Cari amici A P 2 0 1 - rotaryprato.it · GARIBALDI IN FUGA PER LA VAL DI BISENZIO E PRATO ......

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1 Cari amici Mi trovo qui a cercare di preparare la nota del mese. Questa volta non mi vengono idee particolarmente interessanti. Sarà colpa del periodo di lavoro particolarmente intenso che non ci permette di soffermarci a riflettere ed esprimere la nostra sensibilità consentendoci di cogliere quei messaggi e segnagli che ci vengono dalla vita quotidiana. Eppure intorno a noi sono successe cose sconvolgenti. Forse è per questo. Le cose che sono successe sono così importanti per il nostro futuro che ancora, nel pieno della deflagrazione, non riusciamo ad apprezzarne l’impatto. E’ come quando ci succede qualcosa di traumatico; devono passare alcuni secondi prima che ci si possa rendere conto di quello che è successo. Il terremoto in Giappone con le sue conseguenze, la rivoluzione nei Paesi del Mediterraneo ed in particolare la guerra in Libia, il problema della immigrazione, ci obbligano ad una pausa di riflessione. Anch’io mi ritiro a riflettere. Non riesco in questo momento a fare diversamente. Intanto la vita del club va avanti e nelle righe successive trovate il programma del mese. Gli incontri spaziano su vari argomenti. Il primo martedì avremo il Presidente del Consiag. L’incontro rientra in un programma di esplorazione delle realtà della città; abbiamo avuto l’ASM, avremo il Consiag e successivamente, nel mese di maggio ci occuperemo di mobilità. Il secondo incontro rende omaggio alla bravura e alla generosità del nostro socio Mario Marchi e di sua moglie Elisabetta che ci presenteranno l’ultima loro opera sulla Terrasanta. Il terzo incontro, che sarà un interclub vedrà ospiti la squadra dei Cavalieri del Rugby. Infine il quarto incontro, che scade il giorno successivo al lunedì di Pasqua lo dedicheremo a un “leggero” reportage fotografico delle San Blas Island. Spero di non deludervi e di avere sempre la vostra gradita presenza. Per il momento, arrivato a tre quarti del mio percorso, sento di dovervi tutti ringraziare per la vicinanza. Foresto Guarducci A P R I L E 2 0 1 1

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Cari amici

Mi trovo qui a cercare di preparare la nota del mese. Questa volta non mi vengono idee particolarmente interessanti. Sarà colpa del periodo di lavoro particolarmente intenso che non ci permette di soffermarci a riflettere ed esprimere la nostra sensibilità consentendoci di cogliere quei messaggi e segnagli che ci vengono dalla vita quotidiana. Eppure intorno a noi sono successe cose sconvolgenti. Forse è per questo. Le cose che sono successe sono così importanti per il nostro futuro che ancora, nel pieno della deflagrazione, non riusciamo ad apprezzarne l’impatto. E’ come quando ci succede qualcosa di traumatico; devono passare alcuni secondi prima che ci si possa rendere conto di quello che è successo. Il terremoto in Giappone con le sue conseguenze, la rivoluzione nei Paesi del Mediterraneo ed in particolare la guerra in Libia, il problema della immigrazione, ci obbligano ad una pausa di riflessione.

Anch’io mi ritiro a riflettere. Non riesco in questo momento a fare diversamente. Intanto la vita del club va avanti e nelle righe successive trovate il programma del mese. Gli incontri spaziano su vari argomenti. Il primo martedì avremo il Presidente del Consiag. L’incontro rientra in un programma di esplorazione delle realtà della città; abbiamo avuto l’ASM, avremo il Consiag e successivamente, nel mese di maggio ci occuperemo di mobilità. Il secondo incontro rende omaggio alla bravura e alla generosità del nostro socio Mario Marchi e di sua moglie Elisabetta che ci presenteranno l’ultima loro opera sulla Terrasanta. Il terzo incontro, che sarà un interclub vedrà ospiti la squadra dei Cavalieri del Rugby. Infine il quarto incontro, che scade il giorno successivo al lunedì di Pasqua lo dedicheremo a un “leggero” reportage fotografico delle San Blas Island. Spero di non deludervi e di avere sempre la vostra gradita presenza. Per il momento, arrivato a tre quarti del mio percorso, sento di dovervi tutti ringraziare per la vicinanza.

