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Centro Studi C.N.I. - 15 settembre 2012

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 15 settembre 2012

Pagina I

57° CONGRESSO NAZIONALE INGEGNERI

Ingegneri: la sicurezza è prioritariaItalia Oggi 15/09/12 P. 31 Simona D'Alessio 1

NUCLEARE

L'atomo non ha più tanta energiaSole 24 Ore 15/09/12 P. 16 Marco Magrini 2

DIFESA DEL SUOLO

Altolà dell'Esecutivo sul cemento nei campiSole 24 Ore 15/09/12 P. 18 AnnamariaCapparelli

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AVVOCATI

Il Cnf farà ricorso contro la riformaSole 24 Ore 15/09/12 P. 29 4

DIFESA DEL SUOLO

Lo storico stop al cemento selvaggio. "Così salveremo l' Italia che vale"Repubblica 15/09/12 P. 23 Antonio Cianciullo 5

AMBIENTE

Ambiente, un'autorizzazione al posto di setteSole 24 Ore 15/09/12 P. 9 Eugenio Bruno 7

NUCLEARE

Un mercato all'orizzonte: le scorie radioattiveSole 24 Ore 15/09/12 P. 16 Davide Tabarelli 8

SOCIETÀ PROFESSIONISTI

Sulle Srl a un euro le imprese contro i notaiSole 24 Ore 15/09/12 P. 29 Giovanni Negri 9

INFRASTRUTTURE

Infrastrutture, l'Ue sblocca 28 milioniItalia Oggi 15/09/12 P. 26 Cinzia De Stefanis 10

AVVOCATI

Riforma, avvocatura divisaItalia Oggi 15/09/12 P. 29 Gabriele Ventura 11

NUCLEARE

Il Giappone dà l'addio alle centrali nucleari. "Chiuse entro 30 anni"Stampa 15/09/12 P. 18 Ilaria Maria Sala 12

DECRETO PARAMETRI

Criteri destinati alla sola liquidazione giudiziale la soluzione da preferire è l' accordo tra leparti

Guida Al Diritto 15/09/12 P. 31 Domenico Condello 13

GRANDI OPERE

Al bando i fantasmiIl Nuovo Cantiere 01/09/12 P. 31 Livia Randaccio 20

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Si è chiuso ieri il congresso nazionale di. Rirni.nr,'. La categoria scornrrIeC[e scolla prever?,Ziorre

o la sicurezza e pri_orítanangegneri«.Il fascicolo del fabbricato a garanzia della collettivita

da RiminiSIMONA D'ALESSIO

li ingegneri scommet-tono sulla tutela dellasicurezza dei cittadinie sulla prevenzione dei

danni: un progetto di straordi-naria rilevanza sociale ed econo-mica, da compiere riaprendo ildiscorso del fascicolo del fabbri-cato (la «radiografia dello statodi salute dell'edificio»), ma anchecomprendendo nell'Imu una de-trazione fiscale per chi acquisisceun certificato sulla sicurezza delproprio immobile. Proposte concui il Consiglio nazionale degliordini, che raccoglie oltre 230 milaprofessionisti, conclude il 57° con-gresso, accompagnandole a unaserie di riflessioni sulla necessitàche le professioni dell'area tecnicastringano una ancora più robustaalleanza, perché, dichiara il presi-dente Armando Zambrano, «unitisi vince, mentre agendo a scapitodi un'altra categoria non si va danessuna parte». Una kermesse,quella di Rimini, in cui la paro-la «prevenzione» ricorre spesso,declinata nella volontà della ca-tegoria «di individuare nell'atti-vità di supporto verso la pubblicaamministrazione nell'ambito delcontrollo di rischi idrogeologici, si-smici e vulcanici un fronte impor-tante: vogliamo venga rilanciatoil fascicolo di fabbricato, che do-vrebbe essere reso obbligatorio inoccasione dei trasferimenti di im-mobili. Ciò permetterebbe», ipo-tizza, «di fornire una valutazionesul mercato della capacità e dellasicurezza degli edifici. La ritenia-mo una strada efficace e correttada percorrere quanto prima, cosìcome avviene, ad esempio, per icertificati di risparmio energetico.Credo sia molto più importante,infatti, sapere quanto una strut-tura è resistente e quali garanzieoffre, piuttosto che conoscere i mi-

nori costi derivanti dall'impiantodi energia installato».

Assai intelligente, inoltre, si ri-velerebbe «adottare quanto venti-lato nel corso di uno dei dibattiticongressuali: prevedere all'inter-no dell'Imposta municipale uni-ca (Imu) una detrazione per chidecide di dotarsi del documentoche attesti la sicurezza del proprioimmobile. Noi ingegneri ritenia-mo, infatti, che il committentesarebbe ben disposto, grazie alveicolo della defiscalizzazione, aspendere di più» pur di accertar-si delle condizioni del patrimonio.La mozione finale dell'assise delCni assegna, poi, un posto d'onorealla strategia di un'intesa semprepiù salda fra le professioni poiché,Zambrano ne è convinto, «è tempodi uscire dal monadismo che ci ca-ratterizza. Lesperienza del Pat (ilcomitato che raggruppa le figuredell'area tecnica) sta producendobuoni frutti, al punto che», annun-cia, «fra fine anno el'inizio del 2013gli ordini pro-muoveran-no insiemeun'iniziativanazionaleper esprime-re proposteconcrete perlo sviluppo e 1,rimessa in

moto dell'economia».Adesso, però, occorre unire

gli sforzi sul versante della for-mazione continua di

qualità: la stellapolare cui ten-de il verticedegli ingegne-ri è «la certifi-cazione dellecompetenze,non più l'in-dividuazio-ne asetticadi creditiformativi,un siste-ma che stamostrando

tutti i suoi limiti», e sarà modi-ficato nei prossimi mesi con undecreto attuativo al dpr 137/2012,approvato dal governo a metà ago-sto. Gli ordini stanno stilando unabozza di revisione «con l'intentodi realizzare una rete di offerte diapprendimento ed aggiornamen-to nei collegi e negli ordini localiche dia il giusto riferimento adogni iscritto», favorendo così la«mobilità formativa» fra catego-rie. Sul tirocinio, invece, «che desi-deriamo sia veramente professio-nalizzante per i giovani colleghi,abbiamo scelto la facoltatività perun certo periodo, per poi arrivareall'obbligatorietà quando, però, cisaranno le condizioni economi-

che giuste» per metterlo in atto.Secondo Zambrano, infatti, l'iterdi chi intraprende l'attività inge-gneristica «non può che avere unospazio negli studi professionali.Fin quando ciò non potrà essereassicurato, è preferibile non por-re vincoli», sottolinea. Infine, lamozione finale assegna un postod'onore ad un piano di restylingdell'ordine, che dovrebbe opera-re in qualità di «catalizzatore ditutte le istanze ingegneristiche.E avere un continuo scambio diidee e informazioni con i soggettiche gravitano nella nostra orbita:scuole, università, associazioni esindacati», chiude.

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Centrale la messa in sicurezza dei paese , da perseguire anchePREVENZIONE riaprendo il discorso del fascicolo del fabbricato , « radiografia

SUL TERRITORIO dello stato di salute dell'edificio , che deve essere resa obbli-gatoria nel caso di trasferimenti di immobllh,II Consiglio nazionale fa sua una proposta uscita da uno dei

DErrIScALIZZ/ZIONfdibattiti di Pinnini: prevedere nell'irnu una detrazione per chi

EDIFICI SICURIacquisisce un certificato sulla sicurezza del proprio immobile.II committente sarebbe cosl disposto, grazie al veicolo delladefiscalizzazione. a spendere di più

Creare raccordo forte, soprattutto con le professioni tecniche.RETE per costruire « una rete di intelligenze competenze e conoscen-

FRA PROFESSIONI ze». Fra gli obiettivi la messa a disposizione in comune delle:

FCI?WA.ZItJNE

CONTINUA

strutture dei Cni come il centro studi e le fondazioni

Portare á tendine la bozza di decreto attuativo. nell ambito del

dpr 137. su cui gli ingegneri, insieme agli altri professioristidell'area tecnica, lavorano da una settimana: prevista la costi-

tuzione di un iietvvork per realizzare corsi formativi. riconosciuti

nwtuamente. a cui tutti gli iscritti accedano liberamente

Gattutasi perché restasse facoltativo per le ristrette economieche attuali , la categoria pensa sia necessario organizzarlo in

TIROCINIO tempi medio-lunghi, anticipando l'obbligatorietà con un periododi prova, in cui l'adesione al tirocinio comporterà una sempli•ficazione dell 'esame di stato, d'intesa con il Miur

57° Congresso Nazionale Ingegneri Pagina 1

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Q U ESTICI _ 'CI

L'atomo non ha più tanta energiaPrima Berlino, ora To

di Marco Magrini

Non è la fine del nucleare, ma unsegno tangibile del suo declino.Dopo Germania e Svizzera, an-

che il Giappone ha annunciato ieri divo-ler voltare le spalle all'energia che sgor-ga dalla fissione atomica. Il fatto curiosoè che tutti e tre i paesi - ma il Sol Levanteper ultimo - hanno preso quest'ardua de-cisione per un motivo che ha nome, co-gnome e indirizzo: Dai-ichi NuclearPower Plant, Fukushima, Giappone.

Berlino è stata la più drastica: entro il2020. Berna la più pragmatica: entro il2034, quando il suo reattore più giovanearriverà al capolinea. «Non è un sogno -recita un comunicato di Tokyo, che è sta-ta la più incerta - ma una strategia con-creta per creare un nuovo futuro». Ovve-ro decommissionare i reattori alla loroscadenza naturale senza costruirne dinuovi (quindi entro il 2040) e triplicarel'elettricità ricavata da fonti rinnovabili.

In realtà, dei 5o reattori rimasti alGiappone - che con una capacità di 47,5gigawatt era il terzo paese più "nuclea-re" al mondo - solo due sono oggi in fun-zione. Tutti gli altri sono sotto revisioneda parte della nuova Authority nuclea-re, fatta nascere dopo lo tsunami che hatravolto la centrale di Fukushima, l'ilmarzo del 2011. Del resto, il traballantegoverno di Yoshihiko Noda, ha subìtotutte le pressioni possibili, tanto dallelobby domestiche quanto dalla diploma-zia americana, che negli anni 5o esportòla tecnologia atomica in quel paese ato-micamente ferito dall'esito finale, e spa-ventoso, della Seconda guerra mondia-le. C'è poco da fare: il destino che incro-cia il Giappone con l'energia nucleare ètroppo amaro. E l'attuale movimento po-polare antiatomico, è politicamentetroppo forte.

Si dirà che, a un anno e mezzo dall'inci-dente, la parola Fukushima appare di ra-do sui media occidentali, forse perchéprovoca un brivido. Ma altrettanto nonsi può dire del Giappone, dove quel no-me genera, insieme alle emozioni, radio-attività. «Aiuti internazionali per evita-re un incendio al reattore 4», recitava untitolo del Japan Times di una settimana

o: sempre più Paesi spengono i reattorifa. L'articolo racconta della drammaticasituazione al reattore numero quattro diFukushima, l'unico che era spento al mo-mento dello tsunami.

