Centro culturale e residenza teatrale Santa Chiara - Museo della Memoria Migrante

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SANTA CHIARA - MUSEO DELLA MEMORIA MIGRANTE PROGRAMMA DELLA PRIMA STAGIONE GENNAIO - GIUGNO 2014 BRINDISI centro culturale e residenza teatrale

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Programma della prima stagione. Gennaio - Giugno 2014. Brindisi

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SANTA CHIARA - MUSEO DELLA MEMORIA MIGRANTE

PROGRAMMA DELLA PRIMA STAGIONE GENNAIO - GIUGNO 2014

BRINDISI

centro culturale e residenza teatrale

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Staff di progettoDirezione: Luigi D’Elia, Daniele Guadalupi, Francesco Niccolini, Simonetta Dellomonaco, Antonio FiumeOfficina arte: Luigi D’EliaOfficina cinema - Archivio: Daniele Guadalupi, Paola CrescenzoOfficina teatro e musica: Alessandra Manti, Sara Bevilacqua, Fabrizio Saccomanno, Tonio De NittoCollaborazione per la programmazione infanzia e gioventù: Tonio De Nitto, Giovanna SassoSegreteria: Katia Cucinelli, Daniele Guarini, Anna Lucia DemilitoTecnici: Paolo Mongelli, Marco LovatoUfficio stampa: Maura CesariaCopertina e artwork: Luigi D’EliaGrafica: Antonio TrifiròComunicazione coordinata ed editoria: MadEra - maderamedia.com

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indice

5 Saluti istituzionali

7 La storia di un’idea

8 Cos’è il Museo della Memoria Migrante

10 Kater I Rades

12 Il progetto Thalassia

14 La poetica dei luoghi e la Memoria Migrante

16 È tempo di volare

18 Cambio di stagione

20 Tutte le storie del mondo

28 Archivio presente

30 Walkscapes

32 I seminari del Museo della Memoria Migrante

34 I partner del progetto Memoria Migrante

35 Guida dello spettatore

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La nascita del Museo della Memoria Migrante e l’apertura di una Residenza Teatrale nel centro di Brindisi rappresentano una novità importante per la città sotto diversi aspetti. Gli enti locali e il territorio si fanno primi attori della vitalizzazione culturale e della rivalutazione del nostro patrimonio artistico. Questa scelta sottolinea l’importanza della valorizzazione di beni culturali come l’ex Convento di Santa Chiara, un luogo impregnato di storia e importanti testimonianze che affondano le radici nella cultura di Brindisi. Uno spazio che è stato rivalutato e restaurato per essere aperto ai cittadini. Un bene di incommensurabile valore storico che, attraverso il teatro e l’arte, può essere vissuto al meglio facendosi propulsore per la crescita del territorio. Più vengono utilizzati spazi e luoghi che raccontano la nostra storia, come l’ex Convento di Santa Chiara, più aumenta l’attenzione verso il ruolo fondamentale della cultura nello sviluppo economico e sociale. Cultura e partecipazione così diventano anche lo slancio per una crescita civile armoniosa, innalzando la qualità della vita delle giovani generazioni di oggi e di quelle che verranno.

Mimmo Consales - Sindaco di Brindisi

Il Teatro Pubblico Pugliese ha svolto il suo ruolo di mediatore culturale fra il comune di Brindisi che aveva l’esigenza di valorizzare ulteriormente un bene culturale simbolico per la città, e la compagnia Thalassia, responsabile di una Residenza del progetto regionale Teatri Abitati. L’attività prevede la realizzazione di un Museo della Memoria Migrante e di una serie di iniziative, di spettacolo e culturali, che andranno a realizzare una parte del progetto di residenza su richiamato. L’ex Convento Santa Chiara è un luogo ricco di storia che ospiterà iniziative rivolte a diverse fasce di pubblico con laboratori e spettacoli, in particolare su ambiente e natura, mostre, video e attività culturali di livello internazionale che mirano a restituire a Brindisi centralità nell’ambito dell’Adriatico e del Mediterraneo.

Carmelo Grassi - Presidente del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese

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La storia di un´idea

Il nuovo capitolo della storia dell’ex convento di Santa Chia-ra comincia da un libro con dedica imbucato nella casset-ta della posta dell’architetto Maurizio Marinazzo, Respon-sabile dei Beni Monumentali della Città di Brindisi, a Natale di due anni fa. Il libro era Il naufragio di Ales-sandro Leogrande, la dedica diceva che pochi giorni prima avevamo recuperato da uno sfa-sciacarrozze le parti di legno e il motore della Kater I Rades, in pratica le parti avanzate dalla costruzione del monumento ai migranti realizzato nel frattem-po ad Otranto con i resti della motovedetta albanese naufra-

gata il Venerdì Santo del 2007. Nella dedica scrivevo che era come avere un’ala dell’aereo di Ustica e che era l’ennesima possibilità di realizzare a Brin-disi un luogo della memoria e dell’arte dedicato a questa città nel Mediterraneo.L’architetto Marinazzo pensò alla chiesa dell’ex Convento di Santa Chiara, pochi giorni dopo fu pubblicato il nuovo bando di Residenza Teatrale e noi cominciammo il viaggio di Memoria Migrante. Il programma che avete tra le mani mostra solo in minima parte il sogno, la speranza, gli uomini, le storie, le lotte che hanno attraversato questo luo-

go e la Kater I Rades. Ci capita davvero di non sentir-ci fautori ma strumenti che per caso hanno visto spuntare sot-to i piedi l’albero che era stato seminato chissà quanti anni prima da qualcun altro che nemmeno conosciamo. Allo stesso modo stiamo vivendo e immaginando questo luogo: un rifugio per condividere storie in cerca di asilo e accoglienza, un centro culturale mediterra-neo, un motivo per non andare via nonostante tutto, una sto-ria da altre latitudini, un luogo dove si onorano le ottantuno vittime della Kater e gli altri perduti per mare con la gioia di vivere e il coraggio dell’arte.

di Luigi D’Elia - direttore artistico Compagnia Thalassia

L’EX CONVENTO DI SANTA CHIARA DIVENTA UNO SPAZIO PERIL TEATRO, IL CINEMA, LA FORMAZIONE, L’ARTE E LA MEMORIA DEI POPOLI

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Erano quasi le sette di sera del 28 marzo 1997, venerdì di Pa-squa. In Albania c’era la guerra civile e la gente scappava come poteva dall’altra parte del Ca-nale d’Otranto. In Italia mon-tava la paranoia dell’invasione albanese e si apriva la stagione dei respingimenti. Alle 18.57 la Kater I Rades, una piccola mo-tovedetta partita da Valona stracarica di profughi, affonda nello scontro con la corvetta della Marina Militare Italiana Sibilla e cola a picco: 57 morti, soprattutto donne e bambini, 24 dispersi e 34 superstiti. 81 scomparsi: lo stesso numero di vittime della strage di Ustica, lo stesso muro di gomma.

