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"" 7 CAMPIONATO DI GIORNALISMO MARTEDÌ 15 MAGGIO 2018 ADORO i centri commerciali, luoghi dello shopping e del tem- po libero come, per esempio, il «Cuore Adriatico». Attualmente sono molto richiesti dai cittadini perché più «comodi» rispetto a va- ri piccoli negozi sparsi per le vie della città. Mi spiego meglio: nei centri commerciali possiamo tro- vare negozi di vario genere vicini, così da impiegare meno tempo per spostarci da uno all’altro sen- za utilizzare mezzi di trasporto co- sì da non inquinare l’ambiente. In contrapposizione troviamo va- rie attività caratteristiche del luo- go che però, in genere, sono di pic- cole dimensioni e, a volte, hanno dei prezzi un po’ più alti proprio perché la clientela preferisce anda- re nei centri commerciali. Quindi quei pochi acquirenti devono pa- gare di più così che il proprietario non vada «in rosso». Per questo vorrei che nei centri commerciali ci fosse un’area dedicata proprio alle piccole attività e ai locali tipi- ci del luogo come ristoranti che cucinano piatti della sola tradizio- ne. Il futuro di questi edifici è dif- ficile da immaginare anche per- ché le tecnologie avanzano ad un ritmo velocissimo. Però la mia im- maginazione mi proietta in una struttura magnifica, gigantesca e con molti piani. Al suo interno ci sono vari reparti. Quello dei risto- ranti e pizzerie, vestiti e scarpe, smalti e make-up... . Il primo pia- no è quello dove ci sono le attratti- ve per bambini e uffici, nel secon- do, invece, le piccole attività di cui vi parlavo prima e in quelli successivi tutti gli altri grandi ne- gozi. All’ultimo piano, ci saranno piscine, spa e dei saloni per even- tuali fiere. Però ci sono anche nu- merose novità futuristiche. Per esempio, oltre alle scale mobili e ascensori, sono presenti, nell’edi- ficio, delle piattaforme recintate per 1/ 2 persone. Queste «viaggia- no» da un piano all’altro della struttura ma hanno una caratteri- stica particolare: sono dotati di una pulsantiera futuristica. Prima occorre cliccare il tasto del piano che si vuole raggiungere e automa- ticamente la pedana inizia a muo- versi. Fino a qui sembrerebbe un normale ascensore però c’è una differenza: sulla pulsantiera ci so- no anche due bottoni; uno per di- minuire la velocità e un altro per aumentarla. Utile soprattutto per- ché credo che se oggi siamo tutti di fretta, figuriamoci in futuro. Poi non si paga nulla quando si esce dal singolo negozio, ma ciò avverrà quando si esce dall’intero centro commerciale. Infatti le porte dell’edificio scan- nerizzano tutte le persone che en- trano o escono, mediante un siste- ma magnetico riconoscono i pro- dotti presi e prelevano i soldi dal proprio conto perché ognuno è in possesso di una tessera speciale. Se dovesse essere stata lasciata ca- sa, non c’è problema. Infatti si ha la possibilità di andare agli uffici del centro commerciale e farne un’altra. Le porte dell’edificio so- no anche in grado di capire se si è in possesso di armi o droga (se sì suona un allarme) per una mag- giore sicurezza. Centri commer- ciali come questi ci saranno in tut- to il mondo aperti 24h su 24. Quel- li più all’avanguardia avranno an- che una base all’esterno per fare viaggi turistici nello spazio o visi- tare altri pianeti come Marte. I centri commerciali del futuro da- ranno molto lavoro e renderanno felice la clientela. Sara Di Litta Oltre allo shopping, Nel futuro dei centri commerciali a ALL?8AVANGUARDIA SCHERMI TOUCH SCREEN PER SCRIVERE OGNI COSA Meccanismi automatizza I CENTRI commerciali sono luo- ghi di incontro per tutti, in partico- lare per i ragazzi o ragazze di ogni età. Questi sono grandissimi nei quali troviamo molti spazi e nego- zi. L’unica cosa che vorrei è che fossero luoghi nei quali far diverti- re i bambini mentre le mamme e sorelle sono prese dalla mania del- lo shopping. Qui la gente ama pas- seggiare, anche se questi luoghi so- no comodi per un pasto veloce du- rante la breve pausa pranzo che di solito hanno i lavoratori. Il centro commerciale del futuro dovrebbe essere all’avanguardia e super tec- nologico. Saranno completamente automatizzati e meccanici, senza doversi servire dal commesso. All’entrata ci sarà un grande scher- mo touch-screen nel quale scrive- re ciò che si desidera; un rullo tra- sportatore porterà l’oggetto pre- scelto con tutte le taglie e colori differenti direttamente al cliente. I capi saranno provati in camerini dove le tende si chiuderanno in au- tomatico appena entra il cliente; questi saranno anche muniti di pantofole calde in modo da non camminare scalzi nel pavimento non sempre pulito. Per pagare si utilizzerà lo schermo di cui sopra dove sarà possibile utilizzare il bancomat o contanti; il resto e lo scontrino saranno dati in automa- tico. Questo metodo di servizio varrà per i negozi di vestiti, scarpe e pro- fumerie. Nei supermercati, bar e ri- storanti, i camerieri e commessi sa- ranno sostituiti da robot che servi- ranno i clienti. Invece degli scaffa- li troveremo nastri trasportatori che tramite un comando dato da- gli androidi, porteranno ciò che è stato chiesto. Il metodo di paga- mento sarà quello di prima. Que- sto è il tipo di futuro immaginato quasi da tutti, dove la tecnologia sarà al primo posto sostituendo l’uomo nei suoi lavori. Ciò che an- drà perso è lo scambio di rapporti umani che già sin d’ora è scarso. I centri commerciali sono i maggio- ri punti di riferimento per i giova- ni che amano passare un sabato po- meriggio per negozi. Se si realiz- zassero le previsioni appena de- scritte, verrebbe a mancare quell’entusiasmo tipico dei ragaz- zi nel girare tra gli scaffali porta abiti. Ciò a cui bisognerebbe rida- re la giusta importanza, non è tan- to l’uso della tecnologia per rispar- miare tempo, ma impiegarlo per incrementare la socializzazione e l’intercultura. In conclusione è be- ne utilizzare la tecnologia, ma in maniera moderata, affinché que- sta non sovrasti i rapporti umani. Angelica Silvetti IL FUTURO sarà all?8insegna della tecnolo- gia: così lo immaginano i ragazzi pensan- do a come potranno essere i centri com- merciali. C?8è anche chi ipotizza che sarà possibile prenotare un viaggio su un altro pianeta, per esempio su Marte. In questo tuffo nel futuro c?8è comunque uno spazio per le ricchezze del territorio perché vi sa- ranno piccole attività e spe na. Gli operatori, però, dovra perché in questi posti ci si socializzazione. LA REDAZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO VINCENZO MONTI - POLLENZA

