Catonateatro 1986•2010 che spettacolo

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catona teatro 2010

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Presidente Giunta Regionale On. Giuseppe ScopellitiPresidente Consiglio Regionale On. Francesco TalaricoPresidente Amministrazione Provinciale Avv. Giuseppe MorabitoSindaco di Reggio Calabria Dr. Giuseppe RaffaPresidente Camera di Commercio Dr. Lucio Dattola

Presidente Lillo ChilàVice Presidente Filippo BarbaroConsiglieri di Amministrazione Porzia Garganese Rosemary Penna Luciano Pensabene Maria Grazia Verduci Sonia Verduci

Direzione Artistica Walter Manfrè Direzione Organizzativa Lillo Chilà

Direzione di Segreteria Maria Grazia VerduciUfficio di Segreteria Antonio CeretoUfficio Stampa Paola Chilà

Responsabile Servizio Accoglienza Raffaella Rizzo Benintende

Visual D esign Paolo Genoese • Galadesign.itFotografia Antonio SollazzoSculture Stefania PennacchioModella Martine BellèComunicazione Video Antonio MelasiWeb Domenico GangemiStampa Arti Grafiche Iiriti RCAccount Roberta Perlina

Servizio Ambulanza Antonino Spanti

Consulenza Legale Aldo Raffaello Abenavoli Natale Carbone Francesco ScopellitiConsulenza Amministrativa Rosario De LucaConsulenza Notarile Carlo Zagami

Consulenza Informatica Data Contab di Matalone P.&C.

Ideatore progettuale riqualificazione Giancarlo CutrupiRealizzazione progettuale Impresa Paolo Paviglianiti

Ideazione progettuale tribuna e palco Antonio Cereto, Paola ChilàRealizzazione tribuna Condor Group spa Realizzazione palco coperto Exposara allestimento spettacoli

Consulenza tecnica agibilità Francesca CuzzocreaImpiantistica Stefano CuzzocreaTecnico impianti elettrici Pietro TropianoTecnico impianti idraulici Antonio Polimeni

Ideatore e realizzatore Carmelo BarillàNuova riproduzione e realizzazione Giuseppe De Gregorio

PRESIDENZE ONORARIE

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE POLIS CULTURA

STAFF

RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE ARENA “ALBERTO NERI”

SCULTURA MONUMENTALE ARENA “ALBERTO NERI”

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Venticinque anni… Un traguardo che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare all’inizio dell’avventura che ci ha portati sin qui.

Venticinque anni di grandi soddisfazioni, ma segnati anche da continue difficoltà, che di volta in volta ci è stato possibile superare solo grazie ad una forte passione ed al desiderio, che non ci ha mai ab-

bandonato, di realizzare un sogno. Questo desiderio, che ci ha sempre spronato, è stato spesso più determinante della nostra effettiva esperienza, soprattutto agli albori del nostro cammino.

Di edizione in edizione, abbiamo fatto tesoro dei nostri errori e siamo cresciuti. Erano anni in cui il panorama culturale e delle iniziative sociali nella nostra amata città e regione era ben più

desolato e scoraggiante di oggi e, pertanto, i nostri punti di riferimento erano assai scarsi. Abbiamo sempre dato priorità alla qualità del cartellone, all’“essere” dello spettacolo tea-

trale e non all’”apparire”, e così facendo abbiamo puntato in alto e ci siamo sempre rimes-si in gioco di fronte ad ogni nuova sfida.

Dopo un quarto di secolo, possiamo dire di aver raggiunto l’obiettivo di esse-re ormai considerati una realtà culturale che è patrimonio della Calabria inte-ra, riconosciuti ben al di là dei confini regionali e, sempre più spesso, anche al di fuori dei confini nazionali. Quando si viene addirittura citati da una rivista qua-si centenaria come La Settimana Enigmistica come indizio fornito allo sco-po di identificare il relativo capoluogo di provincia, è segno che ormai si è en-trati a far parte del tessuto connettivo, culturale e sociale di questo contesto geografico. La sorpresa, di fronte a situazioni del genere, si unisce all’orgoglio di tutti coloro che hanno contribuito a far diventare Catonateatro quel che è oggi.

La novità di quest’anno, visto il compleanno “tondo” che ci troviamo a celebrare, consiste in qualcosa che chiunque assisterà ai nostri spettacoli non potrà non no-tare: una nuova struttura, più stabile e accogliente, più radicata nel territorio. Si tratta di un segno di riqualificazione e ammodernamento che abbiamo voluto rea-lizzare e che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di diverse azien-de che hanno creduto nel nostro valore e ci hanno sostenuto; desidero in particolar

modo ringraziare Giancarlo Cutrupi, per la preziosa consulenza prestata nella realiz-zazione delle opere, e Paolo Paviglianiti, per il lavoro svolto insieme alla sua squadra.

Abbiamo compiuto la nostra piccola grande opera, ma già abbiamo in mente un nuovo progetto: il “ridotto di Catonateatro” affinché le nuove leve abbiano la pos-

sibilità di esprimersi e di crescere. Noi abbiamo scritto il passato e il presente; a loro, fiduciosi che vorranno mettersi in gioco, spetta il compito di scrivere il futuro.

Lillo Chilà• PRESIDENTE POLIS CULTURA

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Giuseppe Scopelliti• GOVERNATORE DELLA REGIONE CALABRIA

Catonateatro è un’istituzione, una sintesi tra l’impegno dettato dalla passione e la professionalità dei responsabili della Polis Cultura. I risultati parlano da soli e dan-no l’esatta dimensione di una realtà che ormai è l’orgoglio dell’intera Regione. La migliore certificazione di questo successo è costituita dalla capacità di resistere, di su-perare le difficoltà e di offrire per ben 25 anni un prodotto artistico di primo livello. In questa edizione il Festival della Polis Cultura festeggia infatti le “nozze d’argento” presentando un programma di indubbio interesse che assicura, sotto le stelle di Ca-tona, momenti di svago e anche di cultura. Il cartellone, frutto di un notevole sforzo organizzativo del presidente Lillo Chilà e del direttore artistico Walter Manfrè, è di prima scelta.Non è facile in questi tempi di crisi generale tenere alti i livelli artistici. Catona-teatro, palcoscenico all’aperto nelle calde notti d’estate, ci riesce mettendoci cuore e fantasia. Vive da un quarto di secolo e ha saputo, lo ricordo con piacere, tenere accesa la fiaccola del teatro pure negli anni in cui a Reggio il “Cilea” era chiuso per restauro. Anche per questo suo ruolo di “supplenza” avuto nel settore teatrale il pubblico si è affezionato, garantendone con una presenza costante un successo quasi naturale e spontaneo, ora diventato tradizione.Oggi Reggio può offrire, grazie al “Cilea” rimodernato, anche la programmazione artistica invernale, ma lo spazio della Polis Cultura è sempre gradito e apprezzato. Il teatro d’estate fa tappa a Catona e costituisce, tutto un unicum con le iniziative che si svolgono in città, segnalandosi, per turisti e vacanzieri, come uno degli attrattori notturni più significativi dell’estate reggina. Il mio augurio sincero va, quindi, agli ispiratori del progetto di Catonateatro che celebra le “nozze d’argento”, annunciando una serie di eventi artistici capaci di coin-volgere, come sempre del resto, il pubblico di ogni età.

