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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 13 ottobre 2014

Pagina I

SBLOCCA ITALIA

Sblocca Italia, i cantieri non ripartono per decretoRepubblica Affari Finanza 13/10/14 P. 10 Paolo Possamai 1

CONTENZIOSI E APPALTI

Così le aziende riducono il contenzioso negli appaltiRepubblica Affari Finanza 13/10/14 P. 27 Filippo Santelli 2

ASSICURAZIONI PROFESSIONISTI

Professionisti a rischio se cambiano compagniaCorriere Della Sera -Corriereconomia

13/10/14 P. 2 4

BONUS CASA

Bonus casa per 1,2 milioni di cantieriSole 24 Ore 13/10/14 P. 7 Cristiano Dell'Oste,Valeria Uva

5

AMBIENTE

La burocrazia frena le bonificheSole 24 Ore 13/10/14 P. 17 Bianca Lucia Mazzei 6

APPALTI PUBBLICI

Si alle dichiarazioni in lingua stranieraSole 24 Ore 13/10/14 P. 29 8

BONUS CASA

Nella selva dei «premi» va dato spazio ai più efficaciSole 24 Ore 13/10/14 P. 7 Maurizio Leo 9

AMBIENTE

La depurazione delle acque attende lo «Sblocca Italia»Sole 24 Ore 13/10/14 P. 17 Enrico Netti 10

FORMAZIONE

Il decalogo della Ue per l'alternanza tra scuola e lavoroSole 24 Ore 13/10/14 P. 19 Francesca Barbieri 11

POS

Il Pos nell'iPadCorriere Della Sera -Corriereconomia

13/10/14 P. 32 14

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Una fattura elettronica salata. Non convince i professionistiItalia Oggi Sette 13/10/14 P. 6 Valerio Stroppa 15

EXPO

Expo, manca ancora un terzo dei lavoriSole 24 Ore 13/10/14 P. 15 Michela Finizio 17

INNOVAZIONE E RICERCA

Brevetti, via alle agevolazioniItalia Oggi Sette 13/10/14 P. 18 Cinzia De Stefanis 19

Chi investe da noi lo fa per i ricercatori italianiRepubblica Affari Finanza 13/10/14 P. 20 21

SICUREZZA

Strade, rischio boomerang dai tagli alla spesaRepubblica Affari Finanza 13/10/14 P. 51 22

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INDICE RASSEGNA STAMPA

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Pagina II

TITOLI ABILITATIVI

Permesso di costruire: i limiti all'annullamentoSole 24 Ore 13/10/14 P. 28 Donato Antonucci 23

ANNULLAMENTO TITOLI ABILITATIVI

Lo stop va sempre motivato. Da restituire i contributiSole 24 Ore 13/10/14 P. 28 25

CONTO TERMICO

Il conto termico resta ignoratoSole 24 Ore 13/10/14 P. 7 Silvio Rezzonico,Maria Chiara Voci

26

OPEN DATA

Tra privacy e open data intesa possibileSole 24 Ore 13/10/14 P. 12 Antonello Soro 27

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S blocca. I • a. Btalichiamano Sblocca

s Ma non è ilcaso di coltivare eccessive

1. cani .en illusioni, riguardo allo• sblocco dei cantieri

flOh fpaitono autostradali. L articolo5

per c%cretopro deeto punta aprorogare le concessionimirando a accelerare lamessa in gioco di

Paolo Possamai investimenti capaci dicontribuire alla ripresaeconomica. Le proroghe

ai concessionari autostradali - in particolare il gruppoGavio, l'AutoBrennero, leAutovie Venete - ha il difettucciodi evitare le gare, obbligatorie secondo la normativacomunitaria e pureseçondo la legge Costa-Ciampi del '95.Gavio, AutoBrennero, Autovie dovrebbero realizzare lavoriper una quindicina di miliardi. L'articolo 5 è già statonotificato ai commissari europei ai Trasporti, alMercatointerno, all'Antitrust, che non si sono ancora insediati. Setutto dovesse andare in modo quasi miracoloso, la rispostapotrebbe arrivare a ridosso dell'estate prossima e poi - sepositiva - le concessionarie dovrebbero sottoscrivere inuovi contratti di programma con lo Stato. Insomma: nonaccadrà nulla per almeno un altro anno e mezzo. Che è piùo meno il tempo necessario a esperire le gare. Secondo unaquota cospicua di parlamentari Pd, tuttora affezionatialla cultura di mercato, il vantaggio per i concessionari èovvio, ma non è chiara la convenienza per lo Stato.

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Sblocca Italia Pagina 1

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Così leil conte

LA STRADA GIUSTA, DICONO GLIOPERATORI DEL SETTORE, t QUELLADI COORDINARE COMPETENZEDIVERSE: SIA INTERNE AT 1IMPRESE, PROJECT MANAGEREUFFICIO LEGALE, CHE ESTERNE,AVVOCATI E CONSULENTI.PER CHI LO FA DIMINUISCONOFORTEMENTE LE POSSIBILITÀDI PERDERE SOLDI E TEMPO

Filippo Santelli

Due aziende, l'una contro l'altra ar-mate. Due squadre di avvocati a di-

rigere le operazioni. Due eserciti di consu-lenti a distribuire pareri. Sono sempre piùcomplesse, alivello internazionale,lepro-cedure di litigation, contenziosi che sor-gono attorno ad appalti o contratti di for-nitura. Specie nei settori ad alta intensitàdi tecnologia come infrastrutture e tra-sporti, le cui articolate commesse sonoesposte a ritardi o (presunte) inadem-pienze. Alcune dispute vengono risolte invia amichevole, come quella traAnsaldo-Breda e le Ferrovie olandesi sulla fornitu-ra dei treni V250, o quella trale autorità diPanama e Salini Impregilo, impegnatonellarealizzazione delnuovo canale. Altresfociano in veri e propri contenziosi. Suidodici elicotteriAugustaWestiand, ordineda 560 milioni di euro cancellato dal go-verno indiano, deciderà un collegio arbi-trale. In merito alla fornitura dei treni Mi-nuetto e Pendolino, Alstom e Ferrovie at-tendono l'esito del processo civile. Mini-mizzare i costi e massimizzare le possibi-.lità di successo, in questi casi, è decisivo. Ela strada, concordano gli operatori del set-tore, è coinvolgere e coordinare compe-tenze diverse: sia interne alle imprese,projectmanagereufficiolegale, che ester-ne, avvocati e consulenti.

L'aumento del contenzioso è un altrodegli effetti della crisi. In tempi di risorsescarse gli appaltatori, privati o pubblici,combattono perogni euro. Non solo, ipo-

enderiducono11

ioso negli appaltichi soggetti che investono hanno più po-tere contrattuale e riescono a imporreclausole di tempo e qualità, con relativepenali, sempre più dettagliate. Uno stan-dard, ormai, a livello internazionale. «Se icontratti fossero perfetti le parti non liti-gherebbero mai, e noi non avremmo lavo-ro», scherza Giammarco Grammatica, 42anni, dello Studio legale Grimaldi. Unodegli avvocati che per conto di Ansaldo-Bredaha condotto la trattativa con le Fer-rovie olandesi, riuscendo a chiudere ilcontenzioso con una transazione: Il suoprimo consiglio, però, è prevenire: «Farsiassistere da un legale già in fase di reda-zione del contratto. E permettergli di dia-logare con i tecnici dell'azienda, in modoche loro gli segnalino le criticità del pro-getto».

Aiuta, ma non sempre basta. E unavol-ta scattato il contenzioso l'interesse delleparti èrenderlo ilmeno onerosopossibile,in termini di spesa e durata. Il canale pre-ferito dalle aziende, per questo motivo, èl'arbitrato. Già-alla stipula del contratto,almeno per quelli più ricchi, le imprese siaccordano sul collegio presso cui dirime-re eventuali controversie. «L'anno scorsoabbiamo trattato 167 casi, di cui 38 appal-ti; la fattispecie più frequente», raccontaStefano Azzali, segretario generale dellaCamera arbitrale di Milano. Che spiega ivantaggi di questo strumento: «Non è det-to che un giudice ordinario abbia le com-petenze per decidere su questioni tecni-che: Gli arbitri sono invece esperti del set-

tore, e nominati dalle parti». Le aziende lidevono pagare, ma una durata dei proce-dimenti molto più bassa rispetto alla giu-stiziacivile, 284giorniinmedia,fasìcheglioneri siano comunque inferiori.

Cresce invece la complessità delle con-troversie.Afareladifferenza, spieganoile-gali, è la capacità di dimostrare in manie-ra oggettiva le responsabilità di ritardi oinadempienze. «Fin dall'inizio su unacommessa devono collaborare diverse fi-gure: project manager, planner, contractmanager e controller finanziario», spiegaGiovanniB attistaMonteverde, 47 anni, vi-ce presidente della sezione Legal & Con-tract management diAlstom. La pratichepiùvirtuoseprevedono dimonitorare conritmo quotidiano l'avanzamento del pro-

getto: «Prendere nota che il cliente mi hadato accesso alla zona dei lavoro un gior-no - continua Monteverde - o che un for-nitore mi ha consegnato i materiali in ri-tardo». In commesse che durano mesi oanni, dirigenti e responsabili possonocambiare. Per questo trale multinaziona-li è diventataun'abitudine tenere un dos-sier reclami fin dal giorno uno.

Così come ricorrere, durante il conten-zioso, a consulenti tecnici esterni. Lo stu-dio legale resta sempre il regista della con-troversia, ma il suo lavoro può essere sup-portato da professionisti specializzati nelvalutare danni e responsabilità. Accuracyèuna delle società che offre questi servizi,e ha affiancato proprio Alstom e Finmec-canica nelle recentizlispute legali: «Ci oc-cupiamo di delay analysis, valutiamo i ri-tardieachiattribuirli, edi quantumanaly-sis, il calcolo dei danni derivati dalle ina-dempienze, sia maggiori costi o che lucrocessante», dice Giovanni Fori, 52 anni,Country managingpartnerperl'Italia. Fi-no a qualche tempo fa, ammette, la sensi-bilità delle nostre imprese rispetto al ri-schio contenzioso era bassa. Sia nella ge-stionedellacommessa, spesso affidataso-lo a figure tecniche. Sia nella raccolta deidati:. «Ci capitava di essere contattati dal-l' aziendaitalianàdue anni dop o che giàla-voravamoperla controparte straniera-ri-vela-ma orala consapevolezza cresce».

Un'altra competenza decisiva per ilbuon esito delcontenzioso. Eil segreto, se-condo il 53enne Riccardo Troiano, part-ner dello studio Orrick, è proprio sapercoordinare: «Le strutture interne, che de-vono già essere ben organizzate, e quelleesterne, dai consulenti agli avvocati: sipuò vincere solo se questa catena funzio-na».A giudizio diTroiano un'opportunitàper gli studi legali: «Molti si erano concen-tratisolo.allafase diconsulenza.Oralacri-si costringe a diversificare, a creare strut-ture in grado di seguire il cliente anche nel-la fase di contenzioso».

Contenziosi e appalti Pagina 2

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CONTENZIOSI E APPALTINumero di casi alla Camera arbitrale di Milano

CONTENZIOSI 115 di cui IN APPALTO

11

PROTAGONISTI I

de

Qui sopra, Giammarco Grammatica (1), avvocatopresso lo Studio Legale Grimaldi, Riccardo Troiano(2), partner di Orrick e Giovanni Foti (3), countrymanaging partner di Accuracy

Contenziosi e appalti Pagina 3

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Professionisti a rischio se cambiano compagniaa clientela immobile resta il problema anche delsettore assicurativo . Dall'ultima indagine Anti-

trust sull 'Rc auto (giugno 2013 ), emerge un tassodi mobilità degli assicurati del 15 , 5%: ogni annopoco più di 15 clienti su 100 si spostano ad altracompagnia . I dati per il confronto internazionalesono poco omogenei , ma in linea di massima se-gnalano un ritardo italiano . Nel 2011 , secondo Gfk,il tasso di mobilità in Europa era infatti del 17%. E

II presidente secondo uno studio Bcg dello scorso marzo, spa-Aldo Minucci gnoli e tedeschi toccano il 25 - 30%. Perciò l'Autori-

tà per la concorrenza - benché l 'Ania, che radunale assicurazioni , dica che i prezzi delle polizze auto calano-chiede di riprenderela riforma dell 'Rc auto, visto il flop del decreto Cresci Italia. La proposta è di scon-tare i premi per chi fa ricorso a medici convenzionati con la compagnia e installi«meccanismi elettronici di registrazione dell'attività degli autoveicoli» (la «sca-tola nera» di cui si parla da anni ). Inoltre serve «più certezza sulla correlazionedel premio con la classe di merito assegnata ». L'Authority chiede di cambiareanche le norme sulle assicurazioni per i rischi professionali , diventate obbligato-rie: perché la copertura può saltare mentre il professionista cambia compagnia.

