Capitolo primo IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14)«Perché gridi verso di me? Parla ai figli d’Israele...

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Capitolo primo IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) * 1 E parlò Yhwh a Mosè dicendo: 2 «Parla ai figli di Israele e che tornino e si accampino davanti a Pi-Hahirôt tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Sephôn di fronte ad esso vi accamperete presso il mare. 3 E dirà il faraone sui figli di Israele: “Errano per il paese; si è chiuso su di essi il deserto!”. 4 E indurirò il cuore del faraone e inseguirà dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e contro tutto il suo esercito e sapranno gli Egiziani che io sono Yhwh». E fecero così 5 e fu raccontato al re d’Egitto che era fuggito il popolo; e fu cambiato il cuore del faraone e dei suoi servi nei confronti del popolo. E dissero: «Che è questo che abbiamo fatto, che abbiamo rilasciato Israele dal nostro servizio?». 6 E attac- cò il suo carro e il suo popolo prese con lui; e prese sei cento carri scelti e tutti i carri d’Egitto, e un terzo (uomo 1 ) su ciascuno di essi. 8 E indurì Yhwh il cuore del faraone re d’Egitto e inseguì dietro i figli d’Israele e i figli d’Israele uscivano a mano alzata 9 e inse- guirono gli Egiziani dietro di loro. E li raggiunsero accampati presso il mare tutti i cavalli e i carri del faraone e i suoi cavalieri e il suo esercito presso Pi-Hahirôt davanti a Baal- Sephôn 10 E il faraone si avvicinò. E alzarono i figli d’Israele i loro occhi ed ecco che l’Egitto andava dietro di loro. E temettero molto e gridarono i figli d’Israele verso Yhwh. 11 E dissero a Mosè: «Non c’erano forse sepolcri in Egitto che ci hai presi per morire nel deserto? Che è questo che hai fatto per noi per farci uscire dall’Egitto? 12 Non è forse la parola che avevamo parlato a te in Egitto dicendo: “Lascia a noi che serviamo l’Egitto, perché è buono per noi servire l’Egitto piuttosto che nostra morte nel deserto”?». 13 E disse Mosè al popolo: «Non temere, siate fermi e vedete la salvezza di Yhwh che farà per voi oggi perché gli Egiziani che vedete oggi non aggiungerete a vederli per sempre; 14 Yhwh combatterà per voi e voi starete tranquilli». 15 E disse Yhwh a Mosè: «Perché gridi verso di me? Parla ai figli d’Israele e che partino. 16 E tu, alza il tuo bastone e stendi la tua mano sul mare e dividilo e che vengano i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco. 17 Ed io ecco che indurirò il cuore degli Egiziani e verranno dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e tutto il suo esercito, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri. 18 E sapranno gli Egiziani che io sono Yhwh quando mi glorificherò contro il faraone, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri». 19 E si spostò l’angelo di Elohîm che andava davanti al campo d’Israele e andò dietro di loro e si spostò la colonna di nube da davanti a loro e stette dietro di loro. 20 E andò tra il campo degli Egiziani e tra il campo d’Israele. Ed era nube e tenebra e illuminava la notte e non si avvicinò questo e quello di tutta la notte. 21 E stese Mosè la sua mano sul mare e fece andare Yhwh il mare ———— * Questo capitolo riprende l’articolo intitolato «Le passage de la mer (Ex 14). Analyse rhéto- rique», che si limitava all’analisi della composizione del testo. 1 Secondo Tournay («Recherches», 342), il šālîš (o il «terzo» occupante du carro, oltre al con- ducente e allo scudiero) era un ufficiale di un certo rango, spesso un nobile, incaricato di com- battere; è spesso tradotto «ufficiale» o anche «capitano».

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Capitolo primo

IL PASSAGGIO DEL MARE

(Es 14)*

1 E parlò Yhwh a Mosè dicendo: 2 «Parla ai figli di Israele e che tornino e si accampino davanti a Pi-Hahirôt tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Sephôn di fronte ad esso vi accamperete presso il mare. 3 E dirà il faraone sui figli di Israele: “Errano per il paese; si è chiuso su di essi il deserto!”. 4 E indurirò il cuore del faraone e inseguirà dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e contro tutto il suo esercito e sapranno gli Egiziani che io sono Yhwh». E fecero così 5 e fu raccontato al re d’Egitto che era fuggito il popolo; e fu cambiato il cuore del faraone e dei suoi servi nei confronti del popolo. E dissero: «Che è questo che abbiamo fatto, che abbiamo rilasciato Israele dal nostro servizio?». 6 E attac-cò il suo carro e il suo popolo prese con lui; e prese sei cento carri scelti e tutti i carri d’Egitto, e un terzo (uomo1) su ciascuno di essi. 8 E indurì Yhwh il cuore del faraone re d’Egitto e inseguì dietro i figli d’Israele e i figli d’Israele uscivano a mano alzata 9 e inse-guirono gli Egiziani dietro di loro. E li raggiunsero accampati presso il mare tutti i cavalli e i carri del faraone e i suoi cavalieri e il suo esercito presso Pi-Hahirôt davanti a Baal-Sephôn 10 E il faraone si avvicinò. E alzarono i figli d’Israele i loro occhi ed ecco che l’Egitto andava dietro di loro. E temettero molto e gridarono i figli d’Israele verso Yhwh. 11 E dissero a Mosè: «Non c’erano forse sepolcri in Egitto che ci hai presi per morire nel deserto? Che è questo che hai fatto per noi per farci uscire dall’Egitto? 12 Non è forse la parola che avevamo parlato a te in Egitto dicendo: “Lascia a noi che serviamo l’Egitto, perché è buono per noi servire l’Egitto piuttosto che nostra morte nel deserto”?». 13 E disse Mosè al popolo: «Non temere, siate fermi e vedete la salvezza di Yhwh che farà per voi oggi perché gli Egiziani che vedete oggi non aggiungerete a vederli per sempre; 14 Yhwh combatterà per voi e voi starete tranquilli». 15 E disse Yhwh a Mosè: «Perché gridi verso di me? Parla ai figli d’Israele e che partino. 16 E tu, alza il tuo bastone e stendi la tua mano sul mare e dividilo e che vengano i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco. 17 Ed io ecco che indurirò il cuore degli Egiziani e verranno dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e tutto il suo esercito, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri. 18 E sapranno gli Egiziani che io sono Yhwh quando mi glorificherò contro il faraone, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri». 19 E si spostò l’angelo di Elohîm che andava davanti al campo d’Israele e andò dietro di loro e si spostò la colonna di nube da davanti a loro e stette dietro di loro. 20 E andò tra il campo degli Egiziani e tra il campo d’Israele. Ed era nube e tenebra e illuminava la notte e non si avvicinò questo e quello di tutta la notte. 21 E stese Mosè la sua mano sul mare e fece andare Yhwh il mare ————

* Questo capitolo riprende l’articolo intitolato «Le passage de la mer (Ex 14). Analyse rhéto-rique», che si limitava all’analisi della composizione del testo.

1 Secondo Tournay («Recherches», 342), il šālîš (o il «terzo» occupante du carro, oltre al con-ducente e allo scudiero) era un ufficiale di un certo rango, spesso un nobile, incaricato di com-battere; è spesso tradotto «ufficiale» o anche «capitano».

16 IL DONO DELLA LIBERTÀ con un vento d’est forte tutta la notte e mise il mare verso una terra-asciuta e si divisero le acque. 22 E vennero i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra. 23 E inseguirono gli Egiziani e vennero dietro di loro tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri in mezzo al mare. 24 E avvenne alla veglia del mattino che guardò Yhwh verso il campo degli Egiziani dalla colonna di fuoco e di nube e sconvolse il campo degli Egiziani 25 e inceppò le ruote dei suoi carri e li guidavano a stento. E disse l’Egitto: «Fuggiamo davanti a Israele, perché Yhwh combatte per loro contro l’Egitto». 26 E disse Yhwh a Mosè: «Stendi la tua mano sul mare e che tor-nino le acque sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri». 27 E stese Mosè la sua mano sul mare e tornò il mare sul far del mattino verso il suo letto e gli Egiziani camminavano di fronte a lui e rovesciò Yhwh gli Egiziani in mezzo al mare. 28 E tornarono le acque e coprirono i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone che venivano dietro di loro nel mare e non rimase fra loro uno solo. 29 E i figli d’Israele andarono nel secco in mezzo al mare e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra. 30 E salvò Yhwh in quel giorno Israele dalla mano degli Egiziani. E vide Israele gli Egiziani morti sulla riva del mare 31 e vide Israele la mano grande che fece Yhwh con gli Egiziani e temettero il popolo Yhwh e credettero in Yhwh e in Mosè il suo servo.

