CALCOLI DI VERIFICA n È a questo punto necessario effettuare una serie di calcoli per verificare se...
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CALCOLI DI VERIFICACALCOLI DI VERIFICA
È a questo punto necessario effettuare una serie di calcoli per verificare se gli obiettivi primari (Vcc ed ) sono stati raggiuntiVcc =>la conoscenza di Zcc (Rcc ed Xcc)
=> la conoscenza delle perdite nel ferro e nel rame
Le dimensioni geometriche della macchina, la sua configurazione ed i materiali scelti giocano un ruolo fondamentale
È a questo punto necessario effettuare una serie di calcoli per verificare se gli obiettivi primari (Vcc ed ) sono stati raggiuntiVcc =>la conoscenza di Zcc (Rcc ed Xcc)
=> la conoscenza delle perdite nel ferro e nel rame
Le dimensioni geometriche della macchina, la sua configurazione ed i materiali scelti giocano un ruolo fondamentale
DETERMINAZIONE DELLA CORRENTE A VUOTO I0
DETERMINAZIONE DELLA CORRENTE A VUOTO I0
Per calcolare I0 devo conoscere la componente magnetizzante e quella di perdita
La I deriva dal calcolo delle Asp effettive
La Ia si determina dalle perdite nel ferro e nel rame a vuoto
Si calcola la componente magnetizzante I l’integrale si svolge lungo il circuito magnetico
Per calcolare I0 devo conoscere la componente magnetizzante e quella di perdita
La I deriva dal calcolo delle Asp effettive
La Ia si determina dalle perdite nel ferro e nel rame a vuoto
Si calcola la componente magnetizzante I l’integrale si svolge lungo il circuito magnetico
2a
20 III
cHdlNI
Sappiamo che =BS=HS, essendo nota B dalla curva di magnetizzazione, il che implica:
Suddividendo il circuito magnetico in n tronchi dove S e B sono costanti
(in prossimità dei giunti dove avviene il cambio di direzione del circuito magnetico, sia S che B non sono rigorosamente costanti)
Nei traferri si ha:
H0 = BMC/0 Conoscendo la lunghezza media dei gioghi lg e delle colonne lc, ed assumendo nota la lunghezza totale lt del traferro (valori convenzionali), si calcola la f.m.m. nel nucleo As
Sappiamo che =BS=HS, essendo nota B dalla curva di magnetizzazione, il che implica:
Suddividendo il circuito magnetico in n tronchi dove S e B sono costanti
(in prossimità dei giunti dove avviene il cambio di direzione del circuito magnetico, sia S che B non sono rigorosamente costanti)
Nei traferri si ha:
H0 = BMC/0 Conoscendo la lunghezza media dei gioghi lg e delle colonne lc, ed assumendo nota la lunghezza totale lt del traferro (valori convenzionali), si calcola la f.m.m. nel nucleo As
c
dlS
NI
n
1i i iii
i
S
lNI
Caso dei Trasformatori Monofase Caso dei Trasformatori Monofase
ttggccs lHlHlHA
lg
hc
La relazione di sopra si particolarizza in:
Asm=2Asc+2Asg+4As
Vediamo le As di colonna e del giogo
Bc=/Sc Bg=/Sg
Il materiale ferromagnetico con cui verrà realizzato il circuito magnetico è già stato scelto, per cui si dispone della relativa curva di magnetizzazione e della curva descrittiva della cifra di perdita.
Note Hc ed Hg, si calcolano le As di giogo e colonna
Asc=Hchc Asg=Hghg
Per quanto riguarda i giunti, questi sono in aria. Quindi:
H0 = As/0=BC/0 => As=0.8 BC 0 106
(0 =1.26 10-6 [H/m])Per 0 si considerano gli spessori convenzionali riferiti al tipo di
giunto che si è scelto (appoggiato, intercalato, etc.)
Le As magnetizzanti possono essere espresse come:
Asm=2 Hchc +2 Hghg +4(0.8 BC 0 106) NI2As
N2
AsI
Si conclude che la corrente magnetizzante per un trasformatore monofase è data dalla relazione:
I=(2 Hchc +2 Hghg +4(0.8 BC 0 106))
Caso dei Trasformatori Trifase
Si conclude che la corrente magnetizzante per un trasformatore monofase è data dalla relazione:
I=(2 Hchc +2 Hghg +4(0.8 BC 0 106))
Caso dei Trasformatori Trifase
N2
C’è dissimmetria nel circuito magnetico
Circuito 1 => As1
Circuito 2 => As2
Circuito 3 => As3
0
hc
lg
1 2 3
As1m= As3m = Asc+2Asg+2As
As2m = Asc+2As
Considero il valore medio di As
Asm= (As1m +As2m+ As3m)/3
Asm= Asc + 2As+ (4/3)Asg
=( Hchc +(4/3) Hghg +2(0.8 BC 0 106))
As1m= As3m = Asc+2Asg+2As
As2m = Asc+2As
Considero il valore medio di As
Asm= (As1m +As2m+ As3m)/3
Asm= Asc + 2As+ (4/3)Asg
=( Hchc +(4/3) Hghg +2(0.8 BC 0 106))
IA
2N
s
1
N2
Calcolo della Ia
La componente attiva Ia vale:
con P0=Pfe+Pcu0
La potenza persa per effetto Joule a vuoto si determina
conoscendo il valore della corrente a vuoto, I0=> PCu0=3RIo2
La posso porre, in prima approssimazione, pari a PCu0=3RI2
Per determinare le perdite nel ferro: si fa riferimento alla cifra di perdita specifica (W/kg) che è valida per B=1 Wb/m2 e per f=50Hz e si determina sperimentalmente con il giogo di Epstain si ricorre ai diagrammi di perdita
Calcolo della Ia
La componente attiva Ia vale:
con P0=Pfe+Pcu0
La potenza persa per effetto Joule a vuoto si determina
conoscendo il valore della corrente a vuoto, I0=> PCu0=3RIo2
La posso porre, in prima approssimazione, pari a PCu0=3RI2
Per determinare le perdite nel ferro: si fa riferimento alla cifra di perdita specifica (W/kg) che è valida per B=1 Wb/m2 e per f=50Hz e si determina sperimentalmente con il giogo di Epstain si ricorre ai diagrammi di perdita
V3
PP
V3
P
3E
PI 0cufe00
a
CALCOLO DELLE PERDITE NEL FERROCALCOLO DELLE PERDITE NEL FERRO
Si determina il peso delle colonne e del giogo
Gc = 3hc Sc fe ; Gg = 2lg Sg fe
dove:
hc = lunghezza media di una colonna;
lg = lunghezza media di un giogo.
