Calendario Raccolta Differenziata 2016

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Lunari de Valès... quel bel! 2016 domilasedese COMUNE VALEGGIO sUL MINCIO A cura di Antonio Bettio e Lino Turrini stampa Cierre Grafica (VR)

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Page 1: Calendario Raccolta Differenziata 2016

Lunari de Valès... quel bel!

2016domilasedese

COMUNE VALEGGIO sUL MINCIO

Consorzio diBacino VeronaDuedelQuadrilatero

A cura di Antonio Bettio e Lino Turrini

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R)

Page 2: Calendario Raccolta Differenziata 2016

Legno> bancali in legno> assi> cassette in legno> legname> mobili in genere> porte> �nestre prive del vetro> in�ssi privi del vetro> tronchi

Holz / Wood

Beni durevoli> congelatori, frigoriferi e condizionatori d’aria> lavastoviglie e lavatrici> televisori e telecomandi> calcolatrici, monitor PC> microonde, aspirapolvere, Hi-Fi> lettori DVD, cellulari, PC e stampanti> piccoli elettrodomestici

Haushaltsgeräte / Durable goods

Ferro> biciclette> caffettiere e pentole> carriole> cerchi per ruote> �lo metallico> forni e fornelli> gabbie> onduline in lamiera> reti da letto e recinzione> rottame metallico in genere> paletti per recinzione> scaffali metallici> stendini in metallo> tubi metallici

Eisen / Iron

Pile e medicinali

> pile a bottone per orologi, per macchine fotogra�che e per calcolatrici> pile a stilo o rettangolari> pile rasoio> disinfettanti> pomate> farmaci scaduti> �ale per iniezioni

Batterien und ArzneimittelBatteries and medicines

Carta> imballaggi in cartone ondulato> scatole in carta per biscotti, alimenti...> confezioni in cartoncino per pasta, riso...> scatole per scarpe, detersivi...> sacchetti di carta puliti> cartoncini> agende, calendari...> fotocopie, poster e fogli vari> giornali, riviste, fumetti...> depliant, pieghevoli pubblicitari> libri, quaderni e album disegno> tovaglioli di carta> cartoni per bevande, latte, succhi, ecc. (es. tetrapack)

Papier / Paper

T/F e pericolosi> bombolette spray > contenitori con simboli o lettere T/F> contenitori per trielina, solventi, smacchiatori, insetticidi

Toxischer und entzündlicher Abfall und GefahrenabfallToxic, in�ammable and hazardous waste

Ingombranti> attrezzi voluminosi> divani e materassi> grossi secchi e mastelli in plastica> onduline in vetroresina> poltrone> stendini in resina> tapparelle> mobilio da giardino in resina> tubi in PVC

Sperrmüll / Bulk rubbish

Abfallliste / List of wasteInformationen unter Tel.-Nr. / For information call

Per informazioni, chiamare il numero

045/6339811 Uff. Ecologia Comune328/4209852 Eco-centro di Valeggio

Elenco ri�uti Modalità di RaccoltaAbholungsart / Collection procedures

RACCOLTA PORTA A PORTASECCOConferimento: in sacchi o borse di nylon trasparenti o semitrasparenti.

PANNOLINII pannolini per bambini e anziani vanno vanno esposti con la raccolta del secco.

UMIDOConferimento: sacchi mater-bi, o sfuso nell’apposita pattumiera verde anti-randagismo.

PLASTICA E LATTINEConferimento: in sacchi o borse di nylon.

CARTA E CARTONEConferimento: scatole o sacchetti di carta, o legata in pacchi.

RIFIUTI URBANI PERICOLOSIPile e medicinali, negli appositi contenitori.

Non utilizzare i sacchi in nylonper il conferimento della carta!

Utilizza i sacchi in mater-biper il ri�uto umido!

N.B: SI RICORDA CHE PER OGNI TIPOLOGIA DI RIFIUTO, NELLA RACCOLTA PORTA A PORTA,È OBBLIGATORIOPOSIZIONARE IL SACCHETTO O IL CONTENITOREFUORI DALL’ ABITAZIONE LA SERA PRIMA DELLA RACCOLTA PREVISTA DA CALENDARIO.

Al �ne di fornire un servizio ef�cace, il paese è stato suddiviso in 2 zone denominate rispettivamente Zona A e Zona B: ogni zona ha giorni di raccolta diversi.Zona B: Centro CapoluogoZona A: Tutto il resto del territorioPer qualsiasi informazione contattare l’uf�cio Ecologia.

Secco> accendini e penne> carta da alimenti > attaccapanni> bacinelle e secchi> calze di nylon> carta plasti�cata> carta sporca da solventi e vernici> cosmetici e cotton-�oc> gusci / cover di cellulari> piatti e posate in plastica> giocattoli> guarnizioni uso familiare> lamette usa e getta> lampadine> mozziconi di sigaretta> musicassette, cd, �oppy,...> nastri adesivi> negativi fotogra�ci> oggetti multimaterali> pennarelli consumati> pagliette abrasive> pannolini> polveri da aspirapolvere> sacchetti per caffè> sacchetti per alimenti in alluminio> stoviglie rotte> tappi in genere> tubetti da colla> tubetti di dentifricio e simili> videocassette> scarpe e stracci inutilizzabili> spazzole e spazzolini da denti> spugne in genere

Restmüll / Dry Waste

Umido> avanzi di cibo> bucce di frutta> carne ed ossa> farinacei in genere> �ltri da tè> fondi di caffè> gusci di frutta secca> pane> resti alimentari putrescibili> scarti di verdura e �ori recisi

Biomüll / Organic Waste

> ramaglie> potature di alberi e siepi> fogliame> residui dell’orto> sfalci d’erba> �ori recisi

VerdeGrüne / Green

Plastica/Lattine> bicchieri dello yoghurt> bottiglie di plastica> cassette di plastica per frutta e verdura> confezioni di brioches> confezioni di tortellini> confezioni in plastica di uova> confezioni in plastica e polistirolo per verdura> contenitori in plastica (shampoo, detersivi, ecc.)> cellophane per alimenti> sacchetti in plastica> reti in plastica per frutta e verdura> vaschette per alimenti in plastica> vasi per vivaisti (vuoti)

Kunststoff / Plastic

Altri> batterie auto> �ltro olio esausti> olii vegetali di friggitura> olii minerali esausti> barattoli di vernice vuoti

Sonstiges / Other

Consigli per gli acquistiLa produzione di ri�uti pro-capite aumen-ta di giorno in giorno e, nonostante gli sforzi, le discariche “scoppiano”. Per questo la raccolta differenziata diventa la soluzione più razionale, con essa, possiamo concretamente ridurre i ri�uti da smaltire in discarica.

Inoltre, per la nostra spesa, cerchiamo di:- orientarci verso un consumo ecocompatibile;- scegliere dei prodotti, quando è possibile, confezionati con minor imballaggio;- evitare il più possibile prodotti usa e getta;- acquistare frutta e verdura al banco, evitando quella preconfezionata o imballata.

Orari Ecocentro (Info 328 4209852)VIA PACINOTTI SALIONZELunedì 14.00-18.45 chiusoMartedì chiuso 8.00-11.45 / 14.00-18.30Mercoledì 8.00-11.45 / 14.00-18.30 chiusoGiovedì chiuso 14.00-18.45Venerdì 14.00-18.45 chiusoSabato 8.00-11.45 / 14.00-17.15 8.00-11.45 / 14.00-17.15

VETROgli imballaggi in vetro (vasetti, bottiglie e bicchieri) devono essere collocati nell'apposito bidoncino di colore blu, fornito a ciascun utente dal comune

INGOMBRANTI / DUREVOLISu prenotazione da parte degli utenti viene effettuato il ritiro gratuito mensile dei ri�uti ingombranti (ogni 3° lunedi del mese) e beni durevoli (ogni 4° lunedi del mese) a domicilio, per concordare le modalità e i tempi del ritiro contattare il numero 045 6339811 Uf�cio Ecologia comune di Valegio sul Mincio.

Vetro

>>

Glass / Glass

vasettibicchieri

> bottiglie

> barattoli di banda per legumi, tonno> lattine in alluminio

VERDEConferimento negli appositi contenitori forniti su richiestadirettamente all’Ecocentro. Si potrà consegnare 1° bidoneogni 6 unità o sopra i 400 metri di giardino

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VENDRI otaVa de nadaL DOMINICA II T. O. PQ h 00.27 •Maria Santissima Madre di Dio S. Antonio abate

S. Basilio Magno (14.6), S. Bovo S. Prisca e S. Liberata

SS. mo Nome di Gesù, S. Genoveffa S. Mario, S. Marta

S. Ermete e S. Aggeo S. Fabiano e S. Sebastiano

S. Amelia vergine e S. Edoardo S. Agnese (18.1 e 28.1)

Epifania del Signore S. Vincenzo, S. Atanasio, S. Gaudenzio

Battesimo di Gesù S. Emerenziana

S. Luciano, S. Severino S. Francesco di Sales (29.1)

S. Giuliano, S. Marcellino Conversione di S. Paolo apostolo

S. Aldo eremita S. Timoteo (24.1) e S. Tito (6.2)

S. Igino papa S. Angela Merici (1.6)

S. Modesto martire, S. Arcadio S. Tommaso d’Aquino (7.3)

S Ilario (14.1), S. Leonzio S. Valerio, S. Costanzo, S. Aquilino

S. Felice di Nola, S. Dazio, S. Macrina S. Martina vergine

S. Paolo eremita e S. Mauro S. Giovanni Bosco, S. Geminiano

S. Marcello I papa

SABO UQ h 06.31 • LUNI

DOMINICA II N. MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI PaSQUeta VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA III T. O. LP h 02.46 •

SABO LUNI S. Paol dei segn

DOMINICA I T. O. LN h 02.31 • MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI 1° dì de la merla

SOBIA SABO 2° dì de la merla

VENDRI DOMENICA IV T. O. 3° dì de la merla

SABO

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE MERCATINO EQUO SOLIDALEA Mesa ultima: benedisio’ de la sal;dopo, sul piasal dela cesa, vì brulè e fugasì

Ci magna ua el prin de l’antoca schei tut l’an

La nee de Genar la carga ‘l granar San Bastià co la viola ‘n ma

Luna de Genar, luna da traasar

GIORNATA MOND. DELL’INFANZIARe Magi al Presepio Viola - impianti sportivi

L’os par i cagn, le resche par i gac’

FESTA DEL TRICOLORE

N’aqua de Genar l’è come ‘n ludamar GIORN. MOND. DELLA LEBBRAMERCATINO ANTIQUARIATO

SERATA TEATRO: “Molto piacere”

El salgar el vol piantà de Genar

San Paol ciar, scura la candelora, l’inverno no ‘l fa pù paura

El gias el masena la tera GIORNO DELLA MEMORIA

GIORNATA MONDIALE DELLE MIGRAZIONI

San Paol eremita, barbo’, marcante de nee

1 gennaio, il sole sorge alle 8.08, tramonta alle 16.49 15 gennaio, il sole sorge alle 8.02, tramonta alle 17.05

fornari secondo (Condo Ciaci)

L’erba de Genar la nbroia ‘l pegorar

Serata danzante AS.LI.PE.VA.

Ala fine de Genargh’é pù galine nel polinar

Ci ol en bel aiar pianta l’ai de Genar

OTTAVARIO L’UNITÀ DEI CRISTIANISant’Antoni dala barba bianca,e no fioca, poc ghe manca

SERATA TEATRO: “Francesco d’Assisi e Chiara”

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GennaioJanuar / January

raccolta zona Braccolta zona a

Per informazioni, chiamare il numero

045/6339811orari Isola Ecologica sul retro del calendario

SECCO-UMIDO-VERDE

UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

SECCO-UMIDO

UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

UMIDO-VETRO

VERDEUMIDO

PLASTICA-LATTINESECCO

UMIDO

UMIDO

SECCOCARTA

UMIDO-VETRO

UMIDOPLASTICA-LATTINE

SECCO

UMIDO

UMIDO

SECCOCARTA

UMIDO-VETRO

sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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sEccoRestmüll

Dry waste

umIdoBiomüll

Organic waste

PlastIcaKunststoff

Plastic

cartaPapierPaper

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VenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenica31

si offrivano il dolce “Valeggio”, la selvag-gina, la frutta, i formaggi, i vini bianchi e rossi di produzione locale.Il boom gastronomico valeggiano av-venne ai tempi della ferrovia Mantova-Peschiera e negli anni subito dopo la l’ul-tima guerra, con lo sviluppo del turismo.Allora era considerato ancora un lusso pranzare al ristorante: in occasioni parti-colari e per cerimonie, feste, nozze, batte-simi, cresime (soracune)… si festeggiava in famiglia. In seguito si iniziò a frequen-tare il ristorante.Il segreto dei “agnolign” di Cencio, come egli afferma, non è tanto la ricetta (che ha origine dalla cucina povera), ma sta nel cosiddetto “soramanego”, e cioè, frig-gere e rosolare bene il burro con la salvia, quindi versare sui tortellini cosparsi di molto parmigiano grattugiato: ne risulte-

rà una crema che esalta i sapori delicati del piatto.

(La nostra cucina, n. 21, inserto speciale. L’Arena, venerdì 20 gennaio 1984).

Per far la polenta

Per far na bona polentael stagnà de ramnol gà da mancar.

Aqua ben saladala se mesia pianì pianìsensa far ‘nbrofadei.

La panara l’è lì pronta che la speta,però ghe vorà na bela mesoretaparché la sia cota.

Eco, l’è pronta, na bela scrioltolada sula panara,l’è pronta da magnar.

Se po’ gh’è ‘n bo bacalàl’è na delisia da gustar.

(Sig. ra Bruna Preosti - Fascinelli)

Migole de dialet

a mo torna = da capo, di nuovoa pôsta = di propositoa tut canel = a tutta velocità ace (inf.) = grazieacêto = accoltoagio = diritto, passaggio, comoditàaio’ = agliato (sapore)albi = abbeveratoioalòc = allocco, barbagianni

Storia de Vales

1866 Ricorre quest’anno il 150° anni-versario della terza guerra d’indipen-denza al termine della quale avvenne l’unione del Veneto al Regno d’Italia. La sola Venezia Euganea (con Manto-va e Udine) venne annessa nell’ottobre 1866, con la mediazione francese e dopo un plebiscito. Valeggio così può riunirsi a Borghetto, già italiana ancora dal 1859. Tornano in patria gli esuli e i patrioti fuggiti in Lombardia e Piemonte.Alcune scene della vicenda bellica sono illustrate da Luchino Visconti nel film Senso, girato a Valeggio nei primi anni cinquanta del Novecento.