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 17 Non è raro che, nelle introduzioni alla lettura critica della Bibbia, il passo del mare di Es 14 venga scelto per illustrare, con un esempio semplice e dimostra-tivo, la teoria documentaria.2 L’esame delle tensioni del racconto, giudicate incoerenze e persino contraddizioni, il rilevamento delle ripetizioni, considerate dei doppioni, la varietà dei nomi divini usati permettono di sbrogliare la matassa del testo attuale; così si distinguono, all’origine del racconto finale, due fonti molto diverse fra loro, una yahvista, l’altra sacerdotale, alle quali si dovrebbero aggiungere rimasugli di una terza tradizione, quella elohista. Mettendo fra parentesi la storia della redazione, vari autori hanno cercato di studiare il testo finale per scoprirne la composizione e la coerenza.3 Qui non si tratta, per mancanza di spazio, di procedere a una critica sistematica di queste diverse analisi; intendo solo riaprire il fascicolo da capo, applicando le procedure rigorose, ormai ben note, dell’analisi retorica biblica.4 Es 14 costituisce un’unità, i cui confini sono riconosciuti dalla maggior parte dei ricercatori. La fine del capitolo precedente riferisce che i figli di Israele partono liberamente verso il deserto, guidati dalla colonna di nube. Il cap. 14 comincia con un brusco capovolgimento: infatti, il Signore impartisce un contrordine a Mosè, il quale fa ritornare il popolo sui suoi passi, cosa che scatenerà l’inseguimento dell’esercito egiziano e sfocerà nella salvezza dei figli di Israele e nell’annientamento dei loro nemici. Quasi che la liberazione del popolo dovesse essere accompagnata dall’umiliazione di coloro che lo avevano ridotto in schiavitù e si erano rifiutati fino in fondo di lasciare partire coloro che li servivano. Quasi che la nascita del popolo di Israele alla libertà non potesse non affrontare e attraversare la morte. Il cap. 15, da parte sua, comincia con il lungo canto di vittoria di Mosè e dei figli di Israele, dopo aver attraversato il mare e aver visto i loro nemici morti sulla spiaggia (Es 15,1-18). Inoltre, la regolarità della composizione interna del testo e la sua coerenza costituiscono certamente uno dei criteri più importanti della sua unità, quindi dei suoi confini.

———— 2 Per esempio, É. CHARPENTIER, Pour lire l’Ancien Testament, 28-29; C. WIENNER, Le Livre de

l’Exode, 22-25; J.-L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco, 83-90; 91-92. 3 E. GALBIATI, La struttura letteraria dell’Esodo, 158-160; P. AUFFRET, «Essai sur la structure

littéraire d’Ex 14»; J.-L. SKA, Le Passage de la mer. Vedi anche M. VERVENNE, «The Sea Narra-tive Revisited».

4 Vedi R. MEYNET, Trattato di retorica biblica.

18 IL DONO DELLA LIBERTÀ A. PRIMA IPOTESI Un rilevamento sistematico della ripresa di parole e soprattutto di espressioni mi ha indotto a formulare la mia prima ipotesi: i vv. 1-10 e 15-31 potrebbero costituire due unità parallele, nonostante la notevole diversità di lunghezza. – Termini iniziali: una frase di racconto introduce un discorso di Dio (1a e 15a);5 quest’ultimo comprende lo stesso ordine («Parla ai figli di Israele»), seguito da un altro ordine molto simile («che tornino»; «e che partano»). Poco dopo, il v. 4 e i vv. 17-18 sono pressoché identici. – Termini centrali: al centro di ciascuno di questi passi si trovano le due uniche parole pronunciate dagli Egiziani (5de e 25cd)6. – Termini finali: alla fine dei passi si riferisce ciò che i figli di Israele «vedono» (30c.31a); «alzarono i loro occhi» (10c) è un altro modo di dire la stessa cosa. Ciò che vedono sfocia nel «timoreۜ) (10e e 31c). Il «grido» lanciato «verso il Signore» all’inizio è sostituito dalla «fede» nel «Signore e in Mosè» alla fine:

E temettero molto e gridarono i figli di Israele verso Yhwh. E temettero il popolo Yhwh e credettero in Yhwh e in Mosè suo servo.

– Termini medi: il primo passo termina con il «grido» che i figli di Israele lanciano (10f: «e gridarono i figli di Israele verso il Signore») e l’ultimo passo comincia con una domanda del Signore a proposito di questo grido (15b: «Perché gridi verso di me?»). La lettera «p», alla fine di 25 e di 31, segnala, come nel testo ebraico, la fine della seconda e della terza parashâ, o unità di lettura, stabilite dai masoreti. La prima termina con il v. 14, prima dell’inizio del nostro ultimo passo. La suddi-visione masoretica, adottata da Jean-Louis Ska, segue la scansione segnata dai tre interventi del Signore, introdotti dalle frasi narrative «E parlò Yhwh a Mosè dicendo» (1a), «E disse Yhwh a Mosè» (15a.26a). È innegabile che queste tre frasi non possono non avere una funzione nella composizione del capitolo. Il problema, come sempre quando ci si trova davanti a riprese, soprattutto così evidenti, è di determinare a quale livello di organizzazione del testo operano. Per Jean-Louis Ska, esse operano allo stesso livello, perché segnano l’inizio delle tre tappe del racconto. Invece io penso che le prime due (1a.15a) operino a livello della sequenza, indicando l’inizio dei suoi passi estremi, e le ultime due (15a. 26a), riguardo alle quali si è osservato che sono identiche, operano all’interno dell’ultimo passo (15-31): esse segnalano infatti l’inizio delle sue parti estreme (15-25; 26-31), perché introducono l’ordine dato a Mosè di stendere la mano sul mare (16a.26ab), cosa che mancava all’inizio del capitolo. Si vede quindi che la stessa occorrenza, qui la frase narrativa di 15a, può avere due funzioni, a due livelli diversi: con 1a a livello della sequenza (1-31), con 26a a livello del passo finale (15-31).

———— 5 Le lettere che seguono i numeri dei versetti rinviano alle righe delle tabelle. 6 Per ora qualificare «termini centrali» queste uniche parole degli Egiziani è solo un’ipotesi che

sarà verificata più avanti.

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 19

1 E parlò Yhwh a Mosè dicendo: 2 «Parla ai figli di Israele e che tornino e si accampino davanti a Pi-Hahirôt tra Migdol e tra il mare; davanti a Baal-Sephôn di fronte a esso vi accamperete sul mare. 3 E dirà il faraone sui figli di Israele: “Erranti essi nel paese, si è chiuso su di essi il deserto!”. 4 E indurirò il cuore del faraone e inseguirà dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e contro tutto il suo esercito E SAPRANNO GLI EGIZIANI CHE IO SONO YHWH». --------------------------------------------------------------E fecero così 5 e fu raccontato al re d’Egitto che era fuggito il popolo. E si rovesciò il cuore del faraone e dei suoi SERVI nei confronti del popolo. --------------------------------------------------------------E dissero: «Che è questo che abbiamo fatto, che abbiamo rilasciato Israele dal nostro SERVIZIO?». -------------------------------------------------------------- 6 E attaccò il suo carro e il suo popolo prese con lui e prese sei cento carri scelti e tutti i carri d’Egitto, e un terzo (uomo) su ciascuno di essi. 8 E indurì Yhwh il cuore del faraone re d’Egitto e inseguì dietro i figli d’Israele e i figli d’Israele uscendo a mano alzata 9 e inseguirono gli Egiziani dietro di loro e raggiunsero essi accampati sul mare tutti i cavalli e i carri del faraone e i suoi cavalieri e il suo esercito su Pi-Hahirôt davanti a Baal-Sephôn; 10 e il faraone si avvicinò. E ALZARONO i figli d’Israele I LORO OCCHI ed ecco che l’Egitto andava dietro di loro. E temettero molto e gridarono i figli d’Israele verso YHWH.

15 E disse Yhwh a Mosè: «Perché gridi verso di me? Parla ai figli d’Israele e che partino. 16 E tu, alza il tuo bastone e stendi la tua mano sul mare e dividilo e che vengano i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco. 17 Ed io ecco che indurirò il cuore degli Egiziani e verranno dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e tutto il suo esercito, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri. 18 E SAPRANNO GLI EGIZIANI CHE IO SONO YHWH quando mi glorificherò contro il faraone, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri». -------------------------------------------------------------- 19 E si spostò l’angelo di Elohîm che andava davanti al campo d’Israele e andò dietro di loro e si spostò la colonna di nube da davanti a loro e stette dietro di loro. 20 E andò tra il campo degli Egiziani e tra il campo d’Israele. Ed era nube e tenebra e illuminava la notte e non si avvicinò questo e quello di tutta la notte. 21 E stese Mosè la sua mano sul mare e fece andare Yhwh il mare con un vento d’est forte tutta la notte e mise il mare verso una terra-asciuta e si divisero le acque. 22 E vennero i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra. 23 E inseguirono gli Egiziani e vennero dietro di loro tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri in mezzo al mare. 24 E fu alla veglia del mattino che guardò Yhwh verso il campo degli Egiziani dalla colonna di fuoco e di nube e confuse il campo degli Egiziani 25 e inceppò le ruote dei suoi carri e avanzavano a stento. -------------------------------------------------------------- E disse l’Egitto: «Fuggiamo davanti a Israele, perché Yhwh combatte per loro contro l’Egitto». p -------------------------------------------------------------- 26 E disse Yhwh a Mosè: «Stendi la tua mano sul mare e che tornino le acque sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri». 27 E stese Mosè la sua mano sul mare e tornò il mare sul far del mattino verso il suo letto. E gli Egiziani camminavano di fronte a lui e rovesciò Yhwh gli Egiziani in mezzo al mare. 28 E tornarono le acque e coprirono i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone che venivano dietro di loro nel mare e non rimase fra loro uno solo. 29 E i figli d’Israele erano andati nel secco in mezzo al mare e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra. 30 E salvò Yhwh in quel giorno Israele dalla mano degli Egiziani. E VIDE Israele gli Egiziani morti sulla riva del mare 31 e VIDE Israele la mano grande che fece Yhwh con gli Egiziani. E temettero il popolo YHWH e credettero in YHWH e in Mosè il suo SERVO. p

20 IL DONO DELLA LIBERTÀ È evidentemente la coerenza dell’ultima unità e la regolarità della sua composizione che permetteranno di confermare ciò che si è appena detto. La mia ipotesi sarà che le due unità esaminate hanno la misura di un passo. B. IL PRIMO PASSO (1-10) COMPOSIZIONE Questo passo è formato da tre parti, organizzate in modo concentrico. La prima parte (1-4) + 1 E parlò YHWH a Mosè dicendo:

: 2 «Parla ai figli di Israele e che tornino . e si accampino davanti a Pi-Hahirôt tra Migdol e il mare . davanti Baal-Sephôn di fronte ad esso vi accamperete presso il mare.

