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Cause chimiche
Tossicità acuta (monossido di carbonio)
Tossicità cronica (arsenico, piombo, mercurio,…)
Genotossicità (mutazioni geniche da agenti chimici)
Cause biologiche
Genetiche
– cromosomiche (S. di Down)
– geniche (fibrosi cistica, talassemia)
Biologiche ambientali
– allergeni
– microrganismi patogeni
Fattori di rischio ambientali
Inquinamento fisico
acqua
Inquinamento chimico aria
Inquinamento biologico suolo
Per poter identificare i fattori di rischio delle malattie occorre agire secondo due fasi in sequenza:
I FASE ricercare l’associazione statistica fra
fattore di rischio e malattia;
risalire alla possibilità che il fattore
associato abbia in realtà un vero e
proprio ruolo favorente lo sviluppo
della malattia.
II FASE
I fattori di rischio dei tumori
Principali determinanti:
* Fumo di sigaretta
* Alimentazione
* Alcool
* Inquinamento atmosferico
* Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
* Agenti oncogeni “professionali” (asbesto,
cloruro vinile)
* Infezioni, infestazioni
Stile di vita = insieme dei comportamenti e delle abitudini che caratterizzano il modo di vivere di una persona. Esso dipende da scelte, in parte consapevoli ed in parte inconsapevoli, che il soggetto fa anche in rapporto alla cultura della comunità di appartenenza Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta
-consumo eccessivo di alcool
Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
E’ accertato il maggior
rischio di ammalare di
tumore per le persone
sovrappeso ed obese,
per tutte le neoplasie e
specificamente per il
carcinoma mammario e
quello del colon-retto.
Alimentazione
Una sana alimentazione rappresenta il primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell’armonia fisica
ALIMENTAZIONE
Anche se in totale inattività, il corpo umano impiega comunque energia per il funzionamento di organi ed
apparati, per il mantenimento della temperatura corporea, per il continuo ricambio delle cellule che si rinnovano.
L’energia necessaria per il metabolismo viene ricavata dagli alimenti
L’organismo è una macchina biochimica che consuma carburante
FABBISOGNO ALIMENTARE
E’ la somma dei nutrienti necessari contenuti nel cibo, capaci di assicurare all’organismo uno stato di salute ottimale e di
assicurare al bambino un accrescimento corrispondente al suo potenziale genetico ed alla sua età
ACCRESCIMENTO
Non è un semplice aumento delle dimensioni corporee
Comporta modificazioni biochimiche e trasformazioni metaboliche necessarie all’organismo per svolgere e mantenere ogni attività vitale
METABOLISMO
E’ l’insieme delle trasformazioni di materia e di energia che si compiono negli organismi viventi
Le SOSTANZE NUTRITIVE sono divise in tre gruppi fondamentali
1. CARBOIDRATI o ZUCCHERI
2. PROTEINE
3. LIPIDI O GRASSI
Anche ACQUA, SALI MINERALI, VITAMINE e OLIGOELEMENTI sono indispensabili per la vita: pur
non fornendo energia essi sono utilizzati per un corretto funzionamento di tutto l’organismo
Fabbisogno energetico
Esprime la quantità di energia chimica che è necessario introdurre con gli alimenti
Il fabbisogno energetico totale comprende i seguenti fabbisogni energetici parziali:
F.E. per il metabolismo basale
F.E. per l’accrescimento
F.E. per l’attività fisica
Perdita con gli escreti
Fabbisogno energetico (Kcal) per Kg di peso corporeo al giorno
Met.
Basal.