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Page 1: [C-MAC - 7] CARLINO/GIORNALE/MAC/41 15/05/18 … · GIOVEDÌ10MAGGIO2018 CAMPIONATODIGIORNALISMO9 •• ORAMAIunagranpartedellapo-polazionepassamoltodeltempo liberoneicentricommerciali.Fi-noa15-20annifa,dicentricom-mercialineesistevanomoltidi

••7CAMPIONATODIGIORNALISMOMARTEDÌ 15 MAGGIO 2018

ADORO i centri commerciali,luoghi dello shopping e del tem-po libero come, per esempio, il«Cuore Adriatico». Attualmentesono molto richiesti dai cittadiniperché più «comodi» rispetto a va-ri piccoli negozi sparsi per le viedella città. Mi spiego meglio: neicentri commerciali possiamo tro-vare negozi di vario genere vicini,così da impiegare meno tempoper spostarci da uno all’altro sen-za utilizzaremezzi di trasporto co-sì da non inquinare l’ambiente.In contrapposizione troviamo va-rie attività caratteristiche del luo-go che però, in genere, sonodi pic-cole dimensioni e, a volte, hannodei prezzi un po’ più alti proprioperché la clientela preferisce anda-re nei centri commerciali. Quindiquei pochi acquirenti devono pa-gare di più così che il proprietarionon vada «in rosso». Per questovorrei che nei centri commercialici fosse un’area dedicata proprioalle piccole attività e ai locali tipi-ci del luogo come ristoranti checucinanopiatti della sola tradizio-ne. Il futuro di questi edifici è dif-ficile da immaginare anche per-ché le tecnologie avanzano ad unritmovelocissimo. Però lamia im-maginazione mi proietta in unastruttura magnifica, gigantesca econ molti piani. Al suo interno cisono vari reparti. Quello dei risto-ranti e pizzerie, vestiti e scarpe,smalti e make-up... . Il primo pia-no è quello dove ci sono le attratti-ve per bambini e uffici, nel secon-do, invece, le piccole attività dicui vi parlavo prima e in quellisuccessivi tutti gli altri grandi ne-gozi. All’ultimo piano, ci sarannopiscine, spa e dei saloni per even-tuali fiere. Però ci sono anche nu-merose novità futuristiche. Peresempio, oltre alle scale mobili eascensori, sono presenti, nell’edi-ficio, delle piattaforme recintateper 1/ 2 persone. Queste «viaggia-no» da un piano all’altro dellastruttura ma hanno una caratteri-stica particolare: sono dotati diuna pulsantiera futuristica. Primaoccorre cliccare il tasto del pianoche si vuole raggiungere e automa-ticamente la pedana inizia amuo-versi. Fino a qui sembrerebbe unnormale ascensore però c’è unadifferenza: sulla pulsantiera ci so-no anche due bottoni; uno per di-minuire la velocità e un altro peraumentarla.Utile soprattutto per-ché credo che se oggi siamo tuttidi fretta, figuriamoci in futuro.

