Carlo Goldoni

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Appunti su Goldoni: la vita, la riforma della Commedia dell'Arte e La Locandiera

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CARLO GOLDONI

Carlo Goldoni insieme a Giuseppe Parini e a Vittorio Alfieri viene considerato fra i massimi esponenti della letteratura del 1700 italiana. Goldoni nacque nel 1707 a Firenze da una famiglia borghese. Per volere della famiglia studi giurisprudenza, diventando avvocato, ma,avendocoltivato la passione per la drammaturgia fin da giovanissimo, decise di abbandonare la professione per diventare un commediografo, dedicandosi alla composizione e alla messa in scena di commedie. Goldoni attua una riforma della Commedia perch non tollerava la Commedia dell'arte, considerata inverosimile e ripetitiva, rifiutava la comicit buffonesca e gli intrecci inverosimili che si scioglievano come d'incanto; non sopportava la presenza di maschere che incarnavano i vizi umani, e nemmeno i frizzi e i lazzi. Rifacendosi al razionalismo arcadico e alla cultura illuminista voleva eliminare ogni bizzarria di origine barocca e ritornare a una certa semplicit e naturalezza portando il mondo nel teatro, il suo obiettivo era fotografare la realt rappresentando la societ a lui contemporanea.Non si sa se fosse effettivamente intriso di cultura illuminista, non fu mai un intellettuale come Parini, non si form sui classici, non si occup mai di letteratura e non si dedic mai in maniera sistematica dello studio dei filosofi francesi. Nonostante ci egli venne influenzato da una cultura di stampo illuminista che arriv in tutti i paesi italiani, al punto che la sua riforma drammaturgica rispecchia il clima generato dalla cultura illuministica del periodo.La sua riforma anticipa il dramma borghese (teorizzato da Diderot e successivamente adottato da Pirandello), nato dall'idea che la divisione fra tragedia e commedia fosse ormai eccessivamente antiquata. Questo nuovo dramma era caratterizzato da situazioni quotidiane con personaggi appartenenti al popolo, non esaminate in chiave comica, ma rappresentate in modo serio. Viene utilizzato un linguaggio popolare perch l'arte deve essere mimesi della realt. In alcune commedie goldoniane ritroviamo alcuni tratti fondamentali di questo dramma che si affermer nella seconda met del 1800.Goldoni era un capocomico (stilava il copione e metteva in scena la rappresentazione)che viveva dei proventi dell'attivit teatrale, ragion per cui aveva bisogno che le sue opere venissero apprezzate dal pubblico. Egli da una parte prova un profondo disprezzo per la commedia dell'arte, ma dall'altra si rende conto che molto apprezzata dal pubblico.La sua riforma incontra tre ostacoli:- GLI ATTORI : abituati a improvvisare rifacendosi ai generici, non erano abituati a memorizzare tutte le battute. Inoltre era complesso non utilizzare una mimica strettamente legata al personaggio che avevano sempre interpretato. Per ovviare a questo problema Goldoni cre dei personaggi che si adattavano perfettamente agli attori che avrebbero dovuto interpretarli, ad esempio la Locandiera venne creata per un'attrice abituata a fare Colombina. Allo scopo di rendere il processo ancora pi graduale egli inizialmente scrisse solo la parte del protagonista, lasciando gli altri attori liberi di improvvisare.

IL PUBBLICO era talmente abituato alla Commedia dell'Arte che difficilmente si sarebbero adeguati a un nuovo tipo di recita. Egli voleva creare dei personaggi unici e irripetibili, dotati di una caratterizzazione psicologica propria e completa, ma questo cozzava con le maschere tanto amate dagli spettatori. Allora decise di tenere le maschere (almeno all'inizio) svuotandole al loro interno, ad esempio Pantalone (incarnazione dell'avidit e dell'avarizia) cominci ad assumere caratteristiche tipiche di un esponente della borghesia come il sistema dei valori (famiglia, industria, parsimonia), diventando in questo modo il rappresentante di questa classe sociale inizialmente celebrata. Quando Pantalone toglier la sua maschera non ci saranno problemi perch il personaggio sarstato cambiato completamente. Egli procede in modo molto graduale, per rendere il passaggio meno problematico possibile.