Brindisi, 15 anni dopo.La parte superiore della moto-vedetta diventa un monumen-to alla memoria dei migranti nella Città di Otranto. La parte inferiore finisce nel magazzino di un’autodemolizione a Brin-disi. Riusciamo ad intercettarla prima della discarica e a recu-perare le parti di legno e il mo-tore (il cuore) della motovedet-ta. Ora questi frammenti sono salvi. Sottratti all’oblio. Attual-mente, ordinati e accatastati, sono depositati in un capan-none in periferia. Come avere un’ala dell’aereo di Ustica. Due brutte storie incredibilmente simili, un frammento della sto-ria d’Italia e del Mediterraneo.

Il Museo della Memoria Migrante nasce per tenere insieme i pezzi di un naufragio e di una comunità.

Ex convento di Santa Chiara, Brindisi: uno spazio d’arte multidisciplinare sulla narrazione, il racconto e la memoria, per grandi e bambini,un luogo di narrazione dell’umanità in viaggio nel tempo e nello spazio,un archivio delle storie migranti,un luogo dove le storie trovano accoglienza e asilo,uno spazio dinamico e in continua evoluzione nei contenuti e nell’offerta per la cittadinanza,un centro culturale mediterraneo.

Cos´è il Museo della Memoria Migrante

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1. Auditorium, Sala spettacoli2. Libreria tematica3. Caffetteria

4. Uffici di segreteria5. Officina cinema - Archivio6. Officina arte

7. Officina teatro e musica8. Giardinok. Kater I Rades

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Credo in un teatro che non si accontenta dei teatri.Credo che il teatro debba disperatamente cercare un dialogo con il mondo fuori.Credo che il teatro possa modificare la vita delle persone. E aumentare il caos del mondo.Perché non voglio arrendermi all’entropia di questo pianeta che mi piace sempre meno.Ad esempio non mi piace la legge Bossi Fini.Non mi piace che, dopo aver depredato per secoli quattro continenti, ora - davanti a qualche decina di migliaia di persone disperate - la soluzione che l’Occidente e l’Italia in particolare ha adottato è il muro contro muro.

Kater I Rades

Kater I RadesScene da un film girato male uno spettacolo di Francesco Niccolinicon Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomannoscene Luigi d’Elia luci Angelo Piccinni

Via Crucis per la Kater I Rades27 marzo 2014Giornata mondiale del Teatro

debutto 28 marzo 2014, ore 21.00 Brindisi, Santa Chiara

repliche29, 30 marzo 2014

repliche per le scuole superioridal 24 al 27 marzo 2014

di Francesco Niccolini

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Tutto è iniziato nel 1991, con i primi sbarchi albanesi a Brin-disi prima e a Bari poi. All’ini-zio lo Stato italiano scelse la latitanza, lasciando ai brindi-sini tutto il peso del problema. Poi, per non infastidire troppo i cittadini baresi, ha scelto la strada “cilena” di rinchiudere i profughi allo stadio. Quindi ha alzato le barricate, ha ini-ziato la politica dei respingi-menti. Con risultati catastrofi-ci: il 28 marzo 1997 ottantuno cittadini europei muoiono tra Valona e Otranto, perché una nave della Marina Militare Italiana, nel tentativo di re-spingere una motovedetta al-banese stracarica di uomini, donne e bambini, la sperona e la motovedetta affonda.Sarebbe facile dire che quello era il frutto della politica cinica e crudele del centrodestra, ma quelli erano anni di un governo di centrosinistra. Infatti Berlu-sconi andò a versare le sue lacrime più grottesche su quei morti e, tornato al governo, per evitare che succedessero cose altrettanto gravi, generò la leg-ge che tuttora provoca disastri ancora peggiori, come quello che nell’ottobre 2013 ha causa-

to quattrocento morti a pochi chilometri da Lampedusa.Il problema è gravissimo e irri-solto. In questi quindici anni le cose sono sempre peggiorate, a causa delle rivolte e delle guer-re civili che hanno incendiato Nord Africa e Medio Oriente. Per questo è molto importante non perdere l’occasione di riu-scire a lavorare con un grande collettivo sulla storia della Ka-ter I Rades, Perché fu l’inizio della tragedia. E perché Thalas-sia è riuscita a entrare in pos-sesso di quel che resta di quella imbarcazione dolorosa. Da due anni ne possediamo il motore e la parte lignea, cioè qualche quintale di assi di legno di ogni misura, colore e consunzione. Stanno in un capannone alla periferia di Brindisi. Dopo la Kater tutto è peggiora-to: in disastri, in crimini contro l’umanità, ipocrisie e assassini.Il lavoro di Thalassia intorno alla Kater I Rades è un proget-to che cerca di far dialogare in pace i due versanti dell’Adria-tico e convincere questo lato che non è con le barricate e leggi demenziali che si azzera la disperata voglia di partire di migliaia di persone innocenti

che fuggono guerra e povertà.Il progetto prevede uno spet-tacolo, un libro illustrato, un documentario e un museo in Italia, e altrettante iniziative in Albania. Prevede che uomini di buona volontà che non hanno soluzioni in tasca ma nessuna voglia di continuare a contare cadaveri e chiudere bare senza nome, si interroghino e cerchi-no altre strade e ben altra so-lidarietà. Abbiamo bisogno di uomini, cittadini di qua e di là dal mare che insieme, non gli uni contro gli altri, generino nuovi sistemi culturali, civili ed economici per non trasfor-mare il Mediterraneo in un lago di sangue, dove le terre d’oc-cidente sono protette da una nuova e spietata Grande Mura-glia: quella che separa i ricchi dai disperati. E se proprio non vogliamo metterla come fareb-be don Lorenzo Milani, cioè stare sempre dalla parte dei di-sperati, facciamolo almeno per un cinico calcolo interessato: c’è sempre qualcuno più ricco che vorrà separarsi dai più po-veri. E non fosse altro perché, in Europa, noialtri Italia non siamo messi benissimo, forse dovremmo pensarci per tempo.

