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cafoscari Ateneo Inaugurazione Campus Scientifico Ricerca Venetonight Cultura Il Racconto 09 Il futuro è ora

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Il futuro è ora. E' il nuovo numero della rivista dell'Università Ca' Foscari Venezia, distribuita a tutti gli studenti e disponibile anche online. All'interno, il messaggio del Rettore Michele Bugliesi, il nuovo Campus Scientifico, dati e commenti dei delegati del Rettore Carlo Carraro e un racconto speciale.

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cafoscari

Ateneo Inaugurazione Campus Scientifico

Ricerca Venetonight

Cultura Il Racconto

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Il futuro è ora

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1.All’incrocio dei saperi Storia e futuro di Ca’ Foscaridi M. Bugliesi

2. Inaugurazione Campus Scientifico

6. Ca’ Dolfin, un palazzo veneziano nella storia dell’Università Ca’ Foscari

9. A Guido Cazzavillan intitolata l’aula magna di San Giobbe

10. La Relazione Unica di Ateneo

14. Delegati del Rettore

22. Venetonight

24. Il Racconto

32.RiGenerAzioni

Contenuti

DirettoreTiziano Zanato

RedazioneEnrico CostaFederica FerrarinPaola VescoviMartina Zambon

Progetto graficoZaven

Cafoscari 09Ottobre 2014

Rivista universitaria di cultura

Reg. del Trib. di Venezia n. 994

del 19.10.1989

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Editoriale

All’incrocio dei saperi Storia e futuro di Ca’ Foscari

Michele Bugliesi

Quando si inizia una nuova avventura, inevitabilmente si sovrappongono tanti sentimenti, entusiasmo, curiosità, speranza. Sono i sentimenti che animano i primi giorni del mio mandato da Rettore di Ca’ Foscari, una carica che mi onora profondamente e mi lega ad un impegno sincero per il futuro della nostra Università, per i nostri studenti e per chi qui lavora.

Il nuovo ciclo che si è appena avviato ci accompagnerà verso traguardi importanti, primo tra tutti la celebrazione dei 150 anni della nostra storia, nel 2018. Una storia importante, alla quale è dovuto e naturale ispirarsi nel definire l’orientamento per il futuro: non per ripercorrerla, ma per reinterpretarla in chiave moderna e innovativa.

Ca’ Foscari si è fin dall’inizio posta all’incrocio di molte discipline e oggi forse più che in passato ha in sé, nei suoi ricercatori e nei suoi docenti, le forze necessarie per continuare su questa strada. Porsi all’incrocio delle discipline non significa negare l’im-portanza della ricerca in ciascuna di quelle stesse discipline. Ho soste-nuto con convinzione e più volte che dovremo lasciare ampio spazio alla ricerca di base nei diversi ambiti: la ricerca è guidata dalla curiosità, e la curiosità non può essere etero-diretta. D’altra parte, se avremo sempre in mente questi principi, non potremo dimenticare i vincoli di contesto, e l’importanza di collo-carci in questo contesto nel modo migliore per coglierne le opportu-nità. L’Europa è l’ambito a cui ci rivolgiamo naturalmente, e l’Europa ci sollecita, sollecita la ricerca su entrambe le direzioni, quella di base, ma anche e soprattutto la ricerca agli incroci dei saperi. In questi anni abbiamo avviato una sperimen-tazione ampia e diffusa in questa direzione ed è tempo di trarne i frutti. Oggi si aprono nuove sfide e nuove opportunità, tra le quali una delle più importanti è l’Agenda Digitale Europea, il programma stra-tegico che la Commissione Europea ha definito per sostenere l’inclusione delle scienze digitali in un processo di sintesi con le altre discipline – economiche e sociali, linguistiche, scientifiche e umanistiche – a sostegno di una crescita soste-nibile. Io credo che questa dell’innovazione digitale, e di una sintesi nuova delle tecnologie con le scienze umane, economiche e sociali, sia una sfida che Ca’ Foscari non può non cogliere.

C’è poi un’altra direzione su cui dovremo continuare ad inve-stire con convinzione, anch’essa segnata dalla tradizione della nostra Università, ed è l’apertura internazionale. Come ci insegna la storia di Venezia, essere aperti ci garantisce creatività, innovazione, crescita scientifica e culturale, offre opportunità agli studenti, ai docenti,

al personale tutto. Continueremo allora a favorire e incentivare le politiche di scambio docenti e studenti, ad investire in programmi di formazione congiunta, ad avviare nuove iniziative che diano maggiore ampiezza, struttura e visibilità alla nostra offerta didattica internazio-nale, in particolare nelle aree della nostra tradizione ed eccellenza, e così far crescere l’interesse e la partecipazione di un numero sempre maggiore di studenti provenienti da altre realtà ed istituzioni interna-zionali. Lungo questo percorso, che incrocia sintesi di saperi e apertura internazionale, lasciatemi lanciare una sfida importante, un piano per estendere i confini della nostra espe-rienza veneziana (e trevigiana) nel mondo, creando in luoghi lontani, in Asia o nel continente americano, ovvero nel più vicino Mediterraneo, nuove esperienze, nuovi insedia-menti per la ricerca e la formazione che sviluppino i rapporti che Ca’ Foscari ha fin dalle sue origini con questi luoghi.

E infine Venezia e il territo-rio. Se è naturale per la nostra Università coltivare un progetto che assolva alla sua funzione prima-ria, di istituzione di didattica e ricerca, esiste un’altra dimensione di sviluppo e di intervento a favore del territorio a cui dovremo assol-vere, mediante progetti concreti.

È un percorso lungo il quale dovremo procedere cercando con convinzione il dialogo con tutti gli attori di riferimento. A livello locale, in particolare, con le altre università del Veneto e del Triveneto e della città, con le altre istituzioni culturali e di alta formazione, con la Regione, con i Comuni e le Fondazioni, con le associazioni di categoria, con il mondo imprenditoriale. Senza mai dimenticare le aspettative forse più alte, più meritevoli del nostro rispetto e della nostra cura sollecita, quelle che ci sono state assegnate in custodia: le aspettative dei nostri studenti, che a Ca’ Foscari costru-iscono il loro futuro, di persone adulte, di professionisti, di cittadini.

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Ventottomila metri quadrati di superficie, quattro edifici di nuova costruzione, sessantanove milioni di euro investiti per una delle più grandi realizzazioni edilizie mai compiute da una università pubblica: è il Campus Scientifico dell’Università Ca’ Foscari Venezia, che è stato inaugurato il 26 settembre 2014 e ha avviato le proprie attività lunedì 29 settembre 2014 con il primo giorno di lezione.

Il Campus sorge a Mestre, in via Torino 155, nel lembo di terra che dalla terraferma guarda Venezia, e ospita le attività dell’area scienti-fica di Ca’ Foscari (dipartimento di Scienze ambientali, Informatica, Statistica e dipartimento di Scienze molecolari e nanosistemi), così trasferite da Venezia Santa Marta a Mestre.

Le prime quattro lettere dell’alfabeto greco, Alfa, Beta, Gamma e Delta, danno il nome ai quattro nuovi edifici, cui si aggiungeranno presto un quinto edificio (Epsilon) e una residenza universitaria per studenti, che così formeranno una cittadella universitaria moderna e completa. Ai quattro nuovi edifici se ne affiancano altri due preesi-stenti, in funzione dagli anni Novanta, ora ribattezzati Zeta ed Eta, che ospitano rispettivamente il Corso di laurea in Informatica e laboratori di ricerca.

Edificio Beta

Edificio Alfa

Ateneo

Inaugurazione Campus Scientifico

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Edificio Delta

Edificio Gamma

Ateneo Inaugurazione Campus Scientifico

Un po’ di storia

Il Campus Scientifico di via Torino è a venti minuti di distanza a piedi dalla stazione ferrovia-ria di Mestre e a pochi minuti dalla stazione ferroviaria di Porto Marghera. L’area dove esso sorge venne data in concessione all’Univer-sità dal Comune di Venezia nel 1991, nell’ambito del “Piano di Recupero di iniziativa pubblica per l’Università di Via Torino a Mestre”, finalizzato alla riqualificazione urbana della zona compresa tra via Torino e il Canal Salso e tra Viale Ancona e Forte Marghera. Dopo aver restau-rato e messo in funzione i due edifici esistenti (l’ “ex Macello” destinato al Corso di Laurea in Informatica e l’edificio vicino assegnato a labora-tori di ricerca e a studi di docenti), Ca’ Foscari cominciò a lavorare al progetto preliminare di un Campus Scientifico che prevedeva la costru-zione di una serie di nuovi edifici. Il cantiere per la realizzazione della parte di nuova edificazione venne avviato nel 2005.

I quattro nuovi edifici: funzioni

Alluminio, zinco-titanio e pietra sono i materiali dei rivestimenti di facciata dei quattro edifici, concepiti dai progettisti secondo elevati criteri di efficienza energetica e di sostenibi-lità ambientale, utilizzando sistemi di schermatura solare orientabili e ombreggiamento, facciate ventilate, cappotti, vetraggi ad alta prestazione.

Porta del Campus è Alfa, l’edi-ficio di nove piani composto da due volumi giustapposti, dal cui ultimo piano si può allargare lo sguardo sulla laguna. Al suo interno Alfa ospita: la Biblioteca di area scientifica con 134 posti, la Segreteria Servizi di Campus per informazioni e front/office (acco-glienza alle matricole, assistenza alla presentazione dei piani di studio, calendario delle lezioni e degli esami di profitto e prove finali, coordi-namento di tutor informativi e di orientamento), l’Auditorium da 240 posti, la caffetteria, una sala confe-renze, uffici e studi dei docenti.

Di fronte ad Alfa c’è Beta, l’edificio a quattro piani dal tetto aggettante sopra al quale è collocato un impianto fotovoltaico da 20KW, che al suo interno ospita i labora-tori didattici (Biotecnologie, Chimica analitica, Chimica fisica, Chimica generale inorganica, Chimica indu-striale, Chimica organica, Fisica, Geomineralogia, Microscopia) e i laboratori di ricerca.

Gamma è l’edificio tecnico, formato da un unico piano, dove è collocato il Centro Interdipartimentale di servizi che svolge funzioni di pronto intervento tecnico per tutti i laboratori e comprende strutture-base di servizio quali officina, falegnameria, soffieria.

Delta, quattro piani, ospita 8 aule (641 posti complessivi) per le lezioni frontali, distribuite fra il piano terra, il primo e il secondo piano, e all’ul-timo piano una serie di laboratori di ricerca; uno di questi è la clean room, una speciale camera a tempe-ratura controllata all’interno di un ambiente incontaminato utilizzata per gli studi scientifici sul clima.

Completano la parte edilizia di nuova costruzione i due comparti interrati che ospitano i locali tecnici (centrale elettrica, termica, frigori-fera) e tre archivi, i depositi chimici, magazzini e parcheggi.

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Ateneo

L’ edificio epsilon e la residenza universitaria per studenti

L’area del nuovo Campus Scientifico di Mestre si arricchirà nei prossimi anni di altri due impor-tanti strutture: un ulteriore edificio (Epsilon), che l’Ateneo realizzerà entro i prossimi tre anni destinan-dolo sia alle attività di ricerca sia all’implementazione della didattica, e una residenza universitaria, co-finanziata dal Ministero dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca, che disporrà di oltre 140 posti. La costruzione del quinto edificio (Epsilon) avverrà grazie all’accordo fra Ca’ Foscari, il Comune di Venezia e la Camera di Commercio di Venezia: l’Ateneo ha ceduto all’ente camerale il diritto di superficie di una porzione di terreno, di proprietà dell’amministrazione comunale, a fronte di un introito che Ca’ Foscari impegnerà per la realizzazione di Epsilon, che si prevede di cominciare a costruire entro la fine del 2015.

