Caso di studio CALDAIE RAVASIO - Unibg degli...progetto di installazione di nuovo impianto, secondo...
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Università degli studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria
Corso di Progettazione degli impianti A.A. 2011-2012
Caso di studio CALDAIE RAVASIO
Caso di studio a cura di: Prof. Sergio Cavalieri, Ing. Stefano Ierace
N.B. i dati ed i fatti relativi alla realtà industriale descritta sono fittizi, ma realistici - Copyright Università degli Studi di Bergamo (Aprile 2012) –
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1 Introduzione: il caso Ravasio Caldaie
Il caso di studio Ravasio Caldaie è stato realizzato a scopi didattici per introdurre gli allievi alle
problematiche della progettazione di impianti industriali manifatturieri, partendo dalla metodologia classica
del dimensionamento a valori medi, cui si aggiunge, in secondo luogo, l’impiego della simulazione ad eventi
discreti per una parte specifica del progetto.
Il caso di studio è un caso realistico, volutamente complesso nella sua redazione. Infatti con tale complessità
si intende porre gli allievi virtualmente di fronte alla realtà del day-by-day di un’azienda.
L’azienda Ravasio Caldaie è una media azienda italiana che produce caldaie aventi robustezza e prestazioni
superiori allo standard con particolare attenzione al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni
inquinanti.
L’azienda commercializza diverse tipologie di prodotto per venire incontro alle esigenze dei clienti; le più
importanti sono quattro linee commerciali:
o Caldaie a condensazione: generatori di calore in acciaio inox a condensazione pressurizzati ad
altissimo rendimento, abbinabili a bruciatori modulanti di gas-metano.
o Caldaie modulari a condensazione: gruppi termici a condensazione premiscelati.
o Caldaie a tre giri effettivi di fumo: generatori di calore pressurizzati in acciaio ad alto rendimento,
abbinabili a bruciatori di gas-metano e gasolio.
o Caldaie strette: generatori di calore ad acqua calda, a due giri di fumo.
Le linee contengono al loro interno famiglie di prodotti e modelli che si possono così rappresentare secondo
la Figura 1.
A Gennaio 2012, la direzione di Ravasio Caldaie decide di industrializzare e produrre una nuova famiglia di
caldaie, sulla quale sono stati condotti negli ultimi anni degli studi di progettazione. A seguito della
progettazione e dell’industrializzazione del nuovo prodotto, la direzione Ravasio Caldaie decide di avviare in
contemporanea lo studio di fattibilità per la realizzazione di un nuovo stabilimento nell’est europeo, dove
realizzare buona parte dei componenti del nuovo prodotto.
Per la realizzazione di tale studio viene incaricato un gruppo di lavoro, composto da persone provenienti da
diverse aree aziendali.
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LINEE FAMIGLIE
Figura 1 – Linee e famiglie di prodotti
1.1 Obiettivi del caso
Al gruppo studenti si richiede di rivestire i panni del gruppo di lavoro Ravasio Caldaie, gestendo l’intero
progetto di installazione di nuovo impianto, secondo le informazioni contenute nel testo, stendendo in fase di
partenza un piano di progetto e suddividendo i task tra i componenti del team di progetto.
Gli allievi sono liberi di formulare le opportune ipotesi di intervento, purché opportunamente corredate da
analisi costi/benefici e/o riflessioni, arrivando ad una definizione quantitativa del previsto ritorno
dell’investimento e del relativo tempo di pay-back. Nello sviluppo del progetto gli allievi possono avvalersi
di tutte le informazioni e considerazioni raccolte ed elaborate lungo il corso (ed anche in altri corsi/esami).
Tutti gli altri dati mancanti possono essere liberamente ipotizzati dagli studenti.
2 Scenario economico
Nel gennaio di quest’anno (2012), due decisioni importanti sono state prese dal management aziendale:
introduzione di una nuova famiglia di prodotti, denominata Ecowatt, da commercializzare sulla linea
Caldaie strette;
installazione di un nuovo stabilimento in terra estera. Il mercato estero, soprattutto nel centro
Europa, è risultato in notevole crescita negli ultimi anni, rappresentando ormai una quota di fatturato
pari quasi al 50%. Proprio alla luce di questa possibile espansione di mercato estero, la direzione
aziendale ha intenzione di verificare la fattibilità economica di investire in uno stabilimento in terra
straniera, in particolare in Romania.
