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SOMMARIO

1 SCOPO, LIMITI DI COMPETENZA ED ALLEGATI ............................................................................... 2

1.1 SCOPO ............................................................................................................................................. 2

1.2 AREE DI INTERVENTO ...................................................................................................................... 3

1.3 CATEGORIE D’OPERA ....................................................................................................................... 3

1.4 ALLEGATI DI PROGETTO .................................................................................................................. 4

2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI........................................................................................ 5

2.1 LEGGI E DECRETI .............................................................................................................................. 5

2.2 NORMATIVA TECNICA ..................................................................................................................... 6

3 DATI DI PROGETTO E PRESCRIZIONI GENERALI .............................................................................. 9

3.1 DATI PROGETTUALI ......................................................................................................................... 9

3.2 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI ............................................................................................... 10

3.3 MISURE DI PROTEZIONE ................................................................................................................ 11

3.4 CARATTERISTICHE ELETTRICHE GENERALI ..................................................................................... 15

4 PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI ...................................................................... 16

4.1 QUADRI ELETTRICI DI BASSA TENSIONE ........................................................................................ 16

4.2 CAVI E CONDUTTORI ..................................................................................................................... 17

4.3 TUBAZIONI ..................................................................................................................................... 20

4.4 CASSETTE DI DERIVAZIONE ............................................................................................................ 21

4.5 CANALIZZAZIONI PORTACAVI ........................................................................................................ 21

4.6 CONDOTTI SBARRE ........................................................................................................................ 22

4.7 CAVIDOTTI ..................................................................................................................................... 23

5 DESCRIZIONI DELLE OPERE........................................................................................................... 24

5.1 QUADRI ELETTRICI ......................................................................................................................... 24

5.2 DISTRIBUZIONE PRIMARIA ............................................................................................................ 25

5.3 DISTRIBUZIONE SECONDARIA ....................................................................................................... 25

5.4 IMPIANTO LUCE – FORZA MOTRICE .............................................................................................. 26

5.5 COMANDI DI EMERGENZA ............................................................................................................ 28

5.6 MESSA A TERRA DI PROTEZIONE ................................................................................................... 29

5.7 IMPIANTI SPECIALI ......................................................................................................................... 30

6 CRITERI PER SCELTA DEI COMPONENTI ........................................................................................ 35

7 VERIFICHE E DOCUMENTAZIONI FINALI ....................................................................................... 36

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1 SCOPO, LIMITI DI COMPETENZA ED ALLEGATI

1.1 SCOPO

La presente relazione tecnica definisce la consistenza e la tipologia degli impianti elettrici al

servizio dell’Edificio Industriale soggetto a cambio di destinazione d’uso, bonifica e

ristrutturazione, in via Brescia n.7, presso il Comune di Odolo (BS).

La stesura del presente Progetto Preliminare è necessaria in quanto gli interventi concernenti

la realizzazione dell’impiantistica elettrica dell’insediamento sopracitato, rientrano fra la

tipologia di impianti per cui sussiste l’obbligo di progettazione di un professionista iscritto

all’albo professionale dal vigente Decreto Ministeriale N° 37 del 22/01/2008.

La consistenza delle aree interessate dal progetto è quella risultante dagli elaborati grafici

allegati forniti dal Committente, che costituiscono parte integrante del progetto.

La ditta appaltatrice dovrà tenere in considerazione ogni variante che dovesse riguardare la

stesura definitiva dei progetti, il lay-out architettonico e ogni variante che dovesse

riguardare la natura e le caratteristiche delle utenze.

Nel caso si riscontrassero disposizioni discordanti tra i diversi atti (disegni, relazione tecnica,

computo metrico), rimane stabilito, quale patto tra le parti, che saranno ritenute valide quelle

prescrizioni a norma più vantaggiose per la Committente e/o che meglio potranno contribuire

alla realizzazione delle opere secondo la regola dell’arte.

Qualunque variazione venga apportata in fase costruttiva sull’impianto rispetto ai criteri

generali e di dettaglio oggetto del presente progetto, dovrà essere in ogni caso portata a

conoscenza ed approvata dal progettista; interventi effettuati in assenza di approvazione da

parte del progettista faranno decadere ogni responsabilità dello stesso.

Si intendono esclusi dal progetto gli espletamenti legislativi e operativi per il coordinamento in

materia di sicurezza durante la progettazione e l’esecuzione delle opere ai sensi del “Testo

unico sulla sicurezza sul lavoro”(D.lgs. 81/08 – D.lgs. 106/09).

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1.2 AREE DI INTERVENTO

Le aree oggetto del presente intervento sono le seguenti:

• Nuovo Reparto Produttivo;

• Ristrutturazione palazzina per la costruzione di:

- Uffici e Sale Riunioni;

- Cucina e Sala Mensa;

- Infermeria;

- Alloggio Custode;

• Aree Esterne Comuni.

1.3 CATEGORIE D’OPERA

Con riferimento a quanto di pertinenza del presente documento, nella categoria d’opera

relativa agli impianti elettrici, si intendono comprese le seguenti sezioni:

- Quadri Elettrici;

- Distribuzione Primaria e Secondaria;

- Impianto Forza Motrice;

- Impianto Luce Ordinaria e di Sicurezza;

- Alimentazione Utenze Impianti Meccanici;

- Comandi di Emergenza;

- Messa a Terra di Protezione.

Impianti speciali:

- Impianto di Cablaggio Strutturato;

- Impianto TV/STA (Predisposizione SAT);

- Impianto Videocitofonico;

- Impianto Rivelazioni Fumi;

- Impianto TVCC;

- Impianto Antintrusione.

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1.4 ALLEGATI DI PROGETTO

Sono parte integrante della presente relazione tecnica le piante planimetriche e gli schemi

elettrici, indicati nell’elenco documenti di progetto seguente:

Planimetrie

EL001 Planimetria Impianto di Terra Rete Disperdente

EL002 Planimetria Impianto di Illuminazione Ordinaria e di Sicurezza – Reparto Produttivo

EL003 Planimetria Impianto Distribuzione Energia – Reparto Produttivo

EL004 Planimetria Impianti Speciali – Reparto Produttivo

EL005 Planimetria Impianto di Illuminazione Ordinaria e di Sicurezza

Zona Uffici Piano Terra

EL006 Planimetria Impianto Distribuzione Energia e Fonia/Dati – Zona Uffici Piano Terra

EL007 Planimetria Impianti Speciali – Zona Uffici Piano Primo

EL008 Planimetria Impianto di Illuminazione Ordinaria e di Sicurezza

Zona Uffici Piano Primo

EL009 Planimetria Impianto Distribuzione Energia e Fonia/Dati – Zona Uffici Piano Primo

EL010 Planimetria Impianti Speciali – Zona Uffici Piano Primo

Documenti Vari

SCD01 Scheda quote installative;

SCD02 Scheda quote installative per disabili;

SCD03 Scheda bagni e docce.

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2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI

Oltre a quanto previsto nella presente Relazione Tecnica rimane espressamente convenuto

che sono da applicarsi all’appalto stesso tutte le leggi, regolamenti e normative più aggiornate

in materia, con particolare riguardo a:

2.1 LEGGI E DECRETI

• D.M. n.37 del 22/01/2008 “Disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti

all’interno degli edifici (sostituisce la legge 46/90);

• Testo integrato del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 testo unico sulla sicurezza sul lavoro;

• Legge 186/68 “Obbligo dell’esecuzione a regola d’arte degli impianti (CEI)”;

• DM 16/02/82 “Elenco delle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco”;

• Disposizioni di Legge concernenti l’attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità

Europee relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico

destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione, n. 791 del 18/10/77 e

successive modifiche, compreso il DLgs. 31/07/97 n. 227;

• D.M. n.236 del 14/06/89 “Superamento ed eliminazione barriere architettoniche”;

• DM 22/02/06 “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e

l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”;

• DPR n.462 del 22/10/01 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la

denuncia d’installazione e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di

dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”;

• I regolamenti e le prescrizioni Regionali, Provinciali e Comunali relative alla zona di

realizzazione dell’opera;

• Tutte le prescrizioni e raccomandazioni relative agli impianti di cui trattasi, emanate dai

VV.F., ISPESL, ASL, Società erogatrici dei servizi elettrico e telefonico;

• Le leggi e regolamenti vigenti relativi alla assunzione, trattamento economico,

assicurativo e previdenziale della mano d’opera.