Foresto Guarducci

APRI LE

2011

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PROGRAMMA DEL MESE DI APRILE

Incontro con il Presidente del Consiag Paolo Abati che ci illustrerà la realtà che presiede.

Martedì 5 Aprile Conviviale diurna

Hotel Palaceore 13,00

Mario Marchi ed Elisabetta Cafissi ci dedicheranno una proiezione dei luoghi sacri della Terrasanta cercando di recuperare nelle immagini e nelle emozioni la vita e la passione di Gesù e non trascurando i luoghi sacri alle altre due grandi religioni monoteistiche.

Martedì 12 Aprile Conviviale seraleConservatorio di

San Niccolò ore 20,15

Interclub con i Cavalieri del Rubgy Sarà una serata dedicata allo sport in una delle sue espressioni ancora, forse, non particolarmente inquinate da interessi economici; staremo a vedere

Martedì 19 Aprile Conviviale serale

Hotel Palace ore 20,15

Valendomi della collaborazione di persone a me vicine, data la giornata non particolarmente impegnativa, cercherò di portarvi immagini laiche di vita ancora un po’ fuori dal nostro tempo e di mari incontaminati.

Martedì 26 AprileConviviale diurna

Hotel Palaceore 13,00

A tutte le conviviali sono attesi i soci, le gentili signore, gli ospiti e i soci del Rotaract.

P.S.: Stiamo mettendo a punto il programma della gita in Puglia.

Alcuni di voi avrebbero gradito la gita “lunga”, di una settimana; altri, la maggioranza, secondo un nostro sondaggio, non essendoci quest’anno ponti e avendo esigenze lavorative hanno chiesto di limitare il periodo di assenza da Prato.

Ne è scaturito il programma di massima che si allega al presente bollettino. Va tenuto presente che esso potrà subire, nella versione definitiva, alcuni cambiamenti che vi saranno tempestivamente comunicati così come il costo a persona.

APRI LE

2011

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Conviviale del 1 marzo: “Confronto fra le ragioni della scienza il sentimento di fede sul mondo che ci circonda e sulla nostra esistenza presso il Conservatorio di San Niccolò ”

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Conviviale del 15 marzo: “InterClub con il Rotary Club F. Lippi sui 150 anni dall’Unità d’Italia: relatore il Prof. Conti”

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Fatterelli e riflessioni di Gianni Limberti

GARIBALDI IN FUGA PER LA VAL DI BISENZIO E PRATO Passato Carmignanello, ove già si intravede la Rocca di Cerbaia dominar dall'alto, dalla Statale 325 si scende verso il fiume Bisenzio e si attraversa un ponte in ferro che conduce sulla sponda sinistra. Fra le poche case della frazioncina, Cerbaia, troviamo ancora le tracce di un caratteristico insediamento, esempio quasi integro del passaggio dal mondo agricolo (il mulino) allo sviluppo industriale (il lanificio). Un ampio margone ancor oggi raccoglie le acque del Bisenzio convogliandole verso quello che un tempo era il Mulino conosciuto con il soprannome del proprietario, il “Pispola”. Dall'altra parte di una piazzetta (che proprio “Mulino di Pispola” si chiama) un grandissimo stabilimento industriale abbandonato, l'ex Lanificio Romei, che più di un secolo fa sorse qui per utilizzare la forza dell'acqua che faceva funzionare anche il mulino.Una targa sulla facciata di una casa che si vede aver subito molto rimaneggiamenti e poca manutenzione, ricorda che proprio in questo mulino fu ospitato nell'agosto del 1849 Giuseppe Garibaldi.