Poi non si paga nulla quando siesce dal singolo negozio, ma ciòavverrà quando si esce dall’interocentro commerciale.Infatti le porte dell’edificio scan-nerizzano tutte le persone che en-trano o escono,mediante un siste-ma magnetico riconoscono i pro-dotti presi e prelevano i soldi dalproprio conto perché ognuno è inpossesso di una tessera speciale.Se dovesse essere stata lasciata ca-sa, non c’è problema. Infatti si hala possibilità di andare agli ufficidel centro commerciale e farneun’altra. Le porte dell’edificio so-no anche in grado di capire se si èin possesso di armi o droga (se sìsuona un allarme) per una mag-giore sicurezza. Centri commer-ciali comequesti ci saranno in tut-to ilmondo aperti 24h su24.Quel-li più all’avanguardia avranno an-che una base all’esterno per fareviaggi turistici nello spazio o visi-tare altri pianeti come Marte. Icentri commerciali del futuro da-ranno molto lavoro e renderannofelice la clientela.

Sara Di Litta

Oltre allo shopping, una porta sullo spazioNel futuro dei centri commerciali anche piattaforme per andare suMarte

ALL’AVANGUARDIA SCHERMI TOUCH SCREEN PER SCRIVEREOGNI COSACHE SI VUOLECOMPRARE

Meccanismi automatizzati per ogni acquistoI CENTRI commerciali sono luo-ghidi incontro per tutti, in partico-lare per i ragazzi o ragazze di ognietà. Questi sono grandissimi neiquali troviamomolti spazi e nego-zi. L’unica cosa che vorrei è chefossero luoghi nei quali far diverti-re i bambini mentre le mamme esorelle sono prese dalla mania del-lo shopping. Qui la gente ama pas-seggiare, anche se questi luoghi so-no comodi per un pasto veloce du-rante la breve pausa pranzo che disolito hanno i lavoratori. Il centrocommerciale del futuro dovrebbeessere all’avanguardia e super tec-nologico. Saranno completamenteautomatizzati e meccanici, senza

doversi servire dal commesso.All’entrata ci sarà un grande scher-mo touch-screen nel quale scrive-re ciò che si desidera; un rullo tra-sportatore porterà l’oggetto pre-scelto con tutte le taglie e coloridifferenti direttamente al cliente.I capi saranno provati in camerinidove le tende si chiuderanno in au-tomatico appena entra il cliente;questi saranno anche muniti dipantofole calde in modo da noncamminare scalzi nel pavimentonon sempre pulito. Per pagare siutilizzerà lo schermo di cui sopradove sarà possibile utilizzare ilbancomat o contanti; il resto e loscontrino saranno dati in automa-

tico.Questo metodo di servizio varràper i negozi di vestiti, scarpe e pro-fumerie.Nei supermercati, bar e ri-storanti, i camerieri e commessi sa-ranno sostituiti da robot che servi-ranno i clienti. Invece degli scaffa-li troveremo nastri trasportatoriche tramite un comando dato da-gli androidi, porteranno ciò che èstato chiesto. Il metodo di paga-mento sarà quello di prima. Que-sto è il tipo di futuro immaginatoquasi da tutti, dove la tecnologiasarà al primo posto sostituendol’uomo nei suoi lavori. Ciò che an-drà perso è lo scambio di rapportiumani che già sin d’ora è scarso. I

centri commerciali sono imaggio-ri punti di riferimento per i giova-ni che amanopassare un sabato po-meriggio per negozi. Se si realiz-zassero le previsioni appena de-scritte, verrebbe a mancarequell’entusiasmo tipico dei ragaz-zi nel girare tra gli scaffali portaabiti. Ciò a cui bisognerebbe rida-re la giusta importanza, non è tan-to l’uso della tecnologia per rispar-miare tempo, ma impiegarlo perincrementare la socializzazione el’intercultura. In conclusione è be-ne utilizzare la tecnologia, ma inmaniera moderata, affinché que-sta non sovrasti i rapporti umani.

Angelica Silvetti

IL FUTURO sarà all’insegna della tecnolo-gia: così lo immaginano i ragazzi pensan-do a come potranno essere i centri com-merciali. C’è anche chi ipotizza che sarà

possibile prenotare un viaggio su un altropianeta, per esempio su Marte. In questotuffo nel futuro c’è comunque uno spazioper le ricchezze del territorio perché vi sa-

ranno piccole attività e specialità della zo-na. Gli operatori, però, dovranno lavorareperché in questi posti ci sia spazio per lasocializzazione.