Un campus sostenibile

Energia solare prodotta da un impianto fotovoltaico con 20KW di potenza, la possibilità di usufruire del Bici-Park di Mestre, le rastrel-liere per le biciclette all’interno del Campus, gli edifici concepiti dai progettisti secondo elevati criteri di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale: è ‘bio’ il nuovo Campus Scientifico di Ca’ Foscari in via Torino a Mestre.

Il Campus soddisfa così a uno degli impegni più importanti di Ca’ Foscari, la sostenibilità, promossa anche dalla Carta degli Impegni nell’ambito dello Statuto d’Ateneo e perseguita con numerose iniziative e buone pratiche.

Studenti e dipendenti di Ca’ Foscari possono comodamente raggiungere il Campus Scientifico in bicicletta appoggiandosi al servi-zio fornito dal Bici-Park di via Trento a Mestre, nelle immediate vicinanze della Stazione FS. Al Bici Park è possibile parcheggiare al coperto e al sicuro la propria bicicletta, con la quale potersi trasferire in poco tempo verso il Campus. All’interno del Campus sono inoltre disponibili 100 nuovi posti per lo stallo delle biciclette.

Inaugurazione Campus Scientifico

Edificio Alfa

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Inaugurazione Campus ScientificoAteneo

La biblioteca

Un patrimonio di 35mila volumi fra libri e annate di periodico, una ricca e via via arricchita collezione digitale di volumi, una superficie complessiva di 1.195 mq distribuita su 4 livelli, 894 metri lineari a scaffale aperto, quattro salette per studio di gruppo prenotabili on line: è la Biblioteca del nuovo Campus Scientifico dell’U-niversità Ca’ Foscari, collocata su 4 livelli dell’edificio Alfa, dal piano interrato al piano secondo.

Una biblioteca moderna e attrezzata, che sfrutta le più inno-vative tecnologie nei sistemi di controllo agli accessi e ai varchi anti-taccheggio.

La Biblioteca di Area Scientifica (BAS) si arricchisce nella nuova sede di una significativa collezione, il fondo librario della Biblioteca tecnica del Centro ricerche dello Stabilimento Montefibre di Porto Marghera, donato alla BAS nell’agosto 2010 e successivamente denominato “Fondo Montefibre”. Una donazione che ha lo scopo di rendere disponibili alla comunità scientifica materiali talvolta unici nel settore e salva-guardare un importante patrimonio culturale aziendale del territo-rio veneziano, a testimonianza del collegamento esistente tra mondo produttivo e realtà universitaria.

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Ateneo

Ca’ Dolfin, un palazzo veneziano nella storia dell’Università Ca’ Foscari

La figura della dea dell’Abbondanza, opulenta e con le spighe in mano, saluta dal soffitto chi entra nella magnificenza dell’Aula Magna di Ca’ Dolfin e vive dei colori splendenti dell’affresco appena restaurato. Con la sua bianca facciata e i silenziosi giardini, riapre infatti dopo un anno e mezzo di restauri Ca’ Dolfin, palazzo veneziano del XVI secolo e una delle sedi più prestigiose di Ca’ Foscari.

Ca’ Dolfin fu acquistata dall’Università nel 1955 e ospitò dal 1961 al 1973 il “Collegio Universitario Ca’ Foscari”, in seguito varie strutture e dipartimenti, mentre il salone principale diventò la prestigiosa Aula Magna dell’Ateneo, facendo da cornice a cerimonie di inaugurazione dell’anno accademico, importanti convegni e momenti fondamentali della storia di Ca’ Foscari. La splendida Aula Magna è intitolata alla memoria di Silvio Trentin, una delle figure più influenti e importanti nella storia veneta del Novecento, grande accademico cafoscarino, precursore della politica regionale e strenuo oppositore del regime fascista.

Il corposo intervento sostenuto da Ca’ Foscari, costato 1,8 milioni di euro, ha riguardato il restauro del soffitto e delle pareti affrescate dell’Aula Magna, oltre che del soffit-to ligneo della sala adiacente, la sistemazione dei giardini, la messa in sicurezza dell’edificio, l’adeguamento di tutti gli impianti, la realizzazione di una scala antincendio, il riadattamento di 2 aule al pianterreno per un totale di 100 posti.

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Ca’ DolfinAteneo

Un po’ di storia

Come per molti palazzi della Laguna, anche Ca’ Dolfin, sorta nell’area di San Pantalon, è legata intimamente alle sorti delle famiglie che l’hanno abitata, in questo caso i Dolfin, che ne fecero la loro dimora principale a Venezia. Il loro nome viene richiamato dalla figura del delfino, che, nell’affresco dell’Aula Magna, sta accanto all’immagine femminile che impersona Venezia.

L’attuale palazzo fu costruito nel XVI secolo su fondazioni risalenti al IX secolo. Venne restaurato alla fine del ʼ’600-inizi ʼ’700, con inter-venti sulla facciata del pianoterra e del primo piano, probabilmente per mano di Domenico Rossi (1657-1737), il cui profondo ammo-dernamento portò all’attuale forma.

L’11 febbraio 1709 Girolamo Dolfin (1679-post 1715) organizzò nel palazzo un ricevimento in onore di Federico IV re di Danimarca e Norvegia, che aveva intrapreso un viaggio in Italia nei territori della Repubblica Veneta. Tale occasione vide i Dolfin primeggiare fra tutte le famiglie aristocratiche e permise loro di stringere una relazione diretta col monarca europeo.

I restauri del palazzo vennero completati negli anni subito successivi, con l’aggiunta dei piani superiori e la realizzazione del salone del primo piano, del quale Nicolò Bambini (1651-1739) affre-scò il soffitto con l’apoteosi della famiglia Dolfin. Gli affreschi erano sicuramente completati nel 1721, come si evince da una descrizione fattane dallo scrittore inglese Edward Wright, che li vide in una sua visita al palazzo. Antonio Felice Ferrari (1667-1720) intervenne realizzando le quadrature illusioni-stiche, altri affreschi e stucchi, fra cui le dieci grandi cornici alle pareti, il cui interno rimase vuoto per alcuni anni.

Per volere di Daniele Giovanni Dolfin (1656-1729), tra il 1726 e il 1729 Giambattista Tiepolo (1696-1770) dipinse i dieci grandi quadri, o teleri, raffiguranti episodi memora-bili della storia di Roma, poi dispersi e che sono ora divisi tra Museo dell’Hermitage, Kunsthistorisches Museum di Vienna e Metropolitan Museum di New York.

Il palazzo, spogliato di tutti gli arredi e di tutti i quadri, fu poi acquistato nel 1876 dall’architetto milanese Giambattista Brusa, che lo sottopose ad un intervento di restauro e fece inserire gli specchi nelle cornici lasciate vuote dei teleri del Tiepolo.

Il palazzo fu acquistato dall’Ate-neo nel 1955, su decisione dell’allora rettore Italo Siciliano, e fu destinato ad accogliere il Collegio di merito per soli uomini, previo un nuovo restauro, eseguito fra il 1958 e il 1960. Dal 1961 al 1973 il Collegio ospitò gratuitamente studenti dotati e di non agiate condizioni economi-che provenienti da tutta Italia. Tra le mura di Ca’ Dolfin vennero quindi formati alcuni tra i più meritevoli studenti dell’Istituto, i quali serbano tuttora un ricordo vivido del loro periodo di studi.

Quasi un secolo dopo aver cessato di essere dimora di una delle più antiche famiglie della nobiltà veneziana, Ca’ Dolfin ebbe così occasione di ospitare un nucleo di giovani in formazione, che si sono poi distinti nel panorama scienti-fico e imprenditoriale del territorio veneto e nazionale.

Attualmente l’Aula Magna fa ancora da cornice a eventi e cerimo-nie istituzionali dell’Ateneo. Al pian terreno le tre aule restaurate continuano ad ospitare lezioni per gli studenti, mentre ai piani secondo e terzo trovano posto vari uffici e servizi dell’Ateneo.

Basato su “Ca’ Dolfin e i Cadolfiniani” a cura

di Diego Mantoan e Otello Quaino e su ricerche

condotte da Antonella Sattin (Archivio Storico

di Ca’ Foscari)

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Ateneo

Nuovi spazi per la didattica sono stati ricavati sui due lati di Calle Larga Foscari a Ca’ Dolfin e Rio Novo, per un totale di 8 aule, di cui 5 completamente nuove.I corposi interventi di restauro moltiplicano gli spazi che sono destinati alla didattica, mettendo a disposizione degli studenti alcune centinaia di posti.Sul lato Ca’ Dolfin tornano utiliz-zabili l’aula “Saoneria” più due aule al pianterreno da 50 posti l’una, per un totale di 150 posti. Sul lato opposto di Calle Larga Foscari, il primo piano di Rio Novo (ex Esu) è stato destinato a 4 nuove aule, più un’aula-studio, completamente attrezzate per un totale di altri 250 posti in questo caso creati ex novo. In totale, dunque, nel complesso accanto alla sede centrale di Ca’ Foscari costituito da Ca’ Dolfin e Rio Novo trovano spazio aule per quattro-cento posti.

Ca’ Dolfin

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Ateneo

Con una commossa cerimonia al Campus Economico di San Giobbe, Ca’ Foscari ha intitolato l’Aula Magna a Guido Cazzavillan, recente-mente scomparso. L’Ateneo vuole così ricordare l’amato docente di Macroeconomia e direttore del Dipartimento di Economia venuto improvvi-samente a mancare lo scorso aprile.

Gli organi di Ateneo avevano accolto la proposta del dipartimento di Economia di intitolare l’Aula Magna all’apprezzato professore «quale atto di stima e di profonda riconoscenza per il suo impegno, profuso senza risparmiarsi, per la costituzione del dipartimento di Economia, avvenuta nel 2011».

Alla cerimonia hanno preso parte il rettore Carlo Carraro, il rettore eletto Michele Bugliesi, il prof. Ignazio Musu, di cui Cazzavillan era stato allievo, e Giovanna, sorella del docente scomparso. Nel suo breve ricordo, Musu ha sottolineato tre aspetti della personalità di Guido Cazzavillan in quanto docente: l’attenzione agli studenti, che lo amavano molto, come si è visto anche dalle manifestazioni d’affetto dopo la sua scomparsa (ad esempio il poster all’ingresso di San Giobbe, stracolmo di firme di ringrazia-mento e di stima); la passione per la ricerca, che egli coltivava con risultati d’eccellenza, nella convinzione che non può esistere un buon docente che non sia anche un buon ricercatore; la dedizione alle istituzioni cafoscarine, che lo aveva portato dapprima ad assumere la direzione del dipartimento di Economia, poi a entrare nel Senato di Ca’ Foscari, dove si era interessato in particolare alla stesura del nuovo Statuto di Ateneo, e infine a presentarsi come candidato al rettorato: un impegno che la morte è venuta a interrom-pere bruscamente. Di Guido Cazzavillan è stata ricordata anche la profonda umanità, che lo portava a gesti concreti di aiuto a chi aveva bisogno, o a interessarsi di economia dei paesi sottosviluppati, come il grande problema della povertà in Africa.