OLIGARCHIA AL POTERE: a Venezia il potere era esercitato da pochissimi esponenti di una nuova aristocrazia che aveva assimilato esponenti dell'alta borghesia. Questa oligarchia non accettava la satira di costume e nel rappresentare le varie classi sociali Goldoni doveva parlare anche degli aristocratici. Ironizzare su questa classe poteva determinare la censura e quindi la chiusura del teatro. Per aggirare questo ostacolo escogita due stratagemmi: o rappresenta i Barnabotti (aristocratici decaduti che avevano perso ogni influenza), o ambienta la commedia in un'altra citt italiana. Ad esempio nella Locandiera ci sono tre aristocratici, ma l'intera storia ambientata a Firenze.

NOVITA' INTRODOTTE DA GOLDONICon Goldoni assistiamo alla nascita di una commedia che si avvicina al dramma Borghese, senza per raggiungere la complessit delle sue trame. Egli apporta numerose innovazioni al mondo drammaturgico:Eliminazione delle maschere: i personaggi hanno caratteri precisi, unici e irripetibili, nella loro unicit diventano estremamente realistici. Nel crearli si rifa all'individualismo fondamentale per la cultura borghese e per lo spirito illuminista (gli illuministi si facevano interpreti della cultura borghese del periodo).

Ambienti: concreti, precisi e ben delineati, interagiscono con la psicologia del personaggio. Il carattere di un individuo si conforma all'ambiente sociale di appartenenza. Goldoni ne Le mie memorie sostiene che non esiste un tipo assoluto di avaro, ma esistono vari tipi di geloso e di avaro a seconda della classe sociale di appartenenza che influenza le reazioni del singolo.

In alcuni testi le commedie goldoniane venivano suddivise in due categorie: le commedie di carattere e quelle di ambiente. Nelle prime prevale la presentazione della psicologia di un determinato personaggio (es. La Locandiera), nelle seconde invece prevale la descrizione dell'ambiente sociale e non abbiamo un personaggio che domina la scena (es. il Ventaglio). Questa suddivisione superata a causa della stretta correlazione fra carattere e ambiente, per la caratterizzazione non si pu prescindere dall'ambiente sociale e nella descrizione dell'ambiente devono essere messi in luce alcuni caratteri dei personaggi. Nelle sue opere l'autore vuole dimostrare che la psiche dell'individuo determinata dalla classe sociale di appartenenza.

Si semplificano le trame che fotografano la realt: vengono colti gli aspetti pi comuni in maniera seria.

Realismo delle situazioni: poteva esistere solo se veniva scritto un copione, senza il quale non poteva gestire n la trama n la recitazione dei singoli attori. Anche il copione sar una novit introdotta da Goldoni, che elimina il copione facendo diventare le commedie opere letterarie apprezzate dal punto di vista letterario.

Dopo aver introdotto la riforma per alcuni periodi ritorna a scrivere dei copioni che si avvicinano molto a quelli della commedia dell'arte, non perch rinneghi la sua stessa riforma, ma perch, vivendo dei proventi del suo lavoro, aveva necessit di essere apprezzato dal pubblico andando incontro ai suoi gusti.Nelle prime commedie Goldoni tende a rappresentare la borghesia in modo positivo, con personaggi pieni di pregi e con pochi difetti, man mano che procede con la riforma anche i personaggi rappresentativi di quella classe cominciano a presentare pi difetti che pregi. Ci sono diverse interpretazioni a riguardo, ad esempio Petronio sosteneva che se inizialmente Goldoni rappresentava la borghesia come sarebbe dovuta essere, in forma idealizzata, presentandola come modello, quando prosegue con il suo lavoro la rappresenta esattamente com' nella realt, allo scopo di rappresentarla. Goldoni all'inizio, influenzato dalla cultura borghese diffusasi in quel periodo, vuole celebrare la cultura borghese. La cultura illuminista infatti si presentava come interprete delle esigenze della borghesia, al punto che i filosofi illuministi diventarono dei veri e propri ideologi (elaboratori di ideologia politica); stato grazie a questa cultura che nell'800 la borghesia sal al potere. Questo spinse Goldoni (anche se solo in un primo momento) a celebrare il sistema dei valori della borghesia, ma in seguito smette, allo scopo di essere maggiormente veridico.Goldoni scrisse sia in veneziano che in italiano, anche se le opere in dialetto sono considerate i suoi capolavori. Quando scriveva in veneziano era maggiormente rappresentativo della societ, in quanto esso era una lingua parlata e viva che presentava molte sfumature che cambiavano a seconda del contesto sociale. Questa lingua presentava dunque una considerevole variet sintattica e lessicale che rispecchia la realt del periodo. Nello scrivere le sue commedie egli non poteva usare un italiano letterario (ricco sia dal punto di vista lessicale che sintattico), ma doveva necessariamente utilizzare un italiano convenzionale che veniva usato per la comunicazione fra persone provenienti da regioni italiane diverse. Poich nessuno la parlava, la lingua risultava decisamente povera e non in grado di rappresentare le varie classi sociali (scopo ultimo di una satira di costume), pertanto venne arricchita con parole e espressioni provenienti dai vari dialetti.L'unico motivo per cui decide di scrivere anche in italiano che voleva essere apprezzato in tutta Italia.