Nel seguito sono forniti i dettagli sulle due scelte.
Caldaie a
condensazione
Caldaie modulari
a condensazione
Caldaie a tre giri
effettivi di fumo
Caldaie strette
Remix
Sparghet
Zuffer
Mirca
Logic
Remp
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3 Il nuovo prodotto
Il prezzo di vendita della nuova famiglia dovrebbe essere attestato in un valore medio di 2.200 €/caldaia. Il
costo pieno industriale attualmente riferito dall’azienda è pari circa 1.650 €/caldaia. Con la ripartizione dei
costi generali il costo pieno aziendale di riferimento è di circa 2000 €/macchina, comportando un mark-up
netto di circa 200 €/caldaia.
L’introduzione di questa nuova famiglia comporterebbe una cannibalizzazione di altri modelli, anche se le
stime previste non superano il 12% dei prodotti attualmente venduti.
Attualmente la capacità produttiva massima di Ravasio caldaie nello stabilimento italiano si aggira attorno
alle 120.000 caldaie/anno. Il montaggio finale rappresenta una fase particolarmente critica, anche se non è
collo di bottiglia, con 4 linee semiautomatiche per le caldaie a condensazione, modulari e a tre giri effettivi
di fumo ed 1 linea per le caldaie strette. L’ufficio marketing ha fornito la serie storica circa le vendite di
caldaie della linea Strette (modello Logic) in figura (dati per mese di vendita). Si stima che le caldaie della
nuova famiglia Ecowatt avranno un andamento simile.
Anno\Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
1 1400 1511 1582 1555 1597 1541 1496 1520 1572 1578 1506 1523
2 1502 1600 1721 1528 1547 1632 1542 1528 1486 1507 1460 1490
3 1462 1479 1488 1484 1496 1474 1459 1480 1490 1474 1493 1483
4 1557 1572 1508 1505 1532 1542 1584 1573 1546 1528 1575 1558
5 1622 1609 1611 1643 1629 1646 1656 1672 1615 1667 1608 1620
6 1598 1622 1604 1636 1626 1619 1682 1650 1654 1642 1712 1638
7 1482 1625 1412 1520 1501 1601 1674 1647 1632 1478 1710 1510
8 1505 1547 1496 1512 1482 1516 1532 1500 1484 1521 1541 1538
Tabella 1 – Dati di vendita
La famiglia di caldaie Ecowatt è distinta, al proprio interno, tra i modelli D e RP e i modelli N e ST. Le
previsioni di vendita sono per il 47% prodotti D e RP (ripartiti in maniera pressoché uniforme) e per il
restante 53% di modelli N e ST.
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LINEE FAMIGLIE MODELLI
Figura 2 – La nuova Famiglia di Prodotti ed i nuovi modelli
Un’importante suddivisione tra i modelli riguarda il tipo di camera di combustione presente nella caldaia:
aperta o chiusa. Le caldaie con camera di combustione chiusa hanno un sistema di tenuta stagna (camera
stagna) che isola l’ambiente in cui è installata la caldaia dai fumi di combustione prodotti. Questo tipo di
caldaia può quindi essere installata anche in locali poco areati perché i fumi vengono espulsi all’esterno
attraverso un tubo. Oltre a ciò nelle caldaie a camera stagna si ha una minore dispersione del calore verso
l’ambiente e quindi una minore differenza tra il rendimento di combustione e il rendimento utile. In generale,
tutto il processo di scambio di calore è influenzato dalla presenza della camera stagna e di conseguenza dal
ventilatore: infatti, in questo caso il moto dei fumi è turbolento e si ha convezione forzata tra questo fluido e
le pareti dello scambiatore; al contrario senza ventilatore, e quindi nel caso di camera aperta, la convezione è
naturale.
I modelli che hanno camera di combustione stagna sono D e RP mentre quelli a camera di combustione
aperta sono N e ST.
