Carp Fishing Mania numero 7 (Aprile 2012)
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N. 7 APRILE 2012 MENSILE E 5,50
•Acque cristalline•Il Withy facile•Primavera!•Pva bomb•Multi-rig
storyNinfee, amicizia
e... big mama!
latecnica
cover
spotSalto, la
rinascitadi un mito
hot
ISSN 2239-6977
ORA ANCHE ON-LINE
WWW.CARPFISHING-MANIA.IT
omaggioMANIA
PACK
Tarif
fa R
OC
– P
OS
TE IT
ALI
AN
E S
pa –
Spe
d. A
bb. P
ost.
– D
.L. 3
53/2
003
(con
v. in
L. 2
7.02.
2004
, n. 4
6) –
Art.
1 C
. 1 –
LO
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N. 7 APRILE 2012 MENSILE E 5,50
•Acque cristalline•Il Withy facile•Primavera!•Pva bomb•Multi-rig
storyNinfee, amicizia
e... big mama!
latecnica
cover
spotSalto, la
rinascitadi un mito
hot
ISSN 2239-6977
ORA ANCHE ON-LINE
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L. 2
7.02.
2004
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Per una volta non sono costretto a parlare di scelleratezze e ma-lagestione, i due cancri che stringono la gola a tantissime acque italiane. Per una volta ho il piacere di parlare di un’operazione
antibracconaggio portata avanti con successo. Il fatto: i giorni 22 e 23 marzo i guardiaparco della Riserva Naturale Laghi Lungo e Ri-pasottile hanno sorpreso, grazie a degli appostamenti, dei bracconieri proprio mentre stavano posizionando delle reti (300 metri) lungo le sponde del Lago Lungo; sono state inoltre fermate le cosiddette “sen-tinelle”, i pali che avrebbero dovuto segnalare l’arrivo delle autorità (cosa evidentemente non riuscita). I trasgressori (così li chiama la leg-ge, mentre io utilizzerei la parola delinquenti... se non qualcosa di più) sono residenti nel comune di Poggio Bustone e Rivodutri, due splen-didi paesi nell’area reatina. Rimosse le reti e rilasciati in acqua carpe, carassi, lucci e altre specie di pesci, tutto è stato sequestrato e gli au-tori denunciati. Ottimo lavoro! L’opera di prevenzione di questa piaga da parte dei guardiaparco della riserva va di pari passo con l’intento dell’amministrazione di tutelare il patrimonio ittico e di permettere ai pescasportivi di goderne appieno. è notizia di qualche settimana fa, infatti, l’apertura del Lago Lungo e del Lago di Ripasottile alla pesca con la tecnica del carp fishing in notturna e con le tende. Già avevamo apprezzato questa illuminata iniziativa (che è cosa rarissima negli enti pubblici) e ora ci ritroviamo a fare nuovamente i complimenti a chi gestisce questo fan-tastico patrimonio naturalistico e agli attenti guardiaparco. Come questa storia suggeri-sce, se si vuole davvero dare un senso alla parola “tutela” c’è solo ed esclusivamente un modo: rimboccarsi le maniche. E non solo da parte dei volontari e degli appassionati, che tante risorse ed energie spendono per farsi carico di compiti che non gli sono propri, ma soprattutto di quelle figure istituzionali che hanno come obiettivo professionale e MORALE (che significa senso dello stato e tutela del bene pubblico) quello di vegliare con caparbietà e mezzi idonei sulle nostre acque.