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Francesco Talarico • PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE

E’ con grande piacere, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale della Ca-labria, salutare una delle realtà culturali più vive ed attive della Regione: Catona-teatro. Una realtà che esalta una calabresità che sulla passione, sacrificio e professionalità, ha saputo abbattere barriere e costruire un progetto artistico di primissimo livello. Un sogno era allora quello di Lillo Chilà, anima della Polis Cultura, 25 anni fa; oggi è, invece, patrimonio di noi tutti calabresi; orgoglio di chi, da anni, riempie, in ogni ordine di posto, la tribuna dell’Arena ‘Alberto Neri’, oggi più bella e moderna che mai. Ma, ancor di più, mi fa piacere che questo mio messaggio cada in un momento stori-co per la rassegna catonese: ‘le nozze d’argento’, tappa bellissima nella vita di ognuno, ma ancor di più per chi, in momenti di crisi generale, ha saputo mantenere alta la bandiera dell’ arte.L’estate, stagione che per eccellenza esalta le bellezze della Calabria, terra di acco-glienza come poche, abbraccia, sulle magiche sponde dello Stretto, dove artisti di gri-do trovano una ragione in più per ritornare, la cultura, tra le sfide più importanti alle quali noi rappresentanti della Calabria dobbiamo guardare e dare realizzazione concreta per far sì che la nostra terra sia sempre meno emarginata e sempre più parte propulsiva dei processi importanti. Cosa dire del cartellone? Da nostalgico della grande tradizione musicale italiana, quale sono e quale credo siano anche tanti calabresi, vorrei richiamare due nomi: Peppino Di Capri e Renzo Arbore, che aprono e chiudono la venticinquesima edi-zione. Ma, Lillo Chilà e il direttore artistico Walter Manfrè, non si sono fermati qui: tanti altri protagonisti di primissimo piano fanno della rassegna un prodotto artisti-co variegato ed aperto alle novità che ha conquistato i cuori dei calabresi. E poi, se aggiungiamo la presenza immancabile di Enrico Guarneri, che per la ven-ticinquesima edizione concederà il bis, è davvero il trionfo della cultura meridionale che ci invidiano un po’ tutti, ma che tocca a noi stessi, uomini e donne del profondo Sud, rilanciare con quell’orgoglio che non ci rende secondi a nessuno.

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Mario Caligiuri• ASSESSORE ALLA CULTURA DELLA REGIONE CALABRIA

Tra le varie iniziative che animano l’estate calabrese, la Rassegna Teatrale di Catona rappresenta uno degli appuntamenti ai quali guardare con rinnovato interesse, sia per la qualità degli spettacoli in cartellone, sia per l‘ammirevole lavoro di recupero dell’arte della rappresentazione, che appartiene alle nostre origini magno-greche, e da esse ci deriva.Dal 1986, anno di nascita di Catonateatro, la Cooperativa Polis Cultura, che ha ideato e curato l’iniziativa nei venticinque anni di svolgimento, è riuscita inoltre ad allacciare significativi rapporti e contatti con le più note manife-stazioni teatrali quali Versiliana e Spoleto, condividendone, in alcuni casi, il cartellone, ma soprattutto proiettando la Calabria nel circuito culturale/teatrale di rilevanza nazionale, fornendo così un ulteriore elemento di crescita e di svi-luppo alla nostra regione.Nella convinzione che non possa determinarsi progresso economico che non ab-bia alla base un fondamento di solida cultura, esprimiamo grande interesse e plauso per l’iniziativa di Catonateatro, che certamente si muove in questa di-rezione, da noi ritenuta fondamentale per lo sviluppo della Calabria.Rubando a Silvio D’Amico la definizione di teatro come «la comunione d’un pubblico con uno spettacolo vivente», possiamo forse dire, in questo caso, che lo spettacolo vivente, attraverso Catonateatro, diviene proprio la Calabria.

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Giuseppe Morabito• PRESIDENTE PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

Si abbassano le luci, il silenzio è sovrano, e il pubblico, come ogni anno affezio-nato a questo appuntamento con l’arte, sa che a breve sarà coinvolto da un’esplo-sione di emozioni che attraverso la danza, la recitazione e il canto, inebrieranno l’animo, arricchendolo. Sono gli attimi che precedono lo spettacolo… E’, ancora una volta, la magia di Catonateatro che quest’anno festeggia la XXV edizione, con il suo pubblico, oramai abituato a questo appuntamento estivo, in riva allo Stretto, a godere di momenti di cultura e tradizione, di crescita e incon-tro, apprezzando l’intensità delle esibizioni di artisti di valore internazionale. La XXV edizione del Festival risponde pienamente alle aspettative e ancora una volta, la Polis Cultura, rende più ricco il cartellone, garantendo rappresenta-zioni che eleveranno lo spirito di quanti vorranno partecipare a questo evento. Al direttore artistico Walter Manfrè, il plauso per aver garantito un programma di primissimo livello. A Lillo Chilà, responsabile organizzativo, il sincero ringra-ziamento per questi momenti di alta cultura, in un suggestivo luogo d’incontro.

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Giuseppe Raffa• SINDACO DELLA CITTA’ DI REGGIO CALABRIA

Il Teatro Catona: una felice consuetudine artistica che dura da più decenni; una formidabile miscela di classicità, fantasia, comicità e musicalità messi in scena in uno degli angoli più suggestivi del nostro territorio. Anche quest’estate il “Teatro Catona” alza l’atteso sipario per dar vita ad un grande momento ar-tistico – culturale in cui l’aggregazione ci riporta alle origini del teatro greco considerato non una semplice occasione di divertimento bensì un luogo dove si rafforza il senso della comunità civica. Da un quarto di secolo, l’impegno dell’Associazione “Polis Cultura” alza la qua-lità degli spettacoli estivi in grado di valorizzare il nostro territorio che dalla vo-cazione turistica trae una delle potenziali occasioni di sviluppo socio-economico di una città che aspira a diventare punto di riferimento per le polis che si affac-ciano sul Mediterraneo. La nostra cultura magno-greca privilegia l’approccio con il teatro: dall’aristo-telica “catarsi” al riappropriarsi delle “passioni contrastanti”. I venticinque anni di attività sono un importante traguardo che evidenzia la longevità di un sodalizio culturale ed artistico, in un contesto dove, in molti casi, l’associazioni-smo rimane soltanto una sigla. Scorrendo il programma della prossima edizione giunge la conferma della grande competenza artistica e dell’impegno sociale sia del direttore artistico Walter Manfrè sia del presidente di “Polis Cultura” Lillo Chilà, ai quali va il ringraziamento dell’Amministrazione di palazzo San Giorgio per quest’altra possibilità che viene concessa ai reggini ed ai turisti di vivere l’estate a contatto con l’arte.

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Vincenzo Sidari • ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI REGGIO CALABRIA

Ancora una volta si presenta alla città, come da tradizione consolidata, la rasse-gna teatrale Catonateatro 2010, sapiente scelta di rappresentazione, che abbrac-cia eventi significativi di vario genere di spettacolo teatrale.Catonateatro 2010, giunta alla sua XXV edizione, continua il percorso avviato nelle stagioni passate, accortamente gestite dalla Cooperativa Polis Cultura e prevede, per l’anno in corso, la messa in scena di teatro d’autore, concerti, caba-ret, musical.Sarà una stagione, capace di coniugare tradizione e contemporaneità e aprire lo sguardo su più ampi orizzonti, capace di accogliere e coinvolgere un pubblico sempre più variegato e comprendente, oltre gli habituè, anche nuovi frequenta-tori, turisti.Per un città, come Reggio Calabria, votata ad una strategia di implementazione dell’offerta turistica quale volano di sviluppo economico, anche una qualificata e variegata offerta di spettacoli, di divenire “investimento” al fine di accrescere le potenzialità attrattive della nostra Città sulla scia di quel “Modello Reggio” diventati oramai “marchi di qualità” indelebile del nostro territorio.

