C’era una volta un libro che voleva volare.Quando la Bella Addormentata si punse il dito, tutto il...

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C’era una volta un libro che voleva volare. Il libro se ne andava tutto solo per la città di Paperopoli. All’ improvviso passò vicino a un parcogiochi. Vide un aquilone e gli disse : -Mi piacerebbe volare nel cielo” e allora l’aquilone: -Ti aiuto io”. L’aquilone legò il libro al suo filo e cominciò a volare. Il libro si alzò, vide dall’alto la città di Paperopoli e fu contentissimo. Così da quel giorno imparò a volare. IL libro e l’aquilone diventarono grandi amici; volarono tutto il giorno nel cielo azzurro e limpido. Insieme fecero il giro del mondo: andarono in Inghilterra, alle Hawaii, in Islanda, al Polo Sud, in Africa, in Cina, in Canada e perfino in Egitto. Alla fine tornarono alle loro case pronti per altre avventure.

Un giorno un autobus stava trasportando dei signori. L’autista non accendeva mai l’aria condizionata e lui aveva molto caldo. Dopo un po’ i passeggeri scesero per andare a prendere un po’ d’aria lontano dall’autobus bollente. Mentre i signori erano a prendere aria, l’autobus vide un ruscello e si buttò dentro, prendendo un grande raffreddore. Per aiutarlo il ruscello si gonfiò e lo rimise sulla strada. Quando i passeggeri ritornarono sull’ autobus, l’autista lo riaccese, ma lui continuava a starnutire, così lo portarono in farmacia . Il dottore lo curò con olio e benzina . Alla fine l’ autobus portò a casa i signori , pensando: -Questo è il giorno più bello della mia vita. Un bagno così lo ricorderò per sempre!

Un giorno un autobus stava percorrendo la strada, quando iniziò a sbandare e andò contro il negozio del calzolaio. Le scarpe, sentendo un rumore forte forte, uscirono dal negozio e decisero di salire sull’autobus e andare a fare un giro. L’autobus partì e le scarpe gli dissero: -Portaci al lago a fare il bagno perché puzziamo. Allora l’autobus andò a comprare shampoo e bagnoschiuma per lavarle. L’autobus disse alle scarpe: -Sono andato a comprarvi lo shampoo e il bagnoschiuma. Arrivate al lago le scarpe si tuffarono in acqua e si divertirono a sguazzare. Al ritorno dal lago le scarpe non puzzavano più. L’autobus le portò al ristorante. Insieme mangiarono la pizza,le patatine e il gelato. Le scarpe ringraziano l’autobus per la bella giornata e ritornarono al negozio ben profumate.

C’era una volta un delfino che si divertiva un mondo a fare dei tuffi esagerati. All’ improvviso un cassetto, lanciato da una nave di passaggio, gli arrivò in testa . Il cassetto disse : -Scusa, scusa non l’ho fatto apposta: è stato il mio padrone a buttarmi in mare perché gli davo fastidio e cigolavo molto “. Allora il delfino spinse il cassetto sulla riva . Il cassetto lo ringraziò e il delfino potè tornare a giocare. Il giorno dopo un signore lo trovò sulla spiaggia e lo prese per farlo diventare un cassetto del comodino di un bambino.

C’era una volta,in una scuola,una gomma non tanto bella,quindi tutti gli altri oggetti scolastici la scherzavano. Un giorno decise di scappare e andare nel mare davanti alla scuola, pensando: -Lì, di certo, troverò degli amici che mi rispettino. Detto fatto. Mentre galleggiava tranquilla nel mare vide delle onde bellissime, che giocavano a nascondino. Dopo alcuni giorni che era nel mare, iniziò a avere fame, allora, tornò nel posto in cui aveva visto quelle onde giocare felici, pensando: -Così potrò avere qualcosa da mangiare. Però appena le vide si spaventò: erano diventate bruttissime! –Perché non siete più così belle?- Solo un’ onda ancora pulita si fece avanti e disse : -Perché gli uomini hanno scaricato la sporcizia e ci siamo sporcate tutte!- Allora la gomma disse: -Posso cancellarvi io la sporcizia! Così fece. Le onde le diedero da mangiare e da bere, la ornarono di gioielli di alghe e la tennero con loro per sempre.