«Il combustibile esausto nell'unità 4è un drago che dorme», sentenzia Ar-nie Gundersen, un ingegnere nuclearee attivista americano, che due settima-na fa ha incontrato membri del Parla-mento di Tokyo per levare l'allarme: ilreattore è devastato e 1.5oo barre di ce-sio, ricoperte di una lega di zirconioche brucia a contatto dell'aria, rischia-no di causare un'esplosione. Finora, laTepco -la disgraziata società che gesti-sce la centrale - ha rimosso due barresole. Dice che comincerà a fare il restol'anno prossimo, e finirà in tre anni.Non basta questo, a cambiare il ventodell'opinione pubblica?

Il Giappone è unfamelico consumato-re di elettricità (leggendarie sono le sueseggette da toilette riscaldate) e uno deipaesi più deprivati di materie prime. In-vestirà nelle rinnovabili, consoliderà lasua leadership nei consumi di Lng (gasnaturale liquefatto) e sarà più energeti-camente dipendente che mai. I costidell'energia aumenteranno. Chi è favo-revole al nucleare, ripete che quella re-sta l'energia più conveniente che c'è. Maper favore, non ditelo ai giapponesi.

Il premier Noda ha detto che il paesespenderà almeno mille miliardi di yen(io miliardi di euro) per decontamina-re 29 milioni di metri cubi di terreno.Ma quelle sono noccioline. Lo stesso go-verno calcola che ci vorranno qua-rant'anni per rammendare lo strappodi Fukushima. E, secondo TatsuhikoKodama del'Università di Tokyo, il co-sto finale si aggirerà sui 5omila miliardidiyen, 503 miliardi di euro. Mai ci fu bol-letta più cara.

È la fine del nucleare? No, perché l'In-

dia e la Cinavanno avanti per la loro stra-

da: Pechino ha 16 reattori attivi e 26 in

costruzione. Ma nel 1996 il nucleare pro-

duceva il 18% dell'elettricità mondiale, il

13% nel 2010 e certamente ancora meno

oggi che il Giappone ha48 reattori spen-

ti.In America tutto è fermo. Oltre all'Ita-

lia, dove il referendum ha ribadito un

secco «no», molti altripaesi si oppongo-

no all'adozione dell'atomo, inclusa la gi-

gantesca e deserta Australia. Però si di-ce che anche in Cina circoli un dubbio:aumentare le misure di sicurezza, fa au-mentare i costi. E non è detto che la scel-ta della fissione sia poi così economica.

Forse, più che la fine del nucleare, po-trebbe essere l'inizio della fine per l'ura-nio. Migliori e meno pericolose tecnolo-gie, appariranno. La possibilità più inte-ressante resta la centrale nucleare a ba-se di torio: la fissione nonproduce pluto-nio; per gli eserciti e i terroristi è inutile;non ha bisogno di arricchimenti; il reat-tore può essere spento senza timori direazioni a catena. Ah, e in natura è piùabbondante dell'uranio. Il torio è ogget-to diricerca da mezzo secolo. Carlo Rub-bia ha recentemente proposto un nuo-vo tipo di reattore a torio, battezzatoAds, che avrebbe solo bisogno di un po'di uranio "usato".

Il sogno della fusione nucleare poi,non si è ancora spento. A parte i tempibiblici del progetto internazionale Iter,ci sono laboratori e startup in giro per ilmondo (come la canadese General Fu-sion, dove ha investito Jeff Bezos di Ama-zon) che continuano a inseguire il sognodi fondere nuclei di atomi, come accadeabitualmente nelle stelle. Chi ha fiducianell'ingegno umano, sa che qualcosa ac-cadrà. A maggior ragione ora, che ne ab-biamo disperato bisogno.

Il mondo consuma, in termini di ener-gia primaria, circa 15omila te-rawatt/ora, il doppio rispetto al 1975.L'Aie stima che i consumi sono destina-ti a crescere e le emissioni di anidridecarbonica pure. E qui sta l'ultimo para-dosso: la defezione giapponese dal clubnucleare, farà aumentare anche la C02nell'atmosfera.

0 RIPROOUZIO NE RIS ERVATA

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A pagina 35Le conseguenze sui mercati

di Stefano Carrer

Nucleare Pagina 2

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'. Approvato il Ddl: più vincoli alle costruzioni

Altolà deli'Esecurivosul cemento nei campiAnnamaria Capparelli

Difendere i suoli agricolidalla cementificazione selvag-gia per dare vitalità alla filieraagroalimentare e contenerecosì la dipendenza dall'estero,ma anche tutelare l'assettoidrogeologico e valorizzare ilpaesaggio. E l'obiettivo ambi-zioso del disegno di legge ap-provato ieri dal Consiglio deiministri su «Valorizzazionedelle aree agricole e conteni-mento del consumo del suo-lo». La sottrazione di terreniagricoli è infatti diventataun'emergenza, come ha sotto-lineato, presentando l'iniziati-va, il presidente del ConsiglioMario Monti. In 4o anni - hadetto il premier - la superficieagricola si è ridotta da i8 a 13milioni di ettari, in pratica èscomparsa un'area paria Lom-bardia, Emilia Romagna e Ligu-ria. E il processo è in continuaevoluzione: ogni giorno vengo-no cementificati ioo ettari disuolo. L'aspetto più grave - haevidenziato ancora Monti - èche sono interessate soprattut-to le aree più fertili, come laPianura padana.

Il ministro delle Politicheagricole, Mario Catania, haspiegato che il primo pilastrodell'operazione è la fissazionedi un'estensione massima disuperficie destinata a essereedificata. Una quota che verràripartitatrale Regioni che clo-ro voltala distribuiranno ai Co-muni. Si tratta di «un sistemache vincola l'ammontare mas-simo di terreno agricolo ce-mentificabile distribuendoloarmonicamente su tutto il ter-ritorio nazionale».

Scatta poi l'obbligo di man-tenere per 5 anni (era di io nel-la prima bozza anticipata a lu-glio) la destinazione agricolaper terreni beneficiari di aiutidi Stato nazionali o di contri-buti della Politica agricola co-munitaria. Un altro interven-to chiave è la modifica dell'at-tuale sistema degli oneri di ur-r-

b aniz z a z io n e. Oggi infatti i co-banizzazione.muni possono destinare partedei contributi di costruzioneper fare cassa slegandoli cosìdalle opere di urbanizzazioneper le quali sono richiesti. «Sicrea così una tendenza natura-le dei Comuni - ha sottolinea-to il ministro - a favorire lenuove costruzioni anchequando potrebbero essere uti-lizzate quelle già esistenti». Ilnuovo disegno di legge abro-ga questo meccanismo. E si in-troducono inoltre incentiviper recuperare il patrimonioedilizio rurale.

La promozione dell'attività

LEVALU.Monti: in quarant'annipersi 5 milioni di ettariCatania: così tuteleremola filiera agro-alimentaree l'assetto idrogeologico

Aree perseGli ettari di terreni sottrattialla produzione agricola, unasuperficie equivalente aLombardia, Liguriaed Emilia Romagna.

ic __Il cementoLa superficie che ogni giornoviene cementificata in Italia,dagli anni Cinquantaa oggi sono statiimpermeabilizzati1,5 milioni di ettari

IL - 1 ' )La Pianura padanaLa percentuale di areeedificate in Pianura Padana,l'area agricolapiù produttiva

agricola, in un momento in cuila parola d'ordine in Europa enel mondo è di accrescere laproduzione, è dunque alla ba-se del provvedimento che, co-me ha ribadito Catania, «toccaun tema sensibile della corret-ta gestione del territorio dapar-te della pubblica amministra-zione e delle imprese».

L'iniziativa ha incassato lapromozione a pieni voti da par-te delle organizzazioni agrico-le, anche se con qualche distin-guo, e ambientaliste.

La Coldiretti rileva daun'analisi dei dati diEurobaro-metro che il 46% degli italianiè preoccupato che la produ-zione di cibo non sia sufficien-te a soddisfare il fabbisognodella popolazione. Bene dun-que il ddl che ferma la progres-siva erosione di terra fertile.Per la Cia si tratta di un prov-vedimento che va nella dire-zione giusta: l'organizzazioneè pronta a dare la sua collabo-razione concreta e ha annun-ciato nelle prossime settima-ne il via a una serie di iniziati-ve e manifestazioni in tutte leregioni per sensibilizzare sultema. Confagricoltura condi-vide gli obiettivi del ddl, macontesta «la logica vincolisti-ca e discriminatoria che haispirato il limite sulla destina-zione nel tempo dei terreniagricoli che hanno beneficia-to di aiuti di Stato e comunita-ri, seppur ridotto da io a 5 annirispetto alla prima versionedel provvedimento».

«Unabase legislativa impor-tante» secondo Copagri, men-tre per Confeuro si potrà porreun freno anche ai continui e pe-ricolosi dissesti idrogeologiciche ogni anno mettono a ri-schio molti campi agricoli.

Il problema ora, è riuscire adapprovare il ddl in Parlamen-to. Il ministro Catania resta co-munque fiducioso: «Se ci saràl'approvazione in sede delibe-rante i tempi ci sono».

ORI PRO O U ZIO NE RISERVATA

Difesa del suolo Pagina 3

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AVVOCATIIl Cnf farà ricorsocontro la riformaIl Consiglio nazionale forensepresenterà ricorso contro lariforma delle professioni. Il Cnfintende far valere davanti al Tardel Lazio i vizi di illegittimitàdel regolamento professioni(Dpr 137/2012) del decretoparametri (Dm 140/2012. Il Cnfsta anche valutando eventualiprofili di illegittimità deirecenti decreti di revisionedella geografia giudiziari.

Avvocati Pagina 4

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Lo storico stop al cemento selvaggio"Così salveremo l'Itaha che vale"Vialibera delgovernoalddlperladfesadelpaesaggio.Monti: rimeduzmoainosO mali

ANTONIO CIANCIULLO

ROMA-Il governo sposala dife-sa del paesaggio. Il Consiglio deiministriha approvato un disegnodi legge che pone un limite all'a-vanzata del cemento e proteggel'agricoltura come elemento del-la cornice ambientale che si è for-mata nei secoli diventando parteessenziale dell'appeal italiano.

«Forse questa misura andavainserita nel primo provvedimen-to, il decreto Salva Italia, perchéha molto a che vedere con la sal-vezza dell'Italia concreta», hacommentato il presidente delConsiglio Mario Monti, con unapunta di rimpianto per il tempoche stringe e rende difficile la tra-sformazione del ddl in legge en-tro la legislatura.

Il segnale politico in ognicaso è chiaro e inume-ri pure. 1n40 anniil ter-reno agricolo ha subitouna drastica dieta di-magrante: ha perso 5 mi-lioni di ettari, l'equivalente allasomma diLombardia, EmiliaRo-magna e Liguria. Oltre il 70 percento di questa superficie è statoabbandonato e, salvo i casi dellecolture di pregio, il bilancio non ènecessariamente negativo per-ché spesso il bosco ha riguada-gnato terreno.