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2.2 NORMATIVA TECNICA

NORME CEI

• Norma CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia

elettrica(Linee in cavo)”;

• Norma CEI 11-20 EC-V1-V2 “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di

continuità collegati a reti di I e II categoria”;

• Norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici”;

• Norma CEI 23-51 “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di

distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare”;

• Norma CEI 64-8/1÷÷÷÷7 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”;

• Norma CEI 64-8 V1 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000

V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”;

• Norma CEI 64-8 V2 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000

V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”;

• Norma CEI 64-8 V3 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000

V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”;

• Norma CEI EN 60439-1 (CEI 17/13-1) “Apparecchiature assiemate di protezione e manovra

per bassa tensione (quadri BT) – Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo

(AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)”;

• Norma CEI EN 60439-2 (CEI 17/13-2) “Apparecchiature assiemate di protezione e manovra

per bassa tensione (quadri BT) – Parte 2: Prescrizioni particolari per condotti sbarre”;

• Norma CEI EN 60439-3 (CEI 17/13-3) “Apparecchiature assiemate di protezione e di

manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 3: Prescrizioni particolari per

apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in

luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso – Quadri di distribuzione

(ASD)”;

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• Norma CEI EN 60439-4 (CEI 17/13-4) “Apparecchiature assiemate di protezione e di

manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 4: Prescrizioni particolari per

apparecchiature per cantiere (ASC)”;

• Norma CEI 31-33 Parte 14 “Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la

presenza di gas”;

• Norma CEI 34-21 “Apparecchi di illuminazione – Parte 1: Prescrizioni generali e prove”;

• Norma CEI 34-22 “Apparecchi di illuminazione – Parte II: Prescrizioni particolari.

Apparecchi di emergenza”;

GUIDE PRINCIPALI CEI

• Guida CEI 0-14 “Guida alla applicazione del D.P.R. 461/01”;

• Guida CEI 11-37 “Guida per l’esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di

energia alimentati a tensione maggiore di 1 kV”;

• Guida CEI 17-70 “Guida alla applicazione delle Norme dei quadri di bassa tensione”;

• Guida CEI 31-35 “Guida all’applicazione della Norma CEI 31-30 – Classificazione dei luoghi

pericolosi”;

• Guida CEI 31-35/A “Guida all’applicazione della Norma CEI 31-30 – Classificazione dei

luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili -

Esempi di applicazione”;

• Guida CEI 64-14 “Guida alla verifica degli impianti elettrici utilizzatori”;

• Guida CEI 64-50 “Edilizia ad uso residenziale e terziario – Guida per l’integrazione

nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici - Criteri generali”;

• Guida CEI 64-53 “Edilizia ad uso residenziale e terziario – Guida per l’integrazione degli

impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di

trasmissione dati negli edifici”;

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NORME PRINCIPALI UNI

• Norma UNI EN11165 “Luce e illuminazione – Illuminazione di interni – Valutazione dell’

abbagliamento molesto con il metodo UGR ”;

• Norma UNI EN12464-1 “Illuminazione dei luoghi di lavoro”;

• Norma UNI EN1838 “Applicazione dell'illuminotecnica - Illuminazione di emergenza”;

• Norma UNI EN11222 “Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione di sicurezza negli

Edifici - Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la

revisione e il collaudo”;

• Norma UNI 9795 (gennaio 2010) “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione

allarme d’incendio - Progettazione, installazione ed esercizio”.

• Norma UNI 11224 “Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi”.

Tutti i componenti elettrici dovranno essere rispondenti alle rispettive Norme CEI di

prodotto, omologati e provvisti di marchio IMQ o di altro marchio di Enti riconosciuti in

Europa. Tutte le apparecchiature dovranno avere il marchio CE.

Si precisa che la Ditta appaltatrice dovrà assumere in loco le necessarie informazioni presso

le sedi locali ed i competenti uffici dei vari Enti (USL, Azienda gas ed acqua, VV.FF., ISPESL,

ecc.) e di prendere con essi ogni necessario accordo inerente la realizzazione ed il collaudo

degli impianti.

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3 DATI DI PROGETTO E PRESCRIZIONI GENERALI

3.1 DATI PROGETTUALI

3.1.1 Dati di progetto di carattere generale

Committente: GNUTTI CIRILLO S.p.a.

Via Ruca, 96 – 25065 Lumezzane (BS)

Ubicazione dell’edificio o dell’opera: Comune di Odolo (BS)

Oggetto del lavoro: Progettazione Impianti Elettrici e Speciali

Edificio Industriale soggetto a cambio destinazione

d’uso, bonifica e ristrutturazione

3.1.2 Dati di progetto relativi all’edificio o all’opera

Edificio ad uso: Industriale

Destinazione d’uso: Attività industriali

3.1.3 Dati di progetto relativi alle influenze esterne

Temperatura minima, media giornaliera e

massima per ambienti interni adibiti ad uso

industriale:

+15°C; +20°C; + 30°C

Temperatura minima, media giornaliera e

massima per ambienti interni adibiti ad uffici

e servizi:

+15°C; +20°C; + 25°C

Temperatura minima, media giornaliera e

massima per ambienti interni adibiti a locali

tecnici:

+10°C; +20°C; + 30°C

Temperatura minima, media giornaliera e

massima per ambienti esterni:

-15°C; +20°C; + 35°C

Grado di umidità per installazioni interne: ≤50% ad una temperatura massima di +35°C

Grado di umidità per installazioni esterne: 100% ad una temperatura massima di +25°C

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3.2 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI

Gli impianti dovranno essere realizzati con caratteristiche idonee rispetto ai fattori di rischio

che i vari ambienti presentano in relazione alle diverse attività cui sono destinati; in particolare

gli impianti saranno realizzati in modo da non subire eventuali influenze negative

dall'ambiente né da essere causa di danno dell'ambiente stesso.

In corrispondenza di eventuali attraversamenti di impianti elettrici attraverso due

compartimenti antincendio separati, l’installatore dovrà ripristinare il grado di resistenza

all'incendio delle pareti con idonei mezzi quali sacchetti con materiale intumescente, barriere,

ecc. Le barriere dovranno peraltro permettere l'eventuale infilaggio di altri cavi di futura

installazione ed in tal senso non dovranno essere assolutamente del tipo non asportabile (sono

vietate ad esempio schiume poliuretaniche e/o similari).

La definizione della tipologia dei vari impianti sarà effettuata quando saremo in possesso di

documenti con la classificazione dei vari ambienti, carichi di incendio, ecc.. e di informazioni

dettagliate relative alla presenza di materiali o sostanze combustibili o infiammabili in quantità

significative nell’ambiente.

Gli impianti sotto descritti rispondono alle Disposizioni di Legge e Norme Tecniche vigenti per

ambienti ordinari con grado di protezione IP20÷IP55.

Reparto Produttivo

L’area adibita a deposito è classificata “Ambiente Ordinario”. E’ prevista la realizzazione degli

impianti elettrici con riferimento alla Norma CEI 64-8: “Impianti ordinari con grado di

protezione > IP44”.

Uffici e Mensa

Sono considerati “Luoghi Ordinari”. In questi locali l’impianto elettrico sarà rispondente alle

regole generali secondo la Norma CEI 64-8.

Cucina

Le cucine a gas possono risultare luoghi con pericolo di esplosione e/o luoghi a maggior rischio

in caso d’incendio.

L’impianto elettrico sarà eseguito secondo le seguenti prescrizioni:

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- Caratteristiche generali richieste negli ambienti ordinari (CEI 64-8);

- Grado di protezione delle apparecchiature ≥ IP55;

- Distanza minima dei componenti elettrici dalla sorgente di emissione: 25 cm;

- Installazione di un sistema per la rivelazione e intercettazione del gas metano;

- Comando di emergenza posto all’esterno del locale.

L’impianto termico dovrà essere eseguito secondo le Norme UNI-CIG in vigore,

impiegando apparecchi a gas conformi al DPR 661/96.

Aree di Servizio

Per quanto riguarda i locali adibiti a servizi igienici ed a spogliatoi è prevista l’applicazione dei

criteri di installazione dei componenti elettrici previsti con riferimento alla norma CEI 64-8/7

Sez. 701 per locali contenenti bagni o docce. (V.Scheda SCD03).

Locali Tecnici

Per quanto riguarda i locali tecnici è prevista l’adozione di un grado di protezione minima IP55

al fine di garantire adeguata protezione meccanica rispetto ad urti e danneggiamenti e

resistenza ad eventuali spruzzi di acqua o di altre sostanze.

Ambienti Esterni

Tutti gli ambienti esterni o comunque soggetti alla presenza degli agenti atmosferici sono

considerati luogo bagnato; in tali aree è prevista pertanto la realizzazione degli impianti con

grado di protezione minimo IP55.

3.3 MISURE DI PROTEZIONE

Saranno adottate le protezioni più idonee secondo le seguenti indicazioni:

3.3.1 Protezione contro i contatti diretti

Mediante isolamento delle parti attive

Le parti attive devono essere completamente rivestite con materiale isolante rimovibile solo

con la sua distruzione.

L'isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative Norme di

prodotto, per altri componenti, l'isolamento deve resistere ad eventuali sforzi meccanici o

elettrici e non degradarsi per attacchi chimici o innalzamento di temperatura.

