Caiherìne Balavoine Condividere. Il futuro parte da qui · e le risorse per le attività di...

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Caiherìne Balavoine Condividere. Il futuro parte da qui Una rivoluzione che ha come obiettivo l'ottimizzazione dell'intera catena del valore. Catherine Balavoine, responsabile consulenza supply chain collaborativa per Generix Group Italia, ci spiega la sua idea di logistica collaborativa. C ollaborare grazie a una gestione condivisa di dati, mezzi, risorse e competenze rappresenta una nuova interessante frontiera per la gestione integrata della supply chain soprattutto in Italia dove la condivisione porterebbe innegabili vantaggi. A colloquio con Catherine Balavoine che, con eleganza tutta francese, ci parla delle nuove possibilità proposte dall'offerta integrata di soluzioni informatiche che permettono la gestione collaborativa della supply chain. Che cosa s'intende per logistica collaborativa? Logistica collaborativa è la condivisione messa in atto tra un minimo di due aziende di mezzi, risorse e competenze per ottimizzare i processi e ottenere vantaggi economici condividendo rischi e benefìci in un'ottica win-win. Nel corso degli anni, dal primo fronte di collaborazione

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Page 1: Caiherìne Balavoine Condividere. Il futuro parte da qui · e le risorse per le attività di stoccaggio e spedizione e per l'offerta di servizi logistici avanzati, quali ad esempio

Caiherìne Balavoine

Condividere.Il futuro parte da qui

Una rivoluzione cheha come obiettivol'ottimizzazionedell'intera catenadel valore. CatherineBalavoine, responsabileconsulenza supplychain collaborativa perGenerix Group Italia,ci spiega la sua idea dilogistica collaborativa.

C ollaborare grazie a unagestione condivisadi dati, mezzi,risorse e competenze

rappresenta una nuovainteressante frontiera per lagestione integrata della supplychain soprattutto in Italia dovela condivisione porterebbeinnegabili vantaggi. A colloquiocon Catherine Balavoine che,con eleganza tutta francese, ciparla delle nuove possibilitàproposte dall'offerta integratadi soluzioni informaticheche permettono la gestionecollaborativa della supply chain.

Che cosa s'intende per logisticacollaborativa?Logistica collaborativa è lacondivisione messa in atto traun minimo di due aziende dimezzi, risorse e competenzeper ottimizzare i processi eottenere vantaggi economicicondividendo rischi e benefìciin un'ottica win-win. Nelcorso degli anni, dal primofronte di collaborazione

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rappresentato dalla gestionedocumentale elettronica(Edi), soprattutto all'estero si èarrivati all'implementazionedi modelli collaborativi benpiù articolati con propostedi mutualizzazione degliapprovvigionamenti, delconsolidamento degli stock edel trasporto, che vanno oltrei modelli classici proponendocollaborazioni non solo traproduttore e distributore maanche tra le singole industrie,e talvolta addirittura traaziende concorrenti,

Condividere dati però non èuna prerogativa italiana, disolito si teme per la propriacompetitivita. Qual è la suaopinione in proposito?Occorre avere ben chiaro inmente che, in mercati ormaicosì competitivi, lo scopoultimo di tutti i processiaziendali è fare in modo cheil consumatore trovi sempreil prodotto che cerca sulloscaffale del suo supermercatopreferito, altrimenti ne sceglieuno della concorrenza.Questo è il vero rischio sullacompetitivita.Condividere dati sui livellidi stock o sulla modalità digestione logistica della mercénon rappresenta un pericolodi per sé, mentre il vantaggioche si trae dalla condivisioneè notevole. Gli strumentia livello informativo sonopronti perché disponiamodi soluzioni avanzate perla gestione collaborativadei processi e con losviluppo di soluzioni ditipo "cloud computing" lapreoccupazione ingiustificataverso la privacy è scomparsa.Oggi i moderni sistemiinformativi sono in gradodi permettere a due aziendedi lavorare sullo stessodatabase con gli stessi dati,moltissime delle applicazioniutilizzate oggi sono web

based, ovvero accessibilimediante una sempliceinterfaccia web, possonoessere fornite on demand,cioè senza richiedere un'altasoglia di investimento iniziale,e di per sé nascono orientatealla condivisione delleinformazioni.