Ma a creare allarme è la quotarimanente: parliamo di un milio-ne e mezzo di ettari (un'areagrande quanto la Calabria) che,dagli anni Cinquanta ad oggi, so-no stati sepolti da villette, cap an-noni, strade, svincoli, tralicci, di-scariche. In questo modo si è pro-dotta una catena di danni: il cicloidrico è stato alterato rendendomeno governabili i fiumi: terrenigià franosi sono stati resi ancorapiù instabili; il paesaggio è statosfregiato; la macchina turisticaindebolita; la possibilità di cattu-rare anidride carbonica meno-mata.

Tutti i rapporti confermanol'allarme. L'Istat quest'anno se-gnala che le superfici edificatecoprono il 6,7 per cento del terri-torio nazionale (inpianurapada-na si arriva al 16,4 per cento). E ilritmo sta accelerando: ogni gior-no, aggiunge l'Ispra, vengonoimpermeabilizzati 100 ettari diterreninaturali, 10metriquadra-ti al secondo.

Come fermare questa valangadi asfalto e cemento? Il disegno dilegge proposto dalministero del-

le Politiche agricole propone dieliminare le cause che hanno fa-cilitato l'aggressione. La prima èla molla economica. Finora più iComuni massacravano il loroterritorio scambiando aree verdicon periferie disordinate più ve-nivano premiati grazie agli oneridi urbanizzazione che riempiva-no le loro casse: il ddl sancisce l'e-liminazione della possibilità diutilizzare impropriamente que-

1

il

La cementifcazionein Italia

n Dal 1956 al 2012 il territorionazionale edificatoè aumentato dei

sti fondi per la copertura dellespese correnti del Municipio.

Inoltre l'articolo 4 del provve-dimento prevede che si dia prio-rità, per la concessione di finan-ziamenti, al «recupero dei nucleiabitati rurali mediante manu-tenzione, ristrutturazione, re-stauro, risanamento conservati-vo di edifici esistenti e alla con-servazione ambientale del terri-torio». E l'articolo 3 blocca per 5anni il cambio di destinazioned'uso per i terreni agricoli chehanno ricevuto aiuto di Stato ocomunitari.

«È un provvedimento che miraa garantire l'equilibrio tra i terre-ni agricoli e le zone edificate oedificabili, ponendo un limitemassimo al consumo di suolo estimolando ilriutilizzo delle zonegià urbanizzate», ha sintetizzatoMonti.

n Dagli anni '70la Sau (superficieagricola utilizzata)è diminuita del

La perdita

n In Italia ogni giornosi cementificano

La cementificazione % di superficie edificata sul totale7%

ITALIA Nord Centro Sud

6%

5%

0

1970 19801 950 1960 1990 2000 2010

di superficieagricola equivalea

un'area grandequanto Lombardia,Liguria ed Emilia Romagna

Difesa del suolo Pagina 5

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llDdl ' ` .

Si stabilirà,a livello nazionale,una sogliamassimadi superficieagricolaedificabile.A cascata,faranno lo stessoRegioni e Comuni

Nasceil registrodegli entivirtuosi,i Comuni chehanno sceltodi non ampliarele areeedificabili

iNasce Per i terreniun Comitato agricoliministeriale che hannocon l'obiettivo usufruitodi monitorare di aiuti pubbliciil consumo non si potràdi suolo cambiaresu tutto destinazioneil territorio d'uso almenonazionale per 5 anni

Abrogata Incentivatola norma il recuperoche permette degli edificiagli enti locali ruralidi utilizzare inutilizzati,i proventi per preservaredelle concessioni l'esistenteedilizie per ed evitarefinanziare le spese il consumocorrenti del suolo

Difesa del suolo Pagina 6

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Ambiente, un'autorizzazione al posto di setteMonti: agevolata la crescita delle Pmi - Patroni Griffi: per le imprese stimiamo un risparmio di 1,3 miliardi

Eugenio BrunoROMA

Al posto di sette diverse au-torizzazioni ambientali le Pmidovranno presentarne una sola.Utilizzando tutte lo stesso inter-locutore: lo sportello unico perle attività produttive (il cosiddet-to Suap). Aprevederlo è il regola-mento di attuazione dell'articolo23 del decreto «Semplifica Ita-lia», che il Governo ha approva-to ieri invia preliminare e che co-mincerà ora la trafila di rito (Con-ferenza unificata, Consiglio diStato, commissioni parlamenta-ri), prima di tornare a PalazzoChigi per l'ok definitivo. Per lasoddisfazione del premier Ma-rio Monti: questa misura, ha det-to, «renderà più semplice la vitadelle imprese, particolarmenteper quelle piccole e medie» e «sa-rà di grande aiuto per la cresci-ta». Mentre il ministro della Pub-

Un solo sportello e domanda on line

L'autorzzazione unica ambientalefA' Uò,sserechiesta datuttelePmichchannomenodi250occupaticL n fatturato annuo non supcrrore a 50rnilior dieuro(eunbilandoannuonon superiorea 43 milioni d i curo} eche richiedono almeno duetitoliabilitativi tra quelli elencati qui sotto

o oAutorizzazione Comunicazioneagli scarichi acquereflue

riodo si è molto discusso della ne-cessità di attuare fino in fondonella concretezza i provvedi-menti di riforma che questo Go-verno ha assunto». Nel ricorda-re che il visto unico ambientale èstato introdotto dal «Semplifica-Italia», ilpremier ha poi assicura-to: «Sono passati tre o quattromesi, cerchiamo di abbreviare iltempo tra il varo delle riforme eil loro impianto nel terreno».

Il Dpr messo a punto dall'Uni-tà per la Semplificazione ammi-nistrativa di Palazzo Vidoni, incoordinamento con l'Ambientee lo Sviluppo, ricalca quello anti-cipato sul Sole 24 ore di mercole-dì. 112 articoli che lo compongo-no consentono alle Pmi di richie-dere al Suap - al posto dei sette«titoli abilitativi» attualmente ri-lasciati da Pa diverse - la nuova

Ai progetti sottoposti a valutazione dir1 attoambientale(ViaÍchese undo

la normativa nazionale e regionalecomprendeesostituiscetutti gli atti diassenso: agli impianti soggetti allad iscip[ina de#l'autorizzazioneintegrata ambientale(Aia l previstaperle grandi imprese

Autorizzazione Autorizzazione Nulla osta dì ' Autorizzazione Comunicazioneaflleemissioni n [generale per le ímpattoacustico aRPutilizzodei rndtel la diatmosfera - imprese coi fanghi di autosmaltímento

emissioni depurazioneni erecuperodeiodeste agricoltura ` rifiuti

Le Regioni potranno estendere ulteriormente il numero di atti compresi nell'autorizzazione unica ambientale

Basterà un'unica domanda dapresentare per via telematicaallo Sportello unico per le attivitàproduttive (Suap) corredatadalla documentazione richiestaper(esingoleautorìrazioni. l(Suap ne valuterà la correttezzaformale e la smisterà poiali autorità competente (aseconda dei casi, Regione,Provincia, Comune o Arpa) cheavra 30 giorni perrichiedereall'impresa l'eventualedocumentazione mancante

L'autorizzazione andrà rilasciataentro90giorniseiltermineperlasingolaautorizzazionenonsuperava i 90 giorni. Se invece erasuperioreilSuapconvocheràlaconferenza di servizi e la rispostadovrà arrivare entro 120 giorni. Incaso di mancato rispetto deitermini è previsto il ricorso aipoteri sostitutivi di un dirigentesuperiore della Pa che opererà da"commissario", avocando a sc ílfascicolo ed emettendo ilprovvedimento

blica amministrazione, FilippoPatroni Griffi, ha insistito sugli1,3 miliardi di risparmi che ilprovvedimento consentirà al no-stro sistema produttivo.

Che l'argomento gli stesse acuore il presidente del Consigliolo aveva già dimostrato nell'inter-vista in esclusiva al Sole 24 Oredel 29 agosto scorso quando ave-va indicato nella «certificazioneunica ambientale» il primo tas-sello attuativo da emanare dopola pausa estiva. E così è stato. Mal'attuazione delle norme varatesin qui sta a cuore anche a questogiornale che, con l'iniziativa «ra-ting 24», ha deciso di monitorarepasso passo ilfollow up delle sin-gole riforme. Una circostanza acui sembra essersi riferito lo stes-so Monti nella conferenza stam-pa post Cdm di ieri quando ha di-chiarato che «in quest'ultimo pe-

Vi ene eniformata a?5 anni la! duratadell'autorizzazianeunica

mentre o gi i sette titoli ahilitativcitatidalregolamentohanno

adenze diverseSe però si

verifica una modifica sosta nziate

l'impresa deve comunícada

all'autoritàCOrnOCenteC(IeSi

, esprirneentrobOgiorni.tlnregimeadhoccpreistoperleattivitàarnaggiorcímpattoambientalc:viene previsto l'obbligo dicornuniCdreognÌquattroanniPesito d egli aut ocontro l6

Sei mesi primi della scadenza iltitolare dell'impresa presenta alSuap la richiesta di rinnovo e, sele condizioni dell'attività nonsonornutate,basta miadichiarazionesostitutiva. Fannoeccezione alcuni casi specifici(emisione di sostanzecancerogene, utilizzo dipreparati tossici,scarichi disostanze pericolose) in cui ladomanda andrà ripresentatadaccapo con le, stesse, n odaátàseguite in precedenza

autorizzazione unica ambienta-le (Aua). Che affiancherà l'Aiaperle grandi imprese e la Via. Sal-vo modifiche dell'ultim'ora, i set-te documenti dovrebbero riguar-dare gli scarichi, l'utilizzo di ac-que reflue, le emissioni in atmo-sfera (anche di modesta dimen-sione), i fanghi di lavorazionedell'attività agricola, l'impattoacustico, l'autosmaltimento e ilrecupero dei rifiuti.

Nel rimandare allo schemaqui accanto per i dettagli sul fun-zionamento dell'Aua, in questasedeva ricordato come il regola-mento fissi a 15 anni la durata delvisto unico, uniformando così idiversi termini di scadenza cheoggi interessano le singole auto-rizzazioni. Il rinnovo andrà chie-sto sei mesi prima della scaden-za e, se nel frattempo non ci sonostate modifiche sostanzialidell'impianto, per ottenerlo ba-sterà la presentazione di una di-chiarazione sostitutiva. Fannoeccezione le attività a maggioreimpatto ambientale per le qualila richiesta andrà presentata exnovo. Fermo restando l'obbligodi comunicare ogni quattro annil'esito degli autocontrolli.

Un accenno infine ai tempi dirisposta. Che, ha precisato unanota della Funzione pubblica, sa-ranno «certi». Le autorità (Regio-ne, Comune, Provincia o Arpa aseconda dei casi) a cui il Suapsmisterà l'istanza delle impresedovranno rispondere tendenzial-mente entro 9o giorni. Vicever-sa interverrà, nelle vesti di "com-missario", il dirigente responsa-bile del procedimento e non piùil ministero competente.

