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C O M U N E DI O D E R Z O C ITTÀ A RCHEOLOGICA (Provincia di Treviso) http://www.comune.oderzo.tv.it SERVIZIO AFFARI GENERALI – DEMOGRAFICI – CULTURA UFFICIO SEGRETERIA GENERALE TRASCRIZIONE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 LUGLIO 2018 Il presente documento è una trascrizione degli interventi registrati durante la seduta consiliare e non ha carattere di ufficialità. ORDINE DEL GIORNO: 1. INTERPELLANZA DELLA CAPOGRUPPO DI “ODERZO SICURA – CITTADINI UNITI” LAURA DAMO IN MERITO AL MUSEO DI APICOLTURA. 2. VERIFICA DELLA PERMANENZA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO. 3. “REALIZZAZIONE DELLA ROTATORIA LUNGO LA S.R. 53 POSTUMIA AL KM. 84+050 IN LOCALITA’ RUSTIGNE’” – APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO E ADOZIONE VARIANTE PARZIALE AL PIANO DEGLI INTERVENTI AI SENSI DELL’ART. 17 DELLA L.R. N. 11/2004 S.M.I. 4. MODIFICA ACCORDO PUBBLICO PRIVATO – APP N° 14 EX ART. 6 L.R. 11/2004, AMBITO DI VIA DELLO SCOUTISMO – DITTA SAN BORTOLO S.R.L. E SIGG.RI CORTE-FADEL – APPROVAZIONE VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI. 5. APPROVAZIONE PROPOSTE DI ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO, DENOMINATE APP N. 26 E APP N. 27, E ADOZIONE PIANO DEGLI INTERVENTI N° 3 – III^ FASE: - ADEGUAMENTO ALLA L.R. 50/2012 “POLITICHE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA COMMERCIALE NELLA REGIONE DEL VENETO” E RELATIVO “REGOLAMENTO” N. 1 DEL 21 GIUGNO 2013 – COMPLETAMENTO AGGIORNAMENTI NORMATIVI E CARTOGRAFICI. 6. APPROVAZIONE “CRITERI PER LA STIMA DEL BENEFICIO PUBBLICO”. 7. MOZIONE PROPOSTA DALLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE LAURA VETTOR A OGGETTO “FONDI STRUTTURALI E D’INVESTIMENTO EUROPEI: LE AUTORITA’ LOCALI E REGIONALI NON DEVONO ESSERE PENALIZZATE.”. 8. INTERPELLANZA DELLA CAPOGRUPPO DI “ODERZO SICURA – CITTADINI UNITI” LAURA DAMO IN MERITO A VIA DAVIDE BUCCIOL. PRESIDENTE: Buonasera. Sono le ore 19:15, possiamo iniziare questa seduta del Consiglio comunale. Do subito la parola per l’appello al Segretario, dottor Sanò Antonino, a cui peraltro do anche il benvenuto perché è il primo Consiglio comunale che fa qui a Oderzo. Prego. Il Segretario procede all’appello nominale. Consiglieri Comunali presenti: Scardellato Maria, Vettor Laura, Cimitan Teo, Spinacè Dino, Paolin Paola, Zaia Erika, Marangoni Diego, Dalla Nora Stefano, Vendrame Valeria, Damo Laura, Battel Alessandro, Bucciol Lucia, De Blasis Marco.

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C O M U N E DI O D E R Z O C ITTÀ ARCHEOLOGICA

(Provincia di Treviso)http://www.comune.oderzo.tv.it

SERVIZIO AFFARI GENERALI – DEMOGRAFICI – CULTURA

UFFICIO SEGRETERIA GENERALE

TRASCRIZIONE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALEDEL 30 LUGLIO 2018

Il presente documento è una trascrizione degli interventi registrati durante la seduta consiliare e non ha

carattere di ufficialità.

ORDINE DEL GIORNO:1. INTERPELLANZA DELLA CAPOGRUPPO DI “ODERZO SICURA – CITTADINI UNITI” LAURA

DAMO IN MERITO AL MUSEO DI APICOLTURA.

2. VERIFICA DELLA PERMANENZA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO.

3. “REALIZZAZIONE DELLA ROTATORIA LUNGO LA S.R. 53 POSTUMIA AL KM. 84+050 INLOCALITA’ RUSTIGNE’” – APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO E ADOZIONEVARIANTE PARZIALE AL PIANO DEGLI INTERVENTI AI SENSI DELL’ART. 17 DELLA L.R. N.11/2004 S.M.I.

4. MODIFICA ACCORDO PUBBLICO PRIVATO – APP N° 14 EX ART. 6 L.R. 11/2004, AMBITO DIVIA DELLO SCOUTISMO – DITTA SAN BORTOLO S.R.L. E SIGG.RI CORTE-FADEL –APPROVAZIONE VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI.

5. APPROVAZIONE PROPOSTE DI ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO, DENOMINATE APP N. 26 EAPP N. 27, E ADOZIONE PIANO DEGLI INTERVENTI N° 3 – III^ FASE: - ADEGUAMENTOALLA L.R. 50/2012 “POLITICHE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA COMMERCIALE NELLAREGIONE DEL VENETO” E RELATIVO “REGOLAMENTO” N. 1 DEL 21 GIUGNO 2013 –COMPLETAMENTO AGGIORNAMENTI NORMATIVI E CARTOGRAFICI.

6. APPROVAZIONE “CRITERI PER LA STIMA DEL BENEFICIO PUBBLICO”.

7. MOZIONE PROPOSTA DALLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE LAURA VETTOR AOGGETTO “FONDI STRUTTURALI E D’INVESTIMENTO EUROPEI: LE AUTORITA’ LOCALI EREGIONALI NON DEVONO ESSERE PENALIZZATE.”.

8. INTERPELLANZA DELLA CAPOGRUPPO DI “ODERZO SICURA – CITTADINI UNITI” LAURADAMO IN MERITO A VIA DAVIDE BUCCIOL.

PRESIDENTE:

Buonasera. Sono le ore 19:15, possiamo iniziare questa seduta del Consiglio comunale. Do subito la parola per l’appello al Segretario, dottor Sanò Antonino, a cui peraltro do anche il benvenutoperché è il primo Consiglio comunale che fa qui a Oderzo. Prego.

Il Segretario procede all’appello nominale. Consiglieri Comunali presenti: Scardellato Maria, Vettor Laura, Cimitan Teo, Spinacè Dino, Paolin Paola,Zaia Erika, Marangoni Diego, Dalla Nora Stefano, Vendrame Valeria, Damo Laura, Battel Alessandro,Bucciol Lucia, De Blasis Marco.

Consiglieri Comunali assenti: Battistella Edda; Guerrera Sara, giustificato; Lucchetta Stradiotto Paola,giustificato; Alescio Concetto, giustificato.

SEGRETARIO:

Presenti 13, assenti 4. Numero legale.

PRESIDENTE:

Prima di iniziare col primo punto all’ordine del giorno, nomino scrutatori per questa sera i Consiglieri TeoCimitan della Lega Nord, Erika Zaia della Lega Nord e Laura Damo di “Oderzo Sicura – Cittadini Uniti”.Possiamo iniziare, quindi, con il primo punto all’ordine del giorno.

PUNTO 1° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «INTERPELLANZA DELLA CAPOGRUPPO DI“ODERZO SICURA – CITTADINI UNITI” LAURA DAMO IN MERITO AL MUSEO DIAPICOLTURA».

PRESIDENTE:

Prima di dare la parola alla Consigliera Damo, ringrazio per la loro presenza questa sera il Presidente StefanoDal Colle, Presidente del Museo di Apicoltura “Guido Fregonese” di Oderzo; il fondatore del Museo, ilsignor Perissinotto Antonio e le dottoresse Laura Cescon e Francesca Dotto che hanno portato avanti unprogetto di aggiornamento della pagina di Wikipedia del “Museo Fregonese”. Ringraziamo anche, quindi, ladottoressa Eleonora Rizzetto che questa sera non è qui, ma ha comunque collaborato con loro. Do, quindi, laparola alla Consigliera Damo per illustrare l’interpellanza. Prego.

CONS. DAMO:

Grazie Presidente. Buonasera a tutti i presenti. Do anch’io il benvenuto al Segretario, dottore Sanò, e ancheai rappresentanti dell’APAT, quindi il Presidente Dal Colle, il Signor Perissinotto, e le Dottoresse Cescon eDotto. Una brevissima precisazione, Presidente, in quanto questa interpellanza che noi abbiamo presentato èla seconda di due e questa segue la risposta data dalla Sindaca alla prima interpellanza, dove la Sindacadiceva che è in atto una fase di confronto con il gruppo apicoltori opitergino per decidere le modalità delproseguimento della conduzione del museo, quindi questa interpellanza Oderzo Sicura e Cittadini Uniti l’hainoltrata all’Amministrazione per capire com’è la situazione, perciò lascio la parola agli ospiti che aveteinvitato. Grazie.

PRESIDENTE:

Ringrazio la Consigliera Damo. Do la parola all’Assessore Sarri. Prego.

ASS. SARRI:

Grazie Presidente. Ringrazio la Consigliera Damo perché comunque, vista anche l’interpellanza che avevapresentato metà 2016, metà novembre 2016, e a fronte anche della risposta, e giustamente stavamo lavorando

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per rinnovare la convenzione, perché, come voi ben sapete, la convenzione dura cinque anni, ma nel 2016erano accaduti, chiamiamoli “dei fatti”, per cui siamo stati costretti a riprendere in mano la situazione delMuseo dell’apicoltura e dal 1° gennaio 2017 si è sottoscritta una nuova convenzione con il Presidente DalColle.

Se l’interpellante concede, io mi permetto di invitare sia il Presidente Dal Colle che il signor Perissinotto,insieme alle dottoresse, per offrire questa opportunità a tutti i Consiglieri, ma anche al pubblico, e loroconoscono sicuramente nel dettaglio anche tutto lo sviluppo che c’è stato dal 1° gennaio 2017 fino ad oggi, illavoro fatto, e oltre tutto anche illustrare con delle slide il grande, ma veramente grande lavoro che hannofatto le dottoresse per far conoscere ancor di più il Museo di Apicoltura, che, come si è ben ribadito più volte,è uno dei primi musei di apicoltura in Italia, per cui stanno lavorando, hanno lavorato, ma stanno anchelavorando per pubblicizzare al meglio la realtà che abbiamo e farla conoscere, perché poi possa esserevisitata e, diciamo, conosciuta in tutto il territorio.

Per cui se l’interpellante mi concede, io inviterei gli ospiti, il Presidente, il signor Perissinotto e le duedottoresse ad illustrare la cosa e spendere due parole. Grazie.

DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

Che emozione, al posto del Vice Sindaco. Buonasera. Andando avanti con le battute, mi piacerebbe di piùavere l’opportunità di parlare di api e di apicoltura piuttosto che di struttura, ma va bene lo stesso. Dunque,la cosa più importante che io direi in apertura a proposito del Museo, il Museo è un punto di riferimento peruna settantina di apicoltori qua del territorio; è un punto di aggregazione, ogni 1° venerdì del mese siritrovano per l’assistenza tecnica, le informazioni, l’aggiornamento degli operatori. È un gruppo. Allora,prima si parlava del 2016, c’è stato un periodo appena prima, appena precedente il convegno della terzadomenica di ottobre che si svolge ogni anno qui, presso il Museo, c’è stata un po’ di confusione, uno dellasquadra, anzi, il cofondatore, che era insieme a Toni Perissinotto, ha lasciato, però è uno della squadra che halasciato, la squadra è rimasta, direi che sta lavorando bene.

Ai convegni hanno potuto assistere sia l’Assessore Artico che l’Assessore Sarri, la sala stracolma, la genteappoggiata alle pareti, non si era mai vista tanta gente come gli ultimi due anni. Questo lo dico con orgoglio,perché i temi, per esempio, che si affrontano al convegno sono decisi non dal Presidente o da ToniPerissinotto, sono scelti, decisi, confrontati dal gruppo e il gruppo… insomma è il gruppo degli apicoltori chedecide le attività, sceglie gli argomenti, noi ci limitiamo a concordare con loro i relatori.

Un’altra cosa che ci tengo: il Comune di Oderzo è uno dei pochi rari esempi di sostegno alle attivitàdell’apicoltura. Certo, c’è il Museo ed è una plausibile scusa anche per il Museo di finanziare le attività e ilsostegno, il Museo con un paio di 1.000 euro all’anno organizza, appunto, tutti questi incontri, il convegno,quest’anno abbiamo fatto, abbiamo proposto, abbiamo pubblicizzato tramite una locandina la smielatura inpiazza, poi le preghiere del Sindaco non sono bastate e ha piovuto.

SINDACA: È stato un disastro. DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

È colpa del Sindaco. È colpa del Sindaco. Piove, governo ladro! Quindi quella sera non c’era nessuno, maproprio non c’era nessuno in piazza se vi ricordate sabato 21..

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- Intervento fuori microfono

DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

Certo! Eravamo.. Lui c’era.. Certo certo.. Insomma, anche questo. Allora, specifico un'altra cosa: tutto silegge sul volontariato, come del resto l’organizzazione, l’APAT io ho anche l’onore di essere il Presidente diAPAT Apicoltori Veneto, che è la prima organizzazione in Veneto degli apicoltori, fa i soci anche un vostrorappresentante d’eccezione, Luca Zaia, che è un apicoltore, lo sapete. È la prima associazione con unmigliaio di apicoltori, 23.000 e rotti alveari, organizziamo e non sto dicendo una fesseria, organizziamocome APAT Associazione Apicoltori in Veneto 380 occasioni di incontro l’anno, più di una al giorno. I nostriapicoltori hanno più di un’occasione al giorno in Veneto di ritrovarsi per la formazione, l’aggiornamento,ecc.

Il Museo di Apicoltura non ha molto visibilità in effetti, c’è qualcosa che dobbiamo ancora migliorare. Ledottoresse hanno iniziato un lavoro e speriamo che poi con l’aiuto di altre persone che cerchiamo dicoinvolgere di dare un po’ più di pubblicità a questa struttura, una proposta del Vice Sindaco che noivorremmo poi concretizzare era quella di proporre un concorso presso le scuole elementari sul tema: “Ape,apicoltura, ambiente”. Tutti voi sapete, l’ape e l’apicoltura legata all’ambiente da qualche anno, da quando siparla di collasso delle colonie d’api, sta prendendo l’opinione pubblica; certe cose noi riusciamo a scuotere illegislatore proprio perché c’è dietro un’opinione pubblica che si sta interessando al destino delle api. Lasolita frasetta, che non è di Einstein, ma che viene attribuita per dargli un po’ di ridondanza “se sparissero leapi…” in realtà, è vera. Viene attribuita a Einstein così, caspita, l’ha detto lui e non si discute, ma è vero!L’80% della frutta – Toni? – della verdura che abbiamo. Dopo, se mi permettete, do la parola anche a lui cheinsomma ha appena appena un paio di anni più di me, però di apicoltura ne sa di più..

SINDACA:

Assolutamente, certo.

DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

L’80% della frutta e della verdura che troviamo al supermercato è merito delle api, se spariscono le apidavvero c’è il deserto. In alcune zone, purtroppo… Va bene, la tiro troppo lunga, lasciamo perdere. Quindidobbiamo.. - Intervento fuori microfono

DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

Noi abbiamo una convenzione con Veneto Agricoltura per lo sfruttamento del Cansiglio, abbiamo vinto unbando per portare le api in Cansiglio. Perché? Perché non c’era gente che portava.. Allora, tra i cervi chesono una disgrazia, comunque la pensiate io, che pratico il Cansiglio, che lo pratico da 30 anni, e 30 anni faportavo le api, vi dico, i cervi stanno distruggendo il Cansiglio, chiusa la parentesi. Non ci sono più fiori…Ifiori della flora spontanea, il prato, dentro i recinti ci sono le mucche e non c’è.., fuori dai recinti ci sono icervi! Il deserto sta avvenendo, ma non importa. Piccola parentesi.

Noi dobbiamo sfruttare, quindi, la figura dell’ape, interessare di più i ragazzini soprattutto delle elementari,perché poi è da piccoli che cominciano ad essere … e soprattutto i ragazzini portano a casa l’informazione eportano a casa la curiosità, e la curiosità è la prima cosa che porta alla laurea, è la curiosità che porta allaconoscenza.

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Abbiamo comunque una quarantina, 40 – 50 personaggi, non solo dall’Italia, dalla Francia, dall’Austria edalla Slovenia. Io mi fermo, perché sennò di solito quando parlo a proposito di api dico: verso l’unafacciamo un break, ma non è il caso. Scusatemi se sono prolisso. Mi fermo e lascio la parola a ToniPerissinotto, però tra lo scherzo e il reale vi dico, dico alla Sindaca: se ritenete opportuno, noi siamodisponibili mezzora, un’ora, dieci minuti a parlare di api al Consiglio e al pubblico. Siamo sempre disponibiliquando si parla di api. Adesso, se permettete, vorrei dare la parola a Toni Perissinotto. PRESIDENTE: Sì, prego prego. SIG. PERISSINOTTO ANTONIO – FONDATORE MUSEO APICOLTURA: Buonasera a tutti. Io sono Antonio Perissinotto, vi è già stato detto, sono fondatore del Museo di Apicoltura el’ho anche costruito praticamente. Al momento il mio compito è quello di far conoscere l’importanza che hal’ape nel tessuto sociale, che cosa fa, e perché bisogna salvaguardarla. Comunque vi voglio dare anchealcuni dati riguardo al Museo. Il Museo è pubblico e primo in Italia, questo si sa, un dato su tutti:l’esposizione totale degli elementi che sono presenti al Museo ammonta a 165 elementi, per cui ci sono unasessantina di arnie, 40 bugni rustici. I bugni rustici sono quei contenitori di api che sono fatti o con un troncod’albero, con della paglia o con del vimini, dove, però, l’apicoltura non si potrebbe fare in maniera moderna,lo era necessario un tempo praticare apicidio per poter pressare i favi ed estrarre il miele. C’è una bibliotecacon 900 libri e riviste e un gran numero di quadri, macrofotografie, oggetti artistici e altri.

Vi posso dare anche alcuni dati per esempio su quello che riguarda l’apicoltura in Italia. Ci sono circa 75.000apicoltura con un totale di 1.100.000 alveari. I prodotti dell’alveare danno un introito di circa 20 milioni dieuro, mentre, invece, i prodotti derivanti dal servizio di impollinazione ammontano a 2 miliardi di euro, e iprodotti per le specie spontanee, cioè l’erba, quella sui prati, i fiori, quella che si produce il foraggio che poidiamo da mangiare alle nostre bestie e dalle bestie, dalle vacche, capre e quant’altro ci danno la carne e illatte che è elemento essenziale per il sostentamento della popolazione.

Questo servizio di impollinazione il 90% è dato dalle api, quindi qui penso bisogna fare una nota di plausoagli apicoltori, perché viste le condizioni dell’agricoltura le api selvatiche, quelle che non hanno unconduttore, sarebbero destinate a morire perché hanno bisogno di cure e di protezione ovviamente. Quindi,un terzo della alimentazione mondiale, umana, dipende dagli insetti pronubi. Quindi dovete sapere che senon ci fossero gli insetti pronubi, bisognerebbe aumentare del 42% la superficie coltivata per avere ilsostentamento, per far sopravvivere tutta la popolazione mondiale.

Tanto per dire, secondo le stime FAO, nelle cento colture da cui dipende il 90% della produzione mondiale dicibo, 71 sono comunque legate all’impollinazione delle api. Si calcola che in Europa ben 4.000 speciediverse di colture crescano grazie a questi insetti ronzanti, l’84% delle 264 specie esistenti. Allora, unacuriosità che spesso ci domandano i visitatori e i bambini in particolar modo, che sono un po’ curiosi e anchecon delle domandine un po’ pungenti a volte: un alveare con 30.000 api bottinatrici.. le api bottinatrici sonoquelle api che escono dall’alveare e vanno a visitare i fiori e a raccogliere il nettare, il polline, la propolieventualmente se serve, e anche l’acqua… allora, un alveare con 30.000 api, dicevo, può visitare 225.000fiori in una giornata, quindi sono tanti; può spaziare tanto quanto una superficie corrispondente a circa 4.000campi di calcio, quindi fanno circa 300.000 voli per un totale di 150.000 chilometri, quattro volte il giro dellaterra. Sappiamo – io che faccio da guida al museo – c’è molta incomprensione, non c’è conoscenza del ruoloimportante che svolge l’ape. Tutti i visitatori o quasi tutti ci chiedono: ma l’ape cosa fa? L’ape punge - laprima cosa che mi dicono - quindi fa male. Qualcuno dice: fa il miele, ma poi ci dice: ma come fa atrasformare il polline in miele? Ovviamente questo è scorretto: il polline non si trasforma, è il nettare che

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viene trasformato in miele. Le api raccolgono il loro nettare, lo immagazzinano provvisoriamente nella saccamelaria o ingluvie, lo trasportano all’alveare e da lì comincia l’operazione di trasformazione da nettare checontiene l’80% circa di umidità di acqua e avviene una liofilizzazione e una aggiunta di enzimi naturali cherendono unico l’alimento miele. Badate bene: il miele è un ottimo alimento, non è una medicina, ha una partedi qualcosa di medicinale perché al suo interno contiene la propoli, la propoli contiene sette principi attivi diantibiotico, è per questo che qualcosa riesce a farci curare. Vi ho già detto dei fiori.. DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

Antonio, non vengono più al Museo se gli dici tutto adesso.. Se gli dici tutto adesso, non vengono più alMuseo..