La famiglia Ecowatt è stata pensata e progettata da un lato per rispondere ad un mercato che richiede livelli
elevati per quanto riguarda le prestazioni, dall’altro per ridurre il più possibile i costi di produzione. Per
quanto riguarda la struttura della caldaia, è stata eseguita la suddivisione in gruppi funzionale, ognuno dei
quali svolge un preciso compito all’interno del prodotto finale. Il risultato ottenuto è la seguente vista di
ingegneria della distinta base:
Caldaie a
condensazione
Caldaie modulari
a condensazione
Caldaie a tre giri
effettivi di fumo
Caldaie strette
Remix
Sparghet
Zuffer
Mirca
Logic
Remp
Ecowatt N
ST
Ecowatt D
RP
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Gruppo combustione Aspiratore fumi
Gruppo bruciatore
Scambiatore primario
Scatola aria
Gruppo idraulico
Distributore gas
Distributore acqua
Pompa di ricircolo
Scambiatore secondario
Tubazioni
Vaso d’espansione
Bollitore esterno
Serbatoio di mini accumulo
Gruppo layout
Cruscotto
Pannellatura
Telaio
Gruppo regolazione e controllo
Cablaggi
Strumentazione
Figura 3 – Partizione della nuova famiglia di prodotti
In termini di fasi del processo medio di fabbricazione la figura seguente fornisce una ripartizione media del
costo totale di prodotto per le diverse fasi, calcolata secondo l’attuale soluzione produttiva italiana.
Fabbricazione scambiatori 25%
Fabbricazione lamierati 10%
Montaggio gruppo idraulico 15%
Montaggio gruppo combustione 10%
Assemblaggio finale 30%
Collaudo 10%
Tabella 2 – Ripartizione dei costi di prodotto tra le diverse fasi del ciclo produttivo
In termini di costo, la figura seguente riporta una ripartizione media dei costi dei diversi gruppi rispetto al
costo totale. a dire dell’ufficio tecnico tale ripartizione vale pienamente anche per la nuova famiglia di
prodotti.
Gruppo combustione 50%
Gruppo idraulico 25%
Gruppo layout 10%
Gruppo regolazione e controllo 15%
Tabella 3 – Ripartizione dei costi di prodotti tra i diversi gruppi
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4 Il nuovo stabilimento
La continua crescita del mercato all’estero ha spinto l’azienda a modificare la sua veduta circa una possibile
espansione nei mercati del centro Europa. La scelta della Romania è invece dipesa dal ridotto costo del
lavoro in quelle aree.
Per questo motivo la direzione stima di ottenere un risparmio complessivo di costo di produzione del 50%
per i componenti fabbricati o montati nel nuovo stabilimento rumeno. Il costo del terreno verrebbe
totalmente sostenuto ricorrendo ad alcuni fondi stanziati dalla UE, mentre i costi di progettazione e di
costruzione resterebbero a carico dell’azienda.
L’intenzione è quella di non realizzare tutti i prodotti all’interno dello stabilimento rumeno, l’attività
produttiva riguarderebbe infatti solo alcuni componenti ed elementi semplici, mantenendo la produzione di
quelli più complessi in Italia. Il montaggio finale sarebbe invece realizzato in loco.
In particolare, l’idea della direzione è quella di installare uno stabilimento composto da due edifici collegati,
ognuno di 4.000 mq più 300 mq di uffici. In un edificio verrebbe installato un gruppo di reparti (SFM00) per
la fabbricazione dei componenti dei gruppi idraulici. Vicino a tale gruppo verrebbe poi installata una linea
per la produzione e la verniciatura dei componenti lamierati (comprese le camere di combustione), esclusi
però gli scambiatori primari e secondari (la cui produzione resterebbe in Italia). Nel secondo edificio
verrebbe installata la linea per il montaggio finale oltre ad una serie di banchi di montaggio per
l’assemblaggio dei gruppi idraulici ed il pre-assemblaggio della camera di combustione e degli altri
componenti e sotto assemblati provenienti dai terzisti italiani.