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Il progettoThalassia

La Cooperativa Thalassia è nata nel 2001 nella Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, a Serrano-va (Brindisi). La Riserva è un luogo speciale che rappresenta ancora oggi la casa sentimentale della compagnia: i paesaggi, i flussi mi-gratori di uomini e uccelli, le storie dei contadini e gli spiaggiamenti invernali hanno da subito profon-damente influenzato il dna e la na-tura della cooperativa.

La cooperativa oggi porta avanti una ricerca tra arte e ambiente con una visione e un approccio siste-mico alle grandi questioni ambien-tali, intraprendendo un cammino consapevole di cittadinanza attiva, recupero delle identità territoriali, tutela e valorizzazione del paesag-gio attraverso le arti sceniche, la poesia, la narrazione, il teatro, la ricerca, l’educazione ambientale e il racconto del genius loci.

Thalassia ha ideato e conduce tutt’ora progetti artistici di valo-rizzazione territoriale in contesti naturalistici, come “La Notte di Naturalia” che si è svolta per dieci edizioni nelle tre Aree Marine Pro-tette di Puglia (Torre Guaceto, Porto Cesareo e Isole Tremiti), e in conte-sti urbani come Memoria Minera-le, progetto Fondazione per il Sud sulla narrazione della memoria del centro storico di Mesagne.

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Nel 2010 nasce “Il popolo del mare”, ideato e costruito con Universi Sensibili da Antonio Catalano, as-semblando i frammenti approdati sulle rive di Torre Guaceto. Un’o-perazione artistica omaggio ai mi-granti. Nel 2011 nascono “Le valigie dei fili invisibili”, per esplorazioni in natura tra scienza e poesia, e “La corte ospitale”, a Brindisi, dedicato al ventennale dell’esodo del popolo albanese del ’91.

Nel 2012 Thalassia ha recuperato, pulito, selezionato e accatastato le parti lignee restanti della mo-tovedetta albanese Kater I Rades. L’imbarcazione naufragò nel ca-nale di Otranto nella strage del Ve-nerdì Santo del 1997. Da qui nasce il Museo della Memoria Migrante a Brindisi, un progetto artistico per gettare un ponte tra le due sponde dell’Adriatico e restituire dignità alle storie di migrazione.

Thalassia condivide una ricerca sulla narrazione ambientale e civile con Francesco Niccolini, autore di “Storia d’amore e alberi”. Lo spet-tacolo, in tour da quattro anni, è stato terzo classificato al Premio Nazionale Eolo Awards 2011 per il Teatro Ragazzi e menzione speciale della Giuria Popolare di Festebà Te-atro Festival 2011. Dallo spettacolo, inoltre, nasce il progetto di foresta-zione attiva “Un bosco in Paradiso”.

“Aspettando il vento”, spettacolo coprodotto dal Festival Internazio-nale di Arzo (Svizzera) e vincitore del Festival di Teatro Ragazzi Fe-stebà 2013, è l’ultima tappa della trilogia iniziata con “Storia d’amore e alberi” e “La grande foresta”. Lo spettacolo “La grande foresta”, vin-citore del Premio Nazionale Eolo Awards 2013, è anche un libro edito da Titivillus Mostre Editoria per la nuova collana I Diavoletti.

Dal 2008 al 2012 Thalassia ha con-diviso con Maccabeteatro la dire-zione di due progetti per il pro-gramma regionale Teatri Abitati. Oggi gestisce la Residenza Teatrale di Mesagne, con il progetto artisti-co Memoria Migrante: un processo di valorizzazione che coinvolge il Teatro Comunale di Mesagne, l’ex Convento di Santa Chiara, la Ri-serva di Torre Guaceto, la Cripta di San Biagio ed il Castello di Alceste.

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La poetica dei luoghie la Memoria Migrante

IL NUOVO PROGETTO ARTISTICO DI THALASSIAdi Simonetta Dellomonaco

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Il progetto artistico Memoria Migrante è strutturato attorno al tema della poetica dei luoghi e della loro vita assoluta, intesa come elemento costitutivo di un sistema di caratteri identi-tari oggettivi e non sempre di-pendenti dai mutamenti storici, morali, di costume, di credenze. L’essere umano, composto di memorie, conosciute e non, è in totale interdipendenza con l’ambiente che lo circonda, il quale a sua volta è costituito da memorie, anch’esse di carat-tere oggettivo, come le emozio-ni che si cristallizano all’inter-no della materia di cui è fatto. La forma che la memoria assu-me è in continua mutazione e la stessa memoria trasmigra da uno stato all’altro. Da minerale diventa vegetale, da vegetale animale, da animale a umana per tentare, infine, di raggiun-gere una condizione a noi an-cora del tutto sconosciuta. All’interno del percorso di ricer-ca elaborato dalla compagnia, si tenta di intercettare proprio quei caratteri inafferrabili della memoria che potremmo indica-re come “migratori”. La programmazione degli spettacoli, insieme ai lavori di

produzione e alle attività la-boratoriali, investiga la possi-bilità di intercettare (senza la pretesa di coglierla!) la traiet-toria che la memoria compie nel passaggio da una materia all’altra, da un’emozione all’al-tra, da un’impressione all’altra. La memoria, a partire dal mo-vimento migratorio, di uomini, animali, piante, pietre, diventa il programma di sviluppo della compagnia.In questo processo in muta-zione i luoghi non sono solo sfondo o contenitore e gli at-traversamenti non sono solo tragitti. Prendendo spunto anche dalla Convenzione Eu-ropea del Paesaggio, che defi-nisce come paesaggio “quella parte di territorio, non solo di pregio, così come percepito dai suoi abitanti”, si ribalta di fatto il superato concetto di territo-rio quale insieme disarticolato di episodi che “accadono” al di là degli abitanti che ci vivono o che li visitano e, soprattutto, si supera l’altrettanto obsoleta visione di paesaggio conside-rato solamente quale elemento di pregio. Tutto è paesaggio. In questo modo le memorie dei luoghi si scambiano con le

memorie dei fatti e le memorie degli abitanti custodiscono e ispirano le azioni e le trasfor-mazioni dei luoghi, diventando nel processo eccellenze oppure degrado a seconda delle riso-nanze a cui si accordano. La valorizzazione del territorio non può coincidere quindi con la sua mercificazione ma, inve-ce, con la sua cura (nel senso di “prendersi cura” e nel senso di “guarire”). Prendersi cura delle sue eccellenze e guarire le sue malattie, con l’obiettivo priori-tario di aumentare il potenziale percettivo dei caratteri oggetti-vamente evolutivi attraverso il linguaggio delle arti sceniche. Ci sembra evidente che non è più sufficiente parlare solo di genius loci per i nostri ter-ritori, non vogliamo più una separazione tra spirito, corpo e anima. I luoghi hanno un corpo (sono fatti di materia), uno spirito-intelligenza (sanno trasformarsi) e un’anima (cap-tano e producono emozioni). Il processo di valorizzazione per noi coincide con l’estrazione di quelle particolari “sostanze nutritive” capaci di far evolvere in maniera positiva i paesaggi. Corpo, intelligenza e anima.