SIG. PERISSINOTTO ANTONIO – FONDATORE MUSEO APICOLTURA:

Va bene, comunque è opportuno venire al Museo perché… Allora, vi spiego come avviene, se posso, unavisita al Museo: si accolgono i visitatori ovviamente e le scolaresche, vengono fatti accomodare in AulaMagna, c’è una proiezione di una cinquantina, 60 slide con relativa spiegazione, si parte già dal tempo dellanascita dell’ape che risale circa a 60 milioni di anni fa, che allora non era proprio un’ape, era un’ape vespache è passata dalla dieta carnivora alla dieta vegetariana, per cui le vespe già possiamo considerarle unnemico delle nostre api, perché le mangiano, le prendono al volo.

Poi, è avvenuta la trasformazione, era dapprima un’ape solitaria, dopodiché ha formato la famiglia, ci haimpiegato altri 25 – 30 milioni per formare la famiglia, quella famiglia che noi conosciamo adesso che èformata da un’ape regina, da circa 60 – 70.000 api fra operaie, guardiane di casa e api bottinatrici, e alcunemigliaia di fuchi che hanno il loro compito principale che è quello di fecondare le api regina quando vanno involo di fecondazione che sono le api nuove, quelle che vanno a sostituire le vecchie api che non sono piùproduttive, non sono più vigorose, non hanno più la capacità di mantenere legato l’alveare, perché l’aperegina è quella che dà gli ordini attraverso i suoi feromoni, comanda, dà gli ordini di cosa devonoraccogliere, cosa serve, se accudire le larve o che cosa fare.

Ecco, questa qua è la composizione media di un nostro alveare. Poi una domanda curiosa che ci fanno ibambini: ma come mai la regina ha il colore sulla schiena e lo cambia ogni anno? No, la regina non cambia ilcolore, il colore glielo mette l’apicoltore. Siccome c’è una convenzione internazionale che prevede che arotazione ci sono cinque colori: giallo, bianco, verde, rosso e blu e praticamente è la loro carta d’identità.Allora l’apicoltore, che ha una regina nuova, la conosce, la prende e ci mette il colore dell’anno. Quest’anno,se non sbaglio, è il giallo, l’anno scorso era il verde, quindi se io vado in qualsiasi parte del mondo gliapicoltori corretti, specialmente i commercianti, posso sapere visitando un alveare se quella regina è vecchia,nuova, di che anno è, e quella è la madre di tutte le api, di tutti i componenti dell’alveare.

Mi fermo, sennò mi dicono che non vengono più a vedere.. Quando prendo la velocità non riesco... Per cui viringrazio di avermi ascoltato. - Applausi

PRESIDENTE: Ringrazio, quindi, il signor Perissinotto e il Presidente Dal Colle e diamo la parola alle dottoresse Cescon eDotto, prego. DOTT.SSA CESCON LAURA:

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Buonasera. Io sono Laura Cescon. DOTT.SSA DOTTO FRANCESCA: Francesca Dotto, buonasera a tutti. DOTT.SSA CESCON LAURA:

Allora, all’interno del Corso di management e dei servizi educativi e formazione continua, che è il nostrocorso di laurea magistrale, ci è stato richiesto appunto all’interno del Corso Tecnologia e Ambiente dellaformazione continua, di andare a valorizzare una struttura museale quale patrimonio culturale del territorio… - Intervento fuori microfono DOTT.SSA CESCON LAURA:

Benissimo. Allora, all’interno, appunto, del nostro corso di laurea magistrale, in coordinamento e gestionedei servizi educativi visto che siamo due educatrici professionali, il Corso è Management dei ServiziEducativi e formazione continua, quindi all’Università di Padova, e noi siamo nella sede didattica di Rovigo.All’interno, appunto, del corso Tecnologia e Ambiente della formazione continua ci è stato chiesto di andarea valorizzare una struttura museale quale patrimoniale culturale del territorio di Treviso e noi abbiamo,appunto, scelto il Museo di Apicoltura Guido Fregonese facendo comunque una sorta di ricerca e capendoche era un museo molto importante della zona. Quindi, ci è stato chiesto di andare a modificare una voceWikipedia già esistente e in collaborazione con i vari Enti e associazioni della zona a pianificare, organizzareun evento pubblico per andare a valorizzare questo aspetto.

Quindi, l’abbiamo pianificato, l’abbiamo comunque reso noto tramite i nostri social network e abbiamo fattoquesta sorta di presentazione il giorno 27 gennaio. Qui abbiamo già parlato di che cos’è il Museo, hanno giàdetto tutto il signor Dal Colle e anche il signor Antonio. Abbiamo avuto la possibilità di fare un’integrazionesia col Comune di Oderzo, che ci ha aiutato soprattutto nella stampa dei volantini, che sono stati distribuiti invari luoghi della zona, per esempio in Consorzio e comunque in vari negozi, e abbiamo fatto una breve visitaguidata con guida il signor Antonio Perissinotto, durante questa giornata alla quale hanno partecipato una 5^elementare di Piavon di Oderzo e anche altri utenti, anche ai ragazzi disabili, di una comunità Ca’ Rosa diMogliano Veneto, quindi c’è stata una grande partecipazione per andare a incentivare comunque questolavoro e fare una collaborazione. Adesso lascio la parola anche alla mia collega Francesca.

DOTT.SSA DOTTO FRANCESCA:

Concluderei dicendo, appunto, che questo lavoro tramite il nostro corso universitario ci ha permesso diintegrare una voce già esistente nel portale di Wikipedia “Museo di Apicoltura Guido Fregonese”, quindiandando un po’ ad integrare alcune nozioni, sia storiche, sia legate alla struttura del museo per, appunto,incentivare la possibilità di conoscere il museo ed effettivamente portare una collaborazione, una conoscenzadel patrimonio del nostro territorio. Queste sono alcune immagini della pagina Wiki che abbiamo integrato eche è possibile visitare in internet. Terminerei, appunto, ringraziando tutte le persone che ci hanno aiutato arealizzare questa visita guidata, questo evento e speriamo possa continuare la collaborazione col Museo.Grazie.

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- Applausi

DOTT.SSA CESCON LAURA:

Dico solo un’ultima cosa, che abbiamo dimenticato. Come appunto ricordava prima anche il Presidente,verrà fatta una collaborazione con le scuole, stiamo un attimo lavorando per capire come organizzare almeglio, abbiamo già scritto anche alla Dirigente delle mail per capire come fare questa sorta di progetto conle scuole, questa sorta comunque di concorso di pittura per andare a incentivare la collaborazione con dellescuole della zona insomma.

SINDACA:

Ringrazio tutti i partecipanti per la esauriente e interessante spiegazione. ASS. SARRI: Io volevo solo aggiungere un aspetto più che tecnico umano. Credo si sia percepito, ed ecco perché a volte lestrutture e le iniziative funzionano, perché dietro c’è una squadra che ha una passione incredibile, perché senon li fermiamo sarebbero ancora qua che illustrano tutto il museo, perché poi per chi lavora io ritengo chesia anche doveroso un principio di gratificazione. Per cui suggerisco a tutti i Consiglieri, minoranza,maggioranza, a prescindere, una visita al Museo per poter entrare proprio nel merito, capire e promuovere,perché.. SINDACA: Potremmo organizzarla insieme. ASS. SARRI: Possiamo organizzarla insieme, Giunta e Consiglio, per poter promuovere, perché poi più ampia è lapromozione, più è conosciuto e più la struttura sta in piedi e magari arrivano anche nuove leve che possonocontinuare a collaborare e costruire anche un percorso a lungo termine. Ringrazio anche le dottoresse,perché da un’idea nata nella presentazione di questa pagina, buttata lì intanto per confrontarci un attimo conla collaborazione con le scuole, ne è nato lo spunto per poter mandare le mail alle scuole, verificare,probabilmente adesso nella pausa scolastica un po’ si è tutto fermato, ma sicuramente riprenderà il lavoro trale dottoresse, la scuola e il museo per riuscire a costruire questo progetto. Perché logicamente il compitodell’Amministrazione è dare l’input, poi loro sono brave e costruiamo tutto insieme. Per cui ringraziovivamente e poi l’interpellante se vuole aprire il dibattito. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio intanto Laura Cescon e Francesca Dotto per il loro intervento a nome di tutto il Consiglio. Do laparola alla Consigliera Damo per la replica. Prego. CONS. DAMO:

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Grazie Presidente. Io apro il dibattito su suggerimento anche del Vice Sindaco e vi ringrazio dell’esposizioneche avete fatto, la conoscenza non è mai troppa, quindi è stato molto interessante. Datemi atto però che, dalpunto di vista amministrativo, avendo io ricevuto la convenzione da parte dell’Amministrazione, che è statastipulata fra voi e la maggioranza, vorrei chiedervi alcune indicazioni, perché naturalmentel’Amministrazione eroga un contributo, poi voi come associazione fate anche un resoconto, unarendicontazione, ma non in termini di denaro, quanto mi piacerebbe che voi diciate il numero dei visitatori edelle visite guidate effettuate, se avete magari questo dato mi farebbe molto piacere anche proprio per capirese strada facendo c’è un’evoluzione, un miglioramento ed è importante dal punto di vista amministrativo.

Per chiudere il mio intervento, sempre ringraziandovi, vorrei darvi un suggerimento se lo volete accogliere,perché guardando... Allora, intanto abbiamo capito anche il lavoro delle dottoresse finalizzato alladivulgazione e, quindi, alla pubblicità, però mi chiedo come mai nel sito del Comune l’APAT non comparecome associazione, quindi vi darei un suggerimento insomma di inserirlo e, viceversa, nel sito dell’APATvedo l’indirizzo dove siete localizzati, ma non presso il Museo dell’Apicoltura, cioè anche da pubblicizzarein quel senso la sede all’interno di una struttura che è il museo. Questi suggerimenti ci sentiamo di darvi, egrazie per le risposte che darete. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Damo. Do la parola al Presidente Dal Colle, prego. DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA: Allora, con il contributo del Comune, prima ho accennato, ma non ho dato i numeri, do i numeri adesso,dunque intanto 11 incontri; 11 incontri con 70 persone sono 770 persone che accedono all’informazione,all’aggiornamento della formazione; 120 – 130 persone sono quelle che partecipano al convegno; unaquarantina sono gli adulti che dall’Italia, dalla Francia, dall’Austria e dalla Slovenia sono transitati, sono statiaccolti da Toni Perissinotto per la visita vera e propria del Museo. Una quarantina di cittadini del Comune diFregona e limitrofi in un’altra occasione in un unico gruppo, perché sono stati accompagnati dall’autore dellascultura che c’è all’esterno del Museo, che è uno scultore di Fregona. Poi, ci sono state tre scolaresche e unpulmino, di cui accennava prima, della zona di Carbonera, ragazzi con difficoltà, handicap, qualcosa delgenere. Sì, lo dicevo prima, certo, il Museo e la disponibilità nostra potrebbe accogliere molte più persone, èper questo che adesso con il Vice Sindaco si pensava di iniziare un tamtam, un qualcosa, ne accennavo primale due giovani dottoresse… Sì, lo riconosciamo come una carenza, c’è troppa poca gente che sfruttal’esperienza di Toni Perissinotto e quelle centinaia di capolavori esposti al Museo. PRESIDENTE: Ringrazio il Presidente Dal Colle. Do la parola al Vice Sindaco Sarri. Prego. ASS. SARRI: Entro un attimo nel merito. Diciamo che da parte del Presidente ogni anno fanno un lavoro eccellente, perchéad inizio anno presentano un preventivo diciamo di spesa e con una scaletta ben definita su incontri e tuttoquello che fanno, e a fine anno difficilmente vanno a uscire da questa scaletta economica, primo con i limitieconomici che ci sono, ma soprattutto questo dimostra una buona pianificazione.

In merito al sito adesso stiamo lavorando per dare le credenziali del sito, del museo, in modo che anche conla collaborazione delle ragazze si possa riprendere in mano e aggiornarlo. Va sottolineato anche un altro

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aspetto, che quando ci sono dei volontari che lavorano all’interno di un’Associazione e soprattutto chemantengono in piedi una struttura, come il Museo di Apicoltura, a me hanno insegnato che vanno stimolati evanno promossi, perché se iniziamo quel poco volontariato che abbiamo anche un po’ a spingere nelpretendere magari questi si stancano e dicono “va bene, che lo faccia un altro!” Per cui, dal mio punto divista la positività è fondamentale.

Teniamo presente che il Museo è nato nel 1996 ed oggi mi sembra, se non vado errato, è la prima volta chevenite in Consiglio ad illustrare un po’ l’operato del Museo con una convenzione aggiornata il 1° gennaio2017. Quindi, da parte dell’Amministrazione stiamo facendo dico il massimo.

PRESIDENTE: Do la parola alla Sindaca. Prego. SINDACA: La Consigliera Damo mi pare dicesse che non c’è il link di rimando nel sito nostro, del Comune, e potremmosenz’altro provvedere. Vero, Lara? Nessuno problema. Avevamo avuto la stessa idea: se manca il link dirichiamo, senz’altro provvederemo. PRESIDENTE: Ringrazio la Sindaca. Do la parola al Consigliere Battel, Capogruppo del Partito Democratico Oderzo SonoIo. Prego. CONS. BATTEL: Grazie Presidente, buonasera a tutti. Ringraziamo anche noi naturalmente il Presidente Dal Colle e il signorPerissinotto. Ci fa molto piacere, e lo abbiamo anche percepito con la nostra esperienza personale, che ilmondo dell’apicoltura stia ottenendo dei riconoscimenti, sta risvegliando la sensibilità. Personalmente hodegli ex allievi che fanno gli ingegneri e fanno gli apicoltori, ingegneri informatici, ho degli amici difamiglia, e questo è uno di quelli da cui mi rifornisco, so che il prodotto è molto buono, so che, diciamo,anche il volume della produzione e la quantità sono importanti, e dietro ci sono realtà di questo tipo dellequali noi ci impegneremo, come dire, a sostenere lo sviluppo.

Una cosa solo: mi piacerebbe sapere, ma magari a margine, data la facoltà, il tipo di corso di laurea chestanno percorrendo le dottoresse, da quanti anni esiste se ci sono prospettive di occupazione nel campospecifico per il quale vi siete formate, ma forse andiamo un po’ fuori dall’argomento, questa è una curiosità,come dire, da operatore scolastico. PRESIDENTE: C’è la Consigliera Damo che mi fa segno che siamo fuori argomento, ma comunque sicuramente a marginepotrà… - Intervento fuori microfono

PRESIDENTE:

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Ringrazio il Consigliere Battel. Do la parola al Consigliere Dalla Nora, Capogruppo di Scardellato Sindaco.Prego. CONS. DALLA NORA: Grazie signor Presidente. Anche noi del Gruppo Scardellato Sindaco ci complimentiamo e ci congratuliamocon l’Associazione Apicoltori per il lavoro svolto. Sicuramente la passione che ci stanno mettendo nelrealizzare un museo, seguire tutte le attività sicuramente darà i suoi frutti, ci vorrà tempo sicuramente, peròdarà i suoi frutti. Io sono tra quelli che l’unico incontro che ha avuto con un’ape è stato doloroso, per cuiverrò a vedere, seguirò il consiglio del Vice Sindaco e parteciperò volentieri alle visite. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Dalla Nora. Do la parola al Consigliere De Blasis, Capogruppo del Movimento 5Stelle. CONS. DE BLASIS: Grazie Presidente. Mi unisco ai ringraziamenti per l’esposizione appassionata. Faccio solo una domanda alsignor Perissinotto, se nella vostra attività in questi ultimi anni vi siete resi conto o avete fatto o state facendoqualcosa per capire, conoscere meglio quelli che sono gli effetti nel nostro territorio dei vari trattamenti cheimplicano poi, appunto, per cui sono stati anche messi sotto accusa riguardo anche alla grande diciamo, così,distruzione in massa di diversi numeri di api. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere De Blasis. Do la parola al Presidente Dal Colle. Prego. DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

Ha toccato un punto... Dunque, noi siamo partiti tanti anni fa.. Allora, il problema è molto semplice: unavolta si adoperavano quintali di insetticida, adesso bastano microgrammi e sono delle bombe esageratamenteeccessive per quello che si vuole combattere. Recentemente l’Unione Europea ha definitivamente sospeso itre principali neonicotinoidi che sono quelli che non fanno morire l’ape dentro l’alveare come i classicipesticidi che usavano in agricoltura, che so, il DDT o cose del genere. I neonicotinoidi interferiscono sulsistema nervoso dell’ape, quindi l’ape esce dall’alveare e anziché ritornare si disperde, si perde. Adesso misecca anche un po’ ripetere per la seconda volta il nome di Luca Zaia, ma è stato il primo, a dire la verità, chedopo anni di Ministri, di tutti, Verdi, Destra, Sinistra, di tutto abbiamo avuto, e si continuava a insistere sullapericolosità dei concianti, del mais a base di neonicotinoidi. Siamo riusciti finalmente, anche perché, perfortuna, a Luca Zaia sono morti quei tre pochi alveari che aveva, gli sono morti, per fortuna! Allora si èsvegliato anche lui, ci ha dato una mano e per primo ha sospeso… Per primo ha sospeso i concianti, poiGalan li ha riconfermati, dopodiché l’Unione Europea ha dovuto intervenire e nessuno poi anche dei Governisuccessivi ha potuto tornare indietro e reinserire l’autorizzazione al neonicotinoide. L’Unione Europea – èquestione di mesi, pochi mesi fa – li ha sospesi definitivamente, quelli erano i prodotti principali.

Poi, un’altra cosa che è bene dire: una volta, 30 anni fa, mi ricordo, mio papà aveva il problema con ifruttiferi, chi aveva i frutteti. Dieci anni fa è cominciato il problema con il mais, il mais adesso sta appunto

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risolvendosi il problema, e sapete, l’avete già intuito, qual è il problema attualmente? Quello che si stasviluppando eccessivamente: il vigneto. Abbiamo mi pare il 5 - 6% nel Veneto di vigneto a conduzionebiologica, il resto è convenzionale; quando voi vedete – è inutile che stia qua, lo sapete anche voi – i filarigialli, bruciati, e poi soprattutto pratiche da incoscienti. Quando si fa un trattamento sul vigneto e si spruzzaun pesticida nel vigneto, le api non vanno nel vigneto, vanno nel fiori sottostanti. C’è una legge regionale,nazionale, tutte le leggi parlano di sfalcio prima dei trattamenti sui vigneti.

Purtroppo alcuni agricoltori - purtroppo - se ne dimenticano, quindi le api muoiono non tanto perché vannonell’uva, nel frutto, ma perché vanno nei fiori sottostanti. Una semplice accortezza dell’agricoltore nellosfalcio sottostante eviterebbe mortalità di api, morie di api. Ogni anno si perdono dal 30 al 40% degli alveari,non solo in Veneto, ma in tutta Italia. Dipende dalla sensibilità… Adesso non voglio mica farne unaquestione di.. Guardate, sinceramente, io ho fatto il nome di un personaggio politico, però non la mettoneanche.., non è questione secondo me.. È il discorso di prima: piove, governo ladro! Possiamo riferirloanche a questo, è la sensibilità individuale delle persone, c’è la persona, l’agricoltore onesto che sa che si stamartellando da solo, quando fa il trattamento con pesticidi senza sfalciare sotto si sta danneggiando da solo, èl’informazione che manca. Quindi, non dipende neanche dalla politica o dalle indicazioni, dipende propriodalla carenza di informazioni che hanno. Per fortuna negli ultimi anni si sta un po’ svegliando l’opinionepubblica che ci aiuta in questo. Grazie a voi. PRESIDENTE: Ringrazio il Presidente. Do la parola al Consigliere Spinacè della Lega Nord. Prego. CONS. SPINACÈ: Grazie Presidente. Come Consigliere della Lega Nord, sostengo da appassionato, senza essere possidente,però appassionato della natura, dell’agricoltura e alla salvaguardia di tutte quelle piccole… non piccole.., chestiamo vivendo in questo periodo, proprio eventi atmosferici che stiamo.., e specialmente l’ape penso che siauna delle basi perché ho visto coltivatori con frutteti che hanno dovuto ricorrere a chiedere per piacerealveari per impollinare i kiwi, per impollinare certe colture.