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Lucio Dattola• PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO DI REGGIO CALABRIA

Con l’avvio dell’estate reggina, ritorna la stagione di spettacoli di Catonateatro, giunta quest’anno alla sua XXV edizione. Un lieto ed imperdibile appuntamento la cui magia si rinnova puntualmente ogni anno per la gioia dei reggini e dei sempre più numerosi turisti che ormai lo frequentano con passione ed assiduità. Uno spazio culturale e sociale che, pur rappresentando un punto fermo nell’im-maginario collettivo di ognuno di noi, si ravviva ogni anno di nuova luce, pro-ponendo un cartellone sempre nuovo, ricco e variegato, capace di entusiasmare sia il pubblico degli intenditori sia quello dei neofiti che cercano gratificazione ed evasione in quella incredibile esperienza che lo spettacolo e l’arte dal vivo rappresenta.Anche quest’anno, in occasione dei venticinque anni di vita e nel rinnovato con-testo del nuovo teatro appena ristrutturato con perizia ed estro, si alternerà la danza con il musical, la commedia con la tragedia e, dulcis in fundo, lo spettaco-lo ‘totale’ rappresentato da Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana, dove la bravura dei musicisti si coniuga con la contaminazione di stili culturali e l’ironia briosa e acuta dell’anchorman pugliese; tutte le declinazioni di quel mondo antico e sempreverde che è il teatro, dove regna l’arte e la rappresentazione sempre di-versa di quella esperienza stupenda che è la vita, con i suoi chiaroscuri e le sue incertezze, con i drammi e le gioie, con la voglia di stare insieme o di adombrarsi nella magnifica solitudine di un tramonto sullo stretto.Buon venticinquesimo compleanno Catonateatro, Ti auguriamo un lungo av-venire di successi e splendore come lo auguriamo a questa nostra città ed ai suoi cittadini che meritano di vivere in un contesto di fervore culturale e civile quale quello a cui hai contribuito nel tuo primo quarto di secolo di vita.

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prima edizione seconda edizione terza edizione quarta edizione quinta edi-zione sesta edizione settima edizione ottava edizione nona edizione decima edizione undicesima edizione dodi-cesima edizione tredicesima edizione quattordicesima edizione quindicesi-

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ma edizone sedicesima edizione dicias-settesima edizione diciottesima edizio-ne diciannovesima edizione ventesima edizone ventunesima edizione venti-duesima edizione ventitreesima edi-zione ventiquattresima edizione

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Walter Manfrè• DIRETTORE ARTISTICO

Il traguardo che quest’anno Catonateatro si accinge a tagliare, i suoi venti-cinque anni di vita, è un miracolo.Miracolo di forza, di intelligenza, di volontà, di fantasia.Ed anche di adattabilità al territorio in cui si lavora.Catonateatro, così com’è, non sarebbe potuta nascere in nessun altro luo-go.In ogni caso quasi ogni anno dei venticinque trascorsi, c’è stata la voglia di fare un resoconto rischiando di ripetere sempre le stesse cose.Purtroppo questa celebrazione cade nell’anno più inadatto per fare le feste.La crisi di cui sentiamo tanto parlare è ben presente anche da noi e più che in passato condiziona le produzioni di eventi.Tutto sommato, non siamo scontenti del nostro cartellone.E’ sicuramente uno dei più importanti d’Italia ed ha, come sempre, una marcata configurazione meridionalistica con ripetuti omaggi a Napoli ed ai suoi artisti.Peppino Di Capri, Luigi De Filippo, Renzo Arbore, Mariano Rigillo saranno, già si sa, protagonisti di magnifiche serate.Ma, lontani da Napoli, non mancano i grossi nomi: Loretta Goggi con la sua intatta grinta e bravura ed un personaggio che da anni avremmo voluto ve-dere sul nostro palcoscenico, un artista di levatura europea che ha spesso incantato Parigi: Arturo Brachetti.Un omaggio al musical col magico Aladino di Manuel Frattini, la scintillan-te danza di Firefly, la commedia brillante con Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio e due serate dedicate al beniamino del nostro pubblico Enrico Guarneri.Non è nostro costume vantare in anticipo i nostri spettacoli perché sappia-mo che alla fine saranno graditi ed apprezzati dal nostro pubblico Vorremmo solo che questo magico compleanno, cui parteciperà anche la Banda musicale di Melicucco, in rappresentanza delle forze artistiche del nostro territorio, possa vedervi compatti ed uniti a noi in questo brindisi che credete, all’inizio, nei giorni della nostra nascita, non era facilmente prevedibile.

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17 luglio ore 21.15

Champagne per brindare…50 anni di successi

con Peppino di Capri e la sua Orchestra

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Giuseppe Faiella - questo il suo vero nome - ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia in cui si potrebbe dire che "se magnava pane e musi-ca". Il nonno suonava il quartino nella banda di Capri, mentre il padre, in una orchestrina iso-lana, suonava il sax, il clarino, il violoncello e il contrabbasso.Diventa popolare a partire dagli anni Sessanta per le sue interpretazioni dei classici napoletani in chiave moderna. La città e soprattutto l'isola lo adottano subito per il suo modo delicato di

intonare canzoni come I te vur-ria vasà, Voce 'e notte, Luna ca-

prese, Champagne. Sempre suo è il merito di aver portato in Italia il

twist interpretando Let's twist again.Nel 1966 la sua carriera sembra avere

una stasi. L'uomo Peppino provò allora la solitudine e l'abbandono, la crisi spirituale,

la separazione dalla prima moglie (Roberta), la fuga degli amici, il bisogno. Esperienze che

lo segnarono profondamente. Furono anni difficili. La risalita arrivò nel 1970 con la vittoria al Fe-stival di Napoli con Me chiame ammore. Ma per Peppino di Capri il vero successo arriva con le partecipazioni al Festival di Sanremo (in rivie-ra è presente per nove volte). Vincitore nel 1973 con Un grande amore e niente più. Si ripete nel 1976 con Non lo faccio più. Raccoglie altri suc-cessi nei Sanremo successivi, quali E mo e mo (1985), Il sognatore (1987), Evviva Maria (1990) e nel 1991 con Favola Blues.Nel settembre 1998 festeggia i suoi quarant'an-ni di carriera con lo spettacolo Champagne, di Capri di più... in onda su RaiUno dalla splendida piazzetta di Capri.Oggi festeggia cinquant’anni di successi.E oggi come ieri è colui che ascoltiamo con grande partecipazione. Quella sua particolare voce densa di armonici, decisa, senza vibrare, ci arriva dritta, ci pervade senza invadere, destan-do forti emozioni.

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22 luglio ore 21.15

Fireflycon

Compagnia Evolution dance theatercoreografie

Anthony HeinlDanzatori

Anthony Heinl, Nadessja Casavecchia, Antonella Perazzo, Mimmo Miccolis, Zaira Greifemberg, Bianca Pratali, Ivan Trimarchi, Vincenzo Gambuzza

Danzatori aggiuntiviFrancesca Maresca, Melania Mazzaferro, Alessio Attanasio, Marianna Zanaglio

Nadessja Casavecchia direttore associato, videoAntonella Perazzo dance captainStelvio Fittipaldi Stage Director, Light DesignClaudio Ricciardi Light technicianAndrea Ceri Audio/Video technician

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Firefly è uno spettacolo fatto di illusioni visive.Un viaggio incentrato sul sogno, la fantasia e la semplicità, risultato della conta-minazione di varie discipline: danza, teatro fisico, acrobatica, ma anche video art con il ricorso alle più aggiornate macchine sceniche.Il primo intento è quello di stupire e stimolare l’immaginario comune, di traspor-tare e condurre verso una realtà fatta di illusione e magia, rendendo possibile l’impossibile.Uno spettacolo che porta l’arte alla gente, capace di comunicare, divertire e affa-scinare, che unisce professionalità e serietà artistica all’intrattenimento.Spettacolo costruito per singole scene in cui prendono vita tra colori e luci in mo-vimento, creature mai viste: slittano nello spazio, si elevano dal suolo, si snodano e si riuniscono con movimenti delicati e misurati.Un’esplosione di visione in cui momenti poetici di rara bellezza si alternano a quelli più ludici e ironici.

