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Capitolo 16: Aree valutarie

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Capitolo 16

Le Aree Valutarie

Capitolo 16: Aree valutarie

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In questo capitolo vedremo…

� Cos’è un’area valutaria (ottimale)

� Vantaggi e svantaggi di aderire ad un’area valutaria (o unione monetaria)

� Se l’Europa è un’area valutaria ottimale

� La politica fiscale in un’area valutariacomune e il “patto di stabilità e crescita”Europeo

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Area valutaria comune

�Un’Area Valutaria è un’area geografica in cui circola ed èaccettata come mezzo di scambio un’unica moneta.

�Un’area valutaria è spesso indicata anche come unione valutaria o unione monetaria.

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Area valutaria comune

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I benefici di una moneta unica

1. Riduzione dei costi di transazione(commissioni bancarie quando sicompra valuta estera)

2. Minore discriminazione di prezzotra paesi (più trasparenza nei prezzi = migliore allocazione delle risorse)

3. Riduzione nell’incertezza sui tassidi cambio (ha effetti sugli investimentie sugli scambi commerciali)

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I costi della valuta comune

- Perdita di indipendenza nella politicamonetaria

- Impossibilità di usare variazioni di valore della moneta per aggiustamenti macroeconomici

- Una moneta unica = una politica monetaria unica = compromesso tra esigenze potenzialmente diverse trapaesi

- Se ad esempio 2 paesi sono colpiti da shock macroec. diversi e avrebbero bisogno di politiche monetarie diverse (e contrarie) per stabilizzare economia dopo shock,

- una politica di compromesso non è efficace per nessunodei 2 (o per andare incontro alle esigenze di uno, vacontro quelle dell’altro)

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Cambiamento nelle preferenze I

Shock economico asimmetrico: riduzione preferenze per i beni tedeschi(Wolkswagen), si aumento per quelli francesi (Renault)

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Cambiamento nelle preferenze II

OA:

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9© 2008 Worth Publishers Macroeconomics, European Edition Mankiw • Taylor

Cambiamento nelle preferenze III

- Cambiamento nelle preferenze comporta:

- fluttuazioni temporanee nell’output = fluttuazioni di breve periodo nelle due economie (prima di tornare all’equilibrio dilungo periodo;

- inflazione in Francia e disoccupazione in Germania.

Conflitto di interessi:

Germania – minori tassi di interesse per combattere la disoccupazione;

Francia – tassi elevati per combattere e controllare l’inflazione.

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Cambiamento nelle preferenze IV

Se i tassi di cambio sono flessibili, la lorofluttuazione è in grado di riassorbireautomaticamente le tensionimacroeconomiche:

- apprezzamento della valuta Francese neiconfronti di quella tedesca;

- questo provoca la caduta nelleesportazioni nette francese e l’incrementodi quelle tedesche: si riassorbono glishock iniziali di domanda.

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Teoria delle aree valutarie ottimali

- O.C.A. Theory:

Definisce i criteri per un gruppo di paesi, tali che, se soddisfatti possono rendere ottimale l’adozione di una moneta unica per tali paesi.

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O.C.A

- “ottimale” nel senso di massimizzare i benefici dell’unione monetaria e minimizzarne i costi

- Fattori che riducono il costo di perderel’indipendenza nella politica monetaria

� Flessibilità nei salari reali

� Il breve periodo (dovuto a disocc o inflazione) dura poco;

� Alta mobilità del lavoro

� I disoccupati tedeschi vanno in Francia; aumentail reddito di lungo periodo francese: Y = F(L)

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O.C.A

� Alta mobilità del capitale;

� Capitale fisico: poco mobile per definizione nelbreve periodo

� Posso spostare macchinari dalla Germania alla Franciama richiede tempo e non ha senso se lo shock è dibreve periodo

� Capitale finanziario: più mobile e con funzioniassicurative:

� I cittadini tedeschi possono indebitarsi con quellifrancesi per attenuare il costo della recessione(tedeschi) o impegnare il maggiore risparmio(francesi)

� Simmetria e sincronizzazione dei cicli economici.

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O.C.A.

- Criteri che aumentano i benefici di unamoneta unica:

- Elevati volumi commerciali

- cosicchè l’impatto della riduzione dei costi ditransazione derivanti dalla moneta unica èmaggiore

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L’Eurozona è una O.C.A.?