1916 La prima guerra mondiale sul fronte italiano prosegue per il secondo anno.

1946 La seconda guerra mondiale è fi-nita da poco; conseguenze immediate sono il ritorno di deportati e prigio-nieri dai diversi campi di concentra-mento, la conta dei danni e l’inizio della ricostruzione.L’Italia, con referendum istituzionale (2 giugno 1946), abbandona la Mo-narchia e sceglie la Repubblica.Ricorrono quest’anno il settantesi-mo anniversario della Repubblica e dell’istituzione della festa del 1° Mag-gio.

antichi mestieri: el cogo

Quando si parla di cucina locale, la memoria corre ad un articolo di cro-naca ove si intervista Cencio, deposi-tario dei segreti gastronomici locali e decano dei cuochi valeggiani…In quell’intervista del 1984 “Cencio” (Vincenzo Marchesini), titolare del ristorante “Gato Moro” aveva 69 anni (in precedenza, aveva gestito in via Giotto, a Borghetto, l’osteria Ortaia). Figlio d’arte, infatti sua madre era stata cuoca in un albergo di Valeggio, durante la naia fu cuoco ad Enna ed altrove, in Sicilia (1938). Nel suo locale ha servito personaggi famosi.Ricordando Valeggio di un tem-po, crocevia di molte strade e terra di confine tra Veneto e Lombardia, dobbiamo dire che il paese è rino-mato per le sue bellezze (Borghetto, Villa e Parco Sigurtà, i palazzi, la Val-le del Mincio, il Castello Scaligero, il Ponte Visconteo…)Luogo di transito e di scambi fra gen-ti, culture ed economie diverse (ha la fiera ed il mercato da antica data), Valeggio è famoso soprattutto come la patria del tortellino (l’ombelico di Ve-nere: secondo la definizione Chioni).La storia del tortellino viene ricostru-ita da Vincenzo Marchesini in poche note: lo hanno portato ed elaborato le pelarine e le mondine provenienti da Mantova, Reggio, Modena, Bologna)Il Sig. Bepi Bertaiola, titolare dell’An-tica Locanda, li servì per primo agli ospiti di passaggio come piatto per-sonalizzato.Molteplici sono le differenze con prodotti similari emiliani sia nella pasta (più fine) di avvolgimento, che nel ripieno (di carni varie ed arrosto) e nel condimento.Se ne parla già dal 1925, a Valeggio, quando il piatto era servito nei luo-ghi di sosta preferiti dai postiglioni che percorrevano le strade postali.Nei locali pubblici si cucinavano le trippe, le paparele, il risotto coi fega-dign, il brasato di manzo, i pesci di fiume e di lago (ottimo era il luccio in bianco), il baccalà alla veronese con polenta, il lesso con la pearada … e

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LUNI UQ h 04.29 • MERCOLIS. Verdiana Sette fond. dei Servi della B. V. M. (12.2)

Presentaz. del Signore S. Simeone vescovo

S. Biagio e S. Ansgario (Oscar) S. Corrado e S. Mansueto

S. Andrea Corsini e S. Gilberto vescovo S. Amata

S. Agata S. Pier D. (23.2), S. Eleonora

S.Paolo Miki e compagni, S. Dorotea Cattedra di S.Pietro Apostolo

S. Teodoro S. Policarpo vescovo (26.1)

S. Gerolamo E. (20.7), S. Giovanni di M. S. Edilberto re

S. Apollonia S. Cesario e S. Vittorino

S. Scolastica S. Claudiano, S. Alessandro

B. V. Maria di Lourdes S. Gabriele dell’Add., S. Leandro

S. Eulalia S. Romano abate

S. Beatrice S. Giusto

S. Valentino m., SS. Cirillo e Metodio (7.7)

S. Faustino e S. Giovita

S. Giuliana

MARTI La candelora SOBIA

MERCOLI Benedisio’ gola VENDRI

SOBIA grasa SABO

VENDRI gnocolar DOMINICA III Quaresima

SABO LUNI LP h 19.20 •

DOMINICA V T. O. MARTI

LUNI pignatar LN h 15.40 • MERCOLI

MARTI ultim de carneval SOBIA

MERCOLI Le ceneri VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA

SABO LUNI

DOMINICA II Quaresima

LUNI PQ h 08.47 •

MARTI

Febrar febrareto, curt e malengreto

Ala Madona de la Sariola da l’inverno sema fora;

Inizio delle QuarantoreSinque feste de Febrar sol disgrasie le pol portar

ma se pioi o tira vento, per quaranta dì ghe sema drento

Se magna de magro

SERATA TEATRO: “Intrighie e destrighi”Per San Simon se caa le rae e anca i raon

La legna de salgar la brusa quando ghe par

SERATA TEATRO: “Un grande scherzo”

FESTA PATRONO PARROCCHIALEMERCATINO EQUO SOLIDALEGIORNO DEL BRAILLE

Giornata per la vitaSagra ai Foroni - Festa del singleCARNEVALES

SOSOLADA - AS.LI.PE.VA. - al Palazzetto

A nar se leca, a star se seca

Se Febrar l’è sensa luna,de do vache vendene una

Prin dì de Quaresema - Se magna se magroDigiuno e astinensa

Se magna de magroSerata danzante AS.LI.PE.VA

Se parla con ci sa, se trata con ci ga

Se no ghe fuse Genar e Febrar, Mesa QuaresemaMERCATINO ANTIQUARIATO

tuc’ i faria ‘l pegorar

FESTA DEGLI INNAMORATI

GIORNATA DEL MALATO

Ci la misura la durae ci la dura la vensi

1 febbraio il sole sorge alle 7.45, tramonta alle 17.28 15 febbraio il sole sorge alle 7.27, tramonta alle 17.48

scarpolì - famiglia fornari (Ciaci) e apprendisti (anni ‘20)

GUARDIA MEDICA OSPEDALE: tel. 045 6338111Tutti i giorni dalle 20.00 alle 08.00Pref. dalle 10.00Fest. dalle 08.00

UTAP: Segreteria tel. 045 6338522 Feriale mattino 08.00-12.30 Feriale pomeriggio 14.30-20.00 Sabato mattino 08.00-10.00

Page 6: Calendario Raccolta Differenziata 2016

accolta con vera soddisfazione e grande festa.Quel che ne seguì poi è tutta un’altra storia.

antichi mestieri: el scarpolì

Na olta se nasea olenter pepartera, dala primaera a l’autuno, specialmente i bu-telec’, ciapando bote, scorsade, ponside e sinbatiture. Coi sandai po’ se nasea dapartut: i era do-perai soratut par laoro e i era comodi.A casa le done le doperaa le soare e i supei.Co le sgalmare se pasaa l’inverno: le ghea el fer nciodà ‘n ponta a forma de luneta (a mezzaluna). Par daquar, o quando pioea, gh’era i stiai de guma.Le scarpe, quando le gh’era, le se tegnea sol

par le feste.I scolari sior i ghea la busta de coram par nar a scola. Qualchedun el doperaa la va-lisa de carto’.Quel che se metea ai pe el le vendea el scar-poli ma anca el le giustaa, parché tut se do-peraa fin che no l’era propio frust.A solar le scarpe se nasea dal scarpolì:i tac, senpre roc’, i era na desperasio’.Lu el doperaa somensine, rebatign, spago, cola, pegola, perforatrice … tuc’ destes sul so banchet.L’era sentà su na caregheta basa ndo che ‘ laoraa.Coi fer e le punte el fasea pasar el spago; co la pegola el stupaa i bus e ‘l rinforsaa la gaeta par farla durar e no pasese l’aqua.Par onser el coram el ghe metea del gras.El doperaa la lìsena par taiar la pel e col martel el rebatea le broche sula forma de

fer streta ‘n mes ai senoc’.Col coram el fasea le cinghie (le senge) e i solign. El dasea la patina e, co na pesa o na spa-sola, el lucidaa la pel dele scarpe, propri come noe.Dopo è vegnì le frabiche artigiane de scar-pe e de tomae (Vaccari, Falca…).Ades oramai de vec’ scarpolign a Vales no ghe n’è pù. Se ricorda sol l’ultim scarpolì de Salionse.Gh’è restà qualche botega de scarpe en pia-sa e pochi banchec’ al marcà.En piasa San Roc gh’è ‘n scarpolì, che l’è ‘n foresto…Ma no i è pù le scarpe de pel, o i sandai bogn de na olta: ades gh’è le scarpe da te-nis, che no se sa de cosa i è fate, che le par grande come dele barche.

Storia de Vales

Valeggio sul Mincio nella grande guerra

Nel 1914 gli abitanti di Valeggio, pressochè tutti cattolici, frequentava-no assiduamente la chiesa.Molto seguite erano le processioni della Madonna del Rosario e di San Luigi Gonzaga.Ma anche le idee socialiste, prove-nienti dal Mantovano, avevano tro-vato in paese un certo sviluppo (Ma-rio e Pietro Murari ne erano i princi-pali esponenti).Pro o contro la guerra? La cittadi-nanza era divisa in interventisti e neutralisti. Un sodalizio certamente interventi-sta era quello del locale Tiro a segno.Nell’aprile 1915, coi soci della se-zione del Tiro a segno di Verona, si organizzò una marcia dimostrativa a Custoza e Valeggio. A mezzogiorno giunsero sotto il Ca-stello Scaligero.Dalle autorità e dai soci locali del Tiro a segno fu loro offerto un Ver-muth d’onore in Municipio ed il pranzo al ristorante Gandini (ex al-bergo Al Sole).Si era costituito tra le signore del pae-se un Comitato pro lana, che raccolse e inviò molte casse di indumenti al fronte; ne furono promotori i conti Portalupi, il Comune, la Cassa Rura-le Pro Patria, il Circolo cattolico e la Società Elettrica Valeggiana.Le colline di Valeggio e il loro dolce degradarsi verso la Valle del Mincio, si prestavano ottimamente per le esercitazioni paramilitari dei giovani (dai 10 ai 15 anni) del Corpo Giovani Esploratori Italiani.Proprio a loro favore la Compagnia drammatica Oberdan recita al Teatro sociale della Rocchetta, allora gestito dalla Società Operaia. Pure la locale filodrammatica ‘Frates’ si esibisce nel ‘Birichino di Parigi’.Durante il periodo bellico, Toni Bel-trame diresse al Teatro parrocchiale una compagnia filodrammatica che intratteneva i soldati di stanza in pa-ese.Ricordiamo un atto eroico di guerra. Nell’agosto del 1916, Domenico Darra (Menego de Guerino), noto costruttore di calessi, carrozze e ‘ba-rachine’ (barocine), combatteva pro-prio a fianco di Enrico Toti, l’eroico bersagliere mutilato ad una gamba, che ripetutamente ferito, lanciò con-tro gli Austriaci la sua stampella, non avendo altro.Toti, mortalmente ferito, fu soccorso dal Darra, che, sotto il sibilare delle pallottole nemiche, lo portò in un vicino ospedale da campo (Ernesto Barbieri).Valeggio, sui fronti della grande guerra, ebbe a soffrire la perdita di molti giovani.Il sindaco Angelo Fossa comunica-va alla famiglia, “con tutta la cautela possibile”, la notizia della morte del caduto.

1917, Caporetto! L’incombente pericolo dell’invasione nemica fece predisporre delle opere di difesa: sulle colline moreniche cir-costanti il paese e su Monte Ogheri furono scavate profonde ma semplici trincee, cioè prive di camminamen-ti e di tutti quegli altri accorgimenti sufferiti.Dopo feroci combattimenti avvenu-ti sulle montagne dell’Adamello, sul Grappa e lungo le sponde del Piave, la guerra ebbe termine e la pace fu

FebbraioFebruar / February

raccolta zona Braccolta zona a

Per informazioni, chiamare il numero

045/6339811orari Isola Ecologica sul retro del calendario

SECCO-UMIDO-VERDE

UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

SECCO-UMIDO

UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO

PLASTICA-LATTINE

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SECCO-UMIDO

VERDEUMIDO

PLASTICA-LATTINESECCO

UMIDO

UMIDO

SECCOCARTA

UMIDO-VETRO

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UMIDO

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UMIDO-VETRO

sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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MARTI UQ h 00.12 • SOBIAS. Albino S. Patrizio vescovo

S. Basileo S. Cirillo di Gerusalemme

S. Cunegonda regina S. Giuseppe

S. Casimiro confessore , S. Lucio I S. Adriano m., S. Ambrogio Sansedoni

S. Adriano di Cesarea martire (8.9) S. Nicola di Flue

S. Coletta Boylet S. Lea

S. Perpetua e S. Felicita S. Turibio de Mogrovejo

S. Giovanni di Dio confessore S. Romolo e Agapito

S. Francesca Romana Annunciazione della B. V. M.

S. Quaranta m. di Sebaste, S. Simplicio S. Teodoro vescovo

S. Costantino confessore S. Ruperto vescovo

S. Teofane, S. Massimiliano DELL’ ANGELO - S. Sisto III papa

S. Rodrigo S. Guglielmo Tempier

S. Matilde regina S. Zosimo

S. Longino - S. Luisa S. Beniamino

S. Eriberto vescovo

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA Le PaLMe

SABO LUNI

DOMINICA V Quaresima MARTI

LUNI MERCOLI LP h 13.01 •

MARTI SOBIA Santa

MERCOLI LN h 02.55 • VENDRI Sant

SOBIA SABO Sant

VENDRI DOMINICA PaSQUa

SABO LUNI de PaSQUa

DOMINICA VI Quaresima MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI PQ h 18.04 • SOBIA UQ h 17.82 •

MERCOLI

Se de Marso no se ncodega, de Magio no se sega

FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA

Se magna de magroSe te ol dentar nero, mostreghe ‘l cul al prin de Marso

FESTA DEL PAPÀ SAGRA A VANONI - REMELLI

Se magna de magro GIORNATA DELLA GIOVENTU’PREMIO RONDINIEQUINOZIO DI PRIMAVERA

Ci de Marso ga ancor legna,l’è mei che i se la tegna

PARCO G. SIGURTÀ – Inizio stagioneTulipanomaniaAnniversari di matrimonio - Valeggio

L’aqua no la fa miga ‘l mur,ma la le fa dentar dur

No gh’è vendri sant al mondo,che la luna de Marso no l’abia fat el so tondo

FESTA DELLA DONNA Ingresso gratuito per le donne a Parco G. Sigurtà

Digiuno e astinensa, se magna de magroMadona dei fameiSerata danzante AS. LI. PE. VA.