E’ stato scrittoFirefly, lucciola in italiano ma anche “fuoco volante” in inglese, è un “balletto visio-nario”, una fantasmagoria di corpi, luci, voli, proiezioni, in cui la magia come dice Anthony nasce da una personale lettura del “black light theater”, una particolare tecnica teatrale che nel buio ha la “fonte luminosa” di immagini e disegni animati. Costruito per singole scene, il lavoro risente della “lezione” dei Momix di Moses Pendleton, un’appartenenza che lo stesso Heinl non nega, ma quello che contrad-distingue “l’allievo” dal “maestro” è la predilezione per la visionarietà del corpo

umano in sè più che la sua metamorfosi in animale o pianta. E in questa pre-rogativa è facile ravvisare anche l’influenza dei maestri della coreografia

d’oltre oceano come Alvis Nikolais, Paul Taylor, Josè Limon, Martha Graham e David Parsons, con i quali Anthony ha lavorato.

In Firefly a farla da padrone è proprio il corpo che, una volta uscito da gonfi involucri in lattice di gomma che ideal-

mente richiamano l’utero materno, inizia a “vivere” dando origine ad una serie infinita di immagini

ingrandite o rimpicciolite a seconda dei casi, che catturano e stupiscono lo spettatore.

• Tutto Danza – Gabriella Gori

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Anthony Heinlcoreografo

Si forma al Boston Conservatory, nella facoltà di Danza e Teatro Musicale, ricevendo la Jan Veen Award per l’eccellenza nel maggio 2001.In seguito riceve una borsa di studio per il Jacob’s Pillow Dance festival e il Paul Taylor Winter Workshop.Da lì partecipa a numerosi spettacoli coreografati da Paul Taylor, Josè Limon, Lar Lubovitch, Angelin Preljocaj, David Parsons, Lachine, Peter Anastos, Martha Graham.Nel 2001 entra a far parte dei Momix come ballerino ed assistente di Moses Pendleton. Danza in Lunar-Sea, SunFlowerMoon, OpusCactus, Momix in Orbit, Best of Momix, Momix Classics and Supermomix con tour mondiali.Nel 2007 entra a far parte del nuovo spettacolo “Why”di Daniel Ezralow. Nel 2008 crea una propria compagnia di danza, la AH! dance theater illusion che fa il suo primo debutto al Teatro Rossini di Roma con “SognAHndo”. Sempre nel 2008 nasce una stimolante colla-borazione con la Next Stop prossimamente Esperienze Visive, una rinomata società di management all’interno di cinecittà di grande fama sia nazionale che internazionale per tutto ciò che riguarda la realizzazione e la promozione di progetti video sia musicali che pubblicitari.Dal settembre 2008, la compagnia passa al nuovo nome di Evolution dance theater.A maggio del 2009 viene chiamato dal Maestro Vladimir Derevianko, direttore artistico del Maggio-Danza di Firenze, per creare la nuova produzione “FireFly”.

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• PHOTO IVAN SANSONI

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27 luglio ore 21.15

Associazione Progetto Teatrandopresenta

Ci pensa papàcommedia in due parti di

Bibi Hiltoncon

regia

Antonello Capodiciscene Carmelo Mianocostumi Santi Cultrera

PERSONAGGI INTERPRETIPasquale Enrico GuarneriSesella Federica BisegnaBebè Vincenzo VoloLuciano Rosario Marco AmatoGiulia Nadia De LucaCarmela Patrizia ScillaMaria Claudia SanganiAntonietta Tiziana VaccaroMatteo Ciccio AbelaGiacinta Anna NicolosiAlberto Dario InserraVittorio Gianni Fontanarosa

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Ritratto di una famiglia borghese. Forse la Sicilia di una generazione fa, con appena un accenno di progresso. L’onda lunga di un boom economico che cambiò il tinello delle nostre case ma non i pensieri che vi nasceva-no all’interno. Molte radio, accese sui classi-ci dei primi “urlatori”, e le prime televisioni, che sembravano poco più che innocui elet-trodomestici.Al centro Pasquale, ometto in grigio, vedovo in affanno, alle prese con una società che gli cambia “le carte in tavole” ed i figli sotto il tetto domestico.Le figlie da controllare con apprensione quando “scompaiono” in gita o nelle festine danzanti sono quattro e tutte da maritare.Una di esse, la prediletta, è alla soglia dei “quaranta” ed è questo il suo vero cruccio.Pasquale vuole a tutti i costi regalarle la gioia più grande, quella dell’amore, e quando que-sta forza prorompente causa la metamorfosi nella figlia, è disposto ad accettare il cambio radicale di atteggiamento nei suoi confronti, sapendola finalmente felice.Infatti l’amore la trasformerà rendendola va-nitosa e “alla moda” come le altre donne. Ma tutto si rivelerà una illusione effimera e ben presto la ragazza tornerà ad essere quella di sempre. Un personaggio che vive in un mon-do piccolo, la casa, ma che dimostra nella sua modestia e nella sua scelta finale un co-raggio fuori dal comune, il coraggio di esse-re se stessa, accettando tutte le conseguen-ze, come le derisioni continue delle sorelle troppo corteggiate e ammirate per occuparsi della famiglia.Una commedia che ha la drammaturgia e i tempi del teatro di “tradizione”: uno spacca-to naturalistico persino al limite del cinema-tografico; il ritratto – appunto – di una condi-zione storica e sociale che alterna la comicità e la tenerezza, lo sberleffo ed il controtempo malinconico e patetico.

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30 luglio ore 21.15

Fiati sotto le stellecon

Concert Band MelicuccoMaestri Direttori

Maurizio ManagòGaetano Pisano

Soprano Rosa AntonuccioBaritono Francesco Laino

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FLAUTO: Santacroce Elisa, Condoluci Noemi, Condoluci Marina, Fiorello Roberta, Perris Vanessa, Varamo Maria Grazia

OBOE: Napoli Rossella, Mazza Giuseppe, Seminara AnnaFAGOTTO: Bellissimo Vincenzo, Federico Giuseppe

CLARINETTO: Napoli Michele, Calcopietro Gabriele, Capula Antonio, Giovinazzo Michele, Larosa Salvatore, Napoli Antonella, Galluccio Francesca, Burzese Cristina, Misiti Antonio, Vecchiè Claudia, Fiorello Francesca,

Larosa Francesca, Mercuri Pasquale, Quaranta Joanna, Quaranta RebeccaCLARINETTO BASSO: Politanò Sara

SAX CONTRALTO: Deluca Cristiana, Scordamaglia Francesco, Pochiero Arianna, Napoli AngelaSAX TENORE: Spanò Giacomo, Proto Andrea

CORNO: Scattarreggia Giuseppe, Paviglianiti Francesco, Scatterreggia Davide, Belcastro Domenico, Quaranta Nicola

TROMBA: Giordano Alessio, Borgese Giosuè, Seminara Vincenzo, Napoli Vincenzo, Napoli Antonio, Galatà Antonio

TROMBONE: Bruno Domenico, Galatà Francesco, Ortolani CarloUmbertoEUFONIO: Filardo Daniele, Napoli Nicola.