A Guido Cazzavillanintitolata l’Aula Magna di San Giobbe

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Ateneo

La Relazione Unica annuale redatta dall’Ufficio Pianificazione e Valutazione è un consistente volume che permette di scoprire e ‘misurare’ Ca’ Foscari attraverso le performance di ciascuna sua attività: un modo per conoscere, in una visione d’insieme, obiettivi, azioni e risultati che l’Ateneo ha raggiunto con il lavoro di tutti.

La Relazione Unica 2013, approvata dagli organi di Ateneo e disponi-bile sul sito in area pubblica, illustra per capitoli i numeri di Ca’ Foscari: didattica, ricerca, servizi agli studenti ma anche i principali dati di bilancio, il personale, la mission e i progetti strategici dell’Ateneo, il trasferimento tecnologico. All’interno della Relazione è incorporato anche il Report di Sostenibilità, così che essa diventa un documento riepilogativo in tutto e per tutto di quanto fatto a Ca’ Foscari.

La Relazione Unica raduna in maniera semplice, anche con l’aiuto di grafici e tabelle, un anno di attività e risultati e forse consente di conoscere un po’ di più gli aspetti e le attività meno note della nostra università, ma non per questo meno interessanti e utili.

Una visione organica e non frammentata, che incroci elementi finan-ziari, amministrativi, ambientali, formativi e metta in relazione ogni parte, è di certo un approccio più costruttivo e lungimirante per capire come è cambiato e dove sta andando il nostro Ateneo.

Ecco qualche estratto dalla Relazione Unica.

La Relazione Unica di Ateneo

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Ateneo La Relazione Unica di Ateneo

Perché ci si iscrive a Ca’ Foscari

L’analisi sulle motivazioni di iscrizione a Ca’ Foscari porta a risultati simili per le lauree triennali e per quelle specialistiche. Ai primi tre posti per gli immatricolati alle lauree triennali ci sono il prestigio dell’Ateneo (68,1%), la migliore offerta del corso scelto rispetto agli altri Atenei (62,2%) e la presenza di docenti qualificati (54,5%).

Vicinanza a casa

Prestigio Ateneo

Il corso scelto è migliore a Ca’ Foscari che in altri Atenei

Presenza di docenti qualificati

Presenza o meno del test di ammissione

Possibilità di integrare lo studio con il lavoro

Presenza di percorsi specialistici e/o post-laurea

Per la qualità/quantità dei servizi offerti

Vivibilità della città

Presenza di amici

Il corso scelto esiste solo a Ca’ Foscari

Posizione di Ca’Foscari nelle classifiche dei giornali

Presenza di compagni di scuola

Università non affollata

Per stare lontano da casa (avere più indipendenza)

65,6%

64,4%

55,4%

49,7%

36,2%

34,7%

32,6%

29,3%

28,1%

25,4%

25,3%

21,3%

16,4%

14,1%

6,5%

Nel dettaglio, per il campione proveniente dalle province di Venezia, Padova e Treviso prevalgono la vicinanza a casa, il prestigio dell’Ateneo e la migliore offerta del corso scelto rispetto agli altri Atenei.

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Ateneo La Relazione Unica di Ateneo

Per gli studenti del resto del Veneto e del Nordest, invece, prevalgono il prestigio dell’Ateneo, la migliore offerta del corso scelto rispetto agli altri Atenei e la presenza di docenti qualificati.

Per gli immatricolati provenienti dal resto d’Italia e dall’estero la motivazione della scelta ricade sulla migliore offerta del corso scelto rispetto agli altri Atenei, sul prestigio dell’Ateneo e sulla presenza di docenti qualificati.

Prestigio Ateneo

Il corso scelto è migliore a Ca’ Foscari che in altri Atenei

Presenza di docenti qualificati

Vicinanza a casa

Presenza o meno del test di ammissione

Presenza di percorsi specialistici e/o post-laurea

Il corso scelto esiste solo a Ca’ Foscari

Vivibilità della città

Per la qualità/quantità dei servizi offerti

Possibilità di integrare lo studio con il lavoro

Posizione di Ca’Foscari nelle classifiche dei giornali

Per stare lontano da casa (avere più indipendenza)

Presenza di amici

Università non affollata

Presenza di compagni di scuola

Il corso scelto è migliore a Ca’ Foscari che in altri Atenei

Prestigio Ateneo

Presenza di docenti qualificati

Per la qualità/quantità dei servizi offerti

Per stare lontano da casa (avere più indipendenza)

Presenza di percorsi specialistici e/o post-laurea

Vivibilità della città

Presenza o meno del test di ammissione

Il corso scelto esiste solo a Ca’ Foscari

Posizione di Ca’Foscari nelle classifiche dei giornali

Possibilità di integrare lo studio con il lavoro

Università non affollata

Presenza di amici

Vicinanza a casa

Presenza di compagni di scuola

69,1%

65,0%

54,1%

38,0%

36,6%

35,6%

35,2%

33,9%

33,7%

30,5%

24,4%

21,1%

16,1%

13,8%

10,8%

76,4%

76,4%

66,8%

41,1%

39,2%

37,7%

35,4%

34,5%

30,1%

30,0%

29,5%

16,0%

14,8%

13,1%

7,2%

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Ateneo La Relazione Unica di Ateneo

I voti dati dagli studenti

Tutti gli studenti di Ca’ Foscari sono chiamati a valutare i propri docenti, tramite questionari anonimi on line. Ecco le tabelle della “Valutazione media” per ogni Corso di Studio nel 2012/2013, calcolata su una scala da 1 (minimo) a 5 (massimo).

Corsi di Studio triennale

Chimica

Chimica Industriale

Informatica

Scienze Ambientali

Tecnologie per la Conservazione e il Restauro

Chimica e Tecnologie Sostenibili

Economia e Gestione delle Arti e delle Att. Culturali

Economia aziendale

Economia aziendale - Economics and Management

Economics and Management

Commercio Estero

Economia e Commercio

Statistica e Informatica per la Gest. delle Imprese

Antropologia Culturale, Etnologia, Etnolinguistica

Scienze dell’Antichità: Lett. Storia e Archeologia

Storia delle Arti e Cons. dei Beni Artistici

Cons. e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali

Filosofia

Lettere

Scienze della Società e del Servizio Sociale

Storia

Lingue e Civiltà Moderne e Contemporanee

Lingue, Civiltà e Scienze del Linguaggio

Lingue e Cult. del Mediterraneo e Med. Oriente

Lingue e Scienze del Linguaggio

Lingue, Culture e Soc. dell’Asia Orientale

Lingue, Culture e Soc. dell’Asia e dell’Africa Medit.

Mediazione Linguistica e Culturale

Media di Ateneo per le triennali

Giudizio medio

3,3

3,4

3,2

3,3

3,1

3,2

3,2

3,2

3,1

3,1

3,2

3,2

3,3

3,5

3,5

3,5

3,4

3,4

3,4

3,4

3,4

3,3

3,3

3,5

3,2

3,2

3,3

3,3

3,3

Corsi di Studio Magistrali

Scienze Ambientali

Scienze Chimiche per la Cons. e il Restauro

Chimica e Tecnologie Sostenibili

Scienze e Tecnologie dei Bio e Nanomateriali

Informatica - Computer Science

Sviluppo Economico e dell’Impresa

Economia

Economia e Gestione delle Arti e delle Att. Culturali

Amministrazione, Finanza e Controllo

Economia e Finanza

Economia e Gestione delle Aziende

Marketing e Comunicazione

Sviluppo Interculturale dei Sistemi Turistici

Antropologia Culturale, Etnologia, Etnolinguistica

Scienze dell’antichità: Letterature, Storia e Archeologia

Storia e Gest. del Patrimonio Archivistico e Bibl.

Filologia e Letteratura Italiana

Filosofia della Società, dell’Arte e della Comunicazione

Storia dal Medioevo all’Età Contemporanea

Lavoro, Cittadinanza Sociale, Interculturalità

Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici

Lingue e civiltà dell’Asia e dell’Africa Mediterranea

Lingue e Lett. Europee, Americane e Postcoloniali

Lingue e Istit. Econ. e Giuridiche dell’Asia Orientale

Scienze del Linguaggio

Relazioni Internazionali Comparate

Interpretariato e Traduzione Editoriale, Settoriale

Media di Ateneo per le specialistiche

Giudizio medio

3,2

3,1

3,1

3,4

3,3

3,3

3,2

3,3

3,2

3,1

3,1

3,1

3,1

3,4

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Ateneo

Carmelo Alberti– Attività teatrali

È stato recuperato ed è tornato a nuova vita il Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, che ha via via presentato un cartellone ricco e vario, dando ospitalità ad artisti emergenti con le loro ultime novità e a produzioni del Teatro Ca’ Foscari su testi originali e con la partecipazione di giovani artisti, accanto a professionisti esterni. Gli spettacoli programmati hanno sempre ottenuto il tutto esaurito.

Si è creato e rafforzato il «Cantiere Ca’ Foscari», affidato alla regista e docente Elisabetta Brusa, che fra i suoi successi ha potuto contare sulla Storia filo-sofica dei secoli futuri di Ippolito Nievo (2012), premio «Fondazione Stanislao e Ippolito Nievo» per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Grande interesse ha riscosso il programma «Molecole», una sezione a ingresso libero, che ha accolto le proposte organizzate e autoprodotte da studenti e giovani interpreti.

Alcuni spettacoli sono stati collegati a incontri di approfon-dimento, con lezioni, seminari e convegni. Tutti sono stati filmati, per creare una mediateca di Ateneo.

Carlo Bagnoli– Sviluppo e applicazione del piano strategico e Sviluppo di nuove imprenditorialità

La redazione del Piano strategi-co di Ca’ Foscari è stato il risultato di interviste, analisi documentali, confronti con i maggiori rivali, ma soprattutto di momenti di condi-visione delle ambizioni strategiche dei principali soggetti preposti al governo dell’Università. In parti-colare, il processo di redazione del piano è partito dalla mappatura dell’ambizione strategica di questi ultimi per verificare il loro grado di allineamento. È seguita l’analisi “oggettiva” dell’ambiente interno ed esterno per verificare tra due percezioni “soggettive” discordanti quale fosse quella corretta, ma anche la fondatezza delle percezioni “soggettive” concordanti. Questo ha permesso di raggiungere un maggio-re grado di allineamento su quale dovrebbe essere l’ambizione strate-gica di Ca’ Foscari. Su altro fronte di delega, Bagnoli si è fatto promotore di «InnovArea», una piattaforma strategica volta a promuovere un movimento di imprese la cui missio-ne sia guidare un “nuovo rinasci-mento”, facendo leva sul patrimonio culturale, naturale e artigianale che caratterizza l’Italia, abbandonando i pessimismi legati ai problemi strut-turali del Paese e i protagonismi, ostacoli alla maturazione del sistema Paese.

Delegati del Rettore

Nei suoi cinque anni di rettorato, Carlo Carraro si è avvalso della collaborazione di alcuni colleghi docenti, ai quali ha affidato la cura di settori specifici delle molteplici attività dell’Ateneo. Si è trattato, molto spesso, di un lavoro svolto fuori dai riflettori, tra le quinte, ma utilissimo per ampiezza, efficacia e incisività d’azione. Innumerevoli i progetti e le iniziative intrapresi, con un gravoso impegno organizzativo e progettuale, che ha dimostrato non solo l’alta professionalità trasfusa da ognuno dei delegati nel suo lavoro, ma anche l’importanza e l’irreversibilità di un processo di partecipazione ampio e condiviso alla vita e alla crescita di Ca’ Foscari.Ecco una rassegna dei delegati con una sintetica descrizione del loro contributo.