Se Marso buta erba, April buta merda

Se magna de magro

La luna de Marso la segna fin de Setenbre

De Marso ci no ga scarpe va descalso

MERCATINO ANTIQUARIATOINIZIO ORA LEGALE

Se va ‘n canpagna a magnar i oi

MERCATINO EQUO SOLIDALEAntica sagra di primavera in Ariano

Ci speta le scarpe del mort, el fa ora a nar descalso

Se se ol arbinar, bisogna pur cuciarse

Mars sut, ma miga masa

Bela coa, bruta caala

1 marzo il sole sorge alle 7.04, tramonta alle 18.08 15 marzo il sole sorge alle 6.38, tramonta alle 18.27

ambulanza ospedale - ditta fascinelli (anni ‘20)

Page 8: Calendario Raccolta Differenziata 2016

nel paesaggio economico-sociale sia del capoluogo, che delle borgate, esempi di una cultura oramai perduta. Accenniamo ad alcune di esse:Al Castello, inizio Via ZamboniLa Rosa (sorelle Bertoli), Via ZamboniAla Colomba, Via A. SalaCircolo Enal, Via A. SalaDal Merlo (ora Bue D’Oro) Via A. SalaLe Sparasi, Via A. SalaBerto mantoà (poi da Guli), Via RomaLe Dore, Via Roma, con telefono pubblico,Dale Beate (Darra - Ghiri), Via G. Bel-trameEl Gilio, Via A. MurariLa Palmina, Via A. MurariOstaria Al Sole (Gandini), Via A. MurariBenaglia, con stallo, fine Via A MurariLicensì de Bigagnol, C.te. CittadellaItalia (Al Palpì, Teresì), Via J. Foroni

Le tre culate (ex Enal), Via CastelloI combattenti, corte in Via CastelloDala Liseta (poi Cavallino), Via N. BixioEnal (poi Scorpione) Via IV NovembreDa Ciocaì, Via GoitoDala Drosila (ora Borsa), Via GoitoDale Gnoche (sorelle Molinari), Via S. RoccoDa Cipriani, Via S. RoccoTrattoria Al Pero, con telefono, C.te Cu-stozaAl Bersagliere (da Bertagnina), Via BastiaLe Ciabale (ora Central), P.zza C. Alberto Da Snaider (ora Lepre), Via Marsala

Ostarie e licensì troviamo anche nelle frazioni ed in altre località ove si pote-va gustare del buon vino alla frasca: Sa-lionze (da Bigon, da Luccon, Alla Stella d’Italia, da Preosti, Fiaschetteria in bor-

go Stazione), S. Lucia ai monti (Balansa, Belvedere, Grotta), Loc. Vantini (Gino – da l’osto), Mazzi (Enal, Impero), Loc. Ro-setti, Vanoni (da Marastì, poi Colomba), Remelli (Dopolaoro, Simo’…), Borghetto (L’Ortaia - da Cencio, Al pesce - Gaspa-rì, Da Bepi), Loc. Ariano (da Barbaro), Loc. Fenili (Enal), Loc. Gardoni (Circolo Combattenti)…

Migole de dialet

boscarola = lumacabraésa = bravura, abilitàbraitu = bravura, bizzarriabrasa = bracebrocol = cavolo verzabroda = pastone per maialibrogna = prugna (frutto)brognara = albero di prugne

antichi mestieri: el selar

Francesco Murari (detto Chéco, o Cornelio) (1900-1975) era noto come sellaio, ma anche come musicista dilettante: suonava il contrabbasso con quei da Vales (Vittorio Guerra, Bepi Benaglia, Bepi Bertaiola, Cipriani…), come appare in alcune foto del tempo. Il figlio Cornelio Murari, che con i fratelli Gustavo e Roberto ne ha proseguito il mestiere (selle, poltrone, materassi, tende), ci racconta del lavoro del padre.Strumento principale era una morsa fissa, a pedali, vecchia di 100 anni, mostrata con orgoglio e rimasta ancora oggi.Altri attrezzi erano: lesina, punte, aghi, filo, pece (pegola), colla, mesaluna (un coltello che tagliava e sagomava pelle o coram alla misura desiderata)...La patinatrice serviva per portare allo spessore desiderato il cuoio da lavorare.Con la lesina si rifilava il cuoio e con le cuciture si assemblavano le diverse parti.La pelle necessaria era acquistata a Verona e a Bussolengo e la ferramenta necessaria proveniva dai Bottacini di Villafranca.I sellai realizzavano in cuoio l’equipaggiamento necessario per i cavalli: collare, o collana col legnas, sella, soprasella, sottosella, schenal; in base alla misura delle bestie cui erano destinate le selle, erano già pronti 3 o 4 telai di legno, tanto per cominciare. Nell’imbottitura era impiegata la paglia. Si rifornivano di finimenti i careter de Vales, che alora ghe n’era na mota: cinghie del basto e del morso, sotocoa, paramosche bianco (a coa de caal), una tela coprirece, corde di campanelli, che servivano per poter viaggiare di notte col cavallo. Si andava per lavoro a Verona, a Mantova ed altrove.Si confezionavano anche fruste (scurie) con manico e treccia, redine di cuoio (de coram o de coramela), caesa, brie, paraoc’, portastanghe co le cinghie tacade ala sela, sotopansa e sotocoa, braga, frontal, nasal e musarola, tirador (che serviva ad aggiungere al tiro altri cavalli)…Fornivano pure cinghie di cuoio per macchine operatrici e cuscini per trattori.Alla barocina (i la fasea alora Fascinelli, Darra, Castellazzo, Cressoni detto Galina…) el selar el ghe metea de sora la capotina co le so fase.Carrozze antiche col capitonè, sfoggiavano i siori: Fiocco, Portalupi. Bazzoli, Carteri, Gottardi.Si lavorava anche alla festa par quei da campagna (e rimaneva poco tempo per andare a morose).Stai e ostarie avevano anelli e ganci attac-cati al muro per legarvi i cavalli (come da Venturi in Circonvallazione Sud).Partecipavano spesso all’esposizione della fiera de San Valentì a Bussolengo.Poi sono arrivate le automobili e sono cambiati gli articoli prodotti: allora, in paese a Valeggio, le auto si contavano con le dita di una mano.

(Testimonianza: Sig. Cornelio Murari)

Le ostarie

Vogliamo ricordare le ostarie, un tempo presenti sul territorio di Va-leggio, come la famosa Ostaria del Pollo: si tratta di luoghi caratteristici

marzoMärz / March

raccolta zona Braccolta zona a

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UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO-VERDE

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

SECCO-UMIDO-VERDE

UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO-VERDE

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

VERDESECCO-UMIDO

UMIDOPLASTICA-LATTINE

SECCO

UMIDO

VERDEUMIDO

SECCOCARTA

UMIDO-VETRO

VERDEUMIDO

PLASTICA-LATTINESECCO

UMIDO

VERDEUMIDO

SECCOCARTA

UMIDO-VETRO

VERDE

UMIDO-PLASTICA-LATTINESECCO

sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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MartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedì

sEccoRestmüll

Dry waste

umIdoBiomüll

Organic waste

PlastIcaKunststoff

Plastic

cartaPapierPaper

Page 9: Calendario Raccolta Differenziata 2016

aPriL 20161 172 183 194 205 216 227 238 249 25

10 2611 2712 2813 2914 301516

VENDRI DOMINICA IV T. P. S. Ugo S. Aniceto papa

S. Francesco da Paola confessore S. Emma e S. Galdino

S. Riccardo vescovo S. Emogene

S. Isidoro confessore e dottore S. Adalgisa, S. Aniceto

S. Vincenzo Ferrer S. Anselmo vescovo

S. Pietro M. da Verona S. Sotero e S. Caio papi e martiri

S. G. Battista de la Salle (15.5) S. Giorgio martire, S. Adalberto

S. Dionigi vescovo S. Fedele da Sigmaringen

S. Demetrio S. Marco Ev. patrono di Borghetto

S. Maddalena di Canossa, S. Terenzio S. Cleto e S. Marcellino papa

S. Stanislao (7.5) S. Zita

S. Zeno (21.05), S. Giulio papa S. Pietro Chanel, S. Valeria

S. Martino I papa, S. Ermenegildo S. Caterina da Siena Patr. d’Europa (30.4)

S. Giustino, S. Abbondio e S. Procolo S. Pio V papa (5.5)

S. Annibale

S. Lamberto

SABO LUNI

DOMINICA otaVa II T. P. MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI LP h 07.25 •

SOBIA LN h 13.25 • SABO

VENDRI DOMINICA V T. P.

SABO LUNI

DOMINICA III T. P. MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA PQ h 06.00 • SABO UQ h 05.30 •

VENDRI

SABO

Antica sagra al BarozzinoEl dì dei cuchi

BENVENUTA PRIMAVERAMERCATINO EQUO SOLIDALE

Marso sut, April bagnà,beato ‘l bacan che à somenà

Antica sagra a BorghettoAntica sagra al Fontanello

Tri aprilanti, quaranta dì somilianti De April no state sliserir

De April caa la scala dal fenil

De April la mare de l’invernoa se scondi sul fenil

April sparasar, Magio siresar

Chiusi gli Uffici Comunali per festività

Tuc’ i dì nasi ‘n cuco: beati ci le pelaMERCATINO ANTIQUARIATOPrime comunioni a Valeggio

Ogni coada la ga el so sbarlot,tuc’ i gnai i ga el so scagarot

FESTA DELLA LIBERAZIONE

Somensa dura, galeta sicura Caal che se olta ‘ndrio el ga poca oia de nar ‘nnansi

Ci ol na bona galeta,a San ‘Se, en se la meta

Serata danzante AS.LI.PE.VA

Quando ‘l cuco el taca a cantar,i morar i taca a butar

L’inverno el finisi co la luna de April

1 aprile il sole sorge alle 6.06, tramonta alle 18.49 15 aprile il sole sorge alle 5.40, tramonta alle 19.07

coppia di buoi - loc. pozzi (anni ‘40)

SOS AMICAServizi alla persona, tutto a domicilioTel. 348 8283249 - 329 8268949

Page 10: Calendario Raccolta Differenziata 2016

in campagna. D’inverno si applicavano ramponi per il ghiaccio o ferri con la bar-beta en ponta.L’assistenza per la ferratura durava circa 20 minuti. Occorre notare che il cavallo, correndo (come è per Varenne), incrocia le zampe e può anche ferirsi per cui oc-corre una giusta ferratura correttiva. Preparavano pure le parti in ferro degli aratri: l’olivier di legno (Luca da Posol, falegname, li costruiva) con barisol, due ruote e timone: è un aratro ad ala fissa e, di solito, era di legno di castagno ed ave-va una leva di regolazione. I ferar facevano pure delle vere opere d’arte in ferro battuto, non saldato, come la cancellata di Giarindo (sostituita da pochi anni), posta vicino all’ingresso del Castello Scaligero.Fornivano pure la ferramenta dei carec

(sbaril) e dei barocign (le staffe).Episodi e fatti particolari sarebbero molti e ineterssanti. Ha partecipato a 10 o 12 gare di mascalcia a livello nazionale, in Emilia, a Modena ed altrove ottenendo premi (terso el pu stras), fotografie, me-daglie, diplomi e riconoscimenti.

(Testimonianza: Sig. Paolino Mezzani)

la canpana de mesdì

Quando sona la canpanaDe mesdì al me paesI ricordi dentro de mi i va lontà…E i camina co la me giovinesa.

Ricordi bei de casa miaquasi quasi sento ancorl’udor de quel bo’ minestro’

e quela bela taola pareciada…parea senpre festa!

Anca se gh’era l’aqua frescaal posto del vi…come l’era bel catarsetuc’ ‘nsieme a mesdì!.

(Sig. ra Bruna Preosti – Fascinelli)

Antica sagra al Fontanello(Ottava di Pasqua)

Radunava gli abitanti delle vicine località (Pasquai, Bonfaini, Tonoi, Momogarì, Barosì, Fornel, casa Totola, Lansec’…). I sagraroi arrivavano in bicicletta da Salionze e dal capoluogo. Si allestivano stalli a Ca’ Prato e all’osteria del Fontanello.Attrazioni: banchetto con mandolato, tiramolla, croccante… cuccagna e ballo sul seles, talvolta il cancinculo.

La storia de Vales

3a Guerra d’indipendenza (1866)

Il Presidente del Consiglio Bettino Ricasoli e la Destra di governo inse-riscono l’Italia (1866) nella tensione esistente tra Prussia ed Austria anche per prevenire l’azione di forza pro-gettata dalla sinistra mazziniana e da Giuseppe Garibaldi.Borghetto era italiana già dal 1859 ed il mezzo del corso del Mincio segna-va il confine.Valeggio invece era ancora soggetta all’Austria come Mantova, il Veneto e Udine. Nel marzo del 1866 cominciarono a circolare voci di un prossimo conflitto.8 Aprile 1866. Berlino. Otto von Bi-smark, cancelliere tedesco, propone una alleanza offensiva e difensiva, con trattato segreto tra Prussia ed Italia contro l’Impero d’Austria. Essa ha la durata di tre mesi e non prevede paci separate.27 aprile. Inizia la mobilitazione dell’esercito italiano.5 maggio. Giunge l’offerta austriaca del Veneto (ma rifiutata dall’Italia) tesa a scongiurare la guerra.

