Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio...

25
Grazie, Catania! Grazie, Sicilia! Giugno 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXI - N°6 Mensile dell’ANA Grazie, Catania! Grazie, Sicilia! Grazie, Catania! Grazie, Sicilia!

Transcript of Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio...

Page 1: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

Grazie, Catania!Grazie, Sicilia!

Giugno 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXI - N°6 Mensile dell’ANA

Grazie, Catania!Grazie, Sicilia!

Grazie, Catania!Grazie, Sicilia!

Page 2: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

Sommario

SommarioLettere al direttore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4/5Consiglio Direttivo Nazionale

del 27 aprile e del 25 maggio 2002 . . . . . . . . . pag. 6La “3 giorni” al Vigorelli

e la “Partita del cuore” . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7-11

Storia: la Grande Muraglia cinese di Umberto Pelazza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13-15

Protezione civile: l’esercitazione del 3° Raggruppamento . . . . . . . . . . . . . pag. 16/17

Catania: anteprima della 75ª Adunata . . . pag. 18-23

Calendario manifestazioni . . . . . . . . . . . . . . . pag. 23

Storia delle nostre sezioni: Gemona . . . . . pag. 24-26

Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da pag. 28

2

Catania? Due anni fa,quando il Consiglio direttivonazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenutain Sicilia, non pochi alpinifurono stupiti. I più pensaro-no alla grande distanza; altriad una città che di alpini –un’invasione di alpini – nonne aveva visti mai; altrierano convinti che era unascelta piena di incognite. Ec’era anche chi faceva iconti delle presenze: saremopoche decine di migliaia,diceva...

Invece quella del CDN fuuna decisione coraggiosa eperfettamente in linea con lospirito alpino, e l’Adunataappena conclusa passeràalla storia come poche altreperché è stata un’Adunatasplendida. Le comprensibiliperplessità e le incognite sisono trasformate in unameravigliosa, stupefacenterealtà. Non tanto perché sidubitasse degli alpini e dellaloro capacità di stupire,quanto invece per unaforma di scaramanzia, tantoper prepararsi nell’eventua-lità di una Adunata sottoto-no.

Invece si è capito che erauna kermesse particolare sindalla mattinata di giovedì 9:quasi tutti gli spazi riservatiagli accampamenti con rou-lottes, tende, camper e fur-goni erano occupati, comepure gli spazi verdi dellaperiferia. Poi gli arrivi sonocontinuati: per nave, per fer-

rovia, in auto, in aereo. Catania sembrava una

delle tante città del nord chehanno ospitato l’Adunata,meglio di una città del nord:invasa da alpini che con iltrascorrere delle ore veniva-no conquistati dalla bellezzadi questa terra e dall’ospita-lità e cortesia della suagente, all’insegna dell’imme-diatezza di sentimenti dauna parte e della sponta-neità dall’altra.

E’ stato per tutti un amorea prima vista. Un amorericambiato, perché – e que-sta è stata l’altra componen-te di un’Adunata storica – icatanesi hanno capito alvolo gli alpini, l i hannoaccolti con simpatia. Meglio:con naturalezza, come sefossero sempre stati inmezzo a loro, dando l’im-pressione, anzi, la certezza,di condividere i valori che limuovono. La stampa (gior-nali, televisioni, emittentiradiofoniche) è stata con-corde nel definire magico ilmomento che la città ha vis-suto, rimpiangendo di nonripetere queste giornate “pertrecentosessantacinquegiorni all’anno, per tutti glianni a venire...”.

Ed è giunto il giorno dellavigilia, quel sabato che siattendeva da due anni contrepidazione. Ed è stato unsabato sera che ha coinvol-to tutta la città. Girando perle strade, fra alpini giunti daogni parte d’Italia e dall’e-

stero c’erano glistessi catanesi, fami-gliole con bambini in carroz-zella, che passeggiavanodivertiti e meravigliati, aitavoli dei bar, delle gelaterie,delle pasticcerie. Era festapura, oltretutto mancandoquella fastidiosa componen-te di fracassoni che nonfanno neanche più folklore eche fortunatamente ladistanza ha tenuto a casa.

I catanesi hanno capito ilsignificato dell’abbracciodegli alpini e la domenicamattina, quando è partita lasfilata durata sei ore noninterrotte neanche dallapioggia scrosciante chesulle pendici dell’Etna si ètrasformata in neve, sonoscesi in strada con i bambi-ni, si sono affacciati allefinestre, alle terrazze imban-dierate, per applaudire e gri-dare: “Bravi!”

“Sfilano gli alpini – scriveràil giorno dopo una cronistasu La Sicilia – e regalano, ciregalano, il piacere di unincontro di grande valoreetico e sociale. Sfilano trasalve di voci che in tanteparole e in tanti dialetti dico-no una sola cosa: Viva l’Ita-lia, questa Italia, e Viva glialpini.

E al “Grazie, alpini” ri-spondiamo di buon cuore,come si leggeva nello stri-scione della sezione di Coli-co, “Grazie Catania, grazieSicilia”.

**

Associazione Nazionale Alpinivia Marsala, 9 - 20121 Milano

Segreteria: tel. 02/62410200fax 02/6592364

Direttore Generale: tel. 02/62410212Segretario Generale: tel. 02/62410212

[email protected]: tel. 02/62410201

[email protected] Protezione Civile: tel. 02/62410205

[email protected] Centro Studi Ana: tel. 02/[email protected] fax 02/62410230

Impaginazione/Fotolito: Adda Officine Grafiche S.p.A.

Stampa: Elcograf - Via Nazionale, 1423883 Beverate di Brivio (Lc)

Chiuso in tipografia il 30 maggio 2002Di questo numero sono state tirate 391.998 copie

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229

DIRETTORE RESPONSABILECesare Di Dato

COMITATO DI DIREZIONE Sergio Bottinelli (presidente), Mario Baù, Vittorio Brunello, Cesare Di Dato, Carlo Fumi, Gian Paolo Nichele

DIREZIONE E REDAZIONEvia Marsala, 9 - 20121 Milanotel. 02/29013181 - fax 02/29003611

INTERNET E-MAIL www.ana.it [email protected]

ABBONAMENTI E CAMBIO INDIRIZZOtel. 02/[email protected]

per l’Italia: 12 euro (L. 23.235), per l’estero: 14 euro (L. 27.108)sul C.C.P. 23853203 - intestato a: «L’Alpino», via Marsala, 9 20121 Milano

3

In copertina

La deposizione di una coronaal monumento di Messina dedi-cato alle eroiche batterie siciliane,eretto a perenne memoria dei“montagnini” che nel 1896 sifecero trucidare ad Adua pur dinon cedere la posizione, è statouno dei momenti più significatividella 75ª Adunata nazionale deglialpini. E’ stato il doveroso omag-gio delle penne nere ai fratelli chele hanno precedute, scrivendouna grande pagina per la storiadel Corpo degli Alpini. Ed è statoanche un momento di particolaresuggestione, perché ha significatol’abbraccio di tutti gli alpini,idealmente presenti in quel piaz-zale. La Fanfara della brigata“Julia” ha suonato il Silenzio, in

un’atmosfera commovente esolenne. L’Adunata a Catania harimarcato, se ce ne fosse statodavvero bisogno, non soltanto ilegami fra gli alpini indipenden-temente dal luogo in cui vivonoed operano, ma ancora una voltafra penne nere e la gente: Cataniaè stata splendida e straordinaria-mente complice sia nella grandefesta del sabato sera sia durantela sfilata, diventando un tutt’unocon gli alpini. “Vorremmo chequeste magiche giornate si ripe-tessero per trecentosessantacin-que giorni all’anno…”, scriveràun cronista catanese.

Grazie, dunque, Catania.

(La foto di copertina è di Guido Comandulli)

Grazie, Catania

Page 3: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

di distruzione e di miseria, che ci faapprezzare meglio le piccole cosedel nostro vivere quotidiano e lavo-rare per la costruzione di unademocratica e stabile pace.

Auguro al “seme” che aveteimpiantato un prospero futuro, checontribuisca ad accrescere il sapere,fonte di vita per la ricostruzione diuna società che ha tanto bisogno didimenticare gli orrori della guerra.

Enzo Della Riva - Arsiero (VI)

Non ti esimere: quel “seme” che tuciti deve qualcosa anche allo splendidoe convinto vostro intervento canoro.San Gregorio Magno, papa nel 590,disse che “Il canto è il mezzo miglioreper avvicinarsi a Dio”, e lui se neintendeva. Credo che anche le cantealpine rientrino in quest’ottica.

Ricerca andata a buon fine

Ringrazio per la pubblicazionedella foto in “Valsugana ‘43”, sulnumero di dicembre, grazie allaquale ho ricevuto parecchie telefo-nate di “veci” compagni d’armecon le notizie richieste e la possibi-lità di intrattenerci sulle vicissitudi-ni liete e tristi di quel periodo.

Elio Dutto - Ormea

Ero sempre nel dubbio se la rubrica“Alpino chiama alpino” potesse avererisultati concreti. Ora la risposta èaffermativa considerato che hai ricevuto“parecchie telefonate” quasi immedia-tamente: segno che i lettori leggono e siinteressano. Ciò induce a perseverare.

Plevlja e la “Pusteria”Nel numero di gennaio leggo l’ar-

ticolo su Plevlja. Devo ricordare chela “Pusteria”, di cui ho fatto partein Etiopia, è stata veramente troppodimenticata. Fondata nel 1935,corse in Africa per salvare dall’ac-cerchiamento e dal massacro queigiovani italiani che di diverso danoi avevano solo il colore dellacamicia e i fregi sulla stessa (LeCamicie Nere, ndr). La “Pusteria”combatté numerose battaglie sacri-ficando molti uomini dei btg.

“Intra” ed “Exilles”. Questo perricordare almeno gli alpini cadutinel 1936.

Luigi Minini - Brescia

La “Pusteria” fu inviata in Etiopianel gennaio del ‘36, tre mesi dopo l’ini-zio della campagna e fu impiegata innumerosi combattimenti: Endertà con laconquista dell’Amba Aradam, il Tem-bien con la conquista dell’Amba Uork,un’impresa alpinistica di tutto rilievo, einfine Mai Ceu che decise la guerra; ivicadde l’Alpino Attilio Bagnolini dell’In-tra, Medaglia d’Oro. Questa brevepanoramica per rendere onore ai com-battenti di quella divisione che si ripete-rono poi in Jugoslavia in una delle più

dure campagne della seconda guerramondiale.

Hai ragione tu: Pusteria, una grandeDivisione fin troppo dimenticata.

Madre di alpinoSono la mamma di un alpino,

Mirko Del Moro, della 70ª compa-gnia, 8° Alpini. Vi mando due fotomolto significative per me: una aFaedis nel giorno del suo giura-mento, l’altra a Ronchi in partenzaper Sarajevo il 14 dicembre 2001.Ho sfogliato per caso il vostro gior-nale e mi è piaciuto tanto da abbo-narmi lo stesso giorno. Avendo unalpino in casa era il minimo.

Marta Simoncini Comeglians (UD)

Indro Montanelli soleva dire che inItalia esistono le mamme mentre nelresto del mondo le madri. Lei appartie-ne a questa seconda categoria, fiera delfiglio alpino che vede partire per laBosnia senza tanti tremori, pur conser-vando quel tenero amor materno che lefa dire: “Quando parlo di lui ho unacerta emozione!”. E’ un piacere leggerelettere come la sua.

L’alpino SomacalHo letto e riletto il ritratto del sol-

dato Somacal (gennaio 2002): sonorimasto commosso e orgoglioso diappartenere al Corpo degli Alpinipoiché in quelle figure trascurate,senza troppe cognizioni, chedispongono dell’affetto del loroufficiale che gli si fa amico, prontiall’obbedienza e al compimento delloro dovere, vedo i valori e gli idea-li più belli e sublimi delle nostretradizioni alpine che affratellanotutti gli alpini in un unico “Corpo”dove l’ufficiale è legame affettuosoe maestro sicuro.

Giovanni Gallio - Thiene (VI)

E dire che concludi la lettera scriven-do che non sei certo di aver espressoappieno i sentimenti che la vicenda diSomacal ti hanno suscitato! Io dicoinvece che hai scritto parole stupende;meglio: degne dell’amico Somacal e delsuo tenente.

I soldati della montagnaL’appartenenza alla Federazione

Soldati della Montagna (IFMS) èsolo per Associazioni oppure sipossono iscrivere anche i singoli?

Andrea Cavalli

Chi è iscritto all’ANA è automati-camente iscritto all’IFMS. Iscrizioniindividuali non sono previste perchèla federazione comprende le associa-zioni dei soldati della montagna nelloro insieme.

C’era una volta la SMALPDa quando la SMALP ha chiuso

i battenti, la nostra Associazionenon ha dato spazio alla notizia, adifferenza di quanto fatto con lafanfara Tridentina. Tempo fa,Nardo Caprioli criticò sull’Alpinoche migliaia di ex AUC sfilasserodietro le insegne della Scuolaall’Adunata.

Oggi dovrebbe levarsi alto l’ap-pello di Parazzini affinché alleAdunate, noi ex AUC di tutti icorsi, ci si senta in dovere di anda-re a serrare le fila per esprimeretutto il nostro sdegno per la sop-pressione della SMALP, ma anchela nostra fierezza di aver potutopartecipare a un’esperienza unicadi vita militare che ci ha formaticome uomini, come alpini e comeufficiali.

Claudio Porro

Risponde il presidente Parazzini:mi duole far rilevare che solo pochi

ex AUC hanno operato e operano perla difesa dei valori della leva condottadall’ANA; la maggior parte di loro silimita a sfilare (più o meno compatta)all’Adunata nazionale. Atteggiamen-to sicuramente meritevole di plauso,ma non sufficiente a difendere unaistituzione meravigliosa qual era ladefunta SMALP.

La “Folgore” ad El AlameinSono il presidente della sezione

di Vicenza dell’Associazione para-cadutisti e sono anche amico deglialpini. Particolare emozione hasuscitato in me e nei miei iscritti

alpini, l’articolo di aprile su El Ala-mein alla cui battaglia ha parteci-pato, (altroché se ha partecipato!)la divisione paracadutisti Folgore.

Guido Barbierato - Vicenza

Folgore ed El Alamein: un binomioinscindibile. Onore ai “folgorini” diallora e ai loro successori fino ai gior-ni nostri. Vorrei tanto che i quattroblasfemi che ogni tanto si dilettano alanciar fango su di voi, in quel fangofinissero.

I combattenti della RSICondivido pienamente le idee

del cap. magg. Pietro Caramelloapparse in”Zona franca” di aprile;se altri alpini, con doverosi distin-guo, la pensano come noi, li invitoa inviare messaggi di adesione ead aprire un dibattito anche percercare di cambiare o cancellare laparte dello statuto dell’ANA cheriguarda i combattenti alpini dellaRSI.

Alberto Carrara - Albino (BG)

La Sede nazionale sta già sostenen-do non poche battaglie epistolari conpropri associati autori di scritti pro econtro la modifica dello Statuto afavore dei combattenti RSI. Credo cheil presidente Parazzini, nell’assem-blea dei delegati del maggio 2001,abbia messo la parola fine a questaultra ventennale diatriba. Ulterioridiscussioni potranno essere fatte alivello associati e tu potresti essere unpunto di riferimento per cui, su tuaautorizzazione, pubblico il tuo indi-rizzo: via Selvino 6 – 24021 Albino(Bergamo). Chi vuole può prenderecontatto con te.

Il coro “Monte Caviojo” a Zenica

Sono il presidente del coroMonte Caviojo, del gruppo diArsiero, sezione di Vicenza. Vi rin-grazio per la fiducia accordatacinell’invitarci a Zenica per l’inau-gurazione della scuola multietni-ca. L’invito è stato un’opportunitàper conoscere una realtà moltolontana, diversa dalla nostra, fatta

Lettere al direttore

4

Lettere al direttore

Guerra di liberazione

Il Piave e gli alpini

In relazione alla risposta data allettore Filippini nel numero diaprile (differenza fra 4 Novembree 25 Aprile - ndr), desidero preci-sare che è vero che la guerra ‘43 -‘45 in Italia è stata vinta daglialleati, anche se i partigiani hannocostretto, con le loro azioni, aimpegnare numerose forze tede-sche altrimenti inviate al fronte. Asua volta l’Esercito italiano ha con-tribuito alla vittoria nell’ultimafase del conflitto.

L’entrata in linea dei gruppi dicombattimento sul fronte di Bolo-gna ha consentito agli alleati diritirare due divisioni, destinandoleallo sbarco di Normandia. Infinelo sfondamento di Cassino e laconquista di Bologna non sonomerito solo dei polacchi: a Cassinoc’era anche il Corpo italiano diLiberazione (CIL) e in Val d’Idicela “Legnano”, che ha aperto lastrada agli alleati assieme ai qualiè entrata in Bologna.

Sergio Pivetta - Milano

Chi mi scrive è un combattentedella libertà, oggi direttore de “Ilsecondo risorgimento” rivista dell’As-sociazione combattenti della guerra diliberazione.

Lieto di questa precisazione, possoricapitolare per i giovani e per gliimmemori: l’Italia riscattò il suoonore militare attraverso tre grandiprotagonisti: i combattenti dell’eserci-to regolare, cui va associata la divisio-ne Garibaldi operante in Jugoslavia;gli internati nei campi nazisti che nonsi piegarono alle lusinghe di unaimmediata liberazione; i partigiani,molti dei quali alpini, che mantenneronomi ed emblemi dei nostri gloriosireparti. Mettiamoci sugli attenti difronte a loro, ma teniamo presente, peronestà, che la loro azione concorse allavittoria, senza esserne la causa permateriale impossibilità di sostituirsiin toto alle forze alleate.

Ho guardato a lungo la bellis-sima foto della copertina didicembre. Per me fotografa lastoria degli alpini. Qui nasce ilPiave: non nasce certo lì la storiadegli alpini, ma è da lì che pren-de corpo la storia più coinvol-gente dell’Alpinità che miopadre, alpino del Pasubio, haimpresso nei geni di famiglia.L’elmo della Fanteria è un’im-magine sacra e credo dia unsignificato a tutto il quadro. Inprimo piano gli alpini: che sensodi identità! Le loro tute si fondo-no con il paesaggio e si vede cheessi cantano come sanno faresolo gli alpini.

Sono convinto che se il luogodella foto rimanesse orfanodegli alpini, rimarrebbe intristitoe solitario.

Renzo Perfumo - Brescia

Mai letta una critica così acuta aproposito di una fotografia: giro gliimpliciti complimenti al capo-redat-tore che ha sempre felici intuizioninella scelta. Nella tua lunga letterami dici anche che il tuo caporaleistruttore a Montorio, nel ‘61, inse-gnava a voi reclute, le canzoni alpi-ne. Un momento magico, lo definisci.

Ecco, io penso che anche in que-sto risieda l’alpinità.

5

Page 4: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

ALL’INSEGNADELLA SOLIDARIETÀ ALPINA

6 7

La “Tre giorni alpina” al velo-dromo Vigorelli di Milano, hasegnato l’inizio di una nuovastrategia mediatica dell’Associa-zione Nazionale Alpini: quella diuna maggiore visibilità, la cuinecessità, sentita da tempo, èemersa anche al recente congres-so della stampa alpina. Comeabbiamo avuto modo di scriverenei numeri precedenti, il Consi-

glio Nazionale ha deciso di darerisalto alle più importanti mani-festazioni e iniziative associative,coinvolgendo anche gli organi distampa nazionali e locali oltreche le istituzioni.

