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CARRUS «In media seimila euro agli azionisti veneti che hanno transato» I RIMBORSI Chiusi gli accordi con gli scavalcati, pronti gli aiuti ai “disagiati” Popolari , 441 milioni ai soci per chiudere con il passato L’Ad berico, Viola: «Passaggio fondamentale». Mion: «Passato l’esame Bce» PADOVA - Pronti rimborsi per 441 milioni in favore dei 121mila vecchi azionisti di Popolare Vicen- za e Veneto Banca. BpVi liquiderà i 192,8 milioni di sua competenza il 19 aprile. Negli stessi giorni farà pace con i suoi azionisti anche Montebelluna, che ha la fetta più grossa da sborsare con 248,5 milio- ni per 54374 soci, “seimila euro in media a testa per i veneti che hanno aderito” sottolinea l’ammini- stratore delegato Cristiano Car- rus. A breve verranno avviati an- che i fondi per i disagiati, 60 milioni complessivi, mentre è pra- ticamente già chiusa la transazio- ne con gli scavalcati delle due banche, 800 soci, ai quali andrà circa il 50% del valore delle loro azioni. I cda delle due banche venete controllate dal fondo Atlante han- no dato ieri il via libera all’offerta di transazione chiusa il 28 marzo con circa il 70% di adesioni. «Non abbiamo raggiunto l’obiettivo dell’80% ma si tratta di un risultato molto soddisfacente», battezza l’operazione Gianni Mion, presi- dente di Popolare Vicenza. «È stato un passaggio fondamentale per il futuro delle due banche e della nuova banca - sottolinea l’Ad di BpVi Fabrizio Viola -. Ci sono ancora diversi scogli da affrontare ma essere riusciti a portare a termine una operazione complessa e unica nel panorama bancario italiano è un segnale forte che la strada intrapresa è quella giusta». Mion la vede così: «Abbiamo supe- rato l’esame scritto venendo consi- derati solvibili dalla Bce, ora l’ora- le è l’esame della Dg Comp», la Direzione generale concorrenza della Ue: «Se passiamo anche que- sto lo Stato potrà entrare nelle banche» e «finalmente comincere- mo a lavorare al piano». «L’interlo- cuzione con le autorità europee è costruttiva - assicura Viola -. L’obiettivo è arrivare a risultati in tempi brevi». In ogni caso per la ricapitalizzazione «la via maestra è quella di un intervento dello Stato, ma speriamo sempre anche in un supporto di Atlante, che ha come obiettivo di difendere il più possibile il suo valore azionario di 3,5 miliardi». La Bce ha segnalato che l’aumento potrà lievitare al massimo fino a 6,4 miliardi. «Ma questa è la cifra necessaria per affrontare lo scenario peggiore, confidiamo che l’aumento di capi- tale possa essere più basso», il commento di Viola che precisa un altro dato importante: «Le obbliga- zioni subordinate dei due istituti sono in totale 1,2 miliardi, 200 milioni sono in mano al retail». Tradotto: con l’entrata dello Stato 1,2 miliardi verrebbero convertiti in azioni e l’aumento scenderebbe. Atlante in ogni caso potrebbe poi attivarsi per gestire i 9 miliardi di sofferenze per le quali si sta prepa- rando una cartolarizzazione a tre stadi (senior, mezzanino, junior) parzialmente già pronta grazie ai veicoli Ambra e Flaminia già vara- ti col Credito Fondiario (dove è diventato direttore l’ex vice di BpVi, Jacopo De Francisco). E i soci che non hanno aderito all’of- ferta? «Si tratta comunque di perso- ne che erano e sono nostri clienti, mi auguro che in futuro si possano riprendere i contatti con loro», dice Viola. Chiusura del presiden- te di Veneto Banca Massimo Lan- za: «Tutti riconoscono che queste banche hanno giocato un ruolo fondamentale per il Nordest e devono tornare a giocarlo». © riproduzione riservata La fusione porterà alla chiusura di 300 filiali Il piano di ristrutturazione di Vicenza e Montebelluna secondo Viola non dovrà causare «macelleria sociale» LA CRISI del credito VERTICI Da sinistra Fabrizio Viola, Massimo Lanza, Gianni Mion e Cristiano Carrus Qui a fianco, la Commissaria Ue, Vestager Maurizio Crema NOSTRO INVIATO Per il futuro si studia nome “triveneto” (m.cr.) In attesa dell’auto- rizzazione di Bruxelles, tra Vicenza e Montebelluna si ragiona già sul nuovo no- me da dare alla futura banca post fusione. In pas- sato al presidente di BpVi il Nordest non andava giù e oggi? «La chiameremo Gustavo», la battuta di Gianni Mion alla fine della conferenza stampa. Ma che l’argomento sia serio lo ammette anche il vice direttore Gabriele Piccini: «Stiamo facendo delle ana- lisi sondando anche il terri- torio ma non abbiamo anco- ra deciso nulla». Detto che Banco delle Tre Venezie non è possibile perché già “occupato” (ha sede a Pa- dova) e Banca Fenice era troppo ingombrante, oggi si ragionerebbe sul Cassa del Triveneto o Cassa delle Tre Venezie. Ma c’è anco- ra tempo per il battesimo. © riproduzione riservata PADOVA - (m. cr.) Il piano per la fusione tra Popolare Vicenza e Veneto Banca è già pronto ed è all’attenzione delle autorità euro- pee. Tra i punti salienti ci sarà una decisa diminuzione dei costi inter- ni oggi al 100% dei ricavi. Che passerà da un drastico taglio delle filiali. Gli sportelli sul territorio dovrebbero scendere a quota 700 dai circa mille che ancora oggi sono in attività malgrado le sforbi- ciate degli ultimi anni. Ovviamen- te queste chiusure si porteranno dietro anche nuovi esuberi, si parla di 3-4mila addetti. «L’obietti- vo resta quello di non fare macelle- ria sociale ma bisogna essere con- sapevoli che la situazione è molto, molto grave, dobbiamo fare tutti quanti importanti sacrifici», affer- ma il consigliere delegato di Popo- lare Vicenza, Fabrizio Viola, che smentisce però i numeri degli esuberi circolati: «Mi domando da dove arrivino, con che logica ven- gano pubblicati», dice Viola. Per il top manager di Bpvi è «necessario intervenire in misura significativa sui costi della nuova banca, che ha un cost/income al 100% che si commenta da solo». Quello di «ri- durre in modo significativo i costi complessivi è un obbligo morale. Vogliamo raggiungere l’obiettivo con i minori effetti possibili a livello sociale», assicura, sottoli- neando che il taglio dei costi, con gli effetti sul personale, «non è per fare maggiori utili ma per fare sopravvivere le due banche». Sulla loro futura configurazione qualche dettaglio in più lo fornisce Gabriele Piccini, vice direttore generale di BpVi: «Le banche del Sud, Nuova e Apulia, non trovano compratori adeguati e potrebbero essere in futuro fuse nella capo- gruppo, mentre ci sono ragiona- menti aperti sulle partecipazioni in Arca e sul Sec, la società di servizi informatici di Padova». Per le quali ci sono offerte ma non ritenute adeguate, soprattutto in prospettiva. Per il Sec un paio di gruppi avrebbero messo in campo anche 70 milioni, ma con la svolta informatica imminente quella so- cietà potrebbe anche diventare strategica come i fondi comuni di Arca. Non è nemmeno compromes- sa la partita di BpVi con Cattolica: «Il dossier sarà affrontato nuova- mente nel cda di giovedì», annun- cia Viola: «Le cose migliori si fanno fuori dai tribunali ed è un auspicio che faccio anche per Cattolica». «Sulla banca assicura- zione non abbiamo difficoltà a trovare altri partner», assicura Piccini. In vendita invece c’è Bim: «È quotata in Borsa, abbiamo nominato degli advisor per valoriz- zarla al meglio», osserva l’Ad di Veneto Banca Cristiano Carrus. © riproduzione riservata P RIMO P IANO SPORTELLI Oltre mille per i due istituti 4 PTV Mercoledì 12 aprile 2017 (C) Ced Digital e Servizi | ID: 00890372 | IP: 87.5.252.68 sfoglia.ilgazzettino.it

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CARRUS

«Inmedia seimila euroagli azionisti veneti

chehanno transato»

IRIMBORSI

Chiusi gli accordicon gli scavalcati, pronti

gli aiuti ai “disagiati”

Popolari , 441milioni ai sociperchiuderecon ilpassatoL’Ad berico, Viola: «Passaggio fondamentale».Mion:«Passato l’esameBce»

PADOVA - Pronti rimborsi per441 milioni in favore dei 121milavecchi azionisti di Popolare Vicen-za e Veneto Banca. BpVi liquiderài 192,8 milioni di sua competenzail 19 aprile. Negli stessi giorni faràpace con i suoi azionisti ancheMontebelluna, che ha la fetta piùgrossa da sborsare con 248,5milio-ni per 54374 soci, “seimila euro inmedia a testa per i veneti chehanno aderito” sottolinea l’ammini-stratore delegato Cristiano Car-rus. A breve verranno avviati an-che i fondi per i disagiati, 60milioni complessivi, mentre è pra-ticamente già chiusa la transazio-ne con gli scavalcati delle duebanche, 800 soci, ai quali andràcirca il 50% del valore delle loroazioni.I cda delle due banche venete

controllate dal fondo Atlante han-no dato ieri il via libera all’offertadi transazione chiusa il 28 marzocon circa il 70% di adesioni. «Nonabbiamo raggiunto l’obiettivodell’80%ma si tratta di un risultatomolto soddisfacente», battezzal’operazione Gianni Mion, presi-dente di Popolare Vicenza. «Èstato un passaggio fondamentaleper il futuro delle due banche edella nuova banca - sottolinea l’Addi BpVi Fabrizio Viola -. Ci sonoancora diversi scogli da affrontarema essere riusciti a portare atermine una operazione complessae unica nel panorama bancarioitaliano è un segnale forte che lastrada intrapresa è quella giusta».Mion la vede così: «Abbiamo supe-rato l’esame scritto venendo consi-derati solvibili dalla Bce, ora l’ora-le è l’esame della Dg Comp», laDirezione generale concorrenzadella Ue: «Se passiamo anche que-sto lo Stato potrà entrare nellebanche» e «finalmente comincere-mo a lavorare al piano». «L’interlo-cuzione con le autorità europee ècostruttiva - assicura Viola -.