LA REDAZIONE

ISTITUTOCOMPRENSIVOVINCENZOMONTI -POLLENZA

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••9CAMPIONATODIGIORNALISMOGIOVEDÌ 10 MAGGIO 2018

ORAMAIunagranparte della po-polazione passa molto del tempolibero nei centri commerciali. Fi-no a 15-20 anni fa, di centri com-merciali ne esistevano molti dimeno rispetto ad oggi, dalle testi-monianze che ho ascoltato, si tro-vavano invece piccoli negozi aconduzione familiare ad esempiola latteria, la drogheria, lamacelle-ria, per centri commerciali si in-tendevano posti come «La Stan-da» e «L’Upim», grandi magazzi-ni che in genere si trovavano neicentri urbani più grandi. Adesso icentri commerciali sono propriocome vere città.Dentro si trova tutto l’indispensa-bile, come cibo, vestiti, scarpe maanche oggettistica per la casa, peril tempo libero. Non mancano dicerto i servizi, come i ristoranti, legelaterie, i bar, le sale giochi e ilcinema. E’ difficile immaginarecome saranno i centri commercia-li del futuro. Tra qualche anno sa-ranno molto più tecnologici diadesso e con servizi straordinari.All’interno sarannomolto più am-pi, quasi quanto l’estensione diuna città.Magari oltre ai negozi ci

sarà anche qualche albergo, dovepotranno soggiornare i fanaticidello shopping. Ci sarà un ampiocorso principale, (al chiuso), dovesi troveranno leGrandiFirme. In-somma, un labirinto di vetrinescintillanti.Tutti i dieci piani che avranno icentri commerciali saranno colle-gati da grandi ascensori, intera-

mente in vetro, molto lussuosi,con piccoli divanetti per far sede-re unametà delle 100 persone chepotranno portare. Ci saranno sca-le mobili tappezzate di celeste - ilmio colore preferito – che saran-no in grado di riuscire a trasporta-re anche le persone diversamenteabili attraverso sistemi altamentetecnologici.Alla fine di ogni piano, oltre ad

avere uno spazio per bar e risto-ranti, ci saranno anche aree gio-chi per i bambini con altalene, sci-voli, gonfiabili e tutte le altre coseche rendono felici i più piccoli.Sul tetto ci sarà una zona residen-ziale, dove si troveranno le abita-zioni con un piccolo giardino, al-tre con piscine e magari con unapalestra condominiale.

Asia Pianella III B

I centri commerciali comedelle cittàGli studenti li immaginano con 10 piani, tecnologici e con delle abitazioni sui tetti

ALL’AUDITORIUM i ragazzidelle terze della nostra scuola han-no partecipato all’incontro «Iljazz: un gioco per ragazzi», tenutodal professore Kristian Sensini.La lezione, inserita nel progetto di«Laboratorio musicale» coordina-to dalla nostra professoressa Ma-nuela D’Amico, è iniziata con lapresentazione di video particolar-mente accattivanti per noi, utile afarci capire come il jazz in realtàfaccia parte del nostro vissuto sindalla tenera età. Tra i video che cihanno colti di sorpresa ci sono sta-ti ad esempio quelli tratti dai carto-ni animati Gli Aristogatti e Il librodella giungla dellaWalt Disney.Sensini ha detto che il jazz è unmodo di pensare e che qualsiasibrano musicale può essere inter-pretato nello stile jazz. Ad esem-pio, frequentando YouTube, cipossiamo accorgere che ci sonobrani che si richiamano al jazz co-me ad esempio Happy, Shape ofyou,DeSpasito, cioè brani pop, che

in alcuni casi, in chiave jazz, comeabbiamopotuto ascoltare, sono an-che più belli degli originali. Altricantantimolto popolari, sono soli-ti riprendere e cantare questo gene-re, infatti abbiamo ascoltato Aria-naGrande che canta in chiave jazzChristmas e altre canzoni di LadyGaga eKettyPerry.Le caratteristi-che del jazz sono in particolare ilritmo, l’espressività, in quanto ibrani sono interpretati in modo

quasi teatrale basandosi sull’im-provvisazione. Su quest’ultimaSensini ha puntato l’attenzionespiegandoci come essa sia impor-tante e che si tratta di una elabora-zione fatta all’istante della melo-dia principale del brano. Anche sel’improvvisazione è una praticanon esclusiva del jazz, in quantograndi musicisti come Bach, Bee-thoven, Mozart, l’hanno utilizza-ta, i jazzisti hanno inventato l’im-

provvisazione condivisa, renden-dola molto più complessa, anchese utilizzano formule che consen-tono di incorrere ilmeno possibilein errori melodici. Si tratta di uti-lizzare una scala pentatonica, cioèdifettiva, con cinque suoni.Aquesto punto Sensini ha chiama-to un nostro compagno perché, as-sieme a lui, potessemettere in pra-tica un’improvvisazione, è statomolto divertente osservarlo edascoltarlo. La lezione si è poi con-centrata sull’evoluzione del jazznel corso della storia, dalla nascitatra la fine dell’800 agli inizi del‘900 nel Sud degli Stati Uniti, aNew Orleans, per poi diffondersinel mondo, trasformandosi, finoad arrivare agli anni ‘60 e ‘70 quan-do nascono il rock e il jazz rock.L’incontro si è rivelatomolto inte-ressante , grazie soprattutto a Sen-sini che ha saputo intrattenerciper due ore in modo piacevole ecoinvolgente.