Qual è l'interesse in Italia perla logistica collaborativa neltrasporto?C'è molta attenzione, lo possocostatare personalmenteperché mi occupo propriodel trasporto che è la parteche permette di abbassaremaggiormente i costi dellalogistica e di cui il trasportoappunto arriva a rappresentaremediamente un buon 60 percento, quando si parla di largoconsumo. Parlare di trasportocollaborativo significa anchefar comprendere a fondola necessità dell'utilizzo incondivisione di uno stessomezzo, perché è soprattuttocosì che nascono nuovivantaggi commerciali,derivanti da una riduzionecomplessiva dei costi,ma anche relativi a levecontrattuali più favorevoliche si possono utilizzare con ipropri trasportatori. L'obiettivoè sfruttare meglio la capacitàdi un mezzo, sia sul flussodi raccolta, sia su quello diconsegna creando un pontetra l'industria e le piattaformea monte e tra le piattaformee le aziende clienti a valle,permettendo di raggiungereimportanti obiettivi economiciquantitativi ed ecologici.

Il benefìciosi estendeanche adaziende piccoleo medie che, propriograzie ad una gestione dellapropria supply chain di tipocollaborativo, riescono araggiungere mercati distanti edi più diffìcile penetrazione.

Per quanto riguarda invecealtri aspetti operativi dellasupply chain, come si collocala logistica collaborativa?Esistono soluzioni siaper la gestione deglistock, sia per quella degliapprovvigionamenti.Collaborare per la gestionedegli stock significa metterein comune gli strumentie le risorse per le attivitàdi stoccaggio e spedizionee per l'offerta di servizilogistici avanzati, quali adesempio il co-packing e perl'approvvigionamento, conl'obiettivo di abbassare i costilogistici associati ai grandivolumi di stock. Sono tregli attori a beneficiare dellacollaborazione: distributori,fornitori e 3PL. I primiperché possono aumentare lasaturazione dei propri mezzigrazie allo sfruttamento dicamion multi-prodotto, siaper la raccolta multi fornitoresia per la distribuzione suipunti vendita. I fornitoriinvece, attraverso lamutualizzazione deglistock tra industrie possonoraggruppare le merci in un sitodi stoccaggio condiviso perpoter poi da lì consegnare più

"Le aziende diconsulenza, conil loro prezioso

imonio dioscenze sui vari

mercati, potrebberogiocare un ruolochiave nel favorirei contatti tra leaziende, spingendolead attuare logichedi collaborazionevantaggiose per tuttele parti coinvolte"

frequentemente ai clienti inmezzi completi e mantenendoalto il tasso di servizio.Un 3PL infine può proporreservizi logistici avanzati grazieanche alla mutualizzazionedegli stock per più committentiportando loro vantaggi interminidi riduzione dei costi, Analogodiscorso per la gestionedell'approvvigionamentoche quando è mutualizzatosu uno o più clienti comuniviene spinto fino all'utilizzocondiviso dei mezzi ditrasporto.

Quali sono dal suo punto divista, i pregi e i difetti dellalogistica italiana e quali sono asuo avviso le aree di sviluppo edi miglioramento?Il più grande difetto èrappresentato dalla rete delleinfrastrutture stradali eferroviarie, ma è una questionenota di difficile approccio eche ci esorta a fare meglio conquello di cui disponiamo. Unaltro difetto ma che per certiaspetti è anche un pregio, èrappresentato dalla particolarestruttura economica fatta

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Catherìne Balavoine

di piccole e medie aziendeche ha stimolato un sistemadi trasporto altrettantoframmentato e spesso pocoottimizzato. Queste aziendeperò spesso formano verie propri poli produttivicircoscritti geograficamente (iclassici distretti industriali,ndr) dove una volta inpiù un'organizzazionecollaborativa dei trasportipermetterebbe anche adaziende piccole di competeresu mercati più ampi. InFrancia ad esempio, è statosviluppato un progetto per ungruppo di aziende alimentaridella Bretagna, regioneperiferica posta a500 km di distanza daParigi, dei quali 300senza autostrada. Per farfronte a queste peculiaritàpenalizzanti del territorio,che rischiavano di tagliarlifuori dai circuiti distributivipiù importanti, i produttoribretoni, anche quelli tra diloro concorrenti, si sonoorganizzati mettendo in attostrategie di condivisione deimezzi di trasporto che hannoloro consentito di rispondereefficacemente alle richiestedi approvvigionamento influsso teso avanzate dai clientidella GDO e, di conseguenza,di far sopravvivere il poloproduttivo della zona. Inquesto trovo una grandesimilitudine con l'Italia cheha caratteristiche molto similinella parcellizzazione dellesue produzioni regionali enella dimensione aziendalemedio-piccola.