Figura 4 – Indicazioni di massima del layout dello stabilimento rumeno
La direzione Caldaie Ravasio ha affidato la progettazione del nuovo stabilimento ad un gruppo di progettisti
qualificati, i quali hanno il compito di dimensionare ognuno dei quattro reparti, avendo a disposizione le
seguenti informazioni:
o I giorni di funzionamento medi del nuovo stabilimento sono stimati in 250 giorni/anno, 5 giorni alla
settimana, per turni d 8 ore;
o la scelta del numero di turni è delegata ad ogni reparto o linea;
o lo studio di fattibilità economica è indipendente dal regime di tassazione del paese estero;
o la politica di ammortamento tecnico a quote costanti prevede una vita utile dell’impianto di 15 anni.
Area reparti (SFM00)
fabbricazione componenti gruppo
idraulico
Linea fabbricazione lamierati
Banchi montaggio gruppo
idraulico e premontaggio
componenti
Linea montaggio finale
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Dato che l’azienda si trova in condizioni di credito ancora disponibile, la sezione amministrativa ha suggerito
di considerare un tasso di interesse pari al 10%, relativo al tasso di interesse richiesto dalle banche
maggiorato in una cifra percentuale indicativa del grado di rischio sopportabile.
4.1 Dimensionamento del sistema SFM00
A riguardo del sistema SFM00 che si intende progettare come flow-shop, il gruppo di progetto ha
riesaminato i cicli tecnologici dei pezzi meccanici componenti il gruppo idraulico al fine di individuare le
macchine necessarie; tale analisi ha permesso di evidenziare la necessità di disporre di uno o più esemplari
dei seguenti tipi di macchine:
M1: tornio parallelo
M2: fresatrice
M3 rettificatrice
M4 foratrice
Nel dimensionamento del reparto SFM00, in prima approssimazione si può ritenere che il rapporto tra tempo
di buon funzionamento delle macchine e tempo totale di disponibilità sia pari a 0.95.
Mediamente si ritiene che in tale reparto, tenendo conto dei tempi di lavorazione e di set-up, un operatore
non possa condurre più di due macchine.
I tempi di lavorazione di ciascun pezzo del mix di riferimento sulle varie macchine sono riportati in tabella 4.
In tabella 5 sono riportati i tempi di attrezzaggio delle macchine relativi ai pezzi del mix; tali tempi sono
relativi al se-up della macchina per la produzione di un lotto di pezzi. In pratica, in tali tempi sono comprese
tutte quelle attività che servono a preparare la macchina per lavorare il primo pezzo del lotto. Il set-up
avviene sempre a macchina ferma e perciò rappresenta un tempo improduttivo.
In tabella 6 sono evidenziate le quantità annue che si presume verranno richieste nel nuovo stabilimento;
basandosi sullo storico, mediamente si può ritenere che la percentuale di pezzi di scarto sia pari al 5%.
In tabella 7 è riportato il numero di lotti annui di produzione che si presume verranno effettuati (si tratta di
una stima del caso ritenuto “peggiore”).
Il gruppo di progetto deve quindi procedere al dimensionamento del reparto in termini di numero di
macchine e di operatori per garantire la produzione annua richiesta. A riguardo dei coefficienti di
dimensionamento, il gruppo di progetto ha deciso di attenersi ai seguenti valori:
coefficiente di programmazione (Cp) = 0,82
coefficiente uomo (Cu) = 0,90
coefficiente imprevisti personale (Cip) = 0,94
I dati dei cicli tecnologici sono stati ricavati dal metodista dell’ufficio tempi e metodi.
Tempi di lavorazione dei pezzi (ore/pezzo)
Tempi di attrezzaggio delle macchine
(ore/set-up)
M1 M2 M3 M4 M1 M2 M3 M4
PZ1 0,05 0,055 1 3
PZ2 0,03 0,05 0,04 3 3 1,5
PZ3 0,035 0,055 2 2
DI1 0,035 0,05 0,025 1,5 1,5 3
PZ4 0,025 0,02 0,02 2,5 2,5 3
DI6 0,055 0,025 0,03 3 2,5 1
RO2 0,025 2 Tabella 4 e Tabella 5
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Quantità annue richieste (pezzi/anno)
PZ1 28.000
PZ2 52.000
PZ3 27.840
DI1 35.124
PZ4 70.000
DI6 34.000
RO2 125.481
Tabella 6 e Tabella 7
Costo delle macchine (€/macchina)
Costo unitario delle macchine
M1 M2 M3 M4
155.400 199.800 133.200 244.200 Tabella 8
La movimentazione di reparto è prevedibilmente realizzabile con ceste metalliche (h= 130 cm) su euro-
pallet. L’unità di carico media è in via preliminare calcolabile in 255 pezzi per unità di carico.