In quest’ambito è rientrata la“Tre giorni alpina” svolta il 27,28e 29 aprile scorso e della qualediamo in queste pagine una foto-cronaca. Come si sa, ci sono stateesibizioni delle nostre unità cino-file di soccorso, di arrampicata,una mostra storica sulla protezio-ne civile ANA, la visita delle sco-laresche, tante altre manifestazio-ni di richiamo che hanno fattoaffluire al Vigorelli tanti alpini enon alpini. ➜

1. Interventi del presidente.. 6/7, Recoaro, sesto conve-gno stampa alpina - 6 pomeriggio, Conegliano, esercitazio-ne protezione civile - 14, Lumezzane (Bs), inaugurazionesede di uno dei tre gruppi, intitolato alla M.O. SerafinoGnutti - 20/21, Possagno (sezione di Treviso), ritrovo volon-tari operazione Sorriso ‘93 e primi contatti per Parco DonGnocchi a Rossosch nel 2003 - 24, Biella, con on. Lavagnini,vice presidente commissione difesa Camera deputati.2. ... e dei vice presidenti. Perona: 24/3, S. Stefano diAveto (Ge), preparazione della giornata fedeltà alla monta-gna a settembre - 5/4, San Daniele (Ud), all’assembleasezionale di Udine - 12/4, Ascoli (sezione Marche) esercita-zione P.C. IV raggruppamento. - Costa: 27/3 Vercelli e 11/4Conegliano, per le assemblee sezionali. Luciano Cherobinsubentra quale vice presidente a Carlo Balestra dimissiona-rio perché candidato alle elezioni amministrative.3. Corrispondenza. 26/2, telegramma in morte di DanieleVimercati, nel 2000 “Giornalista dell’anno” –9/4 telegram-ma al gen. Antonelli per la morte della mamma - 23/4,giunta lettera da Gaetano Gifuni, segretario della Presiden-za della Repubblica, con il saluto del Presidente Ciampi perla “Tre giorni” della Solidarietà al Vigorelli di Milano.4. Regolamenti. Approvate modifiche ai regolamenti diCarnica e Milano. Approvata proposta Camanni per sugge-rire alla sezione di Torino di eliminare il collegio dei probi-viri e dei delegati di zona come organi sezionali. Il gruppodi Gabiano Villamiroglio passa da Torino a Casale.5. Libro verde. Alla Tre giorni del Vigorelli presentato ilLibro verde sugli interventi di solidarietà dell’ANA e deireparti alpini, dal 1908 a oggi. E’ la prima edizione coninformazioni parziali: gli aiuti assommano, secondo i datiacquisiti, a dodici miliardi e mezzo di vecchie lire. Unavolta completato, il libro sarà mandato a tutte le sezioni e atutti i gruppi.6. Commissioni. Sarti, P.C.: al grattacielo Pirelli (Mi), dal 12aprile a oggi, giorno del CDN, 146 volontari alpini di Mila-no e Varese hanno collaborato con i vigili del fuoco nell’o-pera di primo intervento ai piani lesionati dall’impatto diun velivolo da turismo - Romagnoli,: Iniziative: necessarioridefinire la posizione, i diritti e i doveri dei soci aggregatiche rappresentano il 16% degli iscritti, quest’anno aumenta-ti di 3300 unità. Altre tematiche: i rapporti con le ForzeArmate e quelli con i politici. Parazzini: questi argomentidovranno essere trattati nel prossimo CDN in vista dell’As-semblea dei delegati a maggio - Cherobin,: Contrin: in viadi aggiornamento il contratto per l’impianto di grigliatura(depuratore). Per quello fotovoltaico saranno presi accordicon la Provincia autonoma di Trento - Bottinelli, IFMS: aInnsbruck il 24 aprile è stata discussa la posizione deglialpini austriaci in seno alla Federazione internazionale.7. Labaro. Il 25 agosto interverrà a Firenzuola (Fi) al radu-no del quarto raggruppamento.

1. Interventi del presidente. Aprile: 28: a Busto Arsizioper gemellaggio con Merate (Co) - 29: Milano, Vigorelli,partita della solidarietà - 30: Catania, conferenza stampaper 75ª Adunata - Maggio: 6: Roma, incontro con il mini-stro della Difesa Martino - 10/11/12: Catania, 75ª Aduna-ta nazionale.2. Adunata. Parazzini: ottima l’organizzazione, straordi-naria la partecipazione - Canova: smentiti i timori dellavigilia; la zona filtro è stata quasi inutile - Di Dato: lastampa ha dato ampio risalto alla manifestazione: al 24maggio si contavano 120 articoli per 32 giornali. Oltre 70gli e-mail, tutti di entusiasmo - Romoli: alla chiusuradella sfilata il Labaro ha sfilato quasi isolato, in quanto lagente aveva già sfollato - Romagnoli: difficoltà nei tra-sporti del personale. Nella sfilata, troppo ampi gli inter-valli fra le sezioni - Fumi: gli AUC non hanno salutato ilLabaro: si chiede a che scopo farli sfilare a parte - Nichele:poco soddisfatto della resa di Internet: la domenica gliaccessi sono stati 1130 riusciti e 458 falliti - Vadori: eccel-lente il trasferimento per nave della sezione di Belluno -Soravito: ottimo l’accompagnamento del Labaro alDuomo da parte della fanfara dei congedati della Julia -Pasini: ha notato qualche strappo al regolamento, troppibandieroni - Vecchio: hanno sfilato in 31.100, come previ-sto dal compianto Carniel. Gli intervalli fra le sezionierano regolarmente previsti - Rolando: accoglienza stu-penda, esemplare - Schenck (Comando Truppe alpine):riassume la partecipazione militare che, data la distanza,non è stata di semplice realizzazione - Parazzini: molti exallievi della SMALP non sono neppure iscritti. Si vedrà didisciplinarne la partecipazione ad Aosta.3. Quota sociale. Rimarrà invariata. Domani sarà ratifi-cata dall’assemblea dei delegati.4 Reparti alpini. CDN approva la bozza della dizione“reparto alpino” e dà mandato alla commissione legale dipreparare le modalità attuative. L’Alpino ne pubblicherà iltesto. 5. Nomine. Animata discussione sulla nomina di un com-ponente dell’ufficio di presidenza dell’ “Associazione alpi-ni dell’Emilia e Romagna di P.C.”, tipica di quella Regione.Costa difende la figura della costituita associazione; Sartisi dice molto preoccupato; intervengono numerosi consi-glieri. Parazzini chiede la delega per la nomina del candi-dato. Il CDN acconsente a maggioranza.6. Premi. Bottinelli illustra il suo progetto per un premioannuale da dare al miglior giornale sezionale o di grup-po. CDN approva all’unanimità.7. Copricapo. Si discute la sua istituzione per i sociaggregati. Anche qui vivace discussione al termine dellaquale CDN esprime parere contrario.8. Rossosch. Nella commissione 2003 entra il consigliereCanova.

CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE del 27 aprile 2002 del 25 maggio 2002

ALL’INSEGNADELLA SOLIDARIETÀ ALPINA

La “3 giorni” al Vigorelli

Al Vigorelli, a un gruppo di stu-denti che partecipavano ai giochi

della gioventù una delegazionedell’ANA guidata dal presidente

Beppe Parazzini ha consegnato ibiglietti per la partita del cuore.

(fotoservizio di Guido Comandulli)

La copertina del “Libro Verde dellasolidarietà alpina”, curato dal CentroStudi ANA e presentato nel corsodella “Tre giorni”. Il Libro Verde è allaprima, provvisoria stesura e compren-de per ora soltanto una parte delleattività sociali svolte dalle sezioni e dai gruppi nel corso del 2001.

Page 5: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

Tre le varie manifestazioni della “Tregiorni”, c’era anche una esibizione

di cani da soccorso. Questa fotoillustra meglio di qualsiasi didasca-

lia il connubio alpino-cane.

Al Vigorelli c’era anche uno stand delle Truppe alpine: quivediamo la curiosità di un bambino davanti a tre “bocia”.

“Il reduce raccon-ta…”: è il titolo chequesta bella foto sug-gerisce. Un “vecio” diRussia accompagnaun ragazzo lungo glistand della mostrasulla Protezione civiledell’ANA allestita alVigorelli.

In alto, una panorami-ca della mostra.

98

La grande manifestazione,organizzata dalla Sede naziona-le, con il saluto e gli auguri delpresidente della RepubblicaCiampi, ha anche avuto il patro-cinio della presidenza del Consi-glio dei ministri, della Cameradei Deputati, del ministro dellaDifesa, del Comune di Milano edelle Province di Lodi, Pavia,Brescia, Milano, Bergamo, Leccoe Cremona.

Nel corso della conferenzastampa che ha preceduto (illunedì sera) la partita del cuore,è stato presentato il Libro Verdedella solidarietà ed è stato con-segnato il premio “Giornalistadell’anno”, che l’Associazioneassegna al giornalista o al mezzod’informazione i cui articoli oservizi, apparsi l’anno pre-

cedente, abbiano particolar-mente esaltato i valori alpini.

Quanto al Libro Verde, curatodal nostro Centro Studi, puressendo soltanto ad una primastesura (ancora incompleta poichénon tutte le sezioni sono state sol-lecite ad inviare al Centro i datirelativi agli interventi e iniziativesvolte nel 2001) risulta finora chel’Associazione ha raccolto la docu-mentazione di elargizioni per oltrecinque miliardi di lire e svolto atti-vità di volontariato, assistenza edi Protezione civile per oltre settemiliardi di lire. Quando sarà com-pletato il censimento, la cifra com-plessiva dovrebbe superare i ventimiliardi di lire.

Il premio “Giornalista dell’an-no”, è stato assegnato dalla spe-ciale commissione alla giornalistaDonata Bonometti, de Il SecoloXIX di Genova, per la serie di arti-coli scritti proprio in occasionedell’Adunata, l’anno scorso. Ilpremio (una pergamena e un asse-gno di 2500 euro) è stato conse-gnato da Parazzini.

Quindi sono stati spiegati imotivi della partita del cuore, cheha visto la partecipazione deigiornalisti radiotelevisivi e dellacarta stampata, “inviati della soli-darietà”, e la rappresentativaANA guidata dal presidenteParazzini. La partita è finita con lavittoria degli alpini per 3 a 2: ma èsoltanto la conta dei gol, per gliamanti dei numeri. Perché per chiinvece bada alla solidarietà, si ètrattato di un incontro alla pari sulfilo della solidarietà e della gene-rosità, che ciascuno ha profuso apiene mani…pardon!, piedi. E,soprattutto, cuore. ■

L’alzabandiera al Vigorelli, in apertura della “tre giorni alpina”

La palestra di roccia allestita in colla-borazione con gli istruttori alpini del

Comando Truppe alpine: decine digiovani (e non) hanno provato l’eb-

brezza dell’arrampicata.

Page 6: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

10

La tre giorni della solidarietà alpina al Vigorelli è ini-ziata con un interessante dibattito sul volontariato nelquale la nostra Associazione eccelle.

Giorgio Sonzogni, consigliere ANA e nostro rappre-sentante nella commissione dell’Anno internazionaledelle Montagne (AIM), ha introdotto l’argomentosostenendo che, in un mondo dove i mezzi di informa-zione hanno il predominio, è necessario farsi sentireper poter sopravvivere, anche se ciò contrasta con ilcomportamento da sempre seguito dagli alpini, cioèlavorare in silenzio e in piena umiltà.

Parazzini ha fatto notare come la solidarietà sia unodei pilastri dell’ANA, attuata secondo un caratteristico“individualismo comunitario” e ha citato un passo diCesare Battisti che nel 1916 esaltava la solidarietàinsita nella compagnia alpina, un complesso dove l’af-fiatamento tra ufficiali e soldati è un esempio unico almondo dove tutti amano la montagna, l’amicizia, laconfidenza indipendentemente dal grado: è questa labase dell’uomo-alpino. Naturalmente, oggi gli alpinisono diversi perché diverso èil mondo; l’ANA ha accettatola sfida del tempo: la nascitadella Protezione civile ne è l’e-sempio migliore.

“Oggi la mia generazione èquella dei nuovi reduci, chenon hanno fatto la guerra mache hanno raccolto l’ereditàdei predecessori del primo edel secondo conflitto mondia-le, orgogliosi di continuarnel’opera”.

Agostino Da Polenza, diret-tore del comitato dell’AIM,sente la necessità di dar vocealla montagna e di disciplinar-ne la vita, visti gli squilibri chela contraddistinguono, mentreAlessandro Germinario, rap-presentante della RegioneLombardia, ha ricordato cheproprio in quel momento unconsistente numero di alpinistava lavorando al Pirellonedevastato dall’impatto di unvelivolo il 9 aprile scorso;“Quando abbiamo bisogno,chiamiamo gli alpini”, ha con-cluso.

Per Valerio Prignacchi, vicepresidente UNCEM, la rete digruppi alpini radicata perfetta-

mente alla montagna è garanzia di sicurezza per cui ènaturale che si debbano istituzionalizzare i rapporti traComunità montane e gruppi ANA. Marco Lucchiniesalta lo spirito con il quale la nostra Associazionepartecipa, ormai da più anni, al Banco Alimentare,mentre Piergianni Prosperini, vicepresidente del Con-siglio Regionale, ha sostenuto che la solidarietà alpinaha una derivazione addirittura biblica. “Dove c’è unacatastrofe, gli alpini sono i primi ad accorrere per illoro innato senso dell’organizzazione”.

Ha chiuso il dibattito il generale alpino Luigi Manfre-di, che ha ricordato di essere stato uno dei tre senatoriche hanno votato contro la proposta di legge sullasospensione della leva.

Purtroppo la massa delle famiglie considera il servi-zio di leva un di più del quale si può fare volentieri ameno, per cui al momento non ci sono troppe speran-ze per un ravvedimento che finirà con l’incidere sullaProtezione civile dell’ANA.

Molti politici devono recitare il mea culpa e con loro

Il dibattito sul tema: “Il volontariato in generale e in zone montane”

di Cesare Di Dato

la gerarchia militare. Il senatoreha presentato un disegno dilegge per l’istituzione della Guar-dia Nazionale che si ripromette dimantenere le caratteristiche delreclutamento regionale tipicodelle Truppe alpine (L’Alpino neha già ampiamente trattato nelnumero di dicembre 2001); i ldisegno è, dal 30 ottobre scorso,allo studio della Commissionedifesa del Senato.

Il senatore ha continuato soste-nendo che per rivalutare la mon-tagna è necessario che la gentevi ritorni, allettandola con espe-dienti di un certo valore: peresempio, eliminando i contributiche sfociano nell’assistenzialismoper dare spazio alle agevolazioni.Inoltre è opportuno che sianoindividuati quei settori dove vi èreale necessità di volontariato,eliminando assurdi squilibri negliinterventi.

Da tempo sta lavorando a unaltro disegno di legge per la sal-vaguardia della montagna in tutti isuoi aspetti; né va dimenticatoche egli ha fatto approvare a fineanno un emendamento allaFinanziaria per il riaccorpamentodei fondi destinati alla montagnastessa.

Qui si è chiuso il dibattito deci-samente interessante. Purtropponon si è dato spazio ad AntonioSarti responsabile della Protezio-ne Civile dell’ANA; il suo interven-to sarebbe stato il giusto corona-mento della giornata.

Del tutto assente la stampa,anche se poi essa è intervenutain modo abbastanza soddisfa-cente nel giorno della chiusura(se ne riferisce in altro articolo):avremmo gradito la presenza digiornalisti anche in questa occa-sione perché di noi non si parlamai abbastanza.

Lo abbiamo detto a settembrea Torino in occasione dell’apertu-ra dell’anno delle montagne, loabbiamo ribadito, a più voci, al 6°Congresso della stampa alpina aRecoaro: oggi si parla per imma-gini e se non si fa sapere é comese non esistessimo. ■

La partita del cuore

La giornalistaDonata Bonomet-ti, de Il SecoloXIX di Genova,riceve il premio“Giornalista del-l’anno 2001” dalpresidente nazio-nale BeppeParazzini.

Sotto: l’assesso-re allo Sport delComune di Mila-no Aldo Brandira-li, alla conferenzastampa per lapresentazionedella partita delcuore al Vigorelli.

Il premio “Giornalista dell’anno 2001”

In alto: le squadre schie-rate durante l’esecuzione

dell’inno nazionale. Capitano della squadra

ANA , il presidente nazio-nale Beppe Parazzini.

Al centro la rappresen-tativa dell’ANA;

qui sopra il primogol degli alpini

e infine ilpubblico

11

Page 7: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

La gran nevicata aveva pesan-temente ammollato i mattoniche una miriade di formiche

umane aveva faticosamentesovrapposto, spingendo il duplicebastione verso la cima della mon-tagna. A sera passò di lì un dragostanco ed assonnato, e quando siappoggiò alla parete per farsi unsonnellino, questa s’inarcò. Il gior-no dopo gli operai accolsero lamodifica come un segno dellavolontà celeste e la Grande Mura-glia prese allora a snodarsi coneleganti sinuosità, inerpicandosisui picchi, orlandone le creste ecalando in selvaggi valloni. Sulledune sabbiose dell’altopiano, dicela leggenda, i contorni furono trac-ciati dal cavallo bianco dell’impe-ratore, che si trascinava una sellaattaccata alla coda.

Accadeva ventidue secoli fa, perintenderci quando dalle nostre

parti i Romani davano eprendevano legnate

dai Cartagi-n e s i .

Si svolgerà dal 26 al 28 luglio il 39° pellegrinaggio in Adamello,che quest’anno è dedicato alla memoria dell’eroe irredentistaCesare Battisti. Com’è noto, il pellegrinaggio è organizzato incollaborazione dalle sezioni Valcamonica e Trento. Le cordatepartono infatti dai due versanti e si congiungono sull’Adamello.Quest’anno la meta del pellegrinaggio sarà sul versante oppostoall’Adamello, sul Montozzo, lungo le trincee recuperate dagli alpi-ni in armi e in congedo, in anni di lavoro. Si tratta di un vero eproprio museo all’aperto, corredato da un centro di documenta-zione allestito in una costruzione attigua al rifugio Bozzi. Questoil programma della tre giorni, con gli orari e gli itinerari delle cor-date che partiranno sui versanti camuno e trentino.■ Versante Vallecamonica

Venerdì 26 luglioColonna 1: ritrovo e pernottamento a Pezzo;Colonna 2: ritrovo e pernottamento a Passo Tonale.Sabato 27 ore 7,00: colonna 1: Partenza per i Rifugi Bozzi e Forcellina del Montozzo;colonna 2: Partenza per il Passo dei Contrabbandieri e Forcel-

lina del Montozzo.■ Versante Trentino

Venerdì -26Colonna 1 e colonna 2Ritrovo e pernottamento a Malé,in Val di Sole (Trentino).Sabato 27 ore 6:colonna 1: partenza per Pejo, lago Palù, Forcellina del Montozzo;colonna 2: partenza per il passo del Tonale, Passo dei contrab-

bandieri, Forcellina del Montozzo.Forcellina del Montozzo: ore 10 - incontro delle colonne e delle rappresentanze militari

italiane, tedesche e austriache;- 10,30 - Santa Messa per tutti i Caduti, con particolare pre-

ghiera per l’indimenticabile cappellano della Tridentina donCarlo Gnocchi, nel centenario della nascita, concelebrata dal-l’Ordinario Militare mons. Giuseppe Mani, da mons. Enelio

Franzoni medaglia d’Oro al V.M., da mons. Angelo Bazzaripresidente della Fondazione don Carlo Gnocchi e dai cappel-lani Militari e Sezionali.

-11,15 - Commemorazione; -12,00 - Rifugio Bozzi - Visita alle strutture militari, al centro di

documentazione e al museo, ripristinati dagli alpini in armi ein congedo.