3 E dirà il faraone sui figli di Israele: “Errano essi nel paese; si è chiuso su di essi il deserto!”.

. 4 E indurirò il cuore del faraone e inseguirà dietro di loro . e mi glorificherò contro il faraone e contro tutto il suo esercito : e sapranno gli Egiziani che io sono YHWH».

+ E fecero così.

La prima parte comprende tre sottoparti: le sottoparti estreme, che sono narrative, comprendono un solo segmento unimembro: nell’ultima (4d) i figli di Israele «fanno» ciò di cui aveva «parlato» il Signore nella prima (1). La parte centrale (2-4c), che è discorsiva, è formata da tre brani. Il primo e l’ultimo (2 e 4abc) contano tre bimembri che si corrispondono in modo speculare; il primo dice ciò che devono fare i «figli di Israele», l’altro ciò che farà il Signore con «gli Egiziani». Le brano centrale (3), un trimembro di tipo ABB, che riferisce in anticipo le parole che pronunceranno gli Egiziani, assicura il passaggio dal primo brano al terzo. La seconda parte (5-7) La seconda parte è più breve e comprende tre brani. Il primo (5ab) riferisce il cambiamento intervenuto nel cuore del faraone, l’ultimo (6-7) l’azione che intraprende. Al centro (5cde), le parole degli Egiziani –una domanda al centro – in cui esprimono il loro rincrescimento per aver lasciato partire i loro schiavi. «Popolo» è ripreso alla fine dei due segmenti del primo brano (5a.5b) e nel

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 21 secondo membro dell’ultimo brano (6); ma, mentre all’inizio si tratta del popolo di Israele, alla fine si tratta di quello degli Egiziani. «Egitto» ritorna due volte, alle estremità (5a.7); «servi» di 5b annuncia «servizio» al centro (5e)7. Il secondo membro del primo segmento dell’ultimo brano (fine 6) ricorda i secondi membri dei segmenti del primo brano (fine 5a e 5b). : 5 E fu raccontato al re d’Egitto che era fuggito il popolo; : e fu cambiato il cuore del faraone e dei SUOI SERVI nei confronti del popolo.

E dissero: «Che è questo che abbiamo fatto, che abbiamo rilasciato Israele dal nostro SERVIZIO?».

: 6 E attaccò il suo carro e il suo popolo prese con lui; : 7 e prese seicento carri scelti e tutti i carri d’Egitto, e un terzo su ciascuno di essi.

La terza parte (8-10) Comprende tre brani, corrispondenti a tre tempi: il faraone insegue i figli di Israele (8-9a), li raggiunge (9b-10a) e questo provoca il loro grido quando se ne accorgono (10bc). I secondi membri dei due segmenti del primo brano sono molto simili: il primo nomina l’oggetto dell’inseguimento, il secondo il suo soggetto. Anche l’ultimo brano (10bc) comprende due bimembri: il primo riferisce la presa di coscienza da parte dei figli di Israele di ciò che sta capitando loro (10b), poi la loro reazione (10c). Al centro (9b-10a), un brano formato da un lungo trimembro e da un unimembro molto breve e decisamente brusco (10a); i verbi estremi del brano centrale, «raggiungere» e «avvicinarsi», appartengono allo stesso campo semantico. . 8 E indurì YHWH il cuore del faraone, re d’Egitto, e inseguì dietro I FIGLI D’ISRAELE; . e I FIGLI D’ISRAELE uscendo a mano elevata 9 e inseguirono gli Egiziani dietro di loro. ------------------------------------------------------------------------------------ : E li raggiunsero accampati presso il mare - tutti i cavalli da carri del faraone e i suoi cavalieri e il suo esercito : presso Pi-Hahirôt davanti a Baal-Sephôn

= 10 e il faraone si avvicinò. ------------------------------------------------------------------------------------ . E alzarono I FIGLI D’ISRAELE i loro occhi ed ecco l’Egitto andando dietro di loro; . e temettero molto e gridarono I FIGLI D’ISRAELE verso YHWH. Le due occorrenze di «Yhwh» formano inclusione (8a.10c). Si può affermare che «inseguirono» e «raggiunsero» aggraffano i primi due brani, perché questi due verbi sono consecutivi (vedi, ad esempio, Es 15,9; Dt 19,6; Gs 2,5). ————

7 Volendo essere più precisi, il primo brano comprende un bimembro (5a) e un unimembro (5b); l’ultimo è formato da un bimembro (6) e da un trimembro (7).

22 IL DONO DELLA LIBERTÀ L’insieme del primo passo (1-10) + 1 E parlò YHWH a Mosè dicendo:

: 2 «Parla ai figli di Israele e che tornino . E CHE SI ACCAMPINO davanti a Pi-Hahirôt tra Migdol e il mare; . davanti Baal-Sephôn di fronte ad esso VI ACCAMPERETE PRESSO IL MARE. --------------------------------------------------------------------------------- 3 E dirà il faraone sui figli di Israele: “Errano per il paese; si è chiuso su di essi il deserto!” --------------------------------------------------------------------------------- . 4 E indurirò il cuore del faraone E INSEGUIRÀ DIETRO DI LORO . e mi glorificherò contro il faraone e contro tutto il suo esercito : e sapranno gli Egiziani che io sono YHWH».

+ E fecero così.

: 5 E fu raccontato al re d’Egitto che era fuggito il popolo; : e fu cambiato il cuore del faraone e dei suoi servi nei confronti del popolo. ---------------------------------------------------------------------------------- E dissero: «Che è questo che abbiamo fatto, che abbiamo rilasciato Israele dal nostro servizio?». ---------------------------------------------------------------------------------- : 6 E attaccò il suo CARRO e il suo popolo prese con lui; : 7 e prese seicento CARRI scelti e tutti i CARRI d’Egitto e un terzo-uomo su ciascuno di essi.

. 8 E indurì YHWH il cuore del faraone, re d’Egitto E INSEGUÌ DIETRO i figli d’Israele;

. e i figli d’Israele uscivano a mano elevata 9 E gli Egiziani INSEGUIRONO DIETRO DI LORO. -------------------------------------------------------------------------------------- : E li raggiunsero, (mentre) SI ACCAMPAVANO PRESSO IL MARE - tutti i cavalli da CARRI del faraone e i suoi cavalieri e il suo esercito : presso Pi-Hahirôt davanti a Baal-Sephôn

= 10 e il faraone si avvicinò. -------------------------------------------------------------------------------------- . E i figli d’Israele alzarono i loro occhi ed ecco l’Egitto ANDAVA DIETRO DI LORO; . e temettero molto e i figli d’Israele gridarono verso YHWH.

Le tre parti analizzate finora formano un solo passo. La prima comprende il discorso del Signore a Mosè e, molto brevemente alla fine, la menzione dell’esecuzione degli ordini ricevuti (4d). La seconda parte (5-7) riferisce la reazione degli Egiziani e la mobilitazione del loro esercito. Perciò anche la domanda sulla quale è focalizzata questa parte si trova al centro del passo; è l’unica dell’insieme. Nella terza parte (8-10) si vede la realizzazione della promessa che il Signore aveva fatto nella prima: gli Egiziani inseguono e raggiungono i figli di Israele presso il mare; la parte – e quindi tutto il passo – termina sull’angoscia dei figli di Israele che gridano verso il Signore (10bc). Le relazioni fra le parti estreme sono caratterizzate da una serie di corri-spondenze:

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 23 – l’iniziativa di «Yhwh» è segnalata all’inizio delle due parti: «E parlò Yhwh» (1a), «E indurì Yhwh» (8a); – la promessa di Yhwh, «E indurirò il cuore del faraone» (4a), all’inizio del secondo versante della prima parte, si realizza all’inizio della terza (8a); – «si accampino davanti a Pi-Hahirôt […] davanti a Baal-Sephôn, di fronte ad esso ci accamperete presso il mare», all’inizio del discorso del Signore (2), viene ripreso al centro dell’ultimo passo da «accampati presso il mare […] presso Pi-Hahirôt davanti a Baal-Sephôn» (9b.9d); – l’annuncio «e inseguirà dietro di loro» (4a) si realizza in 8.9a.10b; – il nome «Yhwh» ritorna alle estremità delle due parti (1a.4c; 8a.10c). La parte centrale è caratterizzata dal fatto che il nome «Yhwh» non vi compare una sola volta; e anche dal fatto che coloro che sono chiamati «i figli di Israele» nelle altre due parti (2a.3a; 8a.8b.10b.10c) sono chiamati «il popolo» all’inizio della parte centrale (5a.5b) e «Israele» al centro (5e). «Il cuore del faraone» è «cambiato» al centro (5b), «indurito» nelle parti estreme (4a.8a). INTERPRETAZIONE Il pentimento degli Egiziani Tutto il racconto è articolato attorno alla domanda che si pongono gli Egiziani al centro del passo: «Che è questo che abbiamo fatto, che abbiamo rilasciato Israele dal nostro servizio?». Il padrone si pente di aver liberato il suo schiavo. Erano stati costretti a lasciarlo partire dalla decima piaga, quella che aveva colpito i primogeniti. Si erano persino affrettati a mandarli via e li avevano addirittura cacciati (Es 12,31-33). Bisogna quindi riprendere i fuggitivi e riportarli sulla retta via del «servizio», cioè della schiavitù, la stessa che caratterizza il popolo del faraone, descritto con l’espressione «i suoi servi» (5b). «Fu cambiato il cuore del faraone» La parte centrale comincia curiosamente con due passivi: «Fu raccontato al re d’Egitto» (5a) «e fu cambiato il cuore del faraone» (5b). La partenza dei figli di Israele viene presentata al re d’Egitto come una «fuga». Ma le cose non sono andate in quel modo. C’è quindi qualcuno che sceglie di raccontare gli avvenimenti con un’intenzione particolare, quella di far cambiare idea al re d’Egitto, di «cambiare il suo cuore». Avendo ascoltato le parole rivolte dal Signore a Mosè nella prima parte, il lettore comprende che è intervenuto Dio in persona per determinare un cambiamento nell’atteggiamento del faraone. Lo scopo della manovra ordinata a Mosè è quello di provocare nel re d’Egitto un’interpretazione che viene espressa dalle parole che il Signore gli mette in bocca al centro della parte (3). Così gli avvenimenti raccontanti nella seconda parte si svolgono esattamente secondo il piano previsto nella prima. È Dio a condurre il gioco.

24 IL DONO DELLA LIBERTÀ La trappola si chiude Finalmente il faraone aveva accettato di liberare i suoi schiavi (centro del passo: 5cd), anche se il loro capo aveva dovuto lottare a lungo per imporre questa decisione. Ritenendo, come aveva previsto Dio, che i fuggitivi siano intrappolati nel deserto che si è chiuso su di loro (al centro della prima parte), anche gli Egiziani pensano di poter «chiudere» la mano sui figli di Israele. Infatti questi ultimi non potranno resistere alla cavalleria e ai carri dell’esercito di una potenza che supera di gran lunga le loro forze. In realtà, quando, al centro dell’ultima parte, l’esercito del faraone al gran completo «raggiunge» la sua preda (9b) e il faraone in persona «si avvicina» (10a), la caccia giunge al termine. Presi alla provvista, i figli di Israele sono paralizzati dalla paura. Ma non al punto di perdere la parola: infatti, hanno ancora il riflesso di rivolgersi al loro Dio. Chissà che non li liberi dal laccio del cacciatore? (Sal 91,3; 124,7-8). C. L’ULTIMO PASSO (15-31) COMPOSIZIONE Il terzo e ultimo passo è il più lungo; comprende quattro parti, che si corri-spondono in parallelo e inquadrano una quinta parte brevissima:

Yhwh ordina a Mosè di stendere la mano per dividere il mare 15-18

Israele attraversa il mare nel secco 19-25a

Il grido degli Egiziani 25b

Yhwh ordina a Mosè di stendere la mano per richiudere il mare 26

L’Egitto è inghiottito dal mare 27-31

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 25 La prima parte (15-18) 15 E disse YHWH verso Mosè: : «Perché gridi a me? :: parla ai figli di Israele e che partano!

– 16 Et tu, alza il tuo bastone – e stendi la tua mano sul mare e dividilo

:: e che vengano i figli di Israele : in mezzo al mare nel secco!

+ 17 E io ecco che indurirò il cuore degli Egiziani + e verranno dietro di loro;

= e MI GLORIFICHERÒ CONTRO IL FARAONE e tutto il suo esercito, = CONTRO I SUOI CARRI E CONTRO I SUOI CAVALLIERI. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------

+ 18 E sapranno gli Egiziani + che io (sono) YHWH

= quando MI GLORIFICHERÒ CONTRO IL FARAONE, = CONTRO I SUOI CARRI E CONTRO I SUOI CAVALLIERI».

Oltre alla frase di racconto introduttiva, la prima parte comprendere altre due sottoparti. I tre segmenti bimembri della seconda (15b-16) sembrano organizzati in modo concentrico: il segmento centrale (16ab), che dice ciò che Mosè dovrà fare per aprire il mare, è preceduto dalla convocazione del popolo (15bc) e seguito da ciò che dovranno fare in seguito (16cd). I membri simmetrici 15c e 16c si corrispondono molto strettamente. L’ultima sottoparte (17-18) comprende due brani costruiti in parallelo. Nei primi segmenti, il Signore dice ciò che farà fare agli Egiziani (17ab), poi quale sarà la reazione degli Egiziani verso di lui (18ab). I secondi segmenti (17cd. 18cd) sono quasi identici. La seconda sottoparte annuncia ciò che dovranno fare Mosè e il popolo, la terza ciò che faranno gli Egiziani. Il nome «Yhwh» ritorna all’inizio (15a) e quasi alla fine (18b).

26 IL DONO DELLA LIBERTÀ La seconda parte (19-25a) Questa parte è formata da tre sottoparti (19-20; 21-23; 24-25). La prima riferisce l’intervento dell’angelo del Signore, che separa i due campi nemici; la seconda racconta il modo in cui Mosè e il Signore hanno aperto il mare (21) per farvi passare i figli di Israele (22) subito inseguiti dagli Egiziani (23); la terza parte, infine, riferisce l’intervento del Signore che sconvolge il campo dell’Egitto. :: 19 E si spostò l’angelo DI ELOHÎM che andava davanti a IL CAMPO D’ISRAELE . e andò dietro di loro :: e si spostò LA COLONNA DI NUBE da davanti a loro . e stette dietro di loro. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 20 E venne tra IL CAMPO DEGLI EGIZIANI e tra IL CAMPO D’ISRAELE. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- :: Ed era NUBE e tenebra e illuminava la notte . e non si avvicinò questo verso quello tutta la notte.

+ 21 E stese Mosè la sua mano sul mare + e fece andare YHWH il mare – con un vento d’est forte tutta la notte

+ e mise il mare verso una terra-asciuta – e si divisero LE ACQUE. --------------------------------------------------------------------------------------------------------- + 22 E vennero I FIGLI D’ISRAELE in mezzo al mare nel secco - e LE ACQUE per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra;

+ 23 E inseguirono GLI EGIZIANI e vennero dietro di loro - tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalli verso il mezzo del mare.

:: 24 E avvenne alla veglia del mattino

.. e guardò YHWH IL CAMPO DEGLI EGIZIANI .. DALLA COLONNA di fuoco e di NUBE .. e sconvolse IL CAMPO DEGLI EGIZIANI

= 25 e inceppò le ruote dei loro carri = e li conducevano a stento.

La prima sottoparte (19-20) comprende tre brani. Il primo è formato da due segmenti, un trimembro e un bimembro, paralleli fra loro; i loro termini iniziali e finali sono identici; «la colonna di nube» è posta in parallelo e identificata con «l’angelo di Elohim». Il terzo brano (20bc) comprende due segmenti, un bimembro e un unimembro, che terminano con la stessa parola «notte»8. Il brano ————

8 20b fa problema: «la colonna di nube» di cui parla 19c diventa al tempo stesso «nube e tenebra» (che può essere inteso come un’endiadi e tradotto con «nube tenebrosa»), una tenebra che

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 27 centrale (20a) contiene un solo segmento, i cui due membri sono paralleli; perciò la separazione fra i due campi viene espressa al centro. La seconda sottoparte (21-23) comprende due brani. I due segmenti del primo, un trimembro e un bimembro, esprimono l’azione congiunta di Mosè e di Dio (21abc), seguita dal suo effetto (21de). Il secondo brano è formato da due bimembri, con il primo (22) che riferisce ciò che fanno i figli di Israele e il secondo (23) ciò che fanno subito dopo gli Egiziani; si sarà notata la corrispon-denza dei secondi membri, «le acque» che difendono come una «muraglia»9 i figli di Israele dall’esercito del faraone. Le due occorrenze di «le acque» (21e e 22b) giocano il ruolo di termini medi. La terza sottoparte (24-25) comprende tre segmenti, un unimembro che precisa il tempo (24a), seguito da un trimembro di tipo aba’, i cui membri estremi terminano allo stesso modo; il terzo segmento (25ab) è un bimembro che esplicita l’ultimo membro del segmento precedente. Le sottoparti estreme si corrispondono, con la ripresa di «la colonna […] di fuoco/di nube» (19c, cui corrisponde 20b, e 24c) e le tre occorrenze di «il campo degli Egiziani» (20a e 24b.d), alle quali si oppongono le due occorrenze di «il campo di Israele» (19a.20a). «Alla veglia del mattino», all’inizio dell’ultima sottoparte (24a), si contrappone a «tutta la notte» alla fine della prima sottoparte (20c), giocando il ruolo di termini medi a distanza. «Tutta la notte» della fine della prima sottoparte (20c) viene ripreso nel primo dei due brani della sottoparte centrale (21c). Così, questo primo brano si svolge, come la prima sottoparte, durante «tutta la notte»; il che induce a pensare che il secondo brano (22-23) ha luogo, come la prima sottoparte, «alla veglia del mattino». La terza parte (25b) + E dissero l’Egitto:

: «Fuggiamo davanti ISRAELE, : perché Yhwh combatte per loro contro L’EGITTO». Questa parte è molto breve, poiché comprende un solo brano, formato da un unimembro di racconto e di un bimembro di discorso.