fe = peso specifico del ferro
Sc, Sg =sezioni di base di colonna e di giogo
Il peso complessivo del circuito magnetico è
G= Gc + Gg
Si determina il peso delle colonne e del giogo
Gc = 3hc Sc fe ; Gg = 2lg Sg fe
dove:
hc = lunghezza media di una colonna;
lg = lunghezza media di un giogo.
fe = peso specifico del ferro
Sc, Sg =sezioni di base di colonna e di giogo
Il peso complessivo del circuito magnetico è
G= Gc + Gg
Le perdite nel ferro si determinano con la relazione:
pfe = cifra di perdita del ferro con B = 1 (T)
p’fe = cifra di perdita del ferro con B = BMC
Kfe = 1,05 - 1,2 funzione delle tecniche adottate. Questo coefficiente tiene conto della qualità della punzonatura
Le perdite nel ferro si determinano con la relazione:
pfe = cifra di perdita del ferro con B = 1 (T)
p’fe = cifra di perdita del ferro con B = BMC
Kfe = 1,05 - 1,2 funzione delle tecniche adottate. Questo coefficiente tiene conto della qualità della punzonatura
P K p G K p B Gfe fe fe'
fe fe fe MC2
fe
)GBG(BpK)GpG(pKP g2gc
2cfefeg
'fegc
'fecfefe
V3
PPI 0cufe
a
, PCu0=3RI2 ,
2a
20 III
RIFERIMENTI PER LA I0RIFERIMENTI PER LA I0
La differenza è determinata dalla influenza dei traferri che nei piccoli trasformatori è percentualmente elevata
La differenza è determinata dalla influenza dei traferri che nei piccoli trasformatori è percentualmente elevata
CALCOLO DELLA VccCALCOLO DELLA Vcc
La tensione di corto circuito è importante perché ha dirette implicazioni su: sicurezza (determina la Icc)
parallelo dei trasformatori sulle cadute resistive ed induttive a carico
Per definizione è la tensione di alimentazione di un trasformatore quando nel secondario, collegato in corto circuito, circola la corrente secondaria nominale
Vcc=ZccIn
dove Rcc=R1+R21; Xcc=X1+X21
La tensione di corto circuito è importante perché ha dirette implicazioni su: sicurezza (determina la Icc)
parallelo dei trasformatori sulle cadute resistive ed induttive a carico
Per definizione è la tensione di alimentazione di un trasformatore quando nel secondario, collegato in corto circuito, circola la corrente secondaria nominale
Vcc=ZccIn
dove Rcc=R1+R21; Xcc=X1+X21
2cc
2cccc XRZ
Allo stesso modo posso definire la corrente di corto permanente
Icc=Vn/Zcc
Se eguaglio le relazioni sulla base della Zcc vedo che
Icc=InVn/Vcc
Poiché di solito la Vcc è circa il 5% della Vn, Icc è circa 20In e gli sforzi elettrodinamici sono 400 maggiori
Vcc è un dato di specifica che deve essere raggiunto. Per poterlo fare si agisce su Zcc e quindi su Xcc e su Rcc
Se aumento Rcc, aumentano le perdite e cala Se diminuisco Rcc aumento l’ingombro ed il costo della macchina. Quindi si agisce su Xcc
Allo stesso modo posso definire la corrente di corto permanente
Icc=Vn/Zcc
Se eguaglio le relazioni sulla base della Zcc vedo che
Icc=InVn/Vcc
Poiché di solito la Vcc è circa il 5% della Vn, Icc è circa 20In e gli sforzi elettrodinamici sono 400 maggiori
Vcc è un dato di specifica che deve essere raggiunto. Per poterlo fare si agisce su Zcc e quindi su Xcc e su Rcc
Se aumento Rcc, aumentano le perdite e cala Se diminuisco Rcc aumento l’ingombro ed il costo della macchina. Quindi si agisce su Xcc
DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA DEGLI AVVOLGIMENTI
DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA DEGLI AVVOLGIMENTI
Sulla base della sezione SCu e della lunghezza la dei conduttori dei singoli avvolgimenti si ottiene la loro resistenza ohmica RDC:
Dove t è la resistività del materiale conduttore impiegato alla temperatura di riferimento t (75 °C per le classi A ed E, 105 °C per le classi B, F ed H).
Sulla base della sezione SCu e della lunghezza la dei conduttori dei singoli avvolgimenti si ottiene la loro resistenza ohmica RDC:
Dove t è la resistività del materiale conduttore impiegato alla temperatura di riferimento t (75 °C per le classi A ed E, 105 °C per le classi B, F ed H).