Per cui sostengo e bisogna cercare di incrementare con tutta la forza e proprio dai giovani, perché dai giovanientra il concetto del buon senso, perché se non esiste abbiamo perso dei grossi valori e se non andiamo adinnestare nei giovani una cultura in campo rischiamo veramente di distruggere qual è la natura, il sensodell’agricoltura, dell’apicoltura e di tutto il sistema ecologico. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Spinacè per il suo intervento. Non vedo altre richieste, per cui a questo puntoringraziamo ancora una volta il Presidente Dal Colle, il signor Perissinotto, le dottoresse Laura Cescon eFrancesca Dotto per il lavoro fatto e per quello che continueranno a fare per il nostro museo. - Intervento fuori microfono PRESIDENTE: Sì, prego. DAL COLLE - PRESIDENTE MUSEO APICOLTURA:

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Concludo. A questo punto rinnovo – lo faccio – mi permetto di rinnovare l’invito che ha fatto la Sindaca:siete invitati tutti, Consiglio, tutti, e spero anche la cittadinanza, organizzeremo qualcosa, a una visita guidataal Museo e vi parleremo sia del Museo delle strutture, di quello che c’è, però vi romperemo anche con ildiscorso delle api. Di solito io dico qualche parola sul meraviglioso percorso di una goccia di miele. Graziecomunque dell’opportunità. PRESIDENTE: Grazie a voi.

PRESIDENTE: Ovviamente trattandosi di un’interpellanza non c’è votazione, possiamo procedere con il secondo puntoall’ordine del giorno.

PUNTO 2° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «VERIFICA DELLA PERMANENZA DEGLIEQUILIBRI DI BILANCIO».

PRESIDENTE:

Do la parola all’Assessore Lorenzon. Prego.

ASS. LORENZON:

Buonasera a tutti anche da parte mia. Allora, cercherò di essere più che breve, sintetico. L’argomentoriguarda, appunto, la verifica della permanenza degli equilibri di Bilancio. Sappiamo che una volta all’anno,e attualmente entro il 31 di luglio, l’Assemblea consiliare è chiamata a deliberare sulla persistenza degliequilibri di Bilancio, equilibri che riguardano gli aspetti finanziari della gestione di competenza, la gestionedi cassa, la gestione dei residui. Preciso che, naturalmente, la verifica degli equilibri, cioè il monitoraggioche il Bilancio sia in perfetto equilibrio, è costante, specificatamente fatta da parte dell’Ufficio Finanziario,soltanto che, appunto, formalmente è necessario fare il passaggio in Consiglio Comunale perché questovenga dimostrato e il Consiglio stesso approvi l’operato.

La procedura consiste, appunto, nel calcolo, nella predisposizione di una serie di parametrifondamentalmente matematici che sono stati sottoposti appunto alla vostra attenzione dai quali, appunto, sievince sostanzialmente che il Bilancio allo stato attuale non comporta, non porta con sé nessuno elemento disquilibrio neppure limitato.

Un’unica precisazione che avevamo anticipato in sede di Commissione Consiliare, considerata naturalmentela diversa tempistica per quanto riguarda entrate e uscite in termini di accertamento ed entrata da un lato, eimpegno e spesa dall’altro, è chiaro che il confronto nel primo semestre delle entrate correnti rispetto allecorrispondenti uscite correnti dimostra sostanzialmente che c’è una carenza delle entrate rispetto alle usciteche continuano nel loro normale divenire, perché, come sappiamo, la maggiore entrata che riguarda ilBilancio è quella tributaria, di TASI e di IMU, che sostanzialmente devono passare attraverso il versamentoda parte dei contribuenti che aveva scadenza 16 giugno, la rendicontazione e la successiva imputazione a

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Bilancio. Cosa che, naturalmente, comporta del tempo materiale, tecnico, e da qui per questo appunto è statoriportato proprio a pagina 2 la precisazione, ma questo non è per nulla sintomo di squilibrio.

Ripeto, vi sono una serie di indicatori su alcuni aspetti del Bilancio e, non ultimo, la verifica del rispetto diuna serie di spese che varie normative hanno limitato nel corso del tempo e nel corso degli anni e anche perqueste naturalmente il Bilancio di Oderzo è perfettamente in regola. Io mi fermo qui e eventualmente lasciola parola per domande o quant’altro. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Lorenzon per l’illustrazione e dichiaro aperta la discussione. Non ci sono richieste diintervento... Sì. Do la parola alla Consigliera Zaia della Lega Nord. Prego. CONS. ZAIA: Grazie e buonasera a tutti anche da parte mia. Benvenuto anche al nuovo Segretario che abbiamo piacere diconoscerlo e vederlo. Allora, la verifica degli equilibri di Bilancio è un provvedimento di controllo, quindi,come ha detto anche l’Assessore Lorenzon, non presentando né disavanzi né debiti fuori Bilancio e nessunasituazione di squilibrio ovviamente avrà l’approvazione di tutti. Però, diciamo, desidero cogliere l’occasionepiù che altro per stimolare Sindaca, Assessori e anche con il contributo del nuovo Segretario ad invitare iresponsabili dei diversi uffici interessati a accelerare le procedure di spesa per il secondo semestre, in modoche tutti i programmi di spesa previsti vengano effettivamente effettuati, e allo stesso tempo a monitorare conattenzione in modo che eventuali risparmi di spesa possano essere riutilizzati sempre dell’anno in corso perbeni e servizi per l’utilità in modo che vada il meno possibile in avanzo di amministrazione, quindi una notain questo senso. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Zaia per il suo intervento. Non vedo altre richieste, quindi possiamo procedere allavotazione. Favorevoli? Contrari?

Voti favorevoli: n. 9Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: n. 4 (Battel, Bucciol, Damo, De Blasis)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE:

Passiamo ora al terzo punto all’ordine del giorno.

PUNTO 3° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «“REALIZZAZIONE DELLA ROTATORIA LUNGO LAS.R. 53 POSTUMIA AL KM. 84+050 IN LOCALITA’ RUSTIGNE’” – APPROVAZIONEPROGETTO DEFINITIVO E ADOZIONE VARIANTE PARZIALE AL PIANO DEGLIINTERVENTI AI SENSI DELL’ART. 17 DELLA L.R. N. 11/2004 S.M.I.».

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PRESIDENTE:

Do la parola all’Assessore Artico. Prego.

ASS. ARTICO:

Buonasera Consiglieri e Consigliere. Presentiamo questa sera il progetto definitivo della rotatoria diRustignè, in realtà è la rotatoria all’intersezione tra il rettifilo della SR53 che collega Oderzo a Ponte diPiave, con la Strada Comunale Via Comunale di Faè e Via Comunale di Rustignè. Questa intersezione a rasostoricamente ha determinato notevoli problematiche in merito all’incidentalità, per cui questaAmministrazione l’ha inserito nel programma di mandato e ha subito perseguito tutte le strade atte sia aottenere l’autorizzazione da Veneto Strade, in quanto l’opera non era programmata, non era prevista e nonera inserita all’interno del P.I. comunale, sia per ottenere i finanziamenti.

Nel 2016 fu predisposto un progetto preliminare prodromico alla richiesta alla Regione del Veneto di uncofinanziamento che la Regione individua in 70.000 euro, per cui anticipo il costo totale dell’intervento di420.000 euro è coperto per 70.000 euro da risorse regionali, mentre i rimanenti derivano da risorse comunali,prevalentemente oneri di urbanizzazione.

Se vediamo la configurazione attuale dell’incrocio, come vediamo, è un incrocio a raso tra due lunghirettilinei, per cui con notevoli pericolosità e oltre a questo Veneto Strade ha imposto al Comune di Oderzo dimettere in sicurezza non solo l’intersezione, ma tutta l’area tra la zona industriale e l’incrocio, questo perchélungo la SR53 si sviluppano diverse attività commerciali o artigianali. Per cui, se andiamo a vedere lasituazione, abbiamo una configurazione tale per cui ancorché vietato dal Codice della Strada, l’utente tendead effettuare degli attraversamenti pericolosi della sede stradale per entrare nelle varie attività esistenti,pizzeria e altre attività diciamo legate all’autofficina non più aperta, purtroppo, e la concessionaria dellaCitroen.

Per cui se andiamo a vedere la configurazione di progetto, come vediamo la realizzazione di questa rotatoriacon un raggio di dieci metri e i baffi di entrata tali da evitare che possa essere attraversata a velocità elevate,comprende anche la realizzazione di queste estese strutture, queste che vediamo, lungo la SR53 per evitare,appunto, gli attraversamenti non previsti dal Codice della Strada e che adesso vengono fatti in situazioniestremamente pericolose. Viene prevista anche una pista ciclopedonale, attualmente un marciapiede, suentrambi i lati sia per innescarsi con la futura estensione verso Faè, e sia per collegarsi e per metteresicurezza l’attuale pista ciclopedonale che arriva da Oderzo. Sono previste, inoltre, aree di sosta in sicurezzadell’autolinee degli autobus che servono, appunto, l’abitato di Rustignè e che seguono la linea Treviso –Portogruaro.

È da segnalare che è stata avviata la procedura per acquisizione delle aree, procedura espropriativa e aseguito di questa comunicazione sono arrivate due osservazioni: una da parte della ditta Narder, che è quievidenziata, che chiede cinque, focalizza cinque elementi: uno, lasciare invariato lo spartitraffico – questo –delimitante la pista ciclabile prospiciente l’accesso Narder e di non allungarlo verso la rotonda, questoprolungamento, che questo è imposto da Veneto Strade per ragioni di sicurezza, evitare di lasciare questivarchi aperti.

Prevedere un accesso più ampio al parcheggio Narder aumentandolo a 15 metri per favorire l’attività inessere e anche questo Veneto Strade ci dice che non è accoglibile per ragioni di sicurezza, perché èprospiciente alla rotatoria, per cui non possono essere accolti.

Richiede, inoltre, l’acquisizione al demanio della fascia di proprietà privata esterna alla recinzione, questa èl’attuale recinzione, questa è la pista ciclopedonale e questa è un’area che rimane compresa tra la pista

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ciclopedonale e la recinzione; è un’area privata, però non è funzionale al progetto della rotatoria, quindi nonviene accolta questa richiesta.

Viene, altresì, richiesta l’asfaltatura di tutta la porzione compresa tra la recinzione stessa e il limite diintervento progettuale, e anche in questo caso non essendo funzionale alla rotatoria non viene recepito e nonviene accolta questa osservazione.

Viene, invece, accolta l’osservazione di realizzare un semaforo a chiamata, questo per favorirel’attraversamento in sicurezza della Postumia in maniera tale da rendere accessibile e appunto in sicurezza lasosta delle fermate dell’autobus.

Oltre a queste osservazioni, ci sono state le osservazioni da parte della ditta Miotto, che è ubicata in questazona, che è interessata dalle procedure espropriative, che dovendo arretrare la piantagione a kiwi, chiede dimettere a dimora una siepe di lauro a schermatura della strada, questa indicata, e questa viene recepita. Percui oggi si chiede al Consiglio comunale di approvare il progetto definitivo e questo progetto verrà inseritofra le opere del Programma Triennale delle opere, che, quindi, comporta variante. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico per l’illustrazione. Dichiaro aperta la discussione. Do la parola alla ConsiglieraZaia della Lega Nord. Prego. CONS. ZAIA: Allora, circa un anno fa abbiamo fatto un Consiglio comunale in cui mi ero espressa dicendo che entro il2018 si sarebbe fatta la rotatoria su Rustignè e oggi ci siamo, quindi promessa mantenuta, obiettivo diprogramma realizzato a metà mandato, c’è chi questo obiettivo l’aveva indicato in due programmi elettorali ein dieci anni non ci è mai riuscito, quindi penso che oggi possiamo essere soddisfatti.

Allora, diciamo, questa è un’opera sicuramente importantissima per la viabilità e la sicurezza stradale, è unarotatoria di media dimensione e sappiamo che di sicuro è una rotatoria non troppo elevata, ma sicuramentenon sarà l’obbrobrio che ci troviamo di fronte al “Cash and Carry”, quindi sarà una rotatoria funzionale,efficace.

Preciso, anche a noi non piace molto – e personalmente - il baffo di prolungamento sull’asse verso nord dellaPostumia, però sappiamo che le normative sulla sicurezza hanno la priorità, quindi in un certo qual mododobbiamo accertarla e riteniamo che il progetto debba andare avanti, debba avere la conclusione nei tempipiù veloci possibili, per cui sicuramente noi approveremo il provvedimento. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Zaia. Do la parola alla Consigliera Damo, Capogruppo di Oderzo Sicura – CittadiniUniti. Prego. CONS. DAMO: Grazie Presidente. Oderzo Sicura – Cittadini Uniti si complimenta con l’Amministrazione per l’obiettivo cheandrà a realizzare, perché dà una risposta molto importante ad una viabilità critica che è quella che abbiamoappena visto. Desidero ricordare che questo era sì un obiettivo anche della precedente Amministrazione, la

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quale si è concentrata su diverse emergenze della viabilità di Rustigné. Non dimentichiamo la pista ciclabileche collega Rustigné ad Oderzo fino al sottopasso del Brandolini, non dimentichiamo il marciapiede che dalsemaforo di Via Postumia collega il centro. Era in programma anche la rotatoria, rotatoria che ha determinatol’esecuzione di un progetto preliminare, che, pero, non ha mai avuto l’approvazione di Veneto Strade, perchépresentava dei problemi. Quindi l’Amministrazione comunale precedente aveva in programma di fare anchela rotatoria e ha fatto anche gli altri progetti, ma, appunto, Veneto Strade ha presentato diverseproblematiche.

Non dimentico nemmeno che lo stesso Consigliere regionale Dalla Libera, appena è arrivato in Regione, si èadoperato e si è prodigato con l’Assessore De Berti per un ordine del giorno che andava a sensibilizzare laGiunta per un finanziamento di sostegno al Comune di Oderzo per la realizzazione della rotonda. Con questoobiettivo mi sembra che siano spariti tutti i semafori dalla viabilità principale di Oderzo, ne resta soltantouno che è quello in Via Masotti nell’incrocio con la chiesetta. Questo è un obiettivo che è stato cominciatodalla precedente Amministrazione e diamo atto della vostra realizzazione nel progetto e adessonell’esecuzione. Oderzo Sicura – Cittadini Uniti sosterrà sempre questo vostro progetto che state portandoavanti, perché va incontro ai bisogni della popolazione. Non intervengo nelle varie osservazioni che i dueprivati hanno presentato, perché poi ci sarà la votazione per ogni singola voce. Mi pare di aver capito così.Giusto? Bene. Grazie. PRESIDENTE:

Confermo.

- Intervento fuori microfono PRESIDENTE: Sì, non l’intervento per ogni singola... Ha capito la Consigliera Damo, si vota, la votazione è scandita, cisaranno otto votazioni senza ulteriori interventi.

- Intervento fuori microfono

PRESIDENTE: Ma non le era venuto neanche il dubbio, vero? Ringrazio la Consigliera Damo. Do la parola al Consigliere Battel, Capogruppo del Partito Democratico Oderzo Sono Io. CONS. BATTEL: Grazie Presidente. È proprio per una richiesta di chiarimento e per l’espressione di una perplessità su unadelle osservazioni, su due, in realtà. In particolare, perché l’asfaltatura richiesta no, e la siepe richiesta sì. Lasiepe richiesta. Una ditta richiede la piantumazione di una siepe, un’altra ditta richiede l’asfaltatura. È unaquestione di costi, cioè un tipo di intervento ha un costo sostenibile l’altro no? Ci sono delle ragioni diprincipio diverse? Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Battel. Do la parola all’Assessore Artico. Prego.

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ASS. ARTICO: Rispondo ad entrambe le osservazioni. Volutamente non l’abbiamo puntualizzato, però oggi noi oltre adapprovare il progetto, nella configurazione attuale, compreso i baffi, e ritengo che siano assolutamentenecessari, sono stati prescritti da Veneto Strade, ma sono assolutamente necessarie per evitare pericolosissimiattraversamenti. Ciò detto, noi adesso abbiamo che il P.I. 2, cioè quello editato, prevede questaconfigurazione dell’attraversamento, quindi non c’è nessuna previsione di realizzazione della rotatoria, anzi,questo ci ha comportato ulteriori defaticanti attività autorizzative, inoltre, di fatto, con Veneto Strade non erastata intrapresa alcuna procedura per l’ottenimento dell’autorizzazione. Quindi, noi oggi andremo anche afare questa variante urbanistica per inserire la rotatoria sullo strumento urbanistico.

Per quanto riguarda la collocazione della rotatoria sappiamo che la soluzione ottimale è quella di unarotatoria in asse, però è accettabile lo spostamento della rotatoria se, e solo se, i baffi di innesto verso larotatoria non sono tali per cui il rettifilo esterno sia al di fuori della circonferenza o in altri termini se la parteesterna della carreggiata non va ad impattare sulla rotatoria significa che praticamente lungo una via succedecome il “Cash and Carry”, nella realtà non ha effetto di rallentamento e questo risulta particolarmentepericoloso per il fatto che le due corsie hanno velocità di inserimento in rotatoria differenti. Se poi èparticolarmente disassata si creano quelle situazioni di incidentabilità particolarmente elevate.

La valutazione sulle osservazioni è stata fatta in questo senso: solitamente l’Amministrazione deve farsicarico delle problematiche segnalate da parte degli interessati, prova ne è che l’evidente necessità delsemaforo è stata immediatamente recepita. È da valutarsi, trattandosi di soldi pubblici, qual è il beneficio afronte dei costi, perché fare delle richieste è sicuramente molto semplice, farsi fronte dei carichi delle spese èun’attività che deve sempre porci la domanda: ma ho fatto l’interesse pubblico? Allora, acquisire un’area chenon è funzionale a una rotatoria, d’accordo, non è funzionale all’opera, in realtà, non è un vantaggio perl’Amministrazione, l’Amministrazione deve acquisire un’area al di fuori dell’area prevista dall’esproprio.

Tra le altre cose, andando fuori dal Piano particellare d’esproprio ci si espone poi ad altre problematiche, manon è funzionale, così come asfaltare una proprietà privata. Nella realtà, non dovrò mai intervenire inproprietà privata se non ci sono delle ragioni pubblicistiche. Se andiamo ad asfaltare un tratto di proprietàprivata senza nessuna ragione pubblicistica questo non è giustificato.

Diversa è la questione, ritengo, della siepe per due motivazioni: primo, perché con entrambi le parti si èraggiunto un accordo bonario che è sempre l’ottimale, si chiama procedura espropriativa, perché alla fineavviando la procedura espropriativa i costi di volturazione e trascrizione non ci sono, però l’accordo bonarioci permette di facilitare la realizzazione dell’opera. Ciò detto, la richiesta di mettere a dimora una siepe dimascheramento nell’ottica sia di favorire il proprietario, che si è reso disponibile, sia di dare unaconnotazione della rotatoria, risulta plausibile, per cui è stata accolta. Questa è la diversità tra le dueposizioni. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Do la parola alla Consigliera Paolin della Lega Nord. Prego. CONS. PAOLIN: Buonasera a tutti. Il mio intervento è solo per dare la disponibilità, quindi il voto favorevole per quantoriguarda il progetto, e naturalmente anche alle proposte che il Servizio Tecnico, che aveva diciamo scelto incoordinazione con Veneto Strade, perché queste proposte garantiscono sia un non impatto negativo perquanto riguarda i costi, sia garantiscono la sicurezza, anche se purtroppo magari non corrispondono alleesigenze dei privati. Grazie.

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PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Paolin per il suo intervento. Do la parola alla Consigliera Vendrame del GruppoScardellato Sindaco. Prego. CONS. VENDRAME: Buonasera a tutti. In maniera molto sintetica appoggio quello che ha appena detto la Consigliera Paolin e cicomplimentiamo come Lista Scardellato Sindaco con l’Amministrazione per il raggiungimento di questaimportantissima opera che sicuramente è a beneficio di tutti i cittadini di Oderzo, e non solo, visto l’ingentetraffico nella Strada Regionale 53. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Vendrame. Do la parola al Consigliere Battel, Capogruppo del Partito DemocraticoOderzo Sono Io per il suo secondo intervento. Prego. CONS. BATTEL: Non mi è del tutto chiara la differenza fra i due casi: il caso della siepe non configura precisamente unvantaggio per l’interesse pubblico, il vantaggio è stato il fatto che l’accordo è stato raggiunto più facilmentediciamo data la disponibilità dell’Amministrazione a proporre al Consiglio la piantumazione, di approvare lapiantumazione della siepe. Nell’altro caso? L’asfaltatura, non l’acquisizione della proprietà mi è più chiaro,ma l’asfaltatura, quindi una delle due osservazioni, non mi ricordo più se la terza o la quarta, non rientravanonell’accordo? Non si è sviluppato lo stesso tipo di dinamica? PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Battel. Do la parola alla Sindaca. Prego. SINDACA: Scusa, ma mi pare abbastanza evidente che in un’area limitrofa alla viabilità è preferibile una siepe oulteriore asfaltatura? Un’ulteriore asfaltatura oltretutto significa implementare la difficoltà anche deldrenaggio, a parte, così, dal punto di vista ambientale, uno preferisce una siepe o un po’ di cemento oasfalto? Poi date dei cementificatori ad altri! Sarà preferibile la siepe rispetto alla asfaltatura, ripeto, poil’asfaltatura in più significa minore drenaggio, quindi anche dal punto di vista idraulico peggiorativa, quindiveramente faccio fatica a capire come non si capisce la differenza tra il fatto che per il pubblico sia “unasiepe è un vantaggio per entrambi”, “l’asfaltatura è un vantaggio solo per il privato”, non è per noi, perchécosa ci importa a noi che sia asfaltata o no una proprietà privata?! Mentre una siepe di confine è un bene peril privato, ma anche per il pubblico, mi pare abbastanza semplice. PRESIDENTE: Ringrazio la Sindaca. Do la parola al Consigliere De Blasis, Capogruppo del Movimento 5 Stelle.