Accrescimento Attività
motoria
Azione
alimenti
Perdite Totale
Neonato 40 20 12 5 8 85
1-3 anni 50 15 15 5 10 95
4-6 anni 45 10 15 5 10 85
7-9 anni 40 10 15 3 8 76
10-12 anni 33 8
22 3 7 72
13-15 anni 27 5
15 2.5 6 54.5
Adulto 27 0 9 2 5 43
Livelli di assunzione giornaliera di
energia raccomandati dalla SINU
Maschi Femmine
Kcal/totali Kcal/totali
0-3 mesi 545 449
12 mesi 980 919
2 anni 1456 1326
4 anni 1632 1564
6 anni 1848 1660
8 anni 2028 1794
12 anni 2296 2016
14 anni 2550 2142
16 anni 2745 2184
PROTEINE
Le proteine alimentari vengono utilizzate dall’organismo del bambino soprattutto per l’aumento della massa corporea. Hanno inoltre funzioni
catalitiche (enzimi), difensive (anticorpi) e di regolazione (ormoni)
Le proteine sono costituite da AMINOACIDI
Gli aminoacidi sono distinti in:
Aminoacidi ESSENZIALI (che non possono essere sintetizzati dall’organismo)
Aminoacidi NON-essenziali (che possono essere sintetizzati da altri precursori nell’organismo)
PROTEINE
Superiorità QUALITATIVA delle PROTEINE ANIMALI rispetto alle PROTEINE VEGETALI
Tra le PROTEINE ANIMALI il maggior valore biologico è posseduto dalle proteine dell’UOVO, seguito da quelle
del LATTE e della CARNE Le PROTEINE VEGETALI hanno un basso valore
biologico per la carenza di uno o più degli aminoacidi essenziali
CARBOIDRATI O ZUCCHERI
Pur rappresentando solo l’1% del corpo umano costituiscono il più importante principio nutritivo della nostra alimentazione poiché
coprono dal 40 al 70% del fabbisogno calorico
Sono elementi fondamentali di ogni dieta. E’ raccomandata un’assunzione giornaliera che corrisponde al 50-65% delle calorie
totali.
I carboidrati alimentari devono essere tutti trasformati in glucosio prima di poter essere usati dall’organismo. Il glucosio derivato dai
glucidi alimentari attraversa la mucosa intestinale ed è convogliato nel fegato
Può essere utilizzato immediatamente ai fini energetici, oppure venire depositato sotto forma di GLICOGENO nel fegato, muscoli ed in molti
altri tessuti
CARBOIDRATI O ZUCCHERI
Le FUNZIONI dei CARBOIDRATI nella dieta e nell’organismo umano sono varie:
1. FUNZIONE ENERGETICA: i carboidrati sono la sorgente di energia più pronta (cervello, fegato, muscoli)
2. FUNZIONE STRUTTURALE: partecipano alla sintesi di acidi nucleici, glicoproteine e cerebrosidi
3. FUNZIONE DISINTOSSICANTE: intervengono nei processi di depurazione e di eliminazione delle sostanze tossiche
TIPI e FONTI dei PRINCIPALI CARBOIDRATI ALIMENTARI
Carboidrati Alimenti Prodotti della digestione
MONOSACCARIDI
Glucosio Frutta, miele glucosio
Fruttosio Frutta, miele fruttosio
Galattosio Con il glucosio
costituisce il lattosio
galattosio
DISACCARIDI
Lattosio Latte e latticini Glucosio+galattosio
Saccarosio Barbabietole, canna da
zucchero
Glucosio +fruttosio
Maltosio Malto e farine di cereali
trattate con malto
Glucosio
TIPI e FONTI dei PRINCIPALII CARBOIDRATI ALIMENTARI
Carboidrati Alimenti Prodotti della digestione
POLISACCARIDI
Amidi e destrine Cereali, tuberi e legumi glucosio
Glicogeno Carne, pesce fruttosio
Cellulosa Foglie e gambi vegetali non-digeribili
Pectine Frutta non-digeribili
LIPIDI o GRASSI
Si riconoscono tre classi principali: TRIGLICERIDI
FOSFOLIPIDI
COLESTEROLO
In base al loro significato biologico:
LIPIDI di DEPOSITO: trigliceridi (funzione di riserva energetica)
LIPIDI STRUTTURALI: costituenti delle membrane cellulari (fosfolipidi e colesterolo)
I LIPIDI a temperatura ambiente si possono trovare in uno stato solido oppure liquido. I primi vengono definiti GRASSI mentre i secondi vengono a far parte degli OLII
I LIPIDI sono presenti come componenti principali di condimenti come olio di oliva, di semi, burro e margarina, ma anche in quantità più o meno cospicua nei derivati del latte, nelle carni e nei salumi
LIPIDI o GRASSI
E’ necessario porre attenzione alla quantità ed alla qualità dei GRASSI alimentari
LIMITARE la quantità di GRASSI SATURI (si compattano e diventano solidi) e di COLESTEROLO contenuti maggiormente nelle carni animali (INSACCATI), nel burro, nella panna e nei formaggi
PREFERIRE i GRASSI POLINSATURI (più flessibili e quindi più fluidi: olio di girasole e mais) ed in particolare quelli contenuti nel PESCE e nell’Olio di PESCE (acidi grassi omega 3)
Attualmente si preferisce la dieta mediterranea che apporta sottoforma di CARBOIDRATI il 55-60% delle calorie, RIDUCENDO la quota LIPIDICA ed in parte quella PROTEICA
ACQUA, VITAMINE, SALI MINERALI, OLIGOELEMENTI
L’ACQUA è il componente principale degli organismi viventi (70% circa del peso), è un elemento dietetico
indispensabile, la cui CARENZA conduce ad effetti DANNOSI ancor più rapidamente che la carenza
alimentare
Le VITAMINE sono sostanze organiche che il nostro organismo non è in grado di fabbricare da solo e sono elementi INDISPENSABILI alla VITA
Vitamine liposolubili: A,D,E,K
Vitamine idrosolubili: C e complesso B
VITAMINE
SALI MINERALI
Sono sostanze inorganiche, anch’essi elementi essenziali nella nostra dieta. Svolgono importanti funzioni di
controllo e di regolazione dell’attività cellulare
Sodio, Potassio, Calcio, Fosforo e Magnesio
EDUCAZIONE ALIMENTARE
Le abitudini nutrizionali si instaurano in età infantile ed hanno un chiaro effetto
sui livelli plasmatici dei lipidi e sul rischio di malattie
cardio-vascolari, obesità e diabete e quindi sul destino
del bambino.