Rl
SDC ta
Cu
La variazione di t con la temperatura è linearizzabile
2= 1[ 1+(T2-T1)]
I valori caratteristici di t alle varie temperature sono
t(0°C)=0.0160 [ mm2/m]
t(20°C)=0.0173 [ mm2/m]
t(75°C)=0.0210 [ mm2/m] (temperatura media per i
trasformatori in olio)
t(115°C)=0.0238 [ mm2/m] (temperatura media per i
trasformatori cast-resin in epossidica)
La variazione di t con la temperatura è linearizzabile
2= 1[ 1+(T2-T1)]
I valori caratteristici di t alle varie temperature sono
t(0°C)=0.0160 [ mm2/m]
t(20°C)=0.0173 [ mm2/m]
t(75°C)=0.0210 [ mm2/m] (temperatura media per i
trasformatori in olio)
t(115°C)=0.0238 [ mm2/m] (temperatura media per i
trasformatori cast-resin in epossidica)
Per quanto riguarda la valutazione della lunghezza dei conduttori, essa è determinabile considerando le relazioni analitiche descrittive di una traiettoria a spirale che tiene conto del modo con cui è stato realizzato l’avvolgimentoSi preferisce ricorrere a delle relazioni approssimate che tengono conto del numero di spire e della lunghezza media di spira, ovvero del perimetro di spira valutato sul raggio medio dell’avvolgimento
lc1,2=Nlm1,2 =>
(a 75°C)
Per quanto riguarda la valutazione della lunghezza dei conduttori, essa è determinabile considerando le relazioni analitiche descrittive di una traiettoria a spirale che tiene conto del modo con cui è stato realizzato l’avvolgimentoSi preferisce ricorrere a delle relazioni approssimate che tengono conto del numero di spire e della lunghezza media di spira, ovvero del perimetro di spira valutato sul raggio medio dell’avvolgimento
lc1,2=Nlm1,2 =>
(a 75°C)2,12,1
2,1
C
2,12,1
C
2,12,1DC S
lN021.0
S
lNR
Poiché i conduttori sono percorsi da corrente alternata, i flussi dispersi producono una non uniforme distribuzione della corrente nella loro sezione, ciò dà luogo a perdite addizionali di cui si tiene conto con un coefficiente KAC, si ha quindi:
RAC = KAC RDC
KAC dipende dalla forma e dalle dimensioni del conduttore, dalla disposizione e dalla forma dell’avvolgimento preso nel suo insieme.
KAC varia tra 1 e 1.15 a 50 Hz
PCu = 3KAC RDCI2
Poiché i conduttori sono percorsi da corrente alternata, i flussi dispersi producono una non uniforme distribuzione della corrente nella loro sezione, ciò dà luogo a perdite addizionali di cui si tiene conto con un coefficiente KAC, si ha quindi:
RAC = KAC RDC
KAC dipende dalla forma e dalle dimensioni del conduttore, dalla disposizione e dalla forma dell’avvolgimento preso nel suo insieme.
KAC varia tra 1 e 1.15 a 50 Hz
PCu = 3KAC RDCI2
FENOMENI DI ADDENSAMENTO DI CORRENTE FENOMENI DI ADDENSAMENTO DI CORRENTE
SITUAZIONE DEI FLUSSI DISPERSIONE SITUAZIONE DEI FLUSSI DISPERSIONE
BT
AT
FLUSSODISPERSO
FLUSSOUTILE
Dato un conduttore massiccio, di resistenza R, attraversato da una corrente I.
La potenza persa per effetto Joule sarà: P=RI2
Suppongo ora che la corrente si ripartisca in due sezioni ognuna
pari alla metà della sezione di partenza (R=>2R per ogni sezione)
Inoltre, una sezione abbia un incremento I e l’altra un
decremento della stessa entità (I/2+ I; I/2-I)
Dato un conduttore massiccio, di resistenza R, attraversato da una corrente I.
La potenza persa per effetto Joule sarà: P=RI2
Suppongo ora che la corrente si ripartisca in due sezioni ognuna
pari alla metà della sezione di partenza (R=>2R per ogni sezione)
Inoltre, una sezione abbia un incremento I e l’altra un
decremento della stessa entità (I/2+ I; I/2-I)
I/2+ I
I/2-I
2R
2R
22
I2
II
2
IR2'P
PIR4RI'P 22 L’esempio mostra come la non uniforme distribuzione di corrente possa provocare un aumento delle perdite
L’esempio mostra come la non uniforme distribuzione di corrente possa provocare un aumento delle perdite
Conduttore MassiccioConduttore Massiccio
H*
B*
Dato un conduttore rettangolare massiccio, di dimensioni H*B*, si considerino le seguenti ipotesi:
1) linee di campo a 90° rispetto al profilo del conduttore
2) linee di flusso parallele
3) permeabilità = nel ferro e 0 nell’aria, nell’isolante e nel rame
Sono ipotesi che consentono lo studio del problema in una dimensione lineare e non tridimensionale.
Siano (x) ed H(x) il valore locale della densità di corrente e della intensità di campo
Dato un conduttore rettangolare massiccio, di dimensioni H*B*, si considerino le seguenti ipotesi:
1) linee di campo a 90° rispetto al profilo del conduttore
2) linee di flusso parallele
3) permeabilità = nel ferro e 0 nell’aria, nell’isolante e nel rame
Sono ipotesi che consentono lo studio del problema in una dimensione lineare e non tridimensionale.