L’obiettivo è arrivare a risultati intempi brevi». In ogni caso per laricapitalizzazione «la via maestraè quella di un intervento delloStato, ma speriamo sempre anchein un supporto di Atlante, che hacome obiettivo di difendere il piùpossibile il suo valore azionario di3,5 miliardi». La Bce ha segnalatoche l’aumento potrà lievitare almassimo fino a 6,4 miliardi. «Maquesta è la cifra necessaria peraffrontare lo scenario peggiore,confidiamo che l’aumento di capi-tale possa essere più basso», il

commento di Viola che precisa unaltro dato importante: «Le obbliga-zioni subordinate dei due istitutisono in totale 1,2 miliardi, 200milioni sono in mano al retail».Tradotto: con l’entrata dello Stato1,2 miliardi verrebbero convertitiin azioni e l’aumento scenderebbe.Atlante in ogni caso potrebbe poiattivarsi per gestire i 9 miliardi disofferenze per le quali si sta prepa-rando una cartolarizzazione a trestadi (senior, mezzanino, junior)parzialmente già pronta grazie aiveicoli Ambra e Flaminia già vara-

ti col Credito Fondiario (dove èdiventato direttore l’ex vice diBpVi, Jacopo De Francisco). E isoci che non hanno aderito all’of-ferta? «Si tratta comunque di perso-ne che erano e sono nostri clienti,mi auguro che in futuro si possanoriprendere i contatti con loro»,dice Viola. Chiusura del presiden-te di Veneto Banca Massimo Lan-za: «Tutti riconoscono che questebanche hanno giocato un ruolofondamentale per il Nordest edevono tornare a giocarlo».

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La fusione porterà alla chiusura di 300 filialiIl piano di ristrutturazione di Vicenza eMontebellunasecondoViola non dovrà causare «macelleria sociale»

LA CRISI

del credito

VERTICI

Da sinistra

Fabrizio Viola,

Massimo Lanza,

Gianni Mion e

Cristiano Carrus

Qui a fianco, la

Commissaria

Ue, Vestager

Maurizio Crema

NOSTRO INVIATO

Per il futuro

si studia nome

“triveneto”

(m.cr.) In attesa dell’auto-rizzazione di Bruxelles, traVicenza e Montebelluna siragiona già sul nuovo no-me da dare alla futurabanca post fusione. In pas-sato al presidente di BpViil Nordest non andava giùe oggi? «La chiameremoGustavo», la battuta diGianni Mion alla fine dellaconferenza stampa. Mache l’argomento sia seriolo ammette anche il vicedirettore Gabriele Piccini:«Stiamo facendo delle ana-lisi sondando anche il terri-torioma non abbiamo anco-ra deciso nulla». Detto cheBanco delle Tre Venezienon è possibile perché già“occupato” (ha sede a Pa-dova) e Banca Fenice eratroppo ingombrante, oggisi ragionerebbe sul Cassadel Triveneto o Cassa delleTre Venezie. Ma c’è anco-ra tempo per il battesimo.

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PADOVA - (m. cr.) Il piano per lafusione tra Popolare Vicenza eVeneto Banca è già pronto ed èall’attenzione delle autorità euro-pee. Tra i punti salienti ci sarà unadecisa diminuzione dei costi inter-ni oggi al 100% dei ricavi. Chepasserà da un drastico taglio dellefiliali. Gli sportelli sul territoriodovrebbero scendere a quota 700dai circa mille che ancora oggisono in attività malgrado le sforbi-ciate degli ultimi anni. Ovviamen-te queste chiusure si porterannodietro anche nuovi esuberi, siparla di 3-4mila addetti. «L’obietti-vo resta quello di non faremacelle-ria sociale ma bisogna essere con-sapevoli che la situazione è molto,molto grave, dobbiamo fare tuttiquanti importanti sacrifici», affer-

ma il consigliere delegato di Popo-lare Vicenza, Fabrizio Viola, chesmentisce però i numeri degliesuberi circolati: «Mi domando dadove arrivino, con che logica ven-gano pubblicati», dice Viola. Per iltop manager di Bpvi è «necessariointervenire in misura significativasui costi della nuova banca, che haun cost/income al 100% che sicommenta da solo». Quello di «ri-durre in modo significativo i costicomplessivi è un obbligo morale.Vogliamo raggiungere l’obiettivocon i minori effetti possibili alivello sociale», assicura, sottoli-neando che il taglio dei costi, con

gli effetti sul personale, «non è perfare maggiori utili ma per faresopravvivere le due banche».Sulla loro futura configurazione

qualche dettaglio in più lo fornisceGabriele Piccini, vice direttoregenerale di BpVi: «Le banche delSud, Nuova e Apulia, non trovanocompratori adeguati e potrebberoessere in futuro fuse nella capo-gruppo, mentre ci sono ragiona-menti aperti sulle partecipazioniin Arca e sul Sec, la società diservizi informatici di Padova».Per le quali ci sono offerte ma nonritenute adeguate, soprattutto inprospettiva. Per il Sec un paio di

gruppi avrebbero messo in campoanche 70 milioni, ma con la svoltainformatica imminente quella so-cietà potrebbe anche diventarestrategica come i fondi comuni diArca.Non è nemmeno compromes-sa la partita di BpVi con Cattolica:«Il dossier sarà affrontato nuova-mente nel cda di giovedì», annun-cia Viola: «Le cose migliori sifanno fuori dai tribunali ed è unauspicio che faccio anche perCattolica». «Sulla banca assicura-zione non abbiamo difficoltà atrovare altri partner», assicuraPiccini. In vendita invece c’è Bim:«È quotata in Borsa, abbiamonominato degli advisor per valoriz-zarla al meglio», osserva l’Ad diVenetoBanca Cristiano Carrus.

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PRIMOPIANO

SPORTELLI Oltre mille per i due istituti

4 PTV Mercoledì 12 aprile 2017

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AL G7

«La Russia decidase appoggiare Assad»

MOSCA - In Cecenia una persecuzione controi gay con arresti e torture, una campagnaconsiderata senza precedenti, che avrebbeprovocato la morte di almeno tre persone. Èquanto rivelato dal settimanale Novaya Gaze-ta, che cita testimonianze di diverse vittime,alcune delle quali rilasciate solo dopo ilpagamento di un riscatto da parte dei familia-ri. Il mese scorso, decine di persone sono statefermate e detenute in una «prigione segreta»nella località, non lontana da Grozny diArgun, dove sono avvenute le torture.Lo schema seguito dalle autorità è sempre

lo stesso, secondo quanto viene denunciato:viene fermata una persona, le sequestrano iltelefonino dove fotografie e contatti vengonousati per perseguirne altre così come le

informazioniestorte durantela detenzione.La campagnaavrebbe presoil via dopo l’ar-resto di unapersona perconsumodi stu-pefacenti conmateriale por-

nografico nel telefono. Una seconda ondata diarresti è avvenuta dopo che l’ong GayRus-sia.ru aveva inoltrato richieste per il gay pridealle autorità di diverse località del Caucaso,un modo, accusano i ceceni, per costruire uncaso contro Mosca alla Corte europea deidiritti dell’uomo. Il gruppo di attivisti russo“Rete LGBT” a fine marzo ha attivato unnumero di emergenza in cui ha raccolto larichiesta di aiuto di oltre dieci persone chechiedono di poter lasciare la regione.Il ministero degli Interni ceceno, da parte

sua, ha liquidato come «un pesce di aprile malriuscito» l’inchiesta di Novaya Gazeta sullaprima ondata di fermi. La direttrice di HumanRights Watch per la Russia Tanya Lokshinaha denunciato l’assenza di qualsiasi reazioneda parte del Cremlino per la situazione criticadella regione, «in cui l’omofobia è comunqueintensa e dilagante»: il portavoce DmitryPeskov si è limitato a invitare le vittime ausare i canali ufficiali per denunciare leautorità.

