Cammina e Canta
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IN MARCIA PER LA PACE
Cammina e Canta! Periodico del MASCI Sardegna
Numero 6 Novembre 2011 Anno 2° MASCI
Sassari In occasione della XIX
Edizione della Marcia
della Pace Perugia-Assisi, per volontà del
Masci regionale sardo, il 25 settembre si è
svolta a Sassari una breve Marcia per le vie
cittadine, organizzata in collaborazione con
l’Agesci; invitate le Associazioni di
Volontariato del territorio e l’intera città.
La manifestazione si è svolta con la proposta e
l’obiettivo di condividere lo stesso Spirito
della Marcia umbra a quanti non avessero la
possibilità di recarsi a Perugia; creare
occasioni di incontro e dare visibilità a realtà
di volontariato che in modo silenzioso ma
proficuo, si adoperano quotidianamente con
spirito di servizio e la necessità di arruolare
nuove forze per far fronte al bisogno di
solidarietà.
Alla Marcia hanno partecipato le Comunità
degli Adulti Scout di Sassari I e II, di Sennori,
Tempio, Alghero, Nuoro, Oristano; gli Scout
dell’Agesci della città e le Associazioni di
volontariato: “Sardegna Solidale”, “La
Sorgente”, l’Ass. Culturale “Giovani e Meno
Giovani”. Sono pervenute delegazioni
dell’Unitalsi, dell’Unicef e privati cittadini,
desiderosi di manifestare per un valore
altissimo, quello della Pace e della Fratellanza
fra i Popoli, per il quale ancora oggi c’è tanto
da lavorare.
E’ intervenuta gentilmente la Banda Musicale
città di Sassari che ha accompagnato i
partecipanti per le vie del centro storico fino a
piazza Italia, luogo finale dell’evento, in cui il
Segretario regionale del Masci e dell’Agesci
hanno tenuto un breve discorso e
ringraziato i convenuti.
Era fra i desideri del Masci sardo,
incontrare una città meno deserta,
più coinvolta e partecipe ma
evidentemente il periodo estivo, nel
quale si sono svolti i frenetici e
impegnativi preparativi, non è stato
sufficiente a sensibilizzare una
partecipazione più ampia.
E’ mancata la presenza dei
rappresentanti delle istituzioni del
mondo politico, culturale e religioso
che purtroppo hanno ignorato l’invito.
La marcia pertanto, sebbene colorata e
festosa, ha avuto forse un carattere
autoreferenziale.
Una prima edizione questa, che potrà
ripetersi e diventare un appuntamento
importante, magari atteso!
I promotori e gli organizzatori hanno
comunque inteso esserci!
La speranza è quella che il sasso
gettato diventi un simbolo di impegno
serio e perseverante, necessario per
raggiungere alti fini ...di Pace! Donatella Secchi
Sassari: alcuni momenti della Marcia
Altre immagini della colorata e festosa manifestazione a sassari
Marcia della Pace a Sassari
*******
Ripercorrere gli eventi del passato e conoscere i
protagonisti che hanno dato vita alla prima
Marcia della Pace Perugia-Assisi, a chi scrive
appare importante perché la consapevolezza di
“ciò che siamo stati” possa diventare patrimonio
per il presente e linfa vitale per il futuro.
In quest’ottica pertanto, nelle pagine seguenti, si
desidera offrire al lettore una breve ma
significativa ricostruzione di ciò che sin dalle
origini ha rappresentato la Marcia per la Pace,
nei luoghi dove è nata.
Buona lettura!
*******
Sommario:
La Marcia Perugia Assisi - le Origini.
Il lungo cammino del Popolo della Pace.
La prima edizione della Marcia.
La bandiera della Pace.
La Tavola della Pace: 365 giorni di azione.
Aldo Capitini. Ideatore e promotore.
50 anni di Marcia!
“Dove vola l’avvoltoio?”: una canzone contro la guerra.