Siano (x) ed H(x) il valore locale della densità di corrente e della intensità di campo
H*
x dx
Con riferimento alla figura,nel tratto dx circola la corrente dI
Con riferimento alla figura,nel tratto dx circola la corrente dI
dx*B)x(dI
Per il teorema di AmperePer il teorema di Ampere dx*B)x()x(dH*BdI
x
)x(H)x(
Dalle leggi di MaxwellDalle leggi di Maxwell
t
)t(H
t
)t(BgradE 0
Per le ipotesi fatte (unidimensionalità)
uguagliando i gradienti si ha
essendo poi che
Per le ipotesi fatte (unidimensionalità)
uguagliando i gradienti si ha
essendo poi che
x
)x(
x
)x(EgradE
x
)x(H)x(
t
)t(HgradE 0
x
)x(gradE
x
)x(
t
)t(H0
Quindi
se H(x,t) varia sinusoidalmente nel tempo
se si pone allora
la cui soluzione è costituita da combinazioni di funzioni iperboliche. Le costanti si determinano in base alle condizioni al contorno
Se x=0 => H=0 Se x=H* => (N=1)
Quindi
se H(x,t) varia sinusoidalmente nel tempo
se si pone allora
la cui soluzione è costituita da combinazioni di funzioni iperboliche. Le costanti si determinano in base alle condizioni al contorno
Se x=0 => H=0 Se x=H* => (N=1)
Hjt
)t(H
t
)t(H
x
)x(H
x
)x(H
xt
)t(H 02
2
0
Hjx
)x(H 02
2
Ckj
k 0
Hkx
)x(H 22
2
*B
I2H
Allora le soluzioni sono
con il cambio di variabile
le soluzioni diventano
Allora le soluzioni sono
con il cambio di variabile
le soluzioni diventano
*)kH(sinh*B
)kx(sinhI2)x(H
*)kH(sinh*B
)kxcosh(I2)x(
22 j2k)j1(k
R]m[2
10
*)H2cos(*)H2cosh(
)x2cos()x2cosh(
*B
I2)x(H
*)H2cos(*)H2cosh(
)x2cos()x2cosh(*H2)x( 0
Avendo posto
0 è il valore di densità di corrente per una distribuzione uniforme
Si definisce una altezza ridotta del conduttore
si definisce come fattore di resistenza KAC:
() può essere sviluppato in serie
Avendo posto
0 è il valore di densità di corrente per una distribuzione uniforme
Si definisce una altezza ridotta del conduttore
si definisce come fattore di resistenza KAC:
() può essere sviluppato in serie
*H*B
I0
*H
*)H2cos(*)H2cosh(
)x2cos()x2cosh(2
)x(
0
AC0
K2)x(
)(*)H2cos(*)H2cosh(
)x2cos()x2cosh(K AC
.............4725
16
45
41)( 84
Studio asintotico per >1 => ()
per <1 =>
() può essere anche rappresentato in grafico
Studio asintotico per >1 => ()
per <1 =>
() può essere anche rappresentato in grafico
4
45
41)(
DETERMINAZIONE DI Kac
AVVOLGIMENTI CONCENTRICI
DETERMINAZIONE DI Kac
AVVOLGIMENTI CONCENTRICI
Considero l’avvolgimento di bassa avvolto a spirale in multi strato
Considero un conduttore a sezione rettangolare bxh
Suppongo di avere m conduttori affiancati ed n sovrapposti in modo che il numero di spire sia N=mn
e che le dimensioni complessive siano H*xB*
Considero l’avvolgimento di bassa avvolto a spirale in multi strato
Considero un conduttore a sezione rettangolare bxh
Suppongo di avere m conduttori affiancati ed n sovrapposti in modo che il numero di spire sia N=mn
e che le dimensioni complessive siano H*xB*
H
n B
b
h’
m
*
*
Definisco una altezza ridotta per il conduttore come:
= h
con
Definisco una altezza ridotta per il conduttore come:
= h
con 510a
nb
Le lunghezze sono in cm con riferimento alla figura. = pulsazione= resistività del materiale conduttore in ( mm2/m)m ed n gli strati sovrapposti nei due sensi
a = B* + 0,2H* (lunghezza ridotta delle linee di flusso)
Conduttore rettangolare:
Conduttore circolare:
b = h = d d = diametro del conduttore.
Conduttore rettangolare:
Conduttore circolare:
b = h = d d = diametro del conduttore.
H
n B
b
h
m
K 1m 0,2
9AC
24
K 1m 0,2
15,2AC
24
*
*
Tutte le dimensioni sono in cm, mentre è espressa in cm, (a 0°C, 1,6 cm per il rame, e 2,65 cm per l’alluminio, in ambedue i casi con 0 = 0,00426).
Da queste formule deriva l’opportunità di disporre i conduttori rettangolari con il lato lungo in direzione radiale per gli avvolgimenti alternati ed in direzione assiale per gli avvolgimenti concentrici.
Al crescere di si ha una diminuzione di KAC, si ha cioè una diminuzione delle perdite addizionali a trasformatore caldo, di ciò si deve tenere conto nella determinazione del rendimento.
In realtà KAC varia da strato a strato e quindi le relazioni fornite sono da considerasi per una stima del suo valor medio
Tutte le dimensioni sono in cm, mentre è espressa in cm, (a 0°C, 1,6 cm per il rame, e 2,65 cm per l’alluminio, in ambedue i casi con 0 = 0,00426).
Da queste formule deriva l’opportunità di disporre i conduttori rettangolari con il lato lungo in direzione radiale per gli avvolgimenti alternati ed in direzione assiale per gli avvolgimenti concentrici.
Al crescere di si ha una diminuzione di KAC, si ha cioè una diminuzione delle perdite addizionali a trasformatore caldo, di ciò si deve tenere conto nella determinazione del rendimento.
