, in ca-so di necessità.Manca una politi-ca europea suffi-cientemente inte-grata».

In cosa sba-gliano a Bru-xelles?

L`

«Serve visione d'insieme,coordinando le strategie

elettrica e industriale»

«Devono anzitutto rivedere gliobiettivi di politica energetica,che fino ad oggi sono stati decli-nati inseguendo solo l'ideale del-l'abbattimento della Co2. I risul-tati? Non ci sono: gli incentivihanno fatto lievitare i costi dellabolletta elettrica, appesantendoquella italiana, lo scorso anno, dioltre 12 miliardi. Sul piano am-bientale il deprezzamento del

Energia Pagina 12

Page 15: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

In beneficenza i ricavidi «Nuove Energie»?< I diritti d' autore ricavati

dalla vendita del libro di Rec-chi «Nuove Energie - Le sfideper lo sviluppo dell ' Occiden-te» andranno ad Area Onlus,un'associazione non profitfondata a Torino nel 1982 eche si occupa di bambini egiovani con disabilità com-plesse per migliorarne auto-nomia e qualità della vita. Aloro e alle rispettive famigliel'associazione offre sostegnopsicologico e sociale . In tren-t'anni di attività Area ha datouna mano a oltre 10 mila per-sone , ogni anno le si rivolgo-no più di 350 famiglie.

carbone a seguito del boom dello"shale gas" ne ha incentivatol'uso, accrescendo l'inquina-mento. Né le rinnovabili hannorisolto il problema della sicurez-za energetica, essendo per natu-ra intermittenti».

Allora qual è la via d 'uscita?«L'Europa deve svilupparepragmatismo, con una visioned'insieme, un coordinamentotra le strategie, da quella elettri-ca a quella industriale, geopoliti-ca e delle infrastrutture».

E in Italia?«Occorre sfrut-tare ogni oppor-tunità, a partiredal petrolio cheabbiamo maestraiamo solo in

parte. E poi ci sono i temi di di-versificazione energetica. Sia-mo il Paese dove British Gas in11 anni non è riuscita a fare il ri-gassificatore a Brindisi, siamoil Paese che forse ha archiviatoil nucleare con troppa fretta: inFrancia è la fonte del 70% dellaproduzione energetica, hannoprezzi bassi e non a caso ora so-no tra i meno preoccupati per lericadute della crisi ucraina».

Energia Pagina 13

Page 16: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

G`Ne uccidonopiù i pregiudiziche i pesticidi"

Il tecnocrate francese De Kervasdoué attaccain nome della ragione opinionisti e arnbientalisti

Paolo MODUGNOPARIGI

ean de Kervasdoué è un pu-ro prodotto dell'aristocra-zia tecnico scientifica fran-cese che ha fatto la gloria diquesto Paese. Ingegnere,

grande specialista di sanità pubbli-ca, il suo ultimo libro ils ont perdu laraison (Robert Laffond, 2014) ha su-scitato un ampio dibattito in Fran-cia ed è stato salutato da diversi in-tellettuali come una ventata di ariafresca in un clima politico avvelena-to da posizioni ideologiche, comequelle degli ecologisti, che ben pocohanno a che vedere con il trattamen-to scientifico della realtà.

Per illustrare il fatto che buonaparte della classe politica abbia «per-so la ragione», Jean de Kervasdouéutilizza cinque esempi: il diesel, gliorganismi geneticamente modificati(Ogm), i pesticidi, il nucleare e le poli-tiche della sanità.

Ma qual è l'origine di questa perditadi razionalità dell'azione pubblica?

«Il problema è che siamo tornati al-l'epoca dei sofisti, e che viviamo sottola dittatura dell'opinione. Quel checonta non è dire la verità ma convin-cere, e così si perde il rapporto con larealtà. I fabbricanti d'opinione strut-turano l'opinione pubblica e l'opinio-

L'ATI O

L'energia nucleare è moltomeno pericolosa del carbone

ma nessuno se ne rende conto

ne influenza il discorso politico. Nico-las Sarkozy rispondeva a un noto nu-trizionista di non voler togliere la mo-ratoria sugli Ogni perché "i Francesicredono che siano pericolosi, anchese io sono convinto del contrario". E'il trionfo delle democrazia "delibera-tiva" o "partecipativa" : una decisio-ne è "buona" se tutte le parti in causa

sono state consultate! Metodo che fal'impasse sulle tecniche di manipola-zione dell'opinione...».

L'avvento della democrazia dell'opi-nione ha delle conseguenze sulla se-lezione dell'élite dirigente?