Il costo variabile di fabbricazione dei diversi componenti si stima che sarà pari al 85% dell’attuale costo di
acquisto di tali componenti, al momento forniti da aziende italiane. Il valore di acquisto dei componenti
rappresenta il 60% del valore di costo dell’intero gruppo idraulico.
La tabella seguente riporta una stima degli spazi occupati da ogni macchinario, compresi gli spazi minimi di
movimentazione e le strutture di funzionamento (es. armadi elettrici).
Spazio occupato (mq)
M1 M2 M3 M4
30 24 28 35 Tabella 9
4.2 Dimensionamento del sistema SFM00
La fabbricazione dei lamierati, esclusi gli scambiatori la cui produzione è prevista che rimanga in Italia,
dovrebbe essere realizzata in una linea completamente automatica (schematizzata in figura), nei quali i
diversi componenti di lamiera verrebbero stampati (con una pressa a imbutire), tagliati (con una pressa a
taglio) ed infine refilati, mentre le operazioni di carico e scarico in testa, a fondo linea e nelle postazioni
intermedie, dovrebbero avvenire tramite robot. lo spazio occupato da una linea è racchiuso in un’area di
40x5 m.
Il volume complessivo richiesto alla linea dovrebbe coprire una produzione annua di circa 165.000 pezzi,
con la produzione delle seguenti tipologie di lamierati:
o lamierati portanti (struttura rigida della caldaia): 2 per caldaia
o lamierati della camera di combustione così suddivisi:
o fondo camera (1 per caldaia)
o copertura (1 per caldaia)
o pareti laterali (2 per caldaia)
o lamiera esterna (copertura della caldaia): 1 per caldaia
I lamierati sono solitamente movimentati a euro-pallet. Un euro-pallet di materia prima è in grado di
movimentare circa 100 lamiere grezze. I lamierati prodotti sono sempre movimentati con euro-pallet, con un
Numero annuo di lotti (#/anno)
PZ1 12
PZ2 25
PZ3 30
DI1 35
PZ4 40
DI6 30
RO2 54
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carico medio stimabile di circa 50 pezzi stampati. In via programmatica si ipotizzi una resa di 1,5 pezzi per
lamiera di materia prima. I tempi di lavorazione, inclusivi delle operazioni di carico posizionamento e
scarico dalla stazione di lavoro, sono identici per tutte le macchine e per tutti i tipi di lamierati lavorati e pari
a 0,45 minuti/pezzo. La produzione dovrebbe avvenire a batch di 3 giorni: si prevede cioè di lavorare lotti di
lamierati che corrispondano ogni volta alla produzione di 1.900 caldaie. Anche il tempo di cambio
produzione (pari a 30 minuti) è uguale per tutte le macchine e per tutti i tipi di lamiera lavorati.
Il gruppo di progetto prevede inoltre di adottare come coefficienti di dimensionamento i seguenti valori:
Coefficiente di manutenzione (Cm) = 0,93
Coefficiente di resa (Cr) = 0,95
Il reparto di montaggio dovrebbe essere gestito con 2 turni giornalieri di 8 ore ciascuno. Il costo di
installazione “chiavi in mano” è stimato attorno a 690.000 €/linea.
Figura 5
4.3 Dimensionamento dei banchi di montaggio
La soluzione a banchi di montaggio nel secondo edificio dovrebbe essere in grado di rispondere co un livello
di flessibilità adeguato a tutte le richieste di assemblaggio manuale dei gruppi idraulici e di pre-
assemblaggio, sempre manuale, dei componenti e sotto assemblati provenienti dagli stabilimenti italiani.