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Un mercatoall'orizzonte:le scorieradioattiveDavide Tabarelli

.- a decisione del Giappone dichiudere, nel lungo termine, lesue 5o centrali nucleari eraattesa e segue quelle simili di

Germania, per 17 impianti, e Svizzera,per 5 reattori. Non sarà in realtà cosìfacile uscirne, perla complessità diun'industria che da tempo è nella suafase matura, ma alla quale è difficiletrovare alternative. Partì in manieraentusiasmante nel 1955, con laConferenza di Ginevra per l'usopacifico del nucleare, e ha conosciuto ilmassimo sviluppo a cavallo degli anni'8o, dopo le crisi energetiche dapetrolio. Gli incidenti del 1979 di ThreeMile Island e quello di Chernobyl del1986, fermarono la crescita e il numerodi centrali si stabilizzò intorno a 440reattori. Attualmente il nucleare contaper il13%io della produzione mondiale dielettricità di oltre 21 mila miliardi dichilowattora, contro quasi il 70%io dellefonti fossili, soprattutto carbone,mentre il grande idroelettrico pesa peril14%io, e le fonti rinnovabili nuove,l'eolico e il fotovoltaico non arrivano al2%. La domanda di elettricità è la primaragione che spinge sui consumimondiali di energia ed è da qui che stagiungendo, attraverso il carbone, lamaggiore spinta all'aumento delleemissioni dei gas serra, salite di 1omiliardi di tonnellate anno negli ultimi20 anni a quasi 30 miliardi, quelle daenergia, che contano per il 6o% deltotale. Il nucleare ha fallito: da chedoveva essere una fonte inesauribile epulita, non solo non ha evitato il balzodei fossili, ma costituisce di per sè unproblema.

La maggior parte dei45o reattoriesistenti al mondo è stata costruitaoltre 3o anni fa e, al di là delle recentidecisioni, nei prossimi anni occorreràgestirne lo smantellamento. Solo inEuropa se ne contano già oltre 8o infase di chiusura o di smantellamento. Ilproblema della bonifica degli impiantie della loro messa in sicurezza e poiquello della gestione delle scorieimpongono tecnologie complesse concosti alti. Si stima che a livellomondiale nei prossimi 20 anni vi sia un

mercato dell'ordine di oltre 8oomiliardi di dollari relativo a bonifiche esmantellamento di centrali nucleari. Èun mercato dove l'Italia è già presente,grazie al primato dovuto all'esserestato il primo Paese a uscire dalnucleare spegnendo i suoi reattori giànel 1986. Le nostre quattro centralinucleari sono sotto bonifica da parte diSogin, con un investimentoprogrammato, e già stanziato, oltre i 4miliardi di euro. Il fatto che le centralifossero tutte diverse e costruitequando, almeno per alcune, non ci siponeva il problema dellosmantellamento, rende il processo piùimpegnativo, ma spinge l'Italia adotarsi di competenze più solide. Inquesto business sono finiti molti diquegli ingegneri nucleari che la nostragrande scuola ha sempre sfornato eche, dopo la chiusura delle centrali,non sono finiti all'estero. Il problemacentrale è quello del depositopermanente, dove destinare le scorienucleari, non solo delle vecchiecentrali, ma anche quelle medicali, i cuivolumi, ora a volte dispersi negliscantinati degli ospedali, sono incontinua crescita, grazie ai successidella medicina nucleare. Si stima uninvestimento di oltre 2 miliardi di europer il deposito e per un annesso polotecnologico su cui sviluppare la ricercasulla gestione sicura delle scorie. Ilnucleare fino ad oggi ha fallito nelfranare la crescita dei fossili, ma lerinnovabili nuove non potranno faregranché e non saliranno oltre il 5% deltotale di produzione elettrica. Non sipuò pertanto rinunciare alla ricerca suun nucleare futuro che siaintrinsecamente sicuro. Il gigantescomercato internazionale dellebonifiche, la crescita dei rifiutimedicali, l'urgenza dimettere insicurezza le vecchie centrali e lerelative scorie, ci obbliganonell'immediato avelocizzare gli iterautorizzativi per questo tipo di attività.Nel lungo termine, la speranza dievitare l'effetto serra, rimane ancheaffidato al nucleare, su cui dobbiamocontinuare a fare ricerca. Il paese dellafisica di Galilei e di Fermi non ne puòstare fuori.

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► . Oltre lo statuto base costituzione a pagamento

Sulle Srl a un eurole imprese contro i notaiGiovanni Negri

Caro notariato, non stran-golare nella culla la societàsemplificata. È un po' conquesto timore che il direttoregenerale di Confindustria,Marcella Panucci, ha presocarta e penna e scritto al presi-dente del Consiglio naziona-le dei notai Giancarlo Lauri-ni, contestando nel merito al-cune delle conclusioni cuistanno arrivando i professio-nisti su questa nuova formasocietaria introdotta con il de-creto "Cresci Italia" e perfe-zionata da un mese con la de-terminazione del modellostandard di statuto redattodal ministero della Giustizia.

Ed è proprio sulla necessitào meno di adozione esclusivadel modello messo a punto dalministero che si concentra laprima perplessità di Confindu-stria. Perché la prassi che staprendendo piedi negli studi èquella della necessaria coinci-denza tra l'atto costitutivo del-la società a responsabilità limi-tata e lo standard ministeriale.Solo in questo caso la costitu-zione è a costo zero. In realtà,scrive Panucci, il testo dell'arti-colo 2483 bis del Codice civilee quello del regolamento mini-steriale sembrando condurrea una conclusione opposta, ol-tretutto più coerente con lo spi-rito della legge e con la fisiono-mia stessa della srl nel nuovodiritto societario (figura da ri-tagliare con la massima auto-nomia sulle necessità dei so-ci). Una conclusione secondola quale sono valide le scelte or-ganizzative, per i profili non re-

golati dal modello standard,mutuate dal Codice civile e re-cepite nello statuto.

«Mi riferisco - chiarisce Pa-nucci -, in particolare, al fattoche la norma del Codice civilerichiede la sola conformità, enon l'identità, tra l'atto costitu-tivo della Srls e modello stan-dard, ma soprattutto alla dispo-sizione contenuta nel regola-mento, che rinvia, per quantonon regolato dal modello stan-dard, alla disciplina della srl or-dinaria e alle eventuali dero-ghe concordate tra le parti».

Del tutto priva di fonda-

Le società a responsabilitàlimitata semplificata, previstedal decreto legge 1/2012,possono essere costituite dal 29agosto, data di entrata in vigoredel decreto del ministero dellaGiustizia 138 del 23 giugno2012. Possono essere costituitesolo da persone con meno di 35anni ed è vietata la cessionedelle quote a soci che abbianosuperato tale limite di età. Ilcapitale minimo è di un euro.L'atto costitutivo e l'iscrizionenel registro delle imprese sonoesenti da onorari notarili,dall'imposta di bollo e da dirittidi segreteria

mento è poi, a giudizio di Con-findustria, la tesi in base allaquale la srls è priva di statuto.Posizione contraddetta dalnuovo articolo 2643 bis delCodice civile che, da una par-te, richiama tra i contenuti ne-cessari dell'atto costitutivoanche la previsione delle nor-me sul funzionamento dellasocietà e, dall'altra, affida alladisciplina di natura seconda-ria il compito di delineare lostatuto modello della nuovatipologia di società

Ma a non convincere ci so-no anche le conseguenze delcompimento dei 35 anni daparte di uno dei soci. Un even-to che, leggendo la normativa,non pare a Confindustria pote-re avere alcuna conseguenza.Né quella di condurre automa-ticamente a una trasformazio-ne della società; né quella del-la cessione della quota a un so-cio under 35; né quella di esclu-sione automatica del socioche ha perso il requisito ana-grafico. L'età è importante,certo, ma solo ai fini della co-stituzione della società e peril divieto di cessione delle quo-te a soci con più di 35 anni. Latrasformazione o l'esclusionefacevano parte della primaversione del decreto, ma nesono poi state escluse.

Forte allora la preoccupazio-ne di Panucci che sottolinea co-me, se queste interpretazionisi consolidassero, il risultatosarebbe quello di rendere la so-cietà a responsabilità limitatasemplificata un modello pura-mente virtuale.

ORI PRO OU ZIO NE RIS ERVArA

Società professionisti Pagina 9

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La Commissione sele,7zona 74progettz

lafrastra ttare, l'Uesblocca 28 mí11f1',`éní

DI CINZIA DE STEFANIS

ssegnati all'Italia dallaCommissione Ue finan-ziamenti pari a 27,737milioni di euro per la

realizzazione di sei progetti na-zionali e quattro transnazionalinell'ambito del bando 2011 perle reti di trasporto transeuropeeTen-T. La Commissione europeaha selezionato 74 progetti, che ri-ceveranno quasi 200 min di euroin cofinanziamenti Ue, dal pro-gramma della Rete transeuropeadi trasporto (Ten-T) per continua-re a migliorare l'infrastrutturadei trasporti europei. Per quantoriguarda le proposte italiane, trale «single country actions» previ-ste dal bando sono stati accolti treprogetti, beneficiari ciascuno di 5milioni di euro, per i lavori relativialla linea ferroviaria AV/AC Tre-viglio-Brescia, al nodo ferroviariodi Genova e alla tratta Torino-Pa-dova. Mentre un progetto relati-vo al nodo ferroviario di Bolognariceverà 2,2 min di euro. Inoltresono stati stanziati finanziamen-ti, per la realizzazione di studipreliminari diretti a migliorare lacapacità del porto di Venezia (770

mila euro) e per la realizzazionedel collegamento ferroviario frail Terminal 1 e 2 dell'aeroportodi Milano Malpensa (524milaeuro). Quanto alle «multi-countryactions» che vedono la partecipa-zione dell'Italia, hanno ricevutoil via libera della CommissioneUe: un progetto di 1,8 min di europer tecnologie verdi (con il coin-volgimento anche della Spagna edella Slovenia) ed eco-efficientiin ambito portuale (coinvolto ilporto di Livorno); due progetti inper il coordinamento del controlloe la gestione del traffico aereo (incui è coinvolta l'Enav), il primoda 1,8 min di euro, il secondo da3,8 min di euro; un progetto inambito ferroviario da 1,6 min dieuro diretto agli studi per la re-alizzazione del corridoio merci n.6 che collega Spagna a Ungheria,passando per Lione, Torino, Geno-va, Milano e Venezia. La gestionedei progetti è affidata all'Agenziaesecutiva per la rete transeuro-pea dei trasporti, insieme ai be-neficiari dei cofinanziamenti ein collaborazione con la Direzio-ne generale mobilità e trasportidella Commissione europea.-CO Riproduzione riservata

Infrastrutture Pagina 10

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Riforma , avvocatura divisaI sindacati dicono ok al tavolo tecnico . Il Cnf no

avvocatura si spacca sulla linea datenere nei confronti del overno Dag .un lato infatti l'incontro dell'altro ierial ministero della giustizia ha soddi-

nazionali delle professioni sulla questione spe-cifica, un documento dettagliato con richiestedi modifica del decreto ministeriale, «a partiredal ripristino di proporzionalità dei compensiper il patrocinio a spese dello stato».

