Capitolo 6 – Bioccumulo su Mytilus galloprovincialis · 2008, utilizzando un protocollo di...
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Capitolo 6 – Bioaccumulo Mytilus galloprovincialis
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Capitolo 6 – Bioccumulo su Mytilus galloprovincialis
6.1 Il Campionamento
La campagna di campionamento per le indagini di bioaccumulo è stata eseguita nel mese di Dicembre
2008, utilizzando un protocollo di trapianto di mitili (Mytilus galloprovincialis) prelevati da una
popolazione naturale (Cicero e Di Girolamo, 2001).
Gli organismi sono stati prelevati da una mitilicoltura di Portonovo (Ancona) e in parte
immediatamente traslocati nella stessa area (TC041), utilizzata come sito di riferimento per valutare
l’effetto della procedura di traslocazione. Entro le 24 h, gli organismi sono stati traslocati in due siti
posti nell’area del Terminale. Le due stazioni di campionamento erano state inizialmente previste in
prossimità del Terminale e a tale scopo durante le attività di monitoraggio nella fase di bianco erano
state ubicate strutture di biomonitoraggio contenenti i mitili trapiantati (Mytilus galloprovincialis); a causa
tuttavia della intensa attività di pesca a strascico che abitualmente si svolge nella zona sono state
successivamente sistemate in una posizione più protetta, in corrispondenza dell’impianto di
mitilicoltura “VISMA”. Le due stazioni (TC039, TC040) di campionamento sono state mantenute nel
medesimo impianto di mitilicoltura anche per la fase di cantiere.
La posizione delle stazioni con il dettaglio delle coordinate geografiche è riportata nel Capitolo 3 par.
3.2.
In ciascun sito è stato trapiantato un numero di individui compreso tra 200 e 300, di taglia compresa
approssimativamente tra il 70 % e il 90 % delle dimensioni massime della popolazione da cui sono stati
raccolti.
Il periodo di esposizione degli organismi, scelto in funzione del raggiungimento delle condizioni di
equilibrio, è stato di circa 4 settimane. Al termine di tale periodo gli organismi sono stati recuperati e
mantenuti ad una temperatura costante di circa +4°C, avvolti in panni umidi fino al momento della
dissezione dei tessuti, avvenuta in laboratorio entro 24 ore dal momento del prelievo.
Per ogni stazione di campionamento, sono stati preparati, a seconda delle analisi di laboratorio da
eseguire, un diverso numero di replicati, ciascuno costituito dalle intere parti molli di più organismi. Per
la determinazione dei metalli, degli IPA, degli organostannici, dei PCB e dei pesticidi sono stati
preparati tre replicati; per la determinazione dei VOC due replicati; per la determinazione dei parametri
microbiologici è stato preparato un replicato. Subito dopo la dissezione e la relativa suddivisione nei
replicati, i tessuti sono stati posti alla temperatura di -20°C fino alle successive fasi di preparazione per
le analisi. Le analisi microbiologiche sono state condotte invece nel più breve tempo possibile senza
ricorrere al congelamento dei tessuti.
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6.2 Analisi chimiche
6.2.1 Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA)
Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) costituiscono una classe di composti organici, che può avere
origine sia naturale che antropica. Sono infatti tra i costituenti del petrolio, grezzo e raffinato (in
particolare quelli di minor peso molecolare a due o tre anelli condensati) o possono derivare da processi
di combustione incompleta di combustibili fossili o altro materiale organico (in particolare quelli di
peso molecolare medio-alto, costituiti da quattro o cinque anelli condensati).
A causa di processi di trasporto ambientale gli IPA sono oggi considerati contaminanti ubiquitari
nell’ambiente, presentando infatti livelli di concentrazione rilevabili (valori di “background”) anche in
zone lontane da possibili fonti dirette o indirette, comprese le aree marine. Tuttavia la presenza di IPA
nell’ambiente costituisce sicuramente un indicatore dell’entità delle attività antropiche nella zona.
Le caratteristiche chimico-fisiche degli IPA (la limitata o scarsa solubilità in acqua, la relativa resistenza
a degradazione chimica, fisica e biologica, il grado di lipofilicità generalmente elevato) ne determinano
la persistenza ambientale e la generale tendenza a non distribuirsi uniformemente nell’ambiente
acquatico, ma ad accumularsi nei comparti sedimenti e biota. Ciò determina la possibilità di
bioaccumulo di questi composti, realizzandone la diffusione attraverso i vari anelli della catena
alimentare nei diversi comparti ambientali.
Per le ragioni esposte e per la comprovata tossicità e cancerogenicità perlomeno di alcuni IPA nei
confronti di varie specie animali e dell’uomo, gli idrocarburi policiclici aromatici risultano una tra le
classi di composti organici più significative dal punto di vista ambientale, frequentemente oggetto di
indagine ai fini di caratterizzazione e monitoraggio.
6.2.1.1 Materiali e metodi
Per l’analisi degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) è stata seguita la procedura analitica di seguito
riportata. Il campione è stato sottoposto ad un processo di liofilizzazione, quindi è stato omogeneizzato
mediante un mulino elettrico con lama tagliente ed una aliquota (0.7 g circa) è stata sottoposta ad
estrazione con una miscela di solventi (esano/diclorometano 40:60 v/v) tramite estrazione a fluido
pressurizzato (PLE) impiegando uno strumento Dionex ASE 200. Contestualmente all’estrazione è
stata effettuata anche una purificazione dai lipidi inserendo sul fondo della cella dell’estrattore uno
strato di 8g di florisil purificato e disattivato al 7% con acqua purificata. L’estratto, torbido per la
presenza di acqua coestratta, è stato quindi disidratato per dibattimento con sodio solfato anidro ed è
stato concentrato a piccolo volume previa aggiunta di un solvente meno volatile di esano e
diclorometano ma con essi miscibile e compatibile con l’analisi HPLC (isopropanolo). L’estratto non è
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stato mai portato a secchezza ed il volume finale è stato determinato gravimetricamente. L’estratto è
stato infine filtrato in siringa su membrana inorganica di porosità 0.2µm e trasferito in un vial da
autocampionatore.
La determinazione strumentale è stata condotta tramite un cromatografo liquido ad alte prestazioni
(HPLC) con un rivelatore a fluorescenza in grado di acquisire segnali di emissione multipli
programmabili. L’eluizione è stata condotta in gradiente binario eseguendo variazioni programmate
delle lunghezze d’onda di eccitazione e di emissione. La fase stazionaria della colonna impiegata è una
C18 SupelcoSil LC-PAH (25 cm x 2.1 mm I.D. x 5 µm), specifica per l’analisi degli IPA. Durante
l’analisi la colonna è stata termostata a 30°C per assicurare la costanza dei tempi di ritenzione e della
risposta del rivelatore. Allo scopo di evitare quenching della fluorescenza da parte dell’ossigeno e bolle
di gas nella fase mobile è stato impiegato un degassatore continuo in linea. I composti determinati sono
stati i 15 IPA rivelabili tramite fluorescenza indicati dall’ US-EPA (metodo 8310). Le lunghezze d’onda
utilizzate per rivelare i composti sono riportate nella tabella 6.2.1.1.1.
Tabella 6.2.1.1.1: Lunghezze d’onda utilizzate per rivelare gli IPA espresse in nm. Tempo (minuti)
Eccitazione (nm) Emissione A (nm) Emissione B (nm)
0,00 220 329 361 7,00 240 332 361 9,60 240 385 361 10,30 240 385 490 12,69 270 385 361 15,25 295 436 407 17,90 295 495 407
L’identificazione dei composti avviene in base alla concordanza dei tempi di ritenzione fra i picchi del
campione e quelli di uno standard esterno contenente i 15 IPA. La determinazione quantitativa è stata
effettuata mediante l’uso di una curva di taratura a otto punti, usando la tecnica dello standard esterno.
In ogni serie analitica sono stati inseriti degli standard per il controllo della risposta strumentale e dei
bianchi strumentali per garantire la non contaminazione del sistema. Sono state eseguite repliche dei
campioni in analisi, prove in bianco (bianchi di procedimento) e prove di fortificazione per assicurare la
qualità dei dati analitici.
L’eluizione è stata effettuata mediante un gradiente binario acqua acetonitrile (50-50 % in 35 minuti), ad
un flusso iniziale di 0,5 ml/min. L’eluizione in gradiente ha seguito lo schema indicato in tabella tabella
6.2.1.1.2.