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CONS. DE BLASIS: Grazie Presidente. Mi sono inserito nel dibattito a due. Mi unisco un po’ ai complimenti per l’opera chesicuramente è un’opera necessaria, che credo eviterà sicuramente altri incidenti e snellirà credo anche queltraffico mattutino che spesso è presente in quell’area; quindi siamo favorevoli nel complesso dell’opera. IlConsigliere Battel mi ha anticipato su questa questione, è evidente che concordo con la Sindaca per quelloche riguarda la scelta, resta il fatto che c’è una discriminante sulle due questioni, non so se ci fosse chiestouna siepe anche di là probabilmente… se fosse concessa. Tutto lì. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere De Blasis. Do la parola alla Sindaca. Prego. SINDACA: Chiedo scusa, per esempio, la richiesta del semaforo è chiamata è stata accolta perché condivisibile, perchéd’interesse pubblico e ha costi ben più onerosi di una asfaltatura, però è di interesse pubblico, l’asfaltatura diun’area privata spiegami che interessi pubblici può avere e siccome i soldi sono pubblici…

PRESIDENTE: Ringrazio la Sindaca. Do la parola al Consigliere Battel, le ricordo che è il terzo intervento. Prego. CONS. BATTEL: Grazie Presidente. Approfitto per la dichiarazione di voto che sarà positiva sul complesso dell’interventoanche da parte nostra. Quell’area, di cui è richiesta l’asfaltatura, in questo momento è a prato.. È a prato? - Intervento fuori microfono

CONS. BATTEL: È in ghiaia. Va bene. Non mi sembra che la differenza sia così evidente, ma non importa. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Battel. Do la parola al Consigliere Spinacè della Lega Nord. Prego. CONS. SPINACÈ: Grazie Presidente. Vorrei rispondere ai due Consiglieri, in particolare al Consigliere Battel. A me sembra unagrande differenza per una famiglia che abita a 50 metri da una rotonda avere una siepe fonoassorbente e cheripara un po’ i rumori ad asfaltare, una pavimentazione inutile alla comunità. Grazie.

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PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Spinacè. Non vedo altre richieste di intervento, quindi a questo punto possiamoprocedere alla votazione. Come anticipato, si voteranno singolarmente le controdeduzioni dell’Ufficio alleosservazioni presentate, cinque dal signor Narder e una dai signori Miotto; poi si voterà la proposta didelibera nel suo complesso e poi, stante l’urgenza, voteremo anche per l’immediata eseguibilità delladelibera. Credo sia tutto chiaro, visto che era già stata anticipata.

Quindi prima osservazione, ovvero lasciare invariato lo spartitraffico attuale delimitante la pista ciclabileprospiciente all’accesso Narder e non allungarlo verso la rotonda, questa era la prima osservazione del signorNarder. La proposta dell’Ufficio è di non accogliere l’osservazione per le motivazioni di cui allecontrodeduzioni contenute nella proposta di delibera.Votiamo, quindi, per il non accoglimento della prima osservazione. Favorevoli? Contrari?

Votazione osservazione n. 1Voti favorevoli: n. 12Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: n. 1 (Damo)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE: Possiamo procedere alla seconda votazione. Seconda votazione relativa all’osservazione presentata dalsignor Narder con la quale chiede di prevedere un accesso più ampio al parcheggio portandolo ad almeno 15metri. La proposta di delibera è di non accogliere l’osservazione per le motivazioni di cui allacontrodeduzione contenute nella proposta di delibera. Votiamo, quindi, per il non accoglimento di questa osservazione. Favorevoli? Contrari?

Votazione osservazione n. 2Voti favorevoli: n. 12Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: n. 1 (Damo)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE: Passiamo ora alla terza votazione relativa all’osservazione presentata dal signor Narder con la quale chiedel’acquisizione al demanio della fascia di proprietà privata esterna alla recinzione. La proposta di delibera èdi non accogliere tale richiesta in quanto non vi è un interesse all’intervento pubblico. Votiamo, quindi, per il non accoglimento a questa terza osservazione. Favorevoli? Contrari?

Votazione osservazione n. 3Voti favorevoli: n. 12Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: n. 1 (Damo)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

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PRESIDENTE: Passiamo ora alla quarta osservazione presentata dal signor Narder con la quale chiede l’asfaltatura di tutta laporzione, compresa tra la recinzione stessa e il limite di intervento progettuale. La proposta della delibera èdi non accogliere tale osservazione, in quanto pur non sussistendo motivi tecnici di impedimentoall’accoglimento, si segnala che l’asfaltatura determinerebbe l’esigenza di riconsiderare il bilancio idraulico,inoltre ciò impatta negativamente sul quadro dei posti. Quindi, noi votiamo il non accoglimento di questaquarta osservazione del signor Narder. Favorevoli? Contrari?

Votazione osservazione n. 4Voti favorevoli: n. 9Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: n. 4 (Damo, De Blasis, Battel, Bucciol)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE: Passiamo ora alla quinta osservazione presentata dal signor Narder con la quale chiede di attrezzare con unimpianto semaforico a chiamata l’attraversamento pedonale. La proposta di delibera è per l’accoglimento diquesta osservazione, in quanto non sussistono particolari motivi preclusivi di tipo tecnico e la soluzione verràsviluppata nella progettazione esecutiva con adeguamento del quadro economico di spesa. Votiamo, quindi,per l’accoglimento di questa quinta osservazione presentata dal signor Narder. Favorevoli? Contrari?

Votazione osservazione n. 5Voti favorevoli: n. 13Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: nessunoConsiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE: Passiamo ora alla votazione della sesta osservazione presentata, la prima presentata dai signori Miotto, con laquale i signori Miotto chiedono di prevedere piantumazione sul bordo a sud del loro terreno di una siepe dilauro a schermatura dalla strada. La proposta è di accoglimento in quanto non sussistono particolari motivipreclusivi di tipo tecnico. Votiamo, quindi, per accogliere questa osservazione – e l’unica peraltroosservazione – presentata dai signori Miotto. Favorevoli? Contrari?

Votazione osservazione n. 6Voti favorevoli: n. 13Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: nessunoConsiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE:

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Ora votiamo, quindi, per la proposta di delibera nel suo complesso. Favorevoli? Contrari?

Voti favorevoli: n. 13Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: nessunoConsiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

Stante l’urgenza della delibera pongo in votazione l’immediata eseguibilità.

Voti favorevoli: n. 13Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: nessunoConsiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE:

Possiamo passare ora al quarto punto all’ordine del giorno.

PUNTO 4° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «MODIFICA ACCORDO PUBBLICO PRIVATO – APP N°14 EX ART. 6 L.R. 11/2004, AMBITO DI VIA DELLO SCOUTISMO – DITTA SAN BORTOLOS.R.L. E SIGG.RI CORTE-FADEL – APPROVAZIONE VARIANTE AL PIANO DEGLIINTERVENTI».

PRESIDENTE:

Do la parola all’Assessore Artico. Prego.

ASS. ARTICO:

Buonasera Consigliere e Consiglieri. Portiamo questa sera in approvazione la APP 14 l’accordo pubblico –privato ditta San Bortolo – Corte Fadel e approviamo la variante al Piano degli Interventi. Questo accordopubblico – privato è già stato portato in Consiglio Comunale in data 16.5.2018 ed è già stato adottato. Aseguito della adozione, sono state... Non c’è presentazione di questo, do per…

- Intervento fuori microfono ASS. ARTICO:

Sì, do per noto l’ambito di intervento che, per chi non avesse partecipato agli scorsi Consigli comunali sitratta dell’area che si sviluppa lungo Via dello Scoutismo ed è cavallo dello stesso. L’accordo pubblico –privato prevede che l’area ricompresa tra il cimitero e Via dello Scoutismo venga cedutaall’Amministrazione Comunale in perequazione, mentre la parte in sinistra, direzione circonvallazione diOderzo si sviluppi in una zona residenziale. Come dicevo, l’accordo è già stato adottato, a seguitodell’adozione non sono state trasmesse e non sono pervenute osservazioni da parte di alcuno.

L’accordo è stato approvato in sede di Giunta Comunale con deliberazione n. 102 del 2018 e la Giunta haritenuto di prescrivere l’eliminazione della strada e intestava la lottizzazione direttamente su Via dello

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Scoutismo ritenendo che certamente non andasse nella direzione della sicurezza quella di realizzare unnuovo accesso in quel rettifilo di strada principale. Per questo si propone al Consiglio di approvare l’accordopubblico – privato con gli elementi già delineati e di recepire la prescrizione che è stata formulata da partedella Giunta Comunale di evitare l’apertura di un nuovo accesso su Via dello Scautismo e di prescrivere allottizzante di formulare uno studio del traffico che verifichi la possibilità di smaltire il traffico o l’incrementodi traffico della lottizzazione attraverso la viabilità esistente, sostanzialmente Via Bosco Comun e l’accessoesistente. Per questo si porta in approvazione al Consiglio Comunale questo accordo pubblico – privato.

Evidenzio altresì che le parti hanno ottemperato a tutte le prescrizioni relative sia ai versamenti finanziari,quindi, dell’anticipazione, sia per quanto riguarda i versamenti che, ricordo, sono relativi a quella doppiaprocedura che abbracciava l’espropriazione per pubblica utilità del sedime della strada e l’approvazione dellalottizzazione che viaggiavano parallele e non erano state concluse. Quindi, nel precedente provvedimentosiamo andati anche a concludere e a chiudere quelle due procedure che erano rimaste aperte dal punto divista amministrativo. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Dichiaro aperta la discussione. Non vedo richieste di intervento, quindipossiamo procedere direttamente alla votazione. Favorevoli? Contrari?

Voti favorevoli: n. 11Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: n. 2 (Battel, Bucciol)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

Stante l’urgenza della delibera pongo in votazione l’immediata eseguibilità.

Voti favorevoli: n. 11Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: n. 2 (Battel, Bucciol)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE:

Passiamo ora al quinto punto all’ordine del giorno.

PUNTO 5° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «APPROVAZIONE PROPOSTE DI ACCORDOPUBBLICO-PRIVATO, DENOMINATE APP N. 26 E APP N. 27, E ADOZIONE PIANO DEGLIINTERVENTI N° 3 – III^ FASE: - ADEGUAMENTO ALLA L.R. 50/2012 “POLITICHE PER LOSVILUPPO DEL SISTEMA COMMERCIALE NELLA REGIONE DEL VENETO” E RELATIVO“REGOLAMENTO” N. 1 DEL 21 GIUGNO 2013 – COMPLETAMENTO AGGIORNAMENTINORMATIVI E CARTOGRAFICI».

PRESIDENTE:

Do la parola all’Assessore Artico. Prego.

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ASS. ARTICO:

Vediamo nel mentre anche se parte la proiezione, visto il tema... Prima funzionava.. Va bene, recuperiamouna vecchia presentazione… Recuperiamo dall’altra, i contenuti sono similari. - Intervento fuori microfono ASS. ARTICO: Ma non importa… Purtroppo questa non è molto visibile, ma la illustreremo.. Il tema che affrontiamostasera probabilmente è uno dei temi, è il tema in quanto sino adesso per quanto riguarda il P.I., Piano degliInterventi, o Piano del Sindaco, abbiamo affrontato il recepimento di strumenti di ordine superiore. Ricordole prescrizioni del PAI, Piano di Assetto Idrogeologico del territorio, PTRC, le varie prescrizioni per quantoriguarda la Sovrintendenza e individuazione delle problematiche, individuazione delle zone a vincolo edinoltre sono stati fatti tutti gli aggiornamenti tematici del P.I. In realtà, sono stati affrontati, anche nelletrascorse fasi, elementi di notevole importanza e consistenza così come ad esempio ricordo la ricognizione ditutti i PUA esistenti, cioè lo strumento urbanistico di Oderzo si portava appresso perimetrazioni di aree dovele lottizzazioni o le autorizzazioni erano scadute nel 1987. Quindi è stato fatto un grosso lavoro di pulizia inmaniera tale da mettere sia ai professionisti, che agli Uffici di operare in maniera più semplice e in manierapiù trasparente.

Nella realtà, anche oggi per quanto riguarda questa fase del P.I. andiamo a completare gli aggiornamentinormativi e cartografici, in particolare andiamo a caratterizzare tutte le strade del Comune di Oderzo, chemancava un ordine dal punto di vista gerarchico delle strade, che questo comporta notevoli impatti sia dalpunto di vista urbanistico, a seconda della gerarchia variano le fasce di rispetto, sia dal punto di vista dellecompetenze. A seconda della tipologia delle strade c’è la competenza sia sulla strada che sul fosso di guardiastradale. Questo è un elemento importante, però non è l’elemento topico, certamente l’elemento topico è ilrecepimento della Legge Regionale 50 /2012, la nota legge sul commercio.

Per fare un breve excursus ricordiamo che il PAT di Oderzo è stato approvato nel 2009, sono stati fatti dueP.I., Piano di Interventi, o Piano del Sindaco, nel quale in quella fase storica, in realtà, venivano recepiti degliaccordi pubblico – privati, era una fase di forte espansione, quindi l’attività amministrativa era focalizzata suquesti aspetti.

La terza variante al P.I., che è quella che stiamo discutendo oggi, ha effettuato in una prima fase unaricognizione dello strumento urbanistico vigente apportando integrazioni e modifiche che sono dovute inquanto adeguamento allo stato di attuazione del Piano e recepimento degli strumenti urbanistici di livellosuperiore e tematici, adeguamento alle norme intervenute nel frattempo. Ricordo che anche la 50, appunto èuna legge del 2012 e deve essere recepita all’interno del P.I.

Quindi, quello che viene fatto nell’ambito di recepimento è sia definire gli elementi caratteristici della 50, e,giusto per delinearne, la 50 suddivide l’attività del commercio in quattro tipologie: gli esercizi di vicinato,quelli con superficie inferiore ai 250 metri quadri; le medie strutture ricomprese tra i 251 metri quadri, cioèsuperiori ai 250 e inferiori ai 2.500, e le grandi strutture di vendita con una superficie superiore ai 2.500metri quadri. Un sottoinsieme delle grandi strutture di vendita è individuato nelle aree a parco commercialee le zone a centro commerciale. Ricordo che la differenza tra le due tipologie è determinata dal fatto che lezone a parco commerciale condividono le unità commerciali e gli spazi esterni, o abbiamo un’attivitàcommerciale singola, quindi un edificio con entrata singola, con standard, cioè parcheggi e quant’altro,indipendenti, oppure possiamo avere più unità commerciali, separate fisicamente come entrate, però lospazio esterno e i parcheggi sono condivisi, oppure abbiamo il centro commerciale nel quale sono condivisidegli spazi esterni e anche degli spazi interni.

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I principi della legge sono questi, purtroppo ve li leggo io perché su questa presentazione il testo è moltoridotto. Innanzitutto garantire la concorrenza, principali generali imposti dalla Comunità Europea, sianell’accesso al mercato, che nel suo funzionamento corretto e trasparente in condizioni di pari opportunitàsalvaguardando il pluralismo delle forme di distribuzione. Punto successivo, sempre dei principi della 50, èpromuovere la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva del sistema commerciale. Punto 3: salvaguardiadella sostenibilità territoriale, ambientale e risparmio del suolo. Punto 4: assicura la coerenza e l’integrazionetra la pianificazione urbanistica e territoriale e gli indirizzi in materia di insediamenti commerciali. Punto 6:rigenerare l’economia al tessuto sociale e culturale e urbano favorendo la riqualificazione dei centri storici,urbani, attraverso lo sviluppo delle attuali attività commerciali.

Quindi, in realtà, lo spirito della legge, come molto spesso succede, è assolutamente condivisibile, ma è dacomprendere anche qual è lo spirito vero della legge. Lo spirito della 50 è questo: dopo un primo approccionel quale la legge sul commercio indicava come via maestra per la realizzazione dei centri commercialiquella di realizzarla al di fuori dei centri storici naturali, dei centri degli abitati, la normativa si è accorta checon questa programmazione, con questa pianificazione venivano a soffrire per non utilizzare termini piùimportanti, se non andare a scomparire, i centri storici naturali. Quindi, la legge ha rovesciato questoapproccio e permette all’interno del centro urbano sostanzialmente di realizzare ogni qualsivoglia tipologiadi attività commerciale. Inoltre, proprio per questo motivo, pone dei vincoli stringenti per i nuovi centricommerciali al di fuori dei centri urbani, di fatto impone per i nuovi centri che ci sia una concertazione, cioèun PATI tra tutti i Comuni limitrofi, ed inoltre però questa normativa dà la possibilità alle strutture esistentidi superare i vincoli commerciali esistenti. Quindi, in realtà, per le strutture esistenti dà ampia possibilità diutilizzo degli spazi commerciali, quindi favorisce le strutture esistenti, le nuove le riporta al centro dell’areaurbana, le esistenti, invece, sono libere di svilupparsi come determina il mercato senza molte regole.

L’art. 2, sempre della 50, definisce, quindi, come ho anticipato, che l’esercizio dell’attività commerciale èlibero, cioè lo evidenza in maniera importante, fatta salva l’introduzione da parte della presente legge di uncontrollo pubblico preventivo successivo e tutela dei motivi imperativi di interesse generale di cui all’art. 3che andremo a leggere. Il commercio è assolutamente libero, fatti salvi gli elementi indicati nell’art. 3. Leggoi principali, che sono: l’ordine pubblico, l’ambiente urbano, il pubblico interesse, sicurezza pubblica,incolumità pubblica, sanità pubblica, sicurezza stradale, sicurezza dei lavoratori compresa la protezionesociale dei lavoratori e dei destinatari di servizi, il mantenimento dell’equilibrio finanziario del sistema disicurezza sociale, l’equità delle transazioni commerciali, la lotta alla frode, la tutela della sicurezza e dellasalute sociale, la salute degli animali, la proprietà intellettuale e quant’altro. Quindi, in realtà, fatti salvialcuni casi specifici, assolutamente lascia spazio all’attività commerciale senza porre delle regole.

In particolare, il comma 1 dell’art. 2 prevede che lo strumento urbanistico comunale, il Piano degliInterventi, localizzi anche con variante le nuove aree per l’insediamento delle medie strutture con superfici divendita superiore ai 15.00 metri quadri e delle grandi strutture, favorendo la localizzazione nel centro urbanoanche attraverso interventi di riqualificazione urbana di aree o strutture dismesse o degradate, quindifocalizza come precedentemente detto che lì nuove strutture devono essere realizzate nel centro urbano.

Il successivo comma, il comma 6, impone dell’Amministrazione comunale di perimetrare il centro urbano, eper la città di Oderzo questo è già stato fatto nel maggio 2016, dalla precedente Amministrazione; inoltre,impone di censire le zone degradate da riqualificare.

Il Comune di Oderzo ha avviato questa procedura con evidenza pubblica pubblicando in data 13.3.2017 unamanifestazione di interesse da parte delle ditte, cioè chi era interessato ad avere delle varianti dal punto divista del commercio poteva fare richiesta al Comune tenuto conto che si sta parlando di censimento, quindistrutture esistenti, non nuove strutture. Il P.I. oggi permette nelle zone A, centro, e nelle zone B, C e D direalizzare qualsiasi tipologia sino ai 400 metri quadri subordinandole alla realizzazione di PUA, PianiUrbanistici Attuativi, mentre nelle zone D è prevista anche la realizzazione delle grandi strutture di vendita.