A. PU.RIPRODUZIONE RISERVATA

Assicurazioni professionisti Pagina 4

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Bonus casa per 1,2 mil ioni di cantieriUn'altra chance per i proprietari con la proroga per il 2015 delle detrazioni sul recupero edilizio

Cristiano Dell'OsteValeria Uva

L'avevano chiesta i deputatidella commissione Ambiente.L'ha promessa un ministro (Lupi,Infrastrutture). L'ha confermataun viceministro (Enrico Moran-do, Economia). Laproroga è anco-ra al livello degli annunci, ma diquelli che contano: salvo sorpre-se, il disegno della legge di stabili-tà - che il Governo approverà en-tro mercoledì- conterrà la confer-ma per il 2015 delle detrazioni peril risparmio energetico (650o) e ilrecupero edilizio (5o00).

La proroga concederà più tem-po ai proprietari di immobili chehanno i cantieri aperti, salvando ilbonus in formula piena anche peri pagamenti eseguiti dall°genna-io. Ma incentiverà anche nuoviin-terventi di recupero. L'anno scor-so - quando il bonus in versionemaggiorata si è applicato solo persei mesi-le pratiche per l'efficien-za energetica sono state 355mila,cui vanno aggiunte quelle per il re-cupero edilizio: al momento le sti-

me vanno da 8oomila pratiche aoltre un milione. Anche seguen-do lalineapiù prudente, c'èunpo-tenziale di quasi i,2 milioni di can-tieri nel 2015.

Attualmente la normativa pre-vede una riduzione delle quote didetrazione (dal 65 al 5o% e dal 5oal4ooio) per le spese sostenute nel

vuole che anche questi interventiabbiano 12 mesi in più.

Peri privati, l'elemento da con-siderare è la data del bonifico dipagamento, e non - ad esempio -la data della fattura o dell'iniziodei lavori. Per intenderci, chispende 2omila euro (Iva inclusa)per ristrutturare un appartamen-to ed effettua un bonifico datatolo dicembre, potrà scontare dalleimposte la prima rata del bonuscon la dichiarazione dei redditipresentata nel 2o15: nel caso speci-fico,lo sconto fiscale sarà di1.oooeuro (il5o% di 2omila euro va ap-punto diviso in dieci rate annua-li). Se invece il bonifico portassela data dello gennaio, ilbonus po-trebbe essere sfruttato solo con ladichiarazione dei redditi presen-tata nel 2016: con una rata annuadi 1.000 euro in caso di proroga odi 8oo euro con il meccanismo diriduzione attualmente previsto.

È evidente che chi può affrettar-si farà bene a non rinviare i paga-menti, così da sfruttare subito ilbonus. Ad ogni modo, chi non fa-

ràin tempo a finire iavvori eviteràalmeno una piccola incombenzaburocratica: il decreto delegatosulle semplificazioni fiscali, orain fase di approvazione, eliminala comunicazione alle Entrate pergli interventi di risparmio energe-tico agevolati che proseguonoper più anni d'imposta. Per i lavo-ri agevolati al 65%, quindi, restasolo l'obbligo di invio della docu-mentazione all'Enea entro 90giorni dal collaudo o dalla chiusu-ra dell'intervento, mentre per leristrutturazioni la pratica è anco-ra più snella: di fatto, basta esserein regola con i permessi edilizi epagare con bonifico "parlante".

Non bisogna dimenticare, pe-rò, che da quest'anno irimborsi fi-scali oltre i4mila euro non arriva-no più inbustapaga, ma sono ver-sati dalle Entrate dopo un control-lo, se il contribuente ha anche del-le detrazioni per carichi di fami-glia o ha riportato eccedenze d'im-posta dall'anno precedente. Peravere un'idea: è interessato chispende almeno 8omila euro in

una ristrutturazione o 61.500 eu-ro in un intervento per il rispar-mio energetico, come il cambio dicaldaia, il cappotto termico o la so-stituzione degli infissi.

Dietro l'angolo, poi, c'è anche ildossier del riordino delle agevola-zioni fiscali, che il Governo po-trebbe affrontare dopo anni di an-nunci e rinvii: in questo caso, biso-gnerà vedere cosa accadrà ai bo-nus per la casa, ma è chiaro che iltaglio mal si abbina alla prorogadi misure che hanno dimostratodi "ripagarsi" da sole dal punto divista dell'Erario.

Resta da vedere se sarà proro-gata anche la detrazione del 5ooiosull'acquisto di mobili e grandielettromestici destinati ad arreda-re le case ristrutturate. Lo scontofiscale è abbinato al 5ooio "edili-zio" (ma non al 65° sul risparmioenergetico) e almomento siappli-ca solo alle spese sostenute entroil 31 dicembre, ma le associazionidi categoria hanno già chiesto diprolungarlo.

D. Wm3ff:$o

RISULTATIGrazie alla percentualedi sconto «extra large»nel 2013 gli interventi verdiregistrano uno sprintdi oltre 355mila richieste...........................................................................

2015 nei singoli appartamenti. Lalegge di stabilità, invece, dovreb-be mantenere «gli stessi livelli»di sconto, come annunciato lascorsa settimana da Morando.Nessuno ha parlato per ora dei la-vori in condominio, che già con leregole attuali sono agevolati al65° fino al 30 giugno 2o15: logica

L'andamento della detrazione del 55% per il risparmio energetico(65% dal 6 giugn

Anno

o 2013). In milioni di giuro

NurrF. dcsrnande Spesa', Detrazione-------------------------- -------------2007 1 106.000 :A531 266

2008 247.000 .: £3s3 800

2009 236.700 2_9F s;3 1.101

2010 405.600 1.349

2011 280.700 1.137

2012 265.400 '..1 s;3 1.295

2013 355.000 :;s;; s N.d.-----------------

Fonte: Enea, agenzia delle Entrate

Bonus Casa Pagina 5

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. In Italia ci sono 160mila ettari di territorio e 130mila di aree marine contaminati da rifiuti industriali

La burocrazia frena le bonificheTroppi intoppi a livello locale: solo un sito su tre ha ottenuto l'analisi preliminare

Bianca Lucia Mazzei

Centosessantamila ettari diterritorio contaminato da rifiutiindustriali, disseminati in ogniparte d'Italia: da Gela, in Sicilia, aCasale Monferrato e Pieve Ver-gonte in Piemonte. Una superfi-cie vastissima ricompresa nei 40siti di interesse nazionale. Mamolte zone da bonificare sono dicompetenza regionale (nel 201318 siti nazionali sono diventati re-gionali), senza contare le aree ma-rine, che si estendono per circa13omila ettari.

Spazi enormi, in cui l'attivitàdi bonifica procede a rilento onon è ancora iniziata. Conside-rando solo i siti nazionali, la pri-mafase delprocesso, ossial'ana-lisi del livello e del tipo di conta-minazione (la cosiddetta caratte-rizzazione) è completa solo per14 siti, 15 se si include Gela dovesi è arrivati al 99%. Quest'attivi-tà"dibase" è quindi conclusa so-lo per il37,500 delle zone perime-trate, nonostante la gran partedei siti nazionali sia stata istitui-ta tra il 1998 e il 2002.

Le percentuali peggioranonon appena si passa ai piani dibonifica. Ci sono solo due siti, incui i piani coprono l'intera zonada risanare: Cengio e Saliceto ePieve Vergonte. In 5 siti, non èstato varato nessun piano di bo-nifica del suolo, e in 13 nessunpiano di bonifica della falda.

Ma alla fine del percorso, os-sia alla decontaminazione, quan-te aree sono arrivate? Di sicuropochissime.

Un quadro chiaro della situa-zione, però, non esiste. Il ministe-ro dell'Ambiente non ha la mappadelle zone risanate. «Il dicasterosegue la procedurafno all'appro-vazione del piano di bonifica,mentre il controllo sull'attuazio-ne degli interventi spetta alle pro-vince», spiegaLauraD'Aprile, co-ordinatrice della Divisione VII -Bonifiche e risanamento.

«Sono le Province a verificareche i lavori vengano avviati entro

sei mesi dal varo del progetto e arilasciare il certificato di avvenu-ta bonifica: tant'è che le impresecomunicano la conclusione dei la-vori a Province e Arpa - continuaD'Aprile -. Sono due anni che chie-diamo alle Province di fornirci idati, ma poche lo hanno fatto. Lepiù sollecite sono quelle delNord, mentre in ritardo cisono so-prattutto gli enti del Sud».

Abeneficiare di lentezze e ina-dempienze sono anche le stesseaziende (pubbliche e private)che, oltre a essere responsabilidell'inquinamento, approfittanodelle lungaggini amministrativeper rinviare l'opera dirisanamen-to e i relativi investimenti.

Ma pronta a sfruttare la situa-zione c'è soprattutto la criminali-tà: «Sono sempre più numerosele indagini sulle false bonifiche esui traffici illegali dei rifiuti deri-vanti dalle attività di risanamen-to: dal 2oo2 sono state concluse 19indagini, emesse 150 ordinanze dicustodia cautelare, denunciate550 persone e coinvolte 105 azien-de», si legge nel Rapporto di Le-gambiente di gennaio 2014.

Di sicuro, bonificare territoriche sono stati contaminati, peranni, con rifiuti industriali diogni tipo, è operazione moltocomplessa. Spesso, inoltre, glistessi piani non puntano alla bo-nifica (ossia al raggiungimentodi livelli di contaminazione chepermettono il riutilizzo dellearee) ma alla messa in sicurezzapermanente o operativa.

Alle difficoltà oggettive si ag-giungono però quelle amministra-tive. «Le strutture ministerialifanno fatica a gestire una partitacosì complessa - dice Stefano Cia-fani, vicepresidente di Legam-biente - anche perché laforte pre-carizzazione del personale dedi-cato ai vari Sin rallenta il proces-so decisionale».

Né mancano inadempienze daparte degli enti locali: «Il proble-ma- dice D'Aprile - è anche il sup-porto delle autonomie locali. Ci

sono piani che il ministero ha ap-

provato nel 2012, ma gli interven-

ti non sono ancora partiti. Noi

stiamo cercando di accelerare:

nei primi otto mesi del 2014 abbia-

mo varato 62 decreti di bonifica,

il 23%io del totale a partire dal

2000». «Abbiamo, inoltre, inten-

zione - annuncia Maurizio Perni-

ce, che al ministero dell'Ambien-

te guida la Direzione generale

per la tutela dell'ambiente e delle

risorse idriche di cui la Divisione

VII fa parte - di invitare le Regio-

ni adescutere lefidejussionirela-

tive ai progetti non partiti».

Per provare a uscire dall'impas-se, negli ultimi mesi, si sono susse-guiti interventi di semplificazio-ne normativa: il Dl 115/2013 ha pre-visto una procedura ad hoc per lariconversione industriale; Il Dl91/2014 ha introdotto la possibili-tà di presentare subito il progettodibonifica. E, ora, il D1133/2014, loSblocca-Italia, consente l'utilizzodelle varianti in corso d'opera.«Non si capisce che bisogno cifosse di permettere l'utilizzo del-le varianti ma soprattutto - com-menta Ciafani - sono otto anniche semplifichiamo e i risultatinon si sono ancora visti».

Dal punto di vista dei finanzia-menti, dal 2000 a oggi sono statestanziate risorse pubbliche per2,7 miliardi, mentre quelle priva-te ammontano a circa 1,7 miliardi.Per il 2014, il ministero dell'Am-biente ha messo a disposizione al-tri 8 milioni. I fondi pubblici ven-gono utilizzati all'interno di ac-cordi di programma nel caso incui il responsabile dell'inquina-mento non sia più rintracciabile(aziende passate di mano, fallite,ecc.) o quando gli interventi ri-guardano aree demaniali. Ma an-che in questo caso il controllo mi-nisteriale punta solo a verificareche vengano finanziate attivitàpreviste dalla legge: «È un moni-toraggio di legittimità: il control-lo sull'attuazione resta sempre insede locale», conclude D'Aprile.