Elena Poletti III B

INCATTEDRA IL PROFESSOR KRISTIAN SENSINI HA TENUTOUNA LEZIONE AGLI STUDENTI DELLE TERZE

«Il jazz è lamusica che ci gira intorno ogni giorno»

SHOPPING Se nel futuro i centri commerciali saranno ipertecnologici, oggi la spesa è ancora tradizionale

L’OSPITEKristian Sensiniha parlatodue oresul tema«Il jazz:un giocoper ragazzi»

IMMAGINO come potrebbe es-sere il centro commerciale del fu-turo e potrebbe avere l’aspetto delCuore Adriatico di Civitanovama in una versione ancora piùemancipata, naturalmente. A so-stituire i commessi potrebbero es-serci dei robot che non solo faran-no il conto velocemente alle cas-se,ma ti daranno dei suggerimen-ti su quello che puoi acquistareogni giorno con certa convenien-za. Le casse aumenteranno, cosìnon ci saranno più lunghe file diacquirenti annoiati. Accanto algrande supermercato di generi ali-mentari, di casalinghi, abbiglia-mento, giochi…, ci saranno nego-zi delle grandi firme che avrannopreso piede nel mondo globale efast food con cibi internazionali.Nei grandi negozi come quellodella Walt Disney i bambini po-tranno sperimentare giochi sono-ri, robot, navicelle spaziali, percor-si di gioco telecomandati, ma po-tranno trovare ancora i pupazziche hanno fatto la storia dei carto-ni animati. Nei negozi di elettro-nica potrebbero esserci dei giochiche ti permetteranno di entrarevirtualmente nello schermoparte-cipando attivamente alle azionidei personaggi protagonisti. Le tvsaranno in 3 D e a volte capiteràdi avere difficoltà a distinguere larealtà dalla finzione. Ci sarannoperò anche delle librerie di testicartacei perché qualcuno ameràancora i libri tradizionali. Saran-no luoghi di incontro, ma ancheluoghi che potrebbero alternarespazi aperti a quelli chiusi, maga-ri con un prato su cui far correre egiocare i bambini all’aria aperta.

Elena Poletti III B

SCUOLAMEDIA ’ENRICOMEDI‘ - PORTORECANATI

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•• 8 CAMPIONATODIGIORNALISMO MARTEDÌ 8 MAGGIO 2018

FRA 10 o 20 anni i centri com-merciali saranno differenti e cosìanche il CuoreAdriatico grazie al-le nuove tecnologie. Una futuraprobabilità è quanto sta accaden-do ad esempio a Tokyo, ovveroche a servirci sarà un robot. Oggi,passeggiando per il centro com-merciale, spesso ci fermiamo da-vanti alle vetrine dove, osservan-do i vestiti, possiamo sceglierequale indumento comprare. Nelfuturo immagino che i vestiti nonsaranno più disposti in banconi oappesi con grucce immersi fra tan-ti colori,ma saranno chiusi in sca-tole e, attraverso un tablet o uncomputer dove si inserirà il codi-ce e la taglia del vestito che più ciaggrada, si potrà comprare ciòche si desidera.Sarà un po’ il ritrovo di ragazzi eadulti.Non troveremo solo i nego-zi ma anche locali dove conversa-re, ci saranno poltrone elettroni-cheper far stare più comodi gli an-ziani senza farli affaticare per spo-starsi da un negozio all’altro. Ec-co come se lo immaginano delleragazze intervistate sul centrocommerciale del futuro. «All’en-trata di un negozio si dovrà passa-re il proprio cellulare su sensoricosì sanno chi sei. I prodotti lipuoi scegliere dal telefono da do-ve prendono i soldi, a portarli sa-rà un robot o una consegna a do-micilio».Un’altra ragazza lo descrive così:«Il futuro sarà costituito daun’unica stanza, qui troveremounmaxi schermo touch dove sce-glieremo il negozio in cui voglia-mo fare le spese, una volta selezio-nato il negozio si passerà alla scel-ta dei prodotti per poi acquistar-li».

