Capitolo II

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Araldia di Andrea Mastruzzi Opera Inedita depositata Capitolo II LA SCOPERTA DI LEA Lea si recò allo scavo di buon’ora, non senza essersi soffermata a bere un sorso di caffé alla luce dell’alba che finiva alle spalle del Sinai. Assaporando ancora la poesia del momento, si apprestò al suo lavoro. <<La talpa si è data da fare scavando a ritmo serrato, ma di acqua nessuna traccia>> le riferì Curt appena in vista. <<Presto ci dovremo fermare. Ci stiamo avvicinando al perimetro sacro>> constatò Lea come proseguendo la linea di pensiero del suo Ingegnere. <<Faremo attenzione e non avremo problemi… spero>> rispose lui con un lieve sorriso. <<Non fare lo spiritoso Curt. Sai bene che è suolo inviolabile; le comunità religiose hanno ancora un oscuro peso in seno alla Convenzione>> concluse Lea con tono serio, mentre raccoglieva frammenti di pietra ai piedi delle pareti laterali. Lea si appoggiò sul ginocchio sinistro ben attenta a non rovinare la pelle ambrata di cui andava fiera. Si soffermò a osservare in particolare alcuni curiosi filamenti tra le macerie. L’attenzione fu colpita dal colore verde chiaro che stonava con tutto

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Araldia di Andrea Mastruzzi Opera Inedita depositata

Capitolo II

LA SCOPERTA DI LEA

Lea si recò allo scavo di buon’ora, non senza

essersi soffermata a bere un sorso di caffé alla luce

dell’alba che finiva alle spalle del Sinai.

Assaporando ancora la poesia del momento, si

apprestò al suo lavoro.

<<La talpa si è data da fare scavando a ritmo

serrato, ma di acqua nessuna traccia>> le riferì Curt

appena in vista.

<<Presto ci dovremo fermare. Ci stiamo

avvicinando al perimetro sacro>> constatò Lea come

proseguendo la linea di pensiero del suo Ingegnere.

<<Faremo attenzione e non avremo problemi…

spero>> rispose lui con un lieve sorriso.

<<Non fare lo spiritoso Curt. Sai bene che è

suolo inviolabile; le comunità religiose hanno ancora

un oscuro peso in seno alla Convenzione>> concluse

Lea con tono serio, mentre raccoglieva frammenti di

pietra ai piedi delle pareti laterali.

Lea si appoggiò sul ginocchio sinistro ben

attenta a non rovinare la pelle ambrata di cui andava

fiera.

Si soffermò a osservare in particolare alcuni

curiosi filamenti tra le macerie. L’attenzione fu

colpita dal colore verde chiaro che stonava con tutto

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Araldia di Andrea Mastruzzi Opera Inedita depositata

quel grigiore. Il verde, in natura, rappresenta la vita.

Dove c’è vita c’è acqua. Ma lì dell’acqua neppure una

traccia vaga.

Fu in quel momento che, alzando lo sguardo

alla volta del tunnel, spalancando gli occhi rimase

senza fiato. A rapidi passi guadagnò l’uscita

dirigendosi vero la tenda. Incurante degli sguardi

stupiti della troupe di ingegneri e geologi che

l’accompagnava, prese una Pen-sat dalla sua borsa di

cuoio consunta dal tempo e dalle avventure. La Pen-

sat era una innovativa scheda di trasmissione, piatta e

con il bordo leggermente rialzato in morbida gomma

nera e tastiera digitale sotto un piccolo display LCD

da 2”. Attivazione a riconoscimento d’impronta

digitale (utilizzata diffusamente come codice di

accesso a molte apparecchiature) e collegamento

automatico al satellite per telecomunicazioni più

prossimo per una immediata connessione.

Lea compose un numero privato.