“Marcia PERUGIA ASSISI”
Le origini
Perugia 24 settembre 1961
E‟ una domenica mattina piena di sole e la “Marcia della Pace per la Fratellanza dei Popoli” è partita! Finalmente il grande giorno è arrivato! Si mettono in cammino famiglie con bambini, giovani e meno giovani, gruppi scout, aderenti ad associazioni pacifiste e non violente, militanti di partito, uomini e donne di tutte le fedi religiose, intellettuali e gente comune. E‟ una grande impresa: marciare per 25 Km in nome della Pace, in nome del rispetto dei diritti umani. Da Perugia a piedi verso Assisi, la città di S. Francesco e S. Chiara. L‟importante non è fare l‟intero percorso ma “partecipare”. Ognuno come può. Nel Comitato organizzatore c‟è qualche trepidazione per
la riuscita della manifestazione. Ma dal luogo del raduno, alla Porta S. Pietro, si è presentato un certo numero di persone e quello è stato il primo momento di sollievo, il primo segnale di buon auspicio! A Perugia tutti si rendono ben presto conto che è iniziata una grande festa, una festa di pace, contrassegnata dalle bandiere con i colori dell‟arcobaleno. Il serpentone dei partecipanti è lunghissimo, un mare di striscioni colorati inneggiano fortemente la Pace. Ognuno ha il suo gruppo, il suo striscione, la sua bandiera… i suoi panini! Alla fine della manifestazione si stimerà che nel corso della prima edizione della Marcia Perugia-Assisi, in ben 20.000 risalirono fino alla
rocca di S. Francesco. Alla testa del corteo c‟è Aldo Capitini, l‟ideatore ed il promotore della marcia, insieme a noti intellettuali italiani come Renato Guttuso ed Enrico Pioveni che insieme a Capitini, sulla rocca, terranno brevi discorsi. Italo Calvino e Giovanni Arpino reggono, per quasi tutto il percorso, lo striscione che apre il corteo. Il clima è di festosa partecipazione. La RAI, la Tv di Stato, dedica poca attenzione all‟evento. Il filmato giunto fino ai nostri giorni è quello di un documentario realizzato dal regista Clauco Pellegrini; per conto del PC; il montaggio è dei giovanissimi fratelli Taviano; il testo è affidato allo scrittore Gianni Rodari di cui segue uno stralcio: “Ecco, nel mattino ancora fresco, muovere da Perugia l’interminabile colonna della
pace. C’è fra loro gente di ogni condizione sociale. Vi sono nomi illustri e oscuri. Il deputato cammina fianco a fianco al mezzadro, lo scrittore famoso accanto al professionista, al contadino umbro, allo studente romano. Delegazioni sono venute da Cosenza, da Messina, da Trento, da Torino, Genova, Palermo, Pescara, Taranto, Milano... Professori universitari, artisti, dirigenti sindacali si mescolano alle famiglie venute al completo con la borsa della merenda, agli sportivi…”
IL LUNGO CAMMINO DEL POPOLO DELLA PACE Come è nata la Marcia? In quale contesto? Chi era Aldo Capitini, il suo ideatore? Per comprendere fino in fondo le ragioni della partecipazione di popolo alla marcia Perugia Assisi è necessario fare un passo indietro nel tempo… Analizzare anche solo brevemente, la realtà politico/sociale del tempo, le angosce e le preoccupazioni del decennio 1950-‟60, prima fra tutte la paura di un conflitto atomico. Era il periodo della “Guerra fredda”.
Sin dal II dopoguerra vennero organizzate numerose manifestazioni in favore della pace. E il dibattito pacifista era animato da numerose importanti iniziative nazionali ed internazionali. Il Partito Comunista Italiano guidato da Palmiro Togliati, aveva sponsorizzato il Movimento Internazionale dei Partigiani della Pace, nato nel 1949 e composto da un gran numero di intellettuali italiani che
aveva animato a lungo il dibattito sulla pace. In opposizione ai Partigiani della Pace la DC e i partiti laici, sostenitori del “Patto Atlantico” avevano aderito ad una iniziativa di segno opposto a cui parteciparono i 14 governi della Comunità Atlantica: “La Carovana della Pace” Tutti i politici italiani comunque, erano concordi nel manifestare la loro opposizione alla guerra. Anche nel resto del mondo, verso la fine degli anni ‟50 aveva cominciato a levarsi la voce delle organizzazioni pacifiste internazionali. In Gran Bretagna, in occasione della Pasqua del 1958, migliaia di persone
marciarono per 4 giorni dal centro di Londra agli stabilimenti per la ricerca sulle armi atomiche situati a 83 Km dalla capitale. La marcia, ripetuta anche negli anni successivi, era stata organizzata nell‟ambito della Campagna per il disarmo nucleare guidata dal filosofo Bertrand Russel. Vi partecipò anche l‟intellettuale italiano Aldo Capitini e sarà proprio questo evento a costituire il modello della prima marcia della pace tutta italiana: la Perugia-Assisi.