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Tabella 6.2.1.1.2: Eluizione in gradiente.
Tempi (minuti) Acqua (%) Acetonitrile (%) Flusso (ml/min) 0,00 50 50 0,500 2,00 50 50 0,500 12,00 13,2 86,8 0,500 16,50 0 100 0,640 21,50 0 100 0,800 28,00 0 100 0,800 28,05 50 50 0,800 31,00 50 50 0,500 34,50 50 50 0,500
Le concentrazioni indicate nei risultati analitici sono state espresse in µg/g rispetto alla sostanza secca
(s.s.) dei campioni analizzati. Il limite di quantificazione risulta di 0,0005 µg/g.
Il controllo di qualità sui risultati è stato effettuato, per ogni batch analitico, mediante l’analisi di
repliche, campioni di controllo del laboratorio, bianchi di procedimento, bianchi strumentali, e
campioni di verifica della validità della taratura.
Il laboratorio verifica periodicamente l’accuratezza dei propri risultati analizzando materiali di
riferimento certificati sia di organismo che di biota, tra i quali NIST 1944, 1941b, 2977 e IAEA 406 e
383 a vari livelli di concentrazione.
Allo scopo di monitorare le proprie prestazioni analitiche il laboratorio partecipa dall’Ottobre 2003 al
circuito di Laboratory Performance Studies organizzato dal QUASIMEME (Quality Assurance
Laboratory Performance Studies for Environmental Measurements in Marine Samples) eseguendo, con
cadenza semestrale, l’analisi di campioni incogniti a più livelli di concentrazione inviati dall’ente
organizzatore e comunicando i propri risultati allo scopo di confrontarli con i valori assegnati.
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6.2.1.2 Risultati
Al fine di poter valutare l’accumulo di IPA sono stati prelevati tre pool significativi di Mytilus
galloprovincialis per ognuna delle tre stazioni di campionamento della campagna di dicembre 2008.
Nella tabella 6.2.1.2.1 sono riportate, per ciascuna stazione, le concentrazioni riscontrate nei singoli pool
ed il loro valore medio.
I valori medi di IPA totali delle stazioni poste in prossimità dell’area di posa del terminale (0,135 e 0.171
µg/g s.s.) risultano leggermente maggiori del valore medio riscontrato per la stazione di controllo (0,121
µg/g s.s.). Osservando il profilo di composizione dei singoli IPA (Figura 6.2.1.2.1) la differenza risulta
dovuta non tanto agli IPA a medio-basso grado di condensazione aromatica (Fenantrene, Fluorantene e
Pirene) quanto ai composti a maggior peso molecolare (Crisene, Benzo(b)Fluorantene,
Benzo(k)fluorantene, Benzo(g,h,i)perilene, Indeno(1,2,3,c,d)pirene). L’osservazione sembra suggerire
una presenza leggermente maggiore di IPA derivanti da processi di combustione in corrispondenza
delle stazioni prossime al terminale. Si tratta tuttavia di concentrazioni contenute che non evidenziano
impatti significativi.
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Tabella 6.2.1.2.1: Concentrazioni di IPA espresse in µg/g in Mytilus galloprovincialis – fase di cantiere – Dicembre 2008. Stazione TC039M TC040M TC041M
Replicato I II III media I II III media I II III media
u.m. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s. µg/g s.s.
naftalene 0,010 0,008 0,008 0,009 0,019 0,020 0,021 0,020 0,006 0,007 0,011 0,008 acenaftene <0,0005 <0,0005 <0,0005 <0,0005 0,001 0,001 0,001 0,001 <0,0005 <0,0005 0,001 <0,0005 fluorene 0,006 0,005 0,005 0,005 0,009 0,010 0,010 0,010 0,007 0,007 0,008 0,007 fenantrene 0,030 0,025 0,025 0,027 0,027 0,029 0,028 0,028 0,025 0,025 0,025 0,025 antracene 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 fluorantene 0,019 0,014 0,012 0,015 0,015 0,017 0,018 0,017 0,018 0,032 0,017 0,022 pirene 0,021 0,015 0,014 0,016 0,019 0,020 0,021 0,020 0,016 0,026 0,020 0,021 benzo(a)antracene 0,004 0,004 0,006 0,005 0,008 0,008 0,009 0,008 0,003 0,006 0,004 0,004 crisene 0,022 0,019 0,017 0,019 0,022 0,023 0,020 0,022 0,010 0,013 0,012 0,012 benzo(b)fluorantene 0,014 0,011 0,010 0,011 0,017 0,018 0,017 0,017 0,004 0,005 0,009 0,006 benzo(k)fluorantene 0,006 0,005 0,004 0,005 0,004 0,005 0,005 0,005 0,002 0,002 0,002 0,002 benzo(a)pirene 0,005 0,004 0,003 0,004 0,003 0,004 0,004 0,003 0,002 0,003 0,003 0,003 dibenzo(a,h)antracene 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 benzo(g,h,i)perilene 0,010 0,007 0,003 0,007 0,009 0,012 0,011 0,011 0,005 0,003 0,003 0,004 indeno(1,2,3,c,d)pirene 0,011 0,011 0,003 0,008 0,006 0,007 0,008 0,007 0,003 0,003 0,005 0,004 Somma IPA 0,161 0,130 0,113 0,135 0,160 0,179 0,175 0,171 0,105 0,135 0,123 0,121
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Terminale Mitili, Cantiere Dicembre 2008, Concentrazioni medie di IPA nelle tre stazioni
0.000
0.005
0.010
0.015
0.020
0.025
0.030
nafta
lene
acen
aftene
fluore
ne
fenan
trene
antra
cene
fluora
ntene
piren
e
benz
o(a)an
trace
ne
crise
ne
benz
o(b)flu
orante
ne
benz
o(k)flu
orante
ne
benz
o(a)pir
ene
diben
zo(a,
h)antra
cene
benz
o(g,h,i
)perile
ne
indeno
(1,2,3,
c,d)pi
rene
µg/g
s.s
.
TB039MTB040MTB041M
Figura 6.2.1.2.1: Concentrazioni di IPA totali espresse in µg/g nei mitili delle tre stazioni – fase di cantiere – Dicembre 2008. Confrontando le concentrazioni di IPA totali determinate nei mitili nelle varie campagne succedutesi
nel tempo (figura 6.2.1.2.2) si nota come, nelle due stazioni situate in prossimità del terminale, i livelli
della campagna di cantiere di dicembre 2008 risultino leggermente maggiori di quelli riscontrati nelle
ultime due campagne di bianco (febbraio e marzo 2007) e inferiori a quelli della campagna di gennaio
2007. Tale andamento è giustificato dalle fluttuazioni stagionali delle concentrazioni di IPA nei mitili
legate ai cicli biologici degli organismi. Nella stazione di controllo si riscontrano invece, per la
campagna di cantiere, concentrazioni leggermente inferiori anche alle ultime due campagne di bianco.
Nel complesso si può tuttavia concludere che le variazioni di livelli di IPA nei mitili indagati siano da
ricondurre essenzialmente alla variabilità stagionale legata ai cicli biologici piuttosto che ad impatti
antropici nell’area.
TC039M TC040M TC041M
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Terminale Mitili: Concentrazioni medie di IPA totali nelle campagne di cantiere di bianco
0.000
0.050
0.100
0.150
0.200
0.250
0.300
0.350
TB039M TB040M TB041M
stazione
µg/g
s.s
.
Cantiere Dic 2008Bianco Marzo 2007Bianco Febbraio 2007Bianco Gennaio 2007Bianco Luglio 2006
Figura 6.2.1.2.2: Confronto tra le concentrazioni medie di IPA totali in mitili determinate nelle tre stazioni nelle campagne di cantiere e di bianco.
T039M T040M T041M
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6.2.2 Metalli
6.2.2.1 Materiali e metodi
Campionamenti e prelievo degli organismi
Per ogni stazione di campionamento, sono stati preparati 3 replicati, ciascuno costituito dalle intere
parti molli di più organismi, dei quali sono stati registrati i parametri relativi alla dimensione delle valve
(lunghezza) ed al peso dei tessuti. Subito dopo la dissezione e la relativa suddivisione nei replicati, i
tessuti sono stati posti alla temperatura di -20°C fino alle successive fasi di preparazione per le analisi.