Mestieri: el ferar(il maniscalco)

Il lavoro di maniscalco era importan-te quando circolavano ancora poche automobili ed a trottare erano solo i cavalli…Berto Mezzani (detto Coco, 1913-1984) faceva il maniscalco ed era già in pensione alla fine degli anni ’60, ma lavorava saltuariamente ancora nel 1971.Paolino Mezzani, che ha esercitato il mestiere di maniscalco ambulante con furgone e corredo di mascalcia, descrive il lavoro svolto prima da suo padre e poi da lui stesso. Ora il figlio di Paolino continua la tradizione di famiglia.Avevano inizialmente in affitto la bottega de banda ale Pastore, sino al 1954, tra l’osteria e il molino, vicino a La Torre, poi il locale sotto il ca-stello. Nel 1956, sotto naia, Paolino aveva chiesto di fare il maniscalco a Pinerolo, ma, invece, l’hanno inviato bersagliere a Napoli. Tornato a casa, ha continuato a ferrare i cavalli e produceva per tempo, d’inverno, cir-ca 1000-1500 paia di ferri. I ferri di cavallo pronti da montare in giornata erano preparati a mano dalle 5 alle 8.Il fratello Luigi, deceduto da poco, era un battitore di mazza fenomenale.Avevano come attrezzi: forgia, tena-glie, fucina, mazza, incudine (ancu-sen)… L’orario di lavoro iniziava pre-sto e la giornata era assai lunga. Si ferravano i cavalli mantenendo “ferro magro interno e ferro grasso esterno”; per i cavalli più grossi e per le vacche vi erano le cosiddette ciape e con l’incastro inglese si fa la pulizia delle unghie. Il foro del chiodo dei ferri rotondi è importante per la bestia, sia per posi-zionamento che dimensione.Il ferro, posato ancora caldo, pareg-giava l’ongia già limata e preparata e produceva l’odore dolciastro caratte-ristico del fumo d’unghia bruciata.Per trattenere il cavallo durante la posa vi erano le gabbie apposite (ma poco usate). Si ferravano cavalli dei contadini, ca-valli dei carrettieri, e cavalli dei siori (Carteri, Fiocco, Gottardi). Nel sabato di mercato molti condutto-ri si fermavano al stal (da Toni, Gan-dini…), ma andavano sovente anche

aprileApril / April

raccolta zona Braccolta zona a

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UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO-VERDE

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

SECCO-UMIDO-VERDE

UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO-VERDE

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

VERDESECCO-UMIDO

UMIDO-CARTAVETRO

UMIDO

VERDEUMIDO

SECCOCARTA

UMIDO-VETRO

VERDEUMIDO

PLASTICA-LATTINESECCO

UMIDO

VERDEUMIDO

SECCOCARTA

UMIDO-VETRO

VERDE

UMIDO-PLASTICA-LATTINESECCO

UMIDO

sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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VenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabato

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cartaPapierPaper

Page 11: Calendario Raccolta Differenziata 2016

MaGio 20161 172 183 194 205 216 227 238 249 25

10 2611 2712 2813 2914 3015 3116

DOMINICA VI T. P. MARTI S. Giuseppe lavoratore e artigiano S. Pasquale Baylon

S. Atanasio vescovo S. Giovanni I papa, S. Venanzio

SS. Filippo e Giacomo (11.5) Celestino V (Pietro di Morrone)

S. Ciriaco e S. Porfirio S. Bernardino da Siena

S. Pellegrino S. Zeno (12.4), S. Cristoforo M., S. Vittorio

S. Giuditta S. Rita da Cascia

S. Flavia S. Desiderio

S. Desiderato v., Madonna di Pompei B. V. Maria Ausiliatrice

S. Geronzio, S. Pacomio S. Beda (27.5), S. Gregorio VII

S. Antonino vescovo S. Filippo Neri, S. Eleuterio

S. Fabio S. Agostino di Canterbury (28.5)

SS. Nereo, Achilleo, Domitilla S. Emilio, S. Geermano

B. V. M. di Fatima S. Massimino vescovo

S. Mattia ap. (24/25.2), S. Bonifacio m. S. Felice I papa

S. Torquato Visitazione della B. V. M.

S. Ubaldo vescovo

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA aSenSa SABO LP h 23.16 •

VENDRI LN h 21.31 • DOMINICA VIII T. O.

SABO LUNI

DOMINICA VII T. P. MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI PQ h 19.03 • DOMINICA IX T. O. UQ h 14.13 •

SABO LUNI

DOMINICA PENTECOSTE MARTI

LUNI

FESTA DEL LAVORO - 70° anniv. SAGRA DI S. EUROSIA a S. Lucia dei Monti

ANNIVERSARIO FINE II GUERRA MONDIALE

Pellegrinaggio alla Madonna del Frassino

Ci ol el pom sbasa la rama,ci ol la fiola caresa la mama

Oia o no oia, Magio el meti la foia

Ci no se le cata per l’Asensa,per tut l’an la resta sensa

Ci dormi coi cagnel se desmesia coi pulsi

MERCATINO ANTIQUARIATO

Ordinazioni presbiterali Nprestar e vender i é parent del pianser

FESTA DELLA MAMMAVALEGGIO VESTE IL VINTAGE

GIORNATA DELL’EUROPA De Magio anca i musi i se fa coragio

L’è pesi de na tonpesta de Magio Corpus Domini: S. Messa al castelloBarbi e rane mai de Magio

Magio fresco e bagnà, bo per le vegne e anca per el pra

Serata danzante AS. LI. PE. VA.

Magio ortolà, tanta paia e poc gra

Magio sut, se fa de tut

Segni di sensibilità - Chiusura

I corni i è conpagn dei denc’, i da’ fastidi fastidi fin che i se ndosa

GIORNATA D. COMUNICAZIONI SOCIALI MERCATINO EQUO SOLIDALE Festa della scuola dell’infanzia - Valeggio

1 maggio il sole sorge alle 5.14 tramonta alle 19.27 15 maggio il sole sorge alle 4.55, tramonta alle 19.44

1° maggio 1946 - p.zza c. alberto

A l’osel ngord ghe crepa ‘l gos

Page 12: Calendario Raccolta Differenziata 2016

Ora si usa la Vinavil in confezione, ed è una signora colla che non presenta i pro-blemi che aveva invece la graela.Il legno tiene bene il caldo ed isola l’am-biente.Spesso si tornivano le gambe dei mobili, in vari modelli, e si sagomavano i bordi.Produceva tavolini: piccolo, o medio, o grande (a ripiano semplice, o doppio, o triplo e con la vite di legno regolabile), detti anche “cavalier servente”.Si costruivano scale, ballatoi con ringhie-ra e colonnine in legno tornito: le colon-nine masete (una volta ne sono state pro-dotte 700 per La Cà).Pochi erano i serramenti.Erano invece molte le botti, le brente tra-asadore, le assi da bucato (as da laar) per le donne e le barele per le laandare.El carador costruiva le ruote dei carri (i ghe pensaa lori), ma, qualche volta, per

loro si facevano in legno alcuni mozzi di ruote (con raggi a 4 querte).Preo e panara erano all’ordine del giorno: una volta Maseti ne ha voluta una da 80 cm. che poi ha mostrato al mercato.C’erano articoli che altri non facevano (ma sempre su modello): rebalse in serie, assicelle di larice (maschio e femmina) per pavimenti ad incastro disposti a spi-na di pesce.Vi erano poi i bastoni da passeggio, le “collane” per cavallo (la parte in legno era poi rivestita in pelle dal sellaio), e i portanon per cavalli della Ditta Pariani di Milano.Normalmente gli acquisti di legname ed altro materiale necessario avvenivano presso presso i Dal Gal a Villafranca e i Giarola a Verona.La “formica” è venuta dopo, ma già siamo in tempi più recenti quando le fabbriche

hanno iniziato a produrre in serie.

(Testimonianza: Sig. Antonio Pavan)

Migole de dialet

canalus = tracheacano’ = parte avariata di salumecanòt = fusto del granturcocanotar = campo di granturco cantonsì = cantucciocapola = cappio, nodocapùs = cavolo cappucciocarol = tarlochiet = calmociacanei = soldiciae = chiaveciapì = mollettacinada = pagliacciatacioc = schiocco, scoppio

La storia de Vales

1916 Primo inverno passato in trin-cea; inizia il secondo anno di guerra e assai dura diviene la disciplina per i soldati al fronte.Non vi è soluzione alla guerra mon-diale che si prolunga e si complica: diventa guerra di posizione e mobi-lita grandi masse di soldati; al fronte si costruiscono lunghe ed intricate trincee dall’una e dall’altra parte.Diversi sono i fatti d’arme e gli inutili spargimenti di sangue da ricordare.11 marzo. Quinta battaglia dell’Isonzo.26-27 marzo. Terzo convegno degli Alleati e seconda conferenza di pace proposta dai partiti socialisti.Battaglie primaverili avvengono in montagna (Battaglione Monte Baldo e Batt. Verona, con la classe del ’96, sono prima sull’Altissino e poi in Val di Loppio). Cadono al fronte Mazzi Domenico (1915), Dalla Valle Olindo (1915, Altissimo), Foroni Fortunato di Fe-lice (1915) e Tosoni Emilio Angelo (1916, Monte Zugna e Vignola).Avviene la crisi dei comandi della I Armata con relativo avvicendamento dei comandanti.14 maggio. Strafexpedition austriaca in Trentino.10 giugno. La controffensiva italiana, svoltasi tra Adige e Brenta, arresta gli Austriaci.4 agosto. Sesta battaglia dell’Isonzo e conquista italiana di Monte Sabotino e Monte S. Michele.Offensiva italiana sul Lagorai.14 settembre. Settima battaglia dell’Isonzo.1 novembre. Ottava e nona battaglia dell’Isonzo con grandi perdite umane.Battaglie sul Pasubio (vi si scavano interminabili gallerie).Quarto convegno interalleato.12 dicembre. Tentativo di avviare trattative di pace.

(Il Baldo, n 7. CTG, Caprino,1996)

antichi mestieri:el marangò

Antonio Pavan, valeggiano di ado-zione, ma nato a Verona, è sanzenato.Ha imparato il mestiere di falegna-me (marangò) nella botega del padre, che non trattava carri e carretti, se non occasionalemente.Costruiva soprattutto piccoli mobili d’occasione: il mungivacca, ad esempio, è una sedia di legno friulana con spal-liera (ne ha fabbricate a centinaia).Sedie (careghe) e i loro complementi andavano per la maggiore; ne ha pro-dotto anche per la Taverna Fregoso di Garda.Nella bottega di Antonio tutto fun-ziona ancora, come un tempo: si ri-cavano ancora le assi dai tronchi se-condo lo spessore desiderato.Legni impiegati sono: platano, siresa-ra, morar…Il faggio bianco è usato in prevalenza (al 90 %); il platano, legno leggero (e magro), che ha quasi la stessa venatu-ra del faggio, è duro abbastanza, ma spesso viene aggredito dai tarli.Altri legni sono: morar de lasta, ca-stagno, robinia, rovere, noce super, nostrana o di Sorrento .I contadini sovente provvedevano al legno necessario fornendo cornal (corniolo) adatto per i denti dei re-stei.Si preparava la cola graela, in scaglie, bollendola in una doppia pignata in ghisa; scaldavi l’acqua che scioglieva la colla, che usavi prima che la se so-rese (sinò no la tiraa pù).

maggioMai / May

raccolta zona Braccolta zona a

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SECCO-UMIDO-VERDE

PLASTICA-LATTINE

UMIDO

SECCO-UMIDO-VERDE

UMIDO-CARTAVETRO

SECCO-UMIDO-VERDE

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UMIDO

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PLASTICA-LATTINESECCO

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VERDEUMIDO

sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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Page 13: Calendario Raccolta Differenziata 2016

GiUGno 20161 172 183 194 205 216 227 238 249 25

10 2611 2712 2813 2914 301516

MERCOLI VENDRIS. Giustino S. Gregorio Barbarigo, S. Ranieri

SS. Marcellino e Pietro, S. Erasmo S. Marco e S. Marcelliano

S. Carlo Lwanga e compagni S. Romualdo (7.2), S. Giuliana F.

S. Francesco Caracciolo e S. Quirino S. Silverio e S. Ettore

S. Bonifacio vescovo S. Luigi Gonzaga confessore

S. Norberto vescovo S. Paolino di Nola, S. Tommaso More

S. Roberto vescovo Vigilia di S. Giovanni Battista

S. Medardo vescovo Natività di S. Giovanni Battista

SS. Efrem siro (18.6), Primo e Feliciano S. Guglielmo abate

S. Asterio vescovo S. Giovanni e Paolo martiri, S. Rodolfo

S. Barnaba apostolo S. Cirillo d’Alessandria (9.2)

S. Giovanni da S. Facondo e S. Basilide S. Ireneo (3.7), S. Attilio,

S. Antonio da Padova SS. Pietro e Paolo apostoli

S. Eliseo Santi primi martiri di Roma

S. Vito, S. Modesto, S. Germana

S. Quirico e Giulietta

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA XII T. O.

SABO LUNI LP h 00.59 •

DOMINICA X T. O. LN h 05.01 • MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA XIII T. O.

SABO LUNI UQ h 20.20 •

DOMINICA SS. TRINITÀ XI T. O. MARTI VIGILIA SS. PIETRO E PAOLO

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI

SOBIA

L’è bo come San Giustì Schei e roba i scondi la goba

FESTA DELLA REPUBBLICA

GIORN. MOND. CONTRO LE LEUCEMIEGIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATOSOLSTIZIO D’ESTATE

Giugno sensa capel el te brusa ‘l sarvel

FESTA DEL NODO D’AMOREPonte Visconteo FESTA DELLE ASSOCIAZIONI

A stuparghe la boca a’n babalo’no gh’é asè né bonbas né coto’

Istà no l’è, se mosche no gh’è

Ci patisi conpatisiCHIUSURA DELL’ANNO SCOLASTICO

GIORN. MOND. SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

FESTA DEL MALATO E DELL’ANZIANO

4a AMARANTO FEST - Vanoni RemelliMERCATINO ANTIQUARIATO

No conta mia ci cori de pù,conta ci ria prima

GIORN. MOND. CONTRO LAV. MINORILEGrest: inizio attività estive

Sant’Antoni dala barba biancafame catar quel che me manca San Piero el ria en barca

GIORN. MOND. DONATORI DI SANGUE A ci la toca San Piero la benedisi

Ci no ga testa ga ganbe,e ci ga ganbe fetona

1 giugno il sole sorge alle 4.40, tramonta alle 20.02 15 giugno il sole sorge alle 4.35, tramonta alle 20.11

TRASPORTO A [email protected]. 045 7951412 - cell. 340 8923317da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 11.30

PQ h 11.10 •

Page 14: Calendario Raccolta Differenziata 2016

strada per Ganfardine8 “ CUGIA, da Pozzolo a Remelli, Qua-derni e Rosegaferro si dirige a Somma-campagna16 “ Principe UMBERTO, da Roverbella, Mozzecane e Villafranca 9 “ di riserva GOVONE, per Sei Vie, sulla Postumia, si dirige a Quaderni, Pozzomoretto e CustozaBrigata di cavalleria SALUZZO, a Qua-derni e RosegaferroCavaleggeri di ALESSANDRIA sono di-stribuiti in squadroni presso le varie divi-sioni dello schieramento.Il quartier generale da Goito si trasferisce a Villafranca.Inizia la battaglia che culmina con la se-conda sconfitta italiana di Custoza.(L’Arc. Alberto vince contro il gen. A. La-marmora)

Nei i primi scontri sporadici gli Italiani sono in assetto di marcia e incontrano gli Austriaci già in assetto di battaglia. Verso le 8.00 lo scontro, detto di Custo-za, si svolge sulle alture presso il Mincio, da Sommacampagna a Mongabia, Oliosi, Pernisa, S. Lucia, Gorgo, Monte Croce, Staffalo, Villafranca.Verso le 12.00 gli Italiani restano sulle po-sizioni di partenza a Villafranca e Custoza, ma arretrano sulle colline valeggiane.Alle ore 16.00 gli Austriaci occupano le colline valeggiane e gli Italiani, che aveva-no tenuto a Custoza (gen. Govone) e Vil-lafranca (senza mangiare e senza rinforzi) rischiano la sconfitta e l’accerchiamento. Alle 21.00 la ritirata italiana in pianura (lungo la Postumia) e oltre il Mincio di-viene generale e la sconfitta si trasforma in disfatta.