-12,30 - colazione al sacco.-15,00 - Rientro alle rispettive basi di partenza.Da queste cime, che lo hanno sempre visto presente con gli alpi-ni, rivolgeremo un affettuoso, riverente saluto a S.E. il cardinaleGiovanni Battista Re, in Canada con il Santo Padre per la festamondiale della gioventù, con un arrivederci al 40° Pellegrinaggio.Domenica 28 Malé, Val di Sole: adunata sezionale degli alpini trentini ecerimonia conclusiva del 39° pellegrinaggio in Adamello.- ore 9: ammassamento e incontro con le autorità;- 9,45: sfilata;- 10,15: alzabandiera e onori al Labaro nazionale;- 10,30: Santa Messa;.- 11,15: commemorazione ufficiale;- 12,30 rancio alpino.Le cerimonie saranno onorate dalla partecipazione degli alpini

tedeschi con la banda militare di Garmisch Partenkirchen.Per informazioni e prenotazioni:Versante Vallecamonica- Sezione A.NA. Vallecamonica - via Croce 1- 25043 Breno

(Bs)- tel. 0364-321783;- Fernando Sala, via Marconi 1 - 25043 Breno (BS) - tel. 0364-

22309; www. webmaster.g3i.it/ana e-mail: [email protected] Trentino- Giovanni Bernardelli, via A. Casalina 14 - 38020 Piano di

Commezzadura (Tn); tel. e fax: 0463 979954;- Ufficio Turistico Commezzadura, tel e fax: 0463/974840.

Oggi il lungo nastro dipietra si al lungaancora per oltrequattromila chilo-metri lungo la fron-tiera settentrionaledella Cina. E’ la sola operadell’uomo visibilea occhio nudodallo spazio.Intorno a que-

sta sbalorditiva follia della menteumana le definizioni si sono spre-cate, ma una sola ne rivela tuttal’orrida grandiosità: su uno dei piùfantastici scenari montuosi del pia-neta corre il cimitero più lungo delmondo.

Dopo una serie di lotte feroci,l’impero cinese aveva appena tro-vato la sua unità (durerà due mil-lenni, fino agli albori del secoloscorso, quando l’ultimo imperatoresi lascerà convincere dai comunistidella rivoluzione a dedicarsi al ➜

Lo spettacolare saliscendi della Grande Muraglia sulle frontiere

montane della Cina.

13

LA MURAGLIA CINESE SULLA DORSALE DELLE MONTAGNE: ESEMPIO UNICO DELLA FOLLIA UMANAI PROSSIMI 26,27 E 28 LUGLIO CON CERIMONIA CONCLUSIVA A MALÉ, IN VAL DI SOLE

Un drago di pietra lungo 4000 chilometri

In memoria di Cesare Battisti il 39° pellegrinaggio in Adamello

di Umberto Pelazza

Un vallo difensivo eretto controle invasioni, ma anche unmostruoso, infinito cimitero che contiene almeno 400.000salme - Nei pressi del grandelago Ku-ku-nor supera i duemi-la metri di quota.

I difensoridelle fortezzesono pronti adaccorreresulle mura.

A Temù il museodella Guerra Bianca

Pellegrinaggio Contrin:numeri utili degli alberghi

Com’è noto a Temù c’è un grande museo dellaGuerra Bianca. Ospita, tra l’altro, una mostra foto-grafica itinerante, allestita in occasione dell’Annointernazionale delle montagne. Si tratta di una espo-sizione di grande interesse storico, unica nel suogenere, che merita di essere visitata. Questi gli orari di apertura:

Museo: tutti i giorni dalle 17,30 alle 19,30 (periodo29 giugno-8 settembre);Mostra: tutti i giorni dal 6 luglio all’8 settembre.

Per informazioni: Walter Belotti, tel. 0364-906420;0364-94617, oppure : Sergio Zani, 0364-94502.

Come abbiamo annunciato su L’Alpino dimaggio, sabato 22 e domenica 23 di questomese di giugno si svolgerà il pellegrinaggiosolenne al rifugio Contrin, in alta val di Fassa,nel 105° anniversario di costruzione del rifugioe nell’Anno internazionale delle montagne.

Pensiamo di fare cosa utile dando il recapitodelle associazioni degli albergatori dell’altavalle: Consorzio Fassatour, tel. 0462-601460,e-mail [email protected] , e Consorzio alber-gatori Alba e Penia, tel. 0462-601699, [email protected]

12

Page 8: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

1514

indigenti, prigionieri tirati fuori dallegalere. Andarono a consumarsi leunghie sull’argilla e il granito dellamuraglia funzionari pubblici, super-flui e corrotti (rispunteranno prestoin altre parti del globo...), intellet-tuali esautorati dalla nuova politicaculturale: la piazza Tien-an-men diallora vide violenti scontri con glistudenti, roghi di libri ed esecuzio-ni sommarie.

Alla periferia dei cantieri si disso-dava e si seminava, ma ci volevaben altro per quelle moltitudiniaffamate. Le donne cucinavano,tessevano i vestiti e rappezzavanole tende. Generazioni di famiglietrascorsero la vita ai piedi dellamuraglia.

I dettagli sulla progettazione el’esecuzione dell’opera sono fram-mentari e controversi. Eretta lacoppia di muri, sia con pietre rica-vate spaccando pazientemente lerocce, sia con mattoni fabbricatisul posto, lo spazio interno venivariempito d’argilla, scaricata da lun-ghe corvées che sfilavano lenta-mente con due panieri a bilancieresulle spalle. La terra veniva com-pressa con i piedi e rotolandovi

sopra pesanti tronchi d’albero.Denutriti e sfiniti dalle fatiche e

dalle privazioni, gli operai morivanocome mosche, e per risparmiaremateriale prezioso entravano diret-tamente a far parte della muraglia;anche i malati e i feriti erano desti-nati alla stessa fine. Si calcola chel’immensa necropoli custodiscaalmeno quattrocentomila corpi.

A sera, una crudele ballatas’innalzava nel silenziodegli accampamenti: “Sevi nasce un figlio non fate-lo crescere, così nonvedrete scheletri lungo lemura”. Durante un viaggiod’ispezione perse la vita lostesso imperatore; fusegretamente riportatonella lontana capitale suun carro di pesce marcio,per confondere il lezzo delcadavere in decomposi-zione. Non si riuscì a completareun linea difensiva continuae i tratti non presidiatierano perfettamente inutili:le truppe cinesi eranolente, perché distribuite suspazi enormi, mentre imongoli, mobil issimi,potevano attaccare dove equando volevano. Il piùfamoso tra essi, Gengis-

giardinaggio), ma al di là dellemontagne scalpitavano sui loropiccoli e focosi cavalli le tribùmongole degli Unni, pastori noma-di e predoni, lo sguardo perenne-mente fisso sulle prospere terreagricole del sud, che nei loro sognivedevano felicemente razziate emesse a pascolo. Cavalieri e arcie-ri impareggiabili (ancora oggi il tirocon l’arco dal cavallo lanciato acorsa sfrenata è sport nazionale),devastavano le campagne, mette-vano a sacco una città in un batterd’occhio e scomparivano, lascian-do alle loro spalle incendi, cadaverie carestie (qualche secolo dopo,dirottati a occidente dalla presenzadella Grande Muraglia, contribui-ranno alla caduta di Roma: il nomedi Attila rimarrà da noi simbolopauroso di furia devastatrice).

Ma trovarono pane per i lorodenti nel primo sovrano del nuovoimpero. Tsing-Huang-Ti fu parago-nato a Cesare e a Napoleone (madichiarato superiore a Enrico VIIIper la quantità incredibile delle sueconcubine: ci vollero 36 anni perpassare una sola notte con ognunadi esse). Le sue stravaganze e lesue atrocità (mise a morte, più omeno raffinatamente, oltre unmilione di persone) lascianopensare che non avesse tuttele rotelle a posto: ma questo èun punto di vista strettamenteoccidentale.

Quei barbari, pensò, conti-nuavano a calare dalle monta-gne infischiandosi dei fortini ebastioni disseminati a scac-chiera sul confine? Il rimedioera uno solo: murarli all’ester-no, frapporre un ostacolo con-tinuo e impenetrabile, presidia-to in tutta la sua lunghezza.Prese così avvio la più grandemobilitazione operaia di tutti itempi. Da tutte le provincedella Cina cominciò l’esodoforzato di armate di lavoratori:soldati rimasti inattivi dopo l’u-nificazione del paese, contadini

ha le sue fondamenta subacqueesu enormi vascelli riempiti di ferro.E’ la “Porta tra la montagna e ilmare”, attraverso la quale, nel1550, i Manciù aggirarono la Gran-de Muraglia e arrivarono a Pechi-no, come faranno i tedeschi con laLinea Maginot per giungere a Pari-gi (non sono bastati infatti quattrosecoli per sfatare la pericolosa illu-

sione che portò le potenze occi-dentali a realizzare le loro podero-se ed effimere linee difensive:Maginot, Sigfrido, Vallo Atlantico).

La Grande Muraglia inizia la suadecadenza e nei secoli successivisi riduce a malinconica testimo-nianza di un grande sogno dipotenza e di gloria durato per mil-lenni: in verità un mastodonticodispositivo che ebbe altissimi costiin vite umane e dissanguò l’erarioin modo sproporzionato alla suautilità. Ha un ultimo sussulto quan-do i cinesi di Mao-Tse-Tung sischierano quasi simbolicamentesulle sue rovine a contrastare l’a-vanzata dei nuovi invasori venutidal mare, i giapponesi.

Oggi, sui camminamenti, i guer-rieri con cimieri, corazze e faretresono stati rimpiazzati da modelledalle gambe lunghe e affusolate eda pellicce milionarie: lo sguardonon è più rivolto alle minacce pro-venienti dalle steppe del nord, maall’occhio freddo della macchinada presa.

Ma il grande drago non si scom-pone. Sa che in Cina dicono tutto-ra: “Non sei nessuno, finché nonhai visto la Grande Muraglia”. ■

Khan, riuscì nel XIII secolo a impa-dronirsi della Cina, nel periodo incui stava per giungere dall’occi-dente il più famoso dei viaggiatori,Marco Polo.

La dinastia dei Ming, dalla qualeprese nome l’epoca d’oro dell’arteceramica, provvide a restaurare,prolungare e rinforzare la GrandeMuraglia: conservata in buonaparte, è quella che viene oggi per-corsa dai turisti di tutto il mondo.

I muri di mattoni, distanziati diuna mezza dozzina di metri e altiotto, s’innalzano su basi di pietra: ilripieno di terra e ciottoli è lastricatodi pietre rettangolari. A intervallivariabili sono collocate torri diguardia con arsenali e magazzini.Sui passi montani le fortificazionisono più robuste e le mura rad-doppiate: i tratti più ripidi si supe-rano con gradinate. Le feritoiesono inclinate: le frecce si poteva-no scagliare verticalmente, ridu-cendo al massimo gli angoli morti.Nel XV secolo vi furono installatipezzi di artiglieria. Nei pressi delgrande lago Ku-ku-nor la muragliasupera i duemila metri di quota.

Gli ultimi bastioni si arrestano sulMar Giallo, sorretti da una diga che

E’ imminente l’assaltodelle mountain-bike?

Sugli antichi camminamentile favole di Disneyland s’incontrano col mito.

1937. Da fortini e mura sbrecciatele truppe di Mao-Tse-Tung attendo-no i giapponesi.

Lagazuoi: visite guidate al museo all’aperto

della Grande Guerra

Luciano Cherobin nuovo vice presidente nazionale

Dopo l’articolo sul museo all’apertodella Grande Guerra sul Lagazuoi,scritto da Mario Dell’Eva e apparso sulnostro giornale, tanti alpini hannochiesto informazioni sulle possibili visi-te guidate nella zona delle Tofane.

Gli interessati possono rivolgersi alComitato Cengia Martini Lagazuoi,

presso il gruppo ANA, via Marconi 16,Casella Postale 46 – 32043 Cortinad’Ampezzo; telefono e fax: 0436-4861; sito internet:

http:/www.dolomiti.org/lagazuoiSono necessari accordi preventivi

perché è prescritto un determinatoequipaggiamento.

Il consigliere nazionale Luciano Cherobin è stato nominato vice presi-dente nazionale su proposta del presidente nazionale Beppe Parazzini,approvata dal Consiglio direttivo nazionale.

Cherobin subentra a Carlo Balestra, ed affianca l’altro vice presidenteVittorio Costa e il vice presidente vicario Corrado Perona.

Page 9: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

“Per vias et aquas”:una grande operazione

di Protezione civile del 3° Raggruppamento

16

della sezione di Roma. Sveglia, alzabandiera e via: alle

7.30 di sabato, 6 aprile, 1600 uomi-ni e 266 mezzi avevano già lasciatola grande tendopoli, allestita nelcampo base presso l’area fieristicadi Godega Sant’Urbano, per rag-giungere i 24 cantieri organizzatidai responsabili sezionali, gli infati-cabili Andrea Danieli e Toni Spe-ranza. Gli ultimi dettagli sulle ope-razioni erano stati forniti nel corsodel briefing della sera precedente airesponsabili delle varie squadre,presenti Gorza, responsabile delTriveneto, e De Maria, responsabile

Conegliano e la SinistraPiave. Passa qui il confinetra la vasta pianura che arri-

va dal mare e le dolci colline, lietepropaggini di quell’ampio sistemamontagnoso costituito dalle PrealpiVenete. Ammirando il castello chesovrasta la città, immerso in unaselva di cipressi, o il verde collinareche circonda l’imponente manierodi San Salvatore, che incombe sulPiave, ti vengono in mente i pae-saggi che splendono dietro lemadonne del Cima e del Tiziano eti chiedi se la loro sensibilità pitto-rica sarebbe stata così raffinata senon avessero avuto la fortuna dipoter ammirare paesaggi così pre-gnanti di poesia.

Terra verde e fresca di acqueabbondanti: è questo lo scenario incui lo scorso aprile si è svolta l’e-sercitazione “Per vias et aquas”,organizzata dal nucleo di Protezio-ne civile della sezione di Coneglia-no, che ha visto l’arancione di unamiriade di tute di volontari fonder-si ai colori di una primavera ormainel pieno del suo splendore. Con inuclei di tutte le sezioni del Trive-neto erano presenti anche volontari

C.C.I.O. I convenuti erano statiaccolti dal saluto dal neo eletto Pre-sidente della sezione Conegliano,Antonio Daminato.

L’esercitazione riguardava perlo-più opere di riqualificazione delterritorio sotto l’aspetto della pre-venzione idrogeologica, tutte atti-vità preventivamente concordatecon gli uffici tecnici di 17 ammini-strazioni comunali. Va detto che,assieme ai volontari ANA dellesezioni del Triveneto, operavanoaltre associazioni, tra cui i Cavalieridell’Etere, i carabinieri in congedo,la Croce Rossa civile e militare.Praticamente era poi mobilitatatutta la sezione ospitante, con igruppi impegnati a fornire suppor-to logistico e a garantire il vettova-gliamento presso le loro sedi.Erano state previste anche provespecialistiche, tra cui l’evacuazionedi due scuole, lo spegnimento diun incendio simulato, con l’inter-vento di un elicottero, l’addestra-mento delle unità cinofile sul gretodel Piave e la simulazione di soc-corso a persone bloccate in edifici.Spettacolare è stato l’assalto alcampanile della chiesa di SanRocco, nel centro di Conegliano,per rimuovere un arbusto dallacella campanaria.

Le squadre erano formate daalpini di ogni età, accomunati dallostesso impegno, compostezza egenerosità. Ha incuriosito la pre-senza di numerose “penne rosa”,impegnate nella logistica ma inqualche caso anche armate dimotosega.

“Per vias et aquas”:una grande operazione

di Protezione civile del 3° Raggruppamento

gliano. La presenzadel Beppe naziona-le, impegnato inuna concomitantem a n i f e s t a z i o n ealpina a 150 chilo-metri di distanza,ha contribuito adalimentare in qual-cuno la convinzio-ne che il nostroPresidente posseg-ga il taumaturgicodono dell’ubiquità.

Domenica mattina, dopo lamessa al campo base, celebrata dalcappellano sezionale don Domeni-co Perin, la sfilata dei volontari perle vie di Conegliano è stata l’occa-sione per contare uomini e mezzi.E per constatare, come sottolineatocon viva soddisfazione dal respon-sabile nazionale Sarti, presenteall’esercitazione con Greppi, che laProtezione Civile alpina del Trive-neto può già contare su grandinumeri. Lo speaker nazionaleNicola Stefani ha illustrato la storiadelle sezioni partecipanti e le fina-lità della nostra Protezione civile,ricordando con toni appassionati(era inevitabile dal momento chegiocava in casa) la grande tradizio-ne alpina di questa città, culla del6°, del 7° e del gruppo art. mont.Conegliano. Il resto nel segno dellafesta, con pranzo al campo base,discorsi di saluto e ringraziamentoe consegna di attestati.

Dove passano, gli alpini lascianosempre il segno. E di segni ne

hanno lasciati nella Sinistra Piave:20 i chilometri di fiumi e torrentiinteressati da pulizia e taglio vege-tazione, posa in opera di 800 metridi staccionata, collocazione di retiparasassi, recupero di strade e sen-tieri panoramici, recupero di fonta-ne ecc… . 1609 le tute arancioneANA presenti, con interventi quan-tificati in 16.560 ore lavorative.

Ma altri importanti segnisono stati lasciati, anche senon altrettanto quantifica-

bili. Non è sfuggito, per esempio,qui nell’operoso Nord Est, comegiovani ed anziani possano rinun-ciare al loro week-end in nome diuna appartenenza e di un impegnodi volontariato, ribadendo come lagratuità sia un forte connotato delDNA alpino.

La Protezione civile ANA, nata inFriuli all’indomani di una maledet-ta notte di luna di maggio, rappre-senta il futuro della nostra associa-zione. Gli alpini hanno capito cheper avere un ruolo importante nonc’è via migliore di quella dell’atten-zione verso gli altri, verso chi è col-pito dalla catastrofe o chi ha biso-gno di aiuto. Vogliono percorrerequesta strada per praticare nellamaniera migliore i valori alpini;per ridefinire la loro identità, libe-randola da troppi anacronistici luo-ghi comuni; perché ritengono siaquesto il modo più efficace pertestimoniare il loro anelito ad unasocietà più fraterna. E per qualifi-carsi come uomini di pace.

Gianfranco Dal Mas

Hanno colpito la professionalità,l’organizzazione, l’equipaggiamen-to e la disponibilità di mezzi dellesingole squadre, oltre che l’orga-nizzazione complessiva. Forse, unodegli aspetti più sorprendenti diqueste esercitazioni è constatarecome gli alpini, che spesso nelleloro manifestazioni si fanno notareper creatività e fantasiosa approssi-mazione, al momento opportunosappiano trasformarsi in perfettamacchina operativa.

Grande è stato l’apprezzamentoda parte dei responsabili delleamministrazioni e di coloro che,prima incuriositi dal grande via vaie poi inevitabilmente coinvolti,hanno finito col diventare spettato-ri nei cantieri.

Dopo cena, nella sala con-gressi del campo base eraprevisto il concerto del coro

BAJ, uno dei cori più “alpini” checi sia, essendo formato dagli excoristi della Julia. Il Testamento delcapitano, intonato in piedi da 800alpini presenti in sala, ha fattovacillare del tutto la commozionedi qualche vecio, precedentementemessa a dura prova da Stelutis alpi-nis, Signore delle cime e da una sin-golare armonizzazione del “33”.Significativo l’abbraccio finale ditutti i coristi a quello che fu, è, eper sempre sarà, il loro capitano: ilcolonnello Parisotto. Assisteva alconcerto Parazzini, “obbligato” apresenziare dagli amici di Cone-

L’”assalto” al campanile di San Rocco, in centro a Conegliano

Alpini impegnati nel taglio e rimozionedi un albero trascinato dalla piena.

Antoni Sarti(al centro),responsabiledella Prote-zione civile ANA, ispezio-na un cantiere di lavoro.

17

Page 10: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

19

Dunque il grande timore èpassato: l’adunata c’è stata,Catania ci ha accolto come soloi siciliani sanno fare in fatto diospitalità, gli alpini sono arrivatinumerosi.