Nello stesso anno, il nuovo papa Giovanni XXIII nella sua prima enciclica, aveva parlato della necessità di liberare il mondo dall‟incubo della guerra. Di pace aveva parlato anche il Segretario del partito comunista sovietico, N. Crusciov che aveva denunciato i crimini di Stalin. L‟anno in cui si tiene la prima marcia Perugia Assisi, era iniziato con l‟elezione alla Casa Bianca del democratico Jhon Fitzgerald Kennedy. E anche lui con il suo discorso di insediamento, il 20 gennaio 1961, aveva cinto nuove speranze di pace. In realtà furono solo dichiarazioni
programmatiche perché poco cambierà in politica estera poiché l‟obiettivo del nuovo
presidente resterà quello della superiorità degli Stati Uniti
sull‟Unione Sovietica,
soprattutto in campo militare.
La corsa agli armamenti non
si fermerà.
La costruzione di nuove testate
nucleari conoscerà anzi, una nuova impennata. In quello stesso anno, i sovietici faranno esplodere in una piccola isola dell‟Artico, la più potente bomba all‟idrogeno mai costruita dall‟uomo. Così, sin dai primi mesi del 1961, le speranze di un futuro libero dalle minacce di una guerra nucleare erano svanite rapidamente. In aprile vi era stato un tentativo sostenuto dagli Stai Uniti, poi fallito, di rovesciare a Cuba il regime comunista e filo-sovietico di
Prima Marcia Perugia Assisi 1961
Fidel Castro, al potere da due anni. In agosto, soltanto un mese prima della Marcia Perugia Assisi, in una Germania spaccata in 2, dopo continui attriti tra gli eserciti occupanti, era cominciata la costruzione del muro di Berlino, sotto gli sguardi sconcertati degli abitanti. Per quasi 30 anni i 166 Km di calce e mattoni, nel cuore dell‟Europa, saranno il doloroso simbolo della divisione. Nel 1961 quindi la pace non era più solo un‟aspirazione etica, ma appariva sempre più la chiave per la sopravvivenza stessa del genere umano. In Italia c‟era chi aveva iniziato a pensare che l‟idea di una marcia della pace, sperimentata pochi anni prima dalle organizzazioni pacifiste inglesi, potesse essere praticata anche nel nostro Paese.
Aldo capitini, ideatore della marcia L‟idea era venuta ad Aldo Capitini, singolare figura di intellettuale, filosofo, animatore culturale, scrittore; da alcuni definito il “Ghandi italiano”. Se oggi il suo nome non è ricordato da molti, è perché fu un personaggio defilato, non di primo piano, una personalità un po‟ anomala nell‟ambito della cultura del „900 italiano. Aldo Capitini è il padre del Movimento nonviolento in Italia. Di spirito profondamente religioso aveva interiorizzato l‟idea della non-violenza dagli insegnamenti di Gesù Cristo, di S. Francesco d‟Assisi, dalle letture del Mhatma Ghandi. Era stato proprio Ghandi ad insegnargli uno degli strumenti della lotta
nonviolenta, quello della marcia!
Il Mahatma Ghandi
Per Aldo Capitini l‟idea di organizzare una grande marcia per la pace da Perugia ad Assisi, rappresentava la realizzazione concreta e il punto di arrivo di tutta una vita di studi e battaglie al di fuori degli schemi, nonché la prima, autentica espressione, in Italia, del metodo nonviolento. Ostile al fascismo da sempre, si era laureato in lettere e filosofia nel 1928. Un anno dopo, turbato dalla firma dei Patti Lateranensi tra Mussolini e il Segretario dello Stato Vaticano, aveva rotto definitivamente con la Chiesa. Per lui, come per molti cattolici antifascisti, il Vangelo, la testimonianza più autentica della Parola di Dio, era stato tradito. A causa delle sue convinzioni nonviolente e della sua coerenza, perse il lavoro e patì il carcere; nel 1943, in seguito alla Liberazione dell‟Italia dal nazi-fascismo, decise di non prendere parte alla lotta partigiana. Una scelta che non gli risparmiò un secondo arresto e che creò nei suoi confronti, sospetti e incomprensioni all‟interno del partito antifascista. Capitini rifiuterà sempre tessere di partito, incarichi e candidature al Parlamento. Negli anni del dopoguerra, tornato a Perugia, aveva
continuato a dedicarsi all‟insegnamento ma anche ad approfondire, non solo sul piano teorico, le sue idee per l‟epoca scandalosamente controcorrente. Aveva costituito i COS: Centri di Orientamento Sociale all‟interno dei quali contadini, operai, e gente comune potevano sperimentare, attraverso l‟incontro con autorità civili e politiche, forme di dialogo, di confronto e di partecipazione diretta. Anche nella sfera religiosa era una voce controcorrente e isolata. Parlava mettendo insieme Budda, Cristo, S. Francesco e Ghandi e tutto questo sconcertava; i suoi discorsi uscivano dagli schemi. I suoi libri erano stati messi all‟indice dal Santo Uffizio. La sua religiosità controcorrente lo avvicinava a Don Lorenzo Milani, il maestro dei poveri, che Capitini aveva incontrato per la prima volta nel 1961. Con lui aveva intrecciato un dialogo proficuo su nonviolenza, istruzione, pace. Con lui si era confrontato su un tema all‟epoca ancora tabù: quello dell‟obiezione di coscienza al servizio militare. Il Servizio Civile Alternativo al Servizio Militare, diventò una realtà solo con la Legge del 1972, dopo un cammino lungo e difficile, di cui Capitini è stato il protagonista.