Giulia Cattivera Iª C***

NELFUTURO i centri commer-ciali avranno molti negozi, allecasse ci saranno robot parlanti, co-me aiutanti in giro per le bouti-ques ci saranno commessi umani.Poi in giro nella struttura ci saràun trenino che porterà le personequa e là per i negozi e, per non af-faticare gli anziani con le bustedella spesa, una parte del persona-le le porterà fino alle auto. Nelcentro commerciale, i ragazzi chefaranno acquisti, disporranno disale giochi gratuite, gli anzianiavranno negozi appositi per le lo-ro esigenze e stanze dove rilassar-si. Ci saranno anche bibliotechedove sarà possibile leggere e sul

tetto del centro commerciale inestate ci sarà un’enorme piscinacon libero accesso per i clienti.Sempre in estate, invece di spreca-re corrente elettrica per i condizio-natori, ci saranno aree aperte etante finestre per far circolarel’aria. I centri commerciali del fu-turo saranno così: ecologici, gran-di e con tanto personale umano erobotizzato.

Serena Ciarrocca Iª C***

ILCENTRO commerciale in fu-turo sarà un luogo dove vivereuna nuova esperienza di acquisto,che andrà ben oltre la semplice di-sponibilità di prodotti. Le infor-mazioni sugli articoli saranno di-sponibili in maniera più chiara,immediata e trasparente, per scel-te di acquisto più consapevoli e ve-loci. Con un semplice tocco delledita sui prodotti o con il movi-mento della mano sarà possibilevisualizzare valori nutrizionali,origine dellematerie prime, istru-zioni per l’uso. Ci sarà un super-mercato conwi-fi, che sposi hi-te-ch e velocità. L’incertezza econo-mica da un lato e il cambiamentodell’esperienza d’acquisto dall’al-tro impongono più tecnologia. Achiederla è soprattutto chi vuolerisparmiare. A cosa servirà un su-permercato avanzato? Viviamounperiodo in cui si vuole avere in-formazioni su ingredienti e mate-riali, premiando con l’acquisto leaziende più sensibili a temi socia-li e ambientali, dal prodotto allaconfezione. Nel carrello ci saran-no in futuro cibi sempre più salu-tari e oggetti fatti conmateriali na-turali o ecosostenibili, ma soprat-tutto made in Italy: gli intervista-

ti si sono detti disposti a spenderedi più per prodotti realizzati inItalia, certificati, sottoposti a con-trolli di qualità o che utilizzanomaterie prime e manodopera diproduttori nostrani. Alle nuovestrutture sarà chiesto di superarelo schema di centro commercialetradizionale per diventare una«piattaforma» che valorizzi il pro-dotto italiano in patria e nel mon-do. Ilmiglioramento che le nuovetecnologie possono portare, l’in-telligenza artificiale che avanza,la robotica in continua evoluzio-ne ci saranno di aiuto. Si provve-derà a creare un polo di oltre mil-le metri quadrati di superficie divendita, con più di 5mila prodottiin commercio di cui molti “pren-di e vai”, freschi e freschissimi; to-tem parlanti che illustrano i pro-dotti in reparto e tavoli interattiviche richiamano i banchi dei “vec-chi” mercati di strada, attraverso

tantissimi monitor interattivi, sa-ranno in grado di presentare unarticolo o un’etichetta con caratte-ristiche e istruzioni per l’uso. Conil gesto dellamano verso il prodot-to indicato sul monitor del totemo del tavolo sarà possibile leggeresugli schermi anche indicazioniche vanno al di là di quanto ripor-tato in etichetta: informazioni suorigine dellematerie prime, istru-zioni per lo smaltimento, informa-zioni alimentari accessorie e pro-mozioni in corso.Ai tavoli interat-tivi si aggiungeranno con pochitocchi degli schermi (touch-screen) cursori dotati di scannerper visualizzare le informazionidei prodotti in vendita scorrendosulla loro immagine, indipenden-temente dalla collocazione.Non penseremo più al supermer-cato come a un luogo chiuso, nonè questo che chiederanno i consu-matori, bensì un contesto apertodove interagire fra le persone e frale persone e i prodotti.

Gianmaria Cingolani Iª C***

QUESTE strutture saranno postidove i giovani si potranno incon-trare, conoscere, ritrovare, in so-stituzione delle odierne piazze.Gli impiegati saranno anche deirobot, programmati per scansio-nare i prodotti, ricevere e dare ildenaro ed esaudire le richieste deiclienti. Nonostante tutto sarà au-tomatizzato, ci saranno delle per-sone per controllare il lavoro deirobot e aiutare i clienti, senza lafreddezza degli automi.I carrelli saranno teleguidati attra-verso l’uso di bande magneticheposte sul pavimento: avranno deisensori per non scontrarsi e segui-

