CELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL DI INTERESSE ...
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CELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL
DI INTERESSE OCULISTICO
MDA NEUROSCENZE UNITA’ OPERATIVA
COMPLESSA ORL B. TRENTO
Primario dott. F. BarbieriPrimario dott. F. Barbieri
Nazarena Mesiano
La vicinanza delle cavità rinosinusali con l’orbita ed
il nervo ottico spiega le manifestazioni cliniche e
le complicanze oftalmologiche in patologia ORL
CELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL DI INTERESSE OCULISTICOCELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL DI INTERESSE OCULISTICO
ORBITA
• Patologia flogistica (sinusiti, rinoetmoiditi, mucoceli, etc)
• Patologia neoplastica
• Patologia allergica
CELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL DI INTERESSE OCULISTICO
• Patologia allergica
• Patologia autoimmunitaria
• Traumi del massiccio facciale
• Chirurgia rinosinusale
• Paralisi del nervo facciale
Crista galliSeno mascellare
CELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL DI INTERESSE OCULISTICO
Anatomia dell’interfaccia sinu-orbito-craniale
LP
Cornetto inferiore
CELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL DI INTERESSE OCULISTICO
Seno etmoidale inizia 3 me raggiunge dimensioni
adulte a 12 a
Seno etmoidale inizia 3 me raggiunge dimensioni
adulte a 12 a
Seno frontale origina 4 mdalle cellule etmoidali
superiori e termina adolescenza
Seno frontale origina 4 mdalle cellule etmoidali
superiori e termina adolescenza
Seno mascellare inizia 65 gg di gestaz.lenta
espansione fino a 18 a
Seno mascellare inizia 65 gg di gestaz.lenta
espansione fino a 18 a
Seno sfenoidale 4 m di gestaz.
Pneumatizzazione 3 anni
termina a 18 a
Seno sfenoidale 4 m di gestaz.
Pneumatizzazione 3 anni
termina a 18 a
1.0
RINOSINUSITE:
Condizione clinica ed eziologica multifattoriale che comporta una risposta, prima, infiammatoria e, successivamente, infettiva
coinvolgente la mucosa delle cavità nasali e dei seni paranasali ad andamento acuto, subacuto o cronico “EPOS” (European
Position Paper on Rhinosinusitis and Nasal Polips 2005 – 2007).
1.0
MORAXELLA
ANAEROBI, ANAEROBI,
ED ALTRI BATTERI,POSSIBIL
Rinosinusiti: Patogenesi
Infernal trio
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STREPTOCOCCUSPNEUMONIAE
(30-40%) STAPHILOCCOSUS EPIDERMIS ED
AUREUS
HAEMOPHILUSINFLUENZAE (20-30%) E PROTEUS
SPECIES
MORAXELLACATARRHALIS
(10-15%)
BATTERI,POSSIBILI INFEZIONI
MISTE,VIROSI,MICOSI:ASPERGILLU
S
• RAFFREDDORE
• RINOSINUSITE
10 GG10 GG• RINOSINUSITE
SUBACUTA • RINOSINUSITE
>12 SETT.>12 SETT.
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1.0 Evoluzione dei processi flogistici
rino-etmoido-sinusali
5 GG5 GG
• RINOSINUSITE ACUTA
SUBACUTA
<12 SETT.<12 SETT.
• RINOSINUSITE CRONICA
MaggioriMaggiori
• ostruzione/congestione nasale
MinoriMinori
• cefalea
Rinosinusiti: Sintomi
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1.0
• ostruzione/congestione nasale
• rinorrea antero-posteriore
• ipo/anosmia
• dolore facciale
• pressione e senso di pienezza
• febbre (solo nelle forme acute)
• cefalea
• febbre
• alitosi
• tosse
• dolore dentale
• otalgia
• astenia
S.Mascellare S. Frontale S. Sfenoidale S. Etmoidale
Sottoorbitario Sopraorbitario Retroobitario Frontale
Arcata dentale
superiore
Vertice Peri-retroorbitario
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Rinosinusiti: il dolore1.0
superiore
Orbita Occipite Radice del naso
Complicanze della rinosinusite acuta:
Orbitarie
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1.0
Più frequenti nel bambino rispetto all’adulto per
le peculiarità anatomiche dei primi anni di vita:
Orbitarie
60-75%Intracraniche
15-20%Ossee
5-10%
� Pareti sinusali più sottili� Forami vascolari di dimensioni
maggiori� Ossa più porose
� Suture non saldate� Vene orbitali sprovviste di valvole
Una gestione
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Una gestione
corretta
prevede
collaborazione
multidisciplinare
?