Una nuvola era stanca di continuare a fare scendere la pioggia. Così un giorno entrò da una finestra in una casa, vide un cassetto e vi si mise dentro per curiosare un po’. La padrona però chiuse il cassetto e la nuvola rimase imprigionata. Lì chiusa aveva paura del buio. Il cassetto disse: -Hai bisogno di aiuto? E la nuvola rispose: -Chi sei? -Chi sei tu piuttosto, chiusa dentro di me? I due si presentarono. La nuvola però chiusa lì dentro si annoiava e pensò che era meglio stare in cielo. Allora chiese al cassetto se poteva liberarla. Il cassetto con un salto si aprì, la nuvola lo salutò e tornò in cielo.

Un giorno un delfino era sulla riva del mare. Si stava divertendo un mondo, quando vide arrivare una nave. Quella nave senza preoccupazione andò avanti tranquilla senza sapere che c’era avanti il povero delfino, finchè andò a finirgli contro. Il delfino si ferì. Per fortuna lì vicino c’era un ramo che fu molto contento di aiutarlo.

Si mise al lavoro e lo fece appoggiare finchè il delfino si sentì al sicuro. Così dopo quattro giorni di fila il delfino guarì, ringraziò il suo amico ramo e fecero una festa con tutti i conoscenti.

R uscello - nuvola

U n giorno una nuvola vide un ruscello m olto p iccolo e decise d i andare a fare un bagno. Però quando entrò si riem pì d ’acqua e non riuscì p iù a uscire perché era troppo bagnato e troppo pesante . U rlò m olto forte, m a nessuno lo sentì . Toccò un sasso m olto appuntito urlò così forte e inizio a piangere. Il ruscello le disse cosa le fosse successo per piangere così forte. L a nuvola gli rispose -H o toccato un sasso appuntito! Il ruscello la prese e la strizzò. A lla fine i due diventarono am ici, finchè un caldo giorno la nuvola si sciolse defin itivam ente nel ruscello e furono per sem pre insiem e.

Una scarpa passeggiava vicino alla riva del mare, quando arrivò un’onda, che la trascinò lì mezzo. Dopo poco arrivò un pescespada, le fece un buco sotto la suola e la scarpa affondò. La scarpa sotto il mare incontrò ancora l’onda che l’aveva portata lì. L’onda si scusò con la scarpa e insieme giocarono con una conchiglia trovata in una nave affondata; l’onda e la scarpa diventarono buone amiche. Più tardi, quando l’onda disse alla scarpa che era ora di tornare a casa, la scarpa le chiese se le dava un passaggio fino al suo ombrellone. Giunta all’ombrellone, prese le sue cose e in due giorni fu a casa. Nella sua scarpiera le veniva da pensare quante cose belle avevano fatto insieme.

Noi le abbiamo immaginate

così…..

La Bella AddormentataLa Bella AddormentataLa Bella AddormentataLa Bella Addormentata

Quando la Bella Addormentata si punse il dito, tutto il castello si addormentò con lei e…

Presto nei regni vicini si sparse la voce di questo incantesimo e molti provarono a spezzarlo. Ci provarono: il Cavaliere Nero, il Re Giallo, il Principe Azzurro, il Conte Rosso e tanti altri, ma senza successo. Passarono tanti anni e intorno al castello crebbe un fitto bosco, pieno di rovi e sterpaglie. Un giorno passò di lì un giovane boscaiolo che, tagliando rami secchi e cespugli, trovò il castello. Incuriosito entrò e con sua grande meraviglia scoprì tutti gli abitanti addormentati. Passando per le diverse stanze vide la principessa che dormiva per terra vicino all’arcolaio. Colpito dalla sua bellezza si avvicinò e le diede un bacio. Immediatamente tutto il castello si risvegliò e ringraziò il boscaiolo. Il re come ricompensa diede la principessa in sposa al boscaiolo. E vissero per sempre felici e contenti.

Ma Cenerentola riuscirà a sposare il suo

Principe Azzurro, nonostante la matrigna e

le sorellastre?

Il principe se andò prima che Cenerentola provasse la scarpina. Cenerentola cercò di rincorrere la carrozza del principe, ma non ci riuscì perché era troppo lenta e il principe non la vide. Allora apparve la madrina che recitò la formula magica: APPARI APPARI BUCA SCAVATA SE NO CENERENTOLA NON PUO ESSERE SPOSATA. Subito apparve una buca. I cavalli si spaventarono e la carrozza si fermò. Cenerentola potè raggiungere la carrozza e il principe le provò la scarpina di cristallo: le andava a pennello! Il principe la portò al castello dove si celebrarono le nozze. E i due vissero per sempre felici e contenti.

Oppure sarà finita così?