———— «illumina la notte». Secondo l’interpretazione tradizionale, la stessa nube è luce per Israele e tenebra per l’Egitto (vedi J.-L. SKA, Le Passage de la mer, 17-18; 102-103).

9 Questa doppia «muraglia» viene spesso immaginata in modo materiale, come un muro di acqua (dal quale i pesci vedrebbero passare gli uomini); l’immagine rinvia a quella del Signore che protegge il suo popolo: «Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?» (Sal 27,1 e contesto; 31,4; 71,3, ecc.).

28 IL DONO DELLA LIBERTÀ La quarta parte (26) + 26 E disse Yhwh a Mosè:

– «Stendi la tua mano su il mare :: e che tornino le acque su l’Egitto :: su i suoi carri e su i suoi cavalieri». Questa parte è della misura di un brano: un unimembro di racconto è seguito da un trimembro di discorso, di tipo abb’. La quinta parte (27-31) : 27 E stese MOSÈ LA SUA MANO sul MARE;

= e tornò IL MARE sul far del mattino verso il suo letto = e GLI EGIZIANI camminavano di fronte a lui

: e rovesciò YHWH GLI EGIZIANI in mezzo al MARE.

- 28 E tornarono le acque - e coprirono i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone . venendo dietro a loro nel MARE.

E NON RIMASE FRA LORO UNO SOLO.

. 29 E I FIGLI D’ISRAELE erano andati nel secco in mezzo al MARE - e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra.

+ 30 E salvò YHWH in quel giorno ISRAELE da LA MANO DEGLI EGIZIANI ------------------------------------------------------------------------------------------------------ . e vide ISRAELE GLI EGIZIANI morti sulla riva DEL MARE; . 31 e vide ISRAELE LA MANO grande che fece YHWH con GLI EGIZIANI ------------------------------------------------------------------------------------------------------ + e temettero IL POPOLO YHWH e credettero in YHWH e in MOSÈ suo servo. Quest’ultima parte comprende tre sottoparti: la prima (27) riferisce ciò che fanno Mosè e Yhwh, la seconda (28-29) il modo in cui gli Egiziani periscono, mentre i figli di Israele sono salvati, la terza (30-31) la reazione di Israele a ciò che Yhwh fa per lui.

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 29 La prima sottoparte (27) è della misura di un brano; i segmenti estremi sono unimembri (27a.27d) con la stessa struttura sintattica: uno riferisce ciò che fece Mosè, l’altro ciò che fece Yhwh; al centro (27bc), un bimembro, che mostra i due «partner», il mare e gli Egiziani che si dirigono l’uno contro l’altro. Anche la seconda sottoparte (28-29) è della misura di un brano; comprende un trimembro e un bimembro che inquadrano un unimembro (28d). Il trimembro iniziale e il bimembro finale si rispecchiano: alle estremità «le acque» sommer-gono gli Egiziani (28ab), mentre proteggono i figli di Israele (29b); 28c e 29a indicano gli spostamenti degli uni e degli altri (notare i verbi di movimenti resi con «venire» e «andare»). Infine, al centro (28d), un breve unimembro che esprime la totale scomparsa dei nemici. Tutta la parte è focalizzata su questo segmento. La terza sottoparte (30-31) comprende tre brani. Alle estremità, due segmenti che dicono anzitutto l’azione di Dio a favore di Israele (30a), poi la reazione di Israele verso il suo salvatore (31b). Al centro, due segmenti che iniziano con lo stesso «e vide Israele»: il primo presenta ciò che Israele vede per così dire fisicamente, il secondo ciò che vede con la fede, il modo in cui interpreta ciò che ha constatato. I nomi di «Mosè» e di «Yhwh» che inquadrano la prima sottoparte (27a e 27d) non vengono ripresi nella sottoparte centrale, dove sono riferite solo le azioni dei due popoli e delle acque del mare. Nell’ultima sottoparte, il popolo di Israele riconosce in ciò che è avvenuto l’azione congiunta di «Yhwh», il cui nome ritorna quattro volte, e di «Mosè il suo servo»; così il nome Mosè fa inclusione per tutta la parte e si può anche affermare che le due ultime occorrenze del nome «Yhwh» nell’ultimo segmento (31b) giocano, con quella di 27d, il ruolo di termini finali per le sottoparti estreme. Inoltre, «la mano» di Mosè (27a) e «la mano» del Signore (31a) fanno inclusione.10

———— 10 L’espressione «la mano grande che fece Yhwh» può sembrare strana, tanto più che non

ricorre spesso (vedi Dt 34,10-12: «Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che Yhwh conosceva faccia a faccia, sia per tutti i segni e prodigi che Yhwh lo mandò a fare nella terra d’Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutta la sua terra, sia per la mano potente e il terrore grande che aveva fatto Mosè davanti agli occhi di tutto Israele!»; vedi anche Dt 4,34; 7,19). Perciò la BJ traduce: «E Israele vide la prodezza compiuta da Yahvé contro gli Egiziani»; Osty, la cui traduzione è spesso più letterale, scrive: «Israele vide la grande potenza che aveva messo in opera Yahvé contro gli Egiziani».

30 IL DONO DELLA LIBERTÀ L’insieme del terzo passo (15-31)

Le prime due parti (15-18 e 19-25b) Ciò che il Signore annuncia a Mosè nella prima parte si realizza nella seconda. «Mosè stese la sua mano sul mare» (21a) come il Signore gli aveva ordinato (16b); «gli Egiziani inseguirono» i figli di Israele e «vennero dietro di loro» (23) come il Signore aveva annunciato in 17a. Si noterà che «E [...] Yhwh» (15a) e «E [...] l’angelo di Elohîm» (19a) giocano il ruolo di termini iniziali: è sempre lui a prendere l’iniziativa e Mosè interviene solo dopo di lui (21a). Le due ultime parti (26 e 27-31) Di nuovo, ciò che il Signore dice a Mosè nella quarta parte si realizza nella successiva. «Mosè stese la sua mano sul mare» (all’inizio della prima sottoparte dell’ultima parte in 27a) come il Signore glielo aveva ordinato (26b), e « le acque tornarono » sull’esercito egiziano (all’inizio della seconda sottoparte dell’ultima parte in 28a) come il Signore glielo aveva annunciato (26c). Le due occorrenze di «mano» all’inizio (26b.27a) trovano un’eco alla fine con le altre due occorrenze della stessa parola (30a.31a); si tratta della mano di Mosè all’inizio, di quella degli Egiziani e di quella del Signore alla fine. I rapporti fra le cinque parti Come abbiamo appena visto, nella prima e nella quarta parte (15-18 e 26) il Signore impartisce lo stesso ordine a Mosè – stendere la mano sul mare –, ma, mentre la prima volta è per «dividerlo» (16b), la seconda volta è per richiuderlo sugli Egiziani (26c). La seconda e la quinta parte (19-25b e 27-31) riferiscono l’esecuzione degli ordini dati a Mosè e la realizzazione delle promesse del Signore. L’ordine del Signore «e vengano i figli di Israele in mezzo al mare nel secco» (16c nella prima parte), si realizza in 22a nella seconda parte, accompa-gnato questa volta dall’aggiunta «e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra» (22b); questi due segmenti verranno ripresi nell’ultima parte in 29ab. La predizione del Signore, «e verranno dietro di loro», nella prima parte (17a) si verifica nella seconda parte (23), ma viene ripresa anche nella quinta parte (28b). Nella parte centrale (25cde), le parole degli Egiziani cominciano con una decisione, «Fuggiamo», che sarà posta in opera nell’ultima parte, mentre la ragione addotta rinvia alla parte precedente.

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 31

15 E disse Yhwh a Mosè: «Perché gridi verso di me? Parla ai figli di Israele e che partano! 16 E tu, alza il tuo bastone E STENDI LA TUA MANO SUL MARE e dividilo; e che vengano i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco!

17 E io, ecco che indurirò il cuore degli Egiziani e verranno dietro di loro; e mi glori-ficherò CONTRO IL FARAONE E TUTTO IL SUO ESERCITO, CONTRO I SUOI CARRI E CONTRO I SUOI CAVALLI. 18 E sapranno gli Egiziani che io sono Yhwh, quando mi glorificherò CONTRO IL FARAONE, CONTRO I SUOI CARRI E CONTRO I SUOI CAVALLIERI».