re la persona che li sta utilizzan-do. I supermercati diventerannocittà-mercato, per spostarsi i clien-ti disporrano di quei mezzi di tra-sporto leggeri e maneggevoli orausati solo dai vigilanti. Siccome iprodotti aumenteranno di tipo edi numero, le scaffalature divente-ranno sempre più alte. Per pren-dere i prodotti più lontani da ter-ra, quindi, i ripiani potranno scor-rere con un pulsante ruotando surichiesta verso il basso, per rende-re un po’ più semplice la presa.Dato che i supermercati sarannopiù popolati e il rischio di attenta-ti e di furti crescerà, anche la sicu-rezza non dovrà essere da meno.Alle entrate e alle uscite ci saran-no dei sensori a raggi non nociviche scansioneranno i clienti e, incaso di sospetti, suoneranno e iso-leranno il soggetto in attesa dellasicurezza.Ci saranno zonededica-te a chi vuole rilassarsi: cinema,biblioteche, sale giochi, saune, pi-scine con idromassaggio, laborato-ri con attrezzature informatiche,a disposizione di tutti.Ci saranno dei tablet dove i clien-ti potranno informarsi sui negozie cercare i prodotti, senza andarea zonzo fra gli scaffali. I parcheggisarannopiù grandi, dotati dimag-giore sicurezza e, a chi entrerà, iparcheggiatori (robot controllatida persone) daranno un biglietti-no dove è indicato il posto liberopiù vicino.Nel futuro le città mercato trar-ranno energia grazie a pannelli fo-tovoltaici e pale eoliche, installatisul tetto o nelle immediate vici-nanze dell’ingresso.

Fabio GattafonieMatteoMalatini Iª C

Fabio Gattafoni e MatteoMalatini

Negozi hi-tech e robot come commessiIl futuro dello shopping e dei centri commerciali visto con gli occhi degli studenti

Serena Ciarrocca Giulia Cattivera

Gianmaria Cingolani

ISTITUTO ’RAFFAELLOSANZIO’ -PORTOPOTENZA

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••9CAMPIONATODIGIORNALISMOGIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018

ILCENTRO commerciale del fu-turo lo immagino di dimensionimegagalattiche. Ad esempio, unedificio di 35metri di altezza, contanti piani e ogni piano è costitui-to da un settore diverso: nel pri-mo spazio ai vestiti, nel secondoal cibo e così via. Riguardo agli ac-quisti, mi immagino che quandovai a comprare qualcosa, prima dientrare nel negozio ci sono tabletdove sono installate le varie cate-gorie del negozio: ad esempio, sevuoi comprare una sciarpa LouisVuitton, vai su categoria sciarpe,clicchi e compri.Nei tablet c’è an-che una porta dove inserire i soldie, una volta pagato, arriva il com-messo che ti porta quello che haiscelto.Riguardo ai ristoranti ci sono sem-pre dei tablet con cui ordinare ilcibo, però non ci sono addetti/ca-merieri, ma una specie di tavoloche gira e porta i piatti ordinati. Icamerieri diminuiranno e il lavo-ro sarà poco, ma è un metodo piùveloce e ci saranno persone incari-cate di controllare e gestire il siste-ma automatico.I robot saranno solo all’entratadel centro commerciale e all’in-gresso di ogni negozio per dare ilbenvenuto. Mi immagino che cisaranno gelaterie ovunque e so-prattutto più bagni. Ci sarannoall’incirca almeno tre sale giochi,così i genitori potranno tranquil-lamente “sganciarsi” dai figli, an-dare a fare un bel giro tranquillo eunpo’ di shopping. Per nonparla-re poi delle scale mobili: devonoessere molto lunghe e diffuseovunque, per poter accompagna-re e guidare le persone che entra-no fino ai vari piani e i clienti finoai singoli reparti.

Alessandro Giannini 2ª D***

ALL’ENTRATA ci sarà unascritta gigantesca, ma non reale,l’immagine tridimensionale ste-reoscopica, sempre in movimen-to, con il logo e la denominazionedel centro, sarà proiettata sulla pa-rete dell’ingresso principale e suquelle degli ingressi laterali; poinon ci sarannopiù porte per entra-re ma lungo il muro perimetralesi apriranno varchi dove ci saràun ingresso fatto con un ologram-ma che potrà aprire il controllore-robot. La porta elettronica si apri-rà dopoun veloce controllo e il ro-bot darà il benvenuto. Nel super-mercato ci saranno scaffali in ve-tro lucente e in ogni reparto dei ta-

blet per ordinare i prodotti diquel reparto. Funzionerà così: siprende il tablet, si sceglie il pro-dotto, si paga tramite carta di cre-dito e si ottiene ciò che si vuole inun click.La carta di credito sarà virtuale,controllabile solo ed esclusiva-mente con codici personali e onli-ne. I prodotti scelti e comprati sipotranno trovare caricati in autotramite il trasporto garantito dacommessi fino ai parcheggi oppu-re nella propria casa con la spedi-zione gratuita immediata.Gli scaffali in vetro mostrerannolamerce, che avrà dei codici colle-gati a tutti i tablet, ma non verràmessa nei carrelli né bisognerà at-tendere di pagare alle casse, per-ché la fila non è ammessa nei su-permercati del futuro. Nei repartinon sentiremo più quel freddoche c’è in estate dentro i super-mercati,ma l’aria condizionata sa-rà ecosostenibile, generata trami-te pannelli solari, e ci sarà un ter-mometro che regolerà automatica-mente la temperatura in modoadeguato all’esterno.