Procedura analitica
Una volta scongelati, i tessuti sono essiccati in stufa a ventilazione forzata per 48h alla temperatura di
35°C, quindi omogeneizzati mediante un mulino a lame.
Il metodo prevede la digestione dei tessuti mediante mineralizzazione. Vengono prelevati 0,5g circa di
campione (peso secco) e trasferiti in reattori di teflon, dove si addizionano 1ml di H2O2 e 7ml di HNO3.
I contenitori prima di essere inseriti nel forno a microonde, vengono chiusi utilizzando una coppia
serraggio di 22 m/N. Ciò permette alla miscela acido-campione di raggiungere temperature e pressioni
molto elevate. Il ciclo operativo impiegato per la mineralizzazione prevede 4 min a 800 Watt e 100°C,
0 min a 800 Watt e 120° C, 5 min a 1000 Watt 200 °C, 15 min a 1000 Watt e 200 °C, ventilazione e
raffreddamento (20 min).
Dopo il ciclo di mineralizzazione i campioni sono raffreddati a temperatura ambiente e portati al
volume di 25 ml.
I Bianchi Analitici sono preparati con soluzioni composte da 1ml di H2O2 + 7 ml di HNO3 e processati
con le stesse modalità operative utilizzate per la mineralizzazione dei campioni.
Determinazioni analitiche
La determinazione di Cu, Fe, Ni ,Mn, Zn, Cr e Ba è stata effettuata mediante Spettrofotometria in
Emissione Atomica ICP-OES Sequenziale ( Varian- Liberty AX); il Cd, l’As e il Pb sono stati analizzati
mediante Spettrofotometria in Assorbimento Atomico con sistema di atomizzazione a fornetto di
grafite e correzione del fondo mediante effetto Zeeman (Varian, SpectrAA 220Zeeman); per il
mercurio si è utilizzata la tecnica della concentrazione su amalgama d’oro, desorbimento e rivelazione
con spettrofotometro UV (spettrometria atomica DMA-80).
Per valutare l’adeguatezza del metodo analitico sono stati stimati alcuni parametri di qualità come
l’accuratezza, il limite di quantificazione ed il recupero. Il limite di quantificazione per ciascun metallo,
relativo alla metodica impiegata, viene riportato in tabella 6.2.2.1.1.
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Tabella 6.2.2.1.1: Metalli: limiti di quantificazione. Parametro Limite di quantificazione (mg/kg)
Piombo 0,050 Cadmio 0,010 Arsenico 2,00
Bario 2,00 Cromo 1,00 Rame 1,00 Ferro 10,00
Manganese 1,50 Nichel 1,00 Zinco 1,00
Mercurio 0,0005
L’accuratezza è stata valutata mediante l’analisi di materiali di riferimento certificati: Standard Reference
Material 2976 (mussel tissue); i risultati ottenuti sono riportati in tabella 6.2.2.1.2.
Tabella 6.2.2.1.2: SRM 2976: Valori certificati e relative percentuali di recupero.
Elemento Valore certificato (mg/kg) Recupero %
Arsenico 13,3 ± 1,8 88 Cadmio 0,82 ± 0,16 92 Rame 4,02 ± 0,33 94 Ferro 171,0 ± 4,9 85
Mercurio 0,0610 ± 0,0036 96 Piombo 1,19 ± 0,18 93 Zinco 137 ± 13 86
Allo scopo di monitorare le proprie prestazioni analitiche il laboratorio partecipa dall’Ottobre 2003 al
circuito di Laboratory Performance Studies organizzato dal QUASIMEME (Quality Assurance
Laboratory Performance Studies for Environmental Measurements in Marine Samples) eseguendo, con
cadenza semestrale, l’analisi di campioni incogniti inviati dall’ente organizzatore e comunicando i propri
risultati allo scopo di confrontarli con i valori assegnati.
6.2.2.2 Risultati
Nella tabella 6.2.2.2.1 sono riportati i valori di concentrazione per i vari elementi (mg/kg di peso
secco) misurati nei tessuti di Mytilus galloprovincialis nella campagna di dicembre 2008.
La stazione TC041 è considerata stazione di bianco ed è stata prelevata a Portonovo (Ancona).
Le concentrazioni misurate risultano essere pressoché omogenee tra la stazione di controllo e le stazioni
esposte. In alcuni casi si registrano concentrazioni medie leggermente inferiori nella stazione di
controllo rispetto alle altre due stazioni; questo è vero soprattutto per mercurio e cadmio. Per il Hg il
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valore medio osservato nei campioni prelevati a Portonovo risulta pari a 0,087 mg/kg p.s., mentre i
valori medi registrati nelle stazioni TC039 e TC040 sono rispettivamente 0,2010 mg/kg p.s. e 0,2217
mg/kg p.s.; per il Cd i campioni della stazione TC041 mostrano una concentrazione media pari a 0,656
mg/kg p.s., a fronte di valori medi pari a 1,927 mg/kg p.s. nella stazione TC039 e 1,227 mg/kg p.s.
nella stazione TC040.
Viceversa, per alcuni analiti si registrano concentrazioni maggiori nel controllo; in particolare per Ferro,
Manganese e Bario.
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Tabella 6.2.2.2.1: Concentrazioni di metalli espresse in mg/kg in Mytilus galloprovincialis – fase di cantiere – campagna Dicembre 2008. Area Terminale – Mytilus galloprovincialis – Cantiere – Dicembre 2008
Pb Cd As Ba Cr totale Cu Fe Mn Ni Zn Hg Stazione Replicato mg/kg
p.s. mg/kg
p.s. mg/kg
p.s. mg/kg
p.s. mg/kg
p.s. mg/kg
p.s. mg/kg
p.s. mg/kg p.s.mg/kg
p.s. mg/kg p.s. mg/kg
p.s.
I 1,767 2,082 2,78 < 2,00 1,67 5,34 469,56 14,97 5,17 241,55 0,2240 II 1,878 1,994 3,10 < 2,00 1,91 4,83 490,60 13,25 3,74 203,79 0,2230 III 1,638 1,705 2,85 < 2,00 1,48 4,39 398,83 11,37 2,11 208,50 0,1560
TC039M
media 1,761 1,927 2,91 < 2,00 1,69 4,85 453,00 13,20 3,67 217,95 0,2010
I 2,045 1,026 2,11 < 2,00 2,22 4,74 697,21 15,87 < 1,00 233,28 0,2270 II 1,279 1,094 2,47 < 2,00 1,76 2,97 518,75 9,52 2,17 139,68 0,2500 III 2,905 1,560 2,68 < 2,00 3,03 4,80 851,91 19,00 4,59 228,56 0,1880
TC040M
media 2,076 1,227 2,42 < 2,00 2,34 4,17 689,29 14,80 3,38 200,51 0,2217 I 1,091 0,677 2,19 2,75 2,53 5,08 766,26 21,67 < 1,00 128,15 0,0820 II 1,047 0,627 2,44 2,85 2,45 5,96 774,88 22,44 < 1,00 123,60 0,0880 III 1,418 0,665 2,81 10,03 3,09 6,26 838,23 34,65 < 1,00 101,38 0,0900
TC041M
media 1,185 0,656 2,48 5,21 2,69 5,77 793,12 26,25 1,00 117,71 0,08667 Nelle figure 6.2.2.2.1-11 sono rappresentate le concentrazioni medie ottenute nella campagna di cantiere e nelle quattro campagne di bianco, per ciascun
metallo.
Si osserva che per cadmio, cromo, ferro, nichel e zinco, i valori misurati risultano superiori nella campagna di cantiere di dicembre 2008 rispetto agli anni
precedenti; però per il cromo e il ferro tale comportamento si registra anche nella stazione di controllo spaziale (TC041), ragion per cui per questi metalli
si può supporre che l’aumento di concentrazione non sia direttamente correlabile ai lavori di cantiere.
Per quanto riguarda l’arsenico si evidenzia che nella campagna di cantiere i valori diminuiscono in tutte le stazioni.