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Mediante involucri o barriere

Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il

grado di protezione IPXXB; si possono avere tuttavia aperture più grandi da permettere la

sostituzione di parti come nel caso di portalampade e fusibili, in accordo con le relative Norme.

Per le parti orizzontali di barriere o involucri a portata di mano è richiesto un grado di

protezione minimo IPXXD.

La rimozione delle barriere o l'apertura di involucri deve essere possibile in uno dei seguenti

modi:

• Con l'uso di chiave o attrezzo;

• Con efficace interblocco che consente l'accesso delle parti in tensione solo quando sia

stata tolta l'alimentazione (blocco porta);

• Quando esiste una barriera intermedia con grado di protezione IPXXB rimovibile solo

con attrezzo o chiave.

3.3.2 Protezione contro i contatti indiretti

La protezione sarà ottenuta con interruzione automatica del circuito, con riferimento ai

contenuti della Norma CEI 64-8 art. 413.1.

La protezione contro i contatti indiretti sarà eseguita con le seguenti modalità:

• Interruzione dell'alimentazione in modo tale che in caso di guasto tra una parte attiva e

la massa o un conduttore di protezione non possa persistere per una durata tale da

causare danni fisiologici ad una persona in contatto con parti simultaneamente

accessibili, ad una tensione superiore a 50 V valore efficace in c.a. o a 120 V in c.c. non

ondulata;

• Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione,

devono far capo, attraverso idonei conduttori di protezione, allo stesso impianto di

terra;

• Dovranno essere eseguiti i collegamenti equipotenziali principali, cioè dovranno essere

collegati al nodo equipotenziale principale tutte quelle masse che sono suscettibili ad

introdurre un potenziale diverso da quello di terra;

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• Dovrà essere soddisfatta la seguente condizione:

Z S ∙ l A < U 0

o ZS è il valore dell’impedenza dell’anello di guasto, in ohm;

o IA è la corrente che provoca l’intervento del dispositivo di protezione, in ampere

(entro i limiti previsti dalla Norma sopracitata);

o U0 è la tensione nominale verso terra, in volt c.a. (230 V nel caso specifico).

Se si usa un interruttore differenziale, IA è la corrente differenziale nominale d’intervento.

Nel caso in oggetto il soddisfacimento delle condizioni di cui sopra è realizzato per mezzo di

dispositivi di protezione a corrente differenziale.

La tensione di contatto limite convenzionale UL non deve essere superiore a 50V.

La protezione dai contatti indiretti potrà essere ottenuta anche impiegando componenti

elettrici di classe II o resi tali in fase di installazione.

3.3.3 Protezione contro le correnti di sovraccarico

I conduttori attivi sono protetti nei confronti di sovracorrenti che possono provocare un

riscaldamento dannoso dell'isolante dei conduttori, dei collegamenti e dell'ambiente

circostante, mediante dispositivi che interrompono automaticamente l'alimentazione,

dispositivi che assicurano, inoltre, la protezione contro i cortocircuiti.

In particolare detti dispositivi soddisfano contemporaneamente, così come previsto dalla

norma CEI 64-8 art. 433.2, le seguenti relazioni:

Ib ≤ In ≤ Iz

If ≤ 1,45 IZ

dove:

o IB = corrente di impiego del circuito;

o In = corrente nominale del dispositivo di protezione (per i dispositivi di protezione

regolabili In è la corrente di regolazione scelta);

o IZ = portata in regime permanente della conduttura;

o If = corrente che assicura l'effettivo intervento del dispositivo di protezione entro il

tempo convenzionale in condizioni definite.

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Negli ambienti e applicazioni particolari (per es. negli Ambienti a maggior rischio in caso di

incendio) le protezioni devono essere installate all’origine dei circuiti.

3.3.4 Protezione contro le correnti di cortocircuito

I conduttori attivi sono protetti nei confronti delle correnti di cortocircuito che possono

provocare gravi effetti termici e meccanici nei confronti dell'isolante dei conduttori, dei

collegamenti e dell’ambiente circostante, mediante dispositivi che interrompono

automaticamente l'alimentazione.

In particolare detti dispositivi soddisfano contemporaneamente, così come previsto dalla

norma CEI 64-8 art. 434.3, le seguenti prescrizioni:

• il potere di interruzione non è inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel

punto di installazione;

• le correnti di cortocircuito vengono interrotte in un tempo tale da non superare la

temperatura massima ammissibile per i conduttori, condizione quest'ultima, che viene

sintetizzata, per durata dei cortocircuiti inferiore a 5 secondi, dalla seguente relazione:

(I²t) ≤ K²S²

dove:

• I = corrente effettiva di corto circuito, in valore efficace, misurata in ampere;

• t = durata in secondi;

• S = sezione del conduttore in mm2;

• K = coefficiente variabile in base al materiale conduttore ed al tipo di isolamento, pari

a 115 per conduttori in rame isolati in PVC e pari a 143 per conduttori in rame isolati in

gomma EPR.

In particolare, si utilizzeranno, per la protezione contro le correnti di corto circuito, i dispositivi

che assicurano la protezione contro i sovraccarichi, in accordo con la norma CEI 64-8 art. 435.1

(unico dispositivo).

Nel caso in cui il potere d'interruzione dei dispositivi risulti inferiore alla corrente di

cortocircuito presunta nel punto di installazione, si ricorre alla tecnica del back-up, secondo

quanto previsto dall'art. 434.3.1. della norma CEI 64-8.

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15 di 36 RT-01 C045/11E

3.3.5 Protezione contro i fulmini – Valutazione del rischio

Verifica da effettuare con la disponibilità della Relazione Tecnica di Prevenzione Incendi.

3.4 CARATTERISTICHE ELETTRICHE GENERALI

La fornitura di energia elettrica normale avrà origine dalla Cabina MT/bt (esistente) posta

all’esterno.

Distribuzione Interna

⋅ Tensione nominale:………………………………………………………………………………………….…400/230 V

⋅ Frequenza nominale:…………………………………………………………………………………………..………50Hz

⋅ Sistema di distribuzione:……………………………………………………………………………………………..TN-S

⋅ Caduta di tensione ammissibile:………………………………………………………………………………….≤ 4%

⋅ Protezione contro i contatti indiretti mediante protezioni differenziali

⋅ Protezione contro corto circuiti e sovraccarichi mediante interruttori magnetotermici con

taratura e con potere di interruzione adeguati al punto di installazione

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16 di 36 RT-01 C045/11E

4 PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI

La tipologia e la consistenza degli impianti elettrici sono dettagliatamente illustrati sugli

elaborati grafici allegati. Nella scelta dei materiali e nell'esecuzione dei lavori si raccomanda

l'osservanza delle seguenti prescrizioni generali:

- Tutti i materiali e gli apparecchi saranno adatti all’ambiente in cui sono installati e

saranno tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute

all’umidità, alle quali possono essere esposti durante l’esercizio;

- Tutti i materiali e gli apparecchi saranno installati e connessi nel rispetto delle

prescrizioni normative vigenti secondo le indicazioni del presente progetto e di quelle

del costruttore;

- I conduttori dovranno essere posti in opera dopo la completa sistemazione delle vie

cavo e non dovranno essere sottoposti né a sforzi meccanici né a pericolo di

corrosione o di logoramento;

- Barriere architettoniche: Tutti i terminali degli impianti elettrici e speciali (prese di

energia, TV, citofoni, ecc.) dovranno essere ubicati e posti ad altezza in conformità alle

disposizioni normative vigenti (cap. 2.1);

4.1 QUADRI ELETTRICI DI BASSA TENSIONE

Ogni quadro elettrico dovrà essere rispondente alle Norme CEI EN 60439-1(1) e dovrà essere

corredato dello schema elettrico e di una targa contenente tutti i dati richiesti dalla Norma

sopraindicata.

I Quadri Elettrici per uso domestico e similare potranno essere rispondenti alla Norma CEI 23-

51 (esaminare la documentazione di progetto).

I quadri dovranno essere realizzati mediante struttura avente caratteristiche costruttive come

indicato sul frontespizio dello schema elettrico allegato.

La disposizione delle apparecchiature dovrà tenere conto della necessità dell’esercizio e dalla

manutenzione, dovrà essere pertanto assicurato un comodo e facile accesso a tutte le

apparecchiature ed agli strumenti montati all’interno del quadro, ferma restando l’assoluta

necessità di garantire la sicurezza delle persone.

1 Alternativa: Norme CEI EN 61439-1 e 61439-2.

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17 di 36 RT-01 C045/11E

Dovranno essere rispettate le caratteristiche delle apparecchiature e i collegamenti riportati

negli schemi allegati. In relazione alla corrente corrispondente e alle condizioni di pieno carico i

collegamenti dovranno essere realizzati con idonee sbarrature o conduttori flessibili isolati tipo

N07V-K.

