Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli...

17
1 Premessa: Che cos’è una lingua. La sopravvivenza culturale dei Rom in quanto Popolo, nell’epoca della globalizzazione e dell’omologazione delle culture, sopravvivenza realizzata e difesa con nessun arroccamento territoriale, ma nella quotidiana pratica di un nomadismo comunitario e prevalentemente solidale, che supera in pratica le pur esistenti divisioni etnico-storico-religiose nell’orgogliosa e vitale conservazione dell’antichissima lingua Romanesh, rappresenta una risorsa per tutte le metropoli europee, alle periferie delle quali nascono e si radicano, spesso in maniera non provvisoria e complessa, gli accampamenti. La serena consapevolezza del valore umano e culturale di questa identità, come accompagna i Rom nel loro non facile esistere, così è l’indispensabile premessa da cui partire per chi si occupi della ormai storica “emergenza” Campi Nomadi. Tale consapevolezza è più che mai necessaria in periodi in cui le problematiche etniche balzano alla ribalta in maniera drammaticamente separatista. Il Popolo Rom, con la sua esistenza e la sua silenziosa resistenza, vivendo ai margini di un mondo istituzionalmente complesso e globalizzato, cerca pacificamente, e, purtroppo, attende ancora una dignitosa accoglienza ed integrazione. Che l’identità culturale sia un valore e non vuota retorica od arretratezza sterile lo dimostrano i Rom, pur nella loro tragica esistenza che riduce drasticamente la longevità individuale, nel tenere in vita una saggezza millenaria ed un senso di orgogliosa appartenenza. E’ per questo e per la gioiosa prolificità delle nuove generazioni, che attesta in maniera concreta la volontà di superare secoli di persecuzioni razziali e di emarginazione sociale, che l’infanzia Rom viene indicata dal popolo Rom stesso come il soggetto protagonista di ogni progetto di accoglienza ed integrazione. Dare un futuro ai tanti bambini Rom della nostra città: questo obbiettivo non può tollerare indifferenze né sconfitte e ci obbliga a lottare contro il razzismo, l’egoismo ed il provincialismo così diffusi nei confronti di questo popolo.

Transcript of Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli...

Page 1: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

1

Premessa: Che cos’è una lingua.

La sopravvivenza culturale dei Rom in quanto Popolo, nell’epoca della

globalizzazione e dell’omologazione delle culture, sopravvivenza realizzata e difesa

con nessun arroccamento territoriale, ma nella quotidiana pratica di un nomadismo

comunitario e prevalentemente solidale, che supera in pratica le pur esistenti

divisioni etnico-storico-religiose nell’orgogliosa e vitale conservazione

dell’antichissima lingua Romanesh, rappresenta una risorsa per tutte le metropoli

europee, alle periferie delle quali nascono e si radicano, spesso in maniera non

provvisoria e complessa, gli accampamenti.

La serena consapevolezza del valore umano e culturale di questa identità, come

accompagna i Rom nel loro non facile esistere, così è l’indispensabile premessa da

cui partire per chi si occupi della ormai storica “emergenza” Campi Nomadi.

Tale consapevolezza è più che mai necessaria in periodi in cui le problematiche

etniche balzano alla ribalta in maniera drammaticamente separatista. Il Popolo Rom,

con la sua esistenza e la sua silenziosa resistenza, vivendo ai margini di un mondo

istituzionalmente complesso e globalizzato, cerca pacificamente, e, purtroppo,

attende ancora una dignitosa accoglienza ed integrazione.

Che l’identità culturale sia un valore e non vuota retorica od arretratezza sterile lo

dimostrano i Rom, pur nella loro tragica esistenza che riduce drasticamente la

longevità individuale, nel tenere in vita una saggezza millenaria ed un senso di

orgogliosa appartenenza.

E’ per questo e per la gioiosa prolificità delle nuove generazioni, che attesta in

maniera concreta la volontà di superare secoli di persecuzioni razziali e di

emarginazione sociale, che l’infanzia Rom viene indicata dal popolo Rom stesso

come il soggetto protagonista di ogni progetto di accoglienza ed integrazione.

Dare un futuro ai tanti bambini Rom della nostra città: questo obbiettivo non può

tollerare indifferenze né sconfitte e ci obbliga a lottare contro il razzismo, l’egoismo

ed il provincialismo così diffusi nei confronti di questo popolo.