Una portaerei con 60 aerei dacombattimento e 5 mila soldati,un incrociatore e due cacciator-pedinieri con un carico di 300missili teleguidati, protetti dalsistema di intercettazione anti-missilistico Aegis. La potenzadi fuoco che Donald Trump stainviando sotto le coste dellaCorea del nord è impressionan-te e ha il chiaro compito diincutere timore, soprattutto sesi tiene conto che nel frattempole forze di terra sud-coreane sistanno allenando con i colleghiamericani a soli quindici chilo-metri dal confine con il nord.Il regime dittatoriale di

Poyongyang non ha più dubbiche gli Usa e la Corea del sudstiano preparando un’invasio-ne. Forse lo sospetta anchePechino se è vero, come è statoriferito da vari media ieri manegato da Pechino, che 150mila riservisti cinesi sono statirichiamati in servizio per dislo-carli al confine con la Corea delnord nell’ipotesi che davveroavvenga un’invasione e ci sianocentinaia di migliaia di profu-ghi nord coreani in fuga versola confinante Cina. Lo scenariodi guerra appare più realisticoche nel passato, dopo che Do-nald Trump ha dimostrato dinon aver remore a ricorrerealla forza, come ha fatto controla Siria per punirla del ricorsoalle armi chimiche.Ma il porta-voce della Casa Biamca, SeanSpicer ha insistito che il dispie-go così muscolare ha solo “ca-rattere di prudenza, e un ruolodi deterrenza”. Certo è che siala Corea del sud che il Giappo-ne hanno accolto con sollievol’impegno americano. Ognunodei missili lanciati dal nord inquesti ultimi mesi è caduto ameno di duecento chilometri didistanza dalle coste dei duePaesi alleati degli Usa. Trumpha già fatto sapere cosa pensadi questa possibilità, con unmessaggino via twitter dall’ecoapertamente minaccioso: «LaCorea del nord cerca guai. Se laCina decidesse di aiutare, sa-rebbe un bene, sennò risolvere-mo il problema senza di loro».

La risposta della Corea da-vanti al dispiego delle forze ealle minacce di Trump è statatuttavia di continua sfida: «Segli Usa osano optare per unaazione militare, come un attac-co preventivo o la rimozionedel quartier generale, la Coreadel Nord è pronta a reagire a

ogni tipo di guerra desideratadagli Usa» ha comunicatol’agenzia di Stato di Pyon-gyang, che ha aggiunto chel’attuale «drammatica situazio-ne» prova «che la Corea delNord era totalmente nel giu-sto» nel creare un sistema di-fensivo nucleare. Le feste nazio-nali nordcoreane durerannoper il resto del mese: dopo laparata del 15 aprile ce ne saràun’altra il 25 per l’85esimoanniversario della fondazionedell’esercito popolare nordco-reano. In occasione di questescadenze patriottiche il regimeha tenuto l’annuale riunionedella “Assemblea Suprema delPopolo”, la quinta da quandoKim Jong-un è stato nominatopresidente del partito del popo-lo. E durante la sessione parla-mentare è stato riportato invita il Comitato degli affariesteri, abolito negli anni Novan-ta. La decisione spinge i piùottimisti a credere che il regi-me spera di riaprire un dialogodiplomatico, dopo aver dimo-strato almondo le proprie capa-cità bellico-nucleari.

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Mattarella aPutin:«Intervenite sulla Siria»E lui:«Sembra la storia delle armidi Saddam»

STRETTA DI MANO

Sergio Mattarella

e Vladimir Putin

Ma il ministrodegli Internismentisce:

«Pesce d’aprile»

Lo scontro a distanza tra StatiUniti e Russia sul «caso siriano» èin fase di inquietante stallo. Quin-di era impossibile attendersi svol-te clamorose dalla visita di SergioMattarella al Cremlino. Nondime-no, il cordiale colloquio con Vladi-mir Putin - pur confermando leposizioni differenziate su vari fo-colai di crisi - ha consentito diaffrontare in modo «franco e con-creto» questioni cruciali sia sul

piano internazionale che su quel-lo bilaterale dove le prospettive dicollaborazione economica, nono-stante le difficoltà, restano «soli-de» perché c’è «dialogo e fiduciareciproca». «Tra di noi non ci

sono tattiche sotterranee o agen-de nascoste», dirà poi il nostroPresidente dopo la colazione alCremlino. Lo «zar» russo, solita-mente ritardatario, si presentapuntualissimo all’appuntamentocon Mattarella. Mantiene intattele sue posizioni sulla Siria e nonfa cenno alle pressioni del G7 perla rimozione di Assad. Ascoltacon attenzione le argomentazionidi Mattarella soprattutto quando

questi, a commento della stragedi civili siriani di Idlib (che haprovocato la risposta missilisticadi Trump), lancia un appello fer-mo e chiaro: «L’uso delle armichimiche è inaccettabile. La Rus-sia usi la sua influenza per evitareche attacchi del genere possanoripetersi». Comunque l’Italia èper «il principio dell’accertamen-to delle responsabilità ed è prontaa fare la sua parte sia nel quadro

europeo che in seno al Consigliodi sicurezza dell’Onu». Putin re-plica: «Prima accertare i fatti epoi prendere le decisioni giuste.L’attacco in Siria ricorda gli even-ti del 2003 con la scoperta dipresunte armi chimiche di Sad-dam e la successiva invasione cheha provocato la distruzionedell’Iraq e la conseguente nascitadell’Isis. Abbiamo già visto tutto».

LA DENUNCIA DI UN GIORNALE

«InCeceniai gay rinchiusiinun lager»

ALTA TENSIONE L’invio delle navi americane provoca la reazione di Pyongyang: «Vi aspettiamo»

«LaCorea delNord cerca guai»Ma il presidente degliUsaDonaldTrump avverte: pronti all’intervento anche senza laCina

PORTAEREI

Una delle navi

inviate dagli

Usa davanti alla

penisola

coreana: sopra

il dittatore Kim

Jong-un e

Donald Trump

L’INCONTRO

È chiaro a tutti noi che il regno di Assad staarrivando alla fine. «Lo ha detto il segretario diStato Usa Tillerson al termine del G7 esteri diLucca. E ha aggiunto che la Russia devescegliere se sulla Siria stare con gli Usa e con ipaesi che la pensano allo stesso modo, o conAssad, l’Iran e Hezbollah. Il ministro degli EsteriAlfano ha invece dichiarato che dopo l’interven-to americano «si è aperta una finestra diopportunità per costruire una nuova condizio-ne positiva per il processo politico in Siria, cheriteniamo essere l’unica soluzione». Alfanoaggiunge che il G7 è unito nel ritenere che laRussia non vada isolata, anzi venga coinvoltanel processo di transizione.

ESTERI

Anna GuaitaNEW YORK

12 PTV Mercoledì 12 aprile 2017

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Puntare tutto sulle periferie. Lalinea è già stata dettata da tem-po, ma adesso l’amministrazionecomunale ha deciso di dare uncolpo d’acceleratore. La contesaelettorale del 2018 si giocheràsul consenso nei quartieri, pro-prio dove la macchina da guerraleghista sta battendo il territoriopalmo a palmo per evidenziare ladifferenza tra i lustrini del cen-tro e le buche di chi vive aiconfini del comune.Il sindaco Giovanni Manildo,

lunedì sera nel corso di unariunione riservata a capigruppoe rappresentanti di lista, ha peròillustrato gli strumenti a disposi-zione per contrastare l’azioneleghista: progetti da finanziare e,quanto meno, avviare prima del-la fine del mandato. Ha ancheparlato di risorse: a disposizioneci sono oltre 28 milioni di euro.Tanta disponibilità arriva da al-cune operazione: 7,5 milioni dieuro dalla vendita della Prefettu-ra a una società del ministerodell’Interno entro giugno (ma imugugni non mancano tra chiritiene troppo basso il prezzoconcordato, al punto che qualcu-no pare invocare anche la Cortedei Conti ndr); 14 milioni di eurosono invece la cifra ottenuta dalbando per le periferie banditodal Governo e che cambierà ilvolto di SantaMaria del Rovere eSelvana tra rifacimento di piaz-ze, piste ciclabili e interventi suimpianti sportivi. Infine è statoconfermato che ci sono 7 milionidi euro di avanzo d’amministra-zione.

Adesso la maggioranza sta va-lutando dove investire. Un primoelenco di priorità è stato giàpredisposto. a San Pelaio si parladi riqualificazione degli impiantisportivi, nuove asfaltature e diun collegamento tra viaMandruz-zato e via Celsi; a Monigo è statasegnalata l’urgenza di una rotato-ria per regolare l’incrocio tra viaCisole e Sant’Elena Imperatrice,per San Liberale invece si preve-de una massiccia riasfaltatura ditutte le principali strade.Nel quartiere di San Paolo si

andranno invece a recuperarealcune aree e immobili di pro-prietà comunale da destinare ad

attività legate al sociale. Infine idue interventi più grossi: la mes-sa in sicurezza del cavalcaviadella stazione per San Zeno etutte le opere complementari al-la Cittadella della Salute, trapiste ciclabili da rivedere e nuo-vi parcheggi da calibrare, aSant’Antonino.Progetti ambiziosi, che però

non mettono al riparo dalle pole-miche: i consiglieri, già irritatiper i pochi incontri fatti con lagiunta negli ultimimesi, attendo-no una lista puntuale dei proget-ti. Solo dopo inizierà la discussio-ne per individuare il punto dipartenza.