CA RIP RODDIlONE RISERVATA

Ambiente Pagina 6

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La mappa dei siti di interesse nazionale da bonificare

itoVenezia-Porto Marghera

RiferimentonormativoL. 426/981

Stato 'avanzamento ''

Superficie il Piani di iiin ettari li caratterizzazione i,

1.621 li 4)21

Piani dibacino ,

approvati '( Suolo) li

55'

Piani dibacino

approvati(Falda)

52

2 Napoli orientale L.426/981 834' 16 0Gela L.4261981 795'', sì ; 8 54Priolo L. 426/98 5.8141 13 18Manfredonia L. 426/98

-216,

----------------------14}; 6 77Brindisi L. 426/981 5.851; 8 16Taranto L . 426/98 ''ß 4.383'', 7 8Cengio(area stabilimento)

L.426 /981 7711 1Urr

J100 100

Piombino L. 426 /981 931'', 6° 4 2Massa e CarraraCasale Monferrato

L. 426/981L.426/9811

11611 o64.325 Approvato pr

per'ipolo

22 0

12 Balangero L.426/981 314 0Pieve Vergonte(area stabilimento)

L.426/9811 42'', 100 100 100

Sesto San Giovanni L. 388 /2000 2551 100'', 47 96Pioltello-Rodano L. 388 /2000 851 36 0Bagnoli L.388 /2000

--9451

-------------------------24 0

Tito-

-Crotone-Cassano -Cerchiara

Dm 468 /2001'Dm 468 /2001

315530'',, ,- '

826

811

Fidenza Dm 468 /2001 25i 1t3á,3 92 92Laguna di Gradoe Marano

Dm 468 /2001;Dm 222 /2012

208'' 100 15 42

Trieste Dm 468/2001 506''71, i

15 5Cogoleto Dm 468 /20011 45'i 14)rr 22 22Bari Dm 468 /20011

-15'

-------------------------lOri 73 73

BiancavillaLivorno

Dm 468 /20011Dm 468 /2001

330;206'',

1t: t}10 ?

0------

50

----------0

1 Terni Dm 468 /20011 655'' 1 0-Emarese Dm 468 /2001'1 15Trento nord Dm 468 /20011 241 46 46Sulcis-I lesiente -Guspinese*

Dm 468 /2001'' 25.679'1

Brescia L. 179 /20021 262' - {;',--------------------------

12 1Broni L. 179/2002'' 14 l0 ? 93 0

I Falconara Marittima L . 179/20021--

108'---------------------

fil 3 67Serravalle Scrivia L. 179/2002'', --

74------------------------- 0 0

Laghi Mantova L. 179/2002 618' 6 ? 3 9Orbetello L . 179/2002 204'' 0 21Porto Torres L. 179/2002 1.874 1 2 I 8 65Val Basento L.179/2002 3.330' 9 ' 1 1Milazzo L.266 /05 549'', b3 0 38Bussi sul Tirino Dm Ambiente

28/05/082341,, 25

Valle del Sacco*

Tar 18/07/14--

N.d.-----------------------

N.ci.' N.d. N.d.

M in fase di riperimetrazione ufficiale da parte del Mattm Fonte: ministero dell'Ambiente

Ambiente Pagina 7

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Tß.1

Si alle dichiarazioniin lingua stranieraÈ illegittima l'esclusione diuna ditta che in sede di garaha reso delle dichiarazioniin lingua straniera tradottain italiano, la cuiinterpretazionepresentava dei dubbi.(TarLazio - Roma, Sez. Iter, 26settembre 2014, rf. 10028)

La sentenza è dacondividere. La stazioneappaltante poteva chiederedei chiarimenti, ma nondeliberare l'esclusionedalla gara.

Appalti pubblici Pagina 8

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MaurizioLeo

Nella selvadei «pre i»va dato spazioai più efficaci

1 legislatore tributario,negli ultimi tempi, èspesso intervenuto per

offrire ai contribuentiitaliani l'occasione di fruiredi sconti e agevolazioni didiverso tipo e con diversemodalità. Il tema eparticolarmente rilevanteperché lo "sconto fiscale" èla modalità più immediataed efficace con cui lo Statopuò rilanciare un certosettore economico ostimolare determinaticomportamenti.

Un'agevolazione che,negli ultimi anni, ha dato piùdi una soddisfazione è quelladel 55-65%io collegata ainterventi di riqualificazioneenergetica. Uno strumentoutile, perché ha permesso distimolare un settoreeconomico, consentendo ai

cittadini e alle imprese di

disporre di strutture in

grado di funzionare meglio e

con un ridotto consumo di

energia. Insomma, finora si

sono realizzati gli ambiziosi

obiettivi che ci si era prefissi:

stimolare un settore con un

potenziale di sviluppo

significativo, incentivare

comportamenti volti al

risparmio energetico,

creando, allo stesso tempo,

le condizioni per

contrastare l'evasione

fiscale. Nel 2011, poi, con il Dl

201/201 si è fatto un passo in

più, attraverso la scelta di

rendere "strutturale" la

detrazione per il recupero

edilizio. Una scelta corretta,

ma, allo stato, parziale: ladetrazione del36%, opererà"a regime" solo per lepersone fisiche. E questocome se le imprese nonconsumassero energia comeo più delle persone fisiche enon avessero, anch'esse,ancora bisogno di un aiutoper rendere più efficienti leproprie strutture. tauspicabile, quindi, unintervento di raccordo cheestenda a regimel'agevolazione alle imprese.Sarebbe vantaggioso ancheper i cittadini-consumatori,in considerazione dellaverosimile riduzione delcosto dei prodotti.

In ogni caso, più ingenerale, è giunto ilmomento di una revisionecomplessiva delle cosiddettetax expenditures. Riforma dicui si sente parlare da moltotempo e che appare ormaiimminente, oltre chenecessaria. Spesso, infatti,negli ultimi anni, illegislatore è intervenuto inmaniera disorganica edisordinata. Le varie leggirecanti sconti fiscali si sonosovrapposte senza unastrategia complessiva,collegata a chiare ericonoscibili scelte dipolitica economica.L'obiettivo che ci si deveporre, invece, è ambizioso,ma, allo stesso tempo,possibile: concentrare le(purtroppo limitate) risorsea disposizione su pochi (masignificativi) settori. t ormaichiaro, infatti, come siainutile proseguire in unmodello agevolativo "apioggia", che premi tutti enessuno.

La stessa tecnicalegislativa finora utilizzatain tema di agevolazionifiscali va ripensata,puntando su unacodificazione unitaria in untesto dedicato ecomprensibile. Sono, quindi,maturi i tempi per eliminarele agevolazioni fiscali "inordine sparso", che mettonoin difficoltà non solo icontribuenti, ma anche glistessi decisori politici.

0 RIPRODUZIONE RISE R.VAIZ

Bonus Casa Pagina 9

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M A disposizione 1,7 miliardi

La depurazionedelle acque attendelo «Sblocca Itali a»Enrico Netti

Una dote di 1,7 miliardistanziati dal Cipe nel 2012 per in-vestimenti pubblici perla tute-la ambientale: il collettamentoe depurazione delle acque re-flue urbane e industriali. Inter-venti prioritari in Sicilia, Cam-pania, Calabria, Puglia, Basilica-ta e Sardegna, ma queste risor-se finora sono rimaste inutiliz-zate. Ci sono anche cento prov-vedimenti d'infrazione apertidalla Commissione europea edi questi ben 19 sono legati pro-prio al settore ambientale. Pro-cedure che, secondo le stimedella «Struttura di missionecontro il dissesto idrogeologi-co e lo sviluppo delle infrastrut-ture idriche» potrebbero costa-re all'Italia, dal i°gennaio 2016,una sanzione di 462 milioni.

Questi sono i costi del nonfare, del non riuscire araggiun-gere i livelli di depurazionedelle acque reflue imposti dal-la direttiva 91/271. A sentenzadefinitiva ci sono due procedu-re d'infrazione.

Allo Sblocca Italia le chancedi accelerare le procedure diprogettazione e realizzazionedegli interventi di adeguamen-to infrastrutturale oggettod'infrazione. «I fondi sono di-sponibili eppure nessuno liuti-lizza - sottolinea Donato Berar-di, direttore del laboratorioservizi pubblici locali di RefRi-cerche- mentre le sanzionipo-trebbero arrivare a 700 milio-ni, forse un miliardo».

E la depurazione l'attività cherichiede i provvedùnenti più ur-genti, a causa dei sistemi di rac-colta non adeguati. Secondo laCommissione la raccolta coprel'87% dei reflui urbani ma scen-de al 64%ro per il trattamento deireflui nelle aree normali e risaleall'86°io nelle sensibili. Ambitisparsi in tutta Italia dove le am-ministrazioni locali non rispetta-no le indicazioni comunitarie.

Le carenze maggiori si concen-trano nel Mezzogiorno ma an-che nel Nord Italia. La sanzionemaggiore (185 milioni) sarà a ca-rico della Sicilia, altri 74 andran-no alla Lombardia e 66 al FriuliVenezia-Giulia. Regioni che nic-chiano nonostante la disponibili-tà dei fondi. Nei casi migliori ifondi sono impegnate principal-mente nella fase di progettazio-ne preliminare. «Sono chiare lecarenze nel meccanismo di go-vernance delle risorse pubblicee il mancato impiego dei fondistrutturali europei avrà riper-cussioni nei futuri assegnamen-ti - continua Berardi -. Il nodo èla gestione troppo frammentatadel servizio idrico, dove si som-mano troppi livelli amministrati-vi». Un nodo cruciale considera-

I TIC L fLa sanzione comunitariaammonta a 462 milionie ogni anno si perdonoalmeno 15milanuovi posti di lavoro

................... ...........

to dallo Sblocca Italia che aprele porte al commissariamento diquelle regioni che finora nonhanno brillato nella gestione del-le opere idriche. Oltre ai costidel non fare e alle sanzioni Uec'è la penalizzazione in terminioccupazionali. «Con un miliar-do di fondi si possono avere trai15 e i 2omila occupati nei cantie-ri, oltre alle ricadute nelle forni-ture meccaniche e nell'impianti-stica - aggiunge il direttore diRef Ricerche -. In Italia per ave-re un servizio idrico efficiente sidovrebbero investire circa 70miliardi nell'arco di un venten-nio». Più o meno 4omila posti dilavoro persi per il disinteressedelle amministrazioni locali.

enrico. netti @ilso1e24ore. con

Ed RI PR OD D ZIO NE RISERVATA

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Report sui sistemi di dieci Paesi

Il decalogo della Ueper l'alternanzatra scuola e lavoroDall'elevata qualità del corpo docentealle partnership più strette con le imprese

PAGINAA CURA DIFrancesca Barbieri

Dieciregoled'oroindirizza-te ai Paesi dell'Unione per raf-forzare e rendere efficaci i siste-mi di alternanza scuola/lavoro.Regole che variano a secondadel modello adottato da cia-scunPaese: negli Statiin cui l'al-ternanza e sinonimo di appren-distato, Bruxelles raccomandadi supportare l'innovazione esviluppare misure a favoredell'inclusione dei lavoratorisvantaggiati e degli immigrati.Invece, inquelli dove l'alternan-za è fondata principalmente sul-la scuola (come l'Italia), occor-re rafforzare le partnership conle imprese, supportando soprat-tutto le Pini (si veda l'elenconell'infografica a lato).

In generale, aumento dellecompetenze professionali, svi-luppo diun'identitàprofessiona-le, più facile passaggio dalle aulescolastiche al mondo del lavoroe soprattutto maggiori opportu-nità occupazionali sono gli assinella manica dei sistemi di alter-nanza scuola/lavoro, come evi-denziati dalla Commissione cul-tura e formazione del Parlamen-to europeo nel rapporto «Dualeducation: a bridge over trou-bledwaters?». Lo studio ha mes-so sotto la lente dieci Stati - Re-pubblica ceca, Finlandia, Fran-cia, Germania, Grecia, Italia,Olanda, Polonia, Portogallo eGran Bretagna - con l'obiettivodi individuare i punti di forza ele criticità del binomio formazio-ne/apprendistato ed esaminarele politiche di sviluppo in Euro-pa relativamente all'introduzio-ne e/o rafforzamento del model-lo di alternanza.

I risultatiDallo studio emerge che nellamaggioranza dei Paesi Ue èpresente almeno un modelloche offre un mix di formazioneprofessionale basata sul lavoroe sulla scuola, mentre altri Pae-si presentano due modelli incui ciascuno, seppur in diversemodalità, include elementi del-l'altro, con ilris chio però di cre-are due sistemi che dialoganopoco e male.

Le tipologie-chiave dei siste-mi "Vet° (istruzione eformazio-ne professionale) sono quattroe spaziano dall'apprendistato apieno titolo (o sistema duale)come principale modello finoall'apprendistato inteso comeforma minore e parallela diistruzione.

C'è, poi, la formazione pro-fessionale fondata sulla scuolacon forti elementi di apprendi-mento basati sul lavoro. Infine,i sistemi "Vet" fondati prevalen-temente sull'istruzione scolasti-ca, area in cui si colloca il no-stro Paese.Focus sull'ItaliaAnche se le linee-guidaper lari-forma della scuola provano a in-vertire la rotta, con misure adhoc per incentivare l'alternan-za scuola/lavoro, raddoppian-do il numero di ore di formazio-ne in azienda (da loo a 20o an-nuali) e rendendo obbligatorial'alternanza almeno negli istitu-ti tecnici e professionali, perora nel nostro Paese solo il 9%iodegli studenti di scuola superio-re svolge percorsi di alternan-za. Questo valore così basso,evidenziano da Bruxelles, è trale cause dell'elevata disoccupa-zione giovanile (oltre il 40%io) edel fenomeno dei Neet. In Ger-mania e nei Paesi Bassi, dove al-ternanza e apprendistato sono

strutturati nel sistema educati-vo, i tassi occupazionali dei gio-vani sono alti, la disoccupazio-ne è sotto i livelli di guardia e iNeet non sono un fenomeno so-ciale allarmante.