Il corsivoDi Paolo Meneghelli
Un paio di weekend fa mi è venuto in mente il mio amico, quello fissato con “il suo paese”, “la sua terra”, la “patria Italia”. Non è un carpista, e
nemmeno un pescatore: forse non ha mai preso in mano un canna da pesca in vita sua. Ma è una di quelle persone speciali che, anche se non le vedi spesso, sai che ci sono sempre e ci sono sempre state fin da quando andavi all’oratorio. Le sue parole, che io stesso ho bollato più volte come borbottio estremista di un giovane confuso in preda al panico per un futuro incerto, hanno cominciato a risuonare in me come un mantra mentre camminavo lungo le sponde di una cava abbandonata in cui non ero mai stato prima. Guardandomi intorno, capivo perché nessuno ne parlava: rifiuti di ogni genere, dal copertone al sacchetto di plastica, passando per lattine, bottiglie, piccoli elettrodomestici e, addirittura, valigie, se ne stavano “a braccetto” con tracce di feci, non di animali selvatici, ma di bipedi Homo sapiens (che forse tanto “sapiens” non sono). Erano ovunque: dovevo stare attento a dove mettevo i piedi per non calpestare quello
schifo. Ecco la verità: nessuno parla di questo posto perché nessuno qui ci pesca più da un tot. è troppo scandalosamente sporco! Alzando lo sguardo, in un contrasto abbagliante, vedevo la superficie azzurra di una cava vecchia, profonda, con sponde ricche di ostacoli, prima piatte, poi a picco, dure e poi fangose. E vedevo carpe, piccole, ma tante tante: insomma, un paradiso. è lì che mi è venuto in mente il mio amico. Ciò che ho visto è lo specchio di qualcosa di pericoloso di cui non ci stiamo accorgendo: il disamore per la nostra terra, la superficialità verso la nostra “casa”, l’ignoranza delle risorse che abbiamo. D’altronde i vecchi motti non sbagliano quasi mai: delle cose belle ci rendiamo conto solo quando le abbiamo perse. Svegliamoci, prima che sia davvero troppo tardi!
ED
ITO
RIA
LE
surf casting maniail mensile più completo per gli amanti della pesca dalla spiaggia: i consigli dei più grandi esperti e un fantastico regalo per chi si abbona!
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Giulio Marcone
Il network Carp Fishing Mania diventa ancora più ricco: dopo rivista, pagina Facebook, Twitter e canale tematico YouTube, ecco il sito con
news, video, approfondimenti e blog!
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bracconieri fermati
SO
MM
AR
IO48
PRIMAVERA “ALTERNATIVA”La coda dell’inverno è il periodo più difficile per un carpista: ecco come affrontarlo
ATTENTI A QUEI DUE!
82
Le ninfee sono un hot spot anche in inverno: guardare le meravigliose foto degli amiconi Claudio Rossi e Giovanni Bartolacci per credere!
COVER STORY
32GRANDE
INSERTOON-LINE
Cartina, hot spot, dritte:
scaricalo dalla nostra pagina
Facebook e dal sito
70
60
CARPENDOLINOIl guru del surf Sandro Meloni ci mostra un lancio pendolare ad hoc per le nostre canne
3 PICCOLE COsE...Perle di saggezza per hair rig più efficaci
LAgO DEL sALTO
La rinascita di una meta leggendaria
7642
C’MON! Non bisogna fermarsi proprio mai se vogliamo prenderle tutte
CRYsTAL WATER
Acque trasparenti:
non solo camouflage
WITHY POOL D’EMERgENZA Un rig al top in pochi secondi
90
MACROFITE: DIsPENsE NATURALITutti i macroinvertebrati che vivono tra le piante acquatiche
38
MULTI RIgPunge sempre, non molla mai: parola
dell’italian rig guru Mauro Pitorri
CARP NEWsNotizie, aggiornamenti, indiscrezioni e racconti dal mondo dei carpisti
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LO sMARTPHONE DEL CARPIsTALe app utili on the bank
POsT OFFICE
MAx ATTACK!Il diario di Massimo Mantovani
CHIEDI A gLAUCOI consigli di Grana
HOT sTUFFLo Scricciolo Tunnel VX
sPOTLIgHTI riflettori sul mercato
PROssIMO NUMERO
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LE RUBRICHE PER APPROFONDIREAnno II - N. 7 - Aprile 2012
dIrettore respoNsAbIle
Giulio [email protected]
In redazione: Fabio Marotta, Paolo Meneghelli
Impaginazione e dtp: Andrea Carpani
Hanno collaborato:Simone Bertoni, Fbi Team, Stefano Forcolin, Isabella
Giomi, Glauco Grana, Nicholas Holzer, Lukas Kràsa, Max Mantovani, Stefano Marconi, Mauro Pitorri, Team Korda,
Agostino Zurma
Foto: Simone Bertoni, Fbi Team, Stefano Forcolin, Glauco Grana, Nicholas Holzer, Lukas Kràsa, Giulio Marcone, Paolo Meneghelli, Mauro Pitorri, Team
Korda, Agostino Zurma
disegni e computer graphics: Emiliano Marazzi
dIreZIoNe e redAZIoNeVia Garberini, 18 - 27029 Vigevano (Pv)
Tel. (+39) 0381 290005 - Fax (+39) 0381 38.20.28
pUbblICItàdavide Morino (responsabile commerciale)
Tel. (+ 39) 348 [email protected]
edItore: peNtA press s.r.l
sede legale: Via Savona, 123 - 20144 Milano
publisher: Riccardo [email protected]
responsabile di produzione: Andrea [email protected]
dIstrIbUtore esClUsIVo per l’ItAlIAso.dI.p. “Angelo patuzzi” s.p.A.