Paolo Calia

TREVISO

PrimoPiano

A SAN ZENO

La priorità è mettere in sicurezzail cavalcavia della stazione ferroviaria

IL NODO

Prefettura da vendere a 7,5 milioniper qualcuno è un prezzo basso

TREVISO - Bambini che giocanonelle piazze. Da Santa Maria deiBattuti a piazza Rinaldi, che entrogiugno diventerà la piazza deiragazzi, con il definitivo trasferi-mento della biblioteca Brat a pa-lazzoRinaldi.«Credo in una città aperta, viva

e vivibile. Vedere i bambini chegiocano nei cortili mi fa sorrideree molto pensare - conferma ilsindacoGiovanniManildo - abbia-mo bisogno di spazi aperti, anchein città, dove i bambini possanogiocare e le persone possano“ri-trovarsi”, nella realtà e non inmodo virtuale. Ovviamente nelrispetto del decoro, delle norme edi tutti».

Anche piazza Rinaldi, al centrodi feroci polemiche, troverà quin-di un proprio senso.«Certo. A me la piazza piace

molto così però credo nel sistemaurbanistico e civile palazzo/piaz-

za. Tra poco i lavori pubblici sitrasferiranno definitivamenteall’Appiani. La biblioteca dei ra-gazzi avrà un ottimo spazio apalazzo Rinaldi e la piazza verràattrezzata per i ragazzi».I polemici ricorderanno che vi

occupate solo del cento storico,nel pieno gesto radical chic che, aloro dire contraddistingue questagiunta.«Non è così. Poche settimane fa

abbiamo presentato il progetto delparco Eolo per il gioco e lo sport aSelvana. Stiamo inoltre cercandodi scoprire quali luoghi, nei diver-si quartieri, abbiamo questa voca-zione».Restando al centro storico an-

che san Parisio parrebbe unapiazza per ragazzi. Se non cifossero i residenti.«Lì coi residenti bisogna stare

un po’ attenti e contemperare lenecessità. Però in orari controllatie nel rispetto di chi vive, sarebbebello far tornare il gioco».È bello vedere i bambini tirare

calci a un pallone,ma al di là delleimmagini olistiche, che senso haquesta filosofia della pedonalizza-zione?«Quello di far tornare la resi-

denza nel centro città, la quotidia-nità del camminare a piedi, delrespirare un’aria migliore, dellasciare i propri figli liberi dicorrere e di divertirsi».

Elena Filini

I BUCHI NERI

Il cavalcavia

della stazione

è uno dei punti

più delicati

La giunta

intende

investire

per la messa

in sicurezza

e il recupero

degli spazi

I PROGETTI La giunta conferma alla maggioranza la disponibilità di risorse per i prossimi mesi

L’annuncio: 28milioni ai quartieriParte la campagna elettorale in vista del 2018: l’obiettivo è aumentare il consenso nelle periferie

IN CENTRO

BANCARELLE

I lavori

in piazza

Santa Maria

dei Battuti

stanno

per terminare

e i bambini

tornano

a giocare

in spazi

privi di auto

Ibambinicon lapalla inpiazzaIl sindaco:«Sognoche si avvera»TREVISO

SAN PARISIO

«Sarebbe bellodedicarla al gioco»

II LTV Mercoledì 12 aprile 2017

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L’ACCORDO

Il recupero all’associazione che comprende lo IuavCa’ Sugana: «Risposta alla città, non al Carroccio»

L’operazione di recupero dell’exCaserma Piave entra nel vivo. Ieriil Comune e l’associazione OpenPiave hanno firmato la convenzio-ne per la gestione degli spazi delcomplesso militareormai in stato di ab-bandono. Un passag-gio fondamentale,sottolinea il sindacoGiovanni Manildo,arrivato dopomesi dilavoro e un percorsodi progettazione par-tecipata, che ha coin-volto anche l’univer-sità Iuav.Cosa ospiterà la

nuova “Piave”? Uti-lizzi e attività verran-no illustrati in detta-gliomercoledì prossi-mo. Si sa, ad esem-pio, che dovrebbe tro-vare posto un centrodiurno per personecon disabilità. E inOpen Piave sono sta-ti coinvolti anche irappresentanti delcentro sociale Djan-go, che finora hannooccupato parte degliedifici. Il primo citta-dino ricorda come ilprogetto sia di natu-ra sociale, senza lapresenza di impren-ditori privati. E precisa che Ca’Sugana è intervenuta per ripulireun’ala, ormai divenuta una discari-ca, non interessata dal program-ma di riqualificazione. SoprattuttoManildo ribadisce che la firmanon è una risposta alle accusesollevate dalla Lega, consigliereregionale Riccardo Barbisan intesta, proprio sulmancato sgombe-ro del centro sociale.«Non è una risposta a nessuno,

ma la visione di un’amministrazio-ne che cerca di affrontare i temicon serietà e, come in questo caso,anche con soluzioni innovative.Del resto, siamo noi ad avere gli

scacchi in mano e a fare le mosse.Tocca a loro rispondere. Se voglio-no farlo con livore o traendoconclusioni da informazioni par-ziali, liberissimi. Noi dobbiamorispondere solo ai cittadini».A seguire la vicenda, per il

Comune, è l’assessore alla parteci-pazione LianaManfio: «Già oggi ilquartiere ha dimostrato di esseremolto interessato alle attività pro-poste – spiega, ricevendo i ringra-ziamenti del sindaco- credo chequesto spazio, rinnovato, apertoalla cittadinanza, alle famiglie e aibambini, sarà un’occasione tuttanuova per la città».Il partner, come detto, è l’asso-

ciazione Open Piave: «Abbiamolavorato insieme all’amministra-zione alla definizione del contrat-to – conferma soddisfatta la presi-dente Giovanna Quarto -. Il pro-cesso partecipativo va avanti equesto è un grande valore per lacittà perché non tutte le città sidotano di strumenti democraticicapaci di coinvolgere la cittadinan-za».E soddisfazione viene espressa

anche da Luigi Calesso e dalconsigliere comunale di SinistraUnita, Said Chaibi: «Oggi il comu-ne di Treviso ha proseguito nellasua agenda di riqualificazione dispazi urbani nella città – afferma-no -. Solo pochimesi fa la ex-caser-ma Piave giaceva in uno statototale di abbandono, oggi inveceha “testa e cuore” per progettareuna rigenerazione urbana per ri-consegnare un altro pezzo di cittàai suoi legittimi proprietari: icittadini».

LE REAZIONI

LaLeganon cede«Unproblemache resterà»

IL RESTAURO Proseguono i lavori per ultimare la distribuzione degli spazi che danno sul chiostro

Un“caffè dell’arte” per il Bailo

TREVISO - (E. F.) Non se l’aspettavano. El’annuncio della firma della convenzione conOpen Piave di ieri mattina ha un po’spiazzato il Carroccio cittadino, soprattuttoper i tempi rapidissimi con cui è stataportata a casa. Ma la reazione è unica: nonsarà la convenzione a risanare i muri dellacaserma e a sistemare d’amblè tutte lecriticità legate alle attività di Django.«Dubito che lo strumento della convenzio-

ne possa essere quello più efficace - replicail consigliere regionale Riccardo Barbisan -Penso che lo leggere-moattentamente que-sto documento. Inol-tre i problemi riscon-trati dall’Usl non sisuperano con la con-venzione. E l’immobi-le non è agibile perstessa dichiarazionedel Comune».Ben più pesante il

commento del capo-gruppo in consigliocomunaleMario Con-te: «Stipulare una convenzione alla lucedegli ultimi retroscena legati alla mancanzadi condizioniminime sanitarie previste dallalegge, e senza nemmeno l’agilità strutturaledell’immobile, è uno schiaffo alla legalitàche questa Amministrazione ha voluto dare,mancando di rispetto a tutti i cittadini onestima soprattutto a tutte quelle associazioniche fanno della legalità e dell’onestà i lorovalori fondanti». Il riferimento è soprattuttoa quanto rilevato dall’Usl 2, che autorizzereb-be a pensare che esistano due pesi e duemisure: «Una brutta pagina di ingiustiziasociale», conclude Conte. Infine il segretariocittadino Massimo Candura (nella foto):«Non capisco la veemenza del vice sindaconell’attaccare il consigliere Barbisan: eppu-re i documenti diffusi evidenziano cheproprio l’assessore Grigoletto, fin dal 2014,ha affermato che l’ex Caserma Piave non èidonea all’uso che ne viene fatto tuttora, anzila definì “pericolante”.Ora non resta che attendere la prossima

settimana. Quando, l’assessore Manfio spie-gherà in quale modo e soprattutto con qualifondi l’associazione Open Piave potrà rende-re agibile lo stabile e mettere a norma leattività che si svolgono all’interno.