TUBA: Fiorello Angelo, Macrì Andrea, Polistena Mirco, Spina LuigiPERCUSSIONI: Rao Pasquale, Chindamo Francesco, Spanò Giuseppe,

Scarpello Daniele, Versace Gianluca, Carbone Francesco

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Il complesso bandistico municipale Concert Band Melicucco, costituito il 20 luglio 1997 in seno all’Associazione Mu-sicale, è formato da 60 giovani musicisti frequentanti per la maggior parte i Con-servatori Statali Calabresi e nel corso dei suoi pochi anni di storia è divenuto uno delle realtà musicali più importanti della Calabria.Guidato dai Maestri Maurizio Managò e Gaetano Pisano, vanta numerose parte-cipazioni a concorsi bandistici nazionali e internazionali riscuotendo prestigiosi riconoscimenti e ottimi risultati.Tra le più importanti citiamo le parteci-pazioni a:• Concorso nazionale “La bacchetta d’Oro” di Frosinone nel 2002, ottenen-do il 3° posto, fascia 2° premio nella 3ª categoria;• Cerimonia d’apertura al Concorso na-zionale “Suoni d’Aspromonte” nel 2003, interpretando per la prima volta asso-luta il brano “Oros” di Daniele Carneva-li, il quale ha diretto il gruppo insieme ai Maestri Michele Netti e Lorenzo Pu-sceddu;• IIIª edizione del Concorso Naziona-le “Danilo Cipolla” di Cetraro (CS) nel 2004, ottenendo il 1° posto, 1° premio nella 3ª categoria;• IXª edizione del Concorso Internazio-nale “Flicorno d’Oro” di Riva del Garda (TN) nell’aprile 2007, ottenendo la clas-sificazione di gruppo appartenente alla 2ª categoria;• Concorso nazionale “Note sullo Stret-to” di Reggio Calabria nell’aprile 2008, classificandosi come gruppo tra 1ª e 2ª categoria;• XVIª edizione del Concorso nazionale “A.M.A. Calabria” di Lamezia Terme nel maggio 2008, ottenendo il primo premio nella 1ª categoria;

• VIIIª edizione del Concorso Interna-zionale di Bertiolo (UD) nel giugno 2008, ottenendo il 1° posto vincendo il 1° pre-mio nella 3 ª categoria.Il Complesso Bandistico di Melicucco, inoltre, è stato invitato a molte rassegne e festivals del settore; la più importante è, senz’altro, la partecipazione in quali-tà di gruppo ospite al “Certamen Inter-ncional de Bandas de Mùsica Ciudad de Valencia” in Spagna nel luglio 2006.Nel corso della sua attività, diverse sono state le tournèe nel nord Italia, Francia e Svizzera e soprattutto diversi i mo-menti didattici sotto la guida di Maestri illustri quali Angelo De Paola, Lorenzo Pusceddu, Daniele Carnevali, Michele Netti, Marco Somadossi.Nel 2005 esegue la marcia “4 maggio” composto e diretta dal Direttore della Banca Nazionale dell’Esercito Italiano M° Fulvio Creux e incide un primo CD dal titolo “Opera Prima”.Nel 2007 organizza per i dieci anni di at-tività un concerto durante il quale ese-gue alcuni brani accompagnando uno dei migliori cornettisti al mondo, l’in-glese Roger Webster.Nel 2009 esegue un concerto sotto la direzione del M° Jan Van Der Roost e si esibisce al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria col M° Pasquale Fau-citano ed Alessandro Carere rispettiva-mente I° violino e I° flauto dell’Orche-stra Francesco Cilea.Nell’aprile 2010 partecipa al Concorso Internazionale “Flicorno d’Oro” di Riva del Garda (TN) per la seconda catego-ria, posizionandosi al 2° posto.

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PROGRAMMAI PARTE

LA FORZA DEL DESTINO • G. Verdi, arr. F. CesariniDIAGRAM • Andrè Waignein

MOMENT FOR MORRICONE • E. Morricone, arr. J. De MeyEL CAMINO REAL • Alfred Reed

TICO TICO • Zequinha Abreu, arr. Naohiro IwaiNESSUN DORMA • G. Puccini

II PARTE

LA TRAVIATA HIGHLIGHTS • G. Verdi, arr. Wil van Der BeekMAMMA

NABUCCO • G. Puccini, arr. A. De PaolaMADAMA BUTTERFLY • G. Puccini

O SOLE MIO FUNICULI’ FUNICULA’• Luigi Denza, arr. A. De Paola

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1 Agosto ore 21.15

La Compagnia di Teatro diLuigi De Filippo

presenta

La fortuna con l’effe maiuscolacommedia in due parti di

Eduardo De Filippo e Armando Curcio

conin ordine di apparizione

regia

Luigi De Filippo

Cristina Stefania VenturaVincenzo Michele SibilioConcetta, portiera Marisa CarluccioLuisa Simona di NardoErricuccio Paolo PietrantonioGiovanni Luigi De FilippoAmalia Marianna MercurioRoberto, avvocato Giorgio PintoGiuseppe, notaio Luca NegroniGervasio, medico Alberto PagliaruloBrigadiere Michele Sibilio Sandrino, barone Roberto Albin

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Un grande interprete del Teatro na-poletano, Luigi De Filippo, ripropone questa divertente commedia che nel 1942 fu uno dei più clamorosi successi del Teatro Umoristico dei celebri fra-telli De Filippo. Un trionfo personale di Eduardo e Peppino che ne furono i primi ed irripetibili interpreti. Ispi-randosi alla lezione di un passato glo-rioso, oggi, con l’interpretazione e la regia di Luigi De Filippo, lo spettaco-lo torna a risplendere di luce nuova. La fortuna con “la effe maiuscola” è quella inattesa che capita al protago-nista della commedia, un pover’uomo perseguitato da un destino avverso e beffardo, che vede all’improvviso illu-minare la sua vita misera dall’arrivo di un’eredità che gli giunge da parte di un parente emigrato in America.Eredità che però ha la condizione di spettare per intero al poveretto solo se lui non avrà figli. Se il figlio c’è, toc-cherà a lui tutta la ricca eredità. Inve-ce il pover’uomo, che dell’eredità tutto ignorava, un figlio ce l’ha. Lo ha appe-na riconosciuto, costretto dalla mise-ria, in cambio di un modesto compen-so che lo avrebbe aiutato a liberarsi dai debiti. E così, da questo impedimento, nascono gli equivoci e le disavventure tragicomiche della commedia, meta-fora di una società che si trasforma.Luigi De Filippo la ripropone al pub-blico d’oggi in una sua personale, di-vertente ed umanissima interpreta-zione che mette in risalto una delle caratteristiche più preziose del Teatro dei De Filippo: l’umorismo. Umori-smo che rappresenta la parte agra, la parte amara della comicità. Comicità tutta napoletana che ci diverte ed ap-passiona attraverso un Teatro sempre attuale che, sorridendo, ci racconta la fatica di vivere.

E’ stato scritto“Queste commedie sono sempre at-tuali perché parlano dei problemi della famiglia”, commenta De Filippo nel-la chiacchierata con il pubblico. Il mi-crocosmo familiare come sintesi della società e delle sue tensioni è il grande protagonista del teatro di Eduardo: ecco che il ruolo di capofamiglia induce Gio-vanni a rimproverare la moglie Cristina per aver dilapidato la sommetta tanto sudata saldando i creditori; ed ecco che Giovanni crede con delicata ingenuità e malcelato orgoglio, che i maldestri tentativi del figlio adottivo Erricuccio di mandare a monte l’affare con il barone siano dettati da amore filiale.Alle dinamiche della famiglia si incro-ciano quelle del condominio in una vi-vace carrellata di caratteri tipici della commedia napoletana: la portiera im-picciona, la moglie infedele, l’avvocato senza scrupoli tessono trame parallele che ingarbugliano la matassa della vi-cenda con inattesi colpi di scena, primo fra tutti il mutismo da shock conse-guente al violento rendez-vous tra Er-ricuccio, latore dei messaggi di donna Amalia all’amante, e il marito di lei. Spumeggiante e divertente, la comme-dia non è priva di pathos: l’espediente di Giovanni per rientrare in possesso dell’eredità, ossia denunciare il proprio falso in atto pubblico e godersi l’agia-tezza in carcere, è sì rivincita contro i soprusi della società (e del destino), ma anche ennesima sconfitta di un re-ietto; dalle inferiate che circoscrivono il misero appartamento dei Ruoppolo alle sbarre della prigione il passo non è così lungo. E la tanto agognata ricchez-za che circola nella pièce comporta un prezzo da pagare: agiatezza e sereni-tà raramente stanno insieme, sembra dirci l’autore.• Irene Liconte – Corriere Mercantile