I caduti a Custoza e nei dintorni furono 714 italiani e 1170 austriaci, mentre i feri-ti e i prigionieri risultarono numerosi da entrambe le parti.La ritirata italiana è segnata dall’episo-dio bellico avvenuto alle Sei Vie, l’ultimo scontro della giornata. Gli austriaci ritengono per certo il ritorno degli italiani il giorno dopo, ma questi si ritirano in Lombardia (dove si svolge an-cora qualche breve scontro), ma la guerra è praticamente terminata e gli Italiani si ritirano oltre l’Oglio.

Migole de dialet

de fora = fuoride rife o de rafe = in un modo o nell’altrodei mondi = enormedent de l’oc’ = dente canino

La storia de Vales

2 giugno 1946. Si svolge il referen-dum istituzionale e a Valeggio vinco-no i sostenitori della Repubblica.Il primo consiglio comunale di Va-leggio sul Mincio che, dopo le ele-zioni di marzo aveva eletto (6 aprile) quale Sindaco Dante Tevini (dimes-sosi per ragioni di salute), si divide e il 23 luglio la nuova maggioranza sceglie Ezzelino Marangoni come Sindaco. Le forze politiche locali erano state espresse dalle prime votazioni libere: DC voti 1772, PSI voti 1308, PCI voti 978.(da: L. Decò. Valeggio sul Mincio)

Primo Consiglio Comunale (1946)

1 Tevini dr. Dante, 2 Bazzoli Giu-seppe, 3 Cressoni Dante, 4 Bianchi-ni Franco, 5 Darra Nicola, 6 Darra Bruno, 7 Del Bue Dr. Agide, 8 Mazzi Antonio, 9 Carteri Alessandro, 10 Remelli Andrea, 11 Castioni Ange-lo, 12 Prati Ennio, 13 Tratta Luigi, 14 Bressanelli Francesco, 15 Marangoni Noè Ottorino, 16 Fornari Alessan-dro, 17 Benaglia Attilio, 18 Turrina Prof. Marcello, 19 Antonini Mario, 20 Giacomelli Giacomo.

La 3a guerra d’Indipendenza

17 giugno. La Prussia dichiara guerra all’Austria.19 giugno. Iniziano le ostilità da par-te italiana. Il gen. A. Lamarmora assume il co-mando dello stato maggiore ed il suo esercito gode di una superiorità di 3 a 1 sulle forze austriache presenti in Italia sotto il comando dell’Arciduca Alberto.Ma a nulla vale la superiorità nume-rica degli Italiani rispetto alle forze allora messe in campo dall’Austria impegnata su due fronti, a causa della pessima direzione che alle operazio-ni ha dato lo stato maggiore corroso, come era, dalle rivalità esistenti fra i due capi pessochè autonomi: A. La-marmora ed E. Cialdini.20 giugno. L’Italia dichiara guerra all’Austria-Ungheria ed iniziano le operazioni senza una adeguata pre-parazione.

Lo scontro sulle rive del Mincio

23 giugno. Tre quinti dell’esercito rego-lare sono a ridosso del confine del Min-cio, che ci si appresta ad attraversare. Il comando nominale delle opera-zioni spetta al Re Vittorio Emanuele II, ma quello effettivo è di A. Lamar-mora, Presidente del Consiglio sino a pochi giorni prima della guerra.Iniziano le ostilità sul Mincio e A. La-marmora conduce il I, II e III corpo d’armata, mentre E. Cialdini (col IV corpo d’armata) opera sul basso Po.

24 giugno. Nelle prime ore della not-te Lamarmora inizia il passaggio del Mincio con l’esercito italiano che non sa ancora dove si trovi il nemico (vi sono presenti anche dei patrioti e degli esuli Valeggiani fra i soldati italiani).Il primo ed il terzo corpo avanzano verso Verona, Sona e Sommacampa-gna nell’ordine:2 div. PIANELL, da Ponti e Peschiera1“ CERALE, da Monzambano e Va-leggio5 “ SIRTORI, da ValeggioRiserva del I corpo a Volta3 div. BRIGNONE, da Pozzolo7 “ BIXIO, da Massimbona, Malavi-cina, e Villafranca, seguendo poi la

GiugnoJuni / June

raccolta zona Braccolta zona a

Per informazioni, chiamare il numero

045/6339811orari Isola Ecologica sul retro del calendario

PLASTICA-LATTINE-UMIDO

UMIDO

SECCO-UMIDO-VERDEPLASTICA-LATTINE

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VERDEUMIDO

PLASTICA-LATTINESECCO-UMIDO

UMIDO

VERDEUMIDO

PLASTICA-LATTINESECCO-UMIDO

sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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LUio 20161 172 183 194 205 216 227 238 249 25

10 2611 2712 2813 2914 3015 3116

VENDRI DOMINICA XVI

Preziosissimo sangue di Gesù S. Alessio confessore

Visitazione della B. V. Maria, S. Ottone S. Calogero eremita

S. Tommaso Apostolo (21.12) S. Simmaco papa

S. Elisabetta regina di Portogallo (8.7) S. Elia profeta

S. Antonio M. Zaccaria S. Lorenzo da Brindisi

S. Maria Goretti S. Maria Maddalena

S. Apollonio e S. Edda S. Brigida (8.10), S. Apollinare v.

S. Adriano III papa S. Cristina vergine e martire

S. Agostino Zhao Rong e compagni S. Giacomo il Maggiore, apostolo

S. Sette fratelli martiri, S. Rufina SS. Gioacchino (16.8) e Anna

S. Benedetto abate (21.3), S. Pio I S. Pantaleone e S. Celestino I papa

S. Giovanni F., SS. Nabore e Felice S. Nazario e S. Celso, S. Innocenzo I

S. Enrico imperatore (15.7) SS. Marta, Simplicio, Felice II, Faustino

S. Camilo de Lellis (18.7) S. Pietro Crisologo (4.12), S. Abdom

S. Bonaventura (14.7) S. Ignazio di Loyola

B. V. Maria del Monte Carmelo

SABO LUNI

DOMINICA XIV T. O. MARTI

LUNI LN h 13.03 • MERCOLI LP h 00.59 •

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA XVII

SABO LUNI

DOMINICA XV MARTI

LUNI MERCOLI UQ h 01.02 •

MARTI PQ h 02.52 • SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA XVIII

SABO

Beata l’istà che ogni dì se becola

Ci vendi fe conpra miseria Medi prest e bati tardi

96a ANTICA FIERA DI VALEGGIO

CINEMA TRA LE TORRIQuando canta le sigale,tuc’ i bech i meti le ale

CINEMA TRA LE TORRI Mai tacarse ale pole seche

Trista quela casa ndo la galina la cantae ‘l gal el tasi

5a CAMMINATA D’ESTATE SERALEFIDAS - DONATORI DI SANGUE

MERCATINO ANTIQUARIATO

37a SAGRA DI SALIONZE

CINEMA TRA LE TORRIPutost che le tarme le magnal’è mei che i osei i becola

El bacan par sie mesi el trema dal fret,quei altri sie dala paura

CINEMA TRA LE TORRI

D’istà anca i bech i fa late,d’inverno gnanca le bone vache

N’aqua a Sant’Ana l’è mei de na mana

D’istà tut giuta

1 luglio, il sole sorge alle 4.39, tramonta alle 20.15 15 luglio, il sole sorge alle 4.50, tramonta alle 19.07

il sig. duilio turello - Stradi (anni ‘50)

Page 16: Calendario Raccolta Differenziata 2016

no i Sindaci Noè Marangoni, Nello Got-tardi, Giovanni Farinelli, Luigi De Beni e Luciano Terleth).Guidava il motocarro comunale a tre ruo-te (vedi la foto) che trasportava la ghiaia o la botte dell’acqua. Lungo le strade la ghiaia, prelevata dalle cave presenti ai Mazzi, al Narià ed altrove, veniva ammonticchiata ogni 20 metri per poi essere stesa all’occorrenza.D’estate occorreva sbiansar continuamen-te strade e piazze, che non erano asfaltate, a causa della polvere.La cucina popolare di Via Antonio Sala era divenuta un magazzino del Comune. Alle Scuole Elementari vi era un altro ma-gazzino comunale.Nel 1951 fu asfaltata dalle Imprese Gene-rali la strada per Villafranca e Duilio tra-sportava i materiali necessari al lavoro.

Con le fiere annuali, svolte presso le scuo-le, si teneva l’esposizione dei trattori e delle macchine agricole. Erano esposti anche i calessi, le barocine con la riga pitturata su mozzo e i carri agricoli. Nel cortile delle scuole si tene-vano le gare di tiro al piattello. Le aule ospitavano le mostre di pittura. All’inizio dell’anno scolatico si consegnava la legna e ed il carbone per le scuole anche nelle frazioni (un negoziante aveva l’appalto di fornitura).Duilio dirigeva i lavori eseguiti sugli ac-quedotti comunali (ai Remelli, ai Pozzi, ai cimiteri ed altrove). Allora si lavorava a mano, scavando con piccone e badile sia d’estate che d’inverno.Ha fatto pure il seppellitore al Cimitero per più di un anno: vi erano circa 60 de-funti ogni anno.

Occorreva anche sbiansar le buche dei ga-binetti par le mosche e le sdinsale che infe-stavano ovunque.Casualmente una volta, bagnando la piaz-za con la botte, ha “rinfrescato” delle si-gnore.Ha svolto innumerevoli commissioni con-segnado certificati elettorali ed altri docu-menti. Ha seguito i lavori di restauro della sala consigliare in Comune (lavori allora diret-ti dall’architetto Avesani).Ai bambini delle Colonie di Borghetto portava da mangiare il latte prodotto dalla fattoria di Giuseppe C. Sigurtà.Corse ciclistiche si svolgevano ogni anno a Borghetto, organizzate dall’assessore Dan-te Cressoni, appassionato sportivo.

(Testimonianza: Sig. Duilio Turello)

ricordi. il soldato

Sembra strano come certe scene del passato, ritornino alla mente con tutta la freschezza, il realismo e la vivacità di allora, anzi nel ricordo, i colori si accendono e si ricoprono di una po-esia struggente che ti lasciano senza fiato. Se non l’avessi sperimentato sulla mia pelle non crederei possibile che una bambina di pochi anni possa conser-vare dentro di sé sensazioni ed emo-zioni più grandi di lei che la patina del tempo non ha potuto sbiadire, anzi ... ... è una calda mattina di fine estate del primo dopoguerra, il sole è acce-cante e la penombra sotto il tendone davanti all’osteria, è ancora più inten-sa per il contrasto della luce esterna. Nonna Adele è venuta dalla campa-gna “a piedi” portandoci un cesto di frutta. Sento ancora oggi il profumo di quelle primizie della natura che con voluttà i miei fratelli e io addentiamo senza preamboli. I fratellini sono tornati ai loro giochi appena interrotti, ma io sono rimasta con mamma e nonna a godere del-la loro compagnia, sedute ai tavolini all’ombra benefica della tenda, davanti al nostro bar. C’è nell’aria un finto silenzio, il frinire delle cicale in lontananza, lo scalpitio stanco di un cavallo che traina una carrozza su un acciottolato rovente di sole. Improvvisamente la nostra attenzio-ne è attratta da due persone che nel-la luce abbagliante di questa giornata afosa, stanno attraversando la piazza per dirigersi verso di noi. E’ il parroco (Mons. Vito Banterle) con appresso un soldato, un alpino, magro, allampanato, lacero, curvo sotto uno zaino più pesante di lui, con i capelli colore della stoppa. Guardo il suo incedere strascicante, il suo viso smunto, i suoi occhi chiari brucianti. Lo fisso con una tristezza infinita e sento mia nonna Adele che, rivolgen-dosi a mia mamma, fa un commen-to al riguardo: “Guarda quel povero ragazzo come è ridotto ... ah come vorrei che fosse uno dei tuoi fratelli...” (I suoi figli, gli zii, sono tutti e due in guerra, uno disperso in Grecia, l’altro prigioniero in Germania). Il soldato ha colto le ultime parole di nonna e correndole incontro con voce roca le dice: “Perché…, io... perché io... non sono forse io, vostro figlio? Ma... ma mamma non mi conosce-te!?...” (In casa dei nonni ci si rivolgeva ai genitori usando il Voi). Né mamma né nonna lo hanno iden-tificato. Io sono frastornata, sento un sin-ghiozzo soffocato, il soldato lascia ca-dere a terra lo zaino ed è fra le braccia di nonna. Li guardo e vedo una donna con il lungo vestito arricciato in vita e la crocchia grigia - che nell’abbraccio si è un po’ allentata - e un soldato avvin-ghiato a nonna Adele, che non si ver-gogna di piangere, ripetendo il dolce nome di mamma ... entrambi ebbri di una felicità insperata.

(Sig.ra M.Teresa Tosoni in Zorzi)

antichi mestieri: el straì

Duilio Turello, stradino comunale, è stato assunto nel 1950. Per il Comune ha svolto praticamente tutte le mansioni inerenti alla qualifica sino alla pensione (intanto si succedo-

luglioJuli / July

raccolta zona Braccolta zona a

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CARTAUMIDO-VETRO

sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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aGoSto 20161 172 183 194 205 216 227 238 249 25

10 2611 2712 2813 2914 3015 3116

LUNI Madonna della neve MERCOLI S. Alfonso M. De’ Liguori (2.8) S. Giacinto confessore

S. Eusebio di Vercelli e S. Pier G. E. S. Agapito e S. Elena

S. Lidia di Filippi S. Giovanni Eudes

S. Giovanni M. Vienney (8.8) S. Bernardo abate e dottore

Ded. della basilica di S. M. Maggiore S. Pio X papa (3.9)

Trasfigurazione del Signore B. V. M. Regina, Cuore imm. B. V. M.