19 E si spostò l’angelo di Elohîm che andava davanti al campo d’Israele e andò dietro di loro; e la colonna di nube si spostò da davanti a loro e stette dietro di loro. 20 E andò tra il campo degli Egiziani e tra il campo d’Israele. Ed era nube e tenebra e illuminava la notte e non si avvicinò questo e quello di tutta la notte.

21 E MOSÈ STESE LA SUA MANO SUL MARE e Yhwh fece andare il mare con un vento d’est forte tutta la notte; e fece del mare una terra-asciuta e si divisero le acque.

22 E i figli d’Israele vennero in mezzo al mare nel secco. E LE ACQUE PER LORO UNA MURAGLIA ALLA LORO DESTRA E ALLA LORO SINISTRA; 23 e gli Egiziani li inseguirono e TUTTI I CAVALLI DEL FARAONE, I SUOI CARRI E I SUOI CAVALLIERI

vennero dietro di loro in mezzo al mare.

24 E avvenne alla veglia del mattino che Yhwh guardò verso il campo degli Egiziani dalla colonna di fuoco e di nube e sconvolse il campo degli Egiziani; 25 e inceppò le ruote dei loro carri e li guidavano a stento.

E dissero gli Egiziani: «Fuggiamo davanti Israele, perché Yhwh combatte per loro contro l’Egitto».

26 E disse Yhwh a Mosè: «STENDI LA TUA MANO SUL MARE e che tornino le acque SUGLI EGIZIANI, SU I LORO CARRI E SU I LORO CAVALIERI».

27 E MOSÈ STESE LA SUA MANO SUL MARE; e tornò il mare sul far del mattino verso il suo letto e gli Egiziani camminavano di fronte a lui; e Yhwh rovesciò gli Egiziani in mezzo al mare.

28 E le acque tornarono e coprirono I CARRI E I CAVALIERI DI TUTTO L’ESERCITO DEL FARAONE che venivano dietro di loro nel mare. E non rimase fra loro uno solo. 29 E i figli d’Israele erano andati nel secco in mezzo al mare E LE ACQUE PER LORO UNA MURAGLIA ALLA LORO DESTRA E ALLA LORO SINISTRA. 30 E Yhwh salvò in quel giorno Israele dalla MANO degli Egiziani; e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare 31 e Israele vide la MANO grande che fece Yhwh con gli Egiziani; e il popolo temette Yhwh e credette in Yhwh e in Mosè suo servo.

32 IL DONO DELLA LIBERTÀ INTERPRETAZIONE «Il Signore combatte per loro» Nel corso di questa lunga scena, i figli di Israele non aprono bocca; anche Mosè non dice nulla. A parte il Signore che si rivolge due volte a Mosè (15-18 e 26), gli unici a esprimersi sono gli Egiziani. E le loro parole risuonano nel cuore del passo (25cde). Non è un ordine di ritirata proveniente dal faraone, è piuttosto un grido di panico e di sbandamento che sembra uscire da tutte le bocche: «Fuggiamo davanti a Israele!». Ma questo grido è motivato da una dichiarazione che somiglia in modo impressionante a una confessione di fede: «perché il Signore combatte per loro contro l’Egitto». Certo, il racconto terminerà con la menzione della fede di Israele: «il popolo temette il Signore e credette al Signore e in Mosè il suo servo» (31), ma bisogna rendersi conto del posto che occupa la dichiarazione degli Egiziani: come se precedessero Israele nella fede. Ovviamente, non è la fede propriamente detta, quella convinzione la cui sostanza consiste nel dar fiducia, nel rimettersi a colui che è oggetto della fede, perché si riconosce che è a lui che si deve la salvezza, ma la vittoria non sarebbe totale se coloro che si erano dimostrati nemici sia di Dio che del suo popolo non riconoscessero la forza e la grandezza di colui che aveva condotto gli avvenimenti a loro spese. Le loro parole sono, in realtà, l’opposto della fede, perché non si rimettono a Dio; al contrario, pensano ancora di poter sfuggire, con le loro forze, al giudizio che sta per abbattersi su di loro. Comunque il loro grido rappresenta la realizzazione di ciò che aveva promesso il Signore alla fine del suo primo discorso a Mosè: «Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore» (18). «Savoir» («sapere») fa rima con «croire» («credere»), ma non è affatto, purtroppo per gli Egiziani, la stessa cosa. «Stendi la tua mano sul mare e dividilo!» Mosè non dice nulla; si accontenta di fare ciò che gli viene chiesto. E non è veramente granché. Curiosamente, quando riferisce i fatti, il narratore abbrevia notevolmente ciò che aveva ordinato il Signore all’inizio: «E tu, alza il tuo bastone e stendi la tua mano sul mare e dividilo» (16). In seguito non si parla più del bastone; anche Dio non ne parlerà più in occasione del suo secondo intervento (26). E, soprattutto, non si dice da nessuna parte che Mosè ha «diviso» il mare. Lo stesso verbo viene ripreso al centro della seconda parte, ma sotto una forma che esclude qualsiasi ruolo attivo di Mosè: «le acque si divisero».11 Mosè stende la mano, ma è al Signore che obbediscono la nube e la luce (19-20), il vento e il mare (21); è unicamente Dio che «rovescia gli Egiziani in mezzo al mare» (27) per salvare Israele dalle loro mani (30). Mosè non sembra fare altro che alzare la mano, ma, in realtà, questo gesto esprime la sua fede. Non avrebbe steso la mano, e due volte, se non avesse creduto alla parola ————

11 La forma del verbo (nifal) è quella del riflessivo, ma che ha spesso il senso di passivo (Joüon, § 51c).

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 33 del Signore, se non avesse creduto che egli poteva dividere il mare. È Dio a fare tutto, ma che cosa sarebbe successo se Mosè non avesse steso la mano sul mare? La fede senza la potenza divina non servirebbe a nulla, ma l’onnipotenza divina senza la fede di Mosè sarebbe rimasta senza oggetto, non avrebbe trovato il modo di esprimersi. D. IL PASSO CENTRALE (11-15) Ora restano da studiare i pochi versetti che separano i due passi analizzati finora. Occorrerà esaminarli anzitutto in se stessi e poi nella loro funzione di collegamento o di articolazione degli altri due passi. COMPOSIZIONE Il passo comprende due parti:12 il discorso del popolo a Mosè (11-12) e la risposta di quest’ultimo (13-14). Ogni parte comprende due sottoparti: le frasi narrative (11a.13a) seguite dai discorsi che introducono. Ogni discorso è costruito in modo concentrico.

11 E dissero a Mosè:

+ «Non c’erano forse sepolcri IN EGITTO che ci hai presi PER MORIRE NEL DESERTO? : Che è questo che hai fatto a noi per farci uscire DALL’EGITTO? ----------------------------------------------------------------------------- 12 Non è forse la parola che parlammo a te IN EGITTO dicendo: ----------------------------------------------------------------------------- : “Lascia a noi che serviamo L’EGITTO, + perché è buono per noi servire L’EGITTO piuttosto che LA NOSTRA MORTE NEL DESERTO”?».

13 E disse Mosè al popolo:

= «Non temere, siate fermi . e vedete la salvezza di YHWH che farà per voi oggi ----------------------------------------------------------------------------- - perché GLI EGIZIANI che vedete oggi - non aggiungerete a vederli per sempre. ----------------------------------------------------------------------------- . 14 YHWH combatterà per voi = e voi starete tranquilli». p

Il primo discorso (11b-12) comprende tre brani. Formati da due segmenti bimembri, i brani estremi contrappongono l’azione rimproverata a Mosè, l’uscita dall’Egitto (11bc), al desiderio che i figli di Israele avevano già espresso prima di lasciare il paese, cioè, restarvi (12bc); il legame fra i brani estremi è assicurato dal brano centrale (12a), che è costituito da un solo bimembro. All’uscita

———— 12 La prima parte è più lunga della seconda: 38 parole ebraiche contro 32 (le parole legate con il

maqqep sono contate come due parole). Considerando il numero dei membri, la differenza è maggiore (undici contro otto).

34 IL DONO DELLA LIBERTÀ dall’Egitto si contrappone il suo «servizio» (due volte in 12b e 12c). Alla fine dei segmenti estremi, «morire nel deserto» fa inclusione. Notare la regolare distribuzione del nome «Egitto» ripetuto tre volte.

11 E dissero a Mosè:

+ «Non c’erano forse sepolcri IN EGITTO che ci hai presi PER MORIRE NEL DESERTO? : Che è questo che hai fatto a noi per farci uscire DALL’EGITTO? ----------------------------------------------------------------------------- 12 Non è forse la parola che parlammo a te IN EGITTO dicendo: ----------------------------------------------------------------------------- : “Lascia a noi che serviamo L’EGITTO, + perché è buono per noi servire L’EGITTO piuttosto che LA NOSTRA MORTE NEL DESERTO”?».