Il costo d’installazione di un banco di montaggio è stato calcolato attorno ai 32.000 €/banco. Il costo medio
annuo stimato per energia e manutenzione per ogni banco non dovrebbe superare i 3.500 €/anno.
In particolare, il reparto di montaggio dovrebbe essere in grado di soddisfare ad una domanda annuale così
ripartita:
80.000 gruppi idraulici/anno del tipo IZ
30.000 gruppi idraulici/anno del tipo IY
15.000 gruppi idraulici/anno del tipi IX
25.000 gruppi idraulici/anno del tipo IT
75.000 camere di combustione CX
60.000 camere di combustione CY
290.000 sottocomponenti DV
Un banco di montaggio attrezzato occupa in media 6 mq. Attorno al banco di montaggio si consider
solitamente un coefficiente maggiorativo di spazio del 80%.
I tempi totali medi di montaggio per i diversi prodotti sono riportati nella tabella seguente
Componente Tempo medio totale di montaggio (ore/pezzo)
IZ 0,30
IY 0,25
IX 0,42
IT 0,15
CX 0,22
CY 0,30
DV 0,12 Tabella 10
Pressa a
imbutire
Pressa a
taglio
Refilatrice Robot Robot Robot Robot
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Il gruppo di progetto prevede di adottare come coefficienti di dimensionamento i seguenti valori:
Coefficiente di saturazione max dell’operatore (Cu) = 0.85
Coefficiente di imprevisti del personale (Cip) = 0,90
Il reparto di montaggio dovrebbe essere gestito con 2 turni giornalieri di 8 ore ciascuno. le unità di
movimentazione sono ceste (h=130 cm) su euro-pallet. Il carico medio stimabile delle unità di
movimentazione in entrata è pari a 190 componenti/unità di carico. in uscita i gruppi montati sono stoccati
nelle stesse ceste, con un carico medio stimabile di 55 gruppi per cesta.
4.4 Dimensionamento della linea di montaggio finale
il montaggio finale è un’attività di tipo prevalentemente manuale che viene effettuata all’interno
dell’azienda. La soluzione impiantistica che il gruppo di progetto intende installare è una linea sincrona a
trasferimento continuo, installando una catena di scorrimento temporizzata. la gestione della linea è affidata
ad un responsabile di linea che concorda con i suoi operatori come gestire i minuti giornalieri di pausa per
riposo, definiti a livello di trattativa annuale con la direzione aziendale. In base a tale modalità l’operatività
della linea nell’ambito della giornata viene in linea di massima decisa dagli operatori.
Secondo le indicazioni preliminari della direzione, è intenzione del management destinare il montaggio di
tutte le caldaie della nuova famiglia allo stabilimento rumeno.
la movimentazione in linea sarà effettuata con un carrello kit attrezzato (1 carrello = 1 caldaia) in un’area da
prevedere nelle prossimità della linea di montaggio. La tabella successiva contiene l’elenco delle operazioni
di montaggio per le caldaie della famiglia Ecowatt che devono essere montate sulla linea. i campi hanno il
seguente significato:
precedenze: le operazioni che devono essere compiute prima di quella in esame;
tempo medio (min): indica il tempo medio necessario per l’operazione in esame;
deviazione standard (min): indica la deviazione standard relativa all’operazione;
costo fuori linea (Euro): indica il costo per far eseguire fuori linea l’operazione considerata e le
operazioni che sono vincolate da essa.
Il problema progettuale da affrontare è definito dai seguenti dati:
ore contrattuali di lavoro:8 ora a giornata, incluse eventuali pause (lavoro su 1 solo turno/giorno);
costo annuo aziendale per addetto: 60 k€/anno;
coefficiente imprevisti personale (Cip) = 0,90;
coefficiente uomo (Cu) = 0,95;
costo medio di una stazione (comprensivo di costo dell’area, delle attrezzature e del sistema di
trasporto): 20 k€;
costo medio annuo di energia e manutenzione per ogni stazione: 0,70 k€/anno.
Una stazione di linea è solitamente contenuta in un modulo di spazio di 3x3 m.
I tempi di operazione tengono già conto dei tempi di spostamento dell’operatore e di verifica – collaudo ove
previsto; il tempo di ritorno operatore può essere trascurato.