L’INTERVENTO

Lavori iniziati al museo Bailo

per creare anche una caffetteria

PrimoPiano

L’EX CASERMA

Svolta

nella gestione

della Piave

Il sindaco

ha firmato

la convenzione

con

l’associazione

Open Piave

Mattia Zanardo

TREVISO

quartieri

TREVISO - (ef) Un caffè immersi nell’ar-te, tra il verde di via Caccianiga e leopere del Novecento trevigiano. Fervonoi lavori alla Caffetteria del Bailo: il retrodel museo, che guarda sulla scuola DeAmicis, è oggetto di una redistribuzionedegli spazi che porteranno all’aperturadel nuovo punto di ristoro, che si candidaa diventare il meeting point delle artifigurative a Borgo Cavour, ottimo appog-gio per il DucaD’Aosta e la Biblioteca.Il progetto affidato agli studi Cassutti

eMas sta quindi avanzando: e nell’ampioquadrato di fronte al secondo chiostrointerno, dopo il punto ristoro ora allestitoconmacchinette del caffè, rubi e piastrel-le lasciano intendere che il grosso deilavori è stato effettuato. «Confermo che ilavori al Bailo vanno avanti - spiega

l’assessore alla cultura Luciano Fran-chin - avevamo promesso un luogo disocialità all’interno del museo, in mododa adeguarlo agli standard europei, estiamo rispettando le promesse». Nell’ot-tobre 2015, quando il Bailo tornò adessere parte del patrimonio attivo incittà l’assessore aveva infatti anticipatoche una nuova ala che porta al secondochiostro, le sale che lo circondano, unacaffetteria aperta sulla strada sarebberostati i principali elementi del nuovorestauro che l’amministrazione comuna-le si augurava di aprire prima del 2019.Il cantiere evidente nello stanzone

quadrato che ospitava alcuni localidella ex biblioteca, quello propriodirimpetto alla scuola De Amicis,lascia intendere che la caffetteria i

tempi siano decisamente più stretti.Presto, infatti, ci sarà un avviso diinteresse: “Forse tra unmese - confer-ma - e l’avviso deve individuare quegliesercizi commerciali interessanti aprendere in appalto il locale». Quindiper l’apertura definitiva potrebberomancare unamanciata dimesi.«Lo apriremo il prima possibile,

potrebbe addirittura essere primadell’autunno» sottolinea Franchin, aconferma della volontà di rendereborgo Cavour sempre più dinamico evitale. Il caffè dell’arte avrà un acces-so interno garantito, e un comodoaccesso su via Caccianiga: di fronte ungiardino orto e all’ingresso dal cortileLeda e il Cigno di Herta WedekindOttolenghi.

ManildodribblaDjangol’exPiavediventaopen

GLI OBIETTIVI

All’interno ancheun centro disabili

LTV IIIMercoledì 12 aprile 2017

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L’ECCELLENZA Anatomia patologica è l’unico partner italiano di Euracan

Tumori rari: l’EuropachiamaTreviso

Roberto Gava si difende con-trattaccando su tutta la li-nea. Il cardiologo dell’Usl, inservizio a Castelfranco, mes-so sotto accusa dall’Ordinedei medici di Treviso per lesue posizioni critiche sui vac-cini, ora punta direttamentea smontare il “Documentosui vaccini” approvato pocomeno di un anno fa dalconsiglio della Federazionenazionale degli Ordini deimedici chirurghi e odontoia-tri. È di fatto il testo chedetta la linea e che definiscele sanzioni per i camici bian-chi che non la seguono. Gavaha presentato un lungo espo-sto alla Commissione centra-le per gli esercenti le profes-sioni sanitarie del ministero(Cceps) chiedendo di valuta-re eventuali violazioni disci-plinari da parte dei presiden-ti degli Ordini che l’hannoscritto.Unamossa estrema arriva-

ta poco prima del pronuncia-mento sul suo caso. Propriostasera, infatti, l’Ordine diTreviso dovrebbe conclude-

re il procedimento disciplina-re che lo riguarda. La com-missione ha chiesto la radia-zione di Gava. Ma tutto po-trebbe essere sospeso per-ché ilmedico ha già presenta-to un altro ricorso, questavolta specifico, alla stessacommissione delministero.Parallelamente, prova a

far cadere il riferimento prin-

cipale che potrebbe portarealla sua definitiva cancella-zione dall’Albo. Cioè al do-ver dire addio per semprealla professione dimedico.Il cardiologo 59enne analiz-

za il “Documento sui vacci-ni” punto per punto. E nonusa giri di parole. «L’infor-mazione medico-scientificacontenuta nel Documento

non parrebbe affatto tale,risultando totalmente errata,distorta, distorcente, equivo-ca, scorretta, omissiva – scri-ve – e risolvendosi in unaindebita promozione acriticadei vaccini, di carattere me-ramente pubblicitario, e peri-colosa per i colleghi e per lasalute del pubblico».Il medico richiama poi la

libertà di scelta dei cittadini.E punta il dito su un presun-to conflitto di interesse dellecase farmaceutiche: «Curio-so che il consiglio nazionalenel suo documento, che sta“dalla parte dei vaccini”, siacosì parziale, parrebbe, daomettere qualsiasi cenno alproblemaBig-Pharma».Infine, il riferimento alle

sanzioni previste per i dotto-ri non allineati. «Posto che ilDocumento sui vaccini conte-nesse informazione non verae parziale – conclude – allorala prospettazione nello stes-so Documento di sanzionidisciplinari ai medici dissen-zienti parrebbe risolversi inun’indebita minaccia di in-giuste sanzioni disciplinari edi promuovere ingiusti pro-cedimenti disciplinari».

IL CASO Oggi il consiglio discuterà la sorte di Roberto Gava, discusso cardiologo di Castelfranco

Ilmedicoantivaccini sfida l’OrdineHa chiesto misure disciplinari per il presidente: un tentativo estremo di bloccare la radiazione

TREVISO – (m.f.) Riprendela protesta delle lavoratriciche consegnano i pasti aipazienti del Ca’ Foncello.Ieri il sindacato Adl Cobashadichiarato lo stato di agita-zione e organizzato un presi-dio davanti all’ingressodell’ospedale per denuncia-re le condizioni di lavorodelle operatrici. Tre i puntidelle discordia: le ferie, leattrezzature e la carenza diorganico.«Da gennaio è stato comu-

nicato alle lavoratrici chequest’anno potranno usufrui-re solo di una settimana diferie estive.Una palese viola-zione delle norme di legge edi contratto – spiega il sinda-cato – nonostante le lamente-le, Serenissima Ristorazioneha comunicato inmodo ditta-toriale i periodi di ferie.Ricordiamo che questi devo-no essere concordati con ilavoratori, non imposti dallesocietà». Adl Cobas puntapoi il dito contro gli strumen-ti di lavoro: i palmari per leprenotazioni non sarebberosufficienti e i carrelli per iltrasporto dei pasti non inbuono stato. Infine, la caren-za di organico.«Ogni volta che un collega

si ammala, i lavoratori sonocostretti a turni massacrantiperché non c’è la coperturaadeguata per ogni reparto.Serenissima comunque nonritiene siano necessari deglistraordinari, visto che anchequando le lavoratrici si pro-pongono di farli, questi nonvengono pagati». L’incontroin Prefettura tra Adl Cobas ela stessa Serenissima non harisolto i nodi. Ora il sindaca-to chiede un intervento diret-to dell’Usl dellaMarca.

Treviso

Mauro Favaro

TREVISO

GIORNI DECISIVI

per Roberto Gava

il medico

cardiologo

di Castelfranco

noto per le sue

posizioni

sui vaccini:

oggi il consiglio

di disciplina

dell’Ordine

discuterà

il suo caso

e potrebbe

anche arrivare

alla radiazione

Ca’ Foncello

Ferie impostemensain sciopero

TREVISO – (m.f.) L’unità di Ana-tomia patologica del Ca’ Foncellodiventa un centro di riferimentoeuropeo per i tumori rari. Lanomina è arrivata dalla Commis-sione Europea. Quella di Treviso,unica struttura diagnostica italia-na, è stata infatti scelta comepartner della rete europea Eura-can per il trattamento dei tumorirari dell’adulto. Il coordinamentoè stato individuato nell’istitutooncologico Leon Berard di Lione(Francia) dove nella due giornidel 20 e 21 aprile verrà datoufficialmente il via all’attività.«La rete che comprende Trevisoè composta da 67 centri di eccel-lenza appartenenti a 18 paesi

europei e sarà interamente dedi-cata alla diagnosi ed alla cura deitumori rari solidi dell’adulto –spiega il direttore dell’unità, An-gelo Paolo Dei Tos – questi, nelloro insieme, costituiscono circail 20% di tutti i tumori. Di fatto, lararità rende i pazienti discrimina-ti rispetto alla possibilità di trova-re risposte adeguate».Il nuovo network è stato pro-

prio pensato per invertire la rot-ta: «L’accesso dei pazienti nonsarà diretto ma governato dalleautorità sanitarie dei singoli Statimembri sulla base delle legisla-zioni locali - specifica Dei Tos -l’obiettivo è che entro 5 annialmeno due terzi dei pazienti

affetti da tumori rari siano tratta-ti in un centro appartenente allarete Euracan». La nominadell’unità del Ca’ Foncello è ilfrutto di un complesso processodi selezione, prima eseguito alivello nazionale da parte delministero della Salute su propo-sta delle Regioni, poi vagliato eformalizzato dalla CommissioneEuropea. I requisiti per far partedella rete sui tumori rari sonostringenti: fra questi, fornire li-nee guida aggiornate per la dia-gnosi e la cura, garantire lacopertura dell’assistenza a tutti icittadini degli Stati membri econdividere le eccellenze diagno-stiche e terapeutiche.