Per il cablaggio dei conduttori isolati si dovranno utilizzare le colorazioni come indicato negli

schemi.

Sul frontale del quadro elettrico dovranno essere predisposte opportune etichette

pantografate con riferimento alla destinazione delle apparecchiature per una rapida

consultazione in caso di normale manovra o azionamento per emergenza.

I quadri elettrici caratterizzati dalla presenza di sezioni alimentate da sorgenti distinte,

dovranno essere dotati di idonea segregazione fra le sezioni stesse, con grado di protezione

minimo IP20.

I quadri elettrici nel complesso dovranno presentare grado di protezione minimo IP3XD a

pannelli chiusi ed IP2XB a pannelli anteriori rimossi. (IP≥4XD negli ambienti a maggior rischio in

caso d’incendio e comunque gradi di protezione non inferiori a quelli indicati negli elaborati di

progetto).

Ogni quadro elettrico dovrà comprendere un apposito vano per la conservazione degli schemi

elettrici e dovrà essere sottoposto alle verifiche e prove prescritte dalle relativi Norme.

Il costruttore è tenuto a rilasciare una dichiarazione di conformità del quadro alle relative

norme di riferimento.

4.2 CAVI E CONDUTTORI

I cavi dovranno essere in rame e isolati in PVC e/o gamma EPR aventi le seguenti

caratteristiche.

Tensione d’isolamento 450/750V

Tipo Cavo Descrizione Norme di Riferimento

N07V-K

Cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC,

“non propagante l’incendio”

CEI 20-20

CEI 20-35

CEI 20-22 II

CEI 20-37 I

N07G9-K

Cavo unipolare senza guaina, isolato in elastomerico

reticolato G9, “non propagante l’incendio” e

“Bassissima Emissioni di Fumi e Gas Tossici”

CEI 20-38

CEI 20-35

CEI 20-22 II

CEI 20-37 I

FROR

Cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC,

“non propagante l’incendio”

CEI 20-35

CEI 20-22 II

CEI 20-37 I

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Tensione d’isolamento 600/1000V

Tipo Cavo Descrizione Norme di Riferimento

FG7(O)R

Cavo unipolare (multipolare) con isolamento in

gomma G7 e guaina in PVC, “non propagante

l’incendio”

CEI 20-13

CEI 20-35

CEI 20-22 II

CEI 20-37

FG7(O)M1

Cavo unipolare (multipolare) con isolamento in

gomma G7 e guaina in gomma HEPR, “non

propagante l’incendio” e “Bassissima Emissione di

Fumi e Gas Tossici”

CEI 20-13

CEI 20-35

CEI 20-22 II

CEI 20-37 I

CEI 20-38

FTG10(O)M1

Cavo unipolare (multipolare) con isolamento in

gomma G10 e guaina in termoplastica speciale M1,

“non propagante l’incendio”, “Bassissima Emissione

di Fumi e Gas Tossici” e “Resistenza al Fuoco”

CEI 20-13

CEI 20-35

CEI 20-22 II

CEI 20-37 I

CEI 20-38

CEI 20-36/4

CEI 20-37/5

- Il dimensionamento dei conduttori attivi sarà effettuato in modo tale da soddisfare le

esigenze di portata e resistenza ai cortocircuiti ed i limiti ammessi per caduta di

tensione, che dovrà essere comunque contenuta entro il 4% della tensione nominale. Il

dimensionamento dovrà risultare conforme alla tabella UNEL 35024/1 e UNEL 35026.

- Le sezioni dovranno essere rispondenti a quanto indicato negli schemi di progetto e

comunque, dove non espressamente detto, dovranno avere le seguenti sezioni

minime:

o Circuiti di segnalazione 1,5 mm2

o Impianti di illuminazione 1,5 mm2

o Impianti F.M. 2,5 mm2

- Ogni cavo dovrà essere contrassegnato in modo indelebile e leggibile con le siglature

indicate negli elaborati di progetto, in modo da consentirne l’immediata

individualizzazione (dove non diversamente indicato). La sezione dei conduttori di

neutro dovrà essere uguale a quella dei rispettivi conduttori di fase fino alla sezione di

16 mm2

- il conduttore di protezione, dove non espressamente indicato, dovrà avere la seguente

sezione minima:

o Pari alla sezione del conduttore di fase per sezioni < 16 mm2;

o Pari a 16 mm2 per sezioni del conduttore di fase comprese tra 16 e 35 mm²;

o Pari alla sezione indicata nella Norma CEI 64/8 – aggiornamento 05/2009.

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- I capicorda dovranno essere del tipo a compressione;

- Tutti i conduttori devono essere contraddistinti dai seguenti colori:

o Blu chiaro per il conduttore di neutro;

o Grigio, marrone e nero per i conduttori di fase;

o Giallo-verde per il conduttore di protezione.

La colorazione dovrà essere mantenuta uguale per tutto l'impianto.

I cavi multipolari dovranno sempre avere inglobato il conduttore di protezione salvo casi

particolari che dovranno essere autorizzati dalla Committente.

La composizione dei cavi multipolari dovrà tenere conto della seguente colorazione:

o Cavi bipolari: Fase …………Nero

Neutro……..Blu Chiaro

o Cavi Bipolari + Terra: Fase…………..Nero

Neutro………Blu Chiaro

Terra…………Giallo/Verde

o Cavo Tripolare + Terra: Fase R………Nero

Fase S………Grigio

Fase T………Marrone

Terra………..Giallo/Verde

o Cavo Quadripolare + Terra: Fase R………Nero

Fase S………Grigio

Fase T………Marrone

Neutro……..Blu Chiaro

Terra………..Giallo/Verde

- I terminali di partenza e di arrivo di ogni cavo saranno tutti opportunamente numerati

ed identificati in modo univoco, secondo le specifiche delle norme CEI 16-1 e 16-4;

- Le giunzioni dei conduttori dovranno essere effettuate solamente entro le apposite

cassette di derivazione. Pertanto non sono ammesse giunzioni nelle tubazioni;

- E' assolutamente da evitare la posa diretta nel terreno (per mancanza di protezione);

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20 di 36 RT-01 C045/11E

- Dovrà essere sempre garantita la sfilabilità (è vietato annegare i conduttori

direttamente sotto intonaco);

- Conduttori di diversi sistemi (energia, impianto telefonico, videocitofonico, TV, TD,

ecc…) saranno posti in tubazioni distinte;

- I conduttori non andranno sottoposti a sollecitazioni meccaniche di alcun genere;

- Per la posa dei cavi in tubazioni interrate, le giunzioni e le derivazioni sono ammesse

solamente entro i pozzetti di ispezione (grado di protezione ≥ IP67).

4.3 TUBAZIONI

- Per gli impianti sottotraccia le tubazioni dovranno essere:

• del tipo in PVC non propagante l'incendio, a bassa emissione di fumi e gas

tossici, serie pesante secondo UNI EN 37121-70 (CEI EN 50086).

- Per gli impianti a vista le tubazioni dovranno essere:

• del tipo in PVC non propaganti l’incendio, a bassa emissione di fumi e gas

tossici, serie pesante secondo UNEL 37118-72 (CEI EN 50086);

• del tipo in acciaio zincato Sendzimir (CEI EN 50086).

- Le tubazioni dovranno avere un diametro uguale o maggiore di 20 mm e sarà rispettata

la condizione di diametro interno minimo pari a 1,5 volte il diametro del fascio dei cavi.

- Per ogni impianto in esecuzione incassata avente diversa utilizzazione dovranno essere

impiegate tubazioni separate, con colorazioni distinte come da tabella sotto indicata e

da riportare nella documentazione di fine lavori.

Tipo di Impianto Colore dei tubi (CEI 64-100/2)

Elettrico – Automazione domestica Nero

Telefono – Trasmissione dati Verde

(Video)citofonico – TV – Audio/video (Hi-Fi) Blu

Antintrusione, soccorso e allarmi tecnici Marrone

- La posa delle tubazioni incassate sarà effettuata seguendo i percorsi verticali e/o

orizzontali e non con tratti diagonali, senza alterare le caratteristiche strutturali dell’

edificio (Guida CEI 64-100/2). Per le tubazioni a vista, se a soffitto, la posa sarà

effettuata con percorsi paralleli alle pareti principali del locale.

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- I tubi montati a vista in FeZn o PVC (come indicato negli elaborati grafici) dovranno

essere fissati con idonei fissa tubi ancorati all'opera muraria mediante opportuni

tasselli ad espansione.

- L'ingresso delle tubazioni nelle cassette di derivazione, montate a vista, sarà eseguito

mediante l'impiego di appositi raccordi atti a garantire il grado di protezione richiesto

dall’impianto.

4.4 CASSETTE DI DERIVAZIONE

- Realizzazione in materiale plastico (GWT≥650°C, GWT≥850°C per pareti in cartongesso)

non propagante l’incendio e a bassa emissione di fumi e gas tossici.