S. Sisto II (6.8), S. Gaetano Thiene S. Rosa da Lima, S. Filippo Benizi

S. Domenico (3.8), S. Ciriaco S. Bartolomeo apostolo

S. Teresa della Croce patrona d’Europa S. Ludovico e S. Giuseppe C. (27.8)

S. Lorenzo S. Zefirino papa

S. Chiara vergine (12.8), S. Susanna S. Monica (4.5), S. Cesario

S. Giovanna F. de Chantal (21.8) S. Agostino dottore, S. Ermete martire

S. Ippolito e Ponziano Decollazione di S. Giovanni Battista

S. Massimiliano M. Kolbe S. Rosa di S. Maria di Lima

Assunzione della B. V. Maria S. Raimondo Nonnato e S. Aristide

S. Rocco, S. Stefano d’ Ungheria (2.9)

MARTI LN h 22.46 • SOBIA LP h 11.29 •

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA XXI

SABO LUNI

DOMINICA XIX MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA UQ h 05.44 •

MERCOLI PQ h 20.22 • VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA XXII

SOBIA LUNI

DOMINICA XX MARTI

LUNI L’aSUnta MERCOLI

MARTI

Agosto madura, Setenbre vendema

El do de Agosto l’è la festa dei omegn

CINEMA TRA LE TORRI

CINEMA TRA LE TORRI

Le suche che se maura tra le do Madonei è senpre le pù bone

Ci vanga la vegna de Agostol’enpieni la bota de mosto

En bel veder fa ‘n bel creder

4ª MARCIA “SU E SO DAL CASTEL”Fidas - Valeggiocorre

Ci ol proar le pene de l’inferno,el faga ‘l ferar d’istà e ‘l careter d’inverno

FESTA RINGRAZIAMENTO – S. Lucia50° Anniv. Suore di Fontafredda

De Agosto l’ua la denta mosto

Cori anco’, se gh’è da ciapar,speta domà, se gh’è da sontarghe

CINEMA TRA LE TORRI

Antica sagra di S. Lorenzo al FornelloCINEMA TRA LE TORRI

Vardete dal cul del mul, dai denc del ca e da ci gà senpre la corona ‘n ma

FESTA D’ESTATE AS.LI.PE.VA. Alle Colonie di Borghetto

No s’à mai vist na cavra a morer de fam No gh’è caal che no scapusa

La prima aqua de Agosto la rinfresca ‘l bosco

MERCATINO ANTIQUARIATO

En mancansa de caai trota anca i musi

De Agosto, piso’ a rosto

FERRAGOSTO Madona de le Grasie

Festa Contrada di S. RoccoL’è sano come ‘n cornal

CINEMA TRA LE TORRI

1 agosto il sole sorge alle 5.08, tramonta alle 19.50 15 agosto il sole sorge alle 5.24, tramonta alle 19.30

fabbro - sig. mario molinari anCuSen - (incudine)

Page 18: Calendario Raccolta Differenziata 2016

fabbro in via San Rocco almeno dal 1840. Carlo, fratello di Domenico era uno dei garibaldini valeggiani del 1866 durante la terza guerra d’indipendenza.Anche il nonno Santo era fabbro.Giuliano e il padre Mario hanno realiz-zato morsi e staffe in acciaio per cavalli da corsa per oltre cinquant’anni. Fabbri-cavano soprattutto balestre per carrozze e barocine. La giornata iniziava presto al mattino e subito si rompeva il carbone e si accendeva il fuoco della fusina, proprio dove, in casa sua, ora c’è il soggiorno.Fornivamo ferramenta per i birocci (i ba-rocign) e per l’agricoltura.Nel 1920-25, a praticare la saldatura ossido-acetilenica (dopo aver seguito la scuola in Verona), a Valeggio c’erano solo due persone: Mario Molinari e Ci-priano Bettio.

Facevamo manutenzioni alle falciatrici (a lame e coltelli). Per i contadini prepa-ravamo le ponte i vomeri degli aratri (le scartade).Per i muratori realizzavano attrezzi e punte.Eseguivano manutenzioni, per le filande di Valeggio e dintorni. Fabbricavano le bacinelle dell’acqua calda. Pochi erano i lavori in ferro battuto.Per le abitazioni realizzavano inferriate e cancelli.Carlo e Nello Castellazzo, in Via San Rocco, fabbricavano calessi e birocci ed avevano 30 lavoranti.Le barocine sono state la vera scuola per gli arredatori e i pittori locali (i decora-tori). I pitor (e non imbianchini), questi particolari decoratori, erano artigiani provetti.

Ancora oggi Giuliano aiuta suo figlio An-drea in officina, ora trasferita da Via San Rocco nel 1999, in zona artigianale.

(Testimonianza: Sig. Giuliano Molinari)

Antica sagra del Fornello (10 Agosto)

Riuniva le borgate di Casa Totola, i Gasi, Barosì, Momogarì, Fontanel, Santa Lusia, Capoluogo…Modeste le attrazioni (la cucagna…), ma immancabile l’appuntamento al ballo sul seles della famiglia Valbusa. Allietavano la festa i noti suonatori di fisarmonica, violino, contrabbasso… Erano presen-ti molti ballerini “paganti” e le ballerine foreste.

La storia de Vales

Valeggio sul Mincio nella seconda guerra mondiale

Come dimenticare “el rudo’”, ossia la ‘ruda dela Sega’ che irrigava i campi della ‘Sbraida’ attigui al Ponte Viscon-teo? (vedi foto in Lunari… 2013).La possente noria, che pescava l’ac-qua nel Mincio con casse ruotanti per poi scaricarla in canalette aeree, venne smantellata durante l’ultima guerra perché ormai decrepita e pe-ricolante.Era una gioia vederla vorticare al tra-monto tra mille rivoli e spruzzi d’acqua.Nei mesi caldi di luglio-agosto del 1940 vi era sempre un gran formicolio di bagnanti al ‘Mens dei pioc’ (Mincio dei pidocchi), una spiaggetta di for-tuna a sud di Borghetto, dirimpetto alla Colonia Elioterapica ‘Plinio Car-teri’. Il sito era molto frequentato dai militari dell’Ottantesimo reggimento fanteria allora di stanza a Valeggio, poi inviato in Russia.L’argentea traccia del Mincio faceva da guida agli aviatori statunitensi; quando passavano, o meglio, sorvo-lavano Valeggio, lasciavano cadere sul paese e nei dintorni strisce di car-ta stagnola, una paglietta argentata (‘windows’) per confondere la con-traerea di Sommacampagna.Davanti a Palazzo Guarienti partiva-no le corriere degli aviatori tedeschi, già equipaggiati, per imbarcarsi poi al campo di Villafranca sui loro bi-motori inviati in azioni di bombar-damento notturno.Una sera ‘Pippo’ (era una vera guerra di nervi) sganciò alcuni spezzoni sul-la cella mortuaria dell’Ospedale Civi-le di Valeggio distruggendone il tet-to; invece una notte del 1944 si Pippo liberò di una grossa bomba (vista la ‘busa’ che fece vicino alla caserma dei carabinieri) là dove aveva inizio la strada del Campagnolo. Tremò allora tutto Valeggio.Di notte, in una cantina, si riunirono cinque partigiani per decidere di far saltare insieme i forti, ossia le barac-che di munizioni di Monte Bianco, Monte Vento e Monte Mamaor; con-siderato il danno che ne sarebbe de-rivato al paese con una simile esplo-sione, la cosa venne messa ai voti: Valeggio ne uscì salvo per un punto! (Testimonianza di Ernesto Barbieri che cita la zia Rosa Menini).Ancora bagni di truppe nelle acque del Mincio. Dal Ponte Visconteo – con un volo di dieci metri – i biondi teutoni-ci si tuffavano nel sottostante Canale Virgilio con perfette acrobazie.Devastante anche per Valeggio fu lo scoppio occasionale del cantiere militare di Monzambano l’11 agosto 1944: le mine in partenza saltarono in aria (erano almeno 30 i vagoni, se-condo alcune testimonianze).Tremendo fu il secondo scoppio: Valeggio tremò e la nostra chiesa lamentò la perdita delle sue vetrate artistiche. Il giorno prima della liberazione andò a fuoco il Consorzio Agrario e si com-batté nell’Ospedale (24 aprile 1945).Con la Liberazione e l’arrivo in paese degli Alleati tornò finalmente la pace tanto desiderata, accolta con feste e balli dalla popolazione esultante.

antichi mestieri: el ferar(il fabbro)

Molinari Giuliano, fabbro, (el ferar), racconta i segreti del proprio mestiere.Già il bisnonno Domenico faceva il

agostoAugust / August

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sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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Page 19: Calendario Raccolta Differenziata 2016

SetenBre 20161 172 183 194 205 216 227 238 249 25

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SOBIA LN h 11.04 • SABOS. Egidio, Santi dodici fratelli m. S. Roberto B. (13.5), Stimm. di S. Francesco

S. Elpidio vescovo S. Giuseppe da Copertino e S. Sofia

S. Gregorio Magno papa (12.3) S. Gennaro vescovo e compagni martiri

S. Rosalia SS. Andrea Kim Taegon, Paolo C.

S. Lorenzo Giustiniani e S. Vittorino S. Matteo apostolo ed evangelista

S. Petronio vescovo S. Tommaso da Villanova, S. Maurizio

S. Regina S. Pio da P., S. Lino, S. Tecla

Natività della B. V. Maria, S. Adriano B. V. Maria della Mercede, S. Pacifico

S. Pietro Claver, S. Sergio S. Aurelia

S. Nicola da Tolentino e S. Pulcheria SS. Cosma e Daminano (27.9), S. Giustina

S. Proto e S. Giacinto martiri, S. Diomede S. Vincenzo de’ Paoli, (19.7), S. Eurosia

Santissimo Nome di Maria, S. Guido S. Venceslao, S. Lorenzo Ruiz e compagni

S. Giovanni Crisostomo (27.1) SS. arc. Michele, Raffaele, Gabriele (24.3)

Esaltazione della santa Croce S. Girolamo sacerdote dottore

Sette dolori della B. V. M.Addolorata

SS. Cornelio, Cipriano, Geminiano

VENDRI DOMINICA XXV

SABO LUNI

DOMINICA XXIII MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI UQ h 11.59 •

SOBIA SABO

VENDRI PQ h 13.50 • DOMNINICA XXVI

SABO LUNI

DOMINICA XXIV MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA

VENDRI LP h 21.07 •

De Luio e de Agostobei ‘l vi ec’ e lasa star el mostoCi no ponsi no monsi

36a FESTA DEL TORBOLI’ a Santa Lucia

El ghe dis el bis al tas:“Mi te dago en pugn sul nas”.E ghe dis el tas al bis:“Mi te’l dago propri fis”.

Ci no pol vendemar, el se contenta de spigolar

A ci no ghe pias el vi, che ‘l Signor ghe toga anca l’aqua

TORTELLINI E DINTORNI 10° MAGICO MONDO GOSPLAYParco Sigurtà

EQUINOZIO D’AUTUNNO

Ala luna setenbrina sete lune se ghe ‘nchina

CHIAMALE BIRREMercato OrtofrutticoloEgna tonpestada,

par tri ani vendemadaQuando la suca la se ngrosa,el manec el se seca

L’é mei far pianser la vegna che far pianser la bota

MERCATINO ANTIQUARIATO

Tenca de Magio, lus de Setenbre

Antica sagra di Ariano GIORN. MOND. DEL TURISMO

Tuc’ i mister i ga ‘l so caoe tuc i cai i ga la so coa

A Sant’Eurosia l’è ora de l’ultima segada

Ciari a magnar, fis a laorar

PRIMO GIORNO DI SCUOLA

L’è mei sudar che tremar

De Luio e de Agostobei ‘l vi ec’ e lasa star el mosto

1 settembre, il sole sorge alle 5.45, tramonta alle 19.00 15 settembre, il sole sorge alle 6.02, tramonta alle 18.36

COMUNE DI VALEGGIO SUL MINCIOTel. 045 6339800 6370290

POLIZIA MUNICIPALETel. 045 6339818 / 9

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era proprio il compito di Luigi.Si lavorava con la creta su modelli e stam-pi in gesso. Realizzavano inoltre bassori-lievi (Madonne, angeli…) e decorazioni; Luigi ha frequentato un apposito corso triennale di arte e scultura in S. Eufemia di Verona (l’insegnante era di Avesa). Acquistavano il marmo sulla montagna veronese (Castion, Negrar, Domegliara): il filo di acciaio per segare la pietra con la sabbia fu poi sostituto da dischi e lame diamantate. Realizzavano vere da pozzo in pezzi componibili, ma anche intere, che erano di maggior pregio.Producevano lavandini in pietra (seciar) e abbeveratoi (albi) in marmo per le stalle.Lavoravano con bola e casola dalle 7 del mattino sino alla pausa di mezzogiorno e riprendevano poi sino al tramonto, come i muratori.

Quando sono morti il nonno e lo zio Mi-lio (papà di Davide), per un certo perio-do il loro laboratorio si è trasferito prov-visoriamente in via Mazzini, poi è torna-to ancora in Vicolo S. Carlo Borromeo, nella corticella in fondo, sulla destra. Si lavorava già in maniera più moderna, con attrezzi elettrici (trapano, flessibile, fresa a rotaia).Il marmo eventualmente rotto si aggiu-stava con polvere di tufo, mastice, colla e gommalacca.Dopo la lucidatura delle lastre stuccate, si stendeva la cera per la finitura.La famiglia Fasoli, in quel settore di pro-duzione, è l’unica presente in Valeggio; ora il figlio Cesare ne prosegue la tradi-zione.

(Testimonianza: Sig. Luigi Fasoli)

tradisione

Antiche sagre di Ariano(2a domenica di Marzo e 2a domenica di Settembre)

Richiamavano gente dalle borgate dei Gusci, Gobin, Frai, Fenilas, Val Beò, Val-segrida, Bertolign, Borghet, Montalt, Pa-radis, Boneta e altre dal Mantovano.Talvolta arrivavano la giostrina dei pu-telec’ e ‘n banchet di balocchi e dolciu-mi. Immancabile il ballo sul seles presso l’ostaria da Barbàro.Al termine veniva eletta la “reginetta” della sagra.

La storia de Vales

La Ghiacciaia

La Ghiacciaia (vedi foto) fu la pri-ma industria di Valeggio già alla fine dell’ottocento.

Borghetto

La lapide posta nel vecchio cimitero, presso la chiesa, dedicata ai caduti della grande guerra 1915-18, elenca 14 nomi.