Tutti gli altri metalli mostrano differenze non significative con le altre campagne di monitoraggio.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 507
0
0,5
1
1,5
2
2,5
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Piombo
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
Figura 6.2.2.2.1: Concentrazioni medie di piombo (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
0
0,4
0,8
1,2
1,6
2
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Cadmio
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
Figura 6.2.2.2.2: Concentrazioni medie di cadmio (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 508
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
22
24
26
s taz 039 s taz 040 s taz 041
mg/Kg
Ars en ico
lu g lio '0 6 g e n n a io '0 7 fe b b ra io '0 7 m a rzo '0 7 d ice m b re '0 8
< LO Q
Figura 6.2.2.2.3: Concentrazioni medie di Arsenico (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
-0,2
0,2
0,6
1
1,4
1,8
2,2
2,6
3
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Bario
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
<LOQ
Figura 6.2.2.2.4: Concentrazioni medie di Bario (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 509
0
0,3
0,6
0,9
1,2
1,5
1,8
2,1
2,4
2,7
3
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Cromo
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
<LOQ
Figura 6.2.2.2.5: Concentrazioni medie di cromo (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
0
3
6
9
12
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Rame
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
Figura 6.2.2.2.6: Concentrazioni medie di rame (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 510
0
80
160
240
320
400
480
560
640
720
800
s taz 039 s taz 040 s taz 041
mg/Kg
Ferro
lu g lio '06 g enna io '07 febb ra io '07 m a rzo '07 d ice m bre '08 Figura 6.2.2.2.7: Concentrazioni medie di ferro (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
0
5
10
15
20
25
30
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Manganese
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
Figura 6.2.2.2.8: Concentrazioni medie di manganese (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 511
0
0,4
0,8
1,2
1,6
2
2,4
2,8
3,2
3,6
4
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Nichel
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
<LOQ<LOQ
Figura 6.2.2.2.9: Concentrazioni medie di nichel (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
0
22
44
66
88
110
132
154
176
198
220
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Zinco
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
Figura 6.2.2.2.10: Concentrazioni medie di zinco (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 512
0
0,1
0,2
0,3
0,4
staz 039 staz 040 staz 041
mg/Kg
Mercurio
luglio'06 gennaio'07 febbraio'07 marzo'07 dicembre'08
Figura 6.2.2.2.11: Concentrazioni medie di mercurio (mg/kg p.s.) in tessuti di Mytilus galloprovincialis, campagne di bianco (luglio ’06, gennaio ’07, febbraio ’07 e marzo ’07) e campagna di cantiere (dicembre 2008) nelle tre stazioni (T039, T040 e T041).
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 513
6.2.3 Policlorobifenili (PCB) e Pesticidi organoclorurati
I Policlorobifenili (PCB) sono una classe di sostanze di origine antropica molto utilizzata in passato per
le particolari proprietà dielettriche che li rendono ottimi isolanti termo-elettrici e quindi adatti ad una
grande varietà di usi (fluidi dielettrici negli accumulatori, trasformatori, fluidi idraulici, oli lubrificanti,
additivi, ecc). Sono sostanze persistenti, tossiche e bioaccumulabili, che sono diventate ubiquitarie
nell’ambiente, ragione per cui si trovano livelli di “background” diversi da zero anche in zone lontane
da possibili fonti dirette o indirette. I PCB che hanno una conformazione co-planare “diossina simili”
suscitano particolare interesse per la loro tossicità.
I pesticidi organoclorurati sono sostanze di origine antropica ad attività insetticida il cui meccanismo
d’azione è prevalentemente a danno del sistema nervoso; le loro caratteristiche chimico-fisiche li
rendono, unitamente ai PCB, sostanze di elevata rilevanza ambientale per le loro caratteristiche di
persistenza e tossicità. Alcuni di questi composti, come per esempio i DDT, danno origine a prodotti
metaboliti (DDD e DDE) che risultano altrettanto tossici e persistenti dei prodotti di partenza.
Queste sostanze organoclorurate sono caratterizzate da una elevata stabilità chimica, ragione per cui
nell’ambiente vengono scarsamente degradati per azione chimica o biologica, hanno bassa solubilità in
acqua ed elevata lipofilicità. Per queste caratteristiche queste sostanze tendono, nell’ambiente acquatico,
ad accumularsi nei sedimenti e nel biota.
6.2.3.1 Materiali e metodi
Il principio del metodo prevede l’estrazione con solvente dei PCB e pesticidi clorurati da organismi
marini, successiva purificazione e determinazione gas-cromatografica con rivelatore a cattura di
elettroni (ECD). Si tratta di un rivelatore selettivo particolarmente sensibile a sostanze elettroaffini e
quindi, adatto all’analisi di composti alogenati che possiedono questa caratteristica.
L’estrazione dagli organismi (mitili o vongole) è stata effettuata mediante sonicazione con miscela di
solventi utilizzando un bagno ad ultrasuoni termostatato. Si pesano 1-2 g di campione liofilizzato ed
omogeneizzato, si aggiungono una spatola di sodio solfato anidro (trattato in muffola a 400°C per 6
ore) e 20 ml di una miscela n-esano/diclorometano (70:30 v/v). Si addiziona il surrogato e dopo aver
agitato bene, il campione viene posto in un bagno ad ultrasuoni per 30 minuti alla temperatura di 40°C;
si dibatte per 30 minuti, si centrifuga e si allontana l’estratto organico raccogliendolo in una beuta. Si
effettuano quindi due successive estrazioni del campione aggiungendo 10 ml della stessa miscela e
ripetendo la procedura con ultrasuoni e dibattimento; gli estratti, separati dal campione dopo
centrifugazione, vengono riuniti nella stessa beuta di raccolta, portati a piccolo volume mediante
rotavapor e purificati.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 514
L’estratto concentrato è ripreso con 3x1 ml di n-esano e trasferito su colonna cromatografica impaccata
con 2,5 g di gel di silice disattivato al 15% e 1 cm di sodio solfato anidro. Il gel di silice utilizzato nella
purificazione è stato preparato nel seguente modo: attivato in stufa a 130°C per 16 ore, quindi posto a
raffreddare in essiccatore e disattivato mediante aggiunta del 15% di acqua bidistillata estratta con
diclorometano; il gel così trattato non viene utilizzato prima di 24 ore.
Si lascia percolare la soluzione avendo cura di non mandare a secco la colonna e si effettua quindi la
ripartizione dei PCB e pesticidi in due frazioni ottenute eluendo la colonna prima con 10 ml di n-esano
e poi con10 ml di una miscela n-esano/diclorometano (50:50). Le due frazioni separate, raccolte in
beuta, vengono concentrate a piccolo volume con l’evaporatore rotante, quindi vengono addizionate
con il PCB 209 in qualità di standard interno e portate ad un volume finale di 1 ml con isottano; infine
si trasferiscono in un vials per autocampionatore, per l’analisi gas-cromatografica.
Per quanto riguarda i campioni di mitili aventi maggiore contenuto lipidico, si è resa necessaria una
prima purificazione su Florisil. L’estratto organico, concentrato a piccolo volume, viene trasferito su
colonna cromatografica impaccata con 2,5 g di questo adsorbente e 1 cm di sodio solfato anidro; il
Florisil utilizzato è attivato in stufa a 130°C fino al momento dell’analisi. A questo punto si ripartiscono
i PCB e i pesticidi in un’unica frazione eluendo la colonna con 20 ml di Diclorometano; la frazione,
concentrata su rotavapor, è pronta per la purificazione su gel di silice.
I singoli congeneri di PCB analizzati (28, 31, 35, 52, 77, 81, 101, 105, 110, 118, 126, 128, 138, 153, 156,
169, 180) così come i pesticidi clorurati HCB, α HCH, β HCH, γ HCH (o Lindano), Aldrin, Dieldrin,
2,4’ DDT, 2,4’ DDD, 2,4’ DDE, 4,4’ DDT, 4,4’ DDD, 4,4’ DDE sono stati scelti tra quelli ritenuti più
significativi sotto il profilo sanitario ed ambientale e segnalati nell’allegato 1 del DM Ambiente n.56 del
14/04/2009 (Dlgs 152/2006). Tra questi, i PCB “diossina simili” 81, 77, 118, 105, 126, 156 e 169,
rivestono particolare interesse per la loro tossicità.
L’identificazione dei composti è stata effettuata mediante il confronto dei tempi di ritenzione dei picchi
incogniti con quelli degli standard di riferimento degli analiti da determinare; inoltre, la loro presenza
nel campione è stata confermata iniettando gli estratti su due colonne cromatografiche a diversa
polarità.
