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CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO SALENTO IN COLLABORAZIONE CON:
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CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO SALENTO
IN COLLABORAZIONE CON:
CORSO DI FORMAZIONE
“Progettisti per il volontariato”
LECCE
11 – 12 gennaio 2008
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Realtà di
Origine
Realtà di Destina-
zione Progetto
UN PROGETTO È L’INSIEME DI AZIONI ATTRAVERSO LE QUALI SI INTENDE
RAGGIUNGERE UNA SITUAZIONE DI DESTINAZIONE MODIFICATA (E MIGLIORE) RISPETTO ALLA SITUAZIONE DI
ORIGINE O DI PARTENZA.
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Il processo di progettazione
La progettazione è un insieme di eventi fondati su idee generali, intenzioni iniziali ed esplorazioni successive con le quali si prendono e si sistematizzano decisioni. Tali decisioni sono da intendersi in progressiva rielaborazione di tutto il
percorso, comprese le premesse originarie.
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PERCHE E’ IMPORTANTE PROGETTARE NEL VOLONTARIATO?
per la sua evoluzione e trasformazione politica
per l’organizzazione e la gestione interna delle associazioni
per l’azione dell’associazione sul territorio
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IL CICLO DI VITA DI UN PROGETTO
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IL CICLO DI VITA DI UN PROGETTO NELLE O.N.P.:
I 4 MACRO PROCESSI PRINCIPALI
PROGETTAZIONE
REALIZZAZIONE E GESTIONE OPERATIVA DEL PROGETTO
VERIFICA FINALE E VAL EX POST RENDICAZIONE DELLE SPESE
PROGETTO
MONITORAGGIOVALUTAZIONE EX ANTE
MONITORAGGIOVALUTAZIONE IN ITINERE
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MA PRIMA DI PROGETTARE…OCCORRE PREDISPORRE UNA
“CORRETTA” IMPOSTAZIONE…..
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IMPOSTAZIONE DEI PROGETTI: LIVELLI DI ANALISI
1. conoscenze problematiche sulle quali si vuole intervenire
2. conoscenze sull’organizzazione proponente
3. posizione politica e motivazione sul problema sul quale voglio intervenire
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CONOSCENZE PROBLEMATICHE SULLE QUALI VOGLIO INTERVENIRE
LEGGI E POLITICHE
GRADO DI INCIDENZA DEL PROBLEMA SUL TERRITORIO
REAZIONE OPINIONE PUBBLICA
ARTICOLI MEDIA E LETTERATURA ESISTENTE RISPETTO ALLA PROBLEMATICA
ESPERIENZE DI SUCCESSO E INSUCCESSO
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CONOSCENZE SULL’ORGANIZZAZIONE PROPONENTE
ESPERIENZA SUL CAMPO
QUALITA’ EROGATA
SODDISFAZIONE UTENZA
COMPETENZE POSSEDUTE
PERCEZIONE ESTERNA DELL’ASSOCIAZIONE
GRADO/QUALITA’ DEL RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI
COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI
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POSIZIONE POLITICA E MOTIVAZIONE
GIUDIZIO PERSONALE
GRADO DI CONGRUENZA TRA POSIZIONE PERSONALE E LE LINEE DELL’ASSOCIAZIONE
GRADO DI CONGRUENZA TRA POLITICHE ATTIVATE E PRINCIPI VALORIALI/IDEOLOGICI/RELIGIOSI DELLO STAFF
MOTIVAZIONI
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IL PRIMO MACRO PROCESSO
LA PROGETTAZIONE DELL’INTERVENTO
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PROGETTAZIONE PER L’ACCESSO AL CONTRIBUTO:
FASI PREVISTE
SCELTA DEL FENOMENO (int/est)
IDEA PROGETTUALE
SCELTA BANDO
STESURA DEL
PROGETTO
COERENZA
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L’IDEA PROGETTUALE
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IN QUESTA FASE SI SELEZIONANO E INDIVIDUANO LE “PROBLEMATICHE” a cui si vuol dare risposta E SI
INIZIANO AD IPOTIZZARE LE POSSIBILI “STRATEGIE DI INTERVENTO” PER RISOLVERLE. LO STAFF DI
PROGETTISTI INIZIA A PENSARE A QUALI POSSONO ESSERE LE RISPOSTE ADEGUATE. SI TERRANNO PRESENTI (ANCORA SU UN PIANO GENERICO) LE
AZIONI DA INTRAPRENDERE, LE RISORSE DA IMPIEGARE E LA TIPOLOGIA DI PROFESSIONALITA’ DA
COINVOLGERE
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IDEAZIONE
REDAZIONE
BANDO BANDO
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LA SCELTA DEI FINANZIAMENTI
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COME VENGONO EROGATI I FONDI NEL TERZO SETTORE?