«Certamente. Non è un caso che inostri governanti non siano più re-clutati tra gli ingegneri, gli scienzia-ti, i militari o gli imprenditori, tuttecategorie caratterizzate da un certopragmatismo. Nel governo di Jean-Mare Ayrault non c'è nessuno cheabbia questo tipo di provenienza.Ma troviamo invece un'abbondanzadi persone che hanno fatto studigiuridici o letterari».

I sofisti sarebbero dunque più pre-senti a sinistra che a destra?

«Nel libro sono particolarmente cri-tico nei riguardi della sinistra, la miafamiglia politica, perché sono deluso

dal fatto che, anche in nome dell'alle-anza con gli ecologisti, abbia rinuncia-to alla sua tradizione "progressista".Ma la destra non è certo da meno, anzi.La prima rottura, la prima perdita diragione, è avvenuta sotto la destra conla legge sulla bioetica del 1994 che ha difatto proibito la ricerca sugli embrioni.Ed è sempre la destra che, nel 2005, hacostituzionalizzato il principio di pre-cauzione, un principio tanto assurdoquanto mal definito».

Ma torniamo agli Ogm...«La maggior parte delle persone, non

sa neanche cosa siano gli Ogni. E nonsa che consumare dei prodotti bio puòessere più pericoloso che mangiare iprodotti "normali". Numerosi studihanno dimostrato, come questi pro-dotti non siano diversi dagli altri dalpunto di vista nutritivo ma siano piut-tosto meno "protetti" e contenganopiù batteri. Alcuni tossicologi che hoconsultato per il mio libro, mi hannoconfessato, in effetti, di non mangiaremai i prodotti bio».

Ma qualche vantaggio ce l'avrannopure questi prodotti

«Certo, essendo più fragili, essi hannodei circuiti di distribuzione più cortiche fanno meno ricorso alla refrigera-zione e possono di conseguenza avereun gusto migliore... E poi ci sono i sup-posti effetti generali sull'ambiente maanche qui occorre fare attenzione per-ché, per esempio, con il settembre par-ticolarmente mite di quest'anno, a

Energia e ambiente Pagina 14

Page 17: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Bordeaux i produttori che non aveva-no trattato le loro vigne hanno avutozero raccolto perché non sono stati ca-paci di difenderle dai parassiti. Ed at-tualmente in Borgogna si discute delfatto di imporre i trattamenti ai vinibiodinamici... Il problema è che si stig-matizzano gli inconvenienti, per esem-pio dei pesticidi, ma non ci si soffermamai sui vantaggi...».

Come per esempio nel caso dell'ener-gia nucleare

«Non c'è, per quanto ne sappia, nessunaltro tema per il quale la percezionedei fatti sia cosi' distante dalla realtà!Uno studio recente basato sul rappor-to tra mortalità ed energia ha dimo-strato che l'energia nucleare è di granlunga la meno pericolosa, con un indi-ce più di 4000 volte inferiore a quellodei carbone! Questa fonte ha inoltremolti altri vantaggi: in termini di emis-sioni, di indipendenza energetica e disistema. Tutte le energie rinnovabiliinfatti non sono legate al consumo. E'noto, in effetti, che i picchi di consumosono in generale la sera in inverno, mo-menti in cui per definizione non c'è ilsole e non c'è necessariamente vento.E dato che l'energia non si può imma-gazzinare ed è difficile da trasportare,il solare e l'eolico necessitano dellecompensazioni attraverso il gas o ilcarbone e portano dunque alla fine adun aumento dell'inquinamento atmo-sferico. Il più grande produttore euro-peo di gas ad effetto serra è la Dani-marca che è anche il maggior utilizza-tore di energia eolica. Infine, per quan-to riguarda la questione dei costi delnucleare, essi possono apparire comeesorbitanti solo se si impongono dellenorme di sicurezza irragionevoli».

Il problema della non razionalità e del-l'inflazione delle norme è comune amolti settori da lei analizzati

I OGIVILa gente non sa, neppure che cosa

siano e il biologico al confrontoè decisamente meno sicuro

«Assolutamente, è quello che spiegoattraverso la "parabola delle colonieestive". In Francia il 50% dei bambininon possono permettersi le vacanzema, allo stesso tempo il settore dellecolonie declina costantemente a causadell'inflazione normativa. In effetti,molte strutture chiudono perché nonriescono a fronteggiare i costi impostidalle norme sulla sicurezza che richie-derebbero dei lavori costosissimi. Inol-tre, hanno sempre più difficoltà a re-clutare gli animatori a causa delle nor-me sulle competenze richieste e, per fi-nire, stante la crescente giuridizzazio-ne della nostra vita collettiva, hanno ilterrore di incorrere in dei processi in-tentati dalle famiglie. L'eccessiva pro-tezione di qualcosa ha per effetto di farscomparire la cosa stessa».