La dieta del bambino italiano risulta IPERPROTEICA (15%) con un eccesso di assunzione di proteine di
origine animale, IPERLIPIDICA (32-38%)
con un elevato intake di acidi grassi saturi (11.9%) e
IPOGLICIDICA (48-52,9%) con relativo esagerato intake
di zuccheri a rapido assorbimento
ASSUNZIONE DI NUTRIENTI: ERRORI QUANTITATIVI e QUALITATIVI
Altri errori sono il ridotto apporto di fibra alimentare, di calcio e di ferro
ERRORI QUANTITATIVI e QUALITATIVI
Monotonia della dieta
Errata distribuzione dell’intake calorico durante il giorno
Pasti nutrizionalmente inadeguati ed intervallati da numerosi spuntini
Mancata assunzione di una prima colazione
CONSIGLI UTILI
E’ consigliabile suddividere l’assunzione giornaliera di alimenti in 4-5 pasti (evitando i fuori pasto) con la seguente ripartizione
calorica:
Colazione + spuntino 20%
Pranzo 40%
Merenda 10%
Cena 30%
CATTIVE ABITUDINI
Il picco maggiore di OBESITA’ si riscontra in alcune regione del SUD, con in testa la CAMPANIA che ha un tasso di obesità del 21%, seguono la SICILIA con il 17% e la Calabria con il 16%
Tra le cattive abitudini alimentari:
1. 11% dei bambini salta la prima colazione
2. 28% non la fa in maniera adeguata
3. Troppe calorie per la merenda
4. Quasi un bambino su quattro non consuma né frutta, né verdura
Anche l’attività fisica, in Italia, non sembra essere molto praticata
1. Molta televisione e videogiochi e poca attività fisica sia a casa che a scuola.
2. La metà dei bambini possiede un televisore in camera propria e solo 1 bambino su 10 svolge il livello di attività fisica raccomandato per la sua età.
La percezione del problema da parte dei genitori
1. Quattro mamme su dieci di bimbi in sovrappeso non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza. Anche la quantità di attività fisica sembra non avere la giusta valutazione
CATTIVE ABITUDINI
PESO CORPOREO
E’ la massa (PESO) di un organismo vivente, determinato dalla massa dei tessuti, organi e liquidi nel sistema
OBESITA’
Eccesso di peso superiore al 30% del peso ideale in funzione della statura
SOVRAPPESO
Eccesso di peso NON superiore al 30% del peso ideale in funzione della statura
CAUSE SOVRAPPESO/OBESITA’
ALIMENTAZIONE IPERCALORICA
1. Di tipo quantitativo: consiste nell’ingerire una quantità eccessiva di cibo, a causa della incapacità di regolare e controllare il proprio appetito
In questo caso anche seguendo una DIETA SANA un individuo finisce comunque per essere in sovrappeso
2. Di tipo qualitativo: riguarda soggetti con appetito normale o addirittura scarso, ma comunque in sovrappeso a causa di una alimentazione sbagliata. Gli errori più comuni riguardano la scelta di cibi ipercalorici come i grassi e i carboidrati dotati di scarsa sazietà, un’alimentazione molto frequente e l’assunzione di inutili calorie (caramelle, bevande zuccherate)
CONSIGLI UTILI
La SCUOLA può fornire un contributo fondamentale ai fini dell’educazione alimentare mediante:
1. La refezione scolastica. La dieta da proporre deve essere controllata qualitativamente e quantitativamente da personale competente, coinvolgendo e sensibilizzando anche i genitori
2. Programmi di attività fisica e sportiva, adeguati all’età dei bambini, da attuare nel corso della programmazione scolastica
3. Corsi di aggiornamento/incontri in materia nutrizionale tra esperti del settore, insegnanti e alunni
4. Recupero del ruolo fondamentale dei genitori che con l’aiuto di medici, insegnanti, istituzioni dovrebbero essere messi in grado di cambiare la proprie abitudini scorrette al fine di essere un modello di comportamento per i propri figli
Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
Altro elemento fondamentale è la rimozione di una eccessiva sedentarietà con lo svolgimento di una regolare ATTIVITA’ FISICA