LA LOCANDIERA

RIASSUNTO:E' una commedia ambientata in una locanda di Firenze in cui si trattano le vicende amorose di una locandiera di nome Mirandolina. Si dice che ogni uomo che alloggia alla locanda rimanga affascinato a causa della sua grande bellezza. Quando comincia la storia nella locanda ci sono il Marchese di Forlipopoli e il Conte d'Albafiorita, il primo un nobile che ha sperperato i suoi guadagni, mentre il secondo un uomo molto ricco, entrambi soggiornano alla locanda perch sono innamorati di Mirandolina. I due uomini la corteggiano l'uno con regali costosissimi e l'altro vantando i suoi titoli. Un giorno arriva alla locanda il Cavaliere di Ripafratta che un uomo misogino che disprezza le donne ed estremamente arrogante. Questo suo atteggiamento infastidisce la locandiera che fa di tutto per farlo innamorare di lei allo scopo di prenderlo in giro e beffarlo. Mirandolina comincia a utilizzare tutte le sue arti di seduzione per far cadere il cavaliere nella sua trappola, e ci riesce, prendendosi gioco del cavaliere in una sorta di rivalsa. Il cavaliere sente che sta per cadere preda della locandiera e decide di andarsene, ma quando deve pagare il conto la ragazza si mostra molto emozionata e fa finta di svenire; il cavaliere cede completamente e rivela il suo amore. Le liti e gli intrighi vengono ulteriormente complicati dalla presenza di due attrici della commedia dell'arte che si comportano con il marchese e il conte come la proprietaria della locanda si comporta con il cavaliere. L'inganno viene svelato solo quando il cavaliere, sentendosi ignorato, diventa violento e cerca di violentarla, i due vengono separati e gli altri due avventori vogliono vendicarsi di lui. Il conte sfida a duello il cavaliere e arriva Mirandolina a separare i duellanti e a rivelare la beffa. Ripafratta ha trovato la conferma per le sue idee misogine e se ne va giurando di non avvicinarsi pi a una donna, mentre mirandolina sposa il cameriere Fabrizio.

ANALISI

L'opera, considerata il capolavoro della produzione in italiano, rappresenta una tappa molto importante nella riforma di Goldoni, nonostante sia scritta in italiano con l'aggiunta di espressioni e vocaboli vernacolari, provenienti dal fiorentino.In questa commedia non abbiamo il personaggio del Prologus come accadeva nella commedia plautina e terenziana, perch l'autore non sente la necessit di rivolgersi direttamente al pubblico, ma si rivolge ai suoi lettori attraverso una prefazione. Scritta in prosa, essa ha una sua importanza, perch l'autore esplicita l'insegnamento morale che egli intende perseguire nella composizione di questa commedia: mettere in guardia gli uomini dalle arti seduttive delle donne. In realt, analizzando la commedia ci si rende conto che questo insegnamento non corrisponde al suo obiettivo durante l'elaborazione dell'opera, ossia fare satira sociale. Nella prefazione inoltre l'autore fa riferimento ad alcune tecniche a cui ricorre per riformare la commedia, ad esempio egli ci dice esplicitamente di aver creato Mirandolina tenendo conto dell'attrice destinata a impersonarla.

