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1/19 C O M U N E D I M E S O R A C A (Provincia di Crotone) ******* Tel. 0962.489421 – Fax. 0962/45049 Email: [email protected] RELAZIONE TECNICA Avviso Pubblico per l'accesso a finanziamenti in materia di Edilizia scolastica - Decreto Legge n 104 del 12.09.2013 convertito con modificazioni, dalla Legge n. 128 del 08.11.2013. progetto per la manutenzione straordinaria efficientamento energetico e completamento della scuola media S. Margherita CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO Caratteristiche del territorio Il territorio del Comune di Mesoraca, situato nella Provincia di Crotone, si estende per circa 32 km di lunghezza e 3 di larghezza, per una superficie complessiva di 93, 56 kmq. Esso è situato nell’entroterra crotonese, ai piedi della Sila Piccola; confina con i territori dei comuni di Petilia Policastro, Roccabernarda, Cutro, Belcastro, Marcedusa, Petronà e Taverna. Dal punto di vista morfologico il territorio si divide in tre zone distinte: zona pianeggiante, la marina, a circa 200m dal livello del mare; zona collinare sulla quale sorge l’agglomerato urbano, a circa 400m dal livello del mare; e zona montuosa che arriva ad una quota massima di circa 1.800m.s.lm.

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C O M U N E D I M E S O R A C A (Provincia di Crotone)

*******

Tel. 0962.489421 – Fax. 0962/45049 Email: [email protected]

RELAZIONE TECNICA

Avviso Pubblico per l'accesso a finanziamenti in materia di Edilizia scolastica - Decreto Legge n 104 del 12.09.2013 convertito con modificazioni, dalla Legge n. 128 del

08.11.2013.

progetto per la manutenzione straordinaria efficientamento energetico e completamento della scuola media S. Margherita

CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO

Caratteristiche del territorio

Il territorio del Comune di Mesoraca, situato nella Provincia di Crotone, si estende per circa 32 km di lunghezza e 3 di larghezza, per una superficie complessiva di 93, 56 kmq.

� Esso è situato nell’entroterra crotonese, ai piedi della Sila Piccola; confina con i territori dei comuni di Petilia Policastro, Roccabernarda, Cutro, Belcastro, Marcedusa, Petronà e Taverna.

� Dal punto di vista morfologico il territorio si divide in tre zone distinte: zona pianeggiante, la marina, a circa 200m dal livello del mare; zona collinare sulla quale sorge l’agglomerato urbano, a circa 400m dal livello del mare; e zona montuosa che arriva ad una quota massima di circa 1.800m.s.lm.

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� Il Paese risulta delimitato da due principali corsi d’acqua: il Fiume Vergari e il Fiume Reazio.

� Dal punto di vista Geomorfologico, l’assetto strutturale del territorio comunale è molto variabile:argilloso, argilloso calcareo, siliceo.

� L’agglomerato urbano è ubicato a circa 415 metri sul livello del mare, a 39° 03’ 30” di Latitudine e 16° 49’ 30” di Longitudine.

� La direzione prevalente del vento è Nord. � Il Comune conta una popolazione residente di 6.850 abitanti, divisi in 2.335 nuclei

familiari.

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Premessa

La presente relazione illustrativa ha per oggetto gli interventi inerenti il progetto di manutenzione straordinaria di parte dell’edificio scolastico denominato “scuola media S. Margherita” nel Comune di Mesoraca.

L’edificio, di proprietà comunale, ubicato nella zona centrale del paese, in via S Margherita, è costituito da due piani fuori terra.

Attualmente l’edifico, ospitante la suola media, verrà ampliata tramite la costruzione di un nuovo corpo da adibire a scuola elementare, infatti, la scuola elementare attuale distante circa 300 metri dalla scuola S. Margherita, è “ ospitata” in un ala della Chiesa del Ritiro, di proprietà della Curia Arcivescovile, e per l’ultimo anno essa sarà a titolo gratuito, infatti, dal settembre 2015, la Curia ha chiesto il pagamento dell’affitto della stessa sede.

Questo fa si che si rende necessario dover provvedere alla realizzazione di un nuovo corpo per l’accoglimento degli alunni della scuola elementare.

L’attuale corpo di fabbrica non è nelle condizioni, nella situazione attuale di poter ospitare tale alunni, oltre che per motivi di spazi, anche per le mancanze di qualsiasi certificazione attestante l’agibilità della scuola.

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Il progetto

Scuola attuale

L’edificio in oggetto risale al 1990 ed occupa una superficie di circa 650 mq su due piani fuori terra; ha la struttura in cemento armato con tetto piano.

L’edificio è situato in un zona con alto numero di abitanti e serve un numero consistente di studenti, essa si trova infatti nel quartiere S. Margherita popolarissimo quartiere del Comune di Mesoraca.

La struttura come si diceva è del 1990 ed ha subito un intervento di parziale ristrutturazione nel 1999, ristrutturazione che di certo non si può definire definitiva.

L’edificio ha una cubatura pari a 5.525 mc,

Da sopralluoghi effettuati dall’ufficio tecnico Comunale ci si è resi conto della mancanza di qualsiasi sicurezza in tematiche serie quali quella antincendio – igienico sanitarie – abbattimento delle barriere architettoniche.

verranno effettuati lavori di manutenzione straordinaria riguardante l’intero edificio intervenendo su quegli aspetti utili agli adempimenti di prescrizioni di vigilanza. In particolare verranno effettuati lavori di adeguamento delle opere necessarie al totale superamento delle barriere architettoniche, in particolare nei servizi igienici e l’adeguamento della rampa di accesso ( attualmente non utilizzabile);

verranno messe in atto tutte le prescrizioni necessarie per l’ottenimento del parere VV.FF. e per il parere dell’ASL.