L’analisi quantitativa viene eseguita con il metodo dello standard interno rapportando l’area del picco
identificato con l’area del PCB 209 aggiunto al campione a concentrazione nota; la curva di
calibrazione, è preparata con soluzioni standard di PCB e pesticidi clorurati, che coprono l’intervallo di
concentrazione atteso nei campioni.
Il limite di quantificazione del metodo (LOQ) per ciascuna sostanza corrisponde a 0,10 ng.
Lo strumento e le condizioni gas-cromatografiche utilizzate sono state le seguenti:
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 515
GC/ECD 6890N Agilent Technologies;
Colonna 1: Rtx-CLPesticides, lunghezza 60 m, D.I. 250 µm, Film Thickness 0,25 µm; Gas di trasporto:
Elio flusso di 0,9 ml/min.
Colonna 2: Rtx-PCB, lunghezza 60 m, D.I. 250 µm, Film Thickness 0,25 µm;
Gas di trasporto: Elio flusso di 1,3 ml/min.
Iniettori: split/splitless in modalità splitless, temperatura di 250°C.
Temperatura del forno: isoterma 75°C per 0.5 min., quindi rampa di 10°C/min. fino a 200°C, a seguire
rampa di 2°C/min. fino alla temperatura finale di 300°C a cui resta per 7 minuti.
Rivelatori: ECD temperatura 300°C.
Le procedure per il controllo di qualità sono state le seguenti:
aggiunta al campione prima dell’analisi, di una quantità nota dei PCB 112 e 155 in qualità di
surrogato; la stima del recupero di questi congeneri, normalmente assenti nei campioni ambientali,
viene utilizzata per verificare la bontà della procedura analitica nei vari passaggi. Un recupero
stimato inferiore al 70% del surrogato porta alla ripetizione dell’analisi;
esecuzione di bianchi di processo per ogni serie di campioni analizzati;
uso di standard di controllo per ogni sequenza di campioni analizzati;
stima della accuratezza del metodo mediante utilizzo di materiali di riferimento certificati e
partecipazione semestrale al circuito interlaboratorio “QUASIMEME” per gli analiti PCB e
pesticidi in matrice biota.
6.2.3.2 Risultati
I pool sono stati suddivisi in tre replicati per ciascuna stazione e il commento dei dati si riferisce alla
media delle tre analisi effettuate per ogni pool.
Policlorobifenili
I risultati dei policlorobifenili determinati nei mitili, durante la campagna di cantiere del Terminale sono
mostrati in tabella 6.2.3.2.1.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 516
Tabella 6.2.3.2.1: Concentrazione dei policlorobifenili (PCB) – fase di cantiere - Dicembre 2008.
Stazione TC039M TC040M TC041M
Replicato I II III I II III I II III
u.m. ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
PCB 31 0,57 0,80 0,38 3,59 2,94 2,70 0,87 0,97 0,52 PCB 28 0,83 1,10 0,56 2,33 2,05 2,08 1,35 1,47 0,81 PCB 52 0,45 0,34 0,33 7,25 7,30 8,12 0,42 0,35 0,26 PCB 35 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 PCB 101 11,70 13,56 12,12 5,03 4,77 4,94 14,70 14,93 12,95 PCB 110 1,34 1,42 1,55 2,86 2,94 3,32 1,59 1,52 1,22 PCB 81 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 PCB 77 <0,10 0,60 0,54 0,46 0,95 0,65 0,36 <0,10 <0,10 PCB 118 0,87 1,13 0,85 1,73 1,77 1,99 1,35 1,68 1,12 PCB 153 4,43 5,53 4,05 6,71 5,47 4,61 5,24 5,61 4,87 PCB 105 <0,10 <0,10 <0,10 0,70 0,78 0,95 <0,10 <0,10 <0,10 PCB 138 2,47 2,92 2,81 2,25 2,29 2,57 3,17 3,38 2,91 PCB 126 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 0,24 0,18 0,16 PCB 128 0,22 0,21 0,13 0,13 0,11 0,10 0,18 0,23 0,30 PCB 156 <0,10 <0,10 0,15 0,13 0,15 0,19 0,21 0,20 0,11 PCB 180 0,32 0,30 0,24 0,23 0,25 0,29 0,40 0,30 0,17 PCB 169 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 ΣPCB’s 23,20 27,93 23,73 33,40 31,76 32,52 30,07 30,82 25,40 Media ΣPCB’s
24,95 32,56 28,76
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 517
La sommatoria dei PCB riscontrata nei tre pool di mitili è mostrata in figura 6.2.3.2.1. Il range di
concentrazione rilevato va da 24,95 ng/g p.s. della stazione TC039M a 32,56 ng/g p.s. della stazione
TC040M; la stazione di controllo TC041M ha una concentrazione intermedia pari a 28,76 ng/g p.s.
0
9
18
27
36
TC039M TC040M TC041M
stazioni
Σ PC
Bs n
g/g
p.s.
Figura 6.2.3.2.1: Bioaccumulo dei PCB totali nelle tre stazioni di campionamento – fase di cantiere – Dicembre 2008.
Analizzando i singoli PCB (figura 6.2.3.2.2) si rileva la presenza nei tre campioni di tutti i congeneri
analizzati ad esclusione dei PCB 35 e 81. I più abbondanti risultano essere il 101, il 153, il 138 e nella
sola stazione TC040M anche il PCB 52..
Per quanto riguarda i congeneri “diossina simili” (81, 77, 118, 105, 126, 156 e 169) sono stati rilevati, nei
tre pool di mitili, i PCB 77, 105, 118, 126 e 156.
Altri PCB
0
6
13
19
26
32
TC039M TC040M TC041M
stazioni
ng/g
p.s.
31 28 52 101 110 153 138 128 180
PCB "diossina simili"
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
TC039M TC040M TC041M
stazioni
ng/g
p.s.
77 105 118 126 156
Figura 6.2.3.2.2: Bioaccumulo dei diversi congeneri nelle tre stazioni di campionamento – fase di cantiere – Dicembre 2008.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 518
Come mostrato nella figura sottostante (figura 6.2.3.2.3) la percentuale relativa dei congeneri “diossina
simili”, è uguale nelle stazioni TC039M e TC041M mentre è più alta nella stazione TC040M dove sono
stati riscontrati valori più alti dei PCB 105 e 118.
TC039M
7%
93%
PCB "Diossina-simili" Altri PCB
TC040M
11%
89%
PCB "Diossina-simili" Altri PCB
TC041M
7%
93%
PCB "Diossina-simili" Altri PCB
Figura 6.2.3.2.3: Percentuale dei diversi congeneri nelle tre stazioni di campionamento – fase di cantiere – Dicembre 2008.
Pesticidi organoclorurati
Le concentrazioni dei pesticidi riscontrati nella campagna di cantiere del Terminale sono mostrati in
tabella 6.2.3.2.2.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 519
Tabella 6.2.3.2.2: Concentrazione dei pesticidi clorurati – fase di cantiere – Dicembre 2008. Stazione TC039M TC040M TC041M
Replicato I II III media I II III media I II III media
u.m. ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
ng/g p.s.
α-HCH <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 HCB <0,10 <0,10 0,10 0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10
LINDANO 0,28 0,30 0,27 0,28 0,15 0,12 0,14 0,14 0,29 0,38 0,35 0,34 β-HCH <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 0,13 0,14 0,14 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10
ALDRIN <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 DIELRIN <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 0,33 0,34 0,39 0,35 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 2,4 DDE 0,91 0,82 1,16 <0,10 <0,10 <0,10 0,62 1,00 0,69 4,4 DDE 2,01 2,45 1,97 3,16 3,19 3,54 2,37 2,66 2,11 2,4 DDD <0,10 <0,10 <0,10 0,46 0,40 0,40 <0,10 <0,10 <0,10 2,4 DDT <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 <0,10 4,4 DDD 1,90 2,01 1,51 1,43 1,41 1,70 2,99 2,57 1,93 4,4 DDT 1,55 1,87 1,08
-
0,63 0,71 0,88
-
1,74 1,72 1,61
-
Σ DD's 6,38 7,15 5,72 6,42 5,68 5,71 6,52 5,97 7,72 7,95 6,34 7,34
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 520
DDs
La sommatoria dei DDs (somma del 2,4 e 4,4 DDT, 2,4 e 4,4 DDD, 2,4 e 4,4 DDE), mostrata in
figura 6.2.3.2.4, va da 5,97 ng/g p.s. rilevati nella stazione TC040M a 7,34 ng/g p.s. della stazione
TC041M che corrisponde al campione di controllo.