DIRETTORE

di Anatomia

patologica

a Treviso:

Angelo Paolo Dei Tos

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LTV VMercoledì 12 aprile 2017

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IlCreditoTrevigianopunta tuttosuIccrea(zan) A Vedelago si erano battuti

per la costituzione di un gruppounico nazionale del credito coope-rativo. La riforma, però, è andatain direzione diversa e così, allafine, il Credito Trevigiano hadeciso di puntare su Iccrea. Tuttele bcc italiane, infatti, in questigiorni devono aderire ad un polonazionale: il cda dell’istituto dellaMarca ha ufficializzato la sceltaper il gruppo romano, una delledue “aggregazioni” in lizza, conCassa centrale di Trento. L’ulti-ma parola ora spetterà all’assem-blea dei soci del 21 maggio. Ilpresidente Piero Pignata, tutta-via, non nasconde che avrebbepreferito evitare la divisione:«Una soluzione che avrebbe con-sentito di mettere a fattor comunele eccellenze presenti da decenninel movimento. In mancanza diun tale presupposto abbiamo do-vuto avviare un meditato ed ap-profondito processo di analisi che

ha coinvolto gli organi sociali, ladirezione e i responsabili delleprincipali funzioni aziendali».Alla base della decisione, riba-

discono dal Credito Trevigiano,«valutazioni di tipo strategico,patrimoniale, industriale e tecni-co che hanno interessato tutti gliaspetti che impattano in modorilevante sulla gestione della no-stra banca». Non solo, il cda,ribadisce Pignata, auspica che«in futuro le due banche, che sisono candidate a capogruppo deicostituendi gruppi bancari, sap-piano attivare proficue collabora-

zioni affinché si creino comuniopportunità di business senza di-menticare le caratteristiche dellacooperazione, della mutualità edel localismo». Considerazionicondivise pure da Ilario Novella,il quale oltre che vicepresidentedi Credito Trevigiano, è ancheleader della Federazione Venetadelle bcc: «Quattro anni fa in unmomento particolarmente delica-to del nostro credito cooperativo,sapevo che il mio ruolo avrebbedovuto essere super partes e,anche per questo, particolarmen-te impegnativo. Così è avvenuto ecosì dovrà continuare ad essere.A prescindere. La scelta di ciascu-na bcc, necessaria e legittima, hatutto ilmio rispetto, indipendente-mente da quale gruppo andrà adappartenere. La Federazione è eresterà la casa di tutti».

I CONTRARI

Arman: «Il 30% non ha ceduto, ottimo segnale»Chiusa l’offerta di transazione,ora si deve guardare al futuro. Losostengono i rappresentanti degliazionisti di Veneto Banca e Popo-lare di Vicenza. Ieri i cda delledue banche hanno comunicato diritenere valido l’esito della propo-sta di indennizzo ai soci, in cam-bio della rinuncia a cause legali.N on o s t a n t enon sia stataraggiunta la so-glia dell’80%fissata in origi-ne. «Credo fos-se la logicaconseguenza –c o m m e n t aFrancesco Ce-lotto, vicepresi-dente dell’As-sociazione socibanche popola-ri venete -. Se-condo me nep-pure si aspetta-vano di arriva-re a questaquota. Ho sen-tito che paghe-ranno entro po-chi giorni (5 la-vorativi, ndr): significa che vo-

gliono procedere in fretta alla

fusione. Se quello è il destino, a

questo punto, meglio far presto,

perché ogni mese che passa le

banche perdono soldi». Per Celot-

to, tuttavia, la partita potrebbe

non essere del tutto chiusa: «Se

con una gestione accurata dei

crediti deteriorati si riesce a

recuperare qualcosa in più, sa-

rebbe doveroso trasferire alme-

no parte di questo importo ai

vecchi soci azzerati». Ma anche

con un “warrant” (in estrema

sintesi, una sorta di “opzione” sul

rialzo futuro del valore dei titoli).

Proprio per sostenere queste ipo-

tesi, l’associazione punta ad ag-gregare altri soggetti. Celotto fanotare anche come le bancheabbiano messo a bilancio perl’operazione 600 milioni, ma, vi-sti i risultati, ora ne useranno“solo” pocomeno di 441.Per Giovanni Schiavon, fonda-

tore dell’Associazione AzionistiVeneto Banca (una delle prime epiù rappresentative organizzazio-ni di soci, oggi in una fase diripensamento) ed ex vicepresi-dente dell’istituto (per questo,per regolamento, era esclusodall’offerta), il completamentodella transazione prova soprattut-to un fatto: «Che la gente delVeneto, nonostante tutto, si com-porta con la testa sulle spalledimostrando un senso di civiltà euna compostezza, che altrove nonci sarebbero stati e che, forse, ilpaese non merita». La stessaassociazione, peraltro, aveva finda subito invitato a valutare conmolta prudenza la possibilità direcuperare il capitale tramitecontenziosi legali. Ma su questoSchiavon non nasconde perplessi-

tà: «Guardiamo, ad esempio, lacommissione bicamerale d’in-chiesta sulle banche. Ha il compi-to di individuare le cause deldisastro del sistema bancario, masi è deciso che non dovrà occupar-si della riforma delle banchepopolari, varata dal governo Ren-zi. Mi pare proprio una presa ingiro».

PERPLESSITA’

Giovanni

Schiavon

è favorevole

alla decisione

ma attacca

Roma

Il presidente«Hanno pesatoscelte tecnichee patrimoniali»

TREVISO - (zan) «Le banche sarebbero state

sciocche a rifiutare un affare dove hanno

guadagnato l’85% sul potenziale debito. Un

ottimo affare. L’avrebbero conclusa anche

al 50%, come è chiaro che le banche non

falliranno». Andrea Arman, esponente del

Coordinamento “Don Torta”, è sempre stato

molto critico sull’offerta di transazione e

non cambia idea: «Ora la partita si sposta

sulla gestione dei crediti deteriorati, su cui

ora verrà fatto il secondo affare». Ma la

maggioranza dei soci ha aderito. «Non

poteva essere altrimenti vista la campagna

di convincimento senza precedenti messa

in atto. Che un 30% dei risparmiatori non

abbia ceduto alle sirene è un grandissimo

risultato, dimostra che in questa regione

c’è davvero la volontà di cambiamento.

Considerato quanto hanno investito in

questa operazione, le due banche avrebbe-

ro potuto dare l’importo ai risparmiatori con

un risultato totalmente diverso sul piano

del recupero della fiducia. Ma la verità è

che non interessa la fiducia, perché ad

Atlante non intende fare il banchiere».

Il luttoLa Cgil salutaElio Cibin

LA DECISIONE

VENETO BANCAI soci riceveranno i soldi entro 5 giorniCelotto: «Così si accelera la fusione»

SCHIAVON«I veneti hanno la testa sulle spallema Roma ci sta prendendo in giro»

Sìairimborsi:«Guardiamoal futuro»Quasi 250milioni da dividere fra gli azionisti che hanno aderito alla proposta di transazione

AI VERTICI

di Veneto

Banca

Massimo Lanza

e Cristiano

Carrus,

presidente e

amministratore

delegato

TREVISO - (zan) Avevaguidato la Cgil di Trevisodal 1965 al 1977, neidifficili anni di piombo.Elio Cibin si è spentolunedì scorso, alla sogliadei 90 anni. «Pietramilia-re del sindacato trevigia-no – lo ricorda l’attualesegretario generale Gia-como Vendrame -, nellesue mani una parte im-portante della storia del-la Cgil del secolo scorso».

LA SVOLTA

Difficile decisione per Piero Pignata

presidente del Credito Trevigiano

TrevisoEconomia

Mattia Zanardo

TREVISO

LTV VIIMercoledì 12 aprile 2017

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Federico Bettuzzi

TREVISO

Se la musica è il linguaggiodell’anima, è impossibile restareindifferenti di fronte all’impegnoprofuso da un gruppo di ragazzidisabili accompagnati da alcuninormodotati nella produzione dicanzoni che trasmettono un preci-so significato. I “Ladri di Carroz-zelle”, questo il nome della band,si esibiranno giovedì 20 aprile alTeatro Eden alle 20.45 in un con-certo unico, particolare, rispettan-do uno stile ed una missione natinel 1989 quando alcuni ragazziromani affetti da distrofiamuscola-

re decisero di realizzare il sogno dicostituire una rock band. Da alloramolta strada è stata fatta, i “Ladri”sono cambiati ed hanno acquisitoelementi e collaboratori, sono statiregistrati album in studio e si sonosusseguite esibizioni dal vivo, com-presa l’apparizione sul palcodell’Ariston di Sanremo subito do-po la morte del loro percussioni-sta, Pietro Petrullo, per “Stravedo

per la vita”, un gioioso inno alsuperamento della barriera dellacecità attraverso l’entusiasmo. «Èun messaggio di normalità quelloche giunge da questi ragazzi –dichiara il vicesindaco RobertoGrigoletto – Un contributo chespero raggiunga il cuore e lamente di tanti nostri cittadini sensi-bilizzandoli riguardo alla tematicadella disabilità. Il Comune di Trevi-so segue con attenzione le tantesituazioni relative ai problemi del-la disabilità attraverso i servizisociali ed il supporto ad associazio-ni e cooperative - aggiungeGriglet-to - Ma non ci si può limitareall’aiuto occasionale, occorre inve-

ce promuovere un percorso diinclusione attiva delle persone di-versamente abili nella società ecredo che l’esempio positivo dei“Ladri”, fatto di forza di volontà edi vivacità, rappresenti un elemen-to fondamentale per svilupparequesta coscienza collettiva». Pro-mosso da sedici tra associazioni ecooperative del territorio impegna-te a favore dei disabili, il concertodei “Ladri di Carrozzelle” sarà unconcreto esempio della volontà dipromuovere l’approfondimentodelle tematiche di assistenza e dialloggio dei disabili, problemati-che che affliggono sempre più larealtà trevigiana. I 420 posti del

Teatro Eden potrebbero esaurirsiin fretta, le richieste di ingressi(nessun prezzo fissato, il costo delbiglietto è legato alla volontà diofferta responsabile) sono già arri-vate agli organizzatori. Le prenota-zioni vengono raccolte dalla Coope-rativa Solidarietà in via Fossagge-ra, dal lunedì al venerdì in orario8.30-12.30 oppure telefonando alnumero 338-2078143.