Diagnostica delle rinosinusiti complicate
� Esame obbiettivo ORL ed oculistico
� Esplorazione cavo orale e denti
� Esplorazione del rinofaringe
� Endoscopia per miglior visione
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1.0
� Endoscopia per miglior visione
� Esami ematochimici
� Esami strumentali (TC/RMN)
� Biopsia� Interventi chirurgici esplorativi
Poliposi rinosinusale
immagine rinoscopicaFase congestizia
Quadri endoscopici nasali
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1.0
Deposito di pus a
livello osteomeatale
Complicanze orbitarie
Cellulite:
Infiammazione acuta sierosa del tessuto adiposo endoorbitario,
più frequente nei bambini
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1.1
< 5 anni: periorbitale > 5 anni: orbitale
pre-settale (quando
è anteriore al
setto orbitale)
post-settale (quando
è posteriore al
setto orbitale)
1.1
� I° stadio: edema infiammatorio
� II° stadio: cellulite orbitaria
� III° stadio: ascesso
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Classificazione di Chandler:
� III° stadio: ascesso
subperiosteo
� IV° stadio: ascesso orbitario
� V° stadio: trombosi del seno
cavernoso
� Il I° e II° stadio: trattamento medico,
preferibilmente iniettivo
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Evoluzione cellulite orbitale1.1
� III° stadio trattamento medico e approccio
chirurgico
� IV° e V° stadio immediata consulenza NCH
Stadio 1 cellulite periorbitaria/presettale
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1.1
Pre trattamento
Post trattamento
Dopo 12 ore dall’inizio della terapia medica Pansinusite con
cellulite periorbitaria
Esoftalmo, diplopia e
stato soporoso
Stadio 3 ascesso subperiosteo
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1.1
Dopo 24 ore Dopo 7 giorni
Quando operare un ascesso subperiosteo
� Se l’ascesso subperiosteo aumenta di dimensioni durante
terapia antibiotica
� Se non si osservano segni di miglioramento entro 48-72 h
dall’inizio della terapia antibiotica
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1.1
dall’inizio della terapia antibiotica
� Se compaiono segni di compressione/coinvolgimento del
nervo ottico
(calo visus, difetto pupillare afferente)
� Se localizzazione intraconale dell’ascesso
CLINICA
Formazione di pus all’interno dei tessuti orbitali
Esoftalmo grave chemosi e oftalmoplegia
Deficit visivo con rischio di cecità irreversibile
Possono drenare spontaneamente attraverso palpebra
Stadio 4 ascesso orbitario
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1.1
TERAPIA CHIRURGIA
RADIOLOGIA
Stadio 5 Trombosi del seno cavernoso
Affezioni gravi e rare(1-3% di tutte le TVC)
Cause:
� Sinusiti sfenoidali e etmoidali;
� Celluliti orbitarie;
� Foci infettivi facciali.
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1.1
Foci infettivi facciali.
Clinica:
� Oftalmoplegia dolorosa;
� Chemosi congiuntivale e palpebrale;
� Ptosi palpebrale.
EVOLUZIONE DRAMMATICA
Aumento dell’incidenza negli ultimi anni (riscontri autoptici) a carico
dell’apparato polmonare, seni paranasali e cute
Aspergillosi seno-orbitaria
DiffusioneImmediata terapia
Antibiotica e/o
Aspergillosi invasiva
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1.1
Avviene per via etmoidale o
attraverso il dotto naso-lacrimale.
L’estensione dal seno sfenoidale
all’orbita può occorrere per
tromboflebite delle vene
comunicanti e per via diretta
attraverso le fragili pareti dell’osso
orbitario e nervo ottico.
Prognosi:
Rischio perdita visiva 10-30%
TSC 80% di mortalità
Estensione intracranica 20-40%
mortalità
Antibiotica e/o
antifungina
Complicanze
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La complicanza orbitaria impone: Le complicanze più comuni di una
cellulite sono:
ospedalizzazione immediata meningite
1.1
trattamento rapido ed efficace perdita della vista
ascesso cerebrale
Più frequente complicanza intracranica di sinusite
Sintomatologia :
� Cefalea
� Meningismo
1.2
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Meningite
� Meningismo
� Febbre settica
� Paralisi nervi cranici
Solitamente responsiva alla terapia medica.
Drenaggio sinusale se non miglioramento dopo 48 ore.
Possibili sequele.
Rischio di ascesso
frontale secondario a
sinusite frontale (
cefalea e febbre > 38°
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1.2 Interessamento intracranico:
cefalea e febbre > 38°
nel bambino può essere
normale nell’adulto può
essere indicativo di
complicazioni
importanti).
Maschio 15 anni
Rinosinusite acuta trattata con antibiotici orali, dopo 2 giorni peggioramento
della sintomatologia effettuata RMN con riscontro di ascesso cerebrale.
Il paziente è stato sottoposto a
drenaggio chirurgico dell’ascesso per via
craniotomica. Successivo miglioramento
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1.2 Caso clinico
craniotomica. Successivo miglioramento
sintomatologico senza sequele
neurologiche.