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Importante è indicare anche qual è la perimetrazione del centro urbano di Oderzo, questo a Oderzo il centrourbano è quello perimetrato da questa linea rossa. Se andiamo a fare uno zoom in questa zona – questo è ilcentro commerciale Stella e questa è l’area Masotti -, scusate, non c’è più lo zoom che era dall’ altra parte…se andiamo a focalizzare l’attenzione su questo punto vediamo che mentre le strutture tipo Parco Stella oPiavon o zona industriale nord sono al di fuori del centro urbano, l’area dei Masotti, che ha delle suepeculiarità, è stata ricompresa all’interno del centro urbano. Questo è importante ai fini delle prospettivefuture, perché quando parliamo di urbanistica, essendo un tema di difficile assimilazione, di difficilevalutazione, bisogna fare una proiezione futura di quello che sarà lo sviluppo sociale, urbanistico e anchecommerciale del nostro territorio. Certamente quell’area lì, essendo ricompresa all’interno del centrourbano, può godere di quelli che sono gli spazi dati dall’attuale norma sul commercio.

La ricognizione ha portato ad individuare tre aree che hanno vocazione commerciale di importantidimensioni, di grandi dimensioni e sono il Parco Commerciale Stella, l’area commerciale a Piavon e l’areacommerciale in Via Masotti. Il Parco Stella di fatto è già una grande struttura di vendita, organizzata a parcocommerciale, e già riconosciuta come parco dal P.I. vigente. L’area commerciale di Piavon, invece, non ha lecaratteristiche di parco commerciale in quanto non condivide gli spazi esterni, attualmente ci sono due unitàcommerciali, supermercato e un’altra attività, e sono fisicamente separate esternamente da un muretto inmini new jersey, cioè il parcheggio, se entrate, è diviso in due porzioni proprio per il fatto che sono due unitàsingole.

L’area commerciale Masotti è connotata da due aree commerciali, questa A e B, in realtà è un’area avocazione turistico – ricettiva, è individuata come turistico – ricettiva, ma all’interno della scheda quadrosono stati ricavati 4.000 metri di superficie commerciale. Questa non ha le caratteristiche di parcocommerciale in quanto non è in una zona produttiva come individuata dallo strumento urbanistico, comeavevano detto le grandi strutture devono essere collocate nelle zone D, commerciali.

I criteri che ci siamo dati per la valutazione delle richieste che ci sono state fatte, perché oltre al censimentoovviamente ci sono arrivate delle richieste che, poi, andremo a analizzare, sono sostanzialmente due. Allora,sì valutare e recepire ove non in contrasto con la programmazione tutte quelle richieste che non comportanosuperfici, incremento di superfici, incremento di volumetria e non comportano trasformazioni dal punto divista commerciale e non prevedono ampliamenti. Sono state, invece, ritenute non ricevibili, non accoglibilile domande che comportano aumento di superfici, ma soprattutto proprio per il fatto che la norma sulcommercio non pone del vincoli, abbiamo posto dei vincoli dal punto di vista urbanistico, questo per evitareil proliferare di piccole attività commerciali al di fuori del centro urbano che possano andare a farconcorrenza al centro urbano. Quindi nessuna richiesta di grandi strutture di vendita con superfici inferiori ai1.500 metri, i 1.500 metri quadri è un vincolo di natura urbanistica.

Sono arrivate quattro richieste da parte di quattro ditte, una da parte dell’Immobiliare San Marco, che èquesta, che ha chiesto la trasformazione dell’area commerciale di Piavon in parco commerciale, cioèfisicamente viene eliminato il new jersey che divide in due parti il parcheggio, quindi il parcheggio diventacondiviso tra le due attività commerciali. È arrivata una richiesta della ditta Green di Franco Cancian & C.S.a.s. che ha chiesto una nuova attività commerciale lungo Via Girardini e Tonello, dopo il supermercato,però questa si comporta come variante urbanistica in quanto l’area attualmente non è commerciale e, come èstato detto, i criteri sono: no nuove aree commerciali, no nuove superfici di vendita, no aumento dellasuperficie stessa e no aumento di cubatura. Inoltre, è arrivata la richiesta, è stata inoltrata al Comune diOderzo, da parte della ditta Rizzato Maurizio S.r.l., Quello Giusto S.r.l., che chiede l’aumento dellasuperficie di vendita. In questo caso, la superficie di vendita verrebbe realizzata senza aumento di cubatura.Questo perché l’edificio ha una superficie pavimentata superiore alla superficie di vendita assentita con lascheda che abbiamo visto poc’anzi che dà una superficie commerciale di 4.000 metri quadri.

Per cui le due richieste che hanno le caratteristiche, in base allo screening, alla valutazione che abbiamo fattoe che possono essere accoglibili, sono, appunto, quella dell’Immobiliare San Marco di Piavon e delConsorzio C.O.I.P. Opitergino-Mottense.

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È da chiarire anche che la richiesta per quanto riguarda il C.O.I.P. non solo non comporta alcuna superficie divendita, non comporta attuali o futuri ampliamenti di cubatura in quanto i 22.000 metri circa rimangonoinvariati, ma chiede la trasformazione non del parco, che rimano a parco, ma di un edificio all’interno delparco, quello attualmente utilizzato dal supermercato Visotto in centro commerciale. Fisicamente cosasuccede? Fisicamente l’androne, lo spazio di accesso verrà condiviso, per cui verranno tolti i vetri cheattualmente impediscono agli utenti di salire al piano superiore senza dover uscire. Attualmente bisognauscire e rientrare proprio per il fatto che essendo a parco le entrate devono essere separate, trasformando ilcentro commerciale verrebbe comunicante e oltre a questo verrebbe riattivato l’ascensore interno.

Altro elemento importante è, appunto, quello del censimento delle aree degradate. Il degrado è statoanalizzato secondo tre tipologie: il degrado di natura edilizia, cioè immobili vetusti o, appunto, che nongarantiscono più la funzionalità, il degrado urbano, la collocazione e il rapporto tra gli edifici e il degradosocio–economico.

Gli obiettivi generali sono la realizzazione e il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, il ripristino e ilmiglioramento della qualità paesaggistica, ambientale e architettonica dei tessuti degradati, il ripristino dellerisorse energetiche e il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. È un tema nodale, tra lealtre cose, il Comune di Oderzo l’ha inserito anche nel PAES, o Patto dei Sindaci, quello di migliorare ilpatrimonio edilizio in maniera tale da ridurre i consumi energetici, il potenziamento delle reti per il trasportopubblico e la mobilità ecosostenibile, affrontati anche nell’ambito del PUT, l’ammodernamento delleurbanizzazioni primarie e secondarie, riqualificazione degli spazi pubblici e arredo urbano, la pluralità el’integrazione funzionale e morfologica di attività a destinazione tra loro compatibili, la rivitalizzazione eriqualificazione sociale ed economica dei tessuti degradati, la ricollocazione e la riconversione funzionale deifabbricati incongrui esistenti, il recupero del patrimonio esistente mediante interventi di cui al D.P.R. 380, lanormativa sull’urbanistica; demolizione e ricostruzione di fabbricati esistenti anche quando la ricostruzionesia attuata in area o in aree diverse da quella originaria, cioè la possibilità di effettuare sia una ricollocazione,sia una variante urbanistica; riordino degli insediamenti attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica.E, infine, il mutamento delle destinazioni d’uso esistenti purché le nuove destinazioni siano compatibili ocomplementari rispetto a quelle originarie, ovvero si adeguino a quelle previste dallo strumento urbanisticocomunale. Questo elemento lo ritroveremo poi nella quantificazione degli oneri, perché è sì corretto e ancheimportante valutare le zone degradate, ma poi bisogna dare lo strumento economico, finanziario perchéqueste aree degradate possano essere riconvertite.

Gli elementi di valutazione sono stati tre: quello dell’inserimento nelle zone A, centro urbano; quello diessere superfici di vendita di 1.500 metri quadri, quindi non grandi strutture; inoltre, sono state fatte dellevalutazioni sulla possibilità di inserire superfici oltre i 1.500 metri quadri in base alla considerazione e allaubicazione degli immobili particolarmente quelli all’interno del centro urbano come previsto dalla 50.

Per questo è stato fatto il censimento di tutte le aree degradate e per ogni area degradata è stata fatta unaschedatura che riporta sia la collocazione dell’area, sia la destinazione dal punto di vista urbanistico e siaanche la tipologia del degrado, l’obiettivo e le modalità per superare il degrado.

Ciò detto, si porta al Consiglio Comunale in approvazione il recepimento della terza fase del P.I., del Pianodel Sindaco, che, oltre a da adeguare la documentazione cartografica, recepisce anche due delle richieste diaccordo pubblico – privato individuate nell’accordo pubblico – privato presentato dall’Immobiliare SanMarco a Piavon che prevede la trasformazione in parco commerciale e il recepimento della proposta delC.O.I.P., Parco Commerciale Stella, che propone la trasformazione di un immobile in centro commerciale,cioè l’assetto rimane a parco, però un immobile diventa centro commerciale e di questo si propone alConsiglio Comunale l’approvazione.

- Intervento fuori microfono

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ASS. ARTICO: Sì, quello delle aree degradate per favorirle non sono soggette a oneri, però è un punto successivo cheaffronteremo successivamente e che è la modalità di calcolo della perequazione. È solo un’anticipazione diun punto successivo giusto per dire che tutte queste pianificazioni alla fine vengono attuate e si sposano traloro in maniera tale da dare una connotazione al nostro territorio e una programmazione che venga a recepiretutti i vari obiettivi. Come si è detto: mobilità, PUT, sostenibilità ambientale, PAES, recupero e degrado dellezone che hanno questo non corretto utilizzo e fruibilità favorendole attraverso la riduzione degli oneri, chepoi vedremo in un punto successivo. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Dichiaro aperta la discussione, quindi invito i Consiglieri che voglionointervenire a prenotarsi. Do la parola al Consigliere De Blasis, Capogruppo del Movimento 5 Stelle. CONS. DE BLASIS: Grazie Presidente. Grazie Assessore per l’esposizione chiara e puntuale. Allora, io sono francamente un po’disorientato e all’inizio, quando ho saputo di questa cosa, ho detto “va beh, cambia poco alla fine”, e miriferisco in particolare all’area del PRUST. Poi, però, sono andato a riguardarmi un po’ negli anni un po’tutto quello che è successo, quella che è stata un po’ la vicenda che, diciamo, progetti come questi in qualchemodo portano attorno a sé, e c’erano dei punti fermi, perché poi questo progetto ha attraversato treAmministrazioni compresa la vostra, compresa questa, e i punti fermi che il Comune in diverse occasioni siera più volte impegnato a garantire erano i seguenti: che si sarebbero insediate solo ditte già esistenti operantiin Oderzo, che avevano assoluta necessità di maggiori spazi e che avrebbero incrementato l’occupazione,parliamo di anni chiaramente “floridi” si diceva…

Poi, la caratteristica innovativa di un insediamento sarebbe stata quella del parco commerciale e non quelladel centro commerciale, ovvero poche e grandi strutture, tra loro autonome e non tantissime piccole e medieimprese come avviene nei centri commerciali che imitano i centri storici delle città, quindi si era creato undistinguo.

Terzo punto: con la realizzazione del parco commerciale il Comune garantiva in maniera assoluta che non cisarebbero più stati altri insediamenti di grande distribuzione sia perché il territorio opitergino sarebbediventato saturo, sia perché l’Amministrazione Comunale non l’avrebbe consentito. Purtroppo nessuno diquesti impegni è stato rispettato, non sto facendo una colpa alla vostra Amministrazione chiaramente, perché,ripetiamo, ci sono state altre due Amministrazioni precedenti. Tutti questi punti sono stati clamorosamentesmentiti o stanno per esserlo. Rispondo al primo punto: tra gli insediamenti c’è anche una ditta, Meggetto,che non è di Oderzo, è arrivata da fuori. Secondo punto: la struttura supermercati Visotto è diventata di fattoun vero centro commerciale con all’interno molte ditte autonome; credo che tutti siete andati a fare un giro disopra, quali la farmacia, la pescheria, il bar, il ristorante, ecc. ecc.

Durante la prima Giunta Dalla Libera, la quale nel corso della campagna elettorale aveva più volte dichiaratoche, in caso di vittoria, avrebbe indetto un referendum pro o contro il PRUST per sentire cosa ne pensavanotutti i cittadini, salvo poi scordarsene. Non solo è stato legalizzato il soppalco, perché, è vero, non c’è unaumento di superficie non di metri quadri, o meglio, visibile dall’esterno, un aumento dall’esterno di suolo,ma, in realtà, andiamo ad aumentare di altri 5.000 metri quadri..

- Intervento fuori microfono CONS. DE BLASIS:

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Di vendita, d’accordo. C’è già l’Unieuro… - Intervento fuori microfono CONS. DE BLASIS:

Sì sì, ma andiamo ad aumentare ancora.. - Intervento fuori microfono

CONS. DE BLASIS: Fatto sta c’è il soppalco, che in questo momento non è interamente occupato, perché c’è solo l’Unieuro, maci sono altri metri quadri dietro, ed è stato legalizzato in quel momento il soppalco di 5.000 metri quadri,presente all’interno dai supermercati Visotto, già supermercati Europa, previo pagamento di una penale di400.000 euro di allora, ma si è anche rifiutata la richiesta formulata dall’ASCOM e da altri di spendere talerilevante cifra a favore del commercio del centro storico. C’era la promessa, diciamo, di realizzare un pianoinsegne, abbellimenti vari e quant’altro, cosa che è stata disattesa e poi veniamo al ragionamento successivo.

Terzo punto: dopo la realizzazione del Parco Commerciale Stella, contrariamente agli impegni assunti dallaGiunta Covre, la Giunta Dalla Libera ha autorizzato addirittura altri quattro insediamenti che li conosciamotutti, li ha elencati anche l’Assessore. Quindi ora io mi chiedo francamente come possiamo da un latosostenere i commercianti del centro e come dall’altro disattendere con atti formali quella che in realtà è ciòche è appena stato detto. Allora francamente faccio una domanda precisa: ci rendiamo conto di quello che ciaccingiamo a fare, perché poi questo diventerà un centro commerciale a tutti gli effetti, tanto è vero che ilbuon imprenditore, non voglio fare nomi, si era già dotato di una scala mobile interna, si era già dotato di unascensore, è un uomo previdente, quindi capiamo già quali erano le intenzioni fin dall’inizio. E, quindi, se cirendiamo conto di quello che stiamo facendo quali sono le motivazioni?

Poi, tanto sappiamo come andrà a finire, chiedo se è possibile di vincolare ad effettivo favore del centrostorico quanto il Comune – e come lo verrà fare – ricaverà da questa iniziativa, sperando di non destinarlodella solita rotonda, visto che ne abbiamo parlato, ma che non va a beneficio del centro storico, quanto menoa parziale ristoro di quanto deciso, visto che altre iniziative tipo “Oderzo in vetrina”, a cui noi abbiamo anchevotato favorevolmente, ma si sono dimostrati inefficaci e, tra l’altro, mi rendo conto che non era all’ordinedel giorno, ma sarebbe interessante poi avere anche un aggiornamento su tale iniziativa. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere De Blasis. Do la parola all’Assessore Artico. Prego. ASS. ARTICO: Volevo rispondere nel merito alle osservazioni del Consigliere De Blasis, perché se da un punto di vista dellaprogrammazione e delle previsioni future ognuno può fare delle valutazioni e sui numeri no, quindi risultascorretto, nel senso sbagliato dire che c’è aumento di superficie di vendita. La superficie di venditacommerciale è già autorizzata, prova ne è che ha aperto Unieuro, quindi la precedente Amministrazione hagià rilasciato tutte le autorizzazioni commerciali, qui non viene rilasciata alcuna autorizzazione dal punto divista commerciale di aumento di un metro quadro di superficie di vendita.

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Lei forse fa riferimento al dato riportato dai 5.200 agli 8.350. Nella realtà, questo perché l’Amministrazioneprecedente ha già rilasciato due autorizzazioni commerciali che comprendono una il piano terra e una ilpiano superiore. I 6.000 metri quadri sono un vincolo di natura commerciale che, come detto, la 50 non liprevede più, quindi quel numero è saltato per norma. Quindi noi quando andiamo a recepire la norma lì nonandiamo a fare valutazioni di merito perché se loro hanno già le autorizzazioni commerciali noi nonpossiamo togliere superficie.

Così come, quando facciamo il censimento, noi andiamo a fotografare la situazione dei grandi centricommerciali che, come detto, sono tre, quelli sono, quelli siamo andati a fotografare. Così risulta importantepuntualizzare per gli uditori che nella realtà attualmente nel Parco Commerciale Stella sono previste siaattività artigianali di supporto, che non sono attività commerciali, previste dalla normativa sul commercio, ipiccoli negozi che lei citava non sono negozi dal punto di vista della norma, sono stati autorizzati come èprevisto dalla normativa vigente. Inoltre, la pescheria non è un’attività commerciale propria, ma è unaffidamento di reparto prevista dalla normativa. In questi casi possiamo stare a disquisire, ma questa èl’applicazione della norma. Quindi se lei mi dice che non avrebbe autorizzato questa attività, diciamo, dalpunto di vista dell’empatia posso convenire, dal punto di vista della norma no. Differente, invece, è appuntola scelta, e andiamo nel campo delle scelte: la trasformazione in centro commerciale è una scelta, questo sì.E, quindi, il fatto di assentire, autorizzare che vengano tolte quelle barriere di collegamento fra i due piani èuna scelta, ribadendo, come dico, che non c’è aumento della superficie di vendita. La valutazione, quindi,sta nel fatto: come possiamo andare nella direzione di evitare i piccoli negozi? Perché possiamo fareproclami, però quel tipo di attività, la cessione di reparto, oppure quell’attività artigianale di supporto èprevista per norma, quindi possiamo anche fare tutti i proclami, ma quello è prevista per norma. Quello chepossiamo fare, e che facciamo, è quello di porre dei limiti dal punto di vista urbanistico, che sono i famosi1.500 metri. Questo perché? Perché dobbiamo fare anche una previsione futura oltre a fare dei proclami perdire come difendiamo il centro e noi riteniamo che in quella struttura l’operazione di evitare che ci sianodelle piccole attività e che le risorse che otteniamo da questa operazione vadano al centro pare, e anche fattetutte le valutazioni, una strada che sembra perseguibile, che sembra difendere effettivamente con gli atti enon con i proclami e che potrebbe e può favorire l’attività del commercio in centro, dando attuazione alleprogrammazioni che abbiamo già in cassetto, che sono ovviamente il PUT, che sono il favorire sicuramentegli eventi e comunque favorire la vivibilità e il commercio nel centro di Oderzo. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Do la parola alla Sindaca. Prego.

SINDACA: L’intervento del Consigliere De Blasis di per sé già dimostra quello che stavamo dicendo, cioè ha elencatouno stato di fatto dove in realtà all’interno del fabbricato di Visotto c’è il supermercato, poi ci sono farmaciae bar, che sono autorizzati in qualità di servizi, poi ci sono delle piccola attività che sono autorizzate inqualità di attività artigianali e sono un fotografo, una parrucchiera, c’è un ottico, che in teoria questi nonpotrebbero vendere gli occhiali, ma solo le lenti, perché è attività artigianale, non potrebbero vendere lacornice della fotografia, ma solamente la fotografia che producono e comunque sono questa quantità dipiccole attività artigianali. La trasformazione che andiamo.. Scusa, più - mi ero dimenticata - gli affidamentidi reparto. Quindi la situazione attualmente è di una molteplicità comunque di attività, già così di per séesiste. Quindi, la modifica che noi andiamo a fare non cambia nella sostanza la quantità di attività chepossiamo andare a insediare proprio per il motivo che ha spiegato l’Assessore, perché noi abbiamo impostol’unico vincolo che possiamo imporre, che è quello urbanistico, del 1.500 come minimo. Quindi, se noiandiamo a considerare che sopra.., cioè noi andiamo a fare il collegamento, sopra, adesso, c’è l’attività diUnieuro, potrà essercene un’altra perché su 3.000 potranno esserci due attività.

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Quindi, noi, ammesso che Visotto rimanga là, e non sparisca semplicemente andiamo a dire: potranno esserciUnieuro più un altro, anziché Unieuro, anzi, scusa, ci potrebbero essere comunque, noi facciamo solamente ilcollegamento interno, comunque probabilmente sparirebbero tutte le altre piccole attività, quelle artigianali,perché non c’è lo spazio per questo e per quello. E, quindi, noi praticamente comunque col limite di 1.500cosa possiamo provocare? Due attività in più. Se dovesse Visotto andarsene da lì al massimo ne avremmocinque da 1.500 perché sotto potrebbero venirne tre, sopra due, quindi al massimo avremmo cinque attività.Ma tutto ciò può comunque succedere con gli affidamenti di reparto, perché in realtà Visotto ha già fatto unaffidamento di reparto della pescheria e può fare un affidamento di reparto di qualsiasi altra attività perchélui ha già tutte le categorie merceologiche.