Page 2: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

2

Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli.

Premettendo che è una caratteristica delle comunità Rom di non recidere mai

definitivamente contatti e legami con altre comunità a cominciare ovviamente da

quelle che gravitano nel territorio provinciale, i Rom censiti due anni fa dal nostro

Dipartimento come dimoranti nella città di Napoli risultano essere circa 1500.

Essi si sono sostanzialmente legati ai due quartieri periferici più grandi e

problematici di Napoli: Scampia e Ponticelli.

Probabilmente lì dove, nella Napoli del dopo sisma e della ricostruzione si

costituivano dei macro-insediamenti abitativi tragicamente privi di infrastrutture, in

territori verso i quali nessuno rivendicava una reale appartenenza, si sono insediati i

nomadi italiani (Sinti) che hanno successivamente accolto spontaneamente i profughi

delle due grandi guerre della vicina Iugoslavia.

In questi due quartieri i Nomadi hanno proliferato sostanzialmente come non

percepiti.

A Scampia, proprio mentre veniva aperto il tratto di Metropolitana che collegava con

grandi speranze gli abitanti del quartiere al Vomero, si ”scoprì” che le baracche che si

affacciavano sotto il ponte della ferrovia erano solo il primo tratto dell’immensa

baraccopoli che gravava ai bordi di una strada dismessa.

Ancora a tutt’oggi è difficile percepire, per chi passi con l’auto per le strade del

quartiere, che una via traversa porti all’interno di un enorme insediamento abusivo

che il quartiere nasconde e subisce.

Questo quartiere è percepito come terra di nessuno dagli stessi suoi abitanti, e questo

”nessuno”, che consta di circa 700 esseri umani, non si vede , ma si sente, per quello

Page 3: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

3

che caratterizza ogni essere umano e cioè la produzione di rifiuti , che circondano la

baraccopoli con enormi montagne indifferenziate di detriti.

Queste 700 persone sono un tragico rimosso del quartiere che però percepisce e

subisce i fumi tossici dei falò serali: tragico rituale a cui si è cercato di reagire forse

solo perché ad esso non ci si potrà mai rassegnare.

Ma il quartiere di Scampia non riesce ad aggregarsi neanche nel rifiuto di questa

comunità misteriosa con la quale, malgrado i segnali di tragico fumo, non c’è alcun

reale contatto.

Stessa situazione nei famigerati bipiani di Ponticelli, divisi in due da una strada

comunale: i Rom occupano un lato, sull’altro vivono altre comunità straniere e otto

famiglie italiane.

Sono tutti nell’amianto.

C’è perfino chi ha detto alle famiglie italiane che non potranno mai avere una casa

assegnata fin quando esisteranno i Rom che accettano qualunque sistemazione

abitativa. (Non c’è limite alla fantasia quando si tratta di trovare un senso a ciò che

umano non è).

Sono queste le condizioni di vita di un popolo costretto a gravare sui più poveri tra i

poveri, i più diseredati tra i diseredati, tutti accomunati dalla comune e totale

mancanza di diritti riconosciuti.

Page 4: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

4

Zingaro, si sa , è divenuto sinonimo di diseredato. E povero, all’opposto è divenuta

non una condizione sociale da rimuovere e risanare, ma una identità culturale.

La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre

più tragici, fonte di malattia e disperazione, collusione con la malavita organizzata

che tenta di attingere manodopera in questi territori.

E’ questo infatti il più grave dei pericoli: che non si affronti e si rimuova il problema.

Questi Rom sono ingovernabili? Ignorarli potrebbe divenire la via “napoletana”alla

tolleranza ed all’accoglienza.

Persino di un luogo di culto, non negato a nessuno dei popoli tra i più isolati della

terra, sono privi i Rom. Eppure essi continuano a conservare un forte senso della

sacralità della vita:celebrano i loro riti, le loro funzioni, hanno i loro tribunali, i loro

giudici.

Unico punto di contatto con l’istituzione sono i due Villaggi d’Accoglienza siti al

confine con il Comune di Melito e le Scuole in cui la benemerita associazione Opera

Nomadi ha inserito gran parte dei bambini. Bambini che parlano l’italiano ed il

Romanesh e che vorrebbero avere un futuro possibilmente non sempre gremito,

perfino nei sogni, da insetti e topi.

Page 5: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

5

Persone Rom.