Si interverrà anche alla messa a punto dell’impianto elettrico ed idrico sanitario dell’edificio per l’ottenimento delle certificazioni necessarie all’ottenimento del certificato di agibilità.

Ed infine verranno realizzate le necessarie opere per un consistente risparmio energetico con interventi sui punti nevralgici della struttura.

Infatti è previsto un cappotto termico realizzato con blocchi monolitici in calcestruzzo cellulare base calce di dimensioni cm 62,5 x cm 25 dal peso specifico non inferiore a 540 kg/m¦. In opera con idoneo collante a letto sottile compreso lo sfrido e la stuccatura dei giunti ed ogni altro onere e magistero per fornire l'opera compiuta a qualsiasi altezza a perfetta regola d'arte. Da mm 50, trasmittanza 1,81 W/m²k, REI 60, bordo liscio

E la sostituzione degli infissi con Monoblocco in legno e alluminio fisso o con parti apribili con o senza sopraluce fisso o apribile ad una o piu ante. Costituite da :controtelaio a murare completo di zanche per fissaggio a muro realizzato in lamiera di acciaio; Sono compresi: il telaio esterno costituito dai montanti della sezione minima di mm 100, con ricavata la battuta per l'anta, distanziatore e guida per l'avvolgibile, il traverso superiore con sede di appoggio per il cassonetto, il traverso inferiore asolato (escluso per le portefinestre) per lo scarico dell'acqua, il telaio mobile realizzato con profili a sezione tubolare, della sezione minima di mm 52, la serranda avvolgibile in PVC tipo pesante da 5,00 kg/m¦, il rullo, i supporti reggirullo avvolgibile con cuscinetti a sfera, le cinghie, gli avvolgitori automatici con placche, le pulegge, i fondelli, il rullino guida cintino, i rinforzi

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metallici per teli di larghezza superiore a cm 130, il cassonetto, le guarnizioni di neoprene, gli apparecchi di manovra, i fermavetro a scatto, i pezzi speciali, le cerniere, le squadrette di alluminio, le maniglie di alluminio fuso, il controtelaio, da murare, in profilato di lamiera zincata da 10/10 di mm.Compresi i seguenti trattamenti per i materiali metallici: - per la lamiera in acciaio: zincatura a caldo; - per i profilati e le lamiere di alluminio: fosfatazione a caldo, prima mano di verniciatura ad immersione, polimerizzazione a forno a 160 ¦C, verniciatura finale con smalto semilucido data elettrostaticamente a forno a 150¦C, per le parti in legno massello trattate con due mani di impregnante e finitura monocomponente elastica e trasparente.

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Nuovo corpo

per la necessità sopra descritta, verrà creata una nuova ala per l’accoglimento della scuola elementare, verranno create 4 aule alunni ed un’aula per i professori oltre i servizi igienici.

Si tratta di un corpo a forma rettangolare delle dimensioni massime di 43.77 m x 18.02 m, per una superfice lorda di mq 540 ed una volumetria di mc 2106.

Il piano di posa delle fondazioni sarà del tipo continuo in calcestruzzo armato lungo tutto il perimetro della costruzione. Sarà realizzato un vespaio aerato e l’isolamento delle murature dalle fondazioni con opportuna guaina per non provocare fenomeni di risalita capillare.

La struttura portante dei fabbricati è in Cemento Armato, con pilastri delle dimensioni di cm.30 x cm.50 a sostegno delle travi portanti longitudinale e trasversali a spessore di solaio poggianti su una fondazione del tipo a nastro continuo in calcestruzzo dosato a 2,00 q.li per ogni metro cubo di impasto dove di sopra vi è stata realizzata la relativa trave rovescia in cemento armato dello spessore di cm. 30 per un’altezza di cm. 80 circa; il solaio è del tipo misto in cemento armato e laterizi con travetti prefabbricati e pignatte con applicata sopra la caldana in calcestruzzo dello spessore di circa cm.4 (H=26+4).

I muri di tamponamento saranno del tipo poroton dello spessore complessivo di cm.

30, essi saranno legati con malta cementizia. L’intonaco interno è del tipo civile in malta bastarda con finitura in colla di calce a spugnino, mentre quello esterno in malta di cemento del tipo plastico frattazzato con applicata la tinteggiatura con idropittura lavabile colorata realizzato sopra i pannelli costituendo il cappotto esterno.

Il tetto di copertura per ogni fabbricato è realizzato del tipo a padiglione a vari livelli a più falde con struttura portante primaria e secondaria in legno dove sui listelli montati ad adeguata distanza vi sono applicate le tegole in cotto del tipo marsigliese con le relative grondaie e pluviali e pannello di osb da 1.2 cm.

Gli infissi interni montati in legno tamburato color noce, mentre quelli esterni compreso i portoncini principali per l’entrata negli appartamenti in alluminio colorati.

I pavimenti in tutti gli ambienti, sono in monocottura di ceramica di prima scelta colorati mentre i rivestimenti nei bagni e nelle cucine in piastrelle di ceramica, i pezzi sanitari (Lavabo, bidè, water...) in vetro china di prima scelta di colore bianco. L’impianto elettrico è del tipo sottotraccia in tubi di plastica secondo la legge n° 46/1990, i regolamenti e le normative vigenti in materia UNI e CEI, deviato e commutato secondo la destinazione degli ambienti ove sarà allacciato alla rete elettrica già esistente in zona. L’impianto idrico, per quanto riguarda la distribuzione di acqua calda e fredda, è realizzato in tubi di plastica secondo quanto previsto dalle norme vigenti in materia di Sanità Pubblica. L’impianto per lo scarico delle acque bianche e nere è realizzato in tubi di PVC e secondo gli ambienti di diametro adeguato ed allacciato alla rete fognaria nelle immediate vicinanze.