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Tutti i martedì

LA VALIGIA DELLE STORIEcon l’attrice e regista Sara Bevilacqua

La valigia delle storie è un luo-go dove i ragazzi incontrano altri ragazzi e insieme giocano a raccontare se stessi e gli altri. Un luogo dove si ascoltano e si raccontano le storie del mondo. La Valigia delle storie è stra-colma di sogni, oggetti, danze, voci, ombre, musica, abbracci e silenzi.Un luogo dove attraverso i mil-le linguaggi del teatro, il bam-bino può trovare nuove forme per il racconto di sé e per l’a-scolto degli altri. Le tecniche sono nel gioco, incarnate. Abi-tano il fare. I ragazzi le assu-mono come regole necessarie, nel divertimento e nella fatica che costa saper giocare bene.

Tutti i giovedì

UN MARE DI MUSICAcon la musicista Alessandra Manti

Un laboratorio di teatro musi-cale pensato per i bambini che giocano con i suoni per inven-tare, manipolare e comporre un linguaggio musicale. La musica del mare è un suono, un gesto: una collezione di onde sonore che raccoglie appunti di sto-rie piene d’acqua. Lo spazio è il palcoscenico sonoro dove i bambini sono i protagonisti di un’esperienza che valorizza le loro espressioni che diventano testi e pretesti per narrare la musica, creare suggestioni con oggetti e strumenti, con la voce e con il corpo. Il mare cresce con il contributo dei bambini che scoprono nell’acqua il gio-co della composizione.

È tempo di volare

“È tempo di volare” è il titolo dei laboratori per bambini e ragazzi che si vogliono avvicinare al mondo del teatro e della musica supportati da eccel-lenti insegnanti. Gli incontri sono organizzati da Thalassia negli spazi del Museo della Memoria Mi-grante e vengono coordinati da Sara Bevilacqua (labora-torio di teatro) e Alessandra Manti (laboratorio di teatro musicale).Per informazioni su orari e adesioni: 338.6208343

LABORATORI DI TEATRO E MUSICA PER BAMBINI E RAGAZZI

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Affrontare il cambio di sta-gione pesa a tutti. Tocca ar-rampicarsi sui soppalchi o raggiungere angoli reconditi degli armadi, tirar fuori valigie, svuotare cassetti, resistere alla polvere, rimuoverla. Ma men-tre va avanti questo lavoro, la fatica e la noia lasciano il po-sto alla soddisfazione e pare di essere più sereni. Sembra che i monaci buddhisti utilizzino la pratica delle pulizie domesti-che per eliminare dallo spirito qualsiasi ombra: via la polvere via i pensieri! A Santa Chiara il periodo del cambio di stagione nelle case ha coinciso con i la-vori di pulizia e riordino degli spazi per consentire alle atti-vità di prendere avvio. Finita questa fase di assestamento si festeggia l’apertura della sta-gione teatrale ragazzi invitan-do un po’ di amici a prendere confidenza con un luogo in cui il tema della migrazione viene affrontato attraverso l’incon-tro e il confronto. Tre giorni di scambi culturali, musica, tea-tro, filmati di famiglia e cinema.

Cambio di stagione

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Sabato 4 Gennaio 2014

MARE CHIUSO

ore 18.30 - AuditoriumESSERE MIGRANTE OGGI Un incontro pubblico sul tema del-la migrazione, con istituzioni, as-sociazioni, migranti e cittadini del territorio. Per comprendere con-cretamente cosa significa oggi, per la legge e per la città, essere mi-granti. Un processo sinergico per condividere responsabilità e solu-zioni, partendo da Brindisi verso il Mediterraneo.

ore 20.00 - AuditoriumMARE CHIUSOdocumentario di Stefano Liberti e Andrea Segre - Italia, 2012, 60’ Il racconto dei respingimenti subiti da migliaia di migranti a seguito degli accordi tra Stato italiano e Li-bia. Il film è diffuso grazie ad una rete attiva di distribuzione civile. Adatto ai non udenti.

ore 22.00 – Officina TeatroQUATTRO RACCONTI MIGRANTIcon Sara Bevilacqua, Luigi D’Elia, Fabrizio Pugliese, Fabrizio SaccomannoQuattro voci diverse e quattro piccole narrazioni del partire e del cercare, oltre il mare e in fon-do alla terra, di noi e dell’altro. Posti limitati, prenotazione obbli-gatoria (al numero: 331.3477311)

Domenica 5 Gennaio 2014

TUTTE LE STORIE DEL MONDOore 11.30 - Officina teatroLA VALIGIA DELLE STORIEIncontro aperto del laboratorio di Sara Bevilacqua. Per tutti i bambi-ni e i ragazzi dagli 8 ai 13 anni.

ore 17.00 - Officina teatro UN MARE DI MUSICA Incontro aperto del laboratorio di Alessandra Manti. Per tutti i bam-bini e i ragazzi dai 4 ai 10 anni.

ore 18.30 – AuditoriumLA GRANDE FORESTASi inaugura “Tutte le storie del mondo”, la stagione 2014 della Re-sidenza Teatrale di Thalassia con lo spettacolo per grandi e bambi-ni, vincitore del premio Eolo 2013 “Miglior novità”. Un racconto sulla storia dell’ultimo lupo abbattuto in Puglia, di un piccolo paese, di un bambino che vuole crescere e di suo nonno. Alla scoperta del mondo che è stato e di quello che verrà, seguendo il ritmo lento della natura. Uno spettacolo Thalassia per grandi e bambini

Al termine dello spettacolo se-gue l’esibizione dei bambini e dei ragazzi che hanno preso parte ai laboratori aperti di musica e teatro durante la giornata.