- l conduttori in ogni cassetta di derivazione dovranno essere raggruppati in base ai

circuiti e disposti in modo ordinato.

- Le dimensioni delle cassette di derivazione sia per impianti a vista sia incassate,

qualora non siano indicate misure esatte nei disegni, dovranno avere dimensioni tali

da avere almeno il 25% di spazio di riserva.

- Le giunzioni dei conduttori dovranno essere effettuate solo nelle apposite cassette di

derivazione utilizzando morsetti conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8

art.526 (per es. morsetti a mantello completi di isolante o equivalenti).

- Nelle cassette di derivazione i conduttori dovranno essere contraddistinti con apposite

targhette indicandone la provenienza.

- Per ogni impianto avente diversa utilizzazione dovranno essere utilizzate cassette

separate oppure dotate di idoneo separatore.

4.5 CANALIZZAZIONI PORTACAVI

I canali portacavi installati nelle differenti tipologie di utilizzo dovranno essere:

- In ferro zincato procedimento Sendzimir (UNI EN 10327), chiuse o perforate, complete

di coperchio e separatori (dove richiesto), curve, angoli piani e verticali, snodati,

nonché staffe di sostegno, dadi e bulloni.

- In ferro zincato in rete elettrosaldata, complete di separatori (dove richiesto), curve,

angoli piani e verticali, snodati, nonché staffe di sostegno, dadi e bulloni.

- In casi di particolare necessità la distribuzione dei servizi elettrici e telefonici sarà

realizzata in canalina PVC rigida, completa di coperchio.

Il canale sarà realizzato secondo le Norme CEI 23-31-EN61537, con separatore per la

suddivisione dei circuiti, coperchio di chiusura, accessori quali angoli interni ed esterni,

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cassette dì derivazione e porta apparecchi adatti al montaggio di frutti prese FM e

telefoniche.

- Le canalizzazioni portacavi dovranno essere installate con idonee staffe di sospensione

a soffitto o con apposite mensole di sostegno nel caso di posa a parete. Non dovranno

essere superati i limiti di carico e di distanza massima fra gli appoggi, anche in

riferimento alla temperatura ambientale (specialmente per le canaline in PVC).

- In ragione di eventuali potenziamenti degli impianti si dovrà tenere presente che la

massima sezione utilizzabile per ogni canale o scomparto di canale non potrà superare

il 50% della sezione utile interna.

4.6 CONDOTTI SBARRE

I condotti prefabbricati avranno l’involucro esterno in lamiera zincata a caldo. L’involucro

svolgerà funzione di conduttore di protezione e dovrà garantire la continuità elettrica lungo

l’intero percorso.

3.6.1 Condotti sbarre di potenza

I conduttori saranno in alluminio e isolati per tutta la loro lunghezza. Il grado di protezione

della conduttura sarà pari a IP55; tutti gli accessori avranno grado di protezione IP55.

La conduttura sarà realizzata mediante i seguenti elementi principali:

- Elementi rettilinei a 4 conduttori attivi, con lunghezza 3 o 5 m, provvisti di prese di

derivazione;

- Cassette di derivazione per l’alimentazione di carichi vari, dotate di fusibile o di

interruttore automatico di protezione;

- Blocchi di giunzione meccanica ed elettrica, realizzati mediante contatti a serraggio

elastico che assorbono anche la dilatazione differenziale conduttori/involucro di

ciascun elemento;

- Alimentazione di testata comprensiva della chiusura di estremità, predisposte per

ricevere il cavo di alimentazione ad un’estremità o lungo la linea.

- Accessori per il fissaggio e la sospensione a soffitto.

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3.6.2 Blindoluce

I conduttori saranno in rame elettrolitico isolati per tutta la loro lunghezza con guaina in PVC

rigido autoestinguente. Il grado di protezione della conduttura sarà almeno pari a IP55; tutti gli

accessori avranno grado di protezione IP55.

La conduttura sarà realizzata mediante i seguenti elementi principali:

- Elementi rettilinei 3F+N+PE di lunghezza 1,5 o 3 m, provvisti di prese di derivazione su

uno od entrambe i lati poste alla distanza di 1 m;

- Spine di derivazione monofase, dotate di fusibile di protezione;

- Alimentazione di testata completa di pressacavo e di morsetti per il fissaggio dei cavi

con sezione fino a 25 mm2;

- Accessori per il fissaggio e la sospensione a soffitto e per il sostegno degli apparecchi

illuminanti.

4.7 CAVIDOTTI

Per le canalizzazioni interrate dovranno essere impiegate tubazioni flessibili in polietilene

rigido a doppia parete conforme alla Norma CEI EN 50086-1 e EN 50086-2-4 V1 – Resistenza

allo schiacciamento minimo 450 N.

Canalizzazioni con resistenza allo schiacciamento inferiore a 450 N dovranno

obbligatoriamente essere posate a una quota di – 60 cm e avere una protezione meccanica

supplementare. La ditta installatrice dovrà dare istruzioni per la posa in opera a regola d’arte

delle canalizzazioni (profondità d’installazione, basi di appoggio e rincalzi corretti, ingressi nei

pozzetti a fondo perdente, distanza minima da altre canalizzazioni o tubazioni di altri impianti,

ecc.).

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5 DESCRIZIONI DELLE OPERE

Gli impianti sono dettagliatamente illustrati negli elaborati grafici allegati e specificati nel

computo metrico.

La fornitura di energia elettrica avrà origine dalla Cabina Elettrica MT/bt (esistente) posta

all’esterno.

5.1 QUADRI ELETTRICI

5.1.1 Quadri Elettrici di Distribuzione

Ogni quadro elettrico dovrà essere realizzato nel rispetto delle Norme CEI EN 60439-1(2), o CEI

23-51 e dovrà essere corredato dello schema elettrico e di una targhetta con le caratteristiche

principali e con dati identificativi (Vedi Cap. 4.1).

Gli interruttori e/o i morsetti di ingresso linee di alimentazione di ciascun quadro dovranno

essere dotati di opportuni coprimorsetti od equivalenti protezioni meccaniche atte a realizzare

l’adeguata protezione dai contatti diretti anche a portella aperta;

Cavi, morsettiere, interruttori e qualsiasi dispositivo alloggiato nel quadro dovranno essere

corredati di targhette di identificazione in accordo con lo schema elettrico del quadro.

I quadri elettrici caratterizzati dalla presenza di sezioni alimentate da sorgenti distinte,

dovranno essere dotati di idonea segregazione fra le sezioni stesse, con grado di protezione

minimo IP20.

I quadri elettrici nel complesso dovranno presentare grado di protezione minimo IP3XD a

pannelli chiusi ed IP2XB a pannelli anteriori rimossi. (IP≥4XD negli ambienti a maggior rischio in

caso d’incendio e comunque gradi di protezione non inferiori a quelli indicati negli elaborati di

progetto).

Caratteristiche meccaniche e cablaggio:

- Struttura ad armadio di tipo autoportante, in pannelli modulari in lamiera presso

piegata o in materiale isolante, adatto ad essere appoggiato a pavimento od addossato

a parete, con portelle trasparenti dotate di serratura a chiave (cifratura unica da

confermare);

2 Alternativa: Norme Cei EN 61439-1 e 61439-2.

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- Barratura principale realizzata con sbarre in rame elettrolitico, fissate ad appositi

sostegni in materiale isolante di robustezza tale da resistere alle sollecitazioni

elettrodinamiche;

- Cablaggio interno dei circuiti ausiliari eseguito con conduttori in rame isolati in

materiale termoplastico adatti al funzionamento con tensione pari a 450-750 V e

sezione adeguata alla corrente transitante.

Caratteristiche elettriche:

- Come indicato sugli schemi elettrici.

5.2 DISTRIBUZIONE PRIMARIA

La rete di distribuzione primaria sarà costituita da tutte le condutture elettriche destinate

all’alimentazione dei quadri elettrici di distribuzione ubicati nei vari locali dell’insediamento.

Saranno realizzate mediante cavo tipo FG7(O)R a bassa emissione di gas e fumi tossici (CEI 20-

37) e con caratteristiche di “non propagazione della fiamma” (CEI 20-35) e “non propagazione

dell’incendio” (CEI 20-22 II) con posa entro cavidotti e passerelle metalliche asolate,

parzialmente di recupero (consultare elaborati grafici allegati).

Le vie cavo dovranno presentare idonee barriere tagliafiamma sui passaggi fra locali

eventualmente appartenenti a differenti compartimentazioni antincendio.

5.3 DISTRIBUZIONE SECONDARIA

La rete di distribuzione secondaria sarà costituita da tutte le condutture elettriche di

alimentazione derivate dai quadri di distribuzione e quadri secondari.