Cenerentola aveva il piede gonfio perché aveva ballato troppo . Vedendo che il piede non entrava nella scarpetta la povera Cenerentola si mise a piangere disperatamente. Per fortuna la sua madrina la sentì e arrivò in suo aiuto. Prese un ago fatato e lo punzecchiò dicendo:

“SGONFIATI PIEDONE O DOVRAI METTERE UNO

SCARPONE.

SE TORNI PICCOLINO CENERENTOLA POTRA’ SPOSARE IL

PRINCIPINO”. Il piede si sgonfiò e il principe poté infilare la scarpetta. Il principe portò Cenerentola nel suo castello, dove vissero per sempre felici e contenti.

O così…

Le sorellastre rubarono la scarpina a Cenerentola e andarono dal vetraio per fare una scarpetta uguale, però più grande e grossa. Mentre il vetraio sistemava la scarpetta la fatina non gliela fece passare liscia: prese un ago magico e glielo infilzò nei piedi. Come d’incanto il piede diventò piccolo e la scarpetta enorme! La fatina fece una risata che non smetteva più. Il giorno dopo il principe ritornò e si innamorò di Cenerentola. Come regalo di nozze le prese altre scarpette di cristallo.

Le sorellastre rubarono la scarpina Le ladre portarono la scarpina dal vetraio e la fecero allargare a misura del loro piedone. Prima di tornare dal principe con la scarpetta in mano decisero che sposare sarebbe toccato a Genoveffa sposare il principe. Lei provò la scarpetta allargata: le andava a pennello!

Così il principe sposò Genoveffa, ma il loro matrimonio non fu felice, perché Genoveffa e il principe continuavano a litigare. Cenerentola, invece trovò un ragazzo un po’ più bello del principe, e loro sì che vissero per sempre felici e contenti!

Le fiabe, si sa, cominciano

sempre con “C’era una

volta…”, ma noi abbiamo

voluto provare a

modernizzarle un po’…

In una grande città viveva una ragazza di nome Biancaneve. Biancaneve era birichina, brontolona, lazzarona e disubbidiente. A scuola studiava poco e per questo era già stata bocciata due volte; in casa non aiutava mai e brontolava tutte le volte che i genitori le chiedevano di fare qualcosa. La sera poi usciva per andare a ballare e non tornava prima delle quattro. Un bel giorno i suoi genitori, stanchi di lei, la cacciarono di casa. Biancaneve mise le sue cose in uno zaino e partì. Per strada fermò taxi giallo e chiese alla donna che guidava di essere portata fuori città. Quando però la tassista scoprì che era senza soldi, la lasciò in mezzo alla strada. Per fortuna passava di lì un motociclista , che le diede un passaggio. -Fermati, fermati! C’è un circo laggiù! Dal circo se ne era appena andata la donna cannone e Cenerentola prese il suo posto. Era bellissimo farsi sparare fuori tutte le sere dal cannone e farsi prendere dalle braccia dell’uomo forzuto! I due si sposarono e vissero sempre felici e contenti con i loro sette bambini Forzutini.

CENERENTOLA E GLI 007 NANICENERENTOLA E GLI 007 NANICENERENTOLA E GLI 007 NANICENERENTOLA E GLI 007 NANI

Un giorno, mentre una ragazza bella, buona e simpatica di nome Genoveffa passeggiava nel parco, vide il Principe Harry. Genoveffa gli chiese cosa ci facesse in quel parco e il principe le rispose: -Quello che stai facendo tu, sto passeggiando. Quella sera i due giovani mangiarono al ristorante”Pizza Delizia, il palato mi stuzzica”e decisero di fidanzarsi. Il giorno dopo, Genoveffa portò Harry a casa sua. Qui sua sorella Cenerentola, brutta cattiva e antipatica, si innamorò del principe, ma era troppo tardi: i due avevano deciso di andare alle Maldive. Però Cenerentola chiamò gli 007 nani per andare a spiarli e per portare a Genoveffa la Scarpetta Matta (prodotto esclusivamente dalla ditta Attrezzi Utili). Gli 007 Nani, arrivati alle Maldive, si travestirono da bambini e diedero la scarpetta a Genoveffa. Lei la calzò subito, ma appena fece il primo passo cadde e si ruppe una gamba. Il principe, triste, tornò in Francia dove abitava e sposò Anastasia.