Il tavolo permanente . Mentre il Cnf va alloscontro, altre sigle aprono invece al confrontocon il ministro della giustizia, che nell'incontrodell'altro ieri ha affermato che «la creazione diuna classe di avvocati più selezionata e meglioformata è un'esigenza avvertita da tutti, ma èuna grande assente finanche nel ddl di riformache dal prossimo 28 settembre sarà all'esamedella camera». «Per questo motivo», afferma Pa-ola Severino, «ho voluto avviare un confrontoche si è rivelato ricco di spunti e che, a partiredalla prossima settimana, proseguirà attorno aun tavolo operativo permanente al quale pren-deranno parte anche rappresentanti del mini-stero dell'istruzione e dell'università». Il presi-dente dell'Oua, Maurizio de Tilla, ha definitol'incontro «proficuo e costruttivo. Il Guardasi-gilli sembra voglia aprire una stagione nuovacon l'avvocatura, basata su un confronto chiaro,trasparente, partecipativo e senza esclusioni. Eha mostrato grande disponibilità sulle diversequestioni poste», prosegue de Tilla, «tra que-ste la proposta dell'introduzione del numeroprogrammato». I giovani dell'Aiga, guidati daDario Greco, invece, hanno proposto di «creareun organo nazionale di governo dell'avvocatu-ra eletto a suffragio diretto da parte di tuttigli avvocati italiani, limitare gli sbarramentianagrafici e le agevolazioni frutto della sola an-zianità di iscrizione all'albo che danneggianole giovani generazioni, e favorire un percorsouniversitario con numero programmato dav-vero qualificante per chi intende svolgere laprofessione d'avvocato». Infine, anche l'Anf haespresso «soddisfazione per l'incontro, perchéapprezzabile è stato l'approccio del ministro,all'impronta della concretezza», ha detto il se-gretario, Ester Perifano.

Gabriele Ventura

sfatto la maggior parte delle sigle di categoriapresenti, oltre ad aver sancito l'avvio di untavolo permanente con il guardasigilli, PaolaSeverino , su accesso e formazione. Dall'altro il«grande assente», e cioè il Consiglio nazionaleforense, ha dichiarato guerra a ministro e go-verno annunciando ufficialmente proprio ieri ilricorso al Tar del Lazio contro il dpr di riformadelle professioni e il dm sui parametri.

Il ricorso del Cnf. Il Consiglio nazionale fo-rense ha annunciato ieri di aver affidato «adautorevoli avvocati- professori universitari ilmandato a ricorrere contro la riforma delleprofessioni del governo Monti», per far valeredavanti al Tar del Lazio i vizi di illegittimitàsia del regolamento professioni (dpr 137/2012)che del decreto ministeriale parametri (dm140/2012). Il collegio che si occuperà del ricorsosul dpr professioni, rende noto il Cnf, è formatoda Vincenzo Cerulli-Irelli, Giuseppe Colavitti,Guido Greco, Giuseppe Morbidelli, FedericoTedeschini. Si occuperanno del ricorso controil dm parametri, invece, Angelo Clarizia e Fede-rico Tedeschini. A Massimo Luciani, Gian PaoloParodi, Paolo Ridola è stata chiesta la disponi-bilità a confezionare dei pareri su entrambi itemi. A Mario Bertolissi e Giuseppe Abbamonteè stato poi affidato l'incarico di valutare i profilidi illegittimità dei decreti legislativi di revisio-ne della geografia giudiziaria (nn.155/2012 e156/2012), appena pubblicati in Gazzetta Uf-ficiale. «La decisione», si legge nella nota, «siè resa necessaria davanti agli evidenti vizi dieccesso di potere dei due atti governativi e aigravi profili di incostituzionalità della legge diautorizzazione». Nei procedimenti di impugna-tiva saranno coinvolti anche gli ordini forensi.In relazione ai parametri, il Cnf sta anche inol-trando al ministero della giustizia, in vista del-la riunione del 19 settembre con tutti i Consigli

Avvocati Pagina 11

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Il Giappone dà . l'addioalle centrali nucleari

"Chiuse entro 30 anni'Il premier Noda: più gas ed energie verdi

ILARIA MARIA SALAHONG KONG

®n anno e mezzo di manife-stazioni di protesta, di mo-bilitazione e costante in-quietudine per gli effettidelle radiazioni dopo il di-

sastro nucleare a Fukushima hanno fi-nalmente dato i frutti auspicati da unafascia sempre più grande della popola-zione giapponese, e nel giro di unatrentina d'anni un Giappone senzaenergia nucleare potrebbe diventareuna realtà. Il governo giapponese, gui-dato dall'ormai poco popolare primoministro Yoshihiko Noda, ha annuncia-to di voler cessare l'utilizzo dell'ener-gia nucleare nel Paese prima del 2040.Un decisivo cambiamento di rotta ri-spetto al passato, e che lascia la lobbyindustriale fortemente contrariata. Il

progetto è già stato approvato dallamaggior parte dei ministri giapponesi,e dovrebbe ottenere nelle prossime oreil via libera finale.

Prima del disastro scatenato dal ter-remoto e dallo tsunami che hanno tra-volto il Paese l'11 marzo dello scorso an-no, il Giappone -un arcipelago montuo-so con poca terra disponibile per i suoi126 milioni di abitanti - aveva previstodi aumentare la dipendenza dal nucle-are fino al 50% del fabbisogno energeti-co nazionale. Ma la doppia catastrofenaturale del terremoto e dello tsunami- che ha causato la morte di quasi20.000 persone - ha portato alla luceuna serie di gravi inadempienze e leg-gerezze nella gestione della centralenucleare di Fukushima, che hanno de-finitivamente con-vinto la popolazio-ne che l'energia nu-cleare non può es-sere considerata né«pulita» né sicura.La centrale di Daii-chi, distrutta dalla catastrofe, ha co-stretto 160.000 persone ad abbandona-re le loro case, e sta avendo conseguen-ze a lungo termine sulla salute di un nu-

mero ancora incalcolabile di persone.L'obiettivo del Giappone ora è di tri-

plicare il suo utilizzo di energie rinnova-bili, arrivando al 30% del totale, conti-

nuare il lavoro per ot-timizzare il consumodi energia, e aumen-tare in modo conside-revole le importazio-ni di petrolio, carbo-ne e gas naturale ne-

cessarie per i consumi energetici dellaterza economia mondiale. Secondo uncalcolo dello stesso governo giapponese,il cambiamento delle fonti di approvvi-

Manifestazione contro l'energia atomica a Tokyo : l'incidente a Fukushima è stato decisivo

gionamento energetico dovrebbe au-mentare di circa 40 miliardi di dollariUsa la spesa giapponese per importarepetrolio e carbone.

«Siamo appena alla linea di parten-za», ha detto Noda nell'annunciare ilprogetto «no al nucleare»: «Ora dobbia-mo dare il via a un cammino decisamen-te difficile, ma per quanto complicatosia, non possiamo più rimandare». L'ab-bandono al nucleare sarà fatto tramite lachiusura successiva delle centrali attual-mente attive, man mano che queste rag-giungono il loro quarantesimo anno diattività, data oltre la quale avrebbero po-tuto essere revisionate e riattivate. Almomento, solo due dei 50 reattori nucle-ari presenti in Giappone sono accesi, egli altri stanno venendo sottoposti a con-trolli di sicurezza ulteriori.

L'instabile politica giapponese, però,potrebbe ancora intromettersi nella de-cisione: sono infatti attese per il prossi-mo anno delle elezioni anticipate che, se-condo le previsioni, dovrebbero vedereuna sconfitta di Noda e del Partito De-mocratico, e non esiste nessuna garanziache un governo guidato da un altro parti-to voglia accettare l'impegnativa deci-sione annunciata ieri da Tokyo.

RI . _ - _LLA BOLLETTA

Tokyo dovrà spendere40 miliardi in più all'anno

per carbone, gas e petrolio

Nucleare Pagina 12

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E S S I O N Ì

LE NOVITÀ -

Criteri destina Ila sola liquidaziola soluzione da preferire è tordo tra le partiSecondo le nuove regole, l'avvocato deve stipulare con il cliente un contratto scritto al momentodel conferimento dell'incarico , per evitare il ricorso al sistema liquidatorio dell'organo giurisdizionale

IL COMMENTO Di DOMENICO CONDELLO

Abrogate definitivamentele tariffe previste per leprofessioni regolamenta-

te nel sistema ordinistico. L'arti-colo 9 del decreto legge n. 1 del2012, convertito con modifichedalla legge n. 27 del 2012 ha inol-tre abrogato le disposizioni vi-genti che, per la determinazionedel compenso, rinviano a tali ta-riffe. Il Dm 14012012, attuativodei nuovo regolamento e dei pa-rametri per la liquidazione giudi-ziale dei compensi professiona-li, è stato pubblicato in Gazzettadopo la scadenza dei 120 giorni,prevista per il 24 luglio 2012, aisensi dell'articolo 9 della legge2712012.

Un passo indietro - Ê opportu-no anticipare ed evidenziare im-mediatamente che i parametriprevisti in detto decreto ministe-riale sono destinati all'esclusivaattività liquidatoria degli organigiurisdizionali e che il ricorso adetti parametri è un sistema resi-duale, in quanto la determinazio-ne dell'onorario è rimessa, in viaprincipale, alla libera contratta-zione delle parti ai sensi dell'arti-colo 2233 del codice civile.

Le modalità per la determina-zione del compenso dovuto perl'attività professionale svolta dal-l'avvocato, sono regolamentatedall'articolo 2233 del Cc, comemodificato prima dalla cosiddet-

ta legge Bersani (24812006) e, daultimo, dall'articolo 9 della legge2712012.

La legge n. 248 del 2006 avevaapportato le prime sostanzialimodiche al sistema tariffario, sta-bilendo fra l'altro: la non obbli-gatorietà delle tariffe fisse e mini-me; la nullità dei patti conclusitra gli avvocati e i loro clienti inordine alla determinazione deicompensi professionali se nonredatti in forma scritta.

E necessario ricordare, inol-tre, che la riformulazione delcomma 3 dell'articolo 2233 delCc, attuata dalla legge 248/2006(legge Bersani), aveva stabilitoper gli avvocati il principio che i«patti conclusi tra gli avvocati e ipraticanti abilitati con i loroclienti che stabiliscono i com-pensi professionali» devono, pe-na -la nullità degli stessi, essere«redatti in forma scritta».

Originariamente, l'articolo2233 del Cc indicava una serie dicriteri per la determinazione delcompenso, ordinati in base a uncriterio gerarchico: in primis l'ac-cordo tra le parti, poi in mancan-za le tariffe o gli usi e, infine, ladeterminazione giudiziale.

A seguito della novella del2012 e dell'abrogazione del rife-rimento alle tariffe, a una primalettura del comma 1 dell'artico-lo 2233 del Cc, sembrerebbepersistere il seguente sistema

r

gerarchico tra i criteri determi-nativi: in primo luogo l'accordodelle parti, poi, invia subordina-ta gli usi e infine la determina-zione da parte del giudice, pre-vio parere obbligatorio (anchese non vincolante) dei Consiglidell'Ordine.