Quindi, in sostanza, noi non andiamo affatto ad aumentare il numero di attività che possono essere presenti làdentro. In qualche maniera è vero che avendo un ingresso unico gli rendi, se vuoi, la cosa più agevole, perchél’affidamento di reparto, la pescheria… tu per andare in pescheria devi entrare prima da Visotto e poi vai inPescheria, cioè non hai necessità di passare attraverso un doppio ingresso, può essere un ingresso unico, peròin sostanza non cambia proprio niente. Il supermercato adesso così com’è ha un affidamento di reparto, mapotrebbe averne due o tre, e addirittura come affidamento di reparto puoi andare sotto ai 1.500, cosa che,invece, con le attività no. PRESIDENTE: Ringrazio la Sindaca per il suo intervento. Do la parola alla Consigliera Damo Capogruppo di Oderzo Sicura- Cittadini Uniti. Prego. CONS. DAMO: Grazie Presidente. Allora, in questa delibera c’è molta carne al fuoco. Innanzitutto si parla della terza fasedel Piano degli Interventi ed è risaputo che Oderzo Sicura e Cittadini Uniti è fortemente contraria a questoPiano degli Interventi, perché? Perché coerentemente e fortemente noi ribadiamo che è partito, è statoavviato una decina di giorni prima dell’entrata in vigore della Legge Regionale 14, Legge Urbanistica, che,come sapete tutti, determina una riduzione del consumo del suolo e punta alla eliminazione del consumo delsuolo, obiettivo europeo 2050, per puntare, invece, al recupero e alla riqualificazione degli edifici o degliambienti che sono, appunto, dismessi o compromessi. Quindi, già per questo noi siamo contrari. È statoapprovato in fretta e furia proprio perché? Perché va in deroga, non segue i criteri restrittivi della Legge 14,quindi questo dà il via, apre al consumo del suolo e anche alla possibilità di aprire nuovi esercizi.

All’interno di questa deliberazione vi sono, poi, le APP 26 e le APP 27 e noi pensiamo che sia veramente unarichiesta pesante quella che ci venite a fare, perché la trasformazione da parco a centro fa cambiareautomaticamente la forma giuridica di quell’area. Quell’area può – può – aprire nuovi esercizi interni e,quindi, date la possibilità di aumentare la già fortissima concorrenza che la grande distribuzione e i centricommerciali provocano verso il centro storico. Quindi, ci domandiamo: ma come possiamo aiutare il centrostorico se poi voi date la possibilità di trasformarlo da parco a centro? Perché?

Inoltre, qui dentro c’è anche una cosa molto grave, e cioè l’importo perequativo di 200.000 euro c’è scrittoche verrà realizzato per interventi finalizzati ad opere pubbliche e servizi di collegamento, ecc., ma anche c’èuna frase dove c’è scritto “.. nonché per la promozione e rivitalizzazione del centro commerciale naturale nelcentro storico di Oderzo”. Ma è grave questa frase e anche in diverse testate locali sono usciti articoli dove icommercianti auspicano che questo importo venga utilizzato per il centro naturale, ma lo sappiamo tutti chenon è possibile, perché esiste una legge nazionale, una legge nazionale di pochi anni fa che stabilisce che leperequazioni devono essere fatte nel luogo dell’intervento.. - Intervento fuori microfono

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CONS. DAMO: No no, non è una legge regionale, è una legge nazionale e vi prego di lasciare fare alla sottoscritta il suoragionamento, perché poi il Presidente del Consiglio mi toglie la parola, però anch’io ho il diritto di direquello che pensa Oderzo Sicura e Cittadini Uniti. Questo principio, che la perequazione deve essere fatta nelluogo dove si fa l’intervento, segue quel principio, appunto, “ubi commoda ibi incommoda”, dove c’è ilvantaggio, ci sono anche gli svantaggi, quindi il principio secondo il quale chi riceve un vantaggio da unadeterminata situazione deve anche sopportare le eventuali conseguenze negative. E guardate che laprecedente Amministrazione ha avuto già una esperienza di questo tipo che ha riguardato il supermercato aldi là dell’area del Brandolini l’ex Famila, che adesso si chiama “Cash and Carry”. Lì c’è stato un ricorso,chiedo scusa, Assessore, da parte del privato che ha avanzato otto azioni contro l’Amministrazione. In primogrado il TAR ha dato completamente ragione all’Amministrazione comunale, poi il privato ha fatto un altroricorso e il Consiglio di Stato, successivamente, ha ribadito favorevolmente all’Amministrazione sette punti,ma su uno l’Amministrazione ha dovuto ricredersi, e cioè quello della perequazione in base al qualel’intervento era stato fatto lì e, quindi, la perequazione non poteva essere portata in un altro posto, ma dovevaessere realizzata lì. Per cui questo importo perequativo dovrà essere speso lì dove si trova il supermercatoVisotto, non certamente... E i commercianti si illudono se pensano che questa quota possa essere portata incentro per rivitalizzarlo, assolutamente, perché noi l’abbiamo provato sulle nostre spalle. Quindi, voglio dire, che c’è una doppia beffa. Primo: date la possibilità al centro di migliorare, ma migliorase stesso, migliora le sue attività ma sempre a scapito del centro storico e secondariamente il centro storico inquesta maniera scomparirà. Dovete assumervi la responsabilità di avere dato un altro colpo finale alle attivitàdel centro. Dovete assumervela questa, perché Oderzo Sicura e Cittadini Uniti votano contro con tutte le loroforze!

In merito, poi, a quanto hai fatto come resoconto, Consigliere De Blasis, tieni presente chel’Amministrazione Dalla Libera ha vinto proprio le elezioni rispetto all’Amministrazione Covre proprioperché ha limitato al massimo tutto quello che era stato previsto dall’Amministrazione leghista, pensasoltanto alle Torri. Ecco, pensa soltanto alle Torri! E guardate che in questi anni molte volte sono state fatterichieste da parte dei privati di far passare il parco al centro, ma sempre l’Amministrazione civica si èopposta. Quello che non state facendo voi questa sera. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Damo. Do la parola all’Assessore Artico. Prego. ASS. ARTICO: È difficile rispondere a un intervento così infervorato, ma pieno di falsità e di errori, ma nel senso...Iniziamo dall’inizio: nonostante le molte interpellanze, interrogazioni e quant’altro si continua a dire chel’avvio è in deroga. È una Legge Regionale, probabilmente avrebbe anche gli strumenti per leggere la LeggeRegionale, dalla quale si evince che l’avvio del Piano del Sindaco, prima della 14, non comporta avvio inderoga, comporta eventualmente la possibilità, qualora l’Amministrazione lo ritenesse, di applicare dellederoghe. Non sono state applicate le deroghe, quindi è palese che quello che lei dice è falso perché l’avvionon comporta deroga. Questo lo dice la legge, almeno leggiamo la legge, dopo lei lo presenti come vuole,questo lo dice la legge! Questo lo dice la legge. È una Legge Regionale, ha la possibilità di leggerla.

Oltre a questo, singolari sono le considerazioni sul fatto – partiamo dalla fine – che la precedenteAmministrazione abbia limitato il proliferare. Dove? I tre centri, le tre grandi attività di distribuzione sononate con la precedente Amministrazione, una delle quali è veramente singolare, non volevo entrarci, peròvisto che lo vuole, era un’area ancora turistico – ricettiva e visto che voi non recepite le richieste l’avete

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trasformata, depauperandola, disastrandola perché veramente non ha più una connotazione quell’area, inattività commerciale, che non era prevista e non è ancora prevista e l’avete inserita all’interno di un’areaturistico – ricettiva, un’area non prevista, ripeto.

- Intervento fuori microfono ASS. ARTICO: Quella del Masotti. Quella del Masotti.. È quella è la configurazione del Masotti, dei cubetti messi a casosenza alcuna visione, visione urbanistica. Questo l’avete inserito voi.

- Intervento fuori microfono

ASS. ARTICO: Sono commerciali, 4.000 metri commerciali..

- Intervento fuori microfono ASS. ARTICO: No! Allora anche questa è una falsità, perché le falsità emergono. Chi è che ha dato i 4.000 metri? Chi è cheha trasformato le Torri in quei cubetti e ha dato i 4.000 metri? Andate a vedere le date, questo è palese,perché non si possono dire delle falsità. - Intervento fuori microfono

ASS. ARTICO: Sì sì… Ciò detto, per quanto riguarda le autorizzazioni al Parco Commerciale Stella chi è che ha datol’autorizzazione è stata la precedente Amministrazione, che si è battuta talmente che ha dato tutte leautorizzazioni al piano superiore. Chi è che ha dato le autorizzazioni commerciali? Le autorizzazionicommerciali sono state date dalla precedente Amministrazione, che poi cambia forma giuridica, anche questoè un concetto interessante… Ma cosa ancora più eclatante è che nonostante abbiate perso un ricorso, nonabbiate ancora capito come si applica la perequazione. Perdete un ricorso e non avete capito la differenza trail commercio, la Legge 50, che invito a leggerla, che impone la legge di favorire il centro storico naturalecon le entrate! Lo dice la legge, e quello che avete fatto voi è tutt’altra cosa, avete utilizzato quelle perdevastare il Parco della Vittoria, una zona bellissima di Oderzo, l’ex Foro Boario, avete tolto un materialeche ha un valore intrinseco, il porfido, e l’avete accumulato lì per mettere delle betonelle in cemento el’avete desertificata quell’area lì. Siete riusciti a fare questa opera perdendo il ricorso, quindi l’avete anchepagata due volte e non capendo neppure come si applica la perequazione. Perché è la 50 che dice che deveessere utilizzato per il centro storico. Dopo discutiamo come utilizzarla e questo è un bel tema che a mepiacerebbe affrontare perché non è un tema semplice come rilanciare il commercio, non è un tema semplice,dico, io ho delle idee, noi abbiamo delle idee, siamo qui per accogliere anche delle proposte perché, comerilanciare i centri storici, è un tema nodale. Quindi questo è il tema. Ma continuare a dire delle falsità su delleleggi regionali uno dovrebbe essere in grado di leggere, comprendere e poi fare una valutazione, perchéveramente è una forma di ignoranza, ignorare il contenuto della legge nonostante “enne” interpellanze,mozioni e quant’altro. È già stato risposto per iscritto, non riproponiamo delle cose che hanno una falsitàintrinseca, perché la legge e le sentenze lo dicono.

- Intervento fuori microfono

ASS. ARTICO:

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Allora, quello che… entriamo nel dettaglio, quella bellissima perequazione fatta dall’ex Famila, ora “Cashand Carry”, è una perla di programmazione, è una trasformazione, è una variante urbanistica, vengonoconcesse delle autorizzazioni per fare dei nuovi volumi. Con quei nuovi volumi è stata fatta una funzionalerotatoria, molto funzionale, effettivamente se l’obiettivo è far lavorare i carrozzieri funziona, perché non c’ègiorno che non ci sia impatto con l’isola centrale. È un’autorizzazione che si concede di edificare un volume.Quando si va a fare questo genere di perequazione, Via Marinai d’Italia, la perequazione deve essere tale damigliorare o da fare degli interventi volti a compensare quella che è la trasformazione urbanistica dettata dalnuovo volume, quindi faccio il nuovo volume, devo farci dei servizi, la strada, l’illuminazione, devo farci deiservizi! E il servizio che avevate individuato voi era devastare l’ex Foro Boario, “devastare”, perché non hoaltri termini, forse uno dei peggiori interventi che abbia mai visto, perché di tutto si può discutere, tranne cheprendere un porfido e buttarlo sia una grande scelta.

Diverso è il caso in cui nel commercio, lo dice la norma, si danno delle autorizzazioni, non viene fatto alcunvolume; quindi, dal punto di vista urbanistico, non devo, dal punto di vista urbanistico fare una nuova strada!Dopo nell’indicazione noi ci siamo tenuti ampi per dire: magari c’è anche la necessità “di”. Ma impone,impone di fare delle compensazioni dal punto di vista del commercio, quello che devo ritornare, lacompensazione che dice lei, è appunto nel commercio, se favorisco e in qualche maniera lo favorisco perchéaltrimenti non avrebbero fatto la richiesta dal punto di vista commerciale, devo compensare dal punto di vistacommerciale, non dal punto di vista delle opere, è un concetto basilare: faccio delle opere e compenso delleopere, faccio una variante sul commercio, compenso sul commercio. O voi fareste una strada magari, cosìfacciamo un altro ricorso? Una strada, variante al commercio una strada? Un’altra piazza? No! Però sonocontenuti della norma questi. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico, do la parola al Consigliere Battel, Capogruppo del Partito Democratico OderzoSono Io. Prego. CONS. BATTEL: Grazie Presidente. Sulle realizzazioni e sui progetti che riguardavano l’area del PRUSST e dintorni il PartitoDemocratico nel tempo ha sempre mantenuto un atteggiamento critico. Abbiamo assistito, e qui mi ricollegoall’intervento che mi ha preceduto del Collega De Blasis, a una deriva progressiva, ad uno slittamento versoqualcosa di molto simile già – ed è stato illustrato sufficientemente – ad un centro commerciale. Cichiediamo, naturalmente raccogliendo la sottolineatura e aggiungendo la nostra sottolineatura a quelle chesono già state fatte alla norma del Regolamento che prescrive sul piano urbanistico di poter concederel’autorizzazione commerciale soltanto per superfici superiori ai 1.500 metri, quella è la norma delregolamento interno che per il momento sembra, diciamo, costituire un argine ancora parziale alla possibilitàdi realizzare effettivamente un centro commerciale come quelli che vediamo in città anche vicine a noi, peròci sembra in qualche modo imprudente permettere questo passaggio da parco commerciale a centrocommerciale, visto già la deriva che si è realizzata.

È così vitale per la proprietà e per le imprese commerciali che si sono insediate questo collegamento interno?Non ci apre questo collegamento interno, poi, alla possibilità di avere altri servizi all’interno? L’Unieuropotrà fare degli affidamenti di reparto? Potrà istituire al suo interno dei servizi e quindi in realtà avremol’Unieuro, ma all’interno dell’Unieuro avremo altri quattro, cinque, tre? Non lo so! Rimane uno spaziolibero. Anche lì, dicevamo, data la superficie c’è un’altra attività soltanto che si può impiantare, ma anchequella poi ha la possibilità di moltiplicarsi al suo interno. A me sembra che questa scelta, di concedere ilpassaggio da parco commercialo a centro commerciale sia una scelta imprudente anche se posso capire che ilcontributo della perequazione può permettere delle cose interessanti. Naturalmente anch’io raccomando

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come è stato fatto e come mi sembra sia già intenzione di utilizzare eventualmente… la decisione la proponela maggioranza, ci aspettiamo che sia approvata anche se noi manifesteremo con il voto la nostra contrarietà.

Nel caso in cui sia approvata anche noi siamo d’accordo con l’idea che vadano impiegati per valorizzare ilcentro storico con infrastrutture materiali e immateriali di tipi diversi e questo potrebbe essere poi, una voltaeventualmente fatta questa scelta, un argomento di discussione. Però è una scelta rispetto alla quale noisiamo critici perché vediamo, appunto, un altro scivolamento verso la trasformazione del supermercatoVisotto in una specie di centro commerciale molto simile a quelli che abbiamo nei dintorni, anche se didimensioni leggermente più contenute con la possibilità di una proliferazione di elementi diversi al suointerno come è già avvenuto. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Battel. Do la parla alla Sindaca. Prego. SINDACA: Allora, noi dobbiamo partire dallo stato attuale per capire cosa conviene, cosa non conviene fare, e anchepensare un rifiuto o un’accettazione cosa comporta. Allora nel 2008…, la storia del PRUSST, e poi delParco, quello che era, aveva sempre posto due limiti: i 1.500, il limite inferiore, e 2.500, limite superiore. Il1.500 era un limite sia urbanistico che commerciale, mentre il 2.500 era solamente un limite commerciale.Nel 2008 è stata concessa la variazione, quindi è stata concessa... il 2.500 voleva dire media struttura divendita. Si è tolto, a proposito del discorso di prima, di chi aveva fatto cosa, si è tolto il limite del 2.500, cioèil limite della media struttura e si è scritto nelle norme che si consentivano le grandi strutture, però ci dovevaessere un limite di 6.000.

Quindi, prima il limite era 2.500, e quindi media struttura, nel 2008 si è detto: sono consentite le grandistrutture, però con limite di 6.000, perché il 6.000 era quello che serviva in quel momento, e questo era..scusa no il 2008… sì, 2008. Nel 2012 poi c’è stata tutta la rivoluzione sulle leggi del commercio, che hannoportato poi alla fine del 2012, alla 50, prima la Bolkestein, poi la 50, quindi tutta questa liberalizzazione delcommercio, per cui i limiti posti non tengono più, i limiti posti al commercio non tengono più, per questo6.000 non tiene più, come probabilmente non tiene neanche più la distinzione tra centro e parcocommerciale. Perché se lì c’è scritto già che è autorizzata una grande struttura di vendita e tu vai a vedereadesso la definizione di grande struttura di vendita, per grande struttura di vendita si intende sia il parco, cheil centro, anzi, scusa, si intende grandi strutture sia singole che aggregate e nelle aggregate vai a vedere ladefinizione c’è sia parco che centro.

Quindi, non è affatto escluso che se noi volessimo dire di no a questa operazione qui potessimo anchebeccarci un bel ricorso, perché può anche essere che in realtà.., non mi è affatto difficile credere se si fa unragionamento che, avendo già consentito la grande struttura di vendita, di fatto, hai già consentito anche ilparco. E se noi adesso dicessimo di no non è affatto escluso che un ricorso, poi, invece, ci farebbe comunqueingoiare la cosa.

- Intervento fuori microfono

SINDACA:

Non lo so! Non lo so, pero questo studio è uno studio… Puoi andarti a vedere le leggi, cioè è vero cheattualmente c’è scritto “autorizzata la grande struttura di vendita”, se tu vai a vederti la legge del commercioadesso alle grandi strutture di vendita non puoi porgli limiti dimensionali e vai a leggerti la definizione digrande struttura di vendita qual è. È singola o aggregata e tra le aggregate c’è parco e centro. Quindi, questo

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è un ragionamento che ti fai tra te e te fino a che non... adesso non lo so se ci sono sentenze, non ho fatto unostudio giuridico, ma la logica mette insieme le cose e questa è un’ulteriore considerazione che comunqueriporta al fatto che l’autorizzazione a trasformarla da media a grande struttura è stata data allora.

E poi comunque, a prescindere da questa considerazione qua, ritorno a quella di prima che, dal punto di vistasostanziale con gli affidamenti di reparto quello che stavi paventando, che cioè all’interno di una attività sene apre due, tre, quattro, c’è già comunque perché la legge sul commercio lo consente e Visotto hal’autorizzazione a tutte le categorie merceologiche, quindi può fare gli affidamenti di reparto di scarpe, divestiti, di mutande, di cibo, di pesce, di quello che vuoi, può fare tutti gli affidamenti di reparto che vuole! Elui l’autorizzazione di vendita di 5.000 sotto e 3.000 sopra ce l’ha già, già data in precedenza, non glielaabbiamo data noi, non gli abbiamo dato un metro quadrato in più! I 5.000 sotto e 3.000 sopra li aveva già daprima, noi gli abbiamo consentito.., gli consentiremo, vorremmo consentire solamente il collegamento, manon un metro quadrato di vendita in più. E il fatto di consentire il collegamento trasforma in parco,trasformare in parco, scusami in centro, significa semplicemente consentire l’ingresso unico, l’unicadifferenza reale tra il parco e il centro è che consenti l’ingresso unico, mentre nel parco ogni attività deveavere un ingresso proprio. L’unica differenza è questa. PRESIDENTE: Ringrazio la Sindaca. Do la parola all’Assessore Artico. Prego. ASS. ARTICO: Comunque ritengo che il tema sia esattamente quello, cioè le valutazioni fatte sono esattamente quelle, nelsenso: capire quelle che sono le dinamiche perché di sicuro qualcosa si concede rispetto a quello che siincassa e come si può utilizzare. Se la sfida è: siamo certi che mantenere lo status quo ci salvaguardidall’applicazione liberticida della 50, perché la 50, come dico, dal punto di vista commerciale per le grandistrutture, una volta individuate le grandi strutture, non pone nessun limite. Oppure, e questa è la domanda,accettare la sfida e cercare di fare un’attività attiva per il rilancio del centro storico. Dopo non vorrei esserestucchevole, ma senza fare accesso e magari per evitare difficoltose ricerche, l’art. 13 della 50, LeggeRegionale, dice: “Sostenibilità territoriale e sociale. Al fine di perseguire gli obiettivi di sostenibilitàterritoriale e sociale gli interventi relativi alle grandi strutture di vendita non ubicate all’interno dei centristorici…”non ubicate… per il Masotti è stato perimetrato.., oltre a modificare le Torri, è stato modificatoanche il perimetro del centro, comunque “…per le attività non ubicate all’interno dei centri storici sonosubordinate alla corresponsione di un onere aggiuntivo calcolato in una percentuale non superiore al 30%degli oneri di urbanizzazione primari, posto a carico del soggetto privato in fase di rilanciodell’autorizzazione commerciale con vincolo di destinazione alla rivitalizzazione e riqualificazione delcommercio di cui al presente capo”, il centro commerciale storico, il centro storico, questo è la 50.