Il 3 novembre 1848 ci sono le elezioni per il Consiglio generale elettivo che, come prevede lo Statuto recentemente concesso dal Granduca, dovrà affiancare il Senato nello svolgimento della funzione legislativa e consultiva. A Prato saranno confermati i due deputati uscenti, il moderato Giovan Battista Mazzoni e il democratico Giuseppe Mazzoni, decisamente orientato a rivendicare il più completo riconoscimento e la piena tutela dei diritti del cittadino. La campagna elettorale è caratterizzata da imponenti agitazioni sociali. La Guardia Civica, nata per proteggere il popolo, si trova a far da bersaglio del crescente malumore popolare. C'è un senso generale di insicurezza : alcuni industriali, come ad

esempio quelli della Fonderia della Briglia, reclutano sorveglianti privati per timore di danneggiamenti ai macchinari. Si scatenano vere e proprie “rivolte della fame” : le plebi inferocite dalla crisi e infiammate dalla propaganda reazionaria, si abbandonano ad atti vandalici, a dimostrazioni tumultuose, a saccheggi e ruberie. Il ricordo di quei grandi disordini è rimasto nella memoria collettiva : ancor oggi per una gran confusione si dice “È successo un Quarantotto”. Con il nuovo anno gli avvenimenti precipitano. Il Granduca (7-8 febbraio 1849) fugge e si rifugia a Gaeta ma il popolo, soprattutto i contadini, scende in piazza – a Prato il 21 febbraio – con violente manifestazioni a favore del ritorno del Granduca. Gli scontri raggiungono il culmine nella giornata del 12 aprile, quando proprio i contadini a Firenze rimettono al loro posto gli stemmi granducali. Il 28 luglio, con l'appoggio delle armi austriache, ritorna Leopoldo II. A Prato l'occupazione austriaca si protrarrà dal maggio 1849 al giugno 1850. Il 3 luglio 1849 cade Roma. Garibaldi, inseguito da coloro che hanno conquistato la “città

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eterna”, fugge cercando di raggiungere Venezia che ancora resiste agli austriaci. Nei pressi delle Valli di Comacchio i suoi barconi vengono intercettati, è costretto a nascondersi e fuggire. In queste terre desolate e malsane la moglie Anita, che lo ha seguito in tante avventure, muore fra le sue braccia. Con Garibaldi c'è il Capitano Giovanbattista Culiolo detto “Capitan Leggero”. Dalle paludi di Comacchio i due vanno a Modigliana, dove un sacerdote, don Giovanni Verità, li nasconde per due giorni, il 20 e 21 agosto, e poi li fa accompagnare a Palazzuolo sul Senio. Il 24 agosto si fermano a S. Lucia presso il Passo della Futa.

Verrà un tempo che Garibaldi tornerà ad essere innalzato a gloria : i percorsi e le tappe dell'Eroe dei Due Mondi saranno segnati da lapidi commemorative. Sulla Futa, a S. Lucia si legge, fra l'altro QUI CORSE E SCHIVÒ / GRANDISSIMO PERICOLO / NELLA SUA LUNGA ODISSEA. Nell'Osteria che si trova in quella località entrano alcuni soldati austriaci. Narrano le cronache (o le leggende) che la figlia dell'oste, Teresa, riesce a distrarre i soldati in maniera che i due fuggitivi non sono riconosciuti. Non è dato sapere in che maniera Teresa riuscì a distrarli.

Dal Passo della Futa sono accompagnati a Montecuccoli dove vengono ospitati per la notte dalla famiglia Cambi. Sulla facciata della loro casa si legge A MEMORIA DELLA FEDELTÀ E PROTEZIONE TROVATA DALL'EROE LA VILLA VIENE DENOMINATA LA FIDA. La mattina del 26, sotto una pioggia torrenziale, passando per l'antica strada che scende dalla Rocca, raggiungono la piccola frazione di Cerbaia. Nel luogo dove il Bisenzio riceve le acque del Gricigliana vi è il mulino di proprietà di Luigi Biagioli detto “Pispola”, che li accoglie e li ospita. Il mulino fu costruito lì perché in quel punto del fiume poteva essere tratta abbondante acqua e perché i suoi primi proprietari, i conti Alberti, possedevano lì vicino la loro fortificazione, la Rocca di Cerbaia. I conti Bardi, successori degli Alberti, tennero il mulino fino al XVIII secolo, con annessa gualchiera : un macchinario di legno per la lavorazione della lana, azionato ad acqua. L'impianto fu poi dato in affitto a Carlo Biagioli, i cui discendenti in seguito l'acquistarono.