Il gruppo di progetto ha deciso di progettare la linea utilizzando il criterio del tasso limite di saturazione
operatore fissato pari a 90% (il tasso di saturazione di un operatore è definito come il rapporto tra il tempo di
lavoro dell’operatore e il tempo di stazione disponibile). Nel condurre il dimensionamento occorre
considerare il costo atteso di completamento fuori linea per assieme e il costo medio di montaggio per
assieme.
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N°
operazione
Descrizione Precedenze (N°
operazione)
Tempo
medio
(min)
Dev.
stand.
(min)
Costo montaggio
fuori linea cumul.
(Euro)
1
Inizio montaggio
esterno caldaia
(operazione fittizia)
- - - -
2 Montaggio struttura
portante 1 2,60 0,2 3
3 Montaggio spalle 2 0,4 0,05 0,52
4 Montaggio camera
combustione 2 2 0,2 3,50
5 Montaggio
scambiatore primario 4 0,46 0,05 0,57
6
Montaggio
scambiatore
secondario
5 2 0,45 10
7 Montaggio gruppo
idraulico 3,6 2,47 0,72 5,97
8 Montaggio apparato
piezoelettrico 4 1,56 0,57 3
9 Montaggio gruppo
elettrico 7,8 0,73 0,3 2,50
10 Montaggio vaso di
espansione 7 0,51 0,09 0,63
11 Montaggio pressostato
e termostato 10 2 0,3 2,10
12 Montaggio impianto
valvole di sicurezza 11 1,18 0,35 4,24
13 Montaggio apparato
scarico fumi 9,12 2,24 0,41 3,15
14
Montaggio
allacciamenti gruppo
elettrico
13 2,60 0,4 6,20
15
Montaggio
allacciamenti gruppo
combustione
8 0,57 0,12 5,10
16 Montaggio copertura 14,15 1,73 0,48 2,50
17
Fine montaggio
caldaia (operazione
fittizia)
16 - - -
Tabella 11 – Ciclo di montaggio finale caldaia
Figura 6 – Diagramma del ciclo di montaggio finale caldaia
1 2 3
4 5 6
7
8
9
10 11 12
13 14
15 16 17
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4.5 Dimensionamento dei magazzini
I magazzini interoperazionali (buffer) sono da stimare per ogni reparto. È indicazione della direzione gestire
lo stabilimento con il minor numero di wip in stabilimento.
Oltre alle aree di preparazione dei kit di assemblaggio, da dimensionare in via preliminare a bordo linea in
modo tale da soddisfare l’assorbimento della linea per una settimana di montaggio, occorre progettare un
magazzino centrale dove stoccare la materia prima in ingresso ed il wip di lavorazione. In particolare, su
indicazione della direzione, occorre dimensionare un magazzino dei lamierati, dei componenti fabbricati per
i gruppi idraulici, dei gruppi di combustione assemblati in banchi di montaggio e dei sottocomponenti DV
che sia in grado di contenere un mese di produzione/assemblaggio. Tale magazzino è previsto per garantire
un livello di servizio medio di stoccaggio cui possono accedere i diversi stabilimenti del gruppo, secondo
indicazioni del planner centrale aziendale.
le indicazioni fornite per il dimensionamento di tale magazzino, che troverebbe fisicamente spazio nell’area
tra i due capannoni, sono le seguenti:
Dimensioni pallet (L x W x H ) 1,5 x 0,8 x 1,5 m
Spessore montanti e correnti (S) 0,15 m
Larghezza corridoi (D) 2,5 m
Larghezza corridoio centrale (Dc) 4 m
Altezza massima edificio (Hd) 10 m
Numero pallet per modulo 2 Pallet
Coeff. incremento orizzontale (Ch) 5%
Coeff. incremento verticale (Cv) 15%
Potenzialità ricettiva richiesta (PR) 4000 Pallet
Larghezza vano (Wv) 1 m
Profondità vano (compresi giochi) (Lv) 2 m
Altezza vano (compresi giochi) (Hv) 2 m
Primo livello sul pavimento
Figura 7 – Specifiche e schema di progettazione