Jean de Kervasdouéha 70 anni

La nostra vita è al centrodi una continua

«giuridizzazione»un proliferare di regole

inutili e costose. Ma

l'eccessiva protezionedi qualcosa ha per

effetto di far scomparire

Energia e ambiente Pagina 15

Page 18: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Gas serra, l'Italia centragli obiettivi di Kyoto

Emissioni contenute del 16 per cento Il risultato però è frutto anche della crisitra il 2005 e il 2013. Doppiati i target Ue che ha dimezzato la produzione di C02

V a. ..PLudire che appena due anni fa

so~si parlava di risultato ormaifuori portata. E di multe in

EW- arrivo per il mancato rispet-to degli obblighi. L'Italia èormai a un passo dal rag-

giungimento dei parametri diKyoto che prevedono una ridu-zione entro il 2012 dell'8% delleemissioni rispetto al 1990. Il no-stro Paese ha contenuto le emis-sioni di gas serra del 16% tra il2005 e il 2013, centrando gli im-pegni del protocollo di Kyoto eandando oltre i target del 2020previsti dal pacchetto cli-ma-energia dell'Ue. Un risultatoreso possibile dallo sviluppo del-le rinnovabili, da una maggioreefficienza energetica e da stili divita privati e collettivi più sobri.Ma anche frutto della crisi eco-nomica in quanto, secondo i cal-coli della Fondazione per lo svi-luppo sostenibile, contenuti neldossier Clima 2014, la diminuzio-ne del Pil che si è registrata nel2013 è responsabile della metàdella diminuzione delle emissio-ni.

L'EUROPAAnche l'Europa ha ampiamenteraggiunto e addirittura superatoil target Kyoto: rispetto all'8% leemissioni sono state ridotte del16% in media nel periodo2008-2012, con un -19% registra-to nell'anno 2012. I dati definitivieuropei del 2013 ancora non so-no ancora disponibili, ma è pro-babile che il target di riduzionedelle emissioni del 20% previstoper il 2020, sia stato già supera-to. Così l'Italia, dopo aver centra-to il suo obiettivo per la riduzio-ne delle emissioni di anidridecarbonica e altri gas serra previ-sto dal Protocollo di Kyoto, pro-segue nel trend di diminuzionedella C02. Dalle 519 milioni ditonnellate di C02 emesse dall'Ita-lia nel 1990 è passata a 450, con

un taglio del 16%. Questo calo èdunque riferibile alla riduzionedei consumi dei combustibili fos-sili (carbone, petrolio, gas), maanche alla recessione.

La grande novità degli ultimianni è il dato di trend collegatoalla diminuzione dell'intensitàcarbonica, ovvero della quantitàdi emissioni di gas serra (anidri-de carbonica e metano in parti-colare) associata a ogni unità diPil prodotto: nel periodo2004-2013 l'intensità carbonicasi è ridotta, in media, a un ritmodel 2,4% annuo, contro lo 0,6%dei 5 anni precedenti, confer-mando quindi un trend di carat-tere strutturale che vede una di-varicazione tra dinamiche delPil ed emissioni. Secondo il dos-sier Kyoto nel periodo 1990-2013il Pil è cresciuto di alcuni puntimentre le emissioni climalteran-ti sono diminuite del 16%. In pra-tica, è un dato di fatto che nel pe-riodo precedente gran parte del-la riduzione delle emissioni è do-vuta alla crisi economica, ma lacombinazione di nuove politicheper il clima, energie rinnovabilie cambio di abitudini dei cittadi-ni sta cambiando strutturalmen-te il nostro sistema economico,sempre meno dipendente dal fat-tore carbone.

Le attenzioni generali si spo-stano adesso sui prossimi anni.La Commissione europea ha pro-posto un obiettivo continentale2030 con un taglio delle emissio-ni al 40%: un target che raccogliepochi consensi. Secondo le asso-ciazioni degli industriali si trattadi un risultato troppo ambizio-so, mentre l'opinione degli am-bientalisti è diametralmente op-posta. I risultati raggiunti dal no-stro Paese devono comunque es-sere considerati solo un punto dipartenza. «L'Italia - ha spiegatoEdo Ronchi, presidente dellaFondazione per lo Sviluppo So-stenibile - ha fatto molti progres-si riducendo le emissioni di gasserra del 25% in meno di un de-

cennio, ma è necessario che sifaccia di più per ridurre in modomolto più consistente le emissio-ni che concorrono a peggiorareil nostro clima. Non dobbiamodimenticare che le temperaturemedie annuali negli ultimi de-cenni sono aumentate più dellamedia mondiale, il Mar Mediter-raneo si scalda al ritmo di 0,6 'Cper decade, dal 1850 a oggi ighiacciai alpini sono diminuitidel 55% e molti ghiacciai minorisono destinati a scomparire giàentro il 2050. Ma abbiamo glistrumenti, le tecnologie e il talen-to per affrontare la crisi climati-ca».