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Nel vetro si ha cessione di calore per scambio di radiazione a lunghezza d’onda elevata tra superfici della stanza e del vetro, nonché trasmissione per conduzione e convezione termica dell’aria che si muove a contatto con la superficie del vetro. L’utilizzo del vetrocamera porta al passaggio di calore tra due strati di vetro, che singolarmente avrebbero scarse caratteristiche di isolamento termico, attraverso un intercapedine, solitamente aria, che funge da strato resistenziale supplementare a bassa conducibilità. Questo valore è ulteriormente migliorabile con l’utilizzo di gas più prestanti. Oltre uno spessore d’intercapedine di 16 mm l’entrata in gioco di movimenti convettivi interni all’intercapedine non permette più miglioramenti prestazionali. E’ quindi necessario far leva su altri parametri, come ad esempio l’emissività del vetro, ovvero ridurre la radiazione ad onde lunghe scambiata tra le lastre, tramite l’utilizzo di lastre rivestite a bassa emissività (Low E). Infine si verifica la cessione di calore dalla superficie esterna del vetro con le stesse modalità che si avevano in ingresso. L’altro componente fondamentale alla prestazione del serramento finito è naturalmente il profilo, avendo un’incidenza in termini di superficie esposta anche del 30% del totale. Il meccanismo di trasmissione del calore per i profili è del tutto assimilabile a quello definito per il vetro. Una prima determinazione prestazionale, che ha risvolti sul serramento finito, è proprio relativa all’abbinamento dei profili con cui esso è costituito, poiché un serramento è, in generale, tanto più termicamente performante quanto più performante è il nodo ottenuto dai profili costituenti. Le finestre e le porte finestre devono essere facilmente utilizzabili anche da persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali. I meccanismi di apertura e chiusura devono essere facilmente manovrabili e percepibili e le parti mobili devono poter essere usate esercitando una lieve pressione. Ove possibile si deve dare preferenza a finestre e parapetti che consentono la visuale anche alla persona seduta. Si devono comunque garantire i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso l’esterno Gli infissi saranno infissi con Monoblocco in legno e alluminio fisso o con parti apribili con o senza sopraluce fisso o apribile ad una o piu ante. Costituite da :controtelaio a murare completo di zanche per fissaggio a muro realizzato in lamiera di acciaio; Sono compresi: il telaio esterno costituito dai montanti della sezione minima di mm 100, con ricavata la battuta per l'anta, distanziatore e guida per l'avvolgibile, il traverso superiore con sede di appoggio per il cassonetto, il traverso inferiore asolato (escluso per le portefinestre) per lo scarico dell'acqua, il telaio mobile realizzato con profili a sezione tubolare, della sezione minima di mm 52, la serranda avvolgibile in PVC tipo pesante da 5,00 kg/m¦, il rullo, i supporti reggirullo avvolgibile con cuscinetti a sfera, le cinghie, gli avvolgitori automatici con placche, le pulegge, i fondelli, il rullino guida cintino, i rinforzi metallici per teli di larghezza superiore a cm 130, il cassonetto, le guarnizioni di neoprene, gli apparecchi di manovra, i fermavetro a scatto, i pezzi speciali, le cerniere, le squadrette di alluminio, le maniglie di alluminio fuso, il controtelaio, da murare, in profilato di lamiera zincata da 10/10 di mm. Compresi i seguenti trattamenti per i materiali metallici: - per la lamiera in acciaio: zincatura a caldo; - per i profilati e le lamiere di alluminio: fosfatazione a caldo, prima mano di verniciatura ad immersione, polimerizzazione a forno a 160 ¦C, verniciatura

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finale con smalto semilucido data elettrostaticamente a forno a 150¦C, per le parti in legno massello trattate con due mani di impregnante e finitura monocomponente elastica e trasparente. A garanzia della qualità del prodotto è necessario che profilati, accessori, guarnizioni siano rispondenti alle Norme UNI e alle disposizioni in materia di sicurezza D.L. 626 e D.L. 242. È previsto il cappotto termico realizzato con blocchi monolitici in calcestruzzo cellulare base calce di dimensioni cm 62,5 x cm 25 dal peso specifico non inferiore a 540 kg/m¦. In opera con idoneo collante a letto sottile compreso lo sfrido e la stuccatura dei giunti ed ogni altro onere e magistero per fornire l'opera compiuta a qualsiasi altezza a perfetta regola d'arte. Da mm 50, trasmittanza 1,81 W/m²k, REI 60, bordo liscio Esso sarà finito con Finitura con rasante minerale premiscelato a base di calce idraulica ed inerti applicato a mano a due passate su sottofondo esistente Finitura con rasante premiscelato a base di calce e Rivestimento plastico al quarzo, applicato a rullo su adeguato sottofondo da pagare a parte. Per esterni superficie bucciata fine opaca superficie bucciata fine opaca. Tutte le opere previste nel presente progetto saranno realizzate con buona tecnica di esecuzione ed ottimi materiali esistenti sul mercato. Con l’opera prevista verrà riqualificato l’intero quartiere con opere di miglioria. Saranno adottati tutti gli accorgimenti per il rispetto delle vigenti norme in materia di superamento delle barriere architettoniche, di cui alla legge 9 gennaio 1989, n° 13 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche”, secondo il progetto che sarà predisposto prima dell’inizio dei relativi lavori. Verrà ampliato il numero di alberi in loco in modo da mitigare la presenza, e realizzo un percorso di verde urbano attinente al caso. In base all’allegato “A” alla lettera circolare Prot. N. P2244/4122 sott. 32 del 30 ottobre 1996 (Chiarimenti) si deduce che in tutti quei locali che presentano un carico di incendio superiore a 30 Kg/m2, in cui non sia prevista la presenza continuativa di personale, quali spazi per depositi, intendendo quegli ambienti destinati alla conservazione dei materiali solidi combustibili per uso didattico e per i servizi amministrativi, o archivi non presidiati, ubicati in piani fuori terra, dovranno essere realizzati gli impianti automatici di rivelazione e allarme incendi. Per rivelazione incendi si intende un insieme di apparecchiature in grado di rilevare e segnalare la presenza di un incendio all'interno di un edificio o altra infrastruttura. Un impianto di rivelazione incendi è tipicamente costituito da apparecchiature elettroniche che rilevano la presenza di un incendio in base a fenomeni fisici connessi allo sviluppo dello incendio stesso. Il sistema comprenderà i seguenti componenti: centrale di controllo e segnalazione; rivelatori automatici d'incendio; dispositivi di allarme incendio; avvisatori manuali; sistema di alimentazione.