Dopo, magari, non si riesce bene ad interpretare, però è scritto che quello che entra dall’autorizzazionecommerciale va nel centro storico, Legge Regionale 50 della Regione del Veneto, quindi potremmo...

- Intervento fuori microfono ASS. ARTICO: Quindi gli interventi... lo impone la legge che vanno all’interno.., utilizzati per rivitalizzare il centro.Comunque potrei farle omaggio della 50, se ritiene. PRESIDENTE:

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Ringrazio l’Assessore Artico. Do la parola alla Sindaca. Prego. SINDACA: Quindi per risintetizzare quello che diceva l’Assessore è che, allora, dallo stato attuale a dopo ci potrà essereuna variazione di concorrenza rispetto al centro? Forse sì, ma veramente irrilevante rispetto allo stato attualee alle possibilità attuali. In contrapposizione cosa ci sono? Questi soldi che possiamo impegnare nel centrostorico? Sì. Quindi, secondo noi il rapporto costi – benefici è a favore di questa operazione, è questa lamotivazione, punto. Il rapporto costi – benefici, perché la modifica che andiamo a fare non modifica lo statodi fatto, secondo me, di sostanza, se non in un retaggio psicologico della parola “centro commerciale”,perché la parola centro commerciale, la parola Parco Stella rievoca i fantasmi del passato, le preoccupazioni,100 anni di battaglie e di baruffe delle varie posizioni, ma in realtà oggi quello che andiamo a modificare nonmodifica lo stato di fatto nella sostanza delle cose e nella reale possibilità di aumento di concorrenza rispettoal centro.

Il costo è senz’altro, secondo me, inferiore rispetto al beneficio di poter utilizzare, invece, quei soldi per altriprogetti sul commercio, per una valorizzazione del centro, per le idee che poi andremo a studiare, a vedere, acondividere su una sistemazione più appetibile del centro come tale, quindi la viabilità, l’eliminazione dibrutture, invece la creazione di un arredo urbano più accattivante, quindi una sistemazione del centro storicoche possa essere in sinergia con tutte le operazioni che poi i commercianti dovranno necessariamentepromuovere con il nostro sostegno, se potremmo e se avremmo i modi, per rilanciare il commercio non piùsolo sulla paura della concorrenza del centro commerciale, ma con lo studio di dinamiche del commercionuovo, perché oltretutto questa necessità di evolvere il modo di sviluppare il commercio non è solo deicommercianti del centro storico, ma è anche dei centri commerciali, che vanno in crisi con la concorrenzacon la famosa vendita online.

Quindi, è una rivoluzione e i problemi del commercio di oggi vanno molto al di là di questa cosa, e quindihanno necessità di sprone, di input per modificare la propria struttura di vendita, la propria modalità, quindinoi come potremmo dare degli spunti lo faremo senz’altro e da parte nostra quello che può essere messo adisposizione è la resa del centro più, dico, bello, più bello, più utilizzabile. Quindi, l’idea dello studio delpiano del traffico che stiamo facendo, anche le idee che stiamo aspettando anche dal famoso gruppo di studioche ci sta provando ad analizzare anche delle diverse sezioni stradali, le piste ciclabili e come modificare unpo’ tutto il centro, perché sia più facile passeggiare, andare in bicicletta, quindi andare più piacevolmente incentro e, quindi, fare più piacevolmente gli acquisti. Poi, tutto quello, invece, che può essere un input sulletecniche di commercio è compito dei commercianti e, ripeto, anche in questo aspetto se potremo e avremomodo certamente saremo di sostegno, ma quella sarà la vera sfida dei commercianti, del commercio. PRESIDENTE: Ringrazio la Sindaca. Do la parola alla Consigliera Damo, Capogruppo di Oderzo Sicura e Cittadini Uniti peril suo secondo intervento. Prego.

CONS. DAMO: Grazie Presidente. Alcune repliche all’Assessore Artico. Innanzitutto, lo voglio tranquillizzare sulle miecapacità di comprensione e di lettura e lo invito a pensare alle proprie, perché la Legge 14 l’abbiamo lettamolto bene, l’abbiamo analizzata benissimo, lo scorso giugno 2017 abbiamo portato una mozione che è stataapprovata da tutte le minoranze dove c’era precisamente un articolo che parlava che i Piani di Intervento chepartivano prima dell’entrata in vigore di quella legge andavano in deroga. Poi non serve che mi faccia nessun

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regalo della Legge 50, perché pure quella l’abbiamo letta, quindi lo ringrazio. Si attenga – si attenga, appunto– alle sue considerazioni personali verso la sua persona e non verso il Consigliere che è qui per mandato deicittadini e che non hanno messo in dubbio le sue capacità.

Un’altra cosa che ha detto sbagliata riguarda il fatto che lei ha sostenuto che l’Amministrazione ha pagatodue volte la perequazione, questo non corrisponde a verità perché praticamente la ditta che ha fattol’intervento sul supermercato ha pagato la perequazione in Piazzale Vittoria e la ditta Cama, che avrebbedovuto fare la perequazione in Piazzale Vittoria ha pagato all’Amministrazione comunale la perequazione equei soldi sono stati dati alla ditta che ha fatto il supermercato e che li ha usati per la pista ciclabile Rustignè– Oderzo. Quindi, bisogna mettere in conto che chi dice falsità non è la Damo.

Poi, lei avrà anche un suo giudizio personale sul Piazzale Vittoria, legittimo, ma guardi che il PiazzaleVittoria è stato fatto dopo parecchie proteste, tanto è vero che sono andati a finire nei giornali e le leggosoltanto due articoli de “La Tribuna di Treviso” del 20 luglio 2005 “Foro Boario dissestato, partono ledenunce”, e del 19.11.2006 “Ex Foro Boario, rivolta dei commercianti”. Dalla Libera è stato eletto nel 2006,quindi è stato fatto tutto un lavoro di rifacimento con parcheggi, viabilità, pavimentazione, sottoservizi,illuminazione pubblica, piantumazione di alberature e da quel momento denunce non ne sono più partite,mentre erano prima.

Probabilmente non vanno incontro questi lavori al suo giudizio estetico tecnico, però, guardi, ci sono tantitecnici a questo mondo, lei può dire quello che pensa, quello che è stato fatto è stato fatto. In merito, poi, al discorso in questione noi pensiamo che se è tutto così semplice sia meglio lasciare le cosecome stanno, parco commerciale, perché il centro permetterà la proliferazione di altri negozi e questo vasempre contro la possibilità ai commercianti di respirare e di poter contribuire allo sviluppo del centronaturale, dato che siamo anche diventati centro naturale commerciale da poco tempo credo che – ribadisco –voi non lo stiate proprio aiutando affatto. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Damo. Do la parola alla Sindaca. SINDACA: Chiedo un attimo solamente, però, di confermare se è ben chiaro e ammesso e se la Consigliera vuole averela possibilità di confermare anche a tutti quelli che ascoltano e la stampa che non esiste la preoccupazioneche lei ha esposto qui, che non si possa fare la perequazione in centro storico. Siccome ha sostenuto questacosa, io le chiedo di confermare o smentire la sua… se ha capito quello che le è stato spiegato, che, invece, laperequazione, fare i lavori di perequazione in centro storico è assolutamente possibile. Lei aveva detto chenon era possibile e siccome questa è una notizia sbagliata vorrei chiederle se vuole confermarla o se vuolesmentirla. PRESIDENTE: Prego. CONS. DAMO: Ribadisco e confermo quello che ho detto, perché quello che lei ha letto della Legge 50, a che anno risale laLegge 50, Assessore, scusi?

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- Intervento fuori microfono CONS. DAMO: Ecco. Questo fatto, che è capitato.., allora, premesso, la Legge 50 esiste dal 2012, voi dite che sulla base diquesta legge è possibile fare la perequazione anche in centro storico.

- Intervento fuori microfono CONS. DAMO: Ora io vi dico quello che è capitato all’Amministrazione Dalla Libera, la legge nazionale è entrata in vigorepochi anni fa, dal 2015, non sono certa dell’anno… 2015. E in base al fatto che questa Legge Nazionale diceche la perequazione deve avvenire nell’ambito deve avviene l’intervento, l’Amministrazione ha perso quelpunto che era stato contestato dal privato e lo ribadisco perché è un fatto vero. Quindi vi invito, vi invitoveramente, a non continuare su questa posizione. SINDACA: Lei si prende la responsabilità di quello che ha detto. Preghiamo adesso di fare una verifica tecnica,dopodiché vorrei cortesemente che nei giornali si affermasse che la Consigliera Damo ha fatto questaaffermazione, ovvero che la perequazione di questa operazione non è possibile da portare in centro, che,nonostante dopo essere stata informata di come le stanno le cose e come stanno le leggi, ha insistito inConsiglio con una sua tesi personale. Benissimo. E quando adesso faremo fare la verifica tecnica, lei siassume la responsabilità di avere insistito con la sua teoria del tutto personale. PRESIDENTE: Consigliera Damo, io le do ancora la parola perché è stata chiamata in ballo, però poi cerchiamo di chiuderee andiamo avanti, perché ci sono anche gli altri Consiglieri che si sono prenotati. Prego.

CONS. DAMO: Grazie Presidente. No, lei non mi chiama in ballo per questo motivo, questo è il mio terzo intervento, è unmio diritto, io intervengo...

PRESIDENTE: Guardi che gliene avrei dato anche uno in più con la mia tesi. Comunque se vuole è il suo terzo intervento,va bene. CONS. DAMO: Sì, lo uso perché..

PRESIDENTE:

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Sì sì, gliene avrei dato un altro penso... CONS. DAMO: ... perché la Sindaca mi sta mettendo in bocca parole che io non ho detto, non è la mia tesi personale, è ilragionamento che il Consigliere comunale Damo fa su questo punto all’ordine del giorno, okay? E miassumo la responsabilità come voi vi assumete la decisione che prendete stasera, io mi assumo e non insistonel dire, perché mi ha invitato lei a dire “se mi assumo la responsabilità”. È stata lei a chiedermelo e ioriconfermo quello che dico, non è una cosa che faccio contro la mia volontà, d’accordo? Neanche, loribadisco, perché lei mi sta invitando ancora e sottolinea che sto insistendo. No, i giornalisti scrivononaturalmente quello che.. - Intervento fuori microfono CONS. DAMO: Non lo so quello che scrivono, se sono giuste o sbagliate l’ha detto lei, però, voglio dire, che io insista... No,io intervengo tre volte, non mi danno altre possibilità ed è scritto nel regolamento, non è che ho unatteggiamento così di arroganza e insistenza, no, perché ho un atteggiamento corretto che non offendonessuno intanto, cosa che qui, invece, avviene spesso e dopo dico le mie motivazioni, sperando che me lelascino dire con serenità. PRESIDENTE:

Ringrazio la Consigliera Damo. Si è prenotato l’Assessore Corte. Prego. ASS. CORTE: Grazie Presidente. Allora, io mi permetto solo di fare alcune precisazioni giuridiche. Non cambia la formagiuridica innanzitutto, non so quale sia il motivo che ingenera questa convinzione, ma tra parco e centro noncambia assolutamente la forma giuridica, cambia solo la denominazione commerciale. Viene fatta un po’ diconfusione tra due leggi che sono due leggi distinte, Legge 14 e Legge 50, una che riguarda la parteurbanistica dove si parla di consumo del suolo, la Legge 50, invece, che si preoccupa del commercio.Nessuno parla di consumo del suolo, non serve che ripeta quello che ha detto in modo molto preciso ecompetente, ovviamente l’Assessore Artico, ma sono due cose completamente distinte.

Poi, se – a quale fine non lo so – si voglia ingenerare confusione tra il contenuto e la funzione della LeggeRegionale 14 e della Legge 50, quindi l’una urbanistica, l’altra sul commercio, io non so quale sia la ragione,ma non esiste, cioè non vanno di pari passo, non sono la stessa cosa. Quando si ragiona sulla Legge 14 puòparlare di consumo del suolo, qua francamente lo trovo inappropriato, inopportuno, non pertinente egiuridicamente non corretto.

Per quanto riguarda, poi, la Legge 50 sul commercio, merita, meriterebbe che tutti leggessero i datiinformativi che si trovano in appendice alla Legge 50, quindi tranquillamente dal sito della Regione sipossono vedere questi dati informativi, nei quali si fa un excursus anche storico partendo da quelle che sonole norme comunitarie, quindi dal 2006, la Direttiva 123, la Direttiva Europea 123 più nota volgarmente comeDirettiva Bolkestein, recepita poi nel 2008 dal Decreto Legislativo 112/2008, abbiamo detto, poi ha subitomodifiche nel 2010, ne ha subite di nuovo nel 2011 col Decreto 201/2011, il cui spirito di tutte queste

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normative sovranazionali e nazionali è quello della maggiore libertà e liberalizzazione, soprattutto andando asuperare il criterio quantitativo.

È, e me lo sono appuntato per non dire delle cose scorrette, esemplare un passo proprio di questi datiinformativi che prendo, ho preso dal sito della Regione Veneto, il quale dice “…per il perseguimento dellapredetta finalità”, ovvero, dice, c’è, dobbiamo superare.., il superamento dei limiti quantitativi, dice ilLegislatore Regionale, quindi non possiamo che adeguarci a quelle che sono le normative perché come noi ciadeguiamo alla normativa regionale, la Regione si è adeguata alla normativa nazionale che si è adeguata allanormativa europea senza poter farne a meno, per altro, piaccia o non piaccia.

Il Legislatore regionale dice “noi dobbiamo effettivamente preoccuparci anche dei nostri centri storici”,introduce una norma come quella che ha citato, l’art. 13, l’Assessore Artico, la quale non prevede unaperequazione nel senso stretto in cui lei la sta facendo passare, cioè quella prevista dalla Legge 14. Da unlato parliamo di perequazione urbanistica, dall’altra parte parliamo di interventi in materia di commercio asostegno del commercio in compensazione, volti a compensare ciò che anche il Legislatore regionale non hapotuto non fare, e cioè adeguarsi a normative che stanno sopra di lui.

Fa ciò che può, quindi, dice, “dobbiamo cercare di compensare”. Come? Prevedendo, quindi,obbligatoriamente che questi oneri aggiuntivi vengano utilizzati per la rivitalizzazione del centro storico,quindi non è che ce lo si inventa, questa espressione non ce la stiamo inventando, e c’è un passaggiointeressante per far capire qual è lo spirito, dice “…sono superati questi limiti quantitativi”, chi avrà voglia epazienza potrà leggere tutta la parte illustrativa. Dice “…per il perseguimento della finalità di rivitalizzazione- oltre alla questione diciamo di come utilizzare questi ulteriori oneri, quindi di recupero della centralitàurbana - occorre porre l’accento sulla natura qualitativa degli insediamenti commerciali in un’ottica di offertaintegrata (sta parlando dei centri storici), di servizi nell’ambito di contesti urbani promuovendo iniziativevolte ad assicurare un legame sempre più intenso tra funzione sociale, culturale e commerciale nei medesimicontesti.

Questo già a prescindere dalla Legge 50 e il recepimento della Legge 50 è ciò che Forò, ad esempio, con ilsostegno del Comune, dell’Amministrazione, ma già sta facendo in un’ottica assolutamente corretta, che èquello di far sì che il centro storico sia contemporaneamente centro di aggregazione sociale, culturale e anchecommerciale, tutte e tre le cose insieme, perché questo non è quello che succede solo da noi, è ciò che staaccadendo ovunque, ciò che sta accadendo anche fuori da qui è che anche i centri commerciali abbiano leloro difficoltà per l’e-commerce, ad esempio.

Quindi, noi stiamo sostenendo e continueremo a sostenere quello che fa Forò senza ombra di dubbio, perchéquello è lo spirito giusto, collaborativo, in ambo i sensi, cioè cercare di sostenere senz’altro il centro storico econtemporaneamente da parte loro attivarsi affinché non sia solo luogo di commercio, ma di crescita, diaggregazione sociale e culturale. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Corte. Do la parola all’Assessore Artico. ASS. ARTICO:

Visto che siamo in tema di lettura degli articoli, non leggo il verbale, ma leggo.., qui lei fa riferimento all’art.13 della Legge 14 sul consumo del suolo, art. 13, comma 3: “I Piani degli Interventi che hanno formalmenteavviato la procedura di formazione ai sensi dell’art.18, comma 1, della Legge Regionale del 23 aprile 2004 n.11, quello che abbiamo avviato il P.I., alla data di entrata in vigore della presente legge possono concludere ilprocedimento di formazione del Piano in deroga alla limitazione di cui al comma 1, lettera b)”. Può

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tranquillamente vedere i dati che sono stati trasmessi dal Comune di Oderzo alla Regione del Veneto che ciha dato la possibilità di ampliamento dello strumento urbanistico e vede se è stata attuata o meno questapossibilità, perché lei quello che travisa è che l’avvio del P.I. non è in deroga, dà la possibilità “di”.L’abbiamo esercitata? No.

- Intervento fuori microfono PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Do la parola – finalmente – al Consigliere De Blasis, Capogruppo delMovimento 5 Stelle. Prego. CONS. DE BLASIS: Grazie Presidente. Solo un inciso. Vorrei uscire dai tecnicismi per sopravvivenza, ma giustamente.. Allora,abbiamo parlato qui in sede di Consiglio, qualche Consiglio fa, sulla differenza e l’emergenza del centro e ladifferenza tra la capacità attrattiva dei grandi centri commerciali e le difficoltà che tutti i giorni, invece,hanno i piccoli negozi. Oggi stiamo ragionando su questo, stiamo dando ancora di più una capacità…ampliando la capacità attrattiva del parco commerciale, del Parco Stella, semplicemente avvicinandolo aquello che è, in realtà, un centro commerciale: maggiori servizi, maggiore fruibilità, maggiore attrattività,tutte cose che sono l’asse portante di ogni centro immediatamente. Quindi, questo è quello che stiamofacendo, politicamente stiamo facendo questo, poi i vari tecnicismi, le varie considerazioni, per l’amor diDio, va bene.

Ultima cosa. Io farei un focus sugli affidamenti di reparto, perché sappiamo benissimo cosa sono gliaffidamenti di reparto, farei una verifica su questi affidamenti perché sono normati, quindi mi riservo di fareuna verifica, non sono preparato su questo, però vorrei fare una verifica e invito anche altri ColleghiConsiglieri a farla. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere De Blasis. Do la parola al Consigliere Battel, Capogruppo del Partito DemocraticoOderzo Sono Io. Prego. CONS. BATTEL: Grazie Presidente. Allora, le sfide sono queste, cioè ci sono delle tendenze presenti nel sistema economicomondiale, delle tendenze molto forti, che si stanno affermando, una è quella del mercato online, l’altra èquella di questi grandi centri commerciali, ecc., e noi dobbiamo decidere come per esempio nel mondo dellavoro ci chiediamo sempre quanta flessibilità serve al sistema economico, qui ci chiediamo quanta libertàserve ad un grande centro commerciale, se dobbiamo assecondarlo o porgli un limite, se dobbiamo darmi unsegnale “attento che qui noi non vorremmo lasciarti fare quello che vuoi!, oppure se diciamo “va bene, faiquello che vuoi, purché tu ci dia qualche cosa in cambio!

A me in questo caso sembrerebbe più prudente la prima ipotesi rispetto alla seconda, riconosco che si trattadi sfide di fronte alle quali siamo quotidianamente e riconosco anche… Voglio dire, noi abbiamo tutti quantianche dei problemi di coerenza, quando è bruciato Unieuro ci siamo detti tutti quanti “speriamo che Unieuroriapra e che i dipendenti abbiano la possibilità di riprendere il loro lavoro”, ecc. ecc. Non lo so, è vincolanteper la sopravvivenza di Unieuro il fatto di avere l’ingresso all’interno per Visotto? Potremmo dirgli anche dino! È chiaro che ce la giochiamo su tutta questa serie di questioni, poi non so se c’è la possibilità di ricorso,

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se non c’è una giurisprudenza prima che ti dice.., magari il rischio forse non c’è tanto, però non me neintendo, mi limito, come dire, a sollevare il dubbio. Comunque il nostro voto resterà contrario.

PRESIDENTE:

Ringrazio il Consigliere Battel. Io non vedo altre richieste di intervento, quindi a questo punto possiamoprocedere alla votazione. Favorevoli? Contrari?

Voti favorevoli: n. 9Voti contrari: n. 4 (Battel, Bucciol, Damo, De Blasis) Risultano astenuti: nessunoConsiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

Stante l’urgenza della delibera pongo in votazione l’immediata eseguibilità.

Voti favorevoli: n. 9Voti contrari: n. 4 (Battel, Bucciol, Damo, De Blasis) Risultano astenuti: nessunoConsiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE: Passiamo ora al sesto punto all’ordine del giorno.