In realtà KAC varia da strato a strato e quindi le relazioni fornite sono da considerasi per una stima del suo valor medio
Conduttore rettangolare:
Conduttore circolare:
b = h = d d = diametro del conduttore.
Conduttore rettangolare:
Conduttore circolare:
b = h = d d = diametro del conduttore.
DETERMINAZIONE DI Kac AVVOLGIMENTI
A BOBINE O ALTERNATI
DETERMINAZIONE DI Kac AVVOLGIMENTI
A BOBINE O ALTERNATI
b
n
B
H m
K 1m 0,8
36AC
24
42
AC 61
0,8m1K
h*
*
dove si ha:
= h
con
Le lunghezze sono in cm con riferimento alla figura. f = frequenza in Hz = resistività del materiale conduttore in (W mm2/m) m ed n gli strati sovrapposti nei due sensi
a = B*+ 0,6H* = altezza ridotta del conduttore a = lunghezza ridotta della linea di flusso
dove si ha:
= h
con
Le lunghezze sono in cm con riferimento alla figura. f = frequenza in Hz = resistività del materiale conduttore in (W mm2/m) m ed n gli strati sovrapposti nei due sensi
a = B*+ 0,6H* = altezza ridotta del conduttore a = lunghezza ridotta della linea di flusso
2nbf
a 10 5
LE REATTANZE DI DISPERSIONE LE REATTANZE DI DISPERSIONE
Dal valore della reattanza di dispersione Xd dipende la tensione di corto circuito del trasformatore VCC, che costituisce uno dei parametri di progetto del sistema in cui il trasformatore viene inserito.
BT
AT
FLUSSODISPERSO
FLUSSOUTILE
+ H
- H
h
Calcolo Mediante l’Energia MagneticaCalcolo Mediante l’Energia Magnetica
Ipotesi semplificative:
1) Avvolgimenti uniformemente distribuiti;
2) Trascuro la I0 => N1I1=N2I2 => H=NI/h
l’andamento delle Asp/m è di tipo trapezioidale nella direzione radiale
3) Le linee di flusso siano parallele e di altezza. Questa approssimazione è valida per avvolgimenti a spirale, meno per quelli a bobina per la presenza dei distanziatori
4) Suddivisione del flusso disperso in due contributi
per BT per AT
5) si assume, grossolanamente, che lm1=lm2=lm e che
(ipotesi meno valida)
Ipotesi semplificative:
1) Avvolgimenti uniformemente distribuiti;
2) Trascuro la I0 => N1I1=N2I2 => H=NI/h
l’andamento delle Asp/m è di tipo trapezioidale nella direzione radiale
3) Le linee di flusso siano parallele e di altezza. Questa approssimazione è valida per avvolgimenti a spirale, meno per quelli a bobina per la presenza dei distanziatori
4) Suddivisione del flusso disperso in due contributi
per BT per AT
5) si assume, grossolanamente, che lm1=lm2=lm e che
(ipotesi meno valida)
21
22
2
lll 2m1m
m
Dalla conoscenza del campo H in ogni sezione verticale ricavo il coeff di auto induzione L
si ricorda che il flusso concatenato con N spire è in relazione con la corrente che lo genera
eguagliando i flussi dispersi
dalla ipotesi 1) possiamo calcolare il coeff. di auto induzione dLx
nel tratto dx, a distanza x dalla colonna
Dalla conoscenza del campo H in ogni sezione verticale ricavo il coeff di auto induzione L
si ricorda che il flusso concatenato con N spire è in relazione con la corrente che lo genera
eguagliando i flussi dispersi
dalla ipotesi 1) possiamo calcolare il coeff. di auto induzione dLx
nel tratto dx, a distanza x dalla colonna
2NL
NI
N
LILIN ddd
2NL
NI
N
LI
h
x dx
dxl
hxNN
NdL
m01x
2
xx
h
dxlxNdL m0
21
22
x
Per calcolare L, integro dLx tra 0 e 1
Nell’interspazio tra i due avvolgimenti, il campo H rimane costante perché il numero di spire non varia, quindi:
se particolarizziamo il calcolo di L nel tratto L=>L1
Per calcolare L, integro dLx tra 0 e 1
Nell’interspazio tra i due avvolgimenti, il campo H rimane costante perché il numero di spire non varia, quindi:
se particolarizziamo il calcolo di L nel tratto L=>L1
11
0
2m02
1
2
0 x dxxh
lNdLL
1
0
3m
21
2
0 3
x
h
lNL
3h
lN
3h
lNL 1m
20
31m
21
2
0
2h
lNL m
20
sp
21
)2
(LLL 1sp1
23h
lNL 1m
210
1
La reattanza di dispersione si calcola di conseguenza (le distanze
sono misurate in metri)
l’espressione ricavata, verificata in pratica, ha evidenziato la necessità di aggiustare il coeff. iniziale da 8 ad 8.5.
Con lo stesso ragionamento si perviene ad una espressione analoga per il secondario
si riporta tutto al primario
La reattanza di dispersione si calcola di conseguenza (le distanze
sono misurate in metri)
l’espressione ricavata, verificata in pratica, ha evidenziato la necessità di aggiustare il coeff. iniziale da 8 ad 8.5.