La prima edizione della marcia perugia-assisi E‟ in questo contesto di inquietudini e aspettative, di speranze e di delusioni che nasce per volontà di Aldo Capitini, la prima “Marcia della Pace per la fratellanza dei popoli”.
Per ragioni organizzative la base di partenza venne fissata a Perugia e il punto di arrivo ad Assisi, la città di S. Francesco, profeta della pace e radicale innovatore della vita religiosa del suo tempo. All‟invito di Capitini rispondono solo le forze politiche delle sinistre. Egli che teme le strumentalizzazioni, chiede esplicitamente che alla marcia non vengano esposti simboli politici e bandiere di partito. Si riserva anche di accettare gli slogan dei cartelli.
La bandiera della pace Nasce in quell‟occasione la prima bandiera italiana della pace. La bandiera con l‟arcobaleno diventa da allora simbolo e messaggio universale di fratellanza. Il richiamo alla Natura ha un significato speciale: “L’arcobaleno questa volta lo vogliamo prima della tempesta, non dopo. La pace deve precedere, impedire la guerra, per non essere soltanto
un doloroso bilancio di rovine.” La bandiera della pace è da allora, un simbolo familiare a tutti gli italiani.
la tavola della pace, 365 giorni di azione Oggi l‟organizzazione della Marcia è affidata alla “Tavola della Pace”, fondata nel 1996 presso il Sacro Convento di S. Francesco di Assisi e presieduta da Flavio Lotti che spiega:
“La Tavola della Pace è uno dei frutti della Marcia Perugia-Assisi.
Marcia Perugia Assisi -2011
E’ nata all’indomani di una grande manifestazione, una grande Perugia Assisi, quella del 1995 che vide la partecipazione di oltre 100 mila persone. Allora, noi del Comitato organizzatore, ci chiedemmo perché continuare a convocarci ogni tanto e non darci invece uno strumento per lavorare insieme tutti i giorni. Ecco, la Tavola della Pace è stata un po’ quello che Aldo Capitini tentò di fare all’indomani della prima marcia Perugia-Assisi quando nel 1962, diede vita alla Consulta Italiana per la Pace. Noi abbiamo tentato la stessa strada. Da sempre la Perugia Assisi è’ una marcia straordinaria. Vive da 50 anni! Ma soprattutto ha una caratteristica: non è una fiammata, non è un urlo, non è un grido. Sono 365 giorni di azione, di preparazione, di ragazzi e ragazze che offrono il loro impegno, offrono se stessi gratuitamente a favore degli altri: studiano il mondo, la fame, la sete, i beni comuni oltraggiati. Forse portare più in
evidenza questi ragazzi e queste ragazze ci aiuterebbe ad essere un Paese
migliore.”
la nonviolenza, impegno serio concreto, perseverante
La Marcia è innanzitutto un
successo personale di Capitini, l‟uomo mite ma
inflessibile, lontano da ogni
schieramento. Negli anni altre marce vengono organizzate in tutto il mondo, anche nelle lontane Mosca e Tokio.
Ma a tutt‟oggi, il discorso sulla pace purtroppo non può ancora considerarsi concluso; nuove insidie continuano a minacciare la convivenza fra i popoli:
sanguinosi conflitti nelle zone critiche del mondo;
il terrorismo internazionale;
il fanatismo religioso;
la crisi economica e le speculazioni.