Le direttrici di BruxellesLo studio europeo raccomandaai Paesi di incrementare il siste-ma di formazione professiona-le, tenendo in considerazione lesingole politiche, il mercato dellavoro, il contesto formativo eculturale.

Ma il passaggio a un «siste-ma di apprendistato a pieno ti-tolo» potrebbe non rivelarsiadatto a ogni Paese. Mentre,per esempio, quello tedesco èconsiderato un sistema di suc-cesso, potrebbe non essere con-siderato appropriato "trasferir-lo" ad altri Paesi con differenticaratteristiche del mercato dellavoro e limitate esperienze diapprendistato.

Per l'Italia il rilancio dell'al-ternanza scuola/lavoro nonpassa attraverso un'importa-zione" in toto del sistema tede-sco, ma è sufficiente riprender-ne i princìpi essenziali: un lega-me stretto tra sviluppo econo-mico e innovazione del sistemascolastico, una scuola orientataalla formazione delle compe-tenze, la presenza diffusa dipartnership con le imprese,l'elevata qualità degli insegnan-ti, la formazione degli studentiin azienda e in laboratorio. Allostesso tempo, nei settori in cui èrichiesto un grado maggiore dispecializzazione, è auspicabile- secondo Bruxelles - un perio-do di apprendistato in diverserealtà aziendali per consentireal tirocinante un aggiornamen-to continuo delle proprie com-petenze professionali.

E tra le loo proposte presen-tate la scorsa settimana da Con-findustria per rilanciare l'istru-zione, un capitolo ampio è dedi-cato proprio all'alternanza: sipropone di renderla obbligato-ria negli ultimi tre annidell'istruzione tecnica, raffor-zarla nei periodi estivi, semplifi-care l'apprendistato di primo edi terzo livello, incentivarel'Erasmus in azienda e il place-ment negli istituti superiore enelle università.

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NOIEGLIALTRI

N _i et ì n r :ì

ITALIA

Anche se Ee linee-guida peririforma della scuola messe epunto dal ;,1iur prouailo ainveì lire ia retta, con nlisureadhoc per incentivare l'alternanzascuola-lavoro- raddoppiando ilnumero diorediforn azioneinazienda (da 100 a 200 annuali)e rendendo ohbhgetorial'alternanza almeno negli istitutitecnici e professionali - per orameno del 10% degli studentisvolge percorsi di alternanza e iNe_ r sono H 212% dellapopolazione tra i !Sei 24 anni

PORTOGALLO

.rl Portr;gal:o, dove i Neet sr;r oìltre. ila4`t,. peralter ariza siintende ha ocomponenti eli forrriazione teoricae di for-nazione praticaobbhgatr,ria, che include unaformazione i Il situazlóne d l lavoro.Si possono,tuttavia, individuareprinr-ipa!rriertedue tirologiedialternanza scLüJla%lavor a:i a ternariza Amaüva, offerta dirws.ls 'recnc iC ?LYS (corsitecrolo. ,ici ) e dai r(lrsosc,ro,jia%ora%s (corsi professione

e l'alternanza lavor ativa

GERMANIA

In Germania. dovecirca il27`iodei giovani che studiano ècoinvolto in percorsidi foril-lazione in azienda.mentrei Neetsonoappenail 6.%, sono presenti due.tipologie di alternanzasuola % lavor o:- l'alternanza formativa, offertadalle Facro!;ersc rifen.istituti a indirizzo professionaledi livellosecondario superiore;- l'alternanza lavorativa,che si sviluppa nell 'ambitodel sistema duale (L erü sc/rrrr/e)

OLANDA

-'istruzione eh rmazione

professionale in Olanda è offertaai livelli di:- istruzioneseconciaria inferiore-(Vmbo) dai 14 ai 16 arìni d'età;- istruzione secondaria :superioree post-secondaria (M ho) da 16 a20anni;-istruzione e formazione nelsettore agrario:-istruzionesuperiore(Hho)da1.7a 20 anni d'età.soltanto l'istruzione' Mho" èorganizzata nella modalitàdell'alternanza scuola/lavori o

FRANCIA

In Francia essre un'alta nanzaobbligatoria nell'anrhito delleformazioni professionali, sia,ousstatui scolaire" (stages) sia

nell'apprendistato Pertanto sipuò affermare che siano presentientrai beletipologiedialternanza: l'alternanzaformativa e l'alternanzalavorativa. Questa rodalità diapprendimertoe stata. inolmreccritemerite introdotta anche alivellodir-af/Ège.a partire daipenultimo anno della scuolasecondaria di primo grado

GRAN BRETAGNA

1n Gran Bretagna vige l'alternanzascuola/lavori sia durantel'istruzione obbligator ia sia inseguite, rispettivamente nellemodalità dell'alternanza formativae d'ell'.lternanza lavorativa vera •epropria. Negli ultimi due anni(lei l'istruzior :e obbligatoria ,coincidenti con i pnrrli due anni diistruzione secor daria superiore

ai 1.6 anni di età), quesrotipo di formazione è stata integratanel nut/ono i u r;cu/mn ed e

diventata obbligatoria (duesettimane di stage l'anno)

Fonte: Eu ridyce e Indi re-Mi ur

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Le dieci raccomandazioni di Bruxelles

Offrire ai Paesi dell'Unione misure concreteper sviluppare e rafforzare i sistemidi alternanza scuola-lavoro

STATI IN CUI

Sviluppare le misure che supportano l'accessoai percorsi di apprendistato includendoanche i lavoratori deboli e gli immigrati

Supportare l'innovazione

STATI IN CUTI L'A'PRE

Integrare l'apprendistatonei percorsi di istruzione formale

Supportare la crescita dei percorsidi apprendistato

STATI IN CLII l'A;'P-,:=?JGI T!?ls E (? i1133 ,

Aumentare la qualità dei periodi di stage

Sviluppare le partnership tra scuole e aziende

STATI IN CUI L'A l

Selezionare i settori a maggior potenzialeda coinvolgere nei programmi di alternanza

Introdurre nei programmi scolasticil'alternanza scuola-lavoro

Supportare le piccole e medie impreseper la partecipazione a partnership con le scuole

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Novità Per accettare le card

ii ijos neii iill'adDedicato a taxi e artigiani

Adare la spinta decisiva al decollo deipagamenti digitali, è stata la fermavolontà in tutta Europa di combatte-

re l'uso eccessivo del contante e l'evasione fi-scale. Così la tecnologia Nfc (acronimo chesignifica comunicazione senza contatto),dopo anni che se ne parla, finalmente ha fat-to capolino sul mercato, festeggiata come in-novativa. Ma gli esperti spiegano che sta peressere superata da nuove soluzioni.

Una di queste è l'Hce (Host Card Emula-tor), già in fase di sperimentazione. «In que-sto momento -spiega Luciano Cavazzana,presidente e amministratore delegato di Ingenico Italia (società specializzata nelle so-luzioni di pagamento elettronico) - si staspingendo sull'Nfc, perché è il sistema piùsemplice e immediato per pagare spese dipiccoli importi, ma sta evolvendo in un'altraversione che non necessita delle sim telefo-niche perla registrazione dei dati delle carteche saranno custoditi, in un server remoto, ilcloud, e recuperati attraverso una connes-sione online, sicura». Questo sistema proba-bilmente favorirà la diffusione degli stessidispositivi Nfc.

Basterà, dunque, recarsi in banca, scarica-re l'app per costruire il borsellino digitale ememorizzare i dati delle carte. «Noi - prosegue Cavazzana - stiamo già proponendoterminalipos , predisposti per accettare ipa-gamenti in tutte le nuove soluzioni tecnolo-giche». Un'altra novità proposta da Ingenicoè un dispositivo in tecnologia Bluetooth dacollegare allo smartphone e al tablet del-l'esercente, per trasformarli in pos mobile.Ideali per artigiani, taxisti e professionisti.Ma in fatto di tecnologia, le novità non fini-scono qui. La nuova frontiera si chiama Bea-con. «Sono piccoli componenti elettronici- conclude Cavazzana - che sfruttano ilBluetooth per trasmettere direttamente susmartphone e tablet, le informazioni suiprodotti che si trovano sugli scaffali dei su-permercati». In un futuro non lontano saràpossibile inserire il prodotto nel carrello vir-tuale e pagarlo online con il proprio wallet.

P. PU.

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Un pruno bilancio a clua.ttro rasesi clall'entrata in vigore cieli obbligo verso le p.a.

Una fattura elettronica salataNon convince i professionisti

Pagine a curaDI VALERIO STROPPA

emplificazione sì,ma non a costo zero.I nuovi obblighi difatturazione elettro-

nica nei confronti delle p.a.scaricano su professionisti eimprese una serie di adem-pimenti iniziali onerosi. Siain termini di tempo, sia alivello economico . A quasiquattro mesi dall'entrata invigore dell'obbligo della e-fat-tura verso le amministrazionicentrali ( ministeri , agenziefiscali, enti previdenziali),scattato il 6 giugno 2014, glioperatori tracciano un primobilancio.

A evidenziare le maggioricriticità è Inarsind , il sinda-cato degli ingegneri e degliarchitetti liberi professioni-sti. Al nuovo sistema richie-sto per fatturare alla p.a.non prevede esclusivamenteil passaggio dal cartaceo aldigitale (magari inviato viaPec), ma impone l'adozionedi un formato elettronico-strutturato , cioè scritto inun XML secondo la sintassidel «Tracciato_FatturaPA»con firma digitale», osservail presidente Inarsind, SalvoGarofalo , «il programma basesi può scaricare liberamenteda internet . Ma se si vuolequalcosa di semplice e pro-fessionale, alla fine convieneacquistarlo. Ovviamente, aspese del privato».

Secondo Inarsind , quindi,la situazione rispecchia unleitmotiv da anni denunciatodalle categorie professionali:lo Stato chiede ai lavorato-ri autonomi e alle impresedi sopperire alle propriecarenze comunicando infor-mazioni utili per gestire laspesa pubblica. «La riformaprevede una dose notevole didati aggiuntivi da indicare,oltre all'obbligo di conser-vare i documenti per tempiancora più lunghi», aggiun-ge Garofalo , «ma pensiamoveramente che, con similiimposizioni ai privati, la p.a.funzionerà meglio e che i la-

voratori autonomi saranno,così , stimolati a moderniz-zarsi? Se così fosse dovrem-mo assistere a una drasticariduzione del numero didipendenti pubblici e dellarelativa spesa».

Sulla stessa lunghezzad'onda anche artigiani epmi. «L'operazione è parti-ta addossando totalmentei costi , per i necessari ade-guamenti informatici, sulleimprese», osserva AndreaTrevisani , direttore politi-che fiscali di Confartigiana-to, «in pratica , gli associatihanno dovuto acquistaresul mercato il servizio ditrasmissione telematica edi archiviazione sostitutivadelle fatture nei confrontidella p.a.». In tale ottica,la semplificazione avreb-be indirettamente causatoulteriori oneri burocratici,almeno nella fase iniziale,a un tessuto produttivo giàalle prese con la crisi di li-quidità . «L'amministrazionepubblica doveva, e poteva,mettere a disposizione delleimprese e degli operatori cheli assistono un programmagratuito per generare la fat-tura elettronica come purela conservazione sostitutivadelle fatture elettronichepoteva essere effettuata di-rettamente dal Sistema diinterscambio», chiosa Tre-visani , «magari si può, inparte , ancora rimediare peril prossimo appuntamentodel 31 marzo 2015 ( quandol'obbligo sarà esteso versotutte le altre p.a., ndr)».