PUNTO 6° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «APPROVAZIONE “CRITERI PER LA STIMA DELBENEFICIO PUBBLICO”».

PRESIDENTE:

Do la parola all’Assessore Artico. Prego.

ASS. ARTICO:

Le varianti urbanistiche comportano di certo un beneficio diretto per l’interessato che viene ad avere unincremento del valore del bene del fondo a seguito della variante. La normativa vigente prevede che questoincremento di valore del bene sia suddiviso equamente tra una parte pubblicistica, cioè un interesse comune,e il privato, per questo si parla di perequazione, ovvero stima del beneficio pubblico. Attualmente questostrumento molto importante per l’Amministrazione che negli ultimi anni ha permesso a tutte leAmministrazioni a realizzare delle opere pubbliche che altrimenti non sarebbe stato in grado di farloattraverso la collaborazione col privato, di fatto sconta una certa asimmetricità nella valutazione e nella stimadell’importo, in quanto è sempre molto difficile effettuare questa valutazione. E ritenendo che questavalutazione non debba essere soggetta a valutazione di carattere appunto soggettivo sono stati definiti deicriteri in modo tale che sia trasparente la modalità di calcolo.

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Ricordo altresì che l’incremento del valore del bene non è da considerarsi come una variabile legata al valoredi mercato del bene ma è una variabile di carattere urbanistico, perché il valore del bene ha una variabilitàlegata al mercato, mentre l’immobile o la possibilità di realizzare un immobile è una caratteristica intrinseca.

Per questo sono state effettuate queste linee guida, che sono allegate alla delibera, nelle quali si definiscecome effettuare il calcolo della perequazione e anche come può essere corrisposta la perequazioneall’Amministrazione Comunale, in particolare la cessione o la corresponsione può avvenire attraversocessione diretta al Comune di aree a standard aggiuntive, ovvero con cessione diretta al Comune di aree conpotenzialità edificatoria, la cessione di lotti a seguito di urbanizzazione, la realizzazione diretta di operepubbliche, intendendo sia quelle programmate e inserite nel Programma Triennale delle opere pubbliche, siaquegli interventi che costituiscono una concreta attuazione di strategie delineate dal PAT e, infine, attraversola monetizzazione.

Questa modalità di calcolo, che poi è supportata da una serie di esempi pratici in maniera tale da poterverificare come siano state identificate, è legato sostanzialmente a dei parametri oggettivi, quindi laquantificazione del valore degli immobili data dall’Agenzia delle Entrate ed, inoltre, questa modalità dicalcolo demanda alla Giunta Comunale la definizione dei casi specifici. Ovvero, in termini generali vengonoconsiderati i valori dei terreni residenziali, in area pregiata, centrale, periferica, frazione in zona agricola, ivalori del terreno produttivo, il valore medio, e dei terreni commerciali: pregiata, centrale, periferica e zonaagricola. Questi sono i valori di base rispetto ai quali viene calcolata la perequazione, però visto che non èpossibile identificare tutte le tipologie ancorché la volontà della delibera e delle linee guida sia di inserire ilpiù possibile le tipologie che si sono affrontate all’interno di un metodo di calcolo definito, dà la possibilitàappunto alla Giunta Comunale di apportare dei correttivi per dei casi specifici.

Per cui si sottopone al Consiglio Comunale l’approvazione dei criteri per il calcolo della stima del beneficiopubblico, passando cioè da un’attuale stima che è basata su una quantificazione del valore di mercato data,effettuata dal tecnico, a parametri urbanistici e, quindi, che siano confrontabili e paragonabili con delletabelle di calcolo definite dell’OMI o dall’Agenzia delle Entrate o da altri soggetti terzi. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Dichiaro aperta la discussione. Non vedo richieste di intervento, quindipossiamo procedere alla votazione. Favorevoli? Contrari?

Voti favorevoli: n. 11Voti contrari: n. 1 (Damo) Risultano astenuti: n. 1 (De Blasis)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

Stante l’urgenza della delibera pongo in votazione l’immediata eseguibilità.

Voti favorevoli: n. 11Voti contrari: n. 1 (Damo) Risultano astenuti: n. 1 (De Blasis)Consiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE:

Passiamo ora al settimo punto all’ordine del giorno.

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PUNTO 7° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «MOZIONE PROPOSTA DALLA PRESIDENTE DELCONSIGLIO COMUNALE LAURA VETTOR A OGGETTO “FONDI STRUTTURALI ED’INVESTIMENTO EUROPEI: LE AUTORITA’ LOCALI E REGIONALI NON DEVONO ESSEREPENALIZZATE».

PRESIDENTE:

Quindi io non darei lettura, la darei per letta la mozione, vista l’ora e anche perché comunque sono sicura chel’avete letta attentamente tutti. Brevemente dico solo due parole: ovviamente questa mozione si inserisce inun possibile futuro scenario, anzi, forse più che possibile, probabile futuro scenario di riduzione dei fondi chedall’Europa arrivano attraverso le Regioni, attraverso i bandi agli Enti locali, e quindi anche al nostroComune.

La volontà, la finalità di questa mozione è quella di far sentire la voce di questo Consiglio comunale, comehanno già fatto altri Consigli comunali, e come ha già fatto anche con la risoluzione citatanell’accompagnatoria alla presentazione della mozione la Giunta Regionale per cercare di evitare che ci siaquesta riduzione di fondi.

Sappiamo benissimo tutti, non ve lo devo spiegare io, l’importanza dei fondi che arrivano dall’Europa con ibandi per realizzare opere e servizi soprattutto in periodi come questi in cui comunque i Bilanci dei Comuni,più che altro le entrate dei Comuni, permettono tante volte poco più insomma dell’ordinariaAmministrazione; quindi sicuramente i fondi che arrivano dall’Europa attraverso i bandi sono una fontemolto importante per i Comuni per realizzare appunto delle opere e dei servizi a seconda poi dei vari bandiche escono.

Colgo anche l’occasione per ringraziare l’Amministrazione per questi due anni, perché comunque i bandi acui abbiamo partecipato sono stati tanti, l’invito è quello di continuare su questa strada, cercare di parteciparea quanti più bandi possibili anche se magari tante volte il tempo è poco le risorse sono poche. Quindi l’invitoche io faccio a tutti i Consiglieri è quello di approvare all’unanimità questa mozione proprio per far sentire lavoce anche di questo Consiglio Comunale, insieme a quella degli altri Comuni che già hanno approvato lamozione, per mandarla ai destinatari, che, come avete visto nella mozione, sono indicati. Quindi io hoconcluso l’intervento.

Dichiaro aperta la discussione e do la parola al Consigliere Battel. CONS. BATTEL: Grazie Presidente. Come giustamente ci diceva lei, questa mozione viene dal Consiglio Regionale dove èstata presentata e firmata credo da Consiglieri di tutti le tendenze e di tutti i gruppi, però, in realtà, viene damolto più lontano, nel senso che la preoccupazione per la riduzione dei fondi, per la possibile riduzione deifondi, non probabile, possibile per quello che mi dice qualcuno di abbastanza informato insomma, ècombattuta da un’attività in questo caso positiva di lobbying molto molto ampia. Se uno va in rete trova“Cohesion-Alliance”, “Alleanza per la Coesione”, è una specie di lobby allo scoperto alla quale aderisconotutti: Regioni della Francia, della Germania, del Belgio, ecc. ecc. Al vertice di questo gruppo di pressionestanno per esempio alcuni personaggi che sono il belga Lambertz che è a capo di un’associazione delleregioni d’Europa, e per esempio Stefano Bonaccini, che è il Governatore dell’Emilia Romagna, Decaro, ilSindaco di Bari, due italiani tra l’altro. Questa è..

- Intervento fuori microfono

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CONS. BATTEL: Sì, un sacco.. Le Marche, la Lombardia.. Adesso non li ho visti tutti, se guardate sotto ci sono decine e decinedi sigle e di simboli che scorrono. Diciamo che chi sostiene questa mozione dovrebbe in linea di massima,come scrivono proprio i tre personaggi che vi citavo poco fa, essere convinto di una cosa di questo genere: inuna delle mozioni proposte da questa istituzione, da questa Alleanza per la Coesione, si dice “nessunaistituzione europea, nessun governo nazionale è in grado di affrontare in solitudine le sfide che abbiamo difronte”. Io sono d’accordo. “In quanto espressione dei territori gli eletti regionali e locali sono attori europeiimpegnati in prima linea a gestire queste sfide, spetta a loro attuare quasi il 70% delle decisioni dei progettieuropei”. Non ho verificato questa percentuale, ma qui dicono che in realtà il 70% dei fondi che l’Europa dàper la coesione vengono gestiti a livello locale, quello che loro dicono è un altro passaggio “dobbiamorafforzare lo spirito di partenariato, il principio di partenariato e l’approccio basato sui territori. Io sonod’accordo con tutte queste cose qui, quindi voterò e voteremo con convinzione a favore di questa mozione.

Mi permettete che mi risulta un po’ strano che la proponga e la voti chi ha esultato quella volta per la Brexit,

ma mi limito soltanto a questo, perché non vorrei innescare una lunga e ampia discussione che, però, sarebbenecessaria non adesso, magari, non qui, però mi correva l’obbligo di dire questa cosa. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Battel per il suo il suo intervento, quindi anche illustrativo della mozione. Do la parola alla Consigliera Damo, Capogruppo di Oderzo Sicura e Cittadini Uniti. CONS. DAMO: Grazie Presidente. Senz’altro avrà il sostegno di Oderzo Sicura e Cittadini Uniti questa mozione che hapresentato lei, Presidente, e che si collega alla risoluzione 40 già citata, da cui emergono tutti i nomi deiConsiglieri che l’hanno firmata, compreso anche il Consigliere Dalla Libera, Capogruppo di Veneti Uniti.Credo che sia un’azione molto importante quella che stiamo facendo, perché dimostra una mobilitazione cheparte dagli Enti locali, dai Comuni, dagli Enti locali e dai Comuni e si spera, appunto, che il Parlamentoeuropeo non sia consenziente con quanto Oettinger ha in programma, perché mi sembra che vuole ridurre dal10 al 5% in meno la programmazione rispetto a quella dell’anno precedente e va a colpire proprio soprattuttole Regioni più sviluppate, il Veneto, appunto, che è considerato una delle locomotive d’Europa, come tuttisappiamo, ma se togliamo il carbone alla locomotiva, anche l’Europa si ferma. Per cui è importante questaazione che stiamo facendo proprio per far sì che i fondi che riguardano i fondi europei, i fondi di sviluppoeuropei, quelli per l’apicoltura, gli FSE, che non ci vengano decurtati. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Damo per il suo intervento. Do la parola al Consigliere Dalla Nora, Capogruppo diScardellato Sindaco. CONS. DALLA NORA: Grazie signor Presidente. Io partirei da un numero mi ha sempre un po’ impressionato e che di questi tempiviene citato anche abbastanza spesso: l’INPS certifica che ad oggi abbiamo raggiunto la soglia dei 5 milionidi persone sotto la soglia di povertà. Tipicamente per soglia di povertà si intende singoli che vivono con pocopiù di 500 euro al mese o famiglie che vivono con… attorno ai 1.000 e rotti euro al mese. Chiaramente

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queste persone, partendo dal basso, la prima cosa che fanno si rivolgono all’Ente locale più vicino a loro che,quindi, è necessariamente prima il Comune, poi diciamo tolte le Province, ma poi si passa direttamente allaRegione per la sanità e quant’altro.

Chiaramente, l’altro dato che viene certificato ad esempio dalla CGIA di Mestre dal 2011 al 2017, se nonricordo male, lo Stato ha tagliato 22 miliardi nei confronti degli Enti Locali, questo chiaramente comportanecessariamente un mancato aiuto a queste persone che si trovano ovviamente in difficoltà. Cosa succede?Che ad oggi, stante appunto la problematica Brexit anche l’Europa rivede tutte le politiche di ricollocazionedei fondi e quant’altro nei confronti delle unità locali di nuovo, quindi andiamo nella direzione sbagliata;direzione che poi è stata certificata essere completamente errata in quanto, appunto, le politiche di austerityda Monti in poi hanno prodotto esattamente l’opposto di quello che volevano risolvere, ovvero il debitopubblico è passato dal 122 al 134%, e la disoccupazione è arrivata all’11% dall’8, quindi numeri che sullacarta non certificano sicuramente un successo.

Chiaramente, se anche l’Unione Europea, che, teoricamente, dovrebbe con politiche di coesione, politichedi… toglie finanziamenti e toglie la possibilità agli Enti locali di finanziarsi e di provvedere alle carenze checi possono essere nei territori, sicuramente il risultato non può essere che un ulteriore impoverimento. Poi,noi possiamo dialogare e discutere di centri commerciali e quant’altro, ma se la gente non ha soldi in tasca èmolto difficile che… si rivolgerà sempre più spesso a internet cercando l’offerta, ma sicuramente non andràné nel centro commerciale naturale, né nel centrale commerciale Parco Stella. Quindi noi siamoassolutamente a favore della mozione. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio il Consigliere Dalla Nora per il suo intervento. Non vedo altre richieste di intervento, quindipossiamo procedere alla votazione. Favorevoli? Contrari?

Voti favorevoli: n. 13Voti contrari: nessunoRisultano astenuti: nessunoConsiglieri assenti: n. 4 (Alescio, Battistella, Guerrera, Lucchetta Stradiotto)

PRESIDENTE:

Passiamo ora all’ottavo punto all’ordine del giorno.

PUNTO 8° ALL’ORDINE DEL GIORNO: «INTERPELLANZA DELLA CAPOGRUPPO DI“ODERZO SICURA – CITTADINI UNITI” LAURA DAMO IN MERITO A VIA DAVIDEBUCCIOL».

PRESIDENTE:

Do la parola alla Consigliera firmataria dell’interpellanza, la Consigliera Damo. CONS. DAMO:

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… immagino che abbiate già visto, appunto. Ho avuto una richiesta da parte dei residenti di quella via,quindi io non ho fatto altro che espletare il mio dovere di segnalare all’Amministrazione e ringrazio di averportato questa interpellanza in Consiglio per sentire che tipo di soluzioni prospettano per questeproblematiche. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio la Consigliera Damo. Do la parola all’Assessore Artico. Prego. ASS. ARTICO: Come è stato illustrato più volte, purtroppo, la situazione del manto stradale del Comune di Oderzo non èsicuramente ottimale. Via Bucciol è una strada che per circa due terzi della sua estensione è una stradabianca, quindi auspico, tra le altre cose, che rimanga come strada bianca; invece, la parte rimanente dellastrada è una strada asfaltata – eccola qua – questa è la situazione della strada di Via Bucciol, è una strada cheserve alcune abitazioni, purtroppo, dico, è caratterizzata da un paio di buche, anche importanti comedimensioni.

Il manto stradale è sicuramente usurato superficialmente, però fatte salve il paio di buche magari oravediamo, allo stato attuale non è considerato da questa Amministrazione tra le priorità, questo perchépurtroppo, facendo gli amministratori, bisogna fare anche delle scelte. Noi vorremmo intervenire ovunqueper ripristinare la situazione stradale, però non riusciamo a intervenire ovunque. Qui cercheremo diintervenire quanto prima con asfalto freddo, come dico, forse non si è notato, comunque ci sono un paio dibuche, e questa è la situazione di Via Bucciol.

Colgo l’occasione anche per dare alcune informazioni oltre alla situazione di Via Bucciol, che sono queste:nonostante la situazione sicuramente molto complicata dal punto di vista dei Bilanci, facendo unavalutazione dal 2015 ad oggi negli ultimi anni con gli ultimi Bilanci siamo riusciti a incrementare di circa un20% delle risorse destinate alle asfaltature, 150-180-185.000 euro. La cosa importante, però, non è solo cheabbiamo incrementato queste risorse, non è solo il fatto che anche lo scorso anno grazie anche all’Assessore,alla collaborazione con tutti gli Assessori siamo riusciti ad anticipare l’approvazione del Bilancio in manieratale da riutilizzare anche i ribassi, perché sappiamo che destinare delle risorse e poi portarle in avanzo diamministrazione sono perse sostanzialmente, per recuperarle dobbiamo dedicare risorse notevoli per fare ibandi per riutilizzare le nostre risorse, quindi portarle in avanzo non è una bella soluzione, però quello di cuisostanzialmente ci possiamo fregiare, posso dirlo, non è questo aumento di risorse, ma è il cambio diprospettiva.

Cambio di prospettiva significa che, innanzitutto pur dimezzando gli operai siamo riusciti a incrementareleggermente o comunque mantenere stabile la quantità di asfalto a freddo che utilizziamo, cioè leggeroincremento, 20% di asfaltature in termini di risorse, utilizziamo gli stessi asfalti freddi, quindi ricopriamo lestesse buche, ma soprattutto non utilizziamo più l’asfalto a freddo per tappare marciapiedi, porfido equant’altro. I marciapiedi, se andate a vedere, stiamo cercando di recuperarli facendo una ottimizzazione delpersonale, quindi metà personale, il nostro personale, però non lo utilizziamo più per sfalciare Ca’ Diedo,quello lo abbiamo appaltato, abbiamo in una prima fase, come si sa, avuto delle problematiche, adessofunziona e anche bene il servizio dato dalla cooperativa. Siamo riusciti a fare un paio di appalti inmanutenzioni straordinarie. Quindi, alla fine quello che siamo riusciti a fare con grande difficoltà è diinvertire il trend, cioè anziché avere una situazione di degrado che sia superiore al tasso di ripristino delleasfaltature, abbiamo invertito il trend. Certo che per recuperare servono periodi molto lunghi, però lo sforzoche è stato fatto per è andare in questa direzione.

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Per cui, dico, adesso non ripercorriamo le asfaltature programmate da Google Maps perché adesso, tra lealtre cose, le stiamo attuando anche adesso, tutta una serie di asfaltature elencate, le varie vie sulle qualistiamo operando e stiamo programmando, però, dico, questo grosso lavoro di programmazione, questogrosso lavoro di confronto con gli Uffici, non sempre facile, perché anche gli Uffici, che ringrazio, hannogrosse difficoltà, gli operai li stiamo utilizziamo per tutta una serie di iniziative, prova ne è che la strategia diavere del personale qualificato, più elettricisti e quant’altro, sta dando risultati sia in termini dell’attività cheriusciamo a fare, sia in termini di manutenzione sulle scuole. Quindi, questa è la strategia che stiamomettendo in campo e lo sforzo fatto per invertire il trend di degrado delle asfaltature.

Ci dispiace che Via Bucciol non sia tra le priorità, per la tipologia della strada, interverremmo condell’asfalto a freddo per le due buche che ci sono. Grazie. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Do la parola alla Consigliera Damo. CONS. DAMO: Grazie. Il mio intervento era per chiederle, Assessore, siccome non avevo capito, l’audio non era molto netto,se intervenivate su questa strada, ma mi ha appena risposto che interverrete. Adesso ha già in menteindicativamente il periodo di quando farete questo..? È fra le strade a breve termine oppure sarà il prossimoanno? Su questo, tanto per tranquillizzare i residenti. ASS. ARTICO: No, ripeto che noi non interveniamo su Via Bucciol con il rifacimento del tappeto, perché abbiamo visto cheil tappeto per la tipologia delle strade… - Intervento fuori microfono ASS. ARTICO: … Diciamo che non è nella condizione ottimale, però non è una strada di grande viabilità e non è una stradain cui presenta lo sgretolamento, oppure il distacco dal sottofondo del tappeto. Ci sono un paio di buche, lebuche, come è stato detto, stiamo intervenendo con asfalto a freddo perché con i nostri operatori nonpossiamo intervenire con asfalto a caldo, intervenire con asfalto a caldo su delle zone molto limitate, cioèquello che si faceva a spot, ha dei costi unitari enormi, per cui questa è la modalità con cui noi intendiamooperare anche su Via Bucciol. PRESIDENTE: Ringrazio l’Assessore Artico. Vedo che si è prenotata la Consigliera Bucciol. Chiedo, quindi, allaConsigliera Damo se posso aprire la discussione, visto che l’interpellanza l’ha presentata lei. - Intervento fuori microfono

PRESIDENTE: Perfetto. Quindi do la parola alla Consigliera Bucciol. Prego.

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CONS. BUCCIOL: Grazie Presidente. Solo una richiesta: dato che si parla di priorità e di un piano insomma di questeasfaltature, è possibile consultarlo? Si può sapere quali sono le strade che verranno asfaltate per primaoppure..? Questo. Grazie. ASS. ARTICO: Sì … (Intervento fuori microfono)

CONS. BUCCIOL: Okay.

PRESIDENTE: Non vedo altre richieste di intervento, quindi a questo punto la discussione è esaurita, il Consiglio anche. Sono le ore 23:00, dichiaro conclusa questa seduta del Consiglio comunale. Buonanotte.

La seduta è tolta.

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