Lunedì 6 Gennaio 2014

ARCHIVIO PRESENTELA CITTÀ IN FESTAore 17.00 - Officina cinemaRACCOLTA MEMORIE FILMICHE Pellicole amatoriali, da condividere pubblicamente e custodire nell’Ar-chivio. Le immagini raccolte sono inserite in una banca dati a dispo-sizione di studiosi, video maker, ar-tisti e operatori per la produzione di progetti e a tutti i cittadini per poterle rivedere in qualsiasi mo-mento. Info 393.9654169

ore 17.30 - Officina cinemaPICCOLO LABORATORIO DI CINEMA FATTO A MANOL’Officina d’arte accoglie adulti e bambini per giocare a costruire il proprio cinema in miniatura con lanterne magiche e con il teatro delle ombre.

ore 19.30 - AuditoriumLA CITTÀ IN FESTAOgni occasione è buona per fare festa. L’Archivio del Museo della Memoria Migrante mette in mostra i video che ritraggono i brindisini in occasioni gioiose durante il se-colo scorso, le cene di capodan-no, la festa della matricola o della Marina Militare con Aldo Moro, la felicità per una promozione in C del Brindisi Calcio. Sonorizzazione dal vivo a cura di Giorgio Distante con tromba e live electronics.

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Le storie sono come forme luminose di colore diverso a seconda se sono vecchie o gio-vani, passeggere o durature. A volte le portano le farfalle a vol-te gli uccelli. Talvolta viaggiano semplicemente nel rumore del vento. Volano sopra i villaggi. Tutte cercano la nostra compa-gnia. Quando una di loro trova un uomo che le piace, viene ad appollaiarsi sulla sua spalla e cerca di sedurlo. L’uomo può scacciarla o raccontarla. Se la scaccia lei si preoccupa.Se ne va, erra di qua e di là, non

sa dove andare, rischia di per-dersi. Se la racconta, lui crede di inventarla o di ricordarsi. In verità è lei che parla attraverso la sua bocca. Quando ha fini-to lascia la sua traccia in lui, come hanno fatto prima di lei tutti gli esseri che hanno in-crociato la sua strada, e se ne va verso altri villaggi. Le storie hanno bisogno di noi per vivere. Senza la forza che noi diamo loro, si disferebbero nel cielo, come il fumo.

Tutte le storie del mondoLE DOMENICHE DEL TEATROPER GRANDI E BAMBINI

Biglietti e prenotazioni

Posto singolo per adulti e bambini: € 5 Abbonamento a 5 spettacoli a scelta: € 20Ingresso libero per bambini e ragazzi iscritti ai laboratori della Residenza e per tutti i bambini fino a 5 anni.

Puoi prenotare il tuo posto telefonicamente al numero del botteghino: 331.3477311

La vendita dei biglietti sarà effettuata presso il botteghinoil giorno dello spettacolo dalle 16.00 in poi.

Orario delle rappresentazioni: porta ore 17.00sipario ore 17.30

Non sarà consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato.

Al termine di ogni spettacolo verrà offerta a tutti una merenda bio.

I primi cinque spettacoli della rassegna “Tutte le storie del mondo” si tengono nell’Audi-torium di Santa Chiara - Mu-seo della Memoria Migrante, dal 4 Gennaio al 2 Marzo 2014.Da Le sette penne dell’aquila

(Henri Gougard)

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Domenica 5 gennaio - ore 18.30

La rassegna delle domeniche del teatro comincia dal racconto dell’anima per la compagnia di casa: La Grande Foresta. Raccontato lungo la via del lupo, dal Trentino al Gargano, passando per la Svizzera e giù per i boschi dell’Appennino toscoemiliano, torna a casa per la festa di apertura della stagione. Nella storia dello spettacolo in un piccolo paese senza nome un bambino cresce tra scuola, casa e un grande bosco. Il bambino va a scuola a piedi, corre, non vuole aspettare: vuole crescere e diventare un cacciatore, come suo nonno. Suo nonno invece gli impone la lentezza, la scoperta del bosco e delle sue regole, di un mondo che si sta estinguendo, ma che

- per chi lo sa guardare con pazienza - è immensamente più bello di quello che stiamo costruendo.Lo spettacolo, premio Eolo Awards miglior Novità 2013 (uno dei più prestigiosi riconoscimenti per il Teatro Ragazzi in Italia) dopo una tournée nazionale tra gennaio e febbraio 2014, partirà per un lungo tour in Spagna, Madrid e dintorni. È in cantiere, infatti, la versione in spagnolo del racconto.

Thalassia (Brindisi)di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia; interpretato e costruito da Luigi D’Eliamusiche originali di Alessandra Manti con una canzone di Antonio Catalano; luci di Paolo Mongelli;regia di Francesco Niccolini

La grande foresta

Spettacolo adatto ad un pubblico dai 7 anni in su.

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Domenica 12 gennaio - ore 17.30

Come arrivate da un lungo viaggio, depositati i propri bagagli attorno a uno spazio circolare di fronte al quale approdano, Hanà e Momò si confrontano giocando una partita in una dimensione presentata come rituale, sospesa in un luogo-non-luogo. Lo spazio che hanno davanti è un vuoto da riempire, disadorno, fatto di sabbia, in cui le mosse del gioco sono dettate dalla capacità che ha l’una di sorprendere e superare le abilità dell’altra, attraverso creazioni di micro storie di fantasia, rese possibili da manipolazioni materiche. La fine della partita sancisce, piuttosto che un vincitore, l’importanza e il valore del concetto di dualità e di incontro.

Le due scoprono quanto sia più importante attingere dallo stimolo reciproco, dalla gioia del fare insieme, piuttosto che superarsi. “Solo in questo consiste per me la vita, nel fluttuare tra due poli, nell’oscillazione tra i pilastri del mondo. Vorrei con gioia far vedere sempre la beata varietà del mondo e anche sempre ricordare che al fondo di questa varietà vi è un’unità.” (Herman Hesse)

Principio Attivo Teatro (Lecce)di e con Cristina Mileti e Francesca Randazzo

Hanà e Momò

Spettacolo adatto ad un pubblico dai 3 agli 11 anni

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Domenica 2 febbraio - ore 17.30

Amore e magia nella casa di Pulcinella è una versione rivisitata del Don Fausto di Antonio Petito, uno dei più grandi Pulcinella della storia del teatro, e autore di numerose commedie e parodie. Partendo dall’UrFaust di Goethe, Petito rielabora in chiave comico grottesca la vicenda di Faust e della sua smania di diventare dotto e bello attraverso la magia. Il personaggio di Don Fausto agisce con i burattini in una aberrazione dettata dal gioco delle illusioni che si consuma ai danni dello stesso protagonista. Invoca il Diavolo e questi gli si presenta, in forma umana e come burattino, per guidarlo verso la felicità e l’amore bramati. Come nelle farse, Don Fausto rivolge le

sue attenzioni a quella che gli sembra una fanciulla ma che in realtà è Pulcinella. Una fantastica messinscena con lo scopo di far riacquistare a Don Fausto l’equilibrio che i libri di magia gli hanno tolto. Tra apparizioni, duelli e prigioni, alla fine si ritorna alla realtà. Ma, quando tutto sembra tornato all’equilibrio sperato, ecco che, nel chiuso della sua camera, Don Fausto riprende il cammino verso quel mondo immaginario dove tutto è possibile.