CULTURASPETTACOLITREVISO

DopoSanremo, la rock banddidisabili attesa il 20 aprileall’Eden.Grigoletto:«Promuovere percorsi di inclusione»

Stravedoper la vitala sfidadei “Ladri”

TREVISO - (EF) Dalla carta stampata alle aule di giudiziaria uncerto Daniele Ferrazza si aggira tra le pagine di un noirmilanese. Alessandro Bastasi, forse a motivo di questa sospettaomonimia, presenterà insieme al giornalista trevigiano venerdì12 aprile (alle 18,30) alla Feltrinelli il suo ultimo libro “Morte aSan Siro - Il mistero di villa Pozzi” (Frill ed). Si tratta di un noirmetropolitano che mette insieme speculazioni edilizie, giri disoldi poco puliti e una misteriosa scomaprsa avvenuta a metàdegli anni ‘60. Ad indagare interviene il commissario DanieleFerrazza, che si troverà a far fronte a due insoliti fatti di sangue.

CONEGLIANO - La compagnia teatrale Ca-stello Errante di Conegliano con il corto“Preludio in amore e non” di Andrea Nardinvince ad ex aequo (sul podio anche Massa afuoco con “Questione di Centesimi” di Pa-squale Faraco) la prima edizione del concor-so nazionale “Corti in Palco” organizzato daAcli Arte e Spettacolo e Ata TeatroPadova incollaborazione con il Comune di Bagnoli diSopra (Pd). La pièce scritta, diretta e interpre-tata da Andrea Nardin, accompagnato daSilvia Weisz nei panni di Frida, è stataselezionata per la fase finale del concorso, su

oltre 50 pezzi presentati. Nei giorni scorsi, alGoldoni di Bagnoli di Sopra, è stata decretatavincitrice (ad ex aequo) grazie al pubblicoche ha votato tra le 10 compagnie finaliste.Un altro successo per gli “erranti” che con

questo lavoro avevano già vinto nel 2016 ilFestival Regionale dei Corti, ed erano statiselezionati per l’esibizione a Salerno durantel’assemblea nazionale dellaUilt (unione italia-na libero teatro). La compagnia sarà di nuovoin scena con “Molto rumore per nulla” diWilliam Shakespeare il 6 maggio all’Audito-riumBoccasino a Valdobbiadene.

CASTELFRANCO

La Filarmonia in Duomo col Requiem di Mozart ArezzoWave, sabatole finali del Veneto

TREVISO

“Morte a San Siro”, noir milanese alla Feltrinelli

TREVISO - Torna “Libri in Loggia”:nuovo appuntamento in programmasabato sotto la Loggia dei Cavalieri diTreviso dalle 8 alle 19. L’appuntamen-to culturale è organizzato dall’Asso-ciazione Culturale Piccola Atene ed èdedicata agli insaziabili lettori, ingua-ribili bibiofili, appassionati di stampeed incisioni d’autore ma anche ainormali lettori in cerca di qualchetesto perduto. “Libri in Loggia”, infat-ti, è anche una mostra-mercato dellibro antico, raro, introvabile e dialtromateriale cartaceo.

CONEGLIANO

CastelloErrante, podio a “Corti in Palco”

COMPAGNIA Castello Errante

CASTELFRANCO - L’Orchestra Regionale

Filarmonia Veneta torna a Castelfranco:

sarà stasera in Duomo alle 20.45, in

occasione della ricorrenza del mercoledì

Santo. In programma la replica del concer-

to, “Requiem di W.A. Mozart” che lo scorso

7 aprile ha visto grandi apprezzamenti e

un pubblico numeroso a Castello di

Godego. In scena le voci del Coro

Filarmonico Trevigiano, diretto dal Mae-

stro Andrea Barduca, e i solisti: Sabrina

Vianello, soprano, Chiara Brunello, contral-

to, Safa Korkmaz, tenore e Carlo Agostini,

basso.

L’Orchestra Regionale Filarmonia Vene-

ta, che in questa occasione sarà diretta

dal Maestro Marco Titotto, vanta una

lunga storia di musica e di passioni. Fin

dalla sua nascita, si pone al servizio delle

esigenze produttive teatrali, divenendo

presto simbolo di una trevigianità apprez-

zata anche fuori dal contesto veneto.

L’orchestra è presente nelle stagioni

liriche dei più rinomati teatri d’Italia, oltre

ad aver partecipato a numerosi festival

ed essere presente nei cartelloni di

prestigiose istituzioni musicali italiane e

non solo.

LA CANZONE

Invito a superaretutte le barriere

ZERO BRANCO - (SDV)Appuntamento conclusivocon le selezioni live delVeneto legate al concorsoArezzo Wave Love Festival2017, il primo concorso livein Italia sia per capillarità,sia per numero di bandiscritte (1496 la cifra re-cord raggiunta dal contest).Le finali regionali del Vene-to si svolgeranno sabatoalle 21 (ingresso libero)all’Altroquando (via Cornia-ni, 32) di S. Alberto di ZeroBranco: i vincitori avrannodiritto all’accesso sul presti-gioso palco della finalissi-ma di Milano il prossimo 23e 24 giugno. Ben cinque leband emergenti in gara:Bad Pritt, Hit-Kunle, LunarDump, Moplen e Talk ToHerb; ospiti della serataGinah, vincitrice dell’Arez-zo Wave Band Veneto 2016.Info e dettagli suwww.arez-zowave.com.

LA SERATA

Approfondirele tematiche

TREVISO

A caccia di raritàtorna sabato“Libri in Loggia”

XXVI LTV Mercoledì 12 aprile 2017

I vescovi Cipolla e Gardin, unoa fianco all’altro, sono entratidai cancelli della Fonderia An-selmi tra gli applausi e sonousciti tra i sorrisi di gratitudinee riconoscenza da parte deilavoratori e della folla presente.Non era mai successo prima nelCamposampierese che due pre-suli, insieme, visitassero i lavo-ratori di una fabbrica in crisiaziendale e occupazionale. Unevento definito dai sindacalistie dai sindaci presenti «unico estraordinario».Leggermente in anticipo arrivail vescovo di Padova ClaudioCipolla, accompagnato da donMarco Cagol, vicario episcopaleper i rapporti con il territorio.Alle 16.40, su una Panda guida-ta dal parroco di San Pietro inCamposampiero, don ClaudioBosa, giunge in fonderia ancheil vescovo di Treviso Gianfran-co AgostinoGardin.Sul piazzaledella fabbricainizia a parla-re il sindacodi Camposam-piero KatiaMaccarrone,a dir pocoemozionataper la presen-za delle dueautorità reli-giose. «Graziedi cuore perla vostra par-tecipazione,che significamo l t i s s imoper la nostracomunità - hadetto - Quicon noi ci sono 120 lavoratoriche non percepiscono lo stipen-dio da dicembre. Poco fa abbia-mo ricevuto dal prefetto la buo-na notizia che sono stati sblocca-ti i mille euro netti di anticipoper ogni lavoratore. Speriamoche il tutto si concretizzi primadi Pasqua».Della dignità del lavoro ha par-lato il sindaco di Loreggia FabioBui: «Oggi noi tutti ci sentiamomeno soli in que-sta battaglia perottenere la digni-tà di un posto dilavoro - ha sottoli-neato - Non pos-siamo, di frontead una difficoltà,girare la testa daun’altra parte.Dobbiamo pren-dere da esempiolo stile e l’esempiomeravigliosodei dipendenti della fonderia,che sono stati encomiabili».I sindacalisti Loris Scarpa eGregorio Loregian, che hannosupportato fin dall’inizio la lottacon i lavoratori, hanno ammes-so che la «vertenza Anselmi nonè diventata solo la vicenda deilavoratori della fonderia, ma di

tutto il territorio».Ma l’attenzione era tutta per idue vescovi. Monsignor Gardinha citato Papa Francesco: «Illavoro è portare a casa il pane -ha detto il vescovo di Treviso -Oggi ho fatto due piccole stazio-ni della Via Crucis. Prima misono fermato alla Ilnor a Scor-zè, un’altra fabbrica in difficol-tà, ora sono qui a Camposampie-ro. Per me questa è una bella

preparazione al-la Pasqua. Sonorimasto moltocolpito dalla visi-ta di una vostradelegazione inCuria a Treviso.Mihanno impres-sionato la compo-stezza e la digni-tà dei lavoratori,da mesi cosi pro-

vati nel lavoro. Noi vescovi nonpossiamo fare molto, ma voglia-mo esservi vicini e solidali».Esplicito il vescovo di PadovaClaudio Cipolla: «È la primavolta che io e il collega Gardinci incontriamo in un luogo chenon sia attorno ad un tavolodurante una riunione - confessaCipolla - e sono felice che que-

sto avvenga in una fabbrica.Vogliamo solo dimostrarvi lanostra solidarietà in questo mo-mento, dirvi che ci siamo anchenoi e che ci teniamo a quello chestate facendo per salvaguarda-re i vostri posti di lavoro».Applausi convinti ai due vesco-vi, che poi sono stati accompa-gnati all’interno dei capannoni

per una visita della fabbrica.Entrambi hanno indossato uncaschetto protettivo di coloregiallo. I vescovi, assieme aiparroci di Camposampiero, sisono informati sull’attivitàdell’azienda e si sono raccoltiun minuto in preghiera davantiai forni, per ricordare due giova-ni lavoratori romeni che nel

2007 hanno perso la vita per unincidente sul lavoro.Cipolla, prima di uscire dallostabilimento, ha benedetto lafabbrica, con la speranza che lastruttura riparta prima possibi-le. Il 18 aprile si chiuderà l’astaper l’acquisizione della Fonde-ria e a fine aprile si saprà ilnome della nuova proprietà.