Il porsi del Popolo Rom nell’ambito di una specificità culturale, obbliga lo studioso e

l’operatore che a tale realtà si avvicina ad uno sforzo d’interpretazione che inquadri

tale problematica nell’universo della volontà comunicativa: in pratica, tutte le

difficoltà che incontra questo popolo nell’integrazione vanno colte anche come un

messaggio, un bisogno di riconoscimento, un’indicazione per una nuova strada da

praticare.

Una sfida che non può che essere accettata se è vero che l’operatore sociale ha tra i

suoi principali compiti la tutela e la valorizzazione della persona umana nella libera

espressione della propria cultura.

Seguendo la metodologia di intervento dell’osservazione partecipante o

dell’interpretazione, si sentirà l’imprescindibile necessità di cogliere tutti i fenomeni

del degrado secondo l’ottica del bisogno recondito a cui non si è risposto.

Ciò, lungi dall’attribuire valore culturale al degrado, secondo l’ottica del pregiudizio

razziale (“i Rom sono sporchi, essi non amano la legalità, sfruttano l’infanzia ecc.),

ci permette di cogliere il messaggio che queste persone lanciano.

Questo è il senso tanto drammatico dell’essere comunità del popolo Rom:

difficilmente i Rom affronteranno una rottura definitiva con la propria gente ed il

senso della solidarietà reciproca.

I Rom condividono con Napoli una affinità nell’irriducibilità all’omologazione, nella

capacità di sopravvivenza, nell’arte di “arrangiarsi”.

Page 6: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

6

Sarà bene ribadire dunque che la risorsa più importante per affrontare e cercare di

risolvere i problemi del Popolo Rom è quella umana delle persone Rom .

Page 7: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

7

La donna e l’infanzia Rom. Come in tutte le civiltà in cui è tanto forte il valore comunitario, centrale è il ruolo

della donna Rom per la vita della comunità, a cominciare appunto dalla volontà di

trasmissione della lingua, la fedeltà ad un’appartenenza che supera i confini della

stessa famiglia allargata ed anche i frequenti casi di matrimoni multipli a cui spesso

la donna Rom va incontro.

Difficilmente si riuscirà a piegare una donna zingara alla schiavitù sessuale, che sia

subalternità nell’ambito familiare o addirittura sottomissione al mercato del sesso.

Non sarà un caso che le donne Rom non conoscono la prostituzione.

Non sarà però possibile ignorare tutta la gravità delle responsabilità ed il peso

esistenziale enorme che nella vita quotidiana grava sulla donna Rom, a partire dalla

precocità dell’assunzione della funzione di sposa e madre, a finire con la difficoltà di

conciliare il lavoro di cura con il degrado ambientale e la necessità di procurarsi il

sostentamento economico.

La donna Rom, pur così tradizionalmente femminile, è spesso infatti il perno

economico della famiglia: chiedendo elemosina, vendendo fiori, ogni giorno esce e si

aggira per le strade cittadine, senza protezione.

Essa è inoltre costretta a sopperire alla funzione paterna per le frequenti detenzioni

degli uomini.

Sarà poi urgente precisare, per il pregiudizio infamante che sui Rom grava del

coinvolgimento nel traffico dei bambini, di quanto problematica sia la vita

dell’infanzia Rom anche per la minaccia incombente del decadimento della potestà

genitoriale che investe i loro spesso giovanissimi genitori.

Page 8: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

8

I Rom amano l’infanzia e si circondano di bambini, spesso accuditi da sorelle,

nonne, nuore.

E’ molto forte il legame simbiotico con la primissima infanzia (accoglimento

corporeo, nutrizione al seno, capacità di comunicazione). Ma, come tutti i bambini a

cui è mancato il benessere, ma non l’affetto, il bambino Rom diventa precocemente

adulto e ”contribuisce” al bilancio familiare.

Page 9: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

9

Come sarà ben difficile trovare una Donna Rom prostituta, così sarà difficile trovare

un bambino Rom vittima delle nevrosi infantili che caratterizzano purtroppo i nostri

bambini metropolitani, spesso travolti dalle crisi delle famiglie nucleari.

Per il popolo Rom la famiglia carente deve essere supportata dall’accudimento della

famiglia allargata, con un gran rispetto dell’identità della “persona-bambino”.