Volenti o nolenti, tutta-via, chi vende beni o prestaservizi alle p.a. centrali si èdovuto adeguare: le tradizio-nali fatture cartacee, infatti,non possono essere più paga-te. Sul medio -lungo termine,oltre ai vantaggi per lo stato(risparmi economici, maggio-re trasparenza sui fornitori,monitoraggio della spesapubblica), la e-fattura do-vrebbe produrre significativibenefici pure per professio-nisti e imprese . «Di sicuro cisono i risparmi per la carta, i

costi di spedizione e gli altriaspetti amministrativi», ri-leva Bruno Gabbiani , presi-dente di Ala-Assoarchitetti,«ma l'aspetto sicuramentepiù importante sarebbe sequesto sistema contribuis-se a una reale riduzione deitempi di pagamento. Le di-rettive dell 'Unione europeasono chiare , tuttavia ritengoche nel contesto italiano nonè la modalità con cui vienericevuta la fattura a determi-nare i noti ritardi. Si trattadi una piccola parte di uningranaggio molto burocra-tico e spesso farraginoso: nonvorrei essere eccessivamentepessimista , la fattura elettro-nica è una spinta verso unostato più moderno , ma è ne-cessario ripensare e renderepiù efficiente l'intero siste-ma». Anche perché, concludeAla-Assoarchitetti, la tele-matizzazione dei rapporti traprivati e p.a. produce anchequalche effetto indesiderato.«Riscontriamo sul territorioche in molti comuni gli oraridi ricevimento da parte degliuffici tecnici hanno subito unrestringimento», puntualiz-za Gabbiani, «ora che tuttii rapporti sono possibili invia informatica, è più dif-ficile ottenere un confron-to diretto con i funzionari.Questo andrebbe benissimoladdove fosse possibile se-guire tutte le pratiche a di-stanza e capire lo stato diavanzamento dell'iter, i re-sponsabili amministrativieccetera. Purtroppo ciò nonè sempre possibile e il con-fronto personale è ancora inmolti casi indispensabile perpoter ovviare a quelle lacunee/o malintesi che il rapportovirtuale produce».

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• La legge n. 244/2007 (Finanzia-ria 2008) ha introdotto l'obbligodella fatturazione elettronica neirapporti economici tra pubblicaamministrazione e fornitori, inun'ottica di trasparenza, moni-toraggio e rendicontazione dellaspesa pubblica.

• Il calendario dell'entrata in vigoredegli obblighi nei confronti dellesingole amministrazioni è statostabilito con il dm 3 aprile 2013,n. 55.

Per i ministeri, le agenzie fiscalie gli enti nazionali di previdenzail divieto di accettare fattureemesse o trasmesse in formacartacea è entrato in vigore dal6 giugno 2014.

• Per i restanti p.a. statali il dm n.55/2013 ha indicato il terminedel 6 giugno 2015 (ossia 24mesi dall'entrata in vigore dellostesso decreto, pubblicato nellaG.U. del 22 maggio 2013). Il dl n.66/2014 ha tuttavia anticipatotale termine al 31 marzo 2015.

• Il termine del 31 marzo 2015 èstato esteso anche alle ammini-strazioni locali . Al riguardo è stataprevista la consultazione dellaConferenza unificata. Si ricordache in precedenza sia la legge n.244/2007 sia il dm n . 55/2013demandavano per gli enti localila fissazione delle scadenze a unsuccessivo decreto (ora non piùnecessario)

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. Lo stato di avanzamento e i costi dei cantieri a carico della società promotrice in base ai dati aggiornati dalle direzioni lavori

Expo, manca ancora un terzo dei lavoriA 200 giorni dall'evento completato solo il 62% del cronoprogramma - Speso il 43% dei fondi

Michela Finizio

La corsaverso Expo 2oi5 cer-ca l'accelerazione finale. A 200giorni dall'inaugurazione il con-tachilometri segna ancora un ter-zo della strada da percorrere perriuscire a chiudere in tempo ilcantiere. Quello del sito espositi-vo in costruzione a Milano è difatto l'appalto più grande attual-mente in Italia, per un valorecomplessivo di oltre 510 milionidi curo, aggiudicato tramite 34bandi di gara. A cui poi si affian-cano i cantieri dei 53 padiglioninazionali: una decina di Paesi de-vono ancora entrare nell'area diRho e avviare i lavori.

A far scattare il countdown so-no gli open data pubblicati su in-ternet (aggiornati al i° ottobre):servono ancora 5.211 giornate dilavoro - il 38% di quelle previsteper contratto, incluse proroghe esospensioni - ed è stato speso so-lo il 43-% degli importi impegnati.

La fotografia dello stato diavanzamento dei lavori nei 34 10t-ti aggiudicati, in cui sono coinvol-te 31 società capofila (per il 38°0lombarde), restituisce l'immagi-ne di un cantiere quasi a due terzidell'opera, con molte distinzionial suo interno. Tre appalti sonoconclusi (relativi al campo base,su cui poggiail cantiere). La socie-tàvicentina Maltauro, commissa-riata dopo essere finita sotto in-chiesta per la gara sulle architet-ture di servizio, oggi proseguespedita. Le gare per il PadiglioneZero e l'Expo Center hanno dovu-to ridefinire i contorni dell'asso-ciazione temporanea di impreseche havinto l'appalto dopo il falli-mento della cooperativa capofilaCesi: avviati per ultimi a metàagosto, a inizio ottobre i lavorierano già rispettivamente al 40%ioe al 15Q% dell'opera. Resta ancorasospeso, invece, l'appalto per laparte sud delle Vie d'Acqua, in at-tesa chevenga approvatala ridefi-nizione del progetto. Infine, leproroghe per varianti approvatein corsa (per un valore finora dicirca 34 milioni di curo) e le so-spensioni per "cause di forzamaggiore" (prima tra tutte il mal-tempo) hanno fatto sforare in al-cuni casi i tempi rispetto al crono-programma iniziale.

La consegna delle aree alle im-

prese è iniziata a ottobre 2011, conl'avvio del primo cantiere. «Sespalmassimo in modo grossola-no le 5.211 giornate lavorativemancanti sui 34 cantieri attivi- af-ferma il docente del Politecnicodi Milano, Giovanni Menduni, re-sponsabil e del progetto OpenDa-ta Expo - servirebbero in mediaancora circa 150 giorni a cantiere.Ma ovviamente non tutti gli inter-venti sono uguali. Alcuni sonopiù in ritardo, altri già conclusi».A queste tempistiche, legate aisingoli appalti, corrispondonopoi importi di spesa ancora limita-ti: ad esempio, in base agli ultimi

it '¡Jil .com

Le gare di Expo 2015:ribassi oltre la mediaExpo 2015 non è al riparo dalfenomeno dei ribassi. In base aidati pubblicati online su OpenExpo, la fotografia degli importiaggiudicati nelle gare d'appalto....................................................................

www.infodata.iiso[e24Ore.com

Webcam sul cantiereattiva 24 ore su 24

All'interno del dossiersu Expo2015 una webcam, installatadalla società Expomondo sultetto del Klima Hotel di Milano,inquadra 24 ore su 24ilcantiere....................................................................www.ilsole24ore.com

dati disponibili, per allestire la"casa del terzo settore" in Casci-naTriulzasono già state lavorateil73%io delle giornate previste, male spese sono ferme al 25 per cen-to. «Questi dati - aggiunge Men-duni - forniscono un termome-tro sui potenziali ritardi: se è tra-scorso il 9000 delle tempo dispo-nibile ed è stato speso solamenteil 3o91,> degli importi impegnati èsegnale d'allarme, perché si ri-schia di dover sforare il cronopro-gramma. Bisogna tenere conto,però, che molte imprese contabi-lizzano il grosso delle uscite soloalla fine dei lavori e un certo ritar-do è fisiologico».

In parallelo, per la realizzazio-ne dei padiglioni nazionali ogniPaese riceve in consegna il pro-prio lotto di terreno, organizza ilsuo cronoprogramma e gestiscein autonomia l'appalto (ciascunosecondo le proprie regole). At-tualmente hanno già iniziato i la-vori4l Paesi: i4 padiglioni sono inelevazione, 13 hanno finito gli sca-vi e le fondazioni, 14 solo le fonda-zioni. Tra i restanti, otto in parti-colare (Vietnam, Bielorussia, Un-gheria, Slovacchia, Marocco, Spa-gna, Polonia, Moldova) hannofornito rassicurazioni ed entro il20 ottobre inizieranno gli scavi.Con tutti gli altri è stato avviatoun confronto per avere certezzesui tempi. Tra le situazioni più cri-tiche c'è quella della Turchia, chesolo poche settimane fa ha sciol-to le riserve sulla sua decisione.

Ad oggi i più veloci nella realiz-zazione sono la Repubblica Cecae l'Azerbaij an, già a buon punto.Trai grandi assenti spicca il Cana-da, mentre è stata recuperata lapresenza dell'Argentina, in diffi-coltà finanziaria. Proseguono an-che i lavori del Palazzo Italia: leimpalcature sono arrivate alquarto piano su cinque. Mancasolamente una chiara tempisticaper l'Albero dellavita, mail com-missario ha assicurato pubblica-mente che il bando verrà pubbli-cato entro ottobre.

Nonostante tutto, dunque,nell'area dove dal prossimo i°maggio sono attesi 21 milioni divisitatori, si continua a lavorareper raggiungere l'obiettivo. Sep-pur in volata, sul fotofinish.

LI RI PROOI IONE RISERVATA

EXPO Pagina 17

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It countdown di Expo 2015

Lo stato di avanzamento dei lavori del sito espositivo nei 34 lotti aggiudicati tramite bando di gara pubblicato da Expo Spa

IL CRONOPROGRAMMA

Giorni Lavorati

Importo aggiudicato43,(incluse proroghe e varianti)

13.784

IL CONTATORE DELLA SPESA. Dati in euroImporto speso(in base all'ultimo Sal)

608,9 milioni

INDICE DEI RIBASSI

Importo Importo Base d'asta*aggiudicato * con proroghe

e varianti

510,7 608,9 731,2

Ribassosull'importo

Giorni contrattuali**

LA PROVENIENZA DELLE IMPRESENumero di appalti aggiudicati dalle imprese per regionee relativo importo aggiudicato (incluse proroghe e varianti)

REGIONE

0, 0 0 i1 sull'importo totaledegli appalti

Valore de-,h appalti1)A( ) aggiudicati

in milioni di curoU Numero di appalti

LOMBARDIA TRENTINO A. A.

9,15% 5,44%13 3

l i iwcomp ess vo sft ,,

I FORNITORINumero di imprese ( incluse gare e servizi) EMILIA R. i-If1, ï VENETO

23 02% 51 03%L ,,94

5 6

di cui Lombardia 1..871 (55-'to) LAZIO MARCHE

Germania 15 7,70% 1,54%L46,94 9,4 1

Stati Uniti 14.................................................................. .............................................

Francia 11CAMPANIA

.................................................................. ............................................. 1,55%Gran Bretagna 10 1.................................................................. .............................................

Altri Paesi 70 TOTALE APPALTI.................................................................. .............................................

Totale stranieri 120 "4%) 608,9BASILICATA

340,57%

1Note: *al netto dell'importo degli oneri di sicurezza, delle eventuali ulteriori somme non assoggettate al ribasso d'asta e all'importo aggiudicato della progettazione (se

applicabile); **inclusele proroghe per varianti approvate e le sospensioni per cause di forza maggiore Fonte: elaborazione Sole 24 Ore su Open data - Expo Spa

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Lo prevede il bando disegní+-9. clel lllise. ,stczre aicztí 5 milioni per le prrri innovatrici

Brevetti , via alle agevolaz i40 oniDal 6 novembre le richieste permodelli già registrati

Pagina a curaDI CINZIA DE STEFANIS

tanziati dal Mise 5milioni di euro perl'innovazione dellePini. Dal 6 novem-

bre sarà possibile richiede-re le agevolazioni previstedal bando «disegni+2» delMinistero dello sviluppoeconomico. Alla data di pre-sentazione della domandadi agevolazione il progettodi valorizzazione di un di-segno o di un modello dovràessere registrato e l'impresarichiedente l'agevolazionedovrà esserne titolare o do-vrà essere in possesso di unaccordo di licenza con unsoggetto, anche estero, chene detiene la titolarità. Lerisorse saranno assegnatecon procedura valutativa asportello, secondo l'ordinecronologico di presentazionedelle domande e fino a esau-rimento delle risorse stesse.Tutto questo è quanto conte-nuto nel bando del ministerodello sviluppo economico, ru-bricato «concessione di age-volazioni alle imprese per lavalorizzazione dei disegni emodelli» (il cui comunicato èstato pubblicato in GazzettaUfficiale dell'8 agosto 2014-serie generale n. 183).

Presentazione doman-de. Per accedere all'agevola-zione è necessario compilareil forra online. La compilazio-ne del forra on line consentel'attribuzione del numerodi protocollo, che deve esse-re riportato nella domandadi agevolazione. Il forra online sarà disponibile sul sitowww.disegnipiu2.it a partiredalli novembre e fino a esau-rimento delle risorse dispo-nibili. L'Unioncamere cure-rà gli adempimenti tecnici eamministrativi riguardantil'istruttoria delle domande el'erogazione delle agevolazio-ni del presente bando, ancheattraverso strutture in housedel sistema camerale.

Le imprese devono presen-tare la domanda per l'age-volazione entro dieci giornidalla data del protocollo as-segnato mediante compila-zione del form online.

La domanda, redatta se-condo i modelli allegati albando (allegati 1 e 2) , costi-tuisce una dichiarazione so-stitutiva di atto di notorietàai sensi degli articoli 46 e 47del dpr 28 dicembre 2000,n. 445. Quanto dichiaratonella domanda comporta leconseguenze, anche penali,prescritte nel suddetto de-creto in caso di dichiarazionimendaci.

