CAD II - Dispensa AutoCAD

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “MEDITERRANEADI REGGIO CALABRIA Facoltà di Architettura CORSO DI CAD II arch. Domenico Mediati APPUNTI INTRODUTTIVI DI MODELLAZIONE 3D IN AUTOCAD

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “MEDITERRANEA” DI REGGIO CALABRIA

Facoltà di Architettura

CORSO DI CAD II arch. Domenico Mediati

APPUNTI INTRODUTTIVI DI MODELLAZIONE 3D IN AUTOCAD

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IL DISEGNO 3D IN AUTOCAD Immissione di coordinate cartesiane Nello spazio tridimensionale le coordinate 3D si indicano in modo analogo alle coordinate 2D con in più l’indicazione della terza dimensione relativa all’asse Z. Quando si disegna in 3D occorre, pertanto, specificare i valori delle coordinate X,Y e Z, sia che ci si trovi nel Sistema di Coordinate Globali (WCS), sia che ci si trovi nel Sistema di Coordinate Utente (UCS). Un generico punto potrà essere specificato digitando alla riga di comando le tre coordinate nel modo seguente es.: 2,5,8. Immissione di coordinate cilindriche L’immissione di coordinate cilindriche è del tutto analogo all’immissione di coordinate polari 2D. Rispetto ad esse, però, viene aggiunta una distanza supplementare perpendicolare al piano XY: es. 3<60,8. Anche nello spazio tridimensionale le coordinate possono essere assolute (rispetto all’origine degli assi) o relative (misurate a partire dall’ultimo punto digitato). Immissione di coordinate sferiche Un punto potrà essere individuato specificandone la distanza dall’origine dell’UCS corrente, l’angolo dall’asse X (nel piano XY) e l’angolo dal piano XY, separati da una parentesi angolare aperta (<): es. 6<45<30. Definizione di un Sistema di Coordinate Utente Un sistema di Coordinate Utente (UCS) consente di modificare la posizione del punto di origine (0,0,0), l’orientamento del piano XY e la direzione dell’asse Z. Sarà possibile posizionare un’UCS in qualsiasi punto e con qualsiasi orientamento nello spazio tridimensionale. Ogni UCS potrà essere, inoltre, salvata e richiamata in qualsiasi momento. La posizione dell’UCS potrà essere determinata, oltre che richiamando le UCS salvate dall’utente, anche con l’ausilio di apposite icone che consentono, di volta in volta, a secondo delle necessità, di far coincidere l’UCS con un piano parallelo ad YZ, ad XZ, passante per tre punti, ruotato rispetto ad X, ruotato rispetto ad Y, etc. L’uso dell’UCS è estremamente importante nel disegno 3D, poiché, AutoCAD consente di disegnare elementi piani (linee o figure geometriche) solo su piani paralleli all’UCS corrente. Sarà necessario, pertanto, spostare di volta in volta l’UCS nella posizione più utile alle operazioni da compiere. Visualizzazione 3D Un disegno di AutoCAD può essere visualizzato da qualsiasi punto dello spazio modello. Sarà possibile aggiungere nuovi oggetti o modificare oggetti già esistenti, generare una vista a linee nascoste, ombreggiata o un rendering, indipendentemente dal punto di vista selezionato. E possibile, inoltre visualizzare gli oggetti contenuti nel disegno tramite una proiezione parallela (assonometria) o una vista prospettica. Gli oggetti tridimensionali possono essere visualizzati nelle seguenti modalità: – wireframe 2d (fil di ferro 2D); – wireframe 3d (fil di ferro 3D); – nascosta, ombreggiatura piatta; – ombreggiatura Gouraud;

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– ombreggiatura piatta con spigoli attivati; – ombreggiatura Gouraud con spigoli attivati. – Render