La mattina dopo l'arrivo dei fuggiaschi, il 27 agosto, l'ingegner Enrico Sequi, che si trova in quei luoghi per dirigere i lavori sulla strada maestra della vallata – probabilmente la costruzione del ponte che scavalca il torrente Gricigliana – era stato a caccia ed entrando nel mulino vede i due stranieri. Mostra loro un giornale che ha in tasca e che parla di Garibaldi e della sua presunta cattura. Notando l'interesse dei due e incuriosito dal trovare in quel mulino due forestieri, chiede se hanno notizie sulla situazione romana e se sanno dove si trovi l'Eroe. Il generale gli si avvicina e abbracciandolo esclama : Amico, Garibaldi è fra le tue braccia !. Sono attimi di grande turbamento ed emozione, ma subito il Sequi si mette a disposizione per aiutarli nella fuga. Saltato a cavallo si precipita a Prato da un amico fidato, il dott. Franceschini. Trovati amici che promettono aiuto, presi gli opportuni accordi, torna al mulino per condurre i due verso Prato secondo il piano concordato.

Il mugnaio Biagioli avrà in seguito noie dalla polizia per aver ospitato Garibaldi nel suo mulino. Ma dopo l’Unificazione dell’Italia gli sarà reso merito e verrà ricompensato con una grossa somma di denaro. Con questo capitale impianterà proprio di faccia al vecchio mulino, un lanificio tessile. È questo un esempio interessante in cui il mulino e il lanificio convivono, ricevendo la forza motrice dello stesso margone, che ancor oggi esiste e porta acqua abbondante e limpida, non più utilizzata per le suddette attività, da tempo cessate, ma buona per annaffiare orti e giardini.

Lo stabilimento tessile, il più antico della valle del Bisenzio, divenne in seguito proprietà di Cesare Romei che intorno al 1900 lo ampliò dotandolo dei reparti di carbonizzo, stracciatura, follatura, cardatura e filatura. I discendenti del “Pispola” continuarono invece a gestire il mulino ed a fornire farina al vicino forno dove, durante la pausa di lavoro, anche gli operai del lanificio andavano a comprare il pane. Durante la prima guerra mondiale fu emanata una legge che obbligava a macinare il

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proprio grano nel comune di residenza, per cui da Carmignanello non si poteva andare a macinare nel mulino di Pispola, che, essendo al di là del Bisenzio, era nella giurisdizione del comune di Barberino. Ma molti, scoraggiati dalla distanza del Mugello, continuavano a andarci lo stesso, la notte, di nascosto, rischiando di vedersi sequestrare grano o farina. Il mulino di Pispola ha cessato di lavorare attorno al 1952

Lasciata Cerbaia, Garibaldi e il “Leggero” a Vaiano vengono rifocillati nella casa della famiglia Bardazzi. Anche sulla facciata di questa casa vi è una lapide – ornata in occasione delle recenti feste dell'Unità d'Italia con festoni luminosi tricolori : RICORDINO I POSTERI COME IN QUESTA CASA DEI BARDAZZI SOSTASSE PER BREVE ORA NELLA NOTTE DAL 26 AL 27 AGOSTO 1849 GIUSEPPE GARIBALDI QUANDO REDUCE DAL GIANICOLO PORTAVA NEL SUO POVERO CAPO PROSCRITTO I FUTURI DESTINI D'ITALIA.