La relazione ministeriale - Larelazione ministeriale, illustrati-va dei principi generali collegataal decreto ministeriale, dopoaver ricordato che «l'art. 9, com-ma 1, del decreto legge 24 genna-io 2012, n. 1, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 24 marzo2012, n. 27, ha espressamenteabrogato le tariffe professiona-li», ha evidenziato quanto segue:n il legislatore ha esplicitamen-

te abbandonato la «disciplinadei compensi professionali ba-sata» sulla «predeterminazio-ne amministrativa, aggiornabi-le, varata su proposta deglistessi Ordini professionali diriferimento, sia pure poi ap-provata dal Ministro compe-tente», in quanto «non diretta-mente rapportata al mercato»e, pertanto per la determina-zione del compenso - la regolaè divenuta-quella del mercato,ripristinandosi la centralitàdell'accordo già enucleabiledall'articolo 2233 del Cc, in in-cipit del comma 1;

n in mancanza di accordo, e a

Decreto parametri Pagina 13

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I nuovi principiL a lettura della normativa indicata unitamente alla relazione ministeriale evidenzia,

dunque, i seguenti nuovi principi:a centralità dell'accordo come già enucleato dall'articolo 2233 del Cc , in incipit del

comma 1;a non utilizzabilità degli usi perché non menzionati con la nuova legge speciale;a non necessità dei parere della "associazione professionale" (Consiglio dell'Ordine) cui

si riferisce l'articolo 2233 dei Cc , perché disposizione implicitamente abrogata.I criteri gerarchici per la determinazione del compenso, alla luce di dette precisazioni,devono essere così individuati:1) accordo tra le parti;2) liquidazione da parte del giudice (secondo i parametri ministeriali fissati con il Dm140/2012).

seguito dell'abrogazione delletariffe, la norma di legge spe-ciale, e successiva a quella co-dicistica appena ricordata:

• a) non menziona gli usi - con-cetto più ampio di quello dimercato, e

• b) esclude implicitamente lanecessità, per l'organo giuri-sdizionale che debba procede-re alla liquidazione, di sentire«l'associazione professionale»cui si riferisce l'articolo 2233del codice civile;

n i punti di riferimento. in sedegiurisdizionale divengonoquindi: importanza e comples-sità dell'opera e, implemen-tando la chiave sistematicadell'articolo 9 rispetto all'ulti-mo inciso del comma 2 dell'ar-ticolo 2233 del Cc, il pregio del-la stessa, che riflette in termi-ni giustificativi il razionale ri-lievo del decoro della profes-sione.Corollario dell'abrogazione

del sistema tariffario è, anzitut-to, la necessità di una pattuizio-ne del compenso per le presta-zioni professionali al momentodel conferimento dell'incarico,in virtù di quanto disposto dal-

l'articolo 2233 del Cc e dall'arti-colo 9 della legge 2712012.

Un accordo scritto - A ben ve-dere, infatti, emerge chiaramen-te dalla nuova formulazione legi-slativa che la soluzione da prefe-rire, o meglio la soluzione su cuiimpostare il rapporto professio-nale per la determinazione delcompenso, e l'accordo tra il pro-fessionista e_il cliente. Con parti-colare riferimento alle prestazio-ni professionali dell'avvocato,l'accordo deve essere necessaria-mente scritto.

Diventa, pertanto, necessariala stipula di un contratto d'ope-ra professionale, poiché, in man-canza, interviene il secondo cri-terio, come previsto e regola-mentato dal Dm 14012012.

Alla luce delle disposizioni didetto nuovo articolo 9 e diquanto disposto dal comma 3dell'articolo 2233 del Cc, l'avvo-cato deve stipulare con il clien-te un contratto scritto al mo-mento del conferìmento dell'in-'carico, al fine dì evitare il ricor-so al sistema liquidatorio daparte dell'organo giurisdiziona-le, previsto e regolato dal nuo-

vo Dm 14012012, con tutte leconseguenze in ordine alla du-rata del procedimento giudizia-rio e all'incertezza sulle sommeche si vedrà liquidate.

Il comma 2 del citato articolo2233 del Cc precisa che «in ognicaso la misura del compenso de-ve essere adeguata all'importan-za dell'opera e al decoro dellaprofessione».

II Consiglio nazionale foren-se ha rilevato che «nel caso incui l'avvocato concluda pattiche prevedano un compensoinferiore al minimo tariffario,pur essendo il patto legittimocivilisticamente, esso -può risul-tare in cóntrasto con gli articoli5 e 43, comma 2, del codice de-ontologico in quanto il com-penso irrisorio, non adeguato,al di sotto della soglia ritenutaminima, lede la dignità dell'av-vocato e si discosta dall'artico-lo 36 Costituzione».

Aveva, inoltre, precisato che ilConsiglio 'dell'Ordine investito«del parere di congruità può fareriferimento alle tàriffe. Se la tarif-fa è al di sotto del minimo, l'Ordi-ne distinguerà tra la congruitàagli effetti civilisitici, valutandoil compenso alla luce dell'attivi-tà prestata, ma valuterà anche ilcomportamento deontologicodell'avvocato, come sopra si èprecisato».

La liquidazione giudiziaria - Iparametri previsti nel Dm140/2012 sono destinati al-l'esclusiva attività Iìquidatoriadegli organi giurisdizionali.

La relazione ministeriale illu-strativa del decreto precisa infat-ti che: «Il ricorso ai parametri èconcepito come ipotesi residua-le e non fisiologica (la circostan-za che sia l'organo giurisdiziona-

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le il solo destinatario dei predet-ti, evoca palesemente la patolo-gia del rapporto tra professioni-sta e cliente). -

Anche in questo caso, natu-ralmente, nella sua attività li-quidatoria l'organo giurisdi-zionale potrà farne ricorso "diregola", non necessariamen-te, e soprattutto sono indivi-duate fasce parametriche an-che numeriche in modo taleda consentire margini dì di-screzionalità particolarmenteampi, così da indurre le partia preferire senz'altro l'accor-do sulla determinazione delcompenso».

Il ricorso ai parametri ministe-riali è, pertanto, un sistema resi-duale poiché è evidente che lasoluzione da preferire per la de-terminazione del compenso èl'accordo tra il professionista e ilcliente.

Il regolamento in dettaglio -Il nuovo Dm fissa all'articolo'1le disposizioni generali applica-bili a tutte le professioni regola-mentate unitamente ai princi-pi fissati dall'articolo 9 dellalegge 2712012 (relazione mini-steriale).

In primo luogo, detto articolo,precisa alcuni principi generali:l'organo giurisdizionale adito de-ve liquidare il compenso di unprofessionista, attenendosi al-l'accordo stipulato dalle parti inordine al compenso e in man-canza deve utilizzare le disposi-zioni previste dal nuovo Dm (ar-ticolo 1, comma 1).

Con riferimento alle spese, èstabilito che esse sono esclusedalla liquidazione del compensoe, pertanto, sono dovute dalcliente:• le spese sostenute-anticipa-.

La disciplina dei codicea disciplina codicistica , integrata con le ultime leggi , regolamenta una serie di aspettiL in tema di compenso:

la forma scritta dell'accordo, è richiesta dal comma 3 dell'articolo 2233 del Cc a penadi nullità per gli avvocati;

n il compenso deve essere pattuito al momento del conferimento dell'incarico : l'articolo 9,ha individuato nel momento del conferimento dell'incarico, il momento per la pattuizionedei compenso per la prestazione professionale . Viene, quindi, superata l'impostazionetradizionale , secondo la quale le parti possono pattuire l'ammontare del compenso anchedurante lo svolgimento del rapporto o addirittura alla conclusione dello stesso;

n l'avvocato deve rendere nota al cliente, con un preventivo di massima , la misgra delcompenso dovuto per l'attività professionale da svolgere : l'assenza dei preventivo dimassima viene ora sanzionato dal decreto ministeriale;

n l'avvocato deve informare il cliente sulla complessità dell'incarico , sugli oneri ipotizzabilidal momento del conferimento dell'incarico fina alla conclusione e indicare i dati dellapolizza assicurativa perla responsabilità professionale . II aprn . 137 del 2012, pubblica-tosulla «Gazzetta Ufficiale » dei 14 agosto del 2012, ha prorogato di dodici mesi iltermine per la stipula della polizza obbligatoria per la responsabilità professionale.

te dal professionistá;n le spese concordate in modo

forfettario, gli oneri e i contri-buti a qualsiasi titolo dovuti.Con riferimento alle attività ac-

cessorie precisa che:n i costi degli ausiliari incarica-

ti dal professionista per losvolgimento di attività atti-nenti alla prestazione sono in-cluse nel compenso e, pertan-to, sono a carico dello stessoprofessionista;

n il compenso liquidato com-prende 'l'intero corrispettivoper la prestazione professiona-le. È inclusa qualsiasi attivitàaccessoria.Fissa inoltre i seguenti prin-

cipi: .n l'incarico collegiale è unico

ma l'organo giurisdizionalepuò aumentare il compenso fi-no al doppio;

n il compenso per gli incarichinon conclusi deve essere de-terminato tenuto conto dell'at-tività effettivamente svolta;

n il compenso dovuto a una so-cietà tra professionisti spetta.a un solo professionista anchese la prestazione è stata esegui-ta da più soci.L'organo giurisdizionale adi-

to, nei casi non espressamenteregolamentati, può applicare invia analogica le disposizioni pre-viste e non è vincolato alle soglienumeriche indicate nelle tabelleallegate al decreto.

Il ministro della Giustizia,con il decreto, ha inserito alcu-ni elementi di valutazione ne-gativa che possono essere uti-lizzati dall'organo-giurisdizio-nale nella liquidazione delcompenso.

Il primo ha carattere generaleed è previsto per tutti i professio-nisti e riguarda il problema delpreventivo.

La legge 2712012 pone in ca-po al professionista l'obbligodi rendere nota al cliente la mi-sura del compenso con un pre-ventivo di massima, eliminan-

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do il requisito della forma scrit-ta del preventivo, prevista nel-la formulazione originaria delDI 112012.

I1 Dm 140/2012 precisa che«l'assenza di prova del preventi-vo di massima» costituisce unapenalizzazione nella fase di liqui-dazione del compenso (articolo1, comma 6, del Drn).

Il secondo elemento di valuta-zione negativa è previsto nella at-tività forense e verrà affrontatonello specifico capitolo.

Il Dm 14012012, dopo averprevisto all'articolo 1 i principigenerali validi per tutte le pro-fessioni regolamentate dedicagli articoli da 2 a 14 Alla profes-sione forense.

La determinazione del com-penso dovuto agli Avvocati -L'articolo 2, riprendendo i princi-pi già fissati nel sistema tariffa-rio precedente, distingue le pre-stazioni professionali forensi inattività stragiudiziale e attivitàgiudiziale e dedica i successiviarticoli 3 e 4 alla regolamentazio-ne delle due attività.

L'attività stragiudiziale - L'ar-ticolo 3 fissa le modalità per ladeterminazione del compenso re-lativo all'attività stragiudiziale da,parte dell'organo giurisdizionale.