Creazione di oggetti 3D AutoCAD consente tre tipi di modellazione tridimensionale: wireframe, di superficie e solida. La modellazione wireframe Un modello wireframe è costituito solo da punti, linee e curve che disegnano i bordi dell’oggetto, senza tracciarne le superfici. AutoCAD consente di costruire modelli wireframe posizionando oggetti 2D (piani) in qualsiasi punto e con qualsiasi orientamento nello spazio 3D. Sono, inoltre, disponibili alcuni oggetti wireframe tridimensionali come polilinee ed spline 3D. Questo tipo di modellazione ha il vantaggio di produrre dei files molto leggeri ma consente di ottenere solo viste al fil di ferro senza poter rimuovere gli spigoli nascosti degli oggetti. La modellazione di superficie La modellazione di superficie non definisce solo i contorni di un oggetto ma anche le sue superfici. AutoCAD costruisce le superfici a facce adottando una mesh poligonale. Dal momento che, però, le mesh sono elementi piani, AutoCAD può fornire solo un’approssimazione delle superfici curve. Un modello costruito per superfici mantiene ancora un buon grado di leggerezza, ma non consente di apportare modifiche. La modellazione solida La modellazione solida è quella di più facile utilizzo. E’ possibile creare oggetti 3D tramite forme tridimensionali primitive: parallelepipedo, cono, cilindro, sfera, cuneo e toro. Ad essi sarà possibile applicare le operazioni booleane di unione, sottrazione, intersezione e interferenza. I solidi ottenuti potranno essere modificati in qualunque momento utilizzando gli appositi comandi: trancia, cima, raccorda, svuota, sfalsa facce, sposta facce, impronta. Sarà possibile, inoltre, creare dei solidi a partire da oggetti piani quali figure chiuse, polilinee o regioni, estrudendole lungo una direzione individuata da una linea o da una polilinea. Le stesse polilinee, figure piane o regioni potranno creare solidi di rivoluzione attorno ad un asse stabilito dall’utente. Un modello 3D costruito con solidi genera files più pesanti ma consente di apportare in ogni momento modifiche agli oggetti disegnati.

Metodi di creazione dei solidi Primitive 3d Si creano attivando il comando dalle apposite icone presenti nella toolbar Solidi, oppure digitando alla riga di comando:

- PARALLELEPIPEDO - CILINDRO - CONO

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- TORO - CUNEO

Solidi di estrusione (traslazione) Una figura 2D chiusa può essere estrusa digitando l’altezza di estrusione o tracciandone una traiettoria: 1. Sono necessari:

a) una figura 2D chiusa b) altezza di estrusione c) angolo di rastremazione (default = <0>)

2. Sono necessari:

a) una figura 2D chiusa b) traiettoria di estrusione T (da disegnare) La traiettoria di estrusione si usa quando: 1) T non è retta

2) T non è perpendicolare

Solidi di rivoluzione (rotazione) Per la creazione di un solido di rivoluzione sono necessari:

a) una figura 2D chiusa b) asse di rivoluzione c) angolo di rivoluzione (default = <360>)

Solidi composti I solidi composti derivano dall’applicazione di una o più operazioni booleane su due o più solidi creati con i metodi precedentemente illustrati.

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Consideriamo due solidi (es.: A e B):

Ad essi sarà possibile applicare le seguenti operazioni booleane:

a) unione

b) sottrazione

c) intersezione

d) interferenza Gli oggetti 2D estrudibili sono:

a) rettangolo o altre figure chiuse e unite

b) polilinea chiusa

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c) regione

Non sono estrudibili figure costituite da più linee con vertici coincidenti. Per poter applicare il comando di estrusione a tali forme geometriche, sarà necessario trasformarle, prima dell’estrusione, in: Polilinea chiusa Tale operazione può essere compiuta attivando il comando edita polilinea (EDITPL) e scegliendo l’opzione U (unisci). Regione Tale operazione può essere compiuta attivando il comando regione (REGIONE). Questa strada è preferibile a quella precedente perché consente di applicare alle regioni le operazioni booleane prima di estruderle.

Di seguito vengono riportati i principali comandi, utili per il disegno 3D, da digitare alla riga di comando. Essi potranno essere attivati anche da apposite icone contenute nelle barre degli strumenti o nei menu a cascata posti in alto nella schermata di AutoCAD. Comandi di disegno: ITALIANO INGLESE FUNZIONE Solidi THICKNESS THICKNESS Controlla l’altezza corrente PARALLELEPIPEDO BOX Crea un parallelepipedo come oggetto solido CILINDRO CYLINDER Crea un cilindro come oggetto solido CONO CONE Crea un cono o un tronco di cono come oggetto

solido SFERA SPHERE Crea una sfera come oggetto solido TORO TORUS Crea un toro (anello) come oggetto solido CUNEO WEDGE Crea un cuneo come oggetto solido POLIG SOLID Costruisce un elemento solido piano ESTRUDI EXTRUDE Genera un solido a partire da una figura piana

chiusa, una polilinea o una regione RIVOLUZIONE REVOLVE Crea solidi a partire da figure piane, polilinee o

regioni, compiendo una loro rivoluzione rispetto ad un asse e secondo un angolo di rivoluzione indicati dall’utente