MILITIBUS STRENUIS DE VICO BORGHETTO

ALEXANDRO MAZZI ALOISIIALOISIO PASQUALI ADAMIALOISIO PEDRONI IOANNISANDREAE TONOLLI JOSEPHIANGELO CRESSONI JACOBIANGELO OLIOSI J. BAPTISTAECAESARI VENTURELLI FRANCISCICHRISTOFORO CRESSONI JACOBICHRISTOFORO CRESSONI LAURENTIIFRANCISCO CRESSONI JACOBIGULIELMO CRESSONI JOSEPHIJOSEPHO PEDRONI JOANNISMARCELLO PEZZINI JOSEPHOPRIMO ANTONIOLI HIERONYMIVALENTINO TONOLLI JOSEPHI

QUIBUSFLAGRANTE BELLOMCMXV . MCMXVIIIDULCE ET DECORUM FUITPRO PATRIA MORIJESUS CHRISTUSRESURRECTIO ET VITA

A KAL JUN MCMXXIV

antichi mestieri: el marmorì, o matonar

Ricordiamo il lavoro svolto dal mar-morì (scalpellino) di Valeggio.Il mestiere, Luigi Fasoli l’ha imparato dal nonno Umberto (ora il figlio con-tinua la tradizione di famiglia).Col nonno e lo zio Emilio ha lavorato in Vicolo S. Carlo Borromeo, in corte del Cesarone.Ha iniziato subito dopo le elementari ad usare ponta e maseta, gli attrezzi tipici del mestiere.Allora costruivano rugoi de campa-gna, ricavati da blocchi di marmo quadrato, che venivano resi cilindri-ci e regolari; si facevano d’inverno (dopo i Santi - Morti) ed avevano da 40 a 60 cm. di diametro. L’ultimo ru-gol lavorato è stato per Bico (Lodovi-co) Carteri.Andavano spesso a bocciardare in Villa Sigurtà e praticavano dei denti-ni ai gradini delle scale per abbellirle e renderle meno scivolose.Hanno lavorato a mano le pietre, le lapidi e tanto altro materiale che de-cora il Parco annesso alla villa:la “Pietra della giovinezza”, con le parole dell’iscrizione, ed altre targhe commemotive; la lapide dedicata a Giuseppe Carlo Sigurtà; le piramidi e le palle tonde poste sui pilastri latera-li dei cancelli; le lapidi dei cagnolini nel cosiddetto “cimitero dei cani”.Dalle Contessine (poi lottizzazione Ferrini), in occasione di alcuni lavo-ri, hanno scoperto delle palle tonde di marmo, proprie dei cannoni di epoca veneta.Le lapidi cimiteriali erano preparate d’estate ed in autunno; le parole vi erano incise sempre a mano e questo

settembreSeptember / September

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UMIDO-CARTAVETRO

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sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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SABO LN h 02.13 • LUNIS. Teresa di Gesù B. (3.10), S. Remigio S. Ignazio di Antiochia (1.2)

Santi Angeli custodi S. Luca evangelista

S. Gerardo abate S. Laura, S. Paolo della Croce (28.4)

S. Francesco d’Assisi Patrono d’Italia S. Giovanni Canzio e S. Irene

S. Placido e compagni S. Ilarione, S. Orsola e compagne

S. Bruno (Brunone) monaco S. Donato vescovo

B. V. Maria del Rosario S. Giovanni da Capestrano (28.3)

SS. Dionigi, Sergio, Bacco, Marcello S. Antonio M. Claret (23.10)

S. Giovanni Leonardi, S. Dionigi SS. Crispino, Crispiniano, Daria

S. Francesco Borgia, S. Daniele S. Evaristo papa

Divina maternità della B. V. M. S. Fiorenzo vescovo

S. Serafino S. Simone e S. Giuda apostoli

S. Edoardo re S. Ermelinda

S. Callisto I papa S. Germano vescovo

S. Teresa di Gesù (S. Teresa d’Avila ) S. Lucilla, S. Quintino

S. Edvige, S. Margherita M. A. (17.10)

DOMINICA XXVII MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO UQ h 21.16 •

VENDRI DOMINICA XXX

SABO LUNI

DOMINICA XXVIII PQ h 06.35 • MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA XXXI

SABO LUNI LN h 18.39 •

DOMINICA XXIX LP h 06.25 •

Mat ci meti, mat ci no meti

FESTA DEI NONNIVALEGGIO VESTE IL VINTAGEFesta del Rosario - Pellegrin. S. Anastasia

GIORN. DELL’ALIMENTAZIONE RIFIUTO DELLA MISERIA

El piansi el mortpar busarar el vivo

Ci magna suche en abondansa,no garà mai el mal de pansa

Caal en prest no l’è mai strace no ‘l ga mai fam

L’è na casa piena de piaghe quando l’om el se meti el gronbial e la dona le braghe

A gosa a gosa se finisi la bota

Tuc’ i va al molì col so sac MERCATINO ANTIQUARIATOAntica sagra ai Mazzi

MARCIA DI ASSISI - VALEGGIO PRODUCE - Mercato ortofrutticolo

GIORN. DELLE NAZIONI UNITE

A San Grispì fa festa i scarpolìgn

Col tamis che se tamisa se vegnarà tamisai

6° COMPLEANNO DELLA BIBLIOTECA

COLUMBUS DAY SERATA DANZANTE AS. LI. PE. VA.

La prima galina che canta l’è quela che à fat l’oo

A San Simò se caa la raa e anca ‘l rao’

A santa Teresa, lodole a destesa

MERCATINO EQUO SOLIDALEGIORN. MISSIONARIA MONDIALECresime a Valeggio

RITORNO ORA SOLARE50° Anniv. Monumento Battaglia S. Lucia

Braghe onte ma palanche pronte

1 ottobre il sole sorge alle 6.22, tramonta alle 18.03 15 ottobre il sole sorge alle 6.40, tramonta alle 17.35

carrozeria volpi - anni ‘30 (sig. luigi bonfadelli)

Page 22: Calendario Raccolta Differenziata 2016

è stato girato un filmato, poi trasmesso dalla televisione, sui lavori dei pitor e de-gli altri artigiani valeggiani.Sono poi entrati in edilizia con pochi altri (è cambiato intanto anche il loro lavoro).C’erano i lavori di falegnameria, che si facevano con Tanai: serramenti, porte e finestre da dipingere (non trattavano i mobili).Dalla loro bottega sono passati in tanti, anche di fuori, che si ritrovano ancora e fanno la “cena dei pitor”.Hanno decorato le facciate delle case con i graffiati e hanno tinto gli interni impie-gando pittura con calce viva, terre colora-te, smalto e cementite.Diversi sono i lavori fatti in paese e fuori: dipingono la Caserma vecchia dei cara-binieri; all’Antica Locanda Mincio sten-dono il fondo base sui pannelli (con te-

laio in ferro) impiegati per gli affreschi di Federico Bellomi: 0,5 cm di spessore per la calce, poca sabbia, colla di pesce e olio su panforte; decorano il soffitto della sala del Consiglio del Palazzo comunale (ai tempi dell’ arch. Avesani), sotto la di-rezione delle Belle Arti; nel Palazzo del Patriota decorano il soffitto dello scalone (ritoccano le figure di G. Beltrame e G. Gottardi) e pitturano la Biblioteca; ese-guono decorazioni in varie case signorili con soffittatura di travi in legno.lavorano presso le Scuole Elementari di Valeggio, realizzando i disegni all’ingres-so (sono state queste tra gli ultimi loro lavori).Da notare che la figura del “pitor” è tipica e caratteristica di Valeggio.Un tempo nessuno usava far imbiancare le cucine delle case e ci si arrangiava alla

meglio con della calce sciolta in acqua in un secchio. Spray, smalto e cementite hanno dato degli inconvenienti: producevano crosta, bolle e muffa.Per fissare i muri ed evitare l’umidità e le muffe vi erano diverse tecniche assai effi-caci: con pompe apposite si spruzzava la calce viva; lo sterco di vacca (in campa-gna) era ottimo per eliminare macchie di fuliggine dai camini.Per decorare le pareti si impiegavano dei rulli (con relativa vaschetta di colore) e degli stampi del tipo simile al disegno della tappezzeria.Tanto per dire: la casa in Verona di F. Bel-lomi, artista assai noto, l’hanno pitturata loro.

(Testimonianza: Sig. Luigi Bonfadelli)

La storia de Vales

3 ottobre. Il trattato di pace fra Au-stria-Italia è firmato a Vienna: il Veneto, Mantova e Udine sono dati all’Italia con la mediazione francese di Napoleone III. Contemporaneo è il riconoscimento austriaco del Re-gno d’Italia.L’Italia si accolla anche il debito pub-blico del Veneto (circa 91 milioni).

16 ottobre. Avviene l’ingresso degli Italiani in Verona (a Palazzo Carli), ceduta prima ai Francesi e quindi all’Italia.

19 ottobre. A Venezia il gen. Karl Moring, rappresentante austriaco, procede ufficialmente al passaggio di consegne al gen. francese Edmond Le Boeuf al quale subentrano gli Italiani.

21 ottobre. Si svolge il plebiscito di annessione all’Italia ed interessa il Veneto, Mantova e Udine.Valeggio è italiana e si riunisce uffi-cialmente a Borghetto. Pochissimi (69) sono i voti contrari all’annessio-ne rispetto ai 2.603.009 abitanti della regione interessata.

antichi mestieri: el pitor (il decoratore)

Luigi Bonfadelli - (pittore e decorato-re) è figlio di Vittorio (1912-1999); ci racconta il mestiere da lui esercitato ed appreso dal padre.Un certo Cagaro aveva in Valeggio una carrozzeria (attualmente al nu-mero civico 10 di via G. Verdi, di fonte al Consorzio Agrario).Qui si provvedeva alla verniciatura delle automobili e dei birocci (baro-cìgn), come si vede nella fotografia in cui il ragazzo più piccolo era il bocia .L’auto di lusso è di fabbricazione te-desca con carrozzeria già in lamiera.Il padre di Luigi aveva poi rilevato l’officina e vi lavoravano, tra gli altri, Oreste Ferrari e Mario Corazzina.Ha iniziato con la verniciatura delle carrozzerie.Allora le auto avevano ancora le gomme piene.Vi era un forno, che serviva per asciugare le vernici ed eseguire i vari trattamenti. Il procedimento avveniva a freddo.La lucidatura era fatta con la pasta apposita e la pomice: era un trat-tamento assai lungo ed il processo durava 15 giorni impiegando 4 o 5 addetti.Loro decoravano soprattutto birocci e carrozze.Vi erano in Valeggio diverse botteghe di carador: Cressoni detto Gallina, Fascinelli, Castellazzo (Nello e Carlo col figlio, che è andato a Verona).Inviavano i loro prodotti alle varie esposizioni, sino a Bari, alla Fiera del Levante.Il lavoro di verniciatura del biroccio durava una settimana circa (veniva dipinto a fondo legno, mentre ferri e staffe erano del tipo simile al ferro battuto a mano). Olio di lino cotto, smalti e vernici ap-posite erano fatte con terre mescolate (colori in polvere) e resine.Il legno era carteggiato e verniciato, gli smalti stesi sui ferri.Si praticava la stuccatura con pietra (gesso) di caolino, olio e vernice, un impasto ben amalgamato.Con la spazzolina, la gomma, la po-mice e l’acqua si lisciava lo stucco che veniva duro come ferro.Le decorazioni erano dei filetti di co-lore giallo, rosso, blu…

ottobreOktober / October

raccolta zona Braccolta zona a

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VETRO

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noenBre 20161 172 183 194 205 216 227 238 249 25

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MARTI I SANTI SOBIA Ognissanti S. Elisabetta d’Ungheria, S. Gregorio

Commemorazione di tutti i fedeli defunti Ded. delle basiliche dei SS. Pietro e Paolo

S. Martino de Porres, S. Silvia S. Fausto, S. Ponziano

S. Carlo Borromeo, S. Vitale, S. Agricola S. Felice di Valois e S. Benigno

S. Zaccaria profeta Presentazione della B. V. Maria

S. Leonardo abate S. Cecilia

S. Ernesto abate S. Clemente I, S. Colombano, S. Felicita

Santi quattro coronati e S. Goffredo S. Andrea Dung-Lac e c., S. Flora

Dedicazione della basilica lateranense S. Caterina di Alessandria

S. Leone Magno (11.4), S. Andrea Avellino S. Pietro d’A. e S. Corrado

S. Martino di Tours S. Massimo vescovo

S. Giosafat (14.11), S. Martino I, S. Renato S. Giacomo

S. Diego e S. Omobono S. Saturnino

S. Giocondo S. Andrea apostolo

S. Alberto Magno

S. Margherita (10.6), S. Geltrude

MERCOLI - I MORTI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA Cristore XXXIV T. O.

SABO LUNI UQ h 09.34 •

DOMINICA XXXII MARTI

LUNI PQ h 20.52 • MERCOLI

MARTI SOBIA

MERCOLI VENDRI

SOBIA SABO

VENDRI DOMINICA I AVVENTO, anno C

SABO LUNI

DOMINICA XXXIII - Avv. ambrosiano MARTI

LUNI LP h 14.53 • MERCOLI LN h 13.19 •

MARTI

MERCOLI

Sarà quel che Dio orà L’à olsù far la scoresa pù grosa del bus del cul

Ai Morti se magna i saleti

FESTA DELL’UOMORICORDO VITTIME DELLA STRADA

COMMEMORAZIONECADUTI IN GUERRAFESTA DELL’UNITÀ NAZIONALE

GIORNATA DEL SEMINARIOMERCATINO EQUO SOLIDALE CHIUSURA ANNO SANTO MISERIC.

FESTA DELL’ALBEROAntica fiera de Caalcasele

PARCO SIGURTÀ – Chiusura stagioneBANDA MUSICALE ASS. COMB.

S. Cecilia: patrona dei cantanti e degli artisti

Castagnata AS.LI.PE.VA.La vita l’è ‘n lampo,el to cul l’è ‘n stanpo

De Noenbre, bel o brut,nei canp mori tut

GIORNATA DELLA LIBERTÀGIORN. CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE SERATA DANZANTE AS. LI. PE. VA.