Le Marce che partono da Perugia aspirano a promuovere un impegno non più basato astrattamente sul rifiuto della guerra, ma orientato a combattere problemi concreti:
la fame e il sottosviluppo
il razzismo
la violazione dei diritti umani
la distruzione dell‟ambiente…
Ogni edizione della Marcia, ha un tema ben preciso, legato agli avvenimenti internazionali del momento. Viviamo in un tempo in cui è ancora particolarmente difficile dare una definizione positiva della parola pace: ogni volta che pensiamo alla
pace infatti, immediatamente pensiamo alla guerra e definiamo la pace come la pura e semplice “assenza di guerra”. La pace è qualcosa per cui lavorare instancabilmente, è quella situazione in cui vengono rispettati “tutti” i diritti umani, “per tutti”. Pace è diritto alla vita, al cibo, alla salute, all‟istruzione, all‟acqua, ad un lavoro, alla casa…; pace è perfino diritto al divertimento, perché anche il lavoro non può mai diventare sfruttamento.
Oggi sono finalmente caduti gli steccati del passato. Le diffidenze che la Marcia di Capitini aveva inizialmente suscitato nelle contrapposte forze politiche del suo tempo, appartengono ormai alla storia. Da tempo la Marcia della Pace di Perugia Assisi non viene più vista da nessuno come “un regalo al pacifismo filosovietico del partito comunista (affermazione che tanto dispiacere procurava al suo ideatore, così lontano da qualsiasi schieramento politico e molto attento a non far strumentalizzare le sue idee nonviolente)
Oggi partecipano alla Marcia tutte le sigle e le organizzazioni, laiche e religiose che fanno della nonviolenza, del pacifismo, della legalità e della fraternità fra i Popoli, la loro bandiera. Nel 2011 la Marcia per la Pace Perugia Assisi è arrivata alla sua XIX edizione. Il “piccolo” seme piantato da Aldo Capitini nel lontano 1961 è diventato un grande albero dalle radici profonde e dai rami che toccano il cielo!
A cura di Donatella Secchi Comunità Masci Nuoro
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Perugia
A conclusione della marcia della pace Perugia-Assisi -
con la partecipazione di migliaia di persone a 50 anni dalla prima organizzata il 24 settembre 1961 da Aldo Capitini -
viene lanciato un nuovo appello “per la pace e la
fratellanza dei popoli”:
“La fratellanza dei popoli - si legge nel documento finale
della marcia - “si basa sulla dignità”, sugli eguali diritti
fondamentali e sulla cittadinanza universale delle persone che compongono i popoli.
I diritti umani sono il nome dei bisogni vitali di cui è portatrice ogni persona. La sfida è tradurre in pratica il
principio dell’interdipendenza e indivisibilita’ dei diritti
umani (civili, politici, economici, sociali e culturali) e ridefinire la cittadinanza nel segno dell’inclusione.
L’agenda politica dei diritti umani comporta che nei
programmi dei partiti e dei governi ciascun diritto umano deve costituire il capoverso di un capitolo, articolato
concretamente in politiche pubbliche e misure positive.”
Dalla “Mozione finale” letta alla Rocca di Assisi al
termine della Marcia Perugia-Assisi 2011 «per la
pace e la fratellanza dei popoli»
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Edizioni della marcia perugia assisi
1a) Marcia della Pace: 24 settembre 1961. - Per la pace e la fratellanza dei Popoli
2a) Marcia della Pace: 24 settembre1978 – Decennale della morte di Aldo Capitini
“Mille idee contro la guerra”
3a) Marcia della Pace: 27 settembre 1981 – Nasce l’idea di realizzare la marcia con scadenze
regolari, ogni 3/2 anni, più qualche edizione straordinaria.
Ogni edizione sarà caratterizzata da un tema, legato agli avvenimenti
internazionali del momento.