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Superfici 3DFACE Crea una superficie piana (mesh) AI_BOX Crea un parallelepipedo con elementi superficiali

(mesh) AI _CONE Crea un cono o un tronco di cono con elementi

superficiali (mesh) AI_SPHERE Crea una sfera con elementi superficiali (mesh) AI_TORUS Crea un toro (anello) con elementi superficiali

(mesh) AI_WEDGE Crea un cuneo con elementi superficiali (mesh) AI_PYRAMID Crea una piramide con elementi superficiali

(mesh) AI_DOME Crea una semisfera superiore con elementi

superficiali (mesh) AI_DISH Crea una semisfera inferiore con elementi

superficiali (mesh) SUPRIG RULESURF Costruisce una superficie rigata a partire da due

linee o polilinee. SUPCOON EDGESURF Costruisce una superficie di Coons (curva)

appoggiandosi su archi o polilinee curve. 3DFACE Costruisce una superficie piana nello spazio

tridimensionale 3DMESH Costruisce una superficie tridimensionale

appoggiandosi ad una matrice di punti (MxN). SUPRIV REVSURF Costruisce una superficie di rivoluzione SUPOR TABSURF Costruisce una superficie di estrusione Comandi di modifica: ITALIANO INGLESE FUNZIONE ELEV ELEV Modifica l’elevazione di nuovi oggetti SOTTRAI SUBTRACT Compie operazioni di sottrazione tra solidi UNISCI UNION Unisce due o più solidi INTERSEZIONE INTERSECT Consente di ottenere un solido come risultato

dell’operazione booleana di intersezione di due o più solidi

INTERFERENZA INTERFERE Esegue la stessa operazione di INTERSEZIONE ma mantiene i due oggetti originali

RUOTA3D ROTATE3D Ruota uno o più oggetti nello spazio rispetto ad un asse indicato dall’utente

3DARRAY 3DARRAY Dispone uno o più oggetti secondo una serie 3d polare o rettangolare

SPECCHIO3D MIRROR3D Specchia uno o più oggetti rispetto ad un asse indicato dall’utente

TAGLIA TRIM Taglia un oggetto posto nello spazio 3D rispetto ad uno spigolo di taglio definito da uno o più oggetti

ESTENDI EXTEND Estende una linea posta nello spazio 3D rispetto ad uno spigolo definito da uno o più oggetti

CIMA CHAMFER Consente di raccordare spigoli vivi introducendo superfici variamente inclinate secondo un angolo indicato dall’utente

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RACCORDO FILLET Consente di raccordare spigoli vivi introducendo superfici curve il cui raggio viene indicato dall’utente

SEZIONE SECTION Consente di creare una sezione trasversale di un solido sottoforma di regione o blocco anonimo

TRANCIA SLICE Consente di tagliare uno o più solidi lungo la giacitura di un piano indicato dall’utente

SOLIDEDIT Consente di apportare modifiche a solidi già esistenti. Le opzioni possibili sono le seguenti: – Sfalsa una faccia di un solido aumentandone o

diminuendone la dimensione nella direzione stabilita dall’utente. La distanza di sfalsamento da introdurre sarà positiva se si aggiunge materiale, negativa se se ne toglie

– Sposta le facce di un solido – Scava un solido sulla base di un impronta piana

disegnata su una delle sue facce – Varia le dimensioni e la forma di un solido

estrudendone una faccia secondo una direzione indicata dall’utente

– Svuota l’interno di un solido Variabili di sistema: ITALIANO INGLESE FUNZIONE VISTARIS Controlla l’accuratezza della visualizzazione di

cerchi, archi ed ellissi FACETRES Controlla la levigatezza dei solidi curvi ombreggiati

e sottoposti a rendering. E’ collegato al valore impostato con il comando VISTARS. La gamma di valori è compresa tra (0.01 e 10)