Libera Scena Ensemble (San Giorgio a Cremano)di Lello Serao; con Maurizio Stammati, Margherita Vicario, Lello Serao; costumi Annamaria Morelli; scene Carlo Di Meo; regia Lello Serao

Amore e magia nella casa di Pulcinella

Spettacolo adatto ad un pubblico dai 6 ai 14 anni

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Domenica 23 febbraio - ore 17.30

Raccontare una storia è un’arte antica tra le più affascinanti. E in questo racconto le parole del narratore seducono lo spettatore che si abbandona al suono di esse facendosi trasportare in una realtà frutto dell’immaginazione. Questa storia è una leggenda tarantina, una foto in bianco e nero. L’attrice Daria Paoletta racconta la vita di un paese di mare della Puglia ai tempi in cui le donne usavano portare i capelli raccolti e le spalle avvolte in scialli neri. Talvolta il passato si riscopre essere presente: i vicoli del paese, dove risuonano le voci delle comari che sanno tutto di tutti. Marionna e Cataldo, i protagonisti, si sposano giovani, inesperti della vita,

vivono in pieno il conflitto esistenziale di aderire alla volontà degli altri prima ancora che alla propria; la lotta della vita che cerca di prevalere sulla morte; l’amore, vincitore di ogni avversità umana. E poi, l’arrivo delle sirene, seducenti ma ambigue, concede alla storia il fascino tipico delle intriganti figure mitologiche.

Compagnia Burambò (Foggia)di e con Daria Paoletta

Tratto da “La sposa sirena” di Italo Calvino

Una storia che non sta né in cielo né in terra

Spettacolo adatto ad un pubblico dai 6 anni in su

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Domenica 2 Marzo - ore 17.30

Dove è finito Pinocchio? Il burattino vivente in carne ed ossa. È vecchio e malandato oppure tarlato ed osteoporotico? Qual è stato il suo destino? Chi gli fa compagnia? Se lo cerchi lo trovi che rincorre il suo primo sogno, la sua prima monelleria: il teatro dei burattini di Mangiafuoco. È lì che vive: al soldo di Mangiafuoco Junior e della sua premiata compagnia dei pagliacci.È lì che, come il suo babbino Geppetto, costruisce burattini per buscarsi un tozzo di pane ed un bicchiere di vino. Come il suo babbuccio è di mestiere povero e recupera materia inerte per ri-animarla. È lì che in ogni momento ripercorre la sua felicità di bambino, le sue

monellerie, la fatina, il paese dei balocchi, il dottore, il gatto e la volpe, i piedi bruciati sul caldano. Non ha moglie ma tre figli: Pinocchio, Pinocchia e Pinocchium. Tre meravigliosi burattini non di legno ma di materiali recuperati nei cassonetti, portati a riva dalla corrente o rubati ai giochi dei bambini. L’allestimento scenico dello spettacolo è totalmente realizzato con materiali di scarto. Una scelta consapevole volta alla diffusione della cultura del riuso e del riciclo.

Tubbacatubba (Bari)con Michele Napolitano e Giacomo di Mase; drammaturgia scena, costumi, messa in scena Michele Napolitano

Il burattino vivente

Pinocchio

Spettacolo adatto ad un pubblico dai 7 anni in su

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18 Maggio - ore 17.30Torre Guaceto - Serranova

ASPETTANDO IL VENTOThalassia (Brindisi)

Tutte le storie del mondo continua...

30 Marzo - ore 17.30Teatro Comunale di Mesagne

LA PRINCIPESSA SUL PISELLOStoria di una falsa principessa e di un principe rockettaroTeatro Kismet Opera (Bari)

13 Aprile - ore 17.30Teatro Comunale di Mesagne

CENERENTOLAAcross the universeLa luna nel letto (Ruvo di Puglia)

27 Aprile - ore 17.30Teatro Comunale di Mesagne

DR JEKYLL & MR HIDEI buoni lo pensano i cattivi lo fannoPrincipio Attivo Teatro (Lecce)

4 Maggio - ore 17.30Teatro Comunale di Mesagne

BIANCA COME LA NEVEViva Opera Circus - Teatrimperfetti Maria Ellero (Udine)

11 Maggio - ore 17.30Teatro Comunale di Mesagne

ALICELa grammatica delle nuvoleC.ie Zerogrammi (Torino)

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ArchivioPresente

La memoria filmica amatoriale migra nel tempo. Per quanto un attimo di vita, una festa, un viaggio, una cerimonia pubbli-ca o privata siano immortalati per sempre, non sono statici, non solo perché sono imma-gini in movimento, ma perché muta nel tempo la relazione tra loro e lo sguardo che vi si posa. La memoria filmica amatoriale migra nello spazio. Custodite nelle case, in soffitte polverose, in umide cantine o in garage, dentro scatole di latta, di carto-ne, richiuse con cura o abban-donate con indolenza, le imma-gini impresse su molte pellicole chiedono di rifarsi una vita, di trovare un nuovo spazio, una nuova casa. Oggi nella sede di un vecchio convento e di un ex centro so-ciale, le memorie private delle famiglie di Brindisi ne trova-

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no una. Le immagini vengono censite e depositate momenta-neamente per permetterne la digitalizzazione. Al proprie-tario del fondo va una copia, un’altra rimane all’Archivio. Tutte le pellicole andranno a costituire un patrimonio raro e prezioso, la storia di un luogo attraverso lo sguardo dei suoi abitanti. Un sapere aperto a studi antropologici, sociologi-ci, storici, per la creazione di nuove narrazioni. Dopo l’Home Movie Day, la Giornata Interna-zionale del Cinema di Famiglia del 26 ottobre 2013, la ricerca continua con le tre giornate di Archivio Presente, dedicate alla raccolta e alla visione di im-magini già censite. I curatori dell’archivio Danie-le Guadalupi, esperto di arte pubblica e relazionale, e Paola Crescenzo, film maker, nel 2010 hanno iniziato una ricerca per-sonale di immagini di famiglia sul territorio brindisino. L’Ar-chivio ha preso forma grazie al supporto del cineamatore Cosimo Prudentino, di Oggetti Smarriti di Bari, all’Home Mo-vies, Archivio Nazionale del Ci-nema di Famiglia di Bologna e della Cooperativa Thalassia.