(L.Ma.) Un “calvario”, quello del-la fonderia di Camposampoero,iniziato a dicembre dello scorsoanno con il fallimento della Ansel-mi Srl dell’imprenditore vicenti-no Rino Dalle Rive, dopo il con-cordato richiesto due anni primadal duo Rossato-Terrin della An-selmi Spa.Pochi giorni prima di Natale i

forni e le macchine della fabbri-

ca si spengono perchè mancal’energia elettrica. Momenti dipanico: c’è il rischio anche diun’emergenza ambientale perl’abbandono della produzione el’incuria del sito ma i lavoratoridi Camposampiero, a turno, co-minciano a presidiare lo stabili-mento di via Ippolito Nievo.Gli stipendi si fermano al mese

di dicembre. Le feste natalizie

sono meste e all’orizzonte non c’è nulla di buono. Gli operai non siscoraggiano. Trascorrono notte egiorno in fabbrica perchè c’è lasperanza che, dopo l’Epifania, lafabbrica riapra i battenti.Illusioni. Scoppia la crisi vera

e propria. Per attirare l’attenzio-ne dell’opinione pubblica, le rsue i sindacati decidono di organiz-zare una giornata di “porte aper-

LA VERTENZA

Anselmi

LE TAPPE Dalla doccia fredda di dicembre alla speranza

Il fallimento, i forni spenti aNatale“porte aperte” edue sindaci sul tetto

PrimoPiano

LA VISITA

Arrivo in Pandae benedizionedella fabbrica

con il casco

BENEDIZIONE

Il vescovo di

Padova Claudio

Cipolla mentre

impartisce la

benedizione alla

fonderia

Anselmi e ai

suoi operai, da

mesi in

apprensione

per il posto di

lavoro. Con

monsignor

Cipolla, il

vescovo di

Treviso,

monsignor

Gianfranco

Agostino

Gardin. Presenti

i sindaci di

Camposampie-

ro Katia

Maccarrone

e di Loreggia

Fabio Bui

Luca Marin

Iduevescovinella fonderia:«Qui, perdarvi solidarietà»Cipolla eGardin:«Lottate per il lavoro, siamo conquistati dalla vostradignità»

II LPD Mercoledì 12 aprile 2017

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(L.Ma.) Sono stanchi, da troppo tempo sono inprima linea per difendere con i denti il posto dilavoro. Si sentono «presi in giro», perchè aparole tutti vogliono la risoluzione delle crisima, nei fatti, concretamente la situazione noncambia.E a parlare sono proprio gli operai. «Ben

venga la notizia che l’istanza di autofallimento

della Anselmi Spa sia stata respinta e cheentro venerdi dovrebbero partire i bonifici deimille euro concordati - dicono i lavoratori, cheoggi si ritroveranno in assemblea - Però nonbasta: sono state fatte tante iniziative, ma dopoquattro mesi siamo ancora qui». Il rammaricoè che da agosto dello scorso anno l’azienda èautogestita dai lavoratori. «Il problema sipoteva risolvere molto prima - si sfoga diceIvano Nalon - Bastava volerlo, stiamo perden-do la speranza, ormai non abbiamo più aspetta-tive, troppe promesse nonmantenute».Cristian Gottardello auspica che la nuova

proprietà sia seria e abbia un piano Industria-le adeguato: «Non possiamo permetterci diavere altri speculatori come accaduto nelleultime due gestioni - afferma - Speriamo nellarappresentanza della fonderia Ariotti di Bre-scia che domani (oggi, ndr) verrà in fabbricaper conoscere la nostra realtà».

A quanto si è saputo, le fonderie brescianesarebbero disponibili ad acquistare l’azienda,mentre le Fonderie Zen di Albignasego punte-rebbero solo all’uso della fabbrica in affittod’azienda. «Siamo stufi di andare avanti così -si sfoga Toni Cavallin - Non è semplice staretranquilli in questa difficile situazione, anchea livello famigliare. Siamo tutti lavoratori

sopra i 40 anni, senza stipendioda dicembre. La visita dei vesco-vi è importante come segnale,ma se tutti sono dalla nostraparte perchè siamo ancora inqueste condizioni?».Franco Frasson vorrebbe so-

lo che la fabbrica ripartisse:«Lavoro qui da 20 anni - affer-ma - questa è la mia secondacasa, non chiedo altro che potercontinuare a lavorare». Piùpragmatico Luca Fontana detto“Scossa”: «È da quattro mesiche lottiamo, speriamo di arri-vare ad una soluzione. Siamodavvero esausti perchè non ve-diamo risultati concreti. Nonvogliamo assolutamente altregestioni che pensino solo a spe-culare, come le due ultime pro-prietà. Non tutti però hannoremato a favore dei lavoratori.Duole dirlo ma è così. Le serpi

in seno le abbiamo avute anche al nostrointerno. Ad ogni modo noi ci crediamo ancorae siamo convinti che ce la faremo a ripartire».Ha emozionato tutti la rsu Monica Miotti

che, alla presenza dei vescovi e delle autorità,ha letto un comunicato da parte dei lavoratori:« Noi veniamo da un lungo periodo di tenebre eabbiamo vissuto momenti bui in questi mesiestremamente difficili - ha detto la sindacali-sta interna della fabbrica - All’improvviso,grazie a tante persone come sindaci, prefetto,e tanti colleghi, è arrivata una luce. Grazie allavostra presenza, cari vescovi, oggi solleviamolo sguardo al cielo con una speranza inimagina-bile fino a pochi giorni fa. Possiamo alzare conorgoglio la testa, non avere paura e nonvergognarci di fronte ai nostri figli, perchèdevono sapere che l’amore e l’ottimismohanno la meglio, sempre, sull’odio, sulle catti-verie e sugli egoismi delle persone».

te”. Mai si era verificato prima,in 60 anni di storia nella Fonderiacamposampierese.È un successo clamoroso, al di

sopra di ogni più rosea previsio-ne. E le parti sociali e i dipenden-ti dell’azienda capiscono che ilcoinvolgimento della popolazio-ne è la strategia giusta per porreil problema della “governance”della Anselmi all’attenzione degli

organi preposti che devono deci-dere il futuro della società.Nella vertenza della fonderia si

fanno parte attiva e diventanoprotagonisti anche i sindaci diCamposampiero e Loreggia: Ka-tia Maccarrone (Camposampie-ro) e Fabio Bui (Loreggia) convo-cano tutti a palazzo Tiso di Cam-posampiero, sede del consigliocomunale. Poi, con un gesto ecla-

tante e simbolico, salgono sultetto di una palazzina direzionaledella fabbrica per gridare a tuttiche le sorti della Anselmi sonoquelle di un intero territorio, indifficoltà come non mai. È stataanche celebrata una messa sulpiazzale della chiesa.Il “mondo” delle parrocchie di

camposampiero si è mobilitato,tutti insieme per spingere verso

una soluzione positiva della ver-tenza.Ma poi arriva la “doccia fred-

da” della richiesta dell’autofalli-mento dellaAnselmi Spa. Qualcu-no ha intravvisto il baratro. Ilavoratori, però, non hanno maimollato e hanno cominciato adoccupare la fabbrica: nessunopoteva entrare o uscire dallostabilimento. Dal tribunale arri-

vavano notizie contrastanti e de-moralizzanti.Finchè, qualche settimana fa,

il prefetto Renato Franceschelliha sorpreso tutti, organizzando inprefettura un incontro tra le par-ti, dove è scaturito il così detto“Patto del prefetto”, ossia l’accor-do tra la proprietà della AnselmiSpa e le parti sociali per aprirel’asta per l’acquisizione della fon-deria ( che si concluderà il prossi-mo 18 aprile), l’avvio dal 19gennaio della cassa integrazionestraordinaria (i lavoratori nonpercepiscono soldi da dicembre)e un anticipo dimille euro netti.Uno spiraglio per riuscire a far

ripartire i forni della fabbrica,auspicabilmente entro la metàdel prossimomese dimaggio.

PrimoPiano

L’OBIETTIVO

Far ripartirei macchinari

entro maggio

PARTECIPI Alcuni degli operai presenti alla visita dei due vescovi all’Anselmi

GLI OPERAI

«Aveteportatouna lucedopo4mesidi tenebre»Testimonianze commosse: «Siamo senza stipendio, una prova duraper le nostree famiglie». «Tante parole, ora speriamo in fatti concretie»

IL MESSAGGIO

«Questoè un problemadel territorio»

fonderia:solidarietà»

LPD IIIMercoledì 12 aprile 2017