Via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi)Tel. (+39) 02 66.03.01 - Fax (+39) 02 66.03.03.20
stAMpApUNtoWeb s.r.l
Via Var. di Cancelliera, snc00040 Ariccia (Rm)
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CArp FIsHING MANIAPubblicazione mensile registrata al Tribunale di Milano il 27.06.2011 con il numero 338
Sped. Abb. Post. 45% MilanoTassa Riscossa Cpm Roserio
Una copia Euro 5,50
Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche solo parziale di testi, fotografie e disegni, se non espressamente autorizzati
da Penta Press S.r.l. titolare del Copyright. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla redazione ne autorizza
implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito su qualsiasi opera, editata su qualsiasi supporto anche multimediale, della Penta Press S.r.l. Tutto il materiale inviato alla redazione non
verrà restituito, salvo precedenti accordi.
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volete consultare il testo completo del Codice in materia di protezione dei dati personali, visitate il sito ufficiale dell’Autorità Garante www.garanteprivacy.it.
PVA BOMBPasturazione precisa a lunga distanza 66
aAttentidue...
32 | carp fishing Mania
La storia di copertina è anche in video!SITO, CANALE TEMATICO, iPHONE E iPAD
Tra cartae “pellicola”
cover story
quei
Claudio Rossi e Giovanni Bartolacci si sono conosciuti in Spagna la scorsa primavera e non si sono più persi di vista. Il feeling fra carpisti si scopre sulle rive di laghi e fiumi. Loro rinsaldano il “patto” ogni volta che possono, organizzando sessioni in Italia e all’estero. In queste pagine li vediamo in un resoconto fotografico (parziale, per quanto è successo) di una sessione memorabile di fine autunno. Qui posano con una straordinaria doppietta con un pezzo “100 grammi al twenty” e uno prossimo ai 18 chili. Due regine over e altri bellissimi esemplari coronano una quattro giorni da sogno. Il filmato dei primi due giorni di pesca sul nostro sito e sul nostro canale YouTube.
Siamo in un lago libero con grande presenza di alimento naturale. Sul capello boilie al pesce in montaggio snow su ami dell’1/0. Si pesca a lunga distanza, infatti, e a ridosso (se non proprio dentro) ai banchi di ninfee in decomposizione della sponda opposta. Pasturazione contenuta: il primo giorno lungo tutto lo spot senza concentrare, e poi solo una rinfrescata sull’innesco. Distanza operativa dai 200 ai 450 metri... la bobina tradisce una calata lunghissima.
carp fishing Mania | 33
Il video esclusivo di Claudio e Giovanni è sul nostro canale YouTube CFManiaMagwww.youtube.com
Questa è altre avventure su iPhone e iPad con l’app gratuita Fishing Mania (in arrivo) presto nell’Apple Store!
Hai uno smartphone? Scarica l’app i-Nigmapunta la cam sul QR Code in alto a pag. 32 egustati il video sul tuo cellulare
ImmaGInI Da LeCCaRSI I BaffI: TRe BeSTIonI e una DeCIna DI
PeSCI In ToTaLe PeR una SeSSIone Che DefInIRe SPeTTaCoLaRe è RIDuTTIvo. LunGa DISTanza, a
RIDoSSo DeL CanneTo e In mezzo aLLe nInfee oRmaI QuaSI moRTe...