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La centrale di rivelazione rappresenta l'unità di controllo dell'impianto di rivelazione incendi. Ad essa sono collegati, tramite apposite linee elettriche, tutti i dispositivi del sistema. La centrale si occupa della gestione dei segnali provenienti dai sensori provvedendo all'attivazione dei dispositivi di segnalazione secondo i piani di intervento programmati. Nello specifico verrà installata una centrale modulare analogica ad indirizzamento di rilevazione incendi e fumi a 2 LOOP, provvista di custodia metallica verniciatao in PVC, con logica a microprocessore per la gestione dei rilevatori ad indirizzamento fino ad un massimo di 10 per linea, in grado di fornire un segnale per allarmi acustici ed ottici E‘ inoltre provvista di alimentatore, caricabatterie, batterie in tampone, tastiera di programmazione, display, combinatore di chiamata telefonica. I rivelatori automatici sono gli elementi dell’impianto per mezzo dei quali è possibile rilevare la presenza di un incendio. Nello specifico verranno installati rivelatori di fumo, cioè Sensori sensibili alle particelle dei prodotti della combustione e/o pirolisi sospesi nell’atmosfera ad indirizzo individuale completi di zoccolo di interfaccia di riconoscimento della centrale analogica conforme alle norme UNI EN 54-7 I dispositivi di allarme incendio sono i componenti utilizzati per fornire un allarme incendio, per esempio sirene, segnali luminosi, campane, pannelli ottico acustici, etc. Sono i dispositivi installati per allertare le persone in pericolo. Verranno installate quattro targhe segnalatrice ottico/acustiche per allarme antincendio con struttura termoplastica complete di lampade ad incandescenza ebatterie in tamp one , conformi alle norme UNI EN 54. Gli a vvisatori manuali , c omunemente sono chiamati "pulsanti di allarme" ed il loro scopo è quello di consentire a chiunque di attivare una segnalazione di allarme in caso di necessità. Sono ubicati di norma vicino alle u scite degli edifici, nei vani scale, nei corridoi. Verranno installati 6 pulsanti di allarme a rottura vetro ad indirizzo individuale con interfaccia di riconoscimento del la centrale analogica realizzati in custodia

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PVC con vetro frangibile, atto ad aziona re un segnale di allarme riconoscibile dalla centrale analogica . L’impianto dovrà essere alimentato da due fonti di energia elettrica tra loro distinte. L'alimentazione secondaria deve intervenire automaticamente entro 15 secondi dalla mancanza della fonte primaria. Si provvederà a impiegare per le linee elettriche cavo schermato a norm a CEI 20 - 36 posato su passerella portacavi predisposta Impianto elettrico

Il sistema è classificabile, secondo le norme CEI 64-8, come sistema TT. Esso è alimentato da una rete con neutro connesso a terra e deve essere corredato di un proprio impianto di terra separato dal primo. La fornitura ENEL avverrà in BT, l’impianto è alimentato tramite una fornitura alla tensione nominale Vn = 380/220 V la potenza installata è P = … kW.

I componenti sono scelti conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme in modo da non causare effetti nocivi sugli altri componenti o sulla rete di alimentazione. I componenti dell’impianto e gli apparecchi utilizzatori fissi dovranno essere installati in modo da facilitare il funzionamento, il controllo, l’esercizio e l’accesso alle connessioni. I dispositivi di manovra e di protezione devono portare scritte o altri contrassegni che ne permettano la identificazione. Circa la predisposizione degli apparecchi vengono prescritte le seguenti quote di installazione dalla superficie calpestabile (legge 145/89 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia

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residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche” e successive modificazioni): - quadro elettrico 120 cm; - citofono 120 cm; - prese di corrente 45-115 cm; - campanelli, pulsanti di comando, interruttori 90 cm;

- cassette di derivazione ≥ 20 cm. I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalla tabella CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare:

• bicolore giallo-verde per i conduttori di terra, protezione ed equipotenzialità;

• blu chiaro per il conduttore di neutro;

• colori secondo la tabella per i colori distintivi dei cavi (nero, grigio cenere e marrone). I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale non inferiore a 450/750 V (cavi designati col simbolo 07), saranno del tipo con guaina salvo quelli posati entro tubi protettivi o canalizzazione. Per circuiti di segnalazione o comando i cavi devono essere adatti a tensione nominale 300/500 V (cavi designati col simbolo 05). Questi se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti a tensione nominale superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore. I cavi, i tubi protettivi, le passerelle e le varie canalizzazioni devono avere caratteristiche di non propagazione alla fiamma relative alle condizioni di posa. Fino ad una altezza dal pavimento di 2,5 m, i cavi saranno protetti contro i danneggiamenti meccanici. Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il 4% della tensione a vuoto) saranno scelte fra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL. Comunque, le sezioni minime ammesse sono:

• 0.75 mm2 per i circuiti di segnalazione e comando;

• 1.5 mm2 per illuminazione di base, derivazioni per prese a spina e per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza 2.2 kW;

• 2.5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con 2.2 kW < P ≤ 3.6 kW;

• 4 mm2 per montanti singoli e linee alimentanti apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3.6 kW.