Crisi che si fa sentire a livellodi investimenti perché il 2013 èstato un anno nero per la ricercanelle fonti rinnovabili e nelle tec-nologie energetiche intelligenti,scesi del 12% rispetto all'annoprecedente, a 254 miliardi di dol-lari. Secondo il rapporto annualedi Bloomberg New Energy Finan-ce, in questo campo è stata pro-prio l'Italia a far registrare il peg-gior risultato a livello mondiale:4,1 miliardi di dollari, il 73% inmeno rispetto ai 15,2 miliardi del2012.

Michele Di Branco

,Ai nhìe¢ìvidi F,oio

Gas Serra Pagina 16

Page 19: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

I parametri

Parametri di Kyoto:-8 % dei gas serra dal 1990 al 2012Riduzioni effettive in Europa- 16% dei gas serra dal 2008 al 2012

L'Italia ha ridotto le emissionidi gas serra del16°%o tra il 2005 e il 2013,superando già gli obiettivifissati per il 2020

Ma una causa è la CRISI, responsabiledi metà della riduzione delle emissioni

Nel 1990 l'Italia produceva 519 milionidi tonnellate di C02, ora ne produce450 milioni di tonnellate(meno 16% per questo gas)

Obiettivo proposto dalla CommissioneEuropea: taglio delle emissionidel 40% entro il 2030 nel Continente

Investimenti in fonti rinnovabili in Italia:4,1 miliardi di dollari nel 2013 contro15,2 miliardi di dollari nel 2012

-xrttimete4

Impianti industrialiriscaldamento urbanoe traffico: Italia in lineacon gli obiettivi di Kyotoma le emissioni calanosoprattutto a causa della crisi

Gas Serra Pagina 17

Page 20: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

DIECI MILIONI AL GIORNALECHE «FABBRICAVA» PUBBLICISTIdi SERGIO RIZZO

D ceci milioni 254.825 euro di soldipubblici. Tanti ne ha incassati insei anni, dal 2006 al 2011, un

piccolo giornale sportivo romano che facapo a una cooperativa, la Edilazio '92.Si chiama Corriere laziale, e in quantovestito da coop è stato ammesso a gode-re delle laute provvidenze a carico deicontribuenti previste dalle leggi perl'editoria. Piccolo, ma dotato di una im-pressionante produttività di tessereprofessionali, considerando che hasfornato da solo qualcosa come 56o(cinquecentosessanta!) pubblicisti. Co-me sia stato possibile, è scritto in unesposto che la presidente dell'ordine deigiornalisti di Roma, Paola Spadari, hapresentato alla Procura della Repubbli-ca. Con tanto di testimonianze e verbali.Nella denuncia si ricorda come l'ex di-rettore responsabile Eraclito Corbi, am-ministratore unico della cooperativaeditrice del giornale nonché marito del-l'attuale direttore Marcella Coccia, e pergiunta già consigliere nazionale dell'or-dine, sia stato sospeso per un anno dal-l'albo in seguito a un provvedimento di-sciplinare avviato dal predecessore diPaola Spadari, Bruno Tucci, decano delCorriere della Sera. Decisione confer-mata la scorsa primavera in secondogrado. Con una sanzione che sarebbestata ancora più pesante, si dice nellecarte, se non esistesse quella regolapiuttosto singolare per cui le sentenzedei ricorsi contro i provvedimenti disci-plinari dell'ordine dei giornalisti nonpossono risultare peggiorative.

Quale l'accusa? Quella di aver messoin piedi una specie di fabbrica di pub-blicisti, con una catena di montaggiofunzionante a pieno ritmo. Ma a spesedegli operai. La tesi fatta propria dalconsiglio di disciplina dell'ordine è cheil giornale reclutava giovani aspirantigiornalisti da impiegare per realizzare lecronache degli avvenimenti sportivi lo-cali nel Lazio. H loro compenso? Spiega-

no gli atti che consisteva solo nella docu-La testata mentazione necessaria per avere la sospi-

li giornaleII «Corrierelaziale» haincassato diecimilioni e254.825 euro disoldi pubblici dal2006 al 2011. Facapo allacooperativa

Edilazio

rata iscrizione all'albo, che per i pubblici-sti consiste in un certo numero di articolipubblicati, a patto che siano regolarmen-te retribuiti. E questo è l'aspetto più deli-cato della faccenda, perché fra le testimo-nianze raccolte durante l'istruttoria sfo-ciata nella sanzione inflitta a Corbi, c'èanche quella di chi ha dichiarato di averdovuto firmare attestazioni di pagamentimai avvenuti. Per il consiglio di discipli-na il meccanismo sarebbe stato gestito daun'impresa familiare in piena regola, conl'ex direttore coadiuvato dai tre figli. Il

tutto, con il corollario di queigenerosi contributi pubbliciincassati in sei anni.