RX STANDARD TC METODICA DI ELEZIONE RMN indagine di II livello
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1.2 Indagine strumentale
Ottima risoluzione dei tessuti molli, liquido
endosinusale, ipertrofia adenoidea polipoide e
strutture ossee.
R. solo se si pensa alla necessità di un
intervento chirurgico
In casi dubbi alla TC e per migliore valutazione
dell’estensione intra/extrasinusale
(orbitarie/intracraniche).
Costi elevati.
Sedazione piccolo paziente.
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1.1 Cellulite orbitaria
Cellulite orbitaria. La sezione TC del paziente rivela
un’infiltrazione orbitaria.
• immagine Rino-etmoidite con complessi
osteomeatali in via di chiusura
edema ostiale e paralisi del
moto ciliare-ristagno serezioni
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1.0
Cellula ciliata
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1.0
TC: seno mascellare e seno etmoidale
completamente occupato da versamento
TC: poliposi rinosinusale massiva
1.0
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TC: fungus ball in pansinusite in paziente diabetico
1.0
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Terapia Terapia
1.0
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Terapia Medica
Terapia Chirurgica
Terapia AntibioticaTerapia Antibiotica
Revisione letteratura Revisione
letteratura RS complicata va trattata con
antibiotici e.v. in considerazione delle resistenze per 14-21 gg.
RS complicata va trattata con antibiotici e.v. in considerazione
delle resistenze per 14-21 gg.
In Italia, Streptococcuspneumoniae è resistente alle
In Italia, Streptococcuspneumoniae è resistente alle
Resistenze antibiotiche
1.0
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letteratura Cochrane library nel 2002 aggiornata nel 2007 indica che una
terapia di 10 gg è utile nel ridurre la rinorrea a medio e
lungo termine.
letteratura Cochrane library nel 2002 aggiornata nel 2007 indica che una
terapia di 10 gg è utile nel ridurre la rinorrea a medio e
lungo termine.
delle resistenze per 14-21 gg.
Farmaci considerati di scelta:
Amoxicillina –clavulanato o amoxicillina se entro 24/48 ore non
migliora
Ampicillina sulbactam 100 mg/ Kg/die in 3 dosi
Ceftriaxone 100 mg/Kg/die dose unica.
Cefotaxima 100 mg/Kg/die in 3 dosi
delle resistenze per 14-21 gg.
Farmaci considerati di scelta:
Amoxicillina –clavulanato o amoxicillina se entro 24/48 ore non
migliora
Ampicillina sulbactam 100 mg/ Kg/die in 3 dosi
Ceftriaxone 100 mg/Kg/die dose unica.
Cefotaxima 100 mg/Kg/die in 3 dosi
pneumoniae è resistente alle penicilline in circa il 20% dei casi, ai
macrolidi in circa il 40% dei casiHaemophilus influenzae è divenuto
resistente all’amoxicillina per produzione di beta-lattamasi in
almeno il 30 % dei ceppi.
La percentuale di resistenza all’amoxicillina di Moraxella
catarrhalis per produzione di beta-lattamasi è pressoché totale
pneumoniae è resistente alle penicilline in circa il 20% dei casi, ai
macrolidi in circa il 40% dei casiHaemophilus influenzae è divenuto
resistente all’amoxicillina per produzione di beta-lattamasi in
almeno il 30 % dei ceppi.
La percentuale di resistenza all’amoxicillina di Moraxella
catarrhalis per produzione di beta-lattamasi è pressoché totale
� Raccomandazione 11.
o 10-14 giorni nella rinosinusite acuta lieve
o 14-21 giorni nella rinosinusite acuta grave e nelle
forme subacute. IVB
1.0
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RACCOMANDAZIONI TERAPEUTICHE - IV
forme subacute. IVB
� Raccomandazione 12.
o La profilassi antibiotica non è raccomandata per la
prevenzione della rinosinusite. IVB
• In alcuni casi T. con Ceftriaxone e Metronidazolo in
associazione a Clindamicina o Vancomicina ha dimostrato un
buon autcome.
• Penicilline buona capacità di penetrazione
• Cefalosporine di terza generazione
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Terapia Medica
• Cefalosporine di terza generazione
• Non esiste comunque consenso riguardo alla durata del
trattamento
• Corticosteroidi: ruolo controverso
I T. sinusali presentano sintomi oculari alla diagnosi nel 50% dei casi.
Nel 60-80% dei T. etmoidali e nel 30-50% dei T. mascellari è presente
erosione delle pareti orbitarie.