Ma quale era questo timore?Quello espresso da alcuni, sus-surrato da altri, metabolizzato daipiù: cioè che la distanza, il brac-cio di mare, l’esiguità della sezio-ne, le dicerie sull’ambiente isola-no potessero indurre la maggio-ranza degli alpini a starsene acasa riducendo il nostro tradizio-nale incontro a un che di rabber-ciato. Chi ha pensato a questo, echi scrive era uno di essi, è statoclamorosamente smentito. Nonsolo la partecipazione, c’è statae il numero di presenze di Bari‘93, il punto più a sud fino a ieritoccato sul territorio nazionale èstato migliorato, ma abbiamoassistito a due fenomeni ai quali,francamente, non eravamo pre-parati: le astuzie poste in attodagli alpini del Nord e del Centroper essere presenti a Catania uti-lizzando aerei, treni, navi, cam-per, TIR e la presenza di giovani,molti giovani, smentendo l’altraerrata convinzione che questafosse l’Adunata dei pensionati.Nulla ha fermato i nostri associa-ti, chiara conferma che cambia-no le generazioni ma che lo spiri-to, almeno per ora, è semprequello, spirito di adattamento, disacrificio, di intenso amore per laSpecialità.

Gli alpini non hanno volutoperdere l’irripetibile occasione diun abbraccio con quella Siciliache in tanti non conoscevano eche ha consentito a molti dicambiare pregiudizi atavici,come hanno fatto notare in più

occasioni l’arcivescovo LuigiBommarito, il presidente dellaProvincia Nello Musumeci, il sin-daco Umberto Scapagnini.

Timore, per riprendere l’argo-mento chiave di queste note, perla capacità della sezione Siciliadi affrontare, nell’esiguità diassociati, un lavoro colossalequale quello dell’organizzazionedi un’Adunata, peraltro puntual-mente smentito dagli ottimi risul-tati conseguiti. Al presidenteGarraffo e ai suoi possiamo benapplicare il detto di Churchill suipiloti della RAF impegnati nellabattaglia d’Inghilterra (1940):“Mai tanti devono gratitudine atanto pochi”. Né va dimenticatoil comportamento della popola-zione di Catania che, digiuna diqualunque conoscenza alpina,poteva accogliere la calata deicentro- nordici quantomeno condiffidenza: invece il suo abbrac-cio è stato, caldo, stritolante,“siculo”. Ne abbiamo avuto unaprova martedì (martedì!) 14,quando abbiamo visto in viaEtnea numerosi alpini con tantodi cappello, ancora poco pro-pensi a tornare ai propri lidi, fattisegno a espressioni di simpatiada parte dei locali, ivi compresicinque di Vittorio Veneto attor-niati da una torma di scolaretti,guidati dai loro insegnanti, cheringraziavano per lo spettacololoro offerto la domenica.

Siamo tornati alle nostre sedipaghi delle giornate vissute, lietidi aver trovato tanti nuovi amici,speranzosi che qualche giovanecatanese, e non solo, si arruoliquale volontario alpino.

Lasciate che la mia fantasiavoli: superata questa prova,Cagliari è proprio inaccessibile?

Quei timori, quella bella sorpresa

Anteprima della 75ª Adunata • Anteprima della 75ª Adunata • Anteprima della 75ª Adunata

di Cesare Di Dato

Questa è un’anteprima dell’Adunata nazionale, un’anticipazionedel servizio al quale sarà dedicato – come avviene da sempre – unconsiderevole spazio nel nostro numero di luglio. Per intanto, eccouna carrellata di fotografie, colte nei vari momenti catanesi. I servi-zi sono di Guido Comandulli e Sandro Pintus.

Il centro operativo del Servizio d’ordinenazionale. Gli uomini del Servizio d’ordinehanno il compito di garantire l’ordinatosvolgimento di tutte le cerimonie compre-se nel complesso programma dell’Adunatanazionale, il regolare afflusso delle sezioninella zona di ammassamento prima dellasfilata e il composto e rapido smistamentonella zona di deflusso. Gli applausi che hanno accompagnato illoro incedere a chiusura della sfilata sonostati la giusta e doverosa ricompensa alloro impegnativo lavoro svolto con genero-sità, nello schietto spirito alpino.

Una bottiglia e un sorriso: gli ingredientiper l’avvio di una lunga chiacchieratacon i vecchi commilitoni. Anche questoè …Adunata.

I catanesi hanno condiviso la festa deglialpini. Eccone uno, fra i tanti, sceso instrada con la bandiera e il figlioletto che porta un cappello acquistato ad una bancarella. Catania ha risposto splendidamente all’Adunata, gridando: Viva l’Italia, Viva gli alpini…

Ciao vecio, come stai? E riemergono i ricordi…

Improvvisamente, mentre la cima del-l’Etna si imbiancava, nuvole nere hannoscaricato la pioggia sulla sfilata. Gli alpi-ni non si sono neanche scomposti, edhanno continuato a sfilare. Gli spettatorihanno continuato ad applaudirli, riparan-dosi sotto le gradinate della tribunariservata al pubblico. “Non piove mai inqueste settimane…” , hanno spiegato,quasi scusandosi, i catanesi.

Page 11: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

2120

Anteprima della 75ª Adunata • Anteprima della 75ª Adunata

Una sposa sta per entrare in chie-sa, sabato pomeriggio. Un graditofuori programma accompagnatodagli applausi e dagli auguri deglialpini che stipavano la piazza.

Nelle due compagnie del btg.“L’Aquila” del 9° Reggimento, ci sono anche una dozzina dicaporal maggiori donna. Queste giovani hanno dimostra-to professionalità e carattere edhanno suscitato – più che curio-sità – grande simpatia. La Bandiera di Guerra del 9°,scortata dal comandante col. DiVita, e le due compagnie (chesono sempre state perfette)hanno riscosso lunghissimiapplausi, come pure la Fanfaradella Taurinense, congedatasidalla sfilata suonando la sicilia-nissima “Ciuri, ciuri”.

Sabato sera:l’appuntamento

d’obbligo èsotto l’elefante,

simbolo diCatania.

Sfila il Labaro nazionale portato con orgoglio dal-l’alfiere catanese Alfio Gulisano e scortato dal vicepresidente nazionale vicario Corrado Perona, dalpresidente della sezione Sicilia Antonio Garraffo edai consiglieri nazionali.

La Bandiera di Guerra del 9° reggimento Alpini con lo sfondo del monumento dell’Elefante,

simbolo della città di Catania. Siamo in piazza Municipio. La sfilata è partita da piazza Verga, aperta proprio daireparti alpini, così tanto acclamati per tutto il tragitto.

Le fotografie dei servizi dell’Adunata sono di Sandro Pintus e Guido Comandulli.

Page 12: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

La grande festa del sabato sera è anche il magicomomento dei cori e delle fanfare che si esibiscono un po’dappertutto. Queste ultime danno spettacolo nelle strade,riempiendo di note la città, spostandosi da un rione all’al-tro in un incontro.

I cori hanno invece bisogno di un luogo più raccolto,che spesso è costituito da cinema, teatri e chiese. Man-diamo a tutti il ringraziamento degli alpini, dei quali conti-nuano, cantando, le tradizioni. Qui vediamo il bel coroANA Valnure, della sezione di Piacenza, esibitosi assiemeal coro ANA di Oderzo, con grande successo nella chiesadi San Biagio, a Catania.

Il coro Valnure ha un maestro eccezionale in don Gianri-co Fornasari, e un repertorio di cante alpine e popolari nelpiù genuino solco della tradizione.

Cappelli rubati e ritrovati

22 23

…E c’è anche chi, per arrivare a Catania, è partito daPalermo, percorrendo a piedi tutta la Sicilia. E’ quantohanno fatto Bruno Miraglio e Francesco Bruno del gruppodi Alpignano (Torino),Luigi Mobilia e Alessan-dro Petracca, di BorgoSan Dalmazzo (Cuneo)ed Angelo Fornalé (Vero-na). Hanno camminatoper 12 ore al giorno,coprendo circa 55 chilo-metri per ogni tappa,ricevendo calorose acco-glienze dai gruppi alpinisiciliani.

Il magico momento dei cori L’Adunata di Catania ha avuto un solo “neo”: il

furto di cappelli alpini. Autori, giovani scooteristiche pensavano di essere spiritosi e collezionarecimeli. Vanno anche dette due cose: la prima èche gli stessi giovani, o i loro genitori, quandohanno capito cosa significa il cappello, per un alpi-no, hanno provveduto a restituirlo consegnandoloalla polizia, ai carabinieri o alle redazioni dei gior-nali e delle televisioni. La seconda, che gli stessiderubati hanno distinto il singolo episodio dall’ac-coglienza dei catanesi, che è stata davvero unicaper calore e simpatia.Ecco dunque l’elenco e la descrizione dei cappelliche sono stati restituiti: due li custodiamo pressola redazione de L’Alpino, (via Marsala 9, tel. 02-29013181) essendoci stati consegnati a Catania.Degli altri precisiamo chi li ha in consegna.Aggiungiamo che i proprietari possono rivolgersialla sezione ANA Sicilia, a Catania, al nr. 095-316275.

Presso la redazione de L’Alpino di Milano:- fregio artiglieria alpina – 3° reggimento artiglieria

da montagna; sul cappello ci sono 6 spille: adu-nata di Trieste dell’84- Adunata di Bolognadell’82 – Adunata di Trento dell’87 – Adunata diUdine dell’83 – Adunata di Verona dell’81 e unamedaglia con scritta “ANA Rivara 1929/1979”;Nappina verde con pennacchietto tricolore, unatreccina tricolore sul davanti con stelline varie –penna lunga. Un cappello molto “vissuto”.

- fregio fanteria alpina – forse paracadutista o delbtg. Susa – nappina blu; sul cappello le medagliedell’Adunata di Brescia e dell’Adunata di Catania.Penna lunga

Presso la sezione ANA di Catania:- fregio 8° reggimento alpini - nappina rossa - con

penna 25 cm. mostrine verdi con stelletta, unaper parte, medaglia 75ª Adunata di Catania, cin-turino con stella grande al centro e 6 stelline sia asinistra che a destra.

- fregio 3° artigliera alpina - nappina verde conovale in stoffa nera senza iniziali, penna 20 cm.con piumaggio tricolore alla base. Distintivo delbtg. Vicenza 9° Alpini, 3° artiglieria da montagnaJulia, sul lato opposto alla penna uno scudettoblu “N.B.C.” – uno nero “Specialista A” - undistintivo ovale dei “Vespri Siciliani”, 2 stellinecon nastrino tricolore, resti di stelle alpine incolla-te, sotto il cinturino un cordoncino giallo-nero-verde; fodera interna tricolore.

- fregio del 4° alpini, nappina bianca con pennanera di 20 cm. medaglie della 73ª Adunata diBrescia, della 75ª di Catania (non originale) eMonte Cornua del 27 aprile 1996, sul cinturino un

cordoncino in cuoio nero con stella centrale e 7 stelline sia asinistra che a destra

- fregio in stoffa (un po’ particolare) senza numero nappina rossacon penna 30 cm. - medaglia 70ª Adunata di Reggio Emilia edella 72ª di Cremona, sul cinturino un cordoncino in cuoio nerocon stella centrale e 5 stelline lato penna, 6 stelline lato oppo-sto, sotto un altro cordoncino tricolore. Sul lato opposto allapenna un nastrino tricolore sbiadito, all’interno manca la cin-ghia di cuoio.

- Cappello non deformato fregio senza numero, nappina verdecon ovale nero e iniziali CG. penna nera di 20 cm. con folto piu-maggio tricolore alla base, 2 medaglie 75ª Adunata di Catania(una per parte), scudetto nero a spilla “Marconista”.

Presso la POLFER stazione FF.SS.- Cappello da congedanti con stemma del 4° alpini, nappina

viola, penna circa 30 cm. con stella alpina incollata – mostrinaverde e distintivo quadrato “associazione volontari italiani san-gue” – senza numero del reggimento; Sotto lo stemma in stoffaun’altra stella alpina incollata sul cinturino – una stella centralecon una punta rotta e altre piccole stellette (8 a sinistra e 8 adestra) e sotto al cinturino un cordone grigio.

Presso la stazione dei carabinieri di piazza Dante a Catania- Nappina verde, penna con tricolore – 7° alpini, stemma Valcor-

devole – 18 medaglie Adunata – distintivo del 50° anniversariodella sezione di Valdobbiadene.

Presso il gruppo alpini di Zurigo- Cappello con distintivo della Taurinense – reparto trasmissioni.

E' stato indetto un concorso aperto a tutti per la realizzazione di due ela-borati grafici relativi alla medaglia ricordo e al manifesto ufficiale della 76ªAdunata nazionale che si terrà ad Aosta il 10 e l’11 maggio 2003. Lecaratteristiche dei progetti devono considerare quanto segue:

Medaglia commemorativa della 76ª Adunata:Su una faccia devono apparire il logo dell'ANA, lo stemma della città di

Aosta e la data dell'Adunata (10-11 maggio 2003), mentre sull'altra facciauno o più elementi significativi degli alpini, di Aosta e, nel bordo, la scritta“76ª Adunata Nazionale Alpini” (con eventualmente il nome di Aosta qualo-ra non compaia sull'altra faccia).

Manifesto ufficiale della 76ª Adunata:Devono risultare le seguenti scritte: “Associazione Nazionale Alpini - 76ª

Adunata nazionale Aosta 10-11 maggio 2003”e dovranno inoltre trovare rilievo il logo dell'ANA e una sintesi grafico-

pittorica di elementi significativi caratterizzanti gli alpini e la valle d’Aosta.I due elaborati, realizzati su cartoncino (35 cm di base e 50 cm di altezza

per il manifesto, e 10 cm di diametro per la medaglia) dovranno pervenirealla sede nazionale dell'ANA, via Marsala 9 - 20121 Milano, entro il 31ottobre 2002. I lavori saranno esaminati da una apposita commissione.

A quelli prescelti - a giudizio insindacabile del Consiglio Direttivo Nazio-nale - saranno riconosciuti rimborsi di 250 euro per il bozzetto della meda-glia e di 500 euro per il bozzetto del manifesto. Degli elaborati prescelti,l'ANA si riserva il diritto di fare uso nei modi ritenuti più opportuni. Gli ela-borati presentati non verranno restituiti.

CALENDARIO MANIFESTAZIONI

23 giugnoSAVONA - Ad Albisola Marina inaugurazionemonumento dedicato agli alpini della Cuneense

6/7 luglioCADORE – 75° del gruppo di Auronzo

7 luglio53° RADUNO AL SACRARIO DELLACUNEENSE AL COLLE DI NAVASALUZZO – Festa alpina al Monte Bracco diBargeBASSANO DEL GRAPPA – Raduno sezionalesul Monte GrappaALESSANDRIA – Raduno sezionale a PonzoneCOMO – 20° raduno a ricordo del btg. Valled’Intelvi a Casasco IntelviMODENA – Pellegrinaggio alla chiesetta dellePiane di Mocogno

12 luglioTRENTO – Ricordo 86° anniversario del martiriodi Cesare Battisti sul Doss Trent

14 luglioPELLEGRINAGGIO NAZIONALE ALL’ORTIGA-RA A RICORDO DEI CADUTI DELLA PRIMAGUERRA MONDIALETRENTO – Commemorazione dei martiri Battistie Filzi a Monte CornoCARNICA – 14° raduno sezionale a Forni diSopraVARESE – 18ª edizione “Carro Fiorito” a LavenoMombello SALUZZO – Raduno alpino a Bellino (ValleVaraita)BRESCIA – Gara di Marcia di regolarità a Irmain Valtrompia

20/21 luglioBOLOGNESE/ROMAGNOLA – Raduno alpino aMonghidoro per il 40° del gruppoREGGIO EMILIA – Adunata provinciale aLigonchio

21 luglioBIELLA – Messa alla chiesetta di Monte Cami-no in suffragio delle Penne Mozze e 80° di fon-dazione della sezioneSONDRIO e BERGAMO – Incontro tra alpinibergamaschi e valtellinesi al Passo San Marcodi AlbaredoVERONA – Pellegrinaggio al Passo di Fittanze

24 luglioBRESCIA – Finale torneo di calcio

28 luglio39° PELLEGRINAGGIO IN ADAMELLO(SEZIONE VALLECAMONICA)BELLUNO – 35° pellegrinaggio alla Madonnadelle Penne Nere a Sasson di Val di Piera VALSUSA – Pellegrinaggio alla vetta del Roccia-meloneCADORE – Pellegrinaggio alla chiesetta alpinadi Pian dei Buoni (Lozzo di Cadore)CADORE – 14° raduno sezionale a SappadaSALUZZO – Festa alpina a Pian Munè di Pae-sana

Da Palermo a Catania,camminando

Adunata di Aosta (10-11 maggio 2003):il concorso per la medaglia e il manifesto

Page 13: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

Tenaci nell’operare, fedeli nella memoria

GEMONA

2524

Tra le ferite più gravi inferte dalterremoto del 1976 al Friuli,quella subita da Gemona fu

memorabile: un po’ meno di Venzo-ne e di Osoppo, ma comunque,assai preoccupante. Eppure, se oggisi va in quell’angolo di Friuli legatoad una storia bimillenaria, col suostupendo Duomo romanico-gotico(che resistette al sisma), con i ruderidel castello antico, si resta meravi-gliati, perché del terremoto restanopochissimi (e lievissimi) segni. Comedel resto in tutta la regione, nellaquale si lavorò bene e rapidamente,con il concorso significativo eimportantissimo degli alpini.

Alpini, che qui - ovviamente -sono di casa, come - ovviamente -lo sono in tutto il Friuli, zona dovetutto parla di Julia. E dove nel 2000sono stati festeggiati i 75 anni di vitadella sezione. Una sezione che nonnacque dal nulla, così, un bel gior-no, ma che trovava origine da ungruppo preesistente (e attivo) dipenne nere reduci dalla GrandeGuerra: il gruppo Monte Canino.

Nella sua non breve storia, questapiccola sezione dell’ANA non hacompiuto grandi imprese, ma la suapresenza l’ha sempre fatta sentire.Si pensi che negli anni della guerra edell’immediato dopoguerra (1940-1946), ci si prodigò a favore deirichiamati con l’erogazione, secondol’opportunità, di assistenza alle lorofamiglie. Ma è stato soprattutto apartire ai primi anni Sessanta che lepenne nere gemonesi si sono prodi-gate in casi di calamità, da unaparte, e pensando a realtà locali dasalvare, dall’altra.

E’ del 1963 una sottoscrizione peri sinistrati del Vajont ed è di tredicianni dopo, la tragedia che colpìdirettamente, con la popolazione,anche loro, gli alpini: quattordici frapenne nere e loro familiari persero lavita, così - come si ricorderà - 29alpini in servizio, furono uccisi dalcrollo della caserma Goi.

Va da sè che con una tragediasimile “in casa”, le penne nere diGemona si rimboccarono per primele maniche, unite ai commilitonivenuti da tutta Italia per lavorare nelcantiere 4.

Ma finita l’emergenza in casa pro-pria, per così dire, l’ANA gemoneseriprese ad occuparsi dei problemidel prossimo; ed eccola impegnatanella raccolta di firme per l’erigendoospedale per la prevenzione e curadel cancro in quel di Aviano (Porde-none), nella erogazione di contributiai terremotati del Montenegro. Eancora, insieme ai commilitoni ber-gamaschi e ad emigranti tornati alpaese, ecco la ricostruzione dellachiesa di San Rocco, “pezzo” stori-co risalente alla fine del ‘400-primidel ‘500: lavori avviati nel 1980 econclusi l’anno successivo.