Guardiamo ai criteri che abbiamo definito:

� Integrazione commerciale

� Grado di mobilità del lavoro

� Grado di mobilità del capitale

� Flessibilità del salario reale

� Grado di sincronizzazione degli shocks didomanda

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EU-15 Integrazione commerciale: non molto alta per

molti paesi, ma in crescita (forse a causa dell’euro?)

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L’Eurozona è una O.C.A.?

� Grado di flessibilità salariale: basso� Poca possibilità di ridurre salari in germania e aumentarli in francia

� Molta rigidità mercato lavoro

� Grado di mobilità del lavoro: basso se si escludela mobilità dei paesi nuovi aderenti alla EU (es. Polacchi, rumeni…)� Molto più basso che all’interno dell’EU

� Molto basso soprattutto tra paesi aderenti all’euro (UK esclusa, quindi)

� Mobilità capitale: alto per gli investitoriistituzionali, basso per i privati (mutui, prestitialle imprese medio/piccole)

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Sincronizzazione del ciclo economico nell’Eurozona:

elevata e in crescita (a causa della moneta unica??)

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Anche se permangono differenze evidenti…

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In sintesi:

Non c’è una risposta definitiva perchè cisono aspetti contrastanti:

�Alti tassi di integrazione commerciale e di sincronizzazione dei cicli economici;

�ma …

poca mobilità del lavoro

poca flessibilità mercato del lavoro;

mercati finanziari molto segmentati

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La politica fiscale nelle Aree Valutarie: 1) il Federalismo Fiscale

Sistema fiscale unico per un gruppo di

regioni (o paesi), con bilancio comune ed

un sistema di tassazione e trasferimenti

tra paesi.

Es: con shock asimmetrici, un aumento

delle entrate fiscali in Francia può essere

usato per compensare minori entrate e

maggiori spese in Germania

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2) Politiche fiscali nazionali e il problema del free-rider

� Hp che la germania aumenti la spesa e aumentimolto il debito pubblico per combattere la recessione� Aumenta il costo del debito = tasso di interesse titoli tedeschi

� Fare default (rinnegare il debito) diventaun’opzione attrattiva per il governo tedesco

� Se ha autonomia monetaria: fa signoraggio

� Se non ha autonomia monet.: rischio insolvenza

� Investitori richiedono un premio per questo rischio

� Questo in genere fa aumentare i tassi di interesse titoli distato di tutti i paesi dell’area valutaria (spillover effect = esternalità negativa)

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2) Politiche fiscali nazionali e il problema del free-rider� Però, I mercati possono pensare che, se necessario, le altre nazioni comprerebbero titolitedeschi per evitare fallimento

� Riduzione rischio insolvenza. Paradosso:

� Tasso di interesse tedesco meno elevato di quellonecessario per imporre disciplina fiscale

� Tassi di interesse degli altri paesi più elevati perchè siprendono parte del rischio tedesco

� Free-rider problem: la germania gode dei benefici diun’espansione fiscale senza sopportarne in pieno I costi(in termini di tasso di interesse)

� Per scongiurare il problema: stati membri unione possonosottoscrivere accordo di non-salvataggio e regole comunidi condotte di politica fiscale

� Influenzano I mercati solo se percepite come credibili

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Come risolvere il problema del free rider

Unione monetaria europea (EMU)

�Accordi di non salvataggio trastati e Patto di Stabilità e Crescita(PSC)� L’atto di costituzione della UEM non permetteil salvataggio esplicito di uno stato membro(infatti ai paesi in difficoltà vengono concessiformalmente solo prestiti…li rimborserannomai??)

� Problema: non è percepito come credibile se un grande paese dovesse rischiare l’insolvenza

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Patto di crescita e stabilità UEM1992 Trattato di Maastricht: fissati criteridi convergenza tra stati candidatiall’ingresso nella UEM

1997 PSC

- deficits limitati al 3% del PIL

- debito pubblico ≤ 60% of PIL

- sanzioni per chi non ottempera

2012 Trattato ‘Fiscal Compact’

- ‘Inasprisce le pene’ per chi sfora i limiti+nuovivincoli

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Come si sono comportati gli statimembri?