Secondo Lannetti:
� Grado 1 erosione parete ossea
� Grado 2 invasione grasso extraconico
2.0
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Patologia tumorale
1. Cisti dermoidi ed epidermoidi (32 %)
2. Emangiomi orbito-palpebrali (15 %)
3. Rabdomiosarcoma (8%)
T. Orbitari
� Grado 2 invasione grasso extraconico
� Grado 3 invasione retto mediale, NO, bulbo e cute palpebrale
LP intatta
preservazione
strutture orbitarie
� Il più frequente tumore maligno dei tessuti molli dell’infanzia a
localizzazione orbitaria (comunque raro!)
� Età: 6-8 anni
� Esoftalmo monolaterale improvviso, acuto (70%)
� Rapidissima evoluzione
2.3
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Rabdomiosarcoma 8%
� Rapidissima evoluzione
� 50% sede orbitaria posteriore� esoftalmo, diplopia, perdita AV
(compressione NO) Dolore
� Per contiguità invade nasofaringe, bocca, seni paranasali
2.3
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Rabdomiosarcoma 8%
Decorso in 4 stadi:
� esordio (durata variabile)
� estrinsecazione manifesta� estrinsecazione manifesta
� estensione verso strutture
vicine
� metastatizzazione
� Localizzazione orbitaria spesso secondaria
(sede primitiva solo nel 2%)
� Più frequente nei Linfomi non Hodgkin
� Lenta crescita senza apparente aggressività iniziale (non
compressione bulbo, non erosioni ossee )
2.0
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Patologia neoplastica: Linfomi
compressione bulbo, non erosioni ossee )
� Isticitosi X (disordini proliferativi istiociti) � malattia di
Letterer-Siwe � granuloma orbitario solitario, erosioni parete
orbitaria
� Neoplasie orbito-palpebrali (cute-sottocute)
� Non capsulati e con possibilità infiltrante
� Segni: esoftalmo, strabismo, atrofia ottica
2.2
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Emangiomi - linfangiomi
� Segni: esoftalmo, strabismo, atrofia ottica
� Decorso diverso :
– Emangiomi: crescita rapida nei primi 6-8 mesi e poi spesso regressione
– Linfangiomi: crescita più lenta, non regrediscono spontaneamente
� Diagnosi: TAC, RNM, angiografia
� 2% dei tumori orbitari infantili
� spesso in forme acute linfoblastiche in trattamento per
recidive
� Segni:
2.0
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Leucosi
– esoftalmo
– edema palpebrale
– diplopia (da infiltrazione tumorale del grasso orbitario,
del sottocute, dei muscoli)
� In età evolutiva:
– neuroblastomi (38%)
– sarcoma di Ewing (42%)
– leucosi
2.0
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Tumori metastatici e secondari
– leucosi
– linfomi
� Per contiguità:
– da neoplasie dei seni paranasali, del nasofaringe, delle
palpebre, della congiuntiva, da retinoblastoma
esofitico, da gliomi del NO.
2.0
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RM del massiccio facciale nel piano coronale. Papilloma
invertito della fossa nasale destra che si estende ad
occupare il seno mascellare omolaterale(*)
� Sindrome di Sjogren
� Xerostomia
� Xeroftalmia
3.0
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Malattie autoimmunitarie
� S. di Behcet:
� Incidenza 1/10000
�Età 20 e 35
�Rapporto uomini/donne variabile
3.0
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Malattie autoimmunitarie
�Rapporto uomini/donne variabile
� stomatite aftosa ricorrente ( 3 volte in
12 mesi)
� uveiti anteriore o posteriore o vasculite retinica
� Ulcere genitali e lesioni alla pelle(eritema nodoso, lesioni papulo pustolari, noduli acneiformi)
� Test patergico positivo
� INCIDENZA TRA IL 18 ED IL 50% DI TUTTI I TRAUMI MASSICCIO FACCIALI
� INCIDENZA DI LESIONI OCULARI ELEVATA ( 22% al 76%)
� Fratture fronto-orbitarie (diplopia,esoftalmo,oftalmoplegia, ptosi p.anosmia R)
� Fratture naso-etmoido-mascellare (enoftalmo, diplopia, distopia del canto int.)
i
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Fratture orbitarie
i
� Fratture maxillo-malari (diplopia,enoftalmo distopia ipoestesia infraorbitario)
� Fratture dell’apice orbitario ( amaurosi)
� Fratture miste
Le complicanze: meno comuni con l’uso di antibiotici
Possono essere potenzialmente letali
L’endoscopia TC/RM del massiccio facciale per stabilire la prognosi delle rinosinusiti complicate
CELLULITI ORBITARIE E ALTRE MALATTIE ORL DI INTERESSE OCULISTICO
CONCLUSIONE
stabilire la prognosi delle rinosinusiti complicate
Drenaggio chirurgico dell’ascesso e riventilazione
dei seni paranasali
Multidisciplinarietà e trattamento rapido ed aggressivo ove necessario.