DISPSILH Permette di non visualizzare le linee sulle superfici curve

ISOLINES Permette di cambiare il numero delle generatrici sulle superfici curve

SPLFRAME Controlla la visualizzazione di spline e di polilinee curve. 0 – Non si visualizza il poligono di controllo per le spline e per le polilinee curve. Viene visualizzata la superficie di adattamento di una mesh poligonale (non la mesh di definizione). Gli spigoli invisibili delle facce tridimensionali o delle mesh poliedriche non vengono visualizzati. 1 – Si visualizza il poligono di controllo per le spline e per le polilinee curve. Impostando il valore su 1 e richiedendo una successiva rigenerazione del disegno (Regen), si ottimizza il modello solido per l’esportazione in 3DStudio.

SURFTAB1 Consente di controllare il grado di levigatezza di una superficie. Imposta il numero di tabulazioni generate per i comandi SUPRIG (superficie rigata) e SUPOR

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(superficie estrusa). Imposta inoltre la densità della mesh nella direzione M per i comandi SUPRIV (superficie di rivoluzione) e SUPCOON (superficie di coons). Questo comando non è retroattivo.

SURFTAB2 Consente di controllare il grado di levigatezza di una superficie. Imposta la densità della mesh nella direzione N per i comandi SUPRIV (superficie di rivoluzione) e SUPCOON (superficie di coons). Questo comando non è retroattivo.

Altri comandi: ITALIANO INGLESE FUNZIONE SHADEMODE Consente di scegliere le modalità di visualizzazione

degli oggetti: wireframe 2d, wireframe 3d, nascosta, ombreggiatura piatta, ombreggiatura Gouraud, ombreggiatura piatta con spigoli attivati, ombreggiatura Gouraud con spigoli attivati

LUCE LIGHT Permette l’introduzione e la modifica di luci in una scena

SCENA SCENE Crea una combinazione di luci e una vista contrassegnata da un nome

MATERIALE RMAT Consente di definire un materiale, specificarne il colore e le qualità di riflessione, come la brillantezza e l’opacità

UCS Permette di modificare la posizione dell’origine degli assi (0,0,0), l’orientamento del piano XY e la direzione dell’asse Z

DDVPOINT Consente di ruotare una vista e di impostare la direzione di visualizzazione

PVISTA Consente di impostare la direzione di visualizzazione

PIANA Consente di trasformare la finestra corrente in una vista piana dell’UCS corrente

VISTAD DVIEW Consente di creare una proiezione parallela (assonometria) o una vista prospettica di uno o più oggetti selezionati dall’utente

3DORBIT Permette di scegliere una vista tridimensionale con un semplice movimento del mouse.

CONTORNI BOUNDARY Crea un contorno continuo (polilinea o regione) da una figura chiusa delimitata da linee indipendenti.

LO SPAZIO MODELLO E LO SPAZIO CARTA

AutoCad contiene in se due distinte opzioni di lavoro: – spazio modello; – spazio carta. Lo spazio modello, quello che abbiamo preso in considerazione fino al momento, è uno spazio tridimensionale che consente di creare oggetti 2D e 3D.

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Lo spazio carta (o layout) è, invece, uno spazio bidimensionale che coincide con il foglio da disegno da stampare. In esso sarà possibile collocare, ed eventualmente apportare delle modifiche, a più viste dello stesso modello tridimensionale prodotto nello spazio modello. A differenza dello spazio modello che è unico, i layout possono essere molteplici. Le modifiche apportate alle viste dello spazio carta non saranno trasferite sull’oggetto tridimensionale originale. La stampa di un oggetto potrà essere ottenuta sia dallo spazio modello che dallo spazio carta, questa ultima opzione presenta, però, innegabili vantaggi: – possono essere stampate, contemporaneamente sullo stesso foglio, più

inquadrature del modello originale; – possono essere utilizzate scale di rappresentazione diverse per ognuna delle

inquadrature; – possono essere filtrati, separatamente, i layers in ognuna delle inquadrature; – testi e quote restano nei layout senza sporcare il modello originale. Per attivare lo spazio carta occorre ciccare su una delle scritte layout che appaiono in basso a sinistra nella schermata di AutoCad. Automaticamente si attiverà una schermata con fondo bianco che individuerà i limiti del nostro foglio da disegno (layout) e, ad essa sovrapposta, una finestra di dialogo per le impostazioni di stampa con due cartelle attivabili: Dispositivo di stampa e Impostazione layout.