La domanda di agevola-zione, sottoscritta dal legalerappresentante dell'impresacontiene:

- dichiarazione sostitutiva

di atto notorio della dimen-sione di impresa;

- dichiarazione sostitutivadi certificazione di iscrizionedell'impresa al registro delleImprese;

- dichiarazione sostitutiva

di atto notorio attestante chenei propri confronti non sus-sistono le cause di divieto, didecadenza o di sospensionedi cui alla vigente normativaantimafia;

- dichiarazione sostitutiva

di atto notorio che l'impresaè in regola con l'assolvimentodegli obblighi contributivi at-testati dal documento unicodi regolarità contributiva;

- dichiarazione sostitu-tiva di atto notorio deglieventuali aiuti già ricevutidall'impresa a titolo di «deminimis» nell'arco dell'ulti-mo triennio;

- dichiarazione che l'impre-sa richiedente e le impresefornitrici dei servizi prescel-ti, i cui costi rientrano trale spese ammissibili, non sitrovano, a partire da 24 mesiprecedenti la data di presen-tazione della domanda, inuna delle situazioni di cuiall'art. 2359 c.c. ovvero nondevono essere state parteci-pate, anche cumulativamen-te, per almeno il venticinqueper cento, da medesimi altrisoggetti, anche in via indi-retta;

- dichiarazione che l'impre-sa richiedente non ha usu-fruito di servizi, per i qualivengono richieste le agevo-lazioni del presente bando,erogati da: amministratori osoci dell'impresa beneficiaria1. I dieci giorni dalla data diassegnazione del protocolloonline per l'invio della do-manda di agevolazione sonocalcolati a partire dal giorno

successivo a quello di asse-gnazione del protocollo. Seil 10° giorno utile per l'inviodella domanda di agevolazio-ne cade nei giorni di sabato ofestivi, tale termine si inten-de prorogato al primo giornolavorativo successivo.

- dichiarazione liberatoriasulla privacy;

- dichiarazione che il dise-gno/modello registrato sia incorso di validità;

- dichiarazione in meri-

to alla eventuale iscrizionenell'elenco delle imprese conrating di legalità.

Allegati ai documenti.La domanda di agevolazio-ne deve essere corredata daiseguenti documenti:

- il progetto di valorizza-zione del disegno/modello,(allegato 3 «Project plan»),con l'indicazione degli obiet-tivi finali che si intendonoperseguire e dei relativi costipreventivati;

- i preventivi di spesa deiservizi specialistici esterniredatti su carta intestatadel fornitore e debitamentesottoscritti che descrivano iservizi offerti, i tempi di ri-lascio, il numero ed il costounitario delle giornate uomo,l'importo complessivo. I pre-ventivi devono recare datasuccessiva alla data di pub-blicazione del comunicatorelativo al presente bandonella gazzetta ufficiale; adessi devono essere allega-ti i curricula dei fornitori.Nel caso di società occorreallegare, altresì, i curriculadelle singole professionalitàcoinvolte;

- il certificato di registra-zione del disegno/modello,nonché la riproduzione gra-fica e la descrizione dello

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stesso.

La domanda di agevola-zione deve essere trasmessaentro dieci giorni dalla datadel protocollo assegnatomediante compilazione delforni online esclusivamentetramite posta elettronica cer-tificata al seguente indirizzo:[email protected]

Per la validità della data diinvio farà fede la data d'ar-rivo della Pec all'indirizzosopra indicato.

La domanda e i relativi al-legati devono essere inviatiin formato Pdf unicamentedall'indirizzo Pec dell'impre-sa richiedente o dall'indiriz-zo Pec di un suo procuratorespeciale. In tale ultimo casooccorre allegare la relativaprocura speciale. Nell'ogget-to della Pec si deve riportarela seguente dicitura: «Dise-gni+2».

L'Unioncamere non assu-me responsabilità per even-tuali ritardi e/o disguidi nel-la trasmissione comunqueimputabili a fatto di terzi, acaso fortuito o forza maggio-re né per lo smarrimento dicomunicazioni dipendente dainesatte indicazioni del reca-pito da parte del soggetto ri-chiedente.

Non saranno prese in con-siderazione le domande:

- per le quali non si sia pro-ceduto alla compilazione delform on line per l'attribuzio-ne del protocollo;

- inviate prima del 90°giorno successivo alla datadi pubblicazione Bando;

- inviate oltre il 10° giornodalla data di assegnazionedel protocollo attribuito me-diante compilazione del forraon line;

- non inviate secondo lemodalità richieste;

- presentate da soggetti di-versi da quelli soggetti alleagevolazioni;

- non sottoscritte dal lega-le rappresentante dell'im-presa;

- non compilate secondo ilmodello di domanda (allega-to 1 e allegato 2) e prive delproject plan (allegato 3) ;

- prive del certificato diregistrazione del disegno/modello.

Istruttoria dei progettie concessione dell'age-volazione . Le risorse sonoassegnate con procedura va-lutativa a sportello, ai sensidell'art. 5, comma 3 del dlgs123/98, secondo l'ordine cro-nologico di presentazionedelle domande e fino a esau-rimento delle risorse stesse.

Ai fini della definizionedell'ordine cronologico dipresentazione delle domandesi farà riferimento al nume-ro di protocollo assegnato almomento della compilazionedel forra online. In caso di in-sufficienza dei fondi l'ultimadomanda istruita con esitopositivo è ammessa alle age-volazioni fino alla concorren-za delle risorse finanziariedisponibili.

L'istruttoria delle domandeè effettuata dall'Unioncame-re che verifica la regolaritàformale e la completezza del-la domanda di agevolazione,

la sussistenza dei requisiti,le condizioni di ammissibili-tà previste dal bando .

L'istruttoria si concludecon un giudizio motivato,positivo o negativo, in me-rito alla concessione o menodell'agevolazione mediantecomunicazione all'impresainteressata, entro il termi-ne di 90 giorni dalla data diassegnazione del protocolloattribuito mediante compila-zione del forra on line. In casodi esito positivo dell'istrutto-ria l'Unioncamere adotta unprovvedimento di concessio-ne dell'agevolazione in favoredell'impresa beneficiaria .

Cosa viene agevolato.Oggetto dell'agevolazione èla realizzazione di un proget-to finalizzato alla valorizza-zione di un disegno/modello,singolo o multiplo. Il progettodeve riguardare la valorizza-zione di un disegno/modelloche - alla data di presenta-zione della domanda di age-volazione - sia registrato edi cui l'impresa richiedentel'agevolazione sia titolare oin possesso di un accordo dilicenza con un soggetto, an-che estero, che ne detiene latitolarità.

Il progetto deve essereconcluso entro 12 mesi dallanotifica del provvedimentodi concessione dell'agevola-zione.

-© Riproduzione riservata- i

Stanziati dal Mise 5.000.000.00 (cinque milioni; diFondi disponibili euro per la valorizzazione di disegni e modelli indu-

Domande

soggetto gestore

Assegnazione risorse

striali.Dal 6 novembre e possibile presentare le domandedi agevolazioni.Per accedere ali' agsevolazione e necessario conipiíare ilforni on lire. La compilazione dei -Forni on llnc consentel'attribuzione del nuniet-o ci protocollo, che deve essereriportato nella domanda di agevolazione. Il forni on liresari disponibile sul sito www.dlsegnipiu 2.it a partinedal 90° giorno successivo alla data di pubblicazionenella gazzetta ufficiale dei comunicato relativo al bandoefino ad esaurin-lento delle risorse disponibili.L'Unioncaniere curerà gli adempirrnenti tecnici e ammi-nistrativi riguardanti l'istruttoria delle domande e l'ero-gazione delle agevolazioni del presente bando. ancheattraverso strutture in House dei sisterna camerale.Le risorse sono assegnate con procedura valutativaa sportello, secondo l'ordine cronologico di presen-tazione delle domande e fino ad esaurimento dellerisorse stesse.

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[ IL CASO ]

Chi investe da noi lo fa per i ricercatori italianiSecondo il rapporto International Comparative

Performance of the Uk.Research Base 2013,commissionato dal Department of Business, Inno-vation and Skills che fa capo al governo britannico, iricercatoriitalianihanno superato quellistatuniten-.si in termini non solo di produttività, ma anche diqualità. A fronte dell' 1,1% di ricercatori mondiali edell' 1,5%dispesainricercaesviluppo, l'Italiahapro-dotto il 3,8% degli articoli scientifici del mondo, chehanno ottenuto il 6% delle citazioni. Su quest'ultimofronte il biotech italiano è al primo posto a livello

mondiale, con una quantità di citazioni che risultaessere sei volte superiore agli altri Paesi occidentali.

Proprio l'elevata qualità raggiunta dagli ateneidella Penisola, insieme a un'elevata apertura al tra-sferimento tecnologico, spinge molti imprenditoriinternazionalia puntare sull'Italia nonostante le dif-ficoltà del fare impresa nel nostro Paese, dall'eleva-ta tassazione al peso soffocante della burocrazia, fi-no alla lentezza della giustizia.

(l.d.o.)0 RIPRODUZIONE RISERVATA

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Strade, rischio boomerang dai tagli alla spesa

I

"NON SI FAPIÙ MANUTENZIONE,LEARTERIE SONO UN COLABRODOE IL PERICOLO È CHE PRESTO SIANONECESSARI RADICALI E PIÙ COSTOSIINTERVENTI DI RICOSTRUZIONE"SPIEGAMICHELE TURBINI (SITEB)"ILDEGRADO È SPESSO DOVUTOAL COLLASSO DEGLI STRATI DI BASE"

MilanoTe strade italiane sono un cola-

brodo e i sòldi necessari per faremanutenzione sono finiti sotto lascu-re dell'austerity. Questi tagli potreb-bero però rivelarsiunboomerangper-ché, afronte dipiccolirisparmi conse-guiti nel breve periodo, i costi su unorizzonte temporale più lungo ri-schiano di essere molto alti. Di questoè convinto Michele Turrini, presiden-te della Siteb (l'Associazione ItalianaBitume e Asfalto Stradale), che para-frasando la massima «prevenire è me-glio che curare», sostiene: «Fare ma-nutenzione è meglio che ricostruire».

«Da troppi anni ormai non si fa piùmanutenzione oppure si fa solo lostretto necessario per rattoppare lebuche -spiegaTurrini-Ma andan-do avantidiquestopassobìsogneràri-costruirè completamente molte stra-de, con costi significativamente supe-riori a quelli della manutenzione». Idati parlano chiaro: negli ultimi ottoanni i consumi di asfalto (conglome-rato bituminoso) si sono dimezzati,passando dai 44 milioni di tonnellatedel 2006 ai 22,5 previsti per quest'an-no. L'Italia possiede una rete di pocomeno di 500.000 km di strade princi-pali, (850.000 km se si tiene conto an-che di quelle all'interno delle città e

delle secondarie o private) e in molticasi _il degrado non è superficiale(manto asfaltico), ma è dovuto al col-lasso degli strati di base sottostanti.

Siteb stima che per tenere iri buonasalute le strade occorrerebbe utilizza-re almeno 40 milioni di tonnellate diasfalto l'anno, quasi il doppio di quel-le che saranno utilizzate quest'anno.Eppure il 2014 era partito con il piedegiusto. Neiprimi quattro mesi dell'an-

no gli operatori del settore manuten-zione e costruzione strade avevano re-gistrato un discreto incremento nelconsumo bitume rispetto allo scorsoanno (+8%), dovuto all'aumento degliinterventi di manutenzione necessarip er attutire glieffettidi un inve mo p ar-ticolarmente piovoso che ha lasciatosui manti stradali numerose buche.L'arrivo deimesipiùcaldieintensiperle attività produttive ha però smorza-to l'ottimismo, riportando il trend inlinea conla chiusura del 2013, l'annushorribilis per il comparto, che contaoltre 4.000 aziende impegnate-nellarealizzazione delle strade e 400 im-pianti di lavorazione del bitume, perun totale di 35.000 addetti diretti e unindotto di 500.000 lavoratori.

Ogni eventuale speranza di ripresaè dunque rinviata al 2015. Turrini fainoltre notare come le nuove op ere, fracui spicca la Bre-Be-Mi, abbiano as-sorbito gran parte degli investimenti,lasciando dunque per l'ordinaria ma-nutenzione ben pochi soldi. Lo stessodiscorso vale peril 2015, quando alcu-ni importanti lavori saranno portati atermine soprattutto in vista di Expo•2015 e altri-partiranno (Orte-Mestre,la terza corsia della Trieste<Venezia-e-

la Valdastico). «Il settore del bitumepotrebbe far registrare una crescitadel 10% l'anno prossimo -prosegueil presidente di Siteb -Ma la manu-tenzione della rete stradale italiana,che è un patrimonio di tutti i cittadini,continueràaesseremolto deficitaria».