0
3
5
8
10
TC039M TC040M TC041M
stazioni
Σ D
Ds n
g/g
p.s.
0
3
5
8
10
TC039M TC040M TC041M
stazioni
ng/g
p.s.
Σ DDE Σ DDD Σ DDT
Figura 6.2.3.2.4: Bioaccumulo dei DDs nelle tre stazioni di campionamento – fase di cantiere – Dicembre 2008.
Analizzando gli isomeri del DDT e dei suoi metaboliti si osserva che il DDE, in particolare il 4,4 DDE
è più abbondante degli altri.
TC039M
49%
28%
23%
Σ DDE Σ DDD Σ DDT
TC040M
56%
32%
12%
Σ DDE Σ DDD Σ DDT
TC041M
43%
34%
23%
Σ DDE Σ DDD Σ DDT
Figura 6.2.3.2.5: Percentuale di DDE, DDD e DDT nelle tre stazioni di campionamento – fase di cantiere – Dicembre 2008.
Come mostra la (figura 6.2.3.2.5) le percentuali relative di DDE, DDD e DDT determinate nei campioni
di mitili, sono simili tra loro nelle stazioni TC039M e TC041M mentre nella stazione TC040M è più
bassa la percentuale dei DDT e più alta quella dei DDE.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 521
HCB (Esaclorobenzene)
L’Esaclorobenzene è stato rilevato in tracce solo nella stazione TC039M dove è poco superiore al limite
di rilevabilità del metodo.
HCHs
La concentrazione degli esaclorocicloesani, espressa come sommatoria degli isomeri alfa, beta e gamma
(figura 6.2.3.2.6), è di 0,27 ng/g p.s. nella stazione TC039M e di 0,34 ng/g p.s. nella stazione
corrispondente al controllo TC041M.
0,0
0,2
0,3
0,5
0,6
TC039M TC040M TC041M
stazioni
α+β+
γ H
CH n
g/g
p.s.
0,0
0,2
0,3
0,5
0,6
TC039M TC040M TC041M
stazioni
ng/g
p.s.
α-HCH γ-HCH β-HCH
Figura 6.2.3.2.6: Bioaccumulo degli HCHs nelle tre stazioni di campionamento – fase di cantiere – Dicembre 2008.
Analizzando la distribuzione dei tre isomeri si nota la presenza del lindano (γ-HCH) in tutte e tre le
stazioni e del β-HCH nella sola stazione TC040M.
Aldrin e Dieldrin
L’Aldrin è sempre al di sotto del limite di quantificazione del metodo, pari a 0,10 ng/g.
Il Dieldrin è stato rilevato nella sola stazione TC040M ed è pari a 0,34 ng/g p.s.
Riguardo all’analisi dei contaminanti organici clorurati effettuata nei campioni di mitili trapiantati
durante la fase di cantiere si nota che, rispetto al campione di controllo prelevato nell’area da cui
provengono i mitili naturali (TC041M), non c’è un palese incremento di concentrazione dei composti
determinati.
Per quanto riguarda i PCB si osserva una concentrazione leggermente superiore nella stazione TC040M
dove troviamo una percentuale maggiore anche dei PCB “diossina –simili”.
Per quanto riguarda invece i pesticidi clorurati, in particolare i DDs e gli HCHs, notiamo una
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 522
concentrazione leggermente superiore nel campione di controllo.
Solo l’esaclorobenzene e l’aldrin, assenti nel campione di controllo sono stati rilevati in tracce nelle due
siti di trapianto.
Confronto tra la fase di bianco e la fase di cantiere relativo al bioaccumulo di policlorobifenili e
pesticidi clorurati.
Per il confronto dei dati di bioaccumulo tra la fase di bianco e la fase di cantiere relativo ai campioni di
mitili trapiantati nell’area del terminale, sono state messe in relazione la campagna di bianco di gennaio
2007 e la campagna di cantiere di dicembre 2008.
Confronto gennaio 2007 – dicembre 2008.
Le sommatorie dei PCBs, dei DDs e degli HCHs, le concentrazioni dell’HCB, dell’Aldrin e del Dieldrin
determinati nei campioni di Mytilus galloprovincialis per le due campagne, sono mostrate nelle figure
6.2.3.2.7-11.
Bianco - Gennaio 2007
0 5 10 15 20 25
TB039M
TB040M
TB041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Σ PCBs
Canriere - Dicembre 2008
0 7 14 22 29 36
TC039M
TC040M
TC041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Σ PCBs
Figura 6.2.3.2.7: Sommatoria dei PCB - Confronto tra fase di bianco gennaio 2007 e fase di cantiere dicembre 2008.
Bianco - Gennaio 2007
0 2 4 6 8 10
TB039M
TB040M
TB041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Σ DDs
Canriere - Dicembre 2008
0 2 4 6 8 10
TC039M
TC040M
TC041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Σ DDs
Figura 6.2.3.2.8: Sommatoria dei DDs - Confronto tra fase di bianco gennaio 2007 e fase di cantiere dicembre 2008.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 523
Bianco - Gennaio 2007
0,0 0,3 0,6 0,9 1,2 1,5
TB039M
TB040M
TB041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Σ HCHs
Canriere - Dicembre 2008
0,0 0,3 0,6 0,9 1,2 1,5
TC039M
TC040M
TC041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Σ HCHs
Figura 6.2.3.2.9: Sommatoria degli HCHs - Confronto tra fase di bianco gennaio 2007 e fase di cantiere dicembre 2008.
Bianco - Gennaio 2007
0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5
TB039M
TB040M
TB041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.HCB
Canriere - Dicembre 2008
0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5
TC039M
TC040M
TC041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.HCB
Figura 6.2.3.2.10: Concentrazioni di HCB - Confronto tra fase di bianco gennaio 2007 e fase di cantiere dicembre 2008.
Bianco - Gennaio 2007
0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0
TB039M
TB040M
TB041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Aldrin Dieldrin
Canriere - Dicembre 2008
0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0
TC039M
TC040M
TC041M
Staz
ion
i
ng/g p.s.Aldrin Dieldrin
Figura 6.2.3.2.11: Concentrazioni di Aldrin e Dieldrin - Confronto tra fase di bianco gennaio 2007 e fase di cantiere dicembre 2008.
Dalla figura si nota come i PCBs determinati nella fase di cantiere siano, in assoluto, più alti di quelli
riscontrati nella fase di bianco ma, rispetto al relativo campione di controllo TC041M, la
concentrazione dei PCB nei campioni trapiantati è paragonabile.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 524
Per i DDs non si evidenzia, invece, una grande differenza di concentrazione tra la campagna di cantiere
e quella di bianco sia per la stazione di controllo che per le stazioni del terminale.
Per gli esaclorocicloesani la situazione è inversa, ovvero la concentrazione nei campioni prelevati nella
fase di bianco è mediamente più alta di quella riscontrata nella fase di cantiere ma, così come per i
PCBs, i valori determinati nei due siti del terminale sono proporzionali a quelli della relativa stazione di
controllo.
Per quanto riguarda l’esaclorobenzene e il Dieldrin si nota una differenza tra le due campagne; nella
fase di cantiere nella stazione di controllo sono entrambi assenti e si evidenzia un bioaccumulo di HCB
e Dieldrin rispettivamente nelle stazioni TC039M e TC040M. Nella campagna di bianco erano invece
presenti sia nel controllo che nelle altre stazioni comunque nello stesso ordine di grandezza.
Infine, l’Aldrin non è mai stato rilevato in entrambe le campagne.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 525
6.2.4 Composti Organostannici
6.2.4.1 Materiali e metodi
La determinazione di composti organostannici (TBT – Tributilstagno, DBT – Dibutilstagno e MBT –
Monobutilstagno) nei campioni di biota è stata effettuata basandosi sulle metodiche adottate da Binato et
al. (1998) e Morabito et al. (1995, 2001). La procedura analitica consiste in una serie di fasi sequenziali:
estrazione, derivatizzazione, purificazione e infine determinazione analitica mediante analisi
gascromatografica accoppiata a un rivelatore a spettrometria di massa a trappola ionica (GC/MS/MS).