GIORNALIERA
Lo stile di vita di un bambino è prevalentemente caratterizzato da un numero elevato di ore quotidiane dedicate ad attività
sedentarie (compiti, televisione, computer, videogiochi) e da uno scarso numero di ore di attività fisica
CONSIGLI UTILI
L’ESERCIZIO FISICO è infatti un fattore chiave nella determinazione della quantità di energia spesa quotidianamente e risulta fondamentale per il controllo del peso. Almeno UN’ORA AL GIORNO di ATTIVITA’ MOTORIA a moderata intensità, come il camminare è già un buon aiuto per mantenere la salute e la forma fisica
a. Adattamenti funzionali all’esercizio fisico
Apparato cardiocircolatorio: < Frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo; < pressione arteriosa a riposo e sotto sforzo; > capacità totale di esercizio; > massa eritrociti; > flusso ematico nei tessuti (< volume sistolico, > capillarizzazione, > calibro vasi periferici).
Apparato respiratorio: > capacità respiratoria
Apparato muscolo-scheletrico:> forza e massa muscolare, > elasticità tendini, > densità ossea
Sistema immunitario: > risposta immunitaria
Sistema urinario: > velocità di filtrazione
Funzioni psicologiche: > benessere, miglioramento ritmo sonno-veglia
Quali benefici attendersi dalla pratica di attività sportiva regolare
Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
Diffusione del fumo in età giovanile
Si contrae tra i 15 e i 18 anni .
Inizialmente si ritiene:
o di poter interrompere in ogni momento
o che possa causare malattie solo a distanza di molti anni
INFLUENZANO NEGATIVAMENTE: genitori, fratelli maggiori ed amici che fumano.
FUMO DI TABACCO
Tabagismo: dipendenza fisica dovuta all’assorbimento
cronico di nicotina.
Sindrome di astinenza :
• sintomi psichici astenia, irritabilità, stato
ansioso
• sintomi fisici diminuzione della frequenza
cardiaca e della pressione arteriosa, modificazione
dell’attività bioelettrica cerebrale, turbe del sonno.
In ITALIA fumatori abituali adulti
70% dei maschi 50% delle donne
Si osserva però un’inversione di tendenza
51% dei ragazzi 55% delle ragazze
Principali sostanze nocive presenti nella fase gassosa e
corpuscolata del fumo da tabacco.
Sostanze Proprietà nocive
Nicotina ed altri alcaloidi
Idrocarburi policiclici
aromatici (benzopirene,
benzoantracene,
dibenzoantracene)
nitrosammine, ammine
aromatiche, cloruro di vinile,
uretano, idrazina.
ossidi di azoto, aldeidi,
fenoli, ammoniaca, piridina.
Effetti tossici e
dipendenza; danni al
cuore e alle arterie
Azione cancerogena
Azione irritante sui bronchi
Epidemiologia dei danni da fumo di tabacco
Rapporti tra fumo e stati patologici
cause di morte: es. cancro al polmone aumenta
parallelamente all’aumento del consumo di sigarette
studi retrospettivi: frequenza dell’abitudine al
fumo di malati e di soggetti sani (controllo) dello
stesso sesso e della stessa età
studi prospettici: soggetti sani suddivisi in
fumatori e non fumatori (fumatori suddivisi in
relazione al tipo di fumo e alla quantità); negli anni
successivi è stata registrata e valutata la Morbosità
e la Mortalità per singole cause
Mortalità generale più elevata nei fumatori di età
compresa tra i 45-50 anni;
Supermortalità (nei singoli gruppi) è in relazione al
numero di sigarette fumate e all’età di inizio del
fumo.
Negli anni successivi all’abbandono del fumo :
diminuzione della mortalità fino ad arrivare (dopo
circa 10 anni) a quella dei non fumatori.
Analisi dettagliata per singole cause: supermortalità >
di incidenza di cancro della laringe, della bocca e
dell’esofago
80% della supermortalità è dovuta a: cancro al
polmone, bronchite ed enfisema, cardiopatia
ischemica ed altre malattie del sistema circolatorio.