La liquidazione deve esserefatta tenendo conto dei seguentifattori:n il valore dell'affare;n la natura dell'affare;n il numero e l'importanza delle

questioni trattate; .• il pregio dell'opera prestata;n i risultati e i vantaggi anche

non economici conseguiti dalcliente;

n l'eventuale urgenza della pre-stazione;

n le ore complessive impiegate;

Con riferimentoall'attività oraria

il regolamento precisa che:le ore possono essere

quantificate tenendo contodel valore di mercato

attribuito a questo dato.Previsto poi un incentivonel caso di conciliazione,

con un aumentodei compenso del 40%

n la conciliazione effettuata.Con riferimento all'attività

oraria il regolamento precisache: «le ore possono essere quan-tificate tenendo conto del valoredi mercato attribuito a questoparametro».

Il regolamentò prevede poi unincentivo nell'ipotesi di interve-nuta conciliazione tra le parti,fissando un aumento del com-penso del 40 per cento.

L'attività giudiziale - L'attivi-,tà giudiziale è distinta in attivitàpenale e attività civile, ammini-strativa e tributaria.

L'attività civile, amministrati-va e tributaria - Il nuovo sistemaha eliminato la vecchia distinzio-ne tra diritti, indennità e onora-re. Le numerose voci previste daiprecedenti Dm sono state accor-pate in cinque macro fasi.

L'importanza dell'individua-zione delle fasi si evince con rife-rimento all'articolo il del Dm14012012, secondo il quale la li-quidazione del compenso deveessere fatta con riferimento aogni singola fase.

Le cinque fasi previste, sia pu-re a titolo esemplificativo sonole seguenti:

1) fase di studio: l'esame e lostudio degli atti a seguito dellaconsultazione con il cliente, leispezioni dei luoghi, la ricercadei documenti e la conseguenterelazione o parere, scritti oppu-re orali, al cliente, precedenti lacostituzione in giudizio;

2) fase introduttiva del proce-dimento sono compresi, a tito-lo di esempio: gli atti introdutti-vi del giudizio e dì costituzionein giudizio, e il relativo esameincluso quello degli allegati,quali ricorsi, controricorsi, cita-zioni, comparse, chiamate diterzo ed esame delle relative au-torizzazioni giudiziali, l'esamedi provvedimenti giudiziali difissazione della prima udienza,memorie iniziali, interventi,istanze, impugnazioni, le relati-ve notificazioni, l'esame ' dellecorrispondenti relate, l'iscrizio-ne a ruolo, il versamento delcontributo unificato, le rinnova-zioni o riassunzioni della do-manda, le autentiche dì firma ol'esame della procura notarile,la formazione del fascicolo edella posizione della pratica instudio, le ulteriori consultazio-ni con il cliente;

3) fase istruttoria: le richiestedi prova, le memorie di precisa-zione o integrazione delle do-mande o dei motivi d'impugna-,zione, eccezioni e conclusioni,ovvero meramente illustrative,l'esame degli scritti o documentidelle altre parti o dei provvedi-menti giudiziali pronunciati nelcorso e in funzione dell'istruzio-ne, gli adempimenti o le presta-zioni - comunque connesse ai,suddetti provvedimenti giudizia-li, le partecipazioni e assistenzerelative ad attività istruttorie, gliatti comunque necessari per laformazione della prova o del

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mezzo istruttorio anche quandodisposto d'ufficio, la designazio-ne di consulenti di parte, l'esamedelle corrispondenti attività e de-signazioni delle altre parti, l'esa-me delle deduzioni dei consulen-ti d'ufficio o delle altre parti, lanotificazione delle domandenuove o di altri atti nel corso delgiudizio compresi quelli al contu-mace, le relative richieste di co-pie al cancelliere, le istanze al giu-dice in qualsiasi forma, le dichia-razioni rese nei casi previsti dallalegge, le deduzioni a verbale, leintimazioni dei testimoni, com-prese le notificazioni e l'esamedelle relative relate, gli atti co-munque incidentali comprese lequerele di falso e quelli inerentialla verificazione delle scrittureprivate. Al fine di valutare il gra-do di complessità della fase rile-vano, in particolare, le plurimememorie per parte, necessarie oautorizzate dal giudice, comun-que denominate ma non mera-mente illustrative, ovvero le pluri-me richieste istruttorie ammesseper ciascuna parte e le plurimeprove assunte per ciascuna par-te. La fase rileva ai fini della liqui-dazione del compenso quandoeffettivamente svolta;

4) fase decisoria - Le precisa-zioni delle conclusioni e l'esa-me di quelle delle altre parti, lememorie, illustrative o conclu-sionali anche in replica, com-preso il loro deposito ed esa-me, la discussione orale, sia incamera di consiglio che inudienza pubblica, le note illu-strative accessorie a quest'ulti-ma, la. redazione e il depositodelle note spese, l' esame e laregistrazione o pubblicazionedel provvedimento conclusivodel giudizio, comprese le ri-chieste di copie al cancelliere,

La liquidazione giudiziariaL a liquidazione giudiziaria si attiva nelle seguenti ipotesi residuali , in cui:

1) cliente e professionista non hanno previamente pattuito nessun compenso;2) cliente e professionista non' hanno previsto nell'accordo alcune attività che vengonosuccessivamente svolte;3) lá parte deve rifondere le spese legali all 'altra parte per effetto della condanna allespese;4) il professionista e il'cliente hanno determinato il corrispettivo con riferimento allevecchie tariffe;5) il compenso pattuito è impugnato per eccessiva onerosità o per errore o per venirmeno di talune caratteristiche del rapporto.

il ritiro del fascicolo, l'iscrizio-ne di ipoteca giudiziale delprovvedimento conclusivostesso; r

5) fase esecutiva - Fermoquanto previsto nella richiama-ta tabella A - Avvocati, per l'at-to di precetto, sono ricompre-si, a titolo di esempio: la disa-mina del titolo esecutivo, la no-tificazione dello stesso unita-mente al precetto, l'esame del-le relative relate, il pignora-mento e l'esame del relativoverbale, le iscrizioni, trascrizio-ni e annotazioni, gli atti d'inter-vento, le ispezioni ipotecarie,catastali, l'esame dei relativi at-ti, le assistenze all'udienza oagli atti esecutivi di qualsiasitipo.

Criterigeneraliperla liquida-zione dell'attività forense - Glielementi di cui l'organo giurisdi-zionale deve tenere conto, perladeterminazione e la liquidazio-ne del compenso, sono indicatiall'articolo 4, commi 2,3 , 4, 5 e 6e precisamente:n valore, natura e complessità

della controversia;n numero, importanza e com-

plessità delle questioni tratta-te, anche a seguito di riunionedelle cause;

n eventuale urgenza della pre-stazione;

• pregio dell'opera prestata;n risultati del giudizio e vantag-

gi, anche non patrimoniali,conseguiti dal cliente;

n eventuale conciliazione.Quando il procedimento siconclude con una conciliazio-ne il compenso è aumentatofino al 25 per cento;

n difesa di più persone con lastessa posizione processuale.Il compenso unico può essereaumentato fino al doppio;

n difesa di una parte contro piùparti;

n controvefsie proposte a nor-ma dell'articolo 140-bis del de-creto legislativo 6 settembre2005 n. 206. Il compenso puòessere aumentato fino al tri-plo, rispetto a quello liquidabi-le a norma dell'articolo 11;

n incarico collegiale. Il compen-so è unico ma il giudice puòaumentarlo fino al doppio;

n incarico della difesa a più av-vocati. Ciascuno di essi ha di-ritto nei confronti del clienteagli onorari per l'opera presta-ta. Nella liquidazione a caricodel soccombente sono compu-tati gli onorari per un solo av-vocato;

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n incarichi non conclusi. Deveessere determinato tenutoconto dell'attività effettiva-mente svolta;

n incarichi in prosecuzione diprecedenti incarichi. Il com-penso deve essere determina-to tenuto conto dell'attività ef-fettivamente svolta;

n compenso dovuto a una socie-tà tra professionisti. In dettaipotesi spetta a un solo profes-sionista anche se per la presta-zione eseguita da più soci.Costituiscono, invece, ele-

menti di valutazione negativa,in sede di liquidazione giudi-ziale del compenso, oltre l'as-,senza di prova del preventivodi massima di cui sopra, l'ado-zione di condotte abusive talida ostacolare la definizionedei procedimenti in tempi ra-gionevoli.

La determinazione del valoredella controversia - Per la deter-minazione del compenso l'orga-no giurisdizionale adito deve te-nere in considerazione, così co-me già previsto dal sistema tarif-fario precedente, il valore dellacontroversia.

Anche i parametri del nuovoregolamento sono stati sviluppa-ti considerando gli scaglioni divalore delle questioni giudizialitrattate. La tabella A allegata alDm individua però soltanto 6scaglioni collegati al valore dellacausa.

Il valore della controversia èdeterminato a norma del codicedi procedura civile.

In ogni caso, precisa l'articolo5, si deve aver riguardo «al valo-re effettivo della controversia,anche in relazione agli interessiperseguiti dalle parti, quando ri-sulti manifestamente diverso daquello presunto a norma del co-

L'onorario comprendeogni attività accessoria,

quali gli accessiagli uffici pubblici,

le trasferte,la corrispondenza,

le attività connesse a oneriamministrativi o fiscali,le sessioni per rapporticon colleghi , ausiliari,

consulenti o investigatori

dice di procedura civile o alla le-gislazione speciale».

Nei giudizi per azioni surroga-torie e revocatorie bisogna averriguardo all'entità economicadella ragione di credito alla cuitutela l'azione è diretta.

Nei giudizi di divisione, allaquota o ai supplementi di quotain contestazione.

Nei giudizi per pagamento disomme, anche a titolo di danno,alla somma attribuita alla partevincitrice e non alla somma do-mandata.

Nelle cause davanti agli orga-ni di giustizia amministrativail valore della causa è determi-nato a norma del comma 1quando l'oggetto della contro-versia o la natura del rapportosostanziale dedotto in giudizioo comunque correlato al prov-vedimento impugnato ne con-sentono l'applicazione. Quan-do ciò non è possibile, va tenu-to conto dell'interesse sostan-ziale tutelato.

La determinazione del com-penso - La determinazione delcompenso deve essere fatta conriferimento alla tabella A allegataal decreto (tab. A) Il giudice puòdiminuire o aumentare il com-

penso in considerazione delle cir-costanze concrete, applicando leregole e i criteri generali previstiall'articolo 1 e all'articolo 4.

Aumenti e riduzioni del com-penso - Nel caso di responsabili-tà processuale ai sensi dell'arti-colo 96 del codice di proceduracivile, ovvero , comunque , nei ca-si d'inammissibilità o impropo-nibilità o improcedibilità delladomanda, il compenso dovutoall'avvocato del soccombente èridotto, di regola , del 50 per cen-to rispetto a quello liquidabile anorma dell 'articolo 11 (articolo10 «Responsabilità processualeaggravata e pronunce in rito»).