Al campione liofilizzato e omogeneizzato è stato aggiunto come standard interno TTBT
(tetrabutilstagno). Il campione è stato estratto in bagno a ultrasuoni con una soluzione di tropolone
0,05% p/v in metanolo, previa acidificazione. Il surnatante è stato separato mediante centrifugazione e
quindi sottoposto a estrazione con diclorometano, previa aggiunta di una soluzione di NaCl 10% p/v in
acqua Milli-Q. L’estratto è stato concentrato e quindi ripreso in n-esano. I solventi usati sono per analisi
di pesticidi residui. L’estratto è stato derivatizzato con reattivo di Grignard. Dopo eliminazione del
reattivo in eccesso, la fase organica è stata concentrata e purificata su colonnine riempite di Florisil.
L’eluato (n-esano) è stato concentrato a volume noto e iniettato in GC/MS/MS.
La determinazione analitica è stata effettuata mediante Gascromatografo accoppiato ad uno
Spettrometro di massa (GC/MS/MS).
Gascromatografo: modello TRACE GC (ThermoQuest)
Detector: Spettrometro di massa a trappola ionica modello PolarisQ (Thermofinnigan)
Per la quantificazione sono state utilizzate curve di calibrazione preparate con soluzioni standard di
TBT, di DBT e di MBT, con TTBT come standard interno. L’accuratezza della metodica è stata
valutata da analisi ripetute di materiale certificato di riferimento.
6.2.4.2 Risultati
I valori di concentrazione di TBT, di DBT e di MBT determinati nei campioni di mitili (Mytilus
galloprovincialis) prelevati nel corso della campagna di campionamento del dicembre 2008 sono elencati
nella tabella 6.2.4.2.1. Per ciascun composto, i dati di concentrazione riportati sono espressi sia come
rapporto della massa dell’analita come catione (rispettivamente (C4H9)3Sn+ per il TBT, (C4H9)2Sn2+ per il
DBT, (C4H9)Sn3+ per il MBT) per grammo di campione secco, che come rapporto della massa
dell’analita come stagno (Sn) per grammo di campione secco. Per ogni campione, ottenuto dall’unione
di tutte le parti molli di più individui, omogeneizzate e liofilizzate, sono state analizzate tre repliche.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 526
Tabella 6.2.4.2.1: Concentrazioni di TBT, di DBT e di MBT nei Mytilus galloprovincialis. Valori espressi come concentrazioni sul peso secco (s.s.) – fase di cantiere.
TBT DBT MBT
ng Sn ng Sn ng Sn Stazione Replicato ng TBT g-1 p.s. g-1 p.s.
ng DBT g-1 p.s. g-1 p.s.
ng MBT g-1 p.s. g-1 p.s.
I 331 136 13 7 <6 <4 II 337 138 15 8 <6 <4 III 300 123 12 6 <6 <4
TC039M
media 323 132 13 7 <6 <4
I 307 126 16 8 <6 <4 II 313 128 17 9 <6 <4 III 350 143 16 8 <6 <4
TC040M
media 323 132 16 8 <6 <4
I 107 44 11 5 <6 <4 II 330 135 13 7 <6 <4 III 327 134 13 7 <6 <4
TC041M
media 255 104 12 6 <6 <4
Il TBT è stato rilevato in tutti i campioni analizzati di Mytilus galloprovincialis ed è sempre risultato il
composto butilstannico più abbondante. Il TBT è stato rilevato anche in tutti i campioni di controllo. Il
DBT è risultato sempre presente anche se nelle concentrazioni poco al di sopra del limite di
determinazione (8 ng DBT g-1 s.s., 4 ng Sn g-1 s.s.). Il MBT è risultato inferiore al limite di
determinazione (6 ng MBT g-1 s.s., 4 ng Sn g-1 s.s.) in tutti i campioni analizzati.
Nella Figura 6.2.4.2.1 è rappresentato l’andamento delle concentrazioni di TBT nei campioni di Mytilus
galloprovincialis nella campagna di dicembre 2008 (fase di cantiere) e nelle quattro campagne di fase di
bianco (valori medi per ogni stazione).
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 527
Variazioni temporali del TBT nei mitili
0
20
40
60
80
100
120
140
lug-
06
gen-
07
feb-
07
mar
-07
dic-
08
Data
ng S
n g-1 s
.s.
TC039 TC040 TC041 (controllo)
Figura 6.2.4.2.1: Concentrazioni di TBT in mitili. Stazioni TC039, TC040 e TC041 durante le quattro campagne di fase di bianco e durante la campagna di fase di cantiere del dicembre 2008. Valori espressi come ng Sn g-1 sul peso secco – fase di cantiere.
In ciascuna delle campagne confrontate, le concentrazioni di tributilstagno (TBT) rilevate nei mitili
sono risultate molto simili tra le due stazioni in vicinanza del Terminale (TC039 e TC040), mentre i
valori riscontrati nell’area di controllo (TC041) non hanno seguito lo stesso andamento. Rispetto ai
valori rilevati durate la fase di bianco, le concentrazioni di TBT nei campioni di dicembre 2008 risultano
significatamene più elevati sia nelle stazioni vicine al Terminale (132 ng Sn g-1 s.s.) sia nell’area di
controllo (104 ng Sn g-1 s.s.). Durante la fase di cantiere il dibutilstagno (DBT) è stato riscontrato in
tutti tre siti d’indagine, mentre durante la fase di bianco soltanto la stazione di controllo (TC041) in
marzo 2007 risultava inquinata da questo composto. Valori di concentrazione di DBT in dicembre 2008
(6 – 8 ng Sn g-1 s.s.) sono comunque comparabili con valore misurato durante l’ultima campagna della
fase di bianco (10 ng Sn g-1 s.s.)
In base al confronto tra le concentrazioni di composti organostannici nelle stazioni del Terminale
(TC039 e TC040) e nella stazione di controllo (TC041) rilevate durante la fase di cantiere e durante le
campagne di bianco, l’esistenza di differenze significative tra le due fasi del progetto indica che durante
attività di cantiere si è manifestato un accumulo di tributilstagno, e in misura ridotta di dibutilstagno, nei
mitili prelevati sia nell’area del Terminale sia nell’area di controllo a Portonovo.
Come è già stato osservato durante la fase di bianco, elevati valori di concentrazione di TBT durante i
mesi invernali possono essere causati da numerosi fattori, tra cui una minore degradazione dei composti
organostannici nella colonna d’acqua (bassa irradiazione solare e temperatura), e variazioni stagionali
nel metabolismo dei mitili, con un aumento del peso corporeo nel periodo primaverile-estivo, che
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 528
determina un effetto di diluizione delle concentrazioni dei composti organostannici, insieme a una più
attiva depurazione (Chandrinou et al., 2007), o anche variazioni nelle immissioni di contaminanti
nell’ambiente, tra cui una maggiore risospensione dei sedimenti.
Mentre le variazioni dei livelli di TBT osservate tra le quattro campagne della fase di bianco risultano
piuttosto limitate, con valori che rientrano comunque all’interno di un intervallo di concentrazioni
basse, relativamente a quanto riportato nella letteratura scientifica, nella fase di cantiere è stato
osservato un incremento da composti organostannici, non direttamente riconducibile all’attività di
cantiere del terminale in quanto i valori risultano paragonabili all’area di controllo. Non è da escludere
l’eventuale input di contaminazione determinato da apporti fluviali che potrebbe aver contribuito al
bioaccumulo di butilstannici nei mitili nel sito di controllo. Il bivalve Mytilus galloprovincialis è
ampiamente utilizzato nel biomonitoraggio dei composti organostannici. Alcuni studi pubblicati su
mitili provenienti dal bacino Adriatico riportano un ampio intervallo di concentrazioni, con valori di
TBT compresi tra 118 e 3456 ng Sn g-1 s.s. per aree marine costiere (Nemanic et al., 2002; Boscolo et al.,
2004) e tra 16 e 3290 ng Sn g-1 s.s. per ambienti lagunari, in particolare per la Laguna di Venezia (Binato
et al., 1998; Gallina et al., 2000; Bortoli et al., 2003; Boscolo et al., 2004; ARPAV, 2004). I livelli di TBT
determinati nei campioni di mitili dell’area di Terminale risultano comparabili con i valori citati e sono
indicativi di una situazione di contaminazione moderata.