Il 1983 - è nella memoria di tutti -l’Adunata nazionale si svolse a Udine

e nell’occasione, Gemona rivolse ilsuo grazie, attraverso il sindaco alpi-no Benvenuti, alle penne nere cheavevano lavorato nel cantiere nume-ro 4: quelle bergamasche, di Brescia,Salò, Valle Camonica, ai genieritedeschi e ai militari del quarto equinto corpo d’armata. Non potevamancare una calda ospitalità, mani-festatasi nella accoglienza (nellericostruite case degli alpini) dei com-militoni che avevano lavorato per laricostruzione. In quello stesso anno, isoci dell’ANA dettero un apportonon indifferente alla ricostruzione dicase lesionate dal sisma del 1976 icui proprietari non avevano alcunapossibilità di provvedere di persona.

E sempre in tema di lavori, il 1984vide la ricostruzione della chiesa sulMonte San Simeone, quella dellachiesetta del Monte Cuarnan e poi

una sottoscrizione per i terremotatid’Abruzzo. E’ del 1988 la intitolazio-ne di una via di Gemona a FrancoBertagnolli, il presidente nazionaledelle penne nere il cui nome resteràper sempre legato all’opera di rico-struzione in Friuli.

Andiamo avanti. 1993: insieme aisoci di altre sezioni friulane, i gemo-nesi partecipano ad una giornata alcampo profughi di Punta Salvore(Croazia) attuando una collaborazio-ne di Protezione civile nella messa inopera di prefabbricati (con relativiservizi igienici, e allacciamenti elet-trici e idrici). Senza contare la signifi-cativa opera svolta in paese, con laposa dell’acciottolato (15 metri dilunghezza per parte) ai lati della“Fontana vecchia”, storico e artisti-co pezzo nella zona panoramica diGemona. Nel giugno 1997, alla inau-gurazione della Casa Vacanze di

Il presidentedella sezione Ivano Benvenuti,classe ‘43, già fun-zionario delle Poste,sposato, 2 figli.Caporal maggioredel 3° artiglieria damontagna a Tarvi-sio, 1°/75, gruppoBelluno, repartocomando.

I presidenti della sezione, inti-tolata alla medaglia d’argentodella Grande Guerra tenente Placi-do Bierti, sono stati, dal 1925:Gino Dosi, Alberto Liuzzi (cadutoin Spagna nel 1937, medagliad’oro al valor militare), AntonioVenchiarutti, Antonio Palese, Artu-ro Di Gianantonio, Alessio Silvestrie Mario Serafini.

Nel consiglio direttivo i vicepre-sidenti sono Dario D’Incà e Valen-tino Stefanutti; segretario è RenzoFortin; tesoriere è Alberto Ceschia.

La sezione ha 821 soci e 220amici degli alpini, suddivisi in 10gruppi. Ha un coro e un giornale: ilquadrimestrale “Gemona alpina”.La sede è in comodato d’uso dalComune.

Due medaglie d’Oro e 20 d’Argen-to costituiscono il medagliere dellasezione.

Una curiosità: dal 1933 al 1942, ungruppo della sezione era a Villach(Austria), costituito da operai epersonale delle Ferrovie delloStato colà residenti per motivi dilavoro; in tutto, una ventina, comerisulta dal Libro degli iscritti dellasezione di Gemona risalente aiprimi anni Trenta.

Zovello (Ravascletto) per ragazzidown, c’erano anche le trenta pennenere gemonesi, che avevano lavora-to ogni fine settimana per la ristrut-turazione dell’edificio.

Fra tutte le opere svolte negli anniNovanta, spicca il Parco dellarimembranza in quel di CampoLessi: un ambiente “di profondaserenità - come è stato sottoli- ➜

di Giovanni Lugaresi

2002: la sezione sfila all’Adunatanazionale a Catania: tre lustri di sto-ria alpina, tre lustri di storia d’Italia.

Tenaci nell’operare, fedeli nella memoria

1925: una splendidafoto storica che risaleall’anno della costitu-

zione della sezioneGemona, nata dal grup-

po “Monte Canino”.

Storia delle nostre sezioni

1976: ecco come fu ridotta Gemona dalterremoto del maggio 1976. Gli alpinifurono tra i principali artefici della rico-struzione della città e del Friuli.

Page 14: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

Un bocia,due bocia (o boce?)Poco importa,

purché …

27

Storia delle nostre sezioni

neato dalle penne nere - luogoideale di raccoglimento e di medita-zione, parco giochi per bambini,accurate zone con vegetazione “aprato verde”, riposanti panchine,monumento ai Caduti di tutte leguerre... Con una opportuna integra-zione rappresentata dalla scultura,in grandezza naturale, del “mulo”,indispensabile e fedele compagnodelle penne nere in pace e in guerra,omaggio alla sezione del socioMarco Bona”.

La fine degli anni Novanta è statacaratterizzata da altre significativeopere: risistemazione della chiesettaintitolata alla Madonna della Neve e

inaugurazione della ancora votivapresso la chiesa di San Micheledistrutta dal sisma del 1976 (un bas-sorilievo dello scultore GiovanniPatat); una raccolta di beni di primanecessità per il Kosovo e la parteci-pazione (con tre soci) all’operazionedi Protezione civile “Arcobaleno” inAlbania.

Fra i lutti che hanno rattristato lavita delle penne nere gemonesi, unoin particolare è stato sentito: lascomparsa di Italo Madussi, che nelperiodo 15-31 maggio 1993 avevalavorato (unico della sezione) a Ros-sosch nella “Operazione Sorriso” eun altro non ha lasciato certo indiffe-

renti: la morte, alla vigilia dei centoanni, di Eugenio Cucchiaro, classe1901.

Ma dire Gemona è dire anche ilbattaglione omonimo ed è andarecon la memoria all’affondamentodella motonave Galilea (marzo 1942)che trasportava le penne nere dallaGrecia in patria. Nel 1979, per inizia-tiva dei superstiti venne costituital’associazione “Naufraghi del Gali-lea”, i cui componenti si incontranoogni anno e alle Adunate nazionalisfilano con la sezione ANA di Gemo-na: una sezione piccola, con pochiiscritti, ma tenace nell’operare efedele alle memorie. ■

Concorso letterario“Parole attorno al fuoco”

Un bocia,due bocia (o boce?)Poco importa,

purché …

La sezione di Treviso in collaborazionecon il gruppo alpini di Arcade ha indet-to l’ottava edizione del concorso lette-rario nazionale “Parole attorno alfuoco” sul tema: “Genti, soldati eamanti della montagna: storie e proble-mi di ieri e di oggi”.Gli elaborati (di non più di 6 cartellestandard, in otto copie, possibilmente

anche su floppy-disk con etichettaanonima e in busta senza indicazionedel mittente) dovranno pervenire entro il30 settembre 2002 alla segreteria delconcorso c/o il gruppo di Arcade , viaMontenero 10 –31030 Arcade (Treviso).Per informazioni telefonare al nr. 0422-874088, fax nr. 0422-874053; e-mail: [email protected]

Ma insomma: bocia, al plura-le, fa bocia o boce? A gettare il sassolino nello

stagno della semantica quiete delnostro lessico più genuino e sponta-neo, nello stagno che raccoglie tuttele nostre meravigliose diversità lin-guistiche, alcune addirittura degned’essere considerate vere e proprielingue (non specifichiamo per farcadere un secondo sasso, e questavolta ancor più grosso) è stato Wil-liam Faccini, direttore di Alpini sem-pre, giornale della sezione di Feltre.

Apriti cielo! Un problema che èlessicale sì, ma che continua a daradito a discussioni accese, anzi,accesissime. E che in genere, in terraveneta – quella interessata più d’o-gni altra - si concludono con un gar-bato “…a te sê proprio mona!”,seguito da una salutare e pacificatri-ce bevuta.

Tirata la pietra, dunque, è arrivatala sassaiola, perché più d’uno hapreso carta e penna per scriverci edirci la sua.

Abbiamo raccolto pareri netta-mente quanto equamente discordi,senza alcuna concessione linguisticaalla controparte. Grossomodopotremmo concludere che… ladisputa resta aperta. Ed è un bene,perché quando si discute su un lessi-co, significa che la lingua (o il dialet-to) è viva.

Potremmo prendere posizioneanche noi, forti della metà friulano-veneta che ci compone. Ma, proprioperché la cosa è controversa, abbia-mo preferito attenerci esclusivamen-te al parere dei dotti.

***

Dunque. Il dizionario Gabrielli ignora sde-

gnosamente il lessico dialettale epassa direttamente a boce (pluraleboci), che significa voce, parola in usonella Toscana del XIII secolo.

Bocio, nel XV secolo, stava pervocìo, tipico sottofondo rumorosodelle processioni che nel tardomedioevo, come si sa, erano nume-rosissime e – si riteneva – salvifichesia per l’anima che per il corpo: siorganizzavano per ogni circostanza,pestilenze comprese. E il contagiodilagava.

Nel XVI secolo bociare significavadare la balìa, ma in senso goliardico,canzonatorio, nello stile toscano.

La parola bocia è contemplata nelloZingarelli, che non si sbilancia: affer-ma che si tratta di un “vocabolo dietimologia incerta”. Ma precisa subi-to che il sostantivo resta invariato alplurale, che sta a significare ragazzoe, per estensione gergale, recluta deglialpini. Ma bocia, resta obbligatoria-mente bocia, anche al plurale.

E invariato è pure per il dizionarioGarzanti, secondo il quale è “unaforma dialettale e si dice specificata-mente delle reclute nel Corpo deglialpini”. Etimologicamente, derive-rebbe da boccia “nel significato ditesta, con allusione al cranio rasatodei bambini e delle reclute”.

Infine il Devoto-Oli, forse il piùautorevole di tutti, che sentenzia:“sostantivo invariato veneto, che staper recluta degli alpini. Comune-mente significa bambino”. E conclude:“Derivato di boccia, testa, per la testarasata delle reclute e dei ragazzi”.

***

Ecco qui: tre invariati e una…astensione. Quindi propenderem-mo per un bocia, due bocia, tre bociae via bociando, a meno che non sivoglia ricorrere alla Corte di Cassa-zione della lingua italiana: l’Accade-mia della Crusca. Vogliamo arrivareproprio a tanto? E poi, basterebbequesta estrema sentenza a tacitaregl’irriducibili del plurale? Basta così,dunque.

Ma…. , ma ci sembra di vedere lafaccia delusa del nostro amico Wil-liam e il sorriso compiaciuto delnostro decano della stampa alpinaMario Dell’Eva, sostenitore dell’in-variabilità. E allora affermiamo salo-monicamente che come una qualsia-si altra, anche la lingua veneta èviva, subisce influssi e tendenze,non è una lingua morta. E così comeun’espressione dello stesso dialetto(o lingua?) può essere tipica d’unaprovincia, capita anche che per infi-niti condizionamenti e misteriosearmonie un sostantivo o un aggetti-vo si evolvano in una provinciapiuttosto che in un’altra e alla fineun accento, una desinenza, un verbosiano diversi e costituiscano unacaratteristica variabile nella piùgenerale particolarità lessicale delterritorio.

Per concludere: se volete parlarein veneto-italiano, dite pure bociaanche al plurale. Ma siate compren-sivi con chi parlando in veneto-veneto come tutti al suo paese, chia-ma boce due ragazzi. O due alpini.

L’importante è che ci siano sempregli alpini.

(g.g.b.)

Foto curiosa, con il logo dell’ANA al rally

5 e 6 ottobreBARI : 4° pellegrinaggio solenne

al sacrario dei Caduti d’Oltremare

Quando la passione per le corse automobilistiche si abbinaall’orgoglio alpino…

Marco Cristofoletti, del gruppo di Tuenno (sezione di Trento)partecipando con la sua vettura sportiva al rally Mille migliadell’aprile scorso a Brescia, ha posto bene in vista sul cofanolo stemma dell’ANA. Un invito e un esempio per tutti i nostriiscritti perché pongano sul parabrezza o sul vetro posterioredella propria vettura la vetrofania inviata l’anno scorso conL’Alpino, o a richiederla alla sezione di appartenenza. Anche

questo è un modo per farsi riconoscere.Per la cronaca, Cristofoletti è

giunto 14°, su oltre centoconcorrenti.

Due volte bravo!

26

A distanza di quindici anni dal 1° Pellegrinaggionazionale dell’A.N.A. al Sacrario militare dei Cadutid’Oltremare di Bari e a dieci anni dalla indimentica-bile 66ª Adunata nazionale, tutti gli alpini sono chia-mati nei giorni 5 e 6 Ottobre di quest’anno, a parte-cipare, sempre più numerosi alle celebrazioni del 4°pellegrinaggio solenne.

Il pellegrinaggio è un atto doveroso di tutti gli alpi-ni appartenenti all’A.N.A. per rendere omaggio a tuttii Caduti del 2° conflitto mondiale che riposano nelSacrario ufficiale dei Caduti d’Oltremare di Bari e trai quali riposano oltre 20.000 alpini dei fronti belliciGreco-Albanese e Africa Orientale e che a Barisaranno commemorati unitamente a tutti gli alpiniCaduti sugli altri fronti.

Per l’occasione si evidenzia che per eventualisistemazioni alberghiere e attività turistiche gli alpinipossono contattare le agenzie turistiche sotto indi-cate, autorizzate dalla sezione ANA di Bari:

Full Time Tourist Srl - via Capruzzi, 290 - 70124Bari, tel. e fax 080-5423140;

Euro Master - Viaggi Turismo - via Piccinni, 35 -70122 Bari, tel. 080-5241445; fax 080-5217237;

Stellaria Viaggi - piazza Umberto I, 5- 70100 Bari,tel. 080-5242502; fax 080-5242685.

Page 15: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

29

Zona franca

28

Zona franca

A scuola, lezione di... Bandiera

Sono un alpino in congedo che,anche se in forza al 7° Alpini di Fel-tre, ha prestato servizio nel disciol-to RCST “Cadore” di Belluno con il10° scaglione 1995. Sono insegnan-te di scuola elementare. Ho vistocon grande soddisfazione comenella nostra rivista associativa“L’Alpino” si dia spazio alla valo-rizzazione del Tricolore ed al recu-pero dell’Amor Patrio che in questiultimi anni s’è andato via via affie-volendo, fino a perdersi quasitotalmente.

Sono valori importanti, fonda-mentali, per la crescita e la forma-zione dei cittadini; valori chedovrebbero essere già insegnati apartire dai primi anni di scuola e,successivamente, essere confermatie ulteriormente maturati dal servi-zio di leva che, personalmente, adistanza di anni, apprezzo perquanto mi ha dato. Di fatto, a causadella perdita di coscienza del ruoloistituzionale dei docenti, dellascuola e della riforma delle ForzeArmate, si è assistito ad un conti-nuo tralasciare di ideali che hannoallontanato generazioni di personedal concetto di patria e da quantoad essa attinente.

Qualcosa, però, penso si stiamuovendo: come insegnante, per-sonalmente mi sento soddisfattodagli inviti fatti dal capo delloStato e dal ministro Moratti aidocenti ed agli alunni, che incorag-giano allo studio ed al recuperodella memoria storica nazionale edalla valorizzazione del Tricolore.

Probabilmente, molti colleghi edirigenti scolastici ignorano questomessaggio, pensando che la scuoladebba solo dare sapere; ma nell’i-stituto dove lavoro io, questa inci-tazione al recupero dei valorinazionali è diventata un significati-vo obiettivo. Abbiamo steso unprogetto di “Educazione allaPatria”, che a nostro avviso ha datoi suoi frutti e ci ha davvero entusia-smato tutti quanti: docenti, alunnie genitori.

Nel mese di ottobre si è ripercor-sa la storia del Tricolore e abbiamoinsegnato l’Inno Nazionale; poi,con una breve cerimonia internaaccompagnata da squilli di tromba,è stata issata la Bandiera d’Italiasul pennone storico della scuola dadove, pur essendo obbligatoria,mancava da molti anni.

Successivamente, si è letto collet-tivamente e commentato “Cuore”di De Amicis, a nostro avviso culladei Valori e del sentimento diAmor Patrio degli italiani.

Infine, il 25 marzo scorso, unicascuola nel territorio, abbiamo par-tecipato alla cerimonia per il rien-tro dei reparti impegnati in Bosniapresso la caserma Monte Grappa diBassano del Grappa. Impossibileraccontare l’entusiasmo dei bambi-ni; il loro orgoglio nel portare labandiera presidenziale della scuo-la, facendo a gara per tenerla ecustodirla; la commozione degliinsegnanti quando, all’alzabandie-ra, le voci bianche dei loro alunni sisono spontaneamente fuse, conquelle dei plotoni schierati, nelcanto dell’Inno di Mameli.

Ora, in preparazione alla Festadella Repubblica, abbiamo in pro-gramma un incontro con un sottuf-ficiale degli alpini per approfondi-re ulteriormente la storia dellanostra Bandiera ed il suo utilizzonelle varie forme che lo Statorichiede (Bandiera di guerra, presi-denziale, ecc.)

Nel fare questo non vogliamoessere nazionalisti, ma svilupparenei bambini quell’amore alla pro-pria terra che, a nostro avviso, èessenziale per lo sviluppo, in posi-tivo, del nostro paese in tutti icampi. Dei cittadini innamoratidella propria Patria, fanno sì chequesta sia positivamente proiettatanello sviluppo del mondo intero.

Concludo con una riflessione peri miei colleghi: i programmi dellaScuola Elementare indicano che trale finalità della scuola c’è anchequella di formare l’uomo e il citta-dino; dunque, chi pensa che essadebba dare solo nozioni, e non

educare, forse è bene che riveda lasua professione di docente.

Omar BusbaniRomano d’Ezzelino (VI)

Il Tricolore dell’orfano di un CadutoChi le scrive è orfano di guerra:

mio padre, ufficiale della RegiaMarina, morì durante il secondoconflitto mondiale, quando avevosolo due anni. Mia madre, rimastavedova all’età di trentadue anni,mi educò con amore al rispettodella Bandiera, per cui mio padreaveva sacrificato la sua vita. Puòimmaginare con quale rabbia e conquale amarezza abbia letto sullastampa le espressioni volgari chequel parlamentare, oggi ministro,pronunciò nei confronti della Ban-diera italiana: mi suonano comeun’ offesa alla memoria di miopadre.

Ma c’è di più: chi le scrive viveda trent’anni in Germania, dove hasvolto un lavoro di responsabilitàpresso una grande azienda. In que-sti trent’anni mi sono sempreimpegnato a tenere alto il nomedella nostra Italia: impegno nonfacile, considerati i molti pregiudi-zi che ancora sussistono nei con-fronti del nostro Paese. Le espres-sioni offensive di quel parlamenta-re mi hanno fatto l’effetto di unapugnalata alla schiena.

Era ora che qualcuno reagissepubblicamente, visto che la Giuntadella Camera dei deputati, pavida-mente, non ha ritenuto opportunocensurare le espressioni offensivealla Bandiera usate da quel taldeputato ed ora, purtroppo, ancheministro. Mi felicito del coraggiodell’autore che rientra nella miglio-re tradizione alpina.

Per quanto mi riguarda, conservoda trent’anni nel mio ufficio, benein vista, un Tricolore, affinchèchiunque mi fa visita, abbia benchiaro dove batte il mio cuore.

Franco MatteucciWolfsburg (Germania)

Alpino per troppo poco, ma quanti ricordi

e rimpianto!Il 4 Novembre a Trezzano è arri-

vato il coro “Stella Alpina”, un corodell’Associazione. Vedendo tuttequelle penne e quei cappelli misono ritrovato a pensare al serviziomilitare. Il 16 settembre del ‘97 ero aBelluno, da dove partii alla volta diTarvisio, caserma “Lamarmora”della brigata Julia, 8° rgt., btg.Gemona. Il comandante della com-pagnia, la 69ª, era il tenente Massi-mo Juliano, in attesa del gradosuperiore. Per problemi personalimi sono trovato a chiedere il trasfe-rimento in una sede più vicina, cheho ottenuto alla fine di ottobre dellostesso anno. Probabilmente nonsmetterò mai di rimpiangere quelgesto che non mi ha permesso dicongedarmi da alpino.