“Contro la guerra: chiediamo a ognuno di fare qualcosa”
4a) Marcia della Pace: 6 ottobre 1985 – Contro il riarmo, blocchiamo le spese militari
5a) Marcia della Pace: 2 ottobre 1988 - Per un'Europa nonviolenta
6a) Marcia della Pace: 7 ottobre 1990 - In cammino per un mondo nuovo
7a) Marcia della Pace: 1992 - Dopo la strage in cui trovano la morte Falcone e Borsellino,
per chiedere “Una società libera dalle mafie
8a) Marcia della Pace: 26 settembre 1993 - Per fermare la guerra nella ex Jugoslavia
9a) Marcia della Pace: 24 settembre 1995 - Per chiedere il rafforzamento del ruolo dell’ONU
10a) Marcia della Pace: 12 ottobre 1997 - perché sia al servizio dei popoli, non degli Stati
11a) Marcia della Pace:16 maggio 1999 - Contro la guerra nel Kosovo
12a) Marcia della Pace: 26 settembre 1999 - Con lo slogan destinato ad avere una grande
fortuna negli anni successivi:
“Un altro mondo è possibile!”
13a) Marcia della Pace:14 ottobre 2001 - Dopo l’attentato alle Torri gemelle di
New York e la successiva invasione dell’Afganistan
(in assoluto la marcia a cui partecipò il maggior numero di persone):
“Cibo, acqua e lavoro per tutti”
14a) Marcia della Pace (straordinaria): 12 maggio 2002 - Appello all'Europa:
per la Pace in Medio Oriente
15a) Marcia della Pace: 12 ottobre 2003 - Per un'Europa di pace
16a) Marcia della Pace: 11 settembre 2005 - Mettiamo al bando la miseria e la guerra
Riprendiamoci l´Onu.
“Io voglio, tu vuoi, noi possiamo”
17a) Marcia della Pace 7 ottobre 2007 – “Tutti i diritti umani per tutti”
18a) Marcia della Pace: 16 maggio 2010 – “Abbiamo bisogno di un'altra cultura!
19a) Marcia della Pace: 25 settembre 2011 – Si svolge a 50 anni dalla prima Edizione.
Come per la prima del 1961: “Per la pace e la fratellanza dei popoli”
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“Dove vola l’avvoltoio?”:
una canzone contro la guerra
Lo scrittore Italo Calvino scrisse il testo di questa bellissima canzone per la prima Marcia della Pace Perugia-Assisi del 1961.
Nelle parole di I. Calvino la guerra è rappresentata metaforicamente da un avvoltoio capace di colpire là dove vi è il desiderio di raggiungere i propri fini a tutti i costi e che finisce con l’annientare ogni cosa, indiscriminatamente.
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Dove vola l’avvoltoio?
Un giorno nel mondo finita fu l'ultima guerra, il cupo cannone si tacque e più non sparò, e privo del tristo suo cibo dall'arida terra, un branco di neri avvoltoi si levò.
Dove vola l'avvoltoio? avvoltoio vola via, vola via dalla terra mia, che è la terra dell'amor. L'avvoltoio andò dal fiume ed il fiume disse: "No, avvoltoio vola via, avvoltoio vola via. Nella limpida corrente ora scendon carpe e trote non più i corpi dei soldati che la fanno insanguinar".
Dove vola l'avvoltoio...
L'avvoltoio andò dal bosco ed il bosco disse: "No avvoltoio vola via, avvoltoio vola via. Tra le foglie in mezzo ai rami passan sol raggi di sole, gli scoiattoli e le rane non più i colpi del fucil".
Dove vola l'avvoltoio... L'avvoltoio andò dall'eco e anche l'eco disse "No avvoltoio vola via, avvoltoio vola via. Sono canti che io porto sono i tonfi delle zappe, girotondi e ninnenanne, non più il rombo del cannon". Dove vola l'avvoltoio...
L'avvoltoio andò ai tedeschi e i tedeschi disse: "No avvoltoio vola via, avvoltoio vola via. Non vogliam mangiar più fango, odio e piombo nelle guerre, pane e case in terra altrui non vogliamo più rubar".
Dove vola l'avvoltoio...
L'avvoltoio andò alla madre e la madre disse: "No avvoltoio vola via, avvoltoio vola via. I miei figli li dò solo a una bella fidanzata che li porti nel suo letto non li mando più a ammazzar"
Dove vola l'avvoltoio...
L'avvoltoio andò all'uranio e l'uranio disse: "No, avvoltoio vola via, avvoltoio vola via. La mia forza nucleare farà andare sulla Luna, non deflagrerà infuocata distruggendo le città". Dove vola l'avvoltoio... Ma chi delle guerre quel giorno aveva il rimpianto in un luogo deserto a complotto si radunò e vide nel cielo arrivare girando quel branco e scendere scendere finché qualcuno gridò: Dove vola l'avvoltoio? avvoltoio vola via, vola via dalla testa mia... ma il rapace li sbranò.
(Italo Calvino)