Le sezioni da impiegare, per ciascun circuito, sono indicate nell’elaborato “schema dei quadri elettrici”. I comandi generali e parziali degli impianti elettrici e le relative protezioni devono essere posti e conformati in modo da non essere agibili al pubblico. La linea di alimentazione deve fare capo ad un ambiente non accessibile al pubblico o ad un armadio chiuso a chiave. Le linee dell’impianto sono protette con apparecchiature di sezionamento, comando, protezione dei circuiti contro le sovracorrenti, i cortocircuiti, e la protezione differenziale. È prevista l’installazione di un quadro elettrico generale, ubicato in prossimità del punto di consegna Enel. La realizzazione del quadro deve essere conforme alla norma CEI 17/13, si tratta di un quadro di tipo modulare, montabile sporgente, in lamiera, con telaio composto da supporti in policarbonato e guide DIN in lamiera zinco-passivata, con pannello frontale e

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munito di sportello chiuso a chiave (con la stessa data in consegna a personale addestrato in accordo alla norma CEI 64-8/2 art. 29.1), grado di protezione almeno IP30. Il potere di cortocircuito degli interruttori installati in prossimità dei misuratori di energia deve essere almeno pari a quello del limitatore del distributore di energia (si è previsto: 10 kA per l’interruttore generale, 6 kA per i circuiti secondari e 4.5 kA per gli altri). La dotazione di ciascun quadro è riportata nell’allegato “schema dei quadri elettrici” ed andranno, comunque, rispettate le indicazioni progettuali contenute negli schemi unifilari dei quadri, riportati nel citato allegato. Come si riscontra dagli schemi unifilari allegati, lo schema dei circuiti è del tipo radiale. Per ragioni logistiche e per assicurare un servizio più affidabile si è previsto l’installazione di opportuni quadri elettrici di settore. Le caratteristiche costruttive dei quadri di settore sono analoghe a quelle descritte per il quadro generale. Per la descrizione completa dei circuiti relativi ai vari quadri si rimanda alle tabelle di distribuzione (allegato “analisi dei carichi elettrici”).

La distribuzione sarà del tipo sotto traccia ed avverrà utilizzando tubi protettivi in materiale isolante, del tipo flessibile o rigido, a seconda dei casi specifici di utilizzo. Per la sezione occupata dai cavi nei canali e per la grandezza dei tubi in relazione alla sezione ed al numero dei cavi deve essere verificato quanto previsto dalle norme CEI 23-31, 23-32 artt. 1.3.01, 2.2.02, 1.3.01 e CEI 64-8 artt. 522.8.1.1. Si prescrive, comunque, l’utilizzazione di tubi con sezione minima di 25 mm2 (32 mm2 per condutture da 10 mm2 ). Si prescrive, altresì, l’utilizzo di un tubo flessibile distinto per ciascun circuito della distribuzione. Le connessioni saranno eseguite con appositi morsetti, con o senza vite, devono essere accessibili per manutenzione, ispezione e prove e saranno ubicate entro cassette di derivazione con grado di protezione IP41. Le connessioni non sono comunque ammesse entro tubi protettivi; entro i canali sono ammesse ma a condizione che i dispositivi di connessione abbiano isolamento e resistenza meccanica equivalente a quella dei cavi e grado di protezione almeno IP41. Dovranno essere previste opportune cassette di derivazione (almeno una per ogni due ambienti attigui serviti dal circuito). Utilizzando cassette da 200x150x70, possono predisporsi due comparti separati per circuiti energia e segnalazioni, e possono attestarsi

fino a 10 tubi φ 25. Per la distribuzione in tubo protettivo isolante si utilizzerà cavo unipolare isolato in PVC non propagante l’incendio (tipo N07V-K norma CEI 20-20, 20-22) con le seguenti caratteristiche: - tensione di prova in c.a. 2500 V; - tensione U0/U = 450/750 V;

- isolamento in PVC speciale a doppio strato; - tensione di esercizio 220 V; - temperatura ambiente 30 °C; - temperatura ammissibile 70 °C; - temperatura di corto circuito max 160 °C.

Per posa all’esterno dell’edificio e per cavi interrati si utilizzerà cavo isolato in gomma di qualità G7, con guaina in pvc (cavo cavo FG7R 0.6/1 kV). I cavi direttamente interrati, o posati in tubo protettivo non idoneo a proteggerli meccanicamente (ad esempio tubo

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metallico e/o condotto o cunicolo in calcestruzzo), devono essere protetti con lastra o tegolo ed interrati alla profondità di almeno 0.5 m. Le tubazioni faranno capo a pozzetti di ispezione ed infilaggio con fondo perdente e dimensioni almeno 40x40x60 cm. Tali pozzetti, specie nelle aree carrabili, dovranno essere dotati di robusti chiusini. La caduta di tensione in qualsiasi punto dell’impianto quando sono inseriti tutti gli apparecchi che possono funzionare simultaneamente, non deve superare il 4% della tensione misurata al punto di consegna dell’impianto utilizzatore. Per la protezione delle condutture dai sovraccarichi e dalle correnti di corto circuito verranno adoperati interruttori automatici magnetotermici le cui caratteristiche vanno rilevate dagli schemi unifilari dei quadri. Impianto idrico