Ciò nonostante, a distanza ditempo, credo di dover ringraziare ilten. Juliano il quale, in quelle chesembravano cattiverie (per non direaltro) è riuscito a trasmettermi piùcose di quante ne avessi potuteimparare nei mesi precedenti.

Ho imparato a conoscere l’auto-nomia, la fatica. In quei pochi giornida alpino ho conosciuto molte per-sone e, non so come, ma era comese ci fosse un rapporto speciale conognuna di esse. Era come se tuttifossero una cosa sola. In nessun’al-tra caserma sono più riuscito arespirare quell’atmosfera di collabo-razione e di unità.

Tante volte, ascoltando i canti tra-dizionali alpini, mi fermo a pensarealla mia stupidità: non ho avutoabbastanza coraggio per affrontarela vita del reggimento, mentreragazzi come me, decenni fa, riusci-vano a sopportare il terrore dellatrincea solo grazie all’affetto delproprio compagno, che era lì accan-to, oppure solo perché legati alricordo dei loro cari, che in molticasi non videro più.

Sono emozioni forti, quelle lascia-te dalle tradizioni; sono scie lumi-nose nel buio della frettolosa odier-

na quotidianità.Credo che sia dovere di tutti por-

tare testimonianza dei nostri “vec-chi”, e mi piacerebbe che l’Associa-zione Nazionale Alpini (alla qualenon avrò mai l’onore di appartene-re) riuscisse a rendere maggiortestimonianza di ciò che è stato;sarebbe bello poter dare anche soloun filo di voce a chi grida dal passa-to.

Sarebbe bello che i ricordi ripren-dessero un po’ vigore tra la gentecomune e credo che l’Associazione,meglio di tanti, potrebbe dare uncontributo vivo e vero per la realiz-zazione di questo “progetto”.

Scusandomi per la fretta con laquale ho scritto, vi auguro un buonlavoro ed una buona missione

Paolo Brivio - TrezzanoLettera firmata

Moglie (infelice) di un alpino

Mi accingo a scrivere questa lette-ra, ed esprimere il mio pensieroconsapevole delle conseguenze ine-vitabili che ciò comporta.

Vivo e lavoro in Trentino e preci-samente in bassa Valsugana, sonosposata da vent’anni con un uomoche fa anche l’alpino, con lui hoavuto due figli. Negli ultimi numeridel vostro giornale, vi è ricorrentequest’ondata di “riconoscenza”verso le “donne degli alpini”, dipin-te come mogli, compagne, figlie emadri esemplari, disposte a “gioio-samente sopportare” i valori neiquali l’alpino si identifica e a subir-ne gioconde tutto quello che neconsegue.

Siamo forse delle martiri?Non è così, o meglio non è sem-

pre così!lo sono la moglie scontenta di un

uomo che fa l’alpino, non ho maigradito i ritardi serali, e male hosopportato le varie occasioni, e sonotante, che lo hanno portato fuori dicasa e lontano dalla sua famiglianella quale dice di credere.

Non mi sono mai spellata le maniad applaudire i raduni e le Adunateperché a tali manifestazioni non mi

è consentito partecipare. Il gruppodi cui fa parte fiero mio marito hadeciso all’unanimità di escludernemogli, fidanzate, compagne, figlie.Siamo comunque sempre le benve-nute durante le feste alpine, o, inaltre occasioni richieste (raccolte difondi ecc. ecc.) per lavare piatti,distribuire pasti, servire ai tavoli,esauriti questi compiti siamo fuorida ogni e qualsiasi iniziativa.

Il nostro compito rimane quellodi sorridere, starcene a casa, santedonne pazienti, (ed io la pazienzal’ho esaurita) ad attendere orgoglio-se sull’uscio il ritorno del nostroeroe alpino, che ormai da più di cin-quant’anni non torna da una guer-ra, bensi da un simpatico raduno-vacanza tra vecchi amici.

Non riesco ad essere partecipe, lepartenze per le Adunate annuali mihanno sempre rattristato, e da sem-pre mi chiedo perché, i valori inesti-mabili nei quali credete e che tantosbandierate, tra i quali la famiglia,la condivisione, la partecipazione,non si concretizzino poi nella quoti-dianità.

Come si fa a condividere unastessa passione se di questa passio-ne senti di non far parte?

Insomma siete una sorta di circo-lo chiuso, nel quale ti è dato dientrare solo se appartieni al sessomaschile, perché anche coloro chela naia alpina non l’hanno fattaindossano tranquillamente il cap-pello a voi tanto caro, e portano iltricolore. Questi pseudo-alpini sonoal contrario i benvenuti e partecipa-no alle Adunate nazionali. E’ veroche una volta o due all’anno orga-nizzate una gita o qualche festiccio-la alla quale ci è concesso partecipa-re, è forse di questo che devo essereorgogliosa? Facciamola finita! Iltempo è cambiato, e noi, il nostroruolo, è fortunatamente cambiatocon il tempo, forse ancora non ve nesiete accorti, perché non evolvete ilvostro pensiero?

Anch’io vorrei un giorno esserefiera di aver sposato un uomo chefa anche l’alpino!

Lettera firmata

Page 16: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

30

� Dario ANTOLINI, cl. ‘51, ser-gente della compagnia alpiniparacadutisti del 4° Corpod’Armata, è con lo zio Lorenzo,cl. 1919, reduce di Russia con ilbtg. Trento. Con loro i nipoti diDario, i bocia Michele, cl. ‘76,6° Alpini, btg. Bassano e Danie-le, cl. ‘79, 11° rgt. alpini.

� Dal gruppo di Bagnolo Pie-monte la famiglia FALCO: conil vecio Michele, cl. 1914, alpinodel C.R.M. btg. “Saluzzo”, ilfiglio Ivano, cl. ‘58, btg. “Mon-dovì” e il nipote Davide, cl. ‘74,

del battaglione “Susa”.� Giuseppe CORRA-DI abbraccia il figlioMichele, nel giorno delgiuramento dell’8°Alpini a Gorizia.� Ecco una bella fami-glia alpina dal gruppodi Quinzano d’Oglio(sezione di Bassanodel Grappa), in occa-sione della festa per l’i-naugurazione dellanuova sede. Sono da

sinistra Giacomo, Cesare,Domenico, Antonio, Mino eGiuliano SANZENI.

� Dal gruppo di San Marco(Bassano del Grappa) i fratelliFANTINATO: Franco, cl. ‘36comp. Trasmissioni “Cadore” eLuigi, cl. ‘30, del 6° Alpini. Conloro i nipoti Claudio, cl. ‘64,della fanfara “Cadore”, Carlo,cl. ‘59, 7° Alpini, il cognatoBaggio, cl. ‘37, compagniagenio pionieri “Cadore” e ilnipote Luciano, cl. ‘51, del 7°rgt. alpini.

� Papà Gigi D’AGOSTINI, cl.‘34, sottotenente al btg. alpini“Cividale” e al B.A.R. di Bassa-no del Grappa, è con il figlioRoberto, cl. ‘70, anch’egli sotto-tenente, al 5° artiglieria damontagna a Merano.

� Dal gruppo di Isola Vicentinala famiglia ARNALDI. Sono,da sinistra, Antonio, cl. ‘43,naja alla compagnia comandodella brg. “Cadore”, Adelino,cl. ‘41, compagnia comando delbtg. “Feltre”, il figlio Mario, cl.

‘70, btg. logistico brg. “Cadore” e il nipote Stefano, cl. ‘66parà del “Monte Cervino”.

Papà Celestino ANSELMI, cl. ‘36, 5° Alpini, ritratto almonumento ai Caduti di San Bortolo, con i figli Andrea Pie-tro, cl. ‘77, caporale istruttore alla brg. “Julia” e Lino, cl. ‘80,fanfara della “Julia”.

Francesco DI VORA, cl. 1980, artigliere del 3° rgt., gruppo“Conegliano” è con il nonno Antonio, cl. 1923, combattentenei Balcani nelle file dell’8° rgt., btg. “Tolmezzo” e il papàLodovico, cl. ‘48, btg. alpini “Tolmezzo”. Al centro il nonnomaterno Dario DAIN, cl. ‘29, btg. “Tolmezzo”.

� Giovanni TAMBURLIN, cl. ‘82, 7° Alpini, nel giorno delgiuramento a Ceneda di Vittorio Veneto, con papà Stefano,cl. ‘57, 7° Alpini, btg. “Belluno” e lo zio Gianfranco, cl. ‘67del 6° gruppo artiglieria da montagna “Lanzo”.

� Dal gruppo di Bribano-Longano (sezione di Belluno)Daniele BRISTOT, cl. ‘81, V.F.A. al 7° Alpini è con il papà Ivo,cl. ‘52, btg. alpini “Feltre”.

Il bocia Andrea MONIERI, cl. ‘79, btg. logistico “Tridenti-na” è con il papà Angelo, cl. ‘41, btg. “Tolmezzo” e il fratello Mario, cl.‘67, btg. “Bassano”.

� Ecco quattro balde penne nere del gruppo di Segusino (Valdobbiade-ne). Da sinistra i bocia Stefano

MIOTTO, cl. ‘77, 7° Alpini; ilfratello Marco, cl. ‘75, arti-

gliere del 3° rgt.; il papàFrancesco, cl. ‘53, 42°corso A.C.S. 7° Alpini ecapogruppo dal 1983.

Con loro lo zio PlinioBALLESTRIN, cl. ‘53, della compa-gnia alpini paraca-dutisti a Bolzano.

Belle famiglie

31

Belle famiglie

1

5

3

2

4

6 12 13

11 10

7

8

9

Page 17: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

33

Incontri’

Foto di gruppo dei sergenti alpini paracadutisti, classe ‘39, 18° corso ASC che si sono radunati alla caserma“Rossi” di Merano, ospiti del col. Segata, comandante del btg. “Edolo”. Per il prossimo incontro contattare Alfre-do Torneri, al nr. 0473-449535.

E’ in programma per il prossimo 15 settembre l’ottava rimpatriata degli alpini classe ‘32/33 che erano al CAR diBassano del Grappa negli anni ‘54/55. Per informazioni e adesioni telefonare a Piero Artico, al nr. 349-5295789;oppure a Antonio Marchiorello, al nr. 0424-567193.

Si sono ritrovati ad Aosta gli allievi del 64° corso AUC per il secondo raduno a trent’anni dal congedo. Il prossimo incontro sarà a Breganza (Vicenza) nei giorni 28 e 29 settembre. Per informazioni contattare FrancoZanin, 0445-874149.

32

JULIATra storia, leggenda e attualità

Il libro narra le vicende della “Julia” (dallasua costituzione, nel 1935, al giorno d’oggi)impegnata in difficili operazioni all’estero asupporto del processo di pacificazione dinumerose aree flagellate dai conflitti. E’ lastoria dei nostri anziani che hanno partecipato alle leg-gendarie e tragiche imprese di Albania, Grecia e Russia,ma è anche il passato di chi ha vissuto la rinascita dopo ilsecondo conflitto mondiale, di chi ha prestato aiuto allepopolazioni colpite dal terremoto del Friuli e dell’Irpinia.Ed è infine, il trascorso recente dei giovani e dei giovanis-simi che hanno militato nelle sue fila e sono stati i prota-

gonisti, a vario titolo, delle innumerevoli atti-vità ed operazioni di questi ultimi anni. Il volume racconta la storia anche attraversonumerose immagini inedite e cartine, elenca inomi e i dati di tutti i Caduti del Friuli VeneziaGiulia della “Julia” durante la seconda guerramondiale e registra i nominativi dei partecipantialle recenti missioni all’estero.

Giovanni Marizza/Guido Aviani FulvioJULIA - Tra storia, leggenda e attualitàEditore I.T.C. - via Tricesimo 184/7 – 33100 UdineFax: 0432/884743 - Pag. 312 – 170 immagini in b/n e coloriinedite - 25,80

In Biblioteca

DAI FRONTI DI GUERRA1940/1945La memoria per vincere il silenzio, per smuove-re le coscienze di chi non ha visto, di chi ancoranon c’era: l’autore ha raccolto i ricordi di tren-tacinque romagnoli che nel corso dell’ultimaguerra hanno combattuto sui fronti africano,greco-albanese e russo. Li ha registrati, ordinati, catalogati e si èimposto di rispettarne l’originaria freschez-za, di non permettere alla compassione e allaretorica di prendere il sopravvento sul dove-

re, di rendere fedelmente una testimonianza che è insiemeuna eredità di forza, di energia, a tratti di disperazione.

Arturo FrontaliDAI FRONTI DI GUERRA - 1940/45Pag. 255 – 14,46 - Mursia Editore - Via Tadino 29 – MilanoTel. 02/2057201 - Indirizzo internet: www.mursia.com

NULLA E’ CAMBIATOEcco un libro, molto snello per la verità, che trattadelle due divisioni Taurinense (alpina) e Venezia(di fanteria) che in Montenegro e in Bosnia, all’in-domani dell’8 settembre 1943, dopo tre mesi dilotte contro i nazisti, si riunirono nella divisioneGaribaldi, cooperando con l’esercito di liberazio-ne jugoslavo, conservando – è bene sottolinearlo– la propria identità di reparti italiani con tantodi stellette al bavero. Una divisione dimentica-

ta, la Garibaldi, come altre della nostra storia, dimenticataper motivi di opportunismo politico. Le considerazionidegli autori, alpini del 3° reggimento, riportano alla mente isacrifici di tanti fanti e di tanti alpini che, con i loro ufficialie sottufficiali, non esitarono a scegliere la strada dell’onorenel momento più buio della storia patria. c.d.d.Pierluigi Perabò e Edoardo VertuaNULLA E’ CAMBIATOJugoslavia 1943 – da ufficiali a partigianiM&B Publishing - Piazza Aspromonte 26 – MilanoTel. 02/29529042 - Pag. 142 – 12,91

LE LAMPADE E LA LUCEGuareschi: fede e umanità

Presentiamo questa riedizione del libro “Le lampadee la luce” che l’autore Giovanni Lugaresi ha ridato allestampe. Questa nuova edizione, arricchita da integra-zioni al testo e da un capitolo conclusivo, ha volutoconservare lo stile del saggio originario del 1996: unasorta di chiacchierata fra amici fatta in semplicità maanche in profondità. Ricordiamo che il libro fu recensitonel numero di febbraio 1997.

Giovanni LugaresiLE LAMPADE E LA LUCEGuareschi: fede e umanitàRizzoli Superbur - RistampaSito internet: www.rizzoli.rcslibri.ite-mail: [email protected] - Pag. 207 – 7,50

LIBRI RICEVUTI

Giovanni ParolaDIVISIONE ALPINA CUNEENSELa storia della gloriosa divisione in un agile libretto.Pag. 47 - 2, 58 Edito a cura del gruppo ANA delle AlbisoleCorso Mazzini, 42 – 17013 Albisola Superiore - tel. 019/481280

Gianni CalcagnoSTILE ALPINOUn decennio di scalate Un libro autobiografico, pubblicato a dieci anni dalla morte diquesto grande alpinista durante una spedizione in Alaska. Lasua vita, le sue imprese.Pag. 283 - 18,08 Vivalda Editori – via Invorio 24/A – TorinoTel. 011/7720444

I libri recensiti in questa rubrica si possono reperirepresso la Libreria Militare (Galleria Borella 1 dapiazza S. Ambrogio, 4 Milano tel. 02.89010725)

punto vendita gestito da due alpini.

Page 18: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

3534

Incontri’Incontri

In occasione della gita della sezionedi Firenze a Feltre, si sono ritrovatidopo quasi cinquant’anni MarcelloScrissi, della sezione fiorentina edEvaristo Surian, della sezione diBassano. Erano a Bressanone, nel ‘52-53.

Gianfranco Sabatino, delgruppo di Basciano (Tera-mo) e Lauro Centi, delgruppo di Ocre (L’Aquila)non si vedevano da 33anni, dalla naia nella“Julia”. L’occasione del-l’incontro è stata una festaorganizzata dal gruppo diCasoli di Atri.

In occasione dell’Adunatadi Genova si sono incontra-ti, a vent’anni dal congedo,Gian Paolo Fantuzzi e il ten.col. Giorgio Zamero tuttorain servizio.

Posano ai piedi del Cervino gli alpini paracaduti-sti del plotone Taurinense, 2° scaglione del ‘40che dopo 39 anni si sono ritrovati in occasionedel raduno dei “Cervinotti” (btg. sciatori MonteCervino). Si incontreranno di nuovo domenica 7luglio: scrivere a Giovanni Toffaletti, via Quadra-to – 37069 Villafranca (Verona).

Grazie ad una pubblicazione sul nostro mensile nella rubri-ca “Alpino chiama alpino” si sono incontrati, a 36 anni dalcongedo, gli alpini che hanno svolto il servizio militare nella58ª sanità e nel 108° ospedale da campo della “Julia”, aUdine. Li vediamo mentre posano per la foto ricordo sullascalinata dell’ossario di Nervesa della Battaglia, insieme alcapitano di allora, ora brigadier generale, Enrico Riciardelli.

Dopo 35 anni, si sono incontrati ad Ivrea, OttavioSchianta, Enzo Vizzutti e Lino Michelini. Nel ‘65 erano a Tolmezzo all’8° Alpini, C.C.R.conduttori automezzi.

Com’è ormai tradizione i congedanti del 6° artiglieria da montagna “Cadore”, anni ‘57/58, si sono trovati a Due-ville (Vicenza). All’incontro hanno partecipato 220 persone tra cui il maggiore Di Napoli, il tenente Molari, il gen.Innecco e il capitano Cantani. Per il prossimo incontro, in data e luogo da destinarsi, contattare Domenico Zanaz-zo, al nr. 0444-591371; oppure Tarcisio Guglielmi, al nr. 0444-596600.

Erano a Merano, alla “Cesare Battisti”, nel 1960.Ermanno Manfredini, di Milano, Bruno Frascoli, diMenaggio, Mario Filippini, di Brescia e Giulio Cola, diLanzo d’Intelvi si sono dati appuntamento a Como.Per il prossimo appuntamento con gli altri commilito-ni telefonare a Manfredini, al nr. 02-2567679.

Rimpatriata a Cervinia (Aosta) il prossimo 7 luglioalle ore 9 degli alpini paracadutisti, brigata Taurinen-se dal ‘53 al ‘64, in occasione del raduno dei “Cervi-notti” del btg. Alpini sciatori “Monte Cervino”. Perinformazioni telefonare a Pietro Sartoris, 0166-61895;oppure a Domenico Delbarba, 0324-83362.

Fedele Gertosio e Andrea Grisoni sisono incontrati dopo 51 anni. Nel ‘50 erano ad Aosta alla ScuolaMilitare Alpina.

Severino Lovo di Vicenza e GuidoSimeoni di Torino si sono incontratia 49 anni dal congedo. Nel ‘52erano nel 3° artiglieria da monta-gna, brigata “Julia”, a Udine.

A Peschiera del Garda si sono dati appuntamento a 47anni dal congedo alcuni artiglieri del 2° reggimento,gruppo Verona. Da sinistra , in piedi: Pizzigoni, Lione,Berta, mar. magg. Arecco, Dalvit; accovacciati: Dal Zovo,Torlaschi e Stecher. Per il prossimo raduno contattareBerta al nr. 019-511136.

Si sono ritrovati a Monza Giuseppe Sassi, FerdinandoRavagli, Dario Chiarino e Vincenzo Cattelino. Negli anni‘57/58 erano a Bassano del Grappa. Per avere informazioni sul prossimo incontro telefonarea Ravagli, al nr. 0431-43490.