La distribuzione relativa dei composti butilstannici determinati in Mytilus galloprovincialis mostra la
predominanza del TBT rispetto a DBT e MBT. La prevalenza del TBT sui prodotti di degradazione
segue l’andamento generalmente riscontrato negli studi pubblicati nella letteratura scientifica su questa
specie, a cui è attribuita una scarsa capacità di degradazione del TBT (Bortoli et al., 2003). Il DBT è
stato rilevato in tutti campioni analizzati durante la campagna di dicembre 2008, ma sempre con valori
poco superiori al limite di determinazione. Il rapporto TBT/DBT in tutte tre stazioni è tra 16,5 e 18,9
(sulla base delle concentrazioni espresse come Sn). La prevalenza del TBT rispetto agli altri composti
butilstannici può indicare sia la tipologia delle fonti di questi inquinanti nell’ambiente acquatico,
derivanti principalmente dall’impiego del TBT in vernici antivegetative, sia una presenza di immissioni
relativamente recenti nell’ambiente.
Nel complesso, quindi, sia le due stazioni dell’area del Terminale sia la stazione di controllo sono
risultate caratterizzate da un moderato grado di contaminazione di composti butilstannici.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 529
6.2.5 Composti Organici Volatili (VOC)
Con la denominazione di Composti Organici Volatili (VOC) viene indicato un insieme di sostanze in
forma liquida o di vapore, con un punto di ebollizione che va da un limite inferiore di 50-100 °C a un
limite superiore di 240-260 °C. I composti che rientrano in questa categoria sono più di 300. La loro
presenza nell’aria è dovuta principalmente alla combustione incompleta dei combustibili fossili,
all’evaporazione di solventi e di carburanti ed alla combustione del materiale vegetale. Di questa
categoria fanno parte gli idrocarburi alogenati quali i derivati alogenati del metano e dell’etilene.
6.2.5.1 Materiali e metodi
Sono stati analizzati in campioni di organismo marino i seguenti composti volatili organoalogenati:
Cloroformio, Tetracloruro di Carbonio, Tricloroetilene, Bromodiclorometano, Tetracloroetilene,
Bromoformio.
I campioni di organismo sono stati campionati in vials di vetro ambrato da 40 ml del tipo “EPA
Washed” con tappo a vite e setto in Silicone/Teflon a tenuta, contenente ancoretta magnetica e pre-
pesati. La matrice organica prelevata in quantità corrispondente a circa 10 grammi, è stata sminuzzata
rapidamente, posta nel vial, immediatamente sigillata e congelata.
Prima della determinazione, i vials sono stati ripesati ed il contenuto calcolato per differenza.
L’estrazione è stata effettuata addizionando il campione di 10 ml di acqua bidistillata “organic free” e
sonicando per 30 minuti alla temperatura di 40°C. Il vial viene quindi posto in un autocampionatore per
acque e sedimenti modello 4552 accoppiato ad un Purge and Trap “Eclipse” modello 4660 entrambi
della OI Analytical.
Il metodo prevede lo strippaggio dei composti volatili dal campione di organismo insufflando nel vial
Elio ad elevato grado di purezza per 11 minuti e scaldando alla temperatura di 60 °C. I composti
vengono trasferiti in fase gassosa ed intrappolati su una trappola “trifasica” (tenax/sigel/carbosieve), da
dove vengono successivamente desorbiti a 190°C sotto flusso di Elio ed inviati, sempre sotto corrente
di Elio, in testa alla colonna gas-cromatografica .
Il Gas Cromatografo è un Agilent Technologies 6890N accoppiato ad un rivelatore a Spettrometria di
massa 5973.
Lo strumento e le condizioni gas-cromatografiche utilizzate sono state le seguenti:
colonna DB624, lunghezza 30 m, D.I. 0,25 mm, Film Thickness 1.4 µm; gas di trasporto Elio flusso
0.9 ml/min a flusso costante. Iniettore split/splitless in modalità split alla temperatura di 200°C.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 530
Temperatura del forno: isoterma a 35°C per 4 min., quindi rampa di 15°C/min. fino ad arrivare alla
temperatura finale di 150°C a cui resta per 3 minuti.
Il rivelatore è uno Spettrometro di Massa in modalità SIM.
L’identificazione dei composti è stata effettuata mediante confronto dei tempi di ritenzione dei picchi
incogniti con quelli degli standard e mediante confronto delle abbondanze relative degli ioni.
La determinazione quantitativa è stata effettuata per interpolazione da una curva di calibrazione a 5
punti ottenuta da miscele standard a concentrazioni variabili, che hanno subito la stessa procedura dei
campioni.
Il limite di quantificazione del metodo è pari a 0,05 ng/g per ciascun composto.
6.2.5.2 Risultati
L’analisi dei composti organici volatili Cloroformio, Tetracloruro di Carbonio, Tricloroetilene,
Bromodiclorometano, Bromoclorometano, Dibromoclorometano, Tetracloroetilene e Bromoformio, è
stata effettuata su pool di mitili appartenenti alla specie Mytilus galloprovincialis.
Sono state analizzate per ciascuna stazione due repliche, con l’eccezione della stazione TC039, per la
quale è stato possibile analizzare una sola replica.
I risultati delle determinazioni analitiche dei composti organici volatili alogenati prelevati nel corso della
campagna di campionamento sono mostrati in tabella 6.2.5.2.1. I risultati sono espressi in ng/g di peso
umido.
Le determinazioni analitiche hanno fornito valori di concentrazione sempre al di sotto dei limiti di
quantificazione del metodo applicato, pari a 0,05 ng/g, con l’unica eccezione del tetracloroetilene e del
bromodiclorometano nel campione di mitilo prelevato nella stazione TC040 con un valore pari al limite
di quantificazione.
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 531
Tabella 6.2.5.2.1: Concentrazione di composti organici volatili in Mytilus galloprovincialis – fase di cantiere - Dicembre 2008.
Stazione TC039M TC040M TC041M
u.m. ng/g ng/g ng/g ng/g ng/g
Replicato I I II I II CH2BrCl
Bromoclorometano <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 CHCl3
Cloroformio <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 CCl4
Tetracloruro di carbonio <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 C2HCl3
Tricloroetilene <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 CHBrCl2
Bromodiclorometano <0,05 <0,05 0,05 <0,05 <0,05 C2Cl4
Tetracloroetilene <0,05 0,05 <0,05 <0,05 <0,05 CH Br2Cl
Dibromoclorometano <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 CHBr3
Bromoformio <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05
Capitolo 6 – Bioaccumulo
ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 532
6.3 Analisi microbiologiche
6.3.1 Materiali e metodi
I campioni prelevati per le analisi microbiologiche sono stati conservati in contenitori sterili a 4°C per
l’immediato trasferimento in laboratorio per le analisi. I metodi analitici adottati sono stati i seguenti:
per la determinazione dei coliformi fecali e delle salmonelle si sono seguite le metodiche ufficiali
riportate nel DM 31/07/95, per gli streptococchi fecali le metodiche ufficiali riportate in MPI/25-2004,
mentre per la determinazione dei coliformi totali si sono seguite le procedure validate dal ISS riportate
in ISTISAN 35/96-3.
Tabella 6.3.1.1: Microbiologia: metodiche di riferimento.
Parametro Metodo analitico Limite di quantificazione (g)Coliformi totali RAPPORTI ISTISAN 35/96-3 10 Coliformi fecali DM 31/07/95 200
Streptococchi fecali MPI-25-2004 10 Salmonella DM 31/07/95 -
6.3.2 Risultati
Nelle tabella 6.3.2.1 vengono riportati i risultati delle analisi microbiologiche effettuate in Mytilus
galloprovincialis nella fase di cantiere.
I risultati mostrano valori di concentrazione per i coliformi totali e fecali generalmente bassi o inferiori
al limite di quantificazione. Gli streptococchi fecali sono sempre al di sotto del limite di rilevabilità del
metodo. Non è stata registrata una contaminazione microbiologica da salmonella. Tabella 6.3.2.1: Risultati delle analisi microbiologiche in Mytilus galloprovincialis – fase di cantiere – Dicembre 2008.
Area Terminale – Mytilus galloprovincialis – Cantiere – Dicembre 2008
Stazione u.m. TC039M TC040M TC041M
Coliformi fecali MPN/100g <200 200 <200
Coliformi totali UFC/g <10 500 <10
Salmonelle A-P/25g assenti assenti assenti
Streptococchi fecali UFC/g <10 <10 <10