Forma oggetto della presente relazione specialistica il progetto esecutivo di: –l’impianto idrico-sanitario a servizio del bagno del piano terra, –l’impianto di riscaldamento del piano terra, –integrazioni sull’impianto di riscaldamento esistente, La forma, le dimensioni, gli elementi costruttivi, nonché l'orientamento dell'edificio e dei vari loca-li e vani risultano dalle tavole di disegno allegate e nelle quali ogni ambiente è contraddistinto dalla sua destinazione d’uso. Nei capitoli successivi verrà affrontato il tema in oggetto con particolare riguardo alle scelte progettuali ed ai criteri di calcolo che hanno determinato il progetto delle reti Descrizione delle opere. A partire dal punto di prelievo e misura dell’acqua potabile presente nel cortile dell’edificio sarà realizzata una nuova linea di adduzione per l’alimentazione del bagno presente al primo terra tramite un tubo in polietilene PEad PN 10 per condotte in pressione di acqua potabile (UNI 7611) avente diametro esterno pari a 32 mm e spessore di 3 mm. La tubazione verrà disposta con posa interrata fino ad un pozzetto di ispezione localizzato di fronte all’ingresso esterno al vano scala. All’interno del bagno sarà realizzata la rete di distribuzione ai sanitari e allo scaldacqua. Caratteristiche del sistema di distribuzione. La rete di distribuzione sarà costituita da tubi in metalplastico multistrato, per condotte a pressione (pressione d'esercizio 10 bar) d'acqua potabile, composte da tubo interno in polietilene reticolato, strato intermedio in alluminio e strato esterno in polietilene nero ad alta densità (PEX-AL-PE). Dimensionamento del sistema. Il dimensionamento del sistema è stato condotto con il metodo dei diametri predefiniti. Per i tubi interni il metodo in esame prevede l'uso di tabelle che consentono di ricavare il diametro dei tubi in relazione alla portata totale che può fluire attraverso gli stessi. La portata della rete di derivazione interna del servizio igienico è stata calcolata sommando le portate dei vari punti di erogazione, stimate con i seguenti valori. Apparecchio sanitario PORTATA ACQUA FREDDA l/s PORTATA ACQUA CAL-DA l/s PRESSIONE m c.a. LAVABO0,20,25WC 0,20,25.La rete di derivazione interna del servizio igienico è stata suddivisa in tratti e a ciascun tratto è stato assegnato un diametro in funzione della portata richiesta. I tubi in metalplastico utilizzati presentano i seguenti diametri esterni: Ø16, Ø20 mm.

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L’impianto termico esistente è del tipo centralizzato per riscaldamento ambienti. Il generatore di calore è ad acqua calda e alimentato a gas metano, installato nel locale centrale termica al piano seminterrato dell’edificio. Saranno posizionati collettori semplici di derivazione di entrata e uscita con 10 derivazioni. In tutto il piano primo, sarà eseguita la posa dei tubi di distribuzione del fluido termo-vettore ai radiatori, con tubazioni in metalplastico multistrato isolate, a partire dal collettore principale. Il vettore termico sarà distribuito ai corpi scaldanti con tubazioni in metal-plastico multistrato PEX/AL/PE, per condotte a pressione (pressione d'esercizio 10 bar), con diametro esterno 16 mm. I tubi in metal-plastico multistrato PEX/AL/PE sono composti da tubo interno in polietilene reticolato, strato intermedio in alluminio e strato esterno in polietilene nero ad alta densità. I tubi sono isolati mediante rivestimento isolante coibente in guaina tipo Armaflex avente caratteristiche fisico tecniche e comportamento al fuoco di classe 1 certificate e fasciatura in plastica rigida tipo isogenopax. La rete di ritorno dal radiatore al collettore è realizzata con lo stesso materiale. Il riscaldamento dei locali verrà eseguito con radiatori completi di detentore con bocchettone "antigoccia del diametro di 1/2”, di valvola termostatizzabile con testa termostatica a liquido, limitatrice di temperatura con ghiera da 1/2" a tenuta sul capillare, di valvolina per sfogo aria e di mensole per l’attacco a muro. La potenza di ciascun radiatore è stata calcolata sulla base della potenza termica richiesta dall’ambiente. In particolare si è utilizzato un metodo empirico ovvero si è considerato un fabbisogno pari a 35 W/mc di ogni ambiente oltre che una maggiorazione pari al 20%, Posa in opera tubazione PE Lo scavo deve essere realizzato a sezione obbligata con larghezza minima sul fondo dello scavo almeno di 20 cm superiore al diametro del tubo che deve contenere. La profondità minima di interra-mento deve essere di 1 m misurata dalla generatrice superiore del tubo; in ogni caso deve essere valutata in funzione dei carichi stradali e del pericolo di gelo. Qualora non possa essere rispettato il valore minimo di profondità richiesta, la tubazione deve essere protetta da guaine tubolari, manufatti in cemento o materiali equivalenti. Le tubazioni posate nello scavo devono trovare appoggio continuo sul fondo dello stesso lungo tutta la generatrice inferiore e per tutta la loro lunghezza. A questo scopo il fondo dello scavo deve essere piano, costituito da materiale uniforme, privo di trovanti, per evitare possibili sollecitazioni meccaniche al tubo. In presenza di terreni rocciosi, ghiaiosi o di riporto in cui sul fondo dello scavo non sia possibile realizzare condizioni adatte per l’appoggio ed il mantenimento dell’integrità del tubo, il fondo stesso deve essere livellato con sabbia o altro materiale di equivalenti caratteristiche granulometriche. In ogni caso, le tubazioni devono essere sempre posate su di un letto con spessore maggiore di 10 cm di sabbia o terra vagliata e protette su tutta la loro circonferenza con identico materiale ben compattato. Le operazioni di collocamento in opera devono essere eseguite da operatori esperti. Le tubazioni devono essere ancorate in modo da impedirne lo slittamento durante la prova a pressione. Gli organi di intercettazione, che possono sollecitare i tubi con il loro peso, devono essere sostenuti con supporti autonomi in modo da non trasmettere le loro sollecitazioni alla condotta. Ultimata la posa dei tubi nello scavo, si dispone sopra di essi uno strato di sabbia non inferiore a cm 10, misurati sulla generatrice superiore del tubo. Il compattamento dello strato fino a circa 2/3 del tubo deve essere