In una PaRoLa SoLa, CaRP fIShInG! QueLLo SeLvaGGIo, QueLLo
faTICoSo, QueLLo SPoRCo DI fanGo e Che PRofuma DI neBBIa,
aCQua, umIDITà e SoLITuDIne. RumoRI zeRo, Se non IL SIBILo DeL moToRe e La ChIGLIa DeLLa BaRCa
Che moRBIDa fenDe L’aCQua...
guArDA IL
vIDEO SuL
NOSTrO
CANALE
yOuTubE
Dove, come, quandole mappe di viaggio di MAURO PITORRI
Hot spot MemoscARIcA l’InseRTO è On lIne sUl sITO
Fiordi Italiad’SALTO
carp fishing Mania | 49
cARPe e MAGIA nel ReATInO
Un lago mitico inzUppato di storia: dai briganti del 1800 ai pionieri del carp fishing, il salto è stato il teatro silenzioso di piccole e grandi storie. oggi più che mai, minacciato
dall’incUbo della pesca professionale che potrebbe spazzarlo via, merita di tornare ciò che è sempre stato: Una delle più ambite acqUe italiane
U n piccolo fiume, il Salto, si snoda tra bo-schi e valli dai colori vivaci, intensi, che
sembrano incantati. Il tempo di-pinge le stagioni e segna il
ritmo con lo scrosciare dei ruscelli monta-
ni, che tra strette gole saltellano
e donano linfa vi-tale a
questo piccolo corso d’acqua. Il fiume, im-perterrito nei secoli, ha segnato il sottofondo delle storie di uomini e di natura. Questa è la terra del Cicolano: aspra, quasi primordia-le. Qui ci sono persone genuine e vere, che vivono in un territorio dove la mano dell’uo-mo, nel 1940, le ha obbligate a rimettere in gioco gesti semplici di un popolo che un tem-po viveva tra borghi rurali antichi. Fiumata, Sant’Ippolito, Teglieto e Borgo San Pietro: erano questi borghi l’osservatorio privilegiato da cui gli uomini contemplavano, in un’unica grande verde vallata, il loro duro lavoro fatto di pastorizia e di agricoltura.
Terra e acqUaDa oltre settant’anni il grigio di una diga im-
ponente si erge come un impressionante monumento. L’unico. E segna gesta di uo-mini coraggiosi che hanno osato segnare un confine tra sé e la natura, sbarrando il fiume Salto e riempiendo d’azzurro
la verde vallata. Quel monumento oggi è la fonte di un lago sinuoso che si snoda in una stretta valle che sembra voler schiacciare l’ac-
qua nel suo nervoso abbraccio. E così, negli anni, gli agricoltori hanno
le GOle DI sAnT’IPPOlITO cOn Il
lIvellO Dell’AcqUA Al MAssIMO (sOTTO): PARlARe DI “sPOnDe AsPRe e A PIccO” è RIDUTTIvO… eccO PeRché In AlcUnI PUnTI Il POD sTA In eqUIlIbRIO PRecARIO (sOPRA).
I trucchi e i segretiDEI GRANDI “SANTONI”
Parola di guruTips & tricks by SANDRO MELONI
in collaborazione con GIULIO MARCONE
GURU’S CORNER
76 | CaRp fiShiNG Mania
il padre del surf italiano ha creato in esclusiva per noi un lancio adatto alle canne da carpa
CaRpENDOLiNOCaRpENDOLiNOGRiSSiNi CiCCiONEpERGRiSSiNi CiCCiONEpER
«Sandro, devi as-solutamente dar-mi una mano… Te la senti di
prendere in mano due canne, di cui non sai assolutamente nulla, e forgiarmi un lancio ad hoc per sfruttarle al massimo?»«Nessun problema, ma sollevami dalla responsabilità di trovarcene quattro alla fine dei test…»Alla fine, pensai, sarà anche di-vertente; ma come si fa a sapere in anticipo quanto erogano queste canne in mano ad altri? Da qui la domanda: che lancio viene nor-malmente utilizzato? «Above cast, sai, quello sulla te-sta con un droppino in sospensio-ne, zavorra media 125 grammi».Mumble, debbono essere delle canne particolarmente studiate per quel gesto... Magari con risposta rapida e breve, tale da precaricare sufficientemente la struttura, perché in caso contra-rio, i metri sono pochini. L’incon-tro fisico con le due avviene nei padiglioni del Fishing Show. Ho sempre preferito le belle curve, ma queste, francamente, mi sono apparse immediatamente delle anoressiche convinte...