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Ateneo

Paolo Balboni– Formazione linguistica

Lo scopo della delega è stato quello di migliorare la qualità linguistica dei laureati in uscita dai corsi di laurea e magistrali di area non linguistica e di studiare il possibile utilizzo di nuove tecno-logie nel migliorare e sostenere la qualità della formazione linguistica. La delega ha anche riguardato i servizi linguistici rivolti alla ricerca e all’amministrazione, con l’im-plementazione di un servizio di revisione linguistica e di traduzione per l’inglese.

Oltre a ciò, il delegato si è dedi-cato al progetto d’ateneo “Insegnare e Studiare Altrimenti - ISA”, che ha coinvolto docenti e studenti nel ripensare le forme della didattica universitaria. Dal punto di vista linguistico sono stati sperimentati:

— ISA in viaggio, uno spazio gesti-to scientificamente dal Laboratorio di Comunicazione Interculturale e Didattica per stimolare la riflessione interculturale tra studenti Erasmus di Ca’ Foscari all’estero e stranieri a Ca’ Foscari.

— ISA in tandem, che mette in relazione coppie di studenti (ad esempio un italiano che studia tede-sco, un tedesco che studia italiano) e, attraverso appositi protocolli di aiuto e correzione reciproci, li porta ad interagire su Skype, dando così la possibilità di un uso autenticamente comunicativo della lingua.

Maria Antonietta Baldo– Attività sportive

I principali obiettivi sono stati la promozione e diffusione della pratica sportiva attraverso numerose inizia-tive, sia agonistiche che ricreative, rivolte agli studenti e al personale dell’Ateneo. In particolare sono stati curati i seguenti settori:

— Voga, con attivazione di corsi per studenti, attività di allenamento ed organizzazione di eventi nelle discipline di voga veneta in caorlina, voga a pagaia in dragon boat, canot-taggio. Da ricordare alcune vittorie memorabili dei nostri equipaggi, sia in Italia che all’estero.

— Promozione dell’attività universitaria agonistica negli sport di squadra ed individuali, in collabora-zione con il «CUS Venezia» e l’Uni-versità Iuav di Venezia (ad esempio tornei di calcetto e volley).

— Promozione ed organizzazione di attività sportiva non competitiva per tutti, con attivazione di corsi in varie discipline sportive, organizza-zione di tornei amichevoli e giochi.

Giuseppe Barbieri– Attività espositive

La delega ha mirato non solo all’allestimento di importanti mostre, ma anche alla progettazione e verifica di nuovi strumenti multimediali, nonché alla costruzione di una rete sempre più internazionale di interlocutori, il tutto in collabora-zione con il prorettore Silvia Burini. Parallelamente, si è cercato di coin-volgere studenti, laureandi e laure-ati per la formazione dei mediatori culturali, anche per progetti esterni.

Tra le mostre più importanti, con cataloghi significativi e buon riscontro di critica e di pubblico, si ricordano:

William Congdon a Venezia (opere 1948-1960). Uno sguardo americano

Sogno Realtà. Viktor Popkov 1932-1974

Mikhail Roginsky. Oltre la Porta rossa.

Eugenio Burgio– Sistema Bibliotecario di Ateneo

Come presidente del Consiglio del Sistema Bibliotecario e delegato del Rettore presso la Commissione Biblioteche della CRUI ha traghet-tato il vecchio sistema bibliotecario verso l’attuale, che prevede quattro Biblioteche di area, ciascuna con un Consiglio direttivo elettivo, sotto la guida del Consiglio del Sistema Bibliotecario. Fra i principali impe-gni in atto, ricordiamo:

— La progettazione relativa alla sistemazione della nascente Biblioteca di Area Linguistica e dei fondi ‘pregiati’ del Sistema (Fondo Storico, Archivio “Carte del Contemporaneo” del CISVe, sezione storica dell’Archivio di Ateneo).

— La razionalizzazione delle politiche di acquisizione libraria.

— La progettazione per il miglio-ramento e il rinnovamento dei servi-zi al pubblico, sia quelli residenziali che quelli somministrati on line.

— La definizione di un’articolata politica digitale, che veda il Sistema parte attiva di processi condivisi con altri settori della struttura universitaria.

— Nelle relazioni con l’esterno, il rafforzamento delle relazioni con i soggetti istituzionali, in particolare le Università di UniVeneto e gli altri aderenti al consorzio CIPE, con lo scopo precipuo di elaborare progetti comuni nell’ambito delle Digital Humanities.

Delegati del Rettore

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Ateneo Delegati del Rettore

A fronte di un panorama precedente parcellizzato in differenti Scuole dottorali, la costituzione di un’unica Graduate School ha avuto come principale scopo quello di rilanciare l’alta formazione e preparare i giovani ricercatori alle sfide del nuovo millennio. Dal punto di vista organizzativo, la Scuola ha garantito un supporto conti-nuo, amministrativo-contabile e gestionale-politico, ai vari dottorati di Ca’ Foscari, che hanno continuato a mantenere una piena autonomia sul piano scientifico e culturale. La Scuola è ora in grado di proporre anche un’offerta formativa comune (prevista dalla legge) come attivi-tà integrativa a quella svolta dai Dottorati.

Marco Ceresa– Rapporti dell’Ateneo con i paesi Asiatici

Dopo essersi occupato, fino al settembre del 2011, dei Rapporti Internazionali dell’Ateneo, Ceresa si è concentrato sui paesi dell’A-sia, curando una serie di progetti e sottoscrivendo accordi con vari istituzioni.

Sono aumentati i rapporti di scambio con le università cinesi, grazie alla collaborazione con Hanban (Ministero dell’Educazione) della Repubblica Popolare Cinese, nonché con il Ministero della Cultura della Repubblica di Cina (Taiwan); con le università giappo-nesi, coreane, vietnamite, indiane (ad esempio l’Indian Institute of Management), dell’Azerbaijan, del Kazakhstan, dei paesi del Golfo (Kuwait University), del vicino Oriente e del mondo arabo.

Sempre molto produttivi i rapporti con l’Istituto Confucio, che ha come finalità la diffusione della lingua e della cultura cinese nel mondo, e con l’Istituto Sejong, per l’insegnamento della lingua e della cultura coreana, ambedue con sede presso l’Università Ca’ Foscari.

Leonardo Buzzavo– Valorizzazione del nome, della storia e degli spazi di Ca’ Foscari

Una parte consistente della

delega ha riguardato la realizzazio-ne della rete di ex-studenti “Ca’ Foscari Alumni”, ora ben avviata e centro motore di varie iniziative, tra le quali va ricordata “Ca’ Foscari Digital Week”. Sono state poi svilup-pate attività mirate a dare maggiore visibilità alla storia di Ca’ Foscari, nell’ottica del programma “Ca’ Foscari 2018”, per i 150 anni dalla nascita della Scuola di Commercio, primo nucleo del futuro Ateneo. Parallelamente, è stato dato suppor-to alla progettazione dell’evento “20 anni di Ca’ Foscari a Treviso”, che segna un’altra data significativa per la nostra Università.

I principali risultati possono essere così sintetizzati:

— Aumento di visibilità all’interno e all’esterno del nome di Ca’ Foscari.

— Ampliamento della rete di contatti (ex-studenti, aziende ed istituzioni).

— Aumento della capacità di attrarre risorse per la valorizzazione degli spazi.

Alide Cagidemetrio– Ca’ Foscari Summer School

La Ca’ Foscari Summer School è nata dalla precedente esperien-za della Ca’ Foscari - Harvard Summer School e ha come finalità istituzionale la promozione, la gestione e il coordinamento delle attività didattiche extra calendario accademico a favore di studenti cafoscarini e provenienti da altre università italiane e internazionali.

Fondata nel 2011, essa ha visto un continuo incremento su vari fronti, dal numero di studenti iscritti alle ore di didattica erogate, sia in lingua italiana che in inglese, dall’aumen-to dei docenti coinvolti, italiani e stranieri, a quello dei Visiting Professor, dall’attrattività, attraverso i laboratori, di un’utenza cittadina e extrauniversitaria alla maggiore offerta di attività extracurriculari per gli studenti italiani e stranieri.

La Ca’ Foscari Summer School è inoltre coinvolta nel programma di Buddies, cioè di quegli studenti del nostro Ateneo disponibili a fare da tutor a uno studente internazionale arrivato a Venezia, aiutandolo a integrarsi nella vita universitaria e partecipando ad attività di accoglien-za, culturali e ricreative. Inoltre, in collaborazione con l’Ufficio Orientamento è stata realizzata la Scuola estiva di orientamento “Scegli il tuo futuro”, rivolta a studenti meritevoli delle classi IV e V degli istituti superiori italiani ed esteri.

Stefano Campostrini– Ca’ Foscari Graduate School

L’attività è consistita, dapprima, nel far nascere la Scuola Dottorale di Ateneo, quindi nel dotarla di tutti gli strumenti per permetterle di operare al meglio, in un quadro normativo in continuo movimento, dunque da gestire con grande attenzione. Esempio tipico è stata la redazione del regolamento della Scuola, che dopo una prima approvazione da parte degli organi di Ateneo ha dovuto essere in parte riscritto, per adeguarlo alle novità di legge.

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Ateneo Delegati del Rettore

Achille Giacometti– Ranking Internazionali

L’obiettivo della delega è stato quello di promuovere la presenza della ricerca di Ca’ Foscari nei ranking internazionali e di miglio-rare la sua collocazione negli stessi. A questo scopo si è cercato di definire un protocollo generale per il monitoraggio di tutti i ranking internazionali che vengono ritenuti utili; parallelamente si è dato vita a un progetto di miglioramento della produzione scientifica.

Il principale problema del nostro Ateneo è legato alla quasi totale assenza negli indicatori bibliome-trici della nostra ricerca in ambito umanistico-linguistico. Per questo ci si è posti due ulteriori obiettivi:

— Cercare di aumentare la base-dati di Wos (Web of Science) e Scopus (database citazionale prodot-to da Elsevier), da cui il Progetto Report.

— Cercare una nuova metodo-logia per la valutazione in ambito umanistico (da cui il Progetto Workshop).

Un risultato concreto è stata l’entrata del nostro Ateneo nel top 200 del ranking QS, uno dei tre più importanti al mondo: obiettivo raggiunto grazie alla ricerca svilup-pata in particolare nei campi di Economia e di Storia.

Carlo Giupponi– Cooperazione allo sviluppo

Si sono identificate tre principali direzioni nell’ambito del rafforza-mento di Ca’ Foscari nel contesto della cooperazione internazionale e dello sviluppo:

— Consolidamento della parteci-pazione alle attività di cooperazione universitaria allo sviluppo, sia per quel che riguarda il Coordinamento Universitario Italiano nel campo della tematica “Risorse Idriche”, sia in parallelo con il Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo, al quale Ca’ Foscari partecipa assieme ad altre 26 Università italiane.

— Prosecuzione e consolida-mento delle attività a sostegno della ricerca e della formazione delle popolazioni dei paesi a basso svilup-po umano mediante interventi di sostegno economico, con il progetto di agevolazioni economiche e borse di studio per rifugiati e per studenti provenienti da tali paesi con i quali Ca’ Foscari abbia solidi accordi di cooperazione.

— Partecipazione a program-mi e progetti di cooperazione, in particolare nell’ambito del quadro dei finanziamenti europei, con uno specifico focus su quelli che prevedo-no attività di formazione nelle aree tematiche di interesse strategico per l’Ateneo e nelle aree geografiche di interesse strategico per il Paese.