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particolarmente curato, eseguito manualmente, cercando di evitare lo spostamento del tubo. La sabbia compattata dovrà presentare un’ottima consistenza ed una buona uniformità, rinfiancando il tubo da ogni lato. Nel caso di sovra o sottopassaggi con altre tubature, la distanza fra le superfici affacciate deve con-sentire gli interventi di manutenzione su entrambi i servizi. Le giunzioni dei tubi, dei raccordi e dei pezzi speciali di PE possono avvenire per saldatura eseguita esclusivamente da personale specializzato munito di certificato di abilitazione all’esecuzione di giunti saldati sui tubi di materia plastica, di cui alla UNI 9737: “Classificazione e qualifica dei saldatori per tubi di PE”. La giunzione per saldatura potrà essere effettuata: - mediante elettrofusione - mediante termoelemento per polifusione nel bicchiere I sistemi consentiti per derivare una presa da una condotta saranno sella o presa elettrosaldabile con T di derivazione. Prescrizioni di collaudo La prova di pressione si deve eseguire sulla condotta installata compresi i relativi raccordi e tutti gli organi di intercettazione. La prova idraulica dei tubi in PE in opera è da effettuare su tratte no n più lunghe di 500 m per evitare problematiche sia durante il collaudo (rabbocco liquido, controllo giunzioni, presenze sacche d’aria) che in caso di rottura della saldatura (svuotamento totale e riempimento in linea). La prova di pressione preliminare va eseguita con una durata di 6 ore complessive e con pressione di 1,5 PN che non deve superare il valore PN +5 bar Questa prova dura 6 ore ed ogni ora deve essere rilevata la pressione interna che indicativamente può scendere di 0,3 bar/h. Non deve essere ripristinata la pressione fino al termine della prova. Il collaudo si ritiene positivo quando il Δp 1,8 bar (differenza fra pressione iniziale con pressione finale). Apparecchi sanitari Gli apparecchi sanitari in generale, indipendentemente dalla loro forma e dal materiale costituente, devono soddisfare i seguenti requisiti: –robustezza meccanica; –durabilità meccanica; –assenza di difetti visibili ed estetici; –resistenza all'abrasione; –pulibilità di tutte le parti che possono venire a contatto con l'acqua sporca; –resistenza alla corrosione (per quelli con supporto metallico); funzionalità idraulica. Per gli apparecchi di ceramica la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si intende comprovata se essi rispondono alle seguenti norme: UNI EN 997 per i vasi con sifone integrato, UNI 4543/1 (1986) per gli orinatoi, UNI 8951/1 per i lavabi, UNI 8950/1 per bidet. Per gli altri apparecchi deve essere comprovata la rispondenza alla norma UNI 4543/1 relativa al materiale ceramico ed alle caratteristiche funzionali di cui al comma 2. Per gli apparecchi a base di materie plastiche la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si ritiene comprovata se essi rispondono alle seguenti norme UNI EN 263 (2003) per le lastre acriliche colate per vasche da bagno e piatti doccia, norme UNI EN sulle dimensioni di raccordo dei diversi apparecchi sanitari ed alle seguenti norme specifiche: UNI 8194 per

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lavabi di resina metacrilica; UNI 8196 per vasi di resina metacrilica; UNI EN 198 (1989) per vasche di resina metacrilica; UNI 8192 per i piatti doccia di resina metacrilica; UNI 8195 per bidet di resina metacrilica. Scarichi di apparecchi sanitari e sifoni (manuali, automatici) Gli elementi costituenti gli scarichi applicati agli apparecchi sanitari si intendono denominati e classificati come riportato nelle norme UNI sull'argomento. Indipendentemente dal materiale e dalla forma essi devono possedere caratteristiche di inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore, realizzare la tenuta tra otturatore e piletta e possedere una regolabilità per il ripristino della tenuta stessa (per scarichi a comando meccanico). La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate s’intende soddisfatta quando essi rispondono alle norme UNI EN 274 e UNI EN 329; la rispondenza è comprovata da una attestazione di conformità. Tubi di raccordo rigidi e flessibili (per il collegamento tra i tubi di adduzione e la rubinetteria sanitaria) Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva, essi devono rispondere alle caratteristiche seguenti: - inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore; - non cessione di sostanze all'acqua potabile; - indeformabilità alle sollecitazioni meccaniche provenienti dall'interno e/o dall'esterno; - superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi; - pressione di prova uguale a quella di rubinetti collegati. La rispondenza alle caratteristiche sopraelencate s’intende soddisfatta se i tubi rispondono alla norma UNI 9035 e la rispondenza è comprovata da una dichiarazione di conformità. Tubazioni e raccordi Le tubazioni utilizzate per realizzare gli impianti di adduzione dell'acqua devono rispondere alle prescrizioni seguenti: nei tubi metallici di acciaio le filettature per giunti a vite devono essere del tipo normalizzato con filetto conico; le filettature cilindriche non sono ammesse quando si deve garantire la tenuta. I tubi di acciaio devono rispondere alle norme UNI 6363, UNI 6363 FA 199-86 ed UNI 8863 FA 1-89. I tubi di acciaio zincato non dovranno di norma essere utilizzati per il collegamento di apparecchi. I tubi di PVC e polietilene ad alta densità (PEad) devono rispondere rispettivamente alle norme UNI 7441 ed UNI 7612, UNI 7612 FA 1-94; entrambi devono essere del tipo PN 10. I tubi di piombo sono vietati nelle distribuzioni di acqua. è consentito l’utilizzo del polipropilene della migliore qualità per la realizzazione delle reti di distribuzione idrica, nel rispetto delle norme UNI vigenti (rispondente alle prescrizioni della Circolare n. 102 del 12/02/78 del Ministero della Sanità) Prova idraulica e lavaggio tubazioni Tutte le tubazioni, al termine del montaggio e prima del completamento delle opere murarie non-ché dell'esecuzione dei rivestimenti coibenti, dovranno essere sottoposte a prova di pressione idraulica. La pressione di prova dovrà essere svolta in relazione alla pressione di esercizio dell'installazione.