Con lo stesso ragionamento si perviene ad una espressione analoga per il secondario
si riporta tutto al primario
61m
211m
210
11 1023h
flN8
23h
lNf2LX
61m
21
1 1023h
flN5.8X
62m
22
2 1023h
flN5.8X
2
2
1212 N
NXX
la reattanza complessiva vale
si noti come la reattanza di dispersione vari con le dimensioni geometriche degli avvolgimenti. Ciò permette di regolare il valore di Xcc per influire sulla Vcc
Esistono dei vincoli strutturali che non consentono di variare Xcc a piacere (es. il canale tra AT e BT deve rimanere largo abbastanza per
consentire la circolazione del fluido di raffreddamento) Si può variare 1 e 2 però devo fare attenzione ai costi del rame posso variare h ma anche in questo caso attenzione ai costi ed alla sollecitazione Asp/cm (macchina sovra o sotto dimensionata)
la reattanza complessiva vale
si noti come la reattanza di dispersione vari con le dimensioni geometriche degli avvolgimenti. Ciò permette di regolare il valore di Xcc per influire sulla Vcc
Esistono dei vincoli strutturali che non consentono di variare Xcc a piacere (es. il canale tra AT e BT deve rimanere largo abbastanza per
consentire la circolazione del fluido di raffreddamento) Si può variare 1 e 2 però devo fare attenzione ai costi del rame posso variare h ma anche in questo caso attenzione ai costi ed alla sollecitazione Asp/cm (macchina sovra o sotto dimensionata)
62m
21
12 1023h
flN5.8X
621m
21
121 1023h
flN5.8XXX
DETERMINAZIONE DELLA REATTANZA DI DISPERSIONE
DETERMINAZIONE DELLA REATTANZA DI DISPERSIONE
1 2
BT
ATr1
R
r2
+ H
- H
FLUSSODISPERSO
FLUSSOUTILE
h’
R1
R2
Per due avvolgimenti concentrici di pari altezza, trascurando la corrente a vuoto si ha:
N1 I1 = N2 I2
Determiniamo l’induzione nel canale di dispersione B0 e negli avvolgimenti B1 e B2:
Per due avvolgimenti concentrici di pari altezza, trascurando la corrente a vuoto si ha:
N1 I1 = N2 I2
Determiniamo l’induzione nel canale di dispersione B0 e negli avvolgimenti B1 e B2:
BN I
h'0 01 1
BI
h'
R rN1 0
1 1 1 1
11
BI
h'
r (R )N2 0
1 2 2 2
21
METODO DEL FLUSSO CONCATENATO METODO DEL FLUSSO CONCATENATO
Determiniamo quindi i flussi corrispondenti:
concatenato con tutte le spire N1 del primario;
concatenato con 2/3 delle spire N1 del primario;
concatenato con tutte le spire N1 e 2/3 N2:
Determiniamo quindi i flussi corrispondenti:
concatenato con tutte le spire N1 del primario;
concatenato con 2/3 delle spire N1 del primario;
concatenato con tutte le spire N1 e 2/3 N2:
0 01 1N I
h'2 R
1 1 1 1
R
R
01 1 1B 2 r dr
N I
h'2 R
21
1 1
2 2 2 2
R
R
01 1 2B 2 r dr
N I
h'2 R
22 2
2
I flussi concatenati valgono quindi:
Si può adesso calcolare la reattanza di dispersione Ld come rapporto fra il flusso disperso totale * e la corrente I1:
I flussi concatenati valgono quindi:
Si può adesso calcolare la reattanza di dispersione Ld come rapporto fra il flusso disperso totale * e la corrente I1:
0
12
1N I
h'2 R
2
3
N I
h'2 R
2012
1 1
2 0
1 1 21 2
01 1 2
1 21
2
N I
h'2 R
2N
1
3N
N I
h'2 R
2N
1
3N
N
N
(H)
Avendo posto p = lunghezza della spira media dei due avvolgimenti.
Poiché si ha:
0 = 1,25 10-6 (H/m)
(H)
Avendo posto p = lunghezza della spira media dei due avvolgimenti.
Poiché si ha:
0 = 1,25 10-6 (H/m)
LI I
N
h'2 R N
2
2
3N
2
2
3N
N
h'2 R
3
N
h'p
3
d'
*
1
0 1*
2*
1
01
11
12
1
012
1 20
12
1 2
Adottando come unità di misura per le lunghezze i centimetri si ottiene:
Per tenere conto che le linee di flusso sono inferiori ad h si pone:
Si ottiene infine la reattanza di dispersione Xd:
Adottando come unità di misura per le lunghezze i centimetri si ottiene:
Per tenere conto che le linee di flusso sono inferiori ad h si pone:
Si ottiene infine la reattanza di dispersione Xd:
L = 1,06 L 8,4N
hR
310 ( )d d
' 12
1 2 8
H
X = L 8,4N fp
h 310 ( )d d
12
1 2 8
L 7,93N
h'R
310 7,93
N
hR
310 ( )d
' 12
1 2 8 12
1 2 8
H
AVVOLGIMENTI CONCENTRICIAVVOLGIMENTI CONCENTRICI
X O
1 2
BT
AT
X 8,4N fp
h(
3)10 ( )d
21 2 -8
Se non si riesce a raggiungere l’obiettivo, di adottano altre soluzioni
Se non si riesce a raggiungere l’obiettivo, di adottano altre soluzioni
AVVOLGIMENTI BICONCENTRICIAVVOLGIMENTI BICONCENTRICI
X O X
AT
BT
1/2 2 1/2 X 4,2N fp
h(
6)10 ( )d
21 2 -8
Questo avvolgimento presenta una X inferiore al caso precedente, però costa di più