Le condutture elettriche saranno realizzate mediante cavo tipo FG7(O)R/N07V-K “a bassissima

emissione di gas e fumi tossici” (CEI 20-37) e con caratteristiche di “non propagazione della

fiamma” (CEI 20-35) e “non propagazione dell’incendio” (CEI 20-22) con posa entro passerella

metallica asolata, parzialmente di recupero, o in idonee tubazioni.

Mentre per la distribuzione interna della palazzina uffici/mensa, le condutture elettriche

saranno realizzate mediante cavo tipo FG7(O)M1 “a bassissima emissione di gas e fumi tossici”

(CEI 20-37 e CEI 20-38) e con caratteristiche di “non propagazione della fiamma” (CEI 20-35) e

“non propagazione dell’incendio” (CEI 20-22) con posa entro passerella o in idonee tubazioni.

Le vie cavo dovranno presentare idonee barriere tagliafiamma sui passaggi fra locali

eventualmente appartenenti a differenti compartimentazioni antincendio.

Negli elaborati di progetto sono riportati dettagliatamente le disposizioni esecutive.

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Ogni tipologia di impianto quali energia, telefonico, trasmissione dati avrà la propria via cavo

e propria cassetta di derivazione opportunamente contraddistinta e con dimensioni idonee

alla quantità dei cavi presenti; non ci dovranno essere collegamenti tra le scatole di

derivazione di impianti diversi.

5.4 IMPIANTO LUCE – FORZA MOTRICE

5.4.1 Distribuzione terminale

La rete di distribuzione terminale sarà costituita da tutte le linee elettriche dorsali e terminali

di area, derivate dai quadri di zona o secondari, per l’alimentazione di tutte le utenze indicate

negli elaborati di progetto.

Le condutture elettriche saranno realizzate come di seguito descritto:

� Cavo unipolare e multipolare tipo FG7(O)M1 “a bassa emissione di gas e fumi tossici” (CEI

20-37 e CEI 20-38) e con caratteristiche di “non propagazione della fiamma” (CEI 20-35) e

“non propagazione dell’incendio” (CEI 20-22);

� Cavo unipolare e multipolare tipo FG7(O)R “a bassa emissione di gas e fumi tossici” (CEI 20-

37) e con caratteristiche di “non propagazione della fiamma” (CEI 20-35) e “non

propagazione dell’incendio”;

� Cavo unipolare tipo N07V-K per la posa in idonee canalette in PVC e in tubo in materiale

plastico autoestinguente;

� Cassette di derivazione come indicato nel capitolo 4.4.

� Blindo luce: condotti sbarre prefabbricati con involucro in lamiera e conduttori - IP≥55 per

per il sistema di alimentazione diretta degli apparecchi illuminanti.

� Blindo FM: condotti sbarre prefabbricati con involucro in lamiera e conduttori in rame -

IP≥55 per il sistema di alimentazione diretta delle utenze elettriche;

� Le condutture saranno allacciate alle utenze terminali (macchine, quadri prese, prese di

servizio, prese a spina, utilizzatori fissi, ecc...).

I circuiti saranno generalmente di tipo trifase con neutro al fine di garantire una corretta

ripartizione dei carichi monofase.

Le vie cavo dovranno presentare idonee barriere tagliafiamma sui passaggi fra locali

eventualmente appartenenti a differenti compartimentazioni antincendio.

Gli impianti saranno rispondenti alle prescrizioni indicate negli elaborati di progetto

relativamente alle modalità di esecuzione ed ai gradi di protezione.

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5.4.2 Impianto di illuminazione ordinaria

Livelli di illuminamento

I livelli d’illuminamento medio mantenuto, richiesto per l’illuminazione ordinaria:

Zona Illuminamento

medio (lux) UGRL Ra

Reparto Produttivo 300 22 60

Uffici 400 ÷ 500 19 80

Sala Riunioni 300 19 80

Sala Mensa 200 22 80

Cucina 500 22 80

Spogliatoi - Servizi - Passaggi 150÷200 22 80

Magazzini, Depositi 100÷200 25 80

Locali Tecnici 200÷300 25 80

Aree esterne e viabilità 10 ÷ 25 25 20

Saranno impiegati apparecchi illuminanti di vario tipo (per dimensione, forma, protezione

ottica, lampada), idonei per vari ambienti e per le attività svolte in conformità alle Norme

vigenti.

Le caratteristiche degli apparecchi illuminanti previsti sono illustrati nella documentazione

presente nel progetto.

E’ previsto l’impiego di sorgenti luminose ad alta efficienza e lunga durata.

I comandi dei circuiti luce saranno di vario tipo come dettagliatamente indicato nei disegni

allegati.

5.4.3 Impianto di Illuminazione di Sicurezza

Sono previsti due sistemi:

• L’impianto d’illuminazione di sicurezza del reparto produttivo sarà di tipo centralizzato

con l’impiego di soccorritore UPS rispondenti alla norma EN50171 (CEI 34-102) tipo

CPS.

La distribuzione sarà eseguita con cavi tipo FGT10OM1 resistenti al fuoco.

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28 di 36 RT-01 C045/11E

Gli stessi punti luce saranno utilizzati per l’illuminazione notturna al servizio del

sistema di videosorveglianza.

• L’impianto d’illuminazione della Palazzina Uffici/Mensa sarà realizzato con apparecchi

autonomi dotati di inverter e batterie di accumulatori. Dette apparecchiature

garantiranno in mancanza di energia di rete, un livello di illuminamento come richiesto

dalle Normative Vigenti, sufficiente per evitare ostacoli e percorrere in sicurezza le vie

di esodo e segnalare i mezzi antincendio:

- ≥ 5 lux ad un metro di altezza dal piano di calpestio lungo tutte le vie di uscita;

- ≥ 2 lux negli altri ambienti dove richiesto dalle Normative.

E' prevista inoltre l'installazione di segnalazioni di emergenza SA autonome presso le uscite e i

percorsi di sicurezza.

Caratteristiche comuni a tutto l’impianto d’illuminazione di sicurezza:

Tempo d’ intervento dell’ impianto ≤ 0,5 Sec..

Autonomia ≥ 1 h – tempo di ricarica batterie ≤ 12h.

5.4.4 Impianto Forza Motrice

I punti presa serie civile saranno realizzati mediante apparecchiature di tipo modulare da

incasso o da parete.

I punti presa a passo CEE monofase, trifase e trifase con neutro saranno realizzati mediante

prese fisse per installazione a parete dotate di interruttore di blocco e contenitore in materiale

isolante; i gruppi presa a passo CEE saranno realizzati mediante l’impiego di basi modulari

dotate di vano morsettiera ed idonee al montaggio in batteria di prese fisse dotate di

interruttore di blocco. I sezionatori di tipo locale saranno con apparecchi rotativi in contenitore

in materiale isolante per installazione a parete.

L’impianto sarà realizzato mediante condutture come previsto nella distribuzione terminale.

5.5 COMANDI DI EMERGENZA

Saranno realizzati comandi di emergenza come richiesto dalle Disposizioni di Legge e Norme

CEI Vigenti.

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29 di 36 RT-01 C045/11E

5.6 MESSA A TERRA DI PROTEZIONE

Nell’insediamento è esistente un impianto di terra di dispersione.

E’ previsto un ampliamento dell’impianto da realizzare contemporaneamente alla nuova

costruzione e alle opere di ristrutturazione della palazzina. Sarà cura della ditta installatrice

controllare l’idoneità dell’impianto esistente e provvedere al collegamento del nuovo

impianto.

L’impianto sarà eseguito nel rispetto della Normativa vigente (CEI 64-8 cap. 542) e sarà

essenzialmente costituito da:

5.6.1 Dispersore

Il dispersore intenzionale sarà realizzato con corda in rame nuda con sezione ≥ 50 mm², posata

in scavi adeguatamente predisposti. I dispersori di fatto (ferri d’armatura del calcestruzzo,

tubazioni metalliche, ecc…) saranno opportunamente collegati al dispersore intenzionale

formando un’unica rete di dispersione che farà capo al collettore principale di terra.

5.6.2 Collettore principale di terra

Ubicato presso il vano contatori, ad esso faranno capo:

- Il conduttore di terra;

- I conduttori di protezione;

- I conduttori equipotenziali principali.

5.6.3 Conduttore di protezione

La sezione dei conduttori di protezione sarà determinata come descritto al Capitolo 54 della

Norma CEI 64-8 ed in particolare alla tabella 54F (vedi Capitolo 4.2).

5.6.4 Collegamento equipotenziale principale

Deve assicurare il collegamento al collettore principale delle masse estranee principali quali:

- Tutte le tubazioni; in quelle provenienti dalla rete pubblica il collegamento

equipotenziale sarà effettuato a valle dei contatori;

- I ferri d’armatura del calcestruzzo a livello delle fondamenta;

- Il conduttore sarà costituito da corda isolata in PVC tipo N07V-K colore giallo-verde

con sezione ≥ 16 mm2.