Tutto ciò andrà ribadito anche con un confronto con i Giudici Minorili dei nostri

Tribunali, per i quali mai dovrà essere motivo di adozione o di allontanamento o di

decadimento di potestà genitoriale la povertà o l’irregolarità anagrafica dei genitori:

che questa sia una profonda ferita del popolo Rom lo si nota nel mai sedato rimpianto

di non aver saputo fronteggiare un intervento separativo della nostra legge.

Il nuovo Diritto Minorile ha precisato finalmente che l’unico concreto motivo per

procedere ad una rescissione del legame familiare è la lampante inadeguatezza della

funzione genitoriale.

La categoria degli Assistenti e degli Operatori Sociali diventa a questo punto

fondamentale, per la presa in carico ed il trattamento del caso da dirimere: mai come

in questi casi l’adozione dovrà essere meditata, con un continuo e pressante lavoro di

confronto con il Giudice sulle modalità di applicazione della norma e per valorizzare

le risorse della famiglia allargata nell’eventuale affido.

Page 10: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

10

Lo stato delle cose:la tragica attualità della guerra dei Balcani.

Non si può trattare la problematica dei Rom di Napoli, della Campania e dell’Italia

tutta senza sottolineare che la parte più corposa dei nostri insediamenti Rom sia nata

a seguito dei due grandi conflitti che hanno coinvolto la vicina penisola Balcanica: la

così detta guerra di Bosnia e quella del Kossovo.

L’incontro tra i Rom e l’Italia è stato così complicato dall’emergenza di fuggire

dall’evento bellico, previsto, insieme alla propria comunità .

E la comunità dei “Sinti” italiani, attraverso legami familiari mai recisi, li ha accolti

senza riserve.

Non si smetterà mai abbastanza di sottolineare come negli accampamenti italiani, nel

pieno dilagare della guerra etnica, si sia realizzata una convivenza ed una completa

integrazione dei Rom islamici e cristiani.

La vita in Italia era certamente assai diversa dalla vita che i Rom svolgevano in terra

Iugoslava, dove comunque i Rom conservavano mestieri, strumenti, tradizioni come

quella circense o quella del commercio ambulante.

I Rom sono scappati in tutta fretta, lasciando la terra che li aveva visti nascere e tutti

gli strumenti della loro sopravvivenza: sapevano che dove si scatena l’odio etnico

non tira buon aria per loro.

Sono fuggiti prima che la guerra scoppiasse: è per questo che non sono stati ritenuti

profughi, sebbene non ci siano dubbi che chi scappa dalla terra nativa per motivi di

persecuzione politica è profugo a tutti gli effetti.

Ma i Rom iugoslavi non sono mai stati dichiarati profughi dal governo Italiano, molti,

per i sommovimenti etnici avvenuti nei paesi d’origine, hanno perduto la vecchia

cittadinanza e premono per essere considerati apolidi.

E’questa la via da percorrere, alla luce della nuova legge sull’immigrazione?

Page 11: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

11

E’ certo che la questione del popolo Rom va studiata approfonditamente in relazione

alle novità legislative e non si esclude che sarebbe necessaria una legge specifica che

tenga conto delle leggi regionali, lì dove esistono.

Ed infatti non è più prorogabile una legge sui Rom della Regione Campania.

Page 12: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

12

Opera Nomadi e la nascita dei Patti di Cittadinanza Sociale.

La situazione dei Rom a Napoli è divenuta subito emergenza, e, come spesso capita

nella nostra città, endemica emergenza, per il crearsi ed il permanere di macro-

insediamenti spontanei in territori considerati come si è visto “terra di nessuno”.

Epidemie, tragici episodi di intolleranza, altissimi tassi di nocività, difficili

inserimenti scolastici, alti tassi di mortalità senza nessun decremento della natalità’,

sono i dati a dir poco preoccupanti del fenomeno Rom a Napoli.

E, su tutto ciò, incombe lo spettro della collusione con la criminalità organizzata che

non ha scrupoli di approfittare di stati di abbandono e disperazione per procurarsi

una manovalanza a buon mercato per il proprio controllo del territorio.

Un punto di riconversione importantissimo sono stati per la nostra città l’elaborazione

da parte del Dipartimento Servizi Sociali dei “Patti di Cittadinanza Sociale” che

hanno accompagnato l’istituzione dei primi e purtroppo ancora unici due Villaggi di

Accoglienza della nostra città, siti in territorio del quartiere Scampia.