Attività accessorie - Il decretoministeriale precisa che il com-penso, ai sensi dell'articolo 1,comma 3, comprende ogni attivi-tà accessoria , quali , a titolo diesempio, gli accessi agli ufficipubblici , le trasferte , la corri-spondenza anche telefonica o te-lematica o collegiale con il clien-te, le attività connesse a oneriamministrativi o fiscali , le sessio-niper rapporti con colleghi, ausi-liari , consulenti, magistrati.

L'attività giudiziale penale -Per l'attività giudiziale penalesono state previste in considera-zioni dello sviluppo del proces-so penale cinque fasi: fase distudio, fase introduttiva, faseistruttoria, fase decisoria, faseesecutiva.

A) Nella fase di studio sonocompresi, a titolo di esempio:l'esame e lo studio degli atti, leispezioni dei luoghi, la ricercadei documenti, le consultazionicon il cliente e la relazione o pa-rere, scritti ovvero orali, al clien-te precedenti gli atti.di fase in-troduttiva o che esaurisconol'attività.

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B) Nella fase introduttiva so-no compresi, a titolo di esem-pio: gli atti introduttivi qualiesposti, denunce, querele,istanze, richieste, dichiarazio-ni, opposizioni, ricorsi, impu-gnazioni, memorie.

C) Nella fase istruttoria sonocompresi, a titolo di esempio:le richieste, gli scritti, le parte-cipazioni o le assistenze, an-che in udienza in camera diconsiglio o pubblica, relativead atti o attività istruttorie, pro-cedimentali o processuali an-che preliminari, funzionali allaricerca dei mezzi di prova, alleinvestigazioni o alla formazio-ne della prova, comprese le li-ste, le citazioni, e le relative no-tificazioni ed esame di relata,dei testimoni, consulenti e in-dagati o imputati di reato con-nesso o collegato. La fase siconsidera in particolare com-plessa quando le attività ovve-ro le richieste istruttorie sonoplurime e in plurime udienze,ovvero comportano la redazio-ne scritti plurimi e coinvolgen-ti plurime questioni anche inci-dentali.

D) Nella fase decisoria sonocompresi, a titolo di esempio:le difese orali o scritte anchein replica, l'assistenza alla di-scussione delle altre parti, incamera di consiglio o udienzapubblica. Nella fase esecutivasono comprese tutte le attivitàconnesse all'esecuzione dellapena o delle misure cautelare.

E) Nella fase esecutiva sonocomprese tutte le attività connes-se all'èsecuzione della pena odelle misure cautelavi.

La normativa precisa inoltreche «nei procedimenti cautelareovvero speciali anche quando incamera di consiglio, il compen-

Cause di valore indeterminabilePer la liquidazione delle controversie di valore indeterminato o indeterminabile si deve

tenere particolare conto dell'oggetto e della complessità della questione trattata.(articolo 5 , comma 3, del dm 140/2012)Il regolamento prevede , nella tabella allegata , un apposito scaglione per le cause divalore indeterminato o indeterminabile da quantificare con il seguente sistema : si devetener conto del valore medio di liquidazione corrispondente a quello dello scaglione diriferimento , aumentato fino al 150% ovvero diminuito fino al 50 per cento.

so viene liquidato per analogiaai parametri previsti per gli altriprocedimenti, ferme le regole e icriteri generali di cui agli articoli1 e 12».

Le attività accessorie - Il com-penso comprende ogni attivitàaccessoria, quali, a titolo diesempio, gli accessi agli ufficipubblici, le trasferte, la corri-spondenza anche telefonica o te-lematica o collegiale con il clien-te, le attività connesse a oneriamministrativi o fiscali, le sessio-ni per rapporti con colleghi, ausi-liari, consulenti, investigatori,magistrati.

Parte civile - I parametri pre-visti' per l'attività giudizialepenale operano anche nei ri-guardi, della parte e del re-sponsabile civile costituiti ingiudizio; per quanto non rien-tri nelle fasi penali , operano iparametri previsti per l'attivi-tà giudiziale civile (articolo 13«Parte civile»).

La liquidazione e la determi-nazione del compenso - Il giu-dice, anche in materia penaledeve tener conto, nella fase diliquidazione della natura, com-plessità e gravità del procedi-mento o del processo, dellecontestazioni e delle imputa-zioni, del pregio dell'operaprestata, del numero e dell'im-portanza delle questioni tratta-

te, anche a seguito di riunionedei procedimenti o dei proces-si, dell'eventuale urgenza del-la prestazione (articiolo 12,comma 2).

Deve tener conto inoltre ditutte le particolari circostanzedel caso, quali, a titolo di esem-pio, il numero dei documentida esaminare, l'emissione di or-dinanzé di applicazione di mi-sure cautelari, l'entità economi-ca e l'importanza degli interes-si coinvolti, la costituzione diparte civile, la continuità, la fre-quenza, l'orario e i trasferimen-ti conseguenti all'assistenzaprestata

Il comma 6 dell'articolo 12prevede poi come elemento divalutazione negativa, l'adozio-ne di condotte dilatorie tali daostacolare la definizione delprocedimento in tempi ragio-nevoli.

Le riduzioni sono previste perle controversie per l'indennizzoda irragionevole durata del pro-cesso e per l'assistenza d'ufficioai minori.

Il compenso è liquidato per fa-si e il giudice può sempre dimi-nuire o aumentare ulteriormen-te il compenso in considerazio-ne delle circostanze concrete,ferma l'applicazione delle regolee dei criteri generali di cui agliarticoli i e 14, comma I. n

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Grandi opere e gap infrastrutturale

Al bando i fantasmiConfcommercio e Censis hanno da poco pubblicato i rapporti

«Libro bianco sui trasporti 2012» e «Tornare a desiderare le

infrastrutture», due pubblicazioni che, ancora una volta, ci

indicano quanto le grandi opere infrastrutturali siano alla base

dello sviluppo economico di un Paese e quanto la mancanza di

infrastrutture sia di danno alla competizione sui mercati (dai

rapporti emerge una mancata crescita del Pii per il decennio

2001-2010 quantificata in ben 142 miliardi di euro).

Da più parti è stato evidenziato qual è il gap tra lainsoddisfacente realtà dovuta all'attuale situazione delle retiautostradali italiane in confronto con altri Paesi europei:e che dire delle indagini di Ünioncamere che rilevano che,per il 73 % dell'universo produttivo italiano, il sistemaferroviario è stato giudicato inadeguato.Le grandi opere nell 'immaginario collettivo degli italianisono diventate dei veri e propri fantasmi.Perché non si fanno più grandi opere infrastrutturali?

E per opere non intendo solo grandi reti viarie e ferroviariema anche sistemi intermodali, centri logistici, interporti e porti.Perché su interventi qualificanti come questi sembra esserecaduto l'oblio? Il gap infrastrutturale vede l'Italia in fortesvantaggio anche se il Paese è in cima alla classifica diintensità e densità dei veicoli su rete stradale.La rete viaria è fortemente obsoleta e inadeguata proprio

nelle strade urbane (di Comuni, Province e Stato) e i grandicentri urbani e le periferie delle città sono diventati imbutiche limitano fortemente il transito di uomini e merci.Un congestionamento che va ad aggravare ulteriormentei costi economici e sociali. Gli imprenditori, forse i più colpitida questa situazione logistica, da anni vanno chiedendoagli enti locali e allo Stato di fare sistema in ambitoinfrastrutturale. Le loro attese si sono fortemente basate,al nord, sull'asse Pedemontano (Veneto-Lombardia-Piemonte)su quelle, che piaccia o no, sono senza equivoci leprincipali macroaree economiche del Paese.Per quanto concerne le reti metropolitane autostradaliè sufficiente paragonare Milano e Roma, dove vi sonorispettivamente 83 e 38 km di rete metropolitana controi 400 km di Londra e i 215 di Parigi, per capire perché occorramettere mano seriamente a questo tipo di grandi opere.Situazioni difficili dunque anche se gli investimenti pubblicidi parte del Paese non sono mancati: dal 1980 a due annifa l'investimento pubblico è stato pari al 2,6% del Pil,investimenti superiori a quelli di Germania e Regno Unito(2,2% e 1,8%). Eppure il nostro gap infrastrutturale rispettoa questi due paesi è quasi del meno 21 %.Proprio qualche mese fa discutendo di infrastrutture,nautica e portualità facevo riferimento alla situazione diGenova (il principale porto italiano) dove si è assistito a un

massiccio spostamento di traffico-merci sui porti europei diAmburgo e Rotterdam. La configurazione del territorio ligurestretto tra mare e monti non aiuta di certo la città e le speranzedi tornare aì traffici di un tempo somigliano più alle chimere,resta il fatto che per Genova la soluzione di Alessandria comeretro porto può significare davvero l'ultima ...spiaggia.Ora di denaro pubblico da investire ne è rimasto assai poco:

urgono quindi capitali privati. Quanti capitali e in che modo

investirli? Analizzando i dati contenuti in diversi studi e

rapporti è stato contabilizzato che da oggi al 2020 sarebbero

necessari almeno 450 miliardi di euro e con una contrazione

della spesa pubblica come quella attuale, il ricorso ai privati,

è l'unica via percorribile.

Ma i privati, giustamente, hanno bisogno di avere certezze,

sia in materia di normativa sia di tempistica.

Il Governo, nei mesi scorsi ha messo a confronto le tesi

dell 'Ance, quelle di Confindustria, dell'Abi, di Confedilizía

e di alcune fondazioni per meglio delineare gli scenari

finanziari, operativi e programmatici per riavviare una volta

per tutte il mercato delle grandi opere. Ne è emerso un carnet

ricco che possiamo sintetizzare così:

- costi chiari e in linea con quanto preventivato, con

conseguente remuneratività,-- reperimento di fondi necessari per l'esecuzione dei lavori sui

quali i fondi sono investiti: ricordo che sul sito del ministero delle

Infrastrutture (cantíeri.mit.gov.it) è già possibile verificare data

di inizio e fine lavori, costi, aspetti legali, stato di esecuzionedell'opera e, ogni 15 giorni gli stati di avanzamento lavori;- rispetto delle priorità indicate dalla Ue in materia di

collegamenti internazionali (citiamo come esempio quanto

avviene in Val di Susa sul caso Tav);

- sul piano finanziario far leva sul partenariatopubblico-privato attraverso il project financing e su quantodi innovativo il Governo ha proposto: i project bond,obbligazioni del settore privato emessi dalla società cherealizza l'opera, tutto in regola con quanto ha stabilito laCommissione europea attraverso il documento «Prestitiobbligazionari Europa 2020 (vedi articolo a pag. 58);- lo snellimento delle procedure burocratiche a cui si stamettendo mano per l'avvio dei cantieri, la gestione anticipata inconcessione delle porzioni di opere già realizzate, contrattidi disponibilità, concessioni di un periodo fino a 50 anni

delle infrastrutture realizzate a costi superiori al miliardo,

estensione a tutti i lavori della defiscalizzazione introdotta

attraverso la legge di stabilità per l'anno in corso per

interventi di rilevanza potrebbero significare un buon viatico

affinché i privati intervengano senza remore e con una nuova

fiducia per rilanciare le grandi opere.Livia Randaccio

Grandi opere Pagina 20