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5.6.5 Collegamento equipotenziale supplementare

Riguarda il collegamento fra di loro di masse e masse estranee e di queste ultime al conduttore

di protezione. La sezione dei conduttori sarà determinata come indicato nel capitolo 54 della

Norma CEI 64-8. La sezione minima per il collegamento delle masse estranee è 4 mm2 se non

protetta, 2,5 mm2 se in tubo.

Per i locali medici di gruppo 1 attenersi a quanto indicato negli elaborati di progetto.

5.7 IMPIANTI SPECIALI

Impianto Cablaggio Strutturato

La rete in oggetto consiste in un cablaggio integrato dati-fonia di categoria 6 in grado di

supportare tutte le tipologie di comunicazione (Ethernet, Token Ring, FDDI, Fast Ethernet,

ATM, ecc.).

Ogni componente passivo utilizzato dovrà essere di Categoria 6.

Tutti i cavi dovranno essere forniti in versione LSFH-FR (Low Smoke Free Halogen - Flame

Retardant) conformi alle normative CEI 20–37 I, II e III (a bassa emissione di gas alogenidici, gas

tossici e fumi opachi).

L’impianto sarà costituito dalle seguenti apparecchiature:

• Apparati centrali e periferici (equipaggiamento passivo, rack trasmissione dati

comprensivo di armadio di contenimento)

• Linee di segnale con attestazione lato rack e lato presa utente

• Vie cavo secondarie e terminali realizzate in passerella asolata, in tubo rigido in PVC

e/o in acciaio zincato e/o minicanale in PVC con installazione a battiscopa/parete ad

integrazione del sistema di canalizzazioni predisposto

• Punti presa utente comprensivi dei connettori RJ45 cat.6 di tipologia adatta

all’alloggiamento in telai portafrutti di tipo universale

• Certificazione della rete di cablaggio

• Rete di collegamento dai punti di consegna della Società telefonica (borchie Telecom)

agli apparati utente

• Centralino telefonico con selezione passante e ricerca automatica (la configurazione

dovrà essere definita con la Committente)

• Apparati attivi cablaggio strutturato esclusi.

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Impianto TV terrestre e predisposizione impianto TV satellitare

L'impianto e i relativi componenti dovranno essere realizzati in conformità alle norme CEI 12-

13 e CEI 12-15. I requisiti fondamentali ai quali dovranno uniformarsi la progettazione e la

realizzazione di un impianto collettivo di antenna sono:

- massimo rendimento;

- ricezione esente da riflessioni e disturbi;

- separazione tra le utilizzazioni che non dovranno influenzarsi e disturbarsi a vicenda.

Nella scelta ed installazione dell'antenna, si dovrà tener conto che l'efficienza della stessa è

determinata dalla rigorosa valutazione di fattori che variano per ogni singolo caso e di cui si

esemplificano i principali:

- intensità dei segnali in arrivo;

- lunghezza d'onda (gamma di frequenza);

- altezza del fabbricato sulla cui sommità dovrà essere installata l'antenna;

- influenza dei fabbricati vicini;

- estensione dell'impianto;

- numero di utenze;

- derivazione presunta di provenienza dei disturbi.

Per una valutazione più appropriata si dovrà inoltre tener conto delle caratteristiche proprie

dell'antenna e cioè: guadagno, angolo di apertura e rapporto tra la sensibilità della direzione di

ricezione e quella opposta.

Gli elementi delle antenne saranno di leghe leggere inossidabili, particolarmente studiate per

resistere alle sollecitazioni atmosferiche. I sostegni saranno di acciaio zincato.

In particolare, le antenne dovranno avere la massima stabilità onde evitare danni a persone ed

a cose e pertanto i sostegni verticali saranno opportunamente controventati con margine di

sicurezza per la spinta del vento e per l'aumento di sollecitazioni per ghiaccio e neve.

L'antenna non dovrà essere posta in vicinanza di linee elettriche o telefoniche, sia per norma di

sicurezza che per evitare disturbi nella ricezione.

Per l’eventuale messa a terra dei sostegni, attenersi alle prescrizioni della Normativa Vigente.

La rete di collegamento con le prese sarà costituita da cavo schermato bilanciato o da cavo

coassiale (in relazione al sistema adottato) posti entro tubazioni in PVC.

I valori relativi all'impedenza caratteristica ed all'attenuazione dei cavi impiegati dovranno

essere compresi entro i limiti dipendenti dal tipo di antenna prescelto.

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32 di 36 RT-01 C045/11E

Le prese di antenna per derivazione alle utenze, dovranno essere del tipo adatto al sistema

d'impianto adottato e dovranno appartenere alla stessa serie di tutte le altre apparecchiature

da incasso.

Impianto Videocitofonico

L'impianto sarà derivato direttamente dal Quadro Elettrico Servizi Comuni.

Prevederà l'installazione di un punto attacco videocitofonico all’interno della Reception e

dell’alloggio custode e di n. 2 postazioni esterne videocitofoniche complete di pulsanti

posizionate in corrispondenza dell’ingresso carrale e dell’ingresso pedonale uffici/alloggio

custode (vedi elaborati di progetto).

L'impianto dovrà avere proprie tubazioni e cassette di derivazione che dovranno essere

adeguatamente dimensionate per contenere anche un’eventuale cavo coassiale necessario per

la trasmissione video.

NB: L’ impianto dovrà essere approvato in fase esecutiva in accordo con la D.L. e la

Committente.

Impianto Rivelazione Incendi (a servizio degli Uffici)

Il sistema automatico di rivelazione incendio sarà di tipo analogico indirizzato, dotato di una

centrale conforme ai requisiti indicati nelle norme standardizzate europee EN54; la centrale

sarà installata in luogo sempre presidiato.

La gestione di tipo analogico dovrà permettere una costante supervisione dell’impianto

relativamente alla manutenzione, agli eventuali allarmi intempestivi, ai test automatici verso il

campo, al controllo della sensibilità dei rilevatori, ecc. Le attuazioni in campo potranno essere

comandate anche direttamente dalla linea di rivelazione, utilizzando appositi moduli di uscita

che effettueranno inoltre la supervisione della linea stessa.

Per il sistema automatico di rivelazione incendio è richiesta la sorveglianza delle aree adibite a

sala eventi, locali servizi ed uffici, secondo le prescrizioni della Norma UNI 9795 per “sistemi

fissi automatici di rilevazione, di segnalazione manuale e di allarme incendio”;

E’ prevista inoltre l’installazione di un sistema fisso di segnalazione manuale secondo le

indicazioni della Norma UNI 9795.

In caso di allarme incendio è richiesta da parte della centrale la generazione e l’invio dei

seguenti segnali:

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33 di 36 RT-01 C045/11E

• allarme acustico interno alla centrale

• allarmi ottico/acustici ausiliari per zona

• segnale di allarme, guasto e manutenzione, ad una postazione remota dedicata allo scopo

(VV.F., istituto di vigilanza, o altra struttura idonea); la centrale sarà dotata di un sistema di

trasmissione previsto allo scopo (combinatore telefonico)

L’alimentazione degli apparati in campo come le sirene e le targhe ottico/acustiche deve

essere prelevata dagli alimentatori a 24Vcc, con batteria in tampone installati in campo. Per

l’alimentazione delle sirene dagli alimentatori deve essere utilizzato cavo resistente al fuoco.

Ove presenti serrande tagliafuoco sui canali dell’impianto di condizionamento o porte REI

corredate di elettromagneti, questi devono essere collegati all’impianto di rivelazione incendi,

tramite un modulo di uscita, che provveda a sezionare l’impianto in cui si è sviluppato

l’incendio.

L’impianto sarà costituito dai seguenti elementi:

• Centrale rivelazione incendi corredata di alimentatore e batterie di emergenza;

• Rivelatori ottici di fumo posizionati in tutti i locali, nei corridoi e nel soffitto/controsoffitto;

• Pulsanti con vetro a frangere posizionati in prossimità delle vie di fuga;

• Apparecchiature a completamento per il corretto funzionamento dell’impianto, quali

indicatori luminosi per i rilevatori ottici installati all’interno del soffitto tecnico,

alimentatori, ecc.;

• Segnalazioni acustiche di allarme posizionate ai diversi piani e nelle varie zone, completi di

modulo di comando;

• Moduli isolatori, moduli di ingresso e uscita completi di contenitore protettivo.

Rete di cavi e canalizzazioni per trasmissione dei segnali e dell’alimentazione alle diverse

apparecchiature di tipologia e sezione adeguata.

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Impianto TVCC

L’impianto consentirà la sorveglianza delle aree interne del Reparto Produttivo. La postazione

di controllo video sarà posizionata in luogo sicuro (da definire).