Un giorno un bambino che viveva in un bosco e che veniva chiamato Pollicino, andò al supermercato a prendere il pane. Tornando nel bosco vide una casa di cioccolato e di zucchero filato e si fermò a mangiarla. Ma mentre Pollicino stava mangiando la casa di dolci, apparve la strega cattiva che disse: -Ora sei in trappola ahahah !!! La strega lo mise in gabbia poi disse : -Tu resta lì o ti farò diventare un rospo.

Pollicino però, furbo, vide la chiave appesa al muro vicino alla gabbia e con un bastone che c’era nella gabbia, prese la chiave, aprì la porta e scappò lontano, dove la strega non potesse mai più trovarlo. Alla fine Pollicino visse sempre felice e contento con la sua famiglia.

C’erano una volta due bambini che si chiamavano Hansel e Gretel. Quando giocavano rompevano i giochi, non aiutavano la mamma e il papà e mangiavano come maiali. Allora un giorno i loro genitori li cacciarono di casa. La loro mamma gridò: -Via brutti pestiferi !! E gli diedero un calcio con le loro valigie. Hansel e Gretel piangevano disperati. Ad un certo punto passò di lì una bella signora, che in realtà era una fata, e gli disse: -Cosa avete tesorucci miei? Hansel e Gretel raccontarono la loro storia e accettarono l’ospitalità della fata Giunti a casa della donna si meravigliarono per quanto era bella e ordinata. Entrarono e la donna li accompagnò nella loro camera. Hansel e Gretel si misero a giocare. All’ora di cena la donna andò a vedere e… Hansel e Gretel avevano rotto tutti i giochi! La donna si arrabbiò, ma non lì sgridò. Quando andarono in cucina a mangiare e la donna vide che Hansel e Gretel mangiavano come maiali, diventò rossa e fece una magia:

BAMBINI CATTIVI DIVENTATE GENTILI. Hansel e Gretel diventarono gentili, ma talmente gentili che non solo aiutarono la fata, ma anche tutte le persone della città.

Ciao a tutti, sono la tartaruga Lentina. Sapete la mia corazza è durissima e mi protegge dal calore del sole, la testa è piccola ed è piena di scaglie, hum hum le mie zampe sono corte, ma sono forti; anche loro sono piene di scaglie;infine la mia coda è appuntita come il pungiglione di un’ape . Sono brava a nuotare e a rotolarmi: a volte mi capovolgo e faccio la trottola . Il mio carattere è gentile, aiuto tutti e mi arrabbio raramente . Adesso sto andando ad un appuntamento con la lepre Saetta . Saetta è una lepre che si crede la più veloce del mondo e mi prende in giro perché sono lenta. Così mi ha invitato ad una gara di velocità . -E via ! Si parte- grida coniglio Orecchie Lunghe . Saetta si mette a correre e a correre e io non ho ancora superato la linea di partenza. Eh sì ormai sono sicura di perdere, ma non mi dò per vinta . Dopo circa due ore vedo Saetta addormentata sotto una quercia. Così taglio il traguardo e vinco una collana di more e di fragole . Ehm non ve l’ ho detto, ma ne vado pazza .

Comunque la morale di questa favola è … chi va piano va lontano!

Un giorno in un circo un leone doveva ricevere una visita del leprotto. Era

da alcune

ore che non

mangiava

niente e il

leprotto gli

portò una

bistecca.

Il leone

però era

stanco di

stare

chiuso in

gabbia e

voleva

scappare,

così il

leprotto entrò nel tendone a prendere la chiave e gliela lanciò perché

stava arrivando l’addestratore.

L’addestratore non voleva che dei piccoli leprotti entrassero nel suo circo

e lo rincorse, ma non riuscì a prenderlo.

Quando l’ addestratore ritornò nella tenda, il leone con la chiave aprì la

porta della gabbia e scappò.

Fuori però vide il leprotto incastrato in un cespuglio di spine, allora lo

prese per la pelle e lo tirò fuori.

Alla fine il leprotto e il leone diventarono ancora di più amici per la pelle.

La morale è: l’ unione fa la forza.

Una volta uno scoiattolo andò a raccogliere le ghiande nella foresta. Quando lo scoiattolo arrivò nella foresta vide tantissime ghiande e qui incontrò un leone grande e maestoso. Lo scoiattolo gli chiese: -Mi puoi aiutare a prendere le ghiande? Il leone rispose: -Sì , volentieri! Il leone si mise a raccogliere le ghiande . Poco dopo il leone restò intrappolato in una rete fatta dai cacciatori. Lo scoiattolo che dopo aver raccolto tutte le ghiande si stava avviando verso casa sua, vide il leone intrappolato. Lo scoiattolo andò ad aiutarlo, si mise a rosicchiare la rete e liberò il leone, che lo ringraziò. Alla fine lo scoiattolo e il leone diventarono amici.