Paura da long caSterTiro su la testa per vedere dove mi trovo. Fassa, Daiwa. Bene, perlomeno qui sanno come curar-
le... Fa ridere pensarle a confron-to con quelle grassone delle big mama. Le sfilo dalla rastrelliera, con molta delicatezza. Carucce e ben rifinite, ne leggo il nome: Carp Hunter Evo e ST Basiair. «La prima è un prodotto di fascia media, la seconda è nella fascia top»... Hargh, gli arti, inferiori e superiori, sono da ingessatura latente, mi sale dentro tristezza e paura; ma dove spingo? Prima l’una e poi l’altra, le metto in leva, al suolo, incominciando dal tallone e poi su, nell’arco e infine al vettino. L’assaggio mi solleva un poco, la rapidità, pur nella sezione ridottissima, non è entusiasmante, ma c’è, si avverte; rimane da vedere la flessione nel suo complesso, ma il 125 mi pare inizialmente un poco esagerato. Da un lato spero che la flessione le accompagni, dall’altro mi auguro che anche la rapidità, alla fine, sia sufficiente. Neppure leggo una qualche indicazione circa la potenza di lancio, anzi no, un casting weight c’è, ma accanto c’è scritto “3,5 lbs”!? Mi spiegano che nelle canne da carp fishing è convenzionale indicare il peso, che porta la canna a una flessione di 90° tra manico e pun-ta. Quindi si tratta (453,6x3,5) di 1,587 chili. Tanto per descriverle nel modo più esauriente possi-bile, immaginate (potete :-)) una struttura a due innesti i cui primi
70 centimetri sul tallone hanno un valore di rapidità (da 1:10) pari a 5, da cui parte immedia-tamente l’arco con un valore di 3 (da 1:10) che si protrae fino a circa 1 metro dalla vetta; ma sono gli ultimi 50 centimetri ad assu-mere una rigidità insolita, pari a 4. Il materiale è naturalmente eccelso, poiché questa prestazio-ne non è naturalmente data dalla conicità, quanto da sofisticatissi-me “cravatte” di avvolgimento.
Prima di groundFin dalle primissime prove in mare, iniziate con la Carp Hunter Evo, le canne hanno espresso una notevole potenza, tutta l’elasti-cità necessaria a un caricamento completo in uno spazio tutto sommato breve, frutto di quel lunghissimo arco, ma anche dalla rigidità della vetta, la quale precarica da subito la porzione di arco sottostante. L’onda di trasmissione verso il basso è quindi breve e importante, dando poi luogo a una restituzione di energia verso l’alto, rapida quasi quanto una rod bass (canna a ripartizione da 2-3 oz) ma con un accumulo superiore; nessun pericolo di crack da over ben-ding. Iniziamo i test per la giusta taratura del drop, in quanto la piega con una canna studiata per il mulinello a bobina fissa, deve essere in stretta relazione con la
sua lunghezza. Con un’apertura di circa 150 centimetri tra vetta e piombo, poggio al suolo verso ore 14,00 ed eseguo un compo-stissimo ground; la reazione è rapida, la canna non si “chiude” troppo. Lo scopo del test sarebbe già raggiunto se non fosse che il carpista solo raramente può pog-giare al suolo il piombo, quindi proseguo. Ma il primo tassello è già posto, in quanto per effet-tuare il ground cast, applichiamo correttamente tutti i dettami di chiusura del pendulum, con brac-cio destro nel compito di fulcro, sinistro a trainare tutta l’azione ed il push&pull finale. Tutte cose che il carpista non compie e che risultano fondamentali nell’ottica di un incremento balistico.