PELLICOLE AMATORIALIPER RACCONTARE LA CITTÀTre giorni di raccolta, proiezioni, incontri, sonorizzazioni dal vivo

6 gennaio 2014

LA CITTÀ IN FESTALa prima giornata di Archivio Presente fa rivivere anniversari che non si celebrano più come quello della matricola universi-taria e feste che si ripetono dal passato al presente come pran-zi di Natale, cenoni di capodan-no o compleanni.

12 aprile 2014

LA CITTÀ MIGRANTE La seconda giornata di Archi-vio Presente dà spazio a imma-gini di repertorio sugli esodi albanesi ma anche a frammen-ti di viaggi e avventure oltre confine.

14 giugno 2014

LA CITTÀ CHE CAMBIAIl terzo appuntamento chiude la prima stagione di ricerca dell’Archivio. Le sequenze gira-te all’esterno, fuori dalle case, mostrano il tessuto urbano nei suoi mutamenti dagli anni ‘50 ad oggi, un insolito viaggio nel tempo.

officina cinema

L’Officina Cinema si occupa della formazione nel campo dell’audio-visivo attraverso percorsi labora-toriali a cura di Paola Crescenzo e Daniele Guadalupi. I percorsi sono rivolti a giovani dai 16 ai 26 anni e mirati alla costruzione dei contenuti del Museo e alla raccolta di storie migranti del tempo presente. L’Officina pro-pone iniziative culturali aperte a tutti: visioni, incontri, dibattiti pubblici, volti ad approfondire lo specifico dei linguaggi audiovisi-vi, con particolare attenzione ai lavori che trattano il tema della migrazione. Proiezioni di film o intere rassegne sono frutto della collaborazione con realtà impe-gnate nella produzione e nella distribuzione dal basso. Per contribuire all’Archivio Pre-sente con pellicole 8mm, super8, 9.5 mm, 16mm o videocassette VHS, VHS-C, video8, Hi8, Digi-tal8, miniDV, contattare l’Officina Cinema ai numeri 393.9654169 o 388.9258637, o all’ e-mail [email protected] o recarsi di persona negli spazi del Museo il martedì o il giovedì dalle 16 alle 19.

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Walkscapes

relegati nella parte inconscia del territorio, lontani dal centro urbano nel quale, per la mag-gior parte degli esseri umani, scorre la vita quotidiana. Lo scopo era di avviare una ricer-ca sulle possibili interazioni tra

luoghi marginali della città at-traverso un’escursione lungo il porto e il profilo sud della costa di Brindisi. Al gruppo si aggiunsero molti compagni di viaggio di tutte le età, curiosi di visitare e riscoprire angoli

ARCHIVIO DEL PAESAGGIO URBANO

Nell’aprile del 2011 un grup-po composto da persone che operano nel campo dell’arte, della comunicazione, della cit-tadinanza attiva e delle lotte in difesa dell’ambiente si incontrò per fare esperienza di alcuni

di Daniele Guadalupi

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arte e territorio che si concen-trasse sulla visione della città e sulle sue diverse letture. Quel-la passeggiata doveva costitu-ire la prima di una serie che, all’interno del progetto “Brin-disi - Lavori in corso”, avreb-be fornito gli spunti per una produzione artistica. Di fatto i metaforici (ma solo in parte) lavori non sono mai cessati, la pratica delle esplorazioni si è ripetuta un paio di volte nell’e-state, una volta a beneficio dei ragazzi dei campi estivi di for-mazione organizzati da Libera e un’altra con quattro curatri-ci provenienti da diversi paesi europei. Proprio dalle medita-zioni sul porto, sulla città e sul ruolo dell’arte in una comuni-tà, germinò l’idea del Museo della Memoria Migrante a par-tire dalla rielaborazione della vicenda Kater. Fino ad allora solo grazie all’Osservatorio sui Balcani di Brindisi e a uno sparuto grup-po di persone era rimasta viva la memoria di quegli esseri umani e del loro viaggio. Nel frattempo si è concretizzata la possibilità di avere un luogo fi-sico dove realizzare le idee ma-turate. Santa Chiara ha accolto

il gruppo composto in gran parte dalle stesse persone che si erano incontrate per quella prima passeggiata e ora chiede di essere vissuto e di accoglie-re storie e attività che facciano bene alla città. Intanto la pratica delle passeg-giate si è rivelata essa stessa un processo estetico, artistico e utile, Per questo motivo da aprile riprendono, sempre dal porto, ma con l’idea di esten-dersi ai quartieri periferici o alle zone interstiziali tra un rione e un altro, e saranno frequentate da chiunque vorrà prendervi parte. Durante i percorsi saranno at-tivate diverse tecniche di pre-lievo, dalla fotografia, al video, alla registrazione dei suoni. E il materiale raccolto vol-ta per volta, prende un posto nell’archivio per essere utiliz-zato all’interno degli spazi di Santa Chiara.L’11 e il 18 aprile 2014 le prime due occasioni per sperimenta-re l’esperienza lungo il porto di Brindisi con i partecipanti del corso “I linguaggi della fotogra-fia”. Gli scatti di queste giornate daranno vita ad una mostra che si inaugurerà il 14 giugno.

urban centerNel centro del Mediterraneo, a Brindisi, al Santa Chiara, si di-scuterà di città, affrontando nell’operatività delle azioni tra-sversali il tema della città glo-bale, luogo di integrazione cul-turale per la creazione di nuovi percorsi conoscitivi. Urban cen-ter è un elemento singolo della rete, fatto da processi e azioni di attori non istituzionali che ope-rano a partire dal recupero delle identità locali. Luogo di ricerca e sperimentazione, di esperienze urbane tradotte con il linguaggio delle arti e della documentazione. Le città sono viste come poli di interconnessione per la realizza-zione di una “maglia” di dialogo. La trama della rete è costituita dallo scambio di esperienze, di buone pratiche, di osservazioni e di informazioni open source. Nel mondo globale in cui le città sono spesso luoghi dormitorio misti a centri commerciali stra-tificati da una maglia viaria inta-sata da trasporti poco efficienti, le identità locali prendono forma nel dialogo interculturale e gli Urban Center fungono da ripeti-tore per raggiungere altri luoghi, segnali di fumo digitali per cre-are incontri, continuità, scambio.