L’ UNIONE FA LA FORZA.

Un giorno uno scoiattolo voleva andare a bere un sorso d’ acqua. Lungo la strada lo scoiattolo raccolse delle ghiande. Arrivato al fiume si accovacciò per bere un po’ di acqua. All’ improvviso un pesce gatto gli disse: -Attento che la corrente è forte. Lo scoiattolo però, che aveva già messo il muso nell’ acqua, rotolò nel fiume e la corrente lo trasportò via.

Un lupo lo vide e lo salvò. Poi disse: -Stai più attento la prossima volta! Lo scoiattolo rispose: -Grazie per avermi salvato, ti ricambierò il favore. Il lupo si mise a ridere e andò via Passarono i giorni e il lupo cadde in una buca scavata dai cacciatori. I cacciatori arrivarono e portarono il lupo all’ accampamento. La sera, quando i cacciatori dormivano, arrivò lo scoiattolo che rosicchiò le sbarre e fece uscire il lupo. Così gli ricambiò il favore. Essi diventarono grandi amici e tutti e due impararono che l’ unione fa la forza.

C’era una volta una gallina che viveva in un pollaio. Doveva covare le uova per far nascere i pulcini, ma non riusciva. Un giorno arrivò un lupo che decise di aiutarla: prese con una zampa le uova e le scaldò. I pulcini iniziarono a schiudersi e la gallina ringraziò il lupo. Il lupo dopo un po’ di giorni aveva fame e non aveva nulla per sfamarsi . La gallina,siccome il lupo l’aveva aiutata a fare nascere i suoi pulcini, decise di aiutarlo dandogli da mangiare un po’di uova e altri animaletti che aveva trovato nel suo pollaio. Il lupo la ringraziò e mangiò tutti gli animaletti e le uova che gli aveva dato la gallina. Il lupo, siccome i pulcini erano diventati un po’più grandi, andò nel pollaio a giocare con loro. La gallina e il lupo diventarono molto amici. La morale della favola è che l’unione fa la forza.

C’era una volta uno scoiattolo che aveva il lavoro più bello del mondo: vendeva gli spaghetti, ma non i normali spaghetti; la sua specialità erano quelli alle ghiande. Un giorno la giraffa li volle provare, ma per sua sfortuna erano avariati, quindi vomitò tutto. Lo scoiattolo, naturalmente, venne licenziato. Pensò al lavoro giusto per lui, e gli venne in mente il viaggiatore. Viaggiò per tutto il mondo: America Settentrionale, America Meridionale, Australia, Asia ecc…, da visitare gli mancava solo la savana. Arrivato nella savana, vide un leone che stava litigando con tre leonesse, che dicevano: -Perché dobbiamo sempre farli noi i lavori pesanti? Ci licenziamo!! Lo scoiattolo, all’udire queste parole, andò dal leone e disse: -Se vuoi te lo procuro io il cibo: spaghetti alle ghiande. Il leone commosso rispose: -Grazie amico! Però ora anche io devo aiutare te, magari modificando la tua ricetta. Potresti fare gli spaghetti non solo alle ghiande, ma anche al gelato ecc.. Lo scoiattolo seguì il consiglio del leone e … la nuova ricetta era buonissima!! Insieme aprirono una bancarella intitolata “ L’UNIONE FA LA FORZA” Ma la storia non è finita qui. Le tre leonesse tornarono dal leone in ginocchio, perché aveva fatto buoni affari con la bancarella e quindi era diventato ricco.