Questo avvolgimento presenta una X inferiore al caso precedente, però costa di più
AVVOLGIMENTI BICONCENTRICI DISSIMMETRICI
AVVOLGIMENTI BICONCENTRICI DISSIMMETRICI
X O X
Regolaz. AT
BT
AT
AVVOLGIMENTI ALTERNATI SIMMETRICI
AVVOLGIMENTI ALTERNATI SIMMETRICI
Gruppo (bobina intera)
X 3,95N fp
qbK(
6)10 ( )d
21 2 -8
AT
BT
1
2/2
b
Nell’espressione di X si è posto: b = dimensione radiale delle bobine; N = numero totale di spire dell’avvolgimento di
riferimento; q = numero di bobine intere del primario o del
secondario (2 nel caso in figura); K = coefficiente che tiene conto della reale
configurazione delle linee di flusso: Rogowsky ha proposto la seguente espressione:
Nell’espressione di X si è posto: b = dimensione radiale delle bobine; N = numero totale di spire dell’avvolgimento di
riferimento; q = numero di bobine intere del primario o del
secondario (2 nel caso in figura); K = coefficiente che tiene conto della reale
configurazione delle linee di flusso: Rogowsky ha proposto la seguente espressione:
K 12
2 b1 2
AVVOLGIMENTI ALTERNATI DISSIMMETRICI
AVVOLGIMENTI ALTERNATI DISSIMMETRICI
AT
BT
AVVOLGIMENTI ALTERNATI DISSIMMETRICI
AVVOLGIMENTI ALTERNATI DISSIMMETRICI
AT
BT
Può essere utile esprimere la Xd per unità. Da:
si ha:
Può essere utile esprimere la Xd per unità. Da:
si ha:
X 8,4N fp
h(
3)10 ( )d
21 2 -8
X XI
V= 8,4
N I
V
fp
h(
3)10dpu d
n
n
2n
n
1 2 -8
= 8,4A
Vfp(
3)10 =i
s
1 2 -8
= 8,4P
Vfp(
3)10n
s2
1 2 -8
Sono calcoli che hanno lo scopo di mettere bene in chiaro il comportamento del trasformatore nel passaggio da vuoto a carico con diversi cosCollegando un carico generico al secondario del trasformatore, la tensione ai suoi morsetti diventa V2, e viene erogata una corrente I2 sfasata di 2
Sia Z”e=R”e+X”e la impedenza equivalente vista dal secondario del trasformatore
Sono calcoli che hanno lo scopo di mettere bene in chiaro il comportamento del trasformatore nel passaggio da vuoto a carico con diversi cosCollegando un carico generico al secondario del trasformatore, la tensione ai suoi morsetti diventa V2, e viene erogata una corrente I2 sfasata di 2
Sia Z”e=R”e+X”e la impedenza equivalente vista dal secondario del trasformatore
CADUTA DI TENSIONE TRA VUOTO E CARICOCADUTA DI TENSIONE TRA VUOTO E CARICO
Dal diagramma si ricava la relazione
E022=(V2cos2+R”eI2)2+(V2sin2+X”eI2)2
Risolvendo rispetto a V2 posso calcolarmi la caduta di tensione da vuoto a carico. Questo approccio non viene utilizzato perché si cerca di sfruttare le conoscenze delle caratteristiche di macchina
Dal diagramma si ricava la relazione
E022=(V2cos2+R”eI2)2+(V2sin2+X”eI2)2
Risolvendo rispetto a V2 posso calcolarmi la caduta di tensione da vuoto a carico. Questo approccio non viene utilizzato perché si cerca di sfruttare le conoscenze delle caratteristiche di macchina
La differenza aritmetica tra delle caratteristiche di macchina tra E02 e V2 viene rappresentata dal segmento AD
Il calcolo della caduta di tensione si riduce al calcolo di questa differenza
In prima approssimazione considero
VAFil che significa trascurare il trattino FD
La differenza aritmetica tra delle caratteristiche di macchina tra E02 e V2 viene rappresentata dal segmento AD
Il calcolo della caduta di tensione si riduce al calcolo di questa differenza
In prima approssimazione considero
VAFil che significa trascurare il trattino FD
Ne viene che
V R”eI2 cos2+X”eI2 sin2
Per migliorare la approssimazione, devo considerare ancora il tratto FD che, con sufficiente approssimazione può essere ritenuto pari a metà di FH (FD=FH/2)
Ne viene che
V R”eI2 cos2+X”eI2 sin2
Per migliorare la approssimazione, devo considerare ancora il tratto FD che, con sufficiente approssimazione può essere ritenuto pari a metà di FH (FD=FH/2)
FH si può determinare con il teorema di Euclide applicato al triangolo rettangolo OCH
FH:CF=CF:OF
FD=FH/2=CF2/2OF
Dalla figura si rileva che
CF=CK-FK=>
FH si può determinare con il teorema di Euclide applicato al triangolo rettangolo OCH
FH:CF=CF:OF
FD=FH/2=CF2/2OF
Dalla figura si rileva che
CF=CK-FK=>
CF= X”eI2 cos2-R”eI2 sin2
OF può essere approssimato con E02
OFE02
Quindi posso scrivere che
FD( X”eI2 cos2-R”eI2 sin2)2/2E02