Dalla cartella Dispositivo di stampa, scegliamo tra le varie opzioni disponibili il dispositivo di stampa DWF eView. Esso sarà preferibile perché è un dispositivo universale che contiene tutti i formati disponibili. Ciò non toglie che, se lo riterremo

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opportuno, potremo scegliere anche il dispositivo di stampa relativo alla stampante o al plotter installato nel nostro sistema. Nella stessa finestra di dialogo attiviamo, adesso, la cartella Impostazioni layout, e scegliamo le dimensioni del foglio, l’orientamento del disegno, l’unità di stampa (mm), la scala (1mm:1unità layout) e il nome del layout. Il rettangolo tratteggiato rappresenta i limiti di stampa. Creiamo, a questo punto, un layer dal nome cornici nel quale collocheremo tutte le cornici delle finestre contenute nel layout. Cancelliamo la cornice già esistente e ne introduciamo una nuova attivando il comando apposito dal menu a tendina Visualizza\Finestre\1 finestra. Automaticamente verrà inserita, all’interno della finestra, la vista corrente dello spazio modello. Per cambiare il punto di vista di ogni inquadratura occorre fare doppio clic al suo interno e scegliere la veduta cercata dalla barra vista. Per inserire una prospettiva occorre attivare il comando 3DORBIT, e successivamente modificare la vista con i comandi PAN e ZOOM. Per mettere in scala il contenuto di ogni finestra occorre: – fare doppio clic all’interno della finestra; – digitare Z e premere INVIO; – digitare A e premere INVIO; – digitare il valore ottenuto dalla formula nXP e premere INVIO. Nella formula nXP il valore di n si calcola nel modo seguente:

a n= b

dove a = numero dei mm necessari per fare 1 unità di spazio modello; b = fattore di scala che si vuole ottenere. Se, ad esempio, l’unità di spazio modello è stata settata in centimetri, il numeratore della frazione precedentemente espressa sarà pari a 10. Ne deduciamo che i valori di a in funzione dell’unità dello spazio modello saranno rispettivamente: – se l’unità dello spazio modello è in mm a=1; – se l’unità dello spazio modello è in cm a=10; – se l’unità dello spazio modello è in dm a=100; – se l’unità dello spazio modello è in m a=1000. Se la scala del disegno che vogliamo ottenere nella finestra è 1:100 e l’unità dello spazio modello è in metri, lo svolgimento della formula darà il seguente valore di n:

a 1000 n= = = 10 b 100

Il valore che, quindi, si dovrà digitare alla riga di comando sarà:

10XP

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Tale procedura va ripetuta per ogni finestra. Sarà possibile, pertanto, ottenere nello stesso layout, viste con scale diverse. Per stampare gli oggetti con modalità linee nascoste, occorre selezionare la cornice della finestra interessata, lanciare il comando PROPRIETÀ e, alla voce Nascondi stampa, scegliere l’opzione SI. Si precisa che tale modalità non sarà visualizzata sullo schermo ma sarà verificabile solo al momento della stampa. Per nascondere le cornici di tutte le finestre basta creare un layer contenente tutte le cornici e disattivarlo. Per evitare di stampare le linee diagonali presenti sulle superfici curve quando si attiva la modalità linee nascoste, occorre attivare la variabile di sistema DISPSILH e variare il valore da 0 a 1. Sul layer possiamo inserire testo e quote digitando i relativi comandi o cliccando sulle apposite icone. Tali elementi grafici saranno visibili solo sul layer attivo e non modificheranno il modello originale. Per ognuna delle finestre mobili sarà possibile congelare o scongelare i layers disponibili attivando o disattivando per ognuno di essi l’apposita icona posta nell’ultima colonna (Congela finestra corrente). Lo stesso layer potrà, quindi, essere attivo in una finestra e congelato in un’altra. Creazione di viste bidimensionali tratte dal modello solido Imposta vista (SOLVIEW) Per creare delle viste bidimensionali (prospetti, sezioni, piante), occorre attivare il comando Imposta vista dall’apposita icona posta nella toolbar Solidi, oppure digitando SOLVIEW alla barra di comando.