RICORDO MARINAI SCOMPARSI IN MARE E VITTIME MISSIONI DI PACEFesta dei bechi - Festa dei famei

A Santa Catarina tote drio la to scaldina

A San Martì tut el mosto l’è vi

MERCATINO ANTIQUARIATO

Pasà l’istà de San Martì,se vedi el grant e anca el picenì

El gnal l’è de ci le cata, l’osel l’è de ci le ciapa

L’à olsù far la scoresa pù grosa del bus del cul

Co le ciaciare no se npasta fritole

1 novembre, il sole sorge alle 7.04, tramonta alle 17.10 15 novembre, il sole sorge alle 7.23, tramonta alle 16.52

scavo canale virgilio -salionze (1929)

BIBLIOTECA - tel. 045 7951089Lun. mar. mer. giov. ven. 14.30 - 19.30Mer. ven. 08.30 - 12.30Mer. 20.30 - 22.00Sab. 08.30 - 12.30

Page 24: Calendario Raccolta Differenziata 2016

dazione: “mi raccomando, cerca di essere a casa per mezzogiorno e non distrarti in giro”. Lei sapeva che ero un birichino e mi distra-evo per un nonnulla: per una lucertola che scappa, una farfalla che vola, un uccelli-no che canta, ..... perciò l’esortazione della mamma era opportuna. Noi abitavamo in “Campagnola” - una fra-zione che distava circa 3 chilometri dal pae-se - perciò dovevo camminare di buon passo per essere di ritorno a mezzogiorno. Il sole inclemente e la strada sterrata e pol-verosa non mi facilitavano certo una cam-minata svelta come avrei voluto, per dimo-strare a mamma che ero un ragazzino di cui si poteva fidare. Sono arrivato in paese dal fornaio, ho com-perato il pane e, con la “sporta di paglia” as-sai pesante, mi avvio sulla strada del ritorno

con un passo un poco più lento di prima. Ma sulla via, incontro un manipolo di soldati, con le loro belle divise, con i cappelli con le loro piume al vento (sono bersaglieri)... Sono affascinato, voglio seguirli, ma come faccio con il pane? ... Mi dimentico dei buoni propositi, mi guar-do attorno: in mezzo al campo che costeggia la strada dove pascolano delle mucche vedo un cespuglio che sembra fatto opposta per accogliere il mio prezioso sportone. In un attimo realizzo cosa fare. Passo sotto il reticolato perché ho le gambe troppo corte per scavalcarlo, mi avvicino al cespuglio vi infilo dentro il mio pane per be-nino in modo che non si vedesse dall’esterno e poi, finalmente libero, corro spedito dietro i soldati che camminavano a passo spedito al ritmo di una marcetta. Ero felice come un uccellino ed ero dimen-

tico della mietitura, del pranzo, del pane, delle promesse ... Ho attraversato il paese con loro, e li ho se-guiti fino a Borghetto; non mi sono accorto che ho camminato tanto e che il tempo pas-sava inesorabilmente ... , quando dal cam-panile della chiesetta di Borghetto sento i rintocchi di MEZZOGIORNO. Oddio, adesso cosa faccio, mi guardo attor-no impaurito, il mio cuore batte ali ‘impaz-zata, intanto all’ordine: “rompete le righe” i soldati si sparpagliano.Ma io che faccio? (Segue)

(Sig.ra M. Teresa Tosoni in Zorzi)

[n. d. r. La formazione di bersaglieri qui descritta si esercitava nei dintorni di Va-leggio prima di essere inviata al fronte della Grande Guerra]

La storia de Vales

Ordine del giorno relativo alla prima sfilata al nuovo monumento ai cadu-ti... Si è stabilito quanto segue:Tutte le bandiere delle Associazioni si troveranno alle ore 9 davanti alla sede del Municipio per formare con esse e i Presidenti delle Associazioni la testa del corteo.L’Associazione Mutilati e l’Associa-zioni Madri e Vedove seguiranno immediatamente il quadrato delle bandiere.Quindi la musica e le scuole; Asso-ciazioni patriottiche, Politiche, Spor-tive, operaie e popolo si incolonne-ranno dietro le scuole”.

ricordi valeggiani

La birichinata del papà

Era una sera d’inverno di tanti anni fa, come tante altre, anzi no perché fuori nevicava: era una sera speciale. Noi abitiamo, anzi abitavamo in una casa situata nella zona più bella di Valeggio da cui si domina la vallata del fiume Mincio, il ponte Visconteo e Borghetto. Guardo dalla finestra ed è tutto inne-vato, la neve scende silenziosa e mi sembra di sentire il respiro sommes-so della terra. Tutto è magico, alla luce dei lampioni anche il turbinio della neve sembra irreale. Papà e tutti noi fratelli siamo riuniti in cucina attorno al tavolo, al calduc-cio. La mamma è morta da poco ma c’è papà con noi, stranamente silen-zioso e triste. “Ci sono le castagne” dice qualcuno; “dài, facciamo le caldarroste con un bel vin-brulé e ci rinfranchiamo e tu, papà, ci racconti qualcosa”. Papà è un buon parlatore, con un bel carattere: è ironico e divertente. “Raccontaci di quella volta ... “; “No, raccontaci qualcosa di nuovo, qual-cosa della tua giovinezza o della tua fanciullezza”. I suoi occhi guardano nel vuoto, ma poi si rianimano ed hanno una espressione furbetta, quasi birichina; poi incomincia a narrare ... “Era una mattina di giugno, avrò avu-to 10 anni, era il tempo della mietitu-ra, i miei genitori (i vostri nonni) e lo zio Angelo (mio fratello) si erano al-zati di buon mattino ed erano già nei campi, a mietere. Nonna e zia Rosa (e qualche vicina che le aiutavano) erano già ai fornelli in cucina, indaffarate a preparare il pranzo perché a tavola (mi avevano detto) ci sarebbero state tante persone. Serviva il mio aiuto per andare in pa-ese a comperare il pane: ero orgoglio-so di questo incarico “da grande .... “: pensavo che questo era un avvenimen-to speciale perché il pane, sulla tavola, c’era soltanto alla domenica e alle feste comandate. In quel momento la nonna stava uscendo con un cestello infilato nel braccio: portava la colazione agli uo-mini nei campi. Infatti dalla tovaglia a quadretti bian-chi e rossi che copriva il cesto spunta-va il collo di un fiasco ed io sapevo che sotto quella tovaglia c’erano di sicuro “polenta brustolà, formaggio e salame”. Me la ricordo ancora mia mamma, col suo vestito lungo, arricciato in cintura, con un grembiule nero con piccoli “pois bianchi” e i capelli raccolti in una croc-chia tra cui si notavano alcuni capelli grigi. Mentre si incammina per un sen-tiero tra i campi mi fa una raccoman-

novembreNovember / November

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sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta prevista dal calendario.

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SOBIA SABOS. Eligio vescovo S. Lazzaro vescovo

S. Bibiana S. Graziano

S. Francesco Saverio S. Dario

S. Giovanni D. (27.3), S. Barbara S. Liberato

S. Saba e S. Dalmazio S. Pietro Canisio (27.4)

S. Nicola vescovo S. Francesca Cabrini

S. Ambrogio vescovo S. Giovanni da Kety

Immacolata Concezione della B. V. M. S. Delfino vescovo

S. Giovanni Diego C., S. Siro Natività del Signore, S. Eugenia

B. V. di Loreto, S. Melchiade S. Stefano primo martire

S. Damaso I papa S. Giovanni apostolo ed evangelista

B. V. M. di Guadalupe, S. Giovanna Santi Innocenti martiri

S. Lucia S. Tommaso Becket

S. Giovanni della Croce (24.11) S. Eugenio vescovo

S. Maria Cr. di Rosa, S. Valeriano S. Silvestro I papa

S. Eusebio, S. Adelaide e S. Albina

VENDRI DOMINICA IV AVVENTO

SABO LUNI

DOMINICA II AVV. MARTI

LUNI MERCOLI UQ h 02.56 •

MARTI SOBIA

MERCOLI PQ 10.03 • VENDRI

SOBIA La Madona SABO Vigilia de nadal

VENDRI DOMINICA nadaL

SABO LUNI

DOMINICA III AVVENTO MARTI

LUNI MERCOLI

MARTI SOBIA LN h 07.54 •

MERCOLI LP h 01.06 • VENDRI

SOBIA SABO Ultim de l’an

VENDRI

GIORNATA CONTRO L’AIDS

Se pioi a santa Bibiana, pioi per quaranta dì e na stimana

Boca onta no pol dir de no

MERCATINO EQUO SOLIDALEPRESEPI CORI CONCERTI - Chiesa parr.

FESTA RINGRAZIAMENTO - COLDIRETTI - Valeggio - s. Messa

El ga i pé nela busa

Riverisco, sior padro’: a mi le pene e a lu ‘l capo’

SOLSTIZIO D’INVERNO

Fret no fa se vent no tira Col tenp e la paia se maura anca i nespoi

Fin Nadal fret no fa, braghe d’istà; da Nadal en su fret no fa pù, braghe d’istà

NOTTE DI NATALE - AUGURI CON BRINDISI - FIDAS

ASPETTANDO NATALE Amici Fontanafredda

Ntant che ‘l gras el cala, el magro el crepa...

BUON NATALE!MERCATINO ANTIQUARIATO

L’è mei poro mi che pori noantrintant che ‘l magro el cresi,el gras le s-ciopa

A Nadal le suche le va de mal

Na bela giornada d’invernol’è come la bela siera dei veci,a dura en dì

ARRIVA, ARRIVA S. LUCIAPiazza Carlo Alberto

GIORNATA DEL NON VEDENTE

Dentar vec’ l’è ‘n brut mister,che tuc’ i oria nparar…

Serata danzante AS. LI. PE. VA

Inizio Novena di Natale

BONA FINE E BON PRINCIPIO!Comanda le done

1 dicembre, il sole sorge alle 7.44, tramonta alle 16.40 15 dicembre, il sole sorge alle 7.58, tramonta alle 16.39

ragazzi del ‘99 alla leva - 1917

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suo ciabattare) che si avvicina al legna io, sento sfilare da una fascina:... “shhhht... “o” una stropa. Ecco, ci siamo, io mi calo i calzoncini e mi preparo per una giusta dose di “colpi di stropa”. Guardo mia mamma che ha una faccia che non so definire: Brandisce la “stropa” come un fioretto e la fa scendere con forza sulle mie gambe e sulle mie natiche. lo mi metto il dito indice nelle orecchie (per non sentire il male), mi mordo le labbra, ma non mi la-scio scappare neanche un lamento. Mi giro, le chiedo scusa e, con mia gran-de sorpresa, vedo che ha gli occhi lucidi. Mamma non mi risponde ma scende le scale in silenzio...”. “Povero papà” - abbiamo commentato noi ragazzi - e “povera nonna” - ha ag-giunto qualcuno.

Ora papà si alza, si versa un goccio di vino caldo, va alla finestra e dice: “guardate, ragazzi quanta neve è scesa... e “guardate che biancore...”. Il suo sguardo, però, è assente... , sembra seguire una ridda di pensieri lontani... , alla sua fanciullezza…, alla sua mamma... Poi si riscuote e: “BUONA NOTTE, ra-gazzi... , è tardi... domani si va a scuola”.

(Sig. ra M. Teresa Tosoni in Zorzi)

orasione

… De na mama par so fiola,parché la sia braa a scola,de na nona par la so salute,le malatie la ghi à quasi tute.Orasione de gente che laora

parché dal lunari se vaga fora,de du sposiniparché en dì ria dei butini.Orasione de ci comanda parchéno ghe sia pù le guere,i è fate par gnentee le roina la gente.Orasione d’en putìparché guarisa el so cagnolì.LU el scolta tuti,boni, catii e farabutici credi e ci no credi,dai paesi caldi a quei fredi.Tuc’ i ga el so Signorde pregar e da rispetar,e pol eser de consolasio’ qualsiasi preghiera ditacon devosio’.

(Sig.ra Rosanna Armani)

ricordi valeggiani

Mi sembra di avere le ali ai piedi e di corsa m’avvio sulla via del ritorno; ma alla prima salita dei giardini mi viene il fiatone, le mie gambette sono diven-tate di piombo e mi aspetta almeno il doppio della strada che era stata pro-grammata. Intanto il sole é allo zenit, fa sempre più caldo, e le cicale che nell’andata mi hanno fatto compagnia, ora diventa-no petulanti e noiose. Ogni tanto faccio una corsetta ma mi sembra di segnare il passo (come quando si sogna: si corre, si corre e... ti sembra di restare sempre lì). Finalmente arrivo a Valeggio e faccio una scorciatoia come ho visto fare, qualche volta dai grandi; poi, improv-visamente, ecco la strada per Campa-gnola. Mi fermo un attimo per riprender fia-to, poi ecco il mio campo ed ecco il Ce-spuglio; meno male... ci siamo...

A questo punto papà smette di nar-rare, beve un goccio di vin-brullè e ci guarda per assicurarsi della nostra attenzione. Noi siamo rapiti, anche perché papà è un bravo parlatore e sa catturare la nostra attenzione e la nostra fantasia. Infatti noi ci immedesimiamo in quel ragazzino vivace, simpatico e sfor-tunato. Ci scambiamo un’ occhiata complice e solidale, incitando papà a continuare il suo racconto. Allora prosegue: Dunque dovete sapere, ragazzi, che mentre passo sotto il reticolato mi graffio una coscia, ma sono incurante del sangue perché vedo una mucca con il muso dentro il cespuglio. Vado per recuperare la mia sporta... ma qual ‘é la mia sgradevole sorpre-sa?... Sì, la borsa c’è, ma vuota del suo contenuto... In cambio ci sono briciole sbavate, erba biasciata e la sporta è a brandelli. E adesso chi ha il coraggio di presen-tarsi a casa...?!? Ormai sono già in ritardo sulla tabella di marcia. Mi si è chiuso lo stomaco, il languori-no che prima ho avvertito è scomparso e mi viene da vomitare. Che fare? Ormai la frittata è fatta! Mamma come avrà rimpiazzato il pane? Con la solita polenta, immagi-no; ma che delusione per i miei genito-ri, i miei fratelli per gli operai. Sono molto abbacchiato, ho tirato un profondo sospiro ed ho estratto dal cespuglio quello che rimaneva delle sporta con quelle migole biascicate. Ho ripreso il cammino e pian piano sono tornato sui miei passi con tutt’al-tro spirito. Ho fatto il viale che conduce al cortile in punta di piedi per non far notare il mio rientro, ma mia sorella mi ha scorto da lontano e mi ha fatto segno di scappare. Arrivato davanti alla cucina ho ap-poggiato a terra la borsa e sono corso in camera mia. Mi sono buttato bocconi sul letto aspettando la giusta punizione che sono consapevole di meritare. Salgono dalla cucina i rumori delle stoviglie, le voci baritonali degli uomi-ni, quelle petulanti delle donne, ma o” nessuno parla di me. Ho tutti i miei sensi tesi all’inverosi-mile per poter captare il giudizio dei grandi. Ci tenevo tanto a rendermi utile... e invece... Ad un tratto le voci zittiscono, gli uomi-ni tornano al loro lavoro, le donne sono affaccendate in cucina: ma non tutte. Sento mia mamma (la riconosco dal

dicembreDezember / December

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