La nuova presidente del-l'Ordine di Roma ha ora rite-nuto che ci fossero gli estremiper far uscire la vicenda dal re-

<s, e- ctn r cinto professionale, investen

'92.Ha «sfornato»560 pubblicistiL'espostoLa denuncia èarrivata con unesposto dellapresidentedell'Ordine deigiornalisti diRoma, PaolaSpadari, allaProcura dellaRepubblica

totale con il Corriere laziale.Perché quel giornale specializza-to nel seguire le serie calcisticheminori si sta impegnando a fon-do da settimane in uno sportcompletamente diverso e del tut-

to inedito : il tiro all'Ordine . Ultimo capi-tolo, il titolone a tutta pagina del numeronel quale si riprende un articolo pubbli-cato una decina di giorni fa dal FattoQuotidiano che dava conto di rilievi sol-levati da uno dei sindaci revisori su certevoci di spesa: «Odg sotto accusa. Quantisprechi !». La battaglia infuria, senzaesclusione di colpi. Non passa giornosenza bordate all'indirizzo tanto di PaolaSpadari , quanto del precedessore Tucci.Bordate in certi casi talmente eleganti daaver indotto la presidente a querelare ilgiornale. Mentre Corbi, abruzzese diAvezzano, l'avverte a mezzo stampa cheda «lupo marsicano» si è trasformato «incinghiale» pronto a caricare . E «credete-mi», aggiunge, «le furie di un cinghialesono spaventose»...

J RIPRODUZIONE RISERVA'A

done i pm. In un clima di guerra

Giornalisti Pagina 18

Page 21: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Occupato il 59,5% dei diplomati

Glï Its superanola prova del lavoroClaudio Tucci

ROMA

Cresce l'appeal per gli Its,le 65 super scuole di tecnologiapost diploma di durata biennalealternative all'università, spar-se in tutt'Italia.Al secondo ciclodi attività sono pervenute in me-dia 61,3 domande per ogni cor-so, un valore superiore a quelloregistrato nellafase sperimenta-le del primo biennio, dove ci si èattestati intorno alle 55 doman-de a corso (con un tasso di assor-bimento del 40%io). Performan-ce positive, legate all'elevato tas-so di occupabilità degli studentialtermine delperiodo di forma-zione.

I numeri, per ora, sono di nic-chia. Ma al termine delprimo bi-ennio, secondo gli ultimi datiMiur-Indire, su un totale di 247percorsi attivati, che hannocoinvolto oltre 5mila corsisti,hanno conseguito il diploma825 studenti. Di questi ben 491,corrispondenti al 59,5% del tota-le, hanno già trovato una occu-pazione. Negli Its dell'area tec-nologica «Mobilità sostenibi-le» la percentuale sale al 79,3%io(praticamente 8 ragazzi diplo-mati su dieci); nell'area «Effi-cienza energetica» gli occupatisono il 69,6%io e nell'area «Nuo-ve tecnologie per il made inItaly - sistema meccanica» sitocca quota 65,2%io.I risultati mi-gliori si ottengono quando all'in-terno della Fondazione (che ge-stisce l'Its) c'è una forte presen-za imprenditoriale che traina"la super scuola" ad attivare piùiniziative formative, «aumen-tando le docenze e rendendopossibili stage e specializzazio-ni extra anche all'estero».

A fotograre punti di forza, ecriticità (da risolvere), degli Isti-tuti tecnici superiori (Its) è unrapporto curato da Claudia Do-nati per la Fondazione Censis,commissionato dal Cnos-Fap,presentato ieri a Roma. La ricer-

ca ha esaminato l'esperienza diseilts: il Malignani di Udine spe-cializzato in meccanica per l'ae-ronautica, l'Its Lanciano diChieti per la meccanica nel set-tore automotive,il Giovanni Ca-boto di Gaeta e il Giovanni Gior-gi di Verona per il settore dellamobilità sostenibile, e, perl'area delle tecnologie informa-tiche perla comunicazione, il Fi-stic di Cesena e l'Angelo Rizzo-li di Milano.

Tutte esperienze di primopiano, «e dove è centrale il ruo-lo dell'impresa», sottolinea ilpresidente del Cnos-Fap, MarioTonini. Il punto è che si tratta«di un filone ancora poco cono-sciuto», evidenzia Monica Filip-pi, coordinatrice dell'Its Mali-gnani diUdine; e c'è bisogno pu-re di una «regia maggiormentecondivisa tra Regioni e Miur»,aggiunge Clemente Borrelli, di-rettore didattico dell'Its Giovan-ni Caboto di Gaeta. Anche la ge-stione e rendicontazione dei fi-nanziamenti (pubblici e priva-ti) va snellita.