Non si loderà mai abbastanza lo spirito di sincera presa in carico che informa questo

documento, che rende operativo quello che d’altra parte la norma già sanciva: il

dovere delle istituzioni di tutelare le persone straniere comunque dimoranti nel

territorio cittadino, di accoglierle e di promuoverne i diritti.

Page 13: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

13

Per la prima volta in questo documento istituzionale, recuperando le istanze che tanta

parte del volontariato ed in primis l’associazione Opera Nomadi stava già da tempo

portando avanti, si parla di Persone Rom, ed è un punto di non ritorno da cui

facciamo nascere la successiva costituzione presso il 92° Servizio dell’Ufficio Rom e

Patti di Cittadinanza, strumento indispensabile della ormai compresa necessità di una

mediazione culturale tra la città di Napoli ed i suoi ospiti Zingari.

L’Ufficio Rom comincia per il momento con nessun’altra dotazione che la volontà di

rendere operativi i Patti di Cittadinanza e di estenderli agli altri insediamenti

spontanei, cercando di farli emergere dalla clandestinità

L’Ufficio dovrà spingere le Istituzioni Comune, ASL, Provincia, Regione ad

intervenire in maniera sinergica per la prevenzione di un ulteriore gravissimo degrado

socio-ambientale.

Pur essendo lo scenario istituzionale cambiato con l’entrata in vigore di una nuova

legge sull’immigrazione, i compiti istituzionali dell’ente locale Comune rimangono

sostanzialmente immutati: la presa in carico, l’accoglienza, l’educazione ai diritti-

doveri di cittadinanza, con particolare riferimento alle fasce più deboli della

popolazione (donne, bambini, anziani), già così duramente provati dalla mancanza di

infrastrutture e servizi.

Page 14: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

14

Nessun tentativo, inoltre, dovrà essere lasciato intentato di attivare intorno a questo

Popolo l’intervento della solidarietà, del volontariato ed anche della carità religiosa,

che ha il grande merito di non consentirsi indifferenze umanitarie ed, in periodi di

odi etnici e razzismo, di promuovere fratellanza.

Eppure riteniamo che, (soprattutto alla luce della nuova consapevolezza dei

diritti internazionali di cittadinanza, dei compiti di inclusione e di allargamento partecipativo), spetti all’ente Locale Comune di affrontare il problema Rom non più come rimosso o come angosciante emergenza: le persone Rom mettono in discussione, con il loro cosmopolitismo, la barriera della vecchia identità cittadina. Come la città Metropolitana, nella valorizzazione delle sue periferie deve trasformarsi

in realtà policentrica non inglobante, così la presenza del Popolo Rom alla periferia

della nostra città dovrebbe essere il primo stimolo ad un’inclusione non omologante

dei cittadini stranieri.

Il non percorrere questa strada porterà all’opposto alla definitiva perdita d’identità

del Popolo Rom, al trasformarsi dei campi in ghetti, fantasmatici e paurosi

agglomerati di disperazione , alimenterà inoltre l’odio tra i poveri che ha già portato

al sollevamento degli abitanti di Scampia per l’emergenza rifiuti.

Si ponga dunque all’ordine del giorno il problema dei Rom che hanno scelto di vivere

ai margini della nostra città, li si doti di Campi di Accoglienza rispettosi dei diritti

umani, li si avvii all’assistenza sanitaria e sociale, li si porti a riprendere i loro antichi

mestieri ed un nuovo tassello alla vivibilità ed alla crescita civile della nostra città

sarà definitivamente realizzato.

Page 15: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

15

Progetti e prospettive per i Campi Rom : Realizzazione dei patti di Cittadinanza.

Se al documento denominato ”Patti di Cittadinanza” deve essere riconosciuto il

merito di aver sancito il diritto dovere dell’Ente Locale Comune di avviare con i Rom

un processo integrativo rispettoso della loro identità Nomade, riteniamo non sia più

prorogabile la definitiva risoluzione delle seguenti problematiche, che non hanno a

tutt’oggi imboccato l’auspicabile andamento virtuoso.

L’impasse emergenziale, come si sa, infatti è fonte di un dispendio di risorse di fatto

improduttivo anche se inevitabile.

Un investimento finalmente produttivo per i Rom dovrebbe:

• Portare alla definitiva scomparsa degli insediamenti abusivi in cui vivono circa

1500 persone che gravano comunque per le utenze su strutture pubbliche.