Daniele Goldoni– Musica

La proposta musicale di Ca’ Foscari non ha inteso sovrapporsi a quella delle istituzioni musicali già presenti sul territorio, come i teatri, il Conservatorio e altre scuole di musica, le fondazioni musicali. L’obiettivo è stato puntato sull’espe-rienza musicale come dimensione culturale e civile in una prospettiva di ricerca pratica e teorica, estetica e filosofica, universitarie; soprattut-to, l’attività è stata volta a rendere gli studenti-musicisti protagonisti essi stessi di questa occasione culturale e civile, con la pratica del suono e dell’ascolto in workshops permanenti e masterclasses dirette da musicisti di grande esperienza nazionale e internazionale, nell’am-bito della composizione e della improvvisazione contemporanee. Nel tempo si è formato il gruppo musicale «Elettrofoscari», inizial-mente mediante bando e attualmen-te aperto agli studenti musicisti che vogliano partecipare. Le attività del gruppo «Elettrofoscari» sono state la radice studentesca di una attività musicale a più ampio raggio che l’Ateneo rivolge alla cittadinanza, aprendo i propri spazi come il Teatro Ca’ Foscari, l’Auditorium Santa Margherita, le sedi di Ca’ Foscari centrale (cortile, spazi espositivi) con eventi musicali straordinari e la presenza di musicisti di livello internazionale.

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Ateneo Delegati del Rettore

Matteo Legrenzi– Relazioni internazionali nell’area mediorientale

Molteplici i fronti di attività in questo ambito:

— Integrazione di Ca’ Foscari nei circuiti dei grandi centri di ricerca sul Medio Oriente a livello globale, con appositi accordi di scambio formali e/o informali. Tale integrazione permette agli studenti di Ca’ Foscari, soprattutto a livello di laurea magistrale e di dottorato, l’accesso a possibili sbocchi lavorati-vi non presenti a livello nazionale.

— Organizzazione di eventi, seminari e giornate studio con la presenza di affermati studiosi delle discipline medio-orientali. Queste lezioni, e soprattutto i seminari rivolti a un numero ristretto di partecipanti, mettono in contatto studenti ed eventuali colleghi che volessero conoscere lo stato dell’arte della ricerca a livello mondiale e possono generare scambi intellettua-li produttivi.

— Interazioni e sinergie con il corpo diplomatico italiano e di altri paesi, volte a creare una rete di sostegno da parte di Ca’ Foscari alla formazione di partnership nella regione.

— Apertura di accordi ERASMUS con i maggiori centri di studio medio orientali a livello Europeo: Lund, Reading, Sheffield, Copenaghen, Roskilde, Oslo, Berlino.

Guido Mantovani– Ca’ Foscari Challenge School

La Challenge School è stata istituita nel giugno 2011 e opera con la finalità di garantire una gestione manageriale delle iniziative di forma-zione post lauream e di formazione continua. L’obiettivo è stato quello di creare un’offerta stratificata che, valorizzando le capacità scientifiche e didattiche dell’Ateneo, si rivolga a molteplici segmenti di mercato con prodotti diversi. Dopo un’avveduta

politica di razionalizzazione dell’of-ferta formativa dei master di Ateneo, la Ca’ Foscari Challenge School è in grado di offrire:

— Master dal contenuto professio-nalizzante e Master executive.

— Corsi di alta formazione (consi-stenti in seminari di breve o media durata, percorsi modulari e corsi professionalizzanti).

— Progetti su commessa.Risorse interne, unite alla

capacità di coinvolgere eccellen-ze esterne a livello nazionale ed internazionale, rendono Challenge School un attore unico nel mercato della formazione.

Pia Masiero– Attività letterarie

La delega si è snodata su quattro tematiche portanti: leggere, scrivere, tradurre, raccontare, con l’obiettivo di creare appuntamenti che permet-tano di fare un discorso sulla lettera-tura e non siano solamente incontri a spot. Parallelamente, si è cercato di ricondurre in un unico conteni-tore le varie e sparse iniziative dei Dipartimenti in campo letterario, trovando sinergie con le attività e i progetti di Ateneo.

L’evento portante di ogni anno è stata la realizzazione di «Incroci di Civiltà», il Festival internazionale di letteratura a Venezia, promosso da Ca’ Foscari e dal Comune di Venezia. Il festival, nato nel 2008 grazie ai colleghi Shaul Bassi e Flavio Gregori, celebra la lunghis-sima tradizione di Venezia come crocevia di culture, persone, lingue e tradizioni, mettendo in dialogo gli autori e i loro lettori intorno ai temi urgenti della contemporaneità. Grazie a «Incroci di Civiltà» Venezia ha colmato il vuoto culturale che vedeva la letteratura come unica forma d’arte non rappresentata da una manifestazione di respiro internazionale.

Mario Infelise– Edizioni Ca’ Foscari

La delega, inizialmente amplia-ta anche agli archivi storici di Ca’ Foscari, si è concentrata sull’at-tivazione di una University Press cafoscarina, con il proposito di favorire la diffusione dei risultati della ricerca all’interno dell’Ateneo e da qui alla comunità scientifica nazionale e internazionale, basan-dosi sulle opportunità offerte dalle tecnologie digitali.

Inizialmente basate su una costosa piattaforma elettronica esterna, le Edizioni Ca’ Foscari oggi utilizzano una piattaforma intera-mente realizzata con risorse interne all’Ateneo, la quale agevola l’attività di pubblicazione digitale e traccia tutte le operazione di revisione dei testi.

Le Edizioni Ca’ Foscari dal 2011 pubblicano riviste e collane mono-grafiche in formato digitale in tutti gli ambiti della ricerca accademica. Tutte le pubblicazioni sono messe a disposizione via Internet con accesso libero e gratuito, nell’intento di alimentare e favorire la libera condivisione del sapere.

Tutti i testi e le ricerche giun-gono alla pubblicazione dopo un processo di valutazione da parte del comitato scientifico, che ne accerta la qualità. Sono quindi sottoposti a un’attenta cura editoriale e vengono trattati ai fini dell’indicizzazione nelle grandi banche dati bibliografi-che on line.

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Ateneo Delegati del Rettore

Chiara Mio– Sostenibilità ambientale e Responsabilità sociale dell’Ateneo

Il lavoro ha mirato a introdurre, definire e diffondere il concetto di Sostenibilità all’interno dell’Ateneo, inteso come un processo attraverso il quale perseguire la tutela ambien-tale, il benessere della comunità, l’equità sociale e lo sviluppo economico.

A questo scopo, Ca’ Foscari si è impegnata nell’individuazione di pratiche e strumenti che portino allo sviluppo, alla conservazione e alla valorizzazione di un ambiente che aumenti il benessere della comunità attraverso una politica di sosteni-bilità. L’impegno assunto ha tra gli obiettivi la riduzione dell’impatto ambientale e la promozione di stili di vita più responsabili tra la comunità cafoscarina, attraverso un costante lavoro di analisi, di ricerca e grazie all’esperienza raggiunta negli anni.

Attraverso il coinvolgimento, l’Università mira a sensibilizzare e diffondere le buone pratiche e i valori della sostenibilità, negli ambiti della didattica-ricerca, della gover-nance e dell’ambiente-comunità. Fra le iniziative adottate: la «Carta degli Impegni di Sostenibilità» e il «Report di Sostenibilità», «Carbon Management», «Ra.Di.Ca», «Ca’ Foscari Sociale». Si segnala la partecipazione alla classifica inter-nazionale degli atenei sostenibili (UI GreenMetric World University Ranking 2013), in cui Ca’ Foscari si è classificata prima fra gli Atenei italiani (105° posto in assoluto).

Maria del Valle Ojeda-Calvo– Tutorato

Proseguendo il lavoro di Anna Cardinaletti, precedente responsabi-le di Tutorato e Disabilità, la delega si è indirizzata a:

— Promuovere il tutorato, attra-verso strumenti multimediali, per divulgare tra gli studenti la presenza e l’importanza dell’attività di tutora-to, anche grazie alle testimonianze dei tutor senior.

— Potenziare il tutorato informa-tivo e specialistico con un coordina-mento centralizzato.

— Progettare dei seminari aperti ai nuovi immatricolati per favorire il successo universitario, avere un buon metodo di studio e sapere come affrontare situazioni d’ansia d’esame per una buona riuscita all’Università.

— Monitorare dal centro il tutorato informativo e il tutorato specialistico.

Salvatore Orlando– Orientamento

La delega era iniziata con Shaul Bassi e proseguita con Stefano Polizzi, cui dalla fine del 2012 è subentrato Salvatore Orlando. Oltre alle attività consolidate (colloqui individuali, orientamento in back-office, Newsletter, gestione del portale Cicerone, incontri nelle scuole, fiere dell’orientamento, produzione di materiale informativo, Ambasciatori di Ca’ Foscari) e alla organizzazione dell’Open Day, tra

le nuove iniziative vanno ricordate «Un weekend da leoni…a Venezia!» e i laboratori di orientamento «Un tuffo nel Futuro» e «Scegli il tuo futuro». Quest’ultimo è un progetto di orientamento in collaborazione con Ca’ Foscari Summer School che nasce con l’intento di fornire a studenti eccellenti delle classi IV e V delle scuole superiori un’espe-rienza utile per scegliere il proprio futuro universitario. Si aggiunga il progetto «Performance studenti per le scuole superiori», attraverso il quale si metterà a disposizione delle scuole un servizio che analizza le performance universitarie dei propri diplomati.

Renzo Orsini– Servizi informatici e di telecomunicazione

Tra i principali progetti curati in questi anni, si segnalano:

— Ridisegno del sito web e, successivamente, migrazione dello stesso su nuova piattaforma, con riorganizzazione dei contenuti.

— Passaggio a nuovi sistemi di comunicazione e cooperazione, che ha portato alla scelta del sistema «Google Apps for Education».

— Potenziamento dell’affidabilità e flessibilità per i servizi informatici.

— Scelta del software per la didattica, incluso quello relativo al progetto ISA («Insegnare e Studiare Altrimenti») e alle piattaforme Moodle e iTunesU.

— Sperimentazione della proce-dura di firma elettronica del verbale delle lauree, che vede Ca’ Foscari prima in Italia ad adottare questo approccio che semplifica notevol-mente il processo di registrazione della laurea e lo rende significativa-mente più veloce.

— Rimpiazzo del sistema per la gestione delle attività editoriali di Edizioni Ca’ Foscari con un sistema sviluppato internamente.

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Ateneo Delegati del Rettore

Ateneo attivamente impegnato nella promozione dell’accessibilità e inclu-sione di persone con DSA/disabilità e come “officina” di sviluppo del potenziale umano individuale (qual-siasi esso sia) attraverso la cultura.

— Creazione del nuovo ruolo di “University Angel” per coinvolgere persone esterne all’università, con documentata esperienza (es. inse-gnanti in pensione), desiderose di mettere a disposizione il loro tempo e la loro esperienza.

Marco Vedovato– Introduzione nel sistema amministrativo della contabilità analitica e del controllo di gestione

È stata delineata l’infrastruttura logica del sistema di contabilità analitica, definendo le voci di costo e i criteri di imputazione necessari per pervenire alla quantificazione di due fondamentali oggetti di costo: il costo per insegnamento e il costo per corso di laurea.

Con riferimento al costo per insegnamento, l’ufficio Pianificazione e Valutazione ha predisposto una simulazione di calcolo, che, pur ancora bisognosa di qualche corre-zione, già consente di comprendere l’impostazione adottata e offre prime indicazioni circa l’entità delle risorse assorbite dalla erogazione di ciascun insegnamento. Si sta ora provveden-do all’affinamento della metodologia, per realizzare una simulazione anche per quanto riguarda il costo per corso di laurea.