-------- Se si vuole ottenere una vista parallela all’UCS Globale si dovrà seguire la seguente procedura: Comando: SOLVIEW Digitare un’opzione: U Digitare un’opzione: G Digitare la scala della vista: Per inserire tale valore si dovrà adottare la formula già usata precedentemente (n=a/b), senza però digitare XP (per esempio, nel caso precedentemente analizzato si dovrà digitare 10). Specificare centro della vista: inserire il punto del centro dell’immagine e dare INVIO. Specificare primo angolo della finestra: inserire punto Specificare l’angolo opposto della finestra: inserire punto Digitare il nome della vista: inserire un nome.

-------- Se si vuole ottenere un prospetto si dovrà seguire la seguente procedura: Comando: SOLVIEW Digitare un’opzione: O Specificare la parte della finestra da proiettare: ciccare su un punto della cornice che contiene la pianta. Specificare centro della vista: inserire il punto del centro dell’immagine e dare INVIO. Specificare primo angolo della finestra: inserire punto Specificare l’angolo opposto della finestra: inserire punto Digitare il nome della vista: inserire un nome.

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-------- Se si vuole ottenere una sezione si dovrà seguire la seguente procedura: Comando: SOLVIEW Digitare un’opzione: S Specificare primo punto del piano di taglio: indicare un punto all’interno della finestra che contiene la pianta. Specificare secondo punto del piano di taglio: indicare un secondo punto all’interno della finestra che contiene la pianta descrivendo la giacitura del piano di sezione. Specificare lato dal quale osservare: ciccare su un punto che si trova sul semipiano che si vuole rendere visibile. Digitare la scala della vista: Per inserire tale valore si dovrà adottare la formula già usata precedentemente (n=a/b), senza però digitare XP (per esempio, nel caso precedentemente analizzato si dovrà digitare 10). Specificare centro della vista: inserire il punto del centro dell’immagine e dare INVIO. Specificare primo angolo della finestra: inserire punto Specificare l’angolo opposto della finestra: inserire punto Digitare il nome della vista: inserire un nome.

Per scegliere il tipo di tratteggio per le sezioni seguire la seguente procedura: Comando: HPNAME Digitare nuovo valore per HPNAME: digitare il nome di un tratteggio (es.: line)

Per stabilire l’angolo d’inclinazione delle linee del tratteggio nelle le sezioni, seguire la seguente procedura: Comando: HPANG Digitare nuovo valore per HPANG: digitare il valore in gradi (es.: 45)

Per stabilire la scala del tratteggio delle le sezioni, seguire la seguente procedura: Comando: HPSCALE Digitare nuovo valore per HPSCALE: digitare un valore numerico (es.: 0.3) (I valori digitati non modificano i retini già immessi)

Il programma crea automaticamente alcuni layers: – DIM quotatura – HID linee nascoste – VIS linee visibili – HAT sezioni

Spegniamo tutti i layers con estensione DIM e HID. Ai layer con estensione HAT (sezioni) attribuiamo il colore blu. Imposta disegno (SOLDRAW) A questo punto possiamo far disegnare ad AutoCad le viste 2D che abbiamo scelto con il comando Imposta disegno (alla riga di comando: SOLDRAW).

-------- Comando: SOLDRAW Selezionare oggetti: fare clic sulle cornici delle viste che si vogliono generare.

Se si vuole aggiornare una finestra dopo la modifica dei solidi riattivare il comando Imposta disegno (alla riga di comando: SOLDRAW) e selezionare la vista da correggere.

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Imposta profilo (SOLPROF) I comandi fin ora adottati (Imposta vista e Imposta disegno), sono validi solo per viste ortogonali e per sezioni. Per ottenere una vista assonometrica bidimensionale dal modello solido 3D, occorre: – accendere i layers che contengono i solidi – aprire una nuova finestra; – visualizzare una vista assonometrica del modello 3D; – attivare il comando Imposta profilo (SOLPROF) e rispondere alle domande che

appaiono alla riga di comando.