Il Miur crede molto negli Its(è aperto un tavolo conleRegio-ni - e ogni anno è previsto un fi-nanziamento di 13 milioni):«Stiamo valutando le semplifi-cazioni opportune - spiega il di-rettore generale Carmela Pa-lumbo -. L'obiettivo è quello difar decollare gli Its, premiandoquelli che funzionano bene, so-prattutto in termini di maggioroccupabilità dei ragazzi».

E le imprese hanno dato il lo-ro contributo. Il28,3%io dei nuovicorsi proposti per il secondo ci-clo biennale sono stati rivisti (ri-spetto al primo ciclo), miglio-rando l'articolazione didattica(per far acquisire specifichecompetenze). Nello,9°io dei ca-si è stata proposta una nuova fi-gura professionale. Anche quivenendo incontro alle richiestedelle aziende.

© RIPROOUZION E RIS ERVATA

ITS Pagina 19

Page 22: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

L'avocato specialistapuò essere utile

ei fatti è già così, e se una normativa riesce a regola-re una realtà e a svilupparne gli aspetti prometten-ti, il legislatore fa al meglio il suo lavoro. Ecco per-

ché lo schema del decreto del ministero della Giustiziapensato per regolare 14 aree di specializzazione degli av-vocati e inviato al Consiglio nazionale forense è un buonpasso. Primo, perché mette ordine in un fenomeno in attoda tempo: le moderne economie, ma verrebbe da dire lemoderne vite quotidiane, richiedono esperti sempre piùesperti e facilità di reperire l'interlocutore giusto. Secon-do, perché le specializzazioni possono garantire processidi formazione e vie utili per premiare il merito, pur nellalibera concorrenza tra professionisti. Il tutto ha bisognodi qualche aggiustamento, ma essendo uno schema di de-creto le limature sono possibili. Nel dialogo tra professio-nisti e ministero può nascere una buona normativa e unabuona normativa può migliorare la professione e il rap-porto tra professionisti e clienti, persone o aziende.

Avvocati Pagina 20

Page 23: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Occorre vigilareaffinchè i corsinon si traducanoin «timbri» di c

Marcello Clarich

à,A, Va verso la fine l'epocadell'avvocato "tuttofare". Loschema di regolamento sul tito-lo di avvocato specialista ap-provato due giorni fa dal mini-stro della Giustizia prende attoe razionalizza quanto è già nellecose. Nessun avvocato può in-fatti maneggiare con professio-nalità materie sempre più diffe-renziate, oggetto di una conti-nua evoluzione normativa e giu-risprudenziale.

Del resto già da tempo la spe-cializzazione è nei fatti. Solo cheessa si acquista per nomea o perpassaparola sul singolo, piutto-sto che conun riconoscimento uf-ficiale. A questo mira la leggesull'ordinamento forense appro-vata circa due anni fa (legge247/2012) che istituisce la nuovafigura dell'avvocato specialista.

La legge

Lalegge fissavaipuntipiù quali-ficanti (articolo 9). Il titolo dispecialista si consegue o trami-te «percorsi formativi almenobiennali o per comprovata espe-rienza», quest'ultima previstasolo per gli avvocati iscrittiall'albo da almeno otto anni.L'attribuzione del titolo è riser-vata al Cnf che può anche revo-carlo. Il titolo di specialista«non comporta riserva di attivi-tà professionale» e si evita cosìdi costruire recinti protetti edunque alterazioni della concor-

Per il titolo corsi biennali o 50 incarichi nel quinquennio

renza. Iltitolo specialista può es-sere utilizzato per la pubblicitàinformativa sull'attività profes-sionale (articolo io). In paralle-lo, la legge disciplina istituisceun elenco delle associazioni spe-cialistiche maggiormente rap-presentative (articolo 36, primocomma, lettera s).

Il regolamentoLo schema di regolamento ponela disciplina di dettaglio. Indivi-dua anzitutto in un elenco le spe-cializzazioni (14 aree) che potràessere aggiornato in futuro, senti-ti i consigli dell'ordine e le asso-ciazioni forensi specialistichemaggiormente rappresentative.Inoltre, fissa le regole sul "dop-pio canale" per il conseguimentodel titolo. I percorsi formativiavranno una duratabiennale noninferiore alle 200 ore, delle quali15o di didattica frontale. t previ-sta unaprova scritta e orale al ter-mine di ogni anno di corso. Lacomprovata esperienza si dimo-strainvece documentando alme-no 5o incarichi professionali (giu-diziali o stragiudiziali) all'annonell'ultimo quinquennio.