foto studio Azais

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4 Agosto ore 21.15

Prima Show

presenta

S.P.A.solo per amore

di Augusto e Tony Fornari, Loretta Goggi, Carlo Pistarino

con

Loretta GoggiStefano Bontempi

Erika Puddu

Orchestra e Corpo di ballo

Arrangiamenti

M° Renato Serio

RegiaGianni Brezza

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Versatile, divertente, affascinante e coinvolgente, la grande Loretta Goggi, dopo il travolgente suc-cesso con "Se stasera sono qui", torna a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri italiani."S.P.A. - Solo Per Amore" un nuovo ed unico “One Woman Show”, ideato e creato su misura per lei da Gianni Brezza.Musica, teatro e tanto divertimento saranno le specificità di "S.P.A. - Solo Per Amore", spettacolo originale che spazierà da grandi emozioni musi-cali, con l'omaggio ai grandi cantautori della can-zone italiana, a esilaranti momenti di comicità e dialogo con il pubblico. Ad accompagnare Loretta Goggi sarà un'orche-stra di 10 musicisti e un corpo di ballo di 10 bal-lerini.Un'artista poliedrica e indimenticabile, come po-che nel mondo dello spettacolo italiano: cantan-te delle pluripremiate "Maledetta Primavera", "L'aria del sabato sera" e "Io nascerò"; condut-trice di "Via Teulada 66", "Ieri Goggi e Domani",

"Canzonissima", "Hello Goggi"; le imitazioni che l'hanno fatta diventare la “Alighiero Noschese” al femminile; attrice al fianco dei più grandi della televisione italiana: Alberto Lupo, Giancarlo Gian-nini, Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti, Arnoldo Foà, Alighiero Noschese, Beppe Grillo, Paolo Panelli, Luciano Salce tra gli altri."Sono stata la più grande ladra del mondo dello spettacolo - ha affermato la Goggi - stando vici-no a tanti grandi io non ho fatto altro che stare a sentire e imparare". Un'occasione per creare sera dopo sera "il contatto col pubblico senza il filtro di un personaggio o di una scenografia. E' un ri-schio - ha ammesso - ma a me rischiare emozio-na sempre"."S.P.A. - Solo Per Amore" è un altro atto d'amore per chi ama "lo spettacolo di classe e la classe nello spettacolo".

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E’ stato scrittoRecensire l’ultima fatica di Loretta Goggi è diffici-le e facile allo stesso tempo: in effetti sarebbero sufficienti le parole pronunciate da una spettatri-ce all’uscita del teatro dopo la prima: “Sarei pron-ta a tornare domani sera”!Certamente dopo aver visto lo spettacolo nasce spontaneo un quesito: ‘Dove arriverà Loretta?’ perché a ogni show è più brava e quindi non è pos-sibile immaginare a quali vette possa attingere.… ha ulteriormente affinato la sua capacità d’imi-tazione, che non è mai cattiva o sguaiata, ma sem-pre giocata sul filo dell’intelligenza e della classe …Le imitazioni sono, però, soltanto una delle per-formance della poliedrica Loretta: cantante bra-

vissima in ogni tipologia di canzone, ottima bal-lerina, fine intrattenitrice, misurata ed elegante nella recitazione …‘S.P.A. - Solo Per Amore’ si inquadra nella migliore tradizione italiana dello spettacolo musicale, quel ‘varietà’ che tanti splendidi momenti ha offerto al pubblico e tanti eccezionali attori ha portato alla ribalta. Un tipo di spettacolo nostro, italiano - di-verso dai musical propri di altre tradizioni cultu-rali - con testi che si basano sulla vita quotidiana di ognuno di noi, con canzoni e balletti: un genere che, dopo un’intensa stagione televisiva sul finire del secolo scorso, è come sparito …• ( www.teatro.org – Wanda Castelnuovo)

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8 Agosto ore 21.15

Arte Brachetti S.R.L.presenta

Brachetti & friendsspettacolari attrazioni da tutto il mondo

con

Arturo Brachetti e

Golden Powers, Otto Wessely, Kevin James

musica dal vivo conGerardo Balestrieri

e Les Travailleurs de la Nuit

regiaArturo Brachetti

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• PHOTO PAOLO RANZANI

Nel Guinness dei primati Arturo Brachetti è delineato come il trasformista più veloce del mondo, 80 trasformazioni in 2 ore di spettacolo. Il passaggio da un costume all’altro avviene in pochi secondi. In un batter d’occhio riesce a cambiarsi di abito, scarpe e parrucca per diventare un altro.“Brachetti & friends” è uno spettacolo-evento con ospiti sorpren-denti tra i più grandi performer visuali al mondo.Una serata tra i ricordi e la fantasia che Arturo condivide con il suo pubblico, facendo rivivere il prete che gli ha insegnato i primi numeri magici, e gli incontri con alcuni tra i più talentuosi artisti internazionali conosciuti nei tanti paesi in cui ha lavorato in anni e anni di tournée internazionali; amici che sono l’eccellenza mon-diale dei più impressionanti numeri di forza, acrobazia e illusioni-smo, esistenti sul pianeta.

Oggi sono nuovamente in scena con lui in questo spettacolo:

I Golden Powers, una coppia di atleti ungheresi, conosciuti al Lido di Parigi (dove si sono esibiti per anni), che dipinti di oro eseguono dei complicati passi di Hand to Hands, e un numero che pochi al mondo riescono a fare, come ad esempio la spaccata con ritor-no, appoggiati l’uno sui piedi dell’altro. Hanno anche partecipato a eventi del “Cirque du Soleil”.

Otto Wessely, un mago pazzo, vecchia conoscenza di Arturo, fin dal settembre 1979, quando entrambi si esibivano all’Olympia di Pari-gi. Otto è un comico che interpreta il mago pasticcione che sbaglia tutti i suoi effetti. Dalla scomparsa di Mac Rooney, Otto Wessely è considerato il prestigiatore più comico del mondo. Si esibisce al Crazy Horse di Parigi e Las Vegas ed è apparso ben 8 volte alla trasmissione televisiva “Le plus grand cabaret du monde”.

Kevin James, illusionista americano, che risiede e si esibisce a Las Vegas, conosciuto quando Arturo era presentatore nel 1991/92 di “The Best of Magic”, una trasmissione della TV inglese. Tra le sue illusioni, sempre all’avanguardia nel panorama magico mon-diale, nello spettacolo propone un’operazione chirurgica, dove ta-glia in due il suo assistente con la motosega, e le due parti del corpo, rimaste magicamente vive, sono fatte addirittura “toccare con mano” al pubblico esterrefatto …

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Brachetti propone alcuni dei suoi numeri migliori tra quelli che lo hanno reso famoso in tutto il mon-do: da Parigi, a Londra a Shanghai. Nel “Giro del mondo in 8 minuti”, si trasforma in ben 13 abitanti del pianeta, da cosacco a brasiliana, da messica-no a cinese con cambi fulminei. Nel numero del “Cappotto”, Arturo con un solo vestito classico: giacca, pantaloni, gilet e cravatta, assolutamente non truccati, interpreta con sorprendenti cambi a vista: un parroco, un torero, un samurai, un bedu-ino, fino a diventare un fantino con il suo cavallo.Nel “Teatro del Nulla”, dimostrazione di fantasia mimica unica: con nulla fa tutto.

Arturo ripresenta anche uno dei suoi classici: il “Cappello del nonno” una pièce dalle antiche origini italiane, ma applaudita a Parigi già nel set-tecento.Non mancano le famose ombre cinesi e altri pic-coli grandi numeri sempre sorprendenti di tra-sformismo, che lasciano senza parole. Il finale è poetico e grandioso, con effetti straordinari che assicurano e concludono una serata di sogni così magici, che può succedere di tutto, anche una fitta nevicata in una calorosa notte d’estate!