Page 19: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

37

Alpino chiama Alpino

36

Alpino chiama Alpino

Chi si riconosce? Incontriamoci • Chi si riconosce? Incontriamoci • Chi si riconosce? Incontriamoci • Chi si riconosce? Incontriamoci • Chi si riconosce? Incontriamoci

ALLA CESARE BATTISTI, ANNI ‘53/54Caserma “Cesare Battisti” di Merano, cp. Bassano,

brigata Tridentina, anni ‘53/54. Scrivere a GiuseppeSavi, via Groppomontone 42 – 54027 Pontremoli(Massa).

DIVISIONEACQUI, 33° ART.DA MONTAGNADivisione Acqui, 33°

rgt. art., reparto muni-zioni e viveri, classe1922. Telefonare aRosolino Gaetti(Chino), al nr. 0321-926424.

FOLIGNO NEL ‘61

A Foligno nel ‘61:18° corso ASC.

Telefonare a Lucia-no Bussinello, chevorrebbe incontrare icommilitoni a settem-bre, al nr. 045-545602.

HOTEL ORSO GRIGIO,NEL ‘62

Hotel Orso Grigio di SanCandido (Bolzano), nelnovembre del ‘62: congedandidel 3°/’39, 341ª compagnia,21° Alpini da posizione,caserma “Druso”.

Telefonare a Dino Parma-gnani, 045-7834217.

ALPINI SCIATORI, NEL ‘42Solcio di Lesa, lago Maggiore, nell’ottobre del ‘42: 20°

raggruppamento alpini sciatori in partenza per il fronterusso e la Francia. Scrivere a Guido Agostino Molini,presso la sezione ANA di Domodossola, via G. Spezia 9– 28845 Domodossola (Verbania).

MONTORIO VERONESE NEL ‘46CAR di Montorio Veronese, marzo ‘46: 11ª cp., 3° btg., 4° C.R.R.,

9ª squadra. Telefonare a Sigismondo Giovannini, 0461-810192.

CASERMA “BERGHINZ”, GRUPPO CONEGLIANO

Gruppo Conegliano, 1°/’66, 13ª batteria,caserma “Berghinz” di Udine. Scrivere aUgo Petrin, via Misquille 3 – 31030 Borsodel Grappa (Treviso).

CASERMA VERDONE, 2°/’70Caserma “Verdone” di Varna (Bolzano): 2°/’70,

reparto R.R.R. Tridentina. Oltre agli alpini dellafoto, Mario Frattini cerca Santino Brolis, RobertoBerardo e Ovidio Celestini. Chiamarlo al nr. 045-6900349; oppure al nr. 348-4751561.

▼▼ ▼▼

▼▼

▼▼

ARTIGLIERI DEL GRUPPO VESTONE, ANNI ‘70/71

Franco Bonacina vorrebbe incontrare i componentidella 36ª batteria, 5° rgt. art. da mont. “Orobica”,gruppo “Vestone”, anni ‘70/71. Telefonargli al nr.0341-211066.

GRUPPO CONEGLIANO, 13ª BATTERIAA 25 anni dal congedo Franco Necco vorrebbe

incontrare i commilitoni che negli anni ‘75/76 eranonella 13ª batteria, gruppo “Conegliano”, caserma “A.Goi” di Gemona del Friuli.

Telefonargli al nr. 011-3971204.

VALENTINO VETTORETTOAlberto Vettoretto cerca notizie del nonno Valenti-

no che apparteneva alla divisione “Julia”, btg. ValCismon di Feltre e che era stato internato nel campodi prigionia n. 58 a Temnikov, in Moldavia. Telefona-re al nr. 0439-81347; oppure al nr. 349-4931950.

NOEL QUINTAVALLEIl gruppo alpini di Ferrara cerca notizie del pittore

ferrarese Noel Quintavalle, che visse a Milano, parte-cipò alla 1ª guerra mondiale come sottotenente del 3°Alpini e fu decorato nel 1915 con la medaglia d’Ar-gento al V. M. Scrivere al gruppo ANA, corso Gio-vecca 165 – 44100 Ferrara; oppure inviare un e-mailall’indirizzo: [email protected]

BTG. FELTRE, 8° ALPINI,

65ª CP.Il trombettiere Giu-

seppe Coccolasta(nella foto) vorrebberisuonare l’Adunataai commilitoni che 50anni fa erano al btg.“Feltre”, 8° Alpini,65ª cp. Telefonargli alnr. 0445-413610.

Alpino chiama Alpino • Alpino chiama Alpino • Alpino chiama Alpino GRUPPO

“SONDRIO”, ANNI ‘69/70

Pier Franco Giacomelli(nella foto) insieme ad Atti-lio D’Adda e Sergio Ber-nuzzi cerca gli ufficiali, sot-tufficiali e gli artiglieri chenegli anni ‘69/70 erano nelgruppo “Sondrio”, perritrovarsi a Vipiteno (Bolza-no) alla caserma “De Caro-li”. Telefonare ad AttilioD’Adda, al nr. 0363-52753.

Page 20: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

ADUNATA DEL 148° CORSO AUC

E’ in programma un’Adunata inoccasione del decennale del 148°corso AUC, 3ª batteria da monta-gna. L’incontro è previsto a Braccia-no (Roma), il 6 e 7 luglio, presso lascuola d’artiglieria.

Per ulteriori informazioni contat-tare Marco Graziotto, al nr. 329-2166983; e-mail: [email protected];oppure telefonare a Diego DeCleva, al nr. 041-5906026.

CONDUTTORI CP.COMANDO...ADUNATARaduno a Tai di Cadore, il 25 ago-

sto, insieme al cap. Dal Pozzuolo,dei conduttori della cp. comando,3°/’67, che hanno prestato servizionel ‘68. Telefonare a Marino Buga-lossi, al nr. 051-6787000.

GRUPPO “VICENZA”,ANNI ‘55/56

Cipriano Ciprotti cerca gli arti-glieri alpini che negli anni’55/56erano a Vipiteno nel gruppo “Vicen-za”, al comando del magg. Varano.Telefonargli al nr. 0144-340881.

CASERMA HUBER,1976/77

A 25 anni dal congedo PietroCanepa vorrebbe organizzare unraduno dei commilitoni che neglianni ‘76/77 erano alla casermaHuber, di Bolzano, comando RRR.Telefonargli al nr. 347-4260882; e-mail: [email protected]

GRUPPO SONDRIO, A SILANDRO

Appello degli artiglieri da monta-gna, 3°/’36 – 1°/’37, gruppo “Son-drio”, caserma Druso a Silandro,nel ‘59. Romano Terzi sta organiz-zando un incontro a Merano o aSilandro tra la fine di agosto e iprimi di settembre.

Per ulteriori informazioni contat-tarlo al nr. 030-715446; oppuretelefonare a Giacomo Comotti, al nr.035-581872.

CARLO APOLLONINarciso Nicoli di Barbarano

(Vicenza), classe 1920, vorrebbeincontrare Carlo Apolloni di Carrè(Vicenza), classe 1919, a sinistranella foto insieme a Rino Maccàdeceduto durante la ritirata di Rus-sia. La foto è stata scattata a Udineil 18 luglio del ‘42, prima della par-tenza per la Russia. Telefonare aNicoli, al nr. 0444-886001.

OLIVIEROSVERZUT

Carlo Toma-sin cerca noti-zie del cap.maggiore Oli-viero Sverzut,disperso inRussia, ap-partenente a

un btg. dell’80° rgt., divisione Pasu-bio, che operava a stretto contattocon reparti della Julia e dellaCuneense sul fronte del Don. Sver-zut risulta disperso in data 16dicembre 1942, dopo l’operazione“Piccolo Saturno”. Chiunque fossein grado di fornire informazioni èpregato di scrivere a Carlo Toma-sin, via Cajù 3 – 33052 Cervignanodel Friuli (Udine).

BTG. “L’AQUILA”, 143ª CP.

Eligio Lattanzi e Fernando Rinal-di stanno organizzando per il pros-simo mese di settembre, nella zonadi Avezzano (L’Aquila) una rimpa-triata degli alpini appartenenti alla143ª cp., btg. “L’Aquila”, che neglianni dal ‘59 al ‘62 erano a Tarvisio,caserme Italia e La Marmora. Con-tattare Lattanzi al nr. 0761-303571;e-mail: [email protected]; oppureRinaldi al nr. 0746-5497.

PADRE BIANCHINI E COL. ADAMI

Giuseppe Martelli, per la realiz-zazione di un libro sugli alpininella seconda guerra mondiale,cerca notizie del cappellano milita-re padre Claudio Enrico Bianchinie dei familiari del col. GiuseppeAdami. Telefonargli al nr. 0542-681192.

FRANCESCO DINARDOPietro Benincasa cerca notizie di

Francesco Dinardo, nato a VillaVolturno, il 10 agosto 1919, 41°gruppo cannoni 47/32, divisioneJulia, scomparso in Russia il 22gennaio del ‘43.

Chiunque fosse in grado di for-nire informazioni può scrivere aGruppo alpini San Gallo, Postfach9004 – San Gallo (Svizzera).

REDUCI DEL BTG. MONTE CERVINO

In occasione del 50° anniversariodella scalata del Cervino da partedella 43ª cp. del btg. Aosta (27 giu-gno 1952) la sezione di Aosta, conla Scuola Militare Alpina e laRegione autonoma ha organizzatouna cerimonia per domenica 7luglio a Cervinia.

Nell’occasione i reduci di Russiasaranno ospitati gratuitamentenegli alberghi della valle. Per ade-sioni telefonare alla sezione diAosta al nr. 0165-43263.

CP. TRASMISSIONI, BRIGATA “CADORE”

Domenica 1° settembre gli alpinidella compagnia trasmissioni, bri-gata “Cadore” si ritroveranno aBelluno, a partire dalle 8,30.

Per informazioni contattareNevio Stefanutti, al nr. 0437-926779, e-mail: [email protected];oppure telefonare a Domenico Bar-bonetti, al nr. 0437-296349.

38

Alpino chiama Alpino

39

Alpino chiama Alpino • Alpino chiama Alpino • Alpino chiama Alpino

L’AQUILA IMBANDIERATA E IN FESTA

Il 9° Alpini festeggiato al rientro dalla missionein KosovoGrande festa a L’Aquila per il rientro del 9°

reggimento Alpini dal Kosovo, dopo unamissione nella forza multinazionale di pace.Ad attendere gli alpini in armi, tra i qualiquattordici volontarie con il grado di caporalmaggiore, c’erano gli alpini della sezioneAbruzzi e l’intera cittadinanza.

Alpini in armi e alpini in congedo hannosfilato per il capoluogo abruzzese giungendonella piazza principale, dove era allestito ilpalco delle autorità, accanto allo schieramen-to del nucleo di Protezione civile dei nostrivolontari, che tanto onore si sono fatti in terraalbanese nelle settimane di assistenza ai pro-fughi kosovari. Il bentornati al comandantedel reggimento, col. Antonio Di Vita e ai suoialpini è stato porto dal sindaco Biagio Tempe-

sta, il quale ha manifestato l’affetto e la riconoscenza dell’interacittadinanza alle penne nere che sono tanta parte della storia edelle tradizioni della terra d’Abruzzo.

Il presidente della sezione Ornello Capannolo ha quindi conse-gnato la tessera di socio ANA a dodici alpine, con il “benvenute”nella nostra associazione.

Lo schieramen-to in piazza, inattesa dell’arri-vo degli alpini.

Il 9° alpini sfilaper il capoluo-go al rientrodal Kosovo.

C’era anche DomodossolaNel numero di aprile, nella cronaca del cam-

pionato di sci da fondo svolto a Forni Avoltri,abbiamo involontariamente omesso la presenza,tra gli altri, del vessillo della sezione di Domo-dossola. Ce ne scusiamo.

Il presidente della sezioneAbruzzi Ornello Capannolo

consegna la tessere dell’ANA adun’alpina, caporal maggiore.

Gli è accanto il comandante delreggimento, col. Di Vita.

Page 21: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

41

Dalle nostre sezioni

TRENTOGrazie, alpini, dalla missione in Centrafrica

Pubblichiamo una lettera pervenuta agli alpini del gruppodi Cavalese (sezione Trento) con cui suor Luciana Welponer,missionaria nella repubblica Centrafricana, ringrazia il grup-po per i fondi ricevuti per l’ultimazione della scuola elemen-tare in Bangui (Repubblica Centrafricana).

“...Anche quest’anno, ho avuto tramite lei la sommadi 2 milioni di lire offerta dalla vostra Associazione peri bisogni della nostra Missione Africana.

E’ stata provvidenziale per poter ultimare il progettodi una scuola elementare fornendola di banchi, così ibambini possono comodamente seguire le lezioni escrivere senza più dover appoggiare la lavagnetta sulleginocchia. Sono circa 180 i bambini che fra breve fre-quenteranno questa scuola, le tre aule abbastanzacapienti arriveranno ad accoglierli tutti.

Erano due anni che si pensava di fornire una strut-tura scolastica di base, così siamo riuscite grazie alvostro e ad altri contributi che generosamente sonostati offerti.

Uno dei maggiori problemi in Africa e particolarmen-te nella Republica Centrafricana è l’analfabetismo cheraggiunge ancora nei centri dell’interno il 50% per ibambini e il 70% per le bambine. Una grossa sfidaanche per l’evangelizzazione e lo sviluppo, dove nonc’è cultura è difficile che ci sia sviluppo e libertà. Spessoanche qui si sente parlare di diritti del bambino, dirittoall’educazione etc, ma come parlare di diritti quando sisa bene che non ci sono i mezzi?

Il Paese purtroppo sta vivendo da cinque anni una

sequenza di scioperi e di rivolte che lo ha reso ancorapiù povero, incapace di far fronte al pagamento degliinteressi dei prestiti ricevuti dalla Banca Mondiale econ l’impossibilità di esportare i suoi prodotti se non aprezzi già definiti dai mercati internazionali e quindiinferiori ai costi.

L’Africa è lontana e lontano è il cammino di sviluppoche si potrebbe sperare. Con quei piccoli mezzi cheabbiamo e che riceviamo cerchiamo di fare quel pocoche ci è possibile, una goccia nel mare ma vera e con-creta.

Vi ringrazio quindi del vostro impegno e aiuto anchea nome di questi bambini che avranno nei prossimigiorni la gioia di poter vedere realizzato un loro piccolosogno: quello di avere una scuola e la possibilità dipoter imparare a leggere e scrivere”.

Suor Luciana Welponer Missionaria in Repubblica Centrafricana

Nel centenario della nascita di don CarloGnocchi, è stato inaugurato a Cantù un parco eun cippo dedicato al cappellano alpino del frontegreco-albanese e della campagna di Russia, per ilquale è in corso il processo di beatificazione.

Il giorno dell’inaugurazione erano presenti glialpini provenienti da tutta la provincia, il vessil-lo della sezione di Como con il presidente Achil-le Gregori, il presidente della Fondazione DonGnocchi mons. Angelo Bazzari, il Gonfalone delcomune di Cantù, il sindaco Edgardo Arosio e ilresponsabile del nucleo di Protezione civile EnzoConfalonieri.

Al termine dell’inaugurazione del cippo, rea-lizzato su bozzetto del prof. Perini, è stata conce-lebrata una S. Messa da mons. Bazzari e damons. Gianni Fontana, cappellano del gruppo diCantù.

La nuova scuola

40

Dalle nostre sezioni

PEZZO (SEZIONE VALCAMONICA)

Il gruppo di Pezzo, guidato da RobertoCenini, ha inaugurato la nuova sede in occa-sione della festa per il 70° anniversario di fon-dazione. Alla cerimonia hanno partecipato ilsindaco di Ponte di Legno Mario Toselli, ilpresidente sezionale Gianni De Giuli e il vice-presidente Ferruccio Minelli.

Una curiosità: la nuova sede ospita un pic-colo museo che raccoglie armi e materialidella prima guerra mondiale, recuperati dallevicine trincee del Montozzo.

PORDENONE CENTROGli alpini di Pordenone Centro con il capo-

gruppo Bruno Moro, si sono fatti il più belregalo per il 30° anniversario: la nuova baitaalpina, costruita in soli 12 mesi.

All’inaugurazione erano presenti i rappre-sentanti dei gruppi del Friuli, l’ex vicepresi-dente nazionale Valerio Cieri, il vicepresidentesezionale Gianni Antoniutti e numerose auto-rità civili e militari.

Nuove baite degli alpini

PRATO CARNICO(SEZIONE CARNICA)

Dopo tre anni di lavoro il gruppodi Val Pesarina, guidato da ClaudioStefani, ha ultimato la costruzionedella sede sociale a Prato Carnico.La nuova baita alpina è statacostruita su una superficie di 80 mq.E’ stata un’opera di volontariato cheha visto la partecipazione di tutta lacomunità: dalle squadre di pennenere e di amici degli alpini che sisono alternate ogni fine settimana,all’appoggio dell’amministrazionecomunale e degli artigiani e impren-ditori della zona. All’inaugurazioneerano presenti il consigliere nazio-nale Dante Soravito De Franceschi, ivessilli delle sezioni Carnica e diTrieste, il presidente sezionale PietroSaldari, il sindaco Gino Rinaldi e ilpresidente del Consiglio provincialeFabio D’Andrea. La benedizionedella sede è stata impartita da donGuerrino Marta, cappellano capodella brigata “Julia”.

Sono alcuni dei 130 alpini delgruppo di Isola della Scala, guidatoda 30 anni da Angelo Gozzi, foto-grafati davanti alla nuova sede,inaugurata nel giorno del 65° anni-versario di fondazione.

La nuova baita è stata costruitanelle adiacenze della chiesetta dellaFormiga su progetto dell’alpinoEmanuele Di Pietro.

Nel giorno della festa per l’inau-gurazione, nei locali della sede èstata ospitata una mostra fotografi-ca con le belle immagini di alpiniscattate da Alberto Ferrarini. Ilnastro è stato tagliato da MassimoBrugnettini, il vicesindaco dellaprecedente amministrazione che hasostenuto con entusiasmo il proget-to delle penne nere.

ISOLA DELLA SCALA (SEZIONE VERONA)

COMOOmaggio a don Gnocchidagli alpini di Cantù

L’inaugurazione del cippo dedicato a don Carlo Gnocchi

Page 22: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

ABRUZZIRitorno a Mitrovica (Kosovo), quasi un pellegrinaggio

Durante la guerra nella ex Jugoslavia del 1999, centi-naia di alpini accorsero in Albania per accogliere edaiutare migliaia di kosovari che sfuggivano ai massa-cri. C’erano anche gli alpini abruzzesi, che ricordiamocon grande affetto al “Campo delle Regioni” e chedivisero con gli sfollati il disagio delle lunghe settima-ne nella tendopoli di Valona.

Un gruppo di alpini della sezione (Nicola Rossi, Gio-vanni Candeloro,Rosario Serraiocco, Mario Fiorentino,Carmine Giangiulio e l’assistente Stella Aquilante cheoperò con loro in quei drammatici giorni) è statorecentemente a Mitrovica, in Kosovo, ritornando neiluoghi in cui avevano prestato assistenza ed aiutatoalcuni contadini a ricostruire la loro casa. Li vediamocon i loro amici kosovari e ad una fossa comune, dopola deposizione di fiori.

MOLISEUn fiume di alpini alla festa per il 20° compleanno della sezioneLa sezione Molise ha celebrato il suo 20° anniversa-

rio di fondazione a Campobasso con una due giorniricca di avvenimenti, alla quale hanno partecipatotante penne nere provenienti dai gruppi della regionee dalle sezioni del IV raggruppamento, ma non solo.Alla cerimonia di apertura in piazza Municipio, c’era-no il presidente nazionale Beppe Parazzini, i consiglie-ri nazionali Vittorio Brunello e Vito Francesco Peraginee il delegato A.N.A. a Roma, Giancarlo Zelli. Tra leautorità civili, il sindaco Augusto Massa e il prefettoAugusto Pilla. Gli onori di casa sono stati fatti dal pre-sidente sezionale Francesco Capone che, nell’occasio-ne, ha donato un Tricolore a Maria Spina, dirigentescolastico di Campobasso.