La variazione di tensione assume l’aspetto
V R”eI2 cos2+X”eI2 sin2+
+( X”eI2 cos2-R”eI2 sin2)2/2E02
in percentuale
V% 100(R”eI2 cos2+X”eI2 sin2)/E02+
+50( X”eI2 cos2-R”eI2 sin2)2/E022
CF= X”eI2 cos2-R”eI2 sin2
OF può essere approssimato con E02
OFE02
Quindi posso scrivere che
FD( X”eI2 cos2-R”eI2 sin2)2/2E02
La variazione di tensione assume l’aspetto
V R”eI2 cos2+X”eI2 sin2+
+( X”eI2 cos2-R”eI2 sin2)2/2E02
in percentuale
V% 100(R”eI2 cos2+X”eI2 sin2)/E02+
+50( X”eI2 cos2-R”eI2 sin2)2/E022
Ora riporto tutte le grandezze al primario (I2=kI1; E02=kV1; Re’=k2Re”; Xe’=k2Xe e dove k è il rapporto di trasformazione) e trascuro la corrente a vuoto
V% 100(I1/V1)(R’e cos2+X’esin2)+
+50 (I1/V1)2( X’e cos2-R’e sin2)2
Si osservi che R’e I1=Vcccoscc ed X’e I1=Vccsincc
La caduta di tensione tra vuoto e carico può essere espressa in termini di tensione di corto circuito
V% 100(Vcc/V1)(coscccos2+ sinccsin2)+
+50 (Vcc/V1)2(sincccos2- cosccsin2)2
se si considera che Vcc%= 100(Vcc/V1) posso scrivere che
Vcc%= 100(1.73ZccI1/V1)
Ora riporto tutte le grandezze al primario (I2=kI1; E02=kV1; Re’=k2Re”; Xe’=k2Xe e dove k è il rapporto di trasformazione) e trascuro la corrente a vuoto
V% 100(I1/V1)(R’e cos2+X’esin2)+
+50 (I1/V1)2( X’e cos2-R’e sin2)2
Si osservi che R’e I1=Vcccoscc ed X’e I1=Vccsincc
La caduta di tensione tra vuoto e carico può essere espressa in termini di tensione di corto circuito
V% 100(Vcc/V1)(coscccos2+ sinccsin2)+
+50 (Vcc/V1)2(sincccos2- cosccsin2)2
se si considera che Vcc%= 100(Vcc/V1) posso scrivere che
Vcc%= 100(1.73ZccI1/V1)
Vcc%= 100(1.73ZccI1/V1)
posso anche definire le cadute percentuali di tipo resistivo ed induttivo come:
VRcc%= 100(1.73ZccI1/V1)coscc=
100(1.73RccI1/V1)
deve essere compresa tra il 5% per i piccoli e lo 0.5% per i grandi trasformatori. Inoltre:
VXcc%= 100(1.73ZccI1/V1)sincc= 100(1.73XccI1/V1)
che deve essere compresa tra il 4% per i piccoli e l’8% per i grandi trasformatori.
Vcc%= 100(1.73ZccI1/V1)
posso anche definire le cadute percentuali di tipo resistivo ed induttivo come:
VRcc%= 100(1.73ZccI1/V1)coscc=
100(1.73RccI1/V1)
deve essere compresa tra il 5% per i piccoli e lo 0.5% per i grandi trasformatori. Inoltre:
VXcc%= 100(1.73ZccI1/V1)sincc= 100(1.73XccI1/V1)
che deve essere compresa tra il 4% per i piccoli e l’8% per i grandi trasformatori.
Sulla base di queste posizioni, la relazione
V% 100(Vcc/V1)(coscccos2+ sinccsin2)+
+50 (Vcc/V1)2(sincccos2- cosccsin2)2
diventa:
V% VRcc%cos2+ VXcc%sin2+
+(VXcc%cos2- VRcc%sin2)2/200
per cos =1 => V% VRcc%+(VXcc%)2/200
In questo modo è possibile valutare il comportamento del
trasformatore nella variazione tra vuoto e carico, al variare del cos
Sulla base di queste posizioni, la relazione
V% 100(Vcc/V1)(coscccos2+ sinccsin2)+
+50 (Vcc/V1)2(sincccos2- cosccsin2)2
diventa:
V% VRcc%cos2+ VXcc%sin2+
+(VXcc%cos2- VRcc%sin2)2/200
per cos =1 => V% VRcc%+(VXcc%)2/200
In questo modo è possibile valutare il comportamento del
trasformatore nella variazione tra vuoto e carico, al variare del cos
Come valori di riferimento, posso considerare la seguente tabellaCome valori di riferimento, posso considerare la seguente tabella
kVA cos 10 100 500 1000 5000 >V% 1 3 - 4 2.5 – 3 1.5 – 2 1.5 – 2 0.5 – 1.5 0.5V% 0,8 2,2 4 -5 4 - 6 4 - 6 5 - 6 0.5
CALCOLO DELLE PERDITE NEI CONDUTTORI
CALCOLO DELLE PERDITE NEI CONDUTTORI
Si determinano i pesi degli avvolgimenti:
GCuAT= 3 laAT SCuAT CuAT
GCuBT= 3 laBT SCuBT CuBT
Le perdite negli avvolgimenti valgono:
Pcu = 3 KACAT RDCAT I2AT + 3 KACBT RBT I2
DC BT
Di solito di può porre:
KACAT = 1
Si determinano i pesi degli avvolgimenti:
GCuAT= 3 laAT SCuAT CuAT
GCuBT= 3 laBT SCuBT CuBT
Le perdite negli avvolgimenti valgono:
Pcu = 3 KACAT RDCAT I2AT + 3 KACBT RBT I2
DC BT
Di solito di può porre:
KACAT = 1
DETERMINAZIONE DEL RENDIMENTO
DETERMINAZIONE DEL RENDIMENTO
Determinate le perdite del ferro e nei materiali conduttori è possibile calcolare il rendimento, essendo noti la potenza apparente nominale P ed il fattore di potenza di riferimento cos:
Determinate le perdite del ferro e nei materiali conduttori è possibile calcolare il rendimento, essendo noti la potenza apparente nominale P ed il fattore di potenza di riferimento cos:
1P P
Pcos P Pfe Cu
fe Cu