Quali sono a suo avvisoi deterrenti maggiori allosviluppo di un progetto simileanche in Italia?Da un lato sono le aziendestesse che hanno unascarsa conoscenza del loroecosistema, nel senso chespesso oltre a non conoscere

Chi è Catherine BalavoineCatherine Balavoine opera da circa 15 anni nelmondo della consulenza gestionale e informaticaper il retali, dapprima in Francia, sua terrad'origine, e poi in Italia. La sua Esperienzaspazia dal mercato del fashion a quello dellacasmesi, a quello dei beni di larga consumo.Fecalizzandosi in particolare sulla valorizzazionedelle esigenze business lato clienti, per GenerixGroup Italia è responsabile della consulenzapre-vendita sulle soluzioni dedicate alla gestionecollaborativa della supply chain

La sua firma dice che....in questa scrittura che comunica leggerezza ma nel contempo affidabilità ecoerenza, convivono spiccate capacità di analisi ma anche freschezza. Un insiemedavvero insolito in questa grafia che rivela attitudine nel trovare soluzioniinnovative e inaspettate con uno siile di management incisivo ma garbato, dovenon manca l'abilità negoziale.

il loro concorrente, nonconoscono neppure il proprio"vicino di casa" e quindisentendosi soli non hannoneppure l'idea di poterprovare a collaborare tra diloro. La seconda carenza è alivello di proattività da partedel mondo della consulenza.Le aziende di consulenza, conil loro prezioso patrimonio diconoscenze sui vari mercati,potrebbero veramente giocareun ruolo-chiave nel favorire icontatti tra le aziende e nellospingerle a mettere in attologiche di collaborazionevantaggiose per ambo le parti".

La sostenibilità potrebbeessere una leva per spingerela logistica collaborativa inItalia?La sostenibilità interessal'88% dei consumatoriitaliani, si tratta di un datoproveniente da una surveyNielsen del 2011, gli italianitrovano molto importante chele aziende debbano svilupparemodelli sostenibili, tuttavia

siamo ancora in una fase cheprevede, ad esempio, un costomaggiore per una consegnaeffettuata in modo sostenibile,rispetto ad una "tradizionale".Penso ad esempio al costo ealla scarsa autonomia di unmezzo elettrico utilizzatoper consegnare mercé in uncentro storico. È evidentecome anche in questocaso la rnutualizzazionesia una possibilità perabbassare i costi. Purtroppola sostenibilità è ancorapenalizzata dai costi checomporta, di conseguenza nonè di per sé una leva efficaceper il momento, ed eccoperché è tanto più importantesottolineare i benefici ancheecologici derivabili dallacondivisione dei mezzi che,permettendo di saturarlimeglio, riduce la circolazioneurbana di un numero piùelevato di camion semi-vuoti.Si arriverà anche in Italiaad applicare l'attuazione didisposizioni europee sullasostenibilità ambientale

attualmente misurata intermini di emissioni di CO,,,che graverà sul consumatorefinale o sulle aziende. Èimportante parlane di più.

La sua sfida più grande?Più che di una sola grandesfida parlerei di unasuccessione di piccole sfide,Certamente decidere di venirea vivere in Italia, ad esempio,ha rappresentato una svoltaimportante anche perché nonconoscevo l'italiano e il mioprimo lavoro è stato addiritturanell'ambito della consulenza,nel settore informatico. Èstato difficile, certo, ma anchestimolante e lo è tuttora.

Qual è stato l'errore piùistruttivo?Di errori se ne commettonosempre, forse da parte miac'è stata l'ingenuità, quandoho iniziato a lavorare, dicredere che tutti i mieiinterlocutori fossero deiperfezionisti come lo sonoio. Mi sono spesso aspettatatroppo dagli altri, senza farcapire loro esattamente ilcontenuto o il livello dellemie aspettative e talvolta,senza accorgermene, non horiconosciuto adeguatamenteil merito di quello che venivafatto. Credo sia un difettoche deriva dall'essere moltoesigenti con se stessi.Nel tempoho imparato a tarare meglio lemie aspettative verso gli altri ea valorizzare il contributo dellepersone con cui lavoro.

Che cosa apprezza di più neisuoi collaboratori?Motivazione, curiosità chenon si pone limiti o barriererna che si spinga oltrealimentandosi di creatività e divoglia di comunicare. Ritengoimportantissimo comunicarecon i propri clienti e raccontarele nostre e le loro storie. EH