Il leone incredulo

C’era una volta in un bosco un lC’era una volta in un bosco un lC’era una volta in un bosco un lC’era una volta in un bosco un leone incredulo,eone incredulo,eone incredulo,eone incredulo, che che che che non dava cioè retta a nessuno.non dava cioè retta a nessuno.non dava cioè retta a nessuno.non dava cioè retta a nessuno. Un giorno il leone venne catturato da un cacciatore Un giorno il leone venne catturato da un cacciatore Un giorno il leone venne catturato da un cacciatore Un giorno il leone venne catturato da un cacciatore in una rete,in una rete,in una rete,in una rete, ma un leprotto infastidì il cacciatore ma un leprotto infastidì il cacciatore ma un leprotto infastidì il cacciatore ma un leprotto infastidì il cacciatore permettendo così apermettendo così apermettendo così apermettendo così allll leone leone leone leone di di di di riusciriusciriusciriuscirererere a liberarsi. a liberarsi. a liberarsi. a liberarsi. Il cacciatore prese il fucile e mirò il leprotto,Il cacciatore prese il fucile e mirò il leprotto,Il cacciatore prese il fucile e mirò il leprotto,Il cacciatore prese il fucile e mirò il leprotto, ma ma ma ma allallallall’’’’improvviso gli sbucò davanti il improvviso gli sbucò davanti il improvviso gli sbucò davanti il improvviso gli sbucò davanti il leoneleoneleoneleone. I. I. I. Il caccil caccil caccil cacciatore atore atore atore scappò scappò scappò scappò via disperato.via disperato.via disperato.via disperato. Il leone disse:Il leone disse:Il leone disse:Il leone disse: ----L’unione fa la forza.L’unione fa la forza.L’unione fa la forza.L’unione fa la forza.

Ciao! Sono la tartaruga Vittoria, sulla schiena ho una dura e spessa corazza, un po’ verde e un po’ marrone che mi protegge il corpo; la mia testolina sbuca fuori da questo guscio molto bello. Lo sapete che so fare benissimo tante cose? Se non lo sapete ve lo dico io! So nuotare,camminare e soprattutto sono golosa di dolci! Sono gentile e intelligente. Scusatemi, mi sono dimenticata di dirvi che sono una tartaruga per bene. Ahh!Sono in ritardo con la lepre matta!! E’ meglio che mi sbrighi, ho un appuntamento!!! Abbiamo fatto una scommessa: dobbiamo fare una gara di corsa e chi vincerà sarà la campionessa del bosco. Oh no, sono le tre devo scappareeee!!! La gara è iniziata. La lepre è davanti a me, devo raggiungerla! La rintraccio e la vedo addormentata sotto un cespuglio. Corro al traguardo e vinco. La coniglietta mi dà la coppa. Questa storia mi insegna che chi va piano va lontano.

Un giorno una scoiattolina, stanca di dormire uscì di casa e si perse. Stanca di camminare si sedette su una roccia. Affamata, cercò qualche ghianda, ma non la trovò . Una cerbiatta la vide e le chiese : -Cosa cerchi ? La scoiattolina rispose: -Sto cercando da mangiare.

La cerbiatta le disse di aspettare un attimo che sarebbe tornata subito. La cerbiatta prese qualche ghianda e gliela diede; lei rispose :-Grazie ti ricompenserò. Un giorno la cerbiatta, mentre cercava di sfuggire a un cacciatore, si impigliò in un ramo, con le sue lunghe corna. La scoiattolina la sentì, si arrampicò sull’albero, spaccò il ramo dove si era impigliata la cerbiatta e la liberò. Le due diventarono amiche del cuore e quando erano in pericolo si aiutavano. L’unione fa la forza.

LA LEPRE E LA TARTARUGA Sono la tartaruga Tobia; sopra la mia schiena ho una casa molto dura, verde e marrone, a quadrettini, chiamata anche corazza. Dalla corazza sbuca la mia testolina, che è un po’ molle e un po’ corazzata. Le mie zampe sono piatte e la mia coda è talmente piccola che sembra un vermiciattolo. Io so fare molte cose, tra queste nuotare, giocare a tombola… Il mio carattere e saggio, responsabile, riflessivo, ma a volte indisciplinato. Certe volte mi piace scherzare e i cuccioli dell’ ospedale dove lavoro dicono che sono spiritosa. Settimana scorsa avevo un gara con la lepre Teresa: avevo fatto una scommessa con lei. In palio una quercia dalle foglie a stella, un biglietto gratis per la tombola, un collier di fiori, pietre della miniera ”Aro” e di liane. In palio c’ era anche un poster con la foto della vincitrice e sotto la scritta “ sono la più veloce del mondooo! “. Iniziata la gara, Teresa subito partì velocissima. Dopo un minuto non si vedeva gia più, si vedeva solo una nuvola di polvere. Teresa era sicura di vincere, quindi si riposò un attimo sotto il Grande Larice. Io non me la diedi per vinta e piano piano superai Teresa. Arrivai al traguardo appena prima che Teresa si svegliasse. Quando arrivò anche Teresa, io dissi: -Chi la dura la vince! Adesso io e Teresa siamo grandi amiche e ci aiutiamo a vicenda. E’ proprio vero: CHI LA DURA LA VINCE, ma non vince i premi materiali, vince un’ amicizia nuova.