Il lavoro svolto consente di avviare un confronto con il fornitore del software gestionale (U-Gov), per verificare le modalità più opportune per l’integrazione delle procedure di calcolo delineate nella piattaforma e, più in generale, comprendere le funzionalità offerte dal software rispetto alla contabilità analitica.

Adalberto Perulli– Stages e Placement

Il Placement di Ca’ Foscari realizza una serie di iniziative a supporto degli studenti e neolaureati per favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro in Italia e all’estero e per sostenerli nello sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Tra i principali progetti sviluppati nel corso di questi cinque anni si evidenziano:

— Placement Italia - Consulenza per l’orientamento professionale attraverso revisione CV e lettera di presentazione, video CV, supporto per la ricerca attiva del lavoro, mediazione tra chi cerca e chi offre lavoro, “Il tuo Profilo per il Placement” (banca-dati dei profili di studenti e neolaureati).

— Placemente Internazionale - «Ca’ Foscari Desk in the World» prevede di effettuare tirocini presso le Camere di Commercio Italiane all’estero partner del progetto attraverso un Desk che è un punto informativo e di promozione gestito da studenti/laureandi/laureati e/o dottorandi che svolgono uno stage.

— Autoimprenditorialità e lavoro autonomo - «Mettersi in proprio» è un seminario di orientamento rivolto a studenti e laureati che sono intenzionati ad avviare un’attività d’impresa, lavoro autonomo o libera professione.

— Placement per le aziende - Consultazione CV di studenti e neolaureati entro i 12 mesi dal conseguimento del titolo sul sito di Ateneo; pubblicazione di offerte di lavoro nella Bacheca on line e ricezione sia di candidature spon-tanee sia di CV dalla banca-dati “Il tuo profilo per il Placement”; servizi supplementari a supporto dell’Azien-da nella fase di selezione.

Valentina Re– Cinema

Raccogliendo l’incarico prece-dentemente affidato a Roberta Novielli, ideatrice dell’evento prin-cipale di «Ca’ Foscari Cinema», cioè il Ca’ Foscari Short Film Festival, primo festival europeo dedicato a cortometraggi realizzati da studen-ti di scuole di cinema di tutto il mondo, Valentina Re si è dedicata a:

— Rafforzare le collaborazioni con enti e istituzioni locali impegna-ti nell’organizzazione di attività in ambito cinematografico, per radicare la proposta dell’Ateneo sul territorio.

— Ampliare e rafforzare le collaborazioni con enti e istituzioni impegnati nell’organizzazione di attività cinematografiche a livello nazionale e internazionale, per estendere l’ambito di intervento di Ca’ Foscari.

— Valorizzare le collaborazioni con le altre aree di produzione cultu-rale presenti nell’Ateneo.

— Incoraggiare la partecipa-zione attiva degli studenti nelle attività, anche nelle fasi di ideazione e progettazione.

— Ideare e promuovere format diversificati ma chiaramente ricono-scibili per le attività proposte.

Elena Rocco– Iniziative a supporto dell’assistenza, integrazione e benessere delle persone con disabilità

Continuando quanto iniziato da Anna Cardinaletti, l’attività ha puntato su una serie di progetti:

— Creazione della figura di «Tutor Senior», uno studente con DSA (disturbi specifici dell’appren-dimento) che ha raggiunto un livello di maturità nell’utilizzo di strumenti e metodi di studio tale da poter diventare figura di riferimento per studenti con simili disturbi.

— Eventi finalizzati a diffondere l’immagine di Ca’ Foscari come

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Ateneo Delegati del Rettore

Tiziano Zanato– Comunicazione d’Ateneo

L’impegno e le energie si sono rivolte a dare evidenza alle numerose attività di Ca’ Foscari attraverso gli strumenti dell’Ufficio Comunicazione: dalle relazioni con gli organi di informazione, che hanno portato l’Ateneo a essere presente nelle più importanti testate locali e nazionali (carta stampata, web, radio, tv), alla redazione di «Infoscari», il web magazine d’Ate-neo, senza dimenticare l’intensa attività su tutti i social networks (Facebook, Twitter, Linkedin), la produzione di video, l’invio di newsletter e Radio Ca’ Foscari, la web radio d’Ateneo classificatasi seconda a livello nazionale. Il dele-gato ha diretto e curato la rivista di Ateneo «Cafoscari», magazine rivolto a tutte le famiglie degli studenti iscritti, alle quali viene inviata per posta; ne sono usciti 9 numeri, tutti leggibili anche on line.

Ecco qualche dato sulle attività di comunicazione: «InfoscariNews», la newsletter dell’Ateneo con cadenza settimanale, viene inviata via mail a oltre 30.000 persone; 3.000 sono i visitatori quotidiani del sito web «Infoscari»; 2 le uscite annuali di «Cafoscari»; 9.000 i followers su Twitter, oltre 22.000 i fan su Facebook; 1.200 i video caricati sul canale Youtube di ateneo («Youcafoscari»); 7.000 amici di Radio Ca’ Foscari.

Mario Volpe– Rapporti dell’Ateneo con i paesi dell’America Latina

Le principali linee d’azione hanno riguardato:

— Intensificazione delle rela-zioni con Università dell’America Latina con cui esistono già conven-zioni ed accordi (in particolare Argentina, Ecuador, Costa Rica).

— Perfezionamento di ulteriori accordi.

— Monitoraggio delle attività dei desk-Paese, cercando di intensificare il coinvolgimento dei docenti di Ca’ Foscari nella attività di tutoraggio degli stagisti, e di stipulare ulteriori desk-Paese con le Camere Italiane all’estero.

— Controllo di bandi e oppor-tunità per la eventuale realizzazione di progetti formativi e di ricerca comuni con le Università dell’Ameri-ca Latina.

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Ricerca

Anche quest’anno Venetonight, l’evento dedicato alla ricerca a tu per tu con il pubblico, ha riempito il cortile di Ca’ Foscari, gli Spazi Espositivi, l’androne del palazzo e le altre sedi dedicate alla Notte europea dei ricercatori. Un pubblico interessato e numeroso come sempre ha curiosato fra laboratori, esperimenti scientifici, attività per i più piccoli e ha mostrato di apprezzare l’occasione “live” per scoprire da vicino attività e successi della ricerca più innovativa.

Laboratori, talks, attività per bambini, visite guidate, concerti, giochi e tante altre iniziative hanno animato la notte della ricerca.

Non poteva mancare la preparazione del gelato molecolare nel cortile di Ca’ Foscari, ma la novità di quest’anno arrivava dalle steppe mongole. Montata nel cortile piccolo di Ca’ Foscari campeggiava un’autentica yurta mongola per scoprire tutto il fascino delle popo-lazioni delle steppe. I ricercatori del dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa hanno raccontato al pubblico le caratteristiche della yurta turco-mongola, vera e propria abitazione eco-sostenibile, e il mondo dei Mongoli fra passato e presente.

Un ampio spazio è stato dedicato come ogni anno alla ricerca raccontata ai bambini, che si sono divertiti a utilizzare un “tablet d’altri tempi” cimentandosi nella scrittura cuneiforme in “Cunei-Lab” a cura del dipartimento di Studi Umanistici, ma hanno anche seguito il laboratorio filosofico-artistico di Ca’rte Lab “L’oca e la bottiglia” o assaggiato il gelato molecolare del dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, o magari hanno ascoltato le letture dal libro per ragaz-zi “Io ricordo” di Sabina Colloredo o hanno giocato con la ceramica nel laboratorio di “Cotto e scavato”.

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Ricerca

I laboratori interattivi del dipartimento di Management hanno introdotto il pubblico al tema delle competenze trasversali (come l’empatia, l’autocontrollo, la leadership, la persuasione) nel contesto lavorativo, in collaborazione con il “Ca’ Foscari Competency Centre”, e proposto giochi e quiz con il centro di ricerca “CAMI” per capire come i cittadini percepiscono la sostenibilità nel mondo dell’automobile.

Con “Che cosa mangiamo?” il mondo dell’alimentazione è stato al centro dei laboratori del dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, rivolto a far capire le etichette dei prodotti alimentari e a far imparare cosa sono gli additivi e i conservanti, le fragranze e gli aromi. Ma si è parlato anche di imballaggi e sostenibilità, oltre che di progetti sostenibili per l’uso responsabile di energia acqua e suolo, grazie alla serra “SolWa” e il fitorisanamento.

“La storia del mondo racchiusa in un cubetto di ghiaccio” ha svela-to tutto ciò che è magicamente registrato e conservato nelle carote di ghiaccio analizzate dai ricercatori del gruppo del prof. Barbante, ben noto per le sue missioni in Antartide volte a ricostruire il clima del passato.

“Cotto e scavato”, a cura del dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, ha portato a scoprire le tecniche di fabbri-cazione dei materiali ceramici e i partecipanti hanno avuto anche l’occasione di osservare reperti archeologici provenienti dal recente scavo di Torcello.

Come mantenere il proprio cervello in forma e felice nonostante l’invecchiamento? Il laboratorio a cura dell’IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) San Camillo ha offerto ai visitatori uno sguardo su esercizi e attività utili a conservare le proprie abilità mentali e il proprio benessere psichico.

Per tutto il pomeriggio, inoltre, l’Aula Baratto di Ca’ Foscari ha ospitato presentazioni e talks che si sono susseguiti sui più svariati temi di ricerca: dall’archeologia alle tecnologie digitali, dal rapporto di lavoro al turismo.

Approfondimenti sulle tematiche di sostenibilità (ambientale, sociale, economica) hanno attraversato un po’ tutto il programma, inclusa la Caccia al tesoro di Venezia organizzata dall’ “International Center for Climate Governance”.

In città intanto, fin dal mattino, curiosi e appassionati hanno scoperto attraverso le visite guidate e le lezioni itineranti, i più inte-ressanti luoghi storici di Venezia.

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Cultura

L’autrice di questo racconto è Amy Robinson, una studentessa che ha partecipato nell’estate 2014 alla nona edizione della Ca’ Foscari - Harvard Summer School, seguendo il corso della professoressa Glenda Carpio (Harvard University) intitolato “American Literary Expatriates in Europe”. Il racconto nasce come esercizio, come parodia dello stile di Ernest Hemingway, in particolare del suo romanzo veneziano Festa mobile («A Moveable Feast»). Nella prima parte del racconto Amy, narrando la sua esperienza di “espatriata” a Venezia, brillantemente ne segue quasi alla lettera gli stilemi per poi fare emergere dalla trac-cia hemingwaiana la sua voce, segnata da una latente angoscia di vita e dal bisogno di scrivere che in “Fai crescere la pressione” si risolve infine nella narrazione di un intimo, traumatico evento accaduto in un altro tempo e in un altro luogo...

Il Racconto

Nota introduttiva e traduzione dall’inglese di Alide Cagidemetrio

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Cultura

Amy Robinson

Il Racconto

Let the PressureBuild

In the summer mornings I would work early while the other two girls still slept. The windows were open wide and the sun was drying the wet faces of the houses after the rain. The motorbo-ats drove down the canal and a mother who lived across from us came to the window and dumped out a big pot of cloudy water. The children at the table across the canal ate bread with jam. They saw me watching them and ran to the window waving and I waved back and they shouted ciao. Their fingers were covered in red jam. We conti-nued waving for a good couple of minutes.

