CARLO LEVI INCONTRA MURILLO

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GEMELLAGGIO PROGETTO “ARTE SENZA FRONTIERE” Anno Scolastico 2014/15 Scuola primaria “San Francesco d’Assisi” Altamura (Bari) – ITALIA Colegio Público "Gloria Fuertes" Montequinto-Dos Hermanas (Sevilla) - SPAGNA CARLO LEVI INCONTRA MURILLO PRIMO CAPITOLO AUTORI: ALBERTO, CHRISTIAN, MARIATERESA, GIOVANNI e ADAM 4º D Mi chiamo Carlo Levi e sono nato a Torino il 29 novembre 1902 da una famiglia di origine ebraica. Che mese triste novembre, mi sarebbe tanto piaciuto essere nato a maggio, il mese delle rose colorate! Torniamo a noi, alla fine del liceo, anche se mi piaceva tantissimo dipingere, mi sono iscritto alla facoltà di medicina e ho cominciato a interessarmi anche di politica perché avevo voglia di aiutare le persone e il mio Stato a cambiare le cose. Grazie a mio zio Claudio Treves, onorevole del partito socialista, ho conosciuto Pietro Gobetti e siamo diventati amici per la pelle.

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GEMELLAGGIOPROGETTO “ARTE SENZA FRONTIERE”

Anno Scolastico 2014/15

Scuola primaria “San Francesco d’Assisi”Altamura (Bari) – ITALIA

Colegio Público "Gloria Fuertes"Montequinto-Dos Hermanas (Sevilla) - SPAGNA

CARLO LEVI INCONTRA MURILLO

PRIMO CAPITOLO

AUTORI: ALBERTO, CHRISTIAN, MARIATERESA, GIOVANNI e ADAM 4º D

Mi chiamo Carlo Levi e sono nato a Torino il 29 novembre 1902 da una famiglia di origine ebraica.Che mese triste novembre, mi sarebbe tanto piaciuto essere nato a maggio, il mese delle rose colorate!Torniamo a noi, alla fine del liceo, anche se mi piaceva tantissimo dipingere, mi sono iscritto alla facoltà di medicina e ho cominciato a interessarmi anche di politica perché avevo voglia di aiutare le persone e il mio Stato a cambiare le cose.

Grazie a mio zio Claudio Treves, onorevole del partito socialista, ho conosciuto Pietro Gobetti e siamo diventati amici per la pelle.

Mi sono laureato in medicina nel 1923, però non ho mai fatto il medico perché, come vi ho detto, avevo una grandissima passione per la pittura, la scrittura e la politica.

Dopo la laurea ho trascorso dei brevi periodi nella splendida città di Parigi e spesso ho fatto un sonnellino sotto la Torre Eiffel.

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Lì ho fatto anche amicizia con Carlo Rosselli, Gaetano Salvemini ed Emilio Lussu e con loro ho formato il gruppo “Giustizia e libertà”. Quando ci incontravamo discutevamo molto e ognuno di noi esprimeva le proprie idee contro il fascismo.

Dopo essere tornato a Torino ed essere stato identificato come oppositore dal regime fascista, sono stato incarcerato. Per me questo è stato un periodo molto duro perché non potevo essere libero di fare tutto quello che desideravo.

Nel 1935 mi hanno condannato e sono stato mandato al confino in Lucania (che è un altro nome della Basilicata), prima a Grassano e poi ad Aliano, un piccolo paese collinare con molta vegetazione intorno.

Sono rimasto in Basilicata per un anno. Ho visto con i miei occhi le cattive condizioni in cui vivevano le persone nei Sassi, sono entrato nelle grotte scavate nel tufo che erano le loro case e ho visto che dormivano anche con gli animali nelle stanze da letto! Mi sono impegnato tanto per cercare di capirli e di aiutarli come meglio potevo; ed è stato allora che ho cominciato a dare dei consigli alle persone sulle medicine da prendere quando avevano qualche malattia e siccome loro guarivano hanno cominciato a fidarsi di me.

Nel 1936 il regime mi ha concesso l’amnistia cioè il perdono e ha cancellato i miei reati; lascio l’Italia e mi trasferisco in Francia e qui scrivo tanti libri sull’importanza della libertà e sul rispetto dei diritti di tutti gli uomini. Nel 1941 decido di tornare in Italia e di andare a vivere a Firenze e siccome non riesco a dimenticare l’esperienza vissuta in Basilicata, scrivo il libro “Cristo si è fermato a Eboli”.Secondo me è un libro che incanta perché ti descrive i luoghi e le persone e tu capisci bene come si viveva a quell’epoca al Sud.

Nel frattempo finisce la Seconda Guerra Mondiale e io vado a lavorare come giornalista e scrivo tanti articoli ma anche tanti libri sulla “questione meridionale” e nel 1963 decido di candidarmi per il Partito Comunista e per ben due volte risulterò eletto come senatore della Repubblica Italiana.Una volta anziano divento anche un po’ cieco e muoio a Roma nel 1975. Mi sentivo così legato alle persone del Sud e provavo per loro tanto affetto che chiedo di essere sepolto nel cimitero di Aliano.

La notte prima della mia morte però, mentre ero in ospedale, un mio amico mi raccontò di un certo Murillo, un pittore spagnolo divenuto molto famoso per le sue opere di arte sacra esposte al Museo di Belle

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