Elementi in comune con la tradizione e di novit:

L'elemento che riprende dalla tradizione la beffa, al centro della rappresentazione. Questo fa si che la locandiera continui ad avere elementi in comune con la tradizione classica e con la mandragola di Machiavelli, in quanto, nonostante l'autore abbia come obiettivo ultimo la rappresentazione della realt, essa risulta un elemento estremamente artificioso. La beffa non solo una rivalsa di tipo sessista, ma anche una rivalsa di classi sociali, che vengono messe a confronto. Es. Mirandolina, appartenente alla piccola borghesia, si sente umiliata dall'arroganza dell'aristocrazia al potere, rappresentata dal cavaliere. Vi sono ancora personaggi che presentano i caratteri delle maschere della commedia dell'arte. Mirandolina leziosa come Colombina e Fabrizio simile a Brighella, il servo poco rispettoso nei confronti del padrone.

Lazzi e frizzi, usati per divertire il pubblico, come ad esempio il duello o i continui finti svenimenti da parte delle due attrici e della protagonista.

Novit:Satira sociale, il reale obiettivo non quello esplicitato, ma presentare tutte le classi sociali, soprattutto di metterne in evidenza i difetti. La classe maggiormente rappresentata l'aristocrazia, di cui abbiamo tre esponenti, seguita dalla piccola broghesia e dal popolo.

Sostituzione delle maschere, tutti i personaggi presentano una caratterizzazione, anche se il personaggio con la pi ampia gamma di sfumature Mirandolina, perch esponente della borghesia, la classe sociale di Goldoni.

Analisi dei personaggi:

Marchese di Forlipopoli rappresenta i barnabotti perch, pur non avendo pi risorse economiche, mostra ancora disprezzo per le altre classi sociali ed esige il rispetto dovuto agli aristocratici.

Conte di Albafiorita: nobilt di recente acquisto, probabilmente apparteneva alla borghesia ed era riuscito ad accumulare ricchezze sufficienti per comprare il titolo nobiliare. Egli prova un senso di inferiorit rispetto all'aristocrazia blasonata, e cerca di sopperire a questo ostentando la sua ricchezza in modo volgare attraverso regali costosissimi.

Cavaliere di Ripafratta: aristocrazia al potere, di antico lignaggio, ha gli strumenti economici per poter esercitare il potere politico. Secondo molti critici stata proprio la creazione di questo personaggio a costringere Goldoni ad ambientare la commedia a Firenze per evitare la censura. Come tutti gli aristocratici caratterizzato da una forte arroganza, disprezza i subalterni, facendo un discorso di tipo classista e sessista.

Mirandolina: piccola borghesia. un personaggio estremamente innovativo, si tratta di una donna molto intraprendente e indipendente. Per la prima volta viene attribuito al sesso femminile un ruolo sociale, non solo per staccarsi dalla tradizione, ma perch la donna mette in evidenza il forte individualismo borghese, grazie al quale lei potr progredire socialmente e politicamente. La donna non aveva nessun ruolo ed era sempre in disparte; Mirandolina invece una proprietaria di locanda che gestisce se stessa e la sua attivit senza interferenze esterne, dominando il suo personale e gabbando i suoi ospiti. Nella finzione drammaturgica Goldoni dice di voler mettere in guardia gli uomini, ma in realt celebra una donna che per la prima volta espressione di liberalismo. La locandiera somma in s i pregi e i difetti tipici della classe borghese. Ad esempio una buona massaia (sa amministrare la sua locanda), attiva e intelligente riesce a curare i suoi interessi, mira ad aumentare il suo patrimonio ricorrendo alle arti seduttive. In alcuni episodi si esprime con un linguaggio piuttosto basso, caratterizzata dal cinismo e dall'attaccamento al denaro, e per far rimanere gli aristocratici nella locanda il pi possibile e per ottenere da loro regali costosi, adotta una forma di prostituzione, nel senso che finge di donarsi a loro, illudendoli.

Fabrizio: rappresenta il proletariato. E' innamorato di Mirandolina, ma anche lui ambisce a migliorare la propria condizione grazie al matrimonio con quest'ultima.