Nel pomeriggio le celebrazioni si sono spostate inviale della Rimembranza, per l’inaugurazione dell’areain cui si trova il monumento ai Caduti, dopo i lavori diripristino realizzati dalle penne nere della sezione.Poco dopo, gli alpini in corteo, aperto dalla fanfara diBorbona, hanno raggiunto il Sacrario nel castello diMonforte e il Santuario di Maria Santissima dove èstata celebrata una Messa in suffragio dei Caduti.Quindi, nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, si sonoesibiti in concerto i cori A.N.A. Bari, Malga Roma equello della brigata Tridentina.

Il giorno dopo, domenica, Campobasso si è svegliatasotto un tripudio di Tricolori e centinaia di penne neregià di prima mattina si sono ammassate per l’alzaban-diera, nobilitato dal picchetto in armi del battaglione“L’Aquila”, dal coro della Tridentina, dalla fanfara diMontaquila e dalla banda di Roccamandolfi.

Alpini e autorità hanno sfilato per le vie di Campo-basso, imbandierata a festa. Ad aprire il corteo il Laba-ro nazionale, scortato dal presidente Parazzini e daiconsiglieri nazionali, e poi i vessilli delle sezioni diBari, Firenze, Latina, Napoli, Roma, Sardegna, Treviso,Verona e della sezione Marche. Numerosi i gagliardettie i gonfaloni dei Comuni della regione, scortati dairispettivi sindaci. Presenti anche le altre associazionicombattentistiche e d’Arma e i generali Todaro, Cor-nacchione, Biondi, Giordano, Pais Becher e Purificati.

Al termine della sfilata si è svolta una breve cerimo-nia per intitolare una via ad Antonio Normanno, ser-gente alpino, medaglia d’Argento al V.M., primo eindimenticato presidente della sezione Molise.

Ospiti d’onore sua figlia Lucrezia e la medagliad’Oro al V.M. Attilio Brunetti.

42

Il gruppo di Ferrara ha celebrato il 70° anniversario di fonda-zione. Una giornata di festa, conclusa con l’inaugurazione delcippo in ricordo dei Caduti, alla quale hanno partecipatonumerose penne nere sezionali, il presidente GianfrancoCenni, il prefetto Luciano Mauriello e il vicesindaco alpinoTiziano Tagliani, promotore del progetto.

Il masso del monumento è stato trasportato da Giorgio Peccie proviene dal monte Kaberlaba di Asiago, che nel 1916 fu tea-tro dei cruenti combattimenti nel corso dei quali, come haricordato il capogruppo gen. Pierluigi Cavallari, molti alpini sifecero onore. Il ricordo è andato ai concittadini Caduti: lamedaglia d’Argento al V.M. Germano Manini, la medaglia diBronzo, Ivo Simoni caduto in Albania, Giuliano e Fausto Ber-retta, Agostino Guaraldi, Giuseppe Molinari e Renato Rizzo.

Al termine della cerimonia sono state presentate due pubbli-cazioni: Martino e le stelle di Raffaele Pansini e Giuseppe Molina-ri: un soldato dimenticato, un libro stampato a cura del gruppoferrarese che celebra il pluridecorato capo di Stato Maggioredella Julia, nato a Portomaggiore e caduto in Russia nel ‘43,recensito da “L’Alpino” nel numero di aprile.

43

Dalle nostre sezioniDalle nostre sezioni

VARESEIl reduce dona la sua collezione alla Julia

Nel gruppo di Varese milita un artigliere alpino dilungo corso e di ragguardevole stazza.

E’ Pietro Merlin, classe 1920, sergente della Julia. Appartiene a quella stirpe che era solita fare il «pre-

sentat’arm» con la bocca da fuoco. Esuberanze di gio-ventù? Esibizione di forza fisica? Anche! Ma soprat-tutto un poderoso, simbolico gesto che conferiva aquei giovani una carica per sancire l’appartenenza alCorpo. L’Artiglieria Alpina reclutava gli uomini piùrobusti, dalle membra salde, abituati alle fatiche e conil bagaglio morale dell’obbedienza. Pietro provienedalla terra veneta, il cui bracciantato costituiva uncopioso bacino di reclutamento per la gloriosa divisio-ne Julia durante l’ultimo conflitto.

I ricordi della giovinezza sofferta sui campi dibattaglia, le voci dei commilitoni non ritor-nati, gli amici muli ed il cameratismo sonotestimonianze di una storia che per ilnostro Pietro, ed anche per noi piùfortunati giovani, non ha mai fine.

Proprio di queste testimonianze ilnostro socio possedeva una preziosapiccola raccolta: fotografie dal fronte,documenti e materiali vari.

Tutto questo è stato donato al Museodella brigata Julia, a Udine.

Merlin ha sempre pensato chequei documenti dovessero ritor-nare nell’alveo storico dellasua amata divisione alpina.Il materiale è stato ade-guatamente collocatonelle sale del museo, di

quel museo vero gioiello di testimonianze alpine, por-zione documentata della nostra storia.

L’unita lettera di ringraziamento che il gen. PierluigiCampregher - comandante la brigata - ha inviato (eche pubblichiamo di seguito), è motivo di orgoglionon solo per Merlin, ma anche per il gruppo alpini diVarese. Il vecio artigliere da montagna, tutto alpinorazza veneta, è sempre presente presso la sede delgruppo: o arriva in sede, con quei bei baffoni, e salutacon un ciao a tutti. E gli alpini lo trattano con rispettoe amore, come un fratello maggiore.

Gianni Botter

Caro Merlinquesta mia lettera di ringraziamento forse giun-

gerà in ritardo rispetto alle Sue aspettative edi ciò ci deve scusare.

Il ritardo è giustificato dalla riorganizza-zione dei locali del museo e dal desiderio

di volerLe comunicare che il materiale da Leiinviato è stato collocato nelle sale del museo dellabrigata alpina «Julia».I documenti da lei inviati potranno così testimonia-re fatti e tragedie umane che nella loro cruda veritànon hanno bisogno di alcun commento, in quantosono storie che dimostrano quanto grande sia statol’amor di Patria e l’orgoglio di aver fatto partedella gloriosa «Julia».Noi «giovani» di tutto questo dobbiamo solo pren-dere esempio.Colgo l’occasione per inviarLe i più cordiali salutida parte mia e di tutta la «Julia».

Brig. gen. Pierluigi Campregher

BOLOGNESE-ROMAGNOLAFerrara: inaugurato il cippo ai Caduti

nel 70° di fondazione del gruppo

La sfilata per le vie della città: il labaro nazionale scortatodal presidente Parazzini, dal generale Cornacchione, daiconsiglieri nazionali Peragine e Brunello e dal delegatoANA di Roma, Giancarlo Zelli. (foto Nicola Felice)

Page 23: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

45

Dalle nostre sezioni

UDINEA passo Pramollo 28° incontro internazionale alpino

Sabato 29 e domenica 30 giugno aPontebba e a Passo Pramollo si svolgeràil “28° Incontro internazionale alpino”.

Per la circostanza è stata coniata ancheuna medaglia ricordo.

La due giorni si aprirà a Pontebba conil raduno, fissato per le ore 11 in piazzaGaribaldi. Quindi, alle ore 11.30, si svol-geranno le cerimonie di deposizione dicorone al monumento ai Caduti e alcimitero di Sant’Antonio.

Domenica 30, ore 9, raduno a passoPramollo. Alle ore 10 formazione delcorteo con autorità, alpini ed Alpenjägeraustriaci fino al confine di Stato conl’Austria.

Dopo la rassegna dello schieramentoda parte dei comandanti militari italianoed austriaco, arrivo delle staffette alcippo di Wulfenia ed esecuzione degliInni nazionali. Quindi onore ai Caduti,S. Messa alla chiesetta sul confine einterventi di saluto.

All’incontro, che si concluderà per leore 12, sarà presente la Fanfara militaredella Carinzia.

Ci sarà anche uno chiosco allestitopresso il fortino.

PARMARitrovate 58 anni dopo le spoglie del soldato Sidoli

E’ dal 1944 che Giovanni Sidoli, che risiede a Parmacon la famiglia, non aveva più notizie del padre, scom-parso in guerra. Cinquantotto anni dopo, grazie all’O-norcaduti del Ministero della Difesa italiano, ha ricevutola notizia che le spoglie si trovano al cimitero italiano diWesthausen, a Francoforte, dove riposano 4700 nostriconnazionali, caduti in Germania durante la secondaguerra mondiale. La ricerca di militari caduti durante laseconda guerra mondiale è stata effettuata da RobertoSperoni (socio del gruppo di Varsi, Parma) presso l’uffi-cio Onorcaduti del Ministero della Difesa. E’ stato cosìche Sidoli ha ritrovato la spoglia del padre scomparso inGermania. Il soldato Mario Sidoli classe 1908 apparte-nente al 3° reggimento artiglieria, fu internato nel campodi lavoro di Mainz (Magonza) dopo l’armistizio del 8settembre 1943, dove morì il 9 ottobre 1944 a seguito dibombardamento aereo. Fu sepolto nel cimitero adiacenteil campo. Le sue spoglie furono successivamente trasferi-te nel cimitero di Westhausen di Francoforte, ma allafamiglia arrivarono scarse informazioni.

Grazie a un articolo comparso sul numero di ottobrede L’Alpino sulla commemorazione del 4 Novembre chedi lì a poco si sarebbe tenuta nel cimitero di Francoforte,è stato contattato il capogruppo Renzo Carotta, che haconfermato il ritrovamento.

Nello stesso cimitero sono poi stati individuati altridue soldati compaesani dell’alpino. Le spoglie di MarioSidoli riposano nel cimitero di Varsi.

Dalle nostre sezioni

COMOGermasino: benedetta la statua donata dagli alpini

Tutta Germasino si è raccolta per la benedizio-ne della Madonnina degli alpini, donata dallepenne nere del gruppo e posta sul sagrato dellachiesa. Il simulacro della Vergine è stato bene-detto dal parroco, don Giovanni Conconi.

E’ stata una cerimonia breve, preceduta dallaMessa e dall’omaggio ai Caduti, un gesto sem-plice ma carico di significato.

Tra le penne nere il vecio Lorenzo Chiaroni,classe 1907, orgoglio del gruppo.

IMPERIABordighera in festa per gli 80 anni

Era il lontano 1921 quando Giulio Bian-cheri e Ampelio Ballauco, che fu anche ilprimo capogruppo, riunirono una man-ciata di alpini e costituirono il gruppo diBordighera. Oggi, ad 80 anni di distanza,gli alpini del nuovo secolo festeggiano ericordano. Il ricordo dei Caduti, da sem-pre particolarmente sentito nella piccolacomunità i cui capifamiglia spesso parti-vano per la guerra. Dopo l’omaggio aiCaduti con la deposizione di una coronaal monumento eretto in loro onore, è statacelebrata una Messa da padre Balestra alSantuario di Montenero.

Terminate le cerimonie ufficiali, è inizia-ta la festa tra canti e cori fino a sera.

Si è svolta a Casale Monferrato la prima assembleadel nucleo dei volontari di Protezione civile della

sezione. Ospite d’onore l’assessore comunale AdrianoRoggero che ha manifestato agli alpini la gratitudine

per il loro prezioso impegno socia-le.L’assemblea è stata anche l’occasio-ne per la consegna da parte del pre-sidente sezionale Gian Luigi Raveradei nuovi mezzi di Protezione civi-le: un fuoristrada e un pulmino.Nel corso della riunione sono stateapprovate le nuove cariche: allaguida del nucleo di Protezione civi-le è stato nominato Mauro Barbano,che ha predisposto un fitto pro-gramma d’addestramento, tra cuil’intervento al Parco della Maddale-na di Torino, nell’ambito delle eser-citazioni del 1° raggruppamento.

Gli alpini del gruppo davanti al monumento ai Caduti.

CASALE MONFERRATOLa prima assemblea del nucleo di Protezione civile

Il nucleo di Protezione civile della sezione schierato per l’alzabandiera

44

Il capogruppo Vrech,Zanitti, il presidente

Toffoletti e Laura Bertuzzi.

UDINEDue nuovi tesserati: un reduce e un caporal maggiore del 14°

Alla 16ª assemblea ordinaria del gruppo di Udine Rizzi c’eranoproprio tutti: autorità civili e militari, il sindaco di Udine Sergio Cec-cotti, il consigliere nazionale Dante Soravito De Franceschi, il presi-dente sezionale Roberto Toffoletti, i rappresentanti di zona e di circo-scrizione, Giuliano Chiofolo e Maurizio Calderari e tanti alpini. Glionori di casa sono stati fatti dal capogruppo Arialdo Vrech che nelsuo intervento ha ripercorso l’anno di attività del gruppo, soffer-mandosi sull’assemblea di quest’anno. Un assemblea che Vrech defi-nisce non a caso particolare ed emozionante, nel corso della qualesono state consegnate le tessere a due nuovi soci del gruppo: almaresciallo Romeo Zanitti, classe 1916, medaglia d’Argento al V.M.,reduce di Russia, Grecia e Albania e al caporale Laura Bertuzzi, unadelle prime donne alpino, ora in forza al battaglione Tolmezzo del14° reggimento di stanza a Venzone.

Il passato, il presente e il futuro alpino si sono incontrati ad Udine.

Page 24: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

46

Dalle nostre sezioni all’estero

47

Dalle nostre sezioni all’estero

AUSTRALIARaduno degli alpinia Sydney

Le penne nere della sezione di Sydney,guidate dal presidente Valentino Rigon equelle del gruppo di Wollongong, si sonoincontrate per l’annuale raduno sezionale.

Le celebrazioni si sono aperte con lacerimonia di deposizione di una corona almonumento all’Alpino. Quindi la S.Messa al campo e, al termine il presidentedella sezione Valentino Rigon ha rimarca-to il grande contributo degli alpini all’Ita-lia e, come emigrati, alla comunità inter-nazionale, circondandosi ovunque distima e affetto. Poi l’immancabile festa concanti, tanta allegria e genuino spirito alpi-no che i tanti anni e la lontananza nonhanno minimamente affievolito.

CANADAVancouver: il benvenuto al cappellano

Foto di gruppo del direttivo della sezionecanadese di Vancouver che si è raccolto intor-no al monumento ai Caduti per la Patria inoccasione del benvenuto a padre Raniero Ales-sandrini (nella foto è il primo a sinistra, sedu-to), nuovo cappellano alpino della sezione.

GERMANIAOnorati i Caduti all’insegna della solidarietà

Gli alpini dei gruppi di Stoccarda e di Aalen hannocommemorato i Caduti unitamente ai soci dell’Asso-ciazione marinai d’Italia, dei Bellunesi nel mondo edelle Famiglie abruzzesi, ai riservisti e Gebirgsjägertedeschi. Al cimitero di Waldfriedhof e nella chiesacattolica di Heubach hanno partecipato alle cerimoniereligiose e quindi deposto corone al monumento aiCaduti. Folta la rappresentanza alpina, unitamente aiconsole generale a Stoccarda Mario Musella, la viceconsole signora Vicentini, il sindaco di Heubach KlausMaier, il deputato di Stoccarda Mario Capezzuto, ilcancelliere capo Longo, il sindaco distrettuale signoraKunath Scheffold.

Discorsi sono stati pronunciati dal vice presidentesezionale Sambucco e dal capogruppo di StoccardaDe Pellegrini.

Fedeli al motto “onorare i morti aiutando i vivi”, ilricavato dei pranzi sociali è stato devoluto ai gruppi5/22 e 5/24, dell’istituto per bambini di Lindendorf, eai progetti per il Terzo Mondo sostenuti dagli alpini e

dalla missione cattolica di Stoccarda. Un bel modo peronorare i Caduti all’insegna della solidarietà.

Nella foto: il corteo al cimitero di Waldfriedhof

FRANCIAAnnecy: festeggiato il capogruppo

Gli alpini e gli amici degli alpini del gruppo diAnnecy (sezione Francia), insieme a una delegazionedel 27° battaglione di Chasseurs, hanno festeggiato

l’ottantesimo compleanno del capogruppo AntonioMarchesi. Toni é alla direzione del gruppo di Annecyda ormai più di venti anni, ed ha saputo meritarsi lastima e l’amicizia come capogruppo di tutte le penne

nere e degli Chasseurs francesi della regione,con i quali annualmente organizza cerimoniesia nelle alpi italiane, che in quelle francesi.E’ inoltre corrispondente consolare, e sonotanti gli emigrati italiani che fanno capo a luiper risolvere tutte le pratiche amministrativeper il consolato di Chambery.Tutti i componenti del gruppo, uno dei piùnumerosi della sezione, e con il sostegno deinumerosi amici degli alpini, hanno volutooffrirgli un ricordo, a conferma della lorostima e amicizia.Come d’abitudine, Tony ha offerto un abbon-dante rinfresco sotto la pergola del suo giardi-no, seguito dagli immancabili canti alpini.

Renato Zuliani

GERMANIAGli alpini incontrano i bambini dell’Istituto Lindenhof

Il gruppi tedeschi di Aalen e Schwäbisch Gmuendsi sono incontrati con i bambini disabili dell’IstitutoLindenhof, adottati dagli alpini nel 1981.

Le penne nere guidate dal capogruppo e vice presi-dente sezionale Giovanni Sambucco hanno anchequesta volta fatto un bel regalo: é stata raccolta edonata una discreta somma per acquistaremateriali didattici e per il tempo libero.

Sambucco ha anche portato alla direttricedell’istituto, signora Werner, la notizia del-l’accordo con l’Associazione “Voi e noi insie-me” e il gruppo di San Zeno della sezione diVerona per ospitare alcuni bambini disabili ei loro accompagnatori per una vacanza alLido Adriano di Ravenna.

Dei bei gesti di solidarietà che ogni annoproducono nuove iniziative: il gruppo diAalen ha infatti deciso l’adozione, oltre chedei bambini disabili del “Gruppo 5/22”,anche di quelli del “Gruppo 5/24”.

Grazie alla collaborazione con il gruppo di SanZeno della sezione di Verona, guidato da LucianoRainero, otto bambini disabili e i loro accompagnato-ri saranno ospitati questa estate al Lido Adriano diRavenna.

Gli alpini con i bambini dell’Istituto Lindenhof.

AUSTRALIARaduno a Cairns degli alpinidella sezione North Queeensland

Il gruppo di Cairns della sezione di NorthQueensland ha organizzato una Messa in suffra-gio dei Caduti. La funzione è stata officiata dalpadre Peter Vandeleur nella chiesa di San FrancisXavier, gremita dalle penne nere del gruppo, allapresenza del viceconsole d’Italia Franco Lanza edi numerosi connazionali provenienti da Tully,E’Arish, Innisfail, Atherton, Dimbulah e Mareeba.Alcuni di loro sono ritratti nella foto di grupposcattata al termine della funzione.Gli alpini di Annecy e gli Chasseurs francesi

attorniano il capogruppo Toni Marchesi.

Page 25: Catania! Sicilia! - Associazione Nazionale Alpini€¦ · Catania? Due anni fa, quando il Consiglio direttivo nazionale decise che l’Adu-nata 2002 sarebbe avvenuta in Sicilia, non

Siamo sull’Alpe Prabello, in Valmalencoe sullo sfondo si staglia il caratteristico Pizzo Scalino.In primo piano la sorgente che alimenta la ruota perla produzione del burro con il latte delle mucche del-l’alpeggio ci riporta alla vita e ai sapori genuini d’untempo. Uno splendido angolo di Lombardia. La foto è di Marino Amonini, della sezione di Sondrio.

Obiettivo sulla montagna