Anche il mantenimento del ti-tolo, che va sottoposto a verificaogni tre anni, segue una doppiamodalità. L'avvocato specialistadeve infatti, in alternativa, fre-quentare corsi di formazione perun numero minimo di venticin-que crediti all'anno, o comprova-re cinquanta incarichi all'anno.

L'iscrizione negli elenchi av-viene su domanda e può riferirsia una sola area di specializzazio-ne. L'istruttoria prevede come fa-coltativo un colloquio con il pro-fessionista che richiede il titoloinbase al canale della comprova-ta esperienza. Prima di rigettarela domanda o revocare l'iscrizio-ne il Consiglio nazionale forense

deve sentire l'interessato. Chispende abusivamente il titolo dispecialista commette un illecitodisciplinare.

D11com

Informazione giuridicain un solo strumento

Notizie, aggiornamenti eanticipazioni quotidiane,legislazione, giurisprudenza,dottrina, formazione: sonoquesti gli elementi chiave di«Lex24Omnia», il nuovosistema giuridico integrato delSole 24 Ore -disponibile su pc etablet - che risponde in modocompleto e flessibile alleesigenze del professionistalegale.«Lex24Omnia», infatti, èilprimo sistema che unisce a unacompleta banca datil'aggiornamento del Quotidianodel diritto e del Sole 24 Ore el'approfondimento delle rivistedel Gruppo 24 Ore dedicate alprofessionista legale,diventando un prodotto unico ecompleto rivolto ad avvocati,magistrati, notai e giuristid'impresa.Alla ricca documentazione dellabanca dati «Lex24 Omnia»aggiunge la formazionee-learning e tutta l'informazionequotidiana contenuta nellaBusiness Class diritto.http://www.diritto24.iiso[e24ore.com/[ex24/

I percorsi formativiLo schemadi regolamento disci-plina anche le convenzioni tragli organismi forensi e le univer-sità per l'organizzazione dei per-corsi formativi. Sono previsti uncomitato scientifico, un coordi-natore e un comitato di gestionea composizione mista. I corsipossono essere impartiti anchea distanza con modalità telemati-che, ma solo per un numero diiscritti non superiore al terzodel totale. I frequentanti hannol'obbligo di seguire almeno dueterzi delle lezioni frontali. I costidi gestione e di funzionamento,incluse le docenze, sono posti acarico dei frequentanti con quo-te di iscrizione.

Per formulare un giudizio piùcompiuto bisogna attendere il te-sto definitivo che terrà conto delparere del Consiglio nazionaleforense, del Consiglio di Stato edelle Commissioni parlamenta-ri. Per ora si può porre osservareche l'impianto normativo com-plessivo fa affidamento su un"timbro pubblico", apposto siaal titolo di specialista, sia alle as-sociazioni maggiormente rap-presentative per le quali il Consi-glio nazionale forense ha giàemanato un proprio regolamen-to. L'esperienza dell'aggiorna-mento professionale obbligato-rio è variegata. In molti contestilocali i crediti formativi sonouna cosa seria, in altri assai me-no. Se non si vigilerà con rigoresul nuovo sistema, in qualchecontesto la specializzazione sa-rà solo "di carta" e garantirà po-co o nulla il cliente inesperto.

CI RIPRODUZIONE RISERVATA

atra,aw;,O>ir. s=:a

Avvocati Pagina 21

Page 24: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

Le questioni aperte

L'avvocatura chiedel'abolizione della mediazioneobbligatoria. La negoziazioneassistita o le Camere arbitralisono i canali alternativi daaffidare ad avvocatiqualificati e professionali.Il ministro, ha escluso lapossibilità di smontare lamediazione, pur affermandoche si potrebbe collocarlaall'interno di un sistemacon altre formedi ricomposizione dei conflitti

11 Consiglio nazionale forenseè prontoanchesulfrontedelprocesso civile telematico,citato dal Guardasigilli, comestrumento essenziale per ilrilancio del sistema. Il Cnf èmolto impegnato, anche nelcorso del IX Congresso consessioni formative. La data dipartenza èfissata al30giugno la speranza è chel'informatizzazione non siinserisca in un contesto in cuici sono troppe disfunzioni

Il presidente del Cnf GuidoAlpa ha chiesto il ritiro del Ddlsulla riforma del processocivile. Nel mirinodell'avvocatura èfinita, inparticolare, la norma cheprevede la corresponsabilitàdell'avvocato con il clientein caso di litetemeraria.Secondo il Cnf si tratta di unanorma che lede l'autonomiadella categoria, la cuicorrettezza è assicurata dalcodice deontologico

Tra ministero, avvocatura eAnm si è instaurato un tavolodi confronto sulla riformadella giustizia civile conincontro che si ètenuto giàieri. Tra le proposte del Cnf sultema c'è l'offerta di uncontributo all'Ufficio delgiudice e per lo smaltimentodell'arretrato civile conla redazione delle sentenze.Per il 27 la prima 'seduta"deltavolo permanentedell'avvocatura