• CONVENZIONI DIRETTE
• BANDI DI GARA PROGRAMMATICI DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE
• BANDI DI GARA RELATIVI A LEGGI SPECIFICHE
• BANDI DI GARA ISTITUITI DALLE IMPRESE STATALI
• BANDI DI GARA ISTITUITI DAL PROFIT O DA FONDAZIONI CORRELATE
• BANDI DI GARA ISTITUITI DALLE FONDAZIONI BANCARIE
• DONAZIONI
• AUTOTASSAZIONE E ISCRIZIONE SOCI
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LA STRUTTURAZIONE DI UN LA STRUTTURAZIONE DI UN BANDOBANDO
AVVISO PUBBLICO
CAPITOLATO O DELIBERA PROGETTUALE
FORMULARIO
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LA REDAZIONE DEL PROGETTO
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LA REDAZIONE O STESURA DEL PROGETTO E’ L’AREA DI AVVIO DI UN INTERVENTO, NELLA QUALE
SONO ORGANIZZATE E CONVERGONO TUTTE LE
INFORMAZIONI CHE DARANNO FORMA E CONTENUTO ALL’IDEA
PROGETTUALE
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GLI STEPS PRINCIPALI NELLA GLI STEPS PRINCIPALI NELLA REDAZIONE/STESURA DEI PROGETTIREDAZIONE/STESURA DEI PROGETTI
ANALISI DEL CONTESTO
DEFINIZIONE OBIETTIVI GENERALI E RISULTATI
ATTESI
DEFINIZIONE MACRO- AZIONI, OBIETTIVI SPECIFICI E ATTIVITA’ DA INTRAPRENDERE
PERSONALE COINVOLTO & RISORSE NECESSARIE
PIANO FINANZIARIO
TEMPI E FASI DI REALIZZAZIONE
SISTEMA DI VALUTAZIONE
REDAZIONE
PROGETTO
METODOLOGIE & STRUMENTI
ANALISI DEI FABBISOGNI/DOMANDA DEI DESTINATARI
INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI
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1° 2° 3° STEPS
IL CONTESTO DELL’INTERVENTO, L’INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI E L’ANALISI DEI FABBISOGNI DEI
DESTINATARI
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LIVELLI DI ANALISI
L’AMBIENTE ESTERNO (TERRITORIO)
LE ORGANIZZAZIONI (STRUTTURE E RISORSE) PRESENTI NEL TERRITORIO (DEST. INDIRETTI)
L’UTENZA DI RIFERIMENTO (DEST. DIRETTI)
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IL CONTESTO DELL’INTERVENTO E L’INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI
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L’ANALISI DEL CONTESTO CI PERMETTE DI RIFLETTERE SULLE MOTIVAZIONI DA CUI TRAE
ORIGINE IL PROGETTO.
LE MOTIVAZIONI POSSONO ESSERE DI DIVERSO ORDINE: OCCUPAZIONALE, SOCIO-CULTURALE,
ECONOMICO ED ORGANIZZATIVO. GIUSTIFICANO LA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO.
INDICANO GLI OBIETTIVI CHE SI DOVRANNO PERSEGUIRE E I RISULTATI CHE SI VOGLIONO
RAGGIUNGERE
STRUMENTO CHE PERMETTE DI DEFINIRE LA DISTANZA DA COLMARE FRA LA SITUAZIONE REALE E QUELLA PREVISTA
DALLE INDICAZIONI E LINEEE GUIDA DEL BANDO
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COME POSSIAMO DEFINIRE “L’ANALISI DEL CONTESTO”?
CONOSCENZA APPROFONDITA DELLE PECULIARI CARATTERISTICHE DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO (FATTORI
SOCIO-ECONOMICI, CULTURALI, ORGANIZZATIVI, ATTORI PRESENTI), PER POTER PREDISPORRE GLI STRUMENTI
METODOLOGICI ADEGUATI ALLA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI DEI BENEFICIARI DIRETTI ED INDIRETTI INDIVIDUATI
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ANALISI TERRITORIALE: LIVELLI DI ANALISI
• Descrizione morfologica• Descrizione socio-economica• Descrizione socio-demografica• Descrizione storico-antropologica• Descrizione delle risorse e servizi
territoriali
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IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI: OBIETTIVI
UNA COMPRENSIONE APPROFONDITA DELLE CAUSE DELLA SITUAZIONE IN CUI SI DOVRA’ INTERVENIRE
UNA MAGGIORE CONOSCENZA DELLA RELAZIONE QUALITATIVA ESISTENTE TRA “TERRITORIO” E SERVIZI DA SVILUPPARE E IMPLEMENTARE
UNA INDIVIDUAZIONE COMPLETA E PUNTUALE DEI RUOLI E DELLE MODALITA’ PIU’ ADEGUATE NELLA STRUTTURAZIONE DEL SERVIZIO
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ANALISI DEL CONTESTO:
DOMANDE GUIDA
quale e’ la specifica aerea territoriale a cui vi rivolgete?