Con un calesse vengono poi accompagnati alla località detta “Madonna della Tosse”, a poche miglia da Prato, in attesa dell'arrivo di un'altra vettura. Esiste ancora – purtroppo quasi illeggibile per l'incuria – la lapide dettata dal Muzzi nel 1860, in occasione del conferimento della cittadinanza

onorario di Prato all'Eroe dei due mondi. QUI CERCATO A MORTE COME BELVA FEROCE ASPETTÒ DA PRATO QUEI FIDI CHE DIRETTI DAL CIELO SUA PREZIOSA VITA PER L'ITALICA INDIPENDENZA TRA MILLE RISCHI SALVARONO. Davanti alla lapide l'antichissimo tabernacolo in onore della Madonna la cui immagine – oggi perduta – aveva fama di portentose guarigioni nei casi di pertosse o, popolarmente, tosse cattiva (di qui il nome della località). Una iscrizione ricorda che questo tabernacolo trecentesco nel 1984 fu donato da Alfio e Lamberto Balli all'Azienda di Turismo di Prato che insieme alla Cassa di Risparmio di Prato e ad un comitato di cittadini ne curò il restauro. Nelle pareti interne tre bellissimi rilievi ceramici policromi di Leonetto Tintori con una coppia di sposi (foto), Gesù Bambino in collo alla mamma e un devoto che curiosamente, sporgendosi da una portiera di automobile – forse volendo dare esempio a chi passa sulla statale – offre un mazzo di fiori.

In tarda notte giunge la vettura per portare Garibaldi e “Leggero” alla Stazione del Serraglio QUI GARIBALDI SOTTRATTO ALLE AUSTRIACHE INSIDIE FERMOSSI DUE ORE. Sequi nel frattempo ha convinto i fuggitivi a non dirigersi verso Genova, obbligati a passare da Pistoia e Lucca piene di austriaci, ma verso Poggibonsi, la Maremma e il mare. Si sarebbero così potuti imbarcare per le destinazioni che reputavano più sicure. E intorno alle due di notte del 27 agosto 1849 un'altra carrozza parte con i due in direzione Poggibonsi, Colle Val d'Elsa e poi fino al mare.

Nel 1860 il Risorgimento ha raggiunto quasi tutti i suoi obbiettivi (ma non ancora quello di avere Roma capitale), l'Italia sta per essere unita, e anche Prato celebra Garibaldi ricordandone il passaggio in città nel '49 e lo elegge cittadino onorario. Luigi Muzzi, celebre epigrafista, detta l'iscrizione alla Madonna della Tosse, si murano lapidi per ricordare i luoghi del passaggio dell'Eroe. L'antico italico sport di saltare sul carro del vincitore viene praticato anche in questa occasione. A decine fanno sapere Quando passò per Prato c'ero anch'io ad aiutarlo. In questo contesto si scatena un'aspra polemica tra Piero Cironi, figura di spicco del Risorgimento, direttore del Giornale L'unità italiana e il dottor Francesco Franceschini dal quale, come abbiamo visto, si era precipitato a cavallo l'ingegner Sequi per aver aiuto e consiglio. Ma Cironi sostiene che il ruolo di Franceschini fu molto marginale se non addirittura nullo, e ben altri [naturalmente della parte politica del Cironi] avevano aiutato il Generale sottraendolo alla caccia degli austriaci..