Turrinicitápoiil caso di alcune stra-de, dove gli entiresponsabili hanno ri-solto il problema della manutenzioneabbassando la velocità massima con-sentita. «Ci attendevamo decisamen-te di più dai primi passi del nuovo go-verno - prosegue Turrini-La ripre-. sa del nostro Paese non può prescin-dere da un piano straordinario di in-vestimenti sulle infrastrutture, in pri-mis bloccando il depauperamentodella nostra rete stradale attraverso ilrilancio delle attività di manutenzio-ne, troppo spesso rinviate a tempi mi-gliori . Dopo la politica di annunci è.tempo di dare maggiore concretezzaalle indicazioni espresse sbloccandorealmente il Paese, anche medianteunasvoltanelsistema creditizio, la cuistretta continua a frenare gli investi-menti e avviando a definitiva soluzio-ne il problema dei ritardati pagamen-ti che ancora affligge le nostre aziendee non solo».

(m.fr.)

(L'ASFALTO]

Negli ultimi otto anni i consumi di asfalto(conglomerato bituminoso) si sono dimezzati,passando dai 44 milioni di tonnellate del 2006 ai22,5 previsti per quest 'anno. L'Italia possiede unarete di poco meno di 500 .000 km di strade principali,(850.000 km se si tiene conto anche di quelleall'interno delle città e delle secondarie o private).

IL CONSUMO D 'ASFALTOIn milioni di tonnellate

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Sicurezza Pagina 22

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I

el'I

La giurisprudenza chiarisce i contorni dell'istituto dell'autotutela

esso di costruire:i all'annullamento

sentenza richiamando l'analo-go orientamento del Consigliodi Stato (sezione VI, n.3571/2011), i provvedimenti nondevono necessariamente porta-re alla demolizione delle opereeseguite. Ciò in quanto l'artico-lo 38 del Testo unico prescriveche in caso di annullamento delpermesso di costruire il diri-gente del competente ufficiocomunale debba effettuare unanuova valutazione circa la pos-sibilità di restituzione in pristi-no e, nel caso in cui la demoli-zione non risulti possibile, do-vrà irrogare una sanzione pecu-niaria nei termini stabiliti dallamedesima norma.

Inoltre, la nuova valutazioneandrà comunque effettuata sul-la base della normativa esisten-te al momento della notifica del-la sentenza di annullamento poipassata in giudicato, venendocosì in rilievo anche la nuova di-sciplina eventualmente interve-nuta nelle more del giudizio(Consiglio di Stato, sezione V,n. 5169/2009).

L'errore del ComuneDiversa l'ipotesi dell'annulla-mento in sede di autotutela daparte del Comune, che può veri-ficarsi, ad esempio, quando l'en-te non abbia considerato chel'area interessata aveva giàespresso in tutto o in parte lavo-lumetria edificabile.

Su questo potere e sulle moti-vazioni dell'atto si registranodue posizioni giurisprudenzia-li, recentemente richiamate dalTar Toscana (sezione III, n.688/2014). Per il primo orienta-mento, l'annullamento d'uffi-cio di un permesso edilizio nonnecessiterebbe di una espressamotivazione sul pubblico inte-resse al ritiro, configurandosi

questo nell'interesse della col-lettività al rispetto dell'ordina-to assetto del territorio delinea-to dalla disciplina urbanistica(Consiglio di Stato, sezione IV,n. 4300/2012; sezione V,n.3037/2013; Tar Sardegna, n.65i12013). Il secondo indirizzo,maggioritario, prende in consi-derazione la natura discrezio-nale del potere di autotutela,frutto di una scelta di opportu-nità che deve essere congrua-mente giustificata e che deve ri-spondere ai generali requisitidi legittimità codificati nell'arti-colo 21-nonies, della legge n.241/1990, consistenti nell'ille-gittimità originaria del titolo enell'interesse pubblico concre-to ed attuale alla sua rimozio-ne. Interesse che è diverso dalmero ripristino della legalità eche va comparato con i contrap-posti interessi dei privati (Con-siglio di Stato, sezione III, n.

I giudici frenanosul poteredi cancellazionea distanza di anniPAGINA A CURA DIDonato Antonucci

Anche dopo otto-dieci anniilpermesso di costruire può es-sere annullato, dai giudici o dalComune. Con inevitabili conse-guenze sulla legittimità della co-struzione già realizzata. Il per-messo di costruire o una suaeventuale variante, sono infattisuscettibili di annullamento adopera del giudice amministrati-vo, oppure in via di autotutela,sia da parte dello stesso Comu-ne che li aveva assentiti, sia adopera della Regione, nelle ipote-si contemplate dall'articolo 39,del Testo unico dell'edilizia(Dpr 380/2001). Ma passando inrassegna il contenzioso (inevita-bile) che si viene a creare dopol'annullamento emerge che lagiurisprudenza ha via via preci-sato i confini entro i quali l'an-nullamento può muoversi.

Gli effettiCome ricordato in una pronun-cia del Tar Piemonte (sezioneII, n. 1171/2014) l'annullamentogiurisdizionale del permessodi costruire sancisce la qualifi-cazione di abusività delle ope-re edilizie in base ad esso realiz-zate, per cui il Comune, «stantel'efficacia conformativa dellasentenza del giudice ammini-strativo, oltre che costitutiva eripristinatoria, è obbligato a da-re esecuzione al giudicato adot-tando i provvedimenti conse-quenziali». Tuttavia, precisa la

La pubblica amministrazione hail potere di riesaminare,annullare e revocare iprovvedimenti amministrativi giàadottati. Con l'autotutelal'amministrazione riesamina,senza l'intervento del giudice, ipropri atti sul piano dellalegittimità e può confermarli,modificarli o annullarli. Il poteredi autotutela si esercita nel nomedi un interesse pubblico concretoe va sempre motivato.

2683/2012). Ne deriva che l'an-nullamento d'ufficio del per-messo di costruire richiedeun'espressa motivazione in or-dine all'effettivo interesse pub-blico che giustifica il ricorso alpotere di autotutela, non essen-do sufficiente, anche in materiaedilizia, l'intento di operareun'astratta reintegrazione del-la legalità violata (Consiglio diStato, sezione IV, n. 1605/2013,n.905/2013).

I tempiIl Tar Campania (Napoli, sezio-ne VIII, n. 3608/2014) ha sancitol'illegittimità dell'annullamen-to in autotutela di una conces-sione edilizia a dieci anni dalsuo rilascio, motivata solo conla violazione della fascia di ri-spetto autostradale e senza te-ner conto dell'affidamento inge-nerato nel privato; mentre ilConsiglio di Stato (sezione IV,n. 1986.11'2012) ha ritenuto legitti-mo un provvedimento annulla-torio emesso a sei annidi distan-za dal rilascio del titolo, conside-rando che, ai sensi dell'articolo39, del Dpr n. 380/20o1,l'annul-lamento regionale in autotutelapuò intervenire sino al decimoanno dal rilascio del permessodi costruire.

I giudici di Palazzo Spada (se-zione IV n.32/2013) hanno an-che chiarito che il potere dellaRegione ha carattere sostituti-vo e che, «a differenza del pote-re di autotutela riconosciuto alComune, non comporta un rie-same del precedente operato daparte del soggetto titolare delpotere di annullamento, ma è fi-nalizzato ad assicurare da partedelle Amministrazioni comuna-li il rigoroso rispetto della nor-mativa in materia edilizia».

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Le pronunce

011LECONSEGUENZE

L'annullamento

giurisdizionale del permessodi costruire provoca laqualificazione di abusívitàdelle opere edilizierealizzate in base ad esso,per cuiil Comune è obbligato a dareesecuzione al giudicatoadottando i provvedimenticonsequenziali.Tuttavia tali provvedimentinon devono avere ad oggettonecessariamente lademolizione delle opererealizzate. La normaprescrive, in caso diannullamento del permessodi costruire, una nuovavalutazione da partedel dirigente del competenteufficio comunale riguardola possibilità di restituzionein pristino; qualora lademolizione non risultipossibile, il Comune dovràirrogare una sanzionepecuniaria, nei terminifissati dallo stesso articolo38.Tar Piemonte, sezione II -sentenza 8luglio 2014 n. 1171

02 11 TEMPIE illegittimo ilprovvedimento con il qualeun Comune, a distanza didieci anni dal rilascio, ha

annullato in autotutela unaconcessione edilizia,motivato con esclusivoriferimento alla violazionedella fascia di rispettoautostradale sancita in 25metri, all'epoca dei rilasciodella concessione edilizia,ex articolo 8, legge n. 729del 1961.A fronte dei considerevolelasso di tempo decorso dalrilascio del titolo abilitativoedilizio annullato d'ufficio,il canone di ragionevolezzadel termine massimo perl'esercizio del potere diautotutela avrebbe dovutosuggerire una scelta piùattenta e rispettosa verso laconsolidata posizione diaffidamento ingenerato nelprivato ricorrente circa lalegittimità dell'atto diconcessione rilasciatogliTar Campania - Napoli,sezione VIII, sentenza 2

luglio 2014 n. 3608

031 LA MOTIVAZIONEt illegittimo l'annullamentod'ufficio di una autorizzazioneedilizia adottato dal Comunenel caso in cui, si faccia soloaccenno alla prevalenza, nellavalutazione comparativa,dell'interesse pubblico alla

conservazione dello stato deiluoghi, atteso che quest'ultimacostituisce una sempliceformula stereotipata.Nel caso in questione, tenutoaltresì conto dei lungolasso di tempo intercorsodal rilascio del provvedimentoritirato (oltre otto anni),invece, incombevasull'amministrazione un benpiù pregnante onere dimotivazione, nonadeguatamente assoltodall'utilizzo di una clausola distile apposta a sostegno delladeterminazione assuntaConsiglio di Stato, sezione I V,sentenza 19 marzo 2013,n.1605

I GLI INTERESSIL'annullamento in autotuteladi una concessione ediliziapresuppone anche la disaminadell'interesse pubblico allasua rimozione nelbilanciamento con ilcontrapposto interesse delsoggetto cui la stessa è statarilasciata. Peraltro dettaconcessione, ove rilasciatain violazione delle normeurbanistiche, pregiudica diper sé gli interessi alla cuisalvaguardia è preordinatala stessa normativa con laconseguenza che ilcontrapposto interesse deltitolare della concessioneedilizia può avere rilievoqualora sia incolpevole econsolidato e soloin quel caso può essere posto araffronto con quello al rispettodella programmazioneurbanistica comunaleConsiglio di Stato, sezione V,sentenza 3 giugno 2013, n. 3037

051 LA PROCEDURAL'esercizio dell'poterti diannullamento in autotutelaautotutela da parte della Parichiede il previo avviso diavvio del procedimento, dal

momento che l'interessatodeve essere messo incondizione di argomentare,in contraddittorio conl'amministrazione, sullaeventuale insussistenza di unprevalente interesse allarimozione dell'atto ritenutoillegittimo e/o inopportunoConsiglio di Stato, sezione III,sentenza 15 maggio 2012,n.2805

II PAGAMENTIIl contributo concessorio èstrettamente connessoalla concreta ed effettivaattività di trasformazionedel territorio assentitacol titolo edilizio rilasciatoe, quindi, se tale circostanzanon si verifica, il relativopagamento risulta privo dellacausa dell'originariaobbligazione di dare.Argomentando diversamente,in assenza di restituzione, sideterminerebbe in favoredel Comune un indebitooggettivo, ai sensidell'articolo 2033 del Codicecivile.Tor Puglia - Bari, sezione III -sentenza 8 novembre 2013, n.1526

07 I LO STOP PARZIALEIl Comune deve assolverepienamente all'oneremotivazionale concernentele valutazioni afferenti ilpotere-dovere di nonprocedere ad annullamentodell'intero permesso di

costruire, ma solo della partedel ridetto permesso dicostruire che abbia adoggetto i vani eccedenti lavolumetria assentibile.Tar Marche, sentenza 12dicembre 2013, n.906

0811 VIZI FORMALILa sanzione alternativapecuniaria previstadall'articolo 38, comma 1,del Dpr 380/2001si applicasolo alle costruzioni assentitemediante titoli abilitativiedilizi annuitati per soli viziformati, e non anche per quelliannullati a causa di vizisostanziali.TarCampania-Napoli, sezioneVIII, sentenza 10settembre2010, n.17398

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-r-_ e. La demolizione non è l'unica strada percorribile

Lo s'iop va sempre motivatojja restituire i* contributi

La decisione assunta dallaPa di adottare in autotutela ilprovvedimento di annulla-mento del titolo abilitativocostituisce espressione di unpotere discrezionale, a frontedel quale sussiste quindi l'ob-bligo di comunicare agli inte-ressati l'avvio delprocedimen-te. Sul punto, è principio ormaiconsolidato che la preventivacomunicazione di cui all'arti-colo 7, della legge n.241/1990,«costituisce una regola genera-le dell'azione amministrativa,soprattutto quando l'ammini-strazione eserciti il potere d'an-nullamento d'ufficio (nella spe-cie, di un permesso di costrui-re) per il quale occorre dareadeguatamente conto dellasussistenza di un interesse pub-blico concreto ed attuale alla ri-mozione dell'atto o alla cessa-zione dei suoi effetti» (Consi-glio di stato, sezione IV, n.3060,1`2012; Tar Lazio-Latina, n.646/2013).