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Brachetti “appare” a Torino, nel 1957 e passa l’infanzia nella grigia periferia della città giocando quotidianamente con un tea-trino di marionette. A causa della sua timidezza, a undici anni il padre lo manda in seminario dove, invece della vocazione sacer-dotale, sviluppa la sua vocazione teatrale. In questo collegio infatti incontra un giovane prete, Don Silvio Mantelli che si diletta di giochi di prestigio. Con qualche costume prestato e un paio di trucchi magici si esi-bisce nel suo primo numero di trasformazioni: una strega, una cantante e un uomo in frac.Stimolato dal Circolo Amici della Magia e dal Circolo Magico di Alberto Sitta a continuare la ricerca del trasformismo, forma d’ar-te dimenticata dai tempi di Leopoldo Fregoli (1936), si ingegna e riesce a produrre un numero con sei personaggi.Con questa esibizione vince in Italia il premio Bustelli e viene presentato a Parigi da Gerard Majax a Jean Marie Rivière, allora direttore artistico del Paradis Latin.Da qui inizia il suo grande percorso artistico in Francia, Germa-nia, Inghilterra.Al suo ritorno in Italia partecipa come ospite fisso dello show te-levisivo Al Paradise su Rai Uno. Solo in seguito arriva sulle scene dei teatri italiani con Varietà, M. Butterfly con Ugo Tognazzi, L'Histoire du Soldat, In Principio Arturo, Amami Arturo, Il Mi-stero dei Bastardi Assassini e altri spettacoli, oltre a numerose ap-parizioni televisive.Tra una tournée italiana e l'altra, torna a Londra per recitare al National Theatre nella produzione Square Rounds di Tony Har-rison. In seguito presenta 12 puntate dello show televisivo The Best of Magic per la Thames Television sempre a Londra e il TV show internazionale A Night of Magic da Disneyland Parigi.Dal 1994, con la Compagnia Della Rancia, diretta da Saverio Marconi, inizia a concentrarsi nella creazione e nello sviluppo di musical: Fregoli (che ottenne il Biglietto D'Oro come spettacolo più visto della stagione), Brachetti in Technicolor (trasmesso su Rai Due) e Sogno di una notte di mezza estate.Nel 1999 presenta il suo nuovo show a Montreal, prodotto dal festival Juste Pour Rire e diretto da Serge Denoncourt, L'uomo dai 1000 volti vince il Premio Molière 2000 a Parigi.L’autunno 2009 vede Arturo ritornare sulle scene londinesi con il nuovo spettacolo “Change”, un successo acclamato dalla critica e dai media britannici come “lo spettacolo assolutamente da non perdere”. Lo spettacolo ottiene anche la nomination nella catego-ria “Best entertainment” del prestigioso Olivier Awards 2010 del teatro inglese.

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12 Agosto ore 21.15Nausicaa spettacolo

presenta

testo e liriche Stefano D’oraziomusiche dei

Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battagliacon

Manuel Frattini

e la partecipazione straordinaria di

Roberto Ciufoli

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Sulle ali del magico tappeto volante sa-remo trasportati nel mondo delle “Mille ed una Notte” dove inebriati dai profumi d’oriente, incontreremo la giovane prin-cipessa Jasmine, il perfido Gran Visir Ja-far e soprattutto Aladin, uno “scugnizzo” coraggioso e scapestrato che, insieme al fedele Abu e con l’aiuto magico e mira-bolante del Genio della Lampada, impa-rerà a crescere e trovare il suo posto nel mondo.Entreremo nell’incanto delle notti ara-be accompagnati dall’affascinante sto-ria raccontata da Stefano D’Orazio sulle straordinarie musiche dei suoi “amici per sempre” Pooh: Roby Facchinetti, Red Canzian e Dodi Battaglia.

12 Agosto ore 21.15Nausicaa spettacolo

presenta

testo e liriche Stefano D’oraziomusiche dei

Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battagliacon

Manuel Frattini

e la partecipazione straordinaria di

Roberto Ciufoli

e con:

JafarSimone Sibilano

Jasmine Valentina Spalletta

IagoAndrea Spina

Sultano Antonio Romano

ShadiaSilvia Di Stefano

AndalùMaurizio Semeraro

AbùAlex Mastromarino

ensemble

Bianca Balido, Samuele CavalloAlessio Conforti , Aldo Esposito

Chiara Monteforte,, Gianluca Roncari, Chiara Scipione, Gioia Vicari, Claudia Campolongo

costumi Sabrina Chiocchioscene Aldo De Lorenzo

direzione musicale Giovanni Maria Lori

effetti speciali Alexis Artslight designer Umile Vainieri

regia e coreografie Fabrizio Angeliniin collaborazione con Gianfranco Vergoni

Percorreremo le strade della fatata Baghdad tra elefanti e cammelli e ci im-mergeremo nei tesori della Caverna delle Meraviglie dove scopriremo la Lampada Magica che metterà noi ed Aladin di fron-te ai nostri più profondi desideri.Farà da sfondo al racconto dell’emanci-pazione e della maturazione di Aladin e Jasmine un coro di personaggi esilaranti ed indimenticabili.Una storia che da sempre affascina gran-di e piccoli, un modo per avvicinare il pubblico ad un Oriente per ora apparen-temente lontano, ma ricco di una storia e di una cultura che hanno influenzato pro-fondamente ed arricchito le nostre.

Page 48: Catonateatro 1986•2010 che spettacolo

14 Agosto ore 21.15

Associazione Progetto Teatrando

presenta

Io sono l’altrodi

Enrico Guarneri e Antonello Capodici

con

Enrico GuarneriVincenzo Volo

Giovanna Criscuolo

regiaAntonello Capodici

scene Salvo Pataniacostumi Santi Cultreramusiche Aldo Giordano

Page 49: Catonateatro 1986•2010 che spettacolo

Un autentico “One Man Show” al servizio del multiforme, istrionico talento di Enrico Guarneri, attore/mattatore di razza che – genialmente – ripercorre un secolo di storia del teatro, da Eduardo alla sperimentazione, passando per Mar-toglio, Buttita, Fava, Rosa Balistreri e persino Pirandello.

La surreale vicenda dell’Attore Enrico alle prese con la sua “sicilianitudine”, sorta di “saudade” in salsa sicula, che lo porta costantemente alle ossessioni delle origini: le radici, il Sud, la Malinconia.

Va da sé che, trattandosi dell’interprete comico più dotato della sua generazione, questo percorso risulti esilarante, comico a tratti persino grottesco. Le clamorose vicissitudini di un artista che cerca disperatamente un argomento per un prossimo spettacolo e non riesce a trovarlo che nella sempi-terna narrazione della memoria.

Un monologo d’introduzione, una surreale visita ad una im-

probabile psicanalista comportamentale, il parodistico ten-tativo d’intesa con la più improbabile regista d’avanguardia dei nostri tempi, una folle prova con “suggeritore”, una prova attoriale con uno stralcio da “l’uomo dal fiore in bocca”: sta-zioni di uno spettacolo che è metafora di se stesso.

E poi la novità … un tenerissimo, comico, struggente dialo-go/confessione con l’alter ego di Enrico: Litterio; presente in effigie e poi materializzato in … voce.

Uno spettacolo che diverte con un costante sottofondo di ri-flessione e scoperta; un viaggio nella maestria del teatro di “una volta” che – in Enrico Guarneri – diventa “oggi”.