Then I placed two brown eggs in a large metal pot. I filled it with a knuckle’s worth of water above the eggs. The water simmered and I told myself I would write today. I scooped the two brown eggs from the boiling water and placed them on a large white plate. I poured some of the hot water over a tea bag. The two eggs looked quite nice on the white plate next to the tea in the white mug. I sipped the tea and the water did not taste too much like eggs.

I placed my yellow notebook and felt-tipped pen on the table and it looked quite nice next to my breakfast. I wrote the date and liked how the ink of the felt-tipped pen soaked into the page. It felt like I was writing. I decided the eggs had cooled and put down my pen. I broke the top of the egg with a sharp tap of the spoon. The yolk was yellow and soft and hot. It was a perfectly soft-boiled egg and I only wished I had a nice crusty piece of bread. I brushed the broken eggshells into the trash and thought I would go down and walk to Campo Santa Margherita and I would write there instead.

Fai crescere la pressione

La mattina d’estate cominciavo a lavorare presto quando le altre due ragazze dormivano ancora. Le finestre erano spalancate e dopo la pioggia le facce bagnate delle case pian piano si asciugavano al sole. Le barche passavano lungo il canale e una madre che abitava di fronte a noi si era affacciata alla finestra per gettar giù una gran secchiata d’acqua torbida. I bambini seduti alla tavola dall’altra parte del canale mangiavano pane e marmellata. Mi hanno visto guardarli e precipitatisi alla finestra gesticolavano saluti, io in risposta facevo lo stesso e loro gridavano ciao. Avevano le dita imbrattate di marmellata rossa. Abbiamo continuato a salutarci per un paio di minuti.

Avevo poi messo due grandi uova scure in una pentola di metallo. L’ho riempita d’acqua sino a coprire d’una nocchia le uova. L’acqua aveva cominciato a sobbollire e mi sono detta che oggi avrei scritto. Ho tolto le uova dall’acqua bollente e le ho messe su un grande piatto bianco. Ho versato un po’ d’acqua calda sopra una bustina di tè. Le due uova sul piatto bianco vicino al tè nella tazza bianca avevano un aspetto piacevole. Ho sorseg-giato il tè e l’acqua non sapeva troppo di uova.

Ho posato il quaderno giallo e il pennarello sul tavolo, avevano un aspetto piacevole vicino alla mia colazione. Ho scritto la data e ammirato come l’inchiostro del pennarello intridesse la pagina. Mi pareva stessi scrivendo. Decisi che le uova s’erano raffreddate e ho posato la penna. Ho rotto la cima dell’uovo con un colpo secco del cucchiaio. Il tuorlo era giallo e morbido e caldo. L’uovo era cotto a puntino, mi mancava solo un bel pezzo di pane croccante. Raccolsi i frammenti dei gusci delle uova e li gettai nella pattumiera e pensai che sarei scesa e camminato fino a Santa Margherita e lì avrei scritto.

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Cultura Il Racconto

It was wonderful to walk through the narrow alleys and take a break from writing. Most days I had difficulty writing and would sit in front of the window and eat a juicy nectarine and watch the motorboats drive by and the juice of the nectarine would drip into the water. I would stand and look out at the windows of Venice and think, “Do not worry. You have always written before and you will write now.”

I walked through Cannaregio and by Strada Nuova. Streets in Venice do not have names. Only strangers use the names of streets. If I turned right I could walk past the leather shops and across the bridge and I would end up at Fondamenta della Misericordia where people sat on rugs and drank wine and ate ciccheti. But I kept walking and continued past the bright yellow signs to Ponte Rialto. I was learning something from the maze of streets and alleys that I walked every day. I was learning something from watching the shop owners standing in front of their windows and the beggars who touched your arm and the dogs who did not need leashes. I was learning very much about writing but I was not articulate enough to explain it to anyone. Besides I did not like to talk about writing to other people. I did not like to show my writing to people when I knew they would not like it.

It took me three years to show the stories to my mother. I handed them to her before I went to bed that night. In the morning she walked up to me at the breakfast table. I sipped milk from a bowl and then put the bowl down. She stayed standing. “I read your stories.” “What did you think?” “They were painful to read.” “I know.” “They were beautifully written.” “Thank you.”

Era meraviglioso camminare per le calli strette e non pensare a scrivere. Spesso non mi era facile scrivere e sedevo davanti alla finestra, mangiavo la nettarina succosa, guardavo le barche passare e il succo della nettarina sgocciolava giù nel canale. Mi alzavo e guardavo fuori dalle finestre di Venezia e pensavo, “Non ti preoccupare, hai sempre scritto e scriverai anche adesso”.

Attraversai Cannaregio lungo Strada Nuova. Le strade a Venezia non hanno nomi. Solo gli stra-nieri usano i nomi delle strade. Se avessi girato a destra mi sarei lasciata alle spalle i negozi di borse e al di là del ponte sarei finita alla Fondamenta della Misericordia dove la gente sedeva sui tappeti e beveva vino e mangiava cicchetti. Ma andai avanti e continuai a camminare oltre i segnali gialli per il ponte di Rialto. Stavo imparando qual-cosa dal labirinto di calli e callette che percorrevo ogni giorno. Imparavo qualcosa guardando i nego-zianti sull’uscio delle botteghe e i mendicanti che ti toccavano il braccio e i cani che non avevano bisogno di guinzaglio. Stavo imparando molto sullo scrivere ma non sapevo ancora come comunicarlo ad altri.

Ho aspettato tre anni prima di mostrare a mia madre i miei racconti. Glieli ho dati una sera prima di andare a letto. La mattina venne da me mentre facevo colazione. Bevvi un sorso di latte dalla tazza e poi la posai. Lei rimase lì in piedi. “Ho letto i tuoi racconti.” “Cosa ne pensi?” “Leggerli è stato doloroso.” “Lo so.” “Sono scritti molto bene.” “Grazie.”

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Il RaccontoCultura

I left for Venice four days later. I was lost for the first two weeks but some of the best discoveries were when I was lost and I always found a nice little café to have an afternoon espresso. The café in the middle of Campo Santa Margherita where I sat to write was a pleasant café, shady and clean and friendly, and I hung my leather satchel on the wicker chair and ordered a spritz with aperol. The waiter brought it and I took out a notebook from the pocket of the bag and a pen and started to write. I was writing about back in Texas and since it was a hot, blazing, bright day it was the sort of day in the story. The spritz was very cold and wonderful to drink. In one place you could write about it better than in another, I thought. Moving was just as necessary with writing as with people. After finishing the spritz and eating the olive at the bottom, I decided to eat the lunch I had packed.

I found a nearby canal with not too many tourists and sat on the steps near the green water. The sandwich of the bread was crusty and the cheese had melted in the sun and the pesto was delicious. The peach was firm and still cold. I ate it slowly until it began to lose its coldness and then I spit out the pit. I should not worry, I thought. I would start writing stories again I said and as I said it I did not know if it was true. Then I star-ted to think about when I had first been able to write a story after it happened. It was down in San Antonio. It was a very simple story about a woman sitting by the pool and I had originally omitted the real end of it which was that she lost her mind.

By this time I had put away my lunch and note-book in my satchel and turned to the right and crossed through Campo San Polo and was walking along the canal on the shortest way home. What did I need to write? What did I know truly and care for the most? There was no choice at all. There was only the choice of streets to take you back fastest after you ate lunch. I went up Calle Person to Toscana, then followed the yellow Rialto signs and paused on the Rialto to see the Grand Canal.

Sono partita per Venezia quattro giorni dopo. Le prime due settimane mi perdevo ma alcune tra le migliori scoperte le ho fatte perdendomi e trovavo sempre un piccolo bar dove bere un espresso il pomeriggio. Il bar a Santa Margherita dove mi sono seduta per scrivere è un bar piace-vole, pulito, ombreggiato, amichevole, ho appeso la mia tracolla alla sedia di vimini e ho ordinato uno spritz all’aperol. Il cameriere l’ha portato e ho preso dalla borsa il quaderno e la penna e ho cominciato a scrivere.

Scrivevo del Texas e la giornata abbagliante d’un caldo infuocato era proprio come nel racconto. Lo spritz era ghiacciato e delizioso da bere. Si scrive meglio di un posto in un altro posto, ho pensato. Spostarsi è necessario per scrivere come lo è per la gente. Dopo aver finito lo spritz e mangiato l’oliva in fondo al bicchiere, decisi di mangiare lo spuntino che avevo in borsa.

Cercai un canale lì vicino senza troppi turi-sti e mi misi a sedere sui gradini che scendevano verso l’acqua verde. Il panino aveva una crosta croccante e il formaggio s’era sciolto al sole e il pesto era squisito. La pesca soda e ancora fresca. La mangiavo piano assaporando il fresco e poi ne ho sputato il nocciolo. Non dovrei preoccuparmi, ho pensato. Scriverò ancora delle storie, mi sono detta, ma mentre me lo dicevo non sapevo se era vero. Poi ho pensato alla prima volta che ho scritto una storia dopo che era accaduta. Era laggiù a San Antonio. Era una storia molto semplice di una donna seduta sul bordo di una piscina e al princi-pio avevo omesso la vera fine della storia, il fatto che lei aveva perduto la ragione.

Avevo ora finito il mio spuntino, riposto il quaderno nella borsa, girato a destra e attraver-sato Campo San Polo e stavo camminando lungo il canale, la via più breve per arrivare a casa. Perché avevo bisogno di scrivere? Cosa sapevo veramente e cosa mi importava di più? Non c’era nessuna scelta. C’era solo la scelta della via più breve per tornare a casa dopo aver mangiato. Mi sono avviata dalla Calle Person alla Calle Toscana, quindi ho seguito il segnale giallo verso il Ponte di Rialto, e mi sono fermata sul Ponte a guardare il Canal Grande.

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Cultura Il Racconto

I knew I must write about it. But it seemed an impossible thing to do. When is a story too fami-liar? When is a story not your own? When I had to write it, then it would be the only thing to do and there would be no choice. Let the pressure build. In the meantime I would describe the Texan sun and the bluebonnets and the primroses and the taste of water from a hose in summer because those were things I could write about.

Life had seemed so simple that morning when I had wakened and found the hot sun and heard the motors of the boats down the canals and gone out and walked the cobbled streets. But Venice was a very old city and nothing was simple there.

Sapevo che dovevo scriverne. Ma sembrava impossibile farlo. Quando una storia è troppo familiare? Quando una storia non è la tua? L’avrei scritta quando non avrei potuto farne a meno, quando non avrei avuto altra scelta. Fai crescere la pressione. Intanto avrei descritto il sole del Texas, e i lupini e le primule e il sapore dell’acqua dalla canna in estate perché sono cose di cui posso scrivere.

La vita mi era sembrata così semplice la mattina che avevo trovato il sole caldo al mio risveglio e sentito i motori delle barche lungo il canale ed ero uscita a camminare sulle pietre delle calli. Ma Venezia è una città molto vecchia e non c’e niente di semplice.

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Cultura Il Racconto

Paint peeled under the beating sun. Cobbled streets through thin sandal soles. The line wound around the wine store and I joined behind two old men with curved spines and worn pants the color of dust. Tan skin and thick fingers and plastic bottles under arm crooks. I listened to their vowels slightly warped by drooping lips and saliva mouths. One spat. I held my own plastic bottle and tried to swim in language. Song of vowels and staccato consonants holding the beat. The rhythm and rawness and ripeness.

The dusky room smelled like cork and pine and smoke and I ordered a liter of Malbec. Wine drops followed the ridges of the plastic before wiped away by a violet rag. Foreign coins on countertop. Grazie. Ciao.