Inoltre l'interessato deve es-sere messo in condizione di ar-gomentare, in contraddittoriocon l'amministrazione, sullaeventuale insussistenza di unprevalente interesse pubblicoalla rimozione dell'atto ritenu-to illegittimo (Consiglio di sta-to, sezione III, n. 2805/2012), op-pure di una sua parte. La giuri-sprudenza ha anche segnalatola necessità che il Comune va-luti se sia possibile effettuareun annullamento soltanto par-ziale del titolo abilitativo, co-me nel caso di eccessi di cuba-

tura rispetto a quella teorica-mente ammissibile, configu-rando un «potere-dovere dinon procedere ad annullamen-to dell'intero permesso di co-struire, ma solo della parte delpermesso di costruire che ab-bia ad oggetto i vani eccedentila volumetria assentibile»(Tar Marche, n.9o6í`2013).

L'annullamento del permes-so di costruire invia di autotu-tela non determina in via auto-matica il ripristino dei luoghi,potendo l'amministrazionemodulare le misure operative

ILCALCOLOLa domanda di rimborsodegli oneri va presentataentro dieci anniAl titolare spettano sologli interessi legali.........................................................................

che ne conseguono in forza diquanto stabilito dall'artic01038del testo unico, ove si disponeche, quando sia stata motivata-mente valutata l'impossibilitàdi rimuovere i vizi delle proce-dure amministrative o di ridur-re in pristino quanto abusiva-mente eseguito, il dirigente delcompetente ufficio comunaleapplica una sanzione pecunia-ria pari al valore venale delleopere o loro parti abusivamen-te eseguite.

La demolizione andrà quin-di considerata solo come «ex-trema ratio (Consiglio di stato,

sezione IV, n.1535/2010). Peral-tro, una parte della giurispru-denza (Tar Campania-Saler-no, sezione I, n. 738/2012; Con-siglio di stato, sezione IV, n.3772/2008) ritiene ammissibi-le l'irrogazione della sanzionepecuniaria solo nel caso in cuil'illegittimità della costruzio-ne sia dovuta a vizi formalidell'iter procedimentale e nonanche di fronte avizi sostanzia-li, per inosservanza di prescri-zioni urbanistiche.

Se dall'annullamento delpermesso consegue la demoli-zione totale o parziale del ma-nufatto,viene meno anche ilti-tolo inbase al quale era stato ef-fettuato il pagamento deglioneri urbanizzativi. Per giuri-sprudenza consolidata, il con-tributo concessorio di cuiall'articolo 16 del Tu edilizia èstrettamente connesso alla ef-fettiva attività di trasformazio-ne del territorio assentita colti-tolo edilizio rilasciato. Quindise scatta la riduzione in pristi-no dello stato dei luoghi, «il re-lativo pagamento risulta privodella causa dell'originaria ob-bligazione di dare» (Tar Pu-glia-Bari n.1526/2013). Trattan-dosi di indebito oggettivo, al ti-tolare del diritto al rimborsonon spetta la rivalutazione mo-netaria ma i soli interessi legali(Consiglio di stato, sezione V,n. 1207/1997), che decorronodalla domanda, da proporsi en-tro dieci anni (Tar Lombardia- Milano, n. 728/2010).

ORI PRO D OZ] 0 NE RISERVATA

Annullamento Titoli Abilitativi Pagina 25

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caso. Chiesto solo lo 0,5% dei contributi

Silvio RezzonicoMaria Chiara Voci

Nessun click day: il contotermico finora ha deluso leaspettative. A disposizione dichi effettua piccoli interventiper il miglioramento dell'effi-cienza energeticao l'installazio-ne di rinnovabili termiche ci so-no 90o milioni all'anno (20o ri-servati alla Pa), ma al Gse, gesto-re del Portaltermico, sono arri-vate appena 7.752 richieste (al30 settembre scorso).

Facendo correre la memoriaall'indietro, c'è chi ricorda cheanche peril conto energia del fo-tovoltaico, poi giunto nell e ulti-me edizioni al "tutto esaurito",ci èvoluto tempo prima che i cit-tadini arrivassero a conoscere eprendere confidenza conto stru-mento. Lo stesso potrebbe acca-dere per il conto termico, che hadebuttato nel 2013. Intanto, pe-rò, il Governo con il decretosblocca-Italia ha preannunciatounariforma dell'incentivo, da at-tuare con futuri provvedimentiregolamentari.

A fine settembre le domande

accolte eran04-215perun valore

dei contributi di poco superiore

ai 12 milioni. Una cifra irrisoria

anche perché, a seconda dellati-

pologia di intervento, è da spal-

mare sulla rateizzazione di cin-

que o due anni. Significa che,

rapportan do la cifra al budget in

pista per il primo anno, risulta-

no impegnati poco più di 5milio-

ni contro i 900 disponibili. In

pratica solo lo o,5% dei fondi.

Trai richiedenti, la grande as-sente è stata lapubblica ammini-strazione. Che - a differenza deiprivati - usando il conto termi-co avrebbe potuto beneficiare

Il conto termicoresta ignorato

di un contributo anche perla so-stituzione degli infissi, per la po-sa di cappotti termici, per leschermature solari e perla sosti-tuzione dei vecchi impianti concaldaie a condensazione. Inter-venti che, nel caso di enti pubbli-ci, non sono effettuabili con al-tre detrazioni. Eppure la Pa nonsi è mossa. Su 4.215 soltanto 92domande riguardano il pubbli-co: appena sette sono in arrivoda Sud e Isole. 1 privati,al contra-rio, hanno utilizzato il conto so-prattutto per sostituire vecchiecaldaie con sistemi a biomassa(905 richieste accolte) e per l'in-stallazione di collettori solaritermici (3.059 richieste accolte,in prevalenza dal Sud). Menoper cambiare la vecchia caldaiao lo scaldacqua elettrico conpompe di calore.

«Fra le cause del mancato uti-lizzo - commentaLucaDal Fab-bro, presidente di Domotecni-ca, rete di franchising indipen-dente specializzata in rispar-mio energetico - c'è la concor-renza con il 65 per cento. Peruna famiglia o un piccolo im-prenditore è più comodo, e spes-so remunerativo, usare la detra-zione. Bisognerebbe uniforma-re gli strumenti, strutturarli suuna periodicità più lunga del sin-golo anno e farli diventare com-plementari».

Eppure, come spiegano alGse, rispetto alle detrazioni fi-scali del 65% e ad esempio pro-prio per i collettori solari, «ilconto termico consente direcu-perare il contributo in poco piùdi un anno e mezzo anziché indieci. Grazie aun algoritmo, cheprende in esame non la spesa so-stenuta, ma la tipologia dell'im-pianto scelto, nellazona climati-ca di appartenenza, l'aiuto vie-ne erogato davvero sulla basedella reale efficienza dell'inter-vento». Con un maggiore con-trollo dello Stato, fra l'altro, perun uso appropriato dei fondiconcessi.

«Inviare la documentazioneè difficile avolte» commentaFe-derico Musazzi, segretario diAssotermica.E aggiunge: «Spes-so il conto chiede dichiarazioni,come quella di conformità, giàobbligatorie per legge. Oppureviene richiesta una fotografiadel prima e del dopo intervento.Passaggi che occorre snellire.Ben sapendo che la filiera termo-idraulica è lunga e, storicamen-te, lenta a recepire qualsiasi no-vità».

«Dall'inizio del Portaltermi-co a oggi- considera comunqueil Gse - la qualità delle praticheche ci arrivano è sensibilmentemigliorata». Segno che un fron-te su cui occorre forse investireè quello della comunicazione.

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Domande approvateSu un totale di 7.752 richieste dicontributi per il conto termico,circa la metà è già stataapprovata, altre 3.450 sono infase di esame e 87 sono statebocciate

Contributi concessiL'incentivo lordo totalericonosciuto al30 settembre èparia 5 milioni, poco più dello0,5% dei fondi disponibili

Istanze giunte dai privatiQuasi assente la Pa che puredisponeva di 700 milioni sui900 totali del conto termico. Glienti pubblici del Sud fermi all'8%

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N MI

Tra privacye open dataintesa possibiledi Antonello Soro

-- efinire un punto di equilibrio «tra apertura delpatrimonio informativo pubblico e protezione deidati personali» e al contempo suggerire, in modo

costruttivo, alcune possibili modalità perché tale obiettivovenga concretamente perseguito, consapevoli che anche«investendo su soluzioni tecnologiche, c'è spazio percontemperare le esigenze di tutela della privacy e diaccesso pubblico alle informazioni». Si tratta di unapproccio prudentemente bilanciato che Aura Bertoni eAlfonso Gambardella portano nel dibattito da tempo incorso sulla digitalizzazione della società e sulleconseguenze anche economiche che essa comporta, inparticolare rispetto al riuso dei dati in mano pubblica (siveda Il Sole 24 Ore del 3 ottobre).

Approccio da salutare con favore e che richiede, perchéacquisti concretezza, l'individuazione di modelliorganizzativi utili alla valutazione e gestione dei rischi,misure negoziali (licenze d'uso) e strumenti tecnologici permassimizzare i vantaggi dell'economia digitale nel pienorispetto della dignità e dei diritti fondamentali dellepersone, tra cui quello alla vita privata e alla privacy.

Aggiungo che questo è lo scenario che caratterizza lacornice normativa europea (ma traspare pure nella G8Open data charter) e in questa direzione si sono orientate leindicazioni avanzate dalle Autorità di protezione dei dati.Quanto al primo aspetto, già la direttiva 2003/98/Ce e, nondiversamente, la direttiva 2013/37/Ue sul riutilizzodell'informazione del settore pubblico fannoespressamente salve le disposizioni sulla protezione deidati personali; in linea di principio, il riuso dovrebbe quindiriguardare dati non riferibili a persone identificate oidentificabili (si pensi, ad esempio, a informazionicartografiche, ambientali, ecc.) o comunque dati aggregati eopportunamente anonimizzati sì da eliminare (ocomunque minimizzare) il rischio di reidentificazione degliinteressati (rischio non trascurabile, considerata lapossibilità di incrociare distinti dataset).

Inoltre, nel più ampio dibattito concernente la revisionedel quadro normativo europeo in materia di protezione deidati - che rientra tra i dossier più delicati del "semestreitaliano" - sia la necessità di incorporare le scelte normative

a tutela dei diritti nelle tecnologie ( cosiddetto privacy bydesign) come pure l'introduzione di opportune misureorganizzative (tra le quali l'istituzione della figura del dataprotection officer) sono punti qualificanti della disciplinache verrà : si tratta di strumenti " nuovi" di governance delladimensione digitale che, se adeguatamente valorizzati,consentiranno anche una corretta ed efficacereingegnerizzazione dello "stato digitale".

L'approccio fin qui descritto è poi da tempo propugnatodalle Autorità di controllo europee ( riunite nel cosiddettoGruppo articolo 29), da ultimo con proprio parere sui datiaperti e sul riutilizzo delle informazioni del settorepubblico , parere condiviso nel luglio scorso dallaCommissione . Nondimeno , con il parere 5/2014, il Gruppoha indicato misure concrete sulle tecniche dianonimizzazione dei dati personali , preziose anche nelcontesto qui considerato . Il Garante , che ha avuto un ruoloattivo nell'elaborazione di quei documenti ha, anche direcente, indicato questa via nelle linee guida per iltrattamento di dati personali contenuti in documentiamministrativi , precisando che il riutilizzo dei daticonoscibili da chiunque in base alla disciplina ditrasparenza non può essere consentito in terminiincompatibili con gli scopi originari per i quali quei datisono resi accessibili pubblicamente . Orientamenti di fondoche emergono, infine, nelle recenti linee guida sullavalorizzazione del patrimonio informativo dell'Agenzia perl'Italia digitale, con la quale l'Autorità ha proficuamentecooperato.

Non nego che , nell'operatività quotidiana , dubbi odifficoltà possano palesarsi sul "come" conciliare il rispettoper i diritti individuali e la filosofia dell'open data . Credo,tuttavia, che, anche grazie alle iniziative cui si è fatto cenno,passi avanti significativi siano stati fatti verso una possibilequanto necessaria convivenza virtuosa tra i valori indiscussione . In definitiva , la partita che, anche su questoterreno, la modernizzazione della società ci obbliga agiocare, può, operando con retta volontà e un pizzico diambizione , ( realisticamente oltre che auspicabilmente)rivelarsi un gioco a somma positiva.

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