13 E disse Mosè al popolo:

= «Non temere, siate fermi . e vedete la salvezza di YHWH che farà per voi oggi ----------------------------------------------------------------------------- - perché GLI EGIZIANI che vedete oggi - non aggiungerete a vederli per sempre. ----------------------------------------------------------------------------- . 14 YHWH combatterà per voi = e voi starete tranquilli». p

Anche il secondo discorso è formato da tre brani. Il primo comprende due bimembri, mentre ciascuno degli altri due è un bimembro. La «salvezza» che «Yhwh» farà «per voi» (13c.14a) è precisata al centro; i membri estremi (13b.14b) riguardano entrambi l’atteggiamento d’attesa tranquilla che dovrà essere quello del popolo. Il grido del popolo, nella prima parte, è completamente rivolto al passato (i verbi sono al passato, il nome «Egitto» ritorna ben cinque volte), mentre la risposta di Mosè, nella seconda parte, è interamente rivolta al futuro. In questa seconda parte, Egitto (adesso tradotto con «gli Egiziani»13) ritorna ancora, ma una sola volta, e il nome «Yhwh» è citato due volte, come soggetto dei verbi, mentre non era stato mai menzionato nelle parole del popolo. INTERPRETAZIONE L’Egitto o la morte Non si sa che cosa abbiano «gridato» i figli di Israele verso il Signore (10); invece, le parole che rivolgono a Mosè sono ampiamente riferite (11-12). Con le spalle al deserto, come preda del serpente, essi sono affascinati dall’Egitto, al punto da vedere solo quello. Il suo nome ritorna sulle loro labbra ben cinque volte, mentre non pronunciano neppure una volta il nome del Signore, come se ————

13 In ebraico è la stessa parola, misrayim.

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 35 per loro non esistesse. L’unica soluzione è quindi la resa, la capitolazione senza indugio, per sfuggire alla morte. La schiavitù o la morte! Hanno scelto di vivere. Già prima di lasciare il loro padrone, avevano detto di preferire la sicurezza della schiavitù al rischio della libertà. La ricreazione è finita, bisogna ricominciare a fabbricare mattoni. Il Signore e la salvezza Mosè non si lascia scoraggiare dall’accusa che gli rivolge il popolo. Non si presta alla discussione. Risponde, ma non attacca. Non usa mai la prima persona. Non è lui a essere in gioco; tutto il suo discorso è rivolto a un «voi». E soprat-tutto, se ricorda gli Egiziani nel suo discorso, lo fa per sottolineare che saranno presi nella morsa che il Signore stringe attorno a loro, per cui i figli di Israele non hanno alcun motivo di «temere» (13b) e possono «restare tranquilli» (14b). E. L’INSIEME DELLA SEQUENZA (Es 14,1-31) COMPOSIZIONE Al termine dell’analisi fatta finora, si può affermare che l’ipotesi enunciata all’inizio risulta confermata. Es 14 è una sequenza formata da tre passi. – Il primo passo (1-10) racconta come Israele venne a trovarsi incastrato fra il mare e l’esercito egiziano. – Il secondo passo (11-14), decisamente più breve, è il dialogo fra il popolo e Mosè, l’uno che fa domande (11-12) e l’altro che risponde, per incoraggiarlo con la promessa della salvezza di Dio (13-14). – Il terzo passo (15-31) è quello più lungo; racconta come Israele fu salvato dai suoi nemici dal Signore e da Mosè. Mentre i figli di Israele attraversano il mare nel secco, gli Egiziani annegano in esso. ISRAELE È PRESO NELLA TRAPPOLA 1-10

I figli di Israele rimproverano Mosè per averli fatti uscire dall’Egitto 11-12 Mosè risponde loro che il Signore li libererà dalla mano degli Egiziani 13-14

ISRAELE È LIBERATO DALLA TRAPPOLA 15-31

36 IL DONO DELLA LIBERTÀ

1 E parlò Yhwh a Mosè dicendo: 2 «Parla ai figli di Israele e che tornino e si accampino davanti a Pi-Hahirôt tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Sephôn di fronte ad esso vi accamperete presso il mare. 3 E dirà il faraone sui figli di Israele: “Errano per il paese; si è chiuso su di essi il deserto!”. 4 E indurirò il cuore del faraone e inseguirà dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e contro tutto il suo esercito E SAPRANNO GLI EGIZIANI CHE IO SONO YHWH». E fecero così. 5 E fu raccontato al re d’Egitto che era fuggito il popolo; e fu cambiato il cuore del faraone e dei suoi

SERVI nei confronti del popolo. E dissero: «CHE È QUESTO CHE ABBIAMO FATTO, CHE ABBIAMO RILASCIATO ISRAELE DAL NOSTRO SERVIZIO?». 6 E attaccò il suo carro e il suo popolo prese con lui; e prese sei cento carri scelti e tutti i carri d’Egitto,

e un terzo uomo su ciascuno di essi. 8 E indurì Yhwh il cuore del faraone re d’Egitto e inseguì dietro i figli d’Israele; e i figli d’Israele uscivano a mano alzata 9 e gli Egiziani inseguirono dietro di loro. E li raggiunsero accampati presso il mare tutti i cavalli e i carri del faraone e i suoi cavalieri e il suo esercito presso Pi-Hahirôt davanti a Baal-Sephôn 10 E il faraone si avvicinò. E i figli d’Israele ALZARONO I LORO OCCHI ed ecco che l’Egitto andava dietro di loro; E TEMETTERO molto e gridarono i figli d’Israele verso Yhwh.

11 E dissero a Mosè: «Non c’erano forse sepolcri in Egitto che ci hai presi per MORIRE nel deserto? CHE È QUESTO CHE HAI FATTO A NOI PER FARCI USCIRE DALL’EGITTO? 12 Non è forse la parola che parlammo a te in Egitto dicendo: “Lascia a noi che SERVIAMO l’Egitto, perché è buono per noi SERVIRE l’Egitto piuttosto che la nostra MORTE nel deserto”?». 13 E disse Mosè al popolo: «NON TEMERE, siate fermi e VEDETE la SALVEZZA di Yhwh che FARÀ per voi oggi perché gli Egiziani che VEDETE oggi non li VEDRETE mai più. 14 YHWH COMBATTERÀ PER VOI e voi starete tranquilli». p

15 E disse Yhwh a Mosè: «Perché gridi verso di me? Parla ai figli d’Israele e che partano. 16 E tu, alza il tuo bastone e stendi la tua mano sul mare e dividilo e che vengano i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco. 17 Ed io ecco che indurirò il cuore degli Egiziani e verranno dietro di loro e mi glorificherò contro il faraone e tutto il suo esercito, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri. 18 E SAPRANNO GLI EGIZIANI CHE IO SONO YHWH quando mi glorificherò contro il faraone, contro i suoi carri e contro i suoi cavalieri». 19 E si spostò l’angelo di Elohîm che andava davanti al campo d’Israele e andò dietro di loro e si spostò la

colonna di nube da davanti a loro e stette dietro di loro. 20 E andò tra il campo degli Egiziani e tra il campo d’Israele. Ed era nube e tenebra e illuminava la notte e non si avvicinò questo e quello di tutta la notte. 21 E stese Mosè la sua mano sul mare e fece andare Yhwh il mare con un vento d’est forte tutta la notte e mise il mare verso una terra-asciuta e si divisero le acque. 22 E vennero i figli d’Israele in mezzo al mare nel secco e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra. 23 E inseguirono gli Egiziani e vennero dietro di loro tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri in mezzo al mare. 24 E avvenne alla veglia del mattino che guardò Yhwh verso il campo degli Egiziani dalla colonna di fuoco e di nube e sconvolse il campo degli Egiziani 25 e inceppò le ruote dei suoi carri e li guidavano a stento.

E dissero gli Egiziani: «Fuggiamo davanti a Israele, perché YHWH COMBATTE PER LORO contro l’Egitto». p 26 E disse Yhwh a Mosè: «Stendi la tua mano sul mare e che tornino le acque sugli Egiziani, sui loro carri

e sui loro cavalieri». 27 E stese Mosè la sua mano sul mare e tornò il mare sul far del mattino verso il suo letto e gli Egiziani camminavano di fronte a lui e rovesciò Yhwh gli Egiziani in mezzo al mare. 28 E tornarono le acque e coprirono i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone che venivano dietro di loro nel mare e non rimase fra loro uno solo. 29 E i figli d’Israele andarono nel secco in mezzo al mare e le acque per loro una muraglia alla loro destra e alla loro sinistra. 30 E SALVÒ Yhwh in quel giorno Israele dalla mano degli Egiziani. E Israele VIDE gli Egiziani MORTI sulla riva del mare 31 e Israele VIDE la mano grande che FECE Yhwh con gli Egiziani E il popolo TEMETTERO Yhwh e credettero in Yhwh e in Mosè il suo SERVO. p