quali sono le caratteristiche morfologiche e socio-economiche generali?
quali sono le problematiche sociali, educative e formative?
quale è la domanda del territorio e del contesto allargato (livelli di programmazione politica, indicazioni di priorità, sensibilità pubblica...)
quale e’ la sensibilità generale e quali sono le linee politiche in riferimento alla problematica individuata?
quali sono i servizi e le risorse presenti nel territorio rispetto alla problematica individuata?
quali sono le esperienze e specificità, (competenze particolari, sperimentazioni e/o progetti innovativi sia in generale, sia relativamente al progetto in questione, aspetti di qualità ed eccellenza nelle metodologie e nell’organizzazione della didattica), dei soggetti coinvolti?
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INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI:
DOMANDE GUIDA
• quale e’ il “fenomeno sociale” oggetto d’intervento?
• come interpretate il problema? quali sottocause individuate?
• a quali esperienze, testimonianze, modelli teorici potete far riferimento per fondare la vostra lettura? • quali sono i dati e gli indicatori del problema e della vostra interpretazione?
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I DESTINATARI DELL’INTERVENTO
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IN QUESTA FASE SI DOVRA’ SVOLGERE UN’ANALISI E DESCRIZIONE DELLE ESIGENZE, DESIDERI E
CARATTERISTICHE DELL’UTENZA DEL CONTESTO DI INTERVENTO PER RIFORMULARLI IN RIFERIMENTO ALLE MODALITA’ DI AZIONE CHE SI VOGLIONO REALIZZARE.
L’ANALISI MIRA A RAGGIUNGERE UNA CHIARIFICAZIONE SUI FABBISOGNI SOCIALI PERCEPITI E FABBISOGNI SOCIALI
REALMENTE INSODDISFATTI
I DESTINATARI: BENEFICIARI DIRETTI
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QUALE E’ IL GRUPPO SOCIALE DIRETTAMENTE INTERESSATO DAL PROGETTO? (numerosità indicativa, caratteristiche sociali e psicologiche – specifici indicatori e criteri di scelta)
CHE TIPO DI RELAZIONI AVETE O POTETE AVERE CON I DESTINATARI? CHE TIPO DI INCLUSIONE IN FASE PROGETTUALE AVETE SVILUPPATO O SVILUPPERETE? (approccio bottom – up)
COME AVETE INDAGATO LE CARATTERISTICHE DEI DESTINATARI, O COME LE INDAGHERETE?
QUALI SONO I LORO PROBLEMI?
COME LI LEGGETE? (quale interpretazione delle cause e con quali modelli, riferimenti teorici o altre esperienze)
QUALE È LA LORO DOMANDA?
BENEFICIARI DIRETTI: DOMANDE GUIDA
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OGNI SOGGETTO O CATEGORIA DI SOGGETTI PORTATORI DI UN INTERESSE DI QUALSIASI NATURA (ECONOMICO, POLITICO,
IDEOLOGICO) NEI CONFRONTI DELLA REALIZZAZIONE (O DELLA “NON REALIZZAZIONE”) DEL PROGETTO
I DESTINATARI: STAKEHOLDERS O BENEFICIARI INDIRETTI
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BENEFICIARI INDIRETTI: DOMANDE GUIDA
Quali sono gli stakeholders (possono essere più o meno evidenti)- [mappa strategica stake holders]?
Che tipo di ruolo hanno nel territorio?
Quale la loro idea del problema?
Quale la loro domanda (interessi politici, economici, strategici..)?
Quali le loro risorse potenzialmente coinvolgibili?
Quali le possibili reti di collegamento con loro (comunicazione inter-organizzativa)?
Quali eventuali rischi futuri?
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LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E DEI PRINCIPALI
RISULTATI ATTESI
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OBIETTIVI: DEFINIZIONEOBIETTIVI: DEFINIZIONE
GLI OBIETTIVI POSSIAMO DEFINIRLI COME GLI OGGETTI O GLI SCOPI DEGLI
INTERVENTI PROGETTUALI
SONO I CAMBIAMENTI CHE IL PROGETTO INTENDE PERSEGUIRE. DEVONO ESSERE CONSEQUENZIALI ALLE
PROBLEMATICHE DEFINITE DALL’ANALISI DEI FABBISOGNI E MIRARE ALLA LORO RIDUZIONE/ELIMINAZIONE.
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OBIETTIVI GENERALIOBIETTIVI GENERALI
GLI OBIETTIVI GENERALI (ANCHE DEFINITI GLOBALI O FINALITA’) si riferiscono ai
“mutamenti” generali e ampi che il progetto intende perseguire. Sono A LUNGO TERMINE
poiché mirano a cambiamenti di atteggiamenti e mentalità.