Avvocati Pagina 22

Page 25: Centro Studi C.N.I. - 21 marzo 2014 · Nel mirino anche Poste Alessandro Barbera 3 Stampa 21/03/14 P. 5 Diciotto autorità per sedici ministeri. Ora si accorpa 4 FONDI EUROPEI Sole

La richiesta del Guardasigilli

Orlando: «Basta scioperi,sì al confronto sull'innovazione»Patrizia MaciocchiGiovanni Negri

[.,Ilministro della Giustizia An-drea Orlando invitagli avvocati asospendere gli scioperi pervince-re insieme la sfida giustizia. Se ilconfronto non dovesse andare abuon fine ci saràtempo per lapro-testa. La richiesta di uno sforzo co-mune è stata rivolta direttamentedal Guardasigilli alla platea di cir-ca 2mila avvocati riuniti a Romain occasione della giornata inau-gurale del IX Congresso giuridi-co-forense di aggiornamento chesi conclude sabato.

Le parole di Orlando sono stateprecedute dai fatti e questo hacontribuito a creare un clima ami-chevole. Il numero uno diviaAre-nula porta in "dote" tre regola-menti (parametri, specializzazio-ni e difesa d'ufficio) oltre alla suafirma per il mantenimento di 285uffici del giudice di pace. Il primoconfronto con il Consiglio nazio-nale forense, l'Oua e l'Anm parti-ràgià dalpomeriggio con il tavolo

sulla riforma del processo civile,mentre il 27 l'appuntamento èconil tavolo sull'avvocatura istitu-ito al ministero. Orlando elenca imolti temi che restano da affronta-re: dalle specializzazioni agli am-biti di lavoro parasubordinato,dalla magistratura onoraria allosviluppo dell'ufficio del giudicedalla necessità di trovare percor-si alternativi alla giurisdizione aquella di ridisegnare lo statusdell'avvocatura, soprattutto allaluce dei numeri.

Orlando è consapevole che leuniche soluzioni facili sarannoquelle unilaterali. E sa anche chelavera sfida è unire le diverse ani-me dell'avvocatura: «Serve un

ai

Gli avvocati assicuranocollaborazione ma chiedonodi ritirare il disegnodi legge sulla riformadel processo civile

maggiore sforzo per l'innovazio-ne - ha detto Orlando - ci sono lecondizioni per chiederlo: compe-tenza, capacità ed entusiasmo.Ma so anche che la situazione dicrisi ha prodotto diffidenza e invo-luzioni corporative». Le due con-dizioni poste da Orlando per unconfronto produttivo sono: l'uni-tà della categoria e l'abbandonodei preconcetti: «Contro le inno-vazioni si sono levate voci conflig-genti e capisco la fatica del Cnf arappresentare un mondo così arti-colato. I segnali dati questa setti-mana hanno contribuito a far ab-bandonare forme di agitazione,per agitarsi ci sarà tempo, ma nonprima del confronto». Il ministroricorda due date importanti: il 28maggio, per la condanna di Stra-sburgo sulle carceri e ilio giugnoper l'avvio del processo telemati-co che, avverte, sarà un sollievo re-lativo se l'informatizzazione siin-nesterà in un contesto abnome.

Felice per la ritrovata intesacon il Governo, dopo il corto cir-

cuito con il precedente Esecuti-vo, il presidente del Cnf Guido Al-pa. «La presenza del ministro Or-lando oggi rappresenta un impor-tante segnale per la cooperazionee il dialogo con l'avvocatura nellaprospettiva della riforma dellagiustizia». Ma anche Alpa ha unarichiesta da fare: «Chiediamo il ri-tiro del Ddl di riforma sul proces-so civile. Ci sono previsioni che le-dono l'autonomia dell'avvocato,come la corresponsabilità con ilcliente per la lite temeraria. Per"punire" i comportamenti scor-retti nel processo basta il codicedeontologico».

Un'altra istanza dell'avvocatu-ra, anche se non ribadita ieri, ri-gurda la cancellazione dell'obbli-gatorietà della mediazione. Sulte-ma il ministro a margine del Con-gresso ha escluso una marcia in-dietro. «La mediazione si può pen-sare di ricollocarla in un sistemapiù articolato di composizioni delconflitto. Ma non si può smonta-re». Sia il Cnf sia l'Oua e lo stessoministro si sono detti soddisfattidel tavolo di confronto che si è te-nuto nel pomeriggio a via Arenu-la. Un incontro servito a tracciarela strada perle modifiche del codi-ce di rito, ma anche per sviluppa-re misure alternative al processo.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Avvocati Pagina 23