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Tranne casi speciali per cui si rimanda alle prescrizioni UNI vigenti, per pressioni d'esercizio inferiori a 1,500 kPa (15 bar), la pressione di prova dovrà essere 1.5 volte la pressione essa d'esercizio. Per pressioni maggiori la prova idraulica verrà eseguita ad una pressione superiore di 500 kPa (5 bar) alla pressione di esercizio. Il sistema sarà mantenuto in pressione per 2 ore; durante tale periodo verrà eseguita una ricognizione allo scopo di identificare eventuali perdite che dovranno essere successivamente eliminate. Dopo la prova idraulica e prima della messa in esercizio degli impianti, le tubazioni di acqua fredda, di acqua calda, di acqua surriscaldata e vapore, dovranno essere accuratamente lavate. Il lavaggio dovrà essere effettuato scaricando acqua dagli opportuni drenaggi sino a che essa non esca pulita. Il controllo finale dello stato di pulizia avrà luogo alla presenza della Direzione Lavori. E’ necessario provvedere, immediatamente dopo le operazioni di lavaggio, al riempimento dell'impianto. Tubazioni e strutture Tutti gli attraversamenti di pareti e pavimenti dovranno avvenire in manicotti di tubo plastico rigido o acciaio zincato. Il diametro dei manicotti dovrà essere tale da consentire la libera dilatazione delle tubazioni. Le estremità dei manicotti affioreranno dalle pareti o solette e sporgeranno dal filo esterno di pareti e solai al rustico di 25 mm. Lo spazio libero fra tubo e manicotto dovrà essere riempito con un materiale elastico, incombustibile e che possa evitare la trasmissione di rumore da un locale all'altro nonché il passaggio delle eventuali vibrazioni alle strutture. Se dovesse presentarsi l'esigenza di attraversare con le tubazioni i giunti di dilatazione dell'edificio, si dovranno prevedere dei manicotti distinti da un lato e dall'altro del giunto, come pure dei giunti flessibili con gioco sufficiente a compensare i cedimenti dell'edificio.

Criteri di scelta dei materiali

Per i materiali si adotterà, in linea di principio, il criterio di impiegare quelli attualmente in uso che più si avvicinano agli esistenti o di caratteristiche e valore analogo. Tutto ciò per rispettare in pieno l’ottica dell’intervento di manutenzione straordinaria, fermo restando che sarà possibile ammettere delle deroghe quando si tratterà di sostituire materiali obsoleti, non più in produzione o non a norma. Normativa in materia di sicurezza

Essendo le lavorazioni appartenenti a categorie diverse, si può prevedere la presenza in cantiere di più imprese, per cui è stato redatto il Piano di sicurezza e Coordinamento ai sensi del (D.Lgs 9 aprile 2008 n. 81, Art. 100 e Allegato XV). L’impresa, appaltatrice dei lavori, cui spetta l’obbligo di rispettare le disposizioni in esso contenuto, dovrà effettuare la valutazione dei rischi connessi all’esecuzione delle categorie di lavoro previste dal progetto presentando prima dell’inizio dei lavori un piano operativo di sicurezza.

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L’impresa esecutrice dei lavori, è obbligata al rispetto delle prescrizioni previste dal piano stesso ed è tenuta, inoltre, ad osservare tutte le norme per la sicurezza sul luogo di lavoro in relazione ai rischi connessi con la specifica attività e con le attrezzature utilizzate. In virtù di questo decreto rientra nelle responsabilità del datore di lavoro della ditta appaltatrice provvedere all’informazione, formazione, scelta ed addestramento del personale nell’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e delle attrezzature utilizzate. Si evidenzia, infine, che i costi della sicurezza sono contenuti nei prezzi di cui all’allegato elenco, è stato calcolato pari al 3% dei lavori. L’importo relativo ai costi della sicurezza sarà corrisposto all’impresa ad ogni stato di avanzamento in proporzione alle quantità di lavori eseguiti, previo parere favorevole da parte del Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione dei lavori. Costi

Il costo del progetto è di € 798.351,91 di cui € 605.067,20 per lavori € 12.087,96 per oneri sulla sicurezza non soggetti a ribasso, ed € 181.196,75 per somme a disposizione dell’Amministrazione Comunale cofinanziati per € 100,00 dal comune di Mesoraca ed € 100,00 da investitori privati.

Il tecnico