-------- Comando: SOLPROF Selezionare oggetti: SI Visualizzare linee di profilo nascoste su un layer separato: SI Proiettare le linee del profilo su un piano: SI Eliminare gli spigoli tangenziali: SI

Il programma, a questo punto, genera automaticamente due nuovi layers con iniziali: – PH - ….. contiene le linee nascoste – PV - ….. contiene le linee visibili Se vogliamo visualizzare un’assonometria senza le linee nascoste basterà spegnere il layer con iniziali PH - …

Da questo momento il disegno visualizzato sarà un disegno piano (sia pure di una vista assonometrica) e potrà essere modificato, secondo le modalità di disegno 2D adottate nello spazio modello, purché si attivi un’UCS posta su un piano parallelo al foglio. Tale operazione può essere compiuta attivando il comando UCS vista. Comandi dello spazio carta: ITALIANO INGLESE FUNZIONE SOLVIEW SOLVIEW Imposta vista. Permette di scegliere una vista

ortogonale del modello 3D SOLDRAW SOLDRAW Imposta disegno. Permette di tracciare un disegno

bidimensionale dalle viste ortogonali già impostate con il comando SOLVIEW

SOLPROF SOLPROF Imposta profilo. Permette di tracciare un profilo bidimensionale di una vista assonometria tratta dal modello 3D

HPNAME HPNAME Permette di scegliere il tipo di tratteggio per le sezioni dello spazio carta

HPANG HPANG Permette di scegliere l’angolo d’inclinazione del tratteggio nelle sezioni dello spazio carta

HPSCALE HPSCALE Permette di stabilire la scala del tratteggio nelle sezioni dello spazio carta

La stampa La stampa di un disegno, come già detto, può essere effettuata sia dallo spazio carta che dallo spazio modello. La finestra di dialogo relativa potrà essere visualizzata ciccando sull’apposita icona stampa (alla riga di comando: PLOT), posta nella barra dei comandi standard.

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Tale finestra contiene due cartelle:

– Impostazioni di stampa; – Dispositivo di stampa.

Nella cartella Impostazioni di stampa si potranno settare: la scala di stampa, il formato e l’orientamento del foglio, la posizione del disegno all’interno del foglio e la vista o la porzione di disegno da stampare.

Nella cartella Dispositivo di stampa si potranno settare: il tipo di stampante e il file degli stili di stampa. Quest’ultimo contiene le caratteristiche di stampa (spessore, colore, tipo di linea, retinatura, ecc.) da attribuire ad ogni penna. Esso può essere modificato in qualunque momento e può essere trasportato insieme al file da disegno su qualsiasi computer, consentendo di preimpostare le opzioni di stampa prima di rivolgersi ad un service per il plottaggio dei disegni.

La quotatura dei disegni La quotatura può essere applicata, sia nello spazio carta che nello spazio modello. In entrambe i casi le procedure di immissione e modifica sono analoghe. Innanzitutto, occorre scegliere o impostare uno stile di quota dalla finestra di dialogo Gestione stili di quota. Essa può essere attivata da apposita icona contenuta nella toolbar Quotature o digitando alla riga di comando DIMSTYLE.

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Cliccando su Modifica si potranno settare alcune caratteristiche quali: dimensione, colore e spessore delle linee di quota e delle linee di estensione; dimensione, colore e posizione del testo; unità di misura; grado di precisione; tolleranze, ecc.

Una volta impostato uno stile di quota adatto alle nostre esigenze, si potrà renderlo attivo tramite un’apposita finestra a cascata posta nella toolbar Quote. Da questo momento tutte le quote inserite avranno le caratteristiche previste dallo stile di quota attivo. Se si modifica una o più caratteristiche di uno stile di quota, automaticamente si aggiorneranno tutte le quote collegate a tale stile presenti nel disegno. Ogni quota già introdotta può essere spostata da uno stile all’altro in qualunque momento. Se si intende applicare una quotatura soltanto nello spazio carta, è necessario che le quote siano introdotte senza che alcuna delle finestre presenti sia attiva. Se le quote vengono introdotte, invece, in una finestra attiva, esse si inseriranno automaticamente anche nello spazio modello. Le varie tipologie possibili di inserimento delle quote sono riassunte nello schema seguente.

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Alcuni comandi di quotatura: ITALIANO INGLESE FUNZIONE DIMSTYLE DIMSTYLE Apre la finestra di dialogo per la gestione degli stili

di quota DIMALIGNED Introduce quote con varie inclinazioni DIMLINEAR Introduce quote lineari DIMRADIUS Introduce la quota del raggio di un cerchio DIMDIAMETER Introduce la quota del diametro di un cerchio DIMANGULAR Introduce una dimensione angolare