• Organizzare un costante controllo epidemiologico di queste comunità, in

assenza del quale si mette in serio pericolo la salute della collettività tutta ed in

primis quella degli abitanti dei quartieri di Ponticelli e Scampia.

• Studiare un piano per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’eventuale

educazione al riciclaggio dei materiali potrebbe essere oggetto di una vera e

propria campagna educativa per i Rom e per gli abitanti dei quartieri in cui essi

vivono, al fine di incidere sulla radicata percezione che essi hanno di essere

“rifiuti “ sociali. Ogni derattizzazione e disinfestazione, oltre che radicale e

Page 16: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

16

• definitiva, dovrebbe essere eco-compatibile a causa dell’alta densità abitativa e

della abitudine dei bambini di vivere per gran parte della giornata negli spazi

comuni ed all’aperto.

• Garantire la realizzazione dell’espletamento dell’obbligo scolastico, a

cominciare dai nidi e dalle scuole della primissima infanzia, per tutti i bambini

Rom. L’inserimento scolastico, vero e proprio strumento di riconversione

dell’emarginazione sociale, deve avvenire nel rispetto dell’identità culturale di

questo popolo e nella conservazione della sua lingua. Bisognerà, però, ribadire

che le giovani ed i giovani Rom per nessun motivo siano precocemente

allontanati dalla scuola .

• Un costante contatto con la Magistratura Minorile dovrà mettere i giudici nella

possibilità di comprendere sempre meglio la concezione che i Rom hanno della

famiglia come famiglia allargata e di ricorrere all’adozione solo negli effettivi

casi di conclamata inadeguatezza della funzione genitoriale e di completa

assenza di legami accudenti.

• Ogni controllo per la tutela della salute psicofisica e della qualità della vita di

questa comunità dovrà avvenire adeguandosi ai criteri previsti dalle

Convenzioni Internazionali dei Diritti Umani (Diritti del Fanciullo, Diritti delle

Donne, dei Rifugiati ecc.).

Poiché questi interventi, non più prorogabili, richiedono un inevitabile periodo di

coinvolgimento, raccordo e progettazione sinergica di Comune, Provincia, Regione,

Prefettura, ASL, Scuola, Tribunale dei Minori, Circoscrizione e Volontariato si

chiede:

di dare il massimo potenziamento all’ufficio Rom e Patti di Cittadinanza istituito presso il 92° Servizio.

E’ urgentissimo dotare quest’Ufficio di:

� Locali attrezzati con suppellettili , archivio, biblioteca e postazione

informatica.

� Due unità lavorative con qualifica di Appoggio Assistenziale.

� Un’ unità lavorativa con qualifica di Istruttore Amministrativo.

E’ necessario inoltre dotare i Centri Sociali dei Villaggi di:

� Spazi attrezzati per la vita comunitaria (punti di aggregazione sociale,

culturale, ricreativa).

� Postazione informatica.

� Presidio medico infermieristico.

Page 17: Cenni storici sugli insediamenti Rom della città di Napoli. · La situazione dei Rom a Napoli rischia di divenire un ”rimosso” con risvolti sempre più tragici, fonte di malattia

17

E’ inoltre indispensabile che la Consulta Rom, istituita presso il Dipartimento Servizi

Sociali, si faccia promotrice:

� Presso la Regione del varo di una Legge Regionale che affronti la

problematica dei Rom in relazione alla generale problematica degli

stranieri,ma tenendo conto dello statuto di apolidi o di profughi politici che

gran parte di loro rivendica.

� Presso la Provincia del non più prorogabile ritrovamento di spazi da adibire a

nuovi villaggi di accoglienza che abbiano le caratteristiche rivelatesi

indispensabili di evitare grossi concentramenti aggregativi;porsi in spazi di non

� grande densità abitativa,ma non emarginanti per una vita di relazione sociale.Si

auspica così che i Rom riprendano l’esercizio degli antichi mestieri e rompano

la collusione con i settori più devianti della popolazione cittadina.

� Presso l’ASL dell’avvio del programma di risanamento ambientale .

� Presso gli Organismi Internazionali preposti alla protezione delle

popolazioni in difficoltà della presa in carico e della promozione alla qualità

della vita della popolazione Rom che vive nella città di Napoli .