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UEM: PSC

Critiche:

� “camicia di forza” sulla politica fiscale per paesi chehanno già ceduto sovranità su politica monetaria

� Il 3% non è abbastanza nel caso di gravi recessioni: gli stabilizz autom producono deficit maggiori anche a legislazione invariata!

� Non ci sono modalità credibili di imporre sanzionisugli stati membri (meccanismo delle sanzioni non èautomatico, c’è spazio per la contrattazione e quindiil peso politico dei paesi conta molto)

� Non sarebbe necessario se esistessero normecredibili di non salvataggio

� Il mercato (tassi interesse) selezionenerebbe nazionibuone da quelle cattive e imporrebbe la disciplina dibilancio

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UE (anche paesi fuori €): Fiscal compact

- Treaty on stability, coordination and governance in the Economicand Monetary Union (entrato in vigore a gennaio 2013)- irrigidisce i parametri riguardanti il rapporto deficit/PIL e quello

debito/PIL, introducendo anche sanzioni automatiche per chi li violi.

- Inserimento, in ciascun ordinamento statale (norme di rango costituzionale o legislazione ordinaria), di diverse clausole o vincoli:- perseguimento del pareggio di bilancio

- non superamento della soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% del PIL (e superiore all'1% per i paesi con debito pubblicoinferiore al 60% del PIL)

- deficit pubblico sempre al di sotto del 3% del PIL, come previsto dal Patto di stabilità e crescita; in caso contrario scatteranno sanzioni semi-automatiche.

- significativa riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL al ritmo di un ventesimo (5%) all'anno, fino al rapporto del 60% sul PIL nell'arco di un ventennio.

- correzioni automatiche con scadenze determinate quando non sia in grado di raggiungere altrimenti gli obiettivi di bilancio concordati

- coordinare i piani di emissione del debito col Consiglio dell'Unione e con la Commissione europea.

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UE: Fiscal CompactCRITICHE

- Inserire nella costituzione il vincolo di pareggio del bilancio = ulteriori restrizioni (tetto alla spesa) = effetti perversi in caso di recessione.

- diminuisce il gettito fiscale (per concomitante diminuzione del PIL) e aumentano alcune spese pubbliche tra cui i sussidi di disoccupazione.

- Utilizzo maggiore di ammortizzatori sociali fa aumentare il deficit pubblico, ma limita la contrazione del reddito disponibile e quindi del potere di acquisto

- Nell'attuale fase dell'economia potrebbe essere pericoloso tentare di riportare il bilancio in pareggio troppo rapidamente.

- grossi tagli di spesa e/o gli incrementi della pressione fiscale necessari per raggiungere questo scopo, danneggerebbero la ripresa economica di per sédebole.

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Sintesi del capitolo

1. I maggiori benefici di un’area valutariacomune sono la riduzione dei costi ditransazione e dell’incertezza sui tassi dicambio. Sono maggiori per nazioni con grandi volumi di scambio commercialeall’interno della (potenziale) are valutaria.

2. Il costo maggiore di aderire ad un’areavalutaria è la perdita di autonomia dipolitica monetaria e dell’uso del tasso dicambio per stabilizzare gli shocks macroeconomici.

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Sintesi del capitolo

3. I costi di aggiustamento sonomaggiori se c’è poca flessibilità del salario reale, poca mobilità del lavoro e del capitale e se gli shock di domanda sono asimmetrici

4. Un gruppo di paesipotrebbediventare una OCA dopoaver formato un’area valutaria, visto che I criteri che definisconouna OCA sono endogeni alla suaformazione.

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Sintesi del capitolo

5. L’Eurozona non è probabilmente al momento una OCAT a causa della scarsa mobilità del lavoro e della bassaflessibilità salariale. Lo potrebbe diventare in futuro con l’aumento del grado di integrazione tra nazioni.

6. Le politiche fiscali di una nazione aderente ad un’Areavalutaria potrebbero essere influenzate dal problema del free-rider (lo ‘scroccone’): una nazione emette troppodebito e influisce sui tassi di interesse pagati dai suoipartners.

� Per questa ragione un’area valutaria potrebbe imporreregole di politica fiscale ai suoi membri. Regole di non salvataggio ex post o di disciplina fiscale ex ante (questeultime sono efficaci se ritenute credibili dai mercati).