In Italia il fumo di tabacco causa: 70.000 morti/anno
per le patologie ad esso correlabili
Prevenzione del tabagismo
Azione educativa
nella scuola
nell’ambito familiare
interventi legislativi adottati da numerosi paesi
In Italia è:
proibita la vendita ai minori di 14 anni
vietata la pubblicità ai prodotti da fumo
vietato fumare in determinati locali e sui mezzi di
trasporto
In America inoltre:
sgravi fiscali ai locali dove è assolutamente vietato
fumare
Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
L’alcool La dose “protettiva” è indicata
in 10 ml/die di alcool anidro
nelle donne e circa 20 ml/die
negli uomini
L’eccesso di consumo di alcool
è correlato con un aumento di
rischio per tumori
dell’orofaringe (60%),
dell’esofago (60%), di fegato e
vie biliari (30%) e del laringe
(30%).
E’ documentato l’effetto di
potenziamento del rischio per la
concomitante esposizione a
fumo di tabacco
ALCOOL
Un’indagine del 1970 vedeva l’Italia al 2° posto fra i
Paesi Europei (dopo la Francia) sia come consumo di
alcool pro-capite fra i maggiori di 15 anni sia come
percentuale di forti bevitori (oltre 150 ml di alcool al
giorno)
Negli ultimi anni è andato aumentando il consumo di
alcool negli altri Paesi Europei: ora l’Italia si trova al 5°
posto
Consumo di piccole quantità (vino o birra) durante i
pasti ha un valore alimentare benevolo evitando gli
aperitivi superalcolici
Valori soglia (oltre i quali sono documentati rischi per
la salute):
• 40 g al giorno per gli uomini
• 20 g al giorno per le donne
Bevitori eccessivi:
• > 60 g al giorno per gli uomini
• > 40 g al giorno per le donne
Si determina uno stato alcolomania con tolleranza (porta ad
aumentare la dose ingerita) e dipendenza bisogno di alcool
ALCOOL
Assorbimento e distribuzione
dell’alcool nell’organismo
ETANOLO: MOLECOLA PICCOLA NEUTRA E IDROSOLUBILE
Non richiede digestione o scissione. Assorbita
rapidamente nel tratto gastrointestinale per semplice
diffusione.
• 5% nella bocca
•15% nello stomaco
•80% nell’intestino
•90% assorbito entro la 1° ora e quindi si ha il tasso
max di alcolemia (ritorna a livello basale entro circa 4h)
Fattori importanti che influenzano l’assorbimento:
quantità di alcool ingerito
ritmo e frequenza di assunzioni nel tempo
concentrazione nelle bevande alcoliche
presenza di cibi nello stomaco
qualità dei cibi
> Quantità di cibo assorbimento rallentato
(Prolunga il tempo di svuotamento dello stomaco e
diminuisce la superficie di contatto tra mucosa e
alcool)
Carboidrati: rallentano l’assorbimento
CO2 : facilita l’assorbimento
Etanolo (idrosolubile) torrente ematico tutti
i distretti corporei in [ ] pressochè uguale
………pertanto anche nell’aria alveolare.
Da qui il test del palloncino che ci permette di
valutare la concentrazione alcolica nel sangue arterioso e
quindi nel SNC.
Effetti sulla salute
Se assunto in dosi moderate: ad es. facilita la digestione
ed equilibra il metabolismo lipidico.
Se ad alte dosi si osservano danni a carico del:
SNC (rallentamento dei riflessi, riduzione della capacità
di giudizio, edemi, degenerazione cellulare con
conseguenti quadri clinici come allucinazione alcolica,
delirium tremens ecc)
apparato circolatorio (emorragie capillari)
apparato digerente ( a livello del cavo orale, esofagiti,
ulcere gastriche e duodenali, malassorbimento a livello
del tenue)
Mortalità alcool correlata
L’abuso di alcool è in grado di elevare la mortalità per le
seguenti cause:
alcolismo e psicosi alcolica
cirrosi epatica
tumori della bocca e del faringe, del laringe, dell’esofago
e del fegato
omicidi
suicidi
incidenti stradali
infortuni sul lavoro e domestici
Modalità di prevenzione
Tre obiettivi principali
1. Agente (bevande alcoliche meno nocive possibile,
lotta alle sofisticazioni, prodotti D.O.C.)
2. Ambiente sociale (evitare la pubblicità degli alcolici,
regolamentazione dei punti vendita)
3. Ospite (consapevolezza sui soggetti bevitori della
gravità del fenomeno)