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I seminari del Museo della Memoria MigranteUna prima stagione di percorsi formativi e di confronto dedicati alla narrazione, al racconto, al rapporto con la memoria del paesaggio, degli uomini e delle comunità che lo abitano.

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6, 7, 8 giugno 2014

LA NARRAZIONE E IL RACCONTOSeminario

con l’autore e regista Fabrizio Saccomanno

Cercare il narratore che è in noi, individuare la nostra sin-golare e unica modalità di rac-contare, rievocare, ricordare. Non si tratta solo di cercare lo “stile” del nostro linguaggio, la sintassi adoperata, l’articolarsi della trama, quanto piuttosto di approfondire il rapporto emotivo e profondo che instau-riamo con la materia narrata e la memoria.Tre giorni intensi dedicati a ca-pire insieme come si articola una trama, come si mescolano i piani discorsivi e temporali, vicende, fatti, colori, musiche, sentimenti, come far vedere a chi ci ascolta quello che noi stessi stiamo vedendo, come trasformare i fatti in azioni, le parole in immagini con il solo aiuto del nostro corpo, della voce, dello sguardo, della ge-stualità.

2, 3, 4 maggio 2014

MEDEAUn coro per raccontare del silenzio che rimane dopo le tragedie

con l’autore e regista Tonio de Nitto

Scrivere, adattare e interpre-tare, partendo da Euripide; un lavoro per un coro femminile non necessariamente compo-sto solo da interpreti femminili, che provi a raccontare la storia di Medea, la barbara, la stra-niera della Colchide accolta a Corinto. Provare a ricostruire la piccola città di Corinto e, attra-verso il punto di vista delle sue abitanti, raccontare la tragedia di Medea e della comunità tut-ta, del vuoto e del silenzio ri-masto dopo tutto quel rumore. Ieri come oggi. Tonio De Nit-to matura per oltre dieci anni la sue esperienze nei cantieri Teatrali Koreja di Lecce e con maestri della scena contempo-ranea. Nel suo percorso artisti-co che lo porterà a fondare la compagnia transadriatica Fac-tory, da regista, più di una vol-ta incontra i classici affrontan-doli con rispetto ma anche con l’irriverenza della creatività.

Gli incontri sono rivolti ad attori professionisti e non e anche a semplici appassionati.Si svolgono secondo il se-guente programma: ve-nerdì 16-20, sabato 16-20, domenica 10-13 e 14-18. Pre-vedono un numero chiuso di partecipanti con selezione a discrezione del conduttore. Quota partecipazione: singolo seminario 100 euro, due seminari 150 euro.

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I partner del progetto Memoria MigrantePartner e imprese che sostengono il progetto Memoria Migrante e partecipano alla creazione di nuove attività partecipative e percorsi creativi che coinvolgono operatori economici, cittadini, istituzioni.

Ha ospitato, e continua ad ospitare, gratuitamente nei propri spazi i legni e il motore della Kater I Rades

Ha sostenuto, fi n dalle prime azioni, il recupero dei frammenti della Kater I Rades.

Ha tenuto vivo il ricordo e la memoria della tragedia della Kater I Rades dal 1997 ad oggi.

Aiuta a comunicare e diffondere idee e iniziative del progetto Memoria Migrante.

Offre supporto tecnico per la produzione di stampe e pubblicazioni seguendo la fi losofi a We print green.

Grazie alla sua passione, alla competenza e alla collezione privata la ricerca d’archivio ha preso forma concreta.

Le compagnie teatrali tutorate dal progetto di Residenza Teatrale.

È il partner culturale nella città di Mesagne, sede principale del progetto di Residenza.

È un archivio con video interviste, documentari, foto di famiglia che rivelano la memoria minerale del centro storico di Mesagne.

BANCA CITTADINA DELLA MEMORIA

Impresa Edile Campanelli

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Guida dello spettatoreTutte le storie del mondo - Le domeniche del teatro per grandi e bambini

Biglietti e prenotazioniBiglietto singolo per adulti e bambini: € 5 (gratuito sotto i 5 anni)Ingresso libero per bambini e ragazzi dei laboratori della Residenza

Abbonamento a 5 spettacoli a scelta: € 20Puoi acquistare l’abbonamento nelle attività commerciali che supportano la rassegna:• Anelli Enoteca e Bistrot - via Filomeno Consilio, 6 - Brindisi • La Piccola Bottega di Naturalia, Cuore bio - via Carmine, 77 - Brindisi• Caravaglio - corso Umberto, 1/2 - Brindisi• Naviglio Gioie - corso Roma, 22 - Brindisi• Libreria Piazzo - corso Garibaldi, 38 - Brindisi• Trudi - corso Umberto, 36 - Brindisi• Tata Matilda - via Conserva, 30 - Brindisi• Libreria Lettera 22 - via Santacesaria, 1 - Mesagne (Br)• La Bottega del Mondo - piazza IV Novembre, 2 - Mesagne (Br)• La Luna - via Carmine, 57 - Mesagne (Br)

L ’elenco aggiornato delle rivendite abbonamenti è sul sito www.cooperativathalassia.it

Puoi prenotare il tuo posto telefonicamente al numero del botteghino: 331.3477311La vendita dei biglietti sarà effettuata presso il botteghino il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00Orario delle rappresentazioni: porta ore 17.00 – sipario ore 17.30Non sarà consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato

I luoghi degli spettacoliSanta Chiara - Museo della Memoria Migrante, via Santa Chiara, 1 (piazza Duomo), BrindisiTeatro Comunale, via Federico II di Svevia, Mesagne (Br)Centro visite Al Gawsit, Riserva Naturale di Torre Guaceto, Serranova (Br)

Segui il progetto Memoria Migrantememoriamigrante.tumblr.com

I contatti della cooperativa [email protected] - www.cooperativathalassia.it - facebook: Thalassia Coop

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Comune di Mesagne Città di Brindisi

Il progetto è curato dalla Compagnia Thalassia nell’ambito della residenza teatrale di Mesagne finanziata dalla Regione Puglia con fondi europei (Fesr 2007/2013) attuata con il Teatro Pubblico Pugliese e in collaborazione con il Comune di Mesagne, il Comune di Brindisi, il Comune di San Vito dei N.nni e il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto.

Santa Chiara - Museo della Memoria Migrantevia Santa Chiara, 1 (piazza Duomo)

BrindisiDirezione: 393.9654169 / 393.9629084

Segreteria e botteghino spettacoli: 331.3477311www.cooperativathalassia.it

[email protected]

Aperto il martedì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 20