Pendulum no, Pendolino okMi viene in mente il “pendolino”, un esercizio del pendulum, talvolta trascurato nelle fasi didattiche in quanto transitorio al lancio vero e proprio. Questo prevede nella preparazione l’oscillazione del piombo da ore 15,00 ad ore 9,00, con la canna tenuta ferma a ore 12,00 e un drop di circa mezza canna. Nell’eseguirlo, faccio in modo di fermare l’oscillazione, con il filo e il piombo esattamente orizzontali, fino allo stallo, quindi vado di ground, come prima. La sensazione è nettamente diversa
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e la struttura tende a bloccarsi prima di restituire con buona velocità l’energia accumulata. Giulio alle mie spalle, mi avvisa che la canna è molto flessa, quasi chiusa; questo, con un mulinello a bobina fissa, equivale a una latente strappata (rottura dello shock, ndr). Infatti questa arriva puntuale, al lancio successivo... La disposizione frontale degli anelli, nelle pieghe elevate fa si che il filo si presenti ad arco, tra un passante e l’altro, rimanendo persino arretrato rispetto alla piega della canna. La forte trazione evita quindi al filo di scorrere, bloccato com’è tra due anelli consecutivi e ne azzera l’elasticità, che però si libera improvvisamente al rilascio, producendo delle spire che vanno inevitabilmente ad avvolgersi tra i passanti alti. Da qui la stracciata.
oScillazione non molto altaNel long casting praticato con il mulinello fisso questo era l’incubo di quei lanciatori; probabile al 90 per cento
quando l’esecuzione era portata allo spasimo, cioè proprio nei lanci più belli della gara. “I migliori se ne sono sempre andati”. Ci sarebbe per la verità un rimedio, cioè quello di inforcare il mulinello al contrario, con gli anelli a questo punto sul giusto verso di flessione, rivolti all’indietro; ma occorre impugnare il filo con il pollice, operazione che richiede allenamento e la preparazione di uno speciale ditale di presa. Scarto l’idea, perché qui c’è da creare una soluzione facile e non un nuovo problema; comodamente alla portata di qualsiasi carpista medio. Sotto l’aspetto dinamico, per ridurre questo rischio, occorre evitare che nel cerchio di piega complessivo, il drop non rimanga troppo arretrato rispetto alla flessione. In poche parole, questo deve essere accorciato appena quanto basta; inoltre, nel pendolino di preparazione, l’oscillazione deve essere più breve e non raggiungere l’orizzontale sul ritorno a
competition knot: dategli credito
destra libera, sempre!
è Il pIù “smIlzo” e, dal nostro punto dI vIsta, anche Il pIù sIcuro perché Il pIombo non sI blocca. da provare!
Facciamo scorrere il nodo fino a farlo bloccare sulla “pallina”. In questo modo non va da nessuna parte ed è totally safe for carp.
Lo shock da utilizzare (di quelli buoni!) è uno 0,70. Per legarlo bisogna prima creare una “pallina” all’apice tramite la fiamma di un accendino.
Con il capo di lenza madre libero giriamo attorno allo shock leader e alla madre stessa appaiati per 5-7 volte.
Quando le spire arrivano a chiudersi leggermente sullo shock umettiamo per bene il tutto con la saliva.
Con la lenza madre (dello 0,35 in questo caso, ma si può scendere con il diametro) formiamo un’asola e accostiamola all’apice dello shock leader.
Tenendo ben saldo il capo libero, tiriamo in contrapposizione l’altro capo della lenza madre.
Facendo attenzione a non far accavallare le spire, chiudiamo il nodo senza serrarlo del tutto.
la sIcurezza, manco a dIrlo, deve essere la prIma preoccupazIone
A llora ragazzi, è Giulio Marcone che vi parla:
mi prendo la responsabilità di mettere la prima persona su queste righe perché è giusto che sia così. Veniamo a noi: questo gesto tecnico è entusiasmante, l’ho provato io stesso rimanendone folgorato. So bene che qualcuno avrà già voglia di provare da solo quanto ha visto fare da Sandro Meloni (a video e in foto). È normale, ma c’è una regola da rispettare sempre e comunque, senza nessuno strappo. Questo lancio prevede che il piombo ruoti dietro le nostre
spalle accumulando energia e partendo verso l’alto sulla nostra destra, ragion per cui non deve esserci mai niente e nessuno proprio alla nostra destra. Non ci sono scuse che tengano: se lo shock cede e il piombo parte (e parte a destra, statene sicuri), quest’ultimo può causare danni enormi... è come un proiettile! Non voglio fare terrorismo spicciolo, ma un po’ spaventarvi sì. Provate finché volete, fatevi aiutare da chi ha più esperienza, una volta impratichiti provate questo lancio anche a pesca, ma se non avete la destra libera desistete, sempre!