Tommaso D’Agostino 1ª A***

ORMAI siamo abituati alle tecno-logie e all’innovazione informati-ca, possedendo un cellulare o untablet che ci permettono di farequasi tutto. Ma quando anchenoi, però, saremo anziani, le gene-razioni future andranno ancoraavanti con altre tecnologie piùavanzate. Come sarà quindi farela spesa nei supermercati e neicentri commerciali del futuro?Magari troveremopiù posti per di-sabili nei parcheggi, in modo dagarantire accoglienza e comoditàper ognuno. Sarebbe bello trovarearee giochi non a pagamento, inmodo da soddisfare anche i clien-ti più giovani, dal momento chealcuni genitori non portano i figlinelle aree giochi per non spende-re troppo. Si potrebbe accontenta-re anche la clientela composta da-gli ultra-sessantenni, facendo de-gli sconti in determinati giornidella settimana, come del restogià fanno alcuni supermercati.Forse troveremo dei robot al po-

stodei cassieri emacchine innova-tive grazie alle quali basterà scan-nerizzare il prodotto per saperneorigine, provenienza e lavorazio-ne. Inoltre ci saranno prodottichenondanneggeranno l’ambien-te, con imballaggi e contenitoridel tutto riciclabili o biodegrada-bili; troveremo cibi sani e buonidato che il problema principaledella società è il sovrappeso contutte le malattie legate ad esso.Poi ci saranno commessi che aiu-terannonell’acquisto, per garanti-re un’ottima scelta consigliando eproponendo con i tablet a portatadi mano i vari prodotti.Probabilmente troveremo delleApp grazie alle quali sarà possibi-le fare spesa senza spostarsidall’auto o da casa, scegliendo iprodotti da un catalogo multime-diale per poi vederseli caricare inmacchina o recapitare dopo po-che ore a casa con mezzi guidatida personale addetto. Con il cam-biamento della società e l’evolu-zione delle tecnologie, le personepasseranno sempre più tempo neicentri commerciali e supermerca-

ti che diventeranno le piazze delfuturo, luoghi in cui ci si riunirà eci si incontrerà per amicizia, sva-go o per fare festa.

Luna Campetella 1ª C***

NOI, che siamo la generazionedel futuro, tra pochi anni quandoandremo con la famiglia al CuoreAdriatico diCivitanova o in un al-tro supermercato della zona a farespesa, al posto dei cassieri trovere-mo forse dei robot. Magari si po-trà entrare nello spazio espositivonon solo camminando ma anchespostandosi con piccole auto elet-triche, perciò non si farà più la fi-la in piedi davanti alle casse, per-ché sugli scaffali, sistemati lungolarghe corsie, ci sarà un codiceche sarà scansionato con un’appdal cellulare e che poi scalerà di-rettamente i soldi dalla carta dicredito con cui pagheremo.Inoltre spero tanto che al centrocommerciale del futuro ci saràun’area verde riservata ai bambi-ni con giochi, clown emoltissimealtre attrazioni con cui passare iltempo durante gli acquisti. Sonocerta che ci sarannomolti più par-cheggi riservati ai disabili e aglianziani, che verranno aiutati aportare la spesa fino alla vettura.Infine, per risparmiare elettricità,in estate non si terrà più l’aria con-dizionata accesa ma, quando siprenderà il carrello per la spesa,basterà premere un bottone al la-to ed uscirà fuori un piccolo venti-latore che si alimenta ad energiasolare.Per sapere tutto di unprodotto ba-sterà indicarlo con un dito: unsensore registrerà il movimentodella mano e su unmaxi schermoposto in ogni corsia apparirà laschedadell’alimento, le promozio-ni in corso ed anche le istruzioniper lo smaltimento dell’imballag-gio. Tutto ciò vale anche per i ne-gozi di abbigliamento, perchéquando ti piacerà scegliere il colo-re di una maglia oppure di un pa-io di pantaloni vorrai sapere se latua taglia è disponibile, basteràcercare su un tablet posto in ogniangolo del negozio quell’indu-mento e si avranno tutte le infor-mazioni desiderate, così i clientifaranno tutto da soli senza doverscomodare gli addetti alle vendi-te. Questa tecnologia che rendepiù comodi ma sicuri gli acquistiè già diffusa in varie città delmon-do, e con il passare degli anni arri-verà sempre più anche in Italia.

Melissa Bettucci 1ª C

Robot e tablet: il futurodello shoppingGli studenti immaginano come cambieranno i centri commerciali

TommasoD’Agostino Melissa Bettucci

NONSOLOACQUISTI Il centro commerciale Cuore Adriatico di Civitanova

Luna Campetella

ISTITUTO ‘RAFFAELLOSANZIO’ - PORTOPOTENZA