Il sistema sarà composto dai seguenti elementi principali:

• Centrale video: sistema centrale di gestione, videoregistrazione digitale e distribuzione

video, integrato con un multiplexer per visione live in multiscreen, riproduzione e

registrazione in contemporanea;

• Apparati di ripresa costituiti da telecamere fisse Day/Night per la protezione di

obiettivi specifici.

La rete di distribuzione si svilupperà, con caratteristiche identiche a quelle descritte per gli

impianti elettrici ordinari, in condotti separati oppure in porzioni dedicate di condotti comuni.

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35 di 36 RT-01 C045/11E

6 CRITERI PER SCELTA DEI COMPONENTI

Tutti i componenti scelti saranno conformi alle prescrizioni di sicurezza delle Norme CEI che

sono loro applicabili. I criteri generali adottati per la scelta sono i seguenti:

− Tensione in valore efficace adatta per il valore massimo della tensione alla quale

sono alimentati nel servizio ordinario, sia per eventuali sovratensioni che si possono

produrre;

− Corrente in valore efficace adatta al valore nominale di corrente che li può

percorrere in regime ordinario e per valori di corrente in regime perturbato per il

tempo di intervento delle protezioni;

− Frequenza nominale corrispondente alla frequenza di alimentazione;

− Potenza massima cui potrà essere utilizzato ciascun componente;

− Condizioni di installazione; tenendo conto delle sollecitazioni e delle condizioni

ambientali specifiche del luogo dove sono installate ad alle quali si possono essere

sottoposti.

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36 di 36 RT-01 C045/11E

7 VERIFICHE E DOCUMENTAZIONI FINALI

Prima di alimentare l’impianto elettrico, sarà cura della ditta appaltatrice effettuare le

seguenti verifiche, in accordo con la norma CEI 64-8 Parte 6 e la Guida CEI 64-14:

• esame a vista;

• misura della resistenza di terra;

• coordinamento protezioni contro i contatti indiretti

• verifica di funzionamento degli interruttori differenziali;

• misura della resistenza d’ isolamento dell’ impianto elettrico;

• prova di continuità dei conduttori di protezione e di equipotenzialità;

• verifica dell’efficienza dei comandi di emergenza e dei circuiti di sicurezza;

• verifica della funzionalità degli impianti;

Sono inoltre a carico dell’appaltatore:

• Una relazione con i rilievi effettuati ed i risultati delle verifiche sopraindicate;

• L’aggiornamento finale degli elaborati grafici (planimetrie e schemi elettrici);

• La stesura in duplice copia delle Dichiarazioni di Conformità ai sensi del D.M. n.37 del

22/01/08, completa di:

• Allegati obbligatori (progetto esecutivo dell’opera come eseguita, timbrato e

firmato in originale da tecnico abilitato, relazione con tipologia di materiali

impiegati, schema dell’impianto realizzato, modulo con le verifiche effettuate,

copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali);

• Documentazione da trasmettere a cura del Datore di lavoro (unitamente al modulo della

Dichiarazione di Conformità) all’ISPESL e all’ASL/ARPA competenti, relativamente

all’impianto di terra;

• Eventuali documenti richiesti da Enti o Istituzioni pubbliche.

Nota

L’impianto elettrico, quindi, deve essere periodicamente controllato e sottoposto a

manutenzione al fine di evitare guasti o incidenti. La ditta appaltatrice dovrà redigere e

consegnare al cliente il “manuale di manutenzione”, contenente le indicazioni necessarie per

poter garantire e mantenere l’impianto elettrico.

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1 di 1 SCD01

SCHEDA CON LE QUOTE DI INSTALLAZIONE PER LE PRESE A SPINA ED I

COMANDI

>17,5 cm (**)Prese (di corrente, telefono, TV ed eventuali

cassette di derivazione) Comandi luce

Altezza m

aniglie porte (*)

70 a 80 cm

Prese e comandi luce

(comodini nelle stanze da letto)

110 a 120 cm

Prese e comando luce

(specchi, servizi)

~180 cm

Passacavo per

scaldacqua

>225 cm

Pulsante a tirante isolante

(vasca e doccia)

Quote di rispetto in genere

(*) Nei locali in cui è richiesto l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’altezza deve

essere 90 cm da terra (D.P.R. n° 384 del 27/4/1978 e Legge n°118 del 3/3/1971) o quelle

prescritte dal D.M. n°236 del 14/6/1989.

(**) Si raccomanda di aumentare questa quota a circa 40 cm per tener conto dell’eventuale

necessità di abbattere le barriere architettoniche.

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1 di 1 SCD02

SCHEDA CON LE QUOTE INSTALLATIVE DELLE APPARECCHIAT URE PER FAVORIRE IL SUPERAMENTO E L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Si ricorda che la fascia di accessibilità compresa fra i 40 e 140 cm è riferita alle apparecchiature normalmente

utilizzate e manovrate dall’utente fruitore del locale o degli spazi e non si riferisce ai componenti installati in

funzione di scelte progettuali che migliorano la sicurezza e l’economia dell’impianto come ad esempio:

• presa per l’alimentazione aspiratore bagno al posto dell’uscita cavi;

• presa per alimentazione delle utenze fisse in cucina o bagno;

• prese per l’alimentazione punti luce fissi a soffitto o parete.

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1 di 3 SCD03

SCHEDA CON LE SPECIFICHE DI INSTALLAZIONE DELLE APPARECCHIATURE NEI LOCALI

CONTENENTI BAGNI E/O DOCCE

L’impianto elettrico nel locale da bagno e per doccia deve essere eseguito considerando

quattro zone:

- Zona 0: volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia;

- Zona 1: delimitata dalla superficie verticale circoscritta dalla vasca da bagno o dal

piatto doccia (volume posto sulla verticale della vasca o piatto doccia fino a 2,25 m dal

pavimento);

- Zona 2: delimitata dalla superficie verticale esterna alla zona 1 e da una superficie

parallela a 0,6 m dalla prima (e fino a 2,25 m dal pavimento);

- Zona 3: delimitata dalla superficie verticale esterna alla zona 2 e da una superficie

parallela situata a 2,4 m dalla prima (e fino a 2,25 m dal pavimento).

Dispositivi di protezione, sezionamento, comando

• Zona 0: nessun dispositivo di protezione, sezionamento e comando;

• Zona 1: fanno eccezione gli interruttori alimentati da circuiti SELV con U ≤ 12 Vca (30

Vcc) e con sorgente di alimentazione fuori dalle zone 0, 1 e 2;

• Zona 2: fanno eccezione gli interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non

superiore a 12Vca (30Vcc), e con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle zone

0, 1 e 2. Possono essere installate prese a spina alimentate da trasformatori di

isolamento in classe II di bassa potenza incorporati nella stessa presa a spina prevista

per alimentare il rasoio elettrico;

• Zona 3: è opportuno eseguire la separazione elettrica individuale, è possibile transitare

con circuiti SELV o con interruzione automatica dell’alimentazione mediante

interruttore differenziale con Id ≤ 30 mA.

Apparecchi utilizzatori

• Zona 0: possono essere installati solo apparecchi utilizzatori che contempo-

raneamente:

o siano adatti all’uso in quella zona secondo le relative norme e siano in accordo

con le istruzioni del costruttore;

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2 di 3 SCD03

o siano connessi in modo permanente;

o siano protetti mediante circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a

12Vca e 30 Vcc.

• Zona 1: si possono installare solo scaldacqua elettrici; sono anche ammessi apparecchi

di illuminazione purché protetti da SELV con tensione superiore a 25Vca e 60Vcc. Non

devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando, con

l’eccezione di interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12Vca e

30Vcc, e con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle zone 0, 1 e 2.

• Zona 2: sono ammessi apparecchi di illuminazione di classe I e II, apparecchi di

riscaldamento di classe I e II ed unità di classe I e II per vasche da bagno per

idromassaggi che soddisfino le relative Norme, previste per generare ad esempio aria

compressa per vasche idromassaggio. Queste ultime possono tuttavia essere installate

nella parte della Zona 1 che si trova sotto la vasca da bagno, a condizione che siano

soddisfatte le prescrizioni della Norma CEI 64-8/7 art. 701.413.1.2 e che tale zona

situata al di sotto della vasca da bagno sia accessibile solo con l’aiuto di un attrezzo.

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3 di 3 SCD03

Collegamenti equipotenziali nei locali bagno e doccia

Si devono prendere in aggiunta ai collegamenti delle masse, un collegamento equipotenziale

supplementare che deve collegare tutte le masse estranee nelle zone 0, 1, 2 e 3 con il

conduttore di protezione.

In particolare per le tubazioni metalliche dell’impianto idrico, dell’eventuale impianto termico

è sufficiente che le masse stesse siano collegate all’ingresso del locale. Per ottemperare a

quanto qui prescritto, gli installatori interessati (elettrico ed idraulico) devono prendere gli

opportuni accordi per evitare interferenze e sprechi di tempo.