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16 Agosto ore 21.15

Bis Tremila s.r.l. Molise Spettacolipresentano

con

Corrado Tedeschi Debora Caprioglioe

Marioletta Bideri

Spirito Allegrodi

Noel Cowardtraduzione e adattamento Nino Marino

conAntonella Piccolo

Mario Patanè Alessandra ToniuttiMarina Marchione

regiaPatrik Rossi Gastaldi

scene Andrea Bianchi\Forlani costumi Giovanni Ciaccidisegno Luci Umile Vainieri

Ufficio Stampa Viola Sbragia - Silvia Signorelli

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Spirito allegro (in origine Blithe Spirit) è una commedia dell’inglese Noel Coward scritta nel 1940. Il titolo prende ispirazione dal poema di Percy Bysshe Shelley “To a Sky-lark”.La commedia, messa in scena la prima volta nel 1941 in pie-na Seconda Guerra Mondiale, fu duramente criticata per come rappresentava con poco rispetto un argomento serio come la morte. Il pubblico si curò poco di queste critiche e ne decretò il successo: la commedia rimase in scena per ben 1997 repliche nel West End.Nella sua autobiografia Coward ricorda come scrisse la commedia tutta d’un fiato in soli cinque giorni nel corso di una vacanza con Joyce Carey sulla costa gallese e sottoli-nea come solo due battute siano state eliminate prima del debutto londinese.Della commedia esiste una ver-sione cinematografica del 1945 (Oscar per gli effetti specia-li nel 1947) prodotta dallo stesso Coward per la re-gia di David Lean, inter-pretata da Rex Harrison, Kay Hammond, Constan-ce Cummings e Margaret Rutherford nel ruolo di Madame Arcati.La trama intricata è piena di colpi di scena ed equivoci.

Lui, lei, l’altra. Solita trama.Con la differenza che questa volta l’altra è l’ex-moglie di lui. Morta... da sette anni.... Charles Considine, noto commediografo, vedovo da alcuni anni, si è risposato con la giovane Ruth. Tra i due tutto sembrerebbe procedere per il meglio, fino a quando la loro serenità viene scalfita da una serata parti-colare.Charles, per trarre ispirazione per un suo nuovo libro, invi-ta a casa per un esperimento spiritico Madame Arcati, una medium, che si rivela alquanto scombinata e pasticciona. La donna nel corso della seduta, per errore, evoca lo spirito dispettoso e geloso della prima moglie di Charles, Elvira, che non se ne vuole più andare via. Comincia così una di-vertente serie di scherzi.I misteriosi accadimenti coinvolgono la frettolosa domesti-ca Edith e una coppia di amici di famiglia, il pedante dottor Bradman e la credulona moglie Violetta, in un susseguirsi

di situazioni brillanti e in un’atmosfera di paradossale frivolezza. Un giorno, Elvira esagera un po’ e finisce

con l’uccidere Ruth. Gli spiriti delle due donne co-minciano quindi a litigare

e combinare disastri, costringendo Char-

les ad abbando-nare la casa.

Page 52: Catonateatro 1986•2010 che spettacolo

19 Agosto ore 21.15Molise Arte e Spettacolo Bon Voyage Spettacoli Domovoj Produzioni

presentano

Il burbero beneficodi

Carlo Goldoni

con

Mariano RigilloAnna Teresa Rossini

eFabrizio Vona

Francesco Di TrioSalvatore Rancatore

adattamento e regiaMatteo Tarasco

Page 53: Catonateatro 1986•2010 che spettacolo

La commedia fu scritta in occasione del matrimonio tra Maria Antoniet-ta e il Delfino di Francia futuro Luigi XVI e fu rappresentata per la prima volta il 4 novembre 1771 al teatro del-la Comèdie française ottenendo un trionfo straordinario.L’opera fu scritta interamente in fran-cese e, come scrisse lo stesso Goldo-ni, pensata in francese: la grande ca-pacità di osservazione delle cose del

mondo, che sempre lo aveva guidato nella composizione delle sue com-medie, unita a un inguaribile ottimi-smo esistenziale e vitalistico gli aveva permesso di capire il mondo sociale francese, così diverso non solo nelle sfumature da quello italiano e vene-ziano in particolare, ma anche nella sostanza.La scena si svolge a Parigi: Géronte ha due nipoti, Leandro sposato con

Costanza e la sedicenne Angelica in-namorata segretamente di Valerio ed in età ormai di matrimonio. Géronte decide di darla in moglie all’amico Dorval, attempato e maturo signore di quarantacinque anni, che quando sente la proposta è tentato di rinun-ciare e metterne in evidenza l’assur-dità: cerca di far capire a Géronte la differenza degli anni, di mettere avanti un segreto innamoramento della ragazza, ma tutto è inutile. Allo-ra accetta, ponendo una piccola con-dizione: Angelica deve essere condi-scendente, fatto nuovo ed importante per i tempi. Fra una serie di equivoci si arriva al finale ed è così che la vita può riprendere a scorrere trascinan-do con sé le solite cose e le solite occupazioni, Géronte può ritornare a nascondersi nella sua passione in-fantile e pura, il gioco degli scacchi, dove ciascuna persona, ciascun ca-rattere è esattamente come appare e si muove sulla scacchiera delle nor-me condivise senza sotterfugi.In questa versione scenica, la com-media di carattere si trasforma in commedia con canzoni e musiche originali, in una giostra di generi e stili che s’intrecciano a “corrompere” e reinterpretare il settecento.Il conflitto tra essenza ed apparenza è la trama segreta che attraversa la commedia: nulla è come appare.Con sublime ironia e frizzante comi-cità, Goldoni ci regala un personaggio grandioso, che con un sorriso e una smorfia, cerca di rispondere alla più arcaica domanda dell’essere umano: “chi sono io?”.

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22 Agosto ore 21.15

Renzo Arboree

l’Orchestra Italianain concerto

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Con il ritmo travolgente dei loro spettacoli hanno attra-versato il pianeta, dagli Stati Uniti al Canada, dal Messico alla Cina con circa 250 concerti e in Italia sono acclama-tissimi in un clima da record che non accenna a calare. Sono Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana che da quasi vent’anni ottengono premi e riconoscimenti, numero di spettatori con cifre da “capogiro” che premiano lo spirito assolutamente travolgente e contagioso dell’artista.Renzo Arbore, grande appassionato di tutta la musica e profondo estimatore della Canzone Napoletana Classica è riuscito a realizzare un sogno: fondare un’orchestra di 15 musicisti, tutti grandi solisti del proprio strumen-to (chitarre, mandolini, fisarmonica, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci), per valorizzare e rilanciare la canzo-ne in Italia e all’Estero, attraverso la rilettura dei classi-ci partenopei, repertorio che rischiava di venire da tutti considerato come parte di un passato da dimenticare.Partito dal modello un po’ naif delle orchestre napole-tane dei primi del secolo, dove le voci ricche di pa-thos dei cantanti si sposavano con i ritmi e i suoni coinvolgenti delle strade di Napoli, recuperato in prima fila il suono dei mandolini, sperimenta an-che originali contaminazioni con alcune sonorità e ritmi rock, blues, country, reggae e sudamericani. Immesse così nuove energie ritmiche a supporto di inedite ed accattivanti sonorità, riesce a riportare all’attenzione del grande pubblico la melodia classica napoletana, come musica di oggi, ancora viva e capa-ce di esprimere le emozioni più intense e travolgenti.

Sarà un altro grande show, dalle canzoni napoletane, ai grandi successi televisivi, a quelle sonorità che Arbore chiama ‘le canzoni della memoria’ con incursioni nelle musiche del sud del mondo.Nelle mani di Arbore e dei suoi 15 talentuosi musicisti sono tornate a risplendere di nuova luce alcune preziose gemme di questo patrimonio, in una costante rivisitazio-ne in cui viene esaltata la poesia, il divertimento, la stra-ordinaria “bellezza” di “Era de maggio”, “Voce ‘e notte”, “Luna Rossa”, “Malafemmena”, “Reginella”, “Comme facette mammeta”, “Aummo… aummo”, “‘O Sarracino”, “Scetate”, “Mandulinata a Napule”, “I’ te vurria vasà”, “Na sera e maggio”, “Canzone appassiunata”, “Canzone Marenara”, “Te voglio bene assaje” e tante altre “pruden-temente” rivisitate.

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da venticinqueanni il palcoscenico dei grandi eventi

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