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Franceschini scrive (in terza persona) la sua verità in un opuscolo : Il 26 agosto 1849 mentre un battaglione di Austriaci occupava la città di Prato il dottor Franceschini giaceva in letto attaccato da una febbre gastrica. Alle ore 2 ½ pomeridiane giungeva a cavallo e in tutta fretta all'abitazione di detto Franceschini il giovane Sequi. Appena introdotto, gli svelò di aver trovato poche ore avanti in Val di Bisenzio, sotto la Rocca di Cerbaia, presso il mugnaio Biagioli, il Generale Garibaldi, il quale gli aveva espresso il desiderio di essere indirizzato verso il mare, pregandolo in pari tempo ad apprestargli il modo più conveniente e sicuro di attraversare la campagna di Prato. Non potendo il Franceschini convocare un Consiglio di amici perché la sua casa era sorvegliata da molta canaglia influenzata e comprata dallo scellerato partito Austro-Clericale, pensò un istante; balzò dal letto, e vestitosi, e involtosi in un mantello portossi al braccio del bravo Sequi alla casa di Antonio Martini, uomo di una fede italiana a tutta prova, abilissimo nel trafugare le persone compromesse politicamente, perché molte ne aveva salvate nella rivoluzione del 1831. I due con il Martini fissano carrozze, vetturini e itinerari. Il Sequi se ne ritorna dai due fuggiaschi : l'appuntamento con chi li porterà in salvo è per la mezzanotte al Tabernacolo della Madonna della Tosse. Il Franceschini se ne ritorna a letto dove ogni due ore viene informato di quanto si operava. Nel frattempo il Martini nel dare sfogo al grave incarico assuntosi, consultò altre persone ma chi ricusò, chi interloquì e consigliò, ma solo Tommaso Fontani Capo Stazione della via Ferrata ne prese l'incarico. Garibaldi e il suo compagno si trattennero circa due ore alla Stazione, e quindi girarono per la strada che conduce al Bisenzio, di qui passarono in un canneto, dietro il muro della Stazione, dove una carrozza li prelevò partendo per Poggibonsi. Frattanto a Vaiano eransi sparse delle voci ed eran giunti i Cacciatori Volontari, ma non riuscirono né lì né a Prato a trovare alcunché. Fu messo in carcere il buon Sequi che nel suo esame si portò eroicamente, per la qual cosa né Franceschini né Martini furono inquisiti. Gli articoli del Cironi sull'Unità italiana del 25 ottobre 1860 sono pungenti e sarcastici : Il D. Franceschini fu avvisato dal Sequi alle 2 ½ pomeridiane del 26 agosto. Egli non potendo convocare amici a consiglio in sua casa, perché era sorvegliata, balzò dal letto e involtosi in un mantello (vero mezzo per dar nell'occhio il 26 agosto) andò dal Martini ove le cose furon fissate. Dopo questo il Franceschini se ne tornò a letto dove ogni due ore era informato di quanto si operasse. Così quella casa nella quale non si potevano far entrare amici a consulta perché era sorvegliata, ora poteva ricevere, senza rovinare la cosa, alle ore 4, alle ore 6, alle ore 8 alle ore 10, con un periodo da dar molto sospetto, la stessa persona, perché la cosa non era da mandarsi per la bocca di tanti scegliendo quattro diversi individui per riferire. La polemica durerà ancora a lungo : come accettare senza reagire, da parte del Franceschini, il veder svanire, non riconosciuto, il suo breve momento di gloria ?

Gianni Limberti

Festeggiano il compleanno Giovanni Ballerini 2 Aprile Gianni Limberti 2 Aprile Stefano Ongaro 6 Aprile Cesare Carbone 13 Aprile Mario Muscariello 13 Aprile Pietro Marcello Santini 15 Aprile Vincenzo Piraino 19 Aprile Marco Benesperi 22 Aprile Massimo Macherelli 26 Aprile

…tanti auguri a tutti!

ROTARY INTERNATIONAL

SEDE MONDIALE: ONE ROTARY CENTER 1560 SHERMAN AVENUE EVANSTON, Illinois 60201 USA Presidente Internazionale: RAY KLINGINSMITH (Rotary Club Kirksville, Missouri, Stati Uniti d'America) Ufficio Europa-Africa: Rotary International Vitikonerstrasse 15 – CH 8032 ZURIGO - www.rotary.org Annata Rotariana 2010-2011 (54° anno) Distretto 2070 Governatore: VINICIO FERRACCI, R.C. Livorno Assistente del Governatore: Nello Mari (R.C. Pistoia Montecatini Terme "Marino Marini") per i Rotary Club area Toscana 1: Prato – Prato “Filippo Lippi” – Empoli Fucecchio S.Croce sull’Arno, Pistoia Montecatini, Pistoia Montecatini “Marino Marini”, San Miniato.

Segreteria 2010-2011 Distretto 2070 Via dei Cordai 7 57121

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ROTARY CLUB PRATO

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RIUNIONI CONVIVIALI: HOTEL PALACE – PRATO

Via Pier della Francesca 71 Il 1° e 3° martedì di ogni mese, ore 13.00

Il 2° e 4° martedì alle ore 20,15