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 37 Il parallelismo dei passi estremi è già stato descritto all’inizio (p. 18). Le prime parti (1-4 e 15-18) hanno molti punti in comune; e anche le ultime (8-10 e 27-31). La corrispondenza dei centri (5c e 25c) era stata segnalata, a titolo di ipotesi; ed è stata verificata dall’analisi di ciascuno dei due passi. Nella prima parte del passo centrale (11-12), il discorso del popolo è costituito da una serie di domande, il che verifica ancora una volta una delle leggi della retorica biblica, secondo la quale il centro di una costruzione concentrica è spesso occupato da una domanda;14 del resto, non è raro che la domanda centrale sia a volte abbinata alla sua risposta, come in questo caso. La funzione abituale del centro di una costruzione concentrica è quella di articolare l’insieme del testo, in altri termini di collegare gli altri passi. Questo è l’unico posto in tutta la sequenza in cui viene scambiata una parola fra Mosè e i figli di Israele. All’inizio dei passi estremi (1 e 15) il Signore ordina a Mosè di «parlare ai figli di Israele», ma il narratore non riferisce le parole che Mosè rivolge loro. Il fatto più massiccio è la relazione che il passo centrale della sequenza stabilisce con i centri dei passi estremi. – nella prima parte del passo centrale della sequenza, le parole dei figli di Israele ricordano quelle degli Egiziani al centro del primo passo: 5c Cosa è questo che abbiamo fatto, che abbiamo rilasciato Israele dal nostro servizio? 11b Cosa è questo che tu hai fatto a noi, per farci uscire dall’ Egitto? – allo stesso modo, le parole di Mosè nell’ultima parte del passo centrale della sequenza annunciano quelle degli Egiziani al centro dell’ultimo passo: 14 Yhwh combatterà per voi 25c Yhwh combatte per loro contro l’Egitto. Inoltre, la risposta di Mosè annuncia la conclusione dell’ultimo passo: «salvezza» (13) viene ripreso da «salvò» (30), «fare» ritorna in 31 come in 13, i tre «vedere» di 13 annunciano i due di 30-31, «Non temete» (13) annuncia «temettero» di 31. La prima parte del passo centrale è collegata al primo passo dalla doppia ripresa di «deserto» (11.12 come in 3) e dalla doppia ripresa della radice di «servire» (12 come al centro del passo in 5); del resto, la doppia occorrenza di «morire»/«morte» in 11 e 12 annuncia «morti» alla fine dell’ultimo passo (30).

———— 14 Vedi Trattato, 413-431.

38 IL DONO DELLA LIBERTÀ INTERPRETAZIONE Bisognerebbe certamente riprendere, passo a passo, il fascicolo delle «grosse difficoltà che impediscono di leggere il testo [attuale] come un racconto unitario e coerente».15 Checché ne sia della preistoria del testo, sembra difficile imma-ginare che il testo finale manchi di coerenza; tanto più che la sua composizione, così come è stata evidenziata, è notevole a tutti i livelli della sua organizzazione. Sembra quindi che nulla possa «impedire» di leggerlo in base alla sua specifica unità e alla sua propria coerenza. Un testo di questa importanza può essere evidentemente interpretato in molti modi. Infatti, si può leggere come il racconto della nascita di Israele, diventato ormai un popolo a tutti gli effetti in seguito alla sua uscita dall’interno di un altro popolo.16 La lettura che ne facciamo qui vuole basarsi anzitutto e soprattutto sulla sua composizione. «Essi temettero e credettero» La fine di una storia ne svela la posta in gioco. Questa termina con la menzione della fede di Israele: «Israele vide […] e temettero il Signore e cedettero nel Signore e in Mosè il suo servo» (31). Non è esagerato dire che il racconto non riferisce tanto la sconfitta degli Egiziani quanto piuttosto la vittoria di Israele sulla sua incredulità. È indubbiamente «dalla mano dell’Egitto» che Yhwh «salvò in quel giorno Israele» (30), ma il miracolo più strepitoso non è tanto la disfatta e la morte dei nemici esterni quanto piuttosto l’accesso al riconoscimento della presenza salvifica di Dio che riuscì alla fine a vincere tutte le resistenze interne. C’è timore… Entrambi i passi estremi terminano sul timore. Ma fra i due c’è un abisso. Un abisso nel vero senso del termine, perché sarà occorso nientemeno che l’attraver-samento del mare e della morte per passare dall’uno all’altro. I figli di Israele sono invasi dal «timore» alla vista dell’Egitto che compare improvvisamente (10). Questo timore è la paura e la paura di morire. È il terrore di chi si vede esposto senza difesa ai colpi del nemico. È un timore cieco, perché non riesce a vedere altro se non gli uomini che attentano alla propria vita. E tuttavia, nelle tenebre, si intravvede un barlume di speranza: i figli di Israele «gridano verso il Signore». Ciò significa che egli non è scomparso del tutto dal loro orizzonte. Ma non si sentirà la loro voce; come se il loro grido fosse quello dell’animale brac-cato, un grido inarticolato. Le parole che si udranno poi saranno domande, rivolte non a Dio, ma a Mosè, parole offuscate dal nome del nemico, parole nelle quali non c’è Dio. Insomma, parole nelle quali salta agli occhi la loro totale mancanza di fede. ————

15 J.-L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco, 83. 16 Al riguardo vedi soprattutto A. WÉNIN, «Naître à la liberté et à la vie. Le passage de la Mer

(Ex 14)».

IL PASSAGGIO DEL MARE (Es 14) 39 …e timore È nota la difficoltà rappresentata dalle prime parole che il Signore rivolge a Mosè all’inizio dell’ultima parte: «Perché gridi verso di me?» (15). Infatti, non si dice da nessuna parte che Mosè abbia personalmente gridato verso il Signore. Si può immaginare che abbia riferito al Signore le recriminazioni del popolo (11-12). Ma, prendendo sul serio la composizione del testo – i termini medi a distanza che rappresentano le uniche due occorrenze di «gridare» in 10 e in 15 –, si potrà comprendere sia che anche Mosè aveva gridato con tutti gli altri figli di Israele, sia che viene trattato da Dio come il loro rappresentante. Sia come sia, quel «grido» non piace al Signore: non è ciò che egli vuole sentire. La fine del racconto si contrappone molto nettamente sia all’inizio dell’ultimo passo, dove Dio rifiuta il grido degli israeliti, sia soprattutto alla fine del primo passo. C’è sempre il timore, ma non è più lo stesso; è persino esattamente l’opposto. Non è più il timore del nemico e della morte, ma è il timore di Dio, «la certezza tremante dell’amore».17 Il testo offre l’altro nome di questa «certezza tremante»: la fede. C’è servire… Altri due termini chiave segnano tre luoghi strategici del testo: «servire» ritorna due volte nelle recriminazioni dei figli di Israele, al centro generale (12), «servizio» viene usato al centro del primo passo (5c), «servo» infine è l’ultima parola del testo (31c).18 Il «servizio» che evocano gli Egiziani è quello della schiavitù descritta fin dal primo capitolo dell’Esodo: «essi resero amara la loro vita con una dura schiavitù: con la malta e i mattoni, e con ogni sorta di servizi nei campi, tutti i servizi che essi servivano con rigore» (Es 1,14)19. Gli Egiziani rimpiangono gli schiavi che li servivano e vogliono riprenderli. Anche gli ex schiavi, proprio al centro del racconto, rimpiangono il tempo della loro schiavitù: «Lasciaci servire l’Egitto, perché è meglio servire l’Egitto che morire nel deserto» (12). …e servire Israele è chiamato a servire, ma in un modo del tutto diverso. Come nel caso del timore, il suo servizio deve cambiare oggetto e anche natura. Riconoscendo in Mosè il «servo» del Signore, Israele è invitato a un servizio come il suo. Il

———— 17 P. BEAUCHAMP, L’uno e l’altro Testamento, I, 312. 18 È un esempio delle leggi di Lund: n° 3 («Idee identiche sono spesso distribuite in modo tale

da apparire alle estremità e al centro e non altrove nel sistema») e n° 4 («Vi sono anche numerosi casi in cui le idee compaiono al centro di un sistema e alle estremità di un sistema corrispondente, il secondo sistema essendo stato costruito chiaramente per corrispondere al primo. Chiameremo questo tratto legge dello spostamento dal centro verso le estremità»); vedi Trattato, 93.

19 Questa traduzione letterale permette di cogliere l’insistenza sulla radice ‘bd, «servire», che ritorna quattro volte in quest’unico versetto. Si potrà comparare, ad esempio, con la traduzione della BJ.

40 IL DONO DELLA LIBERTÀ passaggio del mare lo condurrà dalla schiavitù al servizio, dalla schiavitù coatta dell’Egitto a un servizio libero del suo Signore. Un servizio che non ha nulla a che vedere con la schiavitù, perché il Signore è colui che lo ha liberato dalla sua schiavitù, quella che gli imponeva l’Egitto, e soprattutto quella che aveva interiorizzato al punto da preferirla alla libertà. Come si può pensare che colui che gli ha fatto ritrovare con tanta fatica la strada della libertà voglia mantenerlo nelle catene di un’altra servitù? Questo servizio sarebbe il peggiore di tutti, la negazione della natura divina. Mosè è detto «servo» del Signore, ma il suo servizio è al tempo stesso servizio di Dio e servizio del suo popolo: è la collaborazione offerta dalla sua fede all’opera di salvezza e liberazione compiuta da Dio. Gridare o cantare «Allora Mosè e i figli di Israele cantarono questo canto al Signore…». Il Canto del mare può e deve essere distinto dal racconto che lo precede e lo prepara; ma non può essere separato da esso. Non foss’altro perché mostra il compimento del miracolo. Infatti, con la grazia di Dio, il grido dei figli di Israele si trasforma nel più bello dei canti di vittoria. R. MEYNET, Chiamati alla libertà, Retorica Biblica 13, EDB, Bologna 2010, Cap. 1, «Il passaggio del mare» (Es 14), 15-40. © 2010 Centro editoriale dehoniano Via Nosadella 6 – 40123 Bologna EDB®