Low sunbeams refracted off wet cobblestones and pierced my eyes. Each stone a dot in a pain-ting. Stones the color of rose, rust, rouge in the water. The soccer ball hit the brick and echoed in the square. Children shouted and I did not under-stand. Dodging, I walked by the dried-up cistern and into the sand-colored courtyard with the blank-faced angels and iron halos. The weight of my bag bit into my shoulder.

I opened the door to the bleached room and concrete floors that made my feet chalky. Rain darkened the blushing building faces across the canal. Brick exposed behind crumbling stucco, naked and indecent. A light show flickered in the distance and the air rumbled softly. Let the pres-sure build.

The children stood on the balcony against the indigo sky with mouths open and arms exten-ded as if they could taste and embrace the world. Faces peeped from closed window shutters to watch the patter of water. And we all felt the warm mist of summer rain on our eyelids. The children saw me and waved and I waved back with both hands and we all danced and our voices filled the canal with Ciao! Ciao! Ciao!

Intonaci che si screpolano al sole cocente. Pietre sotto le suole sottili dei sandali. La lunga fila che si snoda attorno all’osteria, mi sono infilata tra due vecchi con la schiena curva e i pantaloni logori il colore della polvere. Pelle abbronzata, dita spesse e bottiglie di plastica sottobraccio. Ascoltavo le loro vocali un poco distorte dalle labbra pendenti e abbondanza di saliva. Uno di loro sputò. Avevo anch’io la mia bottiglia di plastica e cercai di navigare la lingua. Canto di vocali e staccato di consonanti ne fanno la cadenza. Il ritmo, la crudezza e la maturità.

La stanza in penombra sapeva di sughero e pino e fumo, ho ordinato un litro di Malbec. Gocce di vino seguivano le pieghe della plastica prima di essere asciugate da uno straccio violetto. Monete straniere sul banco. Grazie. Ciao.

Bassi raggi di sole riflessi dalle pietre bagnate mi pungevano gli occhi. Ogni pietra un punto in un dipinto. Pietre color di rosa, ruggine, rossastre nell’acqua. Il pallone colpisce il muro e si fa eco nel campo. I bambini gridano e io non capisco. Mi scanso, oltrepasso la cisterna asciutta ed entro nella corte color sabbia con gli angeli dai volti muti e aureole di ferro. Il peso della tracolla mi ha segnato la spalla.

Ho aperto la porta sulla stanza bianca e il pavi-mento che lascia il gesso sui miei piedi. La pioggia ha scurito il rossore delle facciate dall’altra parte del canale. Mattoni esposti dall’intonaco scrostato, nudi e indecenti. Uno spettacolo di luci balena lontano e nell’aria un lieve brontolio. Fai crescere la pressione.

I bambini stavano sul balcone, sullo sfondo il cielo color indaco, le bocche aperte e le braccia protese come se potessero assaggiare ed abbrac-ciare il mondo. Volti spuntavano dalle persiane chiuse a guardare il ticchettio dell’acqua. E tutti sentivamo sulle palpebre le piccole gocce tiepide di quella pioggia estiva. I bambini mi hanno visto e mi gesticolavano un saluto ed io facevo lo stesso con entrambe le mani e tutti danzavamo e le nostre voci colmavano il canale di Ciao! Ciao! Ciao!

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Il RaccontoCultura

I folded my legs underneath me as I sat down at the table. Just write. Let the pressure build. It doesn’t have to be true or beautiful or simple. Wild cursive tumbled over lines. Big and bold. A string tangling and untangling into a yarn into a story into the biggest thing I knew. I’m going to write big. I’m going to write the biggest. I’m going to write the biggest and the quietest and about silence and nothing and the painfulness and tenderness of nothing. Painful and tender are synonyms and I believe it and I believe in words. Mostly. And spaces. Embraces. Always.

It took me three years to show her the stories. I placed them on the table next to the potted cactus that never died. She wore her baby blue nightgown and her freckled shoulders tensed. I could see the vertebrae of her spine and the gray roots of her hair and I walked upstairs before she could read the first words.

In the morning, I felt the Texan sun on my shoulder blades as it filtered through the half opened blinds and the yellow Esperanza bush. It would be another hot day and I thought of the grass yellowing and the lavender bushes shriveling into twigs. I fiddled with the blue and white place-mat and crumbs rolled between the cloth creases. I drank milk from the blue ceramic bowl with the white chip and listened to her footsteps down the red pine steps.

Ho rannicchiato le gambe sotto di me seden-domi alla scrivania. Mettiti a scrivere. Fai crescere la pressione. Non deve essere vero o bello o semplice. Corsivi si affollavano all’impazzata riga dopo riga. Grandi e in grassetto. Una sfilza di parole che si aggrovigliava e sgrovigliava in un canovaccio in una storia nella cosa più grande che conoscevo. Scriverò la più grande. Scriverò la più grande e la più quieta e del silenzio e il nulla il dolore e la tenerezza del nulla. Doloroso e tenero sono sinonimi e ci credo e credo nelle parole. Spesso. E spazi. Abbracci. Sempre.

Ho aspettato tre anni prima di mostrarle i miei racconti. Li avevo messi sulla tavola vicino al vaso del cactus che non moriva mai. Aveva addosso la vestaglia celeste e le sue spalle lentigginose s’erano tese. Vedevo le vertebre della sua spina dorsale, le radici grige dei suoi capelli e ero salita di sopra senza aspettare che leggesse le prime parole.

La mattina avevo sentito sulle scapole il sole del Texas che filtrava attraverso le persiane semi-chiuse e i fiori gialli del cespuglio di Esperanza. Sarebbe stata un’altra giornata di caldo e avevo pensato che l’erba si sarebbe ingiallita e gli steli della lavanda rinsecchiti. Giocherellavo con la tovaglietta bianca e blu e le briciole rotolavano nelle pieghe del tessuto. Bevevo il latte dalla scodella blu con la scheggia bianca e la sentivo scendere gli scalini di pino rosso.

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Cultura Il Racconto

“Ho letto i tuoi racconti.” Li teneva tra le dita delicate e diafane ed io posai la tazza.

“Cosa ne pensi?” Ho cercato di incontrare il suo sguardo azzurro-grigio, ma i suoi occhi guardavano le macchie d’acqua scolorite sulla tavola e i tre cerchi scuri.

“Leggerli è stato doloroso.”“Lo so.” Lo sapevo perché ero là, seduta sul

bordo della piscina e avevo ascoltato le parole che slittavano via e si ingarbugliavano e diventa-vano una cosa nuova e diventavano non parole. E lo sapevo perché avevo sentito il vetro del tavolo schiantarsi nella tempesta e il rombo del motore dell’auto e le crude taglienti parole di verità e guar-dato dentro i suoi occhi sconvolti e alla fine della storia aveva perduto la ragione e io lo sapevo sì lo sapevo.

“Sono scritti molto bene.” Sorrise con dolcezza, con un tremolio umido delle palpebre ed io mi alzai e sentii il suo seno premersi contro di me.

“Grazie,” bisbigliai.Fai crescere la pressione. Scrivevo e guardavo

la ruggine fiorire sui muri esposti là dove le gron-daie perdevano acqua e la stanza era di un bianco accecante e io scrivevo. E io scrivevo ed era crudo e non lasciavo fuori nulla e non doveva essere bello o conciso non doveva essere proprio nulla. Non conoscevo nessun’altra storia ed era quella che dovevo scrivere. Scrivevo e sentivo lo stri-dore delle posate dei bambini che cenavano e le barche a motore che passavano e la pioggia che picchiettava più lentamente e il cane che abbaiava e perché dovrei scrivere del passato quando tutto qui è cosi bello? Volevo che la vita fosse semplice e sorgesse il sole caldo e Venezia è una città molto vecchia e non c’è niente di semplice in questo o in un altro luogo.

“I read your stories.” She held them between her delicate papery fingers and I put the bowl down.

“What did you think?” I tried to look into her gray-blue eyes but her eyes looked at the wooden table’s pale water stains and dark tree rings.

“They were painful to read.”“I know.” I knew because I was there and I sat

by the pool and listened to words sliding and slur-ring together and becoming something new and becoming not words. And I knew because I heard the glass table shatter in the thunderstorm and the car motor roaring and the biting raw words of truths and looked into wild eyes and in the end of the story she lost her mind and I knew yes I knew.

“They were beautifully written.” She smiled softly and here eyelids fluttered wetly and I stood up and felt her braless breasts against me.

“Thank you,” I whispered.Let the pressure build. I wrote and looked at

the rust blooming on the exposed walls around the leaking gutters and the room felt bleached and I wrote. And I wrote and it was raw and I didn’t leave anything out and it didn’t have to be beau-tiful or concise and it didn’t have to be anything at all. There was no other story that I knew and it was the one that I had to write. I wrote and heard the clang of utensils of the children eating dinner and the motorboats driving by and the rain slowly turning to drizzle and the dog barking and why should I write about the past when this all was so beautiful? I wanted life to be simple and the hot sun to rise and Venice was a very old city and nothing was simple here or there.

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Cultura

“RiGenerAzioni - ripensare la scena” è la rassegna di gruppi teatrali emergenti che si alterneranno al Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta fino al 17 dicembre 2014. La rassegna nasce dal proposito di dare sempre maggiore spazio ai giovani che tentano la strada del professionismo nell’ambito delle perfoming arts e delle arti in generale, a partire dalle produzioni che sono state realizzate dal Teatro Ca’ Foscari nel 2013/14, coniugando la creatività e la capacità di professionisti della scena con le inclinazioni di giovani interpreti.Lo scambio è stato vitale e ha prodotto risultati interessanti. Il naturale passo successivo è stato investire sul talento di quei gruppi teatrali che, con fatica e umiltà, cercano un loro spazio espressivo mettendo in campo ingegni, abilità e nuove idee. Le proposte sono tutte orientate alla ricerca drammaturgica attraverso l’indagine su alcuni classici del teatro e della letteratura (Shakespeare, Flaubert, Steinbeck) con spunti di particolare originalità.I gruppi che calcano le scene del Teatro Ca’ Foscari si sono formati all’Università Ca’ Foscari, all’Accademia di Belle Arti di Venezia, all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, all’Avogaria, ma anche all’Università degli Studi di Milano, oppure provengono da Accademie teatrali e Conservatori di musica. L’interesse del teatro cafoscarino è anche quello di mettere a confronto gruppi diversi sia per formazione artistica sia per provenienza geografica, favorendo gli interscambi culturali e generazionali.

RiGenerAzioni

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Immatricolati e laureati

Didattica

Immatricolati

19% Corsi di Laurea di Primo Livello (15)

20% Corsi di Dottorato (16)

9% Master di Secondo Livello (7)

33% Corsi di Laurea Magistrali (26)

19% Master di Primo Livello (15)

Laureati

2010 2011 2012 2013

Ca’ Foscari in pillole

7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

05.212 5.838 6.266 6.4833.555 3.568 3.859 4.206

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Ca’ Foscari in pillole

1% Iscritti CdL precedenti (276)

2% Dottorato (446)

3% Master (559)

24% CdL Secondo Livello (4.902)

70% CdL Primo Livello (14.284)

0% Assistenti universitari (1)

0,5% Dirigente a contratto e non (7)

5% CEL - Lettori di madrelingua (81)

13% Ricercatori (a tempo det., indet.)(213)

34% Personale TA (a tempo det., indet., comandato)(560)

13% Collaboratori (214)

17% Docenti a contratto (282)

18% Professori (ordinari, associati, straordinari, a tempo det.)(303)

Studenti 20.467 iscritti

Personale 1.661 persone