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OBIETTIVI SPECIFICIOBIETTIVI SPECIFICI
GLI OBIETTIVI SPECIFICI si riferiscono ai cambiamenti immediati che il progetto realizzerà.
Riguardano i destinatari e sono strumentali ed intermedi rispetto ai risultati. Derivano dall’analisi
delle cause/domande e da un confronto con le possibilità di intervento. Devono essere valutabili
e verificabili.
(Es. “aumento di conoscenze rispetto ad un problema”, “aumento di relazioni sociali”, “aumento di competenze
professionali”…)
Rappresentano il primo livello di responsabilità e di confine del progetto.
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STATO DI COSE DEFINIBILE IN TERMINI CIRCOSCRITTI E MISURABILI DI CIO CHE SARA’ EFFETTIVAMENTE OTTENUTO
DALL’ATTUAZIONE DI UN PROGETTO. COSTITUISCONO L’ESITO DEL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI E L’IMPATTO DELLE
AZIONI PROGETTUALI
(ES.: aumento grazie alla formazione delle possibilità occupazionali per i disoccupati di lunga durata; diminuzione atti di vandalismo giovanile; creazione di una rete di collegamento
tra associazioni che si occupano di anziani ecc.)
UNA CARATTERISTICA FONDAMENTALE E’ LA POSSIBILITA’ DI MISURARLI E VERIFICARLI.
I RISULTATI ATTESI I RISULTATI ATTESI
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L’ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO:
LE AZIONI PROGETTUALI
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LE AZIONI PROGETTUALI
RACCONTO DEL PROGETTO FINALIZZATO AD ESPLICITARE LA SOSTENIBILITA’ INTERNA.
LE AZIONI E LE ATTIVITA’ RAPPRESENTANO GLI STRUMENTI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
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AZIONI PROGETTUALI: ARTICOLAZIONE DELLO STEP
In questa parte il progetto deve essere descritto nel suo svolgimento.Si racconterà lo svolgimento del progetto in termini analitici, descrittivi
e discorsivi. A tal fine bisogna immaginare le attività principali necessarie per
perseguire gli obiettivi globali e specifici. E’ una fase di metodo ed organizzativa nella quale pensare tutto ciò che occorre fare per la
gestione, il coordinamento e lo sviluppo delle attività.E’ la parte in cui mostreremo in modo convincente e realistico come
conseguiremo i vari obiettivi descritti. In tal senso, deve esistere una stretta coerenza e completa corrispondenza tra le azioni e gli obiettivi:
ogni azione sarà funzionale al raggiungimento degli obiettivi e ogni obiettivo dovrà trovare azioni che lo producano.
E’ necessario essere sufficientemente dettagliati e non troppo schematici per mostrare di aver previsto tutti gli aspetti di fattibilità della nostra iniziativa; ogni macro-azione sarà fondata su attività in
termini di sinergia e/o di consequenzialità pratica. A tal fine è importante chiarire la sequenza temporale delle varie macro-
azioni e attività, ed ogni fase dovrà essere fondata sulle precedenti e determinare le successive.
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LO SVILUPPO DELLE AZIONI PROGETTUALI: PASSAGGI PREVISTI
le azioni saranno suddivise in attività, ovvero le modalità operative descritte nei dettagli;
sviluppare attività dirette ALLE MACRO-AZIONI e agli obiettivi specifici e globali, ma anche necessarie agli aspetti di sostenibilità interna ed esterna;
descrivere e motivare lo svolgimento temporale delle azioni; prevedere azioni sufficienti per sviluppare ogni obiettivo e per
ogni destinatario; prevedere sufficienti possibilità di cambiamenti e di
adeguamento agli imprevisti (fare più cose, affidarsi a più risorse e iniziative, prevedere “azioni aperte”)
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La delineazione delle azioni progettuali in termini analitici:
LA SCHEDA “PACCHETTI DI LAVORO”
MACRO-AZIONE
ATTIVITA’ DURATAMacro-Azione
Professionalità volontari impiegati
1 1.11.2….
2 2.12.2…..
3 3.13.2…..
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PIANO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
• La valutazione è l’insieme delle attività con il fine di esprimere un giudizio utilizzabile
• Stretta relazione con la programmazione e la progettazione
• Integrazione funzionale tra monitoraggio, verifica e valutazione
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PIANO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
• Il monitoraggio consiste nel rilevare elementi di un progetto (indicatori) per verificarne la conformità rispetto a quelli prefissati;
• La valutazione è l’utilizzo di tale rilevazione per adeguare le attività
• La valutazione è in stretta relazione alla ri-progettazione in itinere