CaRp fiShiNG Mania | 77
WIThY
d’pool
90 | carp fishing Mania
Intuito, furbizia e catturei trucchi di AGOSTINO ZURMA
top tricks
sfruttiamo l’effetto elasticodi uno dei rig più micidiali di sempreora possiamo farlo anche
seduti dietro il pod
emergenza
micidiale con gli amurL’effetto eLastico deL whity è efficacissimo con iL “cinesone”, che non aspira ma morde L’esca
C he si usino le boilie o le granaglie, il Withy Pool è un rig perfetto per l’erbivora. Sappiamo tutti che il più
delle volte i “cinesoni” non resistono a un innesco pop-up appena staccato dal fondo e ben bilanciato: il rig che presentiamo qui ci concede proprio questa possibilità! Merito della presentazione, ma anche dell’effetto “elastico” dato dal fluorocarbon che risulta particolarmente efficace nel momento in cui il pesce inghiotte l’esca. Ricordiamoci, infatti, che l’amur non aspira il cibo come le carpe, ma lo morde, lo mette in bocca in punta di labbra. Quindi, prima l’amo punge, meglio è!
Scatto da ricordare con un pesce dalla potenza devastante: il Whity Pool ha proprio fatto il suo dovere!
EVOLUZIONI MADE IN ITALY
MemoUna verSione raPida, SemPlice (e SoPrattUtto che Si PUò confezionare in qUalUnqUe SitUazione) di Uno dei Più efficaci rig SUlla Piazza, firmata dal “baffo” Più famoSo del carP fiShing noStrano, agoStino zUrma: ScoPriamo inSieme la tremenda efficacia dell’effetto molla...
A tutti i carpisti che mi chie-dono quale montaggio pre-ferisca per le mie pescate rispondo senza esitazione:
è il Withy Pool Rig. Secondo il mio pa-rere si tratta di uno dei finali più “ingan-nevoli” e micidiali di tutto il (vastissi-mo!) panorama dei terminali da carp fi-shing, e proprio per questo non ho potuto esimermi dall’analisi attenta per trovare una personalissima variante, ma sareb-be meglio dire “esecuzione”, del miti-co montaggio nato in Inghilterra molti anni fa. Ecco quindi il cosiddetto “Whi-ty Pool d’emergenza”: ho scelto questo nome perché la soluzione che vedete in queste pagine mi è venuta in mente men-tre stavo realizzando presentazioni stiff con un fluorocarbon di grande diametro e non avevo la possibilità di utilizzare la guaina termorestringente, elemento indi-spensabile per realizzare un Withy Pool alla maniera “classica”. Una volta pro-vato, sono convinto che questa originale variante del rig non possa mancare nella scatola dei finali di ogni carpista che si prodiga nella continua ricerca di nuove, evolute soluzioni per catturare carpe.
Questioni MeccAnicheMa qual è il motivo per cui il Withy Pool aggancia il pesce nella quasi tota-lità dei casi nel labbro inferiore? Il me-rito è dello spezzone in fluorocarbon! Infatti, sono due le peculiarità di questo sistema. Primo, è sensibilissimo anche davanti alle aspirate più delicate (quin-di, è rivolto alle carpe maggiormente smaliziate); secondo, è la meccanica al momento dell’abboccata (il cosiddetto “effetto molla”) a essere molto efficace. Funziona così. La carpa arriva sull’esca e la aspira. Al termine della fase di aspirazione, in cui il fluorocar-bon (o la guaina termorestrin-gente, nel caso del Withy Pool classico) si deforma, ovvero si allarga l’angolo tra questo e il gambo dell’amo, il fluorocarbon stesso cerca di riprendere la forma originaria e incontra così la bocca del pesce, dove l’amo si conficca in maniera decisa. La penetra-zione dell’amo viene successi-vamente migliorata dall’auto-ferrata prodotta dal piombo (e dovuta alla fuga del pesce).